STAMPA: MIG - Moderna Industrie Grafiche Via dei Fornaciai, 4 - 40129 Bologna
RIVISTA FONDATA NEL 1950
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Editorial EDITORIALE
TRANSIZIONE 5.0 UN’OPPORTUNITÀ DA COGLIERE 5
Transition 5.0 an opportunity to be seized a cura di Italmopa
Features ARTICOLI
Round table Tavola rotonda
Current trends and future prospects for consumption of cereal products di L. Bellei Mussini New technologies Nuove tecnologie MOLINI INDUSTRIALI ADOTTA
Molini Industriali adopts blockchain for the traceability of its flours di E. Di Fava Silvagni et al. Projects Progetti
“Figli d’Arte Bianca”: educational program for young artisans di A. Luise
Associazione Industriali Mugnai d’Italia
Transizione 5.0 un’opportunità da cogliere Transition 5.0 an
opportunity to be seized
In recent weeks, a decree was published in the Official Gazette setting out the implementation modalities of the Transition 5.0 Plan, which will enable companies in our sector and, more generally, the national production system to take a decisive step forward on the path to innovation, digital transformation and sustainability, since it will significantly support the process of digital and energy transformation of companies through funding amounting to EUR 6.3 billion over the two-year period 2024/25.
UN PASSO AVANTI NEL PERCORSO
INNOVAZIONE,
SOSTENIBILITÀ
A STEP FORWARD ON THE INNOVATION PATH, DIGITAL TRANSFORMATION AND SUSTAINABILITY
Na cura di Italmopa
elle scorse settimane è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto recante le modalità attuative del Piano Transizione 5.0 cui ha fatto seguito recentemente l’emanazione, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della circolare applicativa che fornisce chiarimenti in relazione a specifici profili, utili ai fini della corretta applicazione della nuova disciplina agevolativa. Il Piano di Transizione
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potenzialmente consentirà alle aziende del nostro comparto e, più in generale, al sistema produttivo nazionale di compiere un decisivo passo in avanti nel percorso di innovazione, trasformazione digitale e sostenibilità poiché, attraverso un finanziamento pari a 6,3 miliardi di euro nel biennio 2024/25, sosterrà in modo significativo il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese.
Come Associazione abbiamo provveduto a fornire tempestiva informazione a riguardo alle aziende associate tenuto anche conto che il Piano prevede misure sostanziali nell’ottica dell’efficientamento dei processi produttivi e dell’incremento della sostenibilità e della digitalizzazione,
aspetti che da sempre occupano un ruolo di rilievo nell’ambito delle strategie delle nostre aziende molitorie che investono sistematicamente nell’implementazione di processi tecnologici e ad alta efficienza in grado altresì di garantire la massima tutela dal punto di vista ambientale. Segnaliamo, inoltre, che entro determinati limiti il credito d’imposta può essere riconosciuto anche con riferimento alle spese sostenute per la formazione del personale necessaria all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per l’attuazione della transizione digitale ed energetica. Un ulteriore obiettivo del Piano, infatti, è la digitalizzazione delle imprese
L’INTELLIGENZA
ARTIFICIALE
È ALL’ORDINE
DEL GIORNO
PER LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
attraverso l’adozione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, tema all’ordine del giorno per la nostra Associazione e sul quale, lo anticipiamo, il Gruppo Giovani Italmopa ha in programma un evento entro la fine del corrente anno in concomitanza con la propria Assemblea annuale. Le trasformazioni previste nell’ambito del Piano Transizione 5.0 risultano certamente necessarie e non più procrastinabili alla luce dell’attuale situazione energetica e ambientale a livello globale e potranno altresì contribuire, è anche questo l’auspicio, a rendere più competitive le nostre aziende sui mercati internazionali. Un’occasione quindi da non perdere nella speranza che il percorso tracciato non subisca rallentamenti e non risulti eccessivamente oneroso dal punto di vista economico e procedurale alla luce di alcune complessità burocratiche che potrebbero inevitabilmente manifestarsi.
Italmopa
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Sviluppiamo soluzioni che permettano di ottimizzare i processi produttivi, integrando ogni componente dell’impianto all’interno di un sistema di automazione efficiente e performante. Applichiamo i principi dell’ Industria 5.0 a tutti i livelli aziendali per rendere il tuo impianto sempre più sostenibile ed innovativo.
FIRMATA CONVENZIONE TRA CNN E ISMEA PER GESTIONE ASTE TELEMATICHE SULLA PIATTAFORMA RAN
IlConsiglio Nazionale del Notariato (CNN) e Ismea hanno sottoscritto una convenzione per la vendita all’asta di 428 terreni (per complessivi 11.416 ettari) nell’ambito della settima edizione della Banca nazionale delle terre agricole (Bta), l’inventario dei terreni agricoli disponibili sul mercato gestito da Ismea. La convezione introduce un elemento di novità rispetto alle precedenti edizione della Bta, dando la possibilità, a chi ha manifestato l’interesse all’acquisto di uno o più terreni di presentare in sede d’asta le offerte e gli eventuali rilanci tramite la piattaforma per la Gestione delle Aste Telematiche Ran del CNN. Una procedura notarile che, ormai utilizzata da diversi anni con successo da Enti e Istituzioni per la gestione della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, garantisce trasparenza giuridica e semplicità alle operazioni, assicurando modalità di esecuzione uniformi, coordinate e sicure.
PIL AGROALIMENTARE AVANTI PIANO NEL 2024
Nel
primo trimestre 2024 il settore agroalimentare ha registrato un lieve miglioramento della performance economica con un aumento dello 0,3% del Pil nei confronti del trimestre precedente mentre su base annua la crescita è stata dello 0,7%, favorita dagli investimenti e dalla spesa delle famiglie. Lo indica il bollettino trimestrale pubblicato lo scorso 31 luglio dal Centro di ricerca politiche e bioeconomia del CREA. Positivo anche l’andamento del valore aggiunto, in particolare: agricoltura (+3,3%), industria (+0,3%) e servizi (+0,3%). In aumento anche, a livello congiunturale, i consumi finali nazionali (+0,2%), gli investimenti fissi lordi (+0,5%) e la spesa delle famiglie per i beni durevoli (+1,3%). Continua a cresce anche l’export agroalimentare che si attesta nel primo semestre a 16,6 miliardi di euro (+6,7% rispetto al I semestre 2023), verso tutti i mercari esteri.
UN ETTARO SU CINQUE DI SAU È BIOLOGICO
Il2023, primo anno di applicazione della nuova Pac, ha visto crescere in Italia le superfici investite a biologico e il numero di operatori coinvolti. I dati del rapporto Bio in cifre, presentato lo scorso 17 luglio a Bracciano in occasione del tradizionale “Appuntamento con il bio”, indicano un incremento del 4,5% della Sau biologica sul 2022, mentre il numero di operatori (produttori, trasformatori, importatori) cresce dell’1,8%, un ritmo molto più blando rispetto al +7,7% dell’anno precedente. Il bilancio del 2023 restituisce un quadro positivo per l’agricoltura biologica italiana, che con 2,5 milioni di ettari, pari a quasi il 20% della Sau nazionale, riduce ulteriormente la distanza dal target del 25% fissato, entro il 2030, dalla strategia Farm to Fork. Risultati che rafforzano la leadership dell’Italia tra i Paesi dell’Ue, ormai pluriennale.
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OSSERVATORIO IMMAGINO GS1 ITALY: DOP, “ZERO RESIDUI” E “SENZA PESTICIDI” FRA I TREND DEL 2023
Èil benessere, in modo particolare, a far decollare le vendite. A rilevarlo è la quindicesima edizione de l’Osservatorio Immagino GS1 Italy, lo studio semestrale che raffronta le informazioni riportate in etichetta dei prodotti di largo consumo e i dati sulle vendite di NielsenIQ, incrociando le informazioni riportate sulle etichette di oltre 139mila prodotti digitalizzati. La parte del leone la fanno i prodotti Dop, Igp, Doc e Docg, ma anche i claim “prodotto in Italia” e “regione/regionale”. Buoni risultati per i prodotti con claim “zero pesticidi”, “zero residui” e “zero zuccheri”. Il forte interesse dei consumatori per la nutrizione e per le diete ad alto contenuto proteico ha prodotto più un incremento dei cibi “rich in”, ricchi di proteine.
