MARKETING
FINANZA & LEGALE
I CONSIGLI DEI NOSTRI ESPERTI SU COME LE BANCHE POSSONO AIUTARE LE PMI
COME INCREMENTARE I FOLLOWER SU INSTAGRAM E VENDERE DI PIÙ
QUANDO L’AZIENDA È IN CRISI. COSA OCCORRE FARE…
www.azfranchising.com 5.00 EURO n. 01/02 gennaio/febbraio 2020 anno XXII
Box della Salute - Bertone Design
MENSILE - TARIFFA R.O.C. POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB ROMA. P. I. 04/01/2020
SPECIALE
Box della Salute
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COME IL BENESSERE PORTA AL SUCCESSO I BUSINESS FORMAT RETAIL, IDEE, OPPORTUNITÀ, STRUMENTI PER FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ
EDITORIALE “Se oggi vado a letto non avendo fatto niente di nuovo rispetto a ieri, allora oggi è stato sprecato”. (Bill Gates)
Novità: questa è la parola che ci caratterizza in questo mese e in questo nuovo anno appena iniziato. Fare innovazione significa portare del valore reale, portare un valore aggiunto alla propria azienda e di conseguenza ai propri clienti. 110 contatti giornalieri in più e 40 milioni di utenti su base annua per il mensile AZ Franchising. Questa è la nostra novità che con orgoglio comunichiamo ai nostri clienti e ai nostri lettori, già affezionati da molti anni. In che modo? Con la sottoscrizione di un accordo con il provider dell’edicola digitale del “Portale Frecce” di Trenitalia per inserire il Magazine AZ Franchising tra i contenuti liberamente fruibili a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento oltre che nelle aree Frecciaclub e Freccialounge. Az franchising, ad oggi, è l’unico magazine di settore presente sul “portale frecce” di Trenitalia. È un grande risultato raggiunto e siamo veramente contenti di dare questa notizia ai nostri lettori. Aumenta, così, la diffusione e la brand awareness del nostro magazine AZ Franchising che, da oltre 20 anni, divulga al pubblico, attraverso il suo osservatorio, gli approfondimenti e le inchieste del mondo del franchising. Cresciuto mediamente del 5%, il franchising consente ad imprenditori e PMI di accedere ad un mercato che nel 2018 vale in Italia 25 miliardi di Euro, grazie a 961 insegne, quasi 54 mila punti vendita e 207 mila occupati. L’app Portale Frecce consente di fruire in modo gratuito a bordo di circa 250 treni, da parte degli oltre 40 milioni di passeggeri annuali che si traducono in circa 110 mila giornalieri, di contenuti multimediali oltre che di una selezione di pubblicazioni suddivise per settore. All’interno di questo bouquet di offerta, AZ Franchising, fondato nel 1999, è l’unico, storico ed autorevole magazine dedicato al mondo del franchising, che gode di una platea allargata, quali sono i passeggeri dei treni di alta gamma di Trenitalia, che rappresentano trasversalmente il target di riferimento della rivista. Tutto questo per dire una cosa molto semplice: le novità e l’innovazione non nascono dal nulla. Le buone idee richiedono investimenti di tempo, di denaro, di tecnologia, e soprattutto di persone qualificate. AZ Franchising ha puntato e punta, tutt’ora, sempre sulla professionalità e qualificazione dei propri professionisti e di conseguenza dei contenuti fatti di approfondimento e di verifica costante. Con l’auspicio, grazie anche a questo importante accordo, di aumentare la diffusione della cultura per lo sviluppo delle imprese italiane, attraverso i sistemi a rete, che diffondiamo da oltre 20 anni con dedizione e passione.
Fabio Pasquali Direttore responsabile f.pasquali@azfranchising.it
Gennaio/Febbraio 2020
FOCUS
NUOVI STRUMENTI
16
I numeri del benessere e della salute
60
Let’s go: una fotografia sul trasporto merci in Italia. Nuove opportunità
TECH RETAIL
64
Come cambia il lavoro dei manager
NEW CONCEPT
LA PROPOSTA
26 NaturHouse: il franchising attuale e moderno della corretta alimentazione 28
Il gruppo Dedem punta sul 3d: acquisisce Selltek e Prototek
SPECIALE
COMUNICAZIONE
30
Il difficile rapporto tra banca e impresa
70
Comunicazione audiovisiva: una risorsa fondamentale per le aziende
NUOVE STRATEGIE
36
Sfruttare scientificamente il web per espandere la propria impresa
FINANZA & LEGALE
74
Riforma della crisi di impresa: quale impatto sul franchising…
OCCHIO ALLA LEGGE
80
L’importanza del patto di non-concorrenza nel franchising
NOTE LEGALI
84
I doveri e gli obblighi del franchisee
ESTERO 38 Scopo ed obiettivi delle società benefit EVENTI 46
La nuova edizione di Promotion Expo e Shopexpo
48 Il più grande appuntamento internazionale dedicato al franchising 50
I due appuntamenti del franchising russo
TECNOLOGIA 54
Finlogic s.p.a: produzione di etichette e non solo
56
Il codice a barre compie 45 anni
MARKETING 58
2
66 Imagincafé, un concept multifunzionale
Come incrementare i follower su instagram
RUBRICHE 4
New entry
6
News
14
News comunicazione
42
Le schede
86
Segnalibro
90
Appunti retail
92
Up&Down
IL GRUPPO MONDADORI ESPORTA IN CINA LE LUDOTECHE DI FOCUS JUNIOR Il Gruppo Mondadori esporta in Cina il format in franchising Focus Junior Play Lab, lo spazio educativo e di gioco per bambini e ragazzi dai 3 agli 11 anni, firmato dal magazine punto di riferimento nel mondo kids. L’iniziativa nasce grazie all’accordo siglato con Chic Investment Group e al Memorandum Of Understanding con Xi’an International Community Fashion Town Construction & Development Co. Le prime tre ludoteche Focus Junior Play Lab saranno inaugurate in Cina nel 2020 a Xi’an, all’interno del distretto High Tech di Sino Italian Fashion Town, il nuovo complesso internazionale che sta sorgendo intorno all’antica città di Xi’an, e nelle città di Nanjing, presso lo shopping mall Kingmo e Chongqing, nel centro commerciale Chic World Together.
IL GRUPPO AEGIDE DOMITYS FA IL SUO INGRESSO SUL MERCATO ITALIANO
Fabio Ragusa, Gruppo Aegide Domitys
Più di 12.000 appartamenti in funzione, 10.000 residenti e oltre 100 edifici operativi in Francia e Belgio, a cui presto se ne aggiungerà uno in Italia. Sono i numeri del Gruppo Aegide Domitys, leader in Francia nelle soluzioni abitative che integrano servizi per la terza età attiva, che fa il suo ingresso nel mercato italiano con il primo “Senior Serviced Residence” d’Italia: una struttura unica nel suo genere, completamente diversa da una RSA, pensata appositamente per rispondere alle esigenze dei senior autosufficienti che vogliono godersi la terza età, in piena libertà e con la garanzia di una vita sociale attiva. Un nuovo modo di vivere già affermato negli Stati Uniti e che negli ultimi anni si è fatto strada anche in Europa, sospinto dai dati demografici che vedono nell’invecchiamento della popolazione un trend che non accenna a rallentare.
PRIMADONNA COLLECTION ARRIVA IN RUSSIA Primadonna Collection, il brand italiano dall’anima pugliese, ha inaugurato il suo nuovo store russo a Krasnodar, presso il Red Square Shopping Mall. Calzature, borse, accessori e abbigliamento dallo stile italiano spiccano il volo verso il mercato dell’est Europa, ancora privo di una realtà retail come quella della catena fast fashion italiana. A caratterizzare il nuovo punto vendita un layout rinnovato e potenziato nei suoi punti di forza, per offrire al grande pubblico un nuovo ed entusiasmante concetto di shopping experience, tutta da vivere! Questa nuova apertura precede le prossime inaugurazioni con insegna Primadonna Collection in Francia ed Emirati Arabi.
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BIRRA PERONI: ENRICO GALASSO È IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO Enrico Galasso è il nuovo Amministratore Delegato di Birra Peroni. Galasso, classe 1972, con una ventennale esperienza nel mondo dei beni di largo consumo, ha iniziato la sua carriera nel Regno Unito in Procter & Gamble, per poi tornare in Italia in Bain & Co. e successivamente in Ferrero, dove ha ricoperto ruoli direzionali nell’area Marketing e Vendite. Nel 2012 entra in Coca Cola HBC Italia e, dopo aver maturato un expertise sui diversi canali di vendita, ne diventa il Direttore Commerciale. Si sposta quindi in Reckitt Benckiser, dove arriva a ricoprire la carica di General Manager del cluster Centro-Est Europa. “Sono molto felice e orgoglioso di intraprendere quest’importante sfida” - ha dichiarato Enrico Galasso. “Birra Peroni è un’azienda legata da oltre 170 anni alla storia italiana, con marchi che sono entrati nell’immaginario collettivo.
Enrico Galasso, AD Birra Peroni
IL GRUPPO TEDESCO VON POLL REAL ESTATE APRE AGENZIE IN FRANCHISING IN ITALIA
Il team Von Poll Vicenza
Von Poll Real Estate, società immobiliare con sede a Francoforte, espande le sue attività in Italia. Oltre ai centri già attivi a Vicenza e Bolzano, entro la fine del 2020 saranno avviate nuove agenzie in franchising anche in Toscana, a Milano, a Venezia, a Trieste e in località sul Lago di Garda e sul Lago di Como. L’operazione porterà a un piano di assunzioni tra le 25 e le 30 persone selezionate per guidare lo sviluppo dei centri Von Poll Real Estate. Von Poll Real Estate offre soluzioni immobiliari di alto livello nelle località più esclusive e rinomate, in vendita o in affitto, in Italia o all’estero: dalle residenze di prestigio al settore residenziale che comprende ville, case coloniche, appartamenti in città, residenze di campagna nel verde o seconde case per le vacanze.
ARMANDO DE NIGRIS NOMINATO ADVISOR DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER LA SALUTE PUBBLICA E LA SICUREZZA ALIMENTARE Armando de Nigris, medico-chirurgo e presidente del Gruppo De Nigris 1889, leader nella produzione ed export di Aceto Balsamico di Modena IGP e condimenti, è stato nominato Advisor dell’European Commission for Environment, Public Health and Food Safety. Si tratta di un organo che per la sua importanza è tra i più ampi del Parlamento Europeo: 76 membri chiamati ad esprimere provvedimenti e giudizi in materia di sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, biodiversità, sanità pubblica e tutto ciò che riguarda la sicurezza alimentare. Un tema delicato su cui l’Italia è da sempre in prima linea a tutela della propria preziosa filiera agroalimentare e della peculiare esperienza dei suoi operatori. Armando De Nigris, Presidente Gruppo DeNigris
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News. GRUPPO TEDDY: APERTURE A MOSCA, VARSAVIA E VIENNA In un contesto di rallentamento complessivo di aperture di punti vendita retail, Terranova, Calliope e Rinascimento affrontano la sfida con energia e spingono sull’acceleratore con la prospettiva di arrivare a un totale complessivo di circa 90 nuovi negozi. Spiccano per importanza strategica le aperture di Terranova a Mosca, Varsavia, Vienna e Grenoble con negozi di vasta metratura. Rinascimento continua lo sviluppo di negozi monomarca aprendo 13 punti vendita nel 2019. La maggior parte delle nuove aperture (70%) è stata realizzata con la formula del franchising conto vendita.
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TORINO OUTLET VILLAGE, SI È AGGIUDICATO IL 24° MAPIC AWARDS NELLA CATEGORIA “BEST OUTLET CENTRE”
BURGER KING® CRESCE NEI CENTRI CITTÀ: APERTO A MILANO IL NONO RISTORANTE Burger King® mette a segno un’altra importante apertura e inaugura a Milano in zona Isola – via Pola 9 - il suo nono ristorante in città, tre dei quali aperti negli ultimi sei mesi. Salgono così a 215 i ristoranti Burger King® in Italia, un traguardo importante che conferma la nuova strategia messa in atto dall’azienda che punta su format flessibili e customizzabili a seconda delle esigenze della location, riuscendo così ad accelerare l’espansione anche nei centri cittadini che generalmente offrono spazi più piccoli. Nel nuovo Burger King® saranno messi a disposizione dei clienti numerosi servizi fra cui il Wi-Fi gratuito e kiosk digitali per usufruire di promozioni dedicate, diminuire i tempi di attesa ed effettuare gli ordini in autonomia. Sul ristorante sarà inoltre attivato il servizio di home deliver.
L’Outlet Village, disegnato dal noto architetto Claudio Silvestrin, l’unico outlet italiano ad essere stato selezionato dalla giuria di Mapic tra i 3 finalisti, è salito sul gradino più alto del podio aggiudicandosi il Mapic Award nella categoria “best outlet centre”. Al voto della prestigiosa giuria composta da numerose personalità influenti del settore, si sono sommati i voti dei partecipanti alla fiera che hanno pesato il 30% sul risultato finale. I vincitori sono stati premiati presso la prestigiosa location dell’Hotel Martinez di Cannes. A ritirare il premio è salito sul palco Victor Busser Casas, General Manager di Arcus Real Estate con il suo team.
DAN JOHN È AL PRIMO POSTO RETAIL NELLA CLASSIFICA LEADER DELLA CRESCITA IN ITALIA 2020 Il Gruppo Dan John, azienda di moda maschile fondata da Daniele Raccah e Giovanni della Rocca, riconducibile alla holding Rinah SpA, di cui Hannah Raccah è socio di maggioranza, è al primo posto in Italia nel retail della classifica de Il Sole 24 Ore “Leader della crescita in Italia nel 2020”. Un’indagine che viene fatta ogni anno, analizzando il fatturato e il tasso di crescita di migliaia di aziende in Italia, al fine di individuare e dare visibilità a quelle realtà che stanno dando una spinta particolare allo sviluppo economico del nostro paese, e che investitori e professionisti dovrebbero tenere d’occhio. Sebbene Dan John sia nata alla fine del 2015, nel giro di 3 anni ha registrato un tasso di crescita incredibilmente significativo, continuando nel tempo a mantenere lo stesso trend positivo, che è in continuo miglioramento.
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RITORNA MAPIC EVENTO INTERNAZIONALE DEL REAL ESTATE MAPIC è l’evento internazionale di riferimento dedicato all’immobiliare retail. Ogni anno, i principali operatori del settore si riuniscono per individuare le migliori opportunità di sviluppo, scoprire i nuovi brands, arricchire la loro rete e tenersi informati sulle ultime tendenze di mercato. I brands incontrano sviluppatori, rappresentati di città e investitori di tutto il mondo per sviluppare i loro concepts. Gli sviluppatori non solo trovano investitori e nuove insegne, ma anche soluzioni tecnologiche innovative e concepts di leisure e enterteinment per aumentare la frequentazione dei loro centri commerciali, MAPIC quest’anno in programma il 28 e 29 aprile a Milano, riunisce in un unico luogo, tutti gli attori del settore, per costruire i migliori luoghi di vita, intrattenimento e shopping.
EUROCOMMERCIAL PROPERTIES INAUGURA A CREMONA IL NUOVO “SHOPPING VILLAGE” Eurocommercial Properties, società di investimento immobiliare quotata alla Borsa Euronext di Amsterdam da oltre 25 anni, ha inaugurato lo scorso novembre il nuovo complesso “Shopping Village” a Cremona. La nascita dello “Shopping Village” accrescerà l’offerta disponibile in termini di insegne e servizi, stabilendo con fermezza la leadership sul territorio e diventando il più grande polo commerciale della zona. Un mix accattivante che coinvolge operatori nazionali ed internazionali di forte attrattività tra i quali Decathlon per lo sport, con il primo punto vendita nella Provincia di Cremona, Conbipel per l’abbigliamento, Burger King, Sushiko, VeroCaffè e 480Gradi per l’offerta ristorativa, oltre a Brico io punto di riferimento per il fai da te e Caddy’s per chi ama prendersi cura di sé e della propria casa.
IL WORLD FRANCHISING COUNCIL PREMIA ITALO BUSSOLI Il World Franchising Council (WFC) premia il Presidente di Assofranchising Italo Bussoli per il suo impegno a favore della collaborazione a livello internazionale, dello sviluppo e del successo del franchising in tutto il mondo. Il prestigioso premio è stato consegnato in apertura dell’incontro annuale del WFC - tenutosi ad Abu Dhabi e ospitato dalla Emirates Association of Franchise Development (FAD) – come riconoscimento all’importante lavoro che Assofranchising svolge costantemente per favorire l’internazionalizzazione e la promozione del franchising all’estero. Come riportato dal Rapporto Assofranchising 2019, nel 2018 i punti vendita delle catene italiane che da tempo si sono consolidate al di fuori del territorio nazionale sono ulteriormente aumentati e oggi superano i 10.800 negozi, registrando un +7,6% rispetto al 2017. Un risultato che dimostra il lavoro dell’Associazione nella promozione delle reti internazionali.
Italo Bussoli
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AMAZON.IT RIVELA I BESTSELLER DEL 2019 Nella top 5 dei prodotti più acquistati dai clienti su Amazon.it, Fire TV Stick conquista la prima posizione precedendo Echo Dot (3ª generazione), mentre le schede microSD di Samsung raggiungono il terzo gradino del podio. Le capsule per il caffè Borbone Respresso si posizionano al 4° posto mentre il 5° è ottenuto dal collare antiparassitario Seresto per i cani. “Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza!” di Giulia De Lellis è stato il bestseller assoluto nella categoria libri mentre, tra i drink, il rum ha battuto nettamente il whisky. FIFA 20 Standard per PlayStation 4 è “il” videogioco del 2019 mentre LOL di Giochi Preziosi sono il giocattolo più scelto nel corso dell’anno. A livello mondiale, Amazon Prime ha dato il benvenuto a un numero di nuovi iscritti superiore a qualsiasi anno precedente. L’eBook più letto in Italia su Prime Reading è stato Ti voglio da sempre di Ashley Wheeler mentre il brano più ascoltato con Amazon Music è Per un milione dei Boomdabash.
PACKAGING SOSTENIBILE: NUOVA COLLABORAZIONE TRA NESTLÉ E UNIVERSITÁ FEDERICO II DI NAPOLI Nestlé e l’Università Federico II di Napoli collaborano nell’ottica di identificare strategie innovative per l’adozione di nuovi packaging sostenibili. La collaborazione, nasce dall’impegno preso da Nestlé che punta a rendere il 100% dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. In Italia, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei packaging dei propri prodotti, trovandosi perfettamente in linea con gli obiettivi. In questa direzione, l’Università mette a disposizione il Dipartimento di Scienze Chimiche, un centro d’eccellenza nel campo della scienza dei polimeri, che dispone delle risorse e del know-how necessari per svolgere attività di ricerca scientifica nel campo dello sviluppo di materiali polimerici innovativi. Il contributo della Federico II fa parte di una serie di partnership internazionali, tra le quali figurano quella con PureCycle e con Danimer Scientific.
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PRIMA POSIZIONE
CONOSCIAMO MOLTO BENE IL WEB
VERONA 9/01/2020 “Come Vincere nel Web”
BRESCIA 15/01/2020 “Come Vincere nel Web”
MILANO 21/01/2020 “Come Vincere nel web” REGISTRATI AI NOSTRI SEMINARI GRATUITI visita il sito www.corsi.prima-posizione.it
LÓWENGRUBE VA AL RADDOPPIO Lowen-Com, società italiana proprietaria del marchio LE.wengrube, ha siglato un accordo con Ab InBev Italia, branch locale della prima azienda di birra al mondo. L’intesa è stata firmata da Pietro Nicastro, ceo di Lowen-Com, e Benoit Bronckart, a.d. Italia di Anheuser-Busch InBev, a Castellanza, in provincia di Varese, all’interno di uno degli attuali venti ristoranti birreria in stile originale bavarese firmati LE.wengrube. Qui, come in tutti i punti vendita della catena in franchising, si servono infatti da sempre tre storici marchi di birra, di proprietà del gruppo AB InBev: LE.wenbru, Spaten e Franziskaner, espressioni della tradizione bavarese. Si conferma così per i prossimi cinque anni una collaborazione iniziata nel 2013. Ora l’obiettivo è raddoppiare il numero di punti vendita Lówengrube sul territorio italiano, consolidando ulteriormente il ruolo di LowenCom come il distributore più rappresentativo in Italia delle tradizioni della Baviera e dell’Oktoberfest.
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LA BOTTEGA DEL CAFFÈ CRESCE IN FRANCHISING E CERCA NUOVI AFFILIATI
NASCE MICEBOT, LA PIATTAFORMA PER CREARE E GESTIRE I TUOI EVENTI IN AUTONOMIA
La bottega del Caffè è uno dei marchi storici di Cibiamogroup, società che studia e gestisce, sia con la formula diretta che in franchising, formati di ristorazione veloce dal 1992. Oggi La bottega del Caffè conta circa 40 punti vendita sul territorio nazionale ed ha recentemente inaugurato il primo locale a Cannes, in Francia. Aperto per la prima volta nel 2002, La bottega del Caffè reinterpreta in chiave moderna le atmosfere dei caffè storici e riscopre tutte le tradizioni del vero caffè italiano per offrirlo ai clienti in tutte le declinazioni. Il caffè viene proposto in tutte le varianti e in tutti i modi (espresso, moka, microfiltrato ecc) oltre ad una selezione di caffè regionali, cappuccini e caffè speciali.
