ROMA 2021
PIANO URBANISTICA #CALENDASINDACO
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LA SITUAZIONE ATTUALE I GRANDI PROBLEMI URBANISTICI DI ROMA
1. UN PIANO REGOLATORE INEFFICACE Il PRG di Roma ha introdotto una strumentazione urbanistica ormai obsoleta, confusa, eccessivamente complessa e non più efficiente per la gestione della città. 2. STRUMENTI E METODOLOGIE DI PIANIFICAZIONE OBSOLETE La pianificazione della città (strumenti e metodologie) si è conclusa negli anni 90, 30 anni fa, dunque non è più attuale. Inoltre, la città vive ancora sui grandi progetti di allora, senza alcuna innovazione o visione di "città futura", capace di dare a Roma una dimensione europea. 3. PROCESSI DI RIGENERAZIONE URBANA LENTI La riqualificazione delle principali emergenze di Roma è ostacolata dai meccanismi lenti e farraginosi dell’Amministrazione comunale e dalla carenza documentale di alcuni Uffici di Proprietà del Comune. 4. POCHI INVESTIMENTI PUBBLICI E ASSENZA DI UNA VISIONE EUROPEA I pochi investimenti realizzati sono stati fatti in attività di scarsa rilevanza, che non hanno mai restituito una visione di Città a lungo termine, come fatto invece dalle altri capitali europee. 5. INCERTEZZE SUI TEMPI CHE ALLONTANANO GLI INVESTITORI Non c'è interesse del capitale privato ad investire. Le incertezze su tempi e procedure, nonché la presenza di norme contraddittorie disincentivano gli investimenti.
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LA SITUAZIONE ATTUALE I GRANDI PROBLEMI URBANI DI ROMA
6. POCA SINERGIA CON GLI ALTRI ENTI COMUNALI E REGIONALI L’attività urbanistico-edilizia si sviluppa sulla base di un quadro normativo confuso e superato, che soffre la mancanza di collaborazione tra Comune e Regione, con conseguente blocco delle iniziative e nessuna possibilità di innovazione. 7. TOTALE ASSENZA DI UNA PIANIFICAZIONE CLIMATICA DELLA CITTÀ A differenza delle altre capitali europee, Roma non si è ancora dotata di un piano di forestazione urbana. Pur essendo una delle città più verdi d’Europa ed il Comune agricolo più grande d'Italia, Roma non ha mai adottato politiche efficaci per le realtà presenti sul suo territorio. 8. PATRIMONIO IMMOBILIARE IN ABBANDONO E SOTTOUTILIZZATO Il patrimonio immobiliare di proprietà del Comune è depauperato e sottoutilizzato. 9. ASSENZA DI UNA POLITICA ABITATIVA PER I PIÙ FRAGILI Da anni la città vive il blocco dei Piani di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) e non ha avviato nessuna iniziativa per il reperimento di alloggi a basso costo o per l’ammodernamento di quelli esistenti. Inoltre, non c’è alcuna pianificazione per la realizzazione di RSA o di student housing, se non quelle di iniziativa privata che trovano difficile attuazione proprio per i motivi sopra descritti.
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ GRANDE MA POCO DENSA
Berlino
Madrid
Milano
Mun. I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV
4,061
5,335
7.693
Totale
La sua estensione, pari a 1.287 km2:
Tra i comuni più estesi d'Europa Roma è la città più popolosa d’Italia:
2,8 milioni di abitanti: • poco meno di Berlino (3,6m) e Madrid (3,2m) • il doppio di Milano
La bassa densità abitativa è il principale problema, poiché determina grande difficoltà nella dotazione di servizi adeguati per tutto il territorio. Densità abitativa
Statistik Berlin Brandenburg, Istitudo National de Estadistica, Istat
Superficie (kmq) 20,1 19,7 98,0 48,9 26,9 113,9 45,8 47,2 183,2 150,7 71,5 73,1 66,9 133,5 187,2
Popolazione 167,330 167,649 205,759 174.638 243.607 256.878 305.003 130.089 183.476 231,220 154.974 140.719 133.388 191.851 160.502
Densità per kmq 8.331 8.525 2.099 3.569 9.050 2.256 6.653 2.755 1.001 1.534 2.168 1.926 1.993 1.437 857
1.286,8
2.848.084
2.213
*Popolazione al 31 dicembre 2019. Comune di Roma
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ GRANDE MA POCO DENSA
Copertura di suolo per Municipio (%) - Roma Capitale 2018 Suolo consumato irreversibile
Suolo consumato reversibile
Suolo non consumato
100
75
76 50
2
25
22 I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
XI
XII
XIII
XIV
XV
Roma
Il consumo di suolo di Roma Capitale - Rapporto Servizio Civile Nazionale - 2019
Roma, dal secondo dopoguerra in poi, ha vissuto un'espansione del territorio completamente deregolamentata che ha determinato un'enorme frammentazione del tessuto urbano. In quasi tutti i Municipi, infatti, il suolo non consumato rappresenta oltre il 70% del totale, presentando fortissimi squilibri tra i Municipi centrali e quelli più esterni.
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ OLTRE LA CITTÀ
Nel corso dell'ultimo decennio, Roma ha conosciuto un rilevante processo di periferizzazione. Soltanto nel 2018, il Comune ha perso 8.391 abitanti, mentre i Comuni di cintura ne hanno guadagnati 4.834.
Saldo migratorio 2018 (in migliaia) Capoluogo Hinterland
4,8 Rapporto statistico sull'area metropolitana romana 2019
Nell’area metropolitana di Roma si registrano circa 6 milioni di spostamenti giornalieri di cui 4,7 milioni all’interno del Comune. 350.964 pendolari, per motivi di lavoro, verso Roma, di cui il 15,1% provenienti da altre regioni Gli spostamenti per lavoro verso la Capitale - 2019
-8,4
Milano
Napoli
Roma
Ab. Regione
9.966.992
5.679.759
5.720.796
Ab. Città Metropolitana
3.265.327
3.034.410
4.253.314
Abitanti del Comune
1.406.242
948.850
2.808.293
ab. Comune su Regione ab. Comune su Città Metropolitana
14,5%
16,5%
51%
43,1%
31,3%
66% ISTAT
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LA SITUAZIONE ATTUALE
UNA CITTÀ PROFONDAMENTE DISEGUALE
Nonostante la città contribuisca al PIL nazionale per il 9,4% (2017), essa è decima in Italia per reddito medio. Milano rimane la prima.
Reddito medio individuale Fino a 20.000
Inoltre, l’estensione della città restituisce indici di disagio sociale variegati con degli squilibri che colpiscono soprattutto le periferie.
20.001 - 25.000 25.001 - 30.000 30.001 - 35.000 Sopra i 35.000
Reddito pro capite 25.345 € Roma (Reddito - Città Metropolitana 2019) 32.330 € Milano (Osservatorio Findomestic - Prometeia) 37.547 € reddito per nuclei familiari medio (Siatel 2013) Indice disagio sociale*
-2,3 Mun I
4,9 Mun. VI
*Media ponderata dei tassi di disoccupazione, occupazione concentrazione giovanile e scolarizzazione
Elaborazioni Ufficio di Statistica di Roma Capitale su dati Siatel Agenzia delle Entrate forniti dal Dipartimento Risorse Economiche
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ POCO ATTRATTIVA PER LE GRANDI REALTÀ Imprese attive a Roma 2016 2017 2018 2019 2020
Registrate 486.284 492.031 498.772 503.362 502.147
Variazione 5.747 6.741 4.590 -1.215 Camera di Commercio di Roma
Negli ultimi anni, Roma ha visto un incremento di microimprese nel Settore Terziario. L'esodo delle grandi aziende (Sky, Citroen, Opel, Peugeot, Almaviva, Consodata, Esso, TotalErg, Baxalta, Italchimici, Mylan etc.) che hanno abbandonato Roma, ha contribuito a determinare un calo della retribuzione media di tutti i profili professionali nelle microimprese.
