MENSILE - TARIFFA R.O.C. POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB ROMA. P. I. 06/10/2020
NUOVE STRATEGIE
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COME VENDERE DI PIÙ E MEGLIO. E CON MENO SFORZO
PIANO TRANSIZIONE 4.0 PER LE IMPRESE: LE INDICAZIONI PER OTTENERE I SOLDI
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I LAVORI DEL FUTURO LA TECNOLOGIA NON PUÒ SOSTITUIRE LA FIGURA DEL CONSULENTE IMMOBILIARE
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EDITORIALE “Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno”. (Steve Jobs)
Cambiare non distruggere. Costruire non demolire. Siamo di fronte ad una svolta epocale, come tante volte è accaduto nella storia dopo crisi economiche o accadimenti dirompenti. C’è sicuramente un precedente per i nostri tempi in passato, uno che era davvero senza precedenti allora. E il pensiero va alla pandemia di influenza spagnola del 1918, subito dopo la Prima Guerra Mondiale. Sicuramente una brutta notizia. Ma la buona notizia è che la cattiva notizia è stata seguita dai ruggenti anni Venti. Come ha osservato Mark Twain: “La storia non si ripete, ma spesso fa rima”. E oggi ci ritroviamo di fronte ad una trasformazione del modo di pensare e di operare. L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni, accelerata dalla pandemia, forte e preponderante rispetto a tutti i settori dell’economia, potrebbe rappresentare un vero driver degno di nota che influenzerà l’assetto produttivo e commerciale del mondo post-pandemico, ma non l’unico. L’online, certamente, è importante nel panorama di un pluralismo distributivo moderno e di un’offerta sempre più multicanale, il commercio elettronico ha riscosso molto interesse nel periodo di lockdown, così come gli eventi multimediali, testimonianza il recente evento on line da noi organizzato “AZ Franchising Experience”, ma questo sicuramente non farà scomparire il tradizionale, anzi contribuirà a rinforzarlo, infatti come abbiamo anticipato prima viviamo in un’epoca dove è necessario cambiare, ma non distruggere. Pensare che la tecnologia possa rappresentare la soluzione unica alla sopravvivenza delle aziende è un po’ azzardato perché le aziende sono fatte anche di conoscenza e di esperienza. Esperienza è una parola comune nella nostra comunicazione sociale. Ma è una parola a cui chiediamo troppo, o troppo poco. In un mondo che ha fatto dell’immediatezza, della rapidità le sue parole chiave, l’esperienza sembra qualcosa di antico, invece nel tessuto imprenditoriale rimane una parola fondamentale per la crescita dell’azienda. L’esperienza è la storia dell’azienda da cui partire e svilupparsi sempre di più. L’esperienza rappresenta il successo dell’azienda e di ogni singolo imprenditore. Questa è la parola chiave per tutti gli imprenditori. Nel franchising diventa fondamentale perché ogni singolo franchisee, per avere successo, non deve fare altro che seguire le linee guida della casa madre e quindi assorbirne l’esperienza e il know how. Spetta però al franchisor supportare ogni singolo franchisee in tutte le sue fasi di crescita: dal momento che decide di affiliarsi fino all’apertura del punto vendita e suo sviluppo. Fino ad oggi si è data grande importanza al consumatore finale, quindi al cliente. Sicuramente questo è un aspetto importantissimo, ma dobbiamo ricordarci che il primo cliente per il franchisor è il franchisee, l’affiliato. È fondamentale, quindi, far leva e concentrarsi sul marketing dell’ascolto del cliente. Quindi sapere cosa è importante per il franchisee e soddisfare le sue esigenze. E su questo concetto vogliamo soffermarci per far leva sui brand e considerare il franchisee come elemento fondante dell’impresa e di conseguenza il cliente finale. Questo sicuramente determina il successo dell’azienda e delle persone che ci lavorano.
Fabio Pasquali Direttore responsabile
Ottobre 2020
FOCUS
16 La moda in leggera ripresa
LA PROPOSTA
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CasaEnergia, il franchising di NoiEnergia
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RE/MAX ITALIA: la forza del network è il network stesso
26 “Ho scelto Primadonna Collection per l’eccellente rapporto qualità/prezzo” 28
Plan Buy®: la nuova filosofia del franchising
30
FourB: telecomunicazioni & information technology a disposizione delle imprese
SPECIALE 34 Il Covid-19 come evento di forza maggiore nei contratti internazionali NUOVE STRATEGIE 40
Vendere di più e meglio. E con meno sforzo
EVENTI 50
L’evento digitale AZ Franchising Experience: valorizzare l’esperienza per sviluppare nuovi business
MARKETING 60
2
“Reels”: la novità di Instagram
MARKETING & CONSUMI
62
L’intelligenza circolare ed il marketing dell’ascolto cliente come elemento fondante dell’impresa 4.0
FINANZIAMENTI
66 Post Covid/19: una nuova politica industriale
NEW CONCEPT
70
Aliexpress: prezzi molto aggressivi e varietà del proprio assortimento
COMUNICAZIONE
74
Video kill the radio star…
FINANZA & LEGALE
78 Attenzione al “consulente spettacolo”
NOTE LEGALI
84
Il decalogo per aspiranti franchisor
RUBRICHE 4
New entry
6
News
14
News comunicazione
42
Le schede
88
Segnalibro
92
Appunti retail
APRE IL PRIMO GO! FISH IN ITALIA La multinazionale tedesca NORDSEE, leader europeo nella distribuzione del pesce, lancia GO! FISH in Italia e apre il primo ristorante presso la food court del centro commerciale Oriocenter di Orio al Serio (BG). L’Italia è il secondo paese scelto dalla società per l’espansione del brand dopo il lancio di GO! FISH a metà dicembre 2019 con il primo ristorante in Belgio, a Wijnegem vicino ad Anversa. Il format giovane GO! FISH nasce con un intento chiaro: servire pesce di altissima qualità in un ambiente informale decorato con elementi vintage ispirati ai diner degli anni ’60 in un’atmosfera arricchita dal fascino della Pop art.
IL GRUPPO LEGO ANNUNCIA L’APERTURA DEL NUOVO LEGO® CERTIFIED STORE A GENOVA L’apertura del LEGO® Certified Store di Genova, nel pieno centro storico del capoluogo ligure si pone come punto di riferimento di tutta la regione, si sviluppa su un unico piano e misura circa 110 mq. Il LEGO Store genovese si inserisce nel piano di espansione di negozi gestiti da Percassi, che ha in programma di aprirne degli altri sul territorio nazionale nel corso dei prossimi anni. Nel LEGO store ligure sarà disponibile tutta la gamma di prodotti LEGO, e permetterà a grandi e piccini di vivere un’esperienza di gioco unica, ricca di grandi novità e sorprese esclusive. Gli elementi “digital”, come il “LEGO Minifigures Scanner”, stupiranno gli amanti dei mattoncini LEGO all’interno dello store.
HELBIZ PARTNER DI INNOVAZIONE E MOBILITÀ SOSTENIBILE DEL NUOVO CAMPUS DI H-FARM Helbiz, leader mondiale nel settore della micro-mobilità, è lieta di annunciare la nuova partnership con H-FARM Campus, polo di innovazione unico in Europa, che prevede la fornitura di oltre 350 monopattini elettrici di ultima generazione per l’utilizzo esclusivo all’interno dei nuovi spazi. Nota da sempre per il suo lavoro nell’innovazione, l’imprenditoria e la formazione, H-FARM inaugura il più grande campus internazionale dedicato a imprenditori, professionisti e studenti. Uno spazio enorme nel Parco Naturale del Sile che si sviluppa su una superficie di oltre 51 ettari di terreno. H-FARM Campus, infatti, è stato progettato per avere un impatto ambientale ridotto al minimo ed è energeticamente autosufficiente per l’85%, caratterista “eco” che ha portato alla collaborazione con Helbiz.
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News. RESTALIA LANCIA IL PROGRAMMA SELF EMPLOYMENT PER SOSTENERE GLI IMPRENDITORI Il Gruppo Restalia, 800 punti vendita nel mondo, dei quali 36 nel nostro paese, scommette sulla ripresa del settore e annuncia una serie di misure straordinarie dedicate al mercato italiano. Il settore della ristorazione è stato duramente colpito dal Covid-19 e l’Italia registra una significativa riduzione delle attività di bar ristoranti e pizzerie. Eppure non mancano segnali di ottimismo. Per la riattivazione del settore, il Gruppo Restalia ha lanciato un programma pensato per tutti quegli imprenditori che vogliano far parte di un’azienda leader, con condizioni uniche e durante un tempo limitato. L’obiettivo è la generazione di nuovi posti di lavoro, sulla scia della creazione di nuove opportunità di business. Restalia, presente in Italia con i brand 100 Montaditos e TGB (The Good Burger), non ha mai smesso in questi mesi di supportare i propri franchisee, grazie a un pacchetto di misure straordinarie per sostenerli durante la crisi generata dal Covid.
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AMERICAN EXPRESS LANCIA SHOP SMALL IN ITALIA
Mario Cifiello, Presidente Coop Alleanza 3.0
MARIO CIFIELLO NUOVO PRESIDENTE DI COOP ALLEANZA 3.0 Il Consiglio di Amministrazione di Coop Alleanza 3.0 ha nominato all’unanimità Mario Cifiello nuovo Presidente della Cooperativa. Mario Cifiello classe 1951, profondo conoscitore del mondo cooperativo e delle sue dinamiche, dal 1974 è impegnato nella cooperazione di consumo. Ha ricoperto nel tempo diversi incarichi di responsabilità, in Coop Emilia Veneto, Coop Adriatica e Coop Italia fino a diventare Presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Reno dal 2014 al 2017 e dallo scorso anno consigliere di amministrazione di Coop Alleanza3.0. Cifiello guiderà dunque la Cooperativa in piena continuità per portare a termine le azioni del Piano di Rilancio.
American Express, leader globale nei servizi e nelle soluzioni di pagamento, da sempre vicina a tutti i piccoli esercenti con cui collabora ogni giorno per valorizzare l’unicità di ogni attività, rinnova il suo impegno nel nostro Paese lanciando Shop Small, un’iniziativa globale che arriva in Italia per contribuire alla ripresa dei consumi e al rilancio delle piccole attività commerciali. L’emergenza Covid-19 ha colpito i commercianti che si trovano ora ad affrontare la sfida della riapertura, e ha rallentato gli acquisti, generando difficoltà negli Italiani nell’approcciare le spese. Un contesto confermato anche dai trend emersi dall’indagine Nielsen Media Italia realizzata con American Express sul territorio italiano che delinea una doppia sfida in cui l’azienda vuole essere presente e attiva, mettendo impegno, strumenti e opportunità a favore dei consumatori, incoraggiandoli a tornare a fare acquisti nelle realtà di quartiere.
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IL FRANCHISING DELLA LONGEVITÀ un'energia mai avuta prima. Tutto questo è il Metodo The Longevity Suite dove, basandoci su un'analisi individuale e personalizzata, lavoriamo a 360 gradi per ridurre l’infiammazione, l’invecchiamento cellulare e promuovere una sana longevità. Sono fiero oggi di poter introdurre al mondo il Metodo Longevity e il Brand The Longevity Suite®️ il progetto che sta rivoluzionando totalmente il modo in cui guardare la propria salute, attraverso un delicato equilibrio tra bellezza esteriore e benessere interiore. Dr. Massimo Gualerzi Direttore Scientifico The Longevity Suite
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Da cardiologo ho iniziato a occuparmi, di come poter migliorare la salute dei miei pazienti, renderli più efficienti e capaci ad adattarsi ai cambiamenti della vita moderna. Dopo oltre 20 anni di ricerca ho perfezionato con il mio Team il Metodo Longevity e il segreto clinico per avere salute e massima energia in qualunque momento della propria vita: la riduzione dei processi infiammatori. Ho creato così una specifica alimentazione in grado di ridurre sensibilmente l’infiammazione, un metodo di allenamento mirato, insegnato ad esercitare la capacità di vivere nel presente in modo più consapevole e introdotto uno dei più potenti antinfiammatori naturali: il freddo. Il risultato di questa sinergia genera in chi lo applica
RIAPRE NOVIGLIO, UNO DEGLI STORE MD PIÙ IMPORTANTI DEL NORD È passato da 999 mq a 1.499 mq, grazie all’ampliamento di tutti i reparti serviti e soprattutto all’aggiunta del reparto pescheria, e riapre in grande stile dopo una ristrutturazione durata solo 5 settimane il punto vendita MD di Noviglio, popolosa cittadina a due passi da Milano. Lo store di Noviglio è il 140° punto vendita diretto MD in Lombardia a cui si aggiungono 39 affiliati. L’insegna MD è accesa su 29 store tra diretti e affiliati nella sola provincia di Milano. Sette ampie corsie e altrettante casse organizzano il percorso d’acquisto mentre lungo il perimetro si susseguono i reparti serviti e i laboratori a vista di panetteria, gastronomia, macelleria e, la grande novità, di pescheria.
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UP DAY INTRODUCE DAYMOBILE POS Up Day, società per azioni che opera nel mercato dei servizi alle imprese e alla persona, presenta DayMobile Pos, l’App per gli esercenti affiliati che consente di leggere e validare in pochi e immediati passaggi ogni tipo di buono pasto Day – cartacei, digitali, con Bar Code e QR Code – in tempo reale, e che supera il concetto di Pos unico recentemente introdotto, portando con sé forte spinta al digitale ed evoluzione per il comparto. Disponibile in maniera gratuita in versione Android o iOs, l’App è una soluzione “leggera” alternativa ad altre proposte più strutturate o integrate a infrastrutture di sistemi di cassa già presenti, rappresentando dunque anche un supporto economico per il rilancio della rete dei partner provati dalla pandemia.
SEI PROPOSTE PER IL FUTURO MODERNO E SOSTENIBILE DELL’OLIO ITALIANO Sei proposte, concrete e operative, per delineare un orizzonte di evoluzione e sviluppo della filiera olivicolo-olearia italiana, gioiello del made in Italy e anello strategico per una transizione in chiave sostenibile del settore agroalimentare europeo: questo il lascito de “Il futuro dell’olio italiano: moderno e sostenibile”, primo Rapporto di respiro trasversale, articolato su tre pilastri – nutrizione e salute, economia e valore, ambiente e territorio – sull’olio extravergine italiano, realizzato dal think tank internazionale The European House – Ambrosetti in partnership con Monini. Lo studio, nella versione integrale, è scaricabile dal sito web Monini https://www.monini.com/it/futuro e dal sito web The European House – Ambrosetti https:// www.ambrosetti.eu/whats-hot/ il-futuro-dellolio-italiano-moderno-e-sostenibile/.
ROSANNA UNGARO È IL NUOVO DIRETTORE MARKETING & COMUNICAZIONE DI RISPARMIO CASA Rosanna Ungaro è stata nominata nuovo Direttore Marketing & Comunicazione di Risparmio Casa, la catena dedicata ai prodotti per la cura della casa e della persona con oltre 100 punti vendita sul territorio nazionale. Nel suo ruolo ha la responsabilità dei team dedicati alla comunicazione, al category management, al brand, al CRM e alla carta Fedeltà, e si occuperà di proseguire il percorso di trasformazione digitale che punta a unire sempre più i canali fisico e digitale. Rosanna Ungaro, classe 1977, un figlio, laurea in Giurisprudenza e un master in comunicazione d’impresa, vanta venti anni di esperienza manageriale nel settore Marketing legato alla grande distribuzione e l’industria di marca. Dopo quattordici anni trascorsi in Rewe Italia, dove ha ricoperto diversi ruoli fino ad assumere la Direzione Marketing, nel 2016 approda in Nielsen come New Business Leader e Global Business Partner per importanti clienti.
Rosanna Ungaro, Direttore Marketing e Comunicazione di Risparmio Casa
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TORINO OUTLET VILLAGE DÀ IL BENVENUTO A VICTORIA’S SECRET Victoria’s Secret (VS), il marchio di lingerie leader nel mondo, noto per le sue sfilate con supermodel quali Candice Swanepoel, Barbara Palvin e Taylor Hill, in partnership con Percassi ha aperto il terzo store italiano con l’assortimento completo del brand, all’interno di Torino Outlet Village. Con quasi quarant’anni di design e innovazione del reggiseno, Victoria’s Secret offre una vasta gamma di collezioni ponendo una particolare attenzione alla vestibilità, allo stile e al comfort delle donne. Victoria’s Secret ha scelto Torino Outlet Village perché, grazie alla sua posizione strategica a soli 10 minuti dalla città di Torino e a meno di un’ora da Milano, il Luxury Outlet è diventato, in solo 3 anni dall’apertura, una vera e propria shopping tourism destination.
NUOVO LOOK PER IL BURGER KING® CANAL GRANDE DI VENEZIA Affacciato sullo storico Canal Grande di Venezia, ai piedi del Ponte degli Scalzi e dentro il bellissimo Palazzo Foscarini Contarini, rinasce il Burger King® Canal Grande, ristorante gestito da Sirio S.p.A., l’azienda italiana leader nella gestione del catering commerciale nel settore ospedaliero e attiva anche nei settori aeroportuale, autostradale, e da poco nella ristorazione nel settore ferroviario. Grazie a un importante investimento e a un’operazione di remodelling, il nuovo Burger King® Canal Grande, che si sviluppa su 3 piani disposti su una superficie complessiva di 260 mq, esalta i dettagli architettonici originari che ben si integrano con il nuovo look più funzionale, in linea con le esigenze del turista e del cittadino veneziano sempre di corsa. Molta attenzione è stata posta anche all’innovazione tecnologica: grazie ai nuovi kiosk digitali, i clienti potranno effettuare le ordinazioni in autonomia, con le funzioni contactless, limitando in questo modo le occasioni di contatto, come previsto dalle nuove norme di sicurezza anti Covid-19.
DELIVEROO, IL BOOM DEI RISTORANTI VIRTUALI: +150% GLI ORDINI Continua la crescita dei Virtual Brand, che festeggiano quest’anno il terzo anniversario dal lancio. I ristoranti virtuali di Deliveroo aumentano di numero, crescono in termini di espansione territoriale e, soprattutto, nel volume degli ordini. Sono 464 infatti, ad oggi, i ristoranti virtuali presenti sulla piattaforma leader dell’online food delivery (+363 rispetto al 2019), distribuiti in 41 città, con una crescita rispetto allo scorso anno del 280%. Lievitano anche gli ordini: quelli effettuati dai ristoranti virtuali disponibili sulla App sono aumentati, negli ultimi 12 mesi, del 150%. Il piatto più ordinato dai Virtual Brand di Deliveroo è il Poke don Chicken di Poké by Daruma a Roma, seguito dalla Ribs di BBQ Ribs & Wings di Milano.
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TeamEQ, PER REINVENTARE L’ORGANIZZAZIONE DELLE AZIENDE IN EUROPA, MEDIO ORIENTE E AFRICA TeamEQ, la piattaforma online di Team Analytics e Team intelligence nata nel 2016 tra Milano, Sylicon Valley e Barcellona per rispondere alle necessità di ecosistemi organizzativi in rapida evoluzione con soluzioni tecnologiche avanzate al servizio delle performance, ha siglato un accordo di partnership con Center for Creative Leadership© (CCL). L’obiettivo è aiutare le aziende in Europa, Medio Oriente e Africa a riformulare i propri paradigmi di leadership, management e team performance grazie alla creazione di servizi di Executive e Team coaching attraverso l’accesso in tempo reale ai dati che “fotografano” i cambiamenti di un’umanità e di scenari che, a causa del Covid-19, sono in continuo e poco prevedibile mutamento.
PEPCO APRE IN ITALIA Ha aperto presso il Centro Commerciale Granfiume Gran Shopping di Fiume Veneto (PN), di cui Svicom cura la gestione e la commercializzazione, il primo punto vendita PEPCO in Italia, dodicesimo mercato, in cui il brand low-cost polacco di abbigliamento e prodotti per la casa, ha deciso di continuare ad espandersi. Si tratta di un importante successo che il team leasing di Svicom Agency ha saputo raggiungere grazie alla capacità di cogliere sempre nuove opportunità da parte di retailer italiani ed esteri, nonostante le difficoltà dovute all’acuirsi della crisi sanitaria che ha interessato il nostro Paese nei mesi scorsi.
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News Comunicazione. COCA-COLA HBC ITALIA E COMPAGNIA DEI CARAIBI INSIEME PER LA DISTRIBUZIONE DI TEQUILA CORRALEJO Coca-Cola HBC Italia, principale produttore e imbottigliatore di bevande a marchio Coca-Cola in Italia, annuncia di aver siglato una partnership con Compagnia dei Caraibi per la distribuzione sul mercato italiano di Tequila Corralejo. Il distillato 100% agave Super Premium, prodotto in Messico nel Guanajuato, verrà distribuito sul mercato nazionale nelle tre diverse referenze: Corralejo Blanco, Corralejo Reposado e Corralejo Añejo. “Siamo estremamente soddisfatti di entrare nella categoria della tequila con un marchio di grande qualità come Corralejo e della collaborazione avviata con Compagnia dei Caraibi” - commenta Maria Antonella Desiderio, Premium Horeca & Spirits BU Director di Coca-Cola HBC Italia.
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101CAFFE’: AL VIA LA PRIMA CAMPAGNA PUBBLICITARIA NAZIONALE “Scegli il tuo gusto!” è lo slogan che firma la comunicazione della prima campagna pubblicitaria nazionale di 101CAFFE’, in onda sull’emittente televisiva LA7. “Scegli il tuo gusto” perché nei negozi 101CAFFE’ si trova la più ampia gamma di caffè e bevande in cialde e capsule, grani e macinati, per tutte le macchine da caffè, una connotazione che rende il marchio unico al mondo, per i suoi prodotti al passo con le nuove tendenze di consumo e per i suoi format sempre più innovativi. La campagna è stata realizzata dall’agenzia creativa milanese AmikAj. Lo spot è stato girato nel negozio 101CAFFE’ di Torino, all’interno di uno dei più importanti Mall della città, una location ideale per le dimensioni e le caratteristiche necessarie ad effettuare le riprese, guidate dalla magistrale regia di Max Mellano.
