2018
ANNO: XX
€
5.00
APRILE NUMERO: 04
RETAIL, IDEE, OPPORTUNITÀ, STRUMENTI PER FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ
SPECIALE
38
MENSILE - TARIFFA R.O.C. POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB ROMA
LICENZIAMENTO: TUTELA O MINACCIA... TUTTI I MOTIVI CHE POSSONO FAR PERDERE IL LAVORO
DOSSIER / ESCLUSIVO
42
LE NOVITÀ FISCALI DELLA LEGGE DI BILANCIO 2018: UN VALIDO AIUTO PER TUTTE LE IMPRESE
MARKETING
60
LE 5 REGOLE PER SAPERE SE DOBBIAMO COMUNICARE ONLINE
WWW.AZFRANCHISING.COM
KASANOVA: INNOVARE PER CRESCERE MAURIZIO GHIDELLI AD DEL BRAND: “LA STORIA SE BEN VISSUTA SERVE A CREARE ESPERIENZE”
SS2018 SHOES - BAGS - ACCESSORIES
#BEYOURICON
EDITORIALE “L’unico vantaggio competitivo sostenibile consiste nella capacità di apprendere e di cambiare più rapidamente degli altri”. Philip Kotler
Ripartire da zero... senza perdere le origini del percorso, le radici e il patrimonio raccolto anche dagli errori (o fallimenti). Che paura! Invece no... innovatore è chi nelle analisi quotidiane e nelle scelte che ne conseguono riesce a fare “tabula rasa” degli schemi dominanti e a ragionare ripartendo sempre da zero. Solo così si può riuscire ad avere uno sguardo lungo sul futuro. Le innovazioni hanno una velocità d’impatto imprevedibile. Basti pensare a internet e a come ha cambiato nel giro di neanche tre decenni le nostre vite e il concetto stesso di innovazione e comunicazione. La nostra azienda ci prova tutti i giorni dando voce ai diretti protagonisti, le aziende, chi, nel nostro Paese, insiste in una proposta di modello, di prodotto e di servizio che ha alla base una sfida quotidiana. Allora ripartire da zero non fa paura perchè non deve far paura la trasformazione, non deve far paura l’innovazione. Concetti che diventano per queste aziende un elemento ancora maggiore di sfida. Qual è il contesto nel quale si confrontano oggi in Italia le imprese? In Italia stiamo faticosamente uscendo da un periodo economico difficile ma il nostro male, sta proprio nell’incapacità di fare sistema e comunque di dare attuazione, al di là dei grandi piani di sviluppo, di smantellamento e di ripensamento dei ruoli all’interno delle aziende stesse. Quindi la trasformazione va a colpire proprio i ruoli, le persone, si rimette in gioco l’intera struttura non solo sul posizionamento e ripensamento aziendale, ma soprattutto sulle posizioni delle personi, nel riscrivere i processi di lavorazione. Diventa primario non solo il prodotto, ma soprattutto i servizi che si rendono realizzabili attraverso le persone. Valorizzare le singole individualità coinvolgendole in un progetto che deve essere vissuto come sistema. Nasce così la forza dell’azienda che si misura non solo con la qualità dei prodotti che fornisce, ma anche con il livello di servizio che è in grado di offrire ai propri clienti e partner. Creare un sistema virtuoso, questa è la sfida dei manager e degli imprenditori. Il cambiamento parte, ancora una volta, dalle persone, dalla consapevolezza di quello che si è: chi avrà capacità di fare sistema, di mettere in risalto le risorse: prodotto, persone, servizi, che sono valore in azienda, crescerà.
Fabio Pasquali Direttore responsabile f.pasquali@azfranchising.it
//////////
AZ FRANCHISING SOMMARIO
Aprile 2018 16
26 28 30
32
34
38
42
56
60
2
FOCUS I numeri dell’industria della bellezza
LA PROPOSTA Si aprono le porte alla primavera in tutti gli stores Yamamay Igi&Co “#Il mio stile”: la nuova campagna stampa Mondadori Store: modello di innovazione e trasformazione digitale La primavera è l’occasione giusta per entrare in uno store AW LAB
STORIA DI COPERTINA Intervista a Maurizio Ghidelli, AD di Kasanova SpA
64
OPERATORI/FORMAZIONE Formazione 4.0: la vera sfida è saper scegliere!
70
NEW CONCEPT Qui puoi personalizzare le tue sneaker
74
COMUNICAZIONE Che cosa è il remarketing
78
FINANZA & LEGALE Si fa presto a dire “contratto”, se non lo hai “ben fatto”
82
OCCHIO ALLA LEGGE Origini ed evoluzione del contratto di franchising
86
NOTE LEGALI Il patto di non concorrenza post contrattuale nel franchising
SPECIALE Se non rendi sul lavoro vai a casa
RUBRICHE
DOSSIER Le novità fiscali contenute nella legge di bilancio 2018
4
New entry
6
News
EVENTI Mapic Italy: l’evento del mercato commerciale MARKETING 5 regole per sapere se dobbiamo comunicare online
14
News comunicazione
48
Le schede
90
Appunti retail
92
Up&Down
1 strumento, 7 note, 88 tasti: numeri reali, concreti, finiti per infinite combinazioni creative. Ăˆ la concretezza di Pianoforte Holding: 1 impresa, 3 marchi di successo, 2000 donne e uomini che tutti i giorni, col loro lavoro, si proiettano verso orizzonti di sviluppo e creativitĂ infiniti.
info franchising carpisa.it - yamamay.com - jaked.com
NEW ENTRY ALDI ARRIVA IN ITALIA CON UNA NUOVA IDEA DI SPESA ALDI, la multinazionale tedesca attiva nel settore della Grande Distribuzione Organizzata a livello internazionale, approda nel mercato italiano con un nuovo store concept e un assortimento pensati appositamente per l’Italia, con l’obiettivo di offrire ai propri clienti prodotti selezionati che uniscono qualità e convenienza. L’ingresso di ALDI in Italia avviene in seguito a un’attenta preparazione che, in due anni, ha permesso all’azienda di definire un piano di sviluppo che prevede l’apertura di più di 45 punti vendita nel Nord Italia entro la fine del 2018. Lo scorso marzo c’è stata l’apertura al pubblico dei primi 10 negozi. L’arrivo di ALDI ha già dato un impulso all’occupazione nel Paese: a oggi il brand ha assunto oltre 880 collaboratori, con la prospettiva di chiudere l’anno con più di 1.500 assunzioni. JACADI ARRIVA IN ITALIA E APRE A VENEZIA Una buona notizia per le famiglie con bambini, dopo le proteste delle mamme che si erano lamentate della scarsità di negozi per bambini nella zona tra San Marco e Rialto. In questi giorni sono cominciati i lavori per aprire un nuovo negozio di abbigliamento per l’infanzia in calle Goldoni. Il marchio è francese, Jacadi Paris, catena con punti vendita in tutta Europa, pronta a sbarcare a Venezia. Jacadi è un marchio che fa parte del gruppo Idkids, operativo nel settore dell’abbigliamento bambini dal 1996. Il gruppo conta ad oggi oltre mille negozi sparsi nei Paesi di tutto il mondo. Il marchio Jacadi venne introdotto nel gruppo Idkids nel 2005 e rappresenta un brand di eccellenza nella tradizione francese. Si tratterà di un franchising, attività per la quale viene normalmente richiesto un locale commerciale di minimi 70 metri quadrati e almeno due dipendenti. AMERICAN AIRLINES ANNUNCIA IL MANAGER SALES SOUTHEAST EUROPE American Airlines annuncia la promozione di Angelo Camilletti a Manager Sales Southeast Europe. Angelo svolgerà il proprio ruolo di leader commerciale per il Sud-Est Europa dagli uffici della compagnia situati a Roma e Milano, supervisionando le attività di vendita e supportando in Italia e in Grecia i partner di American nell’Atlantic Joint Business: British Airways, Iberia e Finnair. Inoltre si occuperà di gestire la strategia relativa alle relazioni con i clienti della grande, piccola e media impresa, le agenzie di viaggio e la distribuzione. Angelo riferirà a Roberto Antonucci, Director Europe and Offline Sales - EMEA.
4
È IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA! CONTO VENDITA | PROGETTAZIONE | ASSISTENZA
MARGINE GARANTITO Non sono previste quote di ingresso. Il margine è fisso e garantito per tutto l’anno, anche nel periodo Saldi e in tutte le fasi promozionali ordinarie e straordinarie previste da Piazza Italia.
FORMULA CONTO VENDITA La merce fornita resta proprietà di Piazza Italia e garantirà il noto impatto quantitativo e promozionale del marchio. Il partner paga periodicamente solo la merce venduta e non dovrà preoccuparsi delle rimanenze finali, che verranno ritirate interamente da Piazza Italia ad ogni fine stagione.
GESTIONE COLLEZIONE E RIFORNIMENTI La collezione, costantemente rinnovata da una gestione di riassortimenti automatici e personalizzabili dal Franchisee, vanta una potenzialità logistica in grado di effettuare consegne anche giornaliere.
ASSISTENZA E FORMAZIONE Già dalla fase di progettazione e nella gestione quotidiana del negozio, Piazza Italia è garante del massimo supporto formativo e di assistenza, mettendo a disposizione tutti i servizi di sede dedicati, ed un supporto territoriale continuo, fornito da Area Manager e Staff Visual.
info.franchising@piazzaitalia.it - Tel. +39 081 312 4000
News. AMAZON ANNUNCIA IL SUO QUARTO CENTRO DI DISTRIBUZIONE IN ITALIA Il nuovo centro di distribuzione Amazon di Torrazza Piemonte, 25 chilometri a nord- est di Torino, aiuterà l’azienda nel soddisfare la crescente domanda da parte dei clienti e supporterà in misura maggiore i venditori terzi che usufruiscono della rete di distribuzione di Amazon. Il quarto centro di distribuzione di Amazon in Italia entrerà in attività nell’autunno del 2018, esattamente un anno dopo le aperture dei siti di Passo Corese (Rieti) e Vercelli, operativi da settembre del 2017. Amazon creerà 1.200 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dal lancio del sito. La nuova struttura dalla superficie di 60.000 metri quadri, insieme al centro recentemente aperto a Vercelli, rafforzerà la rete di distribuzione di Amazon nella parte nord occidentale dell’Italia e supporterà le piccole e medie imprese nel vendere su Amazon.
6
2018: FRANCHISING DA RECORD
A TORINO APRE UN NUOVO PAM LOCAL
Duemila negozi e ventimila nuovi posti di lavoro, queste le cifre del franchising per l’anno che è appena iniziato. Sono le stime che emergono da una ricerca dell’Osservatorio di Confimprese. Merito soprattutto del franchising che conquista una fetta importante del mercato grazie ad investimenti contenuti (in media dai 20 ai 50mila euro) che facilitano l’arrivo di imprenditrici (le donne oggi rappresentano il 61%). Le categorie che trainano il settore sono la moda e la ristorazione con uguale numero di aperture, ma è il secondo a creare più posti di lavoro. Si assiste ad un ritorno delle aperture nei centri storici (anche perché i prezzi degli affitti si sono abbassati) continua, invece, l’involuzione dei centri commerciali, dove i costi di gestione e le clausole sono maggiori.
A soli quattro mesi dall’ultima apertura, Pam local inaugura il 13esimo punto vendita di Torino. Lo store era già conosciuto con l’insegna Metà: nelle ultime settimane è stato riconvertito per rispondere alle caratteristiche dell’innovativo format Pam local e sarà gestito in franchising. I cambiamenti messi in atto per offrire un servizio di spesa facile, comodo e veloce sono molti: dall’orario di apertura prolungato fino alle 22.00, 7 giorni su 7, all’arricchimento della selezione di prodotti al fine di soddisfare le esigenze di tutti i clienti, sia in termini di qualità che di convenienza.
AW LAB È PRESENTE CON OLTRE 200 NEGOZI TRA ITALIA, SPAGNA, REPUBBLICA CECA E SINGAPORE.
/ NEWS /
TECNOCASA PROSEGUE LO SVILUPPO ESTERO
COCCINELLE FESTEGGIA 40 ANNI DI ATTIVITÀ
Il Gruppo Tecnocasa, leader in Europa è presente, oltre che in Italia, in Spagna, Messico, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Thailandia, Francia e Tunisia e continua a consolidare e sviluppare la propria presenza sul mercato estero. Nel 2000 il Gruppo è approdato in Messico iniziando lo sviluppo della rete immobiliare. Nel 2017 sono stati aperti nella Capitale 18 agenzie affiliate Tecnocasa. Sale quindi a 79 il numero di punti vendita immobiliari e a 13 quelli del settore creditizio (Kìron): 92 agenzie che in totale occupano oltre 500 professionisti. In previsione ci sono altre 20 nuove aperture nel corso del 2018. I clienti sono cresciuti nel corso del tempo sia a livello numerico sia per il tipo di esigenze che esprimono e quindi lo sviluppo come rete è anche nell’ambito dei servizi, nell’ottica di offrire una consulenza sempre più completa e specializzata.
Il brand di pelletteria, controllato da E-land, festeggia i suoi 40 anni con l’apertura di un nuovo store a Milano nel Quadrilatero. Il marchio fondato nel 1978 ha archiviato il 2017 con una progressione del 16% a quota 88,7 milioni di euro di ricavi con l’ebitda che cresce del 42%. Nel 2017 sono cresciuti tutti i mercati ma anche tutti i canali di vendita, la collezione ha riscosso grande apprezzamento, con un tasso medio di crescita del 20% delle singole stagioni, tant’è che quest’anno l’obiettivo è superare i 100 milioni di euro di fatturato. Per quanto riguarda la distribuzione, Coccinelle registra tassi di crescita double digit nel retail, quello diretto avanza del 19%, il franchising è a +28% e il segmento travel progredisce del 12%, ma anche il wholesale che sale del 10%. Allo studio c’è l’ingresso in nuovi mercati: Usa e Giappone con una nuova formula più idonea per sbarcare in questi Paesi in maniera vincente, magari con collezioni ad hoc.
8
NUOVO SHOPPING DISTRICT A PARMA Sonae Sierra, società immobiliare internazionale nel settore retail, e Impresa Pizzarotti & c. S.p.A, società di livello internazionale che opera in diversi settori come le infrastrutture, l’energia, l’edilizia e l’immobiliare, hanno firmato una joint venture paritetica per lo sviluppo di un nuovo Shopping District a Parma, uno dei distretti economici e industriali più importanti dell’Emilia. Il progetto dello Shopping District, che si sviluppa su un’area di circa 300.000 m² e ha una GLA complessiva di circa 74.000 m² con circa 170 unità, è composto da un centro commerciale su più livelli con una GLA di circa 53,000 m² e da un Retail Park adiacente con una GLA complessiva di circa 21.000 m², entrambi circondati da ampi spazi verdi ad uso pubblico e oltre 5.100 posti auto (di cui 1.600 in parcheggio multipiano).
LA STORIA DI GLORIA GRASSINI IN NOMASVELLO È DAVVERO ESEMPLARE E RAPPRESENTA L’ESEMPIO PERFETTO DEL PERCORSO POSSIBILE SOTTO I COLORI DELL’AZIENDA N. 1 AL MONDO SPECIALIZZATA IN DEPILAZIONE E SERVIZI ESTETICI AD ALTA TECNOLOGIA.
Ho iniziato come dipendente in un centro Nomasvello a Saronno, dove ho subito capito le potenzialità del format. Non appena si è presentata l’opportunità, nel giorno del mio compleanno ho deciso di mettermi in proprio. In poco tempo ho deciso di aprire il mio centro a Cantù. Da allora ho raggiunto traguardi per me impensabili, fino ad arrivare ad aprire un secondo centro a Pontechiasso.
/ NEWS /
NORTH SAILS IN DIFESA DEL MARE
IL FRANCHISING DI MARCA CREA 10 MILA POSTI DI LAVORO A fare da locomotiva della nuova campagna del franchising e del retail di marca saranno soprattutto il cibo, la moda, l’arredo casa e l’elettronica di consumo. “Nel 2018 - conferma Mario Resca, presidente Confimprese, che rappresenta 300 marchi commerciali - apriremo 1000 nuovi punti vendita con circa 10 mila nuovi addetti. Abbiamo chiuso il 2017 con una crescita del giro d’affari del 5,2% considerando le nuove aperture, raggiungendo i 150 miliardi, un risultato che offre reputazione al retail italiano, che non ha nulla da invidiare nel mondo”. Nel più vasto panorama del retail, il franchising, che sta facendo i conti anche con la concorrenza del commercio online, conquista obiettivi importanti e apre in maniera trasversale la strada a un’attività in numerosi settori, con investimenti che possono essere molto contenuti, il 31% delle iniziative di affiliazione richiede infatti un esborso iniziale compreso tra i 20 ed i 50 mila euro.
10
Il marchio di abbigliamento, di Oakley capital destinerà l’1% degli incassi alla fondazione Ocean family per finanziare interventi legati alla cura e alla prevenzione dell’inquinamento. Intanto, al via l’opening di Bologna e il new concept a Milano. Un impegno, quello per la tutela dell’ambiente, che ha trovato espressione anche nella collezione autunno-inveno 2018/19, come dimostra la giacca Nsx recycled, interamente realizzata con tessuto e imbottitura Primaloft (100% di recupero). L’Italia resta il primo mercato del brand fondato nel 1957 a San Diego da Lowell North e trasferito dal 1989 nell’headquarter di Rapallo. All’estero, i mercati principali sono Spagna, Germania e Francia. Le strategie commerciali prevedono un rafforzamento della presenza in Europa e un ritorno alle origini negli States, mentre lo stile delle collezioni punta sempre più a superare i confini tra l’abbigliamento tecnico da vela e lo stile urban-active, dando vita a capi performanti e funzionali da indossare in più situazioni.
EATALY SBARCA A PARIGI SUL QUARTIERE CHIC DEL MARAIS Un successo contagioso, quello dell’insegna piemontese Eataly, fondata da Oscar Farinetti, che in poco più di dieci anni ha esportato l’Italia dei piccoli artigiani locali a Rio de Janeiro, Chicago o Osaka, senza perdere mai la propria anima. E ora arriverà anche in Francia. A Parigi, per la precisione, nel quartiere chic del Marais. Per l’entrée francese Eataly ha stretto un accordo con le Galeries Lafayette: queste ultime hanno acquistato la licenza esclusiva per aprire in franchising su tutto il territorio. Nel Marais, «quartiere che possiede l’ecosistema adeguato», lo store di Eataly occuperà una superficie globale di 4 mila metri quadrati (2.500 mq di superficie di vendita).
/ NEWS /
CASALINGHI: POCA AFFILIAZIONE MA BUONA Scarseggiano le insegne in franchising di articoli per la casa, che presentano però interessanti prospettive di sviluppo. Il comparto casalinghi in Italia vede ancora una bassa propensione ad adottare la formula franchising quale strategia di sviluppo retail. Al di là di pochi marchi che lo hanno scelto, le realtà del comparto in genere sono entrate nel sistema a rete da meno tempo e, soprattutto, sono relativamente poche le insegne del settore che mostrano propensione a diventare franchisor. In realtà il settore si presta alla strategia franchising e vi sono ampi spazi per insegne e reti, con margini importanti per l’azienda di efficientamento logistico e commerciale. Quindi un’ottima occasione per iniziare un investimento e per iniziare un’attività imprenditoriale.
12
ORA CRAI PASSA ANCHE DALLA PRIVATE LABEL
CRESCE IL FATTURATO DEL FRANCHISING ITALIANO ALL’ESTERO Oltre 24 miliardi di euro. E’ il fatturato complessivo generato dalle reti in franchising secondo l’ultima indagine di Fif-Federfranchising, presentata nell’ultima assemblea nazionale. Per la precisione si tratta di 24,2 miliardi di euro, con un incremento dello 0,9% rispetto al 2016. Un risultato raggiunto anche grazie alla continua espansione della rete: i franchisor attivi nel nostro paese sono stati 977 (+2,7% sullo scorso anno), mentre il numero di imprese franchisee affiliate ha raggiunto quota 51.260 (+1%). In crescita anche la presenza dei franchisor italiani all’estero: le insegne che hanno almeno un punto vendita fuori confine sono ormai 200, in aumento, negli ultimi anni dell’8,7%.
Il 2017 per la Private Label di CRAI, storica insegna della distribuzione moderna attiva in Italia da più di quarant’anni, è stato un anno di grandi soddisfazioni, soprattutto per i segmenti Premium e Salutistici. Oltre al marchio CRAI, caratterizzato da oltre 1200 prodotti che coprono tutte le categorie merceologiche, l’insegna della grande distribuzione vanta anche diverse linee di prodotto di successo come la linea premium Piaceri Italiani, Piaceri Extra, In Armonia, Crai Bio e Giardino Cosmetico, la linea cosmetica dedicata alla cura della persona. Per la Private Label CRAI ha in cantiere un 2018 altrettanto interessante dal punto di vista delle novità, come l’ampliamento della linea In Armonia con il lancio di nuovi prodotti al fine di presidiare i nuovi trend di questo segmento, così come ci saranno importanti sviluppi per il mondo dei freschissimi, del pane e dei piatti pronti.
䤀一嘀䔀匀吀䤀 一䔀䰀䰀ᤠ䠀伀䴀䔀䌀䄀刀䔀 䄀倀刀䤀 䤀䰀 吀唀伀 䌀䔀一吀刀伀 䄀䐀䤀唀刀䄀
䄀䐀䤀唀刀䄀Ⰰ 䰀䔀䄀䐀䔀刀 一䔀䰀䰀ᤠ䠀伀䴀䔀䌀䄀刀䔀 䌀伀一 唀一 䐀䔀䌀䔀一一䤀伀 䐀䤀 䔀匀倀䔀刀䤀䔀一娀䄀Ⰰ 吀䤀 伀䘀䘀刀䔀 䰀ᤠ伀倀倀伀刀吀唀一䤀吀쀀 䐀䤀 䤀一吀刀䄀倀刀䔀一䐀䔀刀䔀 唀一ᤠ䄀吀吀䤀嘀䤀吀쀀 刀䔀䐀䐀䤀吀䤀娀䤀䄀 䔀 䐀䤀 䘀伀刀吀䔀 嘀䄀䰀伀刀䔀 匀伀䌀䤀䄀䰀䔀Ⰰ 䌀伀一 吀唀吀吀䄀 䰀䄀 匀䤀䌀唀刀䔀娀娀䄀 䐀䔀䰀䰀䄀 䘀伀刀䴀唀䰀䄀 䐀䔀䰀 䘀刀䄀一䌀䠀䤀匀䤀一䜀⸀ • 匀䔀刀嘀䤀娀䤀伀 䐀䤀 䄀匀匀䤀匀吀䔀一娀䄀 䌀伀一 䈀䄀䐀䄀一吀䤀 倀䔀刀 䄀一娀䤀䄀一䤀㬀 • 䄀匀匀䤀匀吀䔀一娀䄀 䐀伀䴀䤀䌀䤀䰀䤀䄀刀䔀 䄀一娀䤀䄀一䤀㬀 • 䄀匀匀䤀匀吀䔀一娀䄀 䄀䤀 䴀䄀䰀䄀吀䤀 吀䔀刀䴀䤀一䄀䰀䤀 伀 䌀唀刀䔀 倀䄀䰀䰀䤀䄀吀䤀嘀䔀㬀 • 匀䔀刀嘀䤀娀䤀 䐀䤀 䄀匀匀䤀匀吀䔀一娀䄀 倀刀䤀嘀䄀吀䄀 䐀伀䴀䤀䌀䤀䰀䤀䄀刀䔀 䄀䤀 䐀䤀匀䄀䈀䤀䰀䤀㬀 匀䔀 • 匀䔀刀嘀䤀娀䤀 䴀䔀䐀䤀䌀䤀 匀倀䔀䌀䤀䄀䰀䤀匀吀䤀䌀䤀㬀 • 䌀䄀䘀
News Comunicazione. GRUPPO MONDADORI CRESCE NEL DIGITALE CON L’ACQUISIZIONE DI OROSCOPO.IT
TIZIANO FERRO BRAND AMBASSADOR DI VODAFONE ITALIA Vodafone Italia lancia il nuovo format di comunicazione e sceglie come brand ambassador Tiziano Ferro che, per la prima volta, compare in uno spot insieme a un suo brano. La campagna on air è caratterizzata da uno stile grafico moderno e originale ispirato alle stories dei social network ed è incentrata sul valore della tecnologia nella vita delle persone che, attraverso la superiorità di rete e della qualità dei servizi di Vodafone Italia, possono condividere momenti ed emozioni al massimo della velocità e copertura. “Le storie sono ovunque. Le storie sono sempre. Ed è bello condividerle” è il claim dello spot e a pronunciarlo è Tiziano Ferro. Sua è anche la colonna sonora della nuova campagna. Solo è solo una parola è il nuovo brano del cantautore presente nello spot di Vodafone Italia nella sua versione strumentale.