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ IN-SOSTENIBILE
Nel 2020, Roma si è piazzata all’89° posto nella classifica riservata alle città più sostenibili (su 104). Il punteggio, in centesimi, è stato assegnato sulla base di 18 indicatori che coprono sei principali aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano e energia. Il costo dell’inquinamento è particolarmente pesante per i redditi più bassi: l’inquinamento colpisce tutti, ma chi è più povero fatica a mitigarne gli effetti ed accedere alle cure.
Costi sociali dovuti all’inquinamento atmosferico nel 2018 Città
Roma
Costi annui totali (Miliardi)
4.14
CE Delft, ottobre 2020 rielaborato da Legambiente
Costi pro capite
1.589 €
Costi in % sul PIL
4,29%
Città italiane più sostenibili, 2020 1°
Trento
79.98
2°
Mantova
76,75
3°
Pordenone
76,71
4°
Bolzano
75,86
….
…….
….
89°
Roma
38,94
90°
Napoli
38,91
91° Campobasso ….
…..
104° Vibo Valentia
38,53 …. 23,31
Ecosistema Urbano, Legambiente 2020
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ IN-SOSTENIBILE
L’ esposizione a concentrazioni di biossido di azoto superiori alla soglia, provoca il 6,2% delle morti* a Roma ogni anno. Il 98% dei punti di campionamento supera la soglia di 20 μg/m³. Nel 2018 cinque di esse hanno superato il valore limite di biossido di azoto nell’aria.
Valore medio annuo di NO2 a Roma
Media annua di biossido di azoto (2018) in µg/m3
Limite 40 µg/m³
60
Rilevazione centraline di tipo fondo Valore di riferimento OMS per gli effetti a lungo termine sulla salute 40
40
Nel 2017 47 µg/m³ Nel 2018 43 µg/m³ Rilevazione centraline fisse
20
58
57
51
50
43
39
Fermi
Grecia
Francia
Tiburtina
Cipro
Arenula
39
36
33
Cinecittà Preneste Bufalotta
ARPA Lazio * Il Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio
28 Ada
25
20
Cavaliere Malagrotta
11
Nel 2017 62 µg/m³ Nel 2018 58 µg/m³
Guido
Report del Comune di Roma Inquinamento atmosferico 2017-2018
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LA SITUAZIONE ATTUALE UNA CITTÀ NON RESILIENTE
A Roma più di 250.000 persone vivono in zone a rischio alluvione. Le aree più a rischio sono poste in corrispondenza della foce del Tevere, nei pressi della bonifica storica di Ostia e Fiumicino, oltre a numerose aree urbane: Torrino, Statuario, Tor Sapienza, Prima Porta.
Eventi nelle aree urbane dal 2010 al 2020 Roma
25 20
Bari Milano
3
5
3
5
1 11
5
2
4
1
16
20 13
Ancona Genova
12
1
Allagamenti da piogge intense Danni e/o interruzioni alle infrastrutture da pioggia intense Danni da trombe d'aria Esondazioni fluviali Danni da siccità prolungata Frane da piogge intense
3 Legambiente, Osservatorio Città Clima 2020
TEVERE 120 ettari di golene cementificate da manufatti spesso abusivi 9 km di rive in degrado 2.7 km di banchine con smottamenti 59 installazioni con ormeggi inadeguati
FRANE 383 fenomeni franosi 28 zone a rischio frana VORAGINI Media di 107 voragini all'anno negli ultimi 8 anni
VIE D'ACQUA Circa 700 km di reticolo idraulico con canali e fossi in stato di grave degrado Autorità di Distretto idrografico dell’Italia centrale
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LA SITUAZIONE ATTUALE
LA CITTÀ CON IL MAGGIOR NUMERO DI AREE VERDI (ABBANDONATE) D’EUROPA Quadro sintetico delle realtà europee, 2019
Roma
Berlino
Parigi
Madrid
Vienna
Superficie (kmq)
1.287
891
105
604
415
% Verde su superficie
36
30
31
43
30
Verde totale pro capite (mq)
162
73
15
80
66
Spesa pro capite (€)
19,55
41,05
47,74
76,66
52,99
FONTE
Comune agricolo più grande d’Europa • 50mila ettari coltivati • 2.300 ettari gestiti tramite aziende agricole, come la Tenuta del Cavaliere e Castel di Guido
Questo patrimonio è stato abbandonato nel corso degli anni, come testimonia l’enorme riduzione degli interventi di cura realizzati dal 2014 al 2019:
-66% -27%
CURA ORDINARIA da 83mila → 27mila interventi CURA STRAORDINARIA da 915 → 669 interventi
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LA SITUAZIONE ATTUALE AUMENTO DELLE TEMPERATURE
Aumento della temperatura media 2018 nei capoluoghi di regione rispetto al valore climatico 1971-2000
Negli ultimi 50 anni, Roma è il Capoluogo di Regione che ha avuto il maggiore aumento della temperatura media. Nel 2017, il Lazio è stato interessato da una grave siccità nelle campagne a causa di una temperatura di 4,3°C più alta della media nazionale. Ciò ha comportato un danno di circa 200 milioni di euro tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito per ortofrutta e cali di produzione di vino e olio. FONTE ACOS
ISTAT 2020
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LA SITUAZIONE ATTUALE LE ISOLE DI CALORE
Un'isola di calore urbana si verifica quando una città registra temperature molto più calde rispetto alle vicine aree rurali. La differenza di temperatura riguarda principalmente le superfici di ciascun ambiente che assorbono e trattengono il calore. NASA
Le superfici urbanizzate, per lo più asfaltate o costruite in cemento/acciaio/ mattoni, assorbono l'energia luminosa e la convertono in calore. Spesso questo è dovuto ad una carenza di aree verdi urbane, importanti per la regolazione del microclima locale. Una ricerca condotta dall’Istituto di Biometeorologia del Consiglio delle ricerche, ha messo in evidenza il rischio elevato delle isole urbane di calore per la popolazione più vulnerabile. Cnr-Ibe Urban Cycling Institute
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LA SITUAZIONE ATTUALE
LE ISOLE DI CALORE, L’IMPORTANZA DEL VERDE URBANO L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente statunitense sostiene sia necessario creare zone d’ombra diffuse per combattere le isole di calore eccessive. Gli alberi creano un ombreggiamento che può ridurre la temperatura fino a 7° C nelle aree adiacenti, favorendo l’evaporazione e la traspirazione.
