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Perché ennui da radice inglese scaturisce, seppur ignota al nostro idioma, che i fatti preferisce alle parole, e lascia ai francesi il compito ingrato di tradurre l’orrendo sbadiglio che sonno mai ha placato. Lord Byron, Don Giovanni
“Come sarebbe a dire, amico, che in questo albergo non ci sono camere disponibili?” Il proprietario del Bell lanciò uno sguardo nervoso all’alta figura ritta sulla soglia della locanda. “Semplicemente quel che ho detto, signore. Questa sera ci sarà un ballo, qui da noi, e la gente è arrivata da ogni dove per parteciparvi. Tutte le stanze sono occupate, Mr…?” “John,” rispose il gentiluomo alto. “Mr John. Ti pagherò il doppio, oste, se mi rimedi una stanza. Aspetterò al pub, mentre ti organizzi.” Entrò a lunghi passi nel locale seguito dal suo servitore, lasciando l’oste, Mr Skyes, a guardarlo a bocca aperta. “Che succede?” gli chiese la moglie sopraggiungendo da dietro. “Un gentiluomo, tale Mr John, vuole una camera. Dice che pagherà il doppio.” “Beh, credo si possa fare,” rispose cauta la moglie. “C’è il giovane Mr Partridge con l’amico, Mr Clough. Si metterebbero assieme, se è proprio necessario.” “Non mi piacciono i modi dispotici di questo Mr John, e questo è un fatto,” asserì l’oste. 1