PASTA ARMANDO E CHEF ALESSANDRO BORGHESE RINNOVANO LA
LORO COLLABORAZIONE
La musica torna in cucina con la nuova edizione del programma tv “Alessandro Borghese Kitchen Sound”, in cui lo Chef Borghese preparerà sfiziose ricette al ritmo dei suoi brani preferiti. Fra le proposte dello Chef non mancheranno i primi piatti, realizzati con Pasta Armando, anche quest’anno partner della trasmissione. Il brand irpino di pasta, realizzata con solo grano 100% delle Filiera Armando, trafilata al bronzo e certificata “Metodo Zero residui di pesticidi e glifosato” offre infatti l’alta qualità in cucina richiesta dallo Chef. In questa edizione le ricette preparate insieme saranno 20 e coinvolgeranno formate diverse di Pasta Armando, dai più classici ai più nuovi, lunghi e corti, inclusi lo Spaghettone e la Penna Liscia.
INTERNATIONAL WHEAT CONGRESS 2026 A BOLOGNA
L’International Wheat Congress (IWC) è un prestigioso evento biennale nato nel luglio 2019 a Saskatoon, in Canada. Si tratta di un importante incontro per la comunità mondiale del grano, che fornisce una piattaforma per i principali esperti, ricercatori, responsabili politici e professionisti del settore per discutere i progressi nel campo della selezione del grano, della genetica, della genomica e dell’agronomia. L’edizione 2024 (la terza) si terrà a Perth, in Australia, dal 22 al 27 settembre. Nel 2026, invece, l’evento sarà in Italia, precisamente a Bologna dal 24 al 26 maggio presso il Palazzo dei Congressi della città.
PRIMO “BILANCIO DI SOSTENIBILITA’” PER GRANORO
Granoro è lieta di annunciare la pubblicazione del suo primo “Bilancio di Sostenibilità” che riflette l’impegno aziendale per un futuro più responsabile, etico e sostenibile. Fin dal lancio di “Granoro Dedicato”, l’azienda ha sempre cercato di implementare politiche sostenibili. Il “Bilancio di Sostenibilità” evidenzia i progressi significativi che sono stati raggiunti nelle aree chiave delle attività aziendali, ovvero: ambiente, comunità, prodotti, dipendenti.
COMPAG APPROVA LE MISURE DEL GOVERNO
SUL GRANO DURO
“Soddisfacenti le misure messe in campo dal Ministero delle politiche agricole per la produzione nazionale di grano duro, anche grazie alla decisione di stanziare 20 milioni di euro per i contratti di filiera. È fondamentale garantire un sostegno adeguato agli agricoltori” dichiara Mauro Acciarri (foto), Vice Presidente della Federazione Nazionale delle rivendite agrarie Compag al termine dell’incontro che si è tenuto il 25 luglio scorso presso il Ministero delle politiche agricole, della sovranità alimentare e delle foreste alla presenza del Sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra. Si è trattato di una riunione preparatoria all’istituzione del tavolo di filiera che lavorerà al piano di settore. La coltivazione del grano duro, come molte altre produzioni cerealicole, è in forte difficoltà a causa delle condizioni climatiche e dei prezzi della materia prima, non sempre redditizi per gli agricoltori. Per il Sottosegretario di Stato La Pietra, il comparto del grano duro è strategico per il nostro Paese e deve essere supportato adeguatamente.
miozzosrl.com
RAM ELETTRONICA NEL MONDO
RAM ELETTRONICA PER L’INDUSTRIA FARMACEUTICA
World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.
NUOVAMENTE IN CRESCITA LE ESPORTAZIONI DI FARINA TURCA
L e esportazioni di farina in Turchia nella prima metà dell’anno sono aumentate del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo 1,8 milioni di tonnellate e generando 680 milioni di dollari di ricavi da esportazione. L’industria della farina turca, che esporta in 164 Paesi e contribuisce con oltre 1 miliardo di dollari alle casse del Paese, è stata leader mondiale nelle esportazioni di farina negli ultimi nove anni. Nel 2023, l’industria ha raggiunto un record di esportazione di 3,663 milioni di tonnellate e ha completato con successo la prima metà del 2024 con risultati promettenti.
LE MIGLIORI CONDIZIONI DEL GRANO CANADESE NE FAVORISCONO LA PRODUZIONE
Secondo un rapporto del Fas dell’Usda, il significativo miglioramento delle condizioni dei raccolti nelle principali regioni coltivate a grano delle praterie canadesi dovrebbe incrementare la produzione di grano della nazione dell’11% nel 2024/25. La produzione è stimata a 35,5 milioni di tonnellate, in aumento rispetto ai 31,9 milioni di tonnellate del 2023/24. Grazie al miglioramento dell’umidità, le condizioni dei raccolti nel Saskatchewan e nell’Alberta sono migliori delle medie storiche, secondo il Fas. La percentuale di superficie coltivata a grano primaverile dichiarata in condizioni buone-eccellenti è aumentata di 39 punti percentuali nel Saskatchewan e di 32 punti percentuali nell’Alberta rispetto alla campagna precedente. Il grano duro classificato in condizioni buone-eccellenti è aumentato di 61 punti percentuali nel Saskatchewan e di 45 punti percentuali nell’Alberta, come percentuale del grano duro totale.
LA PRODUZIONE CEREALICOLA
INDIANA SI RAFFORZA
Secondo un rapporto del Fas dell’Usda, la produzione cerealicola indiana per l’annata agraria 2023/24 (luglio-giugno) dovrebbe essere di 328,85 milioni di tonnellate, leggermente al di sotto del record dello scorso anno (329,69 milioni di tonnellate). Il Ministero dell’Agricoltura e del Benessere degli Agricoltori indiano ha pubblicato il 4 giugno scorso la terza stima anticipata per le principali colture per il periodo 2023/24, prevedendo una produzione prossima al record nonostante un monsone di sud-ovest del 2023 inferiore alla norma e irregolare. Le previsioni sono in gran parte dovute alla produzione record di riso e grano, mentre la produzione di mais, altri cereali secondari e legumi è stimata inferiore a quella dello scorso anno.
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ARGENTINA: PRODUZIONE ED ESPORTAZIONE DI GRANO IN CRESCITA
L’Argentina dovrebbe produrre ed esportare più grano nel 2024/25 grazie all’aumento delle superfici. Questo è quanto riferisce il Fas. La produzione di grano è stimata a 18,6 milioni di tonnellate, in aumento rispetto ai 15,7 milioni di tonnellate del 2023/24. La superficie coltivata è aumentata a 6,2 milioni di ettari, grazie alle migliori condizioni di aprile e maggio che hanno incoraggiato gli agricoltori a piantare più di quanto inizialmente previsto. Le esportazioni sono stimate a 12,4 milioni di tonnellate, in aumento rispetto ai 9,2 milioni di tonnellate della stagione precedente. La destinazione principale sarà il Brasile, seguito dall’Indonesia e da diversi Paesi africani.
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L e linee guida dietetiche per gli americani per il 2020/25 raccomandano di consumare almeno tre porzioni di cereali integrali al giorno. Tuttavia, circa il 98% dei consumatori statunitensi non raggiunge l’obiettivo, con un consumo medio di una porzione al giorno. La selezione degli ingredienti può contribuire a migliorare questi numeri in tre modi: rendendo i prodotti a base di cereali integrali più appetibili per i bambini, incorporando i cereali integrali in spuntini più gustosi e creando alimenti che attraggono i consumatori che cercano di gestire meglio il loro peso, compresi quelli che utilizzano agonisti del GLP-1. Il programma di ristorazione scolastica del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti pone l’accento sui cereali integrali, in quanto richiede che almeno l’80% dei cereali settimanali offerti nei pasti scolastici ne sia ricco.
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Come sta andando il mercato alimentare interno?
How is the the domestic food market?
Recent developments in the domestic food market mirror the country’s critical situation. The unprecedented decline in food sales in quantity, amounting to 8.1 points in the two-year period 2022/23, is a phenomenon that has not been captured in its severity in the media. It has hit a market that seemed (and was) stainless and countercyclical all along. And it continues to hit, with the latest food sales data showing a trend of -1.3 percent in volume in the first five months 2024.