Semplicità, velocità, personalizzazione, completezza, convenienza: gli ingredienti per realizzare l’evento perfetto tutti a portata di click. A ottobre 2019 è nata MiceBot, la prima piattaforma online per creare e gestire il tuo evento: uno strumento in grado di trasformare un’incombenza frustrante in un’esperienza piacevole e divertente. Un’ambientazione rustica o una location elegante? Un’animazione classica o una proposta creativa, ma comunque coinvolgente? Un catering semplice ma accurato o un ricco menu gourmet? È il cliente a scegliere, in modo semplice e intuitivo, quello che fa di un evento il suo evento, risparmiando oltre il 70% del tempo che impiegherebbe gestendolo da sé.
È IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA! CONTO VENDITA | PROGETTAZIONE | ASSISTENZA
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Non sono previste quote di ingresso. Il margine è fisso e garantito per tutto l’anno, anche nel periodo Saldi e in tutte le fasi promozionali ordinarie e straordinarie previste da Piazza Italia.
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La merce fornita resta proprietà di Piazza Italia e garantirà il noto impatto quantitativo e promozionale del marchio. Il partner paga periodicamente solo la merce venduta e non dovrà preoccuparsi delle rimanenze finali, che verranno ritirate interamente da Piazza Italia ad ogni fine stagione.
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La collezione, costantemente rinnovata da una gestione di riassortimenti automatici e personalizzabili dal Franchisee, vanta una potenzialità logistica in grado di effettuare consegne anche giornaliere.
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Già dalla fase di progettazione e nella gestione quotidiana del negozio, Piazza Italia è garante del massimo supporto formativo e di assistenza, mettendo a disposizione tutti i servizi di sede dedicati, ed un supporto territoriale continuo, fornito da Area Manager e Staff Visual.
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News Comunicazione. CEETRUS ITALY DEBUTTA CON IL SUO NUOVO SITO: A GLOBAL URBAN PLAYER
“COLTELLI DA CHEF”, LA NUOVA COLLEZIONE CRAI PER UN TAGLIO PERFETTO!
Ceetrus Italy cambia look sul web e affida a Early Morning l’incarico di restyling del proprio sito internet corporate. Il compito di Early Morning, da poco salita sul podio degli NC Digital Awards 2019 tra le Best Digital Agency dell’anno, è sia sviluppare un sito dal design piacevolmente navigabile e capace di offrire una user experience performante, sia supportare Ceetrus nel suo percorso di brand transformation da attore del retail real estate a Global Urban Player. Intercettando le necessità della società moderna, Ceetrus si pone al centro della trasformazione per contribuire attivamente al disegno delle città del domani. Ceetrus si presenta al pubblico con una veste grafica totalmente rinnovata: un nuovo sito web dinamico, responsive con una navigazione più fresca e fruibile, una presentazione chiara e completa di ieri, oggi e domani.
CRAI, leader del settore della distribuzione moderna, lancia una nuova short collection “Coltelli da chef” dedicata a tutti coloro che amano dilettarsi in cucina con strumenti professionali di qualità. Il trend della cucina professionale anche a casa non sembra arrestarsi e per questo CRAI propone la linea di coltelli Academy Chef di Pensofal raccomandata dallo Chef Bruno Barbieri. Coltelli dal design moderno ed ergonomico, ultra resistenti, leggeri e ideali per un uso quotidiano! La meccanica dell’attività è molto semplice: dal 18 novembre ’19 al 15 febbraio ’20, ogni € 15 di spesa i clienti riceveranno un bollino e completata la raccolta, con un piccolo contributo, potranno ritirare il premio desiderato entro il 29 febbraio ’20. La collezione “Coltelli da Chef”sarà supportata da un ricco piano di comunicazione: una telepromozione su RAI 1 in fase di lancio, una pianificazione sui mezzi digital e su tutti i media del Gruppo Crai.
COCKT-AIL INCORONA IL DRINK DEL BERE RESPONSABILE Un cocktail spiccatamente “green”, dalle note caraibiche e fruttate, reso inconfondibile dal sapore fresco e salutare del superfood più ricercato del momento, l’aloe: è “Green Fizz”, il drink ideato dal barman emiliano Simone Pifferi, il vincitore dell’edizione 2019 del “Giro d’Italia” del bere benefico, Cockt-AIL. L’incoronazione è avvenuta a Roma, presso il Crown Plaza Hotel, gran finale e traguardo della peculiare competizione che vede sfidarsi a colpi di shaker bartender da tutta Italia con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’AIL, Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, che proprio quest’anno celebra il suo 50° anniversario.
Nicola Fabbri consegna assegno ad AIL
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MD S.p.A. SALE IN PEDANA CON I CAMPIONI DELLA SCHERMA ITALIANA Tra stoccate e affondi sotto il Vesuvio MD mette la sua firma come title sponsor ai Campionati Italiani di Scherma 2020, un abbinamento certo non insolito considerando la passione di questa insegna per lo sport e per la città che ospiterà l’evento il prossimo giugno. La collaborazione riflette l’attenzione del Presidente e fondatore del Gruppo, il cavalier Patrizio Podini, per le discipline sportive, un interesse all’origine di importanti partnership nazionali del marchio. Le ultime in ordine di tempo vedono MD a fianco di Aquila Basket, compagine di campionato A1 con logo MD ben visibile sulle maglie e nel palazzetto dello sport di Trento e, dall’altro capo dell’Italia, la brandizzazione dello stadio San Paolo durante le partite in casa del SSC Napoli.
LOGICAL SYSTEM È TRA I “LEADER DELLA CRESCITA” 2020 Continua a crescere senza inflessioni, con un aumento costante a doppia cifra, da più di tre anni. Per questo, da oggi, la software house di Jesi (AN - Marche) Logical System, guidata da Filippo Moscatelli, è “Leader della crescita” del 2020, conferimento assegnato dal prestigioso Il Sole 24 Ore insieme a Statista, società di elaborazione dati di mercato e progetti di ricerca. Un riconoscimento nazionale che attesta il primato raggiunto da Logical System tra le aziende dell’ICT delle Marche, che l’autorevole quotidiano economico ha annunciato nei giorni scorsi, pubblicando l’elenco delle 400 aziende italiane che si sono distinte per l’importante traguardo raggiunto.
CONTI SEMESTRALI GRUPPO TECNOCASA I Consigli di Amministrazione delle società del Gruppo Tecnocasa hanno approvato i conti semestrali al 30 giugno 2019. I dati confermano il trend di crescita già in atto negli ultimi anni. Rispetto al primo semestre 2018 si registra un incremento del valore della produzione del 6%, sia per il settore immobiliare (Tecnocasa Franchising SpA) sia per quello della mediazione creditizia (Kiron Partner SpA): rispettivamente 21.886 mila euro e 30.821 mila euro, con effetti positivi anche sui dati attesi dell’esercizio in corso. I risultati raggiunti confermano le positive perfomance delle società del Gruppo consolidandone la stabilità e rafforzando la leadership nel proprio core business.
Filippo Moscatelli, Presidente Logical System
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Un settore che a livello globale si conferma come uno tra quelli più in salute e a maggiore tasso di crescita
I NUMERI DEL BENESSERE E DELLA SALUTE
Nel settore bellezza, benessere e salute è consigliabile il franchising per gli innegabili vantaggi derivanti dall’uso della formula dei sistemi a rete. Tante le offerte e in tanti settori a secondo della capacità di investimento
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ono 18 milioni gli italiani che ogni anno frequentano i luoghi di fitness, come le palestre, i centri benessere, i centri termali e le spa. Il dato emerge dal “2018 Global Wellness Economy Monitor” dell’ente no-profit Global Wellness Institute. Un settore, quello del benessere, che a livello globale si conferma come uno tra quelli più in salute e a maggiore tasso di crescita: più di 4.220,2 miliardi di dollari nel 2017 con una crescita media annua del 6,4% dal 2015, quasi il doppio rispetto alla crescita economica globale (+3,6%), e un peso del 5,3% sull'economia mondiale. Un numero particolarmente alto che colloca la penisola al secondo posto in Europa nella classifica dei paesi con più sportivi, in coda alla Germania. La passione per lo sport e il fitness, tenendo conto solo delle attività non agonistiche, genera annualmente in Italia un giro d’affari pari a circa 10 miliardi di euro. Del valore totale globale, 3.224 miliardi di dollari riguardano cosmetica, alimentazione, fitness, salute pubblica e medicina. Il resto, 996,2 miliardi, si divide tra turismo, spa, terme, immobiliare e corporate - cioè il benessere sul posto di lavoro -, i segmenti in cui l'Italia eccelle e che rappresentano, a livello mondiale, i driver con il maggior potenziale di sviluppo: si prevede infatti che dal 2017 al 2022 il real estate registrerà un incremento dell'8% (+6,4% nel 2017), il benessere sul posto di lavoro salirà del 6,7% (+4,8% l'anno scorso), il turismo crescerà del 7,5% (+6,5% nel 2017), mentre il business delle spa, che l'anno scorso ha registrato l'incremento maggiore con un +9,8%, in 5 anni metterà a segno un +6,4% e quello delle terme un +6,5%. Una volta il rapporto con il benessere era occasionale: si andava in palestra o a fare un massaggio, ma questo approccio sta cambiando velocemente lasciando il posto a uno stato mentale impostato sul wellness che coinvolge molti aspetti della vita quotidiana dal cibo all'attenzione per il benessere di corpo e psiche per ridurre lo stress. Per la maggior parte delle persone la ricerca del benessere non è più una pratica sporadica, ma quotidiana, essenziale. Non è più un lusso, ma un
valore dominante del proprio stile di vita. IL FITNESS IN ITALIA REGIONE PER REGIONE
In Italia la regione con un maggior numero di appassionati di Fitness è la Lombardia, dove gli sportivi sono il 19% degli abitanti. Al secondo posto in classifica c’è il Veneto (11%), seguito dall’Emilia-Romagna e dal Lazio, dove la percentuale di sportivi è al 10%. Fuori dal podio la Toscana (8%), la Campania (6%), la Puglia e la Sicilia (entrambe al 4%). I NUMERI DEL MERCATO DEL FITNESS IN ITALIA
In Italia ogni anno è di circa 2 miliardi di euro la spesa per il turismo legato al wellness, ovvero le gite in zone particolarmente ricche di centri benessere e termali, quali Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria e Veneto. In generale, prendendo in considerazione qualsiasi genere di attività legata al fitness, gli Italiani spendono annualmente 22 miliardi di euro per tenersi in forma. Nell’intera penisola sono presenti in totale 8.114 strutture per il fitness, dalle palestre ai centri sportivi. Questo dato emerge dall’ultimo censimento effettuato a fine 2017 e colloca l’Italia al primo posto in Europa nella classifica dei paesi in cui le attività di fitness sono più diffuse. Nella penisola lo sport genera annualmente un giro d’affari complessivo pari a 26,3 miliardi di euro, superiore anche a quello degli Stati Uniti (23,3 miliardi). Si tratta di un settore florido che rappresenta anche una grande opportunità lavorativa: solo nella penisola italiana ci sono più di 120mila professionisti di fitness. Parlando di numeri, il tasso medio di occupazione dei giovani laureati in scienze motorie è pari a circa il 75% e sale al 94,1% nei 12 mesi successivi al conseguimento del titolo. FRANCHISING, BENESSERE E SALUTE
La formula dei sistemi a rete nel settore bellezza, benessere e salute è consigliabile per gli innegabili vantaggi derivanti dall’uso della formula del franchising. In questo particolare contratto, le due parti (franchisor e franchisee) si mettono insieme,
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LA CURIOSITÀ IL FITNESS È SEMPRE PIÙ ROSA Il mondo del fitness è sempre più al femminile. L'attenzione alle donne è massima: rappresentano il 55% del popolo in palestra, sono un'utenza che vuole attenzioni e risultati. Si iscrivono per soddisfare non solo un discorso estetico: l'obiettivo principale è ricercare e trasmettere il benessere a tutto tondo, a 360°, raggiungere il corretto equilibrio corpo-mente, modellare il fisico e allontanare stress e tensioni. Nessuna fitness esasperazione: rispetto al passato salta la schematizzazione stile Anni 80 che voleva le donne in sala corsi, alle prese con lezioni musicate, danzate e coreografate, e gli uomini a sudare su macchine spartane, con in mano pesi e bilancieri. Machismo e body rosa: la vecchia prospettiva non è più valida, nella nuova ottica si studiano corsi e attività con occhio attento al femminile. Le donne non vogliono solo allenare le gambe, non hanno più paura di usare i pesi, non temono di gonfiare i muscoli: sanno che nell'ottica di un corretto percorso, devono usare tutto il corpo.
ciascuno mantenendo la propria autonomia imprenditoriale, per unire le forze e trarre il massimo vantaggio dal marchio e dal prodotto/servizio proposto alla clientela. Più precisamente, il franchisor può espandere la propria rete vendita in zone geografiche non coperte, offrendo l’uso esclusivo del marchio, dell’insegna, degli arredi e del materiale pubblicitario al franchisee. Questi, affiliandosi al brand di successo, gode degli indubbi riflessi positivi dello stesso, ricevendo un valore tangibile dalle campagne pubblicitarie, dalla riconoscibilità del marchio, dalla particolare posizione geografica che coprirebbe. I costi per aprire un franchising nel settore benessere e salute variano a seconda della proposta commerciale e della zona geografica.
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SETTORI DI ESPANSIONE
Franchising Spa e centri benessere: i centri di bellezza e centri benessere sono luoghi di autentico rifugio, soprattutto nelle grandi città e in luoghi particolarmente ameni, baciati dalla natura. Il punto è che sempre più italiani ricorrono a trattamenti di bellezza con lo scopo di mantenersi giovani, levarsi di dosso le brutture di una settimana lavorativa, volersi bene e lasciarsi coccolare. Massaggi, peeling, trattamenti al viso come lo scrub, saune e bagni agli oli rigeneranti fanno parte del pacchetto previsto da un centro benessere moderno. Franchising sport e cura del corpo: le palestre sono in aumento e si stanno imponendo dei modelli particolari dedicati ad esempio solo alle donne, oppure formule di palestra low cost che possibilmente riguarda i centri maggiori. Il franchising è un ottimo sistema per aprire una palestra o un’area dedicata al fitness o a una tecnica di allenamento in particolare. Franchising Biologico: l’alimentazione bio è sempre più di moda per i timori derivanti dal consumo di cibo confezionato, trasformato con metodo industriale, grazie anche a una rinnovata sensibilità sollecitata dai media e siti internet specializzati. Franchising per Celiaci - tutto il campo del gluten-free, celiachia a parte, sta ricevendo un’importante attenzione da parte del mercato e si suppone che crescerà per via degli innegabili vantaggi di questa dieta. Maggiore anche il ricorso alle farine integrali e a forme alternative di carboidrati, che stanno alla base della dieta alimentare. Erboristerie e prodotti naturali - anche in questo caso parliamo di prodotti naturali come essenze, semi, preparati tipici ed estratti che possono essere utilizzati per il benessere del corpo e come complemento per l’alimentazione. Non mancano i marchi che fanno pubblicità a livello nazionale, conosciuti e apprezzati.
Mette insieme le moderne tecnologie in ambito sanitario per erogare prestazioni professionali dai risultati altamente affidabili
COME IL BUSINESS CREA IL SUCCESSO DEI FORMAT Si trova all’interno delle farmacie e parafarmacie e anche nei nuovi “luoghi della salute” quali palestre, centri commerciali, SPA e aziende. Inoltre, attraverso l’App Box l’utente può ricevere un feedback immediato sui suoi parametri vitali
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servizi offerti consentono di controllare la propria condizione fisica e di riconoscere precocemente le condizioni di malattia attraverso esami specifici, di monitoraggio e di screening. Questi sono erogati tramite dispositivi medici che sono semplici da utilizzare, affidabili e trasmettono velocemente i risultati. I risultati degli esami sono raccolti in un’unica cartella clinica e possono essere consultati ovunque. Questi, in sintesi, i servizi del Box della Salute, innovativo dispositivo, commercializzato da WM Capital e progettato dalla ben nota Maison Bertone fondata nel 1912, una delle più antiche e prestigiose firme del Made in Italy nel mondo. Dunque, l’obiettivo principale del Box è di educare il cittadino a non trascurare il proprio benessere fisico e psichico.
DESIGN RAFFINATO E SERVIZI INTEGRATI ATTRAVERSO L’APP BOX
È stato concepito come una cabina dal design raffinato e ricercato con un’attenzione particolare al comfort dell’utente, in cui la strumentazione all’avanguardia si coniuga con una fruizione semplice ed intuitiva. Il Box della Salute non intende sostituire in alcun modo le strutture ospedaliere, ma aiutare il cittadino ad approcciarsi in maniera semplice alla sua salute. Perciò sono stati sviluppati e integrati nuovi servizi che permettono all’utente del Box di ricevere un feedback immediato sui suoi parametri vitali come l’App Box della Salute. L’App si collega facilmente a qualsiasi dispositivo wearable: Smartwatch, Fitness/Heart tracker e ad
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FARMACIE E NUOVI LUOGHI DELLA SALUTE
Il Box della Salute è stato concepito per essere collocato all’interno delle farmacie e parafarmacie per implementare la varietà di servizi che tali attività possono offrire. Allo stesso tempo è emersa una crescente necessità da parte dei nuovi “luoghi della salute” quali palestre, centri commerciali, SPA e aziende.
AZIENDA
FARMACIA
CENTRI COMMERCIALI
PALESTRA
La moderna filosofia del lavoro vede le aziende impegnate a migliorare il modo di vita dei loro dipendenti. Pertanto, il Box della Salute è la soluzione vincente per l’ampia gamma di servizi, consentendo di effettuare le politiche di welfare aziendale e riducendo sensibilmente turnover e giorni di malattia. Vantaggi: • Soluzione vincente: Un gruppo più sano lavora di più e meglio! Il Box della Salute consente di sviluppare politiche di welfare aziendale e ridurre sensibilmente turnover e giorni di malattia. • Clima aziendale migliore: L’erogazione di servizi per la tutela della salute migliora le performance del team, rafforza il senso di appartenenza dei dipendenti e migliora il clima aziendale in generale.
Il centro commerciale diventa un nuovo punto di riferimento in cui prendersi cura della propria salute senza intaccare e stressare il proprio tempo libero. Le dimensioni compatte e i servizi del Box consentono di valorizzare gli spazi utilizzati all’interno della GDO, aumentare la clientela e le vendite. Vantaggi: • Fidelizzazione clientela: L’ampia gamma di servizi offerti consente di fidelizzare e attrarre nuovi clienti, incrementando il giro d’affari dell’attività. • Assistenza continua: Il servizio di telemedicina offre un aiuto concreto in qualsiasi situazione. È possibile richiedere una consulenza sanitaria di alta specializzazione, consigli medici telefonici, traduzione della documentazione clinica e un supporto medico specializzato nei casi più gravi.
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È senza dubbio il sito naturale del Box della Salute. La sua presenza contribuisce per aumentare il suo appeal e visibilità. L’esclusività e il maggior numero di clienti si riflettono in un aumento di fatturato dovuto alla vendita incrociata di prodotti collegato ai test effettuati. Questo si traduce in un rapido ritorno dell’investimento. Vantaggi: • Servizi esclusivi: A differenza delle soluzioni presenti sul mercato, i servizi vengono erogati dal Box in maniera esclusiva, innovativa ed altamente efficiente in termini di tempo e costo. • Risultati veloci: Grazie ai moderni devices presenti, è possibile ottenere risultati in tempo reale in modo da poter ottenere un consulto medico efficace e tempestivo.
La pratica dell’attività sportiva, anche a livello amatoriale, richiede check up annuali del proprio stato di salute. Il Box della Salute, grazie anche alla connessione in remoto con clinici altamente specializzati, è in grado di rilasciare l’idoneità sportiva eseguendo gli accerta menti sanitari previsti per le varie discipline sportive. Vantaggi: • Abbonamenti check up: È possibile realizzare abbonamenti semestrali o annuali per i propri clienti al fine di effettuare analisi di prima istanza e monitoraggio periodico del benessere e fisico. • Idoneità sportiva: Grazie alla collaborazione con medici dello sport, il Box della Salute è anche in grado di rilasciare l’idoneità sportiva eseguendo gli accertamenti sanitari previsti per le varie discipline sportive.
CLINICA MEDICA
CENTRO BENESSERE
altri consentendo di memorizzare tutti i parametri vitali e ricevere un aggiornamento costante sulla propria condizione fisica. Questa si connette anche a dispositivi di autoanalisi da utilizzare a casa che agevolano la diagnosi tenendo sotto controllo la propria salute in qualsiasi momento e trasmettendo tempestivamente i dati al medico. In questo modo, il genitore può mettersi in contatto con il pediatra o lo specialista, tramite videoconsulto, per ricevere informazioni sullo stato di salute del proprio figlio eseguendo esami base.
