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LA RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA dal 1950

PROPRIETARIO

Associazione Industriali Mugnai d’Italia Via Lovanio, 6 - 00198 Roma

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Presidente Italmopa

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Editorial EDITORIALE

L’IMPEGNO DI ITALMOPA PER IL “NUOVO” REGISTRO TELEMATICO DEI CERALI 5

Italmopa’s commitment for the “new” telematics register of cereals. di A. Valente

Features ARTICOLI

Interview Intervista GIOVANI E RICERCA PER UN’AGRICOLTURA NAZIONALE MODERNA 28

Young people and research for a modern Italian agriculture di L. Bellei Mussini

Events Eventi ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE DI ITALMOPA 40

Italmopa Annual General Meeting A cura della Redazione

Cultivar register Registro varietale LE VARIETÀ DI FRUMENTO DURO ISCRITTE AL REGISTRO NAZIONALE 2023/24 48

Durum wheat varieties entered in the National Variety Catalogue 2023/24 di F. Alagna et al.

Departements RUBRICHE

Associazione Industriali Mugnai d’Italia
RAM ELETTRONICA NEL MONDO
RAM ELETTRONICA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA

L’impegno di Italmopa per il “nuovo” registro telematico dei cerali

Italmopa’s commitment for the “new” telematics register of cereals

With the publication, in the Official Gazette of the Republic of Italy on July 13, 2024, of Law No. 101 of July 12, 2024, converting, with amendments, Decree-Law No. 63 of May 15, 2024 (the so-called D. L. Agricoltura), an end is put to the long-standing issue

of the telematic grain register. This result is the result of the gigantic, unceasing efforts made over the past 4 years by our Association, from the governing bodies to the structure, in the interest of member companies but also of the entire milling category.

LA REGISTRAZIONE ESCLUDERÀ LE OPERAZIONI RELATIVE ALLA TRASFORMAZIONE DEI CEREALI E AI CEREALI TRASFORMATI

THE REGISTRATION WILL EXCLUDE OPERATIONS RELATED TO GRAIN PROCESSING AND PROCESSED CEREALS

Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 13 luglio 2024, della Legge 12 luglio 2024, n.101, recante conversione, con modificazioni, del Decreto-Legge 15 maggio 2024, nr. 63 (il c.d. D. L. Agricoltura) viene, auguralmente, posto un termine all’annosa questione del registro telematico cereali inizialmente

di Andrea Valente Presidente Italmopa

introdotto, attraverso un emendamento, del tutto inatteso, al Bilancio di Previsione dello Stato 2021. Una norma, è opportuno ricordarlo, semplicemente aberrante in quanto gli adempimenti inizialmente richiesti, in particolare del Decreto attuativo, risultavano sia tecnicamente inapplicabili, nelle tempistiche previste, per le caratteristiche proprie dei processi di trasformazione, evidentemente non note al legislatore anche per via di una mancata preventiva interlocuzione con le categorie destinatarie del provvedimento, sia economicamente insostenibili tenuto conto che introducevano, senza che fosse stata predisposta una valutazione d’impatto, un nuovo complesso e pervasivo sistema di controllo dei flussi produttivi e commerciali dell’Industria molitoria che avrebbe necessitato un adeguamento particolarmente oneroso delle strutture produttive.

Dopo 4 anni in cui la tematica ha formato oggetto di interventi fortemente determinati e risoluti da

SI

AGEVOLANO GLI OBBLIGHI

DI COMUNICAZIONE PREVISTI

NELL’INIZIALE DECRETO

parte di Italmopa nei riguardi delle varie Amministrazioni che si sono succedute e che hanno permesso, tra l’altro, di prolungare il periodo sperimentale e di posporre l’entrata in vigore delle sanzioni per le Aziende non adempienti si è pervenuti, finalmente, a un’intesa, concordata tra Italmopa e le rappresentanze sindacali della produzione primaria e approvata dai vertici Masaf, che, in attesa della prossima discussione sul Decreto attuativo, sembra rispondere alle principali richieste palesate da Italmopa nel corso degli ultimi

anni: la registrazione riguarderà i cereali nazionali e esteri acquistati o venduti dagli operatori interessati dal provvedimento, escludendo pertanto le operazioni relative alla trasformazione dei cereali e ai cereali trasformati, e dovrà essere effettuata, in forma aggregata e cumulativa, entro il ventesimo giorno del mese successivo al trimestre di riferimento. Si profila pertanto una forte semplificazione degli obblighi di comunicazione previsti nell’iniziale Decreto attuativo, fermo restando, come già precedentemente indicato, quelli che saranno i contenuti, ancora non noti ma che saranno oggetto di confronto tra l’Amministrazione e le categorie interessate, quali Italmopa, del nuovo Decreto chiamato a dare operatività alla norma legislativa. Ciò precisato, ritengo assolutamente doveroso evidenziare che il risultato, indubbiamente positivo, verso il quale ci stiamo orientando è frutto del gigantesco, incessante impegno profuso, negli ultimi 4 anni, dalla nostra Associazione, dagli organi direttivi alla struttura, nell’interesse delle Aziende associate ma anche di tutta la categoria molitoria. Un esempio tangibile, lampante, del ruolo che può e che deve assumere un’Associazione autorevole e responsabile, come viene unanimemente considerata Italmopa, a fronte di misure che sono in grado di impattare negativamente, solo il profilo sia economico, sia di immagine, nei riguardi della categoria che essa rappresenta in via esclusiva. Un mio personale ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati per raggiungere questo risultato.

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VIII EDIZIONE DEL CAPODANNO DEL MUGNAIO

UnCapodanno del Mugnaio by Mulino Caputo davvero speciale questo del 2024, che si è svolto a Frignano, in provincia di Caserta, nell’azienda agricola di Francesco D’Amore, alla presenza di contadini, pizzaioli, pasticceri, panificatori e tanti ospiti, in un clima allegro e festoso. L’ottava edizione del Capodanno ha rappresentato il momento per un approfondimento sugli studi condotti nei Campi Caputo, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinato dal professor Mauro Mori, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee. Due gli elementi essenziali di ricerca: la sostenibilità ambientale e i cambiamenti climatici. Con il Campo Caputo che è diventato il luogo di studio delle varietà di grano tenero utilizzate dal Mulino Caputo.

A CITTÀ DI CASTELLO

LA

FESTA DEL RACCOLTO

DI MOLINI FAGIOLI

L’8

e il 9 luglio a Città di Castello si è tenuta la festa che Molini Fagioli dedica a chi per tutto l’anno lavora in filiera alla ricerca della qualità: dal contadino per il grano ai professionisti pizzaioli, pasticcieri e panificatori per il prodotto finale. L’evento si è strutturato in un talk di approfondimento con esperti del settore, masterclass, experience sul campo e una festa serale, tra arte bianca e musica, aperta al pubblico. La festa e il suo programma sono stati presentati lunedì 1° luglio nella sala del Consiglio comunale di Città di Castello dal sindaco Luca Secondi, da Primo Rebiscini, direttore dello stabilimento Molino Fagioli di Magione, e dall’assessore comunale al Commerci, Letizia Guerri (Foto).

MOLINI INDUSTRIALI SPERIMENTA LA TRACCIABILITÀ 4.0

Un sistema che traccia in modo preciso la filiera produttiva delle farine grazie alla tecnologia blockchain e permette di integrare informazioni come la sostenibilità ambientale nell’intero ciclo di vita del prodotto, dal campo alla vendita. La novità arriva dalla collaborazione tra Molini Industriali e Ri.Nova, che alla fine di giugno hanno concluso le attività del progetto “Traccia-Blochain” per la tracciabilità dei cereali. Finanziato dalla Regione Emilia Romagna e realizzato con il contributo di altri tre partner (Elleciesse Finance, Eagri, Lca-Lab), il progetto ha dato ottimi risultati: il sistema è già operativo e funzionante nello stabilimento di Molini Industriali.

I LIEVITI MADRE DI MOLINO MERANO SCELTI DA EZIO MARINATO

Ècon acqua pura di montagna, farine di grani attentamente selezionati e l’esperienza della tradizione che nasce Olimpo, il fiore all’occhiello di Molino Merano. Una linea innovativa di lieviti madre di propria produzione, che coniuga l’efficacia del lievito madre alle proprietà delle crusche fermentate, offrendo così un prodotto. Tre le speciali referenze in cui si articola la linea Olimpo: Finum, Pegaso e Atena, che si differenziano per la capacità di soddisfare le diverse esigenze di gusto e di adattabilità ai processi produttivi. “I lieviti madre di Molino Merano si adattano ai processi moderni e contemporanei, un ingrediente perfetto che permette al professionista di risparmiare tempo gestendo al meglio il proprio lavoro senza concedere sconti alla qualità e al gusto finale del prodotto”, afferma Ezio Marinato, partner di Molino Merano e uno dei massimi esperti italiani di panificazione, già campione europeo e mondiale dei panificatori.

MOLINI PIVETTI PRESENTA IL SECONDO REPORT DI SOSTENIBILITÀ

Molini Pivetti presenta il Report di Sostenibilità 2023: il secondo, a distanza di due anni dal primo, redatto con l’obiettivo di condividere con tutti gli stakeholder la continuità di un percorso di crescita sostenibile e di sviluppo virtuoso verso un’economia circolare, che, per l’azienda molitoria in provincia di Ferrara, trova fondamento nei 4 pilasti di azione del Manifesto di Sostenibilità: Agricoltura, Territorio, Responsabilità e Squadra. “Il nostro Manifesto di Sostenibilità, aggiornato al 2024, riflette i progetti e gli impegni di Molini Pivetti per una crescita responsabile e sostenibile” ha dichiarato Gianluca Pivetti, membro del Board Molini Pivetti S.p.A. “Al centro di ciascuno dei 4 asset c’è il valore umano: organizziamo eventi di formazione e promuoviamo il coinvolgimento del primo anello della nostra filiera, gli agricoltori, affinché tutti si sentano parte di una squadra con obiettivi chiari e sfidanti”.

BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ PER MOLINO RACHELLO

La sostenibilità è ancora un concetto poco chiaro, percepito soprattutto in riferimento a tematiche ambientali e non viene associato ad aspetti sociali e di “governance”: è quanto emerge da un’indagine di Molino Rachello presso i propri stakeholders e riportata a commento del primo bilancio di sostenibilità dell’azienda molitoria con sede a Musestre, nel trevigiano. “Sono 10 gli obbiettivi e 17 i target, che validano le azioni da noi finora intraprese per garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo” dichiara Gabriele Rachello, Direttore Generale del Molino, giunto alla sesta generazione. Il bilancio è articolato in tre “impegni” per consapevolezza alimentare, ambiente e persone: per ognuno vengono presentate le scelte fin qui messe in atto, nonché indicati gli orizzonti e i traguardi, che l’azienda vuole raggiungere.

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I NUMERI DEL RAPPORTO AGROALIMENTARE IN EMILIA ROMAGNA DEL 2023

Nel

corso del 2023 il valore della produzione agricola dell’Emilia-Romagna ha subito un ridimensionamento del 9,2% con una perdita di quasi 550 milioni di euro e ricavi passati dai quasi 5,9 miliardi del 2022 ai 5,3 miliardi del 2023. All’origine di tale andamento è il sostanziale calo delle produzioni in campo, determinato dal meteo avverso che ha caratterizzato gran parte dell’anno con siccità, gelate tardive e l’alluvione che ha devastato gran parte del territorio della Romagna. Questo è quanto riportato dal Rapporto Agroalimentare 2023 - presentato il 1° luglio a Bologna, che mette in rilievo un sistema economico fondamentale per l’Emilia-Romagna, capace di tenere e di evolversi. I dati più significativi vedono la crescita nel 2023 dell’attività produttiva dell’industria alimentare e delle bevande +2,2%, con 4.604 imprese agroalimentari attive. Le esportazioni dell’Emilia-Romagna di prodotti agroalimentari hanno superato i 9.700 milioni di euro, il 15,7% di quanto venduto all’estero dall’Italia.