EVERLI DICE ADDIO ALLE COMPLESSITÀ DELLA SPESA CON LA NUOVA CAMPAGNA FIRMATA PICNIC A pochi mesi dall’annuncio del cambio di nome e dal progetto di riposizionamento aziendale, Everli (ex Supermercato24) - il marketplace leader della spesa online in Italia – affida all’agenzia milanese PicNic la sua prima campagna di comunicazione su scala nazionale. La campagna ha l’obiettivo di trasmettere la mission aziendale di Everli: garantire a chi si affida alla piattaforma un’esperienza di totale serenità, prima, durante e dopo la spesa. I due soggetti della campagna – uno maschile e uno femminile – sono ritratti rispettivamente in due situazioni ipoteticamente critiche: il primo ha ospiti a cena e non ha fatto la spesa, la seconda si sta godendo un momento di tranquillità nonostante il frigo sia completamente vuoto. Ma entrambi i protagonisti non sembrano affatto preoccupati, appaiono anzi sorridenti e rilassati, perché sanno di avere la soluzione: Everli, il servizio di spesa online.
Gli scenari di mercato così come gli atteggiamenti dei consumatori sono cambiati profondamente
LA MODA IN LEGGERA RIPRESA A luglio e agosto di quest’anno, il 62% delle aziende ha evidenziato un calo rispetto alle entrate degli stessi due mesi del 2019. Il 22% ha registrato una stabilità ed un 16% un incremento
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el mese di agosto si allenta la morsa che aveva stretto in una spirale drammatica le vendite nel post lockdown e arriva qualche segno di ripresa con una chiusura a totale mercato del -11.9%. Un risultato migliore rispetto al -28% registrato in luglio e al -27% dei primi sette mesi sullo stesso periodo 2019, in buona parte dovuto al posticipo dei saldi in agosto, che non è, comunque, stato sufficiente a riequilibrare i fatturati sul progressivo. Il totale dell’ultimo trimestre segna -22,8%. Queste le principali evidenze registrate dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY, che non devono però fare abbassare la guardia, in quanto la vera cartina di tornasole saranno i prossimi mesi con la ripresa delle attività scolastiche, la fine della cassa integrazione, le incognite sul recovery fund e l’incertezza del futuro, che potrebbero portare a una nuova ondata negativa sia in termini sanitari sia economici. Agosto fa segnare anche un netto recupero nell’abbigliamento e accessori con -7% rispetto al -30% di giugno e luglio, grazie come già accennato ai saldi e a una maggiore mobilità degli italiani durante le ferie. Questo permette alla categoria peggio performante durante il lockdown (marzo-maggio 2020 con -83%) di recuperare in parte grazie ad agosto attestandosi al -23,7% sull’ultimo trimestre. Il progressivo sull’anno rimane comunque pesantissimo con un -38%. Comunque gli scenari di mercato così come gli atteggiamenti dei consumatori sono cambiati profondamente con il covid-19. Per questo, Federazione Moda Italia-Confcommercio con World Capital ha voluto dare una fotografia della situazione pre-covid, nel Fashion & High Street Report il 2019, in collaborazione con Osservatorio Acquisti Nexi, Global Blue e CCIAA di Milano. Secondo i dati del sondaggio di Federazione Moda Italia sull’andamento delle vendite nel settore moda nei mesi di luglio e agosto di quest’anno, il 62% delle aziende ha evidenziato un calo rispetto alle entrate degli stessi due mesi del 2019. Il 22% ha registrato una stabilità ed un 16% un incremento. Il calo medio registrato è del 17% con posizioni più critiche nei centri delle grandi
città, che hanno sofferto di più rispetto alle periferie, ai centri minori ed alle località turistiche, dove si è registrata qualche soddisfazione. LA SPESA DEI TURISTI STRANIERI
Il 2019 ha visto un importante flusso di turisti extra UE verso l’Italia e di conseguenza un incremento dello shopping tourism. Le vendite nel settore fashion hanno registrato una crescita del 14% in quantità e del 7% in valore, con uno scontrino medio pari a 802 € (+7% rispetto al 2018). Secondo i dati di Global Blue per Federazione Moda Italia, il 28% degli acquisti degli stranieri viene fatto dai turisti provenienti dalla Cina, seguiti dai russi (12%), dagli americani (+11%), da sud coreani (+5%); con clienti dei Paesi del Golfo (+5%), giapponesi (+4%) e svizzeri (+3%) in forte crescita rispetto all’anno scorso (+42%). A Milano si concentrano gli acquisti tax free (34%), seguono Roma (20%), Firenze (10%) e Venezia (6%) e le altre località (16%) e gli outlet (14%). Spostandoci sulla spesa turistica registrata nel 2019, riscontriamo che lo scontrino medio più alto viene emesso a Venezia per un valore pari a 1.126 €. Segue Milano con 1.098 €. A Roma lo scontrino medio è di 925 € e a Firenze 826 €. Rispetto all’anno precedente, notiamo un incremento nelle vendite del settore fashion agli stranieri e nei valori dello scontrino medio, rispettivamente del +16% e del +10%. Il maggior consumatore del Made in Italy nelle boutique milanesi proviene dalla Cina (33%), segue poi la Russia (11%), gli Stati Uniti (8%), i Paesi del Golfo (7%), Hong Kong (4%) e altre nazionalità (38%). A Roma prevalgono gli acquisti dei turisti cinesi (28%), seguono quelli russi (10%) e degli americani (14%). A Firenze sono cinesi (27%) e americani (25%) gli amanti degli acquisti made in Italy, così come a Venezia: cinesi (34%) e americani (17%). Quanto all’andamento delle vendite nel mercato interno, il 2019 si è chiuso, secondo i dati dell’Osservatorio Acquisti NEXI per Federazione Moda Italia, con 22,6 miliardi di euro di acquisti di prodotti di moda effettuati dagli italiani con carte di credito.
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Il franchising è una risposta molto democratica della moda italiana per poter offrire più marche per ognuno, anziché una marca per tutti
ITALIAN FASHION: PER RIPARTIRE È NECESSARIO CREARE FIDUCIA E POTERE D’ACQUISTO
Intervista a Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Rimettersi in marcia sarà possibile attraverso l’innovazione, i servizi, la comunicazione e, soprattutto, la formazione, perché vendere moda oggi richiede, oltre al bagaglio di competenze ed esperienze del passato, anche nuovi skill”
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Come immagina il futuro della moda italiana dopo il Covid- 19? Quali le priorità?
Renato Borghi
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l comparto retail, già influenzato dalla concorrenza del web è una tra le principali vittime del Covid-19. Per far riprendere il settore servono contributi a fondo perduto e una liquidità pronta e veloce, oltre ad una necessaria riforma fiscale, per la tenuta del mercato. Le banche devono poi essere al servizio di tutti coloro che fanno impresa e non soltanto di chi può già permetterselo. Resta, infine, quanto mai urgente una seria riflessione sui tempi della moda e sui rapporti di filiera, nell’interesse superiore del ‘Made in Italy”’. Ad affermarlo è Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio.
“La moda sta affrontando a livello globale un momento di grande difficoltà: la crisi economica in atto, acuita dalla pandemia e dal prolungato stop alle produzioni e alle forzate chiusure dei negozi, ha visto l’Italia, con le sue produzioni di qualità ed artigianali, gli stilisti, le collezioni, le fashion week, le manifestazioni fieristiche internazionali e la distribuzione, rivestire un ruolo di primo piano nel dibattito sul futuro del fashion. Stiamo vivendo tre grandi evoluzioni: l’ammodernamento anche digitale degli store fisici, l’ampliamento dei canali d’acquisto online tra e-commerce, marketplace e social network, la sostenibilità con una particolare attenzione all’impatto etico-ambientale su tutta la filiera. Ne è esempio, il ripensamento dei tempi della moda in un’ottica “slow”, tema peraltro avviato durante il covid da Giorgio Armani, con un ritorno a ritmi più consoni alle modalità di consumo. In questo contesto, però, il retail soffre e le nostre stime prevedono una perdita complessiva di 15 miliardi di euro di consumi nel nostro settore a fine anno, che potrebbe comportare la chiusura definitiva di 17 mila punti vendita in Italia con conseguente ricaduta su 35 mila addetti”. Quali potrebbero essere le strategie economiche da adottare per rimettersi in marcia?
“Rimettersi in marcia sarà possibile attraverso l’innovazione, i servizi, la comunicazione e, soprattutto, la formazione, perché vendere moda oggi richiede, oltre al bagaglio di competenze
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moda, se non altro per le specificità tridimensionali del negozio, relazionali e di servizio “su misura”, che possono offrire particolarmente le imprese più piccole e vicine al cliente”. Una soluzione potrebbe essere l’online. Potrebbe essere un modo per ripartire e aumentare i numeri?
ed esperienze del passato, anche nuovi skill. In questo contesto i giovani possono rappresentare un’opportunità per le aziende e un’occasione per le nuove generazioni. Il retail deve puntare su nuovi servizi, tenendo anche conto delle innumerevoli informazioni di qualità che hanno gli operatori commerciali sui propri consumatori. Nessun CRM può possedere e nessun algoritmo potrà elaborare una tipologia di informazioni del genere. Naturalmente è indispensabile che tornino a crescere di giri i due motori: il sentimento, il clima di fiducia e il potere d’acquisto attraverso la crescita del reddito disponibile netto, che non dipendono dalle scelte degli imprenditori, ma da fattori esterni economici e geopolitici. Pensiamo, però, che un futuro ci sarà sempre per il dettaglio
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“L’online certamente è importante nel panorama di un pluralismo distributivo moderno e di un’offerta sempre più multicanale. Il commercio elettronico ha riscosso molto interesse nel periodo di lockdown, ma pensare che un canale di vendita, seppure innovativo e in costante crescita a doppia cifra, possa rappresentare la soluzione per ripartire, mi sembra azzardato per il settore della moda che vive di emozioni date dalla prova e dal contatto fisico con il prodotto. Piuttosto, il ‘revenge spending’, cioè la rivincita della voglia delle persone dopo il lockdown di comprare e di relazionarsi con altre persone, dopo tante connessioni solo online, potrebbe essere l’eredità positiva che ci ha lasciato questa pandemia per far rivivere le nostre città. Per far riprendere il settore, dunque, dobbiamo cercare di far rivivere i nostri centri, promuovendo gli acquisti nei negozi sotto casa e di fiducia che rappresentano l’anima delle città e contribuiscono a valorizzare le relazioni sociali, illuminare animi e strade, dare decoro e pulizia a
vie e piazze, offrendo servizi innovativi ed ancor sempre più su misura, unitamente alla consueta qualità, cordialità e professionalità. Più insegne illuminano i nostri centri e più aumentano flussi e ne guadagna l’attrattività e la vitalità dei luoghi".
imposta del 30% ai prodotti rimasti invenduti a causa del Covid”.
In che modo lo Stato dovrebbe sostenere il settore?
“Il comparto delle catene e dei brand in franchising riveste una buona fetta della torta della distribuzione commerciale italiana, superando il 40% dei diversi canali di vendita. Un ruolo importante soprattutto nella fascia di prezzo medio bassa che può però subire il contraccolpo del processo di downsizing avviato dall’online. In Italia, comunque, la presenza di negozi multibrand di qualità è in grado di assicurare un pluralismo distributivo e una scelta più ricca rispetto al resto del mondo dove la concentrazione di catene è superiore. Insomma, mi sembra una risposta molto democratica della moda italiana per poter offrire più marche per ognuno, anziché una marca per tutti”.
“Le nostre imprese chiedono di fare impresa, non carità. Le misure nei decreti “Cura Italia”, “Liquidità” e “Rilancio” sono state una risposta d’emergenza e di sussistenza. In particolare, quelle che abbiamo chiesto a gran voce, come l’estensione della cassa integrazione al commercio al dettaglio ed anche ad aziende con un solo dipendente e del FIS alle imprese del commercio da 5 addetti; contributo a fondo perduto nel mese di maggio; liquidità senza merito creditizio con restituzione a 10 anni per importi fino a 30mila euro; proroga dei versamenti contributivi e fiscali al 30 settembre con possibilità di rateizzazione del 50% nel 2021; annullamento del saldo 2019 e acconto IRAP; credito d’imposta del 60% per le locazioni commerciali e del 30% all’affitto di azienda; la soppressione clausole di salvaguardia che avrebbero comportato l’aumento dell’IVA; l'attenzione per i pagamenti degli avvisi bonari e ai titoli di credito. Non parlo dell’indennizzo di marzo e aprile di 600 euro perché è sembrato perfino offensivo. Un momento straordinario, però, esige risposte straordinarie. Per rilanciare la nostra economia serve una visione di medio-lungo termine: servono investimenti in innovazione e infrastrutture; occorre una vera riforma fiscale; è utile far ripartire i lavori pubblici. Sburocratizzare dovrà poi essere la parola d’ordine per il sistema delle imprese perché è assurdo che un’impresa italiana debba impiegare 30 giornate lavorative all’anno per assolvere agli adempimenti fiscali; occorrono infatti 238 ore l’anno, circa 100 ore in più (pari a 13 giornate lavorative) rispetto alla media dei Paesi dell’Area Euro. Auspichiamo, infine, di veder premiati i nostri sforzi, con l’estensione al commercio dell’art. 48-bis della legge di conversione del ‘DL Rilancio’ sulla svalutazione dei magazzini, che prevede la concessione di un credito di
Che peso economico hanno i brand in franchising e il franchising in genere nell’intero comparto moda?
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Per diventare il fornitore di luce e gas della tua città
CASAENERGIA, IL FRANCHISING DI NOIENERGIA L’affiliato deve soprattutto avere una caratteristica basilare e fondamentale: essere innamorato del proprio territorio. Persone sveglie, dinamiche, coraggiose, pronte ad abbracciare il cambiamento in atto nel settore energia ed esserne protagoniste del proprio futuro
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l format CasaEnergia è stato lanciato nel 2019 a maggio presso la fiera Expo Franchising a Napoli, dopo gli esempi positivi dei punti pilota di Biancavilla nel 2018 e di Terlizzi nel 2019. La proposta commerciale di NoiEnergia ha un obiettivo molto ambizioso: creare una nuova categoria, quella di un negozio di prossimità che venda una nuova relazione con il mondo dell’energia. Da NoiEnergia l’affiliato è un partner, non un cliente. Questa è l’essenza e la filosofia del brand. Con NoiEnergia l’affiliato non è un intermediario ma il fornitore di
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Luce e Gas del territorio. Il format CasaEnergia va a completare una lacuna nel mercato, quella della presenza di un professionista serio, qualificato, conosciuto, vicino, che sia il referente, sempre vicino durante tutta la relazione con il cliente, nella comprensione del mondo luce e gas. Un grande vantaggio di entrare a far parte di CasaEnergia, dato il lancio, è rappresentato dai bassi costi di ingresso e dalla possibilità di scegliere l’area in cui operare. In questi 4 anni di lavoro il brand ha creato: • Un nuovo luogo fisico per essere in contatto,
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I Dati del franchising Anno di lancio del franchising – 2019 Pdv diretti – 3 Pdv affiliati – 5 Fee d’ingresso – 5.000 Royalties – 300 Capitale necessario – 16.000 Personale necessario – 1 Fatturato medio annuo – 60.000 nel primo anno, 90.000 dal secondo • Formazione – Accesso alla piattaforma NoiAcademy • Esclusiva di Zona – Si • • • • • • • • Saverio Bufi, Direttore Commerciale NoiEnergia
CasaEnergia; • Due nuove categorie lavorative, quella del consulente professionista dell’energia e quella del negozio di prossimità; • Un nuovo modo di vivere l’energia. Non essere uno dei tanti, non essere un semplice affiliato, diventa imprenditore: “Pensa Differente!”. L’INVESTIMENTO
L’investimento iniziale previsto è di circa 16.000,00 euro; I break even è previsto tra il decimo ed il dodicesimo mese di attività, attesi bassi costi di gestione quotidiana dell’attività. Se l’affiliato sfrutta la consulenza offerta dagli esperti di NoiEnergia, sulla finanza agevolata si può ottenere fino al 50% a fondo perduto dell’investimento. CARATTERISTICHE E REQUISITI DELL’AFFILIATO
L’affiliato deve soprattutto avere una caratteristica basilare e fondamentale: essere innamorato del proprio territorio. Solo se si prova profonda gratitudine per il proprio paese, per le proprie tradizioni, per i luoghi, si potrà funzionare in CasaEnergia. Questa emozione è alla base del concetto di affiliazione, è alla base della progettazione del
Metodo NoiEnergia, è alla base della strategia di marketing e commerciale dell’azienda. Persone sveglie, dinamiche, coraggiose, pronte ad abbracciare il cambiamento in atto nel settore energia ed esserne protagoniste del proprio futuro. Commerciali nel settore dell’energia che vogliano fare il salto di qualità, giovani alla ricerca di lavoro, imprenditori (amministratori, agenti immobiliari, piccoli costruttori, Caf e commercialisti) di settori affini interessati a completare il proprio portafoglio, animati dalla curiosità, dalla determinazione e dalla resilienza. Positivi, proattivi ma soprattutto innamorati del proprio paese. Entrare in NoiEnergia significa unirsi a un’azienda innovatrice del settore! Il focus del settore dell’azienda è stato spostato dal prodotto al processo di vendita mettendo realmente al centro di tutto il cliente. Dappertutto si trovano offerte, offerte e ancora offerte; NoiEnergia ha analizzato il percorso di acquisto del cliente, nel settore della vendita di luce e gas, e ha innovato il processo di vendita, facendosi guidare da quelle che sono le necessità e i bisogni reali del cliente stesso.
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Per il 2020 risultati in controtendenza per RE/MAX Italia
LA FORZA DEL NETWORK È IL NETWORK STESSO Intervista a Dario Castiglia, CEO & Founder della filiale italiana del più grande gruppo immobiliare in franchising. “Il mattone, da sempre considerato dagli italiani un bene rifugio, sarà sicuramente un catalizzatore della liquidità”
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on un fatturato aggregato di 29,45 milioni di euro messo a segno nel primo semestre 2020 e un fatturato aggregato annuo stimato di 90 milioni, RE/MAX Italia prevede per l’anno in corso un incremento del giro d’affari complessivo del 12,5% rispetto al 2019. Dati in controtendenza rispetto a quanto rilevato dall’Osservatorio Nomisma che nel 2° Rapporto sul mercato immobiliare 2020 preannuncia una contrazione importante delle transazioni immobiliari per effetto di un allunga-
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mento dei tempi di vendita e di una riduzione di compravendite e prezzi. QUALI, DUNQUE, I FATTORI CHE DETERMINANO IL SENTIMENT POSITIVO DI RE/MAX ITALIA?
Secondo Dario Castiglia: “L’attività del network di RE/MAX Italia non si è mai interrotta sfruttando il periodo di massima emergenza sanitaria per il recruitment e la formazione della rete. Il 4 maggio, anche grazie alle nostre iniziative di sen-
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unico franchisee (il broker RE/MAX) fanno capo gli agenti immobiliari, consulenti che partecipano a costi e ricavi in modo uguale, trattenendo la maggior parte delle provvigioni (anche fino all’85%) in rapporto ai propri risultati. Chi entra in RE/MAX, entra in un team internazionale, dinamico e vincente, capace di offrire un’ampia gamma di servizi, applicando al meglio i principi di specializzazione e diversificazione. PERCHÉ SCEGLIERE DI AFFILIARSI A RE/MAX? Dario Castiglia, CEO&Founder RE/MAX Italia
sibilizzazione, siamo stati tra le prime attività a tornare operative, portando a compimento trattative già in progress”. QUALI I KEY POINT SU CUI SI BASANO LE PREVISIONI DI RE/MAX PER IL 2020?
“Lo scenario attuale - prosegue Castiglia - fotografa un mercato immobiliare in fermento. Il mattone, da sempre considerato dagli italiani un bene rifugio, sarà sicuramente un catalizzatore della liquidità”. La domanda si sta orientando verso piccoli tagli prediletti come investimento e tri e quadrilocali per famiglie che manifestano la necessità di spazi abitativi più confortevoli. Qui entra in gioco il ruolo sempre più fondamentale degli agenti immobiliari, percepiti non più solo come professionisti a cui affidarsi, ma anche come facilitatori del processo di vendita/acquisto a fronte delle attuali esigenze in fatto di distanziamento sociale. Secondo RE/MAX Italia, dunque, nonostante una complessiva contrazione del mercato immobiliare, ci sarà una maggiore percentuale di clienti che si affideranno agli agenti immobiliari altamente skillati, professionali e dotati delle ultime tecnologie per gestire le compravendite con agilità e in massima sicurezza. Nel primo semestre 2020 andamento crescente per RE/MAX Italia anche in ambito di reclutamento, con un +3,5% di nuove agenzie e un +13% di nuovi agenti semestre su semestre, con una previsione di aumento degli affiliati del 20% su base annuale. Sono sempre di più, infatti, gli imprenditori che scelgono RE/MAX ed il suo modello di business, che basa la sua forza sulla formula dello studio associato, per aprire la loro impresa e offrire ad un sempre maggior numero di professionisti la possibilità di operare in una squadra vincente. Ad un
Il modello RE/MAX, permette di creare economie di scala e assicura agli agenti strumenti tecnologici e di marketing all’avanguardia, oltre ad un portafoglio di immobili già disponibili, anche a livello internazionale, che aiutano i nuovi affiliati fin dalla fase di start up a creare un’attività di successo. “Non siamo unici come network immobiliare, ma siamo unici per quello che facciamo e per quello che offriamo ai nostri affiliati”, spiega Dario Castiglia. “Abbiamo affrontato numerose sfide, ponendoci a volte anche degli obiettivi ambiziosi, che ci hanno portato oggi ad occupare una posizione di rilievo nel mercato immobiliare. Molte cose sono cambiate in 45 anni, e noi siamo sempre stati al passo con l’evoluzione del settore. Ciò che non si è mai modificato è il nostro principio di base: attrarre i migliori agenti e broker, e supportarli in modo che possano fornire un ottimo servizio ai loro clienti”. Per questo RE/MAX è l’immobiliare numero 1 al mondo”. QUALE FUTURO PER GLI AGENTI IMMOBILIARI?