La certificazione come dispositivo medico garantisce la privacy e la riservatezza dei dati acquisiti all’interno del Box che possono essere consultati in qualsiasi momento nella propria cartella clinica digitale. L’utente può anche condividere i suoi dati con il proprio medico per avere informazioni aggiuntive sulla propria condizione fisica.
È il luogo di riferimento dove il medico si prende cura dei propri pazienti. I servizi veloci e userfriendly, offerti dal Box della Salute, consentono di effettuare celermente analisi di prima istanza e di monitorare periodicamente lo stato di salute del paziente. Vantaggi: • Riduzione tempi di attesa: I servizi offerti dal Box permettono di effettuare celermente analisi di prima istanza, riducendo tempi di attesa e costi. • Monitoraggio domiciliare: Grazie al kit di strumenti di autoanalisi e all’app, è possibile monitorare continuamente il paziente e verificare l’aderenza alla terapia.
UNA PIATTAFORMA SOFTWARE CERTIFICATA DAL MINISTERO DELLA SALUTE
All’interno del Box della Salute è stata integrata una nuova piattaforma software, certificata dal Ministero della Salute come dispositivo medico, che consente di visualizzare i risultati acquisiti dai dispositivi medici e confrontarli con il range dei valori di riferimento per riconoscere precocemente le condizioni di malattia. Infatti, grazie ai sistemi di supporto decisionali medici integrati, l’utente riceverà un feedback immediato sui risultati ottenuti. È presente anche l’assistente vocale per guidare l’utente ad utilizzare il Box in modo autonomo.
È il luogo del benessere per eccellenza ove a primeggiare è l’estetica. Il centro benessere si trasforma e diviene medical, coniugando le esigenze di una clientela attenta e raffinata, attraverso l’offerta di pacchetti personalizzanti e fidelizzanti. Vantaggi: • Valore nel tempo: Investire nel Box significa aumentare l’appeal del centro ed incrementare il cross selling di servizi esclusivi erogati secondo un protocollo ad alto standard qualitativo su tutto il territorio nazionale. • Consulenza specialistica: Servizio di consulto integrato con uno specialista grazie al servizio di telemedicina o in sede in occasione di giornate dedicate.
LA SALUTE ELEMENTO CENTRALE PER TUTTI Si sente parlare molto di engagement e fidelizzazione per le aziende, e qual è il miglior elemento se non la salute per attrarre nuovi clienti e aumentare il proprio business dato che coinvolge tutti a partire dal semplice cittadino fino ad arrivare all’imprenditore di successo. Il Box della Salute risponde appieno a questa esigenza offrendo servizi esclusivi, innovativi e personalizzati per tutti i format: palestre, hotel, SPA, centri commerciali e luoghi di lavoro.
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Anytime Fitness è presente in 37 paesi, con oltre 4.500 centri aperti e più di 4 milioni di iscritti nel mondo
L’UNICO FRANCHISING DEL FITNESS OPERATIVO IN TUTTI I CONTINENTI Intervista a Roberto Ronchi, Coo – Chief Operating Officer: “riusciamo ad essere sempre al passo con i tempi e ad anticipare i bisogni del mercato, instaurando un rapporto di grande fiducia con il franchisee, cui offriamo un sostegno continuo, prima durante e dopo l’apertura della palestra”
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fine del 2020, con già 10 nuove palestre programmate per il primo trimestre dell’anno. La ricerca di potenziali affiliati per location già acquisite è attiva nella maggior parte delle regioni della penisola”. Su quale concetto è basato il format aziendale?
Roberto Ronchi, Coo–Chief Operating Officer
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nytime Fitness nasce nel 2002 in USA dalla felice intuizione dei consulenti Chuck Runyon e Dave Mortensen, che hanno concepito un nuovo modo di intendere la palestra: non un centro di lusso, né una catena low cost, ma un fitness club unico nel suo genere, caratterizzato da aperture no-stop e da servizi di alta qualità offerti con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Anytime fitness è una palestra aperta a tutti, sempre, senza distinzioni di genere o età: un club moderno, accogliente ed elegante in grado di rendere piacevole l’allenamento, indipendentemente dallo status dei suoi iscritti. Un modello innovativo che ha rivoluzionato il mercato: oggi Anytime Fitness è l’unico franchising operativo in tutti i continenti ed è la catena del fitness che cresce più velocemente al mondo, con la media di una nuova palestra aperta ogni giorno. Abbiamo intervistato Roberto Ronchi, Coo – Chief Operating Officer.
“Anytime Fitness offre l’opportunità di avviare un business redditizio che non rappresenta per l’imprenditore un impegno totalizzante e gli permette di continuare a coltivare i propri interessi. Riusciamo ad essere sempre al passo con i tempi e ad anticipare i bisogni del mercato, instaurando un rapporto di grande fiducia con il franchisee, cui offriamo un sostegno continuo, prima durante e dopo l’apertura della palestra. Il progetto si attesta come affidabile ed efficiente con un ritorno sull’investimento che rappresenta certamente uno dei punti di forza del nostro modello di business. Offriamo al mercato un prodotto che assicura una competitività tra le più interessanti che si possono trovare sul panorama italiano ed il success rate a livello mondiale è pari al 96%. Stabilità finanziaria, tasso di crescita elevato e solidità del network rappresentano sostanzialmente le principali caratteristiche che rendono quello di Anytime Fitness una vera opportunità per il futuro, un format di business ad altro rendimento e rischio contenuto”. Cosa rappresenta Anytime Fitness oggi nel mercato aziendale? E il franchising?
“In un mercato fortemente frammentato come quello italiano del fitness, noi puntiamo a diventare il primo marchio in franchising del settore già nei prossimi 2-3 anni. L’obiettivo è offrire agli affiliati
Quali sono i paesi in cui è presente il marchio? Quanti affiliati?
“Anytime Fitness è presente in 37 paesi, con oltre 4.500 centri aperti e più di 4 milioni di iscritti nel mondo. Oltre all’impressionante espansione globale che non sembra destinata a fermarsi, anche lo sviluppo sul territorio nazionale prevede per il 2020 una forte crescita. Ad oggi in Italia sono attivi 19 club distribuiti tra Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio. Il piano di espansione prevede di raggiungere 50 nuove aperture entro la
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l’opportunità di avviare un’attività stabile e redditizia, adatta sia per il proprio futuro che per quello della propria famiglia attraverso un supporto ed un’assistenza a 360 gradi”. Esiste una connessione tra salute e fitness nella vostra missione?
“La risposta a questa domanda è contenuta nel nostro claim che a livello globale recita così: “Anytime Fitness, let’s make healthy happen”. Il nostro format di business vuole migliorare la vita di chi ne entra e far parte ed i nostri centri hanno come priorità quella del raggiungimento del benessere psico-fisico dei propri iscritti. Il nostro target è rappresentato da donne e uomini di tutte le età che ricercano nella palestra la loro ricarica, anche sotto il punto di vista psicologico. L’etica del benessere, della salute e del movimento sono senza dubbio le linee-guida della nostra strategia aziendale”. Che tipo di affiliato state cercando?
“La nostra offerta di affiliazione si rivolge ad imprenditori (non necessariamente con esperienze specifiche nel settore del fitness), manager o professionisti che vogliano avviare in prima persona - o in società - un nuovo business e che siano interessati ad investire in un’attività stabile e redditizia”. Perché Anytime Fitness differisce dalle altre palestre? Qual è la peculiarità dei tuoi prodotti/servizi e quali sono le ragioni del loro successo?
“Sono numerosi i fattori che rendono uniche le palestre Anytime Fitness e che hanno già conquistato oltre 4 milioni di persone nel mondo.
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Le nostre palestre sono accessibili 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, così da soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di utente. Grazie a una chiavetta magnetica che il cliente riceve al momento dell’iscrizione, è infatti possibile accedervi in qualsiasi parte del mondo ed in qualunque momento. Non solo: i club Anytime Fitness sono particolarmente apprezzati per il design moderno ed elegante, i servizi all’avanguardia, gli avanzati sistemi di sicurezza con video-sorveglianza attiva h24 ed i macchinari di ultima generazione che rendono la fitness experience ancora più interattiva e coinvolgente. Anytime Fitness è la palestra per tutti, sempre. I nostri club sono pensati affinché tutti, ad ogni età, possano trovare la risposta più efficace all’allenamento di cui hanno bisogno. I corsi spaziano dal mondo aerobico a quello anaerobico e l’area funzionale è equipaggiata con tutto ciò che serve. Oltre alle tradizionali lezioni di gruppo, Anytime Fitness ha introdotto all’interno dei propri club anche il rivoluzionario totem FunXtion: una station che funge da personal trainer virtuale con oltre 1500 esercizi differenti, allenamenti individuali, di gruppo e sfide contro il tempo. L’App Anytime Fitness, ad uso esclusivo dei soci, permette inoltre di programmare i propri allenamenti e monitorarne le relative performance. Il mondo Anytime Fitness offre servizi di alta qualità a prezzi equilibrati, garantendo ai propri clienti il miglior standard al miglior costo. Si pone infatti come la giusta alternativa tra club chic e pretenziosi e palestre economiche ma eccessivamente affollate”.
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Con NaturHouse ritrovare la forma ideale risulterà assolutamente semplice
IL FRANCHISING ATTUALE E MODERNO DELLA CORRETTA ALIMENTAZIONE Tre tipologie di format, con un investimento iniziale minimo che parte da 10.000€ e che consente di crearsi un autoimpiego estremamente redditizio
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aturHouse, la rete italiana della multinazionale spagnola leader mondiale nell’educazione alimentare. Quasi 500 negozi in Italia e oltre 2.400 in tutto il mondo. Numeri da protagonista assoluto per NaturHouse che può vantare di essere un franchising attuale e moderno, “in linea” con le sempre più diffuse esigenze di una corretta alimentazione.
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RITROVARE LA FORMA IDEALE È PIUTTOSTO FACILE
NaturHouse è un’opportunità per persone motivate, dotate di intraprendenza commerciale e/o con laurea in Biologia, Farmacia, Scienze dell’alimentazione, Scienze della nutrizione, Biotecnologie, Dietistica. Grazie alla comprovata efficacia
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del metodo NaturHouse, che associa all’educazione alimentare l’utilizzo di complementi dietetici di natura erboristica, ritrovare la forma ideale risulterà assolutamente semplice, naturale ed alla portata di tutte le tasche. Oggi il format si è arricchito di un’innovativa linea di piatti pronti all’uso in soli 2 minuti; tante ricette per ogni gusto ed esigenza, in linea con i trend di un mercato in forte espansione.
i centri commerciali “full lease” o quelli dove le posizioni disponibili sono di una metratura eccedente rispetto alle necessità del format.
PER INFORMAZIONI SU NATURHOUSE Tel. 800 090 532 franchising@naturhouse.it www.naturhouse.it
25 ANNI DI ATTIVITÀ E LA NASCITA DI 3 TIPOLOGIE DI FORMAT
E sarà proprio la soddisfazione dei clienti, spesso evidente esattamente come il loro calo ponderale ad originare quel sano “passa-parola” che costituirà il motore commerciale di chi ha deciso di investire nel franchising NaturHouse, un business format innovativo, perfezionato in oltre 25 anni di attività, che prevede 3 tipologie di format, con un investimento iniziale minimo che parte da 10.000€ e che consente di crearsi un autoimpiego estremamente redditizio. Il Centro NaturHouse Standard: 40mq ideale per gli insediamenti urbani con più di 35mila abitanti. Il Centro NaturHouse Village: 20 mq concepito per gli insediamenti urbani con meno di 35mila abitanti. Il Centro NaturHouse Village Box (15-25 mq), studiato per
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Azienda 100% italiana che parte dal business delle macchine automatiche per fototessere per approdare poi anche al leisure
IL GRUPPO DEDEM PUNTA SUL 3D: ACQUISISCE SELLTEK E PROTOTEK Il Gruppo continua dunque la sua crescita con l’obiettivo di giungere alla quotazione in borsa nell’arco dei prossimi 24-36 mesi
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nnovazione e made in Italy sono gli ingredienti scelti dal Gruppo Dedem - nato in provincia di Roma nel 1962 – per consolidarsi sul mercato e continuare a crescere intercettando il futuro, senza inciampare nella crisi economica che ha colpito la maggior parte dei comparti produttivi. A gennaio 2019 Dedem ha scelto di scommettere sul 3D, affittando un ramo d’azienda della Selltek Srl, piccola eccellenza italiana nel comparto. A fine settembre 2019 la scommessa si è completata con l’acquisizio-
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ne aziendale della stessa azienda. Parallelamente, attraverso la Trust Technology Services Srl, controllata al 100% da Dedem SpA, il Gruppo ha acquisito il ramo d’azienda di Prototek Srl relativo alle attività di prototipazione nell’ambito delle stampanti 3D: affianca così alla commercializzazione delle stampanti 3D anche l’attività di service. Tali operazioni di acquisizione nel business del 3D valgono al Gruppo Dedem un fatturato annuo di circa € 10 ML, l’assunzione di 20 dipendenti e 9 agenti
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LA STAMPA DEI METALLI DIVENTA REALTÀ PER LE PMI Arriva al Politecnico di Milano Studio System+, la prima stampante 3D al mondo per i metalli “office friendly”. La stampante 3D Studio System+ è una piattaforma completa, che rende possibile la realizzazione di geometrie complesse in metallo, a portata di PMI, grazie a costi molto più contenuti rispetto alle stampanti a letto di polvere (circa la metà) e a un funzionamento molto più semplice e sicuro. Avvalendosi del processo Bound Metal Deposi-
di commercio a salvaguardia di tutti i posti di lavoro dei rami acquisiti. Accanto allo stabilimento produttivo a Valenza, in provincia di Alessandria, fondato da Selltek, Dedem presto allestirà uno anche in provincia di Roma. Quest’ultimo consolidamento si colloca a conclusione di un triennio molto intenso per il Gruppo che, nell’ordine, ha registrato un’operazione di management buy-out, l’acquisizione della società Photo Plus, unica competitor italiana nella installazione e gestione di macchine per fototessere, l’avanzamento nel settore del leisure con l’acquisizione dell’azienda Happy Center Service Srl. Da ottobre 2019, a conclusione del complesso processo di riorganizzazione e razionalizzazione del Gruppo, è operativa anche la fusione in Dedem di MP Group, che ha portato all’interno dell’azienda le attività di assemblaggio e commercializzazione dei kiddie ride, le giostre per piccoli. Il Gruppo continua dunque la sua crescita per linee esterne con un’attesa di ricavi
tion (BMD), non utilizza polveri pericolose, laser o fascio di elettroni; grazie ad un software in cloud che semplifica l’intero flusso di lavoro, non richiede operatori dedicati; è sufficiente spostare le parti da una stazione all’altra. Sicurezza e semplicità sono al centro del sistema, che con facilità rispetto ad altre lavorazioni crea parti in metallo in additive manufacturing ad altissima qualità e con un costo per parte molto più competitivo.
di oltre € 80 ML, un EBITDA di circa € 10 ML ed un numero di dipendenti di circa 500 unità. Una progressione importante, partendo dai 49 milioni di fatturato nel 2011, 64 milioni nel 2017 e 75 nel 2018. Con l’obiettivo di giungere alla quotazione in borsa nell’arco dei prossimi 24-36 mesi.
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Qual è l’aspetto di maggiore criticità nel rapporto banca – impresa che ostacola l’acceso al credito?
IL DIFFICILE RAPPORTO TRA BANCA E IMPRESA Una cultura finanziaria adeguata può non solo favorire le relazioni con il mondo del credito, ma anche un sano sviluppo aziendale – Prima parte –
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/ SPECIALE /
L’
obiettivo di quest’articolo è chiarire i concetti che stanno alla base del rapporto fra imprese e mondo del credito ed illustrare come una cultura finanziaria adeguata possa non solo favorire le relazioni con il mondo del credito, ma anche un sano sviluppo aziendale. Si spiegherà infine come un corretto e consapevole approccio con il sistema creditizio possa aiutare le PMI a costruire una corretta politica finanziaria di breve e medio periodo, il tutto attraverso semplici gesti di immediata realizzazione. LA PREMESSA
Per svolgere al meglio il tema non si può prescindere dal definire chi è la banca; la banca è: un’impresa privata, un ente a scopo di lucro, che fornisce alla clientela mezzi di pagamento e di intermediazione tra offerta e domanda di capitali, i primi provenienti per lo più dalle famiglie, i secondi domandati soprattutto dalle imprese. Il concetto, di per sé banale, è fondamentale per avere un corretto approccio con quanto andremo di seguito a dire. Altro aspetto che risulta fondamentale è l’obbligo, da parte delle imprese, di giocare la partita con il
sistema finanziario il più possibile ad armi pari: il rapporto di assoluta sudditanza dell’imprenditore e dell’impresa nei confronti del sistema creditizio, la presenza di luoghi comuni riflesso certamente di un pessimismo di fondo e di alcuni preconcetti, devono essere tutti messi da parte e sostituiti con un approccio propositivo che abbia come obiettivo una maggiore comprensione del modus operandi delle varie banche e delle regole alla base delle loro decisioni di affidamento. In un’espressione: le imprese
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/ SPECIALE /
devono imparare il linguaggio delle banche favorendo quindi una comunicazione più efficiente ed efficace con le stesse. IL CONCETTO DI BANCA COME FORNITORE
L’istituto di credito non è altro che un fornitore di denaro e di servizi ad esso collegato; il ruolo della banca quindi è assolutamente fondamentale in quanto, per quasi la totalità delle attività imprenditoriali, altamente strategico. Partendo da questa definizione è fondamentale però evidenziare come l’impresa non debba confondere come, soprattutto in questo periodo di restrizione del credito, la scelta del partner bancario debba essere comunque condotta con cognizione e consapevolezza. Nella selezione di un fornitore d’impresa “classico” (materie prime, componenti, servizi, ecc) l’impresa valuta aspetti come il pricing, i tempi di pagamento e di consegna della merce, la qualità del prodotto-servizio, la strategicità della specifica fornitura nel più complesso quadro aziendale, la storicità del rapporto e magari perché no, la reputation dimostrata nel corso del tempo. Quelle elencate sono analisi che specularmente si dovrebbero fare nella scelta e nella valutazione periodica dei partner finanziari ma che spesso invece sono del tutto trascurate dalle imprese e messe in secondo piano rispetto alla primaria esigenza di avere la quantità di denaro richiesta. A differenza di quanto si pensi la scelta è estremamente ampia e variegata. Ma come districarsi nella scelta della controparte? La soluzione migliore oggi è partire dagli istituti già affidanti presso cui si esiste già un rating interno dell’azienda. È necessario però sempre sapere: • • • • •
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La scadenza di tutte le eventuali linee a breve; L’esistenza, ed anche in questo caso la scadenza, delle eventuali linee temporanee; Eventuali rate/canoni che risultassero scaduti e impagati (nel caso ve ne fossero chiederne i dettagli: la data di scadenza e l’importo); Il rating interno attribuito alla società; Gli importi accordati e le condizioni economiche applicate per ogni singola linea.
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Questi aspetti sono da valutare molto attentamente e da pesare in maniera corretta. Non sempre a condizioni economiche apparentemente svantaggiose devono implicare valutazioni negative, parallelamente un costo del denaro medio basso non può costituire l’unica discriminante nella scelta e nella valutazione della banca. Qualora fosse necessario rivolgersi sul mercato è necessario sempre analizzare prima di tutto la metodologia di misurazione di rischio adottata dalla banca referente: • • •
Base (o Standard); Intermedio (o IRB Foundation); Avanzato (IRB Advanced).
evitando gli aspetti tecnici che stanno alla base delle tre macrocategorie, basta sapere che più il sistema di misurazione del rischio è esperto, profondo, e ampio più questo premierà le aziende migliori e penalizzerà le peggiori.
Nella quasi totalità dei casi la complessità metodologica di misurazione del rischio cresce di pari passo al dimensionamento dell’istituto di credito. In quest’ottica è molto importante creare un panel di banche appartenenti a tutte le tre macro-categorie, capace di soddisfare al meglio le esigenze dell’azienda in qualsiasi momento; con una battuta si potrebbe dire “una banca per ogni stagione”, una banca che nei momenti di apparente crisi sappia non penalizzarmi oltremodo, e una banca che sappia invece premiarmi al meglio quando va tutto bene. Seguendo il filo logico potremmo estendere il ragionamento e affermare che bisogna evitare di limitarci ad una sola banca per ogni categoria; meglio avere fornitori sostituibili fra loro, da far competere dando per assunto di base che hanno caratteristiche, tipologie di offerta e sistemi di valutazione comparabili… a questo punto ci accorgeremmo come il numero di banche dovrebbe essere almeno pari a 6, ma come minimo 3.
