EDITORIALE “Se oggi vado a letto non avendo fatto niente di nuovo rispetto a ieri, allora oggi è stato sprecato”. (Bill Gates)
Novità. È la caratteristica di ciò che si presenta per la prima volta o come differente da quanto esistente precedentemente. Questo mese ci concentriamo sulle novità. Perché AZ Franchising è sempre in evoluzione, come del resto sono in evoluzione i mercati e trend, e a noi piace raccontare il cambiamento, l’innovazione, il mutamento, se questo accompagnato e richiesto dai retailer. AZ Franchising, con la sua informazione, da oltre 25 anni, mensilmente raggiunge numerosi lettori interessati a conoscere di più dei sistemi a rete. Pertanto la caratteristica del nostro prodotto è quella di offrire una informazione corretta, puntuale, precisa e di approfondimento, controllata e efficace, perché gestita da professionisti. Tutte le imprese sono chiamate a grossi sacrifici per portare avanti, con grande forza e tenacia, le proprie idee, vivendo momenti difficili, soprattutto quando si dà inizio ad una nuova attività, primi momenti fatti di sperimentazioni, per affermare le proprie convinzioni. Momenti che ha vissuto anche la nostra azienda. Ma poi l’affermazione del brand dipende dal consenso del target e se, giorno dopo giorno, cresce sempre di più vuol dire che si sta percorrendo la giusta direzione. Da questo mese la nostra informazione si arricchisce anche del rinnovato sito, azfranchising.com, sia nella grafica che nei contenuti: esplorazione di nuovi mercati sia nazionale che internazionali, collegamenti per marchi italiani con progetti di espansione estera, inchieste, ricerche e interviste come risposta per potenziali franchisee per avere referenze e corrette indicazioni sui brand che realmente offrono serietà e qualità. Il sito è concepito in modo da favorire l’incontro sistematico fra domanda e offerta di mercato. Grazie alla compilazione di form autoprofilanti, il database di azfranchising.com è ricco di contatti di operatori di alto standing come imprenditori, industriali, investitori e fondi di investimento, oltre, ovviamente, ai franchisor. Lo staff di AZ Franchising, inoltre, mette in contatto eventuali interlocutori perché è vero che viviamo in un’epoca di iperconnessione e di ipertecnologia, ma, come sempre ribadiamo, per noi, il fattore umano è indispensabile, l’uomo rimane centrale, come professionista e detentore di know how ed esperienza in grado di presiedere a dati e informazioni. Visitando il nostro sito, quindi, ti accorgi che sei nel posto giusto. Buona navigazione e buona ricerca.
Fabio Pasquali Direttore responsabile f.pasquali@azfranchising.it
Ottobre 2019
FOCUS
16 La ristorazione tradizionale cambia volto
NUOVE STRATEGIE
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Dove vanno i mercati
NEW CONCEPT L’E-commerce di beni di largo consumo
LA PROPOSTA
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Wash Dog: una vera e propria beauty farm per i cani
COMUNICAZIONE
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Affiliarsi a Tata Italia conviene
28
Primadonna Fusion Cafè: tra food e moda
72
Storie fatte di immagini per vendere di più
30
Diventa affiliato NAU!
FINANZA & LEGALE
32
Re/Max: un brand in continua crescita ed espansione
76
Franchise business: cos’è veramente
OCCHIO ALLA LEGGE
34 Helbiz: pionieri del monopattino elettrico
STORIA DI COPERTINA
80 L’obbligo di disclosure dell’affiliante
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Del Mare 1911: un esempio trainante nel business di qualità
NOTE LEGALI
84
Amazon inibito dal tribunale
ESTERO 44 L’evoluzione della distribuzione in Cina EVENTI 56 Torna l’appuntamento con Salone Franchising Milano 58
Mapic 2019: tutte le novità sui modelli di business
MARKETING 60
2
Vendere su Instagram? Ora si può
14 48
SKECHERS PUNTA SULL’ITALIA Dal quartier generale di Manhattan Beach, vicino a Los Angeles David Weinberg, responsabile operativo (chief operating officer) di Skechers, anticipa: “adesso che le sneakers hanno conquistato anche la moda, la grande «S» scommette sull’Europa, in particolare, sull’Italia dove il gruppo punta a 100 milioni di fatturato entro i prossimi 2 anni”. Skechers, azienda familiare di calzature fondata da Robert Greenberg (e i suoi 4 figli) nel 1992 in California, quotata a Wall Street e con un fatturato di 4,64 miliardi di dollari nel 2018, in meno di 30 anni è diventata il terzo marchio di scarpe sportive negli Stati Uniti, dopo Nike e Adidas. Nell’ultimo trimestre i ricavi del gruppo sono cresciuti a 1,28 miliardi di dollari, in aumento del 2,1%, e le vendite internazionali sono salite del 9,3%.
7 NUOVI ASSOCIATI PER CONFIMPRESE L’ultimo Cda Confimprese ha ammesso 7 nuovi associati, che in dote portano un miliardo 104 milioni di euro di fatturato e 1.962 punti vendita, che si aggiungono ai 152 miliardi di fatturato 2018 e ai 35mila punti vendita che Confimprese rappresenta. Spicca Vodafone Italia, 5,3 miliardi di ricavi e 706 negozi in franchising. C’è poi Ancod, Associazione nazionale cliniche dentistiche, con le catene iscritte (Caredent, Clinica Dentale, Dental Coop, DentalPro, Excellent Dental Network, Primo Group, Vitaldent) EdiliziAcrobatica con 71 sedi. Fratelli Nappi che nel 2015 ha dato vita al progetto Mamma Mia Gelato Italiano. La catena Game Stop ha 356 punti vendita. Porca Vacca ha sei ristoranti.
Mario Resca
CARREFOUR ITALIA: SIGLATO ACCORDO CON APULIA DISTRIBUZIONE E ETRURIA RETAIL Carrefour Italia continua l’implementazione del Piano di Trasformazione Carrefour 2022 annunciato a inizio 2018, firmando due accordi di Master Franchising con Apulia Distribuzione e Etruria Retail, che permetteranno il consolidamento della propria rete ad insegna Carrefour Market e Carrefour Express in Calabria, Basilicata e Puglia, rafforzandone la presenza nelle regioni Toscana e Umbria. I nuovi 546 punti vendita, dal 1 gennaio 2020 si andranno ad aggiungere ai 1.085 che costituiscono l’attuale rete di vendita di Carrefour Italia, confermando ulteriormente l’importanza di una presenza capillare su tutto il territorio italiano. Della rete franchising di Etruria Retail, alcuni punti vendita manterranno l’insegna La Bottega.
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PER LIU JO NUOVE APERTURE IN ITALIA E FRANCIA In questi giorni riapre i battenti con un nuovo concept design, più discreto ed elegante, giocato sui toni del bianco, il grande flagship store su due piani aperto nel 2008 a Milano in corso Vittorio Emanuele. Successivamente, durante la settimana del prét-à-porter di Parigi, agli inizi di ottobre, verrà inaugurato nella Ville Lumière un nuovo monomarca di proprietà in Rue de Charonne, nel quartiere emergente, bohémien e chic di Parigi: uno spazio elegante e intimo, in equilibrio fra sartorialità e gusto italiano, che ospiterà le collezioni più daily e quotidiane, fra abbigliamento e accessori. Liu Jo, con 25,8 milioni di euro di fatturato nel 2018, si è imposta grazie ai jeans bottom-up che modellano ed enfatizzano le forme femminili.
FITACTIVE: ESPANSIONE IN TUTTA LA PENISOLA Fitactive con le nuove aperture dei mesi autunnali diventerà l’azienda con più sedi attive in Italia. Le palestre arancioni di FitActive potrebbero sembrare come le altre, ma non lo sono. Entrando in ogni Club FitActive è possibile, infatti, trovare un pacchetto di servizi completo e standard di qualità altissimi. In poco più di dieci anni FitActive è riuscita a consolidare il proprio brand e ha esteso il proprio territorio di copertura arrivando ben oltre le zone della Brianza. Non solo, il brand, infatti, è in continua crescita, ma è anche ambasciatore del successo dei suoi dipendenti, perché per avere una palestra che funziona devi coccolare clienti e dipendenti.
MONDADORI RETAIL S.P.A.: CARMINE PERNA NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO Il Gruppo Mondadori informa che Carmine Perna è il nuovo amministratore delegato di Mondadori Retail S.p.A. Nelle sue funzioni Perna avrà l’obiettivo di avviare una nuova fase di sviluppo e trasformazione in un’ottica multicanale della società attiva nel settore retail del Gruppo Mondadori, guidato dall’amministratore delegato Ernesto Mauri. Carmine Perna si è laureato in economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. Ha iniziato il suo percorso nel Gruppo Mondadori nel 2006 all’interno della direzione Amministrazione finanza e controllo. Nel 2007 assume la carica di Chief Financial Officer di Mondadori France; nel 2010 viene nominato direttore esecutivo Finance e Opérations della controllata francese per poi diventarne nel marzo 2013 amministratore delegato, ruolo che ha mantenuto fino al completamento dell’operazione di cessione.
Carmine Perna
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News. ROMA INVASA DAI CENTRI COMMERCIALI
CRESCE DOMINO’S PIZZA
Sono in arrivo nella Capitale altri 180 mila metri quadrati di superficie commerciale media e grande. Altri nuovi centri commerciali alcuni dei quali sono progetti datati, che risalgono ad oltre 10 anni fa, ma comunque tutti autorizzati. Due grandi centri hanno già aperto i battenti, si tratta di Aura, a Valle Aurelia, con i suoi 13.800 mq di superficie e GranRoma (40 mila mq) inaugurato pochissimi mesi fa, maggio 2019, nella zona sud della Capitale. Al Laurentino è in arrivo Maximo Shopping, il nuovo centro commerciale da 60 mila metri che aprirà in aprile. Altri quatto approvati. Le zone: Massimina, Selva Candida, Appia e Ostiense Damiana Verucci.
Domino’s Pizza Enterprises, società australiana affiliata alla catena di ristorazione americana, ha riportato nel 2018-2019 un utile netto di 116 milioni di dollari (71 mln euro), in calo del 5% su base annua. I ricavi sono invece saliti del 25% a 1,4 miliardi (857 mln euro). Le vendite dell’intera rete di negozi in franchising sono migliorate del 12% a 2,9 miliardi, mentre quelle same store sono cresciute di quattro punti percentuali. L’ebit rettificato è salito del 9% a 282 milioni. La società ha annunciato un dividendo finale di 52,8 centesimi. Nelle prime settimane del nuovo esercizio le vendite same store sono risultate in crescita del 5%.
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WINELIVERY L’E-COMMERCE DEL VINO Winelivery è un modello di business duale. Da un lato è un medium, dall’altro è un retailer. Basta scaricare l’app e arriva subito la bottiglia. In questo modo l’azienda cattura il cliente dal lato retail. Ottimo rapporto qualità prezzo che permette di mantenere il cliente anche nelle occasioni di consumo non più emergenziali. Dall’altro lato, l’azienda dà la possibilità a bravissimi produttori di commercializzare il proprio prodotto infatti se si è produttori, ma non distributore e nemmeno un comunicatore, non è facile, perché ci sono tanti player, spesso regionali. In questo caso, l’obiettivo di Winelivery è essere l’ultima parte del percorso per piccoli produttori che, grazie al brand, sono distribuiti contemporaneamente in tante città d’Italia, potendo fare, allo stesso tempo, comunicazione per far conoscere il proprio prodotto.
GIGLIO GROUP ENTRA NEL MONDO DEL DESIGN Siglato un importante accordo fra la società di e-commerce globale Giglio Group, società quotata al segmento STAR, e uno dei più famosi brand italiani nel mondo, Kartell, azienda di design simbolo della progettualità Made in Italy. L’accordo prevede la gestione in esclusiva del negozio online di Kartell nonché del servizio alla clientela e la logistica a livello internazionale. Il mandato si inserisce in un quadro di crescita costante che sta portando Giglio Group alla leadership nel settore della distribuzione on line del Made in Italy, sono infatti già più di 70 i marchi italiani che hanno stretto accordi con il Gruppo.
COLOURBOOK ARRIVA NEI NEGOZI FELTRINELLI
PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA: APRE UN COWORKING IN UN CENTRO COMMERCIALE Ceetrus Italy firma l’accordo con Catalitic, società specializzata nel settore del Coworking, per aprire il nuovo spazio condiviso, primo in Italia all’interno di un centro commerciale, che si propone come sede di lavoro fruibile, con convenienza e flessibilità, da professionisti, freelance, agenti, PMI, e startup, e dalle aziende che praticano lo smart working e sono alla ricerca di spazi moderni, funzionali e più facilmente raggiungibili dai dipendenti. E anche per associazioni del territorio e soggetti interessati a fruire di spazi per riunioni, eventi e corsi di formazione. Lo spazio disporrà di connessioni di rete ad alta velocità, di un’ampia sala riunioni dotata di tutte le attrezzature prenotabile per un’ora o per un giorno, aree di lavoro open space e uffici chiusi. Inoltre, saranno disponibili spazi funzionali comuni (link zone), servizi di segreteria, spazio lettura e zona relax.
Una nuova sfida che parte con oltre 40 punti vendita in tutta Italia: Colourbook, il marchio di proprietà della Lagicart S.r.l., divenuto celebre per il quaderno spiralato dai colori fluo, continua a farsi strada, espandendosi su tutto il territorio nazionale, approdando alla sezione Stationery&Office delle Librerie Feltrinelli. La distribuzione, partita a giugno, coinvolgerà alcuni Village nei Centri commerciali, i megastore delle principali città italiane, tra le quali Genova, Milano, Torino, Verona, Pavia Bologna, Roma, Napoli, Palermo e Catania e i travel point nelle Grandi Stazioni, come quelle di Firenze Santa Maria Novella, Milano Centrale, Napoli Centrale e Torino Porta Nuova. Continua così il piano di espansione di Colourbook, che per il 2019 mira a consolidare la propria distribuzione in modo capillare su tutta la penisola.
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PRODOTTI PER LA CASA: BOOM DEGLI ACQUISTI ONLINE
CRAI NEW FDM ACQUISISCE 14 PUNTI VENDITA SIMPLY
TECNOBOT, IL NUOVO ASSISTENTE IMMOBILIARE DIGITALE
Casa, dolce casa: cresce la spesa delle famiglie per renderla più bella, funzionale e tecnologica (anche grazie ai bonus fiscali). Maxi televisori e aspirapolvere smart, mobili di design e personalizzati, attrezzi per il giardinaggio e audio home system, asciugatrici e casalinghi: nel 2018 il budget delle famiglie dedicato alla casa è cresciuto. La casa è sempre nel cuore degli italiani e si conferma una voce molto significativa per il budget delle famiglie. Anche nel 2018 è aumentata, infatti, la spesa destinata alla manutenzione, alla cura e al miglioramento dell’abitazione, come ha rilevato l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy analizzando 13 dei principali comparti merceologici non alimentari del largo consumo italiano. Un trend che ha coinvolto molti mercati dell’universo non alimentare e che è andato di pari passo con la ripresa del mercato immobiliare.
New Fdm, socio affiliato Crai, ha chiuso una importantissima acquisizione in Sicilia di 14 punti vendita Simply. Questa operazione riveste una duplice importanza, in quanto da un lato consente a New Fdm di continuare a consolidare la sua crescita sul territorio siciliano da protagonista, e dall’altro ha una estrema rilevanza sociale in quanto permette di dare soluzione alla delicata questione occupazionale dei 216 dipendenti dei 14 punti di vendita ex Simply, che è la cosa più importante e motivo di grande orgoglio e soddisfazione. “Siamo orgogliosi di questa operazione dichiara Danilo Radenza amministratore delegato di New Fdm e vice presidente di Crai Secom – poiché contribuisce in maniera rilevante alla crescita di New Fdm in Sicilia. Siamo poi altrettanto orgogliosi di essere riusciti a mantenere tutta la forza lavoro dei 216 dipendenti dei punti di vendita; questo per noi che siamo una famiglia di imprenditori è l’elemento più importante, perché salvaguardare il lavoro dei dipendenti è una delle principali mission della nostra azienda”.
Il Gruppo Tecnocasa, che comprende oltre 3.200 agenzie affiliate nel mondo, va avanti nell’inarrestabile corsa alla digitalizzazione dei servizi offerti dalle proprie agenzie. Dopo l’intero restyling del portale web, la realizzazione di un gestionale immobiliare che consente molteplici personalizzazioni alle singole agenzie, il rilascio dell’APP aggiornata e l’adozione di oltre 2.000 live chat per gli affiliati del Gruppo già nel 2017, questa volta fa scendere in campo l’intelligenza artificiale: TecnoBot. Potenzialmente attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, gli oltre 2000 chatbot di TecnoBot, si occupano di accogliere e selezionare lead di visitatori web interessati a vendere, acquistare o affittare immobili con l’agenzia immobiliare preferita. I chatbot sono dei veri e propri assistenti digitali che entrano in azione sull’immobile di ogni singola agenzia quando gli operatori della stessa non sono disponibili in chat.
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MD S.P.A: APERTURE A TEMPO DI RECORD Dopo pochi mesi dall’acquisizione degli ex supermercati del Gruppo Abate in Sicilia, MD ha riaperto i punti vendita totalmente ristrutturati con la propria insegna. Un vero record di efficienza che portato a 21 inaugurazioni di altrettanti store, tutti trasformati secondo il format di MD e pronti a diventare un punto di riferimento per la buona spesa nei quartieri e nelle cittadine che li ospitano. Lo stesso Cavalier Patrizio Podini, Presidente e fondatore di MD S.p.A., aveva annunciato l’intenso piano di ristrutturazione subito dopo l’asta che aveva permesso ad MD di acquisire 21 punti vendita a marchio Uno discount di Catania e provincia, oltre ad alcune strutture nelle province di Enna (Piazza Armerina e Leonforte) e Siracusa (Augusta). Allo stesso tempo era stata immediatamente garantita la continuità del lavoro anche ai 225 dipendenti messi a rischio dalla crisi finanziaria del Gruppo Roberto Abate S.p.A.
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KIDS&US: PROSEGUE IL PIANO DI ESPANSIONE IN ITALIA Kids&Us, scuola di lingue in franchising con un metodo pedagogico innovativo per l’insegnamento dell’inglese ai bambini da 1 anno di età, annuncia l’apertura di tre nuove scuole in Italia, che si aggiungono alle 20 già attive sul territorio nazionale. Grazie allo spirito imprenditoriale dei nuovi franchisee, a partire dal prossimo anno scolastico, anche i bambini di Cagliari, Frosinone e Latina avranno l’opportunità di imparare l’inglese con la metodologia “Natural English” di Kids&Us che si basa sul processo naturale di acquisizione della lingua madre, sfruttando tutti i meccanismi che si attivano durante i primi anni di vita per metterli al servizio dell’apprendimento di una seconda o terza lingua.
TREND POSITIVO PER IL GRUPPO TEDDY Il Gruppo Teddy, uno dei leader internazionali nel settore dell’abbigliamento fast fashion e i suoi marchi hanno fatto registrare nel 2018 risultati positivi sia in termini reddituali che finanziari continuando a investire nella crescita attraverso tutte le componenti che la sostengono: brand, digitale, logistica e formazione. In particolare sono stati investiti nel passato esercizio 32,3 milioni di Euro nello sviluppo della rete vendita e marketing a cui va aggiunto nel 2018 un ulteriore milione di Euro per la crescita delle persone tramite la formazione. L’obiettivo finale è quello di soddisfare sempre di più i propri clienti, con particolare attenzione per Millenials e Generazione Z, per far vivere loro un’esperienza d’acquisto all’altezza delle loro aspettative.
NEC LANCIA UN PROIETTORE LASER SUPER SILENZIOSO ED ULTRA POTENTE NEC Display Solutions Europe ha annunciato l’ultimo proiettore laser della sua gamma silenziosissima che offre la massima qualità delle immagini per meeting super produttivi. P605UL è al momento il proiettore più silenzioso di NEC con un rumore di soli 19 dB in modalità eco, ossia più silenzioso del ticchettio di un orologio. Progettato per superfici ampie e luminose, il P605UL prevede proiezioni di 6.000 ANSI lumen per una perfetta visibilità anche in condizioni di forte luce ambientale. Oltre a non emettere praticamente rumore, il P605UL garantisce un’operatività priva di manutenzione grazie al suo gruppo ottico sigillato privo di filtro che garantisce 20.000 ore di luce da fonte laser. Questo modello è un vero “install-and-forget” non necessitando di alcun cambio di lampada o di filtro. In più, il consumo energetico è di soli 357W in modalità normale, che si traduce in ridotti costi di operatività.
