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Cantieri Pnrr avanti anche se mancano giovani e donne
Ance Imperia invita le stazioni appaltanti ad applicare le deroghe previste sulle percentuali minime obbligatorie pur di non bloccare gli appalti
Anna Pellegrino
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La normativa prevede che un operatore economico, che sia un’azienda pubblica o privata, abbia l’obbligo di assumere il 30% di giovani e donne per gli appalti finanziati dal Pnrr
S“ulla carta pari opportunità e inclusione lavorativa sono una priorità condivisa da tutti, ma nella pratica, ad esempio in un cantiere edile, ci si trova in grande difficoltà a mantenerle per alcuni profili professionali - spiega Alessandra Ariano, responsabile di Ance Imperia -. Vogliamo lanciare un appello a tutte le stazioni appaltanti a tener conto della possibilità di chiedere una deroga al raggiungimento della percentuale minima di nuove assunzioni di giovani e donne viste le difficoltà che si potrebbero incontrare in particolari contesti di attività, in ragione delle caratteristiche strutturali delle mansioni da svolgere o del contesto di applicazione per gli appalti relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza o al Piano Nazionale Complementare”.
Il riferimento è all’articolo 47 del Decreto legge 77 del 2021, che stabilisce le direttive per il rispetto di pari opportunità, generazionali e di genere e dell’inclusione lavorativa, in relazione alle procedure per gli investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte, con le risorse di Pnrr e Pnc.
“La normativa prevede che un operatore economico, che sia un’azienda pubblica o privata, abbia l’obbligo di assumere il 30% di giovani e donne per gli appalti finanziati dal Pnrr - spiega Alessandra Ariano -. Le aziende con più di 50 dipendenti vengono automaticamente escluse dalle gare se non producono un documento che lo dimostra, mentre gli operatori con un numero pari o superiore a 15 ma inferiore ai 50 dipendenti, hanno sei mesi di tempo per adeguarsi a partire dalla sigla del contratto. Approfondendo la normativa, ci si accorge che le difficoltà di alcuni settori a rispettarla, come ad esempio l’edilizia, non sono state prese in considerazione”. attenzione agli obblighi dichiarativi, ricordando che le sanzioni previste dalla normativa, salvo quella dell’esclusione del bando di gara, sono comminate dalla stazione appaltante secondo un criterio di gravità e proporzionalità, che è rimesso alla discrezionalità dell’amministrazione committente”.
Le direttive emanate dalla Presidenza del Consiglio prevedono, infatti, che “una rigida applicazione della regola potrebbe determinare nel breve periodo un onere troppo gravoso per i settori in cui i tassi di occupazione femminile sono lontani da quelli prevalenti nel sistema economico a livello nazionale. In questi casi, quindi, le stazioni appaltanti possono motivare il ricorso alla deroga, specificando che in quel determinato settore il tasso di occupazione femminile rilevato dall’Istat si discosta significativamente dalla media nazionale complessiva nei settori osservati”.
Purtroppo la normativa non ha preso in considerazione le difficoltà a rispettare la norma che possono avere alcuni settori come l’edilizia
Un altro dettaglio che non deve passare inosservato è che le Linee Guida hanno ineccepibilmente chiarito che l’obbligo di assumere il 30% di giovani e donne per gli appalti finanziati dal Pnrr vale solo per le assunzioni strettamente necessarie per l’esecuzione del contratto o per la realizzazione di attività ad esso connesse o strumentali. Non sussiste, invece, alcun vincolo per i datori di lavoro di assumere nuovo personale, con il 30% di giovani e donne, qualora le imprese avessero in organico già tutte le figure utili per portare a termine l’appalto. Questo è una specificità importante, viste in particolare le caratteristiche e le esigenze professionali del settore edile.
“Come Ance Imperia - continua Alessandra Ariano - consigliamo agli operatori economici di prestare molta
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Nello specifico, la norma prevede che le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti siano tenute alla redazione del rapporto sulla situazione del personale, che deve essere prodotto, a pena di esclusione dalla gara, al momento della presentazione della domanda di partecipazione o dell’offerta. La copia depositata deve avere l’attestazione della sua conformità a quello trasmesso alle rappresentanze sindacali aziendali e alla consigliera e al consigliere regionale di parità. Gli operatori economici che occupano un numero pari o superiore a 15 ma inferiore ai 50 dipendenti, invece, entro sei mesi dalla conclusione del contratto sono tenuti a consegnare alla stazione appaltante una relazione di genere sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta. La relazione viene trasmessa alle rappresentanze sindacali aziendali e alla consigliera e al consigliere regionale di parità
Vogliamo lanciare un appello a tutte le stazioni appaltanti a tener conto della possibilità di chiedere una deroga al raggiungimento della percentuale minima di nuove assunzioni di giovani e donne viste le difficoltà che si potrebbero incontrare in particolari contesti di attività, come l’edilizia