14
Cresce l’offerta digitale del Gruppo Mondadori con Oroscopo.it, il primo sito di astrologia in Italia, che fa il suo ingresso oggi nel portafoglio dei brand del Gruppo. Prosegue così la strategia di consolidamento dell’area magazine e digital del primo editore italiano sul web, avviata con l’acquisizione di Banzai Media. Forte di un’audience complessiva di 17 milioni di utenti unici al mese (fonte: Audiweb, dicembre 2017), con Oroscopo.it Mondadori amplia la propria gamma di offerta e rafforza la leadership nei verticali femminili attraverso un sito di successo complementare e sinergico alle testate del Gruppo: un servizio molto apprezzato dalle donne, in grado di rispondere agli interessi e alle passioni di un pubblico sempre maggiore offrendo consigli e suggerimenti ogni giorno.
ON AIR LA COMUNICAZIONE PER LA LINEA DI PRODOTTI DESMOCOSMETICI DI SODALIS Continua il sodalizio tra il Gruppo Armando Testa e Sodalis, il gruppo italiano che opera nel mercato del beauty e personal care. La sede milanese dell’agenzia ha infatti realizzato una nuova campagna atl per la linea di prodotti dermocosmetici BioNike Defencec, marchio recentemente acquisito dal gruppo lodigiano. Al centro della comunicazione una metafora raffinata, ma al tempo stesso sorprendente e impattante. Accompagnata dal claim “La tua pelle è preziosa”, una donna con una bellissima e delicata pelle di porcellana, per comunicare a tutti quanto sia importante proteggere la naturale sensibilità della propria pelle. La campagna è on air in tv, sulle reti generaliste e satellitari con uno spot di venti secondi, e in stampa sulle principali riviste femminili.
0BO@LO O F I> PQO>A> ABF QRLF 3LDKF $!È© È©!..)È©#/.È©4%
./.È©!30%44!2% È©!02)È©),È©45/
WWW MASTERFOODITALY COM
/ FOCUS /
Nuovi modelli di consumo con una domanda crescente di servizi
I NUMERI DELL’INDUSTRIA DELLA BELLEZZA Fitness, wellness, cosmetica, centri per la cura della persona, benessere digitale, parafarmacie e anche farmacie fra novità normative e reti in franchising
Italiani sempre più attenti a bellezza e benessere: le imprese del settore crescono del 4% negli ultimi cinque anni, grazie soprattutto all’aumento consistente di palestre e centri benessere (quasi il 12% in più in entrambi i casi), istituti di bellezza (+15%) e servizi di manicure e pedicure, passati da 1.206 a 1.747 (+46%). A mostrarlo è l’elaborazione di Unioncamere-Infocamere, a partire dai dati del Registro delle imprese al 30 giugno scorso, confrontati con lo stesso periodo del 2012. Se la passione per il fitness, l’attenzione all’immagine o la ricercatezza di una nail art di tendenza sono alla base della crescita del settore della cura della persona nel periodo, il vero “zoccolo duro” del comparto, che conta a fine giugno oltre 153mila imprese, è rappresentato dai saloni di barbiere e di parrucchiere, ambito nel quale operano 104mila imprese, pari al 68% del totale. LA DISTRIBUZIONE DEL BENESSERE SUL TERRITORIO NAZIONALE
La Lombardia è la regione in cui le imprese che si occupano della cura della persona sono più diffuse: 26mila le attività registrate, con incrementi di tutto rilievo sia tra le palestre, sia tra i servizi di manicure e pedicure. Seguono a distanza Lazio (quasi 15mila) e Veneto (oltre 13mila). In termini di variazione percentuale nei cinque anni considerati, però, al primo posto si incontra il Lazio (+9,7%), seguito dalla Sardegna (+7,6%), dal Friuli Venezia-Giulia e dalla Calabria (+5,9% entrambi), quindi dalla Toscana (+5,8%). A livello pro-
16
vinciale, il primato in termini di numerosità delle imprese del settore va a Roma, dove l’industria della bellezza conta quasi 11mila attività, seguita da Milano (oltre 8mila) e Napoli (più di 6mila). Le tre province sono ai vertici della classifica anche in termini di aumento delle attività appartenenti a questo comparto tra il 2012 e il 2017: +977 a Roma, grazie soprattutto alla diffusione dei saloni di barbiere e parrucchiere (+824); +583 a Milano e +193 a Napoli, in virtù, in particolare, dell’aumento degli istituti di bellezza (rispettivamente +342 e +151). LO SVILUPPPO QUANTITATIVO E QUALITATIVO DEL MERCATO DEL BENESSERE
Negli ultimi anni, quindi, il mercato del benessere è stato interessato da un notevole sviluppo sia quantitativo che qualitativo. Si sono affermati nuovi modelli di consumo, con una domanda crescente di servizi. L’osservazione delle attuali tendenze sociali rivela il crescente bisogno di sentirsi in forma e di ostentare agli altri l’attenzione per la propria forma fisica. E non sono soltanto le donne ad avvertire questa esigenza, ma sta aumentando anche il numero degli uomini che si prendono cura del proprio corpo, poiché è cambiato il concetto stesso di benessere. Se la forma fisica si acquisiva solo in previsione dell’estate, oggi si tiene alla forma fisica tutto l’anno. Le abitudini delle persone sono cambiate, così come le esigenze lavorative. Dal punto di vista della formazione professionale importanti novità legislative im-
/ FOCUS /
pongono agli operatori dei settori dei servizi alla persona e delle attività del benessere il possesso di nuovi titoli e competenze. D’altra parte la clientela, sempre più informata ed esigente, richiede un continuo aggiornamento sulle nuove tendenze in questo campo. In quest’ultimo decennio sono radicalmente cambiate anche le modalità di fruizione di questi servizi: si avverte la necessità di trovare nuovi modi per stare bene con se stessi, per rilassarsi e scaricare le tensioni e gli stress accumulati quotidianamente. La cura del proprio corpo diventa allora un passaggio obbligato per il benessere generale della persona, sia a livello fisico sia a livello psicologico, a partire dalla cura della pelle, dei capelli, dei denti ed è necessario conoscere i prodotti migliori per intervenire in modo appropriato: ecco perché il ruolo degli operatori in questo campo è fondamentale. Le attività che si occupano del benessere fisico hanno conosciuto una notevole evoluzione anche nel nostro territorio e meritano un’analisi approfondita in quanto il continuo sviluppo degli ambiti riguardanti il benessere, ha determinato l’espansione di molte attività economiche. IL SETTORE DELLA COSMETICA
I dati dell’indagine di Cosmetica Italia confer-
mano la crescita del fatturato globale del settore cosmetico. I dati di chiusura del 2016 registravano, infatti, un valore di 10,5 miliardi e per il 2017 siamo arrivati a cifre che si avvicinano agli 11 miliardi di euro. Rimane positivo anche l’impatto dell’export. In questo modo l’industria cosmetica nazionale ribadisce la propria competitività, confermando gli investimenti in innovazione, ricerca e allargamento della capacità produttiva, per conservare il proprio primato a livello internazionale. A fare da traino per la grande distribuzione sono i monomarca e gli spazi specializzati che hanno registrato incrementi superiori al 6%. Corre anche l’e-commerce, che incide in maniera consistente sul segmento delle vendite dirette, per le quali si prevede una crescita di 8,5 punti percentuali. Nel 2017 il Centro studi di Cosmetica Italia ha avviato una rilevazione sui cosmetici a connotazione naturale. Il green ha registrato un valore di 950 milioni di euro di fatturato, che copre circa il 9% del fatturato totale del settore cosmetico. I dati relativi al I° semestre del 2017 segnano una piccola crescita per i canali dell’erboristeria (+0,8%) e della farmacia (+0,5%). Soffrono invece le vendite in profumeria, che riportano un lieve calo dello 0,5%. Si conferma infine la tendenza positiva delle aziende terziste, che si pongono a monte della filiera e in maniera trasversale verso gli altri canali. I contoterzisti hanno raggiunto un +5% nel I° semestre del 2017 e ad oggi si prevede un’ulteriore crescita. IL SETTORE FITNESS E WELLNESS
Oltre 18 milioni di utenti per un giro di affari di circa 10 miliardi di euro all’anno. Sono questi i numeri in Italia delle attività dedicate al fitness e al wellness, quindi al benessere fisico senza finalità agonistiche. L’Italia è uno dei mercati più appetibili per l’industria delle palestre. A livello territoriale, le regioni settentrionali con il più alto tasso di utenti sono la Lombardia (19%), il Veneto (11%), l’Emilia Romagna, il Lazio (entrambi al 10%) e la Toscana (8%). Al Sud, buone le percentuali registrate in Campania (6%), Puglia e Sicilia (entrambe al 4%). Un dato rilevante è anche quello del turismo legato al wellness, che in Italia vale oltre 2 miliardi di euro all’anno con un incremento annuo medio di circa il 9%.
17
/ FOCUS /
I NUMERI DEL FRANCHISING
LA FORMULA DEL FRANCHISING
Well economy significa benessere, salute, erboristerie, dietetica, estetica e parafarmaceutica, insomma un mondo che ruota intorno a una nuova concezione del benessere e della bellezza. Solo il franchising ha generato un giro d’affari di quasi 270 milioni di euro, il 25% in più rispetto al 2015.
A fronte di costi non irrisori, la formula del franchising appare come la soluzione ideale per coloro che desiderano aprire un centro benessere, ma non hanno le risorse necessarie o che, principianti nel settore, necessitano di un supporto. Con il franchising infatti anche un’attività tipi-
18
/ FOCUS /
camente artigianale e basata sulle competenze personali, come l’estetica, si “veste” di sicurezza, grazie ad un sistema di tutoraggio completo che affianca l’affiliato dalla progettazione degli spazi e all’allestimento, fino alla gestione quotidiana. Incentivi e condizioni privilegiate per l’acquisto di materiali e rapporti con i fornitori, costante aggiornamento professionale, sono solo alcuni dei vantaggi. Altri sono individuabili nel ritorno dato dall’uso di un marchio noto, dalla possibilità di avere l’esclusiva per il marchio nella zona di competenza e, importantissimo, l’opportunità di sfruttare gli strumenti di marketing e la pubblicità pensati dall’azienda madre e forniti alle affiliate, spesso gratuitamente. Investimento d’ingresso previsto assolutamente abbordabile: dai 10.000 ai 50.000 € a seconda del brand e dei servizi offerti, chiaramente si parla di piccoli centri estetici in grado di proporre alcuni servizi specifici. Ma se l’attività è remunerativa, può essere la rampa di lancio per poi ingrandirsi ed aggiungere ulteriori servizi. BELLEZZA E BENESSERE FRA NOVITA’ NORMATIVE E RETI IN FRANCHISING
Una cosa è chiara: il mondo della salute sta cambiando. Nelle abitudini, nei luoghi, nei consumi. Nuove location, nuove realtà ibride, nuovi attori. Nel 2015, ultimo dato completo pubblicato da uno studio dell’Università Bocconi di Milano, su 149 miliardi di risorse destinate alla sanità italiana, 34 derivavano dalla spesa privata. Il comparto socio-assistenziale raggiungeva i 50 miliardi. Nel corso degli anni, la domanda di cure private sta dilatandosi, ormai è pari a circa un terzo del totale, per il progressivo ripiegamento dell’offerta pubblica. Nel triennio 2013-2015, per esempio, la quota dei privati è aumentata del 3,2 per cento, con più di 10 milioni di italiani che nel corso del tempo si sono rivolti a strutture non pubbliche. A questi dati aggiungiamo anche il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione – nel 2050, ci saranno nel mondo due miliardi di anziani per una popolazione di quasi 10 miliardi e per l’Europa la percentuale è destinata a salire fino al 34 per cento – l’esplosione di altri canali distributivi come quelli della Grande Distribuzione Organizzata e l’accresciuta sensibilità dei cittadini verso i temi del benessere e avremo l’i-
dea di un settore in profonda trasformazione. BENESSERE E SALUTE: LE FARMACIE
Le farmacie rappresentano forse il caso più evidente ed emblematico di questa trasformazione che sta interessando il comparto della salute, soprattutto dopo la conversione in legge dell c.d. DDL concorrenza che ha aperto il mercato delle farmacie ai fondi privati. La farmacia è cambiata non solo dal punto di vista della legislatura, ma anche da quello delle sue funzionalità. Secondo uno studio di IMS Health, multinazionale che supporta l’industria farmaceutica attraverso la fornitura di informazioni, analisi e servizi di consulenza, l’autocura e il commerciale stanno crescendo nel canale farmacia più del comparto etico (+7,3 per cento contro +1,4 per cento, anche se in termini assoluti l’etico fattura ancora di più, 2,6 miliardi di euro contro 1,7 miliardi). IL BENESSERE DIGITALE: UN MERCATO DA 15 MILIARDI DI DOLLARI
Una ricerca promossa a fine 2015 dell’Università La Sapienza di Roma, Istituto Superiore di Sanità e Agenzia italiana del farmaco, ha mostrato come internet per il 74 per cento degli italiani ha sostituito il medico quando si cerca una risposta ai sintomi di un malessere. Secondo un’analisi di PricewaterhouseCoopers (PwC) esistono già 165mila applicazioni dedicate al benessere e alla salute, di cui solo il 5 per cento ha volumi significativi di utilizzo. Questo però non vuol dire che il trend non sia forte, tant’è vero che, sempre secondo Pwc, la domanda di medicina elettronica arriverà presto a 1,5 miliardi di App scaricate per un giro d’affari del mobile health che supererà quota 20 miliardi di euro. LE STARTUP DEDICATE AL DIGITAL HEATH
Il mercato delle startup legate al “digital heath”, secondo le stime degli analisti, può raggiungere i 230 miliardi di dollari di controvalore entro il 2020. Le app legate alla salute sono quelle con il più alto tasso di sviluppo e quelle che attirano maggiormente i giovani. Nielsen ha calcolato che potenzialmente metà dei giovani fino a 34 anni sono interessati a utilizzare queste applicazioni. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
19
/ FOCUS /
Alexander Dr Fleming: non solo commercializzazione dei prodotti ma erogazione di sempre più servizi
UN FORMAT IN SALUTE Il network in franchising di farmacie e corner dei servizi rappresenta la rivoluzione nell’healthcare
Restituire a farmacie quel ruolo strategico di collegamento tra le esigenze sanitarie del pubblico e le istituzioni preposte al loro soddisfacento. Cinque anni fa nasceva con questo obiettivo Alexander Dr Fleming, il network in franchising di farmacie e corner dei servizi ideato da WM Capital Spa, società specializzata nel business format franchising e quotata sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana. Oggi, in un contesto, anche legislativo, profondamente cambiato, dopo un lustro e forti dell’esperienza acquisita, il brand si rafforza e presenta sul mercato innovative soluzioni incentrate sui servizi ad alto valore aggiunto per il paziente. Se nel 2006 la normativa liberalizzava la vendita dei farmaci da banco nella GDO e Parafarmacie, oggi con la conversione in legge del c.d. DDL concorrenza è consentito alle società di capitale detenere direttamente la titolarità di farmacie. Nasce quindi l’opportunità di creare una
20
propria rete reale di punti vendita a gestione centralizzata e completamente integrata con il business già intrapreso, applicando un modello di gestione manageriale industriale e finanziaria in un settore storicamente caratterizzato da una conduzione “familiare” o unipersonale. Alexander Dr Fleming migliora, quindi, la sua offerta relativamente alle tre diverse proposte per gli affiliati che decidono di entrare a far parte del network farmaceutico: Farmacia: la farmacia dei Servizi Dr Fleming coniuga il concetto tradizionale di farmacia con il metodo sviluppato internamente volto alla ridefinizione di una proposta integrata tra prodotti, servizi e consigli, ove il cliente potrà in tempi rapidi ed a costi accessibili, trovare risposte ad ogni sua esigenza. Corner: tutta la tecnologia e il metodo Dr Fleming inseriti in un corner che può essere introdotto in farmacie già esistenti ampliando l’offerta di servizi, la fidelizzazione del
/ FOCUS /
cliente e la redditività. Box e poltrona della salute: se sin dalla nascita del brand, il format delle farmacie ha trovato, con successo, collocazione negli aeroporti, centri commerciali, nel centro città, oggi prodotti e servizi trovano spazio all’interno delle farmacie stesse. E proprio per questo motivo si è avuta l’esigenza di raggruppare in un unico spazio concentrato tutti i servizi offerti: nascono così Box e Poltrona della salute. Ad oggi, rappresentano una vera e propria rivoluzione nel settore dell’healthcare poiché vengono ripensati i tradizionali luoghi della salute e soprattutto perché si riesce ad integrare una serie di servizi e di check up altrimenti svolti separatamente. Il Box nasce, quindi dopo anni di esperienza della Alexander Dr Fleming con l’obiettivo di permettere a tutti un controllo veloce ed economicamente sostenibile del proprio stato di salute fisico in tempi ragionevoli. La maggior parte dei referti sono immediati ed inoltre questo dispositivo medico può erogare altri servizi di analisi e di consulenza anche a distanza rispettando la normativa regionale vigente. La farmacia non sarà più la stessa e non
lo sarà più il farmacista. Quest’ultima figura non distribuirà solo i prodotti ma erogherà i servizi in modo che la nuova farmacia diventi il vero e proprio primo presidio sanitario locale. IL FORMAT FRANCHISING
Il format Dr Fleming ha l’obiettivo di promuovere una nuova visione del mondo farmaceutico e della sua funzione territoriale, realizzando un luogo per la cura della salute, la prevenzione e la ricerca del benessere integrando l’offerta di prodotti con l’erogazione di servizi e consulenze personalizzate. A questo si collega una nuova concezione del paziente cliente, il quale troverà all’interno della farmacia una figura pronta ad accoglierlo, ascoltarlo, consigliarlo e aiutarlo. • I Servizi - Grazie ad una formazione altamente qualificante e mediante le innovative soluzioni tecnologiche implementate, il farmacista Dr Fleming diventa la prima figura di riferimento sul territorio per orientare e aiutare il cittadino nel complesso mondo della salute e della prevenzione attraverso l’offer-
21
/ FOCUS /
ta di servizi personalizzati. • I Prodotti - Nei punti vendita Dr Fleming i consumatori potranno trovare una gamma di prodotti selezionati secondo i più rigidi criteri di qualità e sicurezza. La Dr Fleming prevede, inoltre, un’offerta comprendente prodotti naturali ma soprattutto a marchio privato che
coniughino qualità e risparmio. • Il Progetto Franchising - Il progetto nei 3 format si rivolge a: farmacisti che vogliono intraprendere un percorso di gestione della propria attività orientata alla professionalità e all’efficienza; imprenditori e investitori che vogliono investire in un settore in evoluzione,
Nasce la prima farmacia Alexander Dr Flemig. Milano
L’EVOLUZIONE DEL BR
Alexander Dr Flemig a Verona
2013
2012
Studio della nascita del brand: design e format
22
20
2014
Nasce il corner dei servizi
/ FOCUS /
storicamente tanto redditizio quanto “fortemente limitato all’accesso”. AL CENTRO LA PERSONA
Il concept store, ideato dal designer Alessandro Luciani vincitore dei premi Popai Awards 2011 e 2012, nasce dall’idea di trasformare il tradizionale rapporto farmacista-cliente, rimuovendo le
RAND
barriere gerarchiche e psicologiche tra il cliente e il farmacista in modo rivoluzionario. La persona rappresenta il centro reale dello spazio, grazie all’eliminazione dei banconi e all’utilizzo di tablet che consentono al farmacista di fornire assistenza ed offrire i servizi in qualsiasi parte del negozio. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
Nascono il box e la poltrona dei servizi
arriva negli aeroporti.
015
2017
2016
Alexander Dr Flemig arriva nei Centri Commerciali. Sicilia
PREMI
Il format Dr Fleming si è aggiudicato i seguenti premi: • il Premio dei Premi per l’Innovazione come eccellenza innovativa del Made in Italy; • finalista del World Retail Awards, per la categoria Best New Retail Concept; • Golden A’ Design; • 3 premi Popai Awards; • Premio della critica; • Premio per la categoria Store Retailer; • Premio “The Best in Show”.
23
/ FOCUS /
Un anno di ulteriore crescita con 23 nuove aperture e un aumento del fatturato del 20%
NO+VELLO: LA RIVOLUZIONE NELLA DEPILAZIONE Antonello Marrocco, direttore generale, traccia gli obiettivi del brand per il 2018: “Continuare con il trend crescente di aperture e rafforzare il supporto agli affiliati” Antonello Marrocco, direttore generale del marchio No+Vello, insegna di origine spagnola specializzata in servizi di depilazione a tariffa unica, è stato il primo a portare il progetto in Italia e con grande successo. Quali sono i principali servizi che offre No+Vello?
“Il nostro core business è la depilazione e siamo fieri di questa specializzazione”. Le caratteristiche del vostro franchising?
“Innanzitutto, ribadisco, la specializzazione. La domanda che faccio spesso ai clienti è: ti faresti operare ad un ginocchio da un cardiochirurgo? Questa specializzazione è dettata anche dal fatto che proprio negli ultimi mesi abbiamo voluto ulteriormente confermare la leadership sul mercato lanciando il nuovo metodo “FUSION” che unisce le migliori tecnologie sul mercato della depilazione, infatti lo stesso, grazie ad un protocollo sempre più personalizzato, unisce due tecnologie; luce pulsata e laser a diodo”. A chi vi rivolgete?
“A più di 9 milioni di italiani che hanno problemi di peli superflui”. Che tipo di affiliato ricercate?
“Imprenditore, investitore o la semplice persona alla ricerca di autoimpiego con spiccata dote imprenditoriale e ambizione, tutti senza alcuna
24
Antonello Marrocco, direttore generale
esperienza nel settore”. Quali sono state le tappe fondamentali del brand. Ci può scandire l’evoluzione del marchio?
“Io personalmente ho importato il marchio in Italia a fine 2010 e ho anche aperto il mio primo punto vendita, ad oggi ne ho 3 di proprietà. Da quel momento abbiamo fatto un posizionamento eccellente del marchio e questo ci ha permesso di arrivare dopo 7 anni a più di 180 centri sul territorio italiano e diventare il punto di riferimento per quelle persone che hanno problemi di peli superflui”. Che momento sta vivendo il vostro settore?
“Direi più che positivo, infatti il settore rimane stabilmente in crescita. Le persone sono sempre più alla ricerca del benessere e questo ci premia”. Come è cambiato il mercato in questi anni?
“Beh, diciamo che abbiamo in qualche modo
/ FOCUS /
sconvolto il mercato, prima non esisteva una specializzazione e una tariffa unica, il nostro servizio veniva offerto, e viene ancora offerto, all’interno di centri estetici generalisti. Inizialmente le persone erano scettiche nei nostri confronti in quanto marchio sconosciuto, oggi abbiamo più di 1 milione di persone che si servono da noi e sono soddisfatte dei risultati”. La rivoluzione del web ha portato cambiamenti anche nel vostro settore?
“Sotto l’aspetto concorrenziale direi proprio di no, ho valutato molto questo aspetto prima di siglare l’accordo per importare il marchio. Ad oggi, e sono sicuro che sarà impossibile, è difficile depilarsi online. Anzi, il web ci ha aiutato a farci conoscere più velocemente e a posizionarci come leader nel settore”. Che anno è stato per voi il 2017?
“Un anno di ulteriore crescita con 23 nuove aperture e un aumento del fatturato del 20%. L’inserimento del metodo “FUSION” ci ha portato ad aumentare l’interesse da parte di potenziali affiliati e soprattutto al consolidamento di quelli esistenti”. Obiettivi per il 2018?
“Continuare con il trend crescente di aperture e rafforzare il supporto agli affiliati”
Perchè un potenziale affiliato dovrebbe scegliere proprio il settore del benessere?
“Perché il benessere? Perché penso che, da quando esiste il mondo le persone vogliono vedersi belle, pur rinunciando ad altro, quindi il settore è sicuramente sempre in crescita”. E perchè proprio il vostro marchio?