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ROSSOPOMODORO INAUGURA PIZZERIA GLUTEN FREE Rossopomodoro, la storica catena di pizzerie di gruppo Sebeto (nata nel 1998, di cui fanno parte anche altre insegne tra cui Holy Ham Burger) ha inaugurato nel 2019 diversi nuovi locali. Fra questi spicca una delle sue più grandi pizzerie, aperta nella food court di Settimo Cielo a Settimo Torinese, il primo Rossopomodoro con cucina e forno della pizza napoletana totalmente dedicati al gluten free, in collaborazione con Dr. ScUr, nota per la produzione di alimenti privi di glutine adatti a persone celiache: dunque, un ristorante nel ristorante, con due spazi separati, e con chef e pizzaiuoli che utilizzano utensili e attrezzature dedicate.
AUCHAN PASSA A CONAD Tra ottobre e la fine di febbraio 2020 cambieranno insegna i primi 110 supermercati Auchan con 5.700 addetti. Negozi scelti tra quelli con le migliori performance che così passeranno ai soci del Consorzio nazionale dei dettaglianti. L’operazione Auchan-Conad è un cambio di passo per la Gdo italiana in sofferenza per il calo di reddittività e porterà inevitabilmente ad altri riassetti. Il primo ottobre il via al trasferimento ai soci del Consorzio di un primo stock di 40 punti vendita con circa 1.400 lavoratori sparsi tra Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. Un secondo lotto di supermarket, tra i 20 e i 30 negozi, passerà di mano entro il primo trimestre del prossimo anno. In tutti i casi si tratterà di operazioni di cessione o affitto del ramo d’azienda.
DOPPELGÀNGER ESPANSIONE INTERNAZIONALE Da Roma a Varese, fino a Busto Arsizio, passando per Riccione, Modena e Genova, per arrivare poi a Novara, Siracusa, Pescara e Cagliari, le aperture solo dell’ultimo anno sono state 26, tra cuí 18 con un nuovo concept. Doppelgànger, brand romano di abbigliamento maschile ha inaugurato la sua centesima boutique proprio il 18 giugno scorso, nel Romagna Shopping Valley. E poi l’estero: per fine anno è prevista l’apertura di un negozio anche in Medio Oriente, e nel 2020 inaugurazioni in Spagna, Portogallo, Germania e Francia. Ritmi incalzanti, possibili anche grazie alla formula del franchising, che è già stata utilizzata per quasi la metà dei negozi. L’altra metà è gestita in via diretta. Unico l’obiettivo: far lievitare il giro d’affari a 67 milioni di euro entro fine anno.
MAPP DIGITAL PRESENTA MAPP INTELLIGENCE Con il lancio di “Mapp Intelligence powered by Webtrekk” Mapp è entusiasta di introdurre sul mercato una piattaforma intuitiva che fornisce precisi customer insight alle aziende, in particolare dei settori e-commerce, retail, finance ed editoria. Questa innovazione è un passo importante verso l’integrazione del software di customer intelligence e marketing analytics di Webtrekk con Mapp Cloud, a seguito dell’acquisizione dell’azienda berlinese a inizio 2019. Mapp Intelligence powered by Webtrekk arricchisce il portfolio dell’azienda e va ad aggiungersi alle piattaforme Mapp Engage, motore di marketing automation cross-canale, e Mapp Acquire (DMP), per fornire ai marketer informazioni dettagliate sul comportamento online degli utenti.
PIE PIZZERIA ITALIANA ESPRESSA: FORMAT INNOVATIVO La pizza, si sa, è questione di gusti. Lo ha capito bene PIE Pizzeria Italiana Espressa, il marchio ideato dalla famiglia Ferrieri, già proprietaria del brand Cioccolatitaliani, che al piatto più famoso al mondo ha dedicato un format innovativo, dove il cliente è protagonista nella realizzazione della sua pizza, scegliendo ogni ingrediente secondo i propri abbinamenti preferiti. Augusto Contract, azienda di arredamento e primo general contractor specializzato nella realizzazione “chiavi in mano” di locali di ristorazione commerciale, ha supportato PIE nell’apertura dei suoi primi tre locali, l’ultimo dei quali ha inaugurato il 22 luglio nel cuore di Milano, in via Agnello. A decretare il successo del brand è una ricetta semplice quanto curata: coniugare materie prime di origine italiana con una formula di consumo express e completamente personalizzabile.
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News Comunicazione. NESTLÈ PER LE BUONE ABITUDINI ALIMENTARI FIN DA BAMBINI Il nuovo progetto Nutripiatto di Nestlé, che si avvale del contributo scientifico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, è uno strumento di educazione nutrizionale, rivolto ai bambini dai 4 ai 12 anni, studiato con il fine di promuovere i principi di un’alimentazione sana e bilanciata per i più piccoli ma che, ad ampio spettro, può coinvolgere tutta la famiglia nella preparazione dei pasti. Nutripiatto rientra nel programma internazionale Nestlé for Healthier Kids, che ha l’obiettivo di aiutare 50 milioni di bambini a vivere in modo più sano entro il 2030. Il kit consiste in un piatto intelligente pensato per guidare bambini e genitori nella corretta porzionatura dei vari gruppi alimentari e da una guida con ricette modulate da un team di esperti sulla base delle diverse fasce d’età.
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IL CENTRO COMMERCIALE I PORTALI LANCIA IL NUOVO SERVIZIO “TAXI ROSA” A Modena, il Centro Commerciale i Portali - storica struttura in co-proprietà tra Eurocommercial Properties Italia S.r.l e BNP Paribas Real Estate Investiment Management Italy SGR S.p.a., gestito da Svicom – ha lanciato il nuovo servizio “Taxi Rosa – direzione shopping”: un nuovo servizio dedicato alla clientela femminile attivo a partire dal 1° agosto fino al 31 gennaio 2020. È nata così l’idea di offrire un vantaggio tangibile a tutte le donne che scelgono questa modalità per raggiungere il Centro Commerciale o per tornare alla propria abitazione. Durante il periodo dell’iniziativa, tutte le clienti che raggiungeranno I Portali in taxi riceveranno un buono del valore di 10€ da utilizzare per la corsa successiva a fronte di una spesa minima di 20€.
IKEA DICE ADDIO AL CATALOGO CARTACEO Il catalogo Ikea 2020 – quello in cui i prodotti in plastica sono ricavati da materiali rinnovabili o riciclabili – è arrivato, puntuale. Ma solo in versione digitale e solo per pochissimi, secondo un criterio del tutto casuale, anche in un numero limitato di copie cartacee. La scelta di ridurre la distribuzione è stata motivata dal retailer con l’impegno a limitare l’impatto sull’ambiente e comunicata con una campagna sugli account social di Ikea. La strategia di riduzione delle copie cartacee non riguarda solo l’Italia – in Danimarca l’agenzia Hjaltelin Stahl ha ideato la campagna OOH ‘The Missing Collection’ in cui i prodotti si vedono in trasparenza, in Spagna McCann ha scelto fare ‘spoiler’ presentando il catalogo come se fosse una serie TV – e comunque il catalogo sarà sempre disponibile nei negozi, chissà se provocando un aumento del traffico nei punti vendita.
TIMBERLAND: NUOVA CAMPAGNA FALL/WINTER 2019
AW LAB LANCIA LA NUOVA APP AW LAB CLUB
CISALFA TORNA ON AIR CON UN NUOVO SPOT DI CONVERSION
È in uscita il primo progetto firmato da Spring Studios Milan per Timberland. Si tratta della campagna fall/winter 2019 ‘Nature needs heroes’ per Nord America, EMEA e APAC. Partendo dal concetto di sostenibilità ambientale, caro al brand fin dalla sua fondazione, Spring Milan ha ideato, sviluppato e prodotto un concept che ispirasse e sensibilizzasse le persone a compiere gesti per diminuire l’impatto sull’ambiente che ci circonda. Per realizzarla, Spring Studios Milan ha scelto due giovani talenti: Alice Moitié, fotografa francese, e il film director Errol Rainey. Per i contenuti ATL, i personaggi sono stati ritratti in contesti industriali e urbani in cui la natura rappresenta un elemento di forte impatto e contrasto. Lo stile fotografico conferisce alle immagini una forte tensione eroica, enfatizzata dall’utilizzo dei colori. La campagna è pianificata su stampa, ooh, digital, social media, POP, cinema e tv.
La carta fedeltà di AW Lab è cresciuta ed è diventata l’app AW Lab Club, che grazie alle sue tante novità funziona da strumento di dialogo e di coinvolgimento della customer base. Oltre alle informazioni utili agli acquisti e alle notizie su sneaker e collezioni, l’app contiene attivazioni pensate per riconoscere e premiare non chi acquista ma anche chi si attiva sui diversi touchpoint digitali e fisici del brand agendo su tutto il customer journey. Gli utenti verranno costantemente coinvolti e stimolati ad effettuare azioni e interazioni come live quiz e survey, caccia al tesoro tramite augmented reality, interazioni di prossimità, member get member e referral link più diverse azioni social, share e download di contenuti, lettura di QR code.
“Nello sport è quello che fai, che dice chi sei”. Partendo da questo concept Conversion ha realizzato il secondo spot tv per Cisalfa Sport. Si tratta di una sorta di sviluppo creativo del concetto “I am the sport” presentato l’anno scorso. Quello di quest’anno è un film incentrato sulle emozioni e sulla verità dello sport: non importa quali siano le tue origini o la tua religione, il tuo sesso o il tuo nome: quello che conta è ciò che dimostri di essere in campo. “Il nuovo spot riflette esattamente i valori nei quali ha sempre creduto Cisalfa Sport – afferma Tea Della Pergola, direttore marketing del gruppo – e desideriamo condividerli con tutti coloro che vivono lo sport come aggregazione e gioia di esprimersi. E non solo lo sport”.
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Dalla pizza alle specialità etniche, passando per il food delivery e i cibi biologici
LA RISTORAZIONE TRADIZIONALE CAMBIA VOLTO La varietà di offerte nella ristorazione è infinita, e di conseguenza sono numerosissime le tipologie di franchising sul mercato. Unica raccomandazione: affinché il Franchising della ristorazione abbia successo occorre un connubio vincente, una perfetta sintonia tra franchisor e franchisee
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I
l 2018 è stato l’anno dei record per la ristorazione Italiana: consumi nei ristoranti ai massimi storici con 85 miliardi spesi nel 2018, le attività registrate presso le Camere di Commercio sono state 392.134, di cui 337.172 attive, ma il saldo tra quelle avviate nel 2018 (13.629) e quelle cessate (26.073) è di -12.444, il più corposo di sempre. È stato anche l’anno che ha confermato la crescita dei ristoranti etnici e del food delivery. Sono alcuni dei fenomeni fotografati dal Rapporto RistoratoreTop 2019. Il rapporto, prodotto dal neonato Osservatorio Ristorazione, racconta lo status socio-economico, le abitudini di consumo, gli impatti della tecnologia e le nuove tendenze nel mondo della ristorazione nel 2018, elaborando dati provenienti da diverse fonti, tra le quali FIPE, Movimprese, Infocamere, Istat, Censis e Coldiretti. L’ANNO DEI RECORD E L’IMPORTANZA DEL CAMBIAMENTO NELLA DESTINAZIONE D’USO
Dall’analisi dei numeri di Movimprese, l’indice della nati-mortalità delle imprese di Unioncamere, emerge anche su scala locale il trend negativo nel rapporto tra attività avviate e cessate nel 2018: a Milano si registra un saldo di -477, il più alto degli ultimi 10 anni; a Roma di -922, meglio del 2015 (-951) e del 2017 (-941) ma più del doppio rispetto al 2009 (-435); a Napoli -392, il peggiore dal 2010 dopo un 2009 di saldo
positivo. Complessivamente, dal 2009 al 2018 si registra un differenziale di -100.977. “In realtà, il numero di ristoranti risulta in crescita, arrivando nel 2018 ai massimi storici – spiega Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione – ciò dipende da un aspetto finora ignorato nelle analisi di settore: le variazioni di codice ATECO, come i bar che diventano tavole calde, le macellerie che aggiungono la cucina, i concept store che uniscono la somministrazione di cibi e bevande ad attività commerciali completamente diverse. Insomma, tutti, oggi, vogliono fare da mangiare, complice anche la spinta mediatica che vede protagonisti i ristoranti stellati e i relativi chef. È interessante constatare come queste realtà, 367 in Italia, ovvero lo 0,1% del totale dei ristoranti, abbiano però un impatto economico irrisorio. Abbiamo stimato un fatturato annuo degli stellati pari a 284.380.000 di euro, lo 0,33% degli 85 miliardi complessivi”. CATENE E RISTORANTI ETNICI
Tra le realtà in forte espansione in Italia che stanno influendo sulle abitudini di consumo, compaiono anche le catene e i ristoranti etnici. Rispetto alle prime, il Rapporto stima che il numero di locali facenti parte di catene si attesti attorno alle 5.500 unità, ovvero l’1,63% del totale dei locali, con un fatturato medio annuo per singolo ristorante di 730.000 euro e un ammontare com-
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plessivo di 4.015.000.000, il 4,72% del totale del settore. La ristorazione etnica ha visto crescere del 40% le attività negli ultimi 5 anni e alla fine del 2017 i locali che servivano cibi esotici erano 22.608, il 6,78% del totale, con 667.735 impiegati. Il proliferare delle catene e degli etnici è un fenomeno figlio della globalizzazione dei gusti e delle abitudini che apre a nuovi modelli di fruizione nei ristoranti. Il consumatore italiano under 35, ad esempio, cucina sempre meno a casa e, quando esce, va spesso alla ricerca di nuovi sapori o di esperienze particolari, abbandonando l’idea di menu tradizionali per abbracciare formule più veloci, come starter – piatto principale – dessert, o più articolate, come i percorsi degustativi fatti di tante piccole portate. AGGREGATORI E DISTRIBUTORI DI CIBO: IL FOOD DELIVERY
Il mercato del food delivery, senza contare il take away, nel 2018 valeva 1,1 miliardi in Italia. L’online food delivery, secondo le stime di alcuni operatori del settore, ha avuto una costante crescita: 121 milioni nel 2016, 207 milioni nel 2017 (+71%), 350 milioni nel 2018 (+69%) e si prevedono 590 milioni per il 2019. La comparsa di numerosi aggregatori e distributori di cibo a domicilio, che
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tendenzialmente analizzano i big data relativi ai clienti senza condividerli con i ristoratori apre a nuovi scenari, come la comparsa anche in Italia delle dark kitchen, cioè laboratori di produzione di cibo non aperti al pubblico che vivono grazie alle piattaforme o che appartengono alle piattaforme stesse, e l’uso concorrenziale dei dati per scoprire e cavalcare i trend prima degli altri. IL PROSSIMO TREND: I LOCALI “ACCESSIBLE COOL”
Secondo l’Osservatorio, con una middle class che sta lentamente sparendo e un potere d’acquisto medio in forte calo nel mondo occidentale, è plausibile stimare che i consumi di massa si andranno a concentrare nella fascia dei ristoranti economici. Tale categoria è suddivisa in locali accessibili non “cool”, ovvero percepiti negativamente come nel caso degli all you can eat, e in locali accessibili “cool”, rivolti sempre ad ampi target, ma percepiti positivamente. L’accessibile cool è l’anello di congiunzione tra il ristorante classico e il fast food, con un’offerta gastronomica veloce e un servizio informale. Un luogo che, grazie all’ambiente curato e prodotti di qualità percepita come alta, gode di buona reputazione. In termini economici è un modo per tenere sotto controllo i costi di materie prime e personale, ovvero
IL MERCATO DEL DIGITAL FOOD: DA MILANO A PALERMO Il mercato del digital food delivery ha un potenziale di oltre 10 milioni di italiani e rappresenta ad oggi l’11% del mercato del domicilio. I dati provengono da Just Eat che, nell’Osservatorio “Mappa del Cibo a Domicilio in Italia”, ha analizzato i trend protagonisti degli ordini. A far la parte del leone ci sono i piatti della tradizione italiana con gastronomia e rosticceria, ma anche noodles, healthy food, nippo-mania e richieste di cucina libanese. Agli italiani piace mangiare a casa, piace sperimentare piatti di cucine Oltreoceano senza rinnegare quelli della tradizione gastronomica nazionale e piace sfruttare i vantaggi del food delivery: a dirlo è l’Osservatorio
le voci più impattanti per le attività ristorative, pur mantenendo buone marginalità. COME E CHE TIPO DI RISTORANTE VIENE SCELTO DAL CONSUMATORE
Un’indagine inedita dell’agenzia di marketing RistoratoreTop contenuta nel rapporto ed effettuata sui clienti di 500 ristoranti distribuiti tra Milano, Roma, Torino, Trento e Firenze, spiega
“Mappa del Cibo a Domicilio in Italia” di Just Eat, l’app leader per ordinare pranzo e cena a domicilio. Dallo studio, condotto analizzando 20 città della Penisola, emerge che, rispetto allo scorso anno, cresce l’utilizzo del servizio da parte dei cittadini e il numero dei ristoranti affiliati (+ 40%), per un valore approssimativo di 3,2 miliardi di euro: circa 30 milioni di italiani utilizzano gli ordini per via tradizionale, ovvero telefono o direttamente al ristorante, ma c’è un potenziale ancora maggiore perché si assiste a una crescita progressiva, anche per quanto riguarda gli ordini da parte di utenti digitali, che al momento rappresentano l’11%.
con sorpresa che il metodo di scelta del ristorante più diffuso nel 2019 è, come nell’era pre-internet, il passaparola (43,5%), seguito da Facebook (13,7%), Tripadvisor (13,3%) e Google (10,7%) e Instagram (7,9%). I NUOVI STILI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI
Secondo Fipe nell’immaginario degli italiani il cibo è convivialità, relazione, passione, ma sempre
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più anche fonte di salute e benessere. Se, infatti, da un lato si accorcia il tempo dedicato dagli italiani a cucinare e a mangiare, si dilata la consapevolezza del legame tra cibo e salute. Questo è quanto emerge, tra l’altro, dall’ultimo Rapporto Ristorazione della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Il Rapporto quest’anno ha voluto indagare approfonditamente “I nuovi stili alimentari degli italiani”, facendo il punto su come una relazione solida e storica - come quella che lega le persone al cibo - cambia e si modifica adattandosi ai tempi moderni. Andando a vedere in dettaglio i dati emersi dal Rapporto si nota come il tempo, la risorsa che scarseggia di più nella vita delle persone, stia fortemente condizionando la relazione con il cibo: il 32,7% degli intervistati ha dichiarato di cucinare a pranzo tutti i giorni, percentuale che sale al 53% per la cena, pasto che sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita. Se nel 1998 il 78% delle persone erano solite pranzare a casa, in 20 anni la percentuale è scesa al di sotto del 72%, una contrazione che in assoluto equivale a circa 3,5 milioni di persone. Ci offrono un ulteriore spac-
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cato della società i più piccoli: per circa 800 mila bambini con età compresa tra 3 e 10 anni la cena è il pasto principale della giornata. Tra coloro che cucinano “tutti i giorni” o “qualche volta” il 76,9% dedica 30 minuti al giorno a questa attività. In media sono 37 i minuti dedicati ogni giorno alla preparazione dei pasti, ma ancora di meno sono quelli dedicati al loro consumo: appena 29. Anche la spesa vuole la sua parte: il 48,6% degli intervistati dedica da una a due ore a settimana agli acquisti con un tempo medio settimanale di 105 minuti. Si nota un ritorno alla piccola spesa, ben il 50,1% degli intervistati preferisce acquistare il necessario giorno per giorno. LA SALUTE VIEN MANGIANDO
Come anticipavamo, sta aumentando tra gli italiani la consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere. I dati parlano chiaro: il 97,1% degli intervistati, la quasi totalità, è consapevole del fatto che la nostra salute e il nostro benessere dipendono da ciò che mangiamo. Il 71,8% degli intervistati si informa, durante la scelta del piatto, sulla qualità e la provenienza dei prodotti
utilizzati, e più dell’89,1% ritiene che anche i locali siano più attenti a offrire alla clientela piatti salutistici. Nonostante questa rinnovata attenzione al benessere che si nota tra gli italiani solo il 53,3% degli intervistati dichiara di consumare verdure e ortaggi quotidianamente, ciò significa che una persona su due continua ad avere un’alimentazione che non prevede quotidianamente una porzione di verdure. Si nota comunque un trend di crescita rispetto al 2005 in cui il consumo quotidiano di verdura era abitudine solo per il 48,9%. Vanno esattamente nella direzione opposta le abitudini di consumo della frutta: 8 persone su 10 la consumano quotidianamente, ma il trend è in flessione: dal 77,3% del 2005 al 74% del 2018. Sempre più consapevole è anche il consumo di sale che si riflette nella scelta, sempre più popolare, di sale arricchito di iodio. È interessante
osservare che l’attenzione non è aumentata solo tra persone nelle fasce d’età maggiori, ma anche tra giovani e giovanissimi. Nonostante le tendenze vegetariane e vegane emerse negli ultimi anni, sul consumo di carne gli italiani hanno comportamenti piuttosto netti: il consumo di carne rimane diffuso, ma con una maggiore attenzione a quello delle carni rosse. Dal 2005 al 2018 la quota di persone che consuma carni bianche almeno una volta a settimana si è mantenuta intorno all’80%, mentre quella sul consumo di carne rossa è passato dal 73% al 59%. Per quanto riguarda invece il pesce: il suo consumo è rimasto abbastanza stabile, anche se nell’ultimo anno la frequenza del suo consumo ha superato quella delle carni rosse. Pane e pasta, invece, hanno avuto momenti migliori: sono infatti spariti dalla dieta quotidiana di una quota di popolazione pari all’8,3%, ma resta comunque alto il numero di chi ancora li consuma abitualmente. Il latte viene consumato quotidianamente da un italiano su due, ma l’abitudine si riduce sensibilmente tra i più giovani: la quota di bambini con età compresa tra 6 e 10 anni che consuma latte ogni giorno è scesa dall’81,5% del 2005 al 71,2% del 2018. Ben il 50% della popolazione adulta è in sovrappeso o, addirittura, obesa: il tasso di obesità è dell’11%, pari in valore assoluto a 5,3 milioni di persone ed è cresciuto di oltre il 20% in 10 anni: un dato davvero allarmante soprattutto perché l’aumento maggore riguarda i più i giovani. LA RISTORAZIONE ITALIANA: LE CONCLUSIONI
Dal Rapporto 2018 emerge un quadro di sostanziale ottimismo soprattutto per quanto concerne l’andamento dei consumi alimentari fuoricasa, ormai attestati sul 36% dei consumi alimentari complessivi, con un valore aggiunto di 43,2 miliardi di euro, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa. I ristoratori devono acquisire consapevolezza dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori. Se i ristoratori, come categoria, sapranno intercettare ed interpretare il cambiamento, potranno arginare la snaturalizzazione delle tradizioni e l’omologazione dell’offerta.