“Certamente ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo dell’intermediazione immobiliare: cambierà il rapporto tra agenti e consumatori, puntando su una consulenza sempre più mirata. Inoltre, il fai da te sarà penalizzato perché, per gestire al meglio i contatti tra persone, sarà sempre più necessario l’intervento dell’agente immobiliare che avrà sempre più il ruolo di property finder”, illustra Castiglia. “In prima battuta saranno i nostri agenti a visitare le case con le dovute dotazioni, per poter poi presentare agli acquirenti solo una selezione mirata, laddove possibile sfruttando l’utilizzo di tecnologie come virtual tour, realtà aumentata, formulari editabili online e firma a distanza”.
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La Casa Madre è sempre presente fin dalla fase di start up
HO SCELTO PRIMADONNA COLLECTION PER L’ECCELLENTE RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO Intervista a Antonio Lo Presti, titolare del punto vendita Primadonna Collection in via Etnea a Catania: “Trovo sia un forte brand molto conosciuto, di conseguenza si ha la possibilità di usufruire della notorietà della Casa Madre e quindi ti dà la possibilità di aumentare il fatturato”
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seguenza si ha la possibilità di usufruire della notorietà della Casa Madre. Per me questo è molto importante in quanto vado a proporre un prodotto che ha già una sua visibilità e valore. Un altro elemento che mi ha fatto decidere di affiliarmi a Primadonna Collection è sicurante il rapporto qualità prezzo del prodotto che trovo sia eccellente”. In che modo la Casa Madre lo ha sostenuto?
Antonio Lo Presti
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a lavorato da sempre nel mondo del turismo ed organizzazione di eventi, ma, poi, nel 2014 entra, per la prima volta, in contatto con un mondo a lui sconosciuto fino a quel momento: il franchising. Allora decide di aprire un negozio in franchising di un noto brand nazionale. Circa cinque anni fa, invece, entra in contatto con Primadonna Collection e resta subito affascinato e sorpreso tanto da voler aprire un negozio. Oggi, Antonio Lo Presti, è titolare del punto vendita Primadonna Collection in via Etnea a Catania.
Quali sono state le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere Primadonna Collection?
“La Casa Madre è stata sempre presente quindi assistenza a 360 gradi. Inoltre, nella fase di start up, c’è stata la presenza costante di un’area manager che per me è stata fondamentale per avviare in modo corretto la mia attività”. È necessario seguire dei corsi di formazione? Se si su quali aspetti...
“La formazione è scontanta per mezzo dell’area manager, mentre è importante seguire tutte le comunicazioni che arrivano dall’azienda”. Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato
“Di essere molto selettivo sulla scelta del personale”. I suoi progetti futuri...
“Per il momento, considerato il particolare periodo, sono molto concentrato per portare avanti l’attività dei nostri negozi ed essere molto presente per curare in modo preciso e puntuale i nostri clienti”.
“Trovo sia un forte brand molto conosciuto, di con-
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Un Metodo americano e una qualità tutta italiana
PLAN BUY® LA NUOVA FILOSOFIA DEL FRANCHISING È al servizio di chi vuole acquistare la casa che sogna, tutela gli interessi dell’acquirente realizzando la casa che da solo non avrebbe immaginato, fa vivere l’esperienza d’acquisto con sicurezza e serenità e garantisce vantaggi per gli affiliati
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omprare la propria casa ideale è un processo importante e delicato, oltre che un investimento molto serio. PLAN BUY® è il primo e unico metodo adottato da un network di professionisti selezionati (consulenti immobiliari, finder, progettisti e imprese), che assistono e supportano chi cerca la propria casa dei sogni e infine forniscono l’abitazione ideale personalizzata su misura, consegnata chiavi in mano entro il budget di spesa pre-
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visto per l’acquisto. La differenza, nel risultato di una casa PLAN BUY®, sta nel metodo di origine statunitense, che è stato portato in Italia da Global Plan Real Estate llc., inizialmente come servizio agli investitori stranieri interessati al nostro patrimonio artistico-architettonico. Questo modello, ormai collaudato da anni dal brand statunitense, permette di non chiedere alcuna fee d’ingresso e royalties mensile all’affiliato.
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Ma in cosa consiste il franchising di PLAN BUY®, e quali sono i vantaggi per gli affiliati?
Due aspetti distinguono il franchising PLAN BUY®: 1. Il Master Advisor PLAN BUY® Affiliato non deve investire capitale per ottenere ottimi risultati economici. 2. PLAN BUY® procura i Clienti, con le azioni promozionali svolte dal brand. Quindi l’obiettivo degli affiliati, supportati dalla continua formazione PLAN BUY®, non è attrarre i Clienti ma bensì offrire loro un servizio e un prodotto di livello e qualità non reperibile diversamente sul mercato. È la combinazione della reputation di alto tenore del brand PLAN BUY®, insieme alla sua azione promozionale, che garantisce il flusso regolare e crescente di clientela. Inoltre, il marchio e il metodo PLAN BUY®, adottato dai professionisti affiliati di alto livello, con l’offerta di servizi e prodotti top, fanno sì che i clienti desiderino e cerchino una casa PLAN BUY® per la sua qualità e quindi siano felici di riconoscere direttamente a quest’ultima, la fee per servizio di supervisione e controllo qualità del metodo dei professionisti affiliati, i quali a loro volta fattureranno allo stesso cliente le loro prestazioni. Questo modello, ormai collaudato da anni dal brand statunitense, permette di non chiedere alcuna fee d’ingresso e royalties mensile all’affiliato. I VANTAGGI PER L’AFFILIATO
Grazie a questa semplice struttura l’affiliato può fruire dei seguenti vantaggi: afflusso regolare di Clientela, proveniente dalle azioni promoziona-
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li PLAN BUY®; nessuna fee d’ingresso; nessuna royalty periodica; nessun altro tipo di costo di struttura e di sede (formazione, pubblicità, software, ecc… sono disponibili gratuitamente); formazione di alto livello e continuativa; un team di professionisti di supporto, ognuno specializzato nelle specifiche aree. La formazione iniziale prevede l’assistenza continua affiancati da un Tutor. Mediamente un nuovo affiliato, dopo sei mesi di formazione, è autonomo nell’erogazione delle prime fasi dei servizi fino alla raccolta della proposta di acquisto di una casa PLAN BUY® da parte del Cliente. LA CONVENIENZA DI AFFILIARSI A PLAN BUY®
Il primo anno di affiliazione, l’utile, al netto delle imposte e versamenti previdenziali, varia e dipende dalle capacità del neo affiliato, partendo da un minimo di €/anno 20.000. Tuttavia, mediamente si aggira tra €/anno 24.000/28.000. Dopo il primo anno, a seconda delle capacità e dell’impegno del Master Advisor PLAN BUY® affiliato, l’utile medio può facilmente crescere a €/anno 33.000, anche se gli utili possono crescere senza limiti. I bravi Master Advisor PLAN BUY® possono giungere ad utili netti pari a €/anno 42.000/50.000. Mediamente dopo un anno di formazione e tirocinio nella Head Area di Torino e dopo il benestare di PLAN BUY®, l’affiliato può avviare la propria attività di Master Advisor PLAN BUY® in una delle città previste dal piano di sviluppo PLAN BUY® (Torino, Milano, Roma, Bologna, Firenze).
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Oltre 12.000 aziende hanno scelto FourB per la qualità dei servizi offerti
TELECOMUNICAZIONI & INFORMATION TECHNOLOGY A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE
Intervista a Ivan Sarcina, CEO FourB SPA: “oggi, puntare sulla digitalizzazione della propria azienda è un passo fondamentale sia per rendere più semplici i processi aziendali, sia per allargare il bacino di utenza migliorandone il dialogo e rendendolo più immediato”
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ad avere successo. Questo ci ha consentito di far emergere dei leader. Grazie ai nostri valori, partendo nel 2009 con soli 10.000 euro di risorse finanziarie disponibili e 4 collaboratori, siamo oggi una realtà di 5 società organizzate intorno ad una Holding che è diventata una SPA, operanti in vari settori dalle Tlc all’IT fino al settore dell’eyewear e dell’ottica, con 14 sedi, 10 negozi, 200 persone che collaborano al nostro fianco ed un fatturato di 13 milioni di euro previsto per il 2020”. A parlare è Ivan Sarcina, CEO FourB SPA, una realtà imprenditoriale solida, dinamica ed in costante crescita, operante nei settori delle Telecomunicazioni & Information Technology. Oggi, più che mai, che posto occupa la Telecomunicazione & l’Information Technology nel business aziendale? Ivan Sarcina, CEO FourB SpA
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alori e convinzioni appropriati sono la base per riuscire ad esprimere le nostre positive intenzioni nel modo piu’ eff icace…”. Questa citazione di Robert Dilts esprime molto bene i valori e principi del brand. “Alla stregua di questo insegnamento abbiamo sempre cercato di aiutare le persone a credere in sé stesse e a riconoscere il valore di quello che fanno. Abbiamo dato fiducia ai nostri collaboratori portandoli a migliorare le proprie potenzialità e
“Fino a poco tempo fa L’IT e le TLC, in modo specifico, venivano considerati un surplus dalle aziende, e la spesa ad essi destinata veniva annoverata semplicemente tra le voci di costo (to save money) su cui risparmiare. Ma è importante avere consapevolezza come oggi non sia più così. Le TLC e l’IT rappresentano un’opportunità per le aziende, avendo un enorme impatto su processi e organizzazione aziendale, possono contribuire in modo rilevante a creare efficienza e ad incrementare la produttività. Basti pensare allo sviluppo di un e.commerce, per il quale il valore di connettivi-
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tà, infrastruttura informatica e le capacità di rendersi visibile in rete rappresentano probabilmente la parte più importante del modello di business, spesso anche più dei prodotti offerti. Le voci di spesa nei settori TLC e IT sono da considerarsi un investimento per un’azienda, (e non più un “how to save money”), e l’affidabilità dei servizi, cosi come i nuovi scenari che offrono, sono fondamentali per il successo della propria attività”. Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri clienti. E quali sono i vostri maggiori clienti di prestigio?
“Nell’ambito TLC&ICT parlare di offerta oggi comporterebbe elencare una vasta numerica di
soluzioni e servizi. Volendo semplificare direi che possiamo rappresentarla con 3 semplici concetti. Noi proponiamo: velocità (nel trasferimento dati e nelle comunicazioni) agilità (con soluzioni avanzate che consentono di ottenere e trattare dati e informazioni) sicurezza (per la tutela dei propri dati e dei dispositivi). Detto ciò i nostri servizi spaziano dalle soluzioni tradizionali di telefonia mobile e fissa, alle soluzioni IOT e ICT più avanzate come Infrastruttura in Cloud, Mail&Collaboration, soluzioni Digital e APP dedicate al delivery, al Retail, allo SmartWorking etc… Solo per citarne alcune: Soluzioni di Fleet Management: dedicate al controllo delle flotte aziendali; Soluzioni di Asset Tracking: per tracciamento e controllo beni aziendali; WorkForce Security: per la sicurezza dei lavoratori che prestano servizio fuori dall’azienda o dagli orari di lavoro standard; Smart Temperature: per il monitoraggio da remoto di temperatura e umidità etc… Oltre 12.000 aziende hanno scelto la nostra realtà per i servizi di telecomunicazioni. Ne citiamo alcune: Roncato, Discovery Channel, Agusta MV, Michael Kors, Caredent, Deichmann, Farmaceutici Ciccarelli, la lista sarebbe comunque lunga”. E i vostri partner?
“Il nostro principale partner è Vodafone. All’interno di tale rapporto citiamo anche le collaborazioni continuative con Microsoft, Google, Apple, Samsung, LG, Huawei”. 14 sedi, 10 negozi e 200 collaboratori distribuiti in tutto il Nord Italia. È previsto un ulteriore piano di sviluppo nell’imminente futuro? E in che modo?
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“La nostra attività principale ha avuto una enorme crescita nel corso degli ultimi anni, questo ci ha consentito di poter destinare parte delle risorse, sia finanziarie sia umane, nello sviluppo di altre iniziative e ci ha consentito di diversificare il business. La nostra crescita non si ferma. Lato telecomunicazioni abbiamo acquisito recentemente un’azienda storica di Milano (Effetre srl), nel mese di luglio abbiamo avviato 2 nuovi store di Ottica a marchio NAU! ed il terzo aprirà a breve. Siamo in procinto di lanciare un portale WEB con marchio registrato Italia5G. L’obiettivo è offrire visibilità a servizi e applicazioni innovative disponibili per il mercato B2B. Sarà come una bussola: un metodo per facilitare gli imprenditori ad orientarsi nella scelta delle soluzioni più idonee messe a disposizione da Start Up innovative e nel contempo una vetrina che consenta alle stesse di descrivere in modo semplice ed efficace caratteristiche e benefici dei servizi offerti”. Sicuramente stiamo vivendo una nuova era digitale. Quanto è importante la tecnologia per le PMI. E quali saranno le novità utili per lo sviluppo e l’ottimizzazione dei processi aziendali?
“Negli ultimi anni stiamo assistendo a un cambiamento pazzesco del mondo dell’imprenditoria. Complice di ciò, la nuova era digitale che ci stiamo
trovando ad affrontare. È infatti impossibile paragonare le aziende di pochi anni fa, con quelle che conosciamo oggi. La parte più importante in questo cambiamento spetta alle tecnologie, che svolgono un ruolo ormai primario all’interno di qualsiasi PMI. Oggi, puntare sulla digitalizzazione della propria azienda è un passo fondamentale sia per rendere più semplici i processi aziendali, sia per allargare il bacino di utenza migliorandone il dialogo e rendendolo più immediato. Il 5G sarà senz’altro la maggiore novità. Ha il potenziale per migliorare notevolmente le prestazioni delle reti di comunicazione e può quindi essere utilizzato per sviluppare nuovi servizi e fornire nuove soluzioni prima impensabili. Ciò aiuterà le aziende a migliorarsi in termini di efficienza e qualità e offrirà loro nuovi scenari di business. Le aziende potranno accedere facilmente a nuovi mercati o potranno usufruire di prestazioni professionali erogate secondo differenti forme rispetto a quelle attuali. Sarà comune che alcune funzioni aziendali si trovino dall’altra parte del mondo, come per un chirurgo sarà possibile praticare un intervento a distanza. In sostanza si potrà usufruire di servizi e offrirli ovunque in modo facile e veloce”.
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Interi settori industriali sono stati chiusi per legge, come alberghi, bar, ristoranti, palestre, scuole, accademie ribaltando situazioni economiche consolidate
IL COVID-19 COME EVENTO DI FORZA MAGGIORE NEI CONTRATTI INTERNAZIONALI Vediamo cosa succede in Italia e in altri Paesi in merito a: la sospensione degli adempimenti; l’estensione o eliminazione delle scadenze contrattuali; la rinegoziazione del contratto di Federico Vasoli*
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l Covid-19 ha rappresentato per innumerevoli imprese, in ogni angolo di mondo, l’impossibilità di adempiere, in tutto o in parte, alle proprie obbligazioni contrattuali. Molte fabbriche sono state chiuse, cosa che ha impedito la trasformazione di materie prime, la fabbricazione di prodotti, la consegna di beni. Molti cantieri sono stati sospesi. Molte persone hanno dovuto lavorare da casa, cosa che ha impedito l’accesso ad uffici e documenti non disponibili sui propri computer, così come la prestazione in forma specifica (si pensi alle rappresentazioni artistiche e teatrali, alle riunioni che per legge devono tenersi con la partecipazione fisica di soci, sindaci, amministratori, ovvero alle ispezioni di infrastrutture). Interi settori industriali sono stati chiusi per legge, come alberghi, bar, ristoranti, palestre, scuole, accademie. Centinaia di migliaia di persone hanno dovuto osservare periodi di quarantena in apposite strutture, che non necessariamente consentono lo svolgimento da remoto del lavoro. Molti affari sono sfumati, piani di sviluppo sono stati ridimensionati o abbandonati del tutto. Gli aiuti pubblici sono arrivati - se sono arrivati - in ritardo e non sono stati sufficienti a bloccare la crisi di liquidità. Tutto questo ha comportato inadempimenti contrattuali a catena: beni non pro-
dotti o non consegnati, servizi non resi, pagamenti ritardati o non effettuati del tutto. La colpa? Del Coronavirus, ovviamente. Ma quanto il Coronavirus ha valenza giuridica nei contratti, soprattutto in quelli internazionali? Sarebbe semplicistico attribuire alla pandemia il valore di evento di forza maggiore, che dunque giustifica l’inadempimento contrattuale, ma prima è essenziale analizzare che cos’è un contratto internazionale e prendere ad esempio alcuni ordinamenti chiave. Per prima cosa, il contratto, che, nei limiti delle norme imperative, è “legge tra le parti” e, secondo l’ottima definizione italiana è “l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale” (art. 1321 del codice civile italiano). Si è usi pensare che un contratto sia quel noioso documento, scritto in piccolo, con termini complicati, lungo magari decine di pagine. Ebbene, non è così. O, meglio, non è solamente così. Anzi, senza accorgercene, concludiamo molti contratti ogni giorno, con un click sullo smartphone, o banalmente quando acquistiamo un caffè al bar. Certe formalità sono richieste dalla legge, affinché il contratto sia valido ed efficace (si pensi all’acquisto di un immobile o alla cessione di un
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pacchetto di azioni), ma, in generale, un contratto si può concludere anche solo verbalmente. Questo naturalmente comporta delle insidie, perché, nel momento in cui alcuni termini dovessero essere poco chiari e le parti si trovassero in disaccordo e magari demandassero la controversia ad un giudice, le prove scritte sarebbero essenziali, soprattutto per chi, come un giudice o un arbitro, scevro dal contesto nel quale il contratto ha avuto origine, non ha piena contezza delle vicende. Naturalmente, un contratto scritto deve essere scritto bene e idealmente deve includere tutte le pattuizioni tra le parti (allegati, termini e condizioni generali, addenda etc.). Tra le prove scritte naturalmente compare anche la clausola di forza maggiore. Inoltre, le clausole scritte soccorrono l’interprete e le parti, quando si tratta di individuare quale legge si applica e qual è il foro competente in caso di disputa, in particolar modo, appunto, nei contratti internazionali, ossia quei contratti dove le parti appartengono a ordinamenti diversi o dove gli effetti del contratto hanno luogo altrove. La portata del diritto internazionale, infatti, è assai limitata, o, meglio, a fronte di numerosi trattati
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e tentativi (a volte riusciti anche in maniera eccellente) di armonizzare il diritto, in buona sostanza la legge è faccenda domestica ed espressione della potestà statale. Non esiste, se non per accordo tra gli Stati, una regola unica che valga per tutti. Pertanto, è essenziale determinare tanto quale sia la legge di quale Stato che si applica al caso concreto, quanto quale sia il foro competente, ossia l’organismo giurisdizionale preposto a dirimere la controversia. Evidentemente ordinamenti diversi danno una definizione diversa, ammesso che la diano, della forza maggiore e organismi giurisdizionali diversi interpretano in maniera diversa tale definizione. Pertanto, se il Covid-19 possa rappresentare un’esimente dell’adempimento dipende da almeno quattro fattori: (i) introduzione di norme speciali che affrontino il tema; (ii) presenza di norme che, pur non affrontando nello specifico l’inadempimento contrattuale imputabile alla pandemia, possano essere applicate al caso concreto; (iii) definizione di forza maggiore; (iv) volontà delle parti. Non potendo evidentemente esaminare tutti gli ordinamenti mondiali, può aiutare la sommaria distinzione tra ordinamenti di Common Law, os-
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sia di derivazione inglese, e ordinamenti di Civil Law, ossia di derivazione europea continentale. Gli ordinamenti di Common Law pongono maggiore enfasi sul contenuto del contratto e sui precedenti giurisprudenziali. In generale, nei Paesi di Common Law, come l’Inghilterra o Singapore, citati non a caso, in quanto ordinamenti d’elezione per contratti internazionali, rispettivamente in Occidente e in Asia-Pacifico, la legge non fornisce una definizione di forza maggiore, ma è in realtà presente l’istituto giuridico della frustration. La frustration è un accadimento esterno che rende l’adempimento contrattuale impossibile o sostanzialmente diverso dalla volontà delle parti. L’istituto esiste a prescindere dalla previsione di una clausola contrattuale in tal senso, clausola che sarebbe invece di forza maggiore. Per questo motivo, affinché la parte che intenda farvi affidamento possa invocare la frustration, sono richiesti requisiti piuttosto stringenti: • l’evento deve accadere dopo la stipulazione del contratto; • il contratto non deve prevedere nulla in tal senso; • l’evento non deve essere causato, nemmeno da
omissione, dalle parti e non può essere prevedibile; • l’evento deve cambiare la sostanza dei diritti e doveri contrattuali, in modo tale da (i) rendere impossibile l’esecuzione del contratto, oppure (ii) rendere una previsione contrattuale essenziale totalmente diversa da quanto voluto dalle parti, oppure (iii) rendere il contratto totalmente diverso da quanto voluto dalle parti e dunque: • l’evento deve essere permanente, non rappresentare un mero inconveniente o un onere ulteriore. La forza maggiore, invece, è una pattuizione contrattuale che può, per questo motivo, trovare applicazione anche in casi dove la frustration, stanti i suoi requisiti stringenti, non sarebbe invocabile. Naturalmente, la clausola di forza maggiore deve essere valida ed efficace. Sia nel caso di frustration, sia nel caso di evento di forza maggiore, l’inadempimento è scusato, con l’ulteriore importante differenza che, nella seconda ipotesi, le parti possono prevedere un ampio ventaglio di conseguenze all’inadempimento (dilazione dell’obbligazione, doveri di informazione, collaborazione e mitigazione, cessazione degli ef-
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/ SPECIALE /
fetti del contratto etc.), che in genere l’istituto della frustration non contempla. Da una superficiale lettura delle condizioni per l’applicabilità della frustration nei Paesi di Common Law, appare abbastanza evidente che la pandemia di Covid-19 molto a fatica rientri nella definizione di questo istituto: da anni assistiamo al regolare verificarsi di fenomeni epidemici causati da altri coronavirus (quindi l’evento poteva essere prevedibile); ci si augura che la pandemia venga meno in tempi rapidi, quindi soggetti previdenti che hanno messo in atto contingency plans, hanno potuto resistere per alcune settimane o persino alcuni mesi a questo come ad altri shock transitori; certe prestazioni, soprattutto nel mondo dei servizi, eseguibili anche da casa, possono comunque essere espletate, e così via. Quanto alla forza maggiore, è necessario esaminare l’esatto dettato della clausola contrattuale. Soccorrono dunque, elementi di fatto e norme ad hoc. A Singapore, per esempio, Il COVID-19 (Temporary Measures) Act, in vigore dal 7 Aprile 2020 per un periodo di sei o dodici mesi (secondo l’andamento della pandemia) introduce sgravi ed
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esimenti all’inadempimento di determinate obbligazioni di determinati contratti, se l’impossibilità è causata direttamente dal COVID-19, purché i contratti siano stati stipulati prima del 24 marzo 2020: viene, per esempio, innalzata la soglia del fallimento, per cui le imprese possono continuare ad operare, anche se tecnicamente sarebbero fallite. In combinato disposto con la norma citata vanno lette le altre misure introdotte dal legislatore di Singapore a seguito dell’esplosione della pandemia: esso ha varato ben quattro budget nei primi sei mesi del 2020, che hanno incluso sostegni diretti a famiglie, datori di lavoro, lavoratori, disoccupati etc.. Per esempio, uno dei budget prevede che le agevolazioni concesse ai locatori ricadano immediatamente a favore dei conduttori, consentendo così la riduzione o la dilazione del pagamento dei canoni. A Malta, invece, Paese di Civil Law, ma con importanti contaminazioni di Common Law, come peraltro in quasi tutti gli altri ordinamenti, è stato sospeso il traffico aereo e sono stati introdotti divieti di assembramenti che hanno comportato la chiusura forzata di cinema, teatri, scuole, ristoranti, club etc..