OLTRE IL 96% DEGLI ALIMENTI

È SICURO SECONDO L’EFSA

Nelcorso del 2022, l’Ue ha condotto un ampio programma di monitoraggio sui residui di pesticidi negli alimenti, raccogliendo un numero record di campioni per valutare la sicurezza alimentare. Secondo i dati pubblicati dall’Efsa, sono stati analizzati 110.829 campioni di prodotti alimentari, un aumento significativo rispetto all’anno precedente, e il 96,3% si è rivelato conforme ai limiti di legge stabilizzati per la presenza di residui. I risultati del programma di monitoraggio condotto da Efsa nel 2022 riflettono un quadro generale positivo relativo alla sicurezza alimentare in Europa.

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*Insorgono inoltre significative perdite qualitative che influiscono negativamente su umidità, temperatura e caratteristiche organolettiche con rilascio massivo di allergeni e “agenti carcinogeni”.

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World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.

IL PAKISTAN PREVEDE UN RACCOLTO RECORD DI GRANO

Secondo un rapporto del Foreign agricultural service (Fas) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, per la campagna 2024/25 il Pakistan prevede una produzione di grano record di 31,4 milioni di tonnellate. Sempre secondo il Fas, sulla base dei dati ufficiali del governo pakistano, la produzione di grano dovrebbe aumentare dell’11% rispetto ai 28,2 milioni di tonnellate dello scorso anno. L’aumento della produzione è attribuibile principalmente all’incremento del raccolto nella provincia del Punjab. Al tempo stesso, con la recente decisione del governo pakistano di porre fine alla pratica pluridecennale di acquistare il grano dagli agricoltori a un prezzo di sostegno minimo garantito, i prezzi del frumento hanno subito un brusco calo, che probabilmente porterà a una riduzione delle semine per la prossima campagna.

I VIDEO DELL’UK FLOUR MILLERS PER DARE RISALTO AL SETTORE MOLITORIO

UK Flour Millers sta pubblicando sui suoi canali di social media una serie di video che evidenziano l’importanza dell’industria molitoria. I video presentano anche dipendenti con carriere diverse all’interno del settore. UK Flour Millers rappresenta l’industria molitoria, raccogliendo e condividendo il punto di vista e la posizione collettiva dei suoi membri. Inoltre, condivide con il pubblico informazioni sull’importanza della farina e della macinazione, anche attraverso la nuova serie di video. Quest’ultima offre una panoramica sulla macinazione della farina, da ciò che accade quando il grano arriva al mulino al processo di macinazione, dalla sostenibilità alla sicurezza alimentare e altro ancora.

IL KAZAKISTAN PROGETTA UN IMPIANTO DI LAVORAZIONE

DEI CEREALI

Il Kazakistan sta progettando di costruire un impianto di lavorazione profonda dei cereali con una capacità totale prevista di 1 milione di tonnellate di grano all’anno per produrre sciroppo di fruttosio, fruttosio cristallino, allulosio, destrosio cristallino, gluconato di sodio, glutine e mangimi. Il 25 giugno scorso, il vice primo ministro Serik Zhumangarin e Yerzhan Yelekeyev, presidente del consiglio di amministrazione di Kazakh Invest, l’agenzia governativa per la promozione e la facilitazione degli investimenti, si sono incontrati in Cina con la dirigenza della CITIC Construction di Pechino, che ha intrapreso un progetto simile in Bielorussia nel 2023.

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UnL’US GRAINS COUNCIL RITIENE FONDAMENTALE RISOLVERE

LA CONTROVERSIA USA-MESSICO-CANADA SUL MAIS GM

gruppo di discussione nell’ambito dell’accordo Usa-Messico-Canada regolerà questo autunno il divieto da parte del Messico sul mais geneticamente modificato. A dirlo è Andrew Brandt, direttore della politica commerciale dell’US Grains Council. Lo stesso asserisce che è fondamentale proteggere l’uso della tecnologia GM per un mercato di esportazione molto importante per gli Stati Uniti come il Messico e aggiunge: “Se sono in grado di stigmatizzare l’intera biotecnologia e l’industria della scienza vegetale, le ramificazioni per questo andranno ben oltre il solo accordo Usa-Messico”. Peraltro, anche il Canada si pone sulla stessa posizione degli Stati Uniti. Come scritto, il gruppo di discussione dovrebbe rilasciare la sua decisione in autunno inoltrato, dopo l’installazione della nuova presidente messicana.

LA NORVEGIA FIRMA UN ACCORDO

PER LE SCORTE DI EMERGENZA DI GRANO

Secondo

quanto riportato dall’Associated Press, il 25 giugno scorso il governo norvegese ha firmato un accordo per iniziare a fare scorte di grano, affermando che la pandemia Covid-19, la guerra in Europa e il cambiamento climatico lo hanno reso necessario. L’accordo per lo stoccaggio di 30.000 tonnellate di grano è stato firmato da Geir Pollestad, ministro norvegese dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, e da quattro aziende private. Il grano, che apparterrà al governo norvegese, sarà immagazzinato dalle aziende in strutture sparse per il Paese. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la Norvegia ha istituito una commissione per valutare i propri sistemi di preparazione alle emergenze e una delle conclusioni raggiunte è stata che sarebbe stato prudente accumulare grano. La Norvegia ospita già il Global Seed Vault, che contiene più di 1 milione di campioni di semi depositati da banche genetiche e organizzazioni di tutto il mon do per garantire la sicurezza alimentare in caso di disastri naturali o causati dall’uomo.

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Il molitorio cresce in un anomalo 2024

The milling industry is growing in this unusual year 2024

The year 2024 started with mixed data for the food industry. Let us start with the worst data, which once again come from domestic sales. The April figures released by Istat are certainly serious. Actually, in the first quarter, thanks to the strong boost in March (+3.6%), food sales in volumes had increased by 0.4% over the same period in 2023, thus returning to positive territory after having been in the red for two years in the row. However, this only lasted a moment, betraying hopes of a stable recovery.

L’INCIDENZA DELL’EXPORT DI COMPARTO SUL PROPRIO FATTURATO È SALITA

INCREASE IN THE SECTOR’S EXPORT INCIDENCE

ON ITS TURNOVER

Il 2024 si è aperto per il mondo alimentare con dati non univoci. Cominciamo da quelli peggiori, che vengono ancora una volta dalle vendite sul mercato interno. I dati di aprile diffusi dall’Istat sono decisamente pesanti. Ricordiamo che nel 1° trimestre dell’anno, grazie alla forte spinta

di Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare

di marzo (+3,6%), le vendite alimentari in quantità avevano visto riaffacciarsi un +0,4% sullo stesso periodo 2023, rientrando quindi in territorio positivo, dopo due anni ininterrotti in rosso. Ma il fenomeno è durato lo spazio di un mattino, tradendo la speranza di un recupero stabile.

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Le vendite alimentari

Le vendite alimentari di aprile infatti sono addirittura precipitate, segnando tendenziali del -4,9% in valore e del -7,3% in quantità. A livello dei singoli mesi, sono i dati peggiori da inizio 2023. Il 1° quadrimestre dell’anno porta a casa così un

bilancio tendenziale delle vendite alimentari pari al +1,8% in valore e al -1,5% in quantità, in netto peggioramento rispetto a quelli di inizio anno. Anche gli ultimi dati, insomma, hanno lasciato in piedi le cause di una crisi di mercato che ha visto la perdita (senza precedenti) di ben 8,1 punti delle vendite alimentari in quantità

TABELLA 1 MOLITORIO - PRINCIPALI DESTINAZIONI

DELLE ESPORTAZIONI

VALORI (MILIONI EURO) - VARIAZIONI %

2024/23

PAESI

GennaioMarzo 2024 Milioni di euro Variaz% Gennaio-Marzo 2024/23

IN EROSIONE I MARGINI OPERATIVI

nel biennio 2022/23. Ci riferiamo alle tensioni di prezzo. La forbice di aprile tra i due delta in valore e quantità delle vendite tocca infatti 3,3 punti che, a fronte di un’inflazione parallela del +0,8%, confermano in gran parte la radice del recidivato fenomeno involutivo. Oltretutto questo differenziale, invece di ridursi, aumenta di un decimale rispetto ai 3,2 punti emersi nello stesso confronto di marzo. E questo lascia perplessi, in presenza anche di prezzi alla produzione dell’industria alimentare che hanno mostrato costantemente il segno meno nei tendenziali dei primi mesi dell’anno. La grande distribuzione ha adeguato con pigrizia i prezzi sugli scaffali ai rientri a monte. C’è sicuramente un effetto scorte, ma c’è anche la difesa di margini operativi che da un decennio appaiono in erosione, come quelli d’altronde della stessa industria alimentare. I dati Coop-Nomisma sono chiari in proposito. I margini della Gdo alimentare nell’ultimo decennio sono scesi dall’8,1% al 6,8%, mentre quelli dell’industria alimentare sono calati in parallelo dal 5,2% al 4,6%. Comunque, i margini della grande distribuzione alimentare hanno sempre mostrato una forbice premiante tra i 2 e i 3 punti rispetto a quelli della trasformazione. La Gdo ha cercato di arginare il fenomeno recuperando spazi di utile anche con l’ampliamento delle marche bianche, mentre l’industria alimentare, allo stesso fine, ha potenziato ove possibile l’esportazione sui mercati più remunerativi.

Il “non alimentare” e l’inflazione

Fonte: Elaborazione Federalimentare su dati ISTAT

Se poi si guarda al perimetro “non alimentare”, si riscontra ancora meglio quanto l’alimentare sia ancora “ammalato” in fatto di prezzi. Le vendite “non alimentari” del 1° quadrimestre registrano infatti tendenziali che indicano piattezza assoluta in termini valutari, con un +0,0%, e un declino contenuto in quantità, con un

L’export e il molitorio

-0,9%. La forbice tra i due delta è perciò di 0,9 punti, che risulta praticamente e correttamente allineata all’inflazione e non surriscaldata come quella del perimetro alimentare. Conclusione. Con un quadrimestre alle spalle archiviato con un rosso così duro a morire delle vendite alimentari in quantità, come il citato -1,5%, sarà più difficile riportare in positivo il consuntivo finale 2024. C’è proprio da sperare, infatti, di non chiudere il 2024 con un ulteriore erosione quantitativa delle vendite

alimentari. Sarebbe il segnale di una vera deriva strutturale di mercato, con inevitabili conseguenze per le stesse doti anticicliche del settore alimentare. Va pure detto, comunque, che i dati provvisori dell’inflazione di giugno diffusi dall’Istat hanno recato segnali contradditori. Mentre l’inflazione si è confermata al +0,8%, i prezzi al consumo dell’“alimentare lavorato” hanno segnato nel mese un tendenziale del +2,2%, dopo il +1,8% di maggio e il +2,5% di aprile. Mentre il “non lavorato” di giugno è decisamente arretrato, segnando un +0,4%, dopo il +2,2% dei mesi precedenti. Insomma, il surriscaldamento dei prezzi cui si accennava prima stenta a rientrare, almeno sul fronte della trasformazione, che copre la grande maggioranza delle referenze alimentari. E questo desta perplessità, lasciando in chiaroscuro le speranze di una normalizzazione del mercato interno nella seconda metà dell’anno.

