1 Facciamo conoscenza con il detestabile dottor R.
Stanotte ho sognato – di nuovo – che ammazzavo il dottor R. Lo braccavo urlando rabbiosa in un corridoio buio e squallido, e poi cercavo di tagliargli la testa a mo’ di ananas, a fettine sottili e precise, avvalendomi di un coltello da dessert. Lui non diceva niente, ma mi guardava atterrito con degli occhi inespressivi effettivamente un po’ da ananas. Mi sono svegliata di soprassalto, in preda a un fortissimo turbamento. Il mio primo pensiero è stato: oh no, cacchio, adesso avrò rovinato il filo del coltello del servizio buono, era così carino, con il suo manico arancione. In effetti del collo mezzo maciullato del dottor R. – il taglio non mi era riuscito un granché bene – e dei suoi occhi smarriti e acquosi e giallognoli da ananas non me ne importava proprio una beata mazza. Nel complesso non era una cosa molto gentile da parte mia. Forse neanche tanto normale, a pensarci bene. Un tempo non ero affatto così sanguinaria, ero dolce, mite, sorridente, ingenua, empatica, amavo il mio prossimo 1