/ SPECIALE /
Lì, come altrove, i blocchi imposti dalla legge hanno reso impossibile, nei settori coinvolti, l’adempimento delle obbligazioni contrattuali. A proposito di Paesi di Civil Law, giova ricordare come in alcuni di essi, in particolare quelli di tradizione socialista, come il Vietnam, danno una definizione di forza maggiore, come evento non di caratterizzazione contrattuale, bensì simile alla frustration, seppure con caratteristiche meno stringenti e contemporaneamente più vaghe e dunque soggette ad interpretazione, ossia come evento impossibile da prevedere e impossibile da rimediare, una volta che le misure necessarie per prevenirlo o per limitarne la portata sono state adottate. Se il Covid-19, richiamate le considerazioni di cui sopra sulla sua prevedibilità, sulla possibilità di adempiere a prescindere da esso, sulla diligenza per cui tutte le precauzioni del caso sono state adottate, è considerabile come evento di forza maggiore, che vi sia o non vi sia una definizione legislativa in tal senso, nei Paesi di Civil Law, come il menzionato Vietnam, la Svizzera
o l’Italia, allora sono possibili almeno tre immediate conseguenze, ossia (i) la sospensione degli adempimenti; (ii) l’estensione o eliminazione delle scadenze contrattuali; (iii) la rinegoziazione del contratto, se questo non prevede già una clausola di forza maggiore dettagliata che contempli le conseguenze della forza maggiore stessa. In conclusione, il Covid-19 non può essere in generale considerato evento di forza maggiore o frustration tale da scusare l’inadempimento, ma il preciso dettato di contratti validi ed efficaci e l’introduzione di norme ad hoc possono ribaltare tale interpretazione.
*Avvocato, managing partner dello studio di consulenza legale e tributaria dMTV, con sedi a Singapore, Malta e Vietnam
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/ N U O V E S T R AT E G I E /
Come elevare il fatturato aziendale fino al +80%...
VENDERE DI PIÙ E MEGLIO. E CON MENO SFORZO Il libro di Giuliano De Danieli insegna a costruire un sistema di vendita replicabile da chiunque e fornisce una codifica, fase-per-fase, di tutta la trattativa, mettendo al venditore il “pilota automatico” fino alla chiusura
C
aro Venditore, Caro Imprenditore, mi chiamo Giuliano De Danieli e all’interno di questa controversa presentazione... ho intenzione di rivelare un metodo semplice ed economico per costruire
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(o ricostruire) un sistema di vendita che sia in grado di moltiplicare le vendite ed incrementare il tasso di fatturato aziendale. In modo semplice ed immediato, senza doversi improvvisare indovini in grado di
/ N U O V E S T R AT E G I E /
“IL VENDITORE BAMBINO” di Giuliano De Danieli
Il primo libro in Italia che insegna a costruire un sistema di vendita replicabile da chiunque e fornisce una codifica, fase-per-fase, di tutta la trattativa, mettendo al venditore il “pilota automatico” fino alla chiusura. (Nessuna esperienza di vendite richiesta!). si tratta di una sorta di guida passo-passo, fase-per-fase... La via più breve e collaudata per imparare a gestire tutte le difficoltà di
vedere ologrammi, colori del carattere o strane matrici che schematizzano la personalità del cliente... Andando ad applicare un sistema ingegnerizzato ed analizzato frase-per-frase per chiudere le trattative in maniera costante e replicabile. Superando (anzi, addirittura anticipando) una ad una le obiezioni dei clienti ed eliminando tutti i momenti di stallo o i “ti faremo sapere”... che stanno bloccando le vendite della maggior parte delle attività italiane. Grazie a questa semplice codifica, ho già permesso a più di 4.100 venditori ed imprenditori italiani di: 1. Accelerare tutto il processo di vendita, adottando un sistema ingegnerizzato e replicabile – anche da chi avesse ZERO esperienza nella vendita... 2. Uscire dal tunnel del “ci devo pensare...” – e iniziare a sbloccare finalmente le vendite come un fiume in piena… 3. Vedere il proprio interlocutore dall’interno e scovare i suoi desideri/paure inconfessabili… (sarà come riuscire ad avere la vista a raggi x!) 4. Localizzare esattamente a che punto i venditori si trovano all’interno della trattativa - per
una trattativa, anche per chi non abbia mai venduto nemmeno uno spillo, prima di leggere questo libro. Ecco perché è un libro per tutti: non importa quale prodotto si venda o in che settore... Non importa se le vendite dell’azienda sono bloccate da anni... Magari a causa di un sistema di vendita inefficace – o inesistente... Oppure a causa di venditori inesperti... Che non sanno cosa rispondere ai clienti – e così li offrono su un piatto d’argento direttamente alla concorrenza. Gli stalli e le obiezioni del nostro interlocutore non saranno più un problema... E le vendite inizieranno ad impennarsi e a raggiungere il livello che sognavamo il giorno in cui abbiamo aperto la nostra attività. Questo non è un libro su “come diventare ricchi”, ma i venditori e gli imprenditori che stanno già mettendo in pratica il metodo, svelato al suo interno, stanno guadagnando sicuramente più denaro di mai prima d’ora – e in tempi molto più brevi di quanto loro stessi potessero immaginare... https://www.ilvenditorebambino.it
calcolare con certezza matematica quando è il momento di spingere sull’acceleratore e chiudere il contratto… 5. Comprendere i desideri più inconsci dei clienti... e farli diventare il centro della trattativa attraverso la tecnica del “focus” (attenzione: i desideri inconsci sono differenti da quelli superficiali e sono molto più potenti!) 6. Individuare con precisione chirurgica quali tasti premere per abbattere il cosiddetto “muro della diffidenza”, che impedisce al venditore di raggiungere la fiducia del cliente... 7. Determinare le leve su cui fare più forza per riuscire ad ottenere fino a 9 chiusure su 10… In poche parole, li ho aiutati ad imparare a vendere di più e meglio. E con meno sforzo. Rivelando loro un sistema di vendita che gli permettesse di elevare il fatturato aziendale fino al +80%... In tempi molto più brevi di quanto fossero riusciti ad ottenere fino ad allora, studiando altri manuali e seguendo corsi di formazione differenti.
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/ LE SCHEDE /
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
pag. 43
Anytime Fitness
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Piazza Italia
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Helbiz
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Piazza Italia Kids
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Igi&Co
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Portobello
pag. 44
Mammina
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Primigi
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NaturHouse
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Primadonna Collection
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Noi Energia
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RE/MAX
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor
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/ LE SCHEDE /
FITNESS / WELLNESS Ragione sociale: Anytime Italia s.r.l. - Indirizzo: Viale Monte Santo 1/3 - Anno di fondazione: 2002 - Anno partenza franchising: 2016 (in Italia) - Punti vendita diretti: 1 - Punti vendita affiliati: 36 - Punti vendita (estero): oltre 4.700.
SERVIZI DI NOLEGGIO Ragione sociale: Helbiz Italia Srl - Indirizzo: Milano, via Amedeo d’Aosta n.5 - Capitale Sociale Euro 120.000,00 - C.F., P.IVA 10512880963 - N. iscrizione registro imprese di Milano: MI – 2537054 - Anno di fondazione: 2017 - Anno partenza franchising: 2020 - Location gestite direttamente (Italia): 6 - Location gestite direttamente (estero): 7
COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA: 500-800 MQ BACINO DI UTENZA: 30.000 ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: CENTRO STORICO - CENTRO URBANO PROVINCIA PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 4 RISORSE (2 FULL TIME + 2 PART-TIME) ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA INVESTIMENTO INIZIALE DA: € 200.000 FATTURATO MEDIO ANNUO: ND
COSA OFFRIAMO Un modello innovativo che ha rivoluzionato il mercato: nato nel 2002 negli USA, oggi Anytime Fitness è l’unico franchising operativo in tutti i continenti ed è la catena del fitness che cresce più velocemente al mondo. Presente in 37 paesi, con più di 4.700 centri aperti ed oltre 5 milioni di iscritti a livello globale. Il format di affiliazione offre un servizio di altissimo livello al partner, supportandolo in ogni fase dell’attività attraverso un’assistenza continuativa, attenta e professionale. Anytime Fitness rappresenta una vera e propria opportunità per il futuro, un investimento ad alto rendimento e rischio contenuto.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO: SI ROYALTIES: SI DURATA DEL CONTRATTO 6+5 (IN ANNI):
Alessio Marconato 02/49537611 email: sales@anytimefitness.it web: www.anytimefitness.it
SUPERFICIE MEDIA DEL MAGAZZINO (IN MQ): DA 80 A 180 MQ A SECONDA DELLA FLOTTA BACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 40.000 ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: CITTÀ TURISTICHE, CITTÀ D’ARTE, CITTÀ CAPOLUOGO DI PROVINCIA PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): DA 3 A 5 FIGURE A SECONDA DELLA FLOTTA ESPERIENZA NEL SETTORE: NON NECESSARIA INVESTIMENTO INIZIALE DA: 40.000€ + ADATTAMENTO DEPOSITO FATTURATO MEDIO MENSILE: DA 19.000€ A 45.000€ A SECONDA DELLA FLOTTA
COSA OFFRIAMO Ci rivolgiamo a imprenditori locali nel settore della sharing economy e partner desiderosi di mettersi in un gioco con un business green, allegro, divertente e sostenibile. Offriamo tutta l’assistenza e la tecnologia indispensabile per gestire al meglio una flotta che varia da 100 fino a 200 monopattini.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
40.000€ (FLOTTA 100 MONOPATTINI); 60.000€ (FLOTTA DA 150 MONOPATTINI); 80.000€ (FLOTTA DA 200 MONOPATTINI)
ROYALTIES:
8% (100 MONOPATTINI); 10% (150 MONOPATTINI); 12% (200 MONOPATTINI)
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
3
email: franchise@helbiz.com web: https://helbiz.com/franchise
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/ LE SCHEDE /
CALZATURE, ABBIGLIAMENTO CALZATURE E ACCESSORI ED ACCESSORI
MAR LA O
Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Indirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 - Montefiore dell’Aso (AP) - Anno di fondazione attività: 2002 - Anno di partenza del franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 160 152
Ghivizdi fon- Punti ti ven ero): 2
SERVIZI DI RISTORAZIONE Ragione sociale: Waterfront Srl - Indirizzo: Via Partenope, 15 80121 Napoli - Anno di fondazione: 2014 - Anno partenza franchising: 2020 - Punti vendita diretti: 4
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO
Q
MO)
A DO-
AL
FORMAT RISTORAZIONE RAPIDA
SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
DA 50 A 100
BACINO D’UTENZA:
DA 10MILA A 50MILA ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
ADDETTI DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
INVESTIMENTO INIZIALE DA: 100.000€
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 5.000/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO: 500.000€
SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): DA 70 A 100 BACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 50.000 ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: CENTRI COMMERCIALI E PRINCIPALI VIE COMMERCIALI PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 5 ESPERIENZA NEL SETTORE: NON NECESSARIA
FORMAT PIZZERIA E CUCINA
COSA OFFRIAMO
IALE
Prodotto Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’ope ning del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con invio di sms e dem ai clienti fidelizzati.
ori per e preo nella o e arsonale rchandirect clienti li.
COSA CHIEDIAMO
SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): DA 200 A 300 BACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 50.000 ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: PRINCIPALI VIE COMMERCIALI, CENTRO CITTÀ, LOCALITÀ TURISTICHE PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 8 ESPERIENZA NEL SETTORE: GRADITA INVESTIMENTO INIZIALE DA: 300.000€ FATTURATO MEDIO ANNUO: 900.000€
FIDEJUSSIONE BANCARIA:
¤ 50.000
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
LEASING
FEE D’INGRESSO:
NESSUNA
ROYALTIES:
NESSUNA
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
6
COSA OFFRIAMO Mammina nelle sue due declinazioni, format ristorazione rapida e pizzeria e cucina genuina è il luogo dove riscoprire i sapori genuini della cucina di casa, o meglio, della casa di una mamma napoletana. Offriamo una formazione completa da Academy, software gestionali e di controllo, la selezione dei migliori prodotti e fornitori per un servizio ottimale a beneficio di affiliati e clienti finali.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO: 25.000€ (FORMULA RISTORAZIONE RAPIDA); 40.000€ (PIZZERIA CON CUCINA)
Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it
ROYALTIES:
5% DEL FATTURATO NETTO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
Responsabile Franchising +39 333 666 6622 email: franchising@mammina.com web: www.mammina.com
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CHEDE /
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
NUTRIZIONE E DIETETICA
izzo : Via partenza iretti: 31 kclub: 20
VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, MERCATO LIBERO DA SOLE, LENTI A CONTATTO, LIQUIDI E Noi SOLUZIONI, ACCESSORI Ragione sociale: Energia srl - Indirizzo: C.so Vito Fornari,
Ragione sociale Naturhouse S.r.l. - Indirizzo: Sede legale Via F. Fellini, 6 - 44122 Ferrara - Anno di fondazione attività: 1986 - Anno di partenza franchising: 1997 - Punti vendita diretti: 47 52 - Punti vendita affiliati: 406 418 - Punti vendita affiliati all’estero: 1.688 - Punti vendita diretti all’estero: 200
163, 70056 Molfetta BA - Anno di fondazione: 2014 - Anno Ragione sociale: NAU Spa - Indirizzo: S. e2 P. Mazpartenza franchising: 2019 - Punti vendita via diretti: - Punti zucchelli, 7 - 21043 Castiglione Olona (Va) - Anno di vendita affiliati: 4+6 in- apertura. fondazione attività: 2004 - Anno di partenza del franchising: 2007 - Punti vendita totali: 167 - Punti vendita CERCHIAMO diretti: 91 - PuntiCOSA vendita affiliati in Italia: 60 - Punti vendita all’estero: 16
COSA CERCHIAMO
0
TADINI/ LI
/ LE SCHEDE /
SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): 60
PUNTO VENDITA:
A PARTIRE DA 20
BACINO D’UTENZA:
ALMENO 5.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
ZONA COMMERCIALE ALTA PEDONABILITÀ
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
1/2
UBICAZIONE OTTIMALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 2
INVESTIMENTO INIZIALE:
A PARTIRE DA ¤ 10.000
ESPERIENZA NEL SETTORE: RICHIESTA RICHIESTA ESPERIENZA NEL SETTORE:NONNON
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 120.000/360.000
INVESTIMENTO INIZIALE DA: CIRCA 4 16.000€ PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): FATTURATO MEDIO ANNUO: 70.000€
COSA CERCHIAMO
BACINO DI UTENZA: 30.000 PERSONE 80/100 MQ PUNTO VENDITA: UBICAZIONE OTTIMALE: SEMICENTRALE, ALTA PERCORRIBILITÀ E VISIBILITÀ, 70.000 ABITANTI (MINIMO) BACINO D’UTENZA: FACILITÀ DI PARCHEGGIO
DA ¤ 5.000 A ¤ 10.000 FATTURATO MEDIO COSA ANNUO:OFFRIAMO AL MQ, IN RAPPORTO ALL’UBICAZIONE DEL PV E CRM commerciale, software di DEL fatturazione, di pagaBACINO DIservizi UTENZA
Investimento iniziale minimo, alta redditività, know how gestionale consolidato e di successo, formazione pre-apertura e assistenza commerciale continuativa, prodotti esclusivi con zona in esclusiva, settore in crescita esponenziale.
mento, manuale operativo, l’innovativa app noicommunity, la certificazione noiacademy, formazione ed affiancamento commerciale, workshop commerciale, tool di mktg automaCOSA OFFRIAMO tion, servizi di marketing digitale, il metodo Noienergia – metodo di acquisizione strumenti di marketing offline, ufUn supporto ampioclienti, che va dalla comunicazione e marficio tecnico supporto e commerciale, strumenti keting, alla di ricerca del operativo personale e alla formazione. Indi referral marketing, servizio clienti, back office di supporto vestiamo il 5% del fatturato sulle persone nel nostro operativo commerciale, gestione pagina facebook, servizi di centro die formazione, dove organizziamo corsi mirati mediadei manager, brand report, prodotti extraed utility (calasocial formare venditori completi, preparati entusiadaie,Il climatizzatori, manutenzione caldaie in bolletta, etc.), sti. mix della formazione prevede sia delle giornate in aula, conapertura, approfondimenti specifici e(content tecniche di vendi roadmap teaser inaugurazione fotografico ta, che giornate negozio, dove neo assunti vengono e strategia digital in di promozione, coni contributo spese a caaffiancati dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposi rico di Noienergia). zione un supporto dedicato per scegliere la miglior location. COSA CHIEDIAMO
COSA CHIEDAMO FEE D’INGRESSO:
NO (C’È SOLO UN CANONE ANNUALE DI AFFILIAZIONE DI ¤ 600)
ROYALTY:
NO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
¤ 100.000
INVESTIMENTO INIZIALE:
COSA OFFRIAMO
CENTRI STORICI DI CITTÀ O CENTRI COMMERCIALI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI
FEE D’INGRESSO: ROYALTIES: FEE D’INGRESSO:
COSA5.000€ CHIEDIAMO 300€ ROYALTY ¤ 10.000MENSILE
DURATA DEL CONTRATTO 5 ROYALTY: (IN ANNI): DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
Raffaello Pellegrini Num. verde: 800 090 532 / Fax: 0532-906699 e-mail: franchising@naturhouse.it web: www.naturhouse.it
5% 5, RINNOVABILE A SCADENZA SENZA ULTERIORI COSTI
Chiara Gadaleta +39 392 7993 773 email: franchising@noienergia.com web: www.noienergia.com/franchising-noienergia Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it
49
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HEDE /
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
ABBIGLIAMENTO VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto CampanoACCESSORI di Nola, Lotto D1 LIQUIDI E SOLUZIONI, - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993
STA, TA, TO, O, e leazioSORI SORI
1997 418 .406 MazMazdita no di o di lfranfranendita ndita Punti Punti
ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - Punti vendita diretti con reparto kids: 150 - Punti vendita affiliati con reparto kids: 103 106 - Punti vendita affiliati all’estero con reparto kids: 39 40
- 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita Ragione sociale: NAU Spa - Indirizzo: via S. e P. Mazdiretti: 161 161 160 -- Punti Punti vendita vendita affiliati affiliati in in Italia: Italia: 126 83 - Punti zucchelli, 7 - 21043 - Castiglione Olona (Va) 125 - Anno di vendita affiliati all’estero: 48 55 fondazione attività: 2004 50 - Anno di partenza del franchising: 2007 - Punti vendita totali: 167 - Punti vendita COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO diretti: 91 - Punti vendita affiliati in Italia: 60 - Punti vendita all’estero: 16 PUNTO VENDITA:
A
MO) O)
À IDI DI SIONI IONI
DA 300 A 1.200
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO DA 20.000 ABITANTI IN SU
DA 20.000 ABITANTI IN SU
UBICAZIONE OTTIMALE: PUNTO VENDITA:
BACINO D’UTENZA: ESPERIENZA NEL SETTORE:
CENTROMQ COMM.LE/PARCO COMM.LE/ 80/100 STAND ALONE/CENTRO STORICO 70.000 ABITANTI (MINIMO) NON RICHIESTA
UBICAZIONE OTTIMALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
CENTRI STORICI DI CITTÀ IN BASE AL BUDGET O CENTRI COMMERCIALI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI
INVESTIMENTO INIZIALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:
2 2 300/MQ PERARREDI GLI ARREDI ¤ 280/M € 300/M PER E LUCI NON RICHIESTA
FATTURATO MEDIO ANNUO: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
€ DA € 2.000 2.800 A € 3.500 AL M ¤ 3.500/MQ 4
2
¤ 100.000 COSA OFFRIAMO OFFRIAMO
FATTURATO MEDIO ANNUO:
emarmarne. Ine. Innostro E ostro mirati NE mirati ntusiatusianate ate inin vendi endi - ngono gono sposi posi - ior loor lo-
PUNTO VENDITA:
150/250 MQ
BACINO D’UTENZA:
20.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
2 + TITOLARE
INVESTIMENTO INIZIALE:
Q2 PER ARREDI E LUCI 280/MQ € 300/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA € 2.000 2.800 A € AL 3.500 € 3.000/3.500 MQAL M2
PUNTO VEN
UBICAZION
ESPERIENZ
PERSONAL (COMPRES
INVESTIME
FATTURATO
DA ¤ 5.000 A ¤ 10.000
Formula conto vendita con AL Margine Fisso e garantito MQ, IN RAPPORTO ALL’UBICAZIONE PV E in ogni fase commerciale e reso totale delleDEL rimanenze DEL BACINO DI UTENZA finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettagliato e relativo progetto strutturale. Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. COSA OFFRIAMO Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali. Un supporto ampio che va dalla comunicazione e marketing, alla ricerca del personale e alla formazione. InCOSA CHIEDIAMO COSA CHIEDIAMO vestiamo il 5% del fatturato sulle persone nel nostro centro di formazione, dove organizziamo corsi mirati NON RICHIESTA FEE D’INGRESSO: a formare dei venditori completi, preparati ed entusiasti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate in NON RICHIESTE ROYALTY: aula, con approfondimenti specifici e tecniche di vendi DURATA DEL CONTRATTO 5 5 ANNIi RINNOVABILI ta, che giornate in negozio, dove neo assunti vengono (IN ANNI): affiancati dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposi zione un supporto dedicato per scegliere la miglior location.
re-adotti espo-
Ragione so Km 5,2 70 chising: 20 affiliati: 24
BACINO D’
BACINO D’UTENZA:
INVESTIMENTO INIZIALE: COSA
VEhow E
SCA
COSA OFFRIAMO Formula conto vendita con Margine Fisso e garantito in ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenze finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettaglia to e relativo progetto strutturale.Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTY:
NON RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5 RINNOVABILI
COSA CHIEDIAMO
Assistenza rante il co dall’ufficio commercia duto con no, assiste grande im pre e pos riassortim
FEE D’INGR ROYALTY:
ZONA IN E
FEE D’INGRESSO:
¤ 10.000
CONTRIBU NAZIONAL
Tel. ROYALTY:
+39 081.3123111 / Fax: 5% +39 081.3123022 Tel. +39 081.3124000 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it info@franchising@piazzaitalia.it e-mail: 5, RINNOVABILE DURATA DEL CONTRATTO e-mail: l.caracci@piazzaitalia.it email: l.caracci@piazzaitalia.it A SCADENZA SENZA (IN ANNI): web:www.piazzaitalia.it www.piazzaitalia.it web:
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Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it
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DURATA CO ANNI):
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/ LE SCHEDE /
NEGOZI AL DETTAGLIO DI CASALINGHI, ELETTRONICA E GIFT, TESSILE E ABBIGLIAMENTO, CURA DELLA CASA E DELLA PERSONA
/ LE SCHEDE /
ABBIGLIAMENTO E CALZATURE BAMBINO Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa - Indirizzo : via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore dell’Aso (Ap) - Anno di fondazione attività: 1976 - Anno di partenza franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 400 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37
Ragione sociale: PORTOBELLO SPA - Indirizzo: Sede Legale: Via Alessandro Torlonia 4/B – 00161 Roma - Anno di fondazione: 2016 - Anno partenza franchising: 2020 - Punti vendita diretti: 12 - Punti vendita affiliati: 0 - Punti vendita diretti (estero): 0 - Punti vendita affiliati (estero): 0.