LE ANOMALIE CONTINUANO
MA IL MOLITORIO RIESCE
A SMARCARSI
THE ANOMALIES CONTINUE BUT THE MILLING INDUSTRY MANAGES TO UNTANGLE ITSELF
L’evoluzione recente del mercato alimentare interno rappresenta lo specchio delle criticità del Paese. La flessione senza precedenti delle vendite alimentari in quantità, pari a 8,1 punti nel
biennio 2022/23, è un fenomeno che sui media non è stato colto nella sua gravità. Esso ha colpito un mercato che sembrava (ed era) inossidabile e anticiclico da sempre. E continua a colpire, con gli ultimi dati
di Luigi Pelliccia
Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare
delle vendite alimentari che indicano un tendenziale del -1,3% in volume nei primi cinque mesi 2024. È vero che la produzione dell’industria alimentare in qualche modo ha retto, col +1,2% del 2022, il -1,6% del 2023 e il +1,2% dei primi cinque mesi 2024. Ma il sostegno è venuto solo dall’export, e comunque esso non ha evitato l’interruzione del passo espansivo attorno al +1% annuo tenuto solidamente dalla produzione del settore da inizio secolo fino al 2021.
Effetto prezzi e inflazione hanno ridotto la capacità di acquisto
La realtà è che la crescita dei prezzi alimentari al consumo pari al +8,8% nel 2022 e al +9,8% nel 2023, a fronte di tassi d’inflazione paralleli dell’8,1% e del 5,7%, ha tagliato le gambe ai consumatori. Un bene primario come il cibo è stato travolto dall’effetto prezzi. Mentre il perimetro non alimentare ha subito spinte di prezzo inferiori e una contrazione quantitativa delle vendite nel biennio (non a caso) nettamente inferiore, pari a 1,6 punti, di fronte ai citati 8,1 punti dell’alimentare. Significa in sostanza che la capacità di acquisto del consumatore nazionale è sul filo del rasoio, è sensibilissima al fattore prezzi e non ha riserve in cascina cui attingere. Come potrebbe, peraltro, con un
Pil che cresce con tassi vicino a un punto percentuale l’anno (dignitosi in un periodo opaco per molte grandi economie, ma certo non brillante), il quale è ritornato al livello in valuta costante del 2007 (pre-Lehman Brothers) soltanto adesso? E, soprattutto, come potrebbe difendersi il consumatore con un livello salariale che, a metà 2024, è ancora 7 punti in valuta costante sotto il livello 2019 (prepandemia)?
In questo contesto, gli ultimi dati sul fatturato e sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat confermano evidenti anomalie. In proposito è preferibile guardare ai dati
ANCHE IL CIBO È STATO TRAVOLTO DALL’EFFETTO PREZZI
progressivi e non a quelli dei singoli mesi, a evitare di essere fuorviati da andamenti puntiformi, potenzialmente poco significativi e distorcenti. Ebbene, se si privilegiano le tendenze consolidate emerge che il fatturato dell’industria alimentare evidenzia, sul progressivo gennaio-aprile 2024, un calo del -0,2%, a fronte di un aumento quadrimestrale quantitativo della produzione del +1,4%. In sostanza, il fatturato di settore registra una dinamica più bassa della produzione, con una evidente compressione dei prezzi franco fabbrica. E allora ci si chiede: il fenomeno è dovuto a un repentino incremento di produttività del settore, senza impatto sui margini? Oppure si lega alla pressione esercitata sulla trasformazione dall’ultimo anello di filiera, anche tramite l’espansione in atto nella Gdo delle marche bianche? Rimane il fatto, in ogni caso, che il fenomeno appare anomalo, tanto più in quanto esso non si replica affatto se si fa un analogo confronto a livello macro, tra produzione industriale complessiva e fatturato manifatturiero nazionale. Nello specifico, infatti, nei primi quattro mesi 2024 i due trend della produzione e del fatturato industriale totale appaiono sostanzialmente appaiati, registrando un -3,3% e un -3,2%.
I recenti dati Istat
Guardiamo comunque agli ultimi dati in tema di prezzi diffusi dall’Istat. Sui primi cinque mesi 2024, la media dei prezzi alla produzione dell’industria alimentare si attesta sul -0,9%, mentre i prezzi al consumo dell’“alimentare lavorato” segnano una media semestrale del +2,1%. Gli aggiornamenti temporali dell’Istat non sono uniformi e allineati. Ne esce comunque un differenziale di 3 punti, in leggero aumento rispetto a quello immediatamente precedente. Per cui la tendenza all’auspicato raffreddamento dei prezzi non ne esce rafforzata, anzi. Sul fronte delle vendite, quelle dei beni alimentari nel confronto congiunturale con l’aprile precedente registrano aumenti del +1,1% in valore e del +0,8% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari risultano in calo del -0,2%, sia in valore sia in volume. Sembra l’avvio di un miglioramento del mercato alimentare. Ma sul piano tendenziale (più probante per verificare le tendenze di fondo) la situazione alimentare non cambia. Il confronto tendenziale delle vendite alimentari in valore sui cinque mesi si ferma sul +1,8%, replicando quello registrato nel quadrimestre. Ma è ancora più sincero, al solito, il confronto sugli indici in volume. E questo, come si accennava all’inizio, vede ancora segni tendenziali negativi, con un -1,3% delle vendite alimentari sul gennaio-maggio 2024/23, in miglioramento solo marginale rispetto al -1,5% del gennaio-aprile 2024/23. Insomma, guardando ai numeri della prima parte dell’anno, le vendite alimentari, con l’eccezione della caduta forte e anomala del mese di aprile, risalgono con grande
I NUMERI
DELLE VENDITE ALIMENTARI
incertezza e marcata lentezza verso il traguardo della parità. E lasciano nella nebbia più fitta il suo raggiungimento a fine anno. Un traguardo, questo, che sarebbe solo il “minimo sindacale” considerando gli 8,1 punti in quantità perduti nel biennio precedente. Esso segnerebbe infatti solo l’esaurimento della spinta negativa, ma non l’auspicato punto di svolta. Non vorremmo trovarci, in proposito, di fronte a un “effetto asintoto”, cioè con un approccio di avvicinamento all’infinito. È pur vero che nessuno ritiene credibile il ritorno ai livelli stabilizzati registrati dalle vendite di settore fino al 2021
(con l’eccezione della gobba espansiva anomala dell’anno della pandemia). Ma qualche recupero in prospettiva è possibile con una congiuntura del Paese migliore e soprattutto, nello specifico, con prezzi alimentari al dettaglio che non navighino su forbici valuta/quantità attorno a quattro volte il livello di inflazione.
Lo stato del molitorio
Detto chiaramente, la perdurante responsabilità dei prezzi al dettaglio su queste tendenze deludenti è di tutta evidenza. A dimostralo è anche il confronto col grande perimetro “non alimentare”, che vede tendenziali delle vendite sui cinque mesi del +0,0% in valore e del -0,8% in quantità. In altre parole, una ortodossa crescita dei prezzi di questa grande area di mercato, con una forbice valore/quantità di 0,8 punti, perfettamente allineata all’inflazione, ha consentito anche di recente di frenarne il calo in volume rispetto alle vendite alimentari.
Vendite
Alimentari
Vendite
Alimentari
Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Istat
PREZZI AL CONSUMO DI “FARINA E ALTRI CEREALI” SEMPRE
IN LIEVE CALO
In questo quadro, può essere utile, infine, dare un’occhiata agli andamenti specifici di prezzo del comparto molitorio. Ne esce che i prezzi al consumo della voce “farina e altri cereali” sono diminuiti del -2,0% nel corso del 2023. E hanno subito una ulteriore erosione del -0,6% nel 1° semestre 2024. Sono trend divaricati e migliori rispetto a quelli alimentari complessivi, che hanno mostrato spinte in aumento del +5,8% nel 2023 e ancora del +0,8% nel primo semestre 2024. Sul fronte dei prezzi alla produzione, d’altra parte, spunta un calo del molitorio del -14,5% nel corso del 2023, cui fa seguito un nuovo rientro tendenziale del -2,7% sull’arco dei primi cinque mesi 2024 (l’aggiornamento sul fronte dei prezzi alla produzione, si ricorda,
è sempre ritardato di un mese rispetto a quello dei prezzi al consumo).