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MERCATO ITALIANO DEL BIOLOGICO: IL RAPPORTO DI NOMISMA Nel 2018 in Italia l’intero comparto del biologico ha generato vendite per 3.562 milioni di Euro, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Con questo significativo dato si apre il rapporto “Il mercato italiano del bio” che fotografa un settore florido e in crescita, capace anno dopo anno di ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante sul mercato. E se cala il giro d’affari dei negozi specializzati (che sono, comunque, sempre più numerosi, come evidenziato durante il SANA 2018), per la prima volta da anni, la crescita è trainata dalla grande distribuzione: +11% rispetto al 2017 e, soprattutto, +12,4% negli ipermercati e +33% nei discount. Il bio, dunque,
arriva in maniera capillare in tutti gli spazi dove il consumatore è abituato a fare acquisti alimentari; luoghi comuni e non specializzati, a riprova del forte interesse nei confronti di questi prodotti. Il dato è ancora più interessante se si amplia la finestra temporale della rilevazione. Infatti, Nomisma osserva come dal 2001 al 2017 le insegne della grande distribuzione con referenze bio siano aumentate del 144% e il numero medio di referenze bio presenti in un punto vendita della gdo fa segnare una crescita del 431%. Cifre astronomiche che ben raccontano come un fenomeno inizialmente di nicchia si sia trasformato in una scelta abituale per molti italiani.
PERCHÉ GLI ITALIANI SCELGONO IL BIOLOGICO? Il rapporto indaga anche quali sono le ragioni di questo successo e ne individua tre principali: • il 51% degli intervistati sceglie il bio “perché è sano, perché fa bene”: • il 47% perché offre maggiori garanzie in termini sia di sicurezza che di qualità; • il 26% predilige i prodotti biologici per motivazioni ambientali perché non inquinano. Per verificare il rispetto di questi parametri, gli italiani sono diventati particolarmente attenti all’origine di quanto acquistato, agli ingredienti presenti sull’etichetta e al metodo di produzione. Tre elementi che suggeriscono un interesse nei confronti del cibo a 360°: il consumatore, oggi, vuole sapere cosa porta nel piatto, indipendentemente da dove lo acquista.
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RISTORAZIONE IN FRANCHISING: COME FUNZIONA
La varietà di offerte nella ristorazione è infinita, e di conseguenza sono numerosissime le tipologie di franchising sul mercato. Tutte accumunate da un punto: che si propongano pizza o sushi, caffè o pasta, ramen tapas o hamburger, la ristorazione è difficile. Per questo, essendo un settore difficile, affinché il Franchising della ristorazione abbia successo occorre un connubio vincente, una perfetta sintonia tra Franchisor e Franchisee. I Franchisor che devono essere di una professionalità ai più alti livelli, mentre i Franchisee, dopo essere stati opportunamente formati, devono operare con disciplina nel massimo rispetto del know del Franchisor, da questo costantemente supportati. Certo, i Franchisee magari possono impreziosire ed arricchire il know how del Franchisor, ma sempre portando proposte condivise con il Franchisor, è questo che “guida”. L’IMPORTANZA NELLA RICERCA DEL GIUSTO FRANCHISOR
Oltre alle note che riguardano qualunque settore nella ristorazione è importante un supporto continuo e costante sul Field e che questo debba
essere coerente con i flussi di lavoro. In parole più semplici, se nella ristorazione si arriva a fatturare anche il 50% del totale settimanale tra il venerdì sera ed il week end, è soprattutto in quei momenti che il supporto operativo del Franchisor deve sempre essere disponibile al fianco del Franchisee. I Franchisee saranno allora diversi tra loro perché diversi sono i format, in una moltitudine di Brand in cui si spazia da locali di pochi metri quadrati e quindi poco personale ai colossi made in USA i cui locali possono avere superfici di centinaia di metri quadrati e con staff di decine di dipendenti. Ciò che li accomuna è un punto, il più delicato di tutti: le Operations. Oggi, quindi, i Franchisor cercano bravi Franchisee che non solo siano finanziariamente solidi, che siano leader, che mettano la customer satisfaction al centro del loro operato, ma anche – punto delicato – che siano attenti, o in prima persona, o attraverso la loro squadra, al perfetto funzionamento delle Operations. E quindi rispettosi delle procedure, cioè del know how, del Franchisor.
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Il lavaggio per gli amici a quattro zampe self service 24 ore
UNA VERA E PROPRIA BEAUTY FARM PER I CANI Gli store Wash Dog si distinguono per il loro design molto minimale, sono innovativi, eleganti, moderni ed esclusivi. Il format è stato pensato per offrire alla clientela un’esperienza unica basata su sensazioni di praticità, confort e serenità
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a storia del cane è cambiata, oggi il cane vive nelle nostre case, sale sui nostri divani, dorme sui nostri tappeti, gioca con i nostri figli ed è considerato sempre più un membro della famiglia. Questo è il motivo per il quale oggi è necessario mantenere pulito il proprio cane almeno una volta al mese e Wash Dog nasce proprio per risolvere questo problema offrendo la possibilità al cliente di provvedere personalmente all’igiene e alla cura del proprio amico in modo semplice, pratico e divertente.
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IL SUCCESSO
Wash Dog nasce da un’idea di Emanuele Guerreschi che, credendo molto nel progetto, decise di aprire nel 2001 a Gessate in provincia di Milano, il primo lavaggio per cani self – service 24 ore. L’idea un po’ strana, si presentò però sin da subito come un successo, i clienti apprezzarono molto il sistema, erano tutti entusiasti, si soffermavano a riportare le loro impressioni relative al servizio ricevuto e molte erano le persone che chiedevano informa-
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nomia le attrezzature professionali presenti nello store, provvedendo personalmente alla cura del proprio cane anche 24 ore su 24. La card permette all’affiliato di avere il totale controllo dello store anche quando lo stesso non è presente, di avere i dati del cliente per trasmettere loro promozioni e comunicazioni generali in tempo reale, analizzare l’andamento dell’attività e non per ultimo di avere una liquidità sicura ed un incasso anticipato sul servizio da offrire. Il posto giusto dove prendervi cura del vostro amico, dal 2001. I SERVIZI OFFERTI
Emanuele Guerreschi
zioni per poter aprire la stessa attività. Fu così che da un’idea inizialmente un po’ stravagante ma allo stesso tempo geniale, che Emanuele Guerreschi nel 2005 trasformò la sua idea in un’impresa in franchising che ad oggi nell’ arco di pochissimo tempo, conta sul territorio oltre 100 store attivi in Italia ed all’estero, oltre 30 store in imminente apertura, tra cui Barcellona e Monaco e oltre 550.000 utenti contenti e soddisfatti. IL FORMAT E IL CONCEPT
Gli store Wash Dog si distinguono per il loro design molto minimale, sono innovativi, eleganti, moderni ed esclusivi. Il format è stato pensato per offrire alla clientela un’esperienza unica basata su sensazioni di praticità, confort e serenità, il tutto nel pieno rispetto dei propri affiliati che vivono lo store tutti i giorni e nella piena valorizzazione del Brand. Il Concept Wash Dog richiede solo ed esclusivamente prodotti selezionatissimi, naturali, ecologici, biodegradabili, anallergici, delicati, e studiati appositamente per lavaggi frequenti. LA WASH DOG CARD
Per poter accedere a tutti i servizi offerti dallo store, il cliente dovrà munirsi della Wash Dog Card, una tessera ricaricabile con microchip incorporato. La card potrà essere ricaricata attraverso i dispositivi automatici posizionati all’interno dello store, offrendo così un servizio indipendente e completo ai clienti che potranno utilizzare in piena auto-
Oggi Wash Dog non è più solo un lavaggio per cani self service ma grazie alla ricerca e allo sviluppo della corporate, è diventato una vera e propria beauty farm che rilascia una serie di servizi diversi ed innovativi. All’interno degli store i clienti potranno trovare il servizio di Toelettatura professionale effettuato da personale specializzato, l’innovativo e ricercato oxy dry, il servizio all’ossigeno attivo che permette al cliente di mantenere pulito e perfettamente igienizzato il proprio amico senza alcun utilizzo di acqua, si eseguono corsi di qualsiasi genere, il servizio di lavanderia professionale con relativo servizio “lascio e ripasso” per tutti coloro che non hanno tempo di attendere il lavaggio e l’asciugatura dei panni del proprio cane, il servizio di fitness per tutti i cani bisognosi di qualche terapia o semplicemente un po’ sovrappeso, il dog sitter, il taxy dog e tanti altri servizi a disposizione dei clienti. Wash Dog lavora ogni giorno per garantire ai propri clienti una serie di servizi di eccellenza da dedicare alla cura del proprio cane come uno di famiglia. IL FRANCHISING
Facendo parte dell’Associazione Assofranchising, Wash Dog utilizza nei confronti dei propri affiliati un contratto regolato dalla legge italiana. Un contratto molto semplice, lo stesso prevede un Know out collaudato, un’esclusiva di zona, una royalties fissa, il supporto gestionale e tecnico, la presenza di personale, una superficie di circa 100 mq su fronte strada, visibilità, lo studio di potenzialità commerciale e di geomarketing, lo sviluppo progettuale e una durata pari a 5 anni rinnovabili.
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Una delle più importanti realtà italiane di retail nel settore calzature donna, uomo e bambino, sinonimo di prodotti fashion e di stile italiano
AFFILIARSI A TATA ITALIA CONVIENE Un franchising a formula classica; è concesso un margine garantito anche in periodi di saldi, reso dell’invenduto a fine stagione, assistenza da parte dell’azienda madre praticamente 24/24, consulenza continua finalizzata al miglioramento delle performance del punto vendita
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ltre cinquant’anni di tradizione ed esperienza nel campo della distribuzione delle calzature, passione per il mondo fashion e determinazione, sono gli elementi che nel 2000 hanno dato vita al progetto retail Tata Italia. Il progetto retail, in costante evoluzione, si arricchisce a partire dal 2013 della Formula Franchising, riscuotendo feedback sempre più positivi da parte di numerosi partner. Ad oggi sono oltre 100 i punti vendita Tata Italia (diretti + franchising). Tutto ciò ha contribuito e contribuisce ogni giorno, a far diventare Tata Italia una delle più importanti realtà italiane di retail nel settore calzature donna, uomo e bambino, sinonimo di prodotti fashion e di stile italiano. IL FRANCHISING TATA ITALIA
La scelta del franchising è stata fatta per rendere ancor più noto il brand attraverso il trasferimento del know how ad altri imprenditori così da creare partnership di successo. Gli affiliati tipo sono imprenditori e società già affermate ma che vogliono diversificare la loro, già solida, rete di punti vendita, ed anche giovani imprenditori che si affidano all’ esperienza di Tata Italia per creare delle realtà territoriali solide. Realtà territoriali solide come è solida l’azienda infatti nel 2018 il fatturato è stato pari € 47.000.000, con un volume d’affari di € 63.500.000. Il peso dei Franchising sul fatturato aziendale è del 25% circa. IL PRODOTTO GARANZIA DI SUCCESSO
Tata Italia offre al cliente finale un prodotto fashion e di qualità a prezzi competitivi, attraverso un ottimo servizio di vendita e di post-vendita. Grazie a questo impegno, sempre più consumatori sono fedeli al brand garantendo la crescita nei profitti e la creazione di valore. Tata Italia offre al cliente una proposta attuale, completa e conveniente su tutte le categorie garantendo un assortimento con un ottimo rapporto qualità/prezzo per tutta la famiglia. Un piano promozionale attivo 365 gg l’anno che consente una forza attrattiva anche nei periodi commercialmente più lenti. IL VANTAGGIO DI AFFILIARSI A TATA ITALIA
Per i potenziali nuovi affiliati il brand garantisce un’assistenza totale. Il franchisee fin dall’inizio viene seguito dagli uffici di sede e preparato a quello che si andrà a realizzare con l’apertura del
punto vendita, successivamente prima dell’apertura si effettua uno stage in uno dei punti vendita direzionali per fargli conoscere da vicino il mondo Tata Italia e le sue procedure, infine, dopo l’apertura viene seguito costantemente da un coordinatore di area e supportato da tutti gli uffici di sede così da sentirsi parte integrante della realtà aziendale. LE CARATTERISTICHE DEL FRANCHISING TATA ITALIA
Il franchising Tata è un franchising a formula classica; è concesso un margine garantito anche in periodi di saldi, reso dell’invenduto a fine stagione, assistenza da parte dell’azienda madre praticamente 24/24, consulenza continua finalizzata al miglioramento delle performance del punto vendita; di contro si chiede una fideiussione bancaria a garanzia della merce che viene affidata in conto vendita ed infine sostenere il costo degli arredi a layout Tata Italia. Vi è un margine garantito anche in periodo di saldi che viene detenuto dall’affiliato fin da subito in quanto le fatture merce sono già al netto del margine che viene loro riconosciuto. Obiettivi futuri in termini dell’azienda e di affiliazioni… continuare ad ampliare la rete franchising e direzionale nelle zone italiane in cui il brand non è ancora molto conosciuto, e proseguire con l’espansione all’estero. Di imminente apertura 2 punti diretti e 3 in franchising.
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Valerio Tatarella: “Stiamo lavorando sullo sviluppo franchising di questo format unico ed innovativo”
PRIMADONNA FUSION CAFÈ: TRA FOOD E MODA Questo nuovo concept si essenzializza nel mix tra il mood “fashion oriented”, che contraddistingue il Brand Primadonna Collection, e la suggestiva dimensione del “food&beverage”, con l’obiettivo di offrire ad una clientela diversificata, una location in cui vivere una experience evocativa, unica e ricercata
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derna, trasversale e capace di garantire ai clienti delle esperienze uniche ed emozionali. Il progetto Primadonna Fusion Cafè si colloca, con identità e identificabilità, nella cornice della dolce vita di Riccione, puntando a rappresentare il luogo nuovo di aggregazione della partente stagione estiva grazie al suo concept ibrido e all’appeal dei suoi spazi ricercati, eleganti e curati in ogni dettaglio, nonché alla proposta stylish di un menù in cui food&drink si riscoprono con un twist unico nel suo genere. Perché l’esigenza e l’idea di unire la moda al food?
Valerio Tatarella
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aggio 2019, in Viale Ceccarini a Riccione, dopo un corposo processo di ricerca e analisi di settore, nasce la nuova avventura imprenditoriale di Primadonna Collection: il Primadonna Fusion Cafè, proposta assolutamente innovativa nel contesto dell’entertainment riccionese. Questo nuovo concept si essenzializza nel mix tra il mood “fashion oriented”, che contraddistingue il Brand Primadonna Collection, e la suggestiva dimensione del “food&beverage”, con l’obiettivo di offrire ad una clientela diversificata, una location in cui vivere una experience evocativa, unica e ricercata, attraverso una selezione internazionale delle migliori portate fusion e un’originale rielaborazione, in chiave fashion, dei migliori drink e cocktail. Una location elegante e moderna, capace di garantire comfort e benessere, riempirà tutti i topic moment della giornata offrendo servizi assolutamente variegati: dalla colazione, al brunch, dal pranzo all’happy hour fino alla cena ed un cocktail bar service per un after ricercato e gradevole. Questo importante evento consolida la lungimiranza imprenditoriale di Valerio Tatarella che, dopo aver portato Primadonna Collection ai vertici del mercato fast fashion, continua a confermarsi innovatore e avanguardista nell’anticipare tempi e trend, offrendo una vision della moda sempre mo-
“Il Primadonna Fusion Cafè è stato ideato come omaggio alle nostre Primedonne. Siamo convinti che unire il food al fashion possa essere la strada giusta per offrire alle nostre clienti un’esperienza sensoriale unica ed appagante. Abbiamo creato un mix irresistibile di shopping e convivialità, per far gustare e vivere in prima persona il lifestyle firmato Primadonna Collection”. Quali sono gli ingredienti principali dal punto di vista del marketing del vostro progetto?
“Eventi a tema, menu ricco e variegato, una ricerca sapiente di nuovi gusti e tendenze nel settore food&beverage caratterizzano la nostra offerta. Esattamente come le collezioni firmate Primadonna Collection, anche il menu e la carta cocktail del Primadonna Fusion Cafè sono improntati su un viaggio cosmopolita attorno al mondo, sempre alla ricerca di sapori, pietanze e drink in linea con le novità più accattivanti del gusto”. Nascerà un nuovo format franchising. Se si quali sono i vantaggi di affiliarsi?
“Stiamo lavorando sullo sviluppo franchising di questo format unico ed innovativo. I vantaggi saranno gli stessi offerti ai nostri affiliati della catena retail Primadonna Collection”. In futuro sono previste nuove aperture?
“Sicuramente è un progetto sul quale stiamo investendo con passione e dedizione e che vorremmo poter sviluppare su mercati ancora privi di realtà come il Primadonna Fusion Cafè”.
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Negozio Brugherio
Il brand ha una rete distributiva composta da circa 170 store, tra negozi diretti e in franchising
DIVENTA AFFILIATO NAU! La formula in franchising è una reale opportunità di business anche per chi non è del settore, grazie al supporto professionale legato all’attività di ottico
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AU!, il primo brand italiano di occhiali con negozi in Italia e nel mondo, rappresenta una scelta affidabile se si vuole investire su un business concreto con un’offerta fortemente distintiva e contemporanea, fondata su un prodotto esclusivo e di design, sempre a un prezzo facile. NAU! è passione italiana per gli occhiali belli, unici, colorati e fatti bene, da indossare con gioia e da acquistare in modo rilassato e piacevole. La formula orientata al cliente e il modello di business basato sullo sviluppo sostenibile garantiscono un investimento redditizio e con un ritorno veloce. Dalla scelta della posizione commerciale, alla ricerca, selezione e formazione del personale, oltre al supporto continuo nella gestione redditiva del punto vendita, NAU! fornisce ai propri affiliati assistenza a 360°, completa e continuativa tutto l’anno. La formula in franchising è una reale opportunità di business anche per chi non è del settore, grazie al supporto professionale legato all’attività di ottico. Oltre a occuparsi dello sviluppo del layout del punto vendita, dalla progettazione iniziale fino alla fase finale di allestimento, NAU! supporta la crescita dei propri affiliati fornendo strumenti di marketing e comunicazione: periodicamente, infatti, vengono coinvolti in iniziative di comunicazione nazionali e locali, preventivamente testate presso punti vendita pilota. Come ulteriore supporto alla crescita dei propri franchisee, NAU! organizza continui corsi presso i negozi e nel Centro di Formazione, con l’obiettivo di formare professionisti completi, preparati e capaci di trasmettere i valori del brand. Per sollevare gli affiliati da rischi di magazzino e di elevato capitale immobilizzato, il prodotto viene riassortito solo sull’effettivo venduto, poiché tutto è allineato alle reali vendite del negozio. Questa modalità di approvvigionamento permette di eli-
minare rimanenze che altrimenti peserebbero economicamente sia sull’affiliato che sul cliente finale, garantendo un assortimento sempre fresco, in linea con le tendenze moda più attuali e incentivando così la clientela a tornare spesso in negozio. NAU! ha una rete distributiva composta da circa 170 store, tra negozi diretti e in franchising, in Italia, Spagna, India, Iran, Malta, Messico, Estonia, Egitto, Emirati Arabi, Turchia e oltre 800 persone impiegate. L’80% degli affiliati ha più di un negozio, mentre il restante 20% è in attesa di una seconda location. Un fatto che dimostra la validità dell’offerta del brand e del suo modello di business. Diventare affiliato NAU! significa entrare a far parte di un brand con un carattere distintivo e riconoscibile, un’azienda etica in forte espansione che pone al primo posto le persone, investendo nel domani di tutti quelli che vogliono farne parte.