“Una persona che deve scegliere un brand al quale affiliarsi deve porsi un sacco di domande, tra queste la più importante è: che valore può darmi questo brand? Scegliere No+Vello vuol dire affidarsi ad un marchio consolidato, ben strutturato e con tutta l’esperienza e il know how studiato ad hoc per mettere in condizioni l’affiliato di essere redditizio. Il nostro organigramma è formato da persone esperte in ogni area, quindi diamo il massimo in termini di supporto commerciale, marketing, legale e amministrativo, inoltre siamo sempre pronti per fornire la massima assistenza sui macchinari in caso di problematiche. Pensiamo che l’affiliato sia la ricchezza dell’affiliante, inoltre siamo dell’avviso che chi si affilia al nostro brand debba concentrarsi solo sulla gestione a livello locale del punto vendita, a tutto il resto ci pensiamo noi dalla sede centrale, addirittura facciamo marketing a livello nazionale volto a portare direttamente i clienti all’interno dei centri”. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
25
/ L A P R O P O S TA /
L’intramontabile nero e le stampe animalier, toni naturali con delicati motivi floreali, pizzi ricercati e tante altre novità
Si aprono le PORTE alla PRIMAVERA in tutti gli stores YAMAMAY La nuova campagna Spring 2018 punta sulla bellezza naturale e sulle curve sensuali di una delle donne più belle e seguite al mondo, Kate Upton
La Collezione Spring 2018 sta per arrivare con il suo carico di sensualità e di vivacità, con i modelli più rappresentativi del brand e con quelli più innovativi, con i colori di tendenza, i must have di stagione, l’athleisure e i total look più attuali. Yamamay per la nuova campagna Spring 2018 punta sulla bellezza naturale e sulle curve sensuali di una delle donne più belle e seguite al mondo, Kate Upton, attrice statunitense di successo che proprio del suo essere “naturalmente bella” ha fatto la chiave del proprio successo: solare “confident”, morbida e sensuale, Kate interpreta al meglio le nuova donna Yamamay. La campagna è stata realizzata a Miami, l’obiettivo è quello
26
inconfondibile di Giampaolo Sgura, gli elementi per un mix esplosivo ci sono tutti! LE CARATTERISTISCHE DELLA NUOVA COLLEZIONE
Femminilità, sensualità, ma anche un pizzico di esuberanza sono le caratteristiche della nuova Collezione Spring 2018 Yamamay. L’intramontabile nero e le stampe animalier, da sempre tratti distintivi delle collezioni Yamamay; i toni naturali con delicati motivi floreali di ispirazione orientale, per aprire ufficialmente la nuova stagione; le tinte pastello che la colorano con tutta la loro leggerezza; infinite sfumature di rosa, dal
/ L A P R O P O S TA /
completare perfettamente gli outfit primaverili. COMFORT E RICERCATEZZA
Intimo sofisticato ed image maker da mostrare dunque per la prossima primavera, unitamente ad una sensazione di grande comfort: ampia la proposta di capi performanti, in tessuti tecnici, reggiseni senza ferretto e con coppe differenziate, linee morbide che avvolgono il seno, con strutture adatte anche a seni più generosi. Si evidenzia la linea “Supercups” una collezione dedicata principalmente a donne dai seni generosi, nata dall’ascolto che Yamamay da sempre dedica alle sue consumatrici, sul web e nei punti vendita. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
rosa pesca al fuxia scuro, per essere in linea con il trend di stagione; e poi i colori del cielo e del mare, dal verde acquamarina al blu scuro, per arrivare poi al trionfo di colorate stampe tropicali che strizzano l’occhio all’estate. Pizzi ricercati, con motivo ad onda, che seguono le curve della silhouette regalando sensualità, il tutto rigorosamente in nero; un elegante mix di tessuti bicolor, bianco ed ecrù, con sovrapposizioni di inserti preziosi, per una linea di intimo e lingerie molto raffinata, capi adatti anche al wedding day; crepe elasticizzata o microfibra lucida per una ricca proposta di bralette e bustier, per capi estremamente attuali ai quali basta un malizioso inserto in pizzo nella scollatura o un accennato effetto bonding per non essere scontati; solarità e fantasie colorate per le linee più vivaci i cui capi di lingerie possono
27
/ L A P R O P O S TA /
Diretta e concreta, ma al contempo dinamica, giovane, ricercata, fresca, ricca di stile e di personalità
IGI&CO “#IL MIO STILE”: LA NUOVA CAMPAGNA STAMPA Il brand di calzature per l’uomo e la donna inizia il 2018 con un rinnovato stile comunicativo
Una nuova campagna stampa ed un nuovo spot televisivo capaci di raccontare il concetto di stile personale e la qualità di Igi&Co, focalizzando l’attenzione sul prodotto grazie alle inquadrature che sono quasi totalmente dedicate alle calzature ed ai capi di abbigliamento. Infatti l’attenzione è tutta sul prodotto che presenta caratteristiche uniche e di alta qualità. Le calzature Igi&Co, in particolare, utilizzano pellami e materiali di prima qualità accuratamente selezionati per garantire massimo comfort e igiene. Morbide imbottiture protettive interne garantiscono la massima comodità con forme calibrate per il rispetto dell’anatomia del piede. Infine leggerezza, flessibilità e impermeabilità completano lo standard qualitativo. Un prodotto tutto italiano, grande tradizione manifatturiera e design innovativo sinonimo di stile in tutto il mondo. IL RACCONTO DELLA NUOVA CAMPAGNA STAMPA RISPECCHIA LA MISSION DI IGI&CO
L’utilizzo dell’hashtag (“#”) che precede “Il mio stile” contestualizza immediatamente i personaggi rendendoli reali, avvicinandoli al pubblico, innescando aspirazionalità verso il brand e i suoi prodotti. Ognuno avrà la possibilità di riconoscersi in uno dei soggetti della “galleria” di Igi&Co, protagonisti di uno straordinario quotidiano grazie allo stile personale ed unico di ognuno. Si delinea così una comunicazione diretta e concreta, ma al contempo dinamica, giovane, ricercata, fresca, ricca di stile e di personalità. Un nuovo con-
28
cept creativo che incornicia l’unicità quotidiana attraverso l’eterogeneità dei vari protagonisti e di come possano ritrovarsi e riconoscersi in un unico mondo, quello di Igi&Co, quello del vero stile e qualità tutta italiana. Questa campagna esprime essenzialmente gli obiettivi per i quali è stata concepita. IL SUCCESSO DI IGI&CO E IL SUO PROGETTO FRANCHISING
Nuova campagna stampa e chiaramente nuova collezione per il marchio che per la primavera-estate 2018 propone una collezione molto ampia, con calzature per ogni momento della giornata: modelli casual-chic e sporty per il giorno, scarpe più eleganti per le occasioni più fashion e cool. Una collezione che rappresenta l’inconfondibile stile made in Italy attraverso le linee di design trasversali a tutte le proposte e i suoi dettagli sempre molto curati. Sempre più persone, infatti, scelgono i prodotti Igi&Co grazie anche ad una rete che si sta espandendo in modo capillare su tutto il territorio. Ad oggi il marchio conta più di 160 negozi affiliati e 3 punti vendita diretti. Infatti affiliarsi a Igi&Co signifca entrare in una rete che oggi, oltre alle calzature, si estende al total look: sempre più ampie e accurate sono infatti le collezioni di capi di abbigliamento e accessori per uomo e donna disponibili nei nuovissimi ed eleganti Igi&Co Store. Il layout dei negozi rispecchia la natura e la filosofia della marca per esaltarne le caratteristiche e la mission: arredo
www.igieco.it
/ L A P R O P O S TA /
# ilmiostile minimalista e sobrio nei toni naturali, materiali di pregio, esposizione razionale e moderna, luci che evidenziano la visibilità dei prodotti. Un’ambientazione che esalta al massimo la valorizzazione del total look. Inoltre nei negozi monomarca Igi&Co viene proposta un’ampia gamma di modelli calzature coordinate agli attualissimi e versatili capi di abbigliamento. Un ottimo investimento per futuri imprenditori. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
29
/ L A P R O P O S TA /
La multicanalità è un obiettivo strategico per le aziende che affrontano la difficile sfida di soddisfare consumatori sempre più esigenti
MONDADORI STORE: modello di INNOVAZIONE e TRASFORMAZIONE digitale Stefano Fedeli, direttore multichannel di Mondadori Retail, presenta tutti i servizi che il brand offre ai suoi clienti per facilitare le loro scelte
Nell’era di internet e del commercio elettronico i comportamenti di acquisto dei consumatori sono in rapida evoluzione e profonda trasformazione: “è in continuo aumento il volume e la frequenza degli acquisti online e i consumatori sono sempre più connessi e digitali” afferma Stefano Fedeli, direttore Multichannel di Mondadori Retail. Il 60% della popolazione italiana (fonte: ricerca Osservatorio Multicanalità 2017, Politecnico di Milano) ha adottato un comportamento multicanale che interessa le diverse fasi del processo d’acquisto: dalla ricerca di informazioni, al confronto dei prodotti e servizi, alla lettura di recensioni fino all’acquisto del prodotto o del servizio. Mondadori Store rappresenta oggi un modello di innovazione e trasformazione sicuramente da imitare. In base alla sua esperienza, e soprattutto in base al ruolo che occupa all’interno di Mondadori Retail,
30
secondo lei chi è il consumatore tipo che fa uso di strumenti evoluti?
“In particolare sta crescendo in maniera rilevante un segmento di consumatori molto evoluti, gli everywhere shopper, costituito da persone che si connettono in qualunque momento e con qualunque dispositivo, anche in mobilità, usando tutti i touchpoint a disposizione. Gli everywhere shopper sono persone che si aspettano di poter interagire con il retailer in qualunque momento attraverso molteplici canali di comunicazione (negozi, sito web, mobile, social media, customer care, ecc.), di poter passare da un canale all’altro in maniera semplice e rapida, di ricevere gli stessi servizi indipendentemente dal canale (fisico o virtuale) all’interno di un’esperienza di acquisto unica e consistente adattata alle loro esigenze individuali. Si tratta quindi di consumatori che utilizzano tutti i touchpoint in logica “seamless,
/ L A P R O P O S TA /
anywhere e anytime” e che dimostrano una forte propensione alla relazione continua con gli altri consumatori e con il retailer”. Come rispondete a queste partcolari esigenze dei consumatori?
“Mondadori Store, con oltre 600 librerie presenti in tutta Italia e il sito Mondadoristore.it, rappresenta, oggi, un modello di innovazione e trasformazione digitale che ha favorito l’integrazione tra i negozi e il canale digitale attraverso la ricerca e lo sviluppo di prodotti, servizi ed eventi multicanale”. Quali servizi offrite?
“Noi offriamo ai nostri clienti una varietà di servizi in costante evoluzione e in un’ottica di continua innovazione. Ad esempio garantiamo numerosi percorsi di acquisto integrati tra canale fisico e digitale come la possibilità di ritirare in negozio prodotti acquistati online (pick up point), di verificare online la disponibilità di un prodotto presso un negozio e prenotarlo per poi acquistarlo in negozio (prenota e ritira), ordinare in negozio un prodotto scelto da un catalogo di quasi 10 milioni di titoli e ritirarlo nel negozio stesso (invia in negozio) oppure farselo spedire direttamente a domicilio (invia a casa), farsi stampare su richiesta un libro scelto da una vastissima libreria digitale (book on demand). Ogni store è presente sul web con una vetrina digitale su Mondadoristore.it, e attraverso la pagina Facebook animata dal libraio. In questo modo creiamo eventi interattivi fruibili
Stefano Fedeli, direttore multichannel di Mondadori Retail
non solo direttamente in negozio, ma anche attraverso tutti i canali di comunicazione del network e numerose attività di engagement sui social media come, per esempio, contest, Facebook live. E infine, con i nuovi totem interattivi MyStore presenti in alcuni punti vendita offriamo al cliente suggerimenti altamente personalizzati, elaborati attraverso sofisticati strumenti di analytics, per acquisti (MyBook) o regali (MyGift) per un’esperienza in libreria unica ed esclusiva”. Quindi l’obiettivo è creare momenti unici di acquisto attraverso il fisico e l’online?
“In questo scenario la multicanalità è un obiettivo strategico per le aziende che affrontano la difficile sfida di soddisfare questi consumatori sempre più esigenti attraverso la costruzione di un percorso di acquisto (il customer journey) che ottimizzi l’esperienza del cliente in ogni occasione e attraverso tutti i touchpoint. Per sfruttare al meglio questa opportunità occorre quindi costruire un customer journey realmente multicanale, dove il cliente sia sempre riconosciuto nella sua unicità, la comunicazione sia consistente e i servizi offerti siano personalizzati e facilmente fruibili. I percorsi di acquisto sono sempre più disegnati intorno alle esigenze dei clienti, per i quali le distinzioni tra il mondo fisico e quello digitale stanno ormai scomparendo. Il customer journey ideale deve abbattere tutte le barriere che esistono tra i vari canali per consentire al cliente di essere sempre riconosciuto e soddisfatto, usufruendo di tutte le possibilità di interazione indipendentemente dal canale, dal luogo e dal momento. Questo è quello che fa Mondadori Store”. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
31
/ L A P R O P O S TA /
Nella vasta collezione dettagli che si ispirano all’arcobaleno per lei e grintosi richiami denim per lui
LA PRIMAVERA È L’OCCASIONE GIUSTA PER ENTRARE IN UNO STORE AW LAB Il brand offre anche un’ampia collezione di abbigliamento e accessori sportstyle, sia dei marchi cool del momento sia home-branded, con una linea disegnata direttamente dal team AW LAB dedicato AW LAB, vero e proprio laboratorio di tendenze, è la risposta giusta per tutti coloro che desiderano lasciarsi ispirare e poter creare il proprio urban sport style. La vasta collezione di sneakers dei marchi sportivi più famosi come adidas, Nike, Puma e molti altri ancora, si distingue e caratterizza grazie a modelli esclusivi, creati in collaborazione con gli stessi brand, disponibili solamente presso gli AW LAB stores. …E quale momento migliore dell’anno, se non la primavera, per “sbarazzarci” del grigiore invernale, goderci le prime belle giornate all’aria aperta e rinnovare il nostro
32
look con modelli e nuances innovativi ed esplosivi? La primavera-estate 2018 di AW LAB propone una rivisitazione delle sneakers più famose e in voga in questo momento attraverso l’inserimento di dettagli che si ispirano all’arcobaleno per Lei e grintosi richiami denim per Lui. Non più la solita “scarpa da ginnastica” ma un vero e proprio accessorio moda che vi permetterà di distinguervi e vivere con energia la nuova stagione. Per tutte le ragazze che desiderano spiccare ma con un look più “futuristico” e deciso, sono inoltre disponibili modelli dagli inserti metallizzati sia silver che
/ L A P R O P O S TA /
gold. Negli ultimi anni AW LAB ha allargato la propria offerta anche alla nuova generazione: i teens! Tra la vasta offerta di modelli proposti per questa primavera troviamo per esempio luminosi colori pastello e dettagli in raso: la garanzia di un prodotto fashion e di qualità anche per i più giovani. Infine, proprio per permetterci di curare ogni minimo dettaglio del nostro look, il Brand
offre anche un’ampia collezione di abbigliamento e accessori sportstyle, sia dei marchi cool del momento (adidas; Jordan; Converse; etc.) sia home-branded, con una linea disegnata direttamente dal team AW LAB dedicato. I motivi per entrare in uno store AW LAB e lasciarsi “catturare” dalla nuova collezione sono quindi davvero moltissimi, non resta che provare per credere! AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
33
/ STORIA DI COPERTINA /
Dal casalingo al life style moderno e consapevole
ARRIVA SUL MERCATO E-MOOTIKA LA BICICLETTA A PEDALATA ASSISTITA FIRMATA KASANOVA Il noto marchio di articoli per la casa rinnova il suo assortimento per soddisfare i desideri del consumatore 4.0
Maurizio Ghidelli, AD di Kasanova SpA
Presente nel settore degli articoli per la casa praticamente da sempre, avendo cominciato a lavorare come magazziniere a soli 15 anni, presso un grossista di casalinghi. Dal magazzino poi una crescita costante diventando commesso, prima, e agente di commercio, poi. Stiamo parlando degli anni
34
70/80, un periodo in cui il commercio di articoli per la casa era tutta un’altra cosa rispetto ai nostri giorni. Oggi, Maurizio Ghidelli è AD di Kasanova SpA. “Ho cominciato quindi per una pura e semplice necessità di lavorare – dichiara Ghidelli - ma, da qui, ho scoperto una passione autentica che mi ha portato a coltivare una professione che mi ha permesso di raggiungere, nel corso degli anni, traguardi molto lusinghieri. Pensando alla carriera del manager, ho sempre ragionato in termini aziendali e non personali. Ho lavorato in sole due aziende di casalinghi perché ho sempre voluto sposare un progetto prima che un interesse personale. Nella prima azienda ho imparato a conoscere il franchising e a comprenderne a fondo le dinamiche con il risultato, bellissimo, di vedere poi sempre più persone schierarsi al fianco mio e dell’azienda per coltivare un progetto che iniziava già a dare i primi frutti. Grazie alla fiducia e alla determinazione dei primi affiliati siamo riusciti a creare lo zoccolo duro del franchising di casalinghi in Italia, dando prova del fatto che il progetto poteva essere remunerativo anche se in mezzo
/ STORIA DI COPERTINA /
alle mille difficoltà del tempo. Devo ringraziare i quattro pionieri che mi hanno creduto allora; due di questi sono ancora con me oggi. Con loro abbiamo creato anche tutti i presupposti e le esperienze che hanno permesso a Kasanova di diventare il brand di riferimento del settore in Italia”. In che anno approda in Kasanova?
“Sono arrivato in Kasanova nel 1994 grazie alla determinazione e, per certi versi, all’“insistenza” della signora Fontana. La signora Giannina, storica fondatrice della F.lli Fontana Srl, da tempo mi corteggiava – professionalmente parlando, s’intende! - per portare il progetto franchising nella propria azienda. Proverbialmente nota per la sua tenacia, la signora Fontana è riuscita a convincermi a furia di interminabili telefonate, che si sono costantemente protratte per dieci lunghi anni. L’appuntamento era di una puntualità impeccabile: ogni venerdì sera, mentre tornavo dal mio giro di clienti ed ero in auto con tanta, troppa strada da percorrere prima di rientrare a casa, ecco il telefono squillare. E così iniziavano discussioni e ragionamenti, e nascevano nuove idee. Alla fine mi sono convinto, e ho deciso di cambiare. Ringrazio la signora Giannina, che è stata l’unica a credere fermamente nel franchising fin dalle origini. Una donna che, come me, ha saputo lottare negli anni per difendere un progetto che abbiamo sempre sostenuto, allora così come oggi. Il franchising infatti resta certamente una solida fonte di investimento e di rendita sia per chi cerca occupazione, sia per coloro che desiderano razionalizzare il proprio lavoro in questo settore. Ciò avviene curando la gestione del punto vendita nei minimi dettagli e in modo molto concreto; imparando a fare acquisti non sulla base di un semplice gusto personale ma proponendo una logica attenta e calibrata di merchandising mix. Il franchising ha portato, in un settore così vecchio e tradizionale come quello dei casalinghi, tecniche di vendita e di gestione che un tempo neanche si riuscivano a immaginare. E questo poiché il mestiere è sempre stato gestito a livello tradizionalmente familiare, non quindi con un approccio autenticamente imprenditoriale. Termini ed espressioni come business plan, rotazioni dello stock di magazzino, pricing, concept store, e via dicendo erano assolutamente sconosciuti – e
quindi incompresi, già solo per il fatto di essere in inglese. Ora sono un must e fanno parte del linguaggio comune, ma allora era completamente diverso: me lo lasci ripetere, era un pò come predicare nel deserto. Non a caso venivo spesso guardato come un marziano che veniva da molto lontano… salvo poi dimostrare con i fatti che un investimento in affiliazione commerciale poteva tramutarsi in un affare molto importante, tanto da permettere a un affiliato di aprire non solo una, ma più attività. Oggi i nuovi affiliati Kasanova hanno sicuramente il vantaggio di poter sfruttare tutte queste esperienze a colpo sicuro, con davvero molti meno rischi rispetto al passato”. Tanti anni di storia. Quali sono state le tappe fondamentali del brand? Ci può scandire con tempi e numeri l’evoluzione del marchio?
“Il 1994 è la prima tappa importante per Kasanova SpA: è l’anno di fondazione che pone le basi per il futuro. Siamo partiti con 20 punti vendita, negozi che mi sono portato dietro dall’azienda precedente e che sono migrati insieme a me in quella che allora si chiamava appunto F.lli Fontana Srl. Da quel momento la crescita è stata inarrestabile e siamo arrivati a contare oggi 300 tra Kasanova e Kasanova+. Se poi aggiungiamo anche i punti vendita degli altri brand del Gruppo, vale a dire Co.Import, L’Outlet del Kasalingo, La Casa sull’Albero e Kikke di Kasanova, superiamo i 500 negozi. Con un ritmo di nuove aperture formidabile: più di 100 nel corso dell’ultimo anno, in centri storici, centri commerciali e sfruttando ora anche la formula dello shop in shop. Infatti, da specialisti del settore quali siamo e forti della nostra storia che ha radici molto profonde, abbiamo deciso di mettere a reddito il nostro know how accettando di entrare anche nel settore ELDOM, FAI DA TE e GDO con corner dedicati e che ripropongono le dinamiche tipiche dei nostri punti vendita, replicando dunque la nostra identità. Lo shop in shop è un’ottima opportunità per dimostrare la bontà delle nostre idee e la resa degli investimenti di chi si affida a noi. Della serie che la storia, se ben vissuta, serve a creare esperienza: riconoscere i meriti che ne derivano diventa poi una conseguenza piuttosto logica e naturale”. Le cinque regole per realizzare un business/
35
/ STORIA DI COPERTINA /
brand...
“Business idea: significa avere chiaro che cosa fare in un settore, trasmettere un’idea di business molto ben delineata, diversa o migliore rispetto alle precedenti. Organizzazione: non esiste business senza un’azienda organizzata che lo possa sorreggere. Tecniche: non si improvvisa niente. Se voglio aprire un punto vendita devo avere ben chiaro qual è il mio punto di arrivo e i costi che devo sostenere. In base a questo, valuto se l’investimento è fattibile e promettente. Ad esempio, il break even point che l’azienda sviluppa ora e che già ai tempi rappresentava una pietra miliare per giudicare la bontà dell’operazione, determina le nostre scelte sull’apertura dei negozi. Altro caso: gli ordini per i nostri negozi affiliati vengono fatti in modo centralizzato tramite una proposta d’ordine automatica basata su algoritmi impostati sulla storicità dei prodotti. Un servizio preciso e puntuale, imprescindibile oggi, e che permette di gestire gli assortimenti dei punti vendita in completa autonomia. Ci sono poi moltissime altre tecniche che l’azienda usa per gestire la rete di punti vendita e sicuramente la tecnologia svolge sempre un ruolo di primo piano. Persone: la qualità dei nostri collaboratori è fondamentale. Da noi lavorano profili di alto livello ma soprattutto persone che partecipano al progetto. Chi entra in azienda sposa una vera e propria missione: ne è consapevole e lotta per difendere la causa. Come dico spesso, siamo in prima linea tutti i giorni e non avendo nessuno da copiare possiamo dire di essere degli autentici pionieri. Dobbiamo sperimentare quotidianamente nuove soluzioni, trovare nuovi business affinché i nostri negozi siano sempre aggiornati e al passo con i tempi. Fiuto: oggi si chiama vision… ma di fatto nasconde la natura del vero imprenditore che sa, da buon marinaio, quale direzione intraprendere per raggiungere la meta prefissata. Credendo nella rotta che ha tracciato e modificandola sapientemente quando è necessario”.
agglomerata significa proporlo in modo completamente diverso. Non vogliamo solo esaudire una richiesta o una necessità del cliente ma proporgli un prodotto che in qualche modo lo rappresenti, che racchiuda uno stile di vita e dei valori che lui per primo ricerca e condivide. Stiamo per lanciare sul mercato la vendita di eBike, un prodotto nel quale crediamo moltissimo e per il quale abbiamo fatto un investimento forte. Non si tratta di una semplice questione di moda: stiamo cambiando le nostre abitudini, le priorità, i valori. Oggi le persone vogliono tornare a godersi la vita dopo gli anni bui segnati dalla crisi economica e un atteggiamento simile non può non avere conseguenze sui nostri assortimenti, che devono a loro volta – necessariamente – cambiare. Siamo tenuti a seguire i mutamenti del cliente, che è in costante evoluzione. Negli anni della crisi il bakeware era una vendita importantissima per il nostro settore: la gente doveva affrontare difficoltà economiche di vario tipo e viveva molto di più la casa. Erano, ad esempio, i tempi d’oro del cake design, ve lo ricordate? Eppure oggi è scomparso… Arrivare ora a proporre un articolo come la eBike significa adattare la propria formula commerciale ai cambiamenti sociali. Questa attenzione rivolta a quello che succede nella società fa sì che un imprenditore debba comunque essere anche un buon sociologo. Non esiste una proposta commerciale che non sia legata a quello che succede nella no-
Le novità di prodotto?