No
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): SUPERFICIE MINIMA DI 250MQ
PUNTO VENDITA:
DA 100 A 250 MQ
BACINO D’UTENZA:
DA 10.000 A 50.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO CITTÀ, CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 4.800/MQ
BACINO DI UTENZA: TRA I 75.000 E I 100.000 ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: ZONE RESIDENZIALI E DI PASSAGGIO, ANCHE ALL’INTERNO DI UN CENTRO COMMERCIALE PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 4 RISORSE (3 PERSONE FULL TIME E 1 IN PART TIME VERTICALE)
N t
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ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA INVESTIMENTO INIZIALE DA: € 97.500
COSA OFFRIAMO
FATTURATO MEDIO ANNUO: € 3.000/MQ
COSA OFFRIAMO Affidabilità di un’azienda quotata AIM, conto vendita con margine garantito, automatizzazione dello stock rotation, elevatissimo know-how, assistenza pre-post apertura, affiancamento per progettazione e allestimento del punto vendita, esclusiva territoriale, software gestionale gratuito, visibilità grazie alla comunicazione istituzionale a livello nazionale e azioni di Direct Marketing. Esperienza d’acquisto di alto valore.
COSA CHIEDIAMO
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
20.000€
FIDEJUSSIONE BANCARIA: 150.000€ ROYALTIES: 0 DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
C
Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader internazionale in tv, radio, stampa, web, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’opening del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con invio di sms e dem ai clienti fidelizzati.
FIDEJUSSIONE BANCARIA:
¤ 50.000
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
LEASING
FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTIES:
NON RICHIESTE
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
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Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.primigi.it
Anna Massimo +39 349 2717044 email: franchising@portobello-club.com web: www.portobelloclub.it
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/ / L LE E S SC CH HE ED DE E / /
/ L E S CH ED E / / // L LLE EE S SSC CCH HHE EED DDE EE / //
E RE EE EE RE E ANNI ANNI ANNI ANNI
SCARPE SCARPE DA DONNA, BORSE SCARPE DA DONNA, BORSE SCARPEDA DADONNA, DONNA,BORSE BORSE E ACCESSORI E ACCESSORI EEACCESSORI ACCESSORI
alazPalazalazPalaz,LotLot,LotLotività: ttività: ività: ttività: 2011 v. 2011 2011 v. 2011 tivenvenventi venffiliati affiliati ffiliati affiliati
Ragione Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA PRIMADONNASPA SPA- Indirizzo: - Indirizzo:S.P. S.P.231 231 Ragione sociale: SPA S.P. Ragione sociale:PRIMADONNA PRIMADONNA SPA- Indirizzo: - Indirizzo: S.P.231 231 Km Km5,2 5,270032 70032Bitonto Bitonto(Ba) (Ba)- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) - -Anno didipartenza del franKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) Anno partenza del franchising: 167- Punti 155 chising:2006 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti:152 152 - Puntivendita vendita 153 chising: 2006 152 155- Punti chising:241 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti: 152 - Puntivendita vendita affiliati: 393 affiliati: 231 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali: 393 Punti vendita Italia: 313 - 153 Punti vendita este225 226 379 380 affiliati: affiliati:241 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali:393 393 225 226 379 380 ro: 85 - Punti totali: 398
/ / L LE E S SC CH HE ED DE E / /
FRANCHISING IMMOBILIARE ABBIGLIAMENTO ABBIGLIAMENTO E E CALZATURE CALZATURE BAMBINO BAMBINO
Categoria: FRANCHISING IMMOBILIARE - Ragione sociale: PROXIMMsociale: SPA – RE/MAX ITALIA - Indirizzo: VIA IMAC VITTORIO Ragione Reda Retail S.p.a. - Gruppo Spa Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa -LOCCHI Indirizzo : via MILANO Menocchia, 27 di- fondazione: 63062 - Montefiore 3 – 20156 - Anno 1973 DEN- Indirizzo : via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore dell’Aso (Ap) Anno di fondazione attività: 1976 Anno VER, COLORADO – 1996 ITALIA - Anno partenza franchidell’Aso (Ap) - Anno di fondazione attività: 1976 - Anno di partenza franchising: 2008 1 -- Punti Punti vendita venditaaffiliati: diretti: sing: 1996 - Punti vendita diretti: + di partenza franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 3450 - Punti vendita affiliati: - Punti vendita IN ITALIA - Punti vendita373 diretti (estero): Punti affiliati vendita 3 - Punti vendita affiliati: 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37 affiliati (estero): 8.400 NEL MONDO all’estero: 37
COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE:
OOCOMM.LE/ COMM.LE/ OTORICO OCOMM.LE/ COMM.LE/ STORICO TORICO STORICO
LUCI LUCI
M22 M
FATTURATO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO: FATTURATO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO:
COSA COSA CERCHIAMO CERCHIAMO COSA CERCHIAMO
100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO) 100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO) 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA ININ MEDIA 3/4 FULL TIME MEDIA 3/4 FULL TIME IN MEDIA 3/4 FULL TIME IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI COSTO ARREDI 400 COSTO ARREDI 400 500 - 500 COSTO ARREDI 400 - 500 COSTO ARREDI 400 - 500 AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DIDI ARREDO: AL ML* (LINEE ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA VENDITA VENDITA VENDITA VENDITA DA 6MILA AA 10MILA €€ ALAL MQ DA 6MILA 10MILA MQ DA 6MILA AA 10MILA €€ ALAL MQ DA 6MILA 10MILA MQ VENDITA VENDITA VENDITA VENDITA
DA 100 A 250 MQ PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO 100 MQ DA 100 A 250 MQ PUNTO VENDITA: DA 10.000 A 50.000 ABITANTI BACINO D’UTENZA: DA 10.000 A 50.000 ABITANTI BACINO D’UTENZA: BACINO DI UTENZA: NESSUN MINIMO CENTRO CITTÀ, CENTRO UBICAZIONE OTTIMALE: CENTRO CITTÀ, CENTRO CENTRO UBICAZIONE OTTIMALE: COMMERCIALE, COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE-COMMERCIALI UBICAZIONE OTTIMALE: VIE COMMERCIALI ALTO TRAFFICO STORICO, VIE COMMERCIALI VEICOLARE E ZONA PERIFERICA NON RICHIESTA ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA ESPERIENZA NEL SETTORE: DA 1 A 3 PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE DA 1 A 3 PERSONALEILIL RICHIESTO (COMPRESO TITOLARE): 10 PROFESSIONISTI (COMPRESO TITOLARE): PER AGENZIA (COMPRESO IL TITOLARE):
COSA OFFRIAMO
COSA OFFRIAMO FATTURATO MEDIO ANNUO: 300.000 € (IN MEDIA) Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. RiasMargine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. COSA Progettazione del punto vendita graOFFRIAMO sortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandituita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da Hai mai pensato all’Agenzia Immobiliare come impresa da di sing. Software di gestione gratuito. Comunicazione leader internazionale in tv, radio, stampa, web, redaziosuccesso? Insieme possiamo renderlo possibile. Sono semleader internazionale in tv, radio, stampa, web, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’opening del nali, Iniziative per l’opening del pre diaffissioni. più gli imprenditori che comunicare scelgono RE/MAX e il suo negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con negozio. Card ed azioni direct marketing con modello diFidelity business, basa lafidelizzati. suadiforza sulla formula dello invio di sms e dem che ai clienti invio sms e dem ai clienti fidelizzati. studiodiassociato e sulla collaborazione tra professionisti, per aprire la loro impresa. Chi entra in RE/MAX, entra in un team COSA CHIEDIAMO dinamico e vincente, capace di offrire un’ampia gamma di COSA CHIEDIAMO servizi, applicando al meglio i principi di specializzazione e ¤ 50.000 FIDEJUSSIONE BANCARIA: diversificazione. ¤ 50.000 FIDEJUSSIONE BANCARIA:
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LEASING PAGAMENTO ARREDO/ LEASING PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO: COSA CHIEDIAMO ALLESTIMENTO: NON RICHIESTA FEE D’INGRESSO: NON RICHIESTA FEED’INGRESSO: D’INGRESSO: FEE A PARTIRE DA 7.500 € NON RICHIESTE ROYALTIES: NON RICHIESTE ROYALTIES:
NO NO NO NO NO NO NO NO DA VALUTARE IN FUNZIONE DA VALUTARE FUNZIONE DA VALUTARE ININ FUNZIONE DEGLI ABITANTI DA VALUTARE IN FUNZIONE DEGLI ABITANTI DEGLI ABITANTI DEGLI ABITANTI NESSUNA NESSUNA NESSUNA NESSUNA
ROYALTIES: 10% 6 DURATA CONTRATTO (IN 6 DURATA ANNI): CONTRATTO (IN ANNI): DURATA DEL CONTRATTO 5 (IN ANNI):
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/ EVENTI /
Carlo Bagnoli, Professore ordinario di innovazione strategica presso Università Ca’ Foscari Venezia
Ivan Sarcina, CEO FourB SpA
Mario Maiocchi, Direttore Centro Studi Confimprese
Fabrizio Macrì, Segretario generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera
Antonio Viola, CEO Mammina Holding
Pietro Nicastro, CEO Löwengrube
Franco Manna, Fondatore Rossopomodoro e Presidente del gruppo Sebeto SPA
Denis Camilotto, Responsabile Retail Italia iDO
Gianluca Casciello, Marketing Communication Assistant Piazza Italia
Luciano Caracci, Responsabile Sviluppo Franchising Italia di Piazza Italia
Fabrizio Brogi, Presidente Nau!
Massimo Gualerzi, Co-founder e direttore Scientifico The Longevity Suite
Luca Briaschi, Marketing Manager Anytime Fitness
Stefano Gismondi, CEO Adiura
Emanuele Fedeli, CEO SBABAM Point
Saverio Bufi, Direttore Commerciale NoiEnergia
Riccardo Pelosi, Executive Director Plan Buy
Marco Speretta, Amministratore Delegato Gabetti Franchising, Grimaldi immobiliare e Professionecasa
Daniele Mancini, CEO Founder Go Next Group
Dario Castiglia, CEO RE/MAX Italia
TUTTE LE TAVOLE ROTONDE SONO USUFRUIBILI SUL CANALE YOUTUBE DI AZ FRANCHISING Anna Massimo, Franchising Manager Portobello
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Paolo Scocco, Head of Franchising Helbiz
Emanuele Camoni, Responsabile Sviluppo Franchising Kasanova
/ EVENTI /
Un nuovo mezzo innovativo per connettere imprenditori, franchisor e tutti gli attori della filiera del franchising
L’EVENTO DIGITALE AZ FRANCHISING EXPERIENCE: VALORIZZARE L’ESPERIENZA PER SVILUPPARE NUOVI BUSINESS
Più di 50 relatori che si sono alternati durante i due giorni streaming della maratona del business
Fabio Pasquali, CEO WM Capital e direttore di AZ Franchising
“A
Z Franchising Experience 2020”, l’evento on line organizzato da WM Capital, uno spazio virtuale costruito grazie alle più sofisticate tecnologie di comunicazione e videocomunicazione presenti sul mercato, per favorire l’incontro tra operatori professionali, franchisor, franchisee
e potenziali tali, aziende della filiera. Si è concluso, e il successo è stato immediato considerata la numerosa partecipazione sia di esponenti autorevoli del settore, sia di uditori. “L’idea di realizzare un grande spazio virtuale dove l’experience rappresenta il filo conduttore di tutte le iniziative in palinsesto – afferma Fabio Pasquali, Amministratore Delegato di WM Capital, società editrice di AZ Franchising - per noi è l’occasione per lanciare un monito ai grandi brand e ai marchi nazionali e internazionale che l’esperienza è fattore fondante nel tessuto imprenditoriale per la crescita dell’azienda. Inoltre, l’opportunità di introdurre nuovi sistemi di incontro tra domanda e offerta di affiliazioni risponde sicuramente alle esigenze contingenti, ma anche e soprattutto ad una domanda crescente nel mercato delle affiliazioni che se da un lato dimostra l’anticiclicità
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/ EVENTI /
ING CHIS N A R E AZ F IENC
R EXPE
del mondo del franchising, dall’altro chiede agli affilianti modalità diverse sia di business model che contrattuali che di assistenza continuativa”. Un calendario molto ricco e molto interessante costruito su misura per le esigenze di imprenditori di eccellenti brand del franchising. Più di 50 relatori che si sono alternati durante i due giorni della maratona del business. Un inizio di lavori in linea con il momento storico che stiamo vivendo, dove la tecnologia fa da padrona, infatti è stato invitato al tavolo di inizio lavori il Professore Carlo Bagnoli, ordinario di innovazione strategica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha redatto lo studio “Gli impatti di IA e di Blockchain sui modelli di business”. Il professore ha lanciato un monito importante: “nel momento in cui digitalizziamo, l’azienda crea tanti dati che permettono di cambiare il modello di business pur restando nell’ambito della propria attività”. Addirittura il professore Bagnoli ipotizza la possibilità di creazione, all’interno
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della stessa azienda, di nuove start up e la possibilità di vendere i dati, quindi monetizzare. “Una sfida importante”, ha aggiunto Pasquali, che può essere utilizzata sia dai franchisor, sia dai franchisee. In linea con il Professore Bagnoli anche Ivan Sarcina, CEO di FourB SpA, azienda leader nel settore delle telecomunicazioni & information technology e sponsor ufficiale dell’evento “il mercato dell’innovazione è anche il mercato delle idee. La sfida sta nel tradurre l’idea in idea innovativa e lo sviluppo sicuramente attraversa il mondo digitale. C’è un mondo che sta cambiando, la tecnologia avanza, la pandemia è stata un acceleratore, comunque il fattore umano resta un elemento indispensabile come pure il negozio fisico perché l’acquisto è anche emozione”. Mario Maiocchi, Direttore Centro Studi Confimprese aggiunge: “Necessita una forte continuità tra imprese e evoluzione del mercato. Ad oggi, ancora, esiste un gap tra innovazione tecnologia e realtà. La digital transformation è un fattore critico di sopravvivenza. Chi non si adegua rischia. Noi che rappresentiamo 350 insegne, più di 40.000 negozi, abbiamo il dovere di supportarle sia nella loro attività che nello sviluppo”. E in relazione allo sviluppo e distribuzione delle imprese Fabrizio Macrì, segretario generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, ha voluto sottolineare l’importanza delle camere di commercio all’estero per i brand che decidono un’espansione internazionale: “il nostro ruolo è quello di aiutare concretamente le PMI con servizi che riguardano l’organizzazione, la logistica, la burocrazia, e seguirle anche nel loro consolidamento nel mercato straniero”. L’azienda al centro del mercato e a tal proposito Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo, che insieme a Fabio Pasquali ha moderato la tavola rotonda di apertura di “AZ Franchising Experience”, ha voluto sottolineare: “stare al centro del mercato significa mettersi dalla parte del cliente e, se necessario, modificare l’offerta per conquistare la leadership di mercato e soddisfare le esigenze del consumatore”. La maratona continua con gli appuntamenti con
/ EVENTI /
focus su uno specifico settore, dove protagonisti sono stati i rappresentanti autorevoli dei singoli brand. Senza ombra di dubbio sono stati un’opportunità per le aziende che vogliono distinguersi ed eccellere nel proprio settore, raggiungendo i potenziali investitori in modo innovativo e personalizzato, ma anche un’opportunità per gli investitori che hanno avuto modo di venire a conoscenza delle opportunità e dei vantaggi di investire e affiliarsi a un brand di successo per dare avvio a una propria attività imprenditoriale e realizzare la propria idea di business. Food & Ristorazione, Moda & Accessori, Benessere e Bellezza, Servizi, Immobilare, New Concept Franchising e Innovazione. Questi i settori trattati con esponenti autorevoli. Interessanti i vari punti di vista degli illustri ospiti. Per quanto riguarda la ristorazione in questo contesto di rinnovamento, cambiano le abitudini, la formazione degli addetti ai lavori, i modelli di business, i nuovi prodotti e servizi, ma la bontà dei prodotti alimentari italiani, resta invariata. Consapevole di ciò è sicuramente Antonio Viola, CEO Mammina, è proprietario di ristoranti a Napoli, Milano e Catania nei quali la cucina è ispirata a tutto ciò che è naturale, genuino, quindi alla cucina tradizionale napoletana e a quella italiana: “Mammina attraverso il marchio racconta la sua storia gastronomica, focalizzan-
dosi sulla tradizione. È questo il concetto che vogliamo trasferire. Da settembre, infatti, è partito il nostro progetto franchising, un progetto nuovo, standardizzato e quindi pronto ad accogliere gli affiliati”. Una storia più lunga nel franchising, che dura da 15 anni, è quella di Löwengrube e del suo Fondatore e CEO Pietro Nicastro: “per noi è fondamentale la conoscenza del cliente e cosa il cliente si aspetta, offrirgli una bellissima esperienza. Noi proponiamo un mood, far rivivere l’atmosfera dell’Oktoberfest. È questa la nostra particolarità e il nostro punto di forza”. Rossopomodoro, che ha debuttato nel franchising nel 1998, di strada ne ha fatta. Oggi è riconosciuto come l’ambasciatore della pizza e della cucina di Napoli in Italia e all’estero. Infatti è presente, oltre che a Napoli, a Roma, Milano, Torino, Venezia e in più di 50 altre località in Italia. All’estero invece si trova a New York, Los Angeles, Chicago, San Paolo del Brasile, Monaco. Franco Manna, Fondatore di Rossopomodoro e Presidente del gruppo Sebeto SPA afferma: “noi puntiamo su due aspetti fondamentali: sulla brand identity e sull’esperienza del franchisor. In questi 20 anni abbiamo sempre lavorato per capire le esigenze dei nostri franchisee perché sono i nostri primi clienti offrendo loro un ottimo prodotto, una formazione continua e, oggi più che mai, una tecnologia al passo con i tempi”. Passando alla moda una notizia che viene dai dati diffusi da Confimprese ci conforta: agosto ha segnato un netto recupero nell’abbigliamento e accessori con -7% rispetto al -30% di giugno e luglio, grazie ai saldi e a una maggiore mobilità degli italiani durante le ferie. Questo ha permesso alla categoria peggio performante durante il lockdown (marzo-maggio 2020 con -83%) di recuperare in parte grazie ai mesi estivi. Grazie a questo recupero stiamo assistendo anche a maggiori richieste di affiliazioni in questo settore e proprio a proposito di affiliati Denis Camilotto, Responsabile Retail Italia di iDO, abbigliamento bambini da 0 a 16 anni, una tra le prime cinque aziende in Italia del settore bambini, afferma: “per noi è importante capire la vo-
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/ EVENTI /
GLI ALTRI INCONTRI E CONVEGNI Accanto agli appuntamenti con focus su uno specifico settore, dove protagonisti sono stati i rappresentanti autorevoli dei singoli brand si sono tenute altre tavole rotonde su temi di attualità interessanti per il mondo imprenditoriale. Nei prossimi numeri di AZ tratteremo in modo dettagliato i singoli argomenti.
Anna Lambiase, CEO Ir Top Consulting
Floriana Vitale, Equity partner V-Finance
Pierpaolo Renella
Andrea Bovone, Partner Equinox private equity
Carlo de Simone, Senior Expert Servizio External Relations, SIMEST S.p.A.