Intanto, a proposito della rincorsa verso l’export prima accennata per recuperare spazi di mercato, può essere utile qualche confronto temporale sul passo lungo. L’incidenza dell’export dell’industria alimentare nazionale sul proprio fatturato è cresciuta, dal 19,8% del 2013 al 26,8% del 2023, con un progresso di 7 punti. È una crescita maggiore di quella segnata dall’incidenza dell’export nazionale complessivo sul prodotto lordo, che è salita, in parallelo, dal 24,0%, al 29,6%, con un progresso di 5,6 punti. L’industria alimentare, per la sua grande frammentazione produttiva, insegue la proiezione del sistema paese e del manifatturiero nel suo complesso, ma si sta avvicinando. Guardiamo ora al molitorio. L’incidenza dell’export di comparto sul proprio fatturato è salita, dal 7,0% del 2013, al 9,9% del 2023. Il peso dell’export molitorio all’interno di quello del “food and beverage” nazionale è passato, dall’1,0% del 2013, all’1,2% del 2023. I dati si legano evidentemente alla spinta specifica dell’export di comparto, che nel decennio è cresciuto del +177,1%, contro il +99,0% dell’export del food and beverage complessivo.

Ma andiamo con ordine nell’esame delle dinamiche dei grandi parametri economici di inizio anno. E diciamo subito che la produzione alimentare (grazie all’export) è andata molto meglio delle vendite interne. Nello scorso mese di aprile, infatti, la produzione dell’industria alimentare ha registrato, in termini quantitativi e a parità di giornate di calendario, un IL MOLITORIO

Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Istat

aumento tendenziale del +2,1%. Il passo del settore ha generato perciò una crescita sul quadrimestre del +1,4%. Insomma, il trend produttivo si è rafforzato e ha ribaltato quasi del tutto il consuntivo del -1,6%, con cui il settore aveva chiuso il 2023. Al suo interno, la produzione molitoria ha segnato ad aprile un brillante +13,1% sullo stesso mese 2023. È una spinta che ha portato al +9,7% il passo quadrimestrale della produzione di comparto, ponendolo ben sopra la media del “food and beverage” nazionale. Può essere utile ricordare, d’altra parte, che la produzione dell’industria nazionale, nella sua totalità, ha registrato ad aprile un calo tendenziale del -2,9%. Ne è uscito sul quadrimestre che il grande aggregato industriale ha segnato un -3,3%, appesantendo il -2,5% del consuntivo 2023. Insomma, l’industria alimentare, malgrado la grande anemia del mercato interno, riesce a confermarsi sul piano produttivo più performante della media manifatturiera. Anzi, fra i macro-settori industriali, va detto che l’alimentare è stato addirittura l’unico a registrare sul quadrimestre una espansione, affiancato soltanto da quello, ben diverso, del “coke e prodotti petroliferi raffinati”, che ha registrato un +3,3%. Ne esce più che mai che la spinta espansiva del settore alimentare si lega a quella dell’export. Non a caso i dati su questo fronte sono confortanti. L’industria alimentare ha registrato infatti nel 1° trimestre una quota export di 13.500 milioni di euro, con un tendenziale del +7,6%, in

leggero progresso rispetto al +6,6% segnato a consuntivo 2023. Ma è soprattutto in quantità che l’export del settore alimentare aggregato di inizio anno si è mosso meglio, Esso ha mostrato infatti nel 1° trimestre un tendenziale del +3,8%, ribaltando il -3,1% del consuntivo 2023. Ne consegue che il valore unitario indicativo dell’export settoriale (esito del confronto fra i delta in valore e quantità) ha segnato nel trimestre 3,8 punti. È un livello decisamente più basso della forbice del valore unitario di 9,7 punti registrata nel 2023. Ma il fenomeno non va visto in chiave negativa, anzi. Esso infatti si lega essenzialmente al rientro progressivo della spirale costi-prezzi che aveva investito il settore l’anno scorso. Il molitorio, d’altra parte, ha seguito l’onda. Le esportazioni in valore del

IN LIEVE FLESSIONE I DUE MERCATI DEL MOLITORIO: FRANCIA E GERMANIA

comparto hanno raggiunto infatti, nei primi tre mesi, la quota di 165,8 milioni, con un +6,7% sul gennaio-marzo 2023, mentre in quantità hanno fatto anche meglio, superando le 169mila tonnellate, con una crescita a due cifre, pari al +13,4%. Il flusso dell’export molitorio del trimestre perciò, dopo il +8,4% del 2023, ha leggermente rallentato in valore per la minore spinta prezzi, ma

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Giovani e ricerca per un’agricoltura nazionale moderna Young people and research for a modern Italian agriculture

Mirco Carloni was Councillor for Productive Activities, Agriculture and Economic Development in the Marche Region, and was then appointed President of the XIII Agriculture Commission of the Chamber of Deputies after the 2022 elections. Recently, Carloni was the first signatory of the law (which bears his name) no. 36 of 15 March 2024 on the “promotion and

development of youth entrepreneurship in the agricultural sector”. The aim of this measure is to make agriculture attractive to young people and to gain competitiveness and efficiency in international markets without neglecting the protection of raw materials. Molini d’Italia wanted to reflect, together with the MP, on the most topical issues in the Italian agri-food sector.

di Lorenzo Bellei Mussini, PhD Coordinatore editoriale Molini d’Italia

INTERVISTA ALL’ONOREVOLE

MIRCO CARLONI, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA, SUI

DEL SETTORE

TEMI PIÙ ATTUALI

INTERVIEW WITH MP MIRCO CARLONI, PRESIDENT OF THE AGRICULTURE COMMISSION OF THE ITALIAN CHAMBER OF DEPUTIES ON THE MOST TOPICAL ISSUES IN THE SECTOR

Originario di Fano, l’Onorevole Mirco Carloni è stato Assessore alle attività produttive, all’agricoltura e allo sviluppo economico della Regione Marche, per poi essere eletto - dopo le politiche del 2022 - presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Recentemente, Carloni è stato il primo firmatario della legge (che porta il suo nome) su “promozione e sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore

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Recentemente la Pac è stata rivista. Dal Suo punto di vista quali possono essere gli elementi migliorativi della stessa?

«La revisione della Pac è solo un primo passo: sono necessari ulteriori interventi per dare al settore agricolo maggiore supporto. Il 23 aprile scorso la Commissione Agricoltura ha approvato un documento in cui esprime una valutazione favorevole alla proposta di regolamento presentata

dalla Commissione europea per apportare alcune modifiche alla Pac. Il parere è stato integrato con delle osservazioni, che focalizzano aspetti nevralgici sui cui dobbiamo lavorare. In primo luogo è necessaria una semplificazione radicale, cui si aggiunge l’esigenza di creare una “riserva”, alimentata con risorse extra Pac, per aiutare il settore agricolo ad affrontare le sfide sul piano climatico, sanitario, fitosanitario e dell’innovazione; promuovere

LE TEA POSSONO AIUTARE A RIDURRE LA DIPENDENZA DA FORNITURE ESTERE

regole di reciprocità con i Paesi terzi per il commercio dei prodotti agricoli; favorire il ricambio generazionale in agricoltura, anche costituendo un fondo a livello europeo».

Come noto, gli esiti dei raccolti sono in calo. Si rende sempre più necessaria una modernizzazione sostenibile per l’agricoltura italiana. Quali sono le proposte della Commissione Agricoltura della Camera?

«Il futuro dell’agricoltura italiana risiede nella modernizzazione e nel ricambio generazionale: l’insediamento di giovani in agricoltura svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo di catene di valore più solide e alternative a quelle convenzionali, poiché i giovani sono più aperti a nuovi stimoli e più propensi all’innovazione tecnologica. Per questo sono stato primo firmatario di una proposta, ora divenuta legge (l. n. 36 del 15 marzo 2024), per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, che introduce

una serie di misure per favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani nel settore. Strettamente connesso a questo tema è quello della modernizzazione sostenibile. La Commissione Agricoltura ha espresso parere favorevole alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle piante ottenute mediante alcune nuove tecniche genomiche, e ha formulato un documento finale da trasmettere alla Commissione europea con l’osservazione di introdurre disposizioni che assicurino la conoscibilità e la trasparenza degli studi scientifici».

La ricerca e le Tea sono strumenti dai quali, oggi, non si può prescindere. Come possono essere inseriti sempre più concretamente nel mondo agricolo?

«Se vogliamo tutelare il made in Italy e dare risposte concrete ai problemi che gli agricoltori quotidianamente devono affrontare, dobbiamo avere la capacità di investire per rendere la nostra agricoltura più forte e competitiva, sempre valorizzando le produzioni di qualità. Scienza e ricerca sono la via per aumentare la qualità e la quantità delle produzioni, per assicurare redditività agli agricoltori e per affrontare le sfide della sostenibilità e dei cambiamenti climatici. Le Tea rappresentano un’opportunità preziosa per il futuro della nostra agricoltura, anche per ridurre

OCCORRE RECUPERARE

COMPETITIVITÀ

E INCREMENTARE

LA PRODUTTIVITÀ

DEL MOLITORIO

la dipendenza dalle forniture estere. A tale proposito, nel documento che abbiamo formulato, come Commissione Agricoltura, da sottoporre alla Commissione europea, relativo alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulle piante ottenute mediante nuove tecniche genomiche, abbiamo osservato

l’importanza di garantire la giusta remuneratività all’attività di ricerca: un’occasione da non perdere per il made in Italy agroalimentare».

Il settore molitorio è un elemento nevralgico per il sistema agroalimentare italiano. Quali possono gli strumenti da mettere in atto a supporto?

«L’industria molitoria italiana costituisce indubbiamente un settore strategico e “di cerniera” nella filiera nazionale del frumento, oltre che di collegamento tra l’agricoltura e il consumatore: un’antica tradizione di eccellenza e un’assoluta garanzia di qualità e salubrità a tutela dei consumatori. A fronte di una strutturale dipendenza dal prodotto estero sia

nel caso del frumento tenero, sia nel caso del frumento duro, è necessario recuperare competitività e incrementare la produttività, valorizzandola al meglio grazie al prezioso contributo che la tecnologia può fornire».

L’agricoltura non può prescindere dal tema dell’acqua. Attualmente, in sud Italia il problema siccità è forte. Quali possono essere gli strumenti per affrontare questo problema, ricordando comunque che l’acqua in agricoltura non è “a perdere”?

«Sul tema questa maggioranza si è già mossa con l’approvazione del decreto legge n. 39 del 2023 (“Decreto siccità”). In considerazione delle ulteriori necessità

emerse dall’entrata in vigore del suddetto decreto e per accrescere l’efficacia del coordinamento di tutte le iniziative e le attività programmatorie finalizzate alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della scarsità idrica e al potenziamento delle infrastrutture idriche, il decreto-legge del 15 maggio 2024 n. 63 “Decreto Agricoltura” ha previsto una serie di modifiche, tra cui l’adozione di misure specifiche finalizzate alla definizione di un piano degli interventi urgenti da sottoporre all’approvazione da parte della Cabina di regia che è chiamata a esercitare funzioni di indirizzo, di coordinamento e di monitoraggio per il contenimento e il contrasto degli effetti della siccità».

Le dimensioni delle aziende della produzione primaria non garantiscono la competitività e la redditività delle stesse in un contesto internazionale sempre più competitivo. Quali sono le riflessioni per poter superare questa grave criticità?