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/ SPECIALE /
A queste aggiungiamo quei soggetti altamente specialistici, che fanno dell’eccellenza in determinate operazioni il cuore della loro attività (factoring, leasing, ecc..). Man mano che si sviluppa il discorso ci si rende sempre più conto di come un’analisi puntuale del tema debba essere necessariamente condotta sulla base di conoscenze fondamentali del mercato del credito ma prima di tutto dell’azienda stessa; cosa ero, cosa sono, chi mi ha aiutato ad essere ciò che sono, cosa voglio diventare e chi è in grado di aiutarmi nel “percorso finanziario” che l’azienda ha di fronte. La consapevolezza del tema è fondamentale perché i riflessi sono importantissimi, con effetti anche di lungo periodo, e con implicazioni a volte importantissime. Ultima, ma non per importanza, è la valutazione che l’impresa deve fare sulle scorte di magazzino che il proprio fornitore ha… continuando la similitudine sviluppata precedentemente non sempre condizioni che sulla carta risultano essere buone devono comportare la scelta quasi obbligata di rimanere con quel fornitore. La battuta che descrive le banche come quei soggetti che prestano denaro solo a chi ne ha già a sufficienza è oggi più che
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mai specchio dei nostri tempi, e di un substrato di errate convinzioni che trascurano il fondamentale presupposto che le banche prestano il denaro solo quando…sono loro stesse ad averlo. Fino a pochi anni fa l’eccesso di offerta ha portato ad affidamenti facili e altamente rischiosi, il contesto attuale, diametralmente opposto, porta a conseguenze ben diverse dove le banche a volte “non prestano il denaro nemmeno a chi ne ha già”. Tutto questo solo per affermare ulteriormente l’importanza di selezionare più partner bancari, evitando il pericolo grave di avere come uniche banche soggetti a corto di liquidità e incapaci quindi non tanto di valutare correttamente l’azienda in assoluto, ma pur valutandola di non poter rispondere alle sue esigenze finanziarie. QUALI SONO GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO?
La presentazione di una pratica di affidamento dovrebbe sempre avvenire a seguito di un’autoanalisi della propria situazione; gli imprenditori, o i loro professionisti di riferimento, danno per scontato che il referente bancario conosca l’azienda, il business, le finalità di accesso al debito e la
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capacità della richiedente di far fronte all’impegno finanziario richiesto. Una particolare attenzione va riservata al settore d’appartenenza in cui opera l’azienda; devono essere prese in considerazione le caratteristiche strutturali ed evolutive dello stesso commisurandole all’attività svolta dalla richiedente in termini di qualità dei prodotti e delle fasi del processo produttivo interno. Risulta vincolante presentare la storicità dell’azienda e l’esperienza Imprenditoriale che costituiscono “le fondamenta” su cui costruire i nuovi rapporti e che sono la discriminante della capacità dell’azienda di far fronte alle problematiche quotidiane e alle ciclicità macroe-
conomiche e settoriali. Vanno analizzati i punti di forza e di debolezza estrapolandoli dall’analisi storica del comportamento aziendale nelle diverse aree di attività e alla luce dei diversi contesti di mercato in cui opera. L’indagine conoscitiva di tali elementi riguarda i successi e gli insuccessi registrati e le motivazioni sottostanti. Per iniziare un’analisi critica della propria situazione aziendale l’imprenditore può attingere alle informazioni desunte dalle più autorevoli banche dati, spesso interrogate dalle stesse controparti bancarie. Cerved, Lince, Infocamere, Fox & Partner, Cribis, Experian e D&B sono solo alcuni delle società che forniscono prodotti confacenti a tale scopo. Il tutto si rende necessario in quanto l’ambito d’analisi bancaria è focalizzato sulla capacità dell’imprenditore e dei manager di gestire l’azienda adottando le migliori scelte coerentemente con il mercato e il settore di riferimento. Oltre ai dati di cui sopra, rientranti nella categoria delle informazioni qualitative, un istituto di credito vaglia altri tre elementi riassumibili nello schema riportato in calce: La ponderazione degli stessi varia da istituto ad istituto ma possiamo considerare come elemento discriminante la Centrale Rischi nel caso in cui l’azienda appartenga al segmento retail ed i bilanci in ipotesi di appartenenza al segmento corporate. Nel prossimo numero continueremo partendo dalla Centrale Rischio della Banca d’Italia.
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Prima Posizione, l'agenzia che crea contatti e aumenta il fatturato delle aziende
SFRUTTARE SCIENTIFICAMENTE IL WEB PER ESPANDERE LA PROPRIA IMPRESA Un'attività rintracciabile su Internet è un'attività che ha decisamente più chance di espandersi. Perché è importante essere visibili sui motori di ricerca e quali sono i vantaggi
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ntesa San Paolo, Officine Mario Dorin e Zoppelletto. Cosa hanno in comune tutte queste aziende? Si sono affidate all'agenzia Prima Posizione e hanno visto, a seconda degli obiettivi, un aumento del fatturato, delle vendite e un incremento dei contatti. Per Prima Posizione infatti il web non ha segreti. L'azienda nasce con la mission
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di aiutare altre imprese ad espandersi sfruttando le potenzialità del web per creare nuovi contatti e vendite. Non solo fatturato però. Grazie al supporto di Prima Posizione, le aziende si aprono a nuovi mercati (esteri o italiani), assistono alla crescita dei contatti e delle visite, migliorano la brand reputation e raggiungono l'obiettivo di identificarsi come
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leader nel proprio settore. Abbiamo estrapolato dei dati importantissimi mediante un sondaggio sottoposto a un centinaio di imprenditori italiani. Il 73% degli intervistati riconosce che Internet può offrire tantissime opportunità di sviluppo per il proprio business. E tu cosa aspetti a rendere la tua impresa di successo grazie al web? Perché è importante essere visibili sui motori di ricerca? Quali sono i vantaggi?
Un'attività rintracciabile su Internet è un'attività che ha decisamente più chance di espandersi. Sei ancora indeciso se aprirti al mondo del web? La risposta è semplice: non indugiare e fallo subito. I vantaggi derivanti da una forte presenza online non riguardano solo il fatturato, ma anche la possibilità di testare i tuoi prodotti e di creare una community di clienti fidelizzati che riconosceranno la tua azienda come la migliore per quel preciso servizio. Ne sono un esempio le numerose aziende seguite da Prima Posizione. Grandibottiglie.com ha sviluppato in soli 6 mesi un +50.000 nuovi visitatori sul suo e-commerce e un aumento del fatturato del 28%. Sono bastati pochi mesi all'azienda Strada Srl per passare da una richiesta di preventivo al mese a 5 al giorno, mentre il leader delle porte scorrevoli Scrigno ha raddoppiato del 115% le opportunità di new business online, espandendosi notevolmente in Francia, Spagna e Brasile. Grandi soddisfazioni anche per Italian Coffee, che ha aumentato del 48% il fatturato, o per l'azienda agricola Erika Caldera che ha registrato +75 richieste di preventivo al mese grazie alle strategie studiate da professionisti di Prima Posizione. I social network, strumento essenziale per promuovere un'azienda
Facebook, Instagram, Linkedin e molti altri, sono ormai strumenti entrati a far parte della nostra quotidianità. A livelli di marketing e promozione i due social di casa Zuckerberg sono importantissimi: permettono di farsi conoscere e di informare gli utenti circa la propria attività. Linkedin è un altro tra i fondamentali social di riferimento del momento e si rivolge prettamente ai professionisti. Per un'azienda è imprescindibile attualmente scegliere, in base al proprio target, il social su cui essere visibile.
Intesa San Paolo, Officine Mario Dorin e non solo: le storie di successo di Prima Posizione
Intesa San Paolo aveva un semplice obiettivo: conoscere il comportamento dei propri utenti online in modo da riorganizzare il suo network. Un lavoro fianco a fianco col team della sede di Torino, ha fatto sì che l'obiettivo fosse raggiunto e superato, facendo registrare un +58,66% di traffico organico al sito dopo l’intervento di Prima Posizione. Le Officine Mario Dorin non avevano mai pensato di espandersi in mercati orientali ma erano in cerca di nuovi orizzonti di mercato. Dopo un’attenta e dettagliata analisi, la strategia di marketing studiata da Prima Posizione ha portato l'azienda a intercettare nuovi acquirenti provenienti da mercati in crescente espansione: quelli dell'India. «Ho visto un interessante aumento di lavoro per l'ufficio commerciale che si è trovato a dover gestire una serie di contatti che prima non avevamo» - dichiara Giovanni Dorin che si occupa di marketing, comunicazione e sviluppo di nuovi mercati delle Officine. Grazie a una strategia vincente hanno ottenuto oltre 100 contatti in 4 mesi. Un risultato di grande importanza e prestigio per le Officine Mario Dorin. Attiva sul web già da qualche anno, la Zoppelletto Spa, aveva già intravisto le enormi potenzialità del web nell'aprirsi a mercati esteri. «Il nostro rapporto con Prima Posizione è ormai consolidato» - dichiara Luca Zoppelletto, amministratore delegato dell'azienda - «ciò che mi soddisfa di più è la continuità del servizio e l'essere sempre aggiornati e la piena consapevolezza di ciò che sono le diverse realtà». La Zoppelletto Spa nel giro di qualche anno ha registrato un +285% di contatti, risultato sicuramente incredibile e sbalorditivo. Federica, titolare di Funny Booth, descrive così il suo rapporto con Prima Posizione, grazie alla quale in due mesi ha ottenuto oltre 200 richieste di preventivo: «Ciò che ci piace di Prima Posizione è la prontezza con la quale rispondono ai nostri dubbi. È un partner ideale perché rappresenta la nostra fonte di contatti. I benefici maggiori li abbiamo avuti nel fatturato, grazie all'individuazione del giusto target al quale rivolgerci. Sono affidabili e umani». Il futuro delle aziende è già qui e si gioca tutto sulla presenza online.
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Nasce in America una nuova concezione di business, ma l’Italia è prima in Europa ad introdurre questa forma societaria
SCOPO ED OBIETTIVI DELLE SOCIETÀ BENEFIT Si aprono nuove opportunità alle società che intendono perseguire finalità ulteriori rispetto allo scopo di lucro, le quali potranno aprirsi al mercato per la ricerca di nuovi capitali, crescere, o cedere l’attività senza che a ciò consegua la perdita dei valori originari dell’azienda Avv. Patricia de Masi Taddei Vasoli* Avv. Federica Bernareggi
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partire dal 2006 negli Stati Uniti d’America si pone la questione di attuare una nuova concezione di business. Promotore di questa concezione è stato l’ente americano no profit B-Lab, che ha per primo introdotto una sostanziale modifica nello statuto e nell’oggetto sociale delle aziende: si persegue il profitto, ma nel rispetto dei più elevati standard di trasparenza e performance di qualità socio-ambientale. Nasce così una nuova tipologia di impresa, definita B-Corp, la quale oltre alla produzione di utili, si sottopone al contempo ad un rigoroso percorso di valutazione (c.d. Benefit Impact Assessment) volto a misurare la qualità dell’impatto generato sugli stakeholders (portatori di interessi esterni alla compagine societaria), al fine di ottenere una certificazione dell’impegno assunto nei confronti degli stessi. La certificazione B-Corp consente quindi di dichiarare al mercato di essere un’impresa orientata ai principi di sostenibilità all’interno dell’intera catena del valore. Passando al contesto italiano, a partire dal 2014, le B-Corp® certificate italiane1 hanno promosso un progetto politico che ha portato alla firma del Disegno di Legge sulle Società Benefit, depositato nell’aprile 2015. Tale normativa è stata sviluppata da un team internazionale di giuristi, imprenditori e altri stakeholder in armonia con la disciplina delle Benefit Corporation già esistente negli USA e in fase di introduzione in numerosi altri paesi. Il disegno di legge sulle Società Benefit è poi confluito nella legge di stabilità 2016 (legge n. 208/2015), art. 1, commi 376-384, entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2016. L’Italia ha così introdotto – per prima in Europa – la Società Benefit, creando una nuova qualifica che tutti i tipi societari possono acquisire. La legge non introduce infatti un nuovo tipo societario, potendo la Società Benefit (di seguito, per brevità “SB”) assumere la veste giuridica di una qualsiasi società commerciale di cui al libro V, titoli V e VI
del Codice Civile (S.s., S.n.c., S.a.s., S.r.l., S.p.A., ecc.). In particolare, le nuove norme prevedono che: le finalità di beneficio comune perseguite siano indicate nella clausola statutaria dell’oggetto sociale; la società sia gestita in modo da bilanciare l’interesse dei soci con l’interesse di coloro sui quali l’attività sociale possa avere un impatto (c.d. stakeholders); sia individuato nell’ambito dell’organizzazione aziendale, il soggetto cui attribuire i compiti e le funzioni finalizzate al perseguimento del beneficio comune; sia reso conto annualmente degli obiettivi perseguiti e realizzati attraverso una valutazione dell’impatto di attività. Non trattandosi di un nuovo tipo societario, questa disciplina si affianca e integra quella prevista dal codice (o dalle leggi speciali) per il tipo societario prescelto, con alcuni obblighi aggiuntivi. Manca, invece, nelle norme qualunque forma di incentivo fiscale o di altra natura per la costituzione di tali società. Questa scelta del legislatore consente di valutare costi e vantaggi di un’opzione per la SB al netto di incentivi esterni, che potrebbero essere previsti in un secondo momento. L’indicazione nell’oggetto sociale delle finalità perseguite rende pienamente lecito ciò che prima si configurava di dubbia ammissibilità, cioè la possibilità di indicare nello statuto scopi ulteriori rispetto a quello tipico della causa societaria, ossia la produzione e la divisione di utili. 1. Scopo e finalità delle società benefit Le SB perseguono volontariamente, nell’esercizio dell’attività d’impresa, oltre allo scopo di lucro, anche una o più finalità di beneficio comune. Per beneficio comune si intende il perseguimento di uno
1 A differenza delle Società Benefit, le performance delle società B Corp certificate sono verificate e certificate dal B Lab attraverso lo standard B Impact Assessment. In questa verifica, va dimostrata una performance maggiore o uguale a 80 punti su 200. Le B Corp devono rinnovare la certificazione presso B Lab ogni due anni e hanno così accesso a una gamma di servizi e supporto da parte di B Lab. Le B Corp certificate possono usare il brand e il logo ‘Certified B Corp’ sui loro prodotti e in tutte le loro comunicazioni.
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o più effetti positivi (perseguibili anche riducendo gli effetti negativi) su persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interessi. Le SB perseguono tali finalità di beneficio comune operando in modo responsabile (impegnandosi a considerare l’impatto della società sull’ambiente per creare valore sostenibile a lungo termine per tutti gli stakeholder), sostenibile (creando condizioni favorevoli alla prosperità sociale e ambientale) e trasparente (comunicando annualmente i risultati conseguiti, i progressi e gli impegni futuri verso il raggiungimento di impatto sociale e ambientale, sia verso gli azionisti che verso il grande pubblico). La SB deve specificare nell’ambito del proprio oggetto sociale le finalità di beneficio comune che intende perseguire. Tale disposizione consente alla società di attribuire stabilità e certezza a un progetto imprenditoriale in cui la massimizzazione del profitto non costituisce l’unico obiettivo dell’attività aziendale. Le SB possono, infatti, espressamente perseguire due obiettivi: profitto e beneficio comune, con il conseguente sorgere di nuovi compiti e responsabilità in capo agli amministratori. Le finalità di beneficio comune entrano nel processo produttivo vincolando gli amministratori a precise scelte di politica aziendale basate sul bilanciamento tra diversi interessi. Ciò apre nuove opportunità alle società che intendano perseguire finalità ulteriori rispetto allo scopo di lucro, le quali potranno aprirsi al mercato per la ricerca di nuovi capitali, crescere, o cedere l’attività senza che a ciò consegua la perdita dei valori originari dell’azienda. L’obbligo di indicare nell’oggetto sociale le finalità di beneficio comune si applica anche alle società diverse dalla SB, qualora intendano perseguire anche questa nuova finalità. In tal caso, queste società sono tenute a modificare l’atto costitutivo o lo statuto, nel rispetto delle disposizioni che regolano le modificazioni del contratto sociale o dello statuto proprie di ogni tipo di società. Tali modifiche devono, inoltre, essere depositate, iscritte e pubblicate nel registro delle imprese secondo quanto previsto dalle regole del tipo societario prescelto. 2. Obblighi e responsabilità degli amministratori e della società Accanto alla previsione dell’indicazione nell’atto
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costitutivo delle finalità di beneficio comune che la società intende perseguire, la legge individua gli specifici obblighi in cui incorrono gli amministratori della società benefit e le relative responsabilità. In primo luogo, la legge stabilisce che la SB deve garantire il bilanciamento dell’interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie indicate quali destinatari dello stesso, conformemente a quanto previsto nello statuto. Gli amministratori della società hanno quindi ampia discrezionalità, potendo adottare scelte strategiche e operative che non siano volte a incrementare la redditività della partecipazione sociale e che possano nel breve termine anche produrre un impatto negativo sulla stessa, purché ciò avvenga nel rispetto del principio del bilanciamento tra i diversi interessi indicati nello statuto. Gli amministratori dovranno gestire l’impresa nel rispetto degli obblighi e dei doveri rapportati al tipo societario prescelto e dovranno altresì impiegare il massimo grado di diligenza e perizia richiesta dalla natura dell’incarico anche nella cura di interessi diversi da quelli riferibili alla società e ai suoi soci, valutando l’impatto che le decisioni gestionali generano sulle finalità ulteriori indicate nello statuto. Ciò non implica che a tali finalità debba essere necessariamente attribuita preferenza, ma comporta un obbligo degli amministratori di agire in modo da garantire una compensazione tra i rispettivi vantaggi e sacrifici che determinate scelte operative possono comportare sui diversi interessi coinvolti. È inoltre previsto che l’organo amministrativo della società debba individuare il soggetto o i soggetti responsabili cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle finalità di beneficio comune. Scopo di tale obbligo è quello di rafforzare la struttura organizzativa dell’impresa, attribuendo a determinati soggetti il compito di coadiuvare gli amministratori nel perseguimento delle finalità di beneficio comune, nonché quello di supervisionare che le procedure aziendali garantiscano l’efficiente raggiungimento degli obiettivi sociali dell’impresa. Trattandosi di una figura di ausilio e di controllo funzionale alla gestione, la legge attribuisce ampia discrezionalità agli amministratori nell’individuazione del soggetto a cui attribuire tale compito, i quali potranno decidere di attribuire l’incarico a funzioni già
esistenti, esternalizzarlo oppure ancora attribuire deleghe specifiche in tal senso a uno stesso amministratore. In capo agli amministratori delle società benefit è inoltre posto l’obbligo di redigere una specifica relazione sul beneficio comune perseguito. Con questa relazione gli amministratori riferiscono ai soci sulle specifiche attività poste in essere per il perseguimento del beneficio comune, sulle modalità con cui hanno operato il bilanciamento tra gli interessi dei soci e quelli degli altri stakeholders, sulle ragioni per cui abbiano attribuito preferenza all’uno piuttosto che all’altro in determinate circostanze; sui livelli di performance ambientale e sociale realizzati, nonché sulle linee programmatiche di sviluppo futuro. La relazione sull’attuazione del beneficio comune deve essere, infine, pubblicata sul sito internet della società, qualora esistente. Tale pubblicazione rappresenta, oltre all’uso nella denominazione sociale dell’espressione società benefit, il mezzo con cui la società comunica al mercato le informazioni sulla sua particolare attività, offrendo ai soggetti interessati a investimenti sostenibili elementi utili per valutare le performance dell’impresa e sui quali basare le proprie strategie di investimento. Si deve anche precisare che gli amministratori incorrono negli stessi doveri imposti dalla legge agli amministratori di una qualsiasi società e dovranno così rispettare il dovere di agire con diligenza e in modo informato, nonché quello di perseguire l’interesse sociale senza conflitti di interesse. Gli amministratori di SB saranno inoltre responsabili verso la società per non aver gestito la stessa in modo da bilanciare l’interesse dei soci con quello delle altre categorie di soggetti indicate nello statuto e per la violazione dello specifico obbligo di individuare il responsabile cui attribuire i compiti e le funzioni relative al perseguimento del beneficio comune. In questi casi è infatti la stessa legge di stabilità per il 2016 a prevedere che “la Società Benefit che non persegua le finalità di beneficio comune è soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145 in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206”. *dMTV LEX
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/ LE SCHEDE /
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
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Carpisa Yamamay Jaked
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Primigi
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Igi&Co
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Primadonna Collection
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor
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Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Indirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 - Montefiore dell’Aso (AP) - Anno di fondazione attività: 2002 - Anno di partenza del franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 155 152
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CENTRO STORICO, ZONA NON NON RICHIESTA RICHIESTA COMMERCIALE ALTA PEDONABILITÀ 3/4 3/4PERSONE PERSONE
CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
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200.000
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FEE D’INGRESSO:
NESSUNA
ROYALTIES:
NESSUNA
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
6
3 ANNI
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Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it
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90/150 90/150 PER PER YAMAMAY YAMAMAY - PER PER JAKED JAKED 50/150 50/150 PER CARPISA CARPISA - -70/90 70/90 90/150 90/150PER PER PER YAMAMAY YAMAMAY - PER PERJAKED JAKED 50/150 50/150 PER PERCARPISA CARPISA- -70/90 70/90 50.000 50.000 ABITANTI ABITANTI PER PERJAKED JAKED 50.000 50.000ABITANTI ABITANTI CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOM50.000 50.000ABITANTI ABITANTI MERCIALI MERCIALI CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMNON NON RICHIESTA RICHIESTA MERCIALI MERCIALI CENTRI CENTRI STORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMMERCIALI MERCIALI NON NON RICHIESTA RICHIESTA 3/4 3/4PERSONE PERSONE NON NONRICHIESTA RICHIESTA 3/4 3/4PERSONE PERSONE 3/4 3/4 DA DA¤PERSONE ¤PERSONE 100.000 100.000
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ABBIGLIAMENTO E ABBIGLIAMENTO, CALZATURE EE ABBIGLIAMENTO, CALZATURE CALZATURE BAMBINO ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ACCESSORI BAMBINO/A 0-14ANNI ANNI
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Ragione Retail S.p.a. - -Gruppo IMAC Spa Piazza Italia S.p.a. PalazRagionesociale: sociale:Reda Piazza Italia S.p.a. -Indirizzo: Indirizzo: Palaz-zina Indirizzo via Menocchia, 27Campano - 63062 di -diMontefiore Piazza - - Interporto Nola, zina Piazza: Italia Italia Interporto Campano Nola,LotLotdell’Aso (Ap) - Nola Anno di fondazione 1976attività: - Anno to - -Anno fondazione toD1 D1- -80035 80035 Nola(Na) (Na) Annodidiattività: fondazione attività: di partenza franchising: 2008 Punti vendita diretti: 1993 Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 381 3 -Punti Punti vendita affiliati: 373 - Punti vendita affiliati - -Punti vendita diretti con kids: venvendita diretti conreparto reparto kids:150 150- -Punti Punti venall’estero: 37con dita 106 ditaaffiliati affiliati conreparto repartokids: kids:103 103- -Punti Puntivendita venditaaffiliati affiliati all’estero 40 all’esterocon conreparto repartokids: kids:39 39
Ragione Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA PRIMADONNASPA SPA- Indirizzo: - Indirizzo:S.P. S.P.231 231 Km Km5,2 5,270032 70032Bitonto Bitonto(Ba) (Ba)- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranchising: 163- Punti 155 chising:2006 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti:152 152 - Puntivendita vendita 153 affiliati: affiliati:241 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali:393 393 225 226 379 380 200 363
DA 100 A 250 MQ 150/250 150/250MQ MQ DA 10.000 A 50.000 ABITANTI 20.000 20.000ABITANTI ABITANTI CENTRO CITTÀ, CENTRO COMMERCIALE, CENTRO CENTRO CENTROCOMM.LE/PARCO COMM.LE/PARCOCOMM.LE/ COMM.LE/ STORICO, VIE COMMERCIALI STAND STANDALONE/CENTRO ALONE/CENTROSTORICO STORICO
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Dal 18 al 20 marzo 2020 nella prestigiosa sede del MiCo – Milano Congressi
LA NUOVA EDIZIONE DI PROMOTION EXPO E SHOPEXPO
Tutte le novità per il gift&premium e l’in-store. In particolare sono moltissime le novità che attendono coloro che sono alla ricerca di soluzioni innovative per i propri punti di vendita. Quest’anno si punta sull’estrema personalizzazione delle soluzioni
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iunta alla trentesima edizione, Promotion Expo insieme a ShopExpo riconferma per il 2020 la prestigiosa sede del MiCo Milano Congressi. Le due manifestazioni sono una vetrina, unica in Italia, per mettere in contatto espositori e clienti al fine di promuovere brand e aziende. Promotion Expo è la Mostra-Convegno dedicata alle novità del gift&premium: oggetti per la promozione, la pubblicità, il merchandising, il regalo d’affari e il mondo delle loyalty. ShopExpo è la Mostra-Convegno per tutte le novità in campo in-store: la comunicazione POP - Point of Purchase, il digital signage - la segnaletica digitale, le nuove tecnologie, gli arredi e la progettazione di punti vendita, corner e shop in shop. In particolare sono moltissime le novità che attendono coloro che sono alla ricerca di soluzioni innovative per i propri punti di vendita. Quest’anno si punta sull’estrema personalizzazione delle soluzioni; un esempio è costituito da AisSystems Italia. Questa azienda propone totem interattivi e multimediali che, fra i molti servizi, permetteranno di effettuare pagamenti ottenendo un significativo snellimento delle code. Per i settori più diversificati, dal retail al franchising, passando per gli allestimenti fieristici e gli eventi culturali in-door e out-door, Corvasce mostrerà lo stato dell’arte di soluzioni ad elevata personalizzazione. Non mancheranno i progetti per la visual communication garantiti da Creative Redbox, Kunstdünger Visual e da Digital Print Studio M, quest’ultima azienda particolarmente
attiva nella produzione, installazione e manutenzione di tutti i tipi di pubblicità. Per i materiali POP e il digital signage anche Eurodisplay anticipa grandi novità. Un piccolo assaggio della parte espositiva che, come tutti gli anni, verrà affiancata da un fitto programma convegnistico disponibile a breve.