In sostanza, nell’ultimo anno e mezzo i trend di fondo dei prezzi alla produzione del comparto appaiono abbastanza coerenti fra loro. E mostrano comunque un evidente contributo al raffreddamento dell’inflazione alimentare. Ne esce un’altra dimostrazione delle specificità e dei meriti che caratterizzano un settore cardine come il molitorio. Il quale, proprio per la
complessità del mercato alimentare interno, va detto che non è stato a guardare e si è attivato in modo significativo sul fronte dell’export. Con aumenti tendenziali sul gennaio-aprile 2024/23 pari al +10,5% in valuta e al +18,0% in quantità: migliori, entrambi, di quelli messi a segno in parallelo dall’industria alimentare nazionale nel suo complesso.
Luigi Pelliccia
Trend attuali e prospettive future di consumo di prodotti derivati dai cereali
Current trends and future prospects for consumption of cereal products
On the sidelines of Italmopa’s annual general meeting, an interesting panel discussion was held titled “Current trends and future prospects for consumption of products obtained from cereal processing.” the meeting consisted of three talks: one by Dr. Fabio del Braco on the consumption of cereal byproducts; one by Dr. Luigi Consiglio on how to do business for the Mill of the Future; and the third, by Dr. Giulia Silenzi on competitive levers for profitable growth in the sector.
UN’INTERESSANTE TAVOLA ROTONDA
HA CHIUSO LA GIORNATA
DELL’ASSEMBLEA GENERALE
ANNUALE DI ITALMOPA
AN INTERESTING ROUND TABLE
CLOSED THE DAY OF THE ITALMOPA
ANNUAL GENERAL MEETING
Negli ultimi anni il settore agroalimentare in generale e molitorio in particolare hanno assistito a una serie di mutamenti (geopolitici, climatici, tecnologici e di abitudini alimentari) che hanno necessariamente dovuto fronteggiare. Allo stato attuale, le modalità con cui affrontare e gestire queste sfide sono diverse e non sempre del tutto note. L’interessante tavola rotonda che si è tenuta a margine dell’ultima Assemblea Generale Annuale di Italmopa, ha analizzato, tramite tre autorevoli relatori, lo scenario attuale e le possibilità di azione di un futuro non tanto anteriore, quanto prossimo. In questo contributo si tratteggiano, seppur per sommi capi, le chiavi “di lettura” dell’attuale contesto e quelle “di apertura” delle prossime sfide.
I consumi dei derivati dei cereali
Il primo intervento, a cura del dottor Fabio del Bravo, responsabile direzione filiere e analisi dei mercati di Ismea, si è incentrato sull’andamento delle vendite dei derivati dei cereali nella Gdo, ovvero pasta, pane, sostituti del pane, nonché le varie tipologie di pizza. Ora, poiché nel 2023 il largo consumo - per lo più costituito dai generi alimentari - è stata la categoria in assoluto più inflattiva, i consumatori hanno adottato determinate strategie per cercare di limitare l’impatto sullo scontrino finale. Tra le principali, ha sottolineato del Bravo, la razionalizzazione della spesa, mediante tagli al superfluo e massimizzazione del
di Lorenzo Bellei Mussini, PhD
Coordinatore editoriale
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rapporto qualità/prezzo, nonché la preferenza accordata agli ipermercati per usufruire di promozioni. Di contro, sono state relativamente poco utilizzate le strategie di downgrading qualitativo del carrello o di diminuzione della frequenza/quantità degli acquisti. In tale contesto, comunque, la pasta è rimasta nella frazione “sicurezza” e nonostante vi sia stato un incremento importante sul prezzo, parimenti la variazione non è risultata eccessiva. Laddove invece non si sono registrati aumenti significativi è stata la categoria dei prodotti per la prima colazione, ancorché
LA PASTA STA PERDENDO
APPEAL
TRA I PIÙ GIOVANI
si sia verificata una contrazione negli acquisti. Allo stato attuale, le parole cardine del consumatore al momento della spesa sono “promozione” e pianificazione. Questo, perché - come detto - nel 2023 e nel primo semestre del 2024, c’è stato un importante incremento dei costi sulla spesa;
e in entrambi i periodi, l’impatto del settore “cereali” è stato moderatamente importante, tuttavia con un distinguo. Mentre la pasta, nel 2023, ha tenuto, nella prima fase del 2024 ha visto un calo nelle vendite. Se il prezzo della pasta era cresciuto del 40% circa, purtuttavia i consumi erano risultati (sempre nel 2023) leggermente in calo. In generale, comunque, la spesa dedicata alla pasta si è assestata su un 42% del totale. Nel 2024 invece, la vendita della pasta secca ha visto un calo, probabilmente per il cambio di abitudini alimentari delle famiglie più giovaniche sembrano prediligere il “fuori casa”anche se comunque la componente prezzo ha pur sempre pesato.
Per converso, il pane ha vissuto un periodo altalenante: usciva dal 2023 con un +4,6% nelle vendite, ma nel 2024 oltre a una flessione di quest’ultime, ha visto un aumento di prezzo (circa il 25%). Al di là della perdita nel 2020 del pane (causa Covid), negli ultimi 5 anni le vendite di questo alimento sono cresciute dell’11%, nonostante un incremento del prezzo. Peraltro - ha proseguito del Bravo - negli ultimi anni, il reparto del pane è risultato molto più variegato, e questa varietà ha influito sia sui costi, sia sull’appeal che questo prodotto ha sviluppato verso più categorie. In tutto ciò, il pane fresco è tornato a essere apprezzato a discapito dei sostituti. In conclusione, del Bravo, si è concentrato sui sostituti del pane, laddove si percepisce una situazione composita: crescita
Dottor Fabio del Bravo, responsabile direzione filiere e analisi dei mercati di Ismea
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importante nel periodo del Covid, giunta fino a oggi. Anche qui, analogo andamento: le famiglie e i single giovani hanno rimpiazzato i sostituti del pane (che erano di fatto degli spezza fame), con frutta in guscio, simil yogurt. Viceversa, i primi restano un punto di riferimento per le famiglie con figli adolescenti e oltre. Infine, le pizze confezionate (condite, da condire, cotte, da cuocere ecc.) hanno registrato un salto di vendita in volume nel 2020 e attualmente risultano un prodotto che si è portato dietro questa apertura di mercato dal Covid in avanti con grande successo.
Quale modello di business per il molino del futuro
Il secondo intervento, a cura di Luigi Consiglio, Ceo di EDI - Eccellenze d’Impresa, si è focalizzato sulla condizione in cui verte il settore molitorio in Italia, nonché su come questo possa trasformarsi da “produttore di commodity” a “produttore di ingredienti”. Se si guarda, infatti, il comparto in termini aggregati, si nota quanto lo stesso sia poco profittevole e a bassissimo valore aggiunto. Il guadagno dipende infatti da fattori esogeni e non dalle attività intrinseche al molino. Del resto, si tratta di aziende (i molini) che nascono e si pongono tra gli agricoltori che producono grano e i compratori. Ma allora, com’è possibile trasformare un business che “subisce” i risultati, in azienda di profitto? Come trasformare una commodity in maniera redditizia?
Com’è possibile uscire da questa “trappola della Commodity”? Consiglio ritiene sia opportuno partire da uno studio recente, del 15 aprile 2024, nel quale si analizza il comportamento dei consumatori. Ebbene, quest’ultimi sono sempre più alla ricerca di qualità e valore, piuttosto che quantità e prezzi bassi. Non casualmente, i clienti con un reddito medio annuo superiore ai 140.000 dollari sono propensi a spendere
L’intervento di del Bravo
COME TRASFORMARE UNA COMMODITY IN MANIERA REDDITIZIA?
di più, pur acquistando meno. Viceversa, coloro che hanno reddito base annuo inferiore ai 90.000 dollari, spendono meno
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in qualità e più in quantità. In tale contingenza, ovvero dove il consumatore è alla ricerca del prodotto con valore aggiunto, il molitorio non è partecipe.
Ora, evidenzia Consiglio, gli stili di consumo stanno evolvendo: c’è una forte propensione verso i prodotti premium, poiché si riesce a dimostrare la propria identità anche attraverso ciò che si consuma. E financo i cosiddetti “boomer”, che hanno un reddito fisso, preferiscono spendere di più. Peraltro, si tratta anche di un effetto psicologico del Covid, per cui il poco tempo a disposizione viene vissuto al massimo. E infatti, i prodotti premium tengono nonostante l’inflazione, anzi i desideri si sono rafforzati e laddove viene abbandonata la “marca” questa viene sostituita da brand ancora più “premium”. Ma allora, come può il molino conquistare il valore aggiunto lungo la filiera?