Massimo Benedetti, Deals Leader - PwC
Vincenzo Macaione, Founder e Managing Director Main Capital SGR
CONVEGNO: Finanza per le PMI: oltre la banca Le banche non ci sono per gli imprenditori o meglio non si interessano della storia delle imprese. Allora le imprese che lavorano con gli Enti pubblici, a causa di ritardi, non riescono sempre a far fronte agli impegni economici. Quale tutela per gli imprenditori… Alcune risposte vengono dal mondo dei privati. Al convegno sono state date alcune risposte da esponenti autorevoli: Anna Lambiase, CEO Ir Top Consulting in merito alla quotazione in Borsa; Floriana Vitale, Equity partner V-Finance per quanto riguarda i minibond e finanza sostenibile; Andrea Bovone, Partner Equinox private equity per le private equity; Massimo Benedetti, Deals Leader – PwC che ha trattato il tema dell’impatto delle politiche post Covid sul mercato M&A; Pierpaolo Renella il fintech e le PMI; Carlo de Simone, Senior Expert Servizio External Relations - SIMEST S.p.A. sui finanziamenti agevolati per l’Internazionalizzazione delle aziende italiane e infine Vincenzo Macaione, Founder e Managing Director Main Capital SGR per il direct lending - strumenti alternativi di finanziamento per le PMI.
Alessandro Cappelleri, AD Quantum Retail e Only The Food
Francesco Torcasio, Presidente di T. Holding
Massimo Barbieri
CONVEGNO: Multi-unit & Master Franchising Experience
26 miliardi il giro di affari in Italia del multi franchising contro i 700 miliardi degli Stati Uniti. Numeri che ci fanno capire che in Italia il fenomeno è ancora poco diffuso. Ma al convegno ci sono state le testimonianze di due imprenditori che hanno scelto di essere franchisee diventando più grandi dei franchisor. Sono Alessandro Cappelleri, AD Quantum Retail e Only The Food, che inizia la sua esperienza di franchisee con l’apertura di un punto vendita de “L’Erbolario” e, oggi, ha diversi negozi diversificati per brand e settori e Francesco Torcasio, Presidente di T. Holding inizia con vodafone e anche lui, oggi, è proprietario di diversi negozi in vari settori. Questo dimostra che nei prossimi anni le reti sono in grado di combattere tutte le crisi, anzi il franchising è l’unico sistema che è sopravvissuto a qualsiasi crisi. La Tavola rotonda è stata moderata da Massimo Barbieri.
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lontà del potenziale affiliato infatti il nostro obiettivo è crescere insieme quindi ricerchiamo imprenditori che hanno voglia di crescere con la nostra squadra”. Piazza Italia, invece, considerata anche l’identità del marchio, punta dell’Italian Style e soprattutto sull’eccellente rapporto qualità/prezzo dei prodotti offerti. “Quattro i format che proponiamo – dichiara Gianluca Casciello, Marketing Communication Assistant – Kids, per bambini con negozi di piccole superfici; Fashion per l’uomo e la donna attenti ai trend e in alcuni store donna è previsto anche il kids; Store, un negozio completo uomo, donna e bambino e infine il Megastore, prodotti per tutte le esigenze della famiglia, oltre all’abbigliamento anche scarpe e accessori”. Ma cosa è cambiato dopo la pandemia? Luciano Caracci, Responsabile Sviluppo Franchising Italia: “abbiamo avuto un aumento di vendite in periferia, quindi in questo momento particolare ci stiamo concentrando nel potenziare gli store di prossimità. Un momento negativo per noi ha avuto un risvolto positivo perché ci sono state più richieste di affiliazione in centri piccoli e periferici. Abbiamo scoperto un nuovo mercato che fino ad oggi non avevamo preso in considerazione”. La sfida di NAU! invece è stata sempre quella di trasformare un dispositivo medico, gli occhiali da vista, in un oggetto di moda. E la sfida l’hanno vinta se si vanno a verificare i numeri. “Questa è stata la nostra piccola rivoluzione”, dichiara Fabrizio Brogi, Fondatore e Presidente di Nau!, “noi vendiamo moda, ma vendiamo anche un prodotto che permette alle persone di vedersi bene e vederci bene. Il format che proponiamo ai nostri affiliati è una formula, quindi, che funziona, ripetibile e sostenibile”. NAU!, quindi, garantisce un benessere visivo, ma il benessere riguarda anche la salute delle persone e chi da oltre 15 anni si occupa di salute, bellezza e benessere psicofisico è Raffaello Pellegrini, CEO di Naturhouse Italia: “nasce una nuova era e Naturhouse lancia l’idea delle vetrine virtuali. Una consulente in sede può dare consigli attraverso un virtual shop e il cliente si vede arrivare direttamente i prodotti a casa. In
studio anche un nuovo format che non cambia molto da quello originario, ma i servizi vengono effettuati on line. Questo nuovo format prevede solo negozi on line quindi dal 2021 NaturHouse può vendere il franchising virtuale”. Nel mezzo tra il centro estetico e la chirurgia estetica si posiziona The Longevity Suite, il format dell’elisir della giovinezza. “Il nostro è un format giovane – afferma Massimo Gualerzi, Co-Founder e Direttore Scientifico – siamo nati da poco e ci rivolgiamo ad un mercato del lusso. Tra i nostri affiliati ricerchiamo imprenditori che hanno voglia di investire in un franchising di grande valore. Di investire e far fruttare il proprio capitale. Siccome si tratta di un investimento importante non ci aspettiamo grandi numeri, il nostro obiettivo è raggiungere le grandi città”. Il benessere e la salute, oggi più che mai, sono al centro degli interessi delle persone allora Luca Briaschi, Marketing Manager di Anytime Fitness Italia afferma che è un fatto storico che le persone, dopo la crisi, vogliono porre maggiore attenzione al proprio benessere fisico infatti lo dimostrano i numeri: Anytime Fitness nel 2020 ha avuto +73% di crescita. “Ci definiamo una Family Gym – continua Briaschi – un club di quartiere, e puntiamo molto sulla cura dei nostri affiliati, il nostro franchisee viene seguito dai nostri consulenti a 360 gradi perché per noi è importante che lui possa seguire in modo impeccabile i propri clienti. I nostri potenziali affiliati sono imprenditori, business man e anche ex atleti”. In un contesto economico dove i servizi assumono un carattere di vastità, forte è il bisogno di acquisire nuove conoscenze in questo settore. I servizi costituiscono infatti un mondo eterogeneo. La complessità dei servizi può derivare dalla complessità del bisogno e dalle numerose (ed elevate) professionalità necessarie per darvi una risposta: si pensi al servizio sanitario, al settore dell’energia e alla distribuzione di prodotti con tecniche innovative. Nel tavolo Franchising e servizi sono state rappresentate queste tre categorie con ospiti di brand leader sul mercato del franchising: Stefano Gismondi, CEO di Adiura, società lea-
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GLI ALTRI INCONTRI E CONVEGNI
Avv. Patricia de Masi Taddei
Avv. Alessandra Sonnati
Avv. Alessio Molinarolli
Dott. Rag. Mirco Comparini
CONVEGNO: Contratto e regole per costruire una rete di successo Il contratto rappresenta, la parte più delicata in un rapporto di franchising in quanto è, in forma e in sostanza, “il regolamento” del rapporto tra le stesse parti ed è importante in quanto il regolamento lo si invoca proprio quando qualcuno ritiene che la regola sia infranta. Per costruire una rete di successo si arriva all’analisi del contratto di franchising, alle clausole contrattuali e alle caratteristiche del contratto. Una volta stabilito il contratto ci sono degli obblighi anche da parte del franchisee che poi sono connessi anche al franchisor. Una tavola rotonda tenuta dall’avvocato Patricia de Masi Taddei, dall’avvocato Alessandra Sonnati e dall’avvocato Alessio Molinarolli, moderata da Dott. Rag. Mirco Comparini. Tanti gli interrogativi lasciati in sospeso perché purtroppo, ancora oggi, non esiste una legge valida per tutelare il rapporto di franchising.
Alessandro Luciani, Designer
Aldo Cingolani, CEO Bertone Design e Presidente della New Crazy Colors
Mattia Nicoletti, Creative marketing strategist, music producer, screenwriter
Marco Oltrona Visconti, Direttore Display Italia Magazine
CONVEGNO: Customer Experience & Customer Needs Quali sono gli elementi fondamentali di un progetto di visual per creare un’esperienza al cliente e invogliarlo ad acquistare. Un buon progetto è sempre frutto di molto lavoro, esperienza, conoscenza e ricerche. Il suo sviluppo può durare anche mesi e dovrà essere espressione di un pensiero, avere una filosofia, una personalità, essere innovativo e pratico, esprimere un concetto e raccontare i valori del brand e dialogare sempre di più con i clienti su tutti i canali. L’esperienza per un affiliato e successivamente per il cliente finale diventa tale e memorabile solamente quando viene coinvolto dal reale e complesso valore del progetto, dalla consapevolezza che esso è l’espressione di tante competenze straordinarie che generano un forte valore aggiunto rispetto alle proprie conoscenze o al semplice concetto di “arredare per vendere”. Un progetto di grande valore può portare a dei risultati difficilmente raggiungibili da soli. Ne hanno parlato Alessandro Luciani, Designer; Aldo Cingolani, Ceo Bertone Design e Presidente della New Crazy Colors e Mattia Nicoletti, Creative marketing strategist, music producer, screenwriter moderati da Fabio Pasquali e Marco Oltrona Visconti, Direttore Display Italia Magazine.
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der nell’home care; Emanuele Fedeli, CEO #sbabampoint, primo brand affermato in Italia e Spagna nella creazione, produzione e distribuzione di gadget e giochi collezionabili in formato pocket da vendere nelle edicole e Saverio Bufi, Direttore Commerciale di NoiEnergia, l’azienda di fornitura energetica. “Adiura è nata – dichiara Stefano Gismondi – perché c’è un fabbisogno di servizi che non viene coperto dal servizio sanitario. Oggi proponiamo sul mercato un nuovo format, Adiura Web Agency: un format innovativo che si propone l’obiettivo di avvicinare e sensibilizzare i giovani delle regioni del Sud Italia al settore home care. È riservato agli under 46 e segue l’incentivo del bando Invitalia “Resto al Sud” dedicato alle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. Con questa formula rivoluzionaria l’affiliato non ha l’obbligo di aprire l’ufficio con i relativi costi di gestione, ma dopo la richiesta della famiglia si reca direttamente dal cliente con l’assistente famigliare”. Con Sbabam invece si rivoluziona il concetto dell’edicola. Emanuele Fedeli, CEO #sbabampoint afferma che proprio questo è il focus da cui sono partiti. “Non esiste una rete capillare come quella delle edicole. L’edicola ci appartiene come storia, come cultura, come affetto. È uno dei punti principali del quartiere. L’edicolante accompagna la nostra vita, da bambini ad adulti. E sempre più è diventato, e dovrà diventare, il luogo di fiducia sotto casa, dove trovare tutti i prodotti e servizi di prossimità. Gli Sbabam Point sono questo: dei convenienti store di fiducia”. Anche per NoiEnergia il focus diventa la parte fondante del brand. “Abbiamo spostato il focus dal prodotto al processo di vendita. – dichiara Bufi - Da NoiEnergia l’affiliato è un partner, non un cliente. Questa è l’essenza e la filosofia del nostro brand. Con NoiEnergia l’affiliato non è un intermediario ma il fornitore di luce e gas del territorio. Noi siamo un’azienda nuova all’interno di un servizio che ha radici molto lontano: la fornitura di energia. Il nostro affiliato
deve soprattutto avere una caratteristica basilare e fondamentale: essere innamorato del proprio territorio. Persone pronte ad abbracciare il cambiamento in atto nel settore energia ed esserne protagoniste del proprio futuro”. “È il franchising in Italia la giusta risposta per far crescere l’agente immobiliare”. È quanto afferma Daniele Mancini CEO & Founder Go Next Group, società globale di consulenza e investimenti con un background digitale molto forte che nel corso degli anni, ha investito in diverse aziende e anche nel settore immobiliare. Da qui si parte per aprire la tavola rotonda dedicata al Franchising Immobiliare. In risposta Dario Castiglia, CEO di RE/MAX Italia: “il nostro obiettivo è migliorare le prestazioni dell’agente immobiliare. I brand strutturati sicuramente riescono più degli altri ad indirizzare i propri affiliati per conquistare la fiducia del cliente. Una maggiore penetrazione del franchising nel nostro settore sicuramente migliorerebbe il mercato immobiliare perché questa formula assicura innanzitutto la notorietà del brand. Oltre alla notorietà un elemento che non tralasciamo è tenere a mente i bisogni del cliente e soprattutto seguirne l’evoluzione in questo momento di importanti trasformazioni. Il nostro modello si evolve ma mantiene saldi i fondamenti che rappresentano il presupposto del nostro successo”. Se invece si è alla ricerca di un’affiliazione a costo zero sul mercato italiano dagli Stati Uniti è arrivato Plan Buy, che offre un servizio a chi vuole acquistare la casa che sogna, tutela gli interessi dell’acquirente realizzando la casa che da solo non avrebbe immaginato, fa vivere l’esperienza d’acquisto con sicurezza e serenità e garantisce vantaggi per gli affiliati. Praticamente costo zero. “Noi non siamo un’agenzia di intermediazione immobiliare – afferma Riccardo Pelosi, Executive Director di Plan Buy – ma siamo sinergici perché collaboriamo con le agenzie che ci danno le case che noi ristrutturiamo su misura per i nostri clienti e le consegniamo chiavi in mano. Il nostro affiliato non deve preoccuparsi di cercare i clienti deve seguire invece i clienti che
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noi forniamo in base ai nostri parametri, quindi formazione è professionalità sono elementi fondamentali”. E quando si parla di professionalità e solidità sicuramente si può far riferimento a Gabetti. Al tavolo era presente Marco Speretta, Amministratore Delegato del Gruppo. Tre sono le offerte: Gabetti Franchising, Grimaldi immobiliare e Professionecasa, ognuna con sue caratteristiche per ogni esigenza di potenziali affiliati. “Il nostro punto di forza – afferma Speretta – è appartenere ad un gruppo che fa più cose. Nelle nostre agenzie non c’è solo l’agente immobiliare ma garantiamo supporto amministrativo, consulenza per mutui e anche consulenza per l’acquisto delle case battute all’asta. Questo è un elemento di grande valore per i nostri affiliati e rappresenta la nostra forza”. Il momento finale della giornata è stato riservato a New Business e alle innovazioni. Già nella sua essenza il franchising non fa altro che alimentare il commercio tradizionale in una modalità moderna. Quindi esplorare nuovi concetti, nuovi business format. Infatti la differenza nel franchising sta non nel cosa si vende, ma nel come si vende. Portobello, specializzata nella compravendita di spazi pubblicitari e nella vendita retail, tramite canali diversi, ha scelto una modalità che mette insieme vari prodotti. Che vanno dall’elettronica all’abbigliamento fino ad arrivare ai saponi, tutti di alta qualità. “Con questa formula – afferma Anna Massimo, Franchising Manager di Portobello dalla nostra nascita, avvenuta nel 2016, ad oggi, siamo arrivati ad un fatturato di 30 milioni di euro e alla quotazione in Borsa. Il nostro è business circolare, un conveniente store di quartiere con prodotti di marca a prezzi competitivi. Direi un format a rischio zero per i vantaggi offerti agli affiliati”. Le città sono invase dai monopattini, un business alla moda, attuale e in pieno sviluppo. Una intuizione geniale quella di Helbiz, nata nel 2016, perché è la prima azienda ad aver introdotto il monopattino in Italia. “In pochi mesi in quest’ultimo periodo – ha dichiarato Paolo Scocco, Head of Franchising di Helbiz - abbiamo avuto 4.000 richieste di affiliazione.
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Cerchiamo giovani volenterosi e imprenditori che abbiano conoscenza del loro territorio. Abbiamo creato, per i nostri potenziali affiliati, dei modelli replicabili nelle varie città in base alle esigenze delle città stesse. Noi crediamo che fare business voglia dire creare ricchezza per entrambe le parti, franchisor e franchisee, quindi per questo motivo ci mettiamo a disposizione per soddisfare in modo efficace tutte le richieste che ci sono arrivate”. Se parliamo di nuovi business, business emergenti sicurante Kasanova non rientra in questa categoria, ma come innovazione e innovatori sicuramente sì. Kasanova nasce nel 1968, brand affermato nel mondo degli oggetti casalinghi, ma dalla sua nascita a oggi ha cambiato molte volte pelle, facendo sempre centro, in base alle esigenze dei propri cliente e all’evoluzione del mercato. “Gestire il negozio a livello imprenditoriale è il nostro concetto di business”, afferma Emanuele Camoni, Responsabile Sviluppo Franchising di Kasanova, “Kasanova ha rivoluzionato il mercato dei casalinghi e questo periodo ci ha fatto capire quali sono le vere priorità delle persone e farci ragionare e ripensare al nostro format. Infatti stiamo studiando un nuovo format più snello a un costo più basso destinato anche ai piccoli centri”. Partner dell’iniziativa Confimprese, Largo Consumo, Display Italia Magazine e AN Shopfitting Magazine.
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Realizzarli può rivelarsi un grosso vantaggio per un’azienda che ha come obiettivo quello di accrescere il numero di follower
“REELS”: LA NOVITÀ DI INSTAGRAM Le opportunità per le aziende di usare i Reels sono diverse. Uno dei più frequenti utilizzi in questa prima fase è la realizzazione di brevi tutorial o di showcase di prodotto
di Mattia Nicoletti*
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L’
evoluzione dei social media è inarrestabile. Non passa settimana senza che Facebook, Instagram, Linkedin, Snapchat e da qualche tempo TikTok introducano nuove “features”, nuove opportunità per gli utenti di condividere contenuti. Una delle più recenti novità di Instagram è “reels”, che su ispirazione proprio di TikTok, consente di condividere brevi video (non più di 15 secondi) verticali con svariate possibilità creative. I Reels non sono Stories
A prima vista qualcuno potrebbe obiettare l’utilità dei Reels perché molto simili alle Instagram stories. Tuttavia, mentre le stories hanno una durata di 24 ore, i Reels sono come dei veri post, posizionati in un canale dedicato (come i video della IGTV ). I Reels possono essere anche condivisi come stories ma in quel caso hanno la durata di 24 ore. Mini tutorial e mini showcase
Le opportunità per le aziende di usare i Reels sono diverse. Uno dei più frequenti utilizzi in questa prima fase è la realizzazione di brevi tutorial o di showcase di prodotto. Reels consente infatti, nei 15 secondi a disposizione, di girare più microsequenze in modo da creare un vero e proprio video montato. Immaginiamo quindi che un’azienda di prodotti per il fai-da-te possa realizzare Reels su come piantare correttamente un chiodo nel muro per appendere un quadro, o come mettere un tassello per poi fissare delle mensole. Un’azienda di prodotti di make-up potrebbe invece mostrare come utilizzare un determinato prodotto per dare un certo effetto luce al viso. Evitare l’over-advertising
I contenuti dei Reels devono avere come obiettivo l’intrattenimento o comunque un valore intrinseco (imparare come piantare correttamente un chiodo nel muro è un valore) e non essere semplicemente delle promozioni o delle pubblicità. Le pubblicità sono percepite positivamente solo se sono sponsorizzate (pura legge del mercato e dell’uso comune) mentre Reels (o post) pubblicitari sono visti spesso come negativi.
Pensare un piano editoriale
Poiché i Reels sono posizionati in una sezione a parte, e poiché sono potenzialmente dei video di montaggio, un’azienda potrebbe decidere di fare un piano editoriale cadenzato di contenuti. Con piano editoriale intendiamo una serie di contenuti che hanno una coerenza fra loro. Per tornare agli esempi fatti in precedenza, l’azienda di faida-te potrebbe realizzare più Reels dedicati al restauro dei mobili, all’organizzazione dello spazio, all’utilizzo degli utensili. L’obiettivo è quello di creare una fidelizzazione degli utenti ai contenuti. “Chi prima arriva meglio alloggia”
Sfruttare i Reels nella fase iniziale può essere un’arma vincente. Probabilmente, Instagram, soprattutto per favorirne l’utilizzo, darà più visibilità ai Reels rispetto agli altri contenuti. Realizzare Reels in questa prima fase può rivelarsi un grosso vantaggio per un’azienda che ha come obiettivo quello di accrescere il numero di follower. In secondo luogo, prendere confidenza da subito con questo nuovo format video può accrescere la creatività dei contenuti e differenziare dalla concorrenza. *Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment
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La vera ricchezza di ogni azienda non sono gli immobili, il numero di dipendenti, il fatturato o i macchinari, ma i clienti e la loro soddisfazione
L’INTELLIGENZA CIRCOLARE E IL MARKETING DELL’ASCOLTO CLIENTE COME ELEMENTO FONDANTE DELL’IMPRESA 4.0 C’è solo un capo: il cliente. E può licenziare tutte le persone dell’azienda, dal presidente al portiere, semplicemente spendendo i suoi soldi altrove di Gianni Bientinesi
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amuel Moore Walton l’imprenditore, filantropo e accademico statunitense fondatore nel 1962 della catena di supermercati Walmart leader mondiale nel settore della GDO per l’apertura delle giornate di formazione sulle vendite ed il servizio fece questa introduzione divenuta celebre: “Sono l’uomo che va in un ristorante, si siede al tavolo e aspetta pazientemente, mentre il cameriere fa tutto, meno annotare la mia richiesta. Sono l’uomo che entra in un negozio e aspetta zitto, mentre i commessi concludono le loro conversazioni private. Sono l’uomo che entra da un benzinaio e non usa mai il clacson, ma aspetta pazientemente che l’impiegato finisca la lettura del suo giornale. Sono l’uomo che spiega la sua disperata urgenza per un pezzo, ma non si lamenta di riceverlo dopo tre settimane di attesa. Sono l’uomo che, quando entra in un centro commerciale, sembra chiedere un favore, implorare per un sorriso, sperando solo di essere notato. Devi pensare che io sia una persona silenziosa, paziente, un tipo che non crea mai problemi... ma sbaglia.
Sai chi sono? Sono il cliente che non torna mai più!