220
Bilancio arboreo 2012-2018 1.830 2000
Alberi messi a dimora
Nuove piantumazioni Abbattimenti
1.158
Numero di alberi ogni 100 abitanti
203
Alberi abbattuti
310
257
136
120
148
0
114 62 Cuneo
Modena
Brescia
46 Reggio Emilia
-700
40 Arezzo
37 Ravenna
37 Milano
20 Torino
-961
11
-1.400
Roma
Report Ecosistema Urbano 2019 di Legambiente
Raffreddamento Un albero // in media 20-30 KW Area verde urbana di 1.500 mq // in media 1,5° C e diffonde i suoi effetti a 100 metri di distanza
-1.483
-1.600
-1.251
-1.072
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 430
-442
-651
-443
-1.347
-1.131
-924
FONTE
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LA SITUAZIONE ATTUALE ROMA CITTÀ IN-SOSTENIBILE
Il parco immobiliare romano è energivoro e obsoleto, poiché la maggior parte degli immobili è stata costruita prima del 1970. Gli investimenti in costruzioni generano effetti diretti, indiretti e indotti sulla città con un moltiplicatore del 3,5X. Ufficio studi ANCE
Un edificio può essere energeticamente efficiente ma non per questo sostenibile. Le certificazioni di sostenibilità misurano sia l’efficienza energetica che le esternalità negative del processo costruttivo sulla città. Milano detiene uno stock di edifici sostenibili 3,5 volte più grande rispetto a quello di Roma. Fonte JLL
90
Green buildings
Roma Milano
320
I “quartieri qualificati” sono quei distretti della città che hanno un tasso superiore alla media in termini di accessibilità, servizi, disponibilità di parchi pubblici e un alto grado di diversificazioni in termini di tipologia di utenza (uffici, residenze, sanitario, commerciale ecc.). 0
100
200
300
400
134
Quartieri riqualificati
Roma Milano
223 0
57,5
115
172,5
230
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LA SITUAZIONE ATTUALE
UNA CITTÀ RICCA DI STORIA MA POVERA DI CONNESSIONI 2,3 milioni VEICOLI PRIVATI
Dotazioni di metro (km) nelle città europee 500
464,2
60 km METROPOLITANE 291,3
34 km TRAM
221,4 156,1
46 km FERROVIE EX CONCESSE 28,3 km FERROVIE LAZIALI 105,3 km TOTALE PUMS Roma 2019
96,8 60,6
146,2 94,7
47
31,8
0
Roma
Milano
Napoli
Berlino Monaco di B. Londra
Km/ 100mila abitanti
1,4
2,96
1,5
4,26
3,51
3,87
Stazioni/ 100mila abitanti
1,68
3,61
1,19
4,75
3,55
3,18
Madrid
Barcellona
Parigi
Lione
4,48
3,02
1,77
1,37
4,63
3,74
2,42
1,81
Legambiente, Rapporto Pendolaria 2021, Elaborazione dati su urbanrail.net: ATM, ATAC, MetroNapoli, MetroTorino, BVG, MVG, RATP, SNCF, Transpole, TCL, MetroMadrid, TM Madrid, TMB, FGC, ATM Catalunya, Eurostat
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LA SITUAZIONE ATTUALE VARIAZIONE VALORE IMMOBILIARE 2013-2019
ROMA -26,6% Magliana, Trullo, Parco dei Medici Parioli-Flaminio Battistini-Torrevecchia Eur, Torrino, Tintoretto Pigneto, San Lorenzo, Casal Bertone Marconi, San Paolo Centro Storico
-29,2% -27,8% -25,8% -24,7% -24,5% -21,8% -8,7%
MILANO +13,5% Immobiliare.it
<2.400€/mq
>6.000€/mq
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LA SITUAZIONE ATTUALE I DANNI DELLA BUROCRAZIA ROMANA
La scarsa efficienza amministrativa e le lungaggini burocratiche hanno immobilizzato lo sviluppo della città, favorendo la diffusione di eventi corruttivi e di infiltrazioni della criminalità, organizzata e non, nell’economia legale. Basti pensare che a Roma per ottenere il permesso di costruire servono in media 189,5 giorni, a Milano poco più della metà.
Roma 135 189,5
Tempo di espletamento (giorni) Ottenimento del permesso di costruire Media complessivo iter
Milano 30 105 Banca Mondiale 2020
Infrazioni nel ciclo del cemento 2018 408
Avellino Napoli Cosenza Salerno Reggio Calabria Roma
317 261 243 203 199 0
Città
Pratiche di condono inevase
Roma
171.115
Napoli
43.432
Torino
24.564
Milano
24.545
Fiumicino
20.254
500
Elaborazione Legambiente su dati delle forze dell’ordine, 2019
Centro Studi Sogea, 2017
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IL NOSTRO PIANO TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI PR O REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE I
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A. TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ
INDICE
BREVE PERIODO EFFICIENTARE LA MACCHINA AMMINISTRATIVA CHIARIMENTI INTERPRETATIVI DELL NORM DIGITALIZZARE I PROCESSI E GLI ARCHIVI EDILIZIO-URBANISTICI MEDIO PERIODO 1. RIORGANIZZARE E DECENTRARE LE COMPETENZE RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI PROG O REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE I
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A. TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ BREVE PERIODO 1. Efficientare la macchina amministrativa Oggi purtroppo l’urbanistica si occupa quasi esclusivamente di risolvere le cause del passato, legate a malfunzionamenti dei piani regolatori, e gli assessori sono costretti a spendere il loro tempo tra le aule dei tribunali a risolvere questi casi annosi. • La rinascita di Roma passa attraverso una completa riorganizzazione degli uffici. La città deve essere "rigenerata", e non solo in termini di urbanistica ed edilizia: è necessaria un'azione sinergica che coinvolga tutti gli assessorati, dalla cultura al commercio, ai lavori publici, alla mobilità, alle scuole, etc. È fondamentale l'istituzione della figura dell'Assessore alla Rigenerazione Urbana che si occupi di una trasformazione tecnologica, culturale e di welfare, per costruire e progettare la città del futuro con le seguenti caratteristiche: - coordinare il lavoro di nuovi Uffici interdipartimentali per rilanciare i grandi progetti strategici di cui la città ha bisogno per il suo rilancio; - valutare gli strumenti esistenti per comprenderne l’efficacia e verificare quali necessitano di una rivisitazione;
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A. TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ BREVE PERIODO 2. Chiarimenti interpretativi delle norme La maggior parte delle pratiche segue una modulistica nazionale. Il problema emerge sui temi tecnici che vengono interpretati dai singoli uffici, così da seguire dinamiche del tutto “de-regolamentate”. La maggior parte degli uffici si rifiuta di collaborare nell’interpretazione preventiva dei progetti (es.: un confronto tra il curatore di un progetto e il funzionario responsabile della pratica), provocando un allungamento dei tempi facilmente evitabile. • Il nostro obiettivo è quello di far approvare dalla Giunta Capitolina un vademecum/FAQ che affronti tutte le criticità della normativa, fornendo un’interpretazione autentica delle norme, per quanto di sua competenza, e in coordinamento con la Regione Lazio, per le norme sovra ordinate. • L’atto dovrà essere adottato da tutti gli uffici e dai singoli Municipi, così da avere un’unica interpretazione della norma, facilitando il compito dei progettisti, ma anche dei tecnici comunali che dovranno valutare le singole istanze. • L’atto raccoglierà tutte le circolari interpretative già emanate divise per argomento, eliminando quelle ormai superate dai recenti provvedimenti legislativi nazionali e regionali e quelle in aperto contrasto con le indicazioni degli uffici legislativi degli Enti che li hanno emanati. Il tutto è funzionale a colmare il raggio di discrezionalità che oggi hanno molti uffici.
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A. TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ BREVE PERIODO 3. Digitalizzare i processi e gli archivi edilizio-urbanistici • La "chiarezza normativa" che sarà raggiunta con il citato vademecum, permetterà d'implementare la digitalizzazione dei processi, in modo che gli uffici e i funzionari comunali non abbiano dubbi interpretativi e possano procedere speditamente all'istruttoria dei progetti e del protocollo ed archiviazione della documentazione operativa per garantire trasparenza e monitoraggio del processo, assicurando la certezza dei tempi ai cittadini e agli operatori. • Riorganizzare completamente il sito WEB, oggi incomprensibile e di difficile fruizione, ed implementarlo, facilitando la ricerca delle fonti e della documentazione e garantendo l’accesso agli archivi comunali per la consultazione dei progetti. • Promuovere la formazione dei dirigenti quadro e dei dipendenti in modo da formare un personale preparato ai grandi cambiamenti che verranno intrapresi.
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A. TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ MEDIO PERIODO Riorganizzare e decentrare le competenze Oggi il Dipartimento, con pochissimi tecnici, gestisce l’intero territorio comunale. Ai Municipi è demandata solo un’attività tecnica marginale, spesso svolta con scarse competenze, con il risultato di avere la necessità di tempi lunghi per lo svolgimento dei vari compiti. I Municipi hanno una conoscenza maggiore del proprio territorio e dunque possono garantire un maggior numero di tecnici per dimensioni notevolmente ridotte. • Vogliamo rafforzare le competenze e l'organico dei Municipi in modo da consentire la gestione diretta: - tutte le competenze in merito all’attuazione del P.R.G. - il rilascio dei permessi di costruire per opere superiori ai mc.3.000, oltre che le C.I.L.A. e le S.C.I.A., - tutta l’attività di edilizia ordinaria.
