n. 83 - 9 marzo 2016
IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON IL SINDACO DI TORINO, PIERO FASSINO
Quest’anno Atc ha celebrato l’8 marzo intitolando la sua sala convegni a Lia Varesio, instancabile volontaria torinese, scomparsa nel 2008, che si dedicò in modo particolare ad aiutare coloro che non avevano una casa (vedi pag.4). Non potendo prendere parte all’intitolazione, il sindaco Fassino ha inviato alle donne dell’Agenzia il suo ringraziamento per questo gesto. Lo riportiamo di seguito. Ho ricevuto il vostro gentile invito per la festa dell’8 marzo a cui, tuttavia, non posso intervenire per impegni istituzionali non rinviabili. Desidero però inviare a tutte voi il saluto della Città di Torino e mio personale ringraziandovi per aver scelto di intitolare la sala polivalente a Lia Varesio. Lia Varesio è stata una donna straordinaria per come ha vissuto, per ciò che ha fatto e per l’eredità morale che ha lasciato per tutti noi. La vita pubblica di Lia ha coinciso con l’attenzione e l’impegno verso gli ultimi, verso coloro che erano invisibili agli occhi di tutti noi e che oggi, forse, lo sono un po’ di meno grazie al suo lavoro e dei tanti che l’hanno accompagnata in questi anni. continua a pag 2
ATTENZIONE AGLI ISEE “DIFFORMI” Atc informa gli utenti che non è possibile presentare, per le pratiche connesse alla casa quali ad esempio il fondo sociale regionale, un Isee che riporti dichiarazioni di difformità. Qualora sul vostro Isee comparisse la dicitura “omissioni o difformità” (potreste aver dimenticato di dichiarare un conto corrente co-intestato con genitori o figli, oppure una carta di credito prepagata) dovrete tornare al Caf con la documentazione richiesta e farvi fare nuovamente l’Isee.
SOMMARIO PICCOLA MANUTENZIONE, DISOCCUPATI AL LAVORO NEI CORTILI ATC
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DELEGAZIONE EUROPEA IN ATC
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LA SALA ATC INTITOLATA A LIA VARESIO
pag.4
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PICCOLA MANUTENZIONE, DISOCCUPATI AL LAVORO NEI CORTILI ATC Un progetto di lavoro accessorio di Comune, Atc e Terza Settimana
Una mano di bianco per coprire i graffiti, via le erbacce, una sistemata a panchine rotte, fioriere abbandonate, cestini della spazzatura divelti. Perché un condominio abbia un aspetto più curato, a volte, bastano piccoli lavoretti. Interventi che di solito non rientrano nella normale attività di manutenzione ordinaria delle case popolari e, in qualche caso, si realizzano solo grazie all’impegno e alla buona volontà dei residenti. A portare questi piccoli ma preziosi lavoretti nelle case di edilizia sociale della Terza Circoscrizione è un progetto di lavoro accessorio promosso da Città di Torino e Atc, grazie a un finanziamento della Compagnia di San Paolo e alla collaborazione con l’associazione Terza Settimana. A partire dai primi di marzo la squadra di lavoro dell’associazione, composta da dieci persone, è al lavoro nei cortili delle case di via Luserna di Rorà e corso Racconigi. Atc provvede invece a fornire il materiale necessario e a segnalare gli interventi da fare. «L’obiettivo è duplice: da un lato portare cura e decoro nei cortili delle case popolari, ricordando che gli spazi comuni sono di tutti e tutti possono contribuire, anche con piccoli gesti, a mantenerli sempre puliti e vivibili. Dall’altro, fornire una piccola opportunità di lavoro a chi è più fragile» spiega il presidente Atc, Marcello Mazzù.