Mi diverto guardando milioni spesi ogni anno in annunci di ogni ordine, per portarmi di nuovo alla tua azienda. Quando sono andato lì per la prima volta, tutto quello che avresti dovuto fare era solo una piccola cosa, semplice ed economica: trattarmi con un po’ più di cortesia. C’è solo un capo: il cliente. E può licenziare tutte le persone dell’azienda, dal presidente al portiere, semplicemente spendendo i suoi soldi altrove”. In queste poche righe Walton capi già nel 1962 che la vera ricchezza di ogni azienda non erano gli immobili, il numero di dipendenti, il fatturato o i
macchinari ma i clienti e la loro soddisfazione. Fu uno dei primi pionieri della grande distribuzione che fu in grado di rimettere al centro i bisogni dei clienti, l’ascolto dei bisogni e la comprensione delle loro necessità. È anni che il mondo imprenditoriale (sia industria che retail) insiste sull’importanza dell’ascolto del cliente. Un tema che, di fatto, sta alla base di ogni strategia di marketing ed è propagandato in tutti i manuali del settore. Il problema è che, sebbene sia considerato fondamentale dalle imprese, spesso questo tipo di attività ha un ruolo marginale nei programmi societari, ovvero vi si investe poco. Credo che la risposta sia tanto semplice quanto destabilizzante: perché spesso non si sa come applicare correttamente il concetto dell’ascolto cliente all’interno delle dinamiche aziendali. Per capire dove si sbaglia e come migliorare, prendo a prestito dalla scienza il concetto di “intelligenza circolare”, applicandolo al mondo del lavoro. L’intelligenza circolare identifica la capacità degli imprenditori di prendere delle decisioni dopo aver attuato un processo di sintesi tra la situazione esterna di stimolo (nel nostro caso, l’ascolto della propria clientela) ed il contesto psico-sociale. Ne deriva un sistema circolare che parte dall’ascolto del consumatore, passa dal processo di riconoscimento socioculturale, e arriva allo sviluppo di una risposta al contesto. È inoltre un organismo aperto, che si autoalimenta e si rigenera grazie ai continui stimoli che provengono dall’organismo stesso ma che si sintetizzano, di volta in volta, in un atto decisionale da parte dell’azienda. Perché si fallisce?
Stando così le cose, saper cogliere l’essenza sintetica di un processo diventa la vera sfida di ogni si-
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stema organizzativo. E cioè, se le strutture sociali ed aziendali fossero davvero in grado di sviluppare questa capacità, potrebbero migliorare la propria performance e di conseguenza ritrovare la marginalità. Ed arriviamo al punto veramente importante di tutto questo discorso: le imprese molto spesso falliscono non tanto perché l’idea imprenditoriale sia sbagliata, ma perché l’organizzazione non riesce ad attuare un processo di sintesi tra la soddisfazione dei clienti, la soddisfazione degli stakeholder di riferimento, la soddisfazione dei collaboratori e quella degli azionisti. Per far ciò, serve inoltre allocare, a monte, delle risorse per la realizzazione di un business plan e di business model. Vi sembra che io stia dicendo una cosa scontata? Non è così: negli anni passati troppi colleghi si sono visti costretti a chiudere la propria attività perché hanno seguito un loro progetto senza sostenerlo attraverso un piano economico ben strutturato. Ricordo che nel 2018 sono fallite o entrate in procedura fallimentare 126 aziende che nel 2016 registrarono ricavi medi di 42,1 milioni di euro per un totale di 5,3 miliardi di euro complessivi. Verso l’analisi dei segnali di mercato
Dunque, solo quando i quattro elementi (soddisfazione dei clienti, la soddisfazione degli stakeholder di riferimento, la soddisfazione dei collaboratori e degli azionisti) sono in perfetta sintesi, l’idea imprenditoriale si concretizza in qualcosa di duraturo nel tempo. Ciò accade, appunto, quando il sistema sviluppa una sua intelligenza circolare, ovvero si alimenta in modo continuo dell’ascolto dei segnali del mercato e anche di tutti gli attori coinvolti nello sviluppo dell’impresa.
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Quando parlo di ‘ascolto dei segnali di mercato, penso a due tipi di attività. Le prime sono quelle che nascono dallo stimolo diretto al cliente da parte dell’azienda, quali: • osservazione del comportamento d’acquisto dei clienti, • interviste dirette ai propri collaboratori, • raccolta di feedback tramite sistemi di indagini on line, • raccolta di feedback provenienti dai sistemi di customer care. Il secondo genere di attività è costituito da quelle in cui il consumatore viene lasciato libero di svolgere le proprie azioni, utilizzando dei sistemi “intelligenti” che raccolgono in modo standardizzato le informazioni richieste. Mi riferisco per esempio a: - sistemi di tracciamento del comportamento dell’utente digitale attraverso gli analitycs, - software che riconoscono le emozioni attraverso sistemi di videocamera intelligente, - sensori che rilevano gli spostamenti attraverso GPS (Global Positioning System). Stiamo parlando di due sistemi indipendenti ma complementari, che vanno usati a seconda del tipo di processo di creazione del valore aziendale che si vuole sviluppare. Il loro utilizzo può portare alla definizione di diversi obiettivi: dalle analisi di geomarketing al rilevamento della concorrenza, sino alla analisi previsionali sui comportamenti d’acquisto.
/ FINANZIAMENTI /
Le opportunità ci sono, le risorse anche. È importante capire ed aderire a queste iniziative concrete di supporto alle attività economiche delle nostre imprese
POST COVID/19: UNA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE
Una delle azioni messe in atto dal Governo, specificatamente attraverso la direzione ed i decreti attuativi emananti dal Ministero dello Sviluppo Economico, è il piano Transizione 4.0. Analizziamo 3 opportunità concrete Dott.ssa Francesca Paleari*
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rattiamo in questo numero un tema importante e di attualità: azioni concrete a supporto dello sviluppo per una nuova politica industriale che sia in grado di supportare e fronteggiare l’emergente crisi economica derivante, e perpetrante, dovuta alla pandemia mondiale post covid/19. Una delle azioni messe in atto dal Governo, specificatamente attraverso la direzione ed i decreti attuativi emananti dal Ministero dello Sviluppo Economico, è il così detto piano Transizione 4.0, di cui analizziamo 3 opportunità concrete: CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI
Scopo di questa azione, è quello di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Il vantaggio è un credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati nella misura del: • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0, è invece riconosciuto un credito di imposta nella misura del: • 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza. Per investimenti in altri beni strumentali materiali, infine, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del: • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali. Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto. Possono utilizzare questo strumento tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato. Il credito si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
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CREDITO D’IMPOSTA RICERCA, SVILUPPO, INNOVAZIONE E DESIGN
La misura si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico: • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro. Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati: • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale: • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione. La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili. CREDITO D’IMPOSTA FORMAZIONE 4.0
La misura è volta a stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Il credito d’imposta in percentuale delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle
FINANZA AGEVOLATA, INTERNAZIONALIZZAZIONE, NETWORKING Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/ agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo. Francesca Paleari
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Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388
/ FINANZIAMENTI /
*** IN EVIDENZA
Piano Transizione 4.0: 3 opportunità concrete 1. Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: possono utilizzare questo strumento tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato. Il credito si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021; 2. Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design: il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal perio-
attività di formazione ammissibili, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione. In particolare, è riconosciuto in misura del: • 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di €. 300.000 per le piccole imprese; • 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le medie imprese; • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 le grandi imprese. La misura del credito d’imposta è aumentata per tutte le imprese, fermo restando i limiti massimi annuali, al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017. Sono ammissibili al credito d’imposta anche le eventuali spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente. Il credito d’imposta
do d’imposta successivo a quello di maturazione; 3. Credito d’imposta formazione 4.0: sono ammissibili al credito d’imposta anche le eventuali spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.
è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili. INOLTRE 40 MILIONI DI EURO PER BREVETTI+, MARCHI+ E DISEGNI+
In ultimo, è importante ricordare che, a seguito dell’enorme successo riscontrato con le recenti riaperture dei bandi Brevetti+, Marchi+ e Disegni+, è stato rifinanziato il fondo con ulteriori 40 milioni di Eur e, a seguito della pubblicazione dei nuovi decreti attuativi, a partire da settembre verranno riaperti tutti e tre i bandi. Focus di questa azione è quella di supportare e valorizzare i titoli di proprietà industriale, specificatamente attraverso nuovi incentivi così suddivisi: • euro 21.800.000,00 per la misura brevetti+; • euro 13.000.000,00 per la misura disegni+; • euro 3.516.745,92 per la misura marchi+. Le opportunità ci sono, le risorse anche. È importante capire ed aderire a queste iniziative concrete di supporto alle attività economiche delle nostre imprese. * Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
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ALIEXPRESS: PREZZI MOLTO AGGRESSIVI E VARIETÀ DEL PROPRIO ASSORTIMENTO Il caso AliExpress a Madrid in Spagna è un esempio di New Retail di Alibaba ha come sfida riuscire a mantenere alta l’attrattività e una coerenza complessiva dell’assortimento
di Fabrizio Valente*
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liExpress è una delle principali piattaforme di Alibaba dedicata alle vendite online e quella più diffusa in Occidente. La Spagna è diventato il suo primo mercato europeo, e il quarto al mondo, dopo Cina, Usa e Russia. Per questo motivo AliExpress ha aperto il primo negozio permanente in Europa a fine agosto 2019 nella periferia di Madrid, in una zona abitata prevalentemente da giovani famiglie, nel centro commerciale Xanadu, famoso per avere aperto la prima, e ancora la più grande, pista da sci indoor in Europa. Come sempre, Alibaba opera nei mercati a 360° e in Spagna ha stretto partnership già con circa 3.000 retailer locali, che diventeranno 10.000 entro la fine dell’anno, per supportarli nelle vendite online, tramite la piattaforma Plaza. Il negozio di Madrid è suddiviso in cinque zone: un hot spot, all’ingresso, con i prodotti più ricercati e innovativi; un’area centrale, con una rotazione mensile dei prodotti dei brand partner su Plaza; pareti con shop in shop dedicati a brand più conosciuti, sia internazionali come Apple e Huawei, sia locali come Cecotec; un’area showroom dove i clienti possono testare i prodotti e l’area eventi, con il palco, i video-wall e le sedute per i clienti. L’assortimento, in cui le nuove tecnologie hanno un posto rilevante, viene rinnovato costantemente sulla base delle informazioni raccolte con i big data grazie ai numerosi touchpoint dei clienti AliExpress e dalle vendite. Omni experience
L’azienda lancerà presto un canale online dedicato al negozio fisico per presentare tutti i prodotti che è possibile trovare nel punto vendita. I clienti avran-
PROSSIMO EVENTO KIKI LAB + GRUPPO PROMOTICA KI-BEST 2020. KI-RETAIL IS READY Webinar, 13 ottobre 16.00 – 18.30 • KI-RETAIL IS READY Fabrizio Valente, Founder Kiki Lab • MODERAZIONE Armando Garosci, Giornalista Largo Consumo • TESTIMONIANZE AZIENDALI • Jonathan Wang, CEO 7Fresh – JD.com (Cina) • Giuseppe Zuliani, Dir. Customer Mark. e Com. Conad • Asunta Enrile, Country Man. Ikea Italy • Tea della Pergola, Dir. Marketing Cisalfa Sport • Diego Toscani, Amm. Unico Gruppo Promotica • Neil Stern, Senior Partner McMillan Doolittle (USA e Corea) • Angelo Brunati, Dir. Merchandising Leroy Merlin • Martin Urrutia, Dir. Retail Innovation Lego Group (Danimarca) • Alessandro Taffo, Dir. Commerciale Taffo Funeral Services • Riccardo Pirrone, CEO Kirweb • TESTIMONIANZA PARTNER • Anand Remtolla, Vision Site Leader Ceetrus • Luciano Roznik, Fouder e CEO AllWays PARTNER: AllWays, Ceetrus, Conrotto Progetti, Proximaogetti Webinar a pagamento, inviti per Retail, Brand e Real Estate (disponibilità limitata). Per informazioni e iscrizioni: kiki@kikilab.it – 030 22 16 81
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no così un’esperienza omnicanale senza soluzione di continuità, attraverso i codici QR che offrono la possibilità di visionare le informazioni sui prodotti, i dettagli sul pricing on e off, la possibilità di effettuare ordini e richiedere le consegne e avere aggiornamenti sugli eventi online e dal vivo. Engagement
Il negozio ha un’area dedicata agli eventi e un palinsesto fitto di iniziative. La campagna di lancio, con regali assegnati ai primi 500 clienti, ha attirato una numerosa folla, con persone accampate fuori dal punto vendita per 48 ore e migliaia di visitatori il giorno dell’inaugurazione. AliExpress con questo progetto è riuscita a aumentare la sua notorietà, la visibilità dei suoi prezzi molto aggressivi e a comunicare la varietà del proprio assortimento, che non propone solo prodotti che provengono dalla Cina con lunghi tempi di consegna. Non sono ancora stati comunicati i piani di sviluppo del progetto, ma ci aspettiamo che il test possa essere replicato in altri Paesi europei. La sfida è riuscire a mantenere alta l’attrattività e una coerenza complessiva dell’assortimento. *Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 15, di Kiki Lab – Ebeltoft Group AliExpress – Spagna, Madrid Il New Retail di Alibaba arricchisce la presenza nel canale fisico con il primo negozio permanente in Europa, per aumentare la notorietà, stupire con i prezzi e valorizzare un assortimento che ormai propone anche numerose referenze, europee e non, di qualità. Area chiave Omni experience Tendenze complementari Engagement Info chiave • Webfront Flagship Store • 2019: apertura • 750 mq
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Miniaturizzata, presente in ogni auto, raggiungibile da smartphone e tablet o attraverso le app, rappresenta la modernità nella quale siamo immersi
VIDEO KILL THE RADIO STAR… La radio pur essendo cambiata, è dunque uno strumento di grande freschezza e molto importante dal punto di vista sociale e di informazione, forse uno dei pochi media che è riuscito ad accompagnare numerose generazioni di ascoltatori di Stefania Giuseppetti
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on una storia centenaria alle spalle, la radio può ancora essere considerato uno dei più importanti strumenti di comunicazione del futuro. La radio è un mezzo straordinario che ha svolto una funzione fondamentale nello sviluppo culturale. Tra i mezzi di comunicazione è quello che si è saputo meglio adattare ai cambiamenti tecnologici e sociali, accompagnando numerose generazioni di ascoltatori. Nella fitta rete comunicativa-informativa dei mass media è riuscita a vincere ogni sfida e ogni volta che si è “reinventata” ha legato a sé un pubblico sempre più ampio. Caratterizzata dalla leggerezza e dalla mobilità, più vicina agli interessi del pubblico che vi trova agevolmente svago, informazione e compagnia, la radio, seppur limitata al suono e alla sola voce, è stata capace, più di qualsiasi altro mezzo, di inseguire gli eventi e per raccontarli agli utenti e farli loro vivere in tempo reale. La radio, in Italia, è in grado di fidelizzare ancora un gran numero di appassionati e gode di una stima inferiore solo all’uso e al gradimento del World Wide Web. Ma è proprio la diffusione di Internet che, sono nate nuove opportunità per il panorama radiofonico, in cui dal punto di vista esperienziale ed emozionale la multimedialità e l’interattività
del web si è prestata benissimo a costruire contatti significativi con gli ascoltatori e soprattutto con il pubblico più giovanile. Il bisogno di partecipazione e di condivisione, tipico delle trasmissioni aperte agli interventi telefonici esterni, con i racconti, le opinioni, le richieste o le dediche, si sposa perfettamente con le regole che caratterizzano i social network. Questi rappresentano una grande opportunità per la radio che, oltre ad espandere il proprio bacino di ricezione
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e consolidare il rapporto con gli ascoltatori, può finalmente lanciare messaggi che superano la sua natura di immediatezza e transitorietà. Ormai miniaturizzata, presente in ogni auto, raggiungibile da smartphone e tablet o attraverso le app, rappresenta la modernità nella quale siamo immersi. La sua presenza in rete, quindi, non è né facoltativa né secondaria, semplicemente necessaria per essere parte integrante della vita quotidiana del pubblico. Addirittura sembra che le caratteristiche radiofoniche vengano “amplificate” da quelle della Rete stessa. Così la radio ha reagito al digitale e ai social media. Le conversazioni avvengono quasi in un’immensa piazza virtuale che supera i confini della frequenza e i limiti imposti dal tempo e dallo spazio. Un elemento di sicuro interesse è stato l’utilizzo della webcam accessibile dal web, che trasforma le abitudini classiche dell’ascoltatore radiofonico, mettendolo in condizioni di “vedere” la radio. Infatti l’ultima innovazione su cui i più grandi
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• La radio è un mezzo straordinario che ha svolto una funzione fondamentale nello sviluppo culturale • La sua presenza in rete, quindi, non è né facoltativa né secondaria, semplicemente necessaria per essere parte integrante della vita quotidiana del pubblico • Un elemento di sicuro interesse è stato l’utilizzo della webcam accessibile dal web, che trasforma le abitudini classiche dell’ascoltatore radiofonico, mettendolo in condizioni di “vedere” la radio • L’ultima innovazione su cui i più grandi network stanno investendo è la radiovisione
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network stanno investendo è la radiovisione. Sul sito radiofonico o i canali online gli utenti, oltre a seguire la diretta, possono accedere agli archivi dei palinsesti, comunicare con gli autori del programma o trovare i contatti dello staff, possono leggere gli eventuali testi, guardare le foto e accedere a numerose altre informazioni sull’emittente e le frequenze. In particolare attraverso il podcast possono seguire in differita una trasmissione, oppure riascoltarla secondo modalità, tempi e criteri soggettivi. Ne consegue che la radio sul web non è più uno strumento da ascoltare, ma anche una pagina da leggere e da guardare. La Rai con “Guarda che Radio”, ha attivato un nuovo canale, in cui, da settembre, i 60 conduttori di Radio 2 con tutta la loro energia e il loro buonumore, diventano i protagonisti della nuova “offerta”. La radio pur essendo cambiata, è dunque uno strumento di grande freschezza e molto importante dal punto di vista sociale e di informazione, forse uno dei pochi media che è riuscito ad accompagnare numerose generazioni di ascoltatori. Adeguandosi con il progresso e con i linguaggi dei tempi moderni, ha rafforzato le caratteristiche che l’hanno sempre contraddistinto come consumo elettivo di giovani, di pubblici colti e attenti, di fasce di popolazione dinamica e urbana.
