1
È difficile creare un giardino noioso, ma il vecchio signor Wither ci era riuscito. Non che avesse lavorato con le sue mani il terreno che circondava la casa di Chesterbourne, nell’Essex, tuttavia aveva influenzato il giardiniere con la sua mancanza d’interesse e la scarsa propensione a spendere denari. Il risultato era stato un prato miserevole con un giardino roccioso di gesso, praticamente vuoto a perdita d’occhio, e un sacco di cespugli squallidi che al signor Wither piacevano perché riempivano lo spazio e davano poco da fare. Gli piaceva anche che il giardino avesse un aspetto ordinato, e in una bella mattinata d’aprile se ne stava alla finestra della sala della colazione, a considerare quale seccatura fossero le margherite. Ce n’erano undici, proprio in mezzo al prato. Bisognava dire a Saxon di sradicarle. Entrò la signora Wither, ma il signor Wither non ci fece assolutamente caso perché tanto l’aveva già vista prima. Lei si sedette nell’esatto momento in cui nell’atrio suonò un gong, e il signor Wither attraversò pesantemente la stanza per andare a prendere il suo posto, all’altro capo del tavolo, e aprì il “Morning Post”. La signora Wither gli passò una tazza di tè e una scodella di cereali industriali che avevano un odore e un sapore assolutamente identici a quelli di tutti gli altri cereali industriali, e trascorsero tre minuti. La signora Wither sorseggiava il suo tè, fissando, al di sopra del cranio coniugale, pelato ma attraversato da due strisce di capelli, un merlo che saltellava ai piedi dell’araucaria. 1