Gazzettatc Num84-2016

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n. 84 - 23 marzo 2016

IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON L’ARCIVESCOVO DI TORINO, MONSIGNOR CESARE NOSIGLIA

CORSI DI FORMAZIONE GRATUITI

Cosa sono e cosa offrono i Mooc (Massive Open Online Courses)? I Mooc sono corsi online, aperti a tutti e gratuiti, erogati da grandi Università e da enti che si occupano di formazione. Saranno presentati al Centro InformaGiovani di via Garibaldi 25 a Torino mercoledì 30 marzo, dalle 10.30 alle 12.30. Sono aperte le iscrizioni per partecipare gratuitamente all’incontro, i posti disponibili sono limitati: http://goo.gl/qNIza3. In occasione della giornata diocesana della Caritas, il 5 marzo scorso, l’Arcivescovo Nosiglia nel suo intervento si è soffermato in modo particolare sui temi dell’accoglienza e dell’aiuto a coloro che sono in difficoltà. Vi proponiamo un estratto del suo discorso. Se guardiamo a Gesù e ai suoi gesti di misericordia, vediamo che egli privilegia, tra tutti, coloro che mettono al centro l’accoglienza quale atteggiamento fondamentale verso ogni persona e soprattutto verso chi è peccatore, povero o scartato dagli altri, ultimo o invisibile ai benestanti del proprio tempo, disprezzato e umiliato, mantenuto succube di un’elemosina saltuaria e che ignora la dignità e la giustizia, limitandosi ad essere un aiuto dato a volte anche solo per apparire buoni e farsi considerare onesti dall’opinione pubblica. Ci ricorda in particolare il capitolo 15 del vangelo di Luca che i farisei e gli scribi mormoravano contro di lui perché accoglieva i peccatori e mangiava con loro (cfr. Lc 15,2). In quei “peccatori” erano compresi un po’ tutti coloro che vivevano ai margini della società del suo tempo, dai lebbrosi ai ciechi, dagli storpi a chi chiedeva l’elemosina o era considerato lontano dal Tempio e non osservante la legge di Mosè. Quello che disturbava nel comportamento di Gesù era il suo atteggiamento giudicato troppo arrendevole e buonista, un accogliere a buon mercato senza richiedere niente in cambio, per puro dono gratuito.

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SOMMARIO INFUSIONI DI CAMBIAMENTO

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PAPIRUS, LAVORI AL VIA

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I CENTO ANNI DI VINCENZINA

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INFUSIONI DI CAMBIAMENTO A Torino coabitazioni solidali a convegno

Hanno tra i 25 e i 30 anni, sono soprattutto ragazze e con un laurea in discipline umanistiche. Questo è l’identikit dei (e delle) coabitanti solidali tracciato dal convegno “Infusioni di Cambiamento” che martedì 22 marzo a Torino ha fatto il punto sulle esperienze di coabitazione in tutta Italia. Ma di cosa si tratta? Le coabitazioni solidali nascono in quartieri dove si concentrano persone fragili, perlopiù in stabili di edilizia sociale. I giovani coabitanti sono studenti o lavoratori al primo impiego, con esperienze nel mondo della solidarietà, che, in cambio di un affitto particolarmente vantaggioso, si impegnano ad una serie di ore di volontariato nel condominio e nel quartiere. Non sono assistenti sociali né amministratori condominiali ma buoni vicini di professione e danno una mano a chi vive intorno a loro con attività che vanno dal doposcuola per i più piccoli all’aiuto agli anziani nel pagare le bollette. Per i ragazzi è un modo di diventare indipendenti andando a vivere da soli e svolgendo nel contempo un servizio per la comunità, per gli abitanti è un aiuto prezioso, specie nei momenti più difficili. Al seminario, organizzato dal Città di Torino e Compagnia di San Paolo con la collaborazione di Atc e delle associazioni

che gestiscono le coabitazioni, si sono messi esperienze e risultati a confronto non solo per quanto riguarda Torino ma anche Grugliasco, Milano, Trieste, Cagliari. «Nelle case Atc le coabitazioni sono uno strumento utilissimo -ha spiegato il presidente Atc, Marcello Mazzù- perché ci permettono non solo di garantire un supporto agli abitanti ma anche di avere “un’antenna” nei quartieri, che segnali “da dentro” i problemi e le difficoltà da affrontare. In corso Novara abbiamo appena formalizzato la prima coabitazione solidale in uno stabile di proprietà Atc: è il segnale che crediamo in questi progetti e vogliamo incentivarli».