Le dieci persone all’opera, infatti, vivono tutte una situazione di grande fragilità economica, con redditi prossimi allo zero. Riceveranno un voucher per ogni ora di attività e lavoreranno per un periodo complessivo che va da 200 a 400 ore. «Alcuni di loro – aggiunge Bruno Ferragatta, presidente di “Terza Settimana”- sono assistiti della nostra associazione, che fornisce frutta e verdura gratis e spesa a prezzi calmierati a chi è in difficoltà. È un esempio di ciò che si chiama “welfare generativo”: un’occasione di dignità per chi viene aiutato di avere un ruolo attivo e “guadagnarsi” in qualche modo questo sostegno». Il vicesindaco Elide Tisi sottolinea che si tratta di «un servizio utile non solo a tenere in ordine e fruibili gli spazi d’uso comune di alcuni condomini di edilizia sociale ma, ed è questo forse il risvolto più importante dell’iniziativa, di un progetto che consente, a coloro che sono coinvolti, di dare qualcosa in cambio del sostegno ricevuto per essere aiutati ad affrontare un periodo difficile della propria vita. Questo progetto – aggiunge Tisi – evidenzia inoltre l’importanza del lavoro svolto in rete dalla Città con soggetti diversi (dalle istituzioni alle fondazioni, al Terzo settore) e in una logica non di assistenzialismo, ma di responsabilità».
continua da pag 1 IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON IL SINDACO DI TORINO, PIERO FASSINO Chi ha avuto modo di conoscerla personalmente e di condividerne un percorso non può che essere lieto di questo vostro gesto simbolico per ricordare Lia. Si tratta di un’attenzione che solo le donne dimostrano di avere perché voi conoscete la fatica di vivere; perché Lia Varesio è stata con chi soffre e perché ha saputo rivendicare il diritto alla visibilità e al rispetto per donne e uomini che, per molte ragioni, vivono la strada. La festa dell’8 marzo, spesso, rischia di diventare una ricorrenza come le altre mentre sono scelte come la vostra che identificano il valore di questa giornata.
Grazie ancora per aver voluto ricordare Lia Varesio, testimone attiva nella nostra città, donna di grande temperamento e di infinita dolcezza che ha reso e rende onore a Torino con il suo lavoro. Piero Fassino Sindaco di Torino
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DELEGAZIONE EUROPEA IN ATC
SVEDESI “A SCUOLA” DI POLITICHE DI SOCIAL HOUSING E ACCOGLIENZA A TORINO
Rappresentanti di aziende di social housing provenienti da Svezia, Germania e Inghilterra, oltre che da altre regioni d’Italia, si sono date appuntamento a Torino per osservare da vicino come il capoluogo sabaudo gestisca le politiche di edilizia sociale e, in modo particolare, l’accoglienza a rifugiati e migranti. L’incontro si inserisce nell’attività di Eurhonet, un’associazione europea che convoglia tutte le aziende che lavorano nel social housing in Europa con l’obiettivo di lavorare insieme per trovare fonti europee di finanziamento per progetti a vantaggio di fasce deboli e condividere buone pratiche riuscite. Al tavolo si sono alternati gli addetti ai lavori di Città di Torino, Comune di Settimo e Croce Rossa (che gestiscono il principale centro d’accoglienza del Piemonte), Caritas e altre associazioni di solidarietà. Nel pomeriggio di martedì 1 marzo la ventina di delegati da Svezia Germania
e Inghilterra sono stati a visitare una coabitazione solidale in via Nizza, in uno stabile amministrato dall’Atc. Qui vivono inquilini di case popolari, ragazzi della coabitazione gestita da Casasol e Cicsene (che non pagano affitto in cambio di ore di volontariato nel condominio) e un gruppo di profughi che partecipa ai progetti della cooperativa Il Nodo. Molti di loro studiano all’università o alle scuole professionali, altri hanno borse lavoro. Per tutti ha parlato Sorusc, persiano e da qualche anno in Italia come rifugiato. La più grande difficoltà - ha spiegato- è stata fare amicizia con i vicini di casa che lo vedevano come qualcuno di passaggio (i progetti sono di 6 mesi), ma qui siamo a San Salvario, quartiere multietnico per definizione, e si è integrato molto facilmente.