«Il “Decreto Agricoltura” (decreto-legge n. 63 del 15 maggio 2024) ha introdotto delle previsioni per fissare i prezzi di vendita previsti nei contratti di cessione di prodotti agricoli. Garantire un’adeguata remuneratività a tutti gli attori delle varie filiere produttive significa aiutare i nostri agricoltori, significa non lasciarli soli davanti a pratiche sleali. La sfida è, dunque, quella di sostenere la produttività con strumenti di accesso al credito e garanzie ma anche norme per semplificare e sbloccare le risorse già stanziate, promuovendo il potenziamento delle strutture amministrative per eliminare la burocrazia che, troppo spesso, paralizza gli investimenti. È necessario intervenire sulle emergenze con sostegni adeguati, ma servono anche scelte strutturali per far fronte agli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici attraverso un’azione a favore della transizione ecologica che, tuttavia, non può essere ideologica, ma deve valorizzare le produzioni di qualità, che esprimono il legame con il territorio e che da sempre rendono unico il nostro made in Italy».

Lorenzo Bellei Mussini, PhD
La Commissione in seduta

Assemblea generale annuale di Italmopa Italmopa Annual General Meeting

On 24 June, at the Excelsior Hotel Gallia in Milan, the Italmopa Annual General Meeting was held; it is the usual appointment in which the Association releases data concerning the Italian milling sector with specific reference to 2023. During the day, President Andrea Valente presented his annual report - Molini d’Italia reports only the data. The report also included Italmopa’s communication and promotional activities, in particular the traditional conference at Sigep 2023, entitled “Investing in environmental sustainability: cost or added value?”.

IL PRESIDENTE ANDREA VALENTE

HA ILLUSTRATO, NELLA SUA RELAZIONE, I DATI DEL 2023 CONCERNENTI IL COMPARTO MOLITORIO NAZIONALE

IN HIS REPORT, PRESIDENT ANDREA VALENTE ILLUSTRATED THE 2023

DATA CONCERNING THE ITALIAN

MILLING SECTOR

Il 24 giugno scorso si è svolta, all’Excelsior Hotel Gallia di Milano, l’Assemblea generale annuale di Italmopa, consueto appuntamento nel quale l’Associazione ha diramato i dati concernenti il comparto molitorio nazionale con specifico riferimento al 2023. Durante la giornata, il presidente Andre Valente ha presentato agli associati la propria relazione annuale - riportata da “Molini d’Italia” per la sola parte relativa ai dati. Nel rapporto hanno nondimeno trovato spazio anche le attività di comunicazione e promozione di Italmopa, in particolare la consueta conferenza al Sigep del 2023, dal titolo “Investire nella sostenibilità ambientale: costo o valore aggiunto?”. Al tempo stesso, il fulcro delle attività comunicative dell’Associazione nel 2023 è stata la giornata “Molini a porte aperte”, manifestazione unica che vede i mugnai aprire le porte dei propri impianti per far conoscere a tutti le peculiarità dell’industria molitoria italiana. La comunicazione è stata poi affiancata da una densa attività di promozione, in particolar modo dai programmi di promozione farine in India “pure eu flour” - che mira a promuovere il consumo di farina di grano tenero nel mercato indiano - e di promozione farine e semole bio in Usa e in Canada “pos eu flour” - il cui scopo è quello di incrementare l’esportazione di grano e semole biologiche europee verso i suddetti paesi. L’Assemblea ha poi visto, nella seconda parte della mattinata, un’interessante tavola rotonda dal titolo “Trend attuali e prospettive future di consumo di prodotti ottenuti dalla trasformazione dei cereali”, oggetto di approfondimento nel prossimo Molini d’Italia. Di seguito, la relazione del Presidente Andrea Valente.

La relazione del Presidente

“Care Amiche, cari Amici, cari Colleghi, vi porgo il benvenuto alla nostra Assemblea Generale annuale. Prima di dare lettura della relazione annuale, consentitemi di ringraziare i Vicepresidenti e i componenti del Consiglio di Presidenza - Alex, a cura della Redazione

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Emanuela, Enzo, Umberto, Ivano, Emilio, Cosimo, Francesco, Giorgio e Clelia - per il fattivo e costante contributo da loro sempre garantito nel corso del mio mandato, incrementando in tal modo l’efficacia e l’incisività dell’operato della nostra Associazione in particolare su alcune tematiche di grande rilevanza per il comparto molitorio. Rivolgo altresì un sincero ringraziamento alla struttura di Italmopa la cui attività è risultata fondamentale nel coadiuvare e fornire supporto alla squadra di Presidenza dell’Associazione nella sua attività di rappresentanza da un lato, e nell’azione quotidiana di informazione e di consulenza alle Aziende associate dall’altro. Vorrei infine, doverosamente, ricordare i gravi lutti che hanno colpito le famiglie Costato, Ferro e Von Berg e vi invito a un minuto di raccoglimento in memoria di coloro che ci hanno lasciati. Il 2023 e il 2024 sono stati, e sono tuttora, caratterizzati da gravi avvenimenti geopolitici che hanno contribuito allo sviluppo di un contesto internazionale profondamente instabile e che presenta forti elementi di inquietudine.

Da un lato, il conflitto ucraino ha fatto registrare una escalation sempre più preoccupante anche per via della totale assenza di spiragli, seppur flebili, di superamento delle ostilità e dall’altro si è riproposta violentemente la questione mediorientale.

I timori di un’apertura di un nuovo fronte di crisi in estremo Oriente restano peraltro all’ordine del giorno e alimentano una situazione di grande precarietà nell’auspicato equilibrio dell’ordine internazionale, condizionano le politiche economiche e commerciali, aumentano i rischi finanziari per le imprese e inducono una riconfigurazione degli scambi commerciali verso partner considerati più sicuri. Lo scorso

FATTURATO IN CALO PER LA RIDUZIONE

DELLE QUOTAZIONI DEGLI

SFARINATI

anno l’economia globale è cresciuta del 3,2 per cento, poco meno del 2022. La dinamica del prodotto è stata tuttavia eterogenea tra regioni: al dinamismo dell’attività negli Stati Uniti e a una generale resilienza nelle economie emergenti si sono contrapposti il forte rallentamento nell’area dell’euro e una ripresa della Cina inferiore alle attese.

Le banche centrali nelle maggiori economie avanzate hanno inasprito ulteriormente l’orientamento delle politiche monetarie, così da contrastare le pressioni sui prezzi ancora in larga parte derivanti dalle strozzature nelle catene di produzione globali e dal rincaro dell’energia del precedente biennio. L’inflazione è scesa rapidamente dai picchi raggiunti nel 2022 riportandosi, già alla fine dell’anno scorso, su livelli più vicini agli obiettivi delle banche centrali, con un deciso rallentamento anche delle componenti di fondo.

Per quanto concerne l’area euro, il prodotto interno lordo 2023 ha fortemente rallentato, dopo due anni di crescita sostenuta. Gli investimenti hanno risentito

Andrea Valente, presidente Italmopa

della politica monetaria restrittiva e i consumi delle famiglie, seppure in un contesto di disinflazione, sono stati frenati dal livello elevato dei prezzi di molte voci di spesa. Le ultime previsioni della Commissione europea lasciano intravedere, per il 2024, un tasso di crescita certamente superiore alle iniziali aspettative ma comunque ancora largamente insoddisfacente. Per quanto riguarda in particolare l’Italia, il Pil, nel 2023, è cresciuto dello 0,9% in netta decelerazione rispetto al 2022, quando il prodotto era aumentato del 4,0%, quale conseguenza dell’esaurirsi del recupero delle attività più colpite dalla pandemia, della debolezza della domanda interna e mondiale e delle condizioni monetarie più restrittive.

Anche il quadro politico generale rimane incerto: le elezioni per il Parlamento europeo che si sono svolte dal 6 al 9 giugno scorso sono state caratterizzate, in particolare nei due Paesi da sempre considerati come il nocciolo dell’integrazione europea, dall’affermazione di formazioni politiche fortemente critiche nei riguardi dell’approccio sovrannazionale sinora privilegiato che potrebbe pertanto essere rimesso, seppur parzialmente, in discussione. Le elezioni presidenziali americane del 5 novembre, da parte loro, potrebbero modificare e ridefinire gli equilibri e le priorità dei Paesi guida del blocco occidentale. Il comparto manifatturiero nazionale è pertanto chiamato a operare in un contesto particolarmente ricco di incertezze che presenta, anche in questo inizio 2024, e limitatamente al contesto economico, segnali contrastanti che riguardano, in particolare, la domanda interna, i prezzi alla

SUPERARE LE CRITICITÀ STRUTTURALI

DI FILIERA E PRODUZIONE PRIMARIA

produzione e al consumo e i livelli di produzione.

Il rallentamento del mercato interno, che aveva colpito nell’ultimo biennio l’industria in generale e quella alimentare in particolare, non sembra ancora arrivata all’auspicato punto di svolta. Le vendite alimentari in volume, nel primo quadrimestre 2024,

mostrano un bilancio tendenziale positivo in valore ma negativo in termini di quantità sullo stesso periodo 2023. Il percorso per recuperare la pesante emorragia e gli 8,1 punti delle vendite in volume persi nel biennio 2022/23, appare pertanto sempre più lungo e complesso, rischiando, oltretutto, di rimanere incompiuto, per l’assestamento fisiologico del mercato e i sensibili spostamenti nelle abitudini di consumo affiorate nel frattempo. Del resto, il potere di acquisto del Paese non aiuta. Secondo i più recenti dati Istat, esso risulta in calo del 4,5% negli ultimi dieci anni, a fronte di una crescita dell’1,1% in Francia e del 5,7% in Germania.

I prezzi alla produzione dell’industria alimentare, da parte loro, dopo aver

Un momento dell’Assemblea

registrato un aumento del +6,3% in media 2023, hanno invertito la marcia, evidenziando rientri nei primi mesi del 2024. I prezzi al consumo dell’alimentare, dopo il pesantissimo +10,9% accusato in media 2023 - a fronte di un’inflazione annua del +5,7% - hanno fatto registrare un significativo rientro nei primi mesi del 2024, indispensabile per incoraggiare la risalita del mercato interno.

Il dato di maggiore spicco del settore alimentare in avvio 2024 riguarda comunque, la crescita della produzione. Nel primo quadrimestre 2024 il settore è stato, addirittura, l’unico caratterizzato da un segno tendenziale positivo nel panorama manifatturiero del Paese. Il rimbalzo del 1,4% registrato dalla produzione alimentare nel periodo gennaio-aprile 2024, dopo la contrazione dell’1,6% del consuntivo 2023, si è confrontato, infatti, con il segno negativo (-3,3%) segnato dall’aggregato industriale, il quale ha accusato un appesantimento ulteriore rispetto al consuntivo 2023 (-2,5%). È peraltro opportuno evidenziare che la crescita tendenziale registrata, sempre per quanto concerne il primo quadrimestre 2024, per il comparto della lavorazione delle granaglie (+9,7%) appare convincente e significativamente più marcata rispetto alla media del comparto alimentare.

Da ultimo, il fatturato aggregato dell’industria alimentare appare, negli ultimi mesi, in rallentamento non essendo più

sostenuto, come nel 2022 e nella prima parte del 2023, dalla forte spinta dei prezzi alla produzione derivante dalle dinamiche inflattive registrate per quanto concerne sia le quotazioni delle principali commodities agricole, sia gli altri principali costi di produzione. Esso comunque mantiene un segno espansivo del +2,1% - con, tuttavia, il settore molitorio in controtendenza - dopo aver registrato, nel 2023, una crescita del 7,1%, raggiungendo la quota di 195 miliardi. Per quanto riguarda in particolare le esportazioni, il consuntivo di gennaio-dicembre 2023 del comparto della trasformazione alimentare registra una quota di 52.197,4 milioni di euro, con un incremento del +6,6% sul 2022. La spinta espansiva risulta incentivata esclusivamente dall’effetto prezzi, come testimoniato dalla discesa dei volumi che si è sono attestati, per l’intero 2023 e rispetto al

2022, su -2,1%. Il passo dell’industria alimentare dell’anno in valore è frutto, al suo interno, di andamenti oscillanti, orientati comunque - va sottolineato – con schiacciante maggioranza in positivo.