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Il franchising rappresenta oggi una concreta opportunitĂ di business, per i broker delle agenzie affiliate a cui Re/Max offre un progetto testato e vincente
UN BRAND IN CONTINUA CRESCITA ED ESPANSIONE
Il network immobiliare sinonimo di innovazione tecnologica. Gli affiliati possono operare nel settore immobiliare da liberi professionisti ma con costi di gestione inferiori e contenuti, facendo parte di uno studio associato
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Dario Castiglia
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ondata nel 1973 da Dave e Gail Liniger, Re/Max approda in Italia nel 1996 grazie alla lungimirante vision di Dario Castiglia, tutt’oggi alla guida del network immobiliare. Anno dopo anno Re/Max, rafforza sempre di più la sua presenza a livello mondiale, dove oggi è presente in oltre 110 Paesi con più di 8.000 agenzie in cui operano 127.000 consulenti immobiliari affiliati. Re/Max è sinonimo di innovazione tecnologica. Fin dai primi anni di attività Re/Max ha garantito standard tecnologici elevati e pionieristici per il settore. È stata, infatti, la prima organizzazione immobiliare ad avere un proprio sito web a livello mondiale che permette, anche oggi, a tutti i consulenti Re/Max nel mondo di offrire ai loro clienti un servizio di alta qualità ed efficienza. Il franchising rappresenta oggi una concreta opportunità di business, per i broker delle agenzie affiliate a cui Re/Max offre un progetto testato e vincente, e a cascata anche per i loro affiliati che possono operare nel settore immobiliare da liberi professionisti ma con costi di gestione inferiori e contenuti, facendo parte di uno studio associato. Premiata da Assofranchising con l’Italian Franchising Award 2018 per essere stata la Rete in franchising con la maggior crescita in Italia e riconosciuta da Federfranchising come il Miglior Master Franchisee in Italia, Re/Max si conferma, sia per gli operatori del settore sia per il cliente, il miglior brand in franchising del settore immobiliare in cui
lavorare e a cui affidarsi per comprare o vendere un immobile. Sono i numeri a parlare per il network immobiliare. Re/Max Italia ha chiuso il primo semestre 2019 registrando un incremento del 25.3% del fatturato aggregato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando i 37 milioni di euro. Il gruppo immobiliare in franchising, ha registrato nei primi 6 mesi dell’anno un aumento del 21% del numero di transazioni gestite direttamente dalla rete di oltre 3.700 professionisti affiliati, per un valore di circa 1.28 miliardi di euro. “Attraverso la crescita e l’espansione del network sul territorio nazionale, stiamo continuando a registrare dati positivi. Nel primo semestre 2019 abbiamo siglato 69 nuovi contratti franchising e prevediamo l’apertura di altre 80 nuove agenzie affiliate entro la fine dall’anno. A fronte di questo percorso di espansione continua l’attività di reclutamento di consulenti immobiliari da inserire all’interno delle agenzie Re/Max già operative e di quelle in apertura” – commenta Dario Castiglia, CEO & Founder Re/Max Italia. Re/Max Italia prevede un ulteriore incremento in tutte le divisioni aziendali nella seconda metà dell’anno. “È un momento propizio per chi lavora bene nel mercato immobiliare e pertanto un momento propizio per Re/Max che prevede per la fine dell’esercizio 2019 una crescita del fatturato aggregato del 25% ed una ulteriore espansione per numero di agenzie e di consulenti affiliati” – conclude Castiglia.
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Dagli Stati Uniti presto arriveranno in Italia con un progetto in collaborazione con Telepass che prevede la messa in strada della più grande flotta di biciclette in sharing free floating d’Europa
PIONIERI DEL MONOPATTINO ELETTRICO Intervista a Salvatore Palella, CEO e fondatore di Helbiz e Giulio Profumo, CFO di Helbiz. Il brand è in cerca di affiliati in Italia: figure che già conoscono il modello del franchising, ma anche giovani che vogliono intraprendere un nuovo tipo di business, e vogliono affacciarsi in un settore che sta cambiando totalmente la mobilità sul territorio
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uovi capitali per ampliare il business che rivoluzionerà la mobilità, in Italia e nel mondo. Helbiz, la società americana che ha lanciato il fenomeno del monopattino in sharing, annuncia un nuovo round di finanziamenti da 10 milioni di dollari guidato da investitori e venture capital interes-
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sati agli sviluppi della nuova economia della smart mobility. Helbiz utilizzerà il capitale per far scalare le proprie attività a livello globale con un focus particolare verso l’iniziativa italiana. Abbiamo chiesto a Salvatore Palella, CEO e fondatore di Helbiz la storia e il percorso di crescita del brand.
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Salvatore Paella
Giulio Profumo
Come nasce l’idea di costruire un business fondato sulla micromobilità elettrica e sullo sviluppo di soluzioni in sharing?
York, Helbiz nasce negli Stati Uniti, per cui da sempre avevamo l’obiettivo di quotarci al Nasdaq, ma nell’ultimo anno anche il mercato italiano ha acquisito la sua rilevanza in quanto l’azienda ne è diventata il primo operatore attivo, con competenze a livello locale e nazionale importanti. Un po’ perché siamo stati i primi ad aver introdotto il monopattino elettrico in questo paese, ma anche perché siamo i primi per numero di mezzi nelle città in cui siamo presenti. Ad oggi operiamo in 10 nazioni per 10 città con oltre 300 dipendenti in giro per il mondo. La nostra offerta include il servizio di car sharing Peer to peer, attivo a Los Angeles e ad Hong Kong, quello di monopattini elettrici che operano a Milano e Malaga, con programmi pilota
“L’idea è nata da una mia esperienza personale di qualche anno fa: mentre ero a Los Angeles ho avuto l’opportunità di provare un monopattino elettrico e mi sono subito entusiasmato pensando alle sue potenzialità. Ai tempi avevo già avviato Helbiz con un servizio di car sharing peer to peer, un sistema che permetteva il noleggio di auto private ad altri privati, una realtà fondata con l’obiettivo di rivoluzionare la mobilità urbana proponendo soluzioni alternative, innovative e più sostenibili. Con il monopattino elettrico siamo stati in grado di ampliare la nostra offerta e aggiungere un servizio pratico ed economico dedicato all’”ultimo miglio”, cioè agli spostamenti brevi all’interno del contesto cittadino. In futuro la nostra piattaforma sarà sempre più completa, con diversi mezzi in grado di soddisfare ogni esigenza di spostamento. Una soluzione ideale in una società fluida come quella moderna dove gli utenti preferiscono sempre di più l’utilizzo momentaneo al possesso vero e proprio del mezzo”. Un’idea che ha funzionato tanto da portare l’azienda alla quotazione su Nasdaq e Borsa Italiana… Ci racconti questa esperienza e l’evoluzione dell’azienda.
“Siamo entusiasti di questo “dual listing”, la possibilità di proporre la doppia quotazione contemporanea sia nella borsa italiana che in quella americana, i due mercati in cui ad oggi riceviamo le più grandi soddisfazioni. Con sede centrale a New
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in Italia (Roma, Torino, Firenze e Pisa) e in Spagna (Madrid, Marbella, Vitoria-Gasteiz e Palma de Mallorca) e il prossimo sviluppo dei mercati di San Francisco, Atlanta, Portogallo, Grecia, Francia, Singapore, Georgia e altri in crescita. Presto, inoltre, arriveranno le prime biciclette Helbiz in Italia con un progetto in collaborazione con Telepass che prevede la messa in strada della più grande flotta di biciclette in sharing free floating d’Europa”. Cosa rappresenta oggi la sua azienda nel mercato del business? E nel mercato italiano?
“La calda accoglienza degli investitori in questo primo round di finanziamento mi fanno pensare che la nostra sia considerata un’azienda importante per il settore. Senza dubbio abbiamo contribuito molto all’avvio della rivoluzione della mobilità, appena iniziata e con ancora altissimo potenziale. L’esempio più eclatante, sicuramente, è proprio l’Italia in cui abbiamo avviato diverse iniziative a scopo dimostrativo – a Milano, a Firenze, a Rimini per citare alcuni comuni – contribuendo a diffondere la conoscenza della soluzione e forse anche a velocizzare i processi decisionali delle istituzioni italiane che finalmente hanno dato il via libera alla sperimentazione ufficiale”. Quali sono i punti di forza della vostra azienda e dei vostri prodotti?
“Il nostro maggiore punto di forza senza dubbio è la conoscenza del territorio. In ogni città in cui operiamo, siamo presenti con del personale assunto che, non solo sa tutte le difficoltà e le potenzialità della singola città, ma si occupa anche della gestione del servizio – ritiro e spostamento dei mezzi - e della manutenzione quotidiana dei monopattini. In questo modo vogliamo garantire il massimo dell’efficienza del servizio e un rapido supporto al consumatore in caso di necessità”. La scelta del franchising quale business model per lo sviluppo di Helbiz in ambito retail è parte integrante della futura strategia che ha come obiettivo la localizzazione dei servizi di micromobilità. Abbiamo chiesto a Giulio Profumo, CFO di Helbiz le future strategie. Helbiz è abbastanza matura per essere un business format franchising? Se si, perché?
“Decisamente si. Avevamo in mente di proporre
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questa soluzione già da diverso tempo e ormai, dopo tutta l’esperienza accumulata in questi mesi in cui siamo stati operativi sul territorio, siamo finalmente in grado di garantire il supporto ideale ai nostri partner in modo da aiutarli a sviluppare business di successo sui diversi territori”. Che cosa rappresenta per la sua azienda il franchising?
“Per noi rappresenta un’opportunità per estendere il servizio a un maggior numero di città possibili, soprattutto in Italia che si presta a questo tipo di servizio, applicabile anche a contesti piccoli. Vediamo che sempre più persone si muovono durante il giorno con i monopattini. Per noi è molto importante anche il fattore sostenibilità”. Ad un potenziale affiliato perché consiglierebbe di scegliere il suo brand?
“Perché siamo leader sul mercato. Siamo stati i primi a portare questo tipo di soluzione in Italia e di conseguenza abbiamo sviluppato una notevole expertise che, insieme alla nostra tecnologia, alla formazione garantita ai nostri partner e alla flotta, naturalmente, verrebbe trasferita offrendo veramente un modello chiavi in mano. Per gli imprenditori, inoltre, sarebbe un’opportunità in quanto entrerebbero a far parte di un gruppo con visibilità a livello internazionale. Noi pensiamo a figure che già conoscono il modello del franchising, ma anche ai giovani che vogliono intraprendere un nuovo tipo di business, e vogliono affacciarsi in un settore che sta cambiando totalmente la mobilità sul territorio”. Come ha influito la tecnologia sulla vostra attività. Quali sono le imminenti novità?
“La tecnologia è molto importante per questo settore in quanto è principalmente grazie a questa che hanno potuto diffondersi e svilupparsi così tante soluzioni alternative di mobilità. Di conseguenza, anche per noi lo è da sempre: abbiamo un team interno che si occupa del continuo sviluppo di soluzioni innovative. Al momento stiamo lavorando molto allo sviluppo del prodotto, ma da sempre Helbiz è riconosciuta per la precisione della sua app, soprattutto nella gestione da remoto che consente un controllo totale dei mezzi, evitando furti o violazioni in strada, oltre che una customer assistance centralizzata rapida e puntuale”.
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Nata più di 100 anni fa nel centro di Torino, oggi “Del Mare 1911”, si imposta sul mercato come un’azienda di grande propensione stilistica e qualitativa nell’abbigliamento maschile
UN ESEMPIO TRAINANTE NEL BUSINESS DI QUALITÀ Intervista ad Armando Del Mare, proprietario del brand: “la scelta di espansione, sotto forma di franchising, è la logica conseguenza di una politica di studio ed analisi del gusto e delle esigenze che, anche se sviluppate soprattutto in Lombardia, possono trovare consensi pure in altre regioni a maggior ragione e con efficacia”
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Armando Del Mare
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asce a Torino da famiglia di imprenditori tessili, da cui trae la passione per la drapperia ed il mondo dell’abbigliamento. Fin da piccolissimo viene attirato e ne diventa conoscitore delle qualità della lana tessuta e delle varie disegnature classiche di impronta maschile. Ha vissuto nella prima infanzia e nell’adolescenza in Piemonte soprattutto nel biellese, dove ha toccato con mano,
sotto l’assistenza di suo padre, il mondo produttivo e commerciale di questo settore, successivamente si è trasferito con la famiglia a Milano dove ha sviluppato una filiera commerciale di negozi che porteranno il nome ed il marchio Del Mare. Nata più di 100 anni fa nel centro di Torino, la Del Mare, ha spostato, quindi, i propri laboratori sartoriali a Milano nel 1968, dove grazie ad un forte sviluppo del retail, si è imposta come protagonista di stile nell’abbigliamento maschile. Oggi, la famiglia, seguendo l’indole tradizionale, ha voluto rielaborare attraverso la sua struttura quelle che sono le peculiarità che sempre l’hanno contraddistinta. Così con il suo attuale marchio “Del Mare 1911”, si imposta sul mercato come un’azienda di grande propensione stilistica e qualitativa. “Conosciuto e riconosciuto da più generazioni di clienti – afferma Armando Del Mare, proprietario del brand il nostro marchio, si sta anche realizzando in più progetti di sviluppo sia nazionale che internazionale. Così nel nostro ufficio stile e nei nostri stores, avvalendoci di una produzione facente capo al made in Italy, la moda maschile che proponiamo riassume e rielabora concetti di eleganza aggiornata che spaziano dal classico puro all’informale più innovativo”.
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Ma da piccolo cosa voleva fare?
“Forse proprio quello che faccio oggi”. La sua azienda è una realtà consolidata, sul mercato da molti anni. Parliamo della sua storia professionale?
“La mia azienda che nasce in proprio, col nostro nome addirittura da metà ottocento, ha assorbito quasi totalmente la mia realtà professionale e di imprenditore. Finita la scuola ed il servizio militare negli alpini, ho tastato, nel tentativo di comprendere meglio il mondo commerciale esterno, alcuni settori ricchi degli anni 60 come la pellicceria e la gioielleria, come collaboratore o responsabile, ottenendo anche lusinghieri risultati”. E arriviamo quindi a Del Mare. Ci parli della sua realtà industriale?
“Oggi, dopo tanti anni di grandi esperienze nel
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dettaglio ed in minor parte nel mercato estero ci siamo resi conto che tale know-how poteva avere forte sviluppo anche se non gestito direttamente, visto che la struttura ormai consolidata sia nella produzione e sia nell’indirizzo stilistico, può provvedere tranquillamente a forniture in franchising od in wholesale”. Qual è la peculiarità dei vostri prodotti e quali le ragioni del successo?
“Considerando il riscontro estremamente positivo che l’azienda ha sul mercato da sempre, viene spontaneo chiedersi quali siano le ragioni peculiari di tale successo. Semplice! Un prodotto sempre corretto in tutte le sue sfaccettature. Qualità, sia nei prodotti utilizzati, che nella lavorazione e vestibilità, ottimale nei vari drop e nelle relative conformazioni, slim, regolari o conformate. Scelta stilistica, con un occhio attento sempre al classico, ma all’a-
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vanguardia, innovativa e sempre raffinata, vuoi nel formale più elegante che nello sportivo/tempo libero più disinvolto”. L’abbigliamento è un settore sicuramente molto competitivo. Quali sono le vostre politiche di Marketing per l’affermazione del vostro brand e per posizionarsi da leader quali siete?
“Non è difficile comprendere che in un momento storico così complesso e difficile commercialmente, soprattutto nell’abbigliamento, pochissimi valori fondamentali sono risolutivi per prevalere e superare in competitività. Uno l’affidabilità, due, il riconoscimento di una vasta clientela conquistata negli anni, famiglia per famiglia, da padre in figlio. Poi valgono soprattutto i nostri collaboratori addetti alle vendite, che sanno rappresentarci al meglio nell’offerta dei nostri prodotti, pubblicizzandoli ed illustrandoli sotto tutti gli aspetti, qualitativi e di immagine. Oltre a ciò vale molto la loro professionalità, la loro gentilezza e la loro assoluta preparazione. Ovviamente ottenuta con corsi di formazione periodici e l’attento e costante controllo di personale addetto. Non voglio parlare della programmata pubblicità esterna o redazionale che comunque spesso gioca il suo ruolo importante”. Cosa rappresenta oggi la sua azienda nel mercato del business?
“Essendo azienda storica e consolidata rappresenta un esempio trainante nel business di qualità”. La sua azienda è abbastanza matura per essere un business format franchising?
“Come detto precedentemente un insieme di fattori concomitanti ci permettono di auto-valutarci impresa completa ed in qualche modo sotto regime per la nostra totale ed efficace autonomia di scelta e di produzione, caratteristica esclusiva e di successo. La scelta di espansione, sotto forma di franchising, è la logica conseguenza di una politica di studio ed analisi del gusto e delle esigenze che, anche se sviluppate soprattutto in Lombardia, possono trovare consensi pure in altre regioni a maggior ragione e con efficacia”.
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Che cosa rappresenta per la sua azienda il franchising?
“Rappresenta un test ed uno stimolo al confronto e alla ricerca”. Organizzarsi in rete rappresenta un vantaggio per l’azienda. Se si, quali sono i vantaggi del vostro franchising?
“Ovviamente senza vantaggi non si farebbe nulla! I vantaggi potrebbero essere per tutti, sia per noi per le ragioni suddette, sia per l’affiliato che attingerebbe quasi senza rischi dai benefici logici di un’azienda di successo”. Ad un potenziale affiliato perché consiglierebbe di scegliere il suo brand?
“Prima di consigliare il mio brand vorrei valutare se l’eventuale affiliato possa corrispondere ed essere adatto al nostro genere di business, pur considerando la redditività dell’iniziativa, il nostro prodotto presenta aspetti che esigono una certa predisposizione ed anche una passione precisa verso l’abbigliamento maschile, soprattutto quello classicheggiante e d’elite”. Qual è la sua più grande paura?
“Sempre nel franchising il non rispetto ad una formazione più che accurata e la difficoltà di scelta e di comunicazione con la casa madre”. Il più grande rimpianto?
“Di non aver fatto prima queste scelte”. Ha un sogno nel cassetto ancora da realizzare?
“Trovare un riconoscimento giusto nel mondo della moda, anche a livello internazionale”. Per concludere: qual è la lezione più importante che la vita le ha insegnato?
“Il rispetto e l’umiltà verso quelli che dietro le quinte o di fronte hanno contribuito a questo percorso”.