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Dal 22 al 25 marzo 2020, Paris Expo Porte de Versailles
IL PIÙ GRANDE APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE DEDICATO AL FRANCHISING
Franchise Expo Paris si posiziona come una vera e propria piattaforma internazionale del franchising e riflette la propensione delle reti all’internazionalizzazione
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O
gni anno, numerose persone con i profili più svariati si lanciano nell’imprenditoria grazie al franchising. Per scoprire questo modello dinamico e virtuoso, la 39ma edizione di Franchise Expo Paris aprirà le porte dal 22 al 25 marzo prossimo. Organizzato dalla FFF (Federazione francese del franchising e da Reed Expositions France), questo Salone, vero generatore di business, raggruppa tutti gli attori del mercato e sviluppa nuove vocazioni e “colpi di fulmine’’ professionali. Franchise Expo Paris è l’appuntamento da non perdere per informarsi, trovare il concept più aderente ad ogni profilo ed avere tutte le carte in regola per giocarsi l’opportunità di “fare il salto’’ e di lanciarsi nel proprio progetto imprenditoriale e di investimento.
NON ESISTE UN “PROFILO TIPO’’ PER INTRAPRENDERE IN FRANCHISING...
“La voglia di intraprendere non ha età e, in modo particolare con il franchising si rivolge a tutti coloro che hanno un progetto da realizzare senza alcuna distinzione – afferma Sylvie Gaudy, Direttrice del Salone Franchise Expo Paris. – La nostra volontà è di raggruppare a Franchise Expo Paris tutte le soluzioni che permettono di rispondere ad ognuno in base ad obiettivi ed aspettative. La varietà e la diversità dei concepts esposti ben riflette, inoltre, le evoluzioni del franchising e le nuove aspettative dei consumatori. È per questo che incoraggiamo tutti a presentarsi al Salone per realizzare e consolidare il proprio progetto approfittando del migliore accompagnamento e supporto possibile”. Il più grande salone dedicato al franchising in Europa offre una vasta scelta di percorsi FRANCHISE EXPO PARIS IN CIFRE • Più di 500 insegne, di cui il 22% nuove sul Salone • Più di 35.000 visitatori attesi • Più di 27 nazionalità rappresentate • 90 settori di attività: Ristorazione & Hôtellerie, Commercio e Distribuzione Alimentare, Commercio Specializzato, Bellezza, Salute, Remise en Forme, Moda, Accessori, Decorazione e attrezzature per la casa, Servizi alla persona e alle imprese… • Oltre 100 conferenze e ateliers per creare la propria impresa e diventare franchisee • www.franchiseparis.com
GIORNATE A TEMA Per facilitare la visita e apportare contenuti specifici, sono in programma giornate a tema: • Domenica: famiglie e persone in riconversione professionale • Lunedì: dipendenti e commercianti • Martedì: il franchising apre a tutti i profili • Mercoledì: i principi della RSE nel franchising
di visita a ogni visitatore. “Nel corso di tutto l’anno incontriamo i profili più vari di franchisee – dichiara Michel Bourel, Presidente della Federazione Francese del Franchising - che hanno trovato il format ideale e si sono lanciati nell’impresa dopo essere passati per Franchise Expo Paris, dove i visitatori possono diventare imprenditori grazie a qualificati incontri professionali. Franchise Expo Paris è un salone internazionale di grande qualità, che propone un’offerta completa con oltre 500 espositori e un centinaio di conferenze tematiche”. Qualsiasi sia il profilo, l’età o il capitale da investire, Franchise Expo Paris rappresenta un momento privilegiato per porre tutte le domande fondamentali, scoprire i vantaggi e le esigenze di un modello di impresa. Infatti il Salone si rivolge a tutti: commercianti, futuri franchisor che avendo già lanciato un format intendono svilupparlo, ma anche a dipendenti e commercianti che desiderano diventare imprenditori di se stessi o convertire la loro attività. Preparare la propria visita è un passaggio essenziale. Prima di tutto sarà fondamentale utilizzare la piattaforma di matchmaking che mette in relazioni i candidati franchisee con i franchisors per fissare business meeting “su misura’’. Sul salone i visitatori ritroveranno, tra le altre, nuove opportunità, un accompagnamento personalizzato, il consiglio degli esperti, soluzioni di finanziamento su misura, un programma articolato di conferenze e atelier gratuiti. Il Salone è ugualmente importante per chiarirsi definitivamente le idee in relazione al capitale da investire necessario per lanciarsi in un’impresa in franchising. Per informazioni: Alexandra Crépin business@franchiseparis.com www.franchiseparis.com
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Buybrand Market 2020 dal 25 al 27 Marzo 2020 e Buybrand Expo dal 16 al 18 Settembre 2020 Presso Expocentre a Mosca
I DUE APPUNTAMENTI DEL FRANCHISING RUSSO In 16 anni, 1315 espositori vi hanno preso parte e oltre 15 mila nuove imprese sono state aperte grazie alla fiera
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tudiando la struttura del franchising russo*, abbiamo scoperto quali settori rappresentano la quota maggiore in termini di fatturato e quali tendenze contribuiscono a questo. Di seguito sono riportati i tre vincitori e le principali tendenze in queste aree.
39% - vendita al dettaglio
Tra i maggiori franchisor che operano nel mercato al dettaglio in Russia vi sono Metro Cash&Carry (franchising Fasol), catena Malinka, X5 Retail Group (franchising Pyaterochka) e Pivzavoz (franchising Piv&Co). Tutti loro sviluppano il concetto di “bodega”. Anche i rivenditori di moda hanno il franchising. Quindi Melon Fashion Group sviluppa contemporaneamente diversi marchi in franchising, il più grande dei quali, befree, ha più di 200 punti. Più di 180 negozi sono aperti sotto l’insegna del Concept Club; FiNN FLARE ha oltre 150 punti in Russia, di cui circa il 30% in franchising; più di 100 punti operano sotto l’insegna del produttore di abbigliamento tedesco Tom Tailor; anche la presenza di venditori di biancheria intima e collants come Calzedonia e Incanto è notevole sul mercato. I concetti per bambini sono in fase di sviluppo atti-
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vo nel mercato russo, ad esempio, il franchisor Acoola ha più di 200 negozi nel paese. Gulliver gestisce i suoi negozi in 110 città della Russia. Il franchising del negozio russo di abbigliamento per bambini è venduto da Choupette e DNK. Alcuni franchisor maturi, come Geox, hanno anche annunciato la loro intenzione di sviluppare catene separate di negozi per bambini. Allo stesso tempo, Choupette, ad esempio, rileva un aumento dell’interesse dei consumatori per l’abbigliamento per bambini di una categoria di prezzo superiore e, di conseguenza, di una qualità superiore. Non sorprende che il mercato russo abbia iniziato ad attirare l’interesse dei franchisor della rivendita per bambini provenienti dall’estero. Così, a settembre, alla fiera Bauybrand Expo**, la catena malese di negozi di abbigliamento per bambini Poney ha presentato il suo franchising per la prima volta in Russia. ** La fiera di franchising Buybrand Expo si tiene a Mosca dal 2003. In 16 anni, 1315 espositori vi hanno preso parte e oltre 15 mila nuove imprese sono state aperte grazie alla fiera. Allo stesso tempo, i maggiori attori russi preferiscono puntare sullo sviluppo delle proprie catene e sulla riduzione dei prez-
/ EVENTI /
zi delle merci. Né Korablik, né Detsky Mir hanno un franchising. Quest’ultimo, fino a poco tempo fa, sviluppava una catena di negozi di giocattoli educativi ELC sul master franchising britannico, ma a luglio è diventato noto che la società stava cercando di vendere tutti i 57 punti nel paese al fine di sviluppare la propria catena ABC con un concetto simile, ma a prezzi più convenienti.
franchising canadese di caffetterie vegetariani Copper Branch è arrivato per la prima volta in Russia al Buybrand Franchise Market. Alla fiera autunnale sono stati presentati contemporaneamente quattro concetti di ristorante dalla Malesia - Marrybrown (fast food halal), Manhattan Fish Market (ristorante di pesce con consegna) Rotiboy (caffè-panificio) e Tealive (caffè di bevande fredde take away).
22% - servizio di ristorazione
15% - industria alberghiera
Nell’ultimo anno, la pizza ha vinto nella lotta per i portafogli dei russi. Secondo la società di ricerca NPD Group, le spese dei consumatori russi per questo piatto tradizionale italiano sono cresciute più rapidamente delle loro spese per hamburger e piatti di pollo. Da aprile 2018 a marzo 2019, i russi hanno speso il 19% in più per pizza rispetto al precedente periodo simile, mentre gli ordini di hamburger sono aumentati solo del 12%. Un’altra tendenza del servizio di ristorazione è la crescita del numero di caffè e la focalizzazione sui formati takeaway, nonché la rapida diffusione dei concetti di prezzo fisso. Ma i cosiddetti timeclub o caffè a tempo (nei quali gli ospiti non pagano per i pasti ordinati, ma per il tempo trascorso) non sono stati apprezzati in Russia. Tali punti sono stati aperti in molte città milionarie, ma spesso venivano chiusi circa un anno dopo la loro apertura. Secondo Ekaterina Soyak, responsabile di EMTG, l’organizzatore di fiere internazionali di franchising, un’altra tendenza recente è l’ingresso nel mercato della ristorazione di grandi e piccoli produttori. “Ad esempio, dalla fine dell’anno scorso sono comparse due franchising di hamburger da produttori di carne bovina di marmo. Altri progetti simili sono legati alla produzione di prodotti lattiero-caseari, formaggi: qui, oltre ai franchising delle aziende agricole, ci sono state proposte da diverse aziende lattiero-casearie e persino da un produttore di yogurt che ha letteralmente iniziato la sua attività in cucina. Nella maggior parte dei casi, non si tratta di replicare la produzione, ma di formare catene di vendita al dettaglio con l’aiuto di affiliati, il che consente di espandere il canale di vendita”. Tra gli affiliati stranieri che lavorano nel mercato della ristorazione russa, i più importanti sono le grandi catene internazionali di fast food presenti da tempo nel paese, ovvero Subway (che in questo dicembre celebra 25 anni di lavoro in Russia), KFC, Burger King. Ma ci sono anche nuovi arrivati. Ad esempio, a marzo, il
La catena alberghiera americana Wyndham Hotels & Resorts, che si definisce la più grande catena alberghiera in franchising al mondo, considera il mercato russo tra le priorità. Per questo motivo prevede di aprire 15 nuovi alberghi in Russia e nei paesi dell’ex Unione Sovietica nei prossimi due anni. Anche il gruppo internazionale InterContinental Hotels Group (IHG) continua ad essere attivamente interessato alla Russia, avendo sotto i suoi marchi 24 hotel che operano nel paese. Gli alberghi di Khabarovsk e Petropavlovsk-Kamchatsky dovrebbero entrare a far parte della catena nei prossimi anni. Due marchi mondiali Hyatt è Hilton hanno deciso di entrare in una delle più grandi città siberiane Omsk contemporaneamente. Il primo potrebbe apparire sul cartello dell’hotel di Omsk nel 2022, il secondo - nel 2023. A PROPOSITO: Sorprendentemente, ma i franchising del settore dei servizi, ad esempio l’istruzione, l’intrattenimento, l’industria della bellezza o, ad esempio, quelli medici, non erano tra i leader in termini di fatturato. Tutti insieme sono rientrati nella categoria “altri” e hanno guadagnato solo l’11,2% del fatturato di mercato. E i franchising di agenzie di viaggio con il risultato del 12,8% sono al quarto posto. * Dati dell’Università statale di Ulyanovsk
BUYBRAND MARKET 2020 organizzato da EMTG – Exhibition Management Technology Group - 25-27 Marzo 2020 Mosca, Russia - Presso Expocentre BUYBRAND EXPO Moscow 2020 organizzato da EMTG – Exhibition Management Technology Group - 16-18 Settembre 2020 Mosca, Russia - Presso Expocentre
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Ha iniziato la propria scalata al successo nel giugno 2017, con la quotazione in Borsa al mercato AIM di Milano
FINLOGIC S.P.A: PRODUZIONE DI ETICHETTE E NON SOLO Grazie all’installazione del nuovo sistema per la stampa digitale di etichette di altissima qualità, Finlogic è in grado di soddisfare la crescente richiesta di etichette stampate personalizzate in bobina, anche per piccole tirature. Inoltre, per rispondere alla crescente necessità delle aziende di essere flessibili nella produzione delle etichette ha un’intera divisione dedicata alla distribuzione dei principali marchi di stampanti digitali per etichette a colori in bobina come Epson e OKI
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/ TECNOLOGIA /
F
inlogic S.p.A, dal 2003 opera nel settore della produzione di etichette e distribuzione di soluzioni per la codifica e l’identificazione automatica dei prodotti, attraverso l’utilizzo di codici a barre e della tecnologica Rfid, oltre la produzione interna di sistemi di etichettatura personalizzati in base alle esigenze. Tra le tipologie di etichette che Finlogic può fornire vi sono etichette adesive personalizzate stampate in rotoli, etichette neutre in bobina, etichette in fogli, etichette termiche per bilance, cartellini e molte altre tipologie. Con oltre 50 linee di produzione divise su due stabilimenti, uno ad Acquaviva delle Fonti (BA) e uno a Bollate (MI), ogni anno vengono lavorati oltre 40 milioni di metri quadri di materiali adesivi e il 50% della produzione di etichette è rivolta al settore alimentare.
IL PASSAGGIO AL DIGITALE PER ASSECONDARE UNA PRODUZIONE JUST IN TIME
Grazie all’installazione del nuovo sistema per la stampa digitale di etichette di altissima qualità, Finlogic è in grado di soddisfare la crescente richiesta di etichette stampate personalizzate in bobina, anche per piccole tirature, come le poche centinaia o migliaia di unità per singola referenza, con dati variabili e numerazioni progressive. È possibile stampare numerose texture per rendere le etichette simili al tessuto e con trame molto particolari e accattivanti, non riproducibili con altri sistemi di stampa. Le etichette prodotte con questa soluzione possono essere idonee al contatto alimentare. Dal mese di Luglio 2019, tutti i materiali di stampa termica distribuiti da Finlogic, come gli scontrini, sono rigorosamente BPA free. Inoltre da Agosto ha ricevuto la certificazione FSC (Gestione Forestale
Responsabile) per alcuni dei prodotti cartacei lavorati e distribuiti. IL GRUPPO FINLOGIC
Il Gruppo Finlogic ha iniziato la propria scalata al successo nel giugno 2017, con la quotazione in Borsa al mercato AIM di Milano. Attualmente è composto da 8 aziende consociate ed è in grado di operare in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, per soddisfare qualsiasi tipo di richiesta inerente l’etichettatura, la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione automatica. Distributore nazionale dei principali brand di stampanti a trasferimento termico come Sato, Citizen, Toshiba, Zebra e di un’ampia gamma di lettori e dispositivi per lettura barcode. Tramite la consociata Mobile Project Srl si progettano software mobile personalizzati per la gestione intelligente della logistica. All’interno del Gruppo Finlogic, c’è una divisione per la progettazione e realizzazione di sistemi di “Stampa & Applica” personalizzati, progettati e costruiti in base alle singole esigenze del cliente. Infine, per rispondere alla crescente necessità delle aziende di essere flessibili nella produzione delle etichette in base alle richieste del mercato, Finlogic ha un’intera divisione dedicata alla distribuzione dei principali marchi di stampanti digitali per etichette a colori in bobina come Epson e OKI. All’interno della divisione digitale, troviamo la consociata Smart Lab Industrie 3D, che si occupa di stampa 3D, gestita con una politica sia di distribuzione hardware che produzione e service conto terzi.