L’import dell’industria alimentare mostra, sui dodici mesi, un aumento tendenziale del +3,5%. Ne scaturisce un saldo attivo complessivo, per il settore alimentare, di 19.123,8 milioni di euro, in crescita del +12,3% sul 2022.

L’indice quantitativo della produzione alimentare 2023 ha, da parte sua, fatto registrare un calo pari a -1,6% sull’anno precedente. Esso non è stato sostenuto a sufficienza dall’export, in calo come segnalato in termini quantitativi, ed è stato aggravato soprattutto dal pesante calo quantitativo accusato in parallelo dalle vendite alimentari interne, che hanno segnato un -3,9%. Relativamente ai dati del settore

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molitorio, il 2023 è stato caratterizzato da un andamento positivo dei volumi produttivi nel comparto della macinazione del frumento tenero, mentre si è registrata una contrazione in quello del frumento duro. Il forte ridimensionamento delle quotazioni degli sfarinati e dei sottoprodotti della macinazione rispetto al 2022, quale conseguenza del rientro dei principali costi di produzione dopo i picchi raggiunti nel 2022, ha invece pesato negativamente sul livello del fatturato del comparto che si è situato complessivamente, sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della macinazione, in 4,975 miliardi di euro con una contrazione complessiva del 18,5% rispetto al fatturato 2022 calcolato in 6,102 miliardi di euro.

Per quanto concerne il comparto della macinazione del frumento tenero, si sarebbe verificato un incremento complessivo dei volumi produttivi di farine stimato in misura del 2,1% rispetto al 2022 (da 4,062 a 4,146 milioni di tonnellate). L’andamento positivo ha riguardato anche il principale canale di commercializzazione, quello della panificazione e dei prodotti sostitutivi, che aveva fatto registrare, nel corso degli ultimi decenni, una pressoché costante dinamica flessiva: la produzione di farine destinate al canale della panificazione e dei prodotti sostitutivi avrebbe così registrato un’incoraggiante crescita complessiva dell’1,5%, trainata in particolare dalla richiesta proveniente dalla grande distribuzione.

Sostanzialmente stabile, ma comunque con segno positivo, la produzione di farine destinate al comparto dolciario nonostante la contrazione della domanda per la produzione di dolci da ricorrenza. Proseguono infine i trend particolarmente positivi, e ormai consolidatosi negli anni, della domanda proveniente, da un lato dai canali pizza, fresca e surgelata, e, dall’altro, dall’export per via di un sempre più diffuso apprezzamento, all’estero, della qualità e della versatilità delle farine italiane. In riduzione, infine, il volume di farine venduto sugli scaffali che conferma un ridimensionamento dopo i fenomeni di accaparramento che si erano verificati, da parte dei consumatori, nella prima fase dell’emergenza Covid.

NEL 2023, RALLENTAMENTO

DELLE ESPORTAZIONI PER LA PASTA DI SEMOLA

DI GRANO DURO

Sempre secondo Italmopa, il fatturato 2023 del comparto molitorio a frumento tenero, tenuto conto della riduzione media, rispetto al 2022, del prezzo delle farine (-14,5%) e dei sottoprodotti della macinazione (-22,7%) - quale conseguenza risultante in primis della materia prima frumento tenero (-25,6% rispetto al 2022) e anche dei costi energetici e logistici - dovrebbe situarsi in circa 2,555 miliardi di euro con una riduzione del 14,7% rispetto al fatturato 2022, calcolato in 2,997 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il comparto del frumento duro è stata stimata, nel 2023, una contrazione complessiva, rispetto al 2022, dell’1,5% circa della produzione di semole. Essa riflette una minor domanda proveniente dall’Industria pastaria,

principale canale di sbocco dell’Industria molitoria a frumento duro, per via di un rallentamento sia della domanda interna, sia delle esportazioni di pasta alimentare di semola di frumento duro. Il fatturato del comparto a duro sarebbe in riduzione a 2,420 miliardi di euro rispetto a 3,105 miliardi di euro nel 2022 (-22,1%) risultante non solo dal già evidenziato calo della domanda ma soprattutto dalla riduzione delle quotazioni medie delle semole quale conseguenza, in particolare, della marcata riduzione del costo della materia prima frumento duro rispetto ai picchi costatati nel 2022.

I volumi di sfarinati prodotti dall’Industria molitoria nazionale si sarebbero pertanto attestati, nel 2023, su 8.151.000 t con un incremento dello 0,3% circa rispetto ai volumi calcolati nel 2022, pari a 8.128.000 t mentre il volume complessivo dei prodotti dell’Industria molitoria italiana - comprensivi anche dei sottoprodotti della macinazione - avrebbe raggiunto 11,608 milioni di tonnellate (11,583 milioni di tonnellate nel 2022).

Andrea Valente”

La Redazione

Le varietà di frumento duro iscritte al Registro Nazionale 2023/24

Durum wheat varieties entered in the National Variety Catalogue 2023/24

The fifteen new durum wheat varieties registered in the Italian Variety Catalogue were observed in two consecutive crop years (2021/22 and 2022/23) within the different areas: North, Centre and South of Italy. Overall, the new varieties showed a performance close to the reference average ones for production, hectolitre weight and thousand kernels weight parameters. Good quality level, especially high protein and gluten contents has been achieved in all tested cropping areas. Furthermore, all samples showed high values of yellow index while the sensory judgment of pasta cooking quality was particularly identified in samples coming from the first cropping year in Italian Centre area. Finally, all the new varieties were clearly distinct from each other in at least one morphological characteristic.

DATI

AGRONOMICI, DESCRITTIVI E QUALITATIVI

AGRONOMIC, DESCRIPTIVE AND QUALITY DATA

di F. Alagna1 , A. Arcangeli2 , T. Bardelli1 , P.G. Bianchi1, C. Cecchini2 , V. Del Frate2 , E. Gosparini2 , A. Giulini1 , R. Massimiani2 Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), (1) Centro di ricerca Difesa e Certificazione, Milano (2) Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, Roma

Il frumento duro rimane una voce economica importante sul mercato agricolo italiano essendo fondamentale nella produzione di semola per l’industria agroalimentare e nello specifico per la pastificazione. Sebbene la produzione di paste alimentari industriali di frumento duro sia aumentata negli ultimi dieci anni (2014/23), la produzione ha subito discrete fluttuazioni in base alla vocazione delle superfici destinate a tale coltura e alle condizioni climatiche. In particolare, nel 2023 la produzione è rimasta pressoché stabile (c.a. 3,7 milioni di tonnellate) rispetto al 2022, annata in cui le rese sono calate a causa delle condizioni climatiche estreme; deficit idrico e temperature elevate in prossimità delle fasi di spigatura e raccolta hanno influenzato la quantità e qualità dei raccolti[1] . Al fine di contrastare tali sfide climatiche, il contributo della ricerca è sempre più importante in agricoltura per sviluppare e introdurre sul mercato nuove varietà di frumento duro con spiccata resilienza e buona capacità di stabilità produttiva. Le nuove accessioni di frumento duro, secondo la normativa nazionale e comunitaria, sono soggette all’obbligo di certificazione per essere immesse in commercio e quindi iscritte al Registro Varietale Nazionale secondo i criteri stabiliti nel D.M. 10 ottobre 2011 (Suppl. 273 G.U. 22/12/2011)[2] . Le varietà di frumento duro che hanno terminato le prove per l’iscrizione al Registro Nazionale nel 2023 sono state 27; di

queste 16 hanno superato le prove sulla base dei criteri stabiliti nei D.M. 10 ottobre 2011; sono state iscritte al Registro Nazionale Varietale (D.M. di Iscrizione del G.U. 277 del 27.11.2023) e vengono di seguito descritte sulla base dei principali parametri di valutazione[2]. Delle rimanenti 11 varietà in prova: 4 sono state bocciate per valore agronomico insufficiente e mancata omogeneità; 3 nonostante presentassero un giudizio positivo agronomico e morfologico non risultano ancora iscritte al Registro; 1 varietà in reiscrizione non ha soddisfatto i requisiti descrittivi; 2 affronteranno, invece, un terzo anno nella stagione 2023/24 a seguito di omogeneità insufficiente nei due anni precedenti; e infine 1 varietà è stata ritirata in quanto non più di interesse commerciale. Nella TABELLA 1 si osserva che il numero delle nuove varietà iscritte nel 2023 è aumentato rispetto alle annate precedenti (2021 e 2022) e risulta in linea con quello degli anni 2019 e 2020. A giugno 2024, le varietà presenti sul Registro Nazionale raggiungono le 338 unità, cui si aggiungono le varietà iscritte al catalogo comune dell’Unione europea che, come noto, sono in libera circolazione su tutto il territorio europeo. Solo per quelle iscritte in Italia la prova agronomica e di utilizzazione è stata condotta nelle condizioni di coltivazione nazionale dove sono applicati i parametri di valutazione dei criteri di iscrizione. La gamma di varietà disponibili rimane pertanto sempre piuttosto ampia.

* fonte SIAN (Sistema Informatico Agricolo Nazionale) ** varietà che hanno terminato le prove di iscrizione nel 2023; di queste solo una (Nicola) ha svolto il terzo anno in questa annata. Le varietà da conservazione sono state escluse dal conteggio

TABELLA 1 NUMERO DI NUOVE VARIETÀ DI FRUMENTO

La TABELLA 2 fornisce le indicazioni sulla diffusione delle singole varietà basandosi sui quantitativi di sementi certificate nelle ultime 5 campagne di semina, riscontrando un aumento positivo rispetto alle annate precedenti. Inoltre, dal confronto delle annate si evidenzia una progressione di alcune di esse (ad esempio, Antalis e Farah) e la longevità di altre (in particolare, Simeto e Iride).

