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Quando soffiano i venti del cielo, gli uomini tendono a butta re indietro la testa come cavalli, e ad allungare con forza il passo nelle raffiche, pretendendo di essere molto più sani di quanto in realtà non siano; le donne invece cercano di avanzare lentamen te, rattrappite negli abiti e cercando mestamente di tenere fermi cappelli e chiome. A Louise Bickford, in quella giornata di tardo aprile, il vento che soffiava forte per le strade di Londra sembrava un nemico personale e astioso, che si girava per incontrarla qualunque fos se la direzione che prendeva, e che ne schiaffeggiava la piccola figura negli spazi più aperti, chiamando schiere di riserva per assalirla di nuovo a ogni angolo. Aveva avuto intenzione di andare al Parco e guardare i fiori primaverili, ma presto fu così stanca di combattere contro la dia bolica determinazione del vento di strapparle abiti e capelli, che preferì entrare in una sala da tè a ravvivarsi i capelli e a ripren dere fiato, finché non fosse arrivata l’ora di trovarsi con Miriam e i bambini a Marble Arch. Miriam era la figlia maggiore di Louise. Aveva dato alla luce tre femmine, con sua grande sorpresa, perché il marito ci tene va moltissimo ad avere un maschio, e Louise aveva l’abitudine di dargli sempre tutto ciò che chiedeva. Non essere riuscita a dargli un figlio dotato di un lungo naso sprezzante come il suo,