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Ha rivoluzionato l’economia e le ha dato un linguaggio unico e comune, rendendo visibili i prodotti lungo la supply chain
IL CODICE A BARRE COMPIE 45 ANNI Dal primo beep nel 1974 ai 6 miliardi di scansioni quotidiane di oggi: il lungo viaggio del codice a barre. Adottato da oltre 1 milione di imprese, il barcode è più attuale e vivo che mai e celebra quasi mezzo secolo di vita. Con tante novità
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milioni di italiani (e miliardi di persone nel mondo) lo usano. 365 giorni l’anno. E h24. Eppure, pochi se ne accorgono, benché sia stato inserito dalla BBC tra le 50 cose che hanno fatto l’economia moderna. È il codice a barre GS1, che da 45 anni consente alle aziende di identificare e accompagnare i loro prodotti in tutto il mondo, permettendone la tracciabilità, condividendone le informazioni e riducendo così errori e problemi lungo tutta la filiera. Dalle merendine ai libri, dai cosmetici agli smartphone: nella nostra vita quo-
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tidiana il codice a barre è una presenza costante e silenziosa. Tranne quando viene “letto” alle casse del supermercato ed emette il suo caratteristico beep: il che accade ben 6 miliardi di volte al giorno in tutto il pianeta. Il codice a barre è nato “global”: supera tutte le barriere geografiche e culturali, perché viene riconosciuto sempre e ovunque. Oggi il codice a barre è la “lingua del business” più diffusa al mondo: è parlata da oltre un milione di imprese che, grazie a questo piccolo simbolo, dialogano senza biso-
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gno di un “traduttore”. Ne ha fatta, dunque, di strada da quando delle linee disegnate sulla sabbia in riva al mare diedero a Bernard Silver e a Norman Joseph Woodland l’intuizione per realizzare un codice per marcare i prodotti, che permettesse il riconoscimento automatico alle casse e velocizzasse code e pagamenti nei supermercati. Era il 1948 e l’intuizione dei due era forse ancora troppo avveniristica per i tempi. Ma con l’invenzione del laser, lo sviluppo della distribuzione moderna e la ripartenza dell’economia mondiale, i tempi maturano. Nel 1973, dopo quattro anni di lavoro e di test, l’associazione statunitense delle principali aziende del settore alimentare adotta il codice a barre GS1 (allora UPC). Nel 1974 il codice a barre passa per la prima volta dalla cassa di un negozio, con la vendita di una confezione di chewing-gum Wrigley’s gusto juicy fruit avvenuta in un supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio. Da lì in poi non si ferma più e viene adottato da sempre più aziende. A sviluppare e mantenere il codice a barre GS1
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I numeri (più curiosi) del codice a barre
e gli altri standard internazionali è GS1, l’organizzazione mondiale neutrale e no profit presente in 114 paesi. In Italia è rappresentata da GS1 Italy, l’unico ente autorizzato a rilasciare il codice a barre GS1 in Italia, a cui aderiscono 35 mila imprese di produzione e di distribuzione di beni di consumo. Oggi, a 45 anni dalla sua nascita, sembra impossibile immaginare un mondo senza il codice a barre GS1, che ha dato un linguaggio comune al mondo delle imprese, rivoluzionando il modo di gestire le transazioni commerciali e tutti i passaggi operativi e logistici della filiera. È per questo suo ruolo che il codice a barre compare tra “Le 50 cose che hanno fatto l’economia moderna” (la trasmissione della BBC da cui è tratto l’omonimo libro pubblicato in Italia da Egea): come una delle 50 invenzioni più rivoluzionarie di tutti i tempi accanto a molti degli oggetti moderni inseriti in questa classifica, dall’iPhone alle lamette, dalla libreria Billy alle pile, dai videogiochi al latte artificiale. Questo segno grafico, composto da 13 barre verticali (a ciascuna delle quali corrisponde una cifra), è considerato a tutti gli effetti una delle invenzioni più significative, diffuse e popolari della storia dell’economia moderna: ha saputo rivoluzionare prima il commercio, poi altri settori, anche online. Ed è tuttora protagonista della supply chain.
• 13 sono le cifre che compongono il modello più diffuso di codice a barre GS1 • 40-200 scansioni al secondo: è la velocità di lettura degli scanner laser che leggono il codice a barre • 1 su 1 milione è la probabilità massima di errori durante la lettura scanner del codice a barre • Oltre 150 sono i paesi in cui è usato il codice a barre GS1 • 35 mila sono le aziende che aderiscono a GS1 Italy e hanno adottato il codice a barre nel nostro paese • 114 sono le organizzazioni no profit GS1 nel mondo che insieme promuovono l’utilizzo degli standard GS1
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Per fare in modo che gli utenti diventino follower bisogna utilizzare alcuni accorgimenti
COME INCREMENTARE I FOLLOWER SU INSTAGRAM Quando si apre una pagina Facebook business il primo quesito che ci si pone è come fare a far crescere il numero dei like/follower. Purtroppo lo stesso discorso non vale per Instagram. Cosa è possibile fare allora per aumentare i seguaci su Instagram? Ecco alcuni suggerimenti di Mattia Nicoletti*
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ino ad alcuni anni fa nessuno si poneva la domanda di quanti amici avesse. Oggi invece coi social sembra che sia a livello personale che a livello di business le “amicizie” siano fondamentali, oltre che a un termine di valutazione. E così la corsa agli amici e ai follower è diventata quasi spasmodica. Nella società dell’immagine e dell’apparenza, d’altra parte, non poteva essere diversamente. E anche i più scettici, anche sottovoce, si lanciano alla ricerca di adepti. Fatta questa premessa, quando si apre una pagina Facebook business il primo quesito che ci si pone (oltre a quello relativo ai contenuti) è come fare a far crescere il numero dei like/follower. La prima mossa è sicuramente quella di invitare gli amici a dare il like alla pagina, ma per attirare il target di riferimento Facebook consente di fare delle campagne promozionali con l’obiettivo specifico di ottenere dei like. Purtroppo lo stesso discorso non vale per Instagram che invece per le promo non ha un obiettivo specifico per raccogliere follower (probabilmente perché Zuckerberg & C. vogliono comunque tenere idealmente separati i due social network). Cosa è possibile fare allora per aumentare i seguaci su Instagram? Ecco alcuni suggerimenti. Non acquistare follower
Sulla rete ci sono decine, se non centinaia, di siti che offrono l’acquisto dei follower su Instagram. E i servizi sono diventati molto specifici al punto da vendere follower anche qualificati, ovvero, ad esempio, solo italiani (un tempo i follower offerti erano provenienti da ogni parte del mondo, rendendo facile identificare quando un account Instagram del nostro paese avesse un pubblico “sospetto”). Il problema, oltre che etico è però che anche l’algoritmo di Instagram si è evoluto e il rischio del blocco dell’account per operazioni di questo tipo è molto alto. Quindi il consiglio è di evitare di acquistarli.
rispondano a loro volta con un follow. In automatico il bot, se dopo qualche giorno l’account seguito non risponde, toglie il follow dato (per non incrementare il numero degli account seguiti rispetto a quelli che invece seguono). I bot sono eticamente più corretti (potremmo dire che fanno il lavoro che potrebbe fare una persona se si dedicasse tutto il giorno a far crescere i follower di un account) tuttavia rimane sempre una tecnologia automatizzata e impersonale. Per questa ragione Instagram analizza molto in profondità le attività degli account e se dovesse individuare alcune attività automatizzate potrebbe inibirne l’utilizzo. Le campagne pubblicitarie per aumentare i follower
Come già scritto qualche riga sopra, Instagram non ha fra gli obiettivi delle campagne pubblicitarie, i follower, di conseguenza quando si fa una promozione si può solo sperare che chi la visualizza segua il profilo poiché trova interessante i contenuti. Per fare in modo che gli utenti diventino follower bisogna quindi utilizzare alcuni accorgimenti. Il primo è avere una dashboard attraente, quindi attenzione alle immagini e i video che si postano, il secondo è fare una promozione che comporti la necessità di seguire il profilo per chi è interessato (un concorso, la promessa di un contenuto speciale, etc). Fatte queste considerazioni il modo più naturale per raccogliere follower è quello di postare con frequenza contenuti rilevanti e interagire con gli utenti (anche e soprattutto quelli dei concorrenti), sempre con coerenza. *Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment
Automatizzare i follow
Così come è possibile acquistare i follower , sul web si possono trovare molti tool, chiamati Bot, che automatizzano alcune azioni come il follow e l’unfollow. Praticamente si personalizza il bot facendogli fare un certo numero di follow, like (e altro) al giorno a account relativi al target interessato (tramite gli hashtag) e si attende che questi entro pochi giorni
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Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha pubblicato un bando che concede un contributo a fondo perduto per acquisto di automezzi per le imprese
LET’S GO: UNA FOTOGRAFIA SUL TRASPORTO MERCI IN ITALIA. NUOVE OPPORTUNITÀ Questo mese, analizziamo nel dettaglio questa nuova opportunità che può essere utile a tanti nostri lettori che, di necessità o virtù, sono quotidianamente alle prese con le problematiche logistiche legate alle loro attività
*Dott.ssa Francesca Paleari
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ual è la fotografia del trasporto merci in Italia oggi, a fine 2019? La riposta, purtroppo, è ancora ed inesorabilmente (e aggiungerei immancabilmente) la stessa: circa il 75% del traffico merci (quasi 900 milioni di tonnellate all’anno) viaggia ancora su gomma. Non decolla il trasporto ferroviario, quasi inesistente quello sulle vie d’acqua. Siamo ancora uno dei paesi meno “green” per quanto riguarda il trasporto merci, con pesanti ripercussioni ambientali ed economiche. Una pesante eredità che grava sul consumatore finale (e sull’economia in generale) dovuta a costi che vanno ben oltre la media europea (carburante, pedaggi autostradali in primis ma anche il costo del lavoro). Non da ultimo, un ricambio generazionale che non c’è: con difficoltà oggi troviamo giovani disposti a sacrificarsi per un lavoro poco remunerativo e molto impegnativo e rischioso. Non solo per questo, il MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) cerca di intervenire in un settore (l’ennesimo) in crisi, attraverso la pubblicazione di un bando che concede un contributo a fondo perduto per acquisto di automezzi per le imprese di autotrasporto di merci conto terzi.
Questo mese, analizziamo nel dettaglio questa nuova opportunità che può essere utile a tanti nostri lettori che, di necessità o virtù, sono quotidianamente alle prese con le problematiche logistiche legate alle loro attività. Il bando, appena aperto, prevede la presentazione delle domande sino al 31/03/2020. Il territorio di riferimento è nazionale, valido per tutta Italia e per tutte le categorie di possibili beneficiari (Grande Impresa, PMI, Micro Impresa, sia afferenti al settore servizi, sia per le società No Profit). I contributi possono essere chiesti dalle imprese di autotrasporto merci per conto di terzi attive in Italia (ed in regola con i requisiti di iscrizione all’Albo degli autotrasportatori e al REN). La tipologia di interventi ammissibili sono: a. acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di autoveicoli nuovi di fabbrica, adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico pari o superiore 3,5 ton a trazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, elettrica – Full Electric e ibrida (gasolio/elettrico);
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FINANZA AGEVOLATA, INTERNAZIONALIZZAZIONE, NETWORKING Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/ agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo. Francesca Paleari
Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388
b. radiazione per rottamazione di automezzi di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 11,5 ton, con contestuale acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di automezzi industriali pesanti nuovi di fabbrica, adibiti al trasporto merci di massa complessiva pari o superiore alle 7 ton, di categoria ecologica Euro VI; c. acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di rimorchi e semirimorchi nuovi di fabbrica, per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa UIC 596-5 e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO, dotati di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiori standard di sicurezza e di efficienza energetica; d. acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di casse mobili e rimorchi o semirimorchi porta casse (a gruppi di otto casse mobili e un rimorchio o semirimorchio), così da facilitare l’utilizzazione di differenti modalità di trasporto in combinazione fra loro, senza alcuna rottura di carico. Il presente bando, agevola sotto forma di contributo a fondo perduto, le seguenti entità di spesa: a. il contributo per questa tipologia di bene va-
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ria in funzione del tipo di alimentazione e della massa a pieno carico del mezzo e parte da 4.000 euro fino a 20.000 euro per ogni veicolo; b. il contributo per questa tipologia di investimento ammonta a 5.000 euro per ogni veicolo tra 7 e 16 ton e di 12.000 euro per ogni veicolo superiore a 16 ton; c. il contributo, in percentuale sul costo complessivo sostenuto, avrà un ammontare massimo di 5.000 euro; d. il contributo per ciascun insieme di 8 casse e un rimorchio ammonta a 8.500 euro; La soglia massima del contributo a fondo perduto per ciascuna impresa è pari a 550.000 Eur; la dotazione finanziaria totale messa a disposizione dal Ministero è pari a 25.000.000 Eur. Una buona opportunità per chi ha già nel cassetto nuovi progetti. Per ulteriori informazioni contattare Obiettivo Sviluppo. * Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
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• Il bando prevede la presentazione delle domande sino al 31/03/2020 • Il presente bando, agevola sotto forma di contributo a fondo perduto, le seguenti entità di spesa: a. il contributo per questa tipologia di bene varia in funzione del tipo di alimentazione e della massa a pieno carico del mezzo e parte da 4.000 euro fino a 20.000 euro per ogni veicolo; b. il contributo per questa tipologia di investimento ammonta a 5.000 euro per ogni veicolo tra 7 e 16 ton e di 12.000 euro per ogni veicolo superiore a 16 ton; c. il contributo, in percentuale sul costo complessivo sostenuto,
avrà un ammontare massimo di 5.000 euro; d. il contributo per ciascun insieme di 8 casse e un rimorchio ammonta a 8.500 euro; • Il territorio di riferimento è nazionale, valido per tutta Italia e per tutte le categorie di possibili beneficiari (Grande Impresa, PMI, Micro Impresa, sia afferenti al settore servizi, sia per le società No Profit) • La soglia massima del contributo a fondo perduto per ciascuna impresa è pari a 550.000 euro • La dotazione finanziaria totale messa a disposizione dal Ministero è pari a 25.000.000 euro
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Tra smart working ed employer branding la prossima sfida delle risorse umane sarà la “data science”
COME CAMBIA IL LAVORO DEI MANAGER Presentati al Rome Business i risultati della 2° edizione della survey “Future of work and HR Tech 2020”. Sempre più riconosciuto il valore strategico del talent management
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a digital transformation e le nuove aspettative delle giovani generazioni stanno cambiando il lavoro dei manager HR. Così, mentre il tema dell’engagement dei lavoratori diventa centrale nelle strategie delle Risorse Umane, i manager HR sono portati a focalizzarsi sempre di più su employer branding e gestione dei talenti, con una particolare attenzione verso quell’esigenza di flessibilità, nei modelli organizzativi e nei flussi
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di lavoro, che oggi è rappresentata in larga parte dall’attivazione di policy legate allo smart working. A segnalare questo trend sono gli stessi Direttori Risorse Umane interpellati per la ricerca “Future of work and HR Tech 2020” realizzata da Business International (divisione Fiera Milano Media – Gruppo Fiera Milano) e Osservatorio Imprese Lavoro Inaz e presentata durante la giornata dedicata al mondo HR, tenutasi a Roma presso Palazzo
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Rospigliosi nel corso del Rome Business Summit, l’evento organizzato da Business International per coinvolgere e mettere a confronto i professionisti delle aree Finance, Procurement e HR. La survey, che ha coinvolto oltre 100 direttori HR di aziende italiane ed è stata curata da Fabrizio Lepri, docente di Ingegneria Gestionale presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, delinea le priorità delle aziende, le maggiori aree di investimento in ambito risorse umane, gli obiettivi e le competenze richieste, e presenta inoltre un focus sulla gestione del talent management e dei piani di successione nelle imprese. UNA PRIORITÀ DA GESTIRE NEL MIGLIORE DEI MODI
Giunta alla sua seconda edizione, l’analisi fa emergere novità significative rispetto a quella del 2018. Se infatti lo smartworking viene ancora indicato come prima priorità fra le iniziative da introdurre in ambito HR (64% delle risposte), immediatamente dietro, e in crescita, troviamo il welfare (indicato dal 60% dei rispondenti), il performance management (60%) e il digital learning (57%). «Se l’anno scorso il principale tema emerso dalla ricerca era quello della digitalizzazione, quest’anno a essere sotto i riflettori sono i cambiamenti che i Millennial e i giovani della Generazione Z portano nel mondo del lavoro – spiega Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz –. Le imprese infatti devono confrontarsi sempre di più con richieste quali un migliore equilibrio fra vita personale e lavorativa, maggiore attenzione alla diversity, necessità di strumenti di lavoro e collaborazione basati su web e cloud, nuove piattaforme per il welfare, percorsi di life-long learning e metodi migliori per valutare, riconoscere e valorizzare le competenze». DARE VALORE AI DATI DI FATTO
Viene riconosciuto quindi il valore strategico del talent management, ma c’è una contraddizione: alla domanda su come vengono prese le decisioni critiche in questo ambito, solo il 7% degli intervistati risponde che in azienda vengono utilizzati in modo sistematico e strutturato i dati relativi alla performance e al potenziale. Decisioni strategi-
che, dunque, vengono spesso prese in modo molto soggettivo e senza un lavoro di analisi sui dati. «È qui che emerge il ruolo chiave che la funzione HR deve assumere nell’accompagnare i manager di linea, ruolo che deve essere supportato con dati il più possibile oggettivi e con la conoscenza approfondita dei collaboratori – conclude Linda Gilli –. Chi si occupa di HR è chiamato a trovare il giusto equilibrio tra tecnologia e persone, per uno sviluppo armonioso dell’azienda. In Inaz sappiamo bene che rendere fluidi i processi, abilitare la collaborazione in ogni sua forma, navigare i dati e trarne indicazioni strategiche, mettere a disposizione strumenti che supportano lo smartworking e la conciliazione vita-lavoro sono tutte leve importantissime per favorire engagement, motivare, stimolare i collaboratori. E, quindi, per crescere ed essere competitivi in un mercato dove a contare, sempre di più, sarà la “human energy” che le organizzazioni saranno in grado di generare e valorizzare». L’IMPORTANZA DI SAPER COMUNICARE
Lo studio, infine, prosegue chiedendo ai direttori HR di indicare gli obiettivi della loro area per i prossimi 3 anni. Al primo posto c’è l’innovazione dei modelli di organizzazione del lavoro (64%), mentre il secondo obiettivo (60% delle risposte) è legato all’attrattività per i talenti: un’indicazione che si riflette anche nelle risposte alla domanda successiva, sulle competenze che l’area HR deve acquisire, e che vede al primo posto proprio “lavorare sull’employer branding” e “maggiore comunicazione interna ed esterna” a pari merito con il 57% delle risposte. Un’indicazione chiara, questa, di come la capacità comunicativa oggi sia fondamentale per porre l’uomo al centro di un processo evolutivo sempre più improntato verso il digitale. Un percorso che si rende cruciale, sia per il futuro delle nuove generazioni di professionisti, sia per la crescita delle aziende, in un mondo nel quale la digitalizzazione pervade ogni ambiente e settore, e la creatività e la capacità di empatia rappresentano la vera chiave per un successo capace di dare vita a una nuova cultura manageriale e d’impresa.
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IMAGINCAFÉ, UN CONCEPT MULTIFUNZIONALE
Il caso ImaginCafé a Barcellona in Spagna è un esempio di concept per attrarre e fidelizzare Millennial: la Caixabank lancia uno spazio multifunzionale che unisce co-working a eventi e benefici esclusivi per i clienti
di Fabrizio Valente*
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aixabank è una banca spagnola che ha deciso negli ultimi anni di ampliare il proprio target di clientela con i Millennial. Nel 2016 ha lanciato ImaginBank, un conto semplice e veloce, che include una carta di debito, gestibile solo con smartphone e nel 2017 ha aperto a Barcellona ImaginCafé, un concept multifunzionale sempre rivolto ai Millennial. I 2.500 mq disposti su tre piani sono suddivisi in diverse aree destinate ad attività legate all’innovazione, alla creatività alle relazioni e al networking. Engagement
Sono presenti una caffetteria e diverse sale di co-working che possono essere prenotate gratuitamente sia dai clienti, sia dai non clienti, a cui è però richiesto di registrarsi e di diventare così un ‘imaginer’, denominazione che caratterizza gli aderenti alla community. L’Agorà è un grande spazio centrale per attività come concerti di musica ed eventi vari, mentre il Vacio è una sala espositiva dedicata alle mostre e alle esposizioni. Un tema molto sentito dalla banca è quello di valorizzare le qualità locali: lo Shop Up è lo spazio a disposizione del programma Rising, dedicato ai talenti emergenti di ogni campo, sia digitale, che ‘fisico’ (le creazioni dei giovani stilisti). Laboratori multimediali, in cui i clienti possono sperimentare le ultime tecnologie digitali. Nel seminterra-
to è stata allestita una Gaming Arena, dedicata ai videogiochi, a disposizione dei membri della community. I vari eventi possono essere vissuti dal vivo o in streaming, ed esiste un programma premium accessibile solo ai clienti della banca. Retail liquido
Caixabank ha capito che per attirare e fidelizzare clienti Millennial bisogna cambiare radicalmente l’approccio tradizionale di una banca. Sta sperimentando varie innovazioni, al momento c’è anche il progetto di aprire a Malaga un concept ibrido che integra un negozio di elettronica. Di-
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Caso tratto dalla ricerca internazionale di Kiki Lab – Ebeltoft Group, Retail Innovations 14 ImaginCafé – Spagna Barcellona Un concept per attrarre e fidelizzare Millennial: la Caixabank lancia uno spazio multifunzionale che unisce co-working a eventi e benefici esclusivi per i clienti. Area chiave Engagement Tendenza complementare Retail liquido Info chiave • Concept store e coworking • 2017 apertura • 2.500 mq su tre piani • 23 anni: età media dei clienti Gruppo bancario Caixabank 1904 fondazione 2016 lancio di ImaginBank (banca online)
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ventando alleato e complice, il brand conquista la simpatia e la fiducia del target, inducendolo a usare meglio e di più i suoi servizi. Sfida: mantenere la coerenza fra le diverse attività e trovare il giusto equilibrio fra servizi offerti a tutti e benefici premium destinati solo ai clienti. *Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
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mapic.com • leisurup.com • the-happetite.com
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Un modo più accattivante, coinvolgente, spettacolare ed emozionale rispetto alla sola parola
COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA: UNA RISORSA FONDAMENTALE PER LE AZIENDE Ha un forte potere persuasivo e permette di comprendere il messaggio in pochi istanti. Originariamente era YouTube, oggi la situazione è cambiata, anche le piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter, si sono adeguate, aggiungendo ai loro servizi di social networking la possibilità di pubblicare direttamente contenuti audiovisivi di Stefania Giuseppetti
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ra il 23 aprile 2005 quando Jawed Karim, con lo username “jawed”, pubblicò il primo video di Youtube: “Me at the zoo”, girato di fronte alla gabbia degli elefanti dello Zoo di San Diego, in California. Da allora, nella dieta mediatica, la comunicazione audiovisiva rappresenta una risorsa fondamentale per le aziende. Frutto dell’integrazione di una molteplicità di linguaggi – immagini, grafica, parole, suoni, musica o addirittura il silenzio – l’audiovisivo è l’esempio più calzante del crossover multimediale. Perché, se è vero che un’immagine vale più di mille parole, tale esperienza permette di accedere a una quantità d’informazioni nettamente superiore a quella delle immagini fisse, capaci di suscitare emozioni e di influenzare la percezione, la memoria, la capacità di giudizio, di accendere il desiderio e condizionare la decisione all’acquisto. “Il percorso della persuasione si sviluppa più facilmente per le scorciatoie delle emozioni che lungo l’autostrada della ragione” [“La pubblicità” di Annamaria Testa].