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A. TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ MEDIO PERIODO iorganizzare e decentrare le competenze • Il Dipartimento, sotto il coordinamento dell'Assessorato alla Rigenerazione Urbana, creerà specifici uffici di scopo, trasversali a tutti i Dipartimenti, per la valutazione dei “Progetti Strategici” e di quelli frutto di leggi speciali e/o in deroga al PRG, l'innovazione e quanto necessario per trasformare Roma in una capitale europea. Tale impostazione garantirà il controllo diretto e la conseguente assunzione di responsabilità da parte del Sindaco e degli Assessori, relativamente alle scelte che saranno fatte. Ciò avverrà anche con il coinvolgimento di professionalità esterne che risponderanno direttamente al Sindaco.
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A.
TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTA’
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI
INDICE
EVE PERIODO Riattivare il recupero delle zone periferiche MEDIO PERIODO I. Riattivare i Piani di Recupero urbano PROG LO SVILUPPO REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE I MOSTRI URBANISTICI
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B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI
BREVE PERIODO iattivare il recupero delle zone periferiche
In questo modo sarà possibile riqualificare un territorio periferico vastissimo pari a 1.914 ettari, fornendo così dei servizi moderni (strade, fogne, parcheggi, verde pubblico, ecc.) a circa 80.000 cittadini. • Vogliamo conformare i consorzi di autorecupero alla normativa vigente sugli appalti pubblici, supportandoli attivamente, in modo da poter sbloccare gli appalti e avviare i lavori su tutte le opere previste dai Toponimi. È necessario affrontare in via definitiva le criticità che non hanno permesso l'approvazione dei vari Piani di Recupero. Ad oggi infatti, per diverse motivazioni, sono molti i piani "fermi", solo alcuni quelli adottati e pochissimi quelli approvati (8 su circa 70). L'obbiettivo principale è dare risposte concrete ai cittadini, garantire la realizzazione delle infrastrutture necessarie anche trovando soluzioni alternative all'attuale organizzazione dei consorzi.
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B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI mergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare Il primo Piano edilizia economica popolare (PEEP) del 1962 nasce per reperire alloggi a basso costo, dato il fenomeno di inurbamento dei primi anni 60. Generalmente, si è trattato di interventi localizzati dove già sorgevano le cosiddette borgate "spontanee", trasformate poi in nuovi quartieri. Il secondo Piano edilizia economica popolare (PEEP) del 1987, ha individuato gli ambiti di edificazione su vaste aree di agro romano, totalmente disabitate e prive d’infrastrutture, lontane dai centri urbani, con la conseguenza di vedere spesso realizzati gli immobili, ma non le infrastrutture. Nel tempo, sono state avanzate diverse ipotesi, tra le quali, la densificazione dei Piani Esistenti senza “consumare” ulteriore territorio, e al tempo stesso, reperire le risorse necessarie per completare le opere pubbliche nei Piani realizzati. Questa “ipotesi” però, è stata in parte annullata in sede giudiziaria.
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#CALENDASINDACO
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI La presente Giunta, ha deciso d’intervenire su una serie di “problemi” che materialmente hanno condizionato l'attuazione dei Piani, ridefinendoli nelle norme, patti, condizioni, prezzi di cessione, ecc. Il provvedimento, errato nei presupposti e nei contenuti, è stato annullato in sede giudiziaria. Per risolvere il problema, nel giugno 2020 viene sottoscritto un Protocollo tra Regione Lazio e Comune di Roma che individua gli indirizzi e le attività per la realizzazione delle opere di urbanizzazione non attuate, o non previste, oltre a definire un impegno congiunto e di collaborazione per individuare e finanziare gli interventi prioritari. Da allora, (giugno 2020) il nulla.
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B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI
BREVE PERIODO mergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare
• È nostra intenzione, oltre alla completa revisione dei Piani esistenti, in attuazione del sopracitato Protocollo, predisporre gli strumenti e trovare le risorse necessarie al loro completamento, realizzando le opere pubbliche mancanti e, contestualmente, dare risposte immediate garantendo il rispetto delle norme circa due dei temi più problematici: Prezzi Massimi di Cessione e Affrancazione. 1) PREZZI MASSIMI DI CESSIONE La condizione che impone il prezzo massimo di cessione, può essere rinegoziata e rimossa solo con una nuova convenzione. La cessione a prezzi maggiori di quelli imposti dalle Convenzioni, comporta violazione di norma, sufficiente alla nullità parziale del contratto e due scenari differenti: a) L’acquirente può rivalersi sul venditore per la restituzione del sovrapprezzo indebitamente incassato; b) Il Comune potrebbe attivarsi per incassare il mancato versamento delle somme per rimuovere il vincolo conseguente alla trasformazione del diritto di superficie in proprietà.
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B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI mergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare 2) AFFRANCAZIONI Il Comune di Roma ha quantificato il valore venale delle aree per definire la procedura di rimozione dei vincoli per la determinazione del prezzo massimo di cessione. Con la Delibera n. 13/2016 sono stati stabiliti 180 giorni per la conclusione del procedimento di affrancazione, termine, purtroppo, mai rispettato, essenzialmente per due motivi: 1. la difficoltà ad eseguire il calcolo dell’importo per l’affrancazione; 2. il controllo formale di tutta la documentazione. Ad oggi, sono in giacenza circa 8.000 richieste, (fonte Comune di Roma). Con Delibera n. 103/2020 è stata approvata una semplificazione che prevede la riduzione dei tempi per la “consegna del calcolo” ed il relativo pagamento. Anche con la procedura semplificata, però, rimangono i 180 giorni (mai rispettati) necessari al Comune di Roma per la lavorazione dell’istanza e sottoscrizione di convenzione integrativa, con tutti i disagi che ne conseguono per i cittadini
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#CALENDASINDACO
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI
BREVE PERIODO mergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare
Il limite di 180 giorni, previsto dalle norme per il rilascio dei titoli necessari all’affrancazione, non viene mai rispettato, sia nel caso della procedura ordinaria che di quella semplificata. • Bisogna rivitalizzare ed efficientare l'ufficio dedicato, puntando sulla riduzione dei tempi per la lavorazione delle pratiche in giacenza. Vogliamo sanare il "contrasto", tra i vecchi proprietari, che hanno già venduto l'alloggio a prezzi di mercato, e che oggi si vedono coinvolti in cause per l’annullamento dei relativi contratti di vendita, e i nuovi proprietari, che hanno pagato cifre elevatissime rispetto a quanto previsto dalle norme vigenti. In questo quadro, la riorganizzazione della macchina amministrativa, sarà funzionale al chiarimento sull’applicazione delle norme, in modo da evitare ulteriori passaggi amministrativi in caso di procedura semplificata (in caso di imminente compravendita, oppure a seguito di separazione consensuale, o per divisione ereditaria).
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B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI BREVE PERIODO 2. Emergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare
All'interno degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, abitano circa 180mila persone, all’incirca la popolazione del Municipio IX. Nonostante ciò, molte persone sono ancora senza una casa, e la gestione delle politiche abitative soffre di molte criticità: • Sono 13.500 le persone in lista d'attesa, ma le assegnazioni sono bloccate a causa dell'inefficienza del Comune • Ulteriori 7.000 domande sono escluse dalla graduatoria, spesso per vizi formali dovuti alla complessità di compilazione delle domande. • Ad oggi non esiste una mappatura completa ed aggiornata dello stato di conservazione del patrimonio pubblico, così come non esiste un censimento riguardante le persone all’interno dei Centri di Assistenza Alloggiativa Temporanea (CAAT) o delle case popolari. Distribuire i fondi ai Municipi e progettare nuove soluzioni senza questo dati è impossibili. Le misure messe in campo fino ad oggi per il superamento dell'emergenza abitativa si sono dimostrate fallimentari. • Il Piano di superamento dei Centri di Assistenza Abitativa Temporanea (CAAT), iniziato nel 2013, non si è mai concluso: ad oggi ne rimangono 9 aperti. • L'erogazione del Buono Casa non funziona a causa della scarsa offerta di alloggi del mercato.