Allo stato attuale, si stanno creando delle masse di valore aggiunto sempre maggiori. Normalmente i clienti B2B sono sempre in progressivo miglioramento: alcune grandi aziende hanno avuto importanti innovazioni tecnologiche, proponendo così al mercato qualcosa di nuovo vincendo e partecipando alla spartizione del valore aggiunto.
Occorre dunque cambiare paradigma: non si vende solo farina, bensì un ingrediente. È indispensabile entrare nel processo produttivo, laddove il cliente riceve qualcosa
che il consumatore reclama. In questa maniera, attivando la capacità di ricerca all’interno dei molini, è possibile modificare la figura di “produttori di commodity” a “produttori di ingredienti”. Un esempio concreto: chi realizza amidi ne possiede molteplici tipologie giacché queste devono rispondere alle esigenze di processo produttivo del cliente. A questo punto, Consiglio presenta tre possibilità di
mutamento. La prima fa parte del marketing puro e riguarda la creazione di una Unique selling proposition (Usp), ossia offrire ai consumatori una proposta unica che li convinca a scegliere il proprio brand. La Usp è, infatti, una breve affermazione con cui si evidenzia il vantaggio, la caratteristica o la prestazione del brand per renderlo attraente agli occhi del consumatore. Il secondo è il livello di servizio. Se
L’intervento del dottor Luigi Consiglio, Ceo di EDI - Eccellenze d’Impresa
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si serve in modo integrato, portando tutti i giorni altri prodotti oltre alla farina, si gode di una parte del valore aggiunto. Il terzo sono la ricerca e lo sviluppo: con le materie prime che si hanno, è possibile aumentare il contenuto delle fibre, lavorare sulla percentuale di amido, creare miscele innovative, modificando insomma la materia prima di base.
Ovviamente, accanto a tutto questo, occorre strutturare una rete vendite che sappia interloquire con la ricerca e lo sviluppo prodotti e soprattutto con il panettiere affinché anche quest’ultimo si trasformi in un vero e proprio punto vendita. Non vendere quindi pura farina, ma aggiungere un livello di ricerca e sviluppo alle aziende. Ma quali sono le condizioni per arrivare a
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ciò? Pensare sempre al prodotto di cui ha bisogno l’interlocutore e quindi cambiare l’organizzazione e il livello del servizio.
Le leve competitive per una crescita profittevole: linee guida ed esempi dal mercato
Nell’ultimo intervento, a cura della dottoressa Giulia Silenzi, senior manager Deloitte Officine Innovazione, viene presentato uno studio nel quale emergono i principali ambiti in cui può essere impostata una strategia per una crescita profittevole: filiera, sostenibilità e innovazione. Sono temi collegati tra loro che, se affrontati in modo strutturato, possono portare ai molini benefici a lungo termine. La dottoressa Silenzi illustra subito lo stato dell’arte: per aumentare la redditività di un’azienda di settore, l’aumento dei prezzi non è più una strategia sufficiente. Prima di tutto, perché questo non può più arginare la crescita dei costi di produzione, in costante aumento, inoltre perché esiste una problematica “nuova” cui occorre contrapporre strategie strutturate: il cambiamento climatico. Non casualmente, l’Italia proprio a causa di quest’ultimo,
ha perso competitività dal 2021 al 2022. Ora, la possibilità di intervenire sulla filiera - come reputa essenziale il 63% delle aziende intervistate da Deloitte - ottimizzandone i processi, si lega strettamente alla sostenibilità e all’innovazione. Così, se la prima diventa un importante driver per garantire la competitività nel medio nel lungo periodo, l’innovazione - che non vuol dire necessariamente “nuovi prodotti”, ma che rappresenta la leva più importante per crescere visto che migliora il servizio offerto - consente di modificare l’impostazione classica delle attività, implementandola. Come desumibile, questo cambio ha un costo e soprattutto è importante capire come lo si possa finanziare. Fortunatamente, il pubblico sta finanziando i progetti di innovazione delle aziende. Pertanto, attività quali il riciclo di materie prime, la riduzione degli sprechi, l’agricoltura rigenerativa, la tracciabilità, la creazione di prodotti innovativi e servizi a essi correlati rientrano appieno nell’ambito dell’innovazione.
Chi punta ad ampliare le offerte di prodotto potrà così rivolgersi, per esempio, alle aziende biotech per sviluppare sementi
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che diano referenze con determinate caratteristiche e, perché no, che possano essere resilienti ai cambiamenti climatici. Ancora, se si volesse intervenire nell’intera filiera, automation e robotica potranno garantire al massimo la tracciabilità del prodotto. Del resto, la tracciabilità non è tanto un messaggio che si dà al cliente finale, quanto un elemento di trasparenza all’interno della filiera: informazioni, queste, sempre più richieste. L’innovazione ha comunque ricadute positive anche sul consumatore finale: trend come “free from”, “enzimi” e “gluten” possono avere impatti molto forti sul molitorio, specie in un momento in cui il made in Italy non è più sufficiente. Negli ultimi anni, infatti, il mondo dei carboidrati è stato oggetto di polemiche e critiche. Al tempo stesso, se un’azienda decidesse di affiancarsi a chi lavora sul “Breeding by design”, ovvero il miglioramento genetico del seme, potrà offrire referenze innovative e sostenibili. Se poi si sfrutterà la robotica (droni e telecamere che anticipano i guasti lavorando in modo preventivo), si potrà risparmiare e aumentare la qualità del prodotto finale. Nel caso
del molitorio, poi, sarà possibile monitorare l’andamento del grano. L’importante - chiosa la dottoressa Silenzi - è capire quale sia lo strumento migliore per le singole esigenze.
Vale la pena menzionare un esempio molto interessante portato in esame, ovvero il caso del farmaco GLP-1 contro il diabete, prodotto che può curare anche l’obesità. Una multinazionale come Nestlé ha visto in questo una possibilità di andare oltre il proprio ambito e produrre una serie di referenze alimentari a supporto della dieta di chi prende tale farmaco. Quanto può
essere di interesse questo caso per i molini? Alla stregua di quanto fatto da Nestlé, si potrà valutare l’elaborazione di ingredienti a supporto di una problematica o della sua soluzione, poiché - come avvenuto anche per i prodotti plant basedsi aprirà uno spazio di mercato che potrà essere “occupato” grazie a una strategia che veda il concerto del controllo di filiera, del rispetto dei dettami della sostenibilità e del corretto utilizzo dell’innovazione. In conclusione, la dottoressa Silenzi, pone alcuni interrogativi su cui gli astanti potranno riflettere. Sostenibilità: come si garantiscono trasparenza e tracciabilità lungo tutto la catena del valore? Innovazione: come si può intercettare e capitalizzare? Come bilanciare le attuali sfide di costo andando a soddisfare le esigenze dei consumatori? Come ottenere una maggiore redditività lungo tutto la catena del valore? Come garantire la resilienza per far fronte ai cambiamenti climatici e geopolitici? Come creare una governance efficace e una comunicazione trasparente sulle politiche di sostenibilità?
Lorenzo Bellei Mussini, PhD
Molini Industriali adotta la blockchain per la tracciabilità delle
sue farine
Molini Industriali adopts blockchain for the traceability of its flours
GRAZIE AL PROGETTO TRACCIARE L’AZIENDA MODENESE SI È DOTATA
DI UN INNOVATIVO SISTEMA DI TRACCIABILITÀ DIGITALE
THANKS TO THE TRACCIARE PROJECT, THE MODENA-BASED COMPANY HAS EQUIPPED ITSELF WITH AN INNOVATIVE DIGITAL TRACEABILITY SYSTEM
di Emilio Di Fava Silvagni (eAgri), Germana Olivieri (LCA-lab), Claudio Selmi (Ri.Nova), Francesco Vacondio (Molini Industriali),
Un sistema che traccia in modo preciso e immutabile la filiera produttiva delle farine grazie alla tecnologia blockchain che permetta, al tempo stesso, di integrare informazioni volontarie come la sostenibilità ambientale lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, dal campo allo stabilimento, secondo la metodologia LCA (Lyfe Cycle Assessment). La piattaforma approntata nasce dalla proficua collaborazione tra Molini Industriali, storica azienda molitoria di Modena, eAgri, Ri.Nova e LCA-Lab che, dopo due anni di lavoro, hanno concluso le attività legate al
Thanks to the TRACCIARE project, the Modenese company has equipped itself with an innovative digital traceability system: based on blockchain technology, it makes data
from the wheat flour production chain immutable while allowing the integration of voluntary information such as environmental impact information.
progetto “TRACCIARE - Blockchain per la tracciabilità e gestione dei dati di prodotti della macinazione dei cereali”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano Sviluppo Rurale 2014/20.