“Sono determinanti. Le novità di prodotto sono l’elemento scatenante delle politiche commerciali dei negozi Kasanova e dell’intera nostra società Kasanova SpA. Intendere un prodotto come un’idea e non semplicemente come materia prima
36
“E-mootika, la nuova bicicletta a pedalata assistita di Kasanova che rivoluziona il trasporto ecologico”
/ STORIA DI COPERTINA /
possono stare sicuri nei loro investimenti: se saranno di moda, potremo vendere un domani anche cravatte o cappelli di paglia. E questo perché il brand Kasanova è ormai da tutti riconosciuto come un marchio sempre à la page”. Cosa rappresenta oggi Kasanova nel mercato del business e del franchising?
“Il modello foldable di E-mootiKa, la bicicletta agile e semplicissima da trasportare”
stra comunità. Se così non fosse avremmo negozi avulsi dal contesto e che non potrebbero vendere i loro prodotti. Nel corso degli anni abbiamo cambiato pelle moltissime volte: questo non per vezzo ma perché appunto ci siamo trovati davanti a un cliente di volta in volta diverso. Accorgersi di queste evoluzioni è la vera abilità. Negli anni ’90, all’inizio della storia del brand, Kasanova è arrivata sul mercato inserendosi nei centri commerciali quando ancora andava di moda frequentare i centri storici per gli acquisti. Siamo stati i primi: noi con le nostre porte aperte, senza fronti e vetrine o barriere di alcun tipo. Siamo poi passati alla lista nozze, diventando presto i primi nel settore con più di 5000 liste nozze all’anno e tutti i servizi del caso correlati. Uno dei nostri claim era “da Kasanova entri a Milano ed esci a Palermo”, in virtù di tutti i negozi che avevamo già allora. In seguito, abbiamo superato gli anni della crisi registrando le performance migliori in assoluto nel nostro settore grazie al fatto che, come dicevamo, la gente viveva più in casa. E ora? Oggi siamo chiamati un’altra volta al cambiamento. Siamo di fronte a un nuovo importante spartiacque: le persone hanno ricominciato a comprare auto, a viaggiare, a uscire a cena. Nuove abitudini di acquisto e nuovi stili di vita ci impongono di variare la nostra offerta per poter usufruire di parte delle entrate mensili nel nostro cliente. Le eBike, gli hoverboard e gli skateboard sono solo alcuni esempi di quanto e come il negozio di casalinghi possa cambiare assortimento. I nostri affiliati
“Un esempio da seguire, mi verrebbe da dire, visto che abbiamo moltissimi follower. Spesso ci capita di essere copiati, non sono rari i casi di marchi che vogliono sfruttare la nostra scia addirittura posizionandosi accanto ai nostri punti vendita per sfruttare la pedonabilità che riusciamo a generare nelle location commerciali. Questa per noi non è una fonte di preoccupazione, è anzi un onore, proprio perchè sappiamo che Kasanova è diventato un vero e proprio destination brand nel settore. Oggi, tra l’altro, oltre al numero importante di negozi e di brand che gestiamo abbiamo strutturato anche un ecommerce capace di fare la differenza. Questa è una caratteristica che i nostri competitors non possiedono; soprattutto in prospettiva futura il web sarà una chiave di volta nel nostro sistema, permettendoci di concretizzare quell’omincanalità di cui tanto si parla oggi. L’integrazione di web e negozio diventerà così, in modo per noi molto pratico, una coperta confortevole per coccolare il nostro cliente”. Progetti futuri per lei e il brand?
“L’estero. Con una politica di espansione tailor made che vedrà come nostro interlocutore il master franchisee. Sarà lui a darci le giuste coordinate per poterci orientare bene nei paesi in cui andremo ad aprire nuovi punti vendita. Il web, d’altra parte, ci seguirà world wide. Pensiamo poi alla Borsa o comunque al Private Equity. Sceglieremo l’opzione meno invasiva per garantirci un solido sviluppo ma senza alterare il nostro modo di intendere il business. L’obiettivo non deve essere, infatti, il mero raggiungimento di un risultato economico. Per me sarà un piacere guidare l’azienda verso questi obiettivi ma quel che più conta sarà formare nuovi manager che abbiano voglia di condividere il nostro progetto e il nostro modo “umanistico” di intendere il business”. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
37
/ SPECIALE /
Si parla di scarso rendimento nel caso di negligente svolgimento della prestazione lavorativa oppure nel caso di prestazione inidonea ad essere proficuamente utilizzabile dall’imprenditore
SE NON RENDI SUL LAVORO VAI A CASA Lo scarso rendimento come motivo di licenziamento è una fattispecie relativamente atipica, poco utilizzata e considerata sempre con estrema circospezione nel panorama giuridico italiano di Filippo Celoria
Lo scarso rendimento del dipendente può giustificarne il licenziamento. Ciò significa che il datore di lavoro può recedere dal rapporto posto in essere con il lavoratore le cui performance risultino inadeguate oppure non proficuamente utilizzabili. Sulla base di tale premessa, quindi, le imprese potrebbero mantenere in azienda i dipendenti che risultano più congeniali alle esigenze organizzative e produttive aziendali, licenziando invece coloro che sono meno performanti. Così però non è, tant’è che molti imprenditori si sono adeguati – loro malgrado – a performance scarsamente soddisfacenti. Il licenziamento per scarso rendimento, infatti, è sempre stata una fattispecie relativamente atipica, poco utilizzata e considerata sempre con estrema circospezione nel panorama giuridico italiano. IL CONCETTO DI RENDIMENTO
Tanto il legislatore quanto la giurisprudenza hanno avuto negli anni un approccio estremamente diffidente verso il concetto di rendimento. Il timore molto probabilmente era quello di ritornare in modo preponderante alle logiche del cottimo, che era stato in passato categoricamente escluso. Tuttavia, il rapido mutamento economico e so-
38
ciale, specie negli ultimissimi anni, ha imposto un cambio di direzione, coerente con i concetti di rapidità ed efficienza che sono le parole chiave in ogni mercato nazionale ed internazionale. Vediamo dunque quando lo scarso rendimento del lavoratore dipendente può legittimarne il licenziamento. Si parla di scarso rendimento nel caso di (1) negligente svolgimento della prestazione lavorativa oppure nel caso di (2) prestazione inidonea ad essere proficuamente utilizzabile dall’imprenditore. Il negligente svolgimento della prestazione lavorativa (1) può configurarsi ogni qualvolta il dipendente si renda responsabile di un “notevole inadempimento degli obblighi contrattuali”. Tale definizione prende origine dall’art. 3 della Legge 604/1966. Il negligente svolgimento della prestazione lavorativa consente al datore di lavoro di attivarsi disciplinarmente per contestare, prima, e sanzionare poi, con il licenziamento la condotta del dipendente (cd. licenziamento per giustificato motivo soggettivo). Lo scarso rendimento può rilevare anche allorché (2) la prestazione lavorativa resa dal dipendente sia inidonea ad essere proficuamente utilizzabile dal datore di lavoro. E’ il caso, ad esempio, del dipendente che per un lungo lasso di tempo effettua un elevatissimo numero di
/ SPECIALE /
assenze dal lavoro, tali da impedire al datore di utilizzare compiutamente la prestazione lavorativa. In tale seconda ipotesi, ciò che rileva non è una condotta soggettiva del dipendente, bensì l’oggettiva impossibilità dell’imprenditore di utilizzare proficuamente all’interno della propria azienda la prestazione resa dal lavoratore. Di conseguenza, la sostanzialmente perdita di interesse alla prestazione resa dal dipendente può consentire al datore di lavoro di recedere dal rapporto per ragioni oggettive (cd. licenziamento per giustificato motivo oggettivo). Tornando ora alle predette esigenze di rapidità ed efficienza, il “notevole inadempimento degli obblighi contrattuali” (1), vale a dire la prima tipologia di scarso rendimento, parrebbe la soluzione più adatta ad assecondare le odierne esigenze imprenditoriali. E allora nell’ottica di un prudente ed opportuno contenimento dei rischi, si rende necessario conoscere nel dettaglio i requisiti, o meglio gli indici, che sino ad ora hanno convinto i giudici del lavoro a ritenere legittime le fattispecie di recesso datoriale irrogato per scarso rendimento.
COSA DICE LA GIURISPRUDENZA
Sotto questo profilo, i precedenti giurisprudenziali hanno delineato alcuni indici necessari a dimostrare lo scarso rendimento del lavoratore. In primo luogo, il risultato prodotto dal dipendente scarsamente performante deve essere notevolmente inferiore rispetto alla media delle prestazioni rese dai lavoratori con identica qualifica e stesse mansioni. Perché sussista lo scarso rendimento, non basta però una consistente sproporzione tra il risultato prodotto dal lavoratore non-performante e la produttività degli altri colleghi, occorre anche – in secondo luogo – che la diligenza professionale concretamente adoperata dal dipendente sia inadeguata rispetto alla diligenza “richiesta dalla natura della prestazione dovuta e dall’interesse dell’impresa” (art. 2104 c.c.). In buona sostanza, lo scarso rendimento prende forma allorché, per un prolungato arco temporale, l’inadeguato impegno del dipendente porti il medesimo a conseguire un risultato o comunque un dato produttivo notevolmente inferiore rispetto a quello degli altri colleghi. Tanto l’insufficiente dato produttivo,
39
/ SPECIALE /
quanto la condotta professionale negligente che ne è causa, sono circostanze di fatto che debbono essere entrambe dimostrate dal datore di lavoro nel contenzioso giuslavoristico eventualmente intrapreso dal dipendente licenziato per scarso rendimento. LA DIMOSTRAZIONE DEI FATTI
Ebbene, mentre il dato produttivo può essere dimostrato per il tramite di una oggettiva misurazione della performance lavorativa, la inidoneità della condotta professionale concretamente prestata dal dipendente è un dato che non è misurabile e quindi può essere fatto emergere soltanto per il tramite di una istruttoria per testimoni. In tal modo, dovranno essere i colleghi oppure chi ha avuto a che fare con il dipendente a riferire episodi di atteggiamenti scarsamente professionali. Il che rappresenta un’incognita. Detta incognita può tuttavia essere contenuta laddove siano prescritte in azienda delle procedure o comunque delle metodologie standard di produzione, che ciascun dipendente è tenuto ad applicare. L’inosservanza delle procedure comporta, non solo l’infrazione di una regola aziendale, ma può altresì essere ritenuta come causa della inefficienza
40
produttiva. Se è vero infatti che la procedura è finalizzata ad efficientare la produzione, allora è altrettanto vero che violare la procedura equivale a pregiudicare la produttività aziendale, rendendosi responsabile di scarso rendimento. In sostanza, in presenza di una dettagliata regolamentazione delle procedure aziendali, dovrebbe essere più agevole dimostrare il negligente svolgimento della prestazione lavorativa CONCLUSIONI
Per concludere, quindi, al fine di percorrere la strada del licenziamento per scarso rendimento può essere utile adottare appositi accorgimenti quali: a) la formalizzazione degli obiettivi; b) la regolamentazione di procedure interne e dei metodi di lavoro; c) la esemplificazione delle sanzioni disciplinari irrogabili alla forza lavoro in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi oppure di inosservanza delle procedure; d) la periodica partecipazione della forza lavoro a corsi di formazione e di aggiornamento aventi ad oggetto le best practice aziendali. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
Apri il tuo negozio della salute Grazie alla conversione in legge del ddl sulle liberalizzazioni, nuove opportunità di investimento si schiudono nel mondo delle farmacie. Per effetto della norma, ora, anche i privati possono acquisire un punto vendita. In un ambiente altamente tecnologico, la farmacia Dr Fleming offre servizi di auto-analisi e reinventa il percorso del cliente minimizzando i tempi di attesa.
Tutti i servizi in un box Il Box della Salute by Dr Fleming è un dispositivo innovativo e unico nel suo genere che fornisce un check up medico completo in pochi minuti, consulenza di esperti, telemedicina, accessibilità e professionalità.
Per saperne di più marketing@drfleming.it - www.drfleming.it
/ D RE OTA S S II L E RD E /SIGN /
Questo articolo vuole essere un valido aiuto per tutte le imprese e fare chiarezza su un argomento articolato e complesso
Le NOVITÀ fiscali contenute nella legge di bilancio 2018 Tutti i dettagli e le procedure per accedere ai vantaggi della nuova legge di Alberto Maria Gaffuri*
La Legge di Bilancio 2018 (l. n. 27 dicembre 2017, n. 205) contiene numerose disposizioni fiscali, talune delle quali favorevoli alle imprese. LA SABATINI - TER
• Vale la pena di ricordare, innanzitutto, anche se l’agevolazione non ha natura prettamente tributaria, che sono state stanziate nuove risorse per consentire la fruizione della misura di vantaggio detta Sabatini-ter. Questo strumento incentivante consiste nell’erogazione di finanziamenti e contributi a tasso di favore per l’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuove di fabbrica ad uso produttivo. Nel concetto di acquisti di attrezzature
42
rientrano anche agli investimenti in hardware, software e tecnologie digitali, destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque localizzate nel territorio nazionale. Il fondo per la concessione degli aiuti finanziari è stato potenziato, integrandolo con 33 milioni di euro per l’anno 2018, con 66 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019- 2022 e di 33 milioni di euro per l’anno 2023. Le imprese potranno accedere al fondo fino ad esaurimento delle risorse disponibili annuali, comunicato con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. SUPER E IPER AMMORTAMENTO
• Sempre al fine di favorire il rinnovamento de-
/ DOSSIER /
gli apparati produttivi e il miglioramento della competitività delle imprese nazionali, sono state stabilite proroghe al c.d. super e iper ammortamento. Per i soggetti titolari di reddito d’impresa (e per gli esercenti arti e professioni) che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi, dal 1.1.2018 al 31.12.2018, ovvero entro il 30.6.2019, a condizione che entro la data del 31.12.2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, detto costo di acquisizione è maggiorato del 30 per cento ai fini della determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria rilevanti nel computo della base imponibile delle imposte dirette (c.d. super ammortamento). Dalla misura di favore sono esclusi i veicoli e gli altri mezzi di trasporto, di cui all’articolo 164, comma 1, del Testo unico delle imposte sui redditi (d.p.r. n. 917/1986). La sottrazione a questo beneficio concerne qualunque tipo
di veicolo contemplato nella norma e non solamente i c.d. veicoli a deducibilità limitata (lett. b e b-bis). • Con riguardo al c.d. iper ammortamento, si prevede che gli investimenti in beni materiali e dispositivi nuovi, aventi caratteristiche tecniche avanzate (robotiche, di interconnessione, di controllo computerizzato, ecc.), tali da consentire lo sviluppo tecnologico e/o digitale delle imprese (secondo le indicazioni del c.d. piano Impresa 4.0) (ovverosia i beni di cui all’Allegato A della l. n. 232/2016), compiuti entro il 31.12.2018, ovvero entro il 31.12.2019, a condizione che entro la data del 31.12.2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, fruiscano delle disposizioni di cui all’art. 1, comma 9, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, in forza delle quali il costo di acquisto, ai fini dell’ammortamento fiscale, è incrementato del 150%. Il beneficio si estende anche agli investimenti
43
/ DOSSIER /
in beni immateriali strumentali compiuti entro le date suddette. Sempre con riferimento al c.d. iper-ammortamento, viene introdotta una clausola di salvaguardia, secondo la quale, qualora un bene oggetto di agevolazione venga ceduto prima del termine del periodo di ammortamento, si potrà continuare a godere dell’agevolazione, purché, nello stesso periodo d’imposta di realizzo del bene, venga acquistato un bene nuovo con caratteristiche analoghe o superiori a quello dismesso. Se il costo del nuovo bene è inferiore a quello del cespite precedente, la deduzione delle quote residue dell’iper ammortamento prosegue fino a concorrenza del costo del nuovo investimento. ILCREDITO D’IMPOSTA PER LA QUOTAZIONE DELLE PMI
• Ancora, la legge di Stabilità 2018 introduce un credito d’imposta riguardante le spese di consulenza sostenute per la quotazione delle PMI. In particolare alle PMI rientranti nella definizione di cui alla raccomandazione 2003/36/CE, le quali successivamente alla data di entrata in vigore della legge in esame iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo, è riconosciuto, nel caso di ottenimento all’ammissione alla quotazione, un credito d’imposta di importo uguale al 50% dei costi di consulenza sostenuti entro la data del 31.12.2020 per la predetta finalità. Il credito è riconosciuto fino ad un ammontare massimo di 500.000 euro. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, nel limite della dotazione complessiva di 20 milioni di euro per l’anno 2019 e di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata avvenuta la quotazione. Esso deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di maturazione del credito e in quelle successive, finché non se ne esaurisce l’uso. Con un futuro decreto, da emanare entro 120 giorni, sono stabilite le modalità
44
/ DOSSIER /
e i criteri di attuazione di questo beneficio. Questo credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, né rileva ai fini del rapporto di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del Testo unico delle imposte sui redditi. UTILI PROVENIENTI DA PAESI CON SISTEMA FISCALE PRIVILEGIATO
• Vi sono novità anche in materia di tassazione degli utili provenienti da paesi con regime fiscale privilegiato. I commi 1007 e 1009 della legge di Stabilità prevedono che non si considerano erogati da società residenti o localizzate in Stati o territori a regime fiscale privilegiato gli utili percepiti a partire dai periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31.12.2014 e maturati in periodi d’imposta precedenti, nei quali le società partecipate erano residenti o localizzate in Stati o territori non inclusi nella black list di cui al decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 21.11.2001. Viene inoltre previsto che gli utili distribuiti da società sedenti in paesi a bassa fiscalità possono beneficiare della detassazione per il 50% del loro importo, purché si dimostri che la società estera svolge una concreta attività economica nel paese di insediamento. In tal caso, la società residente in Italia che riceve gli utili ha diritto al credito d’imposta, ex art. 165 del Testo unico delle imposte sui reddito, in relazione alle imposte versate all’estero dalla società partecipata sugli utili maturati durante il periodo di possesso della partecipazione. Sempre con riferimento ai rapporti con l’estero, si stabilisce l’esclusione dei dividendi provenienti da società controllate estere dal risultato operativo lordo (ROL), utilizzato per il calcolo del limite di deducibilità degli interessi passivi. Tale esclusione comporta, di riflesso, una riduzione della quota di interessi passivi deducibili dalla base imponibile delle imposte dirette. TRATTAMENTO FISCALE DEI DIVIDENDI E DELLE PLUSVALENZE
• La Legge di Bilancio 2018 uniforma, poi, il trattamento fiscale dei dividendi e delle plu-
45
/ DOSSIER /
svalenze derivanti da partecipazioni societarie per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa. Invero, l’applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 26% (regime riservato in precedenza alle partecipazioni non qualificate) è estesa ai dividendi percepiti e alle plusvalenze realizzate con riferimento anche alle partecipazioni qualificate. La nuova disciplina si applicherà ai redditi di capitale e ai capital gains conseguiti a partire dal 1° gennaio 2019. LE TRANSAZIONI DIGITALI
• È istituita, a decorrere dall’1.1.2019 (purché siano emanati i necessari decreti attuativi), un’imposta sulle c.d. transazioni digitali, re-
46
lativa alle prestazioni di servizi resi, tramite mezzi elettronici, nei confronti dei soggetti residenti nel territorio dello Stato e delle stabili organizzazioni in Italia dei soggetti non residenti. Sono esclusi i servizi ricevuti da coloro che hanno aderito al regime forfetario, di cui all’art. 1 commi 54-89 della legge n. 190/2014, e coloro che hanno aderito al regime dell’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, di cui all’art. 27 del decreto-legge n. 98/2011. Si considerano servizi prestati tramite mezzi elettronici quelli forniti attraverso internet o altra rete di apparati informatici e la cui natura rende la prestazione essenzialmente automatizzata - cioè corredata di un intervento umano minimo - e inidonea
/ DOSSIER /
ad essere erogata in assenza di un adeguato supporto tecnologico. Le prestazioni di servizi sottoposte al nuovo tributo saranno comunque individuate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze da emanare entro il 30 aprile 2018. L’imposta si applicherà con l’aliquota del 3 per cento sul valore della singola transazione. Per valore della transazione si intende il corrispettivo dovuto da chi riceve il servizio, al netto dell’imposta sul valore aggiunto, indipendentemente dal luogo di conclusione della transazione. L’imposta colpirà il soggetto prestatore dei servizi informatici, residente o non residente, purché questo esegua, nel corso di un anno solare, un numero complessivo di transazioni superiore
a 3.000 unità. Infine, si stabilisce che l’entrata in funzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), previsti dall’art. 9-bis del D.L. 50/2017 (questi indici sono destinati a sostituire gli studi di settore), avvenga nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2018. Peraltro, anche in questo caso si attendono i decreti attuativi, al momento ancora non emanati. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
* Professore associato di diritto tributario nella Scuola di Economia dell’Università di Milano Bicocca
47
LE SCHEDE
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
L E G E N DA I N V E ST I M E N TO Da 0€ a 20.000€ Da 20.000€ a 50.000€ pag. 52
Mondadori
pag. 52
Nau!
pag. 53
Piazza Italia
pag. 53
Piazza Italia Kids
pag. 54
Primadonna Collection
pag. 54
Primigi
pag. 55
Teatro del Gusto
pag.55
Wash Dog
Da 50.000€ a 100.000€ Oltre 100.000€
pag. 49
AW Lab
pag. 49
Bata
pag. 50
Carpisa Yamamay Jaked
pag. 50
Erbario Toscano
pag. 51
Igi&Co
pag. 51
Kasanova
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor 48
/ LE SCHEDE /
RETAILER DI SNEAKER E ABBIGLIAMENTO SPORTSTYLE Ragione sociale: Compar S.p.A. - Indirizzo: Via A. Volta, 6 - 35010 Limena (Pd) - Anno di fondazione attività: 1931 - Anno di partenza del franchising: 2003 - Negozi franchising: 107 (al 31/03/2018) - Negozi diretti: 102 di cui 15 in Spagna, 2 in Repubblica Ceca e 1 a Singapore (al 31/03/2018)
COSA CERCHIAMO SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
120 MQ (LORDI) NEI CENTRI STORICI. 150 MQ (LORDI) NEI CENTRI COMMERCIALI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRI STORICI, PRINCIPALI CENTRI COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
RETAIL DI PROPRIETÀ O IN FRANCHISING
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
3
INVESTIMENTO TOTALE:
TRA ¤ 50.000 E ¤ 120.000
STIMA FATTURATO ANNUO A REGIME:
¤ 700.000
COSA OFFRIAMO Assistenza in loco in fase di apertura e per la durata del contratto. Fornitura attrezzatura/arredo: rapporto diretto franchisee/fornitori. Sopralluogo e valutazione commerciale della location. Progettazione negozio. Formazione personale di Vendita (vendita e visual merchandising). Supporto gestionale. Avviamento Commerciale (sell out garantito) per il primo anno. Ampia presenza di esclusive prodotto. Vasta disponibilità di riassortimenti. Invio Newsletter e Comunicati Commerciali su best seller, nuovi arrivi e impostazioni commerciali. Supervisione e consulenza per tutta la durata del contratto. Formazione iniziale di 10 giorni.