DA YOUTUBE A FACEBOOK,
L’AUDIOVISIVO: UN MODO DI COMUNICARE
IL PASSAGGIO DALL’ANALOGICO AL DIGITALE
PIÙ ACCATTIVANTE
Il passaggio dall’analogico al digitale ha reso potenzialmente illimitato lo spazio di archiviazione dei contenuti, rendendo degni di essere documentati anche gli eventi quotidiani più banali. Eventi che, in tempo reale, è possibile condividere, ad esempio, attraverso le “dirette”. Ci troviamo di fronte a una cultura partecipativa
Di sicuro il successo del prodotto audiovisivo in rete è indiscusso: rappresenta un modo di comunicare più accattivante, coinvolgente, spettacolare ed emozionale rispetto alla parola o all’immagine statica, ha un forte potere persuasivo e permette di comprendere il messaggio in pochi istanti.
INSTAGRAM E TWITTER
Fino ad un paio di anni fa il canale sovrano per la pubblicazione e creazione di ‘filmati’ e della loro promozione era YouTube, piattaforma di video-sharing che mette a disposizione uno spazio potenzialmente infinito, dalla quale è possibile diffondere il prodotto video sui diversi canali del web. Ma i social network non sono restati a guardare. Infatti, oggi la situazione è cambiata, poiché anche le piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter, si sono adeguate, aggiungendo ai loro servizi di social networking la possibilità di pubblicare direttamente contenuti audiovisivi. Per migliorare l’esperienza, hanno anche inserito importanti novità, come la funzione di editing che offre nuovi modi per modificare i video esistenti. Questa funzione contiene strumenti progettati per rendere semplice e veloce la modifica dei video da parte dell’utente, come il ritaglio automatico, la rifinitura, oppure la sovrapposizione di immagini e testi.
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fatta di scambi informali, di nuove piste d’interazione e, soprattutto, di simultaneità; una forma di big bang culturale, un punto di non ritorno che ha cambiato le sorti dell’advertising. Ci troviamo di fronte a una società dello schermo: uno spazio che taglia, o rende inesistente, tutto ciò che non rientra nei suoi confini. Che sia quello di
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• Frutto dell’integrazione di una molteplicità di linguaggi – immagini, grafica, parole, suoni, musica o addirittura il silenzio – l’audiovisivo è l’esempio più calzante del crossover multimediale • Una nuova cultura partecipativa fatta di scambi informali, di nuove piste d’interazione e, soprattutto, di simultaneità • Una nuova modalità di intrattenimento per i consumatori • Una nuova opportunità pubblicitaria per le aziende
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un pc, di un tablet o di uno smatphone, passiamo da uno schermo all’altro, e senza più barriere d’accesso, chiunque può utilizzare i contenuti di questa forma espressiva in qualsiasi luogo, spazio e tempo. IL VIDEO ONLINE DIVENTA INTERATTIVO
L’audiovisivo è la nuova frontiera della comunicazione e della promozione online. E fare content marketing usando i video sarà sempre più importante. Che sia video-brochure di presentazione o video-catalogo, il video online diventa interattivo e si trasforma in una nuova modalità di intrattenimento per i consumatori e una nuova opportunità pubblicitaria per le aziende. Considerando che il consumatore è in continua evoluzione, l’audiovisivo può essere pensato per una modalità di fruizione in grado di sfruttare le potenzialità comunicative del web e tutte le sue dinamiche partecipative. Chissà cosa potrebbe accadere se e fosse l’utente ad assumere le decisioni in nome e per conto del protagonista dell’audiovisivo? E se tale interattività fosse trasferita al settore degli spot commerciali, quanti spettatori sarebbero molto più interessati se solo avessero la possibilità di scegliere?
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Dal 15.08.2020, decorrerà l’applicazione di specifici indici di monitoraggio a carico delle imprese in allerta per l’emersione della crisi Le disposizioni hanno un fortissimo impatto anche sulle imprese più piccole
RIFORMA DELLA CRISI D’IMPRESA: QUALE IMPATTO SUL FRANCHISING… Una riforma storica sta progressivamente entrando in moltissime imprese italiane e anche quelle che operano nel franchising ne sono pienamente coinvolte, con qualcosa in più
di Mirco Comparini
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na complessa normativa, quella denominata “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” (Decreto legislativo del 12 gennaio 2019, n.14 in attuazione della Legge 19 ottobre 2017, n.155), in riforma della legge fallimentare, si sta pian piano inserendo nel mondo imprenditoriale. Per quanto di nostro interesse con tale intervento, da tale riforma possiamo prendere come importanti punti di riferimento tre tappe fondamentali: 1. il 16.03.2019, data di decorrenza di obblighi in merito a specifici assetti per le imprese; 2. il 16.12.2019, ultima data disponibile per l’adeguamento alla nomina di organi di controllo, sulla base di specifici limiti dimensionali; 3. il 15.08.2020, la data dalla quale decorreranno l’applicazione di specifici indici di monitoraggio a carico delle imprese. LE DISPOSIZIONI
Per quanto già introdotto a decorrere dal 16.03.2019, la norma citata interviene sulle disposizioni civilistiche e, nello specifico, circa gli aspetti organizzativi per attività di idoneo monitoraggio della gestione delle imprese, formulando due prescrizioni: 1. “L’imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte”. 2. “L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”. Considerando che quanto previsto al n.1 è da riferirsi a tutte le tipologie di imprese, indipendentemente dalla forma individuale o collettiva adottata, e visto che quanto riportato al punto n.2 è espressamente indirizzato alle imprese in forma
societaria/collettiva, risulta palese che anche per l’imprenditore individuale, al fine di operare nel rispetto della disposizione di cui al punto 1., diventa necessario istituire lo stesso o simile “adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile” per giungere alle “tempestive rilevazioni” indicate. Per quanto già introdotto con ultimo termine previsto per il 16.12.2019, la norma citata interviene sulle disposizioni civilistiche ridefinendo i limiti per la nomina dell’organo di controllo o del revisore nelle Srl. Nel confermare le prime due ipotesi previste dal Codice Civile – obbligo di redazione del bilancio consolidato e controllo di una società obbligata alla revisione legale dei conti – sono modificate le soglie relative alla terza fattispecie predisponendo l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore sussiste per le Srl che per due esercizi consecutivi hanno superato almeno uno dei seguenti limiti: • totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro; • ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; • dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 20 unità. Infine, per ciò che andrà in vigore dal 15.08.2020, il corpus di norme specifiche introduce procedure di allerta per l’emersione della crisi attraverso la previsione di specifici indici. Le disposizioni in parola hanno un fortissimo impatto sull’analisi degli aspetti economici-finanziari delle imprese anche più piccole. COSA OCCORRE FARE
Alla luce delle novità predette, tenuto conto dei doveri degli organi di controllo (eventualmente presenti) chiamati a svolgere un ruolo di presidio e salvaguardia dell’impresa, gli amministratori-imprenditori saranno tenuti ad assumere un ruolo proattivo nella rendicontazione e controllo dei risultati aziendali. La rendicontazione non potrà più esaurirsi nel-
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la misurazione consuntiva (di norma annuale in sede di approvazione del bilancio) delle performance economiche, finanziarie e patrimoniali dell’impresa, ma richiederà un monitoraggio dinamico (con cadenza periodica) e prospettico dei fatti aziendali per il perseguimento degli obiettivi previsti dalla normativa: a) rilevazione tempestiva delle crisi; b) garanzia di continuità aziendale. A tal riguardo risulterà necessario dotarsi di metodologie e procedure per il monitoraggio e la diagnosi delle situazioni di possibili crisi aziendali, volte a favorire la tempestiva emersione della crisi e il successivo risanamento dell’impresa. L’attività di monitoraggio dettata dalla nuova disciplina delle crisi d’impresa deve pertanto risultare utile per introdurre una logica di pianificazione previsionale, sia per programmare nuovi investimenti (attraverso l’elaborazione di business plan, compatibilmente con le dimensioni del business), sia come strumento di autodiagnosi aziendale. Mettendo da parte, per il tema ivi trattato, le disposizioni che entreranno in vigore dal 15.08.2020 e indipendentemente dal puro aspetto procedurale in termini di eventuale segnalazione della crisi agli organismi competenti, quello che, sotto l’a-
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spetto strettamente imprenditoriale, occorre attuare è un “adeguato assetto organizzativo-amministrativo-contabile”. Non esiste definizione di “idoneo/adeguato assetto organizzativo-amministrativo-contabile”. Si può far riferimento alla definizione contenuta nella “Norma di comportamento del collegio sindacale, Principi di comportamento del collegio sindacale di società non quotate, norma 3.4., Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto organizzativo”, emanata dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, secondo cui “per assetto organizzativo si intende il complesso delle direttive e delle procedure stabilite per garantire che il potere decisionale sia assegnato ed effettivamente esercitato a un appropriato livello di competenza e responsabilità. Un assetto organizzativo è adeguato se presenta una struttura compatibile alle dimensioni della società, nonché alla natura e alle modalità di perseguimento dell’oggetto sociale”. Sempre la stessa norma di comportamento, a 3.6., specifica che “il sistema amministrativo-contabile può definirsi come l’insieme delle direttive, procedure e delle prassi operative dirette a garantire la completezza, la correttezza e la tempestività di una informativa societaria attendibile, in accordo con i princi-
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pi contabili adottati dall’impresa”. Esiste quindi un diretto collegamento fra come l’impresa organizza internamente i propri processi e la capacità di terzi di misurarne l’adeguatezza. Ciò implica che il primo soggetto deputato a riconoscere l’adeguatezza dell’assetto organizzativo è l’imprenditore stesso che ha, fra l’altro, tutto l’interesse a prevenire censure da parte degli organi di controllo, ove presente. …E IL FRANCHISING?
Pur dovendo premettere che l’assoluta indipendenza giuridica (ed economica) tra franchisor e franchisee prevista dalla L.129/2004 rende le parti, appunto, reciprocamente estranee dalla loro necessaria organizzazione per il rispetto di quanto sopra descritto, appare evidente e chiaro che nell’affiliazione commerciale la standardizzazione dei metodi e delle procedure gestionali e operative dei sistemi di franchising (che devono essere e sono ben presenti in un sistema “serio”) influenza non poco gli adempimenti sopra riportati. La mente non può che andare ai determinanti ed essenziali (e trascurati) Manuali Operativi, anche di tipo mono tematico, con i quali i franchisor trasferiscono i “fondamentali” al franchisee. Come noto, i Manuali Operativi sono la concreta e tangibile formalizzazione del know-how (e non solo) che si intende trasferire al franchisee (un trasferimento parziale, sia chiaro) e rappresentano lo strumento utile e necessario a standardizzare le operazioni fondamentali proprio per la gestione del franchising da parte dello stesso franchisee. Lo scopo principale del Manuale Operativo è, appunto, supportare le operazioni gestionali ad ampio raggio, cioè, supportare gli affiliati (e le sue risorse umane) nella loro attività. Deve contenere e definire, quindi, in una forma di interconnessione, attività operative quali: cos’è il franchising e come funziona, i dettagli dello specifico business del franchising di riferimento, il ruolo del franchisee, quello dei dipendenti, i principali processi, i singoli compiti delle risorse umane, gli standard di prestazione che il franchisor richiede, gli obblighi delle parti, il supporto reciproco, la pub-
blicità, il marketing, temi del lavoro, la sicurezza, la gestione del personale, l’approccio ai clienti, la gestione dei contenziosi, il controllo dei dati economici, di quelli finanziari, quelli interni e quelli con il franchisor, le impostazioni amministrative e contabili, quelle di rendicontazione, le amministrative nei rapporti con l’esterno, ecc., ecc.: nel Manuale Operativo c’è una azienda intera. Ovvio, quindi, dover prendere in considerazione che, dove il Manuale Operativo è presente e ben fatto, lo stesso costituirà una importante fonte di riferimento per l’attuazione della norma citata. Dove, invece, non sarà presente o lo sarà in forma carente, riterrei, in caso di presenza di crisi aziendale del franchisee, di non sottovalutare il fatto che tale carenza possa costituire un rafforzamento circa una potenziale inadempienza del franchisor, pur escludendo che il franchisee rimanga o possa rimanere indenne dalla mancata applicazione delle disposizioni in commento. …MA C’È ALTRO PER IL FRANCHISING? SI...
Un ulteriore aspetto da non sottovalutare, sono gli obblighi ricadenti sull’organo di controllo dei franchisor. Pur considerando che quanto stiamo per evidenziare è situazione già vigente per l’organo di controllo dei franchisor che già erano obbligati alla relativa nomina, la novità sta nel fatto che, con la nuova norma, anche franchisor di minori dimensioni devono procedere alla nomina di tale organo e questo amplia il tema ponendolo anche in un contesto di maggiore fragilità aziendale. Senza particolari tecnicismi e sintetizzando al massimo un tema molto più complesso, possiamo affermare che, tra le funzioni dell’organo di controllo, rientra anche la verifica di eventi o circostanze che possono mettere in dubbio la continuità aziendale (elemento da monitorare al fine di prevenire la crisi dell’impresa) ed è, appunto, un’attività che viene svolta nel corso del processo di revisione con le stesse procedure di revisione che possono essere riconsiderate alla luce dell’emersione di eventi o circostanze che possono alterare la determinazione della significatività del rischio. Nel fare questo, egli deve stabilire se la direzio-
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ne abbia già svolto una valutazione preliminare in merito alla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e se non è ancora stata effettuata una tale valutazione, il revisore deve discutere con la direzione su quali basi intenda utilizzare il presupposto della continuità aziendale e deve indagare presso la direzione se esistano eventi o circostanze che, considerati singolarmente o nel loro complesso, possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. Per svolgere il ruolo di vigilanza dell’attività societaria l’organo di controllo, secondo quanto previsto anche dalle Norme di comportamento, richiede all’organo amministrativo, insieme ad
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• “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in riforma della legge fallimentare, si sta pian piano inserendo nel mondo imprenditoriale
COSA SUCCEDE NEL FRANCHISING • In caso di crisi aziendale è fondamentale Il Manuale Operativo. dove il Manuale Operativo è presente e ben fatto, lo stesso costituirà una importante fonte di riferimento per l’attuazione della norma del 15.08.2020 • Un ulteriore aspetto da non sottovalutare, sono gli obblighi ricadenti sull’organo di controllo dei franchisor. Senza particolari tecnicismi e sintetizzando al massimo un tema molto più complesso, possiamo affermare che, tra le funzioni dell’organo di controllo, rientra anche la verifica di eventi o circostanze che possono mettere in dubbio la continuità aziendale
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altre, informazioni particolarmente approfondite delle situazioni in cui si evidenzino rischi per la continuità e, tra i temi specifici, deve condurre una indagine presso i consulenti legali dell’impresa sull’esistenza di controversie legali e contestazioni e sulla ragionevolezza delle valutazioni della direzione circa il loro esito e circa la stima dei relativi effetti economico-finanziari. Seppur si tratti di una attività più o meno “agevole” in presenza di situazioni esistenti, molto più complesso è comprendere se esistono rischi di tal natura in specifiche circostanze fortemente latenti e nascoste le quali possono non si esprimersi e non emergere, ad esempio, in termini puramente contabili o organizzativi o gestionali. Il riferimento è alla “sicurezza contrattuale” derivante dai molti rapporti che, di norma, un franchisor ha in corso (anche in senso dinamico) con i franchisee. Non si tratta di un elemento da sottovalutare in quanto, esempio, il business del sistema potrebbe anche essere ben funzionante per una parte dei franchisee, ma non per tutti e allora occorre formulare una serie di riflessioni su cosa potrebbe accadere se, prendendo spunto da un caso reale, si innescasse un contenzioso e un Tribunale emettesse una sentenza con annullamento del contratto con risarcimento per circa 50.000,00 euro, restituzione dei diritti di entrata, nonché, di tutti i canoni di locazione e dei costi pubblicitari sostenuti dall’affiliato per tutto il periodo di vigenza contrattuale? Cosa accadrebbe se tale sentenza si basasse su una non corretta fase precontrattuale gestita dal franchisor con un non idoneo processo informativo inziale? Cosa accadrebbe quando tale situazione (se non prima) venisse posta a conoscenza di quegli affiliati posizionati tra quelli per i quali il business non funziona? L’organo di controllo ha l’idonea preparazione, formazione ed esperienza tecnico-giuridica di tipo altamente specialistico per poter monitorare in forma preventiva tali rischi che potrebbero minare la continuità aziendale? Buon revisione a tutti
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Non costituisce un elemento naturale contrattuale, ma deve essere regolamentata in forma scritta dalle parti
L’IMPORTANZA DEL PATTO DI NON-CONCORRENZA NEL FRANCHISING Comporta una serie di benefici a vantaggio del franchisor: in particolare svolge la funzione di proteggere e tutelare gli interessi economici e commerciali di quest’ultimo e impedire la diffusione del know-how a vantaggio dei concorrenti, non soltanto per tutta la durata del contratto, ma anche in un momento successivo al suo termine avv. Paolo Fortina e dott.ssa Ilaria Secchiatti*
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ella prassi dei contratti di franchising, è sempre più frequente la previsione di una clausola di non concorrenza in virtù delle peculiarità intrinseche dell’affiliazione a proposito del knowhow. In generale, si definisce tale quella clausola contrattuale introdotta di comune accordo fra le parti nel regolamento contrattuale al fine di limitare o escludere alla parte uscente dal rapporto contrattuale la possibilità di porre in essere un’attività concorrenziale in uno specifico luogo e per un determinato arco di tempo. Nell’ambito dei contratti di franchising, la clausola di non concorrenza non costituisce un elemento naturale di tale tipologia contrattuale. Infatti non si inserisce automaticamente nel contratto in quanto non è imposta dalla Legge n. 129/2004. Di conseguenza – come nel caso dell’inserimento della clausola c.d. d’esclusiva affrontata nei precedenti articoli – deve essere regolamentata in forma scritta dalle parti. Inoltre, si tratta di una clausola vessatoria, inserita nelle condizioni generali del contratto di franchising, che in merito la sua efficacia, ai sensi dell’art. 1341 e 1342 c.c., deve essere specificatamente approvata per iscritto e, dunque, sottoscritta dal fran-
chisee. La clausola di non concorrenza comporta una serie di benefici a vantaggio del franchisor: in particolare, tale clausola svolge la funzione di proteggere e tutelare gli interessi economici e commerciali di quest’ultimo e impedire la diffusione del know-how a vantaggio dei concorrenti, non soltanto per tutta la durata del contratto, ma anche in un momento successivo al suo termine. Inoltre, indirettamente realizza anche la finalità psicologica di deterrente nei confronti di una possibile estinzione anticipata del contratto da parte del franchesee. Quest’ultimo, infatti, consapevole di non poter esercitare la stessa attività di franchising per un determinato periodo di tempo o in una specifica zona a seguito dell’estinzione del rapporto con il franchisor, è scoraggiato a fuoriuscire dalla rete commerciale e contemporaneamente incoraggiato a restare nel rapporto contrattuale, ad esempio rinnovando lo stesso alla sua scadenza naturale. Generalmente le parti contrattuali possono scegliere di inserire nel contratto di franchising o una clausola di non concorrenza riferita alla sola durata del contratto o una clausola di concorrenza riferita anche al periodo successivo alla scadenza del contratto. Il Codice Civile regola all’articolo 2596 in termini
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generici il patto di non concorrenza, prevedendo un limite di durata massimo di cinque anni e un limite di circoscrizione territoriale ad una specifica della zona o di tipologia dell’attività oggetto del patto. Tuttavia, secondo la prevalente giurisprudenza, l’art. 2596 c.c. non troverebbe applicazione negli accordi che operano a diversi livelli della linea concorrenziale – si riferisce ai c.d. accordi verticali come accade nel franchising, preferendo in linea di principio rispettare la libertà delle parti nel determinare il contenuto della clausola. Di conseguenza, il patto di non concorrenza inserito in un contratto di franchising non è soggetto alle limitazioni espresse dalla suddetta norma, ma è sottoposto alla normativa antitrust europea, ossia il Regolamento CE n. 330/2010, poiché detta clausola produce l’effetto di restringere la libertà di iniziativa economica di una delle parti e per tale ragione non può essere completamente lasciata nelle mani del franchisor. Altrimenti, si verificherebbe un importante ed ingiustificato squilibrio delle posizioni contrattuali, contrario all’obiettivo di salvaguardia della concorrenza sui mercati economici europei e soprattutto nazionali.
