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Viabilità Valle Roya e Tenda Bis. Compromesso per superare lo stop
Viabilità Valle Roya e Tenda Bis Compromesso per superare lo stop Troviamo un accordo con gli abitanti dei Comuni francesi per regolamentare il traffico dei camion
“S ignor presidente Sergio Mattarella”, “Monsieur le président Emmanuel Macron”. Ha preso inizio così la lettera che le associazioni ambientaliste francesi Roya Expansion Nature e Collectif Sauvons la Roya hanno spedito ai capi di Stato Emmanuel Macron e Sergio Mattarella, con allegata la richiesta di rivedere il progetto del Tenda bis. Avete letto bene: rivedere il progetto del Tenda bis.
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A.M. P.M.
I° trim. 2018
I° trim. 2017
Secondo dati statistici in possesso dell’Anas, nel I trimestre 2018 il transito dei mezzi pesanti sulla Roya è molto diminuito. Tra le 6 e le 20 è stato registrato in media il passaggio di 35 tir in entrambe le direzioni. Nello stesso periodo e orario del 2017, in assenza del divieto, i tir in transito risultavano circa il doppio.
Sì perché sulla vicenda del traforo “che di giungere a conclusione non ne vuole sape re”, sono stati tirati per la giacchetta anche i due capi di Stato italiano e francese ai quali è stato proposto di continuare ad utiliz zare l’attuale galleria per il passaggio dei mezzi e sfruttare la nuova canna in fase di costruzione per interventi d’emergenza, al massimo per farvi circolare bici e pedoni. Il motivo? Stante l’ordinanza che impedisce il passaggio dei camion oltre le 19 tonnellate, che senso avrebbe “allargare” il tunnel per mezzi di quelle dimensioni? 365 GIORNI DI BLOCCO Un anno e più. Tanto tempo, intanto, è già trascorso da quando è stata firmata l’ordi nanza anti-tir dei 5 sindaci della valle Roya, entrata in vigore il 12 ottobre 2017 con la posa dei cartelli anti camion e la verbaliz zazione delle prime multe che, lo ricordiamo, arrivano a 135 euro. Un bel salasso. Un compleanno per il quale non c’è nulla di che festeggiare – sia chiaro – ma che racconta un’altra cosa: la Granda e il Ponente Ligure, e con esse le centinaia di imprese che la vorano sull’asse Cuneo-Imperia, da ormai 365 giorni continuano a pagare pegno per l’impossibilità di far transitare i loro mezzi lungo la valle. Un dato di fatto ben messo in chiaro, nelle scorse settimane, anche dall’A stra, l’associazione cuneese dei trasportatori, che ha evidenziato ancora una volta come “i produttori della nostra provincia si sono visti costretti a percorrere 200 chilo metri in più per esportare le proprie merci o addirittura di abbandonare i mercati della Costa Azzurra”. Le alternative alla galleria del Tenda e alla valle Roya, dove non si paga pedaggio, sono il colle di Nava o le autostra de Torino-Savona e Savona-Ventimiglia, Gilberto Manfrin
Luciano Tesorini CONSIGLIO DIRETTIVO ANCE IMPERIA
Si sta bloccando l’attività di migliaia di imprese e imprenditori che non riescono più a lavorare, ma anche chi utilizza il valico per ragioni turistiche ormai è disincentivato a farlo per via di semafori, dossi, autovelox
L’Anas ha indicato la ripresa dei lavori del nuovo tunnel di Tenda per l’autunno, con l’obiettivo di finire la nuova galleria entro il 2020 e rifare l’attuale per fine 2022, con tre anni di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Nella foto, coda di auto sul versante francese [Foto: Provincia Cuneo]
Oggi per avere la sicurezza matematica di arrivare ad un appuntamento a Limone Piemonte, ad esempio, un imprenditore di Ventimiglia deve mettersi in viaggio almeno due ore prima dell’incontro. Non ha senso molto più lunghe ma soprattutto più costose come è facile immaginare. Così, se sul lato francese gli ecologisti propongono come gestire i lavori di raddoppio, in Italia invece tutto tace e la Granda continua a scontare tra difficoltà burocratiche, mancanza di finanziamenti e decisionismo, i suoi gravi ritardi infrastrutturali. TRANSITO A FASCE ORARIE? Chi parla senza peli sulla lingua, invece, è Luciano Tesorini, socio dell’azienda edile Tesorini srl di Camporosso, che commenta così le ultime news sul fronte tunnel: “Ri tengo quella delle associazioni ambientaliste francesi una provocazione, spero nulla di più: non scherziamo, non è pensabile oggi tornare indietro e meditare di poter conti nuare ad utilizzare il vecchio tunnel. Abbiamo bisogno di progresso e necessitiamo di strutture moderne, con grande attenzione nell’esecuzione dei lavori visti i recenti fatti di cronaca. Non transigiamo sulla qua lità dei lavori. Come ho già fatto, torno a chiedere l’apertura di un tavolo istituzionale durante il quale discutere dell’andamen to dei lavori, con una cadenza definita. Se si potesse istituire sarebbe una bella cosa, trasparente, anche per rispetto di tutti coloro che utilizzano il traforo”. Per quel che riguarda il divieto di transito dei camion sulla Roya, l’imprenditore edile prova a mettere sul tavolo una nuova pro posta: “Assodato che questa arteria internazionale deve essere transitabile dai mezzi pesanti, ritengo opportuno raggiungere quanto prima un compromesso che possa, diciamo così, tenere in considerazione anche le ragioni dei Comuni e della gente che vive sul colle: perché non attivare degli orari di transito consentito sulla falsa riga di ciò che avviene per esempio nel Principato di Monaco? Lì i camion non possono circolare dalle 8 alle 9. Prevediamo per esempio il blocco al traffico pesante durante l’uscita dei bambini dalle scuole, piuttosto che nelle pri me ore del pomeriggio. Qui si sta bloccando l’attività di migliaia di imprese e impren ditori che non riescono più a lavorare. Un compromesso, quanto meno, va trovato”. AUTOMOBILISTI PENALIZZATI Una strada, la statale 20, che sta rendendo impossibile la vita anche agli automobi listi: “Questa situazione della valle Roya oggi ostacola anche chi prende la macchina: il semaforo istituito ad Airole per via dei lavori nella galleria - per i quali chiediamo un’accelerata - continua a creare lunghe code – conclude Tesorini -. Se sommiamo il semaforo all’ingresso del tunnel, le decine di dossi artificiali installati per limitare la velocità e i nuovi radar ‘Alice’ di controllo velocità, beh possiamo tranquillamente dire che per avere la sicurezza matematica di arrivare ad un appuntamento a Limone, un imprenditore di Ventimiglia deve mettersi in viaggio almeno due ore prima dell’incontro. E c’è ancora qualcuno che pensa di utilizzare il vecchio tunnel…”.