COSA CHIEDIAMO
CALZATURE Ragione sociale: Compar spa - Indirizzo: via A. Volta, 6 – 35010 Limena - Anno di fondazione: 1894 - Anno partenza franchising: 1980 - Punti vendita diretti: 160 Punti vendita affiliati: 80 - Punti vendita diretti (estero): oltre 5.000 - Punti vendita affiliati (estero): 70
COSA CERCHIAMO BACINO D’UTENZA:
40-50.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRI STORICI E VIE COMMERCIALI DELLE CITTÀ/ CENTRI COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON NECESSARIA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
3
INVESTIMENTO INIZIALE:
FINO A ¤ 100.000
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 400/500.000
COSA OFFRIAMO Contratto di affiliazione con margine garantito e costante durante tutto l’anno, compreso il periodo saldi. Sopralluogo e valutazione commerciale della location. Assistenza commerciale con Area Manager dedicati. Gestione dello stock con riassortimento dei best seller. Formazione Store Manager e Personale di Vendita con “BATA ACADEMY”. Pubblicità nazionale e materiale di comunicazione in store. Organizzazione e coordinamento attività di Marketing per iniziative locali dedicate come nuove aperture, rinnovi ed eventi. Communication Multimedia Pack (monitor, radio in store) e Marketing olfattivo.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NO
ROYALTY:
NO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
3
LOCATION:
UBICATE IN CENTRO CITTÀ O CENTRI COMMERCIALI IN COMUNI CON BACINO DI UTENZA MINIMO DI 40.000 ABITANTI
FEE D’INGRESSO:
NO
ROYALTY:
NO
ZONA IN ESCLUSIVA:
SÌ
FACILITAZIONI DI PAGAMENTO:
SÌ (SU PRIMA FORNITURA)
PUBBLICITÀ A LIVELLO LOCALE:
SÌ
SUPERFICIE DI VENDITA (MAGAZZINO ESCLUSO):
DA 80 A 250 MQ COMPLESSIVI, LA PRESENZA DI ALMENO 4 MT DI VETRINA È UN VALORE AGGIUNTO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
3 ANNI + TACITO RINNOVO ANNUALE DEL 4° ANNO
INVESTIMENTO MEDIO:
ARREDO 250¤/MQ* (IVA ESCLUSA) COMPRESO TRASPORTO E MONTAGGIO
FIDEIUSSIONE BANCARIA A GARANZIA:
VALORE VARIA A SECONDA DELLA MERCE ACQUISTATA.
Rep. Franchising Tel.: 049.8991023 / Fax: 049.8991243 e-mail: franchising@aw-lab.com web: www.aw-lab.com Michele Roncato Tel. 049.8991.074 e-mail: bata.franchising@bata.com web: www.bata.it
49
/ LE SCHEDE /
Ragione sociale Pianoforte: Holding S.p.a. - Indirizzo: Corso Magenta 74, 20123 Milano - Anno di fondazione attività: 2011, ma per le controllate Yamamay e Carpisa 2001 e Jaked 2009 - Anno di partenza del franchising: vedi sopra - Punti vendita diretti: 267 al 30/04/2017* - Punti vendita affiliati: 1.002 al 30/04/2017* - *(Yamamay + Carpisa + Jaked sia Italia che estero)
COSA CERCHIAMO
PROFUMI PER IL CORPO, PROFUMATORI AMBIENTE, COSMETICI PER LA CURA DEL CORPO E DEL VISO Ragione sociale: Aymara Italia srl - Indirizzo: via Ghivizzani, 61 – 55041 Capezzano Pianore (LU) - Anno di fondazione: 1995 - Anno partenza franchising: 2010 - Punti vendita diretti: 6 - Punti vendita affiliati: 2 - Punti vendita diretti (estero): 1 - Punti vendita affiliati (estero): 2
SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
90/150 PER YAMAMAY 100/250 PER CARPISA - 70/90 PER JAKED
BACINO D’UTENZA:
50.000 ABITANTI
PUNTO VENDITA:
SUPERFICIE MEDIA 30MQ
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRI STORICI, CENTRI COMMERCIALI
BACINO D’UTENZA:
50.000 ABITANTI (MINIMO)
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
UBICAZIONE OTTIMALE:
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
3/4 PERSONE
CENTRO STORICO, ZONA COMMERCIALE ALTA PEDONABILITÀ
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 100.000
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
1/2
INVESTIMENTO INIZIALE:
¤75.000 – ¤80.000 (ARREDAMENTO ¤1200 AL MQ; PROGETTAZIONE E ALLESTIMENTO ¤6000; FORNITURA MERCE INIZIALE ¤25.000)
FATTURATO MEDIO ANNUO:
200.000
COSA OFFRIAMO Oltre a prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo, offriamo la nostra esperienza, una rete di professionisti e una forte formazione per lanciare un business proficuo e produttivo.
COSA CERCHIAMO
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NO, RICHIESTA FIDEIUSSIONE BANCARIA DI ¤ 35.000
ROYALTY:
NO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
COSA OFFRIAMO Prodotti cosmetici per il viso, il corpo e profumatori per la casa realizzati con ingredienti naturali e dalle prestazioni eccellenti. Erbario Toscano offre supporto nella scelta della location, progettazione, allestimento e arredamento del punto vendita; formazione del personale pre-apertura, assistenza commerciale e visual merchandising per tutta le durata del contratto. Attività di direct marketing coordinata con invio di newsletter ai clienti fidelizzati. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO Sergio Ubaldo (Responsabile Sviluppo Pianoforte Holding) e-mail: info@inticom.it / info@carpisa.it web: www.yamamay.com www.carpisa.com / www.jacked.com
FEE D’INGRESSO:
NO
ROYALTY:
NO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
3 ANNI
Tel. 0584-969660 e-mail: commerciale@erbariotoscano.it web: www.erbariotoscano.it
50
/ LE SCHEDE /
CALZATURE E ACCESSORI
CASALINGO
Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Indirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 - Montefiore dell’Aso (AP) - Anno di fondazione attività: 2002 - Anno di partenza del franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 135
Ragione sociale: Kasanova Spa -Indirizzo Viale Monterosa, 91 - 20862 Arcore (Mb) - Anno di fondazione attività: 1968 - Anno di partenza del franchising: 1994 - Punti vendita totali: 258
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
DA 50 A 100
BACINO D’UTENZA:
DA 10MILA A 50MILA ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
ADDETTI DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 5.000/MQ
SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
130
BACINO D’UTENZA:
ALMENO 30.000 ABITANTI; 50.000 OTTIMALE
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRI COMMERCIALI O CENTRI STORICI ELEVATA PEDONABILITÀ
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
1 OGNI ¤ 230.000 DI FATTURATO
INVESTIMENTO INIZIALE:
¤ 50.000 FIDEJUSSIONE BANCARIA; ¤ 60.000 MERCE (DA PAGARE IN 1 ANNO); ARREDO ¤ 400/MQ + OPERE
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA ¤ 600.000 A 1 MILIONE
COSA OFFRIAMO Prodotto Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’opening del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con invio di sms e dem ai clienti fidelizzati.
COSA CHIEDIAMO FIDEJUSSIONE BANCARIA:
¤ 50.000
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
LEASING
FEE D’INGRESSO:
NESSUNA
ROYALTIES:
NESSUNA
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
6
Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it
COSA OFFRIAMO Kasanova mette a disposizione dell’affiliato un team di esperti che lo seguirà in ogni fase: dalla ricerca della location alla condivisione del business plan, dalla formazione all’apertura del negozio “chiavi in mano”. Una volta avviato, l’azienda continuerà ad assistere l’affiliato giorno per giorno, informandolo sulle strategie commerciali, di comunicazione e finanziarie da adottare. L’affiliato impara un mestiere da chi lo conosce bene.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
¤ 2.600
ROYALTY:
NO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
Emanuele Camoni Tel. 03961371 e-mail: franchising@kasanova.it web: www.kasanova.it
51
/ LE SCHEDE /
RETAIL LIBRI Ragione Sociale : Mondadori Retail spa - Indirizzo : Via A. Mondadori, 1 20090 Segrate (MI) - Anno di partenza del franchising: ottobre 1998 - Punti vendita diretti: 31 Punti vendita affiliati: 550 - Punti vendita Bookclub: 20
COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
85/150 MQ
BACINO D’UTENZA:
A PARTIRE DA 15.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRI STORICI CITTADINI/ CENTRI COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON NECESSARIA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
2
INVESTIMENTO INIZIALE:
¤ 70.000/100.000
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 400.000/500.000
COSA OFFRIAMO -
Progetto chiavi in mano Know how specifico di settore Marketing Supporto locale
VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, LIQUIDI E SOLUZIONI, ACCESSORI Ragione sociale: NAU Spa - Indirizzo: via S. e P. Mazzucchelli, 7 - 21043 - Castiglione Olona (Va) - Anno di fondazione attività: 2004 - Anno di partenza del franchising: 2005 - Punti vendita totali: 135 - Punti vendita diretti: 85 - Punti vendita affiliati in Italia: 50 - Punti vendita all’estero: 10
COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
80/100 MQ
BACINO D’UTENZA:
70.000 ABITANTI (MINIMO)
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRI STORICI DI CITTÀ O CENTRI COMMERCIALI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
4
INVESTIMENTO INIZIALE:
¤ 100.000
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA ¤ 5.000 A ¤ 10.000 AL MQ, IN RAPPORTO ALL’UBICAZIONE DEL PV E DEL BACINO DI UTENZA
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
¤ 20.000
ROYALTY:
1%
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
6+3 ANNI
Leonardo Gazza Tel. 335.6883151 email: leonardo.gazza@mondadori.it web: www.mondadoriretail.com
COSA OFFRIAMO Un supporto ampio che va dalla comunicazione e marketing, alla ricerca del personale e alla formazione. Investiamo il 5% del fatturato sulle persone nel nostro centro di formazione, dove organizziamo corsi mirati a formare dei venditori completi, preparati ed entusiasti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate in aula, con approfondimenti specifici e tecniche di vendita, che giornate in negozio, dove i neo assunti vengono affiancati dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposizione un supporto dedicato per scegliere la miglior location.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
¤ 10.000
ROYALTY:
5%
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5, RINNOVABILE A SCADENZA SENZA ULTERIORI COSTI
Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it
52
/ LE SCHEDE /
ABBIGLIAMENTO Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 160 - Punti vendita affiliati in Italia: 83 - Punti vendita affiliati all’estero: 55
COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
DA 300 A 1.200
BACINO D’UTENZA:
DA 20.000 ABITANTI IN SU
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO CITTÀ, CENTRO COMMERCIALE
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
IN BASE AL BUDGET
INVESTIMENTO INIZIALE:
¤ 300/MQ PER GLI ARREDI
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 3.500/MQ
COSA OFFRIAMO Formula conto vendita con Margine Fisso e garantito in ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenze finali. Studio di fattibilità, Business Plane dettagliato e relativo progetto strutturale. Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTY:
NON RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
Tel. +39 081.3123111 / Fax: +39 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it email: l.caracci@piazzaitalia.it web: www.piazzaitalia.it
ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - Punti vendita diretti con reparto kids: 144 - Punti vendita affiliati con reparto kids: 30 - Punti vendita affiliati all’estero con reparto kids: 19
COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
150/250
BACINO D’UTENZA:
20.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI E CENTRI COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
2 + TITOLARE
INVESTIMENTO INIZIALE:
¤ 300/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 4.000/5.000 AL MQ
COSA OFFRIAMO Formula conto vendita con Margine Fisso e garantito in ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenze finali. Studio di fattibilità, Business Plane dettagliato e relativo progetto strutturale.Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTY:
NON RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5 RINNOVABILI
Tel. +39 081-3123111 / Fax: +39 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it
53
/ LE SCHEDE /
SCARPE DA DONNA, BORSE E ACCESSORI
ABBIGLIAMENTO E CALZATURE BAMBINO
Ragione sociale: PRIMADONNA SPA - Indirizzo: S.P. 231 Km 5,2 70032 Bitonto (Ba) - Anno di partenza del franchising: 2006 - Punti vendita diretti: 142 - Punti vendita affiliati: 250 - Punti Vendita totali: 392
Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa - Indirizzo : via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore dell’Aso (Ap) - Anno di fondazione attività: 1976 - Anno di partenza franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 360 - Punti vendita affiliati all’estero: 32
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO
PUNTO VENDITA:
100 (+ 40 PER DEPOSITO)
BACINO D’UTENZA:
35MILA ABITANTI
PUNTO VENDITA:
DA 100 A 250
UBICAZIONE OTTIMALE:
STRADE PRINCIPALI, CENTRI COMMERCIALI
BACINO D’UTENZA:
DA 10.000 A 50.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO CITTÀ, CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 4.800/MQ
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI
INVESTIMENTO INIZIALE:
COSTO ARREDI 400 - 500 AL ML* (LINEE DI ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) *RIFERITO ALLA SUPERFICIE ESPOSOTIVA DELL’AREA VENDITA
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA 6MILA A 10MILA ¤ AL MQ VENDITA
COSA OFFRIAMO COSA OFFRIAMO Assistenza in loco in fase di apertura. Assistenza durante il contratto. Layout del punto vendita realizzato dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula commerciale conto/vendita con reso totale dell’invenduto con un margine contributivo costante tutto l’anno, assistenza e formazione. Un concept originale e di grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual pre e post apertura. Formazione iniziale 2 settimane, riassortimento merce settimanale.
COSA CHIEDIAMO
Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader internazionale in tv, radio, stampa, web, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’opening del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con invio di sms e dem ai clienti fidelizzati.
COSA CHIEDIAMO FIDEJUSSIONE BANCARIA:
¤ 50.000 LEASING
FEE D’INGRESSO:
NO
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
ROYALTY:
NO
FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ZONA IN ESCLUSIVA:
DA VALUTARE IN FUNZIONE DEGLI ABITANTI
ROYALTIES:
NON RICHIESTE
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
6
CONTRIBUTI PUBBLICITÀ NAZIONALE:
NESSUNA
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
5
Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.primigi.it Tel. 080-3751575/800-141207 Fax. 080-3756049 e-mail: franchising@primadonna.it Facebook: Primadonna Collection web: www.primadonnacollection.com
54
/ LE SCHEDE /
GASTRONOMIA, ENOTECA Ragione sociale: Emar Trade S.a.s. di Elia Marsura & C. Indirizzo: via Meucci, 68 – 36057 Arcugnano (VI) - Anno di fondazione: 2014 - Anno partenza franchising: 2015 Punti vendita diretti: 2 - Punti vendita affiliati: 6 - Punti vendita affiliati (estero): 12
COSA CERCHIAMO
ANIMALI/LAVAGGIO SELF-SERVICE CANI Ragione sociale: Dog Projects SRL - Indirizzo: Via Caravaggio 47, Treviglio - Anno di fondazione: 2001 - Anno partenza franchising: 2006 - Punti vendita diretti: 1 Punti vendita affiliati: 118 - Punti vendita diretti (estero): nessuno - Punti vendita affiliati (estero): 5
COSA CERCHIAMO
PUNTO VENDITA:
25-100 MQ
BACINO D’UTENZA:
50/60.000 ABITANTI
PUNTO VENDITA:
/
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO STORICO, CENTRI COMMERCIALI
BACINO D’UTENZA:
DA 50 ML ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:
SÌ
VISIBILITA’, PASSAGGIO AUTOMOBILI, 2 VETRINE, 100 MQ
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
1/3
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON NECESSARIA
¤20/60.000
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
NON RICHIESTO
INVESTIMENTO INIZIALE: FATTURATO MEDIO ANNUO:
200.000
INVESTIMENTO INIZIALE:
70.000 OPPURE CON FORMULA A NOLEGGIO
FATTURATO MEDIO ANNUO:
60.000/80.000
COSA OFFRIAMO I clienti dei negozi Teatro del Gusto vivono un’esperienza sensoriale più unica che rara! Oli Evo e del Benessere, Aceti Balsamici di frutta, Distillati, Creme liquorose e Liquori di altissima qualità vengono venduti sfusi: il cliente può assaggiare tutti i prodotti, scegliere la bottiglia e la quantità da acquistare, con la possibilità di scegliere la scritta con cui personalizzare la bottiglia!
COSA OFFRIAMO SVILUPPO PROGETTUALE - FORMAZIONE - STUDIO GEOMARKETING - POTENZIALITA’ DI SVILUPPO - PROGRAMMI IN COMODATO D’USO - ESCLUSIVA DI ZONA.
COSA CHIEDIAMO COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
15.000¤
ROYALTY:
5% (SULL’ACQUISTO)
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
Tel. 0444-1835544 e-mail: franchising@teatrodelgusto.it web: www.teatrodelgusto.it
FEE D’INGRESSO:
SI/ INCLUSA NEGLI INVESTIMENTI
ROYALTY:
SI, 220 EURO AL MESE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5 ANNI
Tel. 0584-969660 e-mail: commerciale@erbariotoscano.it web: www.erbariotoscano.it
55
/ EVENTI /
23 e 24 maggio al MiCo a Milano
MAPIC ITALY: L’EVENTO DEL MERCATO COMMERCIALE Francesco Pupillo, Deputy Director Mapic, ci racconta le novità, sull’evento più importante per i retailer internazionali L’Italia è da qualche anno a questa parte un paese assolutamente “core” e tra i più dinamici nel panorama del mercato immobiliare commerciale in Europa. Solo lo scorso anno sono state registrate 14 nuove aperture di nuovi centri o estensioni di centri esistenti, ponendo il paese al terzo posto a livello europeo come numero di complention dietro solo Russia e Turchia, ma primo tra i paesi cosidetti “maturi”. E le prospettive per il 2018 sono assolutamente positive, con 14 nuovi progetti previsti in apertura. Molti di questi progetti sono sviluppati da operatori internazionali di primissimo piano entrati recentemente nel mercato italiano (Westfield, ECE, Falcon Malls solo per fare alcuni nomi). A ciò si aggiunge un forte dinamismo anche dal lato dei tennants, con importanti retailers internazionali che hanno approcciato il mercato italiano di recente (vedi Wagamama, Starbucks o Primark solo per fare alcuni dei nomi più noti), ma anche con nuovi concept italiani che si affacciano sul mercato, specie in settori come il Food&Beverage. Tutti questi elementi hanno confortato, l’organizzazione di Mapic a lanciare una piattaforma di business dedicata al mercato italiano nell’ambito proprio della strategia di espansione del brand Mapic. “Abbiamo lanciato negli ultimi tre anni - afferma Francesco Pupillo, Deputy Director Mapic - dei format “regional” in mercati a forte potenziale. Abbiamo oggi un Mapic Russia (24-25 Aprile a Mosca), un Mapic India (5-7 Settembre a Mumbai) e un Mapic China Summit (a Shanghai in autunno). L’idea è stata quindi quella di investire su un mercato, quello italiano appunto, che presentava elementi
56
di attrattività importante per gli operatori internazionali ed una community locale solida e dinamica”. In termini numerici i retail italiani che spazio occupano nel panorama internazionale?
“I retailers italiani sono tra i più dinamici e ricercati sui mercati internazionali. Ne abbiamo avuto la conferma tanto a Cannes che sui nostri format regional”. Quali sono le differenze con il Mapic Cannes?
“Il principio sul quale abbiamo voluto costruire Mapic Italy è la totale complementarità con Mapic Cannes. Mapic Cannes rappresenta la vetrina internazionale per i player italiani, il momento che permette loro di essere visibili nei confron-
Francesco Pupillo, Deputy Director Mapic
/ EVENTI /
sull’eccellenze del retail italiano”. A proposito di Mapic Food & Beverage. In cosa consiste?
ti ed in presenza della comunità internazionale di retailers ed investitori. Una presenza ed una visibilità in un consesso internazionale così importante permette di sviluppare e far crescere il mercato nazionale, attirando sempre più capitali e retailers in Italia. Ed è qui che la complementarità con Mapic Italy è assolutamente evidente, in quanto Mapic Italy fornisce poi la piattaforma locale estremamente orientata al business che permette ai player nazionali ed internazionali di arrivare a individuare più nel dettaglio tutte le opportunità di business che l’Italia offre. L’edizione 2018 si annuncia ricca di presenze e contenuti. In primo luogo avremo una nuova location. MiCo a Milano. A livello di partecipazione e presenze, aspettiamo circa 2.000 partecipanti (tra Mapic Italy ed il nuovo evento F&B che si terrà parallelamente nella stessa location). Tutti i maggiori player del mercato hanno confermato la propria presenza (Carrefour, Gallerie Commerciali Italia, Igd, Eurocommercial, Westfield, Falcon Malls, Grandi Stazioni, Ece, Multi, solo per fare alcuni nomi). Tra i nuovi exhibitors avremo Aedes (già protagonista quest’anno a Cannes con il progetto di Caselle Open Mall), i tedeschi di Dm Drogerie Markt. Per quanto attiene ai retailers, abbiamo già un centinaio di brand iscritti. Stiamo continuando a lavorare sull’internazionalizzazione dei partecipanti, cercando di attrarre sempre più operatori internazioanali interessati a sviluppare business in Italia. Tra le nuove presenze di retailers internazionali già iscritti abbiamo Flying Tiger dalla Danimarca, i finlandesi di Stockmann, gli olandesi di Action, i tedeschi di Snipes, solo per citarne alcuni. Stiamo poi lavorando con i nostri partner Cncc e Retail&Food ad un progetto
“Si tratta della grossa novità del 2018 in casa Mapic. A seguito delle iniziative già lanciate lo scorso anno (avevamo infatti già avuto un F&B Summit dedicato ai brand F&B italiani in occasione di Mapic Italy 2017 ed il Food&Beverage come tema centrale di MAPIC 2017), abbiamo deciso quest’anno di concentrare i contenuti F&B legati al mercato immobiliare commerciale in un unico evento dedicato di portata internazionale: il Mapic Food&Beverage. I concept retail F&B stanno divenendo oggi un elemento sempre più centrale nella customer experience all’interno delle aree commerciali, e sono sempre più un fattore chiave nell’attrazione di traffico. Per tale ragione Mapic ha deciso di lanciare questo evento, la cui prima edizione si terrà il 23 e 24 Maggio 2018 a Milano, in parallelo con la terza edizione di Mapic Italy (stesso luogo, ma due padiglioni distinti). Mapic Food&Beverage ambisce a divenire nel corso dei prossimi anni la principale piattaforma di business dedicata ai brand della ristorazione che puntano a svilupparsi sui mercati internazionali. L’obiettivo è di riunire in occasione dell’evento le principali realtà della ristorazione commerciale internazionale, i principali Landlords internazionali, gli operatori F&B e del travel, i Master farnchisee più importanti, gli hotel group alla ricerca di concept F&B e alcuni investitori specializzati (venture capitalist che investono in brand F&B). L’evento avrà una zona espositiva esclusivamente dedicata ai brand F&B con un’area di degustazione ed un program-
57
/ EVENTI /
ma di conferenze e sessioni di presentazione di nuovi concept. I risulati ad oggi sono estremamente incoraggianti. Prevediamo circa 40 brands F&B come exhibitors (gli spazi sono anche qui quasi tutti opzionati) ed una partecipazione di circa 400 players della ristorazione commerciale internazionale. Diversi nomi importanti, italiani ed internazionali hanno già confermato la propria partecipazione. Per citarne solo alcuni: Starbucks, Cigierre, Chef Express, Spontini, Nordsee, Illy, Cka Restaurants, Jaimie Oliver, Heavenly Desserts, Sald Box, Delifrance, Pink Fish, Carl’s Jr. Tra gli operatori internazionali specializzati e Master Franchisee che hanno già confermato la loro presenza vi saranno Amrest (Est Europa), Azadea e Blackwood (Medio oriente), Global Brands (UK e Asia), Rosinter (Russia) e ancora nel settore travel HMSHost, Areas, le stazioni francesi Retail & Connexion, alcuni aeroporti (Manchester e Ginevra) ed Hotel groups come Cori Hotels Corporation, New Horizons Hotel & Resort. La volontà poi di tenere tale evento a Milano e non a Cannes è legata alla legittimità che la città di Milano è andata acquisendo nel corso degli ultimi anni come città capitale internazionale del Food, con tutta una serie di eventi tematici che si concentrano nel mese di Maggio”. Perchè l’esigenza di allargare al food & beverage. E’ una tendenza solo italiana o funziona anche all’estero?
“Come dicevo in precedenza il Food&Beverage diviene oggi un elemento sempre più centrale nel retail mix di tutte le destinazioni commerciali (centri commerciali, zone di transito, vie commerciali). Tali destinazioni stanno trasformando-
si sempre più in veri “luoghi di vita”, centri di aggregazione e condivisione di esperienze che vanno ben oltre la mera esperienza di shopping. Negli ultimi 10 anni gli spazi dedicati alla ristorazione commerciale all’interno dei centri commerciali in Europa sono raddoppiati, arrivando oggi ad una media del 10-15% della superficie totale delle aree commerciali, con punte oltre 20%-25% in alcuni nuovi progetti. In Asia siamo già a livelli che vanno in alcuni casi al di là del 40%. Sempre più consumatori scelgono la propria destinazione commerciale (shopping mall o area commerciale) in base all’offerta F&B. Quando poi sono in loco, coloro che si fermano a mangiare e a bere hanno una permanenza media all’interno dell’area superiore di 27 minuti ed uno scontrino medio globale della visita superiore del 18%. Il F&B diviene quindi uno dei driver principali per drenare traffico nelle aree di shopping e ciò tanto in Italia che all’estero, in relazione anche all’importante e costante aumento delle spese legate ai consumi per mangiare e bere fuori di casa negli ultimi anni”. Oltre al food quali sono i nuovi trend del mercato sia italiano che internazionale?
