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“Molto carini i tuoi racconti! E adesso quando ce lo scrivi un bel romanzo?” La Scrittrice Potenziale, colta a tradimento da una vicina di casa mentre è in coda alla cassa del supermercato, sussulta. Anche fare la spesa è diventato molto pericoloso – per questo di solito cerca di evitare gli orari di punta. Bofonchia indistintamente qualcosa che potrebbe essere un “Molto presto”, ma anche “Muoio presto”, tanto che la vicina si allarma (è una prof di lingue e il Romanticismo inglese l’ha segnata, anche un po’ devastata, quindi crede che i letterati siano molto sensibili e proclivi a gesti inconsulti). La Scrittrice Potenziale torna a casa di corsa, rasente i muri, sperando di non incontrare nessuno, ma proprio nessuno. Anche il cane lo porta fuori, per sicurezza, prima delle sei del mattino e dopo le undici di sera, quando le strade sono buie e i passanti rari. Va avanti così da mesi, per l’esattezza dal maledetto momento in cui è uscita la sua opera prima – cioè tutti la chiamano opera prima, solo lei in cuor 1