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Un modello interessante da analizzare: un sistema molto più flessibile e avanzato rispetto a quelli finora utilizzati negli altri paesi
L’EVOLUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE IN CINA Stiamo parlando del fenomeno Wechat, originariamente ideato per la messaggistica on line e rapidamente evolutosi in un sistema di comunicazione, commercio e gestione bancaria globale. Che cosa è, e come funziona Avv. Patricia de Masi Taddei Vasoli*
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ttualmente uno dei fattori più rilevanti sull'evoluzione dei modelli distributivi e di consumo in Cina é il nuovo sistema “belt and road” o “via della seta”, con i suoi corridoi di collegamento ferroviario e marittimo tra Cina e Europa: la maggiore rapidità nei trasporti, i collegamenti con Paesi con i quali vi erano scarse possibilità di trasporto, è infatti destinato a cambiare non solo il sistema distributivo ed a favorire la crescita economica cinese con un importante impatto nei flussi commerciali del mediterraneo, con un incremento del 47% rispetto al 1995, ma questo interscambio si è riflesso anche sui consumi interni del mercato cinese. I sistemi distributivi si sono evoluti in pochissimi anni passando dai modelli tradizionali costituiti da grandi mercati sia regionali che locali di ogni genere di beni, verso il sistema apparentemente occidentale costituito dai grandi centri commerciali. Anche qui c'è stata una evoluzione da complessi immobiliari che raccoglievano boutique a mall, che sono progettati in maniera da essere ecosostenibili. Tutto questo si è interfacciato con un successivo addizionale fattore di sviluppo rappresentato prima dal fenomeno internet e immediatamente dopo dall'esplosione dell'e-commerce. Ma, come in tutti quei casi in cui si saltano i passaggi evolutivi intermedi, la Cina ha adottato un sistema molto più flessibile e avanzato rispetto a quelli finora utilizzati negli altri paesi. Stiamo parlando del fenomeno Wechat, originariamente ideato per la messaggistica on line e rapidamente evolutosi in un sistema di comunicazione, commercio e gestione bancaria globale.
Tralasciamo tutto quello che è la funzione messaggistica, che comunque ha superato 900 milioni di iscritti, per sottolineare l’aspetto veramente innovativo, costituito dal servizio Wechatpay. Si tratta di un portafoglio elettronico incorporato nella app, che consente agli utenti di completare transazioni on line e di trasferire denaro; è da notare che il conto Wechat non è utilizzabile se non con carte di credito del circuito bancario cinese. La penetrazione live chat presso le generazioni più giovani ha superato il 97% mentre tra i c.d.. “silver hair” si avvicina al 50%. Questo sistema sorpassa le tradizionali forme di pagamento e rende totalmente obsoleto il classico circuito delle carte di credito: data l'alta diffusione diventa molto interessante per le aziende che pos-
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/ SPECIALE /
sono fare pubblicità e promozione mirate secondo un sistema di profilazione dei consumatori. Un altro operatore rivoluzionario del sistema distributivo cinese è costituito dal gruppo di Jack Ma con le sue tre piattaforme Alibaba, Ali express e Tao Bao, nonostante esse siano arrivate relativamente tardi rispetto ai concorrenti diretti Amazon e E Bay, il gruppo di Jack Ma, grazie ad una strategia di inserzioni gratuite, è riuscito rapidamente a diventare il numero 1. Agli inizi Alibaba era una società B2B, che collegava le piccole e medie imprese ai mercati occidentali. Nel 2010 fu affiancato Ali Express, la cui mission consiste nel promuovere la vendita al dettaglio delle imprese cinesi al mercato internazionale. In precedenza, nel 2003 era stata introdotta la piattaforma di vendita on line Tao Bao, che si inserì efficacemente nel segmento di mercato domestico caratterizzato da milioni di imprese manifatturiere che non avevano modo di raggiungere i potenziali clienti del mercato interno. Fattore finale di successo fu poi la creazione di una piattaforma unificata e sicura per il pagamento delle transazioni on line (Alipay). Questa storia di successo è confermata da due numeri: nel 2003 Each Net (E-Bay) copriva il 73% del mercato nazionale, ma dopo cinque anni era regredita al 7%. L'evoluzione continua in apparente contraddizione con la concentrazione su piattaforme di e-commerce: Ali Baba ha infatti annunciato l'apertura del suo primo mall fisico ad Hangzoo: è una mossa che si inserisce nella strategia new retail, che viene descritta come l'integrazione tra on line, off line, logistica e analisi dei dati, in una unica value chain. Il centro commerciale dal nome More Mall di 40.000 mq si proporrà sia a marchi di esclusiva proprietà di Alibaba sia a marchi di
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altre società tradizionali con innovative esperienze d'acquisto, basate su sistemi analoghi a quelli che sta introducendo Amazon. Già nel 2015 comunque Alibaba ha varato l'applicazione e l'insegna Hema con l'intento di rilanciare i supermercati di prosimità tramite una piattaforma internet collegata on line con il punto vendita. È questa una strategia, che ritroviamo anche in Amazon, primo concorrente mondiale di Alibaba, che a propria volta sta integrando l'online con il retail fisico e che, dopo l'acquisto di Woolfoods per 14 miliardi di dollari, ha annunciato l'apertura di supermercati di prossimità sotto il brand Amazon Go di cui il primo è stato recentemente aperto a Seattle. Peraltro Amazon, pur restando attivo sul mercato cinese, non venderà più per conto terzi, ma si concentrerà sui propri prodotti come i Kindle e sui sevizi Cloud. Che le cose stanno cambiando è confermato dal fatto che in un mercato come quello cinese, da sempre considerato in forte espansione e trainante dei consumi, la GDO, che qui si chiama soprattutto Carrefour e Woolmarkt, stia rapidamente disinvestendo. Carrefour sta trattando per la dismissione dei propri punti vendita in Cina e anche Woolmarkt ha dichiarato di volere ridurre, e forse dimezzare, l'apertura di nuovi punti vendita. La GDO vede margini sempre più ridotti perchè gli investimenti sono penalizzati dalla concorrenza dell'e-commerce e dalla speculazione immobiliare che, applicata negli scorsi anni agli spazi commerciali, ha fatto nascere punti vendita non necessari. *dMTV LEX
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/ LE SCHEDE /
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
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Carpisa Yamamay Jaked
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Piazza Italia Kids
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Igi&Co
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Primadonna Collection
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Nau!
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Primigi
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Piazza Italia
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Tata Italia
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor
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ITI IE TI IVIE E LECITTÀ/ CITTÀ/ IE VIE ALI LI E LECITTÀ/ CITTÀ/ IE VIE ALI LICITTÀ/ E LE CITTÀ/ ALI LI
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Ragione sociale: Pianoforte Holding S.p.a. - Indirizzo: Ragione Ragionesociale: sociale:Pianoforte PianoforteHolding HoldingS.p.a. S.p.a.- -Indirizzo: Indirizzo: PROFUMI PER IL Milano CORPO, Corso Magenta 74, 20123 - AnnoPROFUMAdi fondazione Corso CorsoMagenta Magenta74, 74,20123 20123Milano Milano- -Anno Annodidifondazione fondazione attività: 2011, ma per le controllate Yamamay e Carpisa TORI AMBIENTE, COSMETICI LA attività: attività: 2011, 2011, ma maper perlelecontrollate controllate Yamamay Yamamay ePER eCarpisa Carpisa Sergio Sergio Ubaldo (Responsabile (Responsabile Sviluppo Pianoforte Pianoforte Holding) Holding) 2001Ubaldo e Jaked 2009 - AnnoSviluppo di partenza del franchising: 2001 2001e eJaked Jaked 2009 2009 - -Anno Annodidipartenza del delfranchising: franchising: e-mail: e-mail: info@inticom.it info@inticom.it /partenza /info@carpisa.it info@carpisa.it CURA DEL CORPO E DEL VISO vedi Ubaldo sopra - Punti vendita diretti: 354 al 31/05/2019* Sergio Sergio Ubaldo (Responsabile Sviluppo Sviluppo Pianoforte Pianoforte Holding) Holding) vedi vedisopra sopra - -(Responsabile Punti Punti vendita vendita diretti: diretti: 267 267 al al 30/04/2017* 30/04/2017* web: web:www.yamamay.com www.yamamay.com Sergio Sergio Ubaldo (Responsabile (Responsabile Pianoforte Pianoforte Holding) Holding) PuntiUbaldo vendita affiliati: 929 Sviluppo alSviluppo 31/05/2019* - *(Yamamay e-mail: e-mail: info@inticom.it info@inticom.it / /info@carpisa.it info@carpisa.it - -Punti Puntivendita vendita affiliati: affiliati:1.002 1.002 alwww.jacked.com al30/04/2017* 30/04/2017* - -*(Yama *(Yama -www.carpisa.com www.carpisa.com / / www.jacked.com e-mail: e-mail: info@inticom.it info@inticom.it /che /info@carpisa.it info@carpisa.it + Ragione Carpisa + Jaked sia in italia estero). Punti sociale: Aymara Italia srl - Indirizzo: viavendita Ghivizwww.yamamay.com www.yamamay.com may may+ +Carpisa Carpisa+web: +web: Jaked Jaked sia siaItalia Italiache cheestero) estero) web: web: www.yamamay.com www.yamamay.com totali: zani, 1283. 61www.carpisa.com –www.carpisa.com 55041 Capezzano Pianore (LU) - Anno di fon/ /www.jacked.com www.jacked.com www.carpisa.com www.carpisa.com / /www.jacked.com www.jacked.com dazione: 1995 - Anno partenza franchising: 2010 - Punti COSA CERCHIAMO CERCHIAMO vendita diretti:COSA 6 - Punti vendita affiliati: 2 - Punti ven dita diretti (estero): 1 - Punti vendita affiliati (estero): 2 SUPERFICIE SUPERFICIEMEDIA MEDIADEL DELP.V. P.V. (IN (INMQ): MQ):
COSA
CALZATURE E ACCESSORI Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Indirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 - Montefiore dell’Aso (AP) - Anno di fondazione attività: 2002 - Anno di partenza del franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 155 152
COSA CERCHIAMO
90/150 90/150 PER PER YAMAMAY YAMAMAY - 50/150 50/150PER PERCARPISA CARPISA- -70/90 70/90 CERCHIAMO PER PERJAKED JAKED 50.000 50.000ABITANTI ABITANTI SUPERFICIE MEDIA 30MQ
BACINO D’UTENZA:
DA 10MILA A 50MILA ABITANTI
CENTRI CENTRI STORICI, STORICI, CENTRI CENTRI COMCOM50.000 ABITANTI (MINIMO) MERCIALI MERCIALI
UBICAZIONE OTTIMALE:
UBICAZIONE OTTIMALE: ESPERIENZA ESPERIENZA NEL NEL SETTORE: SETTORE:
CENTRO STORICO, ZONA NON NON RICHIESTA RICHIESTA COMMERCIALE ALTA PEDONABILITÀ 3/4 3/4PERSONE PERSONE
CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
ADDETTI DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 5.000/MQ
NON RICHIESTA DA DA¤ ¤100.000 100.000 1/2
COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO ¤75.000 – ¤80.000 INVESTIMENTO INIZIALE: (ARREDAMENTO ¤1200 AL MQ; PROGETTAZIONE E Oltre Oltrea aprodotti prodotticon conun unottimo ottimorapporto rapporto qualità/prezzo, qualità/prezzo, ALLESTIMENTO ¤6000; offriamo offriamolalanostra nostraesperienza, esperienza,una unarete retedidiprofessionisti professionisti FORNITURA MERCE INIZIALE e euna unaforte forteformazione formazioneper perlanciare lanciare un unbusiness businessprofi profi -¤25.000) cuo cuoe eproduttivo. produttivo.
FATTURATO MEDIO ANNUO:
200.000
COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO:
43 43 43
COSA OFFRIAMO
NO, NO,RICHIESTA RICHIESTAFIDEIUSSIONE FIDEIUSSIONE BANCARIA BANCARIADIDI¤ ¤35.000 35.000
Prodotti cosmetici per il viso, il corpo e profumatori per NO NO ROYALTY: ROYALTY: la casa realizzati con ingredienti naturali e dalle prestazioni eccellenti. Erbario Toscano offre supporto nella 5 5 DURATA DURATA DEL DEL CONTRATTO CONTRATTO scelta della location, progettazione, allestimento e ar(IN (INANNI): ANNI): redamento del punto vendita; formazione del personale pre-apertura, assistenza commerciale e visual merchandising per tutta le durata del contratto. Attività di direct marketing coordinata con invio di newsletter ai clienti fidelizzati. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
Prodotto Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’ope ning del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con invio di sms e dem ai clienti fidelizzati.
FIDEJUSSIONE BANCARIA:
¤ 50.000
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
LEASING
FEE D’INGRESSO:
NESSUNA
ROYALTIES:
NESSUNA
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
6
3 ANNI
VA (IVA O SOTRATRAGIO O
Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it
Tel. 0584-969660 e-mail: commerciale@erbariotoscano.it web: www.erbariotoscano.it
48
COSA OFFRIAMO
COSA CHIEDIAMO
Sergio SergioUbaldo Ubaldo(Responsabile (ResponsabileSviluppo SviluppoPianoforte PianoforteHolding) Holding) NO FEE D’INGRESSO: e-mail: e-mail:info@inticom.it info@inticom.it/ /info@carpisa.it info@carpisa.it web: web:www.yamamay.com www.yamamay.com NO ROYALTY: www.carpisa.com www.carpisa.com/ /www.jacked.com www.jacked.com
CONDA ECONDA UISTATA. STATA.
DA 50 A 100
UBICAZIONE UBICAZIONE OTTIMALE: OTTIMALE: BACINO D’UTENZA:
INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
MPLESSIMPLESSIALMENO ALMENO N UNVALOVALO-
SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: PUNTO VENDITA:
PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): ESPERIENZA NEL SETTORE:
ntito ito e eco co -odo iodosaldi. saldi. alocation. location. r dedicati. dedicati. ibest bestselseldi i Vendita Vendita emateriale materiale coordinacoordinalidedicate dedicate munication unication Marketing Marketing
OCITTÀ CITTÀOO ALI LI ININCOCODIUTENZA UTENZA ABITANTI ITANTI
/ LE SCHEDE /
COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO Oltre Oltrea aprodotti prodotticon con un un ottimo ottimo rapporto rapportoqualità/prezzo, qualità/prezzo, COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO
munication unication Marketing Marketing Marketing Marketing
aA.A.Volta, Volta, 94 4 - -Anno Anno
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
ntito ito e eco co -odo iodoesaldi. ntito ito esaldi. co co -aiodo location. location. ntito ito esaldi. esaldi. co co -odo raiodo dedicati. dedicati. odo saldi. saldi. location. location. irabest best selsellocation. location. dedicati. dedicati. ibest Vendita Vendita ridi dedicati. dedicati. best selselemateriale materiale idi best best selselVendita Vendita coordinadi i coordinaVendita Vendita e materiale materiale li dedicate dedicate e materiale materiale coordinacoordinamunication unication coordinacoordinalidedicate dedicate Marketing Marketing lidedicate dedicate munication unication
OCITTÀ CITTÀOO etti: retti: 160 160- ALI LI ININCOCOO CITTÀ CITTÀ OO ti(estero): (estero): DI UTENZA UTENZA ALI LI ININCOCOO CITTÀ CITTÀ OO 0 70 ABITANTI ITANTI DIUTENZA UTENZA ALI LI IN INCOCOABITANTI ITANTI DI UTENZA UTENZA MPLESSIMPLESSIABITANTI ITANTI ALMENO ALMENO MPLESSIMPLESSIN UN VALOVALOALMENO ALMENO MPLESSIMPLESSITI IN UN VALOVALOALMENO ALMENO N UN VALOVALOVA (IVA VIE IE O SO TRATRAVA (IVA E LE CITTÀ/ CITTÀ/ GIO O O SO TRATRAALI LI VA (IVA GIO OTRAO SO TRACONDA ECONDA GIO O UISTATA. STATA. CONDA ECONDA UISTATA. STATA. CONDA ECONDA UISTATA. STATA.
90/150 90/150 PER PER YAMAMAY YAMAMAY - PER PER JAKED JAKED 50/150 50/150 PER CARPISA CARPISA - -70/90 70/90 90/150 90/150PER PER PER YAMAMAY YAMAMAY - PER PERJAKED JAKED 50/150 50/150 PER PERCARPISA CARPISA- -70/90 70/90 50.000 50.000 ABITANTI ABITANTI PER PERJAKED JAKED 50.000 50.000ABITANTI ABITANTI CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOM50.000 50.000ABITANTI ABITANTI MERCIALI MERCIALI CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMNON NON RICHIESTA RICHIESTA MERCIALI MERCIALI CENTRI CENTRI STORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMMERCIALI MERCIALI NON NON RICHIESTA RICHIESTA 3/4 3/4PERSONE PERSONE NON NONRICHIESTA RICHIESTA 3/4 3/4PERSONE PERSONE 3/4 3/4 DA DA¤PERSONE ¤PERSONE 100.000 100.000
SUPERFICIE SUPERFICIEMEDIA MEDIADEL DELP.V. P.V. (IN (INMQ): MQ): SUPERFICIE SUPERFICIE MEDIA MEDIADEL DELP.V. P.V. (IN (INMQ): MQ): BACINO BACINO D’UTENZA: D’UTENZA:
43
49
// LLEE SSCCHHEEDDEE //
/ LE SCHEDE /
VENDITADI DIOCCHIALI OCCHIALI DA DA VISTA, VISTA, VENDITA DASOLE, SOLE,LENTI LENTI AA CONTATTO, CONTATTO, DA LIQUIDIEESOLUZIONI, SOLUZIONI, ACCESSORI ACCESSORI LIQUIDI Ragionesociale: sociale:NAU NAUSpa Spa- -Indirizzo: Indirizzo:via via S.S. ee P.P. MazMazRagione zucchelli,77- -21043 21043- -Castiglione CastiglioneOlona Olona(Va) (Va)- -Anno Annodi di zucchelli, fondazioneattività: attività:2004 2004- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranfondazione chising:2007 2005- -Punti Puntivendita venditatotali: totali:167 140- -Punti Puntivendita vendita chising: diretti:9185- -Punti Puntivendita venditaaffiliati affiliatiininItalia: Italia:60 55- -Punti Punti diretti: vendita all’estero: 10 vendita all’estero: 16
COSA CERCHIAMO COSACERCHIAMO CERCHIAMO COSA
ABBIGLIAMENTO Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 161 161 160 -- Punti Punti vendita vendita affiliati affiliati in in Italia: Italia: 126 83 - Punti 125 vendita affiliati all’estero: 48 55 50
COSA COSA CERCHIAMO CERCHIAMO PUNTO VENDITA:
DA 300 A 1.200
BACINO D’UTENZA:
DA 20.000 ABITANTI IN SU
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO
PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO
80/100MQ MQ 80/130MQ 80/100
BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO
70.000ABITANTI ABITANTI(MINIMO) (MINIMO) 70.000
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: UBICAZIONE
CENTRISTORICI STORICIDI DICITTÀ CITTÀ CENTRI CENTRICOMMERCIALI COMMERCIALIDI DI OOCENTRI MEDIEEEGRANDI GRANDIDIMENSIONI DIMENSIONI MEDIE
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
IN BASE AL BUDGET
ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: ESPERIENZA
NONRICHIESTA RICHIESTA APPREZZATA ESPERIENZA NEL RETAIL NON
INVESTIMENTO INIZIALE:
2 300/MQ PERARREDI GLI ARREDI ¤ 300/M € PER E LUCI
PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO
44
FATTURATO MEDIO ANNUO:
€ DA € 2.800 A € 3.500 AL M2 ¤ 3.500/MQ
INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO
100.000 ¤ ¤100.000
FATTURATOMEDIO MEDIOANNUO: ANNUO: FATTURATO
DA¤ ¤5.000 5.000AA¤ ¤10.000 10.000 DA ALMQ, MQ,IN INRAPPORTO RAPPORTO AL ALL’UBICAZIONEDEL DELPV PVEE ALL’UBICAZIONE DELBACINO BACINODI DIUTENZA UTENZA DEL
COSA OFFRIAMO COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA Aprire un negozio NAU! significa fare un investimento redditizio e con Un supporto ampio che va dallacomunicazione comunicazione marun ritorno veloce, grazie che ad una formula orientata al Cliente.eeForniaUn supporto ampio va dalla marmo al nostro Affiliato assistenza a 360°, completa eformazione. continuativa tutto keting, alla ricerca delpersonale personale allaformazione. Inketing, alla ricerca del eealla Inl’anno. Dalla scelta commerciale, alla ricerca, vestiamo il5% 5%della delposizione fatturato sulle persone persone nelselezione nostro del fatturato sulle nel nostro evestiamo formazioneildel personale, oltre al supporto continuo nella gestione centrodidiformazione, formazione, dove organizziamo organizziamo corsi corsi mirati mirati centro redditiva del punto vendita. dove Grazie ai servizi di assistenza che riserformare dei venditori completi, preparatied entusiaviamo ai nostri Affiliati, la formula NAU! inpreparati franchising èed reale oppora aformare dei venditori completi, entusiasti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate tunità business per chi ottico non sia è. Adelle questigiornate imprenditori, sti. Il di mix della anche formazione prevede inin infatti, forniamo un completo supporto professionale legatodi aula,con conapprofondimenti approfondimenti specifici tecniche vendi- aula, specifici eetecniche diall’attività vendi dita, ottico. Cigiornate occupiamo integralmente delloi neo sviluppo del layout, dalla chegiornate negozio,dove dove assunti vengono ta, che ininnegozio, i neo assunti vengono progettazione iniziale alla fase Inoltre finale di allestimento. affiancatidai dai piùfino esperti. mettiamo aa disposi disposi- affiancati più esperti. Inoltre mettiamo Marketing e comunicazione: supporto di marketing e comunicazione zione unsupporto supporto dedicato perscegliere scegliere miglior locon iniziative nazionali ededicato locali. Periodicamente proponiamo all’affiliazione un per lalamiglior location. to iniziative di comunicazione preventivamente testate presso punti cation. vendita pilota.