“I trend principali che vanno emergendo nella retail industry sono legati al concetto di “Customer Experience”. La rivoluzione digitale ha portato alla trasformazione dei modelli classici di business e delle abitudini di consumo. Tutta una serie di attività vengono oggi effettuate online e ciò sta determinando un radicale cambiamento nelle configuarzioni e funzioni degli “stores fisici”. Il consumatore cerca nel fisico esperienze che non può vivere online. Di conseguenza le attività di “leisure” tendono a ricoprire un ruolo sempre più importante (ed il F&B in particolare tra tali attività). I consumatori sono sempre più alla ricerca di veri e propri “life places” e non più mere aree di shopping. Il retail mix di tali aree sta quindi modificandosi con sempre maggiori spazi dedicati a leisure, entertainment, wellness e salute, f&b, cultura, eventi. E su questi temi svilupperemo sicuramente il focus centrale della prossima edizione di Mapic Cannes”. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
58
Geko’s Factory, azienda italiana di grafica creativa, con una forte esperienza nell’ambito del franchising, vanta competenze e professionalità che consentono di seguire i propri clienti nell’intera filiera produttiva: dal processo creativo alla distribuzione su tutti i punti vendita. WHAT WE DO? IDENTITÀ VISIVA
WEB
VIDEO 2D/3D
Logo Corporate Packaging
Siti E-Commerce APP
Montaggio Trailer Video Corporate
IMPAGINAZIONE
SOCIAL MARKETING
EVENTI
Brochure Flyer Libri
Posizionamento Contest Social Network Management
Fiere Allestimenti Comunicazione
LA GIUSTA STRATEGIA
LE TUE IDEE LA NOSTRA ESPERIENZA
www.gekosfactory.it
UN PROGETTO VINCENTE
info@gekosfactory.it Partner:
tel: 06 64005474
/ MARKETING /
Il mondo virtuale è una realtà ma quanto è realmente necessario in un business
5 REGOLE per sapere se dobbiamo COMUNICARE online Con l’affollamento online attuale è importante pensare realmente a quanto investire in comunicazione online e quanto invece destinare a una comunicazione più “classica” di Mattia Nicoletti*
In un mondo dominato dalla tecnologia in cui la “piazza”, luogo abituale di incontro, è diventata il social media, dove tutti vogliono essere presenti per fare sentire la propria voce, in un universo popolato da decine di milioni di messaggi whatsapp e da video fruiti su ogni tipo di device, dallo smartphone al tablet, spesso è importante chiedersi se l’attuale approccio bulimico alla comunicazione (sia personale che per business) sia il più efficiente, il più efficace e, semplicemente, il più naturale. Se cambiare le nostre abitudini non è semplice, le aziende dovrebbero invece sempre riflettere l’approccio alla comunicazione da adottare e non semplicemente seguire le tendenze. Il mondo virtuale è una realtà ma quanto è realmente necessario in un business? Stiamo naturalmente estremizzando, perché è chiaro che l’online marketing ha i suoi benefici, ma gli innumerevoli strumenti oggi a disposizione spesso fanno perdere di vista gli obiettivi finali. Agli albori dell’era internet, alla fine del millennio scorso, tutti gli amministratori delegati desideravano essere presenti sul world wide web con un sito convinti che il mondo li avrebbe visti (in forza del fatto che la rete non ha limiti territoriali) per poi perdere la fiducia nel mezzo, dopo qualche mese, realizzando che solo una manciata di utenti l’aveva visitato. Oggi, nel 2018, esistono 60 milioni di business page su Facebook, prevalentemente di aziende, ma quante realmente producono risultati? Con l’affollamento online attuale è importante pensa-
60
re realmente a quanto investire in comunicazione online e quanto invece destinare a una comunicazione più “classica”. Ecco 5 regole per aiutare a capirlo: 1. Non dimenticare l’elemento umano - Secondo una ricerca di Google il 61% degli utilizzatori di smartphone quando sono nella fase di acquisto di un prodotto sono più propensi a fare una telefonata (sia l’interlocutore un call center/customer care o un addetto di un negozio fisico) piuttosto che a scrivere online per ottenere una risposta più rapida (59%)e per parlare con una persona in carne e ossa (57%). Le chiamate vocali per effettuare un acquisto raggiungeranno i 169 miliardi nel 2020 (fonte: BIA/Kelsey) e queste telefonate genereranno vendite con una probabilità 10-15 volte superiore di una comunicazione online. 2. Il focus è sul target - In generale chi vende prodotti consumer una strategia di marketing online la deve avere (è sottointeso quando si ha anche un sito eCommerce), tuttavia se un’azienda opera nel b2b, soprattutto in settori industriali, è utile avere i cataloghi prodotto online ma l’utilizzo di facebook, Twitter, Instagram può non essere necessario. 3. Il tempo a disposizione - La comunicazione online è particolarmente time consuming. Se si ha l’intenzione di creare una pagina Facebook o gestire un account Instagram azien-
/ MARKETING /
dale bisogna pensare a un piano editoriale, composto da una parte testuale e da una parte visiva (immagini, video). Un piano editoriale deve essere gestito e moderato, e i contenuti devono essere creati. Tutto questo necessita di molto tempo, e se si ha poco personale a disposizione o, ancora di più, se è necessario occuparsene in prima persona, può diventare un problema che si trasforma nella maggior parte delle volte in ripetuti errori (per la fretta) o in un piano editoriale inesistente. 4. Comunicare online significa investire denaro - Oltre al tempo anche il denaro è un elemento che può far propendere o meno a una comunicazione online strutturata. Riprendendo il punto 4, realizzare un piano editoriale professionale per le piattaforme social comporta l’utilizzo di persone formate o di consulenti. Senza contare che sviluppare contenuti visivi (non amatoriali) può costare, anche in base al settore in cui si opera, una somma non prevista in fase di prima pianificazione.
5. Avere le idee chiare - Come ultima regola da considerare, conseguente alle 4 precedenti, c’è quella di avere chiaramente in testa la strategia di comunicazione online da adottare. Spesso si ha la tendenza a essere presenti su tutte le piattaforme (che attualmente non sono poche) e questo può significare disperdere risorse importanti, non raggiungere risultati soddisfacenti, con la frustrazione di non giustificare in futuro altri investimenti online. Queste cinque regole non sono onnicomprensive ma sono comunque un punto di partenza per chi fa business per decidere quale approccio avere nei confronti della comunicazione dello sconfinato mondo virtuale. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
*Creative marketing strategist and producer Dreamcatchers Entertainment
61
franchising@nau.it
Belli, buoni e fatti bene. I nostri occhiali sono espressione di stile, design e qualità. Uniti alla nostra passione per il colore e la tradizione artigianale del nostro lavoro. Un’arte del fare tutta italiana. NAU! è un business concreto che si esprime con un’offerta fortemente distintiva e contemporanea. Fondata su un prodotto esclusivo a un prezzo rivoluzionario. Aprire un negozio NAU! significa fare un investimento redditizio e con un ritorno veloce, grazie ad una formula orientata al Cliente e ai risultati. Chiedici solo una cosa: quanti affiliati hanno aperto più di un negozio con noi?
/ O P E R AT O R I - F O R M A Z I O N E /
Attraverso l’individuazione delle corrette attitudini possiamo capire ciò che siamo e scegliere se impegnarci a superare i nostri limiti o compensare le lacune
FORMAZIONE 4.0: La vera sfida è saper scegliere! Le Soft Skills come elementi di supporto in questo difficile compito di Stefano Pigolotti*
Viviamo un momento di grande cambiamento. Abbiamo abbandonato da qualche decennio l’era industriale dove venivano creati prodotti e generati servizi a soddisfacimento di bisogni evidenti e diffusi. Siamo entrati nell’era dell’ipercomunicazione, dove con un marketing esasperato si creano bisogni per poter successivamente far accettare servizi o prodotti di ambiguo e aleatorio soddisfacimento. Si usano leve non sempre etiche (panico, dolore, frustrazione, ecc..) per aumentare la percezione e la conseguente soluzione dei problemi (a volte inesistenti). Il ritmo evolutivo è velocissimo e disorienta persone e aziende, qual è quindi quell’elemento, quello strumento, quel necessario sostegno che ci permette di colmare il gap di un’evoluzione iperbolica rispetto al nostro senso di staticità? La formazione attitudinale, cioè quel percorso di crescita personale e aziendale che si fonda sull’analisi scientifica delle proprie attitudini e dei propri limiti per ricercare la via
64
più adeguata (e meno costosa in termini biologici e organizzativi) per raggiungere il successo in un mercato sempre più denso di conflitti rispetto alla sana competitività. Inutile quindi basarsi su elementi formativi esclusivamente motivazionali, ma è assolutamente più performante ricercare, nella consapevolezza delle proprie attitudini, la vera motivazione che non ritroviamo in stimoli esterni eclatanti bensì nella giusta sollecitazione di ciò che è già dentro di noi e che possiamo percepire e valorizzare senza generare inutili frustrazioni. La formazione può essere affrontata sotto diversi aspetti, Vikyanna-Skills Empowerment ha scelto di puntare sull’individuo, proponendo corsi specifici mirati a far prendere coscienza di se stessi attraverso l’analisi delle proprie Soft skills, il potenziamento delle stesse e il riconoscimento delle criticità sulle quali è necessario lavorare. Essere consapevoli delle proprie difficoltà è sicuramente il primo passo per ricercare le opportune soluzio-
/ O P E R AT O R I - F O R M A Z I O N E /
ni così come, per poter individuare le adeguate vie evolutive dobbiamo essere in grado di scegliere. Le nostre scelte dipendono dalla nostra consapevolezza, maggiore è la consapevolezza di noi stessi, e migliore sarà la nostra scelta. E’ bellissimo che, oltre ad evidenziare i propri limiti, si possano scoprire i propri punti di forza che diverranno la ‘testa di ponte’ su cui costruire il percorso evolutivo che ci permetterà di migliorare in ogni ambito. Cosa sono le Soft Skills? Competenze trasversali che ci caratterizzano come individui e che influenzano il modo in cui facciamo fronte, di volta in volta, alle richieste dell’ambiente che ci circonda, ad un compito da svolgere, al raggiungimento di un obiettivo. Sono il driver da utilizzare per interpretare al meglio un’attività. Si differenziano dalle Hard Skills, che sono invece, competenze tecniche che riguardano le procedure connesse al core business aziendale e/o personale. In questo periodo, a livello internazionale, molte università si concentrano sulle competenze trasversali ne sono un esempio eclatante gli atenei tedeschi che hanno fatto della formazione universitaria esperienziale il loro cavallo di battaglia così apprezzato a livello mondiale, in Italia purtroppo siamo un pò attardati in questo processo evolutivo e tant’è che tranne in pochi istituti (soprattutto superiori e post-universitari) viene mantenuta viva un’attività di studio tradizionale con scarso approccio all’attività pratica e operativa. Abbiamo oggi una necessità estrema di persone che entrino nel mondo del lavoro non solamente con ottime competenze (curriculum iperstratificati) bensì di figure molto più sbilanciate nell’ambito attitudinale (soprattutto nella capacità di prendere decisioni). Uno slogan opportuno sarebbe: “Competenza si, ma attitudine meglio”. Introducendoci ora ad analizzare il percorso formativo di Vikyanna Skills Empowerment, una domanda nasce spontanea; quali sono le Soft Skills di maggiore utilizzo? Tra le altre è opportuno identificare il senso pratico, cioè la capacità di elaborare e attuare un piano operativo sul campo, utilizzando strumenti operativi. Decision making: il saper scegliere tra un’ampia gamma di possibilità (stabilendo priorità) utilizzando diversi approcci decisionali, sapendo anche riflettere sulle conseguenze e sul risultato che la decisione produrrà. Pensiero critico: interrogarsi su quanto avviene ed essere in grado
di captare le informazioni lavorando alla crescita individuale e professionale, sia personale che di coloro che ci circondano. Capacità di pianificare e organizzare: la capacità di realizzare idee, identificando obiettivi e priorità, tenendo conto del tempo a disposizione, pianificarne il successo organizzando le risorse. La motivazione: la capacità di auto motivarsi e motivare gli altri grazie all’energia e all’entusiasmo cioè mostrare passione e dinamismo nelle attività svolte, trasmettendo il coraggio di affrontare situazioni nuove, inaspettate e sconosciute con proattività, reagendo agli eventi in maniera consapevole e responsabile non lasciandoci condizionare dalle circostanze esterne, dimostrando un atteggiamento misurato e positivo. L’intraprendenza e lo spirito d’iniziativa, la capacità di sviluppare idee e saperle organizzare in progetti per i quali si persegue la realizzazione, correndo anche dei rischi per riuscirci. L’interesse e la curiosità nell’acquisire nuove conoscenze al fine di promuovere la crescita del proprio bagaglio di sapere e di esperienze dimostrando curiosità e apertura al nuovo. L’autonomia come capacità di svolgere i compiti assegnati, facendo ricorso alle proprie risorse, senza il bisogno di una costante supervisione, capacità spesso associata ad una buona fiducia in se stessi, ovvero la consapevolezza del proprio valore, della propria competenza e delle proprie idee al di là delle opinioni degli altri. La flessibilità, il sapersi adattare a contesti mutevoli, aperti alle novità e disponibili a collaborare con persone con punti di vista anche diversi dal proprio, per poter far parte di un team work con il desiderio di costruire relazioni positive tese al raggiungimento del compito assegnato e, grazie alla creatività, elaborare soluzioni, approcci innovativi e il pensare fuori dal coro. La capacità comunicativa, volta a trasmettere e condividere in maniera chiara e sintetica idee e informazioni con tutti i propri interlocutori, di confrontarsi con loro efficacemente, e il public speaking che prevede anche l’abilità di condurre delle prestazioni efficaci in pubblico, capacità che non possono prescindere dall’abilità di ascolto, di prestare attenzione al proprio interlocutore, ascoltarlo, comprendere le sue esigenze e ciò che intende esprimere, e grazie all’empatia troveremo punti di contatto e di dialogo condivisi. Affidabilità, sensibilità e discrezione, attraverso un atteggiamento onesto, integro
65
/ O P E R AT O R I - F O R M A Z I O N E /
e la capacità di mettersi in relazione in contesti delicati e difficili ci permetterà di guadagnare la fiducia di coloro che ci circondano. Non dimentichiamo l’orientamento al cliente, skill fondamentale per poter cogliere i bisogni dello stesso ed essere in grado di offrire la risposta più appropriata, gestendo eventuali problematiche in maniera pacata ed educata e la gestione dei conflitti nella fase iniziale, senza temere di chiamarli con il proprio nome ma al tempo stesso con la consapevolezza che non tutti i conflitti possono essere risolti. L’orientamento ai risultati, l’interesse a lavorare bene e a misurarsi con standard d’eccellenza, standard che può essere soggettivo, inteso come impegno costante a migliorare la propria performance, oppure oggettivo, come impegno a raggiungere gli obiettivi assegnati e se possibile superarli, nei tempi prestabiliti. La Leadership e la Followship, la prima si riferisce all’innata capacità di trascinare gli altri verso mete e obiettivi ambiziosi, creando consenso e fiducia, mentre la seconda, altrettanto importante, è l’attitudine a seguire il leader, mantenendo attenzione e spirito d’iniziativa al fine di stimolarlo. Il rispetto delle regole e dei ruoli, riconoscere e capire le politiche e la struttura dell’organizzazione, riconoscere e applicare i ruoli lavorativi, i diritti e doveri sul posto di lavoro, le richieste e le aspettative. Autocontrollo; la capacità di conservare il controllo delle proprie emozioni e di evitare comportamenti negativi di fonte all’opposizione ed alla ostilità degli altri e in situazioni di lavoro emotive stressanti, poiché anche la resistenza allo stress fa parte delle soft skills, il saper reagire positivamente alla pressione lavorativa mantenendo il controllo e rimanendo focalizzati sulle priorità senza trasferire sugli altri le proprie eventuali tensioni. Infine, ma non per ordine di importanza, l’etica professionale la vo-
66
lontà di far propria una serie di regole, più o meno implicite, per svolgere una professione nel miglior modo possibile e nel rispetto delle leggi, dei colleghi e dei clienti. Aver individuato le skills (attitudini acquisite) ci permette di ottimizzare ogni processo operativo in quanto l’attitudine da utilizzare è l’elemento che focalizza il nostro “fare” è come se fosse il mirino di precisione che ci permette di individuare perfettamente il bersaglio. Se sappiamo esattamente qual’è l’attitudine da utilizzare per sviluppare una determinata azione il nostro comportamento si adeguerà alla stessa. Ovviamente per ottimizzare questo processo è fondamentale conoscere la nostra personalità che è appunto l’origine di come ci comportiamo. Il tema della personalità è da sempre molto dibattuto e soprattutto negli ultimi decenni si sono susseguite svariate (e sempre più evolute) teorie. Tra le più affidabili e performante VA SE ha individuato e ha deciso di utilizzare the Big Five Theory che prendendo origine dalle teorie di Mc Rae e Costa si basa su 5 fattori identificativi della personalità di ogni essere umano. Tramite il contributo del Centro Universitario Intenzionale e specificatamente del Professore Demetrio Macheda si son ottenuti degli esiti personalizzati del test base: abbiamo infatti la possibilità di indagare l’ambito personale, imprenditoriale, commerciale e sportivo. Come detto, il modo in cui tendiamo a comportarci ha una doppia valenza, da una parte è un potente indicatore di come il mondo esterno ci vive e ci vede e dall’altra parte è la cartina al torna sole di quello che è il condensamento delle nostre emozioni del nostro stile di vita: l’espressione della nostra essenza. Il passaggio successivo, quindi, è indagare dove risiede questa essenza? Come possiamo connotarla e se è possibile modificarla. Tutto questo è presente nel nostro cervello. Vikyanna Skills Empowerment ha deciso di affidarsi ad un ulteriore partner per approfondire questa tematica e generare quel tassello fondamentale per concludere un puzzle tanto unico quanto efficace nell’ambito formativo, STRUCTOGRAMTM ITALIA è l’azienda di formazione che ha condiviso questo percorso (nella sua parte finale) e ci permette, tramite un test comportamentale, di risalire al temperamento delle persone, basandosi sulla teoria del cervello tripartito evidenziata da Mc Lean nell’imme-
/ O P E R AT O R I - F O R M A Z I O N E /
diato dopoguerra ed evoluta ai giorni d’oggi come un potentissimo strumento formativo. A questo punto, riepilogando il percorso, si ha l’evidenza chiara di come attraverso l’individuazione delle corrette attitudini da esaminare, analizzando la nostra personalità e individuando la nostra biostruttura possiamo detenere, non solo l’evidenza di ciò che siamo, bensì quali siano gli ambiti in cui meglio performiamo e soprattutto il costo biologico da affrontare per colmare le nostre eventuali lacune in specifici ambiti, scegliendo se impegnarci a superare i nostri limiti o compensare le lacune coinvolgendo nei nostri processi decisionali e imprenditoriali figure specifiche che compensano le nostre mancanze. Questa è la base necessaria per affrontare poi qualsiasi altri tipo di approfondimento formativo, come ad esempio, leadership, comunicazione, modelli di vendita, marketing evoluto, rilancio commerciale imprenditoriale, ecc... che sono alcune delle proposte formative presenti all’interno di Vikyanna-Skills Empowerment. Quindi prima analizzo, individuo, accetto e valido chi sono io, di seguito decido se attuare potenziamenti formativi specifici per essere certo di aver acquisito la più potente delle armi a disposizione di ciascun essere umano cioè: la capacità di scelta. E’ evidente che questo tipo di formazione è usufruibile in molti ambiti perché altamente personalizzabile. Infatti ad oggi, gli ambiti formativi in cui opera Vikyanna-Skills
Empowerment sono: Personal: dove solitamente si identificano figure professionali evolute come top Manager o Membri di CDA in quanto persone già strutturate nell’ambito del processo operativo e che invece potrebbero necessitare di un potenziamento della loro competenza relazionale. Sport: oltre agli atleti possono essere integrati in questo ambito figure sportive manageriali e intere società sportive. Imprenditore: figura di grande rilievo nel percorso sopra descritto perché si deve considerare che la maggior parte delle aziende italiane è polverizzata all’interno della struttura delle micro e piccole aziende, molte volte incontriamo imprenditori molto evoluti nell’ambito dei processi produttivi e scarsamente preparati nell’ambito della gestione del personale e sviluppo commerciale della loro azienda. Commercial: questo ambito è sicuramente il focus per Vikyanna- Skills Empowerment perché da sempre ci si è concentrati nel trasmettere a chiunque il motto: “E’ importantissimo creare prodotti e servizi ottimi, ma, oggi è fondamentale saperli vendere”; di conseguenza cerchiamo di innescare questo nuovo metodo di approccio per rilanciare e potenziare la competenza commerciale sia del singolo che dell’impresa. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
* Vikyanna-Skills Empowerment
67
Fiere ed eventi seguici sui social o sul sito per sapere dove trovarci. Partecipiamo a o organizziamo manifestazioni per far conoscere il mondo del franchising e le migliori aziende
la Soluzione per lo Tutti i nostri servizi a fa che vogliono cresce
Social un nuovo servizio per incrementare la presenza sui social delle aziende in franchising per il recruiting di affiliati
specializzata nel Business Format Franchising, promuove la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di sistemi franchising in Italia e all’estero, conferendo know-how industriale e operativo e mettendo a disposizione un network qualificato e internazionale. Per saperne di piÚ: info@azfranchising.com
Magazine ogni mese storie, focus, approfondimenti, interviste che puoi trovare nelle migliori edicole, in aeroporti e stazioni, nelle librerie e nella GDO
Sito totalmente rinnovato con le nuove schede tecniche, i report settoriali e finanziari, offre ogni giorno le informazioni piĂš complete per chi vuole investire nel mondo del franchising
o sviluppo delle reti avore degli imprenditori ere con l’affiliazione
Consulenza accompagnamento a 360° per le aziende che vogliono lanciare un franchising o vogliono implementare la loro rete con servizi che spaziano dagli aspetti legali fino alla fattibilità della quotazione in Borsa
/ NEW CONCEPT /
QUI PUOI PERSONALIZZARE LE TUE SNEAKER Il caso Nike Soho Flagship a New York è un esempio di concept store dove Nike è riuscito ancora una volta a esprimere i valori del brand in una maniera allineata all’evoluzione delle tecnologie e delle aspettative dei clienti di Fabrizio Valente*
70
/ NEW CONCEPT /
Provare le sneaker “dal vivo”, giocando a basket, facendo running o esercizi test, e farsele personalizzare in un ambiente coinvolgente e digitale, con la possibilità di accedere a contenuti e informazioni sui campioni e le squadre più seguite. Nike è un brand sempre più attento a offrire esperienze retail stimolanti e integrate con le ultime tecnologie disponibili sul mercato. I flagship, come l’ultimo concept aperto nel cuore di New York a Soho, e poi replicato nelle grandi capitali del mondo, costituiscono i concept dove sperimentare con la massima ampiezza soluzioni innovative in un ambiente fortemente coinvolgente.
basket, con il piano d’ingresso d’impatto grazie al passaggio fra le gigantografie dei grandi campioni dell’NBA, gli addetti che accolgono i clienti giocando con una palla da basket in mano e l’esposizione circolare con le divise di tutte le squadre dell’NBA, a partire dai Knicks di New York. Il concept è arricchito anche da espositori che presentano e raccontano alcuni prodotti storici del Brand, come le sneaker vintage Nike Dunk High del 1986 e uno schermo interattivo consente ai clienti di esplorare tutta la storia dell’azienda e delle sue sneaker.