Materiali e metodi

Nel 2024, le nuove varietà di frumento duro iscritte al Registro Nazionale sono le seguenti: Cataldo, Calvino, Chienti, Mascarino, Zama, Audace, ADR DU93, Superbo, Ramesse, Seneca, Socrate, RGT Lincedur, RGT Alidur, RGT Imprimatur, Lg Naudaris. L’ufficio di Milano del Centro di ricerca Difesa e Certificazione ha il coordinamento delle prove per la valutazione delle caratteristiche morfologiche, produttive e qualitative delle nuove accessioni. Le prove sono state condotte nelle due annate agrarie 2021/22 e 2022/23. Oltre alle quindici varietà, risulta iscritta anche Nicola che ha effettuato le prove nelle annate agrarie 2020/21 e 2021/22 ed è stata rimandata a un terzo anno di prove nel 2022/23 in quanto la produzione era risultata inferiore ai limiti di ammissibilità; probabilmente

LA GAMMA

DI VARIETÀ DISPONIBILI

RIMANE AMPIA

a causa della siccità verificatasi nel secondo anno che ha penalizzato varietà tardive come Nicola. Per quanto riguarda la valutazione produttiva e qualitativa, le nuove varietà sono state confrontate con varietà testimoni (Antalis, Iride, Marco Aurelio)

tra le più diffuse nel panorama italiano di frumento duro. Sei sono le località dove avviene la caratterizzazione agronomica del frumento duro e cioè: Bergamo (Areale Nord), Arezzo e Tolentino (Areale Centro), Battipaglia, Foggia e Catania (Areale Sud) (TABELLA 3). La prova descrittiva è stata condotta presso l’azienda sperimentale del Centro di ricerca di Difesa e Certificazione di Tavazzano (LO), il cui scopo consiste nel verificare se le nuove varietà soddisfino i requisiti di distinguibilità, omogeneità e stabilità (DUS test) richiesti

TABELLA

per l’iscrizione al Registro Nazionale. La valutazione morfo-fisiologica è stata effettuata secondo le modalità del protocollo tecnico CPVO TP/120/3[3]

Per determinare se le 15 varietà iscritte sono distinguibili fra loro è stata applicata la formula a fianco impiegata nell’ambito

del progetto Horizon 2020 InnoVar “Next generation variety testing for improved cropping on European farmland”:

• MaksD t1-t2, v1-v2 indica il valore di distinguibilità;

• (xt1, v1 – xt2, v1)/2 indica il valore medio di

TABELLA 3 SCHEDA AGRONOMICA DEI CAMPI SPERIMENTALI (2022/23) E ANDAMENTO CLIMATICO

CONDIZIONI CLIMATICHE

Bergamo (BG)

Arezzo (AR)

Medio impasto con scheletro

Mais da granella 12-nov- 22

Medio impasto Girasole 08-nov-22

Urea (46 unità di N/ha) Sì 27-giu- 22

Urea (168 unità di N/ha) Sì 12-lug-23

Precipitazioni scarse durante l’autunno e l’inverno fino alla primavera. Precipitazioni frequenti e abbondanti dal mese di maggio in poi, prolungando i tempi di maturazione.

Le semine sono state effettuate nella prima decade del mese di novembre in buone condizioni, grazie alla scarsa piovosità del mese di ottobre e prima decade di novembre (-92,2 mm) rispetto al poliennio 1982/2022, il suolo si è presentato in buone condizioni agronomiche, condizioni che hanno permesso una buona emergenza. Nella fase di consolidamento della coltura le piogge sono state di intensità moderata, con periodi in cui la piovosità è risultata inferiore alla media del poliennio, alternati a periodi con piovosità più elevata. Nel complesso da gennaio stato il mese più piovoso rispetto al poliennio che ha recuperato solo in parte la mancata piovosità estiva e autunnale. Da febbraio ad aprile le piogge sono state inferiori alla media del poliennio 1982-2021. Le temperature medie del periodo autunnale e invernale si sono mantenute sopra la media (+3 °C dicembre + 1.8 °C gennaio e +1.6 °C a marzo) condizioni che hanno confermato la tendenza del 2022 come anno tra i più siccitosi e caldi. Tali condizioni hanno favorito l’approfondirsi degli apparati radicali, lo sviluppo omogeneo della coltura.

Tolentino (MC) Argilloso Girasole 24-nov-22

Nitrato ammonico (155 unità di N/ha) Sì 27-giu-23

Foggia (FG)

Francoargilloso

Brassica da sovescio 06-dic-22

Battipaglia (SA) Franco Ortive

11-nov-22

Libertinia (CT) Argilloso Erbaio 7-dic-22

Nitrato ammonico (65 unità di N/ha) a Sì 20-giu-23

Urea (65 unità di N/ha), 42 unità di P2O5/ha e 18 unità di K2O/ ha No 23-16-giu-23

Urea (87 unità di N/ ha)), 70 unità di P2O5/ha Sì 16-giu-22

Le piogge autunnali hanno ritardato l’epoca di semina alla terza decade di novembre. Successivamente, le continue e abbondanti precipitazioni, che da inizio maggio hanno accompagnato le prove per tutta la fase di granigione, hanno danneggiato la produzione in più modi: ostacolando l’esecuzione delle operazioni colturali (es. concimazioni, diserbi), favorendo lo sviluppo dei principali funghi patogeni che attaccano sia le foglie sia la spiga, e causando allettamenti diffusi. Il perdurare delle piogge, anche durante la maturazione (seconda metà di giugno), ha posticipato l’epoca di raccolta e penalizzato ulteriormente sia la resa che la qualità merceologica della granella.

Andamento stagionale (OTT-GIU) sostanzialmente fresco (Tmed=13.3 °C compresa Tmax=18.5 °C e Tmin=8.1 °C). L’Indice di aridità stagionale di De Martonne ha classificato il clima generale come “umido” (Pioggia totale= 644 mm e ET0= 663 mm) e il mese di febbraio come “arido”. Nella I decade di febbraio la minima decale è arrivata a 0.6 °C, mentre dalla II decale di marzo le temperature medie si sono gradualmente innalzate passando da 10 °C a 24 °C nella III decade di giugno.

L’andamento climatico è stato caraterrizato da un autunno molto piovoso, che non ha compromesso le semine mentre ad inizio inverno le pricipitazioni sono state ben al disotto delle medie stagionali. In primavera le precipitazioni si sono concentrate nel mese di maggio. Le temperatura sono state in linea con le medie stagionali tranne in dicembre dove sono state più alte e in fine gennaio e febbraio dove sono state più basse (vedi dati meteo).

Nel complesso questo andamento meteo ha evitato condizioni di forti stress consentendo alla coltura di uscire dal periodo invernale in ottime condizioni, con un’ottima copertura del suolo e un buon accestimento.

una varietà ottenuto dalle singole repliche nelle due annate agrarie 2021/22 e 2022/23;

• minimumdist indica l’indice usato per calcolare la distanza minima significativa per cui una varietà si distingue da un’altra per ciascun carattere morfologico;

• c1, c2 ecc. indicano i caratteri morfologici riportati nel protocollo CPVO TP/120/3. Per ciascuna varietà e per ogni singolo carattere morfologico (c1, c2 ecc.) del protocollo CPVO è stato determinato il valore medio ottenuto dalle singole repliche di campo per le due annate agrarie. Per ciascun carattere, il valore medio di una determinata varietà (ad esempio Cataldo) è stato sottratto con il valore medio di ognuna delle rimanenti varietà iscritte (Calvino, Chienti, Mascarino ecc.), dividendolo poi per la distanza minima significativa, che è la differenza significativa (p-value minore di 0.05) osservata tra il dato di ciascuna varietà e il dato medio. Sono stati ottenuti così tanti valori di distinguibilità (MaksD) quanti sono i caratteri morfologici, e il valore massimo (più alto) di ogni coppia varietale (esempio Cataldo vs Calvino; Cataldo vs Chienti ecc.) è stato riportato nella TABELLA 8 (heatmap). Le varietà sono state rapportate anche con se stesse (ad esempio Cataldo vs Cataldo), ottenendo valori pari a zero. Dalla heatmap si evince che, se il valore MaksD è minore di 1 allora non vi è alcuna differenza tra le varietà in esame (colore giallo); quindi, non si distinguono fra loro; al contrario, più grande è il valore MaksD ovvero maggiore di 1, importanti sono le differenze tra le varietà e pertanto distinguibili (colore verde intenso).

Oltre alla descrizione morfologica, su ciascuna nuova accessione, è stata eseguita un’analisi elettroforetica, effettuata dal laboratorio di Tavazzano, allo scopo di caratterizzare il profilo gluteninico e gliadinico. La valutazione morfo-fisiologica è stata effettuata secondo le modalità del protocollo tecnico CPVO TP/120/3.

Il Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma, ha effettuato la valutazione dei principali parametri di qualità secondo le metodiche di riferimento riportate in TABELLA 4. A tale fine, sono stati utilizzati i campioni compositi di granella derivanti dalla riunione delle repliche parcellari provenienti da tre

campi di prova situati a Bergamo, Tolentino (MC) e Libertinia (CT) e rappresentativi rispettivamente degli areali Nord, Centro e Sud, sia per il primo (2021/22) sia per il secondo anno (2022/23).

Ai fini della valutazione sono utilizzati i dati della prova agronomica insieme ai dati qualitativi. La qualità tecnologica è definita dal cosiddetto Indice Globale Qualitativo (IGQ), calcolato dalla somma ponderata di quattro parametri: peso ettolitrico (10%), contenuto proteico (40%), indice di glutine (30%) e indice di giallo (20%). L’IGQ è poi rapportato al valore dell’indice produttivo (IP): più alto è IGQ più basso può essere IP, fermo restando una soglia minima al di sotto della quale (85 per IP e 95 per IGQ) la varietà non è ammessa.

Risultati

In TABELLA 5 sono riportati i risultati delle varietà che hanno condotto il biennio di prova 2021/22-2022/23, considerando gli indici dei seguenti parametri: produzione, peso ettolitrico e peso 1000 semi. Gli indici relativi ai parametri in esame sono determinati, per ciascuno degli areali nei quali è stata suddivisa la prova agronomica e per ogni ciclo, sulla media dei testimoni. Per il calcolo del dato medio di ogni singolo ciclo di prova e di quello

CATALDO E RAMESSE MOSTRANO UN

DATO PRODUTTIVO TENDENZIALMENTE STABILE

complessivo di biennio, sono stati utilizzati i dati delle località che hanno ottenuto, a seguito dell’analisi statistica, un CV del parametro produzione inferiore al 15%. Per il primo anno di prova (2021/22), la località Bergamo ha ottenuto un CV superiore al 15%, pertanto i dati raccolti non sono stati utilizzati per il calcolo della media nazionale. Nelle TABELLE 6 e 7 sono riportati i risultati dei parametri qualitativi delle varietà iscritte in prova nelle due località rappresentative dell’areale Centro e Sud (la località Bergamo nell’areale Nord è stata esclusa per CV alto) per il primo anno 2021/22, e nelle tre località rappresentative dell’areale Nord, Centro e Sud per il secondo anno 2022/23. Nella TABELLA 8 si evidenziano i valori massimi (MaksD) di distinguibilità ottenuti confrontando tra loro le 15 varietà iscritte seguendo il protocollo CPVO TP/120/3.

TABELLA 4 PARAMETRI QUALITATIVI E METODICHE

RIFERIMENTO

Sfarinato integrale

Semola

Pasta (essiccazione BT)

Contenuto proteico UNI EN ISO 16634-2:2016

Contenuto in ceneri UNI-ISO 2171 (a)

Test di sedimentazione in sodio dodecilsolfato (SDS) ICC 151

Contenuto proteico UNI EN ISO 16634-2:2016

Indice di glutine (Gluten Index) ICC 158

Contenuto in glutine secco EN ISO 21415 (2,4)

Colore (indice di giallo) Chromameter Minolta CR400

Test alveogramma di Chopin UNI 10453

Qualità in cottura

Analisi sensoriale (D’Egidio et al., Cereal Chemistry 1993)[4]

TABELLA 5 FRUMENTO DURO PRINCIPALI PARAMETRI AGRONOMICO-MERCEOLOGICI PER VARIETÀ AREALE CENTRO NORD

Località areale Centro Nord: Bergamo (BG), Tolentino (MC) e Arezzo (AR).

La località Bergamo è stata esclusa dalla media nazionale per CV alto nel primo anno di prove (2021/22).

Località areale Sud: Battipaglia (SA), Foggia (FG) e Libertinia (CT).