Diffidare sempre da chi propone risposte o progetti standard e garantisce risultati eccellenti in poco tempo
ATTENZIONE AL “CONSULENTE SPETTACOLO” Quando la consulenza esce dalla tecnica e dalla conoscenza giuridico-aziendale e finisce su un palco per fare spettacolo. Sono quelli che, spesso, illustrano solo una parte del tema “franchising” e raramente, nei loro interventi spot e di presentazione, mai in termini tecnico-giuridici-aziendali di Mirco Comparini
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otremmo impostare questo intervento passando da forme esemplificative di cosa sia e a cosa porti una “favola” che rimane, comunque, una rappresentazione artistica, anche trasferibile in un teatro, in uno spettacolo e, in particolare, con riferimento a quelle che hanno un finale con una morale, che porta a dover riflettere sul come si possa rimanere fregati. Ovvio e facile richiamare la più nota favola e la famosa frase che è l’essenza di una consulenza aziendale e finanziaria: “Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!” (Carlo Collodi, “Le avventure di Pinocchio”, 1881). Uscendo dalla fantasia, la realtà potrebbe essere incarnata nel pensiero di Ernesto Ferrero (scrittore) quando diceva “Ogni attività artigianale e professionale ha il suo duro apprendistato, le sue regole, anni di lavoro, lacrime e sangue”. Oggi, però, prevale altro, oggi non prevale più la raccomandazione a stare attenti o a studiare o a farsi assistere da professionisti con qualifiche “certificate”, oggi prevale lo spettacolo della consulenza, il “consulting show business”, oggi prevale il “facilitatore”, l’opposto e il contrario di colui che, illustrando ed esponendo tecnica, processi e normative, procedure e tutele, complica troppo “il
ragionamento” e se poi non è di quelli che agevola il tutto “prendendo tutto in mano”, la storia è ancor più problematica. Ma chi è il “consulente spettacolo”? Possiamo farne una mera sintesi. Intanto, certamente, il primo livello della teatralità sono i c.d. “coach da palazzetto”, quelli degli spettacoli di massa (e ammassati). Molti, escludendo gli escludibili che ognuno identificherà a proprio piacimento, fanno leva su bisogni personali, soggettivi, non raramente anche frustrazioni, proponendo soluzioni estremamente facili a problemi veramente complessi, spesso personali, psicologici, semplificazioni che oggi sono oggetto di studio in psicologia e che stanno portando alla “semplificazione della massa”, un fenomeno alquanto allarmante. Una sorta di una specie di ritorno al passato, un “neofarwest” con le carovane girovaganti per la vendita dell’acqua miracolosa, ma anche di “unguenti” da straordinari miracoli. Poi ci sono quelli dei livelli inferiori. Sono sempre spettacolari, ma più sobri, meno evidenti, talvolta più subdoli e striscianti e che utilizzano i classici strumenti usati da tutti (tipo i social, i video, le dirette, il personal branding, ecc.) proprio per avvicinarsi a “nuovi clienti”, ma, vista la modalità di
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caccia, possiamo anche definire “prede”. Dalle colonne di AZ Franchising abbiamo già avuto modo di trattare il tema molto delicato della consulenza al franchising e dei consulenti, delle loro caratteristiche operative, ecc., ma, dobbiamo rilevare, di progressi in termini qualitativi per una maggiore professionalità non esitiamo a dire non se ne riscontrano e non se ne sono riscontrati neanche recentemente. Oggi è facilissimo incontrare “consulenti spettacolo” che illustrano quanto sia facile (pur iniettando “falsi avvisi” in modo da scaricare le colpe “un domani”) predisporre, elaborare ed attuare un progetto di franchising, anche svilupparlo, lanciarlo (e raccoglierlo per terra), abbinando la promessa anche di una vita diversa, migliore, serena e risolvere anche tutti i vari problemi di carattere aziendale e personale. Facile incontrarli, non sempre riconoscerli. Se si pensa che il più pericoloso “consulente spettacolo” sia ancora quello dei grandi show da palazzetto si sbaglia di grosso. Da un lato, sono molto più complessi e complicati da riconoscere, dall’altro si propongono in forma semplice, amichevole e confidenziale. Sono quelli che, spesso, illustrano solo una parte del tema “franchising” e raramente, nei loro interventi spot e di presentazione, mai in termini tecnico-giuridici-aziendali. In mezzo ai loro
*** IN EVIDENZA
• L’attività del “consulente spettacolo” è una attività debolissima, un “mordi e fuggi” e • Di norma, contribuiscono a far aumentare (in quanto il processo è già in corso) l’odio e il rifiuto verso scienza e conoscenza (non in loro dote, magari anche per percorso scolastico e formativo), elementi che non riescono a gestire e che sconfesserebbero molte delle loro affermazioni • Qualsiasi progetto aziendale, cambiamento, sviluppo è sempre lento e la standardizzazione
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interventi di presentazione, potete individuare parole e termini molto simili a frasi motivazionali, del tipo, “crescita personale” o “l’energia che hai dentro” o “fai crescere la tua azienda” o “le straordinarie potenzialità della tua azienda” o “marketing di te stesso”, ma anche “leader di te stesso” e, addirittura, “la psicologia è una cosa vecchia” (frasi da non prendere “rigidamente”, ma le stesse hanno varie sfumature e vanno contestualizzate nell’intera frase o discorso). Di norma, contribuiscono a far aumentare (in quanto il processo è già in corso) l’odio e il rifiuto verso scienza e conoscenza (non in loro dote, magari anche per percorso scolastico e formativo), elementi che non riescono a gestire e che sconfesserebbero molte delle loro affermazioni. Un esempio: “Non c’è bisogno di avere un contratto complicato, lungo, puntiglioso, dettagliato, occorrono cose semplici, che velocizzino il business, che non creino problemi ai potenziali affiliati, un contrattino…” che può proseguire con “tranquillo ho io l’avvocato per farne uno”. Questo è uno dei motivi per i quali, nei contenziosi, troviamo spesso una distanza enorme tra i contenuti contrattuali e l’inesistente sostanza del franchising oppure anche l’inverso, buone impostazioni di sistema, ma con contratti talmente fragili da distruggere l’intero sistema in poco tempo. Si tratta di materiale e di attività di coordinamento che non raramente il “consulente spettacolo” non è in grado di gestire e allora meglio sminuirne l’importanza di tali fattori, semplificarla, far risaltare l’utilità e l’attenzione nei confronti di vantaggi appetibili all’immediato e che non complicano e poi… “costano meno” (ma costeranno). Come applicano tutto questo? In vari modi. Ultimamente i video la fanno da padrona su tutto, accompagnati da un’esposizione dal linguaggio sciolto, sintetico, “a punti elencati o a elenchi puntati”, con gestualità, con specifiche espressioni del viso, con classici “tagli” ai video e con assunzione di toni come se ci si rivolgesse a bambini (una delle tecnica di manipolazione). Troppi che vendono certezze aziendali e anche con richiami alle testimonianze, chiamando a “raccontare la propria storia” a qualcuno (come fanno nelle sedute nelle comunità di recupero) o a raccontare la loro “case history” professionale. Tutti elementi ad alta, altissima pericolosità quando
in ballo c’è un investimento. Giusto per far comprendere, nel Codice Deontologico dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili è riportato un articolo ben preciso su questo punto e dice: “Non possono essere menzionati nominativi dei clienti che non abbiano fornito il proprio consenso, né promosse le attività di altri soggetti” ed è attività rarissima che ciò avvenga perché, come aggiungo sempre “i clienti devono essere assistiti e serviti e non sfruttati e usati” per mettere in evidenza la propria professionalità. Ecco, pensare che tutta questa attività di comunicazione sia indirizzata ad esprimere la serietà professionale e la preparazione, soprattutto con le testimonianze di clienti è uno dei più grossi errori. Quando accompagnata ad attività tendenti ad instaurare una relazione con il cliente, si tratta di ben altro, si tratta di un mix tra tecniche di comunicazione professionali e attività di PNL adottando la tecnica del “rapport” e, in alcuni casi, del “mirroring”, tecniche usate come strumento di manipolazione della comunicazione. In sintesi: • “ti racconto (o ti faccio raccontare) una storia difficoltosa, ardua, di chi era in difficoltà o di chi sognava qualcosa di impossibile, proprio come la tua situazione”; • creo una rapporto/relazione con te perché “so cosa provi, insomma, io ti capisco”; • “guarda che c’è chi ce l’ha fatta, con il mio aiuto, e se ce l’ha fatta lui, perché non puoi farcela te? Sei a di meno? Ho io il metodo giusto, compralo, faremo bene insieme”. Ecco e poi tutti pensano di poter diventare franchisor, ma (permettetemi ancora una nota dell’autore) come sostengo da sempre “il franchising è a disposizione di tutti, ma non è per tutti”. L’attività del “consulente spettacolo” è una attività debolissima, un “mordi e fuggi” e basterebbe seguire i vari progetti decantati per vedere quanti vanno a buon fine, basterebbe informarsi (ma non è facile) sui contenziosi in essere tra gli ex potenziali franchisor (spesso nei guai) e alcuni consulenti, contenziosi così ben sottaciuti alla massa. Ovvio che quanto sopra non sia e non possa costituire una analisi valida per tutti, ma rimane una analisi valida in quanto esistente e riscontrabile, un fenomeno che accade in tutte le attività e professioni, tra l’altro, oggi ancor più di prima: esistono gli imbonitori ed esistono i validi professionisti,
da sempre. La differenza tra gli uni e gli altri nel franchising? Erogare risposte semplici a problemi complessi ed esaltare le positività disegnando futuri scenari di successo (per vendere), rispetto a chi, invece, nel rispetto dell’altrui professionalità, assume comportamento etico e deontologico, quindi, morale, e opera con tecniche, strumenti, preparazione, norme e formazione professionale, illustrando, in particolare, le difficoltà dei progetti, gli ostacoli, le insidie, perché le positività non hanno bisogno di gran lavoro e neanche di essere enfatizzate, sono già positive e già presenti in tutti i progetti, sono i problemi quelli da rimuovere, i più impegnativi e occorre conoscerli nei minimi dettagli dall’inizio senza scoraggiarsi. In pratica, la questione è legata al fatto di diffidare sempre da chi propone risposte o progetti standard e garantisce risultati eccellenti in poco tempo. Qualsiasi progetto aziendale, cambiamento, sviluppo è sempre lento e la standardizzazione lasciamole ai robot, non al lavoro professionale delle persone con le persone, con gli imprenditori, con le risorse umane necessarie.
Aumenta l’interesse per il franchising, soprattutto da parte di coloro che sono alla ricerca di possibilità di impiego alternative
IL DECALOGO PER ASPIRANTI FRANCHISOR 10 risposte a 10 interrogativi per capire se sussistono i presupposti per espandere la propria attività attraverso il franchising di Alessandra Sonnati*
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n momenti di incertezza come quello attuale il franchising continua ad essere un valido strumento per chi desidera espandere la propria attività. L’epidemia da Covid-19 ha certamente cambiato gli scenari economici: ciononostante i dati dimostrano che alcuni settori hanno retto all’impatto del coronavirus mentre in altri si stanno creando nuove possibilità di business: pensiamo ad esempio al delivery ed alle vendite on-line, alla formazione a distanza, alla mobilità alternativa, alla telemedicina, alla vendita di dispositivi di protezione individuale e così via. Sebbene sia difficile fare previsioni per il futuro, potrebbe tuttavia esserci spazio per l’ingresso di nuovi operatori capaci di intercettare queste nuove esigenze. Inoltre è ragionevole aspettarsi un aumento di interesse per il franchising, soprattutto da parte di coloro che sono alla ricerca di possibilità di impiego alternative. Come fare allora a capire se ci sono i presupposti per espandere la propria attività attraverso il franchising? Qui di seguito abbiamo redatto una sorta di decalogo con le domande che gli aspiranti franchisor dovrebbero porsi prima di decidere se intraprendere o meno la strada del franchising:
3. Qual è il know-how che posso offrire agli affiliati? Cosa distingue la mia attività da quella degli altri concorrenti?
1. La mia idea di business è valida?
5. Qual è l’immagine che desidero abbiano i miei punti vendita?
Il franchising si presta ad essere realizzato nei più disparati settori di attività commerciale, ognuno avente le proprie caratteristiche distintive. Per capire se la propria idea di business “funziona” meglio di quella di un altro sarà opportuno affidarsi ad un’indagine di mercato, per analizzare il mercato di riferimento, le aree ed i settori ancora scoperti, gli operatori che in tale mercato già operano e così via. Altrettando opportuno sarà redigere uno studio di fattibilità economico-finanziaria. 2. Conosco la normativa sul franchising?
Per chiunque voglia intraprendere un’attività in franchising è fondamentale conoscere la normativa di riferimento. In Italia il franchising è regolato dalla legge 129/2004, che definisce il contratto di franchising, regola i contenuti minimi del contratto e prevede specifici obblighi di informativa in capo all’affiliante. Le previsioni di cui alla legge sul franchising dovranno poi essere integrate con la specifica normativa che regolamenta il settore di riferimento.
Il know-how è essenziale per realizzare lo schema economico sul quale si basa lo sviluppo del franchising. Nel caso in cui un imprenditore consideri di scegliere il franchising come sistema per espandere la propria attività, questi deve quindi innanzitutto poter contare su un patrimonio di conoscenze pratiche derivanti da esperienze e da prove eseguite, che abbia caratteristiche di originalità e differenziazione rispetto alla concorrenza, non solo in termini di offerta ma anche in termini di metodi commerciali e procedure. 4. Ho già definito il Manuale Operativo?
Il know-how viene normalmente racchiuso nel Manuale Operativo, che è lo strumento che consente ai franchisee di “replicare” la formula in maniera uniforme. Per essere replicato il know-how deve essere individuato e codificato: l’aspirante franchisor dovrà quindi considerare come i franchisees potranno mettere in pratica il know-how e quali processi, metodi e procedure includere nel Manuale Operativo.
L’aspirante franchisor dovrà inoltre definire gli aspetti legati all’immagine dei punti vendita: lo stile dell’arredamento, i colori, le decorazioni. 6. Quale marchio utilizzerò? Il mio marchio è registrato?
La realizzazione di una rete in franchising non può poi prescindere dalla disponibilità di un segno distintivo (da utilizzarsi come marchio e come insegna) e dalla registrazione dello stesso. La registrazione infatti attribuisce al titolare del marchio registrato il diritto di a terzi l’uso: • di un segno identico al marchio registrato per prodotti o servizi identici; • di un segno identico o simile al marchio registrato, per prodotti o servizi identici o affini, se proprio a causa dell’identità o somiglianza fra i segni e dell’identità o affinità fra i prodotti o servizi, possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico; • di un segno identico o simile al marchio regi-
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strato per prodotti o servizi anche non affini, se il marchio registrato gode di rinomanza e se l’uso del segno senza giusto motivo consente di trarre indebitamente vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio o reca pregiudizio agli stessi. 7. Quali servizi dovrò fornire all’inizio e durante il rapporto? Quali cambi devo apportare alla mia struttura organizzativa per avviare una rete in franchising?
Si tratta di un aspetto questo spesso sottovalutato nella fase di avvio di una rete in franchising. L’aspirante franchisor dovrà aver bene a mente i servizi che dovrà prestare agli affiliati, sia in termini di fornitura di prodotti (elemento questo presente non solo nel franchising di distribuzione di beni ma anche nel franchising di servizi, in quanto quasi sempre l’erogazione dei servizi è accompagnata da beni strumentali che l’affiliato deve acquistare) che in termini di formazione ed assistenza tecnica e commerciale. Dovrà inoltre pianificare di strutturarsi in modo tale da poter servire ed assistere in modo adeguato i franchisees: ciò presuppone la disponibilità di sufficienti risorse sia finanziarie che di personale. 8. Ho sperimentato sul mercato la mia formula commerciale?
La legge richiede che l’aspirante franchisor debba
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sperimentare sul mercato la propria formula commerciale prima di avviare una rete in franchising. La sperimentazione risponde ad una duplice esigenza. Da un lato quella di “testare” sul mercato la propria idea di business e la formula associata e dall’altro quella di evitare che vengono proposte come franchising formule che nella realtà sono prive di reale contenuto. La sperimentazione dirà infatti se la formula “funziona” e se si può procedere all’avvio di una rete in franchising. 9. Qual è il profilo ideale dei miei franchisees?
Opportuno è poi definire preventivamente qual è il profilo del franchisee ideale per gestire l’attività che si vuole sviluppare in franchising. 10. I miei consulenti di fiducia possono assistermi?
Da ultimo sarà importante farsi assistere da consulenti (avvocati, commercialisti o consulenti di impresa) che abbiano una specifica esperienza in materia di franchising, sia per quanto riguarda agli aspetti legali (inclusa la redazione del contratto di franchising), che per quanto riguarda gli aspetti finanziari.
*Avvocato - Frignani e Associati Studio Legale
/ IL SEGNALIBRO /
IL BUON G OV E R N O – L’ E TÀ D E I D OV E R I Autore: Sabino Cassese Editore: Mondadori Pagine: 288 Prezzo: € 19,00 Come è possibile, si chiedeva Paul Klee a proposito degli italiani, che una «marmaglia miserabile» sia stata l’artefice del Rinascimento? Ancora oggi l’Italia è piena di paradossi. Le regioni del Nord hanno un grado di sviluppo paragonabile a quello delle nazioni europee più avanzate, mentre il Mezzogiorno non riesce a stare al passo. Gli italiani, malgrado un’allarmante disaffezione nei confronti della politica, garantiscono sempre un’alta percentuale di votanti a ogni elezione. Pur vivendo una sostanziale «pace sociale», l’Italia è percorsa dalla paura. Contraddizioni che affondano le radici nella storia, e che nella perdurante crisi delle istituzioni sembrano trovare la linfa per perpetuarsi. Sabino Cassese scrive che sono proprio le istituzioni a dettare le regole del gioco, ed è dal loro stato di salute che dipende la corretta gestione della Repubblica, vale a dire il buongoverno. Il nostro attuale assetto istituzionale soffre di alcuni difetti – l’indebolimento dei partiti come organizzazioni sociali, il deperimento del Parlamento, il corto respiro della politica – che hanno rimodellato non solo l’architettura dello Stato, la sua amministrazione e la sua burocrazia, ma anche la politica, l’economia, il costume e la morale pubblica.
L’INVESTI TOR E IN T E LLIGE N T E Autore: Benjamin Graham Editore: Hoepli Pagine: 640 Prezzo: € 29,90 Attuale e indispensabile, questo classico di Graham è, come ha detto Warren Buffett, «il miglior libro sugli investimenti che sia mai stato scritto». La filosofia del “value investing” di Benjamin Graham, che tutela l’investitore dagli errori più gravi e gli insegna a sviluppare strategie a lungo termine, ha fatto dell’investitore intelligente la bibbia del mercato azionario fin dalla sua prima pubblicazione, nel 1949. E nel corso degli anni, gli sviluppi del mercato hanno dimostrato l’efficacia delle strategie proposte da Graham. Preservando l’integrità del testo originale, questa edizione è stata curata dal noto giornalista finanziario Jason Zweig, che inquadra la trattazione nel contesto attuale, traccia parallelismi tra gli esempi di Graham e i grandi temi dell’economia di oggi e offre ai lettori un quadro delle possibili applicazioni dei suoi principi. Il volume è impreziosito dalla prefazione di Paolo Basilico, fondatore del Gruppo Kairos, che ha curato l’edizione italiana.
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CONTO VENDITA | PROGETTAZIONE | ASSISTENZA
MARGINE GARANTITO Non sono previste quote di ingresso. Il margine è fisso e garantito per tutto l’anno, anche nel periodo Saldi e in tutte le fasi promozionali ordinarie e straordinarie previste da Piazza Italia.
FORMULA CONTO VENDITA La merce fornita resta proprietà di Piazza Italia e garantirà il noto impatto quantitativo e promozionale del marchio. Il partner paga periodicamente solo la merce venduta e non dovrà preoccuparsi delle rimanenze finali, che verranno ritirate interamente da Piazza Italia ad ogni fine stagione.
GESTIONE COLLEZIONE E RIFORNIMENTI La collezione, costantemente rinnovata da una gestione di riassortimenti automatici e personalizzabili dal Franchise, vanta una potenzialità logistica in grado di effettuare consegne anche giornaliere.
ASSISTENZA E FORMAZIONE Già dalla fase di progettazione e nella gestione quotidiana del negozio, Piazza Italia è garante del massimo supporto formativo e di assistenza, mettendo a disposizione tutti i servizi di sede dedicati, ed un supporto territoriale continuo, fornito da Area Manager e Staff Visual.
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Non lasciare questo spazio ai tuoi concorrenti. Non perdere tempo, fai trovare il tuo marchio. Entra anche tu a far parte dei protagonisti de
LE BUSINESS CARD
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17 – 19 November 2020 Palais des Festivals, Cannes, France
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APPUNTI RETAIL In questo numero: L’intelligenza artificiale per tenere traccia di alcuni parametri fondamentali per il benessere dell’individuo grazie all’app Amazon Halo. Se vuoi invece avere dei migliori servizi in grado di generare rapidamente password sicure ed efficaci per poi salvarle in un archivio protetto da crittografia è nata LastPass. Inoltre, se vuoi monitorare il tempo e quindi tenere traccia del tempo che si dedica ai progetti e analizzare la produttività puoi scaricare Clockify.
N.D.
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AMAZON HALO, NUOVA APP FITNESS Amazon ha di recente sviluppato un’applicazioni per il fitness. Si tratta di Amazon Halo che associata ad un braccialetto tech (smartband) senza schermo sfrutta l’intelligenza artificiale per tenere traccia di alcuni parametri fondamentali per il benessere dell’individuo. L’applicazione infatti oltre monitorare battito cardiaco e temperatura corporea attraverso due microfoni disattivabili montati sul braccialetto può comprendere lo stato emotivo dell’utente analizzando il tono della voce in tempo reale attraverso l’a.i. che informa del benessere psicofisico. Inoltre, inquadrandosi il corpo con la fotocamera, l’app riesce a calcolare la percentuale di grasso corporeo creando un modello 3D. Tutto viene mostrato su un’interfaccia intuitiva e minimalista. L’applicazione e lo smartband per il momento debuttano negli Usa, ma si presume arriveranno anche da noi. Disponibile in U.S.A. TRELLO, DALLE LISTE DI COSE DA FARE ALLA GESTIONE DI INTERI PROGETTI Trello è uno strumento di gestione dei progetti che rende la collaborazione facile e divertente. Con Trello si può: creare bacheche per organizzare qualsiasi cosa a cui tu stia lavorando, personalizzare i flussi di lavoro per diversi progetti, aggiungere alle schede checklist di “Cose da fare”, assegnare compiti a te stesso e ai tuoi collaboratori, caricare foto e video, visualizzare le schede in un calendario con il Power-Up Calendario, lavorare offline e sincronizzare le bacheche automaticamente quando ti riconnetti. L’APP Trello è gratis con opzioni di passaggio a Gold per funzionalità supplementari.
WPS OFFICE - FREE OFFICE SUITE FOR WORD, PDF, EXCEL L’APP WPS Office - Office Suite trasforma i dispositivi Android in un piccolo ufficio online. Si può utilizzare per il lavoro remoto, lo studio online, il lavoro d’ufficio o l’e-learning. WPS Office - Suite Office gratuita per Word, PDF, Excel è una suite per ufficio all-in-one che integra Word, PDF, Excel, PowerPoint, Moduli, nonché Calendario, Galleria modelli e Condivisione online. WPS Office inoltre si integra con Google Classroom, Zoom, Slack e Google Drive, rende il lavoro online e lo studio più efficiente.
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CLOCKIFY: TIME TRACKER Clockify è un’app gratuita di monitoraggio del tempo. Consente di tenere traccia del tempo che si dedica ai progetti e di analizzare la produttività. Basta avviare un timer, aggiungere etichette, descrizioni e dettagli sul progetto, per poi stopparlo una volta finito di lavorare. Si possono configurare i vari timer affinché partano non appena si apre un determinato browser, così da non dover ricordare di farlo ogni volta. Clockify si integra con Trello, Asana, Jira, Todoist e molti altri e si può utilizzare il sito web e le app per visualizzare rapporti dettagliati e vedere in che modo è stato impiegato il tempo per le varie attività. Utenti e progetti da monitorare sono illimitati.
SIGNAL - MESSAGGERO PRIVATO Esistono sul mercato diverse alternative alla famosissima App di messagistica WhatsApp. Signal è una di queste con 10.000.000+ installazioni. Un’app per comunicare in modo gratuito e istantaneo in qualsiasi parte del mondo. Si possono inviare e ricevere messaggi ad alta fedeltà, partecipare a chiamate vocali o a videochiamate in HD e scoprire nuove funzioni per restare sempre connesso. La tecnologia avanzata impiegata da Signal per proteggere la privacy è sempre abilitata, così da condividere in totale serenità. Signal è una società senza scopi di lucro e completamente indipendente.
LASTPASS PASSWORD MANAGER, L’APP CHE GESTISCE LE PASSWORD Le password sono molto importanti dal punto di vista della sicurezza. Generalmente bisogna condividerle fra più dispositivi e dover ricordare sequenze piuttosto complesse può diventare davvero difficile da gestire “a memoria”. Per questo motivo adoperare un gestore delle password può essere la svolta. LastPass è uno dei migliori servizi in grado di generare rapidamente password sicure ed efficaci per poi salvarle in un archivio protetto da crittografia. Le password più recenti diventano subito disponibili su tutti i dispositivi, indipendentemente da quelli in uso e LastPass consente di effettuare gli accessi con un solo tocco. LastPass inoltre mantiene le informazioni private, protette e segrete.
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AZ FRANCHISING VIA CUSANI, 10 20121 MILANO
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MENSILE - ANNO XXII - N. 10 OTTOBRE 2020 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pasquali f.pasquali@azfranchising.it CONTATTI TEL. 02/46.77.81 email: info@azfranchising.com UFFICIO ABBONAMENTI abbonamenti@azfranchising.it STAMPA Pixartprinting S.p.A. via 1° Maggio, n.8, 30020 Quarto d’Altino (VE), Italia DISTRIBUTORE PER L’ITALIA MEPE – Distribuzione Editoriale S.p.A. Via E. Bugatti, 15 20142 Milano MI IMPAGINAZIONE Adasto - www.adasto.com
Hanno collaborato con noi: Stefania Giuseppetti, Mirco Comparini, Alessandra Sonnati, Mattia Nicoletti, Fabrizio Valente, Francesca Paleari, Gianni Bientinesi, Federico Vasoli