8 MARZO, ATC ALLA CORSA IN ROSA Anche la consigliera Atc Noemi Gallo e molte lavoratrici dell’Agenzia hanno preso parte alla corsa in rosa organizzata dal Cus Torino a sostegno della ricerca sul cancro al seno, che ha contato in tutto quasi 10 mila partecipanti. Ecco alcune foto ricordo della giornata.
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LA SALA ATC INTITOLATA A LIA VARESIO
L’8 marzo la scopertura dalla targa e il ricordo di chi l’aveva conosciuta e apprezzata Per l’8 marzo Atc ha ricordato Lia Varesio, l’angelo dei barboni, straordinaria donna torinese e instancabile volontaria scomparsa nel 2008. A lei è stata intitolata la sala convegni dell’Agenzia, in una sala gremita di rappresentanti delle istituzioni, del mondo del volontariato e di lavoratori dell’ente. «L’idea di dare un nome alla sala, maturata tra il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia, è stata sostenuta dal Cug, il Comitato Unico di Garanzia, che ha suggerito una rosa di nomi, tutti torinesi e declinati al femminile – ha spiegato il vicepresidente Atc, Elvi Rossi- La scelta è caduta su Lia Varesio per il suo impegno verso le categorie più fragili e, in particolare, per coloro che non avevano una casa, la stessa mission che muove ogni giorno il lavoro di questa Agenzia e dei suoi uffici».
«Ringrazio Atc per aver pensato ad una figura come quella di Lia – ha aggiunto l’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Augusto Ferrari – che con la sua testimonianza quotidiana ha richiamato le istituzioni pubbliche a fare fino in fondo il proprio dovere. Dobbiamo viverla un po’ come una provocazione per tutti noi: Lia Varesio ci dice, in questo luogo, che dobbiamo occuparci della struttura, dei bilanci ma senza mai dimenticare l’obiettivo vero, che sono le persone e le famiglie fragili, che hanno bisogno di aiuto» «Incontrai Lia quando avevo appena 20 anni – ha raccontato nel suo intervento Marco Gremo, presidente della Bartolomeo & C., associazione da lei fondata - perché volevo andare in Africa per aiutare il terzo mondo. “Vieni, ti porto a vedere il terzo mondo a Torino” mi disse lei. Quella notte andammo nelle sale d’attesa delle stazioni dove scoprii un mondo che non conosce-
vo. Lì è nata l’idea della Bartolomeo e C., che prese vita dopo la scomparsa di un senzatetto che assistevamo, Bartolomeo, morto di freddo mentre cercava riparo in una casa diroccata. Quel giorno Lia lesse un passo della Bibbia che diceva “bisogna agire secondo i segni dei tempi”. Andò da tutte le istituzioni e trovò aiuto grazie alla sua determinazione» Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana, ha ricordato Lia con un aneddoto: « Era il 24 dicembre ed eravamo alla Messa di Natale organizzata dalla Bartolomeo & C. quando un signore, provato dalla situazione di povertà che lo aveva allontanato dai suoi figli, si mise a sbraitare durante la celebrazione. Quando arrivò davanti a lei, però, s’inginocchio. Fu allora che capii che la grandezza di Lia non era quel che faceva o diceva, con la schiettezza un po’ brusca che spesso l’ha contraddistinta, ma quel che rappresentava. Anche oggi, per aiutare chi è in difficoltà serve la capacità di esser testimoni veri»
In chiusura la consigliera Atc Noemi Gallo, prima consigliera di amministrazione donna dell’Agenzia, ha ricordato che la strada verso la parità è ancora lunga: «Lia era una donna e, anche se non all’interno di un partito, era una donna che faceva politica. E urge una riflessione sul fatto che noi donne dobbiamo essere dove il potere viene gestito perché se non siamo dove si fanno le regole queste regole non saranno ma al 100% democratiche».
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