6 FRUMENTO DURO PARAMETRI QUALITATIVI PRIMO ANNO DI PROVA (a.a. 2021/22)

VARIETÀ

AREALE SUD - Località

TABELLA

Produzione

Il dato della produzione di una varietà (dati t hl–1 non riportati in tabella) viene impiegato, insieme all’IGQ, per definire l’ammissibilità di una nuova varietà al Registro Nazionale. Tale parametro rimane quello principalmente considerato dall’agricoltore per la scelta della varietà da coltivare in campo. Nell’areale Centro-Nord si riscontra la varietà RGT Alidur con un indice pari a 113, il più elevato per il biennio di prove, seguita da Lg Naudaris (112) e RGT Imprimatur (111). Osservando i dati produttivi tra il primo (2021/22) e secondo (2022/23) anno si evidenzia un aumento medio della produzione, riscontrando valori alti soprattutto in RGT Alidur (da 102 a 120) e RGT Imprimatur (da 99 a 120). Questo aumento produttivo può essere dovuto da condizioni climatiche maggiormente favorevoli che hanno caratterizzato il secondo anno rispetto al primo, dove in quest’ultimo si sono verificate condizioni generali di stress idrico. Le varietà Cataldo e Ramesse mostrano invece un dato produttivo tendenzialmente stabile nelle due annate di prova. Nell’areale Sud la varietà Superbo (106) detiene il più alto dato produttivo per il biennio, risultato ottenuto in particolare per una maggiore produzione nel primo (107) rispetto al secondo (104) anno. La varietà più stabile è Mascarino con un dato produttivo identico (100) per entrambi gli anni. Al contrario, Zama presenta un valore produttivo scarso (79) al biennio constatando la sua migliore attitudine produttiva nell’areale Centro-Nord, riscontrando un valore pari a 91.

Peso ettolitrico

Questo parametro viene correlato con la resa in semola e dipende dal regolare riempimento delle cariossidi durante la fase finale della granigione. È una caratteristica legata alla varietà, ma subisce una notevole influenza in base all’andamento stagionale[5]. Nel primo anno, questo parametro, ha raggiunto valori sopra la soglia degli 80 kg hl–1 soprattutto per le varietà Cataldo (82,5 kg hl–1), Calvino (80,6 kg hl–1), Mascarino (80,8 kg hl–1) e Audace (80,9 kg hl–1) coltivate nell’areale Centro-Nord rispetto a quelle coltivate nell’areale Sud, dove si riscontrano valori sopra la soglia solo in Chienti (80,9 kg hl–1).

LE VARIETÀ ISCRITTE

HANNO UN CONTENUTO PROTEICO ALTO

In entrambi gli areali, troviamo solo la varietà Ramesse con valori sopra gli 80 kg hl–1. Nel secondo anno i valori sono rimasti inferiori al valore soglia di 80 kg hl–1 sia per l’areale Centro-Nord che Sud. In termini di differenze tra varietà, Ramesse è la varietà che presenta l’indice più elevato in entrambi gli areali per il biennio, seguita da Chienti e da Audace. Nell’areale Centro-Nord si ritrovano Calvino, ADR DU93, Superbo e Socrate ad avere un indice pressoché costante sia nel primo che secondo anno; mentre nell’areale Sud lo si ritrova solo per Calvino e Seneca.

Peso 1000 semi

Anche questo parametro è utile per una prima valutazione delle qualità molitoria delle nuove varietà ed è fortemente influenzato dalla disponibilità di acqua durante il riempimento della granella [5]. Nell’areale Centro-Nord i dati medi del primo ciclo sono risultati più bassi (33,8 g) rispetto a quelli rilevati nella stagione successiva (41,3 g) questo probabilmente a causa della forte siccità verificatasi nel 2021/22. Invece, nell’areale Sud, non si segnalano grandi differenze a livello di peso di 1000 semi tra le due annate (38,5 g nel 2021/22 e 37,8 g nel 2022/23). Nell’areale Centro-Nord le varietà che hanno

presentato gli indici di peso 1000 semi più elevati sono state Ramesse (106) e Mascarino (104); invece nell’areale Sud, Chienti (105) e Superbo (101).

Contenuto proteico e contenuto in glutine

La quantità di proteine è uno dei parametri più importanti nella commercializzazione del frumento duro e di fondamentale importanza nella scelta della materia prima per i produttori di pasta. Ai fini della qualità un elevato contenuto di proteine, e quindi di glutine, facilita la formazione di un reticolo proteico compatto capace di avvolgere e intrappolare i granuli di amido assicurando alla pasta un buon nervo e scarsa collosità.

Tutte le varietà iscritte presentano un contenuto proteico alto, con valori superiori al 14% in tutti gli ambienti nei due anni di prova; particolarmente elevati sono i valori delle varietà coltivate nella località del Centro nel primo anno di prova (range: 19,4%-16,7%, media dei testimoni: 17,9%). La varietà Zama si è distinta per il valore più alto in assoluto con un contenuto proteico massimo di 19,4% al Centro nel primo anno di prova e un minimo di 16,5% al Nord nel secondo anno. Tra le varietà con contenuto proteico più alto si distinguono inoltre Superbo e Audace soprattutto nelle località del Nord e del Centro nel secondo anno di prova; le stesse al Sud, nel primo anno, pur non avendo i valori più alti presentano sempre un contenuto proteico superiore alla media dei testimoni. In generale anche il contenuto in glutine è risultato soddisfacente raggiungendo buoni valori in quasi tutte

TABELLA 7 FRUMENTO DURO PARAMETRI QUALITATIVI SECONDO ANNO DI PROVA (a.a. 2022/23)

AREALE NORD - Località di coltivazione Bergamo

VARIETÀ

AREALE SUD - Località di coltivazione Libertinia (CT)

le località nel biennio di prova. Oltre a Zama, la varietà RGT Lincedur è quella che mantiene valori molto buoni in tutti gli ambienti e in entrambe le annate agrarie.

Contenuto in ceneri

Il contenuto in ceneri fornisce un’importante indicazione sulla qualità molitoria della materia, soprattutto in relazione alle potenzialità di resa nella fase di

macinazione. In linea generale, nelle prove effettuate, è stata rilevata la tendenza verso un contenuto in ceneri in linea alla media dei testimoni nei campioni del primo anno di coltivazione, dove i valori sono compresi rispettivamente nel range 2,38%-1,95% per le varietà coltivate al Centro e 2,06%-1,78% per quelle al Sud. Nel secondo anno di prova le varietà del Centro presentano un contenuto in ceneri più alto (range: 3,68%-1,84%,

media testimoni: 2,20%), mentre inferiori sono i valori delle varietà coltivate al Nord (range: 2,11%-1,89% media testimoni: 2,15%) e al Sud (range: 2,09%1,73% media testimoni: 1,81%).

Qualità del glutine: test SDS, Gluten Index e test alveografico

La qualità del glutine è stata valutata mediante tre metodiche (test di sedimentazione in SDS, Gluten Index, test alveografico) largamente utilizzate nel settore, correlate tra loro, che esprimono proprietà diverse del glutine, fornendo così nel loro insieme una valutazione qualitativa più ampia.

In linea generale, nei due anni di prova quasi tutte le varietà iscritte presentano una qualità del glutine in linea o leggermente inferiori alla qualità dei testimoni di riferimento con valori ottimi e medio buoni. Le performance migliori sono state riscontrate nel primo anno nella località del Centro i cui valori medi per i tre parametri sono risultati i più alti del biennio (W 322, Gluten Index 87 e SDS 57) e la maggior parte delle varietà presentano

TABELLA 8 FRUMENTO DURO - DISTINGUIBILITÀ TRA VARIETÀ

Cataldo Calvino Chienti Mascarino Zama Audace ADR DU93 Superbo Ramesse Seneca Socrate

Confronto tra le diverse coppie di varietà ai fini della distinguibilità, riportando il valore massimo (MaksD) osservato per i caratteri descrittivi nel protocollo CPVO TP/120/3. Il colore giallo indica una non distinguibilità (MaksD<1.0); mentre le sfumature di colore verde, dal chiaro allo scuro, indicano un aumento di distinguibilità (MaksD>1.0).

indici qualitativi che rientrano nella classe più alta secondo la classificazione delle semole (metodo UNI 10940) in base ai quali la semola è generalmente classificata per la produzione di pasta. Tra le varietà si distingue Cataldo con quasi tutti i valori dei tre parametri più alti in tutti gli areali del biennio e in particolare nelle località del Centro (primo anno di prova: W 491, Gluten Index 96, SDS 67; secondo anno di prova: W 413, Gluten Index 97, SDS 74). La varietà Calvino presenta ottimi valori soprattutto nelle località del Sud con valori molto alti nel secondo anno di prova (W 416, Gluten Index 96, SDS 59), ma anche negli altri areali è caratterizzata da valori molto buoni posizionandosi tra le prime varietà per qualità del glutine. Altre varietà che presentano una qualità del

glutine molto buona sono Socrate (Centro primo anno, Sud primo anno), RGT Alidur (Centro primo anno, Sud primo e secondo anno), Mascarino e Audace (Centro secondo anno), Zama e Superbo (Sud rispettivamente primo e secondo anno).

Il colore della semola

L’attenzione dei breeders rivolta ormai da molti anni a questo parametro a forte componente genotipica, risulta evidente dai valori di colore, espressi come indice di giallo, raggiunti dalle nuove varietà e tendenzialmente più elevati della media dei testimoni di riferimento pressoché in tutte le prove effettuate. Nel quadro generale del biennio tra le varietà emergono Cataldo, Zama e Audace.

TABELLA 9 ENTI E PARTECIPANTI ALLA SPERIMENTAZIONE

Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Dipartimento della politica agricola comune e dello sviluppo rurale.

DISR V - Direzione Generale dello Sviluppo Rurale

La qualità della pasta

La valutazione della pasta attraverso il giudizio sensoriale è stata effettuata tenendo fisso per tutti i campioni un tempo di cottura di 13’, che per spaghetti con diametro di 1,7-1,8 mm rappresenta una sovracottura circa del 25% rispetto al tempo ottimale di scomparsa del nucleo. Nel primo anno di prova quasi tutte le varietà hanno ottenuto giudizi superiori o in linea con la media dei testimoni nella località del Centro, confermando il ruolo congiunto della quantità e delle qualità delle proteine di riserva nel determinare l’attitudine alla pastificazione, soprattutto nel caso di essiccazione a basse temperature. Nel secondo anno per la prova le varietà Mascarino,

B.C. Faraglia, D. Strazzulla

COORDINAMENTO E PROVA DESCRITTIVA

CREA Centro di ricerca Difesa e Certificazione - Milano (MI)

P.G. Bianchi, A. Giulini, C. Delogu, S. Pezzetti, F. Alagna

PROVE AGRONOMICHE, QUALITATIVE ED EPIDEMIOLOGICHE

CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Bergamo (BG) S. Mascheroni, A. Bossi, M. Carrara, H. Cassol, C. Lanzanova

Cermis - Centro Ricerche e Sperimentazione - Tolentino (MC) A. Petrini, D. Fuselli

Terre Regionali Toscane - Tenuta di Cesa - Marciano della Chiana (AR) L. Fabbrini, M. Quattrucci

CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Foggia (FG) A. Troccoli, S. Paone

CREA Centro di ricerca Difesa e Certificazione - Battipaglia (SA) E. Frusciante, M. Faina, F. Cuciniello

CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali - Acireale (CT) N. Virzì, S. Licciardello, F. Sciacca, E. Li Puma

CREA Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari - Roma (RM) C. Cecchini, E. Gosparini, V. Del Frate, A. Arcangeli, R. Massimiani

Socrate e Calvino si sono confermate con buoni giudizi nella località al Sud.