continua da pag 1 IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON L’ARCIVESCOVO DI TORINO, MONSIGNOR CESARE NOSIGLIA In realtà Gesù voleva rivelare a tutti quanto Dio fosse vicino e prossimo ad ogni persona e prediligesse proprio coloro che meno erano considerati degni di accoglienza e di amore. Un’accoglienza che ci insegna a privilegiare la relazione con la persona più che i servizi e i beni di cui pure ha necessità, lo stile dell’incontro amicale, sereno e coinvolgente, che riempie il cuore prima che il portafoglio e la borsa della spesa, od ogni altro pure necessario sussidio di sussistenza. È questo il più importante tratto dell’accoglienza che vogliamo attuare giorno per giorno verso ogni nostro fratello e sorella che ci interpella direttamente o indirettamente, ci cerca e ci chiede o che andiamo a incontrare, visitare, trovare nei luoghi esistenziali dove vive e abita. Papa Francesco a Torino ci ha detto a chiare lettere: «La Chiesa non fa assistenzialismo ma predica e testimonia il Vangelo che promuove la dignità di ogni persona in quanto tale e la accompagna passo passo verso la piena autonomia gestionale della propria vita, famiglia e futuro, liberandola dunque da ogni dipendenza anche buona e giusta per ritrovare il passo giusto e le sue concrete possibilità di riscatto dalla sua situazione di povertà».

Per questo, ricorda il Concilio, non si può accontentarsi di dare «come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia» (Apostolicam actuositatem, 8) e chi vuole accogliere il suo prossimo deve anche interessarsi che abbia quei diritti fondamentali dovuti ad ogni persona: alla vita, al lavoro, alla salute, alla casa, alla piena e responsabile partecipazione alla vita pubblica della città dove abita. Non ci stancheremo dunque di denunciare scandali e corruzioni da parte di chi, avendo un potere sia politico che economico e finanziario, persegue i propri scopi e interessi personali o di cordata ignorando ogni regola etica e di equità e solidarietà. E non ci stancheremo di stimolare le istituzioni, le forze del lavoro e dell’economia, il terzo settore e il volontariato a trovare insieme vie convergenti di “rete” che siano concrete, per affrontare e sostenere le necessità delle persone, delle famiglie e dei poveri. Se ogni componente si chiude dentro i propri ambiti di riferimento non si riuscirà mai a uscire fuori della crisi in corso. Monsignor Cesare Nosiglia Arcivescovo di Torino


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GIOVANI INVESTIMENTI IN RETE

Un aiuto per 200 ragazzi di quartieri “difficili” per proseguire negli studi

Coltivare i talenti dei ragazzi per aiutarli a proseguire negli studi. Questo in estrema sintesi è l’obiettivo del progetto “Giovani investimenti in rete” sostenuto da Fondazione CRT e messo a punto dall’Associazione di Animazione Interculturale ASAI e da S-NODI, “braccio operativo” della Caritas diocesana. Grazie a questo progetto 200 ragazzi del secondo biennio delle scuole superiori che vivono nei quartieri di Barriera di Milano e Aurora – dove secondo le statistiche si registra la più alta percentuale di abbandono scolastico – non lasceranno gli studi. Attraverso percorsi di orientamento, percorsi di doposcuola e tutoraggio indi-

viduale, i ragazzi, scelti tra coloro che già frequentano le attività di ASAI, verranno aiutati ad individuare i propri talenti e a proseguire con gli studi nella giusta direzione. Ma la vera novità è che questo aiuto i giovani studenti dovranno anche guadagnarselo: ognuno di loro, infatti, “restituirà” l’aiuto ricevuto attraverso ore di lavori socialmente utili sul territorio. Nei prossimi mesi daranno una mano con le attività rivolte ai bambini, nelle feste di quartiere, in piccoli lavoretti nella sede delle attività. Una sorta di scambio che servirà a non farli sentire parte di un percorso di “assistenza” ma cittadini attivi.