COSA COSA OFFRIAMO OFFRIAMO Formula conto vendita con Margine Fisso e garantito in ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenze finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettagliato e relativo progetto strutturale. Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA COSA CHIEDIAMO CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTY:
NON RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5 5 ANNI RINNOVABILI
COSA CHIEDIAMO COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO COSA FEE D’INGRESSO: FEE D’INGRESSO:
¤ 10.000 ¤ 10.000
ROYALTY: ROYALTY:
5% 5%
DURATA DEL CONTRATTO DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI): (IN ANNI):
5, RINNOVABILE 5, RINNOVABILE A SCADENZA SENZA A SCADENZA SENZA ULTERIORI COSTI ULTERIORI COSTI
Tel. +39 081.3123111 / Fax: +39 081.3123022 Tel. +39 081.3124000 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it info@franchising@piazzaitalia.it e-mail: e-mail: l.caracci@piazzaitalia.it email: l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it www.piazzaitalia.it web:
Gianluca Nolli Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it web: www.nau.it
50 50
49
E SS SCC CHH HEE EDD DEE // /// LLLEE
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
ABBIGLIAMENTO, ABBIGLIAMENTO, CALZATURE CALZATUREEE ACCESSORI BAMBINO/A ACCESSORI BAMBINO/A0-14 0-14ANNI ANNI
SCARPE SCARPEDA DADONNA, DONNA,BORSE BORSE EEACCESSORI ACCESSORI
Ragione PalazRagione sociale: Piazza Italia S.p.a. Indirizzo: Ragione sociale: sociale: Piazza PiazzaItalia ItaliaS.p.a. S.p.a.-- -Indirizzo: Indirizzo:PalazPalazzina zina Piazza Italia Interporto Campano didiNola, Nola, Lotzina Piazza Piazza Italia Italia --- Interporto Interporto Campano Campanodi Nola,LotLotto to D1 80035 Nola (Na) Anno di fondazione attività: toD1 D1---80035 80035Nola Nola(Na) (Na)---Anno Annodi difondazione fondazioneattività: attività: 1993 1993 Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 1993---Partenza Partenzadel delfranchising franchisingprogetto progettokids: kids:nov. nov.2011 2011 ---Punti Punti vendita diretti con reparto kids: 150 Punti venPuntivendita venditadiretti diretticon conreparto repartokids: kids:150 150-- -Punti Puntivenvendita dita affiliati con reparto kids: 103 Punti vendita affiliati 106 106 ditaaffiliati affiliaticon conreparto repartokids: kids:103 103-- -Punti Puntivendita venditaaffiliati affiliati all’estero all’estero con reparto kids: 39 40 40 all’esterocon conreparto repartokids: kids:39 39
Ragione Ragione sociale: PRIMADONNA SPA S.P. 231 Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA PRIMADONNASPA SPA-- Indirizzo: -Indirizzo: Indirizzo:S.P. S.P.231 231 Km Km 5,2 70032 Bitonto (Ba) Anno didipartenza partenza del franKm5,2 5,270032 70032Bitonto Bitonto(Ba) (Ba)-- -Anno Annodi partenzadel delfranfranchising: chising: 2006 Punti vendita diretti: 152 vendita 155 chising:2006 2006-- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti:152 152 -Punti Puntivendita vendita 153 161-- Punti affiliati: affiliati: 241 Punti Vendita totali: 393 affiliati:241 241-- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali:393 393 225 226 379 380 213 374
150/250 150/250 MQ 150/250MQ MQ
BACINO BACINO D’UTENZA: BACINOD’UTENZA: D’UTENZA:
20.000 20.000 ABITANTI 20.000ABITANTI ABITANTI
UBICAZIONE UBICAZIONE OTTIMALE: UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE:
CENTRO CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ CENTROCOMM.LE/PARCO COMM.LE/PARCOCOMM.LE/ COMM.LE/ STAND STAND ALONE/CENTRO STORICO STANDALONE/CENTRO ALONE/CENTROSTORICO STORICO
ESPERIENZA ESPERIENZA NEL SETTORE: ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE:
NON NON RICHIESTA NONRICHIESTA RICHIESTA
PERSONALE PERSONALE RICHIESTO PERSONALERICHIESTO RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESO IL TITOLARE): (COMPRESOIL ILTITOLARE): TITOLARE):
222+++TITOLARE TITOLARE TITOLARE
INVESTIMENTO INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE:
Q € Q22 PER PER ARREDI ARREDI E E LUCI LUCI €€300/MQ 300/MQ 300/MQ
FATTURATO FATTURATO MEDIO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIOANNUO: ANNUO:
DA € 3.500 AL € DA € 2.800 2.800 A A€ €AL 3.500 AL M M22 €€3.000/3.500 3.000/3.500 AL MQ 3.000/3.500 ALMQ MQ
PUNTO PUNTO VENDITA: PUNTOVENDITA: VENDITA:
100 MQ (+ 40 PER DEPOSITO) 100 MQ (+(+ 40 PER DEPOSITO) 100 MQ 40 PER DEPOSITO)
BACINO BACINO D’UTENZA: BACINOD’UTENZA: D’UTENZA:
35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI
PUNT
UBICAZIONE UBICAZIONE OTTIMALE: UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE:
STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI
BACI
ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZA NEL SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE:
NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA
PERSONALE PERSONALE RICHIESTO PERSONALERICHIESTO RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESO ILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESOIL TITOLARE):
IN MEDIA 3/4 FULL TIME ININ MEDIA 3/4 FULL TIME MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI
INVESTIMENTO INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE:
COSTO ARREDI 400 -- 500 COSTO ARREDI 400 500 COSTO ARREDI 400 - 500 AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DIDI ARREDO: AL ML* (LINEE ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA VENDITA VENDITA VENDITA
FATTURATO ANNUO: FATTURATO MEDIO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO:
COSA COSA OFFRIAMO COSAOFFRIAMO OFFRIAMO
NON NON RICHIESTA NONRICHIESTA RICHIESTA NON NON RICHIESTE NONRICHIESTE RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO DURATA DURATADEL DELCONTRATTO CONTRATTO (IN ANNI): (IN (INANNI): ANNI):
55 RINNOVABILI 5RINNOVABILI RINNOVABILI
ESPE
PERS (COM
INVE
FATT
DA 6MILA A 10MILA € AL MQ DA 6MILA AA 10MILA €€ AL MQ DA 6MILA 10MILA AL MQ VENDITA VENDITA VENDITA
Marg sortim tuita. sing. leade nali, nego invio
Assistenza Assistenza ininloco loco ininfase fase didiapertura. apertura. Assistenza duAssistenzain locoin fasedi apertura.Assistenza Assistenzadudurante rante contratto. Layout del punto vendita realizzato ranteilililcontratto. contratto.Layout Layoutdel delpunto puntovendita venditarealizzato realizzato dall’ufficio dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione progettazione Primadonna Primadonna Spa. Spa. Formula Formula commerciale commerciale conto/vendita con reso totale dell’inventotaledell’invendell’invencommercialeconto/vendita conto/venditacon conreso resototale duto duto con un margine contributivo costante tutto l’andutocon conun unmargine marginecontributivo contributivocostante costantetutto tuttol’anl’anno, assistenza e formazione. Un concept originale no, assistenza e formazione. Un concept originale didi no, assistenza e formazione. Un concept originaleee edi grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual pre pre post apertura. Formazione iniziale settimane, preeeepost postapertura. apertura.Formazione Formazioneiniziale iniziale22 2settimane, settimane, riassortimento riassortimento merce settimanale. riassortimentomerce mercesettimanale. settimanale.
COSA COSA CHIEDIAMO COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO
ROYALTY: ROYALTY: ROYALTY:
UBIC
COSA COSA OFFRIAMO COSAOFFRIAMO OFFRIAMO
Formula Formula conto vendita con Margine Fisso garantito Formula conto conto vendita vendita con conMargine MargineFisso Fissoeeegarantito garantito in in ogni fase commerciale reso totale delle rimanenin ogni ogni fase fase commerciale commercialeeeereso resototale totaledelle dellerimanenrimanenze ze finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettaglia zefinali. finali.Studio Studiodi difattibilità, fattibilità,Business BusinessPlan Plan dettaglia dettaglia-- to to relativo progetto strutturale.Formazione iniziale toeeerelativo relativoprogetto progettostrutturale.Formazione strutturale.Formazioneiniziale inizialeeee relativo relativo supporto visual pre post apertura. Gestione relativo supporto supportovisual visualpre preeeepost postapertura. apertura.Gestione Gestione personalizzata personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale personalizzatadei deiriassortimenti riassortimentisettimanali. settimanali.Materiale Materiale POP e campagne istituzionali. POP e campagne istituzionali. POP e campagne istituzionali.
FEE FEE D’INGRESSO: FEED’INGRESSO: D’INGRESSO:
Ragio - Ind dell’A di pa 3 - P all’es
COSA COSA CERCHIAMO COSACERCHIAMO CERCHIAMO
COSA COSA CERCHIAMO COSACERCHIAMO CERCHIAMO PUNTO PUNTO VENDITA: PUNTOVENDITA: VENDITA:
/ LE SC
FIDE
COSA COSA CHIEDIAMO COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO
Tel. Tel. +39 081-3123111 Fax: +39 081.3123022 Tel.+39 +39081-3123111 081-3123111///Fax: Fax:+39 +39081.3123022 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it e-mail: e-mail:info.franchising@piazzaitalia.it info.franchising@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it
PAGA ALLE
FEE D’INGRESSO: FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO:
NO NO NO
ROYALTY: ROYALTY: ROYALTY:
NO NO NO
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Ragione sociale: Tata Italia S.p.A. - Indirizzo: S.P. 231 Km. 5.2 – 70032 Bitonto (BA) - Anno di fondazione: 2000 - Anno partenza franchising: 2013 - Punti vendita diretti: 51 - Punti vendita affiliati: 53:
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La più importante fiera italiana del commercio in affiliazione
TORNA L’APPUNTAMENTO CON SALONE FRANCHISING MILANO Organizzato da Campus Fandango Club con Fiera Milano dal 24 al 26 ottobre
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anca sempre meno all’apertura della 34° edizione del Salone Franchising Milano, l’unica fiera nazionale del commercio in affiliazione, che si terrà a Fieramilanocity da giovedì 24 a sabato 26 ottobre 2019. Saranno presenti più di 200 brand tra cui alcune tra le maggiori catene commerciali franchisor (sulle 961 operative in Italia) e si attendono più di 17mila visitatori. Il franchising cresce ancora e si afferma come la formula migliore per il commercio in Italia, re-
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gistrando un giro di affari di oltre 25 miliardi di euro e dando lavoro a più di 200mila persone: dal 2014 ad oggi gli occupati sono cresciuti del 10,9%, i punti vendita dell’8,3% e il giro d’affari del 7,8%. In crescita anche il numero di punti vendita affiliati in Italia (+4,5%) e quelli in franchising all’estero (+7,6%). Sono tutti positivi i dati che emergono dal Rapporto Assofranchising Italia 2019. Il Salone rappresenta un’occasione unica per chi intende avvicinarsi al franchising, in quanto consen-
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te di toccare con mano e valutare da vicino tutte le proposte delle maggiori catene commerciali, incontri B2B, ed un profilo edutainment che coniuga momenti informativi e formativi a eventi come il Talent Show per la migliore proposta di nuovi concept retail. Da oltre trent’anni SFM offre a tutti i suoi visitatori servizi gratuiti di orientamento, formazione e aggiornamento, per far nascere e crescere migliaia di giovani e nuovi imprenditori: • Franchising School, con decine di workshop quotidiani ricchi di consigli per scoprire ed entrare al meglio nel commercio in affiliazione; • Franchising 4 You, che offre incontri one to one con esperti di psicologia, finanza e business per coloro che vogliono muovere i primi passi nel mondo del franchising o ampliare un’attività già avviata; • Percorsi di Vita, una serie di testimonianze di imprenditori (franchisee) che hanno aperto con successo un negozio o un servizio in franchising. Per scoprire vantaggi e rischi da persone che si sono realmente messe in gioco. • F Talk, il palco del Salone, dove si alterneranno
convegni e workshop, con analisi sull’andamento del mercato, sull’internazionalizzazione e tanto altro ancora. Qui si terranno le fasi finali di “R.Start-Smart Up Your Business” il talent show di SFM, dedicato a tutti coloro che vogliono proporre un progetto innovativo e che regala l’opportunità a chi partecipa di veder realizzato il proprio sogno. Altro appuntamento importante sarà il Ret@il Innovation Forum, in collaborazione con Jakala, prima martech company italiana che offre supporto in ambito strategico, analitico, digitale e tecnologico; un vero e proprio evento nell’evento, un’agorà di discussione con panel specifici a numero chiuso, relatori d’eccezione italiani ed internazionali ed aziende leader del settore. La prima vetrina fisica in Italia per vivere e scoprire le più importanti e innovative proposte del mercato retail. SFM è organizzato da Fandango Club (player di primo piano nella creazione e organizzazione di grandi eventi), in collaborazione con Fiera Milano e Assofranchising (Main Partner 2019). Come ogni anno vi partecipano tutte le associazioni di settore, come Federfranchising e Confimprese, partner istituzionali, con il patrocinio di Regione Lombardia.
SALONE FRANCHISING MILANO Organizzato da Campus Fandango Club con Fiera Milano 24-26 ottobre 2019 9.30 - 18.30 Fieramilanocity – Gate 5 Teodorico Per info: www.salonefranchisingmilano.com
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Dal 13 al 15 novembre 2019 - Palais des Festivals, Cannes
MAPIC 2019: TUTTE LE NOVITÀ SUI MODELLI DI BUSINESS Intervista a Francesco Pupillo, Deputy Director Mapic: “Mapic è oggi l’unica piattaforma di business a livello internazionale che permette a retailer di oltre 50 paesi di incontrare in un luogo unico i più importanti player immobiliari internazionali”
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uest’anno Mapic celebrerà la 25a edizione. Questo traguardo, importante per una manifestazione di riferimento come Mapic, sarà celebrato in un contesto di business in grande evoluzione. “Siamo nell’era del brick&mortar – dichiara Francesco Pupillo, Deputy Director MAPIC - ed i tradizionali modelli di business sono stati radicalmente trasformati dalla rivoluzione digitale. Il consumatore dispone oggi di una notevole mole di informazioni (prodotto, prezzo, disponibilità) e può acquistare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 online oltre che recarsi fisicamente nel punto vendita. Questa crescente integrazione tra online e offline ha avuto un impatto profondo sull’industria retail tradizionale, trasformando la funzione del punto vendita, del centro commerciale e, più in generale, di tutte le destinazioni retail. Il concetto chiave oggi è la customer experience, l’esperienza che il consumatore può vivere e condividere on-site. Tale situazione ha determinato due conseguenze immediate nell’industria retail: la prima è una modifica del retail mix tradizionale dei siti retail, con una riduzione dello spazio occupato dalle categorie di brand più tradizionali (che sono oggi in una fase di consolidamento della rete punti vendita e trasformazione dei loro concept in store più esperienziali e sovente di dimensioni diverse) ed una crescita delle categorie di brand più legati all’esperienza on-site come il F&B, il leisure, i servizi alla persona ed anche i pure-players digitali che iniziano ad aprire punti vendita fisici. La seconda conseguenza riguarda l’asset immobiliare vero e proprio, con un crescente numero di progetti di tipo misto, in cui il retail e lo shopping sono solo uno dei servizi fruibili
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da parte del consumatore, affiancati da aree destinate alla cura della persona, al leisure, alla cultura etc... Lo stesso discorso vale per i più recenti progetti di riqualificazione urbana. La prossima edizione di Mapic abbraccerà interamente queste evoluzioni del mercato con un programma di conferenze il cui tema centrale sarà Retail remixed: rethinking spaces and places e che avrà un focus specifico sui nuovi player ed i nuovi luoghi del retail. Mapic 2019 si caratterizzerà per una presenza importante delle nuove categorie di tenant “esperienziali” accanto ai nuovi format sviluppati dai retailer più tradizionali. Il programma di conferenze principale, sarà affiancato da una serie di brevi sessioni di presentazioni di nuovi brand. Per quel che attiene invece i nuovi sviluppi immobiliari avremo poi la presenza tanto come exhibitor che all’interno del programma di conferenze, di nuovi progetti “iconici” che affiancano agli spazi retail tradizionali, nuove destinazioni e servizi per i consumatori per creare quelle che oggi sono definite Lifestyle and shopping destination, luoghi di socializzazione ed esperienza a 360 gradi. Infine, una delle novità più rilevanti della prossima edizione di Mapic sarà il lancio di un nuovo evento dedicato al Leisure, il Leisure Day, che si terrà il martedi 12 Novembre in pre-apertura di Mapic. L’evento ha per obiettivo riunire operatori e providers di soluzioni leisure e permettere l’incontro di questa nuova categoria di player con gli attori del mercato immobiliare commerciale al fine di accelerare l’integrazione del leisure nei siti dello shopping e nelle aree urbane da rigenerare al fine di trasformarle in destinazioni più esperenziali”.
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e per finire i consueti seminari con focus geografici tra i quali 2 saranno dedicati all’Italia”. Perché per i retailer internazionali è importante partecipare a Mapic Cannes?
Francesco Pupillo
Qualche anticipazione sulle presenze importanti?
“Tutti i principali operatori del mercato immobiliare commerciale saranno presenti anche quest’anno a Cannes. Tra le più importanti proprietà e società di gestione avremo, solo per fare alcuni nomi, attori di primo piano come Unibail Rodamco Westfield, Altarea, Ceetrus, Carrefour Property, Ingka, McArthur Glen, JLL, CBRE, Cushman &Wakefield, Savills. Tra gli italiani, come sempre numerosissimi a Cannes, ci saranno tra gli altri Aedes, IGD, Rustioni&Partners, GVA Redilco, Svicom. Numerosa è anche la partecipazione dei brand. Ne sono attesi oltre 2.000. Accanto alla partecipazione già confermata di brand di primissimo piano di categorie più tradizionali quali Primark, Apple, Uniqlo, Teddy, Svarowsky, Calzedonia, Nike, Levi’s, abbiamo già registrato la crescita di presenze legate ai settori emergenti prima citati (food, leisure, servizi alla persona), con player quali Five Guys, Autogrill, Starbucks, Zero gravity, UCI, Citywave, Ely Play, Virgin Active. Di rilievo per gli italiani la presenza, per il secondo anno consecutivo, del Padiglione Italia supportato dal governo italiano tramite ITA-Italian Trade Agency in collaborazione con le associazioni più importanti del settore: il CNCC, Confimprese, Assofranchising. L’obiettivo del padiglione è la creazione di un meeting point per tutti gli operatori ed investitori internazionali interessati a sviluppare business in Italia nonché per i brand italiani interessati a svilupparsi all’estero. Tra i momenti più interessanti del programma, accanto al lancio del già citato Leisure Day, da segnalare la 3a edizione dell’Outlet Summit, il lancio di un nuovo evento dedicato ai Franchise partner et Master Franchising (il multi-units franchise summit), le aree espositive dedicate all’innovazione ed al leisure con le relative sessioni di presentazione,
“Mapic è oggi l’unica piattaforma di business a livello internazionale che permette a retailer di oltre 50 paesi di incontrare in un luogo unico e straordinario, in soli tre giorni, i più importanti player immobiliari internazionali ed i partner che li accompagneranno nel loro sviluppo. La partecipazione a Mapic consente pertanto ai retailer di concentrare in tre giorni di lavoro un numero elevato di incontri di business che permetteranno loro di accelerare l’attività per l’anno a venire. La presenza delle principali proprietà e società di gestione internazionali, consente ai brand di poter ottimizzare le proprie scelte di location, rinegoziare le location esistenti e di scoprire nuovi mercati da penetrare. Il programma di conferenze con i suoi focus geografici costituisce un valido supporto nelle scelte strategiche di sviluppo della rete di punti vendita. Inoltre, la presenza di cosi tanti brand tutti assieme, permette loro di scambiare reciprocamente informazioni, contatti ed esperienze utili per lo sviluppo della propria rete”. Cosa rappresenta nel mondo del retail l’annuale appuntamento del Mapic Cannes?
