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Il nuovo Consiglio Generale di Ance Imperia: un rinnovo nel segno della continuità
Foto di gruppo per il nuovo Consiglio Generale di Ance Imperia, che resterà in carica fino al 2025, subito dopo la sua elezione avvenuta lo scorso 3 settembre nel corso dell’assemblea privata dei soci svoltasi presso la sede dell’associazione in corso Matteotti a Imperia. Tante le riconferme nel segno della continuità: dal presidente Enio Marino (Marino Snc di Marino E. & C.), ai due vicepresidenti Andrea Veneziano (Veneziano Geom. Giacomo di Ing. A. Veneziano) e Riccardo Littardi (Cave Littardi Srl, che nel precedente consiglio era presidente del Sei-Cpt di Im-peria), al tesoriere Luciano Tesorini (Tesorini Srl), ai consiglieri Giovanni Gino Manfredi (Geoedile Snc), Alessandro Bocchio (Co.tim Srl, già presidente di Ance e Confindustria Imperia), Gianni Silvano (Silvano & C. Srl, già vice presidente), Gianni Enrico Laigueglia (Lai-Bra Snc di Laigueglia G. E. & C., delegato alle Piccole Imprese Edili). Due le new entry, Marco Sferrazza (Sferrazza Marco) e Cinzia Sasso (Glorio Costruzioni Srl), che sostituisce idealmente il compianto Dino Glorio che faceva parte del precedente consiglio. Si aggiungono di diritto al nuovo consiglio la presidente della Cassa Edile della provincia di Imperia Gilda De Villa (Cls Srl, Controlli e Lavori speciali) il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili Roberto Marino (Marino Snc di Marino E. & C.), mentre il Sei-Cpt di Imperia è già rappresentato dal suo presidente Andrea Veneziano.
lo svolgimento di questo servizio, nonché l’interesse all’iniziativa da parte del Comune di Mentone e della città metropolitana di Nizza. Ci stiamo confrontando con diversi potenziali armatori che stanno valutando il business plan per svolgere una sperimentazione del servizio a livello turistico nei mesi estivi del prossimo anno”.
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Tra le problematiche di più forte attualità che riguardano il settore edile, c’è sicuramente quella dell’eccezionale rincaro dei prezzi di acquisto di alcune materie prime. L’emergenza, riconducibile largamente connessa all’emergenza epidemiologica, sta causando un insostenibile sovvertimento dell’equilibrio economico dei contratti in essere. Com’è la situazione?
“A causa di tali aumenti eccezionali, le aziende fornitrici, nazionali ed estere, stanno richiedendo agli appaltatori la revisione delle condizioni economiche dei contratti di approvvigionamento per causa di forza maggiore, pena lo scioglimento degli stessi. I rincari riguardano, anzitutto, il prezzo dell’acciaio, che, dalle ultime tabelle di agosto pubblicate dall’Ance, risulta aumentato del 243,3%. Con la conversione in legge del Decreto Sostegni bis, è stata introdotta una norma revisionale per i contratti pubblici, volta a fronteggiare i rincari eccezionali dei prezzi di acquisto di alcuni materiali da costruzione, destinata ad introdurre un regime di compensazione straordinario, applicabile unicamente ai lavori eseguiti e contabilizzati in un arco temporale circoscritto, relativo al primo semestre 2021. Purtroppo la norma non può ritenersi soddisfacente né per il ristretto arco temporale a cui è riservata né per essere rivolta solo ai contratti pubblici. Per la preclusione ai contratti privati, abbiamo aperto un confronto con gli uffici regionali che si occupano del prezzario per cercare di far modificare almeno quelle voci di prezzo che hanno avuto un vertiginoso aumento. Speriamo di avere un riscontro positivo entro il mese di ottobre”.
Dopo un anno e mezzo molto difficile, il panorama congiunturale oggi si presenta un po’ più positivo quanto a percentuali di crescita in diversi comparti produttivi, tra cui quello edile