Identità visiva
Il negozio è fortemente digitalizzato, a partire da vari schermi dove si può sfogliare il catalogo dei prodotti Nike che segnala quali sono disponibili in negozio. Per la prima volta Nike ha anche introdotto la Nike NBA connected jersey: scaricando l’app dedicata NikeConnect i clienti possono inquadrare l’etichetta della divisa per accedere
L’impatto del flagship Nike è spettacolare e, grazie ai 5.100 mq disposti su cinque piani, il Retail design e il visual merchandising possono svilupparsi con un respiro ampio che stimola e coinvolge i clienti, anche grazie alle decorazioni in 3D. Gli sport focus sono il running e soprattutto il
Cross-canalità
71
/ NEW CONCEPT /
subito a contenuti legati all’NBA e alla squadra specifica: filmati di partite, interviste, playlist di spotify ascoltate da ogni atleta prima del match, ma anche possibili servizi di personalizzazione del capo. Try before buy
Nel negozio sono presenti vari strumenti per testare i prodotti, registrare le proprie performance in modo digitale e farsi guidare dagli addetti sulla scelta dei prodotti più adatti a far migliorare i propri risultati. Un’area è dedicata alla prova delle sneaker da basket, con un campo dotato di vari sensori cinetici in grado di catturare i movimenti del corpo e proiettarli su un maxi schermo. E’ stato creato anche uno spazio riservato alla prova delle Nike Metcons, basato su quattro esercizi, per testare ogni specifica qualità tecnica del prodotto: runnability, stability, grip e lock down. I clienti possono segnare su una bacheca le proprie performance (es. quanti salti in 30”) e ogni settimana i migliori partecipano all’estrazione del premio mensile, nelle due categorie uomini e donne. Personalizzazione
Nike è stato il brand che per primo, ormai molti anni fa, ha introdotto il concetto di personalizzazione delle sneaker. In questo flagship il servizio ‘Book a Nike+ 1:1’ consente di fissare un appuntamento per avere una consulenza personalizzata. Caso tratto in anteprima dalla ricerca internazionale di Kiki Lab – Ebeltoft Group, Retail Innovations 13 Area chiave: Emotional Retail Tendenze complementari: Identità visiva; Cross-canalità; Try before buy; Personalizzazione Info Chiave Flagship Store 2016: apertura 5.100 mq 5 piani Nike 34 mld $ fatt. 2016 (globale) 1.142 negozi monomarca
72
E’ inoltre presente, in esclusiva, il Nike by NYC, uno studio di personalizzazione delle sneaker con consegna in soli 3 giorni. Commento finale di Kiki Lab ed Ebeltoft Group
Con questo concept Nike è riuscito ancora in una volta a esprimere i valori del brand in un maniera allineata all’evoluzione delle tecnologie e delle aspettative dei clienti. L’identità visiva di forte impatto, la cross-canalità semplice e accessibile, il coinvolgimento attivo dei clienti, con servizi personalizzati ed esperienze divertenti, contribuiscono a un risultato di successo, che Nike ha deciso di replicare in location strategiche come Miami, Mosca e Beijing. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
*Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
23-24 Maggio 2018, MiCo – Milano Congressi, Milano
L’EVENTO DEDICATO AL MERCATO COMMERCIALE IMMOBILIARE ITALIANO
mapic-italy.com
NOVITA’ 2018!
NON 1 MA 2 EVENTI DEDICATI AL MERCATO IMMOBILIARE COMMERCIALE. Registrandoti a MAPIC Italy potrai accedere a MAPIC Food & Beverage, senza costi
IL SALONE INTERNAZIONALE DEDICATO AL MERCATO RETAIL FOOD & BEVERAGE 23-24 Maggio 2018, MiCo – Milano Congressi, Milano
Scopri i format retail internazionali più dinamici del settore F&B.
mapic-foodandbeverage.com
aggiuntivi.
/ COMUNICAZIONE /
Un’evoluzione delle strategie di digital advertising dalle prestazioni molto elevate
CHE COSA È IL REMARKETING Una grande risorsa per le aziende per incrementare il numero di conversioni e consiste nel creare annunci mirati per farli visualizzare esclusivamente alle persone che hanno già visitato il sito, hanno esplorato determinate categorie di prodotti o servizi e che a un passo dall’azione finale, hanno deciso di abbandonarla di Stefania Giuseppetti
74
/ COMUNICAZIONE /
I nuovi strumenti amplificano le opportunità di comunicazione e permettono una diffusione più efficace di messaggi promozionali. Non più solo strade e piazze per esporre l’insegna con la vetrina dei prodotti o dei servizi, ma anche spazi virtuali, curati e coerenti. Che si tratti di un negozio tradizionale o di una piattaforma e-commerce, il nuovo cliente, esigente e attento, cerca il miglior prezzo e la convenienza, si limita spesso a dare un’occhiata per poi acquistare in un secondo momento. Il remarketing (oppure “retargeting”), è una tecnica di pubblicità on-line, un’evoluzione delle strategie di digital advertising dalle prestazioni molto elevate, che cerca di re-indirizzare sul sito dell’azienda l’utente che, dopo averlo visitato, lo ha abbandonato senza concludere l’azione di conversione, come ad esempio: l’acquisto, la richiesta di un preventivo, l’iscrizione a una newsletter, un download o la compilazione di un form. Tutti questi comportamenti che non si concretizzano con l’acquisto finale si traducono in quello che in materia di e-commerce viene definito “abbandono del carrello”, considerato anche un efficace indicatore di validità o di debolezza di un punto vendita online. Il remarketing rappresenta una grande risorsa per incrementare il numero di conversioni e consiste nel creare annunci mirati per farli visualizzare esclusivamente alle persone
che hanno già visitato il sito, hanno esplorato determinate categorie di prodotti o servizi e che a un passo dall’azione finale, hanno deciso di abbandonarla. La strategia di remarketing permette di andare ad intercettare nuovamente e recuperare i potenziali clienti, riproponendo loro, in altre piattaforme, quei prodotti e servizi stessi verso cui avevano precedentemente mostrato interesse, in modo da indurli a tornare sul sito aziendale e conseguentemente completare il processo decisionale di acquisto. L’inseguimento avviene attraverso l’utilizzo dei cookie di profilazione, che consentono di tracciare la navigazione dell’utente e determinare un profilo coerente con i suoi gusti, le sue abitudini e le sue scelte. In questo modo l’utente riceve messaggi pubblicitari che riflettono coerentemente le preferenze emerse durante la navigazione online. Pertanto, durante la navigazione, i banner correlati al contenuto visualizzato possono stimolare i consumatori a riconoscere un bisogno. Ciò che caratterizza il remarketing dalle campagne tradizionali di advertising online è che gli annunci sono mostrati solo agli utenti interessati; i pagamenti vengono effettuati sulla base di ogni click ricevuto (Pay per click) o per ogni vendita effettuata (Pay per Action) indipendentemente dalle impression sviluppate; la flessibilità di gestione permette di accelerare e ottimizzare
75
/ COMUNICAZIONE /
la campagna in qualsiasi momento in base agli obiettivi giornalieri da raggiungere e di selezionare i siti dove visualizzare gli annunci. I sistemi più diffusi attraverso i quali è possibile fare remarketing sono: Google AdWords e Facebook. Su Google le persone cercano la soluzione per “risolvere” i loro problemi e “avverare” i propri desideri. Su Facebook, luogo di interazione con gli amici, gli utenti non stanno cercando attivamente un prodotto, ma sottoposti allo stimolo giusto sono predisposti a farlo. Facebook diventa, così, un partner chiave nella realizzazione di strategie comunicative e di come stia acquisendo nel corso del tempo un’importanza indiscussa, consentendo lo sviluppo esponenziale della comunicazione moderna e social e concedendo alle aziende l’opportunità di relazionarsi in modo semplice e diretto con i propri consumatori. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
76
L’EVENTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL SETTORE IMMOBILIARE COMMERCIALE 14-16 Novembre, Cannes - Francia
8.600 PARTECIPANTI 80 PAESI | 2.500+ SVILUPPATORI 2.100+ RETAILER | 1.000+ INVESTITORI MAPIC è l’appuntamento annuale di referimento a livello internazionale per gli operatori del settore immobiliare commerciale. Retailers, sviluppatori, investitori, brokers, architetti, master franchisee, retail partners e tutti i più importanti professionisti del settore si ritrovano a Cannes per sviluppare il proprio business, concludere nuove partnership e tenersi aggiornati sui principali trend del mercato.
SCOPRI GLI ALTRI NOSTRI EVENTI RETAIL SEI INTERESSATO AL SETTORE FOOD & BEVERAGE? Scopri i format retail internazionali più dinamici del settore F&B.
23-24 Maggio 2018 Milano
VUOI ESPANDERE IL TUO BUSINESS SU ALCUNI DEI PRINCIPALI MERCATI INTERNAZIONALI? Scopri i nostri eventi regional dedicati ad alcuni dei mercati retail a più forte potenziale!
23-24 Maggio 2018 Milano, Italia
24-26 Aprile 2018 Mosca, Russia
5-6 Settembre 2018 Mumbai, India
Estate 2018 Shanghai, Cina
/ FINANZA & LEGALE /
L’importanza del contratto di franchising e la superficialità dell’approccio da parte degli imprenditori
Si fa presto a dire “CONTRATTO”, se non lo hai “BEN FATTO” L’analisi di un contratto da parte del franchisee o l’impostazione contrattuale da parte del franchisor, non è mai tempo e denaro perso, ma è solo ed esclusivamente un atteggiamento preventivo reso di fatto obbligatorio di Mirco Comparini
Il contratto rappresenta, ovviamente, la parte più delicata in un rapporto di franchising in quanto è, in forma e in sostanza, “il regolamento” del rapporto tra le stesse parti ed è importante in quanto il regolamento lo si invoca proprio quando qualcuno ritiene che la regola sia infranta. Nella fase che precede l’affiliazione è, ovviamente, data importanza all’argomento “analisi del contratto di franchising”, ma non di rado con la necessaria intensità, nonostante riguardi ed interessi ambedue i soggetti protagonisti del rapporto, l’affiliato e l’affiliante. Il primo per un’attenta valutazione del contenuto già definito e previsto dall’affiliante, il secondo per un’attenta costruzione e definizione del contenuto da sottoporre ai potenziali affiliati. Ovviamente, all’interno di tale ciclo, è indubbio come per il secondo sia molto importante che l’a-
78
nalisi superi il “test” da parte del primo. Purtroppo, però, i potenziali franchisee non raramente si ostinano a non chiedere ad un consulente di fiducia la valutazione del contratto, ma anche una più ampia due diligence dell’affiliazione stessa. Il motivo è molto spesso di tipo economico, ma è anche assente una vera e propria cultura in tal senso, una carenza altamente pericolosa e della quale molti sedicenti franchisor si approfittano. Non solo, ma in tale contesto non è possibile evitare di citare anche i professionisti che, seppur non in grado di fornire una adeguata assistenza, sono convinti di poter assistere con efficacia i soggetti interessati con una attività ad altissima specializzazione. Ovviamente, seppur rispettando le necessità di dover “calibrare” le proprie risorse finanziarie, l’analisi di un contratto da parte del
/ FINANZA & LEGALE /
franchisee o l’impostazione contrattuale da parte del franchisor, non è mai tempo e denaro perso, ma è solo ed esclusivamente un atteggiamento preventivo reso di fatto obbligatorio. Casomai, sebbene importantissima: • dal punto di vista dell’affiliato, è l’ultima cosa da fare dopo aver attuato, come accennato, tutta una serie di procedure le quali costituiscono “premesse” e che, quando ritenute soddisfacenti, potranno essere seguite da un’analisi contrattuale a carattere sostanziale; • dal punto di vista dell’affiliante, si tratta di una specie di vestito che, per farlo “cadere bene”, deve essere ben calibrato e misurato all’inizio e nel corso della costruzione della franchise. Seppur ciò costituisca un continuo e ripetuto appello (spesso inascoltato o scarsamente rispettato), bene ricordare che le clausole contrattuali hanno la necessità di essere impostate o analizzate in dettaglio e, in caso di costruzione, nel rispetto dell’impostazione del sistema di franchising, con l’aiuto di un professionista veramente specializzato e veramente esperto del settore. L’importante è non avere fretta e prendersi tutto il tempo necessario per studiare, approfondire e comprendere parola per parola il relativo contenuto. Il contratto di franchising è molto significativo per un affiliato, in quanto ne sintetizza i caratteri funzionali e mette in evidenza lo “spirito” che lo anima. In esso sono riportati i contenuti essenziali e gli aspetti funzionali e strutturali del rapporto di franchising. Infatti, il contratto non è solamente uno strumento giuridico che enuncia diritti, obblighi e responsabilità delle parti, ma è l’essenza delle strategie, delle politiche e degli strumenti necessari al funzionamento del sistema di franchising: è “il regolamento” e, “senza regole, non ci sono regole, con poche regole, si regola poco”. Bene chiarire anche che non esiste un solo tipo di contratto di franchising, ma ogni franchisor deve costruire il proprio secondo le sue precise esigenze (nonostante i “fotocopiatori” eternamente in funzione). In linea di massima un contratto di franchising: • più è dettagliato, analitico ed esauriente nei suoi contenuti, tanto più dimostra di essere consistente e più comprensibili risultano le intenzioni e le volontà dell’affiliante;
79
/ FINANZA & LEGALE /
• quanto più è logico nelle sue enunciazioni, quanto più è organizzato nelle aggregazioni e nella sequenza dei suoi argomenti, tanto più vuol dire che è organizzato il sistema di franchising al quale si riferisce; • quanto più è strutturato nei suoi capitoli, paragrafi e commi, tanto più esprime attenzione e volontà di fornire particolari, chiarezza e, pertanto, trasparenza; • quanto più è chiaro, semplice ed esplicito nelle sue espressioni, tanto maggiore è ancora la sua “trasparenza” e affidabilità per gli affiliati. Ovviamente, viceversa e a buona ragione, se il contratto è superficiale, ambiguo, sintetico, impreciso, confuso, non logico, di difficile lettura, bisogna insospettirsi e diffidarne. Tenuto conto che il contratto, indubbiamente, deve essere fatto “su misura” del particolare sistema di franchising al quale si applica, se ne ricava che non possono che essere oggetto di diffidenza i contratti “fotocopia”, che riproducono pedissequamente un astratto schema-base, il quale, però, può essere utilizzabile da un affiliante solo come traccia di partenza per la redazione di un contratto precisamente appropriato al franchising che vuole realizzare. Inaffidabili sono anche quei contratti “clonati” da un altro sistema di franchising (per quanto “ottimo” esso possa essere). Un contratto deve essere necessariamente diverso da un altro, perché quel contratto esprime l’originalità e le caratteristiche funzionali di quel sistema di franchising e, quindi, nessun altro contratto può in tutto e per tutto assomigliargli. In questa costruzione, comunque, il franchisor non è completamente
80
libero, ma, oltre a dover riferirsi alle normative civilistiche di carattere generale sui contratti, è vincolato a tener conto di quanto previsto dalla nuova normativa la quale ne specifica il contenuto “minimo” (art.3, L.129/2004). A tal proposito è opportuno, comunque, specificare e sottolineare che un buon contratto non salva il franchisee dall’insuccesso se il franchisor non è competente, se il suo sistema di franchising non funziona; come è altrettanto vero che un buon sistema di franchising ed una catena presente nel settore con molti punti vendita non implica automaticamente un buon contratto e buone condizioni per l’affiliato. Insomma, come sempre, è la logica dell’approfondimento e “l’ottica dell’insieme” a far comprendere con maggiore precisione cosa abbiamo davanti. C’è poi un punto alquanto dibattuto in tema “contratto” e il riferimento è a un quesito che in molti pongono: meglio contratti di poche pagine o di molte pagine? Non ci sono dubbi: il concetto di “sintesi” o di “poco” o di “ridotto” nel franchising è assolutamente fallimentare e ciò vale per qualsiasi elemento che componga il sistema di franchising in questione (Manuale Operativo, periodo di sperimentazione, dimensione del contratto, corso di formazione, ecc., ecc., ecc.), nonostante i vari tentativi di convincimento del contrario (sono solo operazioni commerciali per imbonimento dei consumatori). Si tratta di concetti e “inni” alla sintesi, mascherati da falsi elogi alla semplificazione. La tecnica comunicativa è nota: si “dona” al destinatario del messaggio una positività (“in nome della semplificazione”, che esprime automaticamente e psicologicamen-
/ FINANZA & LEGALE /
te pensieri positivi) convincendolo così che con la sintesi/semplificazione sarà possibile creare e offrire una franchise e una collaborazione “semplice” e di sicuro gradimento del destinatario. Con questa tecnica, l’obiettivo è che il potenziale franchisee apprezzi maggiormente un rapporto “tranquillo e sereno”, cioè, gli si “vende” un contratto “semplice” e “sintetico”, di poche pagine, facilmente “leggibile” in poco tempo e, all’apparenza, senza particolari necessità consulenziali o senza “complessità”, perchè così (tesi da puri incoscienti) “il rapporto è tra gentlemen”, perché altrimenti (tesi da purissimi incoscienti) “il franchisee si spaventa e scappa”. Ecco perché è possibile incontrare contratti di franchising composti da molte pagine, anche 50/60, con molti allegati, e altri composti da sole 10/15 e pochi allegati. E la domanda è: perché? Non esiste una risposta logica che abbia una affidabile fondatezza e non sono presenti neanche dei reali motivi tecnici o di particolare contenuto dottrinale. Chi scrive è assolutamente contrario ai “contrattini” ed i testi contrattuali delle più grandi catene internazionali e nazionali confortano questa opinione, così come la confortano i contenuti dei contenziosi che (nonostante il negazionismo di molti protagonisti) continuano ad affliggere il settore e, per la maggior parte, in forma extragiudiziale. Eppure, sono molti i franchisor che sono assistiti da “consulenti” accondiscendenti, che accettano tali richieste e, non raramente, le consigliano per “portare a casa i compensi”, che non si azzardano a contrastare la richiesta di “un contrattino semplice e breve da preparare in 20 giorni perché ho delle richieste di affiliazione”. Eppure, sono molti i franchisor che ritengono di essere dei buoni imprenditori con tale comportamento. C’è poi un altro motivo sostanziale che non dovrebbe generare esitazioni sulla opportunità di avere dei contratti ben dettagliati e regolamentati. Si tratta di una delle varie metodologie di selezione degli affiliati. L’affiliato è e deve essere un imprenditore serio e preparato e un imprenditore deve essere, appunto, o preparato “in proprio” o ben assistito da professionisti. Se l’imprenditore (anche su indicazione del consulente di fiducia) “si spaventa” per un contratto di franchising “lungo e pieno di regole” e non ne capisce l’importanza (oltre ai contenuti, ovviamente), una buona selezione è già stata fatta,
per quel potenziale affiliato, il franchising non è idoneo. Cercando, invece, di portare il tema più sul tecnico, se posizioniamo la nostra legge tra le norme che regolano la fase precontrattuale (ed è indubbio che sia così), significa che i rapporti tra le parti devono essere tutti (senza esclusione alcuna) completamente costruiti e non lo si può fare con superficialità e sintesi, proprio per la tipologia del rapporto che il franchising crea tra le parti. La legge 129/04 ci fornisce un contenuto minimo, ma non ci fornisce indicazioni su come regolare il rapporto. Eppure, nonostante ciò, situazioni di “superficialità contrattuale” sono ben presenti ed in aumento nel settore. Per questo giunge un’altra bella domanda: come è possibile che un serio e ben preparato imprenditore possa pensare di regolamentare con “semplicità” (leggere “superficialità”), senza prevenzione una sua concessione (verso corrispettivo) a terzi completamente sconosciuti “di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale” (art.1, L.129/2004) per inserire tali terzi non conosciuti in un sistema (la sua rete di franchising) “costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi” ? Si tratta di concedere una importante parte del proprio patrimonio immateriale. No, un imprenditore previdente non può pensarlo. No, un imprenditore previdente sa che quello che sta trasferendo è particolarmente complesso e, di contro, serve particolare attenzione e dettaglio nella regolamentazione. No, un imprenditore previdente non può sostenere che è bene “risparmiare” sulla predisposizione di un contratto che può mettere a rischio anche la sua azienda, principale o appositamente dedicata al franchising. No, un imprenditore si definisce previdente proprio perché “prevede” o si impegna a “prevedere” con logica di “prevenire” e non può “non prevedere” possibili problemi legali che possono conseguire dalla non regolamentazione dettagliata del rapporto. No, sicuramente, no. O si ? No, ma forse non stiamo parlando di imprenditori, si, probabile sia così, non sono imprenditori. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
81
/ OCCHIO ALLA LEGGE /
Dalle tradizionali figure di intermediazione commerciale la prassi è andata evolvendosi verso forme di integrazione molto più complesse tra produttore e distributore
ORIGINI ed EVOLUZIONE del contratto di FRANCHISING La legge n. 129/2004. È sufficiente a regolare un sistema così complesso... di Paolo Fortina e Cristina Corsano*
Lo sviluppo del franchising (o affiliazione commerciale) è iniziato nel nostro paese in maniera massiccia ad opera della grande distribuzione nel corso degli anni Settanta. La sua diffusione è stata estremamente capillare non solo in Italia ma in tutti i paesi dell’Unione europea, con particolare riferimento alla Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. Dal punto di vista della disciplina normativa, in Italia, dopo un lungo periodo di affermazione del fenomeno solo sul piano pratico, senza che fosse individuata alcuna espressa regolamentazione, - con la conseguente applicabilità dei principi generali dettati dal codice civile in tema di contratti - si è avvertita l’esigenza di introdurre una disciplina specifica. Ancor prima dell’emanazione della Legge n. 129/04, giurisprudenza e dottrina
82
ritenevano meritevole di accoglimento nel nostro sistema normativo lo schema di provenienza anglosassone del franchising, ovvero quel contratto caratterizzato da “una parziale integrazione tra impresa principale ed imprese minori e, quindi la creazione di una struttura decentrata e, in qualche modo unitaria”, pur mantenendo una autonomia giuridica ed economica dei vari soggetti. D’altronde, già allora, sarebbe stato erroneo parlare a proposito del franchising come di un contratto atipico in senso stretto, poiché a seguito della sentenza Pronuptia pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea, era stato emanato un Regolamento CEE n. 4087/1988 (assorbito poi dal Reg. n. 2790/1999) riguardante gli accordi di franchising e che individuava alcune caratteristiche tipiche di detto con-
/ OCCHIO ALLA LEGGE /
tratto: a) l’uso di una denominazione o di una insegna commerciale comune e di una presentazione uniforme della sede; b) la comunicazione da parte dell’affiliante all’affiliato di un know-how; c) la prestazione permanente, da parte dell’affiliante all’affiliato, di una assistenza in campo commerciale o tecnico. Quindi, ciò che emerge, almeno nella pratica dei rapporti commerciali prima della novella del 2004 in riferimento al franchising, è un quadro ben definito: la causa di tale contratto atipico veniva individuata nella trasmissione da parte del franchisor, o affiliante, di un fascio di proprie situazione attive (marchi, segni distintivi, know-how, metodi e scelte commerciali, ecc …) a fronte del pagamento del franchisee, o affiliato, di un corrispettivo in denaro, di solito in termini di canone di affiliazione o royalties. Come anticipato, il punto di svolta per il nostro ordinamento si è avuto con l’emanazione della Legge n. 129/2004, intervento legislativo necessario poiché prima della suddetta legge si erano riscontrate profonde incertezze circa l’utilizzo di una definizione unitaria di tale contratto; tra le varie proposte in dottrina la più completa era quella proposta da Frignani, il quale considerava il franchising come “un sistema di collaborazione tra
un produttore (o rivenditore) di beni od offerente di servizi (franchisor) ed un distributore (franchisee) giuridicamente ed economicamente indipendenti l’uno dall’altro, ma vincolati da un contratto in virtù del quale il primo concede al secondo la facoltà di entrare a far parte della propria catena di distribuzione, con il diritto di sfruttare, a determinate condizioni e dietro il pagamento di una somma di denaro, brevetti, marchi, nome, insegna o addirittura anche una semplice formula o segreto commerciale a lui appartenente; inoltre il primo si obbliga a certi rifornimenti di beni o servizi, mentre il secondo si obbliga a conformarsi ad una serie di comportamenti prefissati dal primo”. In seguito ad un lungo iter legislativo sfociato nella Legge n. 129/04 “Norme per la disciplina dell’affiliazione commerciale”, si afferma, nel nostro ordinamento, una inequivocabile definizione di contratto di franchising. L’art. 1, invero, così si esprime: “L’affiliazione commerciale (franchising) è il contratto, comunque denominato, fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, knowhow, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e
83
/ OCCHIO ALLA LEGGE /
commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi che chiarisce altresì il significato da attribuirsi a nozioni essenziali quali know-how, diritto di ingresso (entrance fee), royalties e beni dell’affiliante”. Tale articolo chiarisce altresì il significato da attribuirsi a nozioni essenziali quali know-how, diritto di ingresso (entrance fee), royalties e beni dell’affiliante. In definitiva il contratto di franchising è una forma di collaborazione tra imprese, in cui taluni soggetti, i franchisees, commerciano prodotti del franchisor, utilizzandone il marchio e il know-how, ma mediante una distinta organizzazione, rimanendo soggetti economicamente e giuridicamente del tutto distinti dal franchisor. In altre parole, dalle tradizionali figure di intermediazione commerciale la prassi è andata evolvendosi verso forme di integrazione molto più complesse tra produttore e distributore. Quando questi accordi avvengono tra soggetti formalmente indipendenti, che operano sul canale distributivo e che si adeguano alla strategia commerciale fissata dal produttore, si configura dal punto di vista economico un’integrazione cosiddetta verticale.