“La presenza contemporanea di tutti i più importanti attori e decision-makers del mercato immobiliare commerciale internazionale fa di Mapic un appuntamento immancabile nell’agenda degli operatori del settore. Oltre a costituire una piattaforma di business estremamente efficace per concludere deal e trovare nuove location, Mapic, grazie al suo programma di eventi e conferenze, permette ai partecipanti di tenersi aggiornati sui più recenti trend del mercato. Nel corso degli anni Mapic si è affermato come barometro e vetrina del mercato immobiliare commerciale. È l’appuntamento annuale durante il quale vengono lanciati e commercializzati i progetti di sviluppo più importanti, dove poter incontrare tutti gli attori che costituiscono la catena di valore del retail property market, dalle proprietà ai gestori, dagli investitori ai brand ed ai partner per lo sviluppo. Una presenza visibile a Mapic da parte di una property company o di un brand è un segnale importante inviato al mercato, in particolare in un momento di importante trasformazione dell’industria come quello che stiamo vivendo”.
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L’era di Instagram: dall’auto-promozione alla vendita in 3 click
VENDERE SU INSTAGRAM? ORA SI PUÒ Si chiama Storeden ed è un servizio che consente di creare il proprio e-commerce in autonomia e di poter vendere i propri prodotti su diverse piattaforme, tra cui Amazon, eBay, Facebook e ora anche Instagram.
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on solo la Ferragni. Come ormai tutti sanno, il successo di Chiara Ferragni - Influencer con la i maiuscola, nata come fashion-blogger - è dovuto alla sua capacità di raccontarsi su Instagram. Non è l’unica, però, ad aver colto il potenziale di questa piattaforma. Da anni, infatti, migliaia di persone percorrono la stessa strada, al punto da far diventare Instagram (e i social network, in generale) la vetrina più ambita di brand e aziende. Il fatto che milioni di persone scorrano ogni giorno le proprie bacheche e guardino le storie dei loro personaggi preferiti ha trasformato le piattaforme social nel luogo perfetto in cui sponsorizzare prodotti, eventi, attività e, più in generale, far conoscere la propria realtà, in un tempo brevissimo, a una platea potenzialmente infinita di persone. Le aziende hanno imparato ad utilizzare il linguaggio dei social per creare dei contenuti ad hoc, mentre le piattaforme come Facebook e Instagram si sono aggiornate, consentendo uno spazio sempre maggiore e sempre più strutturato a chi vuole utilizzare i servizi come business. La bellezza di questo sistema è che non richiede grandi investimenti, ma garantisce ottimi risul-
tati. Non solo le grandi aziende, infatti, possono utilizzare i social per farsi pubblicità, ma anche e soprattutto le piccole e medie imprese, i piccoli negozi e le attività locali, che possono sfruttare le funzionalità di queste piattaforme per farsi conoscere innanzitutto nel proprio territorio. Non è solo la possibilità di fare pubblicità che attrae le imprese. Instagram, ad esempio, può diventare un efficace strumento di direct-marketing grazie alla possibilità di creare dei post su cui è presente il tasto “purchase”, che permette agli utenti di acquistare il prodotto sponsorizzato con grande rapidità. È una funzione che Instagram in questo momento ha concesso di implementare soltanto a sette piattaforme in tutto il mondo. Una di queste si chiama Storeden: è l’unica realtà europea presente in questo elenco e la cosa che ci riempie di orgoglio è che si tratta di un’azienda tutta italiana. Storeden è un servizio che consente di creare il proprio e-commerce in autonomia e di poter vendere i propri prodotti su diverse piattaforme, tra cui Amazon, eBay, Facebook e ora anche Instagram.
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Gli strumenti ci sono, anche se migliorabili. Si tratta finalmente di fare sistema ed iniziare a sfruttare al meglio quanto già è a disposizione
DOVE VANNO I MERCATI
La galassia dei fondi europei è immensa, e spazia dalle politiche di supporto all’internazionalizzazione delle imprese a tutta una serie di agevolazioni, a fondo perduto o a tasso agevolato, per attività di Ricerca & Sviluppo. Da questo numero vi daremo indicazioni su come muoversi Dott.ssa Francesca Paleari*
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’era un tempo in cui il mondo si divideva in sistemi economici capitalistici e sistemi socialisti; poi, un’economista francese, coniò il termine “terzo mondo”, per indicare tutti gli altri paesi in via di sviluppo “non allineati”. Il “Secolo breve” finì prematuramente, e ci consegnò un mondo dominato dalla mono-potenza americana e dalle economie occidentali del G7 (Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Canada). Arrivarono le tigri asiatiche, e con esse la incalzante supremazia cinese. Sembrano secoli fa, ma dalla tragica fine della seconda guerra mondiale ad oggi, sono passati neanche 100 anni. Se analizziamo la classifica dei primi 10 paesi al mondo per Prodotto Interno Lordo, delle gloriose potenze occidentali rimane ben poco. Cina e India dominano prepotentemente questa graduatoria, lasciando agli Stati Uniti l’ultimo gradino del podio. Scorrendo l’elenco incontriamo nomi eterogenei: paesi storici (Giappone e Germania, rispettivamente al nono ed ultimo posto); paesi che erano già giovani promesse all’inizio degli anni 2000 (Brasile e Russia, rispettivamente al sesto ed ottavo posto); paesi emergenti su cui forse bisognava prestare maggiore attenzione (Indonesia, Turchia ed Egitto, rispettivamente al quarto, quinto e settimo posto). Fortunatamente, a dispetto del titolo di questo articolo, abbiamo ancora un decennio per capire dove si stanno muovendo i mercati (inclusi i capitali) ed attuare strategie di internazionalizzazione adeguate. Il nostro tessuto industriale, la struttura dimensionale e sottocapitalizzata delle nostre imprese, la
carenza di manager esperti in processi di internazionalizzazione, la mancanza di cultura e di studi di geopolitica mondiale (e aggiungerei della storia, non solo economica, in generale), alimentano un GAP per le aziende italiane, soprattutto PMI, che è difficile da recuperare, quantomeno nel breve periodo, rispetto alle nostre colleghe tedesche o francesi, per non parlare di quelle americane. I mercati del far east (sarà questo, il secolo asiatico?) offrono opportunità enormi in termini di investimenti, crescita, esportazioni. I mercati interni di quei Paesi, e non solo, sono pronti a recepire beni e servizi “occidentali” creando così una forte domanda che potrebbe aiutare (salvare?) ed alimentare le produzioni delle nostre aziende e delle nostre economie, in perenne stagnazione se non addirittura in recessione. Gli strumenti ci sono, anche se migliorabili. Si tratta finalmente di fare sistema (politiche di governo + imprenditorialità privata + mondo della scuola) ed iniziare a sfruttare al meglio quanto già è a disposizione. Penso ad esempio a tutti i progetti (quindi soldi) che i Programmi di sviluppo dell’Unione Europea mettono a disposizione del nostro Paese ogni anno e che, inspiegabilmente, non vengono neanche utilizzati. Le cause sono molteplici. Da una diffusa carente cultura in termini di finanza agevolata e project management, ad una Pubblica Amministrazione che non è ancora efficiente nell’offrire la giusta e mirata assistenza; dalla mancanza quasi totale di figure esperte in Europrogettazione, alla totale impreparazione della classe politica. La galassia dei fondi europei è immensa, e spazia dalle
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Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/no profit, turismo. politiche di supporto all’internazionalizzazione delle imprese (Temporary Export Manager, Credito di Imposta per le fiere all’estero, Missioni imprenditoriali, Focus di approfondimento sui Paesi) a tutta una serie di agevolazioni (a fondo perduto o a tasso agevolato) per attività di Ricerca & Sviluppo, o altresì a supporto della registrazione e mantenimento di Marchi e Brevetti, solo per fare qualche esempio. I settori interessati sono vari e coprono pressoché qualsiasi attività, incluse le start-up o addirittura, in alcuni casi, gli aspiranti imprenditori. È importante quindi cercare di capire, attraverso i partner giusti, quali sono le opportunità già disponibili, o che lo saranno in futuro, per cercare di ottimizzare al meglio anche questi strumenti che, in ogni caso, possono e sono un ulteriore supporto ai piani di sviluppo di qualsiasi realtà imprenditoriale. “Ogni grande viaggio, inizia sempre dal primo passo”. * Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
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L’E-COMMERCE DI BENI DI LARGO CONSUMO Il caso Brandless è un esempio di concept semplice e innovativo, ma che in poco tempo è stato capace di farsi conoscere velocemente online ed è riuscito già a raccogliere 50 milioni di dollari di finanziamenti
di Fabrizio Valente*
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randless è un progetto lanciato nel 2017 da due imprenditori ‘seriali’, Tina Sharkey and Ido Leffler, che hanno già lanciato altre start-up di successo. Si tratta di un ecommerce di beni di largo consumo 100% di marca propria Brandless (senza marca), che rivendica il suo ‘anonimato’ descrivendo nel dettaglio la composizione dei prodotti e la loro qualità intrinseca. Responsibility
L’assortimento ha un elevato rapporto qualità-prezzo (quasi tutti i prodotti venduti a 3$, fatta eccezione per alcuni prodotti proposti a 6$ o 9$) e una forte semplificazione delle scelte per i clienti. Nelle varie categorie trattate – prodotti alimentari, per la casa, cosmetici e cura della persona – è quasi sempre disponibile una sola referenza per famiglia. La qualità dei prodotti è garantita da varie certificazioni, i prodotti di beauty non contengono ingredienti nocivi come parabeni, ftalati e solfati e tutti i prodotti alimentari sono senza OMG e privi di conservanti artificiali,
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Caso tratto dalla ricerca internazionale di Kiki Lab – Ebeltoft Group, Retail Innovations 13 Un progetto “senza marca” di grande successo con un ottimo rapporto qualità-prezzo come alternativa all’offerta della GDO tradizionale. Area chiave Smart shopping Tendenza complementare Responsibility Brandless – U.S.A. Info chiave • Ecommerce beni di largo consumo • 2017 lancio ecommerce • 460 referenze online • 350 referenze in negozio • 2018 apertura pop-up store a Los Angeles e New York • 350 referenze nei pop-up store • 300 mq: superficie media
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con molte referenze bio, vegane, senza glutine, ecc. Inoltre, grazie alla partnership di Brandless con Feeding America, per ogni ordine viene donato un pasto ai bisognosi. Brandless propone anche forme di box (acquisti di quantità) e di abbonamento, che consentono l’eliminazione dei costi di spedizione. Nel 2018 l’azienda ha aperto anche due pop-up store, a Los Angeles e New York, che hanno goduto di un elevato traffico, grazie alla visibilità online maturata. È stata l’occasione per far provare ai clienti la maggior parte delle referenze e ricevere feedback immediati su una scheda fornita in negozio. Sviluppi
Brandless si è affacciata da poco su un mercato enorme che però è già molto presidiato dai big (da Walmart ad Amazon). Eppure, con un concept semplice, innovativo e capace di farsi conoscere velocemente online grazie alle esperienze dei fondatori, è riuscita già a raccogliere 50 milioni di dollari di finanziamenti. Sfida
Mantenere alta la qualità dei prodotti e sviluppare anche un’adeguata rete di negozi fisici. *Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
The leading international retail property event to build the ultimate lifestyle and shopping destinations. Palais des Festivals, Cannes, France 13 – 15 November 2019 mapic.com #MAPIC
8,500 participants 80 countries 2,200 cities and property developers 2,000 retailers 40 multi-unit franchise partners 1,000 investors
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È proprio sui social network, attraverso le immagini, che il consumatore segue i prodotti che vuole possedere e decanta quelli che ha acquistato
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gni giorno miliardi di immagini sono condivise sui social network, poiché costituiscono un elemento fondamentale per aumentare la propensione al click su un determinato contenuto da parte degli utenti. Generando un impatto immediato ed emozionale, attraverso un linguaggio efficace, incisivo ed evocativo, sono in grado di prendere il sopravvento sul contenuto concettuale del messaggio stesso. Se si considera che l’uomo ricorda il 10% di ciò che ascolta, il 20% di quello che legge e l’80% di ciò che vede, non è sorprendente la crescita dei social media basati sulle immagini. LE IMMAGINI COME STRUMENTI DI NARRAZIONE
Siamo entrati nell’era visiva in cui le immagini si trasformano in veri e propri strumenti di narrazione che suscitano sensazioni immediate e consentono al brand di esprimere la sua essenza. Il contenuto visivo costituisce un linguaggio efficace, incisivo, evocativo e d’impatto, fornisce una carica emotiva maggiore ai post, assumendo un’importanza strategica per il marketing. Dal momento che il viaggio del consumatore (customer journey) inizia già molto tempo prima
dell’ingresso in un negozio e continua molto tempo dopo che lo ha lasciato, al tradizionale funnel (un percorso ad imbuto del processo di acquisto del consumatore che si compone di quattro fasi, ovvero di strategie volte all’attrazione dell’utente, alla sua conversione in potenziale cliente, alla chiusura del contratto e quindi all’acquisizione del cliente, alla delizia che trasforma il cliente soddisfatto in un sostenitore e promotore del marchio), si aggiungono due nuove fasi: l’ispirazione-aspirazione e la celebrazione. È proprio sui social network, attraverso le immagini, che il consumatore segue i prodotti che vuole possedere e decanta quelli che ha acquistato. L’UOMO ALL’INTERNO DI FORMAT NARRATIVI
L’uomo da sempre è narratore di storie: vive di storie sin da piccolo e percepisce la sua stessa esistenza come una storia. Tutto ciò dimostra che il bisogno di inserirsi all’interno di format narrativi è qualcosa che nasce naturale, anche nel mondo digitale, dove attraverso le storie qualsiasi aspetto e istante della vita più comune viene immortalato e reso eccezionale. Storie fatte di foto, video, contenuti veloci e fre-
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schi che restano online 24 ore e poi si cancellano automaticamente, incoraggiando gli utenti a visitare la piattaforma più frequentemente per non lasciarsi sfuggire l’occasione di perdersi qualcosa. LE STORIES: DA SNAPCHAT A FACEBOOK
La funzione “stories”, introdotta per la prima volta da Snapchat (social network preferito dai più giovani, che consente di inviare agli utenti della propria rete foto e video - Snap - visualizzabili solo per 24 ore) nel 2016 approda su Instagram e, a distanza di pochi mesi, anche Facebook ha seguito la moda. Con la diffusione degli smartphone, ognuno può documentare la propria storia attraverso attimi che si vivono e luoghi che si visitano, in quel preciso istante e in tempo reale; insomma, una quantità di immagini da scorrere e commentare, attraverso le quali si possono scoprire luoghi interessanti, eventi che non si conoscevano, persone nuove con le quali interagire. Dopo Instagram, Snapchat e Facebook, nel 2017 anche Whatsapp ha introdotto questo nuovo modo di condividere il proprio “stato”. Infatti, permette di pubblicare frasi di testo, foto, video e gif animate che scompaiono dopo 24 ore e che,
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come per gli altri canali, assicurano una forma di comunicazione veloce senza il timore che restino nella memoria dei propri contatti. L’edizione 2019 di “Italiani e Social Media” ha introdotto una sezione dedicata alle stories su Facebook e Instagram. L’ANTICA ARTE DEL NARRARE SI TRASFERISCE NEL MARKETING
Dall’indagine emerge che il 32% degli Italiani preferisce guardare “storie” anziché leggere un post. E così l’antica arte del narrare si trasferisce nel marketing e raccontarsi con le “storie” diventa il modo migliore per stimolare l’esperienza di acquisto. In fondo le storie sono parte integrante della vita quotidiana di ogni impresa e saperle utilizzare come mezzo di comunicazione efficace apre le porte a nuove possibilità di costruire significati e raggiungere fette di lettori, o di pubblico più ampie. Oltre che per raccontare il brand, per la breve durata, si prestano bene per sperimentare e testare delle idee e prodotti in maniera veloce, con basse conseguenze nel caso in cui fossero poco graditi.
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Perché alcune imprese scelgono di svilupparsi in franchising
FRANCHISE BUSINESS: COS’È VERAMENTE Chi intende considerare di mettersi in proprio utilizzando la formula del franchising ha la necessità di sapere esattamente cosa sia e in che modo differisce dalle altre modalità di esercizio di impresa di Mirco Comparini
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olti sostengono che un “business in franchising” sia un’operazione di nicchia, inteso nel senso che si tratta di formule commerciali progettate, predisposte, create e sviluppate da un numero ridotto di imprenditori: la replica di una formula di successo (in teoria). La creazione di un sistema di franchising è un processo aziendale molto lungo e complesso e lo si ottiene con il supporto di consulenti in franchising specializzati nella progettazione e non, come molti credono, con quelli specializzati in sviluppo. Possiamo sintetizzare in quanto segue gli elementi essenziali, con invito a considerare tale elenco non esaustivo: Sperimentazione – la fase di sperimentazione è l’essenza e la fase più importante della progettazione necessaria, sia in termini legali, sia in termini aziendali. Solo da tale fase è possibile comprendere l’effettiva possibilità di replicabilità e, non di meno, di potenziale successo. Modulistica e specifica documentazione dell’attività in franchising – per la replicabilità ed il trasferimento a terzi delle conoscenze e del know how presenti nel sistema di franchising è necessaria moltissima documentazione al fine di standardizzare tutti i processi gestionali e operativi, ma anche di carattere legale e giuridico (contratti, manuali operativi, manuali di formazione, ecc.).
Formazione – un dettagliato e ben strutturato piano di formazione e aggiornamento, sia iniziale, che continuativa, costituisce un aspetto di estrema importanza per coloro che intendono investire nel sistema di franchising (franchisee), ma anche per le risorse umane che gli stessi franchisee hanno la necessità di impiegare. Supporto e assistenza – sin dalla progettazione si rende necessario impostare forme di assistenza e supporto alle imprese che faranno parte della rete di franchising, una attività estremamente importante anche per il controllo della rete, quindi, una duplice utilità, sia per l’affiliante, sia per l’affiliato. Perché alcune imprese scelgono di svilupparsi in franchising?
Ecco alcuni dei motivi principali. Partner e non dipendenti – la crescita con il franchising è attuata reclutando imprenditori indipendenti e non risorse umane alle proprie dipendenze da inserire in una filiale o succursale. Ciò, oltre a ridurre i costi generali di ogni struttura, è caratterizzato anche dal fatto che il ruolo di inve-
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stitore è assunto dallo stesso affiliato determinando così una partnership con l’affiliante per gestire con profitto il business. Opportunità di crescita rapida – il franchising offre possibilità di crescita e sviluppo alquanto rapide, ma ciò dipende dalle capacità del franchisor (per molti aspetti). Ovviamente sono molti i fattori variabili da questo punto di vista, ma nella sostanza tale affermazione ha fondate basi. Raccolta di capitali – come noto, il franchising genera flussi di denaro a seguito dell’investimento (una parte) effettuato dall’affiliato al momento in cui aderisce alla rete. Ma l’aspetto da non trascurare è che al momento in cui la rete è in grado di dimostrare l’alta redditività degli aderenti e una efficace gestione manageriale, la stessa rete può presentarsi agli operatori finanziari con una maggiore affidabilità in modo da poter attingere a ulteriori risorse da parte di tutti gli aderenti consentendo loro ulteriori crescite e forme espansive. Dai tratti essenziali sopra descritti, è facilmente comprensibile che chi aderisce ad una rete di franchising ha la necessità di riconoscere e valutare l’impostazione che il franchisor ha predisposto per il sistema di franchising oggetto di interesse. Una attività non facile se non si è assistiti da pro-
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fessionisti specializzati e, soprattutto, se non si è opportunamente formati circa la conoscenza dello stesso franchising, delle sue caratteristiche, dinamiche, rischi, ma anche opportunità e prospettive. Le aziende in franchising hanno generalmente un tasso di successo molto più alto rispetto ad altre start-up aziendali o “non franchising”, ma occorre anche considerare che il numero degli operatori economici di tale settore è molto ridotto rispetto all’intero panorama. Investire in un sistema franchising (acquistare un sistema di franchising) significa accettare di seguire tutte le impostazioni di tale sistema attuando quanto predisposto nella documentazione con la quale il franchisor ha codificato l’intera gestione dell’attività. Ovviamente si tratta di un processo di due diligence specifico che parte anche da aspetti attitudinali e personali del soggetto che intende aderire ad una rete di franchising. Tutto questo determina una complessità generale che fa del franchising un ottimo strumento di crescita e sviluppo aziendale da approcciare con la massima accortezza.