PAPIRUS, LAVORI AL VIA

Riqualificazione energetica nell’ambito di un progetto europeo. In un video tutte le fasi del progetto

Prenderanno il via nelle prossime settimane i lavori di riqualificazione energetica dello stabile Atc di via Monte Ortigara, a Rivalta di Torino. I lavori si inseriscono nell’ambito del progetto Papirus, un progetto europeo sugli appalti pubblici attraverso il quale l’Agenzia ha acquistato materiali innovativi che verranno impiegati in questo cantiere. Nello specifico l’intervento prevedrà lavori di cappottatura delle facciate e la sostituzione dei serramenti. Nei giorni scorsi si è svolto il blower door test, una prova funzionale ai lavori di risparmio energetico che stanno per cominciare. Se volete saperne di più, sulla pagina youtube youAtc è disponibile il video del progetto, che racconta tutte le fasi di Papirus.


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I CENTO ANNI DI VINCENZINA

Spegne cento candeline un’abitante del quartiere Atc di corso Lecce I festeggiamenti con i vicini di casa e il presidente Mazzù E’ originaria di Lamezia Terme, in Calabria, ma vive a Torino dal ’61 quando, rimasta vedova, raggiunse i due figli, impiegati alla Fiat. Anni difficili in cui lei, casalinga, poteva contare soltanto sulla piccola pensione di reversibilità del marito. Poi, negli anni ’80, arrivò la casa popolare, al piano rialzato di via Nicola Fabrizi, dove vive ancora oggi. La signora Vincenzina è una degli abitanti più longevi delle case Atc di Torino: domenica 20 marzo ha spento ben 100 candeline. Il presidente dell’Agenzia Marcello Mazzù, accompagnato da una delegazione di rappresentanti del comitato inquilini di corso Lecce, ha voluto farle visita per festeggiare con lei questo traguardo così importante. «Negli ultimi anni faccio difficoltà a camminare – racconta- ma la testa e la lingua sono rimaste quelle d’un tempo! Chiacchiero volentieri con chi mi viene a trovare e passo il tempo con i cruciverba, che mi aiutano a tenere la mente in esercizio, e con le telenovele, che mi piacciono molto». Seduta nella cucina delle sua casa, insieme al figlio e alla nipote, Vincenzina si stupisce dell’attenzione dedicata al suo compleanno: «sono contenta e onorata – spiega- perché tantissime

persone si sono ricordate di me e mi hanno fatto gli auguri: nipoti, vicini di casa, persone che non sentivo da tempo mi hanno telefonato…persino il sindaco mi ha mandato dei fiori! Davvero, non pensavo che compiere cent’anni fosse così importante!». E la signora Vincenzina è in buona compagnia: con lei sale a quota sei il numero dei residenti ultracentenari nelle case popolari di Torino. Il record spetta ad una signora che ha compiuto 100 anni nel 2013 seguita da altri tre nati nel 1914 e da uno nato nel 1915. E nel 2016 ci sono altri due inquilini in procinto di spegnere le loro cento candeline. Un numero considerevole ma tutto sommato statistico se si considera che nelle case dell’Atc della città vivono oltre 11mila persone con più di 65 anni. Di queste, ben 3mila hanno più di 80 anni.

VIA FORLI’, UOVA DI PASQUA PER 40 BAMBINI GRAZIE ALLA GENEROSITA’ DEI TORINESI Nemmeno a Pasqua l’appello di Adamo Tambone è caduto nel vuoto. Da anni lo storico rappresentante degli abitanti di via Forlì, quartiere Lucento di Torino, raccoglie generi alimentari per le famiglie del quartiere che si trovano in difficoltà. Pasta, scatolame, biscotti donati da cittadini che vogliono dare una mano e dell’associazione Auser che lui poi provvede a distribuire a chi non sa cosa mettere in tavola e spesso non chiede neppure aiuto per vergogna. A Pasqua, grazie alla generosità di un benefattore, le circa quaranta famiglie aiutate potranno allietare il pranzo con la colomba e l’uovo di cioccolato per i bambini.

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale


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