Controllare e registrare i passaggi produttivi delle filiere di farina
Il nuovo sistema di tracciabilità è già operativo e funzionante all’interno dello stabilimento di Molini Industriali, beneficiario dell’iniziativa; grazie a questo nuovo sistema di tracciamento, ideato e messo a punto dalla società eAgri, l’azienda modenese, attiva soprattutto nella produzione e distribuzione di farine a uso professionale, potrà controllare e registrare ogni passaggio produttivo delle proprie filiere di farina: a partire dalla coltivazione del frumento nelle aziende agricole che conferiscono direttamente al molino, passando per le successive fasi di pulitura e stoccaggio del grano, fino alla lavorazione e all’eventuale confezionamento o al carico dello sfuso, tutte le azioni della filiera verranno monitorate per poi essere elaborate dalla piattaforma basata su tecnologia blockchain. Una tecnologia all’avanguardia basata su blocchi di dati crittografati e non modificabili.
L’implementazione della blockchain nella
CON IL PROGETTO SONO MONITORATE TUTTE LE AZIONI DELLA FILIERA
tracciabilità dei prodotti agroalimentari, come la farina di grano, offre numerosi benefici che vanno dalla maggiore trasparenza e sicurezza alimentare all’efficienza operativa e sostenibilità. Questi vantaggi possono migliorare la fiducia dei consumatori, aumentare la competitività e supportare pratiche agricole più responsabili e sostenibili. Nel dettaglio, i benefici, di cui si potrà avvantaggiare Molini Industriali, sono:
• informazioni accessibili: la blockchain consente di registrare ogni fase della produzione e rendere i dati accessibili a tutti i partecipanti della filiera, inclusi i consumatori, aumentando la trasparenza;
• immutabilità dei dati: una volta registrate, le informazioni non possono essere modificate, garantendo l’integrità dei dati e aumentando la fiducia dei consumatori e dei partner commerciali;
• rintracciabilità rapida: in caso di problemi di sicurezza alimentare, la blockchain permette di rintracciare rapidamente la fonte della contaminazione;
• riduzione delle frodi: la blockchain può aiutare a prevenire le frodi alimentari, come la falsificazione delle etichette o l’alterazione dei prodotti, poiché ogni passaggio della filiera è registrato in modo verificabile;
• automazione dei processi: attraverso l’uso di smart contract, la blockchain può automatizzare vari processi della catena di approvvigionamento, come i pagamenti e la verifica dei certificati, riducendo i costi operativi e aumentando l’efficienza;
• riduzione degli errori: la digitalizzazione dei dati riduce la possibilità di errori manuali nella gestione delle informazioni;
• monitoraggio dell’impatto ambientale: la blockchain può tracciare e registrare le pratiche agricole, consentendo di monitorare e verificare l’adozione di pratiche sostenibili;
• certificazioni e conformità: facilita la verifica delle certificazioni biologiche, fair trade e altre certificazioni etiche e ambientali;
• informazione dettagliata per il consumatore che può accedere a informazioni sul prodotto, come l’origine del grano, le pratiche agricole utilizzate e i processi di trasformazione, piuttosto che l’impronta di carbonio, migliorando la trasparenza e la soddisfazione del cliente;
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fidelizzazione del consumatore: la maggiore trasparenza e fiducia possono aumentare la fedeltà dei consumatori verso marchi che adottano la blockchain per la tracciabilità; vantaggio competitivo: le aziende che adottano la blockchain possono differenziarsi sul mercato grazie alla maggiore trasparenza e tracciabilità, migliorando la loro reputazione e potenzialmente aumentando la quota di mercaL’innovativa piattaforma per la tracciabilità e la gestione dei dati basata sulla metodica blockchain, implementata da eAgri, in stretta collaborazione con Molini Industriali, è in grado di gestire le diverse filiere produttive d’interesse per l’azienda, avendo cura di rispettare nel contempo sia
la legislazione di settore sulla tracciabilità (Reg. CE 178/2002) sia le norme volontarie sulla sicurezza agroalimentare (UNI EN ISO 22005:2008) adottate dall’azienda. Il sistema strutturato definisce in modo univoco l’origine delle materie prime, i siti e i processi produttivi e in particolare le interazioni occorse durante tali procedimenti, evidenziando implicitamente il rispetto dei parametri di sicurezza alimentare di una produzione, oltreché i dati relativi alla sua sostenibilità economica e ambientale, valorizzando di fatto le caratteristiche di un prodotto.
L’iter seguito
Si è quindi proceduto a caratterizzare e differenziare le tre fasi principali della
UN QR CODE CODIFICATO È APPLICATO
SULLA CONFEZIONE DI PRODOTTO ACQUISTATO
filiera (produzione agricola, trasformazione, confezionamento e commercio), sulle quali effettuare una valutazione delle attuali procedure di lavoro in campo e negli stabilimenti, nonché determinare l’attuale sistema di rintracciabilità in vigore, al fine di individuare tutti gli elementi da inglobare nel sistema basato su blockchain evitando duplicazioni. Il secondo punto ha riguardato l’integrazione, nel nuovo sistema, dei dati provenienti dalle tre componenti principali della filiera in grado di rappresentare, con la massima semplicità e immediatezza, le diverse filiere produttive di Molini Industriali.
L’ultima analisi eseguita è stata quella occorrente a valutare come la tracciabilità blockchain potesse semplificare e valorizzare i controlli, le eventuali procedure di allarme e richiamo del prodotto, nonché le relazioni tra i soggetti della filiera, in particolare verso il consumatore professionale. La struttura tecnica informatica (software) e tecnologica (hardware), per la raccolta digitalizzata e l’associazione tra i dati, è stata strutturata in vari step di sviluppo, al fine di verificarne la piena funzionalità, al termine della realizzazione di ogni blocco. La parte SW strutturata, ad esempio, per la raccolta dati della fase agricola, ha comportato la realizzazione di diverse maschere dedicate all’anagrafica aziendale, agli attributi produttivi riguardanti le fasi di coltivazione, quali: localizzazione dei campi, date di semina, varietà di grano, lavorazioni eseguite, impiego di fertilizzanti, diserbanti e agrofarmaci, date di raccolta, rese produttiva, attrezzature utilizzate ecc. Le informazioni, inserite nelle varie sottofasi del ciclo produttivo, sono poi raccolte nel registro generale non modificabile mediante la metodologia blockchain, in modo da poter essere consultate all’interno della filiera e/o comunicate all’esterno di essa (stakeholder e consumatori), attraverso le informazioni contenute nelle etichette intelligenti, applicate sul prodotto
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L’impiego di lettori digitali (scanner) lungo le linee produttive, codificati e ottimizzati in relazione alle necessità operative
richieste dall’attività da espletare e tracciare, consentono una tempestiva, precisa e ampia raccolta di dati e informazioni del prodotto lungo la catena produttiva. Questi supporti HW consentono la rilevazione univoca, automatica, singola o
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massiva, sia in prossimità sia a distanza, del prodotto, sia esso statico sia in movimento, divenendo così uno degli elementi centrali nell’infrastruttura IoT della filiera, per l’interconnessione e la correlazione tra le attività svolte, i processi produttivi, i prodotti, le attrezzature ecc. Per il funzionamento del sistema di tracciabilità è stato infatti necessario realizzare una rete di comunicazione IoT tra gli elementi tecnologici (lettori scanner, etichette RFID, QR Code, multiplexer), collocati presso le linee di confezionamento di Molini Industriali, per trasferire l’informazione ottenuta dall’associazione prodotto-linea-etichetta alla piattaforma del sistema, nonché per la raccolta, scambio, visualizzazione e archivio nel Server, delle informazioni tra fornitori del prodotto, Molini Industriali, utenti professionali e consumatori. Il rilevamento sulla linea da parte del lettore del prodotto e la sua contestuale associazione tra
Sacchi di farina con il QR code per la tracciabilità
Technobins è specializzata dal 1995 nel settore dell’impiantistica per lo stoccaggio di prodotti granulari e polverulenti in generale e in particolare:
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prodotto-linea-etichetta, viene eseguito applicando sulle confezioni l’etichetta intelligente, sia essa un QR Code codificato o un Tag RFID di tipo NFC. Il sistema di tracciabilità è stato strutturato per impiegare e integrare nel sistema vari tipi di supporti, per l’etichetta intelligente, i quali sono stati scelti e predisposti tecnicamente per ospitare al loro interno una capacità di archiviazione dati in relazione alle informazioni occorrenti a rappresentare la tracciabilità della filiera con la metodica Blockchain.