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Assolve alla funzione di tutelare il contraente debole nella fase precontrattuale e post
L’OBBLIGO DI DISCLOSURE DELL’AFFILIANTE È necessario prestare molta attenzione anche alla fase precedente alla sottoscrizione di un contratto, poiché questa fase incide particolarmente sul contenuto del contratto e può essere cosparsa di trabocchetti avv. Paolo Fortina e dott.ssa Ilaria Secchiatti*
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l più delle volte, le parti contrattuali, il franchisor e il franchisee, si concentrano principalmente sull’esecuzione del contratto sottoscritto, tuttavia, spesso e volentieri, è necessario prestare molta attenzione anche alla fase precedente alla sottoscrizione di un contratto, poiché questa fase incide particolarmente sul contenuto del contratto e può essere cosparsa di trabocchetti. Prima della conclusione di un contratto di franchising, il franchisor e il franchisee iniziano una attenta e lunga negoziazione volta ad instaurare un eventuale rapporto contrattuale. Detta fase è nota come fase precontrattuale ed è dominata dalle trattative e dallo scambio di proposte o informazioni tra le parti coinvolte, tese al raggiungimento o meno di un accordo ovvero addirittura alla revocazione della proposta o dell’accettazione prima della conclusione dello stesso, senza che a loro carico possano nascere specifiche responsabilità. La fase precontrattuale, appunto per la sua delicatezza, è spesso presa in considerazione da parte del Legislatore, il quale ha previsto gli articoli 1337 e 1338 c.c. nel ruolo di regole principali, costantemente richiamate dalle altre fonti normative, non-
ché dalla giurisprudenza. In tema di franchising, la Legge 129/2004 regolamenta una serie di obblighi precontrattuali, disposti sia in capo al franchisor sia in capo al franchisee al fine di adottare le necessarie prevenzioni: nello specifico, detta Legge introduce all’articolo 4 “l’obbligo di disclosure precontrattuale” a carico del franchisor e, pertanto, a favore dell’aspirante franchisee, all’articolo 5 “gli obblighi del franchisee” ed infine all’articolo 6 “gli obblighi precontrattuali di comportamento”. In questa sede ci occuperemo di esaminare esclusivamente gli obblighi precontrattuali di informazione, c.d. duties of disclosure, attribuiti dalla legge all’affiliante. In generale il termine duties of disclosure, o doveri di divulgazione, trae origine nel Common law e si riferisce a quei doveri di reciproca informazione precontrattuale che le parti pongono in essere in vista della conclusione del contratto. Il sopra citato articolo 4 elenca una nutrita serie di informazioni che il franchisor è tenuto a dare al franchisee, indipendentemente da una richiesta di quest’ultimo, almeno trenta giorni prima dell’avve-
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nuta sottoscrizione del contratto, infatti “l’affiliante deve consegnare all’aspirante affiliato copia completa del contratto da sottoscrivere, corredato da alcuni allegati, ad eccezione di quelli per i quali sussistano obiettive e specifiche esigenze di riservatezza, che comunque dovranno essere citati nel contratto”. La giurisprudenza ha più volte cercato di specificare il contenuto della norma ed ha stabilito che il franchisor è obbligato a consegnare al franchisee una copia completa del contratto, intendendosi per completa una copia identica a quella che si andrà a sottoscrivere in caso di accordo, comprensiva di alcuni allegati. Tali allegati sono precisamente indicati al comma 2 del medesimo articolo e si riferiscono: ai principali dati dell’affiliante, al marchio, agli elementi caratterizzanti l’attività, alla lista degli affiliati e dei rispettivi punti vendita, alla variazione del numero di affiliati per ogni anno e, infine, all’elenco dei procedimenti giudiziari, o arbitrali promossi contro l’affiliante negli ultimi tre anni. Tuttavia, a proposito degli allegati, l’omissione di quest’ultimi trova un’orientamento giurisprudenziale e dottrinale meno rigido, infatti il franchisor può sottacere su quei soli allegati che, per motivi di riservatezza effettivamente meritevoli di tutela, consideri opportuno non divulgare all’aspirante franchisee, salvo la necessità di menzionare gli stessi all’interno del contratto consegnato.
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Ne consegue che l’affiliante che consegna solo un facsimile del contratto senza tutti gli allegati non risulterà inadempiente. In questo modo sembrerebbe che il franchisee disponga di tutti gli elementi utili e necessari per valutare serenamente ed interamente il contenuto del possibile progetto, oltre alla forza e consistenza della rete, del know-how, del modello organizzativo e delle sue potenzialità e di un congruo lasso di tempo, c.d. cooling-off period, per meditare sull’operazione e prendere in considerazioni anche altre offerte, riequilibrando il rapporto assimetrico tipico dell’affiliazione commerciale che solitamente vede l’affilliato in una posizione di svantaggio. Restando sempre nel tema degli obblighi d’informazione precontrattuali, la Legge 129/2004 stabilisce una regola generale all’articolo 6 che, al di là delle informazioni obbligatorie di cui sopra, l’affilliante “deve tempestivamente fornire, all’aspirante affilliato, ogni dato e informazione che lo stesso ritenga necessari o utili ai fini stipulazione del contratto di affilliazione commerciale, a meno che non si tratti di informazioni oggetivamente riservate o la cui divulgazione costituirebbe violazione di diritti dei terzi”. Quindi, si tratta di un obbligo avente contenuto molto ampio e indeterminato che attribuisce all’aspirante affiliato la possibilità, secondo la propria personale valutazione, di richiedere ogni elemento
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che ritenga possa essere essenziale ai fini della stipulazione del contratto. Purtroppo, nonostante il Legislatore abbia indicato alcuni degli obblighi precontrattuali di cui abbiamo detto fino ad ora, quest’ultimo non ha disciplinato nella Legge n. 129/2004 le conseguenze giuridiche derivanti dalla violazione dell’articolo 4 o 6, ossia nel caso in cui il contratto di franchising venga sottoscritto prima che sia decorso il termine di trenta giorni previsto al primo comma dell’art. 4, oppure nel caso in cui venga concluso, rispettando tale scadenza, un contratto poi modificato o integrato. Nello stesso senso non sono previste specifiche conseguenze nell’ipotesi in cui la violazione dell’obbligo di informativa si ha quando l’affiliante ometta le informazioni - richieste o non richeste dal franchisee - o risultino insufficienti. Sul punto la recente giurisprudenza ha ribadito che nel silenzio della legge è, pertanto, da escludersi in quest’ipotesi la sanzione della nullità poiché non apparirebbe come la soluzione più efficace a tutelare il franchisee, quale contraente debole all’interno del rapporto contrattuale posto in essere. Pertanto, è preferibile che, di fronte all’omissione o
all’incompletezza dell’adempimento all’obbligo di informativa precontrattuale da parte del franchisor, il franchisee possa promuovere un’azione volta ad accertare l’annullabilità del contratto in questione per inadempimento del franchisor, il quale incorrerà in un’ipotesi di responsabilità precontrattuale ed eventualmente sarà tenuto al risarcimento del danno ai sensi dell’articolo 1337 del Codice Civle (Trib. di Trani sentenza del 5 febbraio 2018). In conclusione, il disclosure precontrattuale occupa una posizione centrale in tema di contratti di franchising in quanto assolve alla funzione di tutelare il contraente debole nella fase precontrattuale e post. Così l’affiliato avrà la possibilità non solo di esaminare le informazioni fornite affiliante, valutare la convenienza dell’accordo stesso sulla base della consistenza della rete e le caratteristiche dell’attività in oggetto, ma potrà anche, nel caso di omissione, o incompletezza ovvero falsità delle informazioni precontrattuali adire le opportune sedi giudiziarie al fine di ottenere giustizia.
*Avvocato, NL Studio Legale
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La sentenza in esame appare importante in quanto i produttori dei c.d. luxury goods potranno contare su una maggiore tutela contro i danni di una vendita indiscriminata
AMAZON INIBITO DAL TRIBUNALE È legittimo, a certe condizioni, vietare a soggetti terzi, che non fanno parte del proprio sistema di distribuzione selettiva, di commercializzare i propri prodotti. Prime riflessioni dopo la sentenza “Sisley” del Tribunale di Milano del 3 luglio 2019 di Alessandra Sonnati*
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on ordinanza in data 3 luglio 2019, il Tribunale di Milano, ha inibito, in via cautelare, ad Amazon la commercializzazione di cosmetici di alta gamma a marchio Sisley in quanto ritenuta lesiva del prestigio e dell’immagine del brand Sisley. Sisley vende prodotti cosmetici di lusso, che commercializza attraverso una rete di distribuzione
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selettiva composta da distributori autorizzati i cui punti vendita devono rispettare una serie di requisiti atti a preservare l’immagine di lusso associata ai prodotti. I contratti in essere con i distributori autorizzati prevedono, nella versione ultima, che: “il Rivenditore autorizzato si impegna a vendere i prodotti Sisley solo nei punti di vendita autorizzati
da parte del Fornitore, anche quando questo sia proprietario di più punti vendita. È vietata la vendita a rivenditori non autorizzati da parte del Fornitore, mentre è consentita la rivendita dei prodotti a operatori commerciali facenti parte del sistema di distribuzione selettiva Sisley, come le parti qui espressamente riconoscono”. Sisley lamentava la commercializzazione dei propri prodotti da parte di Amazon, soggetto esterno alla propria rete di distribuzione selettiva, commercializzazione che, per di più, avveniva, a dire di Sisley, con modalità tali da arrecare un pregiudizio effettivo all’immagine di lusso e di prestigio del prodotto e del marchio. In base al regolamento UE 330/2010, per sistema di distribuzione selettiva si intende “un sistema di distribuzione nel quale il fornitore si impegna a vendere i beni o servizi oggetto del contratto, direttamente o indirettamente, solo a distributori selezionati sulla base di criteri specificati e nel quale questi distributori si impegnano a non vendere tali beni o servizi a rivenditori non autorizzati nel territorio che il fornitore ha riservato a tale sistema”. A tal proposito, la Corte di Giustizia ha chiarito che l’articolo 101 TFUE (il quale vieta gli accordi fra imprese e le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza) debba essere interpretato nel senso che un sistema di distribuzione selettiva di prodotti di lusso finalizzato primariamente a salvaguardare l’immagine di lusso di tali prodotti non ricada nel divieto di cui all’art. 101 TFUE a condizione che la scelta dei rivenditori avvenga secondo criteri oggettivi d’indole qualitativa, stabiliti indistintamente per tutti i rivenditori potenziali e applicati in modo non discriminatorio e che i criteri definiti non vadano oltre il limite del necessario. Il Tribunale, applicando i principi che precedono, ha ritenuto che le condizioni commerciali applicate da Sisley ai propri rivenditori fossero conformi al diritto ed alla giurisprudenza comunitari, stante la natura oggettiva, qualitativa e non discriminatoria dei criteri e della loro congruità e proporzionalità rispetto agli obiettivi di tutela dell’immagine commerciale e dell’aura di lusso del marchio. Accertata quindi la liceità, in via generale, del
sistema di distribuzione selettiva adottato da Sisley, il Tribunale ha quindi valutato se la natura dei prodotti in questione legittimasse o meno la scelta di adottare un sistema di distribuzione selettiva nonché la sussistenza dei profili di svilimento del marchio invocati da Sisley ed in particolare la sussistenza di un effettivo pregiudizio all’immagine di lusso o di prestigio del marchio per effetto della commercializzazione effettuata da terzi estranei alla rete di distribuzione selettiva (nel caso Amazon). Quanto al primo profilo, il Tribunale ha ritenuto che potesse ritenersi pacifico che si trattasse di prodotti di lusso o comunque di prestigio. Quanto invece al pregiudizio all’immagine di lusso del marchio, il Tribunale ha accertato che la commercializzazione, offerta in vendita, promozione e pubblicizzazione dei prodotti Sisley sulla piattaforma Amazon, non appartenente al sistema di distribuzione selettiva Sisley, fosse lesiva del prestigio e dell’immagine del marchio e ciò in quanto i prodotti in questione venivano mostrati e offerti sul sito Amazon mescolati ad altri prodotti, anche di basso profilo e di scarso valore economico o comunque di qualità, reputazione e prezzo molto inferiori e di gran lunga meno prestigiosi. Conseguentemente il Tribunale ha inibito ad Amazon di commercializzare, offrire in vendita, promuovere o pubblicizzare sul territorio italiano i prodotti recanti i marchi Sisley con modalità lesive del prestigio e dell’immagine del brand Sisley. La sentenza in esame appare importante in quanto i produttori dei c.d. luxury goods potranno contare su una maggiore tutela contro i danni che una vendita indiscriminata, soprattutto su internet, può arrecare all’immagine di prestigio ed unicità dei prodotti. È bene però precisare che la sentenza in commento non autorizza i produttori ad opporsi a qualsiasi vendita dei propri prodotti su piattaforme on-line come Amazon: occorrerà infatti sempre valutare, caso per caso, se i criteri fissati dalla sentenza (esistenza di un sistema di distribuzione selettiva “lecito”, natura di lusso o di prestigio dei prodotti, effettivo pregiudizio) siano o meno soddisfatti. *Avvocato - Frignani e Associati Studio Legale
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LE BUSINESS CARD
APPUNTI RETAIL In questo numero: A New York arriva l’app ‘see now-buy now’. L’app permette al brand di avere un
riscontro immediato di quali sono gli indumenti commercialmente favoriti dal pubblico. Se vuoi essere informato istantaneamente sul traffico, lavori in corso, polizia, incidenti ed altro in tempo reale c’è Waze e sei al corrente di cosa succede sulla strada. Inoltre, Google Play Libri è l’app che ti serve per goderti gli audiolibri e gli ebook acquistati su Google Play. La app offre molti titoli gratuiti e permette di scegliere nel catalogo di quelli a pagamento.
ZAO, L’APP BASATA SUI DEEPFAKE Zao è un app disponibile solo per iOS, il sistema operativo di Apple e accessibile solo tramite un numero di telefono cinese. L’app sfrutta la tecnologia deepfake per farci assomigliare agli attori. Il deepfake è una tecnica per la sintesi dell’immagine umana, basata sull’intelligenza artificiale. Si usa sovrapponendo immagini e video esistenti con video o immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico, conosciuta come rete antagonista generativa. Il procedimento è piuttosto complesso ma il risultato è che vengono scomposti e mischiati insieme immagini per creare una maschera, in modo tale da riprodurre esattamente le espressioni dell’attore a cui si vuole sovrapporre la propria immagine. In gergo questo procedimento viene definito face swapping. Non disponibile in Italia.
A NEW YORK ARRIVA L’APP ‘SEE NOW-BUY NOW’ In occasione della sfilata P/E 2020 di Badgley Mischka, durante la New York fashion week, il brand darà la possibilità ai buyer presenti di ordinare o pre-ordinare i capi in passerella. Anche la scorsa stagione il brand americano aveva introdotto un app speciale in collaborazione con Sap grazie alla quale gli ospiti alla sfilata potevano ricevere in tempo reale maggiori informazioni sui capi indossati. L’app permette al reparto vendite del brand di avere un riscontro immediato di quali sono gli indumenti commercialmente favoriti dal pubblico. Ruolo di rilievo per gli influencer che possono condividere il proprio parere con like e wish list per futuri acquisti. Non disponibile in Italia.
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CON L’APP PIXEL THEMES ANDROID 10 SARÀ PERSONALIZZABILE Google sta cercando di integrare in Android 10 un nuovo strumento di personalizzazione dell’interfaccia grafica, sembra che questo strumento sarà l’app Theme Picker. L’app dovrebbe offrire la personalizzazione delle informazioni nella schermata di blocco, le dimensioni della griglia dell’app drawer e gli Stili, ovvero gli accent colour, la forma delle icone ed il font. Le nuove opzioni di personalizzazione alle quali sta lavorando Google si basano sugli overlay di sistema introdotti a partire da Android Oreo. Probabilmente la Google Pixel Themes sarà rilasciata in coincidenza dell’uscita di Google Pixel 4 e Google Pixel 4 XL. In attesa della data di uscita.
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UP & DOWN La nostra rubbrica che ha come obiettivo quello di verificare se il sito del franchisor è esaustivo nelle informazioni pubblicate.
È L’ORA GIUSTA / www.eloragiusta.store Poco estesa, non troppo approfondita e non funzionale a chi sta cercando informazioni sulla sezione franchising del sito è L’ORA GIUSTA, catena di caffetteria. Sono spiegati alcuni passi fondamentali per aprire con il brand ma non si trova propriamente una scheda franchising del progetto. Rimandati.
GIOCOLERIA / www.g i o co l e r i a . i t La sezione in franchising del sito di Giocoleria si struttura in più bottoni (franchising, il gruppo, i vantaggi, come aprire), il che permette all’utente di farsi un’idea il più completa possibile della proposta di affiliazione. Ci sono la maggior parte delle informazioni utili dall’aree geografiche in cui è possibile aprire alla superficie minima del negozio. Da promuovere anche il form di richiesta informazioni che profila in maniera approfondita l’interessato.
FRATELLI LA BUFALA / www.f rate l l i l a b ufal a.co m Sono assenti le informazioni chiave nel sito di questa rete di ristorazione made in Italy. L’unica possibilità nel bottone franchising è compilare un form a cui richiedere informazioni sul franchising. È opportuno inserire almeno le informazioni di base e una breve introduzione all’azienda. I potenziali affiliati hanno bisogno di conoscere il progetto prima di contattare il franchisor, altrimenti potrebbe essere una perdita di tempo per entrambe le parti.
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MAMMAMAMMA / www. mamma ma mma. i t Poco strutturata la parte dedicata a all’affiliazione commerciale di Mammamamma, noleggio articoli per bambini. Non potendo trovare le informazioni numeriche fondamentali del franchising rimandiato questa sezione.
BIRAZ / www. b i ra z . i t Il piano di sviluppo franchising del brand Biraz si trova ampliamente spiegato nella pagina franchising del sito ufficiale. Si leggono qui i punti fondamentali della formula tra cui: superficie del punto vendita, fee d’ingresso, ritorno sull’investimento e canone di pubblicità. Infine è possibile contattare il franchisor tramite un modulo di contatto.
FLORA FOLIES / www.f l o rafo l i e s. i t Poco strutturata la parte dedicata all’affiliazione commerciale di Flora Folies, franchising di negozi di Fiori e Piante. Potendo trovare solo informazioni generiche sul brand, sul modello di vendita e su come aprire un negozio, rimandiamo la sezione.
• Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulle pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere
• Modalità di affiliazione • Possibilità di porre domande specifiche da parte dei potenziali affiliati • Eventuali zone di preferenza per l’ubicazione delle nuove attività • Presenza di esclusiva di zona • Storia dell’affiliante • Un conto economico medio • Il fatturato minimo conseguibile
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AGENDA 2019 OTTOBRE 3-6 // EBELTOFT GROUP MEETINGÂ CON RETAIL TOUR Seoul, Corea del Sud 15 // KI BEST Milano, Italia 17-19 // SALON INTERNACIONAL DE LA FRANQUICIA Valencia, Spain 22-23 // INTERNATIONAL FRANCHISE EXHIBITION Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti 24-25-26 // SALONE FRANCHISING MILANO Milano, Italia 26-27 // THE FRANCHISE EXPO OTTAWA Ottawa, Canada 29-30 // FORUM RETAIL Milano, Italia
NOVEMBRE 5 // INNOVA RETAIL Milano, Italia 13-15 // MAPIC CANNES Cannes, Francia
DICEMBRE 4-5-6 // HKTDC HONG KONG INTERNATIONAL FRANCHISING SHOW Hong Kong, Cina 5-7 // FRANCHISE EXPO WEST 2019 Long Beach, USA
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Acconsento al trattamento dei dati da parte di WM Capital S.p.A. nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, regolamento EU n. 2016/679, l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o comunicazioni personali. Ai sensi degli artt. 7 e 10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o 95 rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta all’Editore WM Capital, via Pontaccio 2, Milano, luogo di custodia della banca dati medesima.
MENSILE - ANNO XXI - N. 10 OTTOBRE 2019 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pasquali f.pasquali@azfranchising.it CONTATTI TEL. 02/46.77.81 email: info@azfranchising.com UFFICIO ABBONAMENTI abbonamenti@azfranchising.it STAMPA Arti Grafiche Boccia Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno DISTRIBUTORE PER L’ITALIA MEPE – Distribuzione Editoriale S.p.A. Via E. Bugatti, 15 20142 Milano MI IMPAGINAZIONE Adasto - www.adasto.com
Hanno collaborato con noi: Stefania Giuseppetti,
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