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In merito al patto di non concorrenza post-contrattuale, detto regolamento europeo prevede una serie di requisiti di validità della clausola, ossia: 1. deve essere finalizzata alla protezione del know-how del franchisor; 2. deve riferirsi a beni o servizi in concorrenza con quelli oggetto del contratto di franchising; 3. deve essere limitata alle zone in cui il franchisee ha operato durante il contratto; 4. non deve avere una durata superiore a un anno dopo il termine del contratto. Pertanto, affinché la tutela predisposta dalla clausola di non concorrenza sia effettiva, è essenziale che la stessa sia redatta scrupolosamente, anche con l’ausilio di un esperto di diritto al fine di evitare qualsivoglia causa di nullità o incertezza della clausola. In primo luogo è necessario definire cosa si intende per attività concorrenziale a quella del franchisor. In secondo luogo, è opportuno regolamentare minuziosamente anche l’ambito soggettivo di applicazione del patto di non concorrenza, per evitare che lo stesso possa essere facilmente aggirato dal franchisee, prevedendo un divieto per il franchisee di effettuare attività concorrenziale in ogni modo,
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• Il Codice Civile regola all’articolo 2596 in termini generici il patto di non concorrenza, prevedendo un limite di durata massimo di cinque anni e un limite di circoscrizione territoriale ad una specifica della zona o di tipologia dell’attività oggetto del patto • Il patto di non concorrenza inserito in un contratto di franchising non è soggetto alle limitazioni espresse dalla suddetta norma, ma è sottoposto alla normativa antitrust europea, ossia il Regolamento CE n. 330/201g
• Realizza la finalità psicologica di deterrente nei confronti di una possibile estinzione anticipata del contratto da parte del franchesee • Nel caso di inadempimento del patto di non concorrenza post-contrattuale da parte del franchisee, il franchisor può tutelare i propri interessi, attivando in via cautelare l’Autorità Giudiziaria tramite il ricorso ex art. 700 c.p.c. al fine di ottenere un provvedimento giudiziale che ordini di cessare l’attività concorrenziale posta in essere dall’ex affiliato
sia direttamente che indirettamente, ad esempio per mezzo di parenti o di prestanomi o società controllate o partecipate. Tuttavia, anche se il patto di non concorrenza rispecchia tutte le connotazioni sopra elencate, il franchisee può in qualunque caso tenere dei comportamenti difformi rispetto al divieto contrattuale, imbattendosi nelle relative conseguenze. Precisamente nel caso di inadempimento del patto di non concorrenza post-contrattuale da parte del franchisee, il franchisor può tutelare i propri interessi, attivando in via cautelare l’Autorità Giudiziaria tramite il ricorso ex art. 700 c.p.c. al fine di ottenere un provvedimento giudiziale che ordini di cessare l’attività concorrenziale posta in essere dall’ex affiliato. Dopodiché, il franchisor può adire nel merito l’Autorità Giudiziaria, affinché quest’ultima condanni l’ex franchisee al risarcimento del danno subito dal franchisor a causa del comportamento lesivo dell’atto di non concorrenza post-contrattuale. Concludendo, per riuscire a redigere correttamente ed esaustivamente una qualunque clausola contrattuale in modo da proteggere efficientemente l’azienda del franchisor è necessario rivolgersi ad un legale che si occupi della materia al fine di studiare tutte le casistiche e disciplinarle in modo da costituire un contratto sbarrato e conforme alla normativa vigente.
*Avvocato, NL Studio Legale
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I principali e più importanti sono: la location clause e l’obbligo di riservatezza
I DOVERI E GLI OBBLIGHI DEL FRANCHISEE Qui di seguito analizzeremo brevemente i più importanti obblighi dell’affiliato
di Alessandra Sonnati*
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ra tutti gli obblighi che incombono sulll’affiliato la legge italiana ne specifica due: la location clause e l’obbligo di riservatezza. i. Location Clause, prevista dal primo comma dell’art. 5. La location clause impone all’affiliato di non trasferire la sede, qualora sia indicata nel contratto, senza il preventivo consenso dell’affiliante. ii. Obbligo di riservatezza. L’art. 5 della legge prevede che l’affiliato si impegni ad osservare e a far osservare ai propri collaboratori e dipendenti, anche dopo lo scioglimento del contratto, la massima riservatezza in ordine al contenuto dell’attività oggetto dell’affiliazione commerciale. L’impegno si estende a tutto il “contenuto dell’attività oggetto dell’affiliazione” e perciò anche a quegli elementi quali il Manuale operativo, i formulari per l’attività o la gestione, gli elenchi dei fornitori selezionati, le specifiche dei beni e così via. Per quanto concerne invece i soggetti, l’affiliato deve farsi carico di imporre ai propri collaboratori e dipendenti lo stesso vincolo di riservatezza che incombe a lui stesso. Si possono poi menzionare ulteriori obblighi, ben più significativi. In particolare: iii. Obbligo per il franchisee di corrispondere le royalties. Tale obbligo è desumibile dall’art. 3.4, lett. b), che prevede che il contratto debba espressamente indicare “le modalità di calcolo e di pagamento delle royalties”. Accanto all’obbligo di pagamento delle royalties, vi è poi l’obbligo per il franchisee di pagare gli altri corrispettivi contrattualmente dovuti, primo tra tutti il prezzo dei beni forniti. iv. Obbligo di conformarsi alle istruzioni ed alle procedure del franchisor. È uno dei pilastri del franchising in quanto serve a garantire l’uniformità, sia in termini di immagine che di prodotti e di servizi offerti. v. Obblighi di promozione e di incremento delle vendite. Tale obbligo potrebbe apparire talmente ovvio da non dover neppure essere menzionato, in quanto sarebbe contrario al principio della buona fede nell’esecuzione del contratto se l’affiliato non facesse ogni sforzo per la promozione e diffusione dei prodotti del
franchisor, da cui peraltro trae il suo profitto. A tale riguardo molto spesso il franchisor inserisce nel contratto delle clausole di minimo del fatturato, che l’art. 3.4, lett. b) della legge reputa legittime. vi. Obbligo di non concorrenza. Il patto di non concorrenza, benché chiamato in modi diversi nel gergo dei contratti, in sostanza si riferisce al patto che impone all’affiliato di non promuovere, né vendere beni o servizi in concorrenza con quelli dell’affiliante. Esso può valere o per tutta la durata di un contratto oppure estendersi anche ad un periodo successivo al suo scioglimento. I patti di non concorrenza non sono un elemento connaturato al contratto, e pertanto li si può ritenere non sussistenti se le parti non li hanno espressamente pattuiti. vii. Obbligo di acquisto esclusivo. Al franchisee di norma viene imposto di non rifornirsi, e quindi di non rivendere, beni o servizi diversi da quelli forniti o selezionati dal franchisor. La ragione è evidente: è preciso interesse del franchisor impedire che prodotti provenienti da fornitori estranei alla rete profittino dei vantaggi connessi alla distribuzione in punti vendita appartenenti alla rete, ma, soprattutto, a che non vengano rivenduti presso i punti vendita beni che, non essendo stati da lui fabbricati o comunque selezionati, potrebbero non rispecchiare i suoi standards, con il rischio concreto di un danno per l’intera rete in termini di perdita di credibilità, affidabilità ed immagine. *Avvocato - Frignani e Associati Studio Legale
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Marketing 4.0 il libro di Philip Kotler: una metodologia efficace per accompagnare i clienti nell’acquisto
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avvento di internet e la rapidità di evoluzione della tecnologia hanno profondamente modificato il modo di fare marketing: i nuovi strumenti a disposizione consentono di raccogliere sempre più informazioni relative ai clienti e al loro modo di prendere determinate decisioni di acquisto. I big data permettono dunque di creare prodotti e servizi personalizzati, ma serve una metodologia efficace per accompagnare i clienti nel proprio percorso di conoscenza del marchio e di relativa fedeltà. Marketing 4.0 si inserisce in questo contesto offrendo al lettore un’autorevole panoramica sul futuro del marketing digitale. Il libro mostra come al tradizionale percorso di acquisto di una persona si vada ad aggiungere la
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MARKETING 4 .0 Autore: Philip Kotler Editore: Hoepli Prezzo: € 22,90 NOTE SULL’AUTORE: Il manuale di marketing 4.0 è opera del celebre Phi-
lip Kotler, padre del marketing moderno e nuovo guru del management, autore di più di 60 saggi e articoli che hanno rivoluzionato l’economia contemporanea. Philip Kotler è S.C. Johnson & Son Distinguished Professor di Marketing internazionale alla Kellogg School of Management presso la Northwestern University. È autore di oltre cinquanta libri, tra cui il celebre Marketing Management, giunto alla quindicesima edizione. Con Hoepli ha pubblicato Il futuro del marketing (2014) e Ripensare il capitalismo (2016). Nessuno conosce il marketing meglio di Philip Kotler, con la sua straordinaria capacità di identificare e interpretare le nuove tendenze e gli sviluppi più recenti.
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IL FUT U R O D E L M A R KE T IN G Autore: Philip Kotler Editore: Hoepli Prezzo: € 24,90 Il Futuro del marketing rappresenta un’importante risorsa per tutti i business leader e i professionisti del marketing che vogliono dare competitività alle proprie aziende e capire come avere successo nel mercato globale. Questo libro è anche un’ottima guida per i politici che si occupano di sviluppo e per tutti coloro che hanno a che fare con il mondo del lavoro, siano essi imprenditori, dirigenti d’azienda, presidenti di Regione o assessori comunali. Philip e Milton Kotler spiegano in modo approfondito i metodi con cui le grandi aziende e le multinazionali devono progettare il loro futuro e i luoghi in cui andranno a produrre e vendere, ma compilano anche un’interessante roadmap per gli stati e le grandi città, spiegando come questi ultimi possano attirare le aziende e i loro investimenti. Attraverso queste riflessioni, gli autori ci spiegano come il futuro del marketing sarà sempre più costituito dalle grandi città e dalle aree metropolitane, partendo dalla considerazione che, già oggi, le grandi città globali sviluppano circa l’80% del PIL delle nazioni che le ospitano.
RIPENSAR E IL C A PITA LISM O Autore: Philip Kotler Editore: Hoepli Prezzo: € 19,90 Dalle macerie del Muro di Berlino è emerso vincitore un modello economico. Il capitalismo – in uno spettro che va dal laissez-faire all’autoritario – dà forma alle economie di mercato di tutte le nazioni più ricche e in crescita più rapida. Ma sulla sua lucente facciata appaiono già le prime crepe. In tutto il mondo la crescita economica rallenta; la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi; le risorse naturali vengono sfruttate per ricercare profitti a breve termine; la disoccupazione cresce. Con rigore e lucidità, Philip Kotler illustra quattordici grandi problemi che assillano il capitalismo: il persistere della povertà, la creazione di posti di lavoro nel contesto dell’automazione, l’indebitamento elevato, l’influenza dei grandi patrimoni sulla politica, gli elevati costi ambientali, le altalene cicliche di boom e crolli nell’economia. Attraverso un’analisi spietata dei nostri mali, sul capitalismo veicola un messaggio di ottimismo: siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Aziende grandi e piccole si impegnano per la prosperità condivisa e si prefiggono obiettivi più alti, mentre abbondano le proposte di politiche governative capaci di offrire tutele senza rischiare la stagnazione. Kotler identifica le idee migliori, affiancando iniziative pubbliche e private per orientare il cambiamento.
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CORTANA, GRANDI NOVITÀ IN VISTA Satya Nadella, Ceo di Microsoft, ha dichiarato che nel 2020 l’app Cortana non sarà più disponibile in molti paesi. Cortana è un software di assistenza e riconoscimento vocale sviluppato da Microsoft per i sistemi operativi tra cui Windows Phone, Windows 10 Mobile, Windows 10 e Android. Microsoft ha informato che il supporto per l’app finirà di funzionare dal 31 gennaio 2020 in Australia, Canada e Regno Unito, oltre che in Cina, India, Messico, Germania e Spagna. A quanto pare l’App non scomparirà del tutto, ma con molta probabilità si trasformerà in assistente digitale nell’ambito della suite di produttività Office 365 e non è esclusa una collaborazione con i due software che si dice l’abbiano costretto alla resa, Alexa e Assistente Google.
GOOGLE ARTS & CULTURE, IMPARARE COSE NUOVE OGNI GIORNO La cultura non si trova più solo sui libri, l’App Google Arts & Culture è una delle tante app gratuite che permette di arricchire la propria conoscenza a portata di smarthphone. Con l’App puoi viaggiare in tutto il mondo con tour di luoghi caratteristici, edifici famosi e meraviglie della natura, sullo schermo e in realtà virtuale, puoi anche visitare virtualmente musei e ingrandire le immagini di opere, foto e manoscritti per vederne i dettagli. Tramite l’App puoi essere il curatore della tua personale galleria d’arte cercando le tue opere preferite, creando le tue collezioni personali e condividendole con chi vuoi.
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SKINVISION PER IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE E DELLA PELLE SkinVision è un’app con marchio CE per il monitoraggio della salute della pelle. Funziona in maniera molto semplice, infatti dopo la registrazione, con la fotocamera del telefono, si scattano alcune foto della pelle. In circa 30 secondi ricevi un’indicazione di rischio della tua pelle sul tuo telefono. Chiaramente l’App non vuole sostituire la diagnosi di un dermatologo, ma come altre App legate alla salute dell’individuo, vuole aiutare nella prevenzione.
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IKEA APP E LA REALTÀ AUMENTATA La realtà aumentata, o realtà mediata dall’elaboratore, è l’aumento della percezione sensoriale umana attraverso la somministrazione di informazioni di solito convogliate elettronicamente che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Anche Ikea, l’azienda multinazionale fondata in Svezia, sfrutta questo meccanismo per offrire a chi utilizza la sua app la possibilità di ricreare il proprio ambiente domestico virtualmente e decorarlo con i prodotti del catalogo. La realtà aumentata è una tecnologia in continua evoluzione e sta conquistando un ruolo importante nelle strategie di marketing e di vendita.
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APP PORTALE FRECCE, L’INTRATTENIMENTO PER IL TUO VIAGGIO L’app Portale FRECCE di Trenitalia è un servizio gratuito a disposizione dei viaggiatori dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge mediante connessione alla rete WiFi. L’app ha un vasto catalogo di servizi che vanno dai film italiani e stranieri, serie e programmi TV, Cartoni e Programmi per bambini a quotidiani, riviste settimanali e mensili, libri e guide turistiche. Tramite l’App si può anche rimanere aggiornati sull’andamento del proprio viaggio.
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GOOGLE KEEP, PRENDI APPUNTI Google Keep è un’app semplice e intuitiva per prendere appunti sul tuo smarthphone o tablet. Dopo averla scaricata basta accedere con il tuo account Google per iniziare a creare note e appunti. Puoi aggiungere una lista di cose da fare o scrivere una nota a mano libera o salvare una foto importante. L’app si sincronizza sul Cloud e potrai accedere ai tuoi appunti da tutti i tuoi dispositivi collegati. L’app può essere installata gratuitamente su dispositivi Android e iOS ed è anche possibile accedervi da Web.
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UP & DOWN La nostra rubbrica che ha come obiettivo quello di verificare se il sito del franchisor è esaustivo nelle informazioni pubblicate.
COIN CASA / www.coincasa.it Il piano di sviluppo franchising di Coin Casa si trova esaustivamente spiegato nel bottone “franchising” del sito ufficiale. È lì possibile consultare sotto forma di tabella le informazioni più importanti suddivise in: Un business di successo, Requisiti e condizioni e Diventa Franchisee.
KE GUSTO / www. ke - g usto.co m La sezione in franchising del sito di KE-GUSTO, franchising gelateria self-service, è ricca di informazioni e notizie interessati. Risulta però difficile trovare le informazioni importanti come l’investimento iniziale, se sono previste o meno royaltes e che caratteristiche deve avere il punto vendita ideale. Sarebbe utile organizzare le informazioni sotto forma di scheda dedicata al progetto franchising.
GIORGIO MARE / www.g i o rg i o ma re. i t Il progetto franchising della catena Giorgio Mare, si trova spiegato nella sezione apposita del sito. La pagina racconta il brand, la mission e i punti di forza. È spiegata in punti l’assistenza e i servizi che la casa madre da al potenziale affiliato ma non si parla dei costi di avviamento e di altre informazioni essenziali, per questo la sezione è rimandata.
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GELATO SICILY / www.g e l ato si ci l y. i t La sezione dedicata al franchising gelato sicily del sito ufficiale del brand è articolata in diverse voci sotto menù. Qui si trovano molte informazioni utili al potenziale investitore, dalla spiegazione dei prodotti, dei vantaggi per affiliarsi alle FAQ, domande più frequenti. Inoltre, si può trovare in modo riassuntivo che cosa offre il brand agli affiliati. Mancano alcune informazione sull’investimento e i costi, per questo rimandiamo la sezione. Z / www. z - e sho p.co m Z, specializzato nella moda bambino, marchio storico di Kidiliz Group, racconta il progetto in franchising nell’apposita sezione del sito. L’offerta è sintetizzata in una breve spiegazione del concept del brand e a seguire in punti le condizioni e come diventare affiliato al brand. C’è anche spiegato che cosa offre il brand all’affiliato e i requisiti necessari per avviare il franchising. Infine è possibile mettersi in contatto per saperne di più. La sezione non può che essere promossa.
EDILPROPOSTE / www.e d i l p ro p o ste. i t Edilproposte è un’agenzia immobiliare in franchising. Nel sito ufficiale si può trovare il bottone “affiliati” ma non è possibile trovare informazioni sul progetto, se non un contatto a cui rivolgersi se interessati.
• Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulle pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere
• Modalità di affiliazione • Possibilità di porre domande specifiche da parte dei potenziali affiliati • Eventuali zone di preferenza per l’ubicazione delle nuove attività • Presenza di esclusiva di zona • Storia dell’affiliante • Un conto economico medio • Il fatturato minimo conseguibile
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AGENDA 2020 GENNAIO 9 // E-COMMERCE AD ALTE PRESTAZIONI Milano, Italia 28 // SEMINARIO: COME VINCERE NEL WEB Brescia, Italia 28 // SEMINARIO: ECOMMERCE AD ALTE PRESTAZIONI Milano, Italia
FEBBRAIO 31-01 // THE BRITISH & INTERNATIONAL FRANCHISE EXHIBITION 2020 Londra, uk 13 // SEMINARIO: COME VINCERE NEL WEB Milano, Italia 18 // SEMINARIO: ECOMMERCE AD ALTE PRESTAZIONI Brescia, Italia
MARZO 17 // RETAIL INNOVATIONS Milano, Italia 18-20 // SHOP EXPO Milano, Italia 22-25 // FRANCHISE EXPO PARIS Parigi, Francia 25-27 // BUY BRAND MARKET Mosca, Russia 25-28 // FRANCHISE ASIA PHILIPPINES Manila, Filippine
APRILE 28-29 // MAPIC ITALY Milano, Italia 28-29 // THE HAPPETITE Milano, Italia
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MENSILE - ANNO XXII - N. 1/2 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pasquali f.pasquali@azfranchising.it CONTATTI TEL. 02/46.77.81 email: info@azfranchising.com UFFICIO ABBONAMENTI abbonamenti@azfranchising.it STAMPA Reggiani Arti Grafiche S.r.l Via Dante Alighieri, 50 21020 Brezzo di Bedero (VA) DISTRIBUTORE PER L’ITALIA MEPE – Distribuzione Editoriale S.p.A. Via E. Bugatti, 15 20142 Milano MI IMPAGINAZIONE Adasto - www.adasto.com
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