OSSERVATORIO CASA ROMA // ENRICO PUCCINI
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B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI BREVE PERIODO 2. Emergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare
Il patrimonio pubblico è gestito in parte dal Comune, in parte dalla Regione. • L’anomalia di questo sistema di gestione ha provocato, e continua a provocare, dei danni economici e incide su tutta l’attuale amministrazione del mondo Edilizia Residenziale Pubblica • Se si volesse avviare un qualsiasi provvedimento sugli alloggi popolari, andrebbe concordata una strategia con almeno 5 soggetti, ognuno con necessità e priorità • Al 2016, gli alloggi popolari occupati risultavano essere circa 10.000. Si stima che vengano occupati 1.300 alloggi in più l’anno. Nel complesso, il 13% degli alloggi popolari risultavano occupati abusivamente, con un picco nell’area del centro storico con il 22% degli alloggi occupati • Nonostante il problema endemico delle occupazioni, l’amministrazione capitolina ha smantellato la task force che si occupava degli sgomberi • Alta percentuale di morosità • L'amministrazione Raggi ha speso poco per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di abitazioni di edilizia pubblica e popolare: 2,43€ pro-capite contro i 16,70€ di Torino, i 27,95 € di Bologna e addirittura i 79 € di Milano. Infatti c’è un’urgente necessità di manutenzione del patrimonio VERSO UNA POLITICA DELLA CASA // ENRICO PUCCINI
Spesa pro capite 2017-2019 delle città a confronto 30€
20€
10€
0€ Torino
Bologna
Roma
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Proposte
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI BREVE PERIODO 2. Emergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare Riforma degli enti gestori
Per rendere più efficiente e facile la gestione del Patrimonio immobiliare complessivo, l’obiettivo è quello di accorpare il patrimonio immobiliare dell’ATER con quello del Comune di Roma. Il nostro piano prevede: • Creazione di un sistema integrato tra enti e amministrazione, con database condiviso di tutte le banche dati. Sarà così possibile verificare in tempi certi lo status di un alloggio a seguito di una segnalazione • Ricostituzione dell’Unità di Supporto delle Politiche Abitative. La task force era stata istituita dal Sindaco Marino e smantellata dall’ultima giunta capitolina, nonostante avesse ridotto, in un solo anno, del 70% le occupazioni abusive La riforma degli enti gestori, la razionalizzazione del settore e l’intensificarsi dei controlli consentirà anche di attenuare l’abusivismo che esiste oggi. OSSERVATORIO CASA ROMA // ENRICO PUCCINI
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Proposte
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI BREVE PERIODO 2. Emergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare Osservatorio sulle Politiche della Casa
Acquisizione di nuovi alloggi
Con il compito di mappare, monitorare lo stato di manutenzione e l’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico, da effettuare entro il 2022.
Tramite la messa a reddito del patrimonio disponibile di maggiore valore compreremo un numero importante di nuovi alloggi.
Ristrutturazione del patrimonio attuale
Chiusura dei CAAT
Operazioni di frazionamento e cohousing
Utilizzo della formula “affitto con riscatto”
Tramite i fondi del PNRR ci occuperemo della ristrutturazione dei condomini attuali. L’abbattimento delle barriere architettoniche e l’efficientamento energetico degli stessi verrà invece coperto dal super bonus 110%.
Puntiamo alla massima occupazione del patrimonio attuale. L’80% dei nuclei in graduatoria ai primi 1.500 posti sono composti da una persona mentre il 41% degli alloggi è di grandi dimensioni. Sviluppo dei progetti di cohousing o operazioni di frazionamento all’interno degli alloggi di grandi dimensioni non assegnabili.
L’assegnazione puntuale degli alloggi ricavati tramite le operazioni descritte nei punti precedenti consentirà di chiudere i 9 CAAT con un risparmio di 24 milioni l’anno.
Ove possibile, gli alloggi verranno assegnati con la formula “affitto con riscatto” (rent to buy). Questo, oltre a incentivare la cura dell’alloggio e a diminuire la morosità, permetterà di promuovere mobilità sociale.
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#CALENDASINDACO
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI BREVE PERIODO 2. Emergenza Abitativa Piani di Edilizia Economica e Popolare Espansione del Buono Casa L’attuazione del buono casa si è dimostrata fallimentare perché i proprietari hanno scarsa fiducia nei confronti della capacità del Comune di far fronte ai pagamenti. Per rendere il buono casa una misura di successo, istituiremo l’Agenzia sociale della casa che svolgerà il ruolo di interfaccia tra il mercato privato e l’amministrazione, nonché di garante dei processi.
1
Garanzie contrattuali • Riduzione della durata dei contratti a tre anni, con possibilità di rinnovo, a discrezione del proprietario • Creazione di un fondo di garanzia per coprire le spese di morosità • Assistenza legale gratuita in caso di morosità
2
Incentivi fiscali: • Deduzione sulle tasse comunali della casa. ICI, IMU e TASI possono essere diminuite per coloro che decidono di affidare il proprio immobile all'amministrazione comunale
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Segnalazioni per chi discrimina • Sistema di segnalazioni al Comune di situazioni in cui i proprietari rifiutano inquilini col buono casa e supporto ai titolari del buono per trovare opzioni alternative
Benefici per i proprietari
Benefici per gli inquilini
Inquilini con un reddito certo e sufficiente a pagare regolarmente il canone
Canoni di affitto più bassi di quelli di libero mercato
Fondo di garanzia a tutela del rischio di morosità Benefici fiscali e costi di gestione contenuti Snellimento delle procedure Assistenza e rimborso delle spese legali in caso di contenzioso per morosità
Equità e trasparenza nella gestione delle domande Assistenza nell’adempimento delle procedure
VERSO UNA POLITICA DELLA CASA // ENRICO PUCCINI
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#CALENDASINDACO
B. RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI
MEDIO PERIODO iattivare i Programmi di Recupero urbano
I PRU sono 11 programmi d’intervento nei quali è stato avviato un Programma urbanistico-edilizio per migliorare le condizioni di vita di oltre 440 mila cittadini romani che vivono nei quartieri della periferia a cavallo e all'esterno del GRA. Complessivamente gli 11 Programmi prevedono la realizzazione di 126 interventi privati da convenzionare e circa 350 opere pubbliche la cui attuazione è finanziata con fondi pubblici e privati. • Sbloccheremo immediatamente le iniziative che ad oggi risultano ferme a causa della totale mancanza di “gestione” dell’iter istruttorio. • Affronteremo i PRU che non procedono, verranno valutate le criticità che ne impediscono l'attuazione (problemi infrastrutturali, economici, normativi, ecc.) e quindi saranno considerate le azioni da intraprendere compresa l'ipotesi di riorganizzazione del Piano con il ricorso alla Rigenerazione Urbana. • PRU Magliana, • PRU Acilia-Dragona, • PRU Primavalle-Torrevecchia, • PRU Corviale, • PRU San Basilio, • PRU Fidene-Val Melaina, • PRU Tor Bella Monaca, • PRU Labaro-Prima Porta, • PRU Valle Aurelia, • PRU Laurentino, • PRU Palmarola Selva Candida.
