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A TEATRO PER SOGNARE
Buio in sala. Si torna in scena. Il Teatro Galli di Rimini alza il sipario su un cartellone con grandi nomi e produzioni, la prosa, la danza, il musical e il contemporaneo che affianca i classici. Il teatro come un’isola dove rifugiarsi e sognare, dove riflettere, trovare nuove ispirazioni e condividere emozioni.
La stagione invernale del Galli di Rimini si dirama attraverso spettacoli che compongono le sezioni in abbonamento, oltre alle proposte fuori abbonamento, a un programma speciale pensato per i giovani e alle proposte per le scuole e per i più piccoli. Dopo l’apertura della stagione (sezione Turni ABC) affidata a fine ottobre a Valter Malosti con “I due gemelli veneziani” di Goldoni, il Galli rivedrà Malosti firmare la regia di “Lazarus” (5-7 aprile): questo il titolo dell’opera-rock ideata da David Bowie, scritta con il drammaturgo irlandese Enda Walsh, ispirato a The Man Who Fell to Earth (L’Uomo Che Cadde Sulla Terra) di Walter Tevis. Nella versione italiana, spicca nel cast di Malosti Manuel Agnelli, storico leader degli Afterhours. La stagione prosegue con la prima regia teatrale di Ferzan Ozpetek: dal cinema arriva sul palco “Mine Vaganti” (17-19 febbraio), una commedia che ruota attorno al tema del coming out, con Francesco Pannofino, Iaia Forte, Simona Marchini. Sono invece Anna Foglietta e Paola Minaccioni le protagoniste de “L’Attesa” (22-24 novembre), testo di Remo Binosi, ora riproposto a teatro con la regia di Michela Cescon. Le attrici danno vita all’aristocratica Cordelia e alla popolana Rosa, entrambe vittime di violenza sessuale e recluse in campagna per nove mesi in “attesa”. Un’altra coppia di talentuose attrici, Maria Amelia Monti e Marina Massironi, anima “Il marito invisibile” (17-19 gennaio) di Edoardo Erba sulla scomparsa della vita di relazione e che incrocia i temi della pandemia, la solitudine, la realtà on line.
E, ancora, il regista Alessandro Serra, porta al Galli La tempesta di William Shakespeare (21-23 dicembre); è invece ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn “Uno sguardo dal ponte”, dramma della gelosia di Arthur Miller, con protagonista e regista Massimo Popolizio (10-12 marzo). Invece, il programma del turno ‘D-altri percorsi’ si compone di sette spettacoli, tra grandi classici a lavori di ricerca. Al via martedì 29 novembre con L’Oreste di Francesco Niccolini, regia di Giuseppe Marini. Claudio Casadio dà voce a un racconto sull’abbandono e sull’amore negato che dialoga coi disegni di Andrea Bruno. Rimini è pronta ad applaudire Umberto Orsini che torna nella città felliniana ispirandosi al capolavoro I fratelli Karamazov di Dostoevskij, e porta sul palco “Le memorie di Ivan Karamazov” (7 dicembre). Il 29 gennaio è la volta di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, nella rilettura firmata da Theodoros Terzopoulos con Stefano Randisi e Enzo Vetrano. Completa il trittico di classici “La peste di Camus. Il tentativo di essere uomini” (2 febbraio) un’inedita versione scenica del testo diretta da Serena Sinigaglia con Oscar De Summa. È invece una riflessione sulla condizione della famiglia di oggi “Dei figli” (25 gennaio), di Mario Perrotta, con la consulenza alla drammaturgia dello psicanalista Massimo Recalcati. Completano il cartellone due compagnie pluripremiate: Fanny&Alexander (1 marzo) e Carrozzeria Orfeo (16 marzo). Chiara Lagani e Luigi De Angelis si affidano a due attrici d’eccezione, Anna Bonaiuto e Valentina Cervi, per “Addio Fantasmi”, tratto dal romanzo di Nadia Terranova. Al centro della pièce, il rapporto tra madre e figlia. È invece ambientato in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, mentre fuori imperversa l’allarme di una guerra civile “Miracoli metropolitani”, scritto e diretto da Gabriele De Luca, che racconta una solitudine sociale e personale. Sono due gli appuntamenti riservati alla danza contemporanea con celebri coreografi come Virgilio Sieni e Michele Di Stefano. La Compagnia Virgilio Sieni trasporta il pubblico nel suo “Paradiso” (16 novembre); il gruppo mk diretto da Michele Di Stefano propone “Maqam” (8 febbraio) dal nome di una parola araba che indica un sistema di organizzazione melodica, ma anche un luogo o uno stato.
Nella pagina accanto, in basso: I due gemelli veneziani foto di Serena Pea, in alto: Mine vaganti foto di Romolo Eucalitto, da sinistra: Simona Marchini, Erasmo Genzini, Carmine Recano, Iaia Forte e Francesco Pannofino.
In questa pagina, in alto: Manuel Agnelli foto di Matteo Ceschi
In basso: L’Attesa foto di Fabio Lovino.
Progetti speciali e novità
Un cartellone con tante proposte anche fuori abbonamento a partire dall’appuntamento con l’operetta della Compagnia Corrado Abbati con “Il paese dei campanelli” (8 dicembre); la comicità di Paolo Cevoli nel suo nuovo spettacolo “Andavo ai 100 all’ora” (12 gennaio); Moni Ovadia e la sua orchestra con Oylem Goylem (22 gennaio), lo spettacolo che 30 anni fa l’ha portato al successo, e il talento e la sensibilità di Lella Costa e Elia Shilton in “Le nostre anime di notte” (23 febbraio) per la regia di Serena Sinigaglia dall’omonimo romanzo di Kent Haruf. Prosegue al Galli e si consolida, dopo la sperimentazione dello scorso anno il progetto “Teatro No limits” per offrire la possibilità anche alle persone non vedenti o ipovedenti di assistere pienamente allo spettacolo attraverso l’audiodescrizione. Un percorso nato dalla collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì, proposto negli spettacoli I due gemelli veneziani (30 ottobre); La tempesta (22 dicembre); Uno sguardo dal ponte (12 marzo).
Informazioni su www.teatrogalli.it