L’infrastruttura informatica realizzata e i supporti digitali permettono di identificare e quindi attribuire un’identità elettronica univoca a qualsiasi azione espressa e/o prodotto facente parte della filiera, tracciando le azioni, seguendo le fasi di produzione, trasformazione, distribuzione, raccogliendo e intrecciando i dati, anche i più diversi, lungo questo percorso (Big Data), autenticando di fatto il ciclo di vita di una produzione mediante l’applicazione della tecnologia Blockchain all’interno della filiera. Il consumatore, una volta scaricata l’APP gratuita, potrà, tramite il proprio smartphone, per contatto diretto (RFID) o mediante scannerizzazione del QR Code codificato applicato sulla confezione di prodotto acquistato, vedere in dettaglio tutte le informazioni a esso associate e/o essere anche reindirizzato mediante link, se on-line, a siti d’interesse di Molini Industriali presenti nel web.
I margini di miglioramento
Nell’ambito del Progetto, la società Ri.Nova, con il supporto scientifico di LCA-Lab, si è poi occupata dell’individuazione degli indicatori di sostenibilità ambientale della farina di Molini Industriali, adottando la metodologia Life Cycle Assessment (LCA, di tipo “cradle to gate”, cioè dalla culla al cancello del molino). Tali informazioni, che includono diverse tipologie di indicatori ambientali (Riscaldamento globale GWP, Acidificazione, Eutrofizzazione, Impronta scarsità idrica ecc.), potranno essere integrate nel sistema di tracciabilità, fornendo un ulteriore valore aggiunto al sistema approntato e, più in generale, ai prodotti di Molini Industriali. Elaborando i dati primari forniti dal molino si sono evidenziate le fasi produttive dove occorre
lavorare maggiormente per migliorare le performance ambientali. Riportando, a titolo di esempio, il caso dell’impronta di carbonio o riscaldamento globale (GWPGlobal Warming Potential), si evidenzia che, sul valore complessivo, pari a 0,50 kg CO2eq per kg di farina confezionata,
le varie fasi produttive incidono in maniera molto diversa: il 91% delle emissioni derivano infatti dalla fase di produzione agricola del grano, mentre solo il 9% è a carico delle fasi di stoccaggio del grano, trasformazione e confezionamento delle farine. Per apprezzare a cosa sia
dovuta l’importanza della fase agricola, si riporta il GRAFICO di dettaglio dell’indicatore in questione, dove sono esplose tutte le sottofasi del ciclo produttivo. Come si può vedere oltre il 35% delle emissioni di gas climalteranti durante il ciclo di produzione della farina deriva dalla produzione industriale dei fertilizzanti, mentre oltre il 29% deriva dall’uso in campo di tali fertilizzanti. La produzione di fertilizzanti chimici richiede infatti grandi quantità di energia, principalmente derivata da combustibili fossili. In particolare, la sintesi dell’ammoniaca per i fertilizzanti
azotati tramite il processo Haber-Bosch è altamente energivora e comporta elevate emissioni di CO2. L’applicazione di fertilizzanti azotati al suolo porta inoltre alla formazione e rilascio di protossido di azoto (N 2 O), un gas serra con un potenziale di riscaldamento globale molto superiore a quello della CO2 (273 volte, IPCC AR6). Il N 2O si forma attraverso processi microbici nel suolo, come la nitrificazione e la denitrificazione, a partire dall’azoto apportato, sia di sintesi sia organico. Da ciò ne consegue la necessità di un uso più efficiente possibile dei fertilizzanti e l’adozione
di opportune pratiche agronomiche e di gestione del suolo.
L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014/20 - Tipo di operazione Supporto per progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo e agroindustriale - Focus Area 3A - Progetto “Tracciare - Blockchain per la tracciabilità e gestione dei dati di prodotti della macinazione dei cereali”.
Categoria d'impatto Op. colt. Grano Semente Fertilizzanti Emissioni da uso fertiizzanti Agrofarmaci Trasp. coltiv. Rifiuti coltivazione Pulitura grano
Stoccaggio grano
di E. Di Fava Silvagni et alii
Condizionamento, macinazione e setacciatura Stoccaggio e miscelazione farina Rifiuti stabilimento
Conf. e packaging Totale Global warming (GWP100a)
Figli d’Arte Bianca: progetto di sviluppo dei giovani talenti
“Figli d’Arte Bianca”: educational program for young artisans
NASCE IL PROGETTO
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DI PANETTIERI, PIZZAIOLI E PASTICCIERI
THE “GRANDI MOLINI ITALIANI”
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Bread-making is a craft with a long tradition, rooted in different times and historical cultures. It is a work in process, a knowledge handed down from one generation to another, from fathers to sons. It represents the perfect marriage between scientific knowledge and the cultural identity of those who carry on their business, baking good, fragrant products every day. Bread-making is real work and for this reason, it is important to pass it on to the new generations, so that they can become the custodians of this knowledge and ensure its continuity in the future. “Grandi Molini Italiani”, Italy’s leading milling group, supports this philosophy with “Figli d’Arte Bianca”, the project that aims at passing on practical, technical and scientific knowledge to young bakery and pastry professionals.
di Anna Luise PR & Comunicazione
La panificazione è un mestiere di lunga tradizione, che affonda le sue radici in epoche e culture storiche diverse. È un lavoro in continua evoluzione, un sapere tramandato di generazione in generazione, dai padri ai figli. Rappresenta il connubio perfetto tra la conoscenza scientifica e l’identità culturale di chi porta avanti la propria attività sfornando prodotti buoni e profumati ogni giorno. La panificazione è un lavoro autentico e per tale motivo, è importante trasferirlo alle nuove generazioni di modo che possano diventare i custodi di questa consapevolezza e garantirne la continuità in futuro. Grandi Molini Italiani, primo gruppo molitorio italiano, appoggia questa filosofia con “Figli d’Arte Bianca”, il progetto che ha l’obiettivo di trasmettere un insegnamento pratico, tecnico e scientifico ai giovani professionisti della panificazione e della pasticceria. L’iniziativa, giunta quest’anno alla seconda edizione, ha visto la partecipazione di tanti ragazzi e ragazze provenienti da diverse regioni d’Italia, giunti agli stabilimenti di Venezia e Livorno per un percorso di formazione gratuita sulla teoria e tecnica degli impasti, delle lievitazioni e del processo molitorio.
Il programma nel dettaglio
Il programma del corso è stato strutturato in tre giornate, ciascuna dedicata a un tema specifico. Dopo l’arrivo in stabilimento e la registrazione della propria presenza, i giovani corsisti hanno preso posto nella sala didattica dove sono stati accolti da Antonio Crepaldi e Gabriele Marrucci, rispettivamente Tecnologi degli stabilimenti di Venezia e Livorno. Insieme a loro, hanno predisposto le bighe per il giorno successivo e affrontato un modulo teorico incentrato sul grano, sulla farina, sull’attrezzatura utilizzata nel laboratorio e sui metodi di lavorazione degli impasti. Nel corso della seconda giornata sono state eseguite le ricette con procedimento di pani di diversi formati, in particolare ciabatte, baguette, tartarughe, pane pugliese e toscano. Tra un
impasto e l’altro i partecipanti hanno avuto la possibilità di assaggiare il pane appena sfornato accompagnato da salumi, formaggi e frutta fresca, e con l’occasione hanno dato vita a uno spazio di confronto condividendo reciprocamente le proprie considerazioni sulle preparazioni realizzate durante la mattinata. Per la terza e ultima giornata di formazione i corsisti sono stati affiancati dai Tecnici Istruttori
I PARTECIPANTI
PROVENIVANO DA DIVERSE
REGIONI D’ITALIA
di Pizza News School, la Scuola Pizzaioli certificata con cui Grandi Molini Italiani vanta una collaborazione decennale, e con
loro si sono dilettati a realizzare la perfetta pizza tonda farcendola con gustosi condimenti. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita guidata degli stabilimenti di Venezia e Livorno e si è concluso con il ritorno in sala didattica e la consegna degli attestati di partecipazione. Il progetto “Figli d’Arte Bianca”, in entrambe le sue edizioni, ha raccolto numerosi riscontri positivi grazie alla sua natura educativa, stimolante e coinvolgente. I partecipanti sono rientrati a casa con un bagaglio ricco di nozioni, conoscenza e ispirazione, pronti a mettere in pratica ciò che hanno appreso durante le tre giornate di formazione all’interno delle proprie attività lavorative.
La Mia Accademia. Scuola di Formazione per l’Arte Bianca
Non solo un’azienda molitoria, ma anche un ambiente di apprendimento e condivisione rivolto a professionisti e appassionati di cucina: da anni Grandi Molini Italiani promuove la cultura dell’Arte Bianca con la sua Scuola di Formazione interna, La Mia Accademia, nata con l’obiettivo di fornire agli utenti una vasta gamma di servizi dedicati per supportarli in ogni fase della propria crescita professionale. I corsi di formazione de La Mia Accademia sono fruibili sulla piattaforma online
Alcuni corsisti nella sala didattica
A NN UA R I O
• D ati statistici e andame nto se ttore molitor io;
• E le nco de i M olini a f rume nto te ne ro e f rume nto duro ope ranti in I talia, suddiv isi pe r re gioni;
• E le nco de lle associazioni italiane , comunitar ie ed es te re de l set tore ce re al icolo e mo li to r i o.
Per maggior i infor mazioni sui contenuti del volume: ww w. aven u em e dia . e u ne lla S ez io ne Edi to r ia - Lib r i
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IL PROGETTO PRESENTA
UNA
NATURA EDUCATIVA, STIMOLANTE E COINVOLGENTE
lamiaccademia.it e sono progettati per accompagnare chiunque nel proprio percorso di studio: da chi è alle prime armi e vuole mettersi alla prova nella cucina di casa, a chi è alla ricerca di ispirazione per nuove ricette da introdurre nel contesto della propria attività ristorativa. Imparando da docenti esperti, i corsisti hanno accesso a un ricco repertorio di risorse educative e interattive con cui migliorare la propria Esperienza in cucina.
Oltra alla didattica online, La Mia Accademia offre un servizio di consulenza specialistica per le aziende artigiane locali, le quali vengono affiancate dai Docenti della scuola per una formazione personalizzata, svolta direttamente presso il Laboratorio/Stabilimento del cliente. Un grande
successo è riscosso anche dalle visite guidate agli Stabilimenti Grandi Molini Italiani di Venezia e Livorno, organizzate da La Mia Accademia per gruppi di studenti di ogni età interessati a vivere in prima persona la magia della molitura. Per
informazioni sui prossimi eventi organizzati da Grandi Molini Italiani visita il sito grandimolini.it o scrivi una mail a marketing@grandimolini.it
Anna Luise
From Seed To Pasta V a Bari dal 24 al 27 settembre 2025
Dal 24 al 27 settembre 2025 si svolgerà a Bari la conferenza internazionale “From Seed To Pasta V” (A Sustainable Durum Wheat Chain for Food Security and Healthy Lives). Il convegno, giunto alla quinta edizione e concepito, come serie, nel 2008 dal professor Roberto Tuberosa (Università di Bologna) è un appuntamento importante a livello mondiale per i ricercatori nonché per gli operatori del settore cerealicolo per discutere le principali innovazioni della ricerca
genetica e non solo della filiera frumento duro-pasta.
La conferenza arriva peraltro in un momento storico molto importante per l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che celebra i suoi 100 anni dall’istituzione e ancor più per il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) che ha dietro di sé una storia di quasi 90 anni (fino al 2012 come “Facoltà di Agraria”) negli ultimi dei quali si è evoluto notevolmente e raggiungendo elevati livelli di qualificazione che gli hanno consentito nel 2023 di essere
L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
riconosciuto dall’ANVUR come “Dipartimento di Eccellenza” per la qualità della ricerca, la progettualità scientifica e la didattica.
Obiettivo principale di FSTP5 è presentare i risultati della ricerca internazionale con un approccio multidisciplinare per fronteggiare le sfide attuali e future che vedono protagonista la filiera del grano duropasta, con particolare riferimento ai temi legati al cambiamento climatico. Affrontare infatti le sfide poste dalla crisi del clima richiede una gestione aggiornata delle colture e rapidi guadagni genetici resi possibili dalla selezione genomica assistita, basata sulle conoscenze avanzate della genomica e sulla fenotipizzazione a misura di allevatore per identificare gli aplotipi superiori, clonare e modificare le sequenze causali. Le presentazioni sullo stato dell’arte illustreranno come salvaguardare la salute del suolo e ridurre l’impronta ambientale della produzione di grano duro sulla base di una maggiore efficienza nell’uso dei nutrienti unita a una migliore comprensione delle interazioni GxExM.
Da sottolineare che le questioni sulla produzione di semola e pasta di qualità superiore e più sana saranno affrontate in una sessione dedicata all’industria molitoria e della pasta.
Transizione ecologica in agricoltura
Laguida peradeguare laproduzioneagricola alla transizione ecologica
Prodotti e tecniche innovativi
Paolo Ranalli
Come rendere sostenibile la filiera agroalimentare?
In questo volume l’Autore affronta il tema del momento: la transizione dei sistemi agricoli verso nuovi modelli produttivi.
Vengono esposti concetti come biodiversità , ecosistema , farming e definiti gli strumenti per la valorizzazione del paesaggio e del territorio rurale Un richiamo è anche alle nuove frontiere dell’agricoltura, al suo futuro smart e al cibo che verrà.
Il filo “verde” che attraversa e lega le scelte future delle aziende agricole si chiama innovazione Declinata su misura d’uomo e dell’ambiente.
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L’Borghi S.r.l. investe in un impianto fotovoltaico
orientamento di Borghi S.r.l. verso la sostenibilità non è solo una risposta alle crescenti aspettative del mercato e della regolamentazione europea, ma riflette una visione più ampia e lungimirante.
L’azienda riconosce che l’adozione di pratiche sostenibili non è solo una questione di responsabilità sociale, ma anche un fattore chiave di competitività e crescita a lungo termine. In questo contesto, la decisione di investire in un impianto fotovoltaico rappresenta una strategia win-win che rafforza la posizione di Borghi S.r.l. nel mercato europeo, sempre più attento alle tematiche ambientali.
Il progetto di installazione dei pannelli fotovoltaici è stato realizzato con il supporto di esperti del settore, assicurando la massima efficienza e qualità. I pannelli, installati sui tetti dei capannoni aziendali, sfruttano una superficie
estesa, ottimizzando così la produzione di energia elettrica. L’impianto a oggi ha una capacità produttiva di 645 Kw e che soddisfa una parte significativa del
fabbisogno energetico dell’azienda, contribuendo a ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e le relative emissioni di CO2.
I pannelli sui capannoni aziendali, visti dall’alto
3/5 settembre 2024 COLONIA (GERMANIA)
ANUGA HORIZON
Salone dell’alimentazione www.anuga-horizon.com
22/27 settembre 2024 PERTH (AUSTRALIA)
INTERNATIONAL WHEAT CONGRESS (IWC)
Congresso dell’intera comunità del grano www.iwc2024.com
19/23 ottobre 2024 PARIGI (FRANCIA) SIAL
Salone dell’alimentazione www.sialparis.com
26/29 ottobre 2024 STOCCARDA (GERMANIA) SÜDBACK
Salone della panificazione www.messe-stuttgard.de/suedback
Abbonamento Italia € 45,00 Abbonamento estero € 96,00
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