84
Nei contratti che utilizzano queste soluzioni, facenti parti del genus dei cc.dd. contratti di distribuzione, il distributore figura come un autonomo imprenditore che assume il rischio della commercializzazione dei beni e dei servizi, mentre al produttore è assicurata una posizione tale da consentire il controllo della rete distributiva. Vale la pena ricordare come una tappa preliminare allo svilupparsi dei contratti di franchising, sia stata la forte diffusione dei contratti di concessione commerciale (altrimenti detti contratti di vendita, o per la rivendita). Tuttavia, come è facile intuire le esigenze di una più incisiva e al tempo stesso più omogenea entrata nel mercato hanno spinto i produttori e rivenditori a scegliere nuove tecniche distributive dei prodotti, senza mai tralasciare la necessità di affiancare un quadro normativo ben definito anche relativamente ai rapporti tra i due soggetti principali dell’accordo. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
*Avvocato, NL Studio Legale
INTERNATIONAL FRANCHISE EXHIBITION
BUYBRAND EXPO
10 - 12.09.2018 RUSSIA. MOSCOW
www.buybrandexpo.com
10 000+ visitors
28+
countries
230+ brands
/ NOTE LEGALI /
Una pronuncia del Tribunale di Milano dello scorso anno da prendere ad esempio
Il PATTO di non concorrenza post contrattuale nel franchising La sentenza sull’argomento appare importante in quanto afferma il principio secondo cui in assenza di trasferimento di know-how dal franchisor al franchisee, diviene inapplicabile il patto di concorrenza post contrattuale, il quale è appunto posto a protezione del know-how stesso di Alessandra Sonnati*
Il patto di non concorrenza post-contrattuale, vale a dire quel patto che vieta al franchisee di promuovere e vendere beni in concorrenza con quelli del franchisor per un certo periodo successivo alla cessazione del contratto trova la sua ratio nel pericolo che l’ex-franchisee, cessato il contratto, si possa servire del know-how del franchisor così utilizzando un bene che non gli appartiene e che sfrutta senza averne titolo. Dei patti di non concorrenza, e della loro validità, si è occupato il legislatore comunitario in considerazione dei loro potenziali effetti anticoncorrenziali. In particola-
86
re, con riferimento al patto di non concorrenza post contrattuale l’art. 5, lett. b) del Regolamento comunitario, prevede il divieto di imporre “un obbligo diretto o indiretto che imponga all’acquirente, una volta giunto a scadenza l’accordo, di non produrre, acquistare, vendere o rivendere determinati beni o servizi, salvo che tale obbligo: (i) si riferisca a beni o servizi in concorrenza con i beni o servizi contrattuali; (ii) sia limitato ai locali e terreni da cui l’acquirente ha operato durante il periodo contrattuale;
/ NOTE LEGALI /
(iii) e sia indispensabile per proteggere il “know-how” trasferito dal fornitore all’acquirente”; (iv) e sempre che la durata di tale divieto sia limitata ad un anno successivo alla scadenza del contratto. Come si evince agevolmente, il trasferimento di know how è un fattore molto importante per la valutazione della liceità e indispensabilità delle restrizioni alla concorrenza perché sono proprio i vantaggi, in termini di incremento dell’efficienza e di investimento dovuti al trasferimento di know-how, a giustificare le restrizioni volte alla sua protezione. Tali considerazione sono state poste alla base di una pronuncia del Tribunale di Milano dello scorso anno, il quale ha rigettato la domanda di un franchisor volta ad inibire all’(ex) franchisee la prosecuzione della medesima attività oggetto del franchising ritenendo che il knowhow trasferito dal franchisor al franchisee fosse “non significativo”. Le ragioni che hanno portato il Tribunale a ritenere che il know-how trasferito fosse non significativo risiedono sostanzialmente nel fatto che l’(ex) franchisee nel momento in cui aveva aderito alla rete in franchising già vantava una significativa esperienza professionale nel settore, in quanto da anni esercitava la medesima attività oggetto del franchising. Tale circostanza, unitamente alla modesta formazione offerta al franchisee da parte del franchisor, proprio in considerazione della sua pregressa professionalità (come peraltro riconosciuto anche dal franchisor nel contratto di franchising) confermava, secondo il Tribunale, il basso livello di know-how trasferito. Il Tribunale ha quindi ritenuto che non sussistesse, nel caso in esame, il presupposto dell’ indispensabilità ai fini della protezione del “know-how”. La sentenza in esame appare importante in quanto afferma il principio secondo cui in assenza di trasferimento di know-how dal franchisor al franchisee, diviene inapplicabile il patto di concorrenza post contrattuale, il quale è appunto posto a protezione del know-how stesso. AZ © RIPRODUZIONE VIETATO
*Avvocato - Frignani e Associati Studio Legale
87
BUSINESS CARD FOOD HEALTH CARE E BELLEZZA ARTICOLI PER LA PERSONA MEDIA ARTICOLI PER LA CASA
SERVIZI COMMERCIO SPECIALIZZATO IMMOBILIARE SERVIZI ALLE IMPRESE
info@inticom.it info@carpisa.it
www.yamamay.com www.carpisa.com www.jacked.com
049/8991023 franchising@aw-lab.com www.aw-lab.com
049.8991074 bata.franchising@bata.com www.bata.it
0584.969660 commerciale@erbariotoscano.it www.erbariotoscano.it
0735/99241 info@redaretail.com www.igieco.it
039/61371 franchising@kasanova.it www.kasanova.it
335/5224596 roberta.sambinello@mondadori.it www.mondadoriretail.com
0331/861233 franchising@nau.it www.nau.it
081/0821001 info.imap@originalmarines.com www.originalmarines.com
081/3123111 info.franchising@piazzaitalia.it www.piazzaitalia.it
800/141207 franchising@primadonna.it www.primadonnacollection.com
0735/99241 info@redaretail.com www.primigistore.it
0444 183 55 44 franchising@teatrodelgusto.it www.teatrodelgusto.it
Vuoi verificare se la tua impresa e il tuo progetto imprenditoriale possono svilupparsi in franchising? Scoprilo con il nostro quick test. Scrivi a m a rke t i ng@ w m c a pi t a l .i t 88
IL DIZIONARIO DEL FRANCHISING Asset management La gestione strategica degli investimenti. Bacino d’utenza Numero di persone (espresse solitamente in migliaia) che rappresenteranno gli utenti del punto vendita in franchising in apertura. In base a questo numero si può ipotizzare la rendita economica dell’affiliato e studiare una strategia per migliorarla. Benchmark Il valore di riferimento e confronto per un determinato parametro. Break even point (punto di pareggio) Valore che indica la quantità, espressa in volumi di produzione o fatturato, di prodotto venduto necessaria per coprire i costi precedentemente sostenuti, al fine di chiudere il periodo di riferimento senza profitti né perdite. Brevetto Attestato amministrativo della paternità di un’invenzione e del diritto esclusivo di godere degli utili economici che ne derivano. Esso determina anche la possibilità per il detentore del brevetto di impedirne la riproduzione e l’utilizzo per un tempo determinato. Comodato Contratto con cui una persona concede a un’altra l’uso gratuito di un bene per un periodo determinato. Corner Zona di un locale commerciale adibita a spazio di esposizione e vendita di un prodotto che il franchisor concede all’affiliato. Diritto d’entrata (fee d’ingresso) Compenso corrisposto dal franchisee al franchisor a fondo perduto o a titolo di cauzione per contribuire alle spese organizzative volte alla realizzazione del programma franchising. EBIT (Earning Before Interest and Taxes) E’ una misura di redditività di un’ impresa che comprende tutte le spese, ad eccezione degli interessi e delle imposte sul reddito. Si tratta della differenza tra i ricavi e i costi operativi. EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization - utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti) Indicatore di redditività di una azienda basato sulla sua gestione operativa, senza considerare gli interessi, le imposte, il deprezzamento dei beni e gli ammortamenti. Fatturato Il totale delle vendite effettuate, al netto dell’iva, risultante dal registro dei corrispettivi. Formazione Trasferimento di specifiche conoscenze relative alla formula mediante corsi o sessioni svolte in via diretta in aula o tramite strumenti informatici/multimediali. Franchisee (o affiliato) Imprenditore che, per mezzo di un contratto, aderisce al sistema di franchising impegnandosi a gestire il proprio punto vendita secondo precise clausole.
Franchising (o affiliazione commerciale) Contratto, regolamentato dalla legge n.129/2004, che si impernia sulla collaborazione continuativa tra il franchisor, che dispone di una profonda esperienza in un determinato settore (industriale, commerciale, di servizi) e il franchisee, imprenditore indipendente che auspica di aumentare il giro d’affari e la redditività della sua azienda. Franchisor (o affiliante) Imprenditore che ha messo a punto il sistema di distribuzione (franchising) e che, cedendo ad altri il suo know-how, si assume il compito di controllare e coordinare il funzionamento del sistema. Gross Leasable Area (GLA) La superficie lorda locabile in un centro commerciale. Know-how Insieme delle conoscenze tecniche e commerciali relative alla produzione e alla distribuzione di un prodotto o di un servizio. Location L’ubicazione di un punto di vendita Manuale operativo Insieme di tutte le nozioni fondamentali del progetto franchising che il franchisor trasferisce al suo affiliato in sede di stipula del contratto. Master Franchisee Si tratta di un franchisee che ha ottenuto per contratto il diritto di stipulare contratti di sub-franchising nella zona in cui ha l’esclusiva, assumendosi in proprio la responsabilità per lo sviluppo, l’amministrazione e il controllo della rete di affiliati così costituita. Punto pilota Denominazione attribuita a un punto di vendita di prova di proprietà del franchisor che serve a sperimentare il programma di franchising prima della sua attuazione pratica. Il ricorso all’unità pilota diventa indispensabile nel franchising estero, specialmente quando il franchisor abbia scarsa conoscenza del nuovo mercato e dei suoi usi e costumi. Ritorno sull’investimento (R.O.I.) Nel sistema franchising esso indica la redditività del capitale investito dal franchisee. Si calcola sottraendo al risultato operativo il totale degli investimenti. Royalty Compenso proporzionale all’attività svolta dal franchisee e versato al franchisor per remunerarlo di tutti i servizi resi, compresi di diritti all’insegna e al marchio. Ritorno sulle Vendite (R.O.S) Nel sistema franchising esso indica il risultato operativo medio per unità di ricavo ed è utilizzato per valutare l’efficienza operativa di una società. Si calcola dividendo l’utile netto (al lordo di interessi e imposte) per le vendite. Sell in Insieme delle operazioni che il franchisor mette in atto per fornire i prodotti ai propri franchisee. Sell out Operazioni di vendita dei prodotti ai clienti finali da parte dei franchisee. Stock Assortimento
APPUNTI RETAIL In questo numero: Whatsapp rilascia i pagamenti peer-to-peer in India e Akamai accompagnerà LuisaViaRoma verso la crescita dell’eCommerce. TIM WCAP lancia Call for Partners #2 e offre un percorso strutturato con la finalità di implementare le soluzioni alle business units di TIM. Facebook si conferma il mezzo più efficace per generare le vendite
RICHEMONT ACQUISTA YOOX, IL TUTTO PROFILATO SU FACEBOOK Dopo 20 gloriosi anni, si conclude l’avventura di Federico Marchetti, fondatore di YOOX e YOOX NET-A- PORTER Group, con la start up e-commerce di abbigliamento da lui fondata. Il gruppo svizzero Richemont, già azionista, operante nel settore del lusso a livello globale, ha acquistato YOOX per circa 5,3 miliardi di euro. Nonostante ciò, il fondatore ha promesso che l’azienda avrà ancora sede in Italia, malgrado l’acquisizione online. Era una delle poche startup informatiche a non avere un’app.
5/5
WHATSAPP COME PIATTAFORMA DI PAGAMENTO Entro i primi 3 mesi del 2018, WhatsApp dovrebbe rilasciare i pagamenti peer-to-peer in India. Sono stati già avviati test da parte di alcuni dipendenti di Facebook nel paese, seppure sul mercato sono presenti già delle applicazioni che permettono questo tipo di pagamento. L’ ente indiano che monitora le UPI (Unified Payment Interface) ha già criticato il funzionamento del metodo, poiché l’applicazione presenta la criptazione dei messaggi. Con ciò, WhatsApp non sembra intenzionata a fermarsi.
5/5
90
TIM WCAP LANCIA CALL FOR PARTNERS #2, UN NUOVO CO-CREATION PROGRAM La TIM WCAP è alla ricerca di PMI e startup già istituite nei settori con le maggiori prospettive di crescita nel futuro, come Big Data, Blockchain, Artificial Inteligence e molti altri. Il programma, chiamato Call for Partners #2, offre un percorso strutturato in due fasi: Co-Design e Pilot, con la finalità di implementare le soluzioni alle business units di TIM. Una somma di denaro verrà attribuita alle varie fasi, ma non tutti i progetti passeranno la prima fase.
4/5
5/5
PUBBLICITÀ SU FACEBOOK PER GENERARE VENDITE Nel 2017, due terzi del traffico generato verso gli online shop, arriva da facebook, dal quale arrivano l’85% delle vendite. In Italia, il mondo dell’e-commerce cresce giorno dopo giorno, ed ha un valore di circa 31,7 miliardi di euro. I settori più in crescita sono: alimentare +38%, Salute e Beauty +31% e casa e arredamento +29%. Per stare al passo con la crescita, bisogna creare una strategia di Social Advertising, basata sullo studio degli utenti, per ottenere un risultato efficace in termini di vendite e performance. Ci sono due tipi di campagne fondamentali: acquisizione a freddo e retargeting. Il retargeting punta a far visitare i contenuti, del sito eCommerce, più di una volta, utilizzando gli strumenti di Facebook. Tutto ciò si basa su due fattori, Facebook Pixel (sistema di tracciamento dell’utente) e Pubblici personalizzati (sistema di raggruppamento di utenti), e può essere di due tipi, Statico (contenuto unico, indipendentemente dalle azioni degli utenti) e Dinamico (contenuto personalizzato, dipendente dalle singole azione dell’utente).
AKAMAI ACCOMPAGNERÀ LUISAVIAROMA VERSO LA CRESCITA DELL’ECOMMERCE Il retailer del lusso LuisaViaRoma, negli ultimi anni ha registrato una crescita esponenziale del traffico sul sito. Ad oggi viene visitato in media da 2 milioni di utenti unici al mese e genera il 95% dei ricavi dell’azienda, ma essendo impattato da bot, è difficile da distinguere il traffico legittimo da quello generato dai bot. Per questo motivo, l’azienda si è rivolta a Akamai Bot Manager, la piattaforma cloud di delivery più estesa ed affidabile al mondo, pensata per gestire l’impatto dei bot in tutto l’ambiente digitale.
4/5
91
UP & DOWN L E G E N DA Promosso
Bocciato
Rimandato
La nostra rubrica che ha come obiettivo quello di verificare se il sito del franchisor è esaustivo nelle informazioni pubblicate.
P A R K I N G O / w w w. p a r k i n g o . c o m “Entrare nel mondo ParkinGO significa far parte del 1° network di parcheggi aeroportuali in Italia. Il franchising ParkinGO garantisce a ciascun affiliato una serie di vantaggi tangibili ed immediati: la forza e il prestigio di un marchio sinonimo di qualità e professionalità.” Ecco cosa compare nella sezione dedicata all’affiliazione commerciale del marchio, ma oltre ad un form di contatto non troviamo nulla.
I L LY C A F É / w w w . i l l y c a f e . c o m Stilisticamente non male la sezione franchising di Illy Café. Ma carente di contenuti. Spiega molto bene di cosa si tratta, cosa si riconosce, com’è fatto, cosa propone e come funziona la partnership, ma non dà nessuna informazione per quanto riguarda il tipo d’investimento. Ribadiamo che un franchisor dovrebbe cercare di essere più esaustivo possibile fin dalle prime battute, di modo che il potenziale affiliato possa farsi una prima idea della fattibilità o meno.
G O C O P P O L A / w w w. a l d o c o p p o l a . i t “L’azienda nasce nel 1973 dal talento creativo e artistico di Aldo Coppola, un vero innovatore nel mondo dei capelli. Nel 1986 Aldo Coppola jr. imposta la nuova filosofia dell’azienda attraverso l’apertura di nuovi Atelier diretti e l’avvio di una rete franchising, la creazione di un’agenzia di freelancer, il progetto Accademia e la distribuzione dei prodotti a marchio Aldo Coppola.” Oltre a summenzionate informazioni non troviamo granché su come entrare a far parte del mondo Aldo Coppola, se non una brochure ed un indirizzo email.
92
SANDRO FERRONE / w w w. s a n d r o f e r r o n e . i t
Poche le informazioni nella sezione relativa al franchising di questa rete che è lontana “dal cliche dell’atelier che ostenta lusso algido, ciascun negozio in franchising della catena e personalizzato e pensato per essere vissuto, frugato, abitato dal cliente.” Troviamo semplicemente un form di contatto. Far compilare un form con la promessa di essere ricontattati non è sufficiente né può essere l’unico modo per capirne di più.
L A G A R D E N I A / w w w. l a g a r d e n i a . c o m “Da sempre l’esperienza, l’innovazione, lo spirito creativo ed il pensiero dinamico caratterizzano il nostro mondo, rendendoci oggi il punto di riferimento per la bellezza ed il benessere di ogni donna. La nostra visione ci ha permesso di reinventare il concetto di profumeria e l’esperienza di shopping del cliente, fondandola sulla possibilità di vivere la bellezza in modo creativo ed attivo”. Marchio specializzato nella profumeria, La gardenia non presenta una sezione del sito dedicata al franchising ricca di informazioni. Non troviamo nemmeno una indicazione basilare del progetto (investimenti, fee d’ingresso, royalties). Veramente troppo poco per farsi un’idea.
Trasparenza online / I l sito del fra nc hisor è esa ustivo se trov i : • Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulla pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere
• Modalità di affiliazione • Possibilità di porre domande specifiche da parte dei potenziali affiliati • Eventuali zone di preferenza per l’ubicazione delle nuove attività • Presenza di esclusiva di zona • Storia dell’affiliante • Un conto economico medio • Il fatturato minimo conseguibile
93
AGENDA 2018 APRILE 08-09 // T H E F R A N C H I S E E X P O Virginia/ D.C, USA 25-26 // M E D IT E R R A N E A N F R A N C H I S E FA I R Nicosia, Grecia
MAGGIO 18-19 // EXPO FRANCHISING NAPOLI Napoli, Italia 23-24 // M A P I C ITA LI A & M A P I C FO O D & B E V E R AG E Milano, Italia
GIUGNO 19-21 // F R A N C H I S E CO N S U M E R M A R K E TI N G CO N F E R E N C E 2 01 8 Atlanta, USA
Mensile edito da WM Capital Spa Sede Legale: Via Pontaccio, 2 20121 Milano Registrazione Tribunale di Roma n. 620 del 24/12/99
CONTATTI TEL. 02/46.77.81 email: info@azfranchising.com MENSILE - ANNO XX - N. 04 APRILE 2018 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pasquali f.pasquali@azfranchising.it UFFICIO ABBONAMENTI abbonamenti@azfranchising.it STAMPA Arti Grafiche Boccia Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno DISTRIBUTORE PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. 20134 Milano PROGETTO GRAFICO Geko’s Factory S.r.l. - www.gekosfactory.it
È vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti. Questo periodico è aperto a quanti desiderano collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale e, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Ai sensi della legge 196/2003 e successive modifiche l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o di comunicazioni promozionali. Ai sensi degli artt. 7 e 10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta all’Editore WM Capital, via Pontaccio 2, Milano, luogo di custodia della banca dati medesima. WM Capital specializzata nel Business Format Franchising, promuove la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di sistemi franchising in Italia e all’estero. È quotata nel listino AIM di Borsa Italiana dal 2013.
Hanno collaborato con noi: Alessandro Ferrari, Stefania
Giuseppetti, Paolo Fortina, Mirco Comparini, Alessandra Sonnati, Filippo Celoria, Alberto Maria Gaffuri, Mattia Nicoletti, Stefano Pigolotti, Fabrizio Valente, Cristina Corsaro
Verifica con noi l’immagine della tua Azienda e dei Competitor anche sui Social Media. E, come già fanno migliaia di nostri Clienti, su Stampa, Siti Web e Radio-Tv.
IL SOCIAL MEDIA MONITORING SU MISURA
L’ECO DELLA STAMPA S.p.A. www.ecostampa.it Tel 02 748113.1 Fax 02 748113.444 info@ecostampa.it
ABBONATI AD AZ FRANCHISING Direttamente a casa tua 10 numeri di AZ Franchising. Per te al prezzo speciale di € 39,00
Compilare la cartolina in stampatello e spedire, oppure inviare via mail ad amministrazione@wmcapital.it allegando copia del versamento effettuato alle seguenti coordinate: Codice IBAN IT87H 05728 01608 664571456380 intestato a WM Capital Spa presso Banca Popolare di Vicenza. Per maggiori informazioni contattare l’ufficio abbonamenti al numero 02/467781.
Abbonamento a 10 numeri di AZ Franchising a € 39,00 anziché € 53,90
BUONO € 14,90
Gratis in versione digitale per gli abbonati al cartaceo
COMPILA CON I TUOI DATI E SPEDISCI IN BUSTA CHIUSA NOME ___________________ COGNOME ___________________ SOCIETÀ _______________________________________________ VIA/P.ZZA ________________________________________ N° ___ CITTÀ ________________________ CAP __________ PROV. ____ TEL. _______________________ E-MAIL ____________________ PROFESSIONE ________________________________ ETÀ _____ FIRMA DEL TITOLARE ____________________________________
AZ FRANCHISING VIA PONTACCIO, 2 20121 MILANO *Solo chi segnala la propria e-mail riceverà anche la rivista digitale
Acconsento al trattamento dei dati da parte di WM Capital S.p.A. nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali di cui al D. Lgs. 196/03. Ai sensi della legge 196/2003 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o comunicazioni personali. Ai sensi degli artt. 7 e 10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta all’Editore WM Capital, via Pontaccio 2, Milano, luogo di custodia della banca dati medesima.
ENTRA A FAR PARTE DI UN GRUPPO VINCENTE Il tuo talento imprenditoriale a fianco del leader di mercato Sviluppo: Analisi dei bacini di utenza e studio della fattibilità Marketing: Campagne promo-pubblicitarie istituzionali. Promozioni sul Punto Vendita. Progettazione e Realizzazione: Supporto tecnico completo per la progettazione e per il montaggio del negozio. Visual Merchandising: Cura del layout interno, delle vetrine e fornitura di materiali Pop. Informatica: Fornitura di Hardware e Software per la gestione e per l’assistenza on-line del negozio. Formazione: Assistenza all’apertura e servizi dedicati al Punto Vendita . Logistica: Assistenza e flessibilità nel riordino e nel riassortimento durante tutto l’anno attraverso procedure ”on line”. Condizioni Commerciali: A - Merce in Conto Estimatorio, B - Pagamento settimanale del solo venduto C - Margine garantito tutto l’anno, D - Reso dell’invenduto Info Franchising: Reda S.p.A. - tel. 0735 99241 - info@redaretail.com - www.primigi.it
BATA ITALY Tel. 049 899 10 74 bata.franchising@bata.com
Il più grande retailer di calzature al mondo.
IL FRANCHISING DA NOI È “RED”. Bata è un’azienda con più di 120 anni di storia, presente sul mercato mondiale con oltre 5.000 negozi. Oggi in Italia si presenta con il “RED”: un nuovo store concept per una shopping experience unica.
bata.it