Distinguibilità tra varietà

Una nuova varietà, per essere iscritta al Registro Nazionale deve rispettare i requisiti DUS, ovvero essere Distinguibile, Uniforme e Stabile e possedere un soddisfacente valore agronomico o di utilizzazione (VCU). La nuova varietà deve perciò distinguersi chiaramente per uno o più caratteri morfo-fisiologici da qualsiasi altra varietà nota iscritta a Registro; le piante che compongono la varietà devono essere simili (uniformi) o geneticamente identiche per l’insieme delle caratteristiche considerate; la nuova varietà deve restare stabile nei suoi caratteri dopo le riproduzioni o moltiplicazioni successive[6]. In questo lavoro si riportano, in TABELLA 8, i risultati di distinguibilità determinati tra le diverse coppie di varietà in esame. Le 15 varietà risultano tra loro distinguibili avendo valori maggiori di 1. Il range di distinguibilità riscontrato tra le varietà in esame varia tra 1,3 e 6,0, identificato da una diversa sfumatura di colore; più scuro è il colore verde, più alti sono

i valori di distinguibilità tra coppie di varietà. In particolare, valori maggiori di distinguibilità (MaksD = 6) sono stati riscontrati nelle seguenti coppie: Mascarino vs Chienti, Mascarino vs Superbo, Mascarino vs Seneca, Mascarino vs Socrate, Mascarino vs RGT Lincedur; osservando perciò una netta distinzione tra la varietà Mascarino con le altre cinque varietà in esame.

Sostegno accoppiato per la produzione di frumento duro

È interessante ricordare a proposito di produzione di granella di frumento duro, che il Piano Strategico 2023-2027 della Politica Agricola Comune prevede un aiuto accoppiato al reddito, subordinandolo all’impiego di sementi certificate di varietà iscritte. In particolare, il decreto Masaf del 27 settembre 2023[7], ha stabilito che la dose minima da impiegare per la semina del frumento duro sia pari ad almeno 180 kg per ettaro. Il provvedimento è importante perché riconosce l’importanza del contributo delle sementi certificate alla produzione di qualità.

F. Alagna et alii

BIBLIOGRAFIA

1. Ismea: Frumento duro, dicembre 2023.

2. Decreto Ministeriale 10 ottobre 2011 “Criteri e procedure tecniche per l’iscrizione al registro nazionale di varietà di cereali a paglia” (G.U. n. 297 del 22/12/2011, Suppl. 273)(http:// scs.entecra.it/prove%20iscrizioni/ criteri/cereali/DM-10-ott-2011-critericereali.pdf).

3. Protocollo tecnico CPVO TP120/3 (http://www.cpvo.europa.eu/ documents/TP/adopted/CPVO-P_ TRITICUM_TURGIDUM_120-.pdf ).

4. D’Egidio M.G., Mariani B.M., Nardi S. and Novaro P, Viscoelastograph measures and total organic matter test: suitability in evaluating textural characteristics of cooked pasta, Cereal Chemistry, (1993) 70.1, pp. 67-72.

5. J. Subira, F.Alvaro, L. F. Garcia del Moral, C. Royo, Breeding effects on the cultivar x environment interaction of durum wheat yield. European Journal of Agronomy, (2015) 68, pp. 78-88.

6. E. Ciriciofolo, P. Benincasa, Sementi, biologia, produzione e tecnologia, Edagricole, Milano 2018.

7. Decreto Ministeriale 27 settembre 2023 “Quantitativi minimi per ettaro di sementi certificate per taluni interventi di sostegno accoppiato al reddito del Piano strategico PAC 2023-2027” (G.U. n. 21 del 26/01/2024).

Prevenire le infestazioni in ogni fase: prima e durante lo stoccaggio

Gli insetti delle derrate rappresentano una minaccia costante per la sicurezza e la qualità dei nostri alimenti. Le loro infestazioni possono causare danni considerevoli, non solo in termini di perdite quantitative, che possono raggiungere fino al 50% della massa*, ma anche di perdite qualitative, influenzando negativamente umidità, temperatura e caratteristiche organolettiche, con il rischio di rilascio di allergeni e agenti potenzialmente cancerogeni. Questi danni, spesso sottovalutati, sono un vero flagello economico per gli stoccatori, che devono necessariamente adottare strategie preventive efficaci per proteggere la derrata. La pulizia profonda degli ambienti di stoccaggio, prima dell’introduzione dei cereali, è un passaggio cruciale per il successo della strategia di lotta contro i parassiti delle derrate. Rimuovere i residui delle partite precedenti e le polveri accumulate è

essenziale per eliminare i punti di annidamento degli insetti. L’applicazione di soluzioni abbattenti e polveri residuali permette di eliminare gli insetti sia allo stadio adulto sia giovanile. Le operazioni di disinfezione sono altrettanto importanti per eliminare microrganismi nocivi che sviluppano funghi tossigeni, garantendo la massima sicurezza alimentare.

Strategie di trattamento diretto: massima efficacia e persistenza

Per debellare efficacemente gli insetti striscianti, l’utilizzo di prodotti come Nuvex No PBO e Nuvex Smoke si rivela fondamentale. Il Nuvex No PBO, con le sue sei sostanze attive presenti nell’estratto di piretro, esercita un’azione snidante e un rapido effetto abbattente, utilizzando solventi a basso impatto ambientale

e garantendo la massima efficacia. Il Nuvex Smoke, invece, è un moderno insetticida fumogeno che offre un effetto penetrante e rapido, ideale per ambienti chiusi come quelli di stoccaggio, senza lasciare residui dannosi. La debiotizzazione è il primo passo per proteggere le merci dagli infestanti durante la conservazione prolungata. Newpharm. offre soluzioni tecnologiche flessibili per disinfestare e disinfettare le strutture. Per garantire il massimo risultato dai trattamenti diretti sui cereali, è essenziale condurre un’energica depolverizzazione della massa prima del trattamento insetticida. Le polveri, oltre a essere ricettacolo per insetti e acari, possono neutralizzare le sostanze attive impiegate, riducendone l’efficacia fino al 30%. L’utilizzo combinato di prodotti pronti all’uso come Actellic 5 Newpharm e K-Obiol ULV 6 assicura un’azione sinergica con spiccata efficacia abbattente su

Nuvex No PBO
Actellic 5 Newpharm
K-Obiol ULV 6

insetti e acari e elevata residualità, senza alterare la germinabilità dei semi e trasmettere odori sgradevoli.

Protezione aggiuntiva con Silicosec: difesa meccanica contro gli artropodi

Per completare il quadro della difesa contro gli insetti delle derrate, le terre di diatomee rappresentano una soluzione naturale e altamente efficace. La terra di diatomee, costituita da alghe unicellulari fossilizzate, agisce attraverso l’abrasione letale degli artropodi, portando alla lacerazione dello strato lipidico e al disseccamento. Tra gli innumerevoli vantaggi si annovera la sua residualità, è innocuo per la salute umana e animale evita l’insorgenza

di resistenze negli insetti in quanto agisce meccanicamente.

L’azione insetticida e acaricida della terra di diatomee incrementa con l’aumentare della temperatura in quanto gli insetti si muovono maggiormente ferendosi più facilmente, mentre elevati livelli di umidità possono ridurne l’efficacia. Questa soluzione è particolarmente efficace contro vari insetti infestanti dei cereali, riducendo del 100% la progenie con un solo intervento all’atto dell’immagazzinamento. Il trattamento efficace con la terra di diatomee deve essere programmato successivamente al processo di pre-pulitura dei cereali. Un’altra applicazione chiave è la copertura (sopra e sotto) delle masse in seguito al trattamento diretto attraverso la miscela pronta all’uso come Actellic 5

Newpharm e K-obiol ULV 6 si crea così un’ambiente “ermetico” che evita qualsiasi tipo di infestazione (interna ed esterna alla massa). Sono inoltre disponibili attrezzature specifiche per il suo corretto dosaggio, sia nell’ambiente prima dell’introduzione delle derrate sia sulle granelle durante il loro transito su redler o coclee. In conclusione, la gestione efficace degli ambienti di stoccaggio e l’adozione di strategie preventive, di trattamento diretto e di copertura sono fondamentali per proteggere la qualità e la sicurezza delle derrate alimentari. L’utilizzo di prodotti innovativi e tecnologicamente avanzati, come quelli menzionati, rappresenta un passo importante verso la garanzia di prodotti alimentari sani e di alta qualità per i consumatori di tutto il mondo. Investire nella preparazione degli ambienti, nell’utilizzo di trattamenti diretti mirati e nella protezione aggiuntiva con soluzioni naturali come Silicosec è essenziale per ridurre al minimo le perdite e garantire che gli alimenti conservino intatte le loro proprietà nutritive e organolettiche. Solo con un approccio olistico e proattivo alla conservazione delle derrate possiamo assicurare una catena alimentare sicura e sostenibile per le generazioni future.

FONTE: Fornal et al., 2007; Jan Hubert 2018; Phillips, T.W.; Throne, J.E.

Silicosec

Molitecnica Sud presenta le soluzioni per l’industria della pasta e del couscous

Presente sul mercato da 50 anni, Molitecnica Sud, azienda di punta del Gruppo Pellicola, è specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti per l’industria agroalimentare. L’azienda analizza le esigenze dei clienti di tutto il mondo per proporre soluzioni complete e 100% made in Italy certificate. Negli ultimi anni, Molitecnica Sud si è specializzata anche nella progettazione e produzione di impianti complementari al servizio delle linee di produzione di pasta e couscous:

• impianti di stoccaggio sfarinati con sili

bullonati e monolitici in acciaio al carbonio verniciato, in acciaio inox AISI304 e in Trevira;

• sistemi di dosaggio, controllo e alimentazione delle linee di produzione pasta e couscous;

• sistemi completi di macinazione degli scarti della pasta, dimensionati a seconda delle necessità produttive;

• stoccaggio e selezione del couscous. L’azienda propone un ricco pacchetto di servizi che va dall’analisi preliminare, per l’individuazione della richiesta del cliente,

alla progettazione personalizzata, per offrire progetti cuciti su misura. Non mancano la manutenzione e l’assistenza tecnica pre e post vendita, con personale interno e qualificato, anche in teleassistenza. Molitecnica Sud si propone quindi come il partner ideale per supportare i pastifici nel raggiungimento di nuovi livelli di efficienza, qualità e produttività. Tutte le soluzioni sono frutto della decennale esperienza nel campo della pastificazione industriale e sono disponibili sul sito www. molitecnicasud.it/soluzioni.

Sistema di dosaggio per pastifici industriali

3/5 settembre 2024 COLONIA (GERMANIA)

ANUGA HORIZON

Salone dell’alimentazione www.anuga-horizon.com

22/27 settembre 2024 PERTH (AUSTRALIA)

INTERNATIONAL WHEAT CONGRESS (IWC)

Congresso dell’intera comunità del grano www.iwc2024.com

19/23 ottobre 2024 PARIGI (FRANCIA)

SIAL

Salone dell’alimentazione www.sialparis.com

26/29 ottobre 2024 STOCCARDA (GERMANIA) SÜDBACK

Salone della panificazione www.messe-stuttgard.de/suedback

4/7 novembre 2024 DUBAI (EAU)

GULFOOD MANUFACTORING

Salone dell’industria alimentare www.gulfoodmanufactoring.com

6/7 novembre 2024 LA ROCHELLE (FRANCIA) JTIC

Giornate tecniche per l’industria dei cereali www.jtic.eu

6/8 novembre 2024 BOLOGNA

EIMA INTERNATIONAL

Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio www.eima.it

18/20 novembre 2024 SHANGAI (CINA)

SWOP

Salone del processo e del confezionamento www.swoponline.com

15/16 gennaio 2025 BOLOGNA

MARCA

Fiera italiana dedicata alla marca commerciale www.marcabybolognafiere.com

18/22 gennaio 2025 RIMINI SIGEP

Salone di gelateria, pasticceria, panificazione e caffè www.sigep.it

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