#CALENDASINDACO
A. B.
TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTA’ RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI
C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO URBANO BREVE PERIODO
INDICE
Individuare i progetti strategici per il rilancio della città Applicare gli strumenti Rigenerazione Urbana La città policentrica
MEDIO PERIODO
Valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune Facilitare gli interventi di rigenerazione urbana Rendere la città più verde e sostenibile Il rand Roma Il Giubileo 2025
D. E.
REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE I MOSTRI URBANISTICI
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#CALENDASINDACO
C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO
1. Individuare i progetti strategici per il rilancio della città Il rilancio della città, a livello nazionale e internazionale, si deve basare su progetti di grande rilevanza capaci di anticipare la visione strategica e innescare processi di crescita di lungo respiro e competitività attrattiva. Occorre perciò lavorare, attraverso l'azione coordinata sviluppata dall'Assessorato alla Rigenerazione Urbana, su un numero limitato di progetti strategici che costituiscano il cuore del “piano di rilancio della città: • localizzati territorialmente; • concettualizzati sui valori socio-economici della città; • basati sulle linee di finanziamento del PNRR e le 6 missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura, turismo – rivoluzione verde e transizione ecologica – infrastrutture per una mobilità sostenibile – istruzione e ricerca –inclusione e coesione – salute; • capaci di dare nuova immagine alla città; • gestiti da uffici interdipartimentali di scopo coordinati direttamente dal Sindaco.
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#CALENDASINDACO
BREVE PERIODO 2. Applicare gli strumenti della rigenerazione urbana Roma è piena di opere incompiute, ferite che un’urbanizzazione disordinata e sovradimensionata ha inferto al territorio e di conseguenza al tessuto sociale che lo abita: scheletri abbandonati o aree industriali chiuse e mai convertite, ma anche progetti strategici all’interno dei centri storici, cantieri fermi da anni su cui sono state sprecate risorse che avrebbero dovuto rilanciare il tessuto creativo e produttivo della città. • L'Assessorato alla Rigenerazione Urbana, garantirà il recepimento, in modo chiaro e completo, delle linee guida della Legge Regionale 7/2017 in modo da semplificare e favorire la rigenerazione urbana.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO 2. Applicare gli strumenti della rigenerazione urbana
• Combinando trasformazione fisica, interventi immateriali, produzione di spazi e di beni per la collettività, attivazione di nuove forme di partnership e partecipazione, generazione di valori e beni comuni, non ci si limiterà solo a fare urbanistica ma “fare città”, trasformare il territorio per occuparsi di sicurezza, cultura, innovazione, welfare, educazione. Il tutto attraverso: ✓ iter più rapidi; ✓ un quadro normativo e pianificatorio chiaro e semplice; ✓ premialità edilizie; ✓ riduzione degli oneri urbanistici o possibilità di utilizzo più elastico dell’edificato ove si rispettino zonizzazioni e alti standard di qualità tecnica e ambientale. • Procedere all’eliminazione dei costi e alla semplificazione delle procedure per la demolizione e ricostruzione e per i cambi d’uso tra funzioni economiche - direzionale, produttivo, ricettivo e servizi privati – quando necessario a rigenerare edifici esistenti e se conforme alle zonizzazioni pianificate. • Dare avvio ad interventi mirati, anche di limitata rilevanza, ma che possano garantire la riqualificazione del territorio nei singoli Municipi ed attivare un "ciclo virtuoso" di rinascita.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO 3. La città policentrica
La pandemia in corso ci ha insegnato che la socialità e la rigenerazione urbana vanno ricostruite a partire da una nuova idea di vivere e di prossimità. La città deve essere pensata come un territorio da abitare che si estende dalla residenza al quartiere, alle diverse attività e servizi. Non è una questione che si può ridurre soltanto all’ecologia, poiché investe anche la sfera sociale, culturale ed economica: bisogna collegare su scala locale asili, scuole, centri di assistenza sociosanitaria, mercati rionali, stazioni del TPL su ferro, verde pubblico, cultura e anche opportunità di lavoro (sia quelle portate dalla ridistribuzione territoriale del lavoro online sia quelle prodotte dalla rivitalizzazione di attività artigianali e industriali tradizionali che ancora esistono nella città, e dalla loro integrazione con le emergenti esperienze dell’artigianato digitale).
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#CALENDASINDACO
C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO 3. La città policentrica
Tutto questo significa ripensare l’idea che abbiamo di città intesa come spazio abitabile fondato su un’idea di prossimità ibrida, dove la residenza privata si collega in modo continuo con lo spazio pubblico e con una molteplicità di attività e servizi. Una prossimità grazie a cui il vicinato è aperto sull’intera città e sul mondo ed in cui la quotidianità può essere coerente con i valori e le pratiche che la crisi ambientale e sociale richiedono di adottare. Pur di fronte a trasformazioni rilevanti degli stili di vita e della composizione sociale, la dimensione di quartiere ha ancora una notevole importanza nel determinare i punti di riferimento e il senso di appartenenza per gli abitanti. Per tale ragione, investire nella dimensione di quartiere significa, in termini positivi, intervenire per rendere ogni zona urbanistica una micro-città.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO 3. La città policentrica
MOBILITÀ DI QUARTIERE • Valorizzare la mobilità dolce di quartiere attraverso la creazione di percorsi dedicati facilitando l’interconnessione tra gli spazi pubblici e i nodi di scambio e trasformandoli in veri e propri hub intermodali. • Prevedere la realizzazione delle “strade scolastiche”, in cui verranno stabilite limitazioni alla circolazione stradale negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni, al fine di assicurare adeguate condizioni di sicurezza e accessibilità. • Migliorare l'utilizzo degli spazi pubblici attraverso l’urbanistica tattica, uno strumento immediato che permetterà di riconquistare lo spazio pubblico e rendere il quartiere, attraverso la funzionalità e la bellezza, uno spazio più vivo. SPAZI DI COWORKING Individuare in ogni quartiere un immobile pubblico, esistente o da ottenere all’interno dei processi di rigenerazione, da riusare e da destinare al lavoro condiviso di giovani o dei nuovi lavoratori smart. QUARTIERE IN ORARIO Introdurre un “Piano degli orari della Città” che sia in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e permetta di conciliare i tempi di lavoro e la gestione familiare. La conciliazione ha fondamentale importanza per l’educazione dei più piccoli e per la tenuta del tessuto economico e sociale.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO 3. La città policentrica
COMMERCIO Valorizzare i numerosi mercati rionali (circa 70) presenti sul territorio, con l’obiettivo di replicare il successo ottenuto dal Mercato di Testaccio, in cui gli storici banconi gastronomici si alternano agli spazi dedicati allo street food e alla consumazione. VERDE • Creare e affidare in concessione la gestione di chioschi anche per garantire un adeguato controllo delle aree verdi. • Rivitalizzare l’offerta degli spazi verdi di ville e parchi con iniziative sportive, culturali, ludiche, che favoriscano l’aggregazione di bambini, adolescenti e adulti.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
BREVE PERIODO 3. La città policentrica
SPORT Recuperare e valorizzare oltre che aumentare il numero degli spazi sportivi comunali da condividere con i privati attraverso l'incentivazione dello strumento del Project Financing, in modo da sviluppare un diffuso sistema di playground aperto a tutti, installato nelle aree verdi, in grado di assicurare una dotazione attrezzistica adeguata e capillare sul territorio. STREET ART Promuovere la realizzazione di opere di street art con progetti temporanei e continuativi, pubblici e privati, che riqualifichino luoghi non adeguatamente valorizzati e trasformino i quartieri in veri e propri musei a cielo aperto.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
MEDIO PERIODO 1. Valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune
Il patrimonio immobiliare del Comune è pari a 59.000 beni inventariati con un valore pari a 5,9 € miliardi. Fonte: Comune di Roma
Con atto deliberativo saranno definiti gli strumenti ed i tempi con cui realizzare una completa ricognizione di tutto il patrimonio comprese le modalità del suo utilizzo (gestione diretta, gestione società in house, concessione, convenzione, locazione, comodato d'uso, affidamento, custodia, diritto di superficie, progetto di finanza, valorizzazione e dismissione) e la relativa regolamentazione per sviluppare economie e servizi legati alle attività socio culturali, al verde, allo sport e all'agricoltura in modo da implementare la fruizione della città pubblica Saranno previste, per l'utilizzo del patrimonio, almeno tre macro aree di intervento: 1) Adeguamento, rinnovo, riqualificazione ed incremento degli immobili a destinazione residenziale pubblica. 2) Razionalizzazione e riordino del patrimonio ad uso istituzionale. 3) Individuazione di aree e di immobili attorno a cui promuovere ambiti di rigenerazione urbana. • Per gli immobili strategici sarà necessario avviare delle interlocuzioni con gli operatori privati e/o pubblici (es.: Invimit) per veicolare gli immobili in strutture di investimento (es. fondi gestiti da organismi di investimento collettivo del risparmio) e valorizzarli.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
MEDIO PERIODO 2. Facilitare gli interventi di rigenerazione urbana
Vogliamo introdurre sconti e agevolazioni per chi interviene negli ambiti di rigenerazione Urbana e/o con obiettivi di riqualificazione incentrati su sostenibilità e decarbonizzazione. •
Gli operatori che interverranno negli ambiti di rigenerazione urbana (ambiti industriali e/o produttivi da riconvertire), potranno godere della riduzione del 50% delle monetizzazioni per il cambio di destinazione d’uso. In questo modo si incentiverà il recupero dei vuoti urbani di tipo industriale.
•
Tutti gli edifici di nuova edificazione, a partire dal 2023 (così come per gli edifici pubblici), dovranno essere carbon neutral, in anticipo con gli impegni di C40 per il 2030. Si potranno, inoltre, prevedere incentivi per chi si prefigge di convertire immobili produttivi in residenze di elevata classe energetica e con certificazione di sostenibilità (LEED, BREEAM o equivalenti).
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
MEDIO PERIODO 3. Rendere la città più verde e sostenibile
• Creare un programma di disponibilità negli spazi pubblici di affitto e utilizzo per orti urbani e colture idroponiche, accorciando la filiera alimentare e la distribuzione sostenibile • Sul modello di Parigi, introdurre il permesso di vegetalizzazione per: - promuovere la piantagione di alberi, l’allestimento di pavimentazioni erbose, la parziale vegetalizzazione dei marciapiedi e la creazione di pareti verdi rampicanti; - potenziare l’agricoltura urbana e peri-urbana; - promuovere la trasformazione di corti e cortili condominiali, giardini privati e vuoti urbani in oasi verdi; - aumentare le superfici dei tetti verdi. In questo modo consentiremo ai cittadini di vivere una città biodiversa e resiliente dal punto di vista climatico.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
MEDIO PERIODO 4. Il rand R
Occorre ricostruire l’immagine e un “brand” di Roma puntando sulle sue specificità storiche, economiche, culturali e formative. L’obiettivo non è quello di ridursi in una mera operazione di marketing ma mira a creare delle condizioni di benessere attraverso la costruzione della città. • Ricostruire una visione identitaria della città e del suo futuro è un processo lungo e laborioso, ma che deve necessariamente essere affrontato. La visione complessiva del programma dovrà essere necessariamente condivisa in forme più ampie per creare credibilità e immedesimazione da parte della comunità urbana. • Si procederà all’identificazione di una strategia comune con la popolazione che possa identificare l’azione di rinascita e riqualificazione, creando anche quelle strutture che oggi sono carenti nella città di Roma.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
MEDIO PERIODO 5. Il Giubileo 2025
In previsione del prossimo Giubileo, Roma dovrà farsi trovare preparata perché sarà il primo ritorno alla ribalta internazionale delle città dopo anni di totale opacità e dopo la pandemia del COVID-19: • Attivarsi fin da subito mediante un'Agenzia speciale finalizzata alla sua organizzazione, individuando soluzioni, proposte e progetti, in modo da “massimizzare” i benefici che l’evento potrà garantire a Roma. • Occorrerà individuare con il Governo gli interventi necessari all’organizzazione del Giubileo 2025, un lavoro triennale (2021-2024) necessario per preparare la città di Roma all’afflusso di turisti e pellegrini che – scenari post-Covid permettendo, ovviamente – si paleserà fra cinque anni. • Avviare la procedura per la delega di fondi e competenze regionali in favore del Comune, come già previsto dalla Legge Regionale 30/1998. • Formalizzare nuovi strumenti legislativi per la Città: Roma Città-Regione, la Città policentrica, ecc.
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C. PROGRAMMARE LO SVILUPPO
MEDIO PERIODO . Edilizia residenziale
Attualmente all'interno degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, abitano circa 180mila persone, all’incirca la popolazione del Municipio IX. Nonostante ciò, molte persone sono ancora senza una casa e la gestione delle politiche abitative soffre di molte criticità: • 13.500 le persone in lista d'attesa, ma le assegnazioni sono bloccate a causa dell'inefficienza del Comune; • 7.000 domande sono escluse dalla graduatoria, spesso per vizi formali dovuti alla complessità delle domande. Ad oggi non esiste una mappatura completa ed aggiornata dello stato di conservazione del patrimonio pubblico, così come non esiste un censimento riguardante le persone all’interno dei Centri di Assistenza Alloggiativa Temporanea (CAAT) o delle case popolari. Questi dati sono indispensabili per progettare le soluzioni migliori da adottare; • Le misure adottate fino ad oggi per il superamento dell'emergenza abitativa si sono dimostrate fallimentari; • Il Piano di superamento dei CAAT, iniziato nel 2013, non si è mai concluso: ad oggi ne rimangono 9 aperti; • L'erogazione del Buono Casa non funziona a causa della scarsa offerta di alloggi del mercato.
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TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTA’ RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI PROGRAMMARE LO SVILUPPO
INDICE
REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE BREVE PERIODO 1. Approvare il Regolamento Edilizio Tipo 2. Ripensare i PRINT MEDIO PERIODO 1. Introdurre una nuova pianificazione urbanistica generale 2. Superare la Carta della Qualità 3. Avviare un nuovo piano della mobilità cittadina
E.
I MOSTRI URBANISTICI
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#CALENDASINDACO
. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE BREVE PERIODO 1. Approvare il Regolamento Edilizio Tipo
Il Regolamento edilizio di Roma è datato e deve essere aggiornato: è stato approvato nel 1997, ma è composto principalmente da disposizioni del 1934. Per ovviare ad un’eccessiva frammentazione regolatoria, nel 2016 Governo, Regioni e Comuni hanno trovato l’intesa per l’adozione del Regolamento Edilizio Tipo (RET): un regolamento unico dove ogni Comune ha la possibilità di conformare il testo base secondo le proprie specificità e regolare l’attività di costruzione sul proprio territorio. Con Delibera n. 243 di 2017 la Regione Lazio ha approvato l’adozione del RET. Tutti i Comuni avrebbero dovuto recepire il Regolamento entro 180 giorni ma con Delibera n. 896 del 2019 la Regione ha sospeso il termine dell’adozione del Regolamento da parte dei Comuni, in piena pacificazione politica tra Comune e Regione. A più di un anno e mezzo di distanza, il Regolamento Edilizio Tipo della Regione Lazio non è stato ancora adottato. • Aprire un tavolo con i tecnici del Dipartimento PAU e gli Ordini Professionali in modo da studiare le modalità migliori per “calare” il RET regionale nella realtà romana, scongiurando così cambiamenti traumatici che rischierebbero di bloccare grande parte dei progetti esistenti. • Avviare le procedure formali per l’adozione del Regolamento Edilizio Tipo del Comune di Roma.
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#CALENDASINDACO
. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE BREVE PERIODO 2. Ripensare i PRINT I Programmi Integrati sono stati uno degli strumenti di maggiore successo in molti comuni italiani grazie alla possibilità di reperire risorse private per la riqualificazione delle aree urbane. Il PRG di Roma ha introdotto alcune rigidità, limitandone fortemente i benefici, legittimando porzioni di territorio in stato di degrado:
• Il Contributo Straordinario fissato al 66% della differenza tra valore iniziale e finale delle aree (a livello nazionale è il 50%) ha allontanato gli investimenti privati; • Un approccio del tutto pubblico all’attuazione dei Print che inibisce di fatto gli interventi di iniziativa privata, esattamente al contrario di quanto di fatto auspicava la norma; • Gli ampi perimetri individuati dal PRG non sono gestiti efficacemente dall’Amministrazione che non ha risorse e strumenti per gestire progetti complessi dovendo seguire le rigidi Norme Tecniche del PRG.
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#CALENDASINDACO
. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE BREVE PERIODO 2. Ripensare i PRINT • Si dovranno rivalutare i perimetri individuati dal PRG, valutando il reale valore strategico, e rivedendoli, sia come interventi urbanistico-edilizi, sia alla luce della Legge sulla “Rigenerazione Urbana”. Bisogna trasformarli in strumenti per riqualificare il contesto urbano in situazione di criticità e degrado, applicando i principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Tutto ciò può però avvenire solo modificando le modalità di attuazione, semplificando le procedure, come in parte è stato già previsto dalla Delibera di Giunta Capitolina n. 192/2014, in modo da eliminare definitivamente le incongruenze tra NTA e PRG vigente, ed inoltre, ridefinendo le modalità di formazione del “contributo straordinario” tramite incentivi.
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#CALENDASINDACO
. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO Il Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma, adottato nel 2003 e approvato nel 2008 ha cercato di controllare l’espansione della città ipotizzando un “modello” che non ha avuto attuazione e che, a oltre 15 anni dalla sua elaborazione, non è più attuale e in grado di gestire la città. L’ultimo Piano di Governo del Territorio di Milano è stato approvato a fine 2019. • La città necessita di strumenti di pianificazione nuovi volti allo sviluppo, al riuso ed alla rigenerazione e non certo all’espansione.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE • Le norme tecniche di attuazione (NTA) del PRG - quelle norme che dispongono prescrizioni e limiti quantitativi dei parametri edifi catori (diritti edificatori, superfici, altezze massime, destinazioni d’uso ammissibili, distanze tra costruzioni, ecc.) - sono obsolete, macchinose e basate su un’idea di città e su tipologie edilizie risalenti agli anni 80 e 90. Non a caso, a Roma le NTA si compongono di 130 pagine, mentre a Milano, che ha un Piano di nuova concezione, le NTA si compongono di 53 pagine. • I progetti strategici per la quasi totalità non sono stati avviati e, dopo 13 anni, possono considerarsi superati. Inoltre è da considerare che i cosiddetti vincoli preordinati all'esproprio, ovvero quei vincoli che permettono di realizzare i servizi pubblici, sono decaduti nel 2018, e pertanto, il Comune è nell'impossibilità di realizzare tali servizi, in quanto non è più autorizzato a procedere con l'esproprio delle aree necessarie. Pertanto, ci troviamo nella condizione di una città che garantisce l'iniziativa privata, ma non quella pubblica, con danni facilmente immaginabili.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 1. In meno di 10 anni le nostre città sono state sconvolte da una crisi finanziaria, una crisi climatica, una crisi sociale, una crisi sanitaria, shock traumatici, repentini, imprevedibili. La sopravvivenza delle città, grandi, piccole, dense o diffuse, sarà possibile solo se dimostreranno la capacità di adattarsi ai cambiamenti. La sfida non sarà trovare la “città ideale”, ma si esprimerà nella loro capacità di rigenerarsi con soluzioni semplici, da attuare in poche settimane. Anche qui, serve un approccio positivo e propositivo. Meno legato alle regole e ai divieti.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 1. L’orizzonte di medio-lungo periodo deve necessariamente essere quello di approvare, compatibilmente con le norme nazionali, in un tempo accettabile, un nuovo Piano di Governo del Territorio, che superi l’attuale PRG. Il piano dovrà essere la piattaforma programmatica e gestionale delle grandi trasformazioni di una città che guarda sia oltre i propri confini, nel rapporto con la città metropolitana, sia al suo interno con una visione contemporanea di rigenerazione dei tessuti urbani esistenti. Si devono, di conseguenza, semplificare anche gli strumenti attuativi del piano, tagliando tutte le previsioni regolatorie non strettamente inserite nel piano e nelle norme di attuazione, evitando una confusa e complessa proliferazione di fonti regolatorie e riconducendo gli interventi sul territorio a pochi schemi di pianificazione attuativa, pubblica, privata o pubblico/privata, eliminando le troppe fattispecie di attuazione diversificata che sono sorte negli ultimi decenni.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 1. Il nuovo PGT dovrà essere capace di adattarsi rapidamente alle necessità della città, mantenendo una struttura e degli strumenti agili, aggiornabili e modificabili in tempi brevi, con l’obiettivo di cura, miglioria e innovazione della città, basata su alcuni elementi essenziali quali, ad esempio: • densificazione della città e tutela dell’agro, escludendo ulteriore consumo di suolo; • recupero e rifunzionalizzazione degli edifici o delle aree abbandonate introducendo incentivi (procedurali - economici) per gli edifici privati in modo da stimolare l'iniziativa; • continuo monitoraggio delle trasformazioni urbanistiche in modo da garantire un adeguamento costante della pianificazione; • nuova zonizzazione, che assicuri un ordine delle funzioni urbane; • ricorso al registro delle cessioni dei diritti edificatori; • ricorso a strumenti di perequazione urbanistica; • sviluppo prioritario della città in zone servite dai trasporti pubblici di massa.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 2. la Carta della Qualità L’attuale Carta della Qualità moltiplica le fonti regolatorie dell’urbanistica romana, introducendo, molto spesso, norme in contrasto con le NTA del Piano Regolatore. Ciò in quanto fa ancora riferimento ad articoli del PRG adottato (assenti in quello approvato), adempimento che si sarebbe dovuto effettuare, secondo le norme, ogni due anni, causando di conseguenza, iter approvativi eccessivamente lunghi e articolati, che spesso si concludono con soluzioni in netto contrasto con le norme del PRG, con la conseguenza di creare numerose incertezze e quindi bloccare il rinnovamento della città e spesso molte operazioni di investimento. Per questo, la Carta della Qualità, non sarà più un elaborato a sé stante, ma le sue indicazioni e prescrizioni saranno parte integrante delle previsioni normative generali del PGT, in modo da avere un'unico quadro normativo a cui riferirsi e quindi certezze sia sugli iter amministrativi che sulle possibilità d'intervento.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 3. Avviare un nuovo piano della mobilità cittadina Per diversi decenni gli investimenti in mobilità e trasporti si sono basati sul concetto di 'predict and provide' ovvero pianificare le infrastrutture assumendo un costante aumento di domanda perlopiù motorizzata. Questo processo ha prodotto infrastrutture oggi obsolete e non adeguate a soddisfare una nuova riconfigurazione delle necessità di chi vive la Città Metropolitana, necessità fatta di spazi pubblici e servizi di qualità e prossimità, supportata da una offerta di mobilità mirata a diminuire la dipendenza da veicoli privati e favorire la mobilità attiva. In questo quadro, l’idea di riconfigurare la mobilità partendo da modelli virtuosi, integrata con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e il nuovo Piano di Governo del Territorio per riconfigurare le infrastrutture esistenti su scala metropolitana e di quartiere verso un nuovo percorso di sviluppo sostenibile.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 3. Avviare un nuovo piano della mobilità cittadina È necessario riportare la pianificazione dei trasporti allo stesso livello di quella urbanistica poiché è impossibile pensare ad un modello di città slegato dalla mobilità. Per questo occorrerà: • Modificare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) per colmare le profonde lacune presenti nel piano adottato nel 2019 che ha completamente dimenticato alcuni assi della mobilità strategici; • Elaborare un nuovo Piano Generale del Traffico (PGTU) che sia strettamente correlato alle scelte urbanistiche e che inglobi anche le previsioni del PUMS.
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. REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE MEDIO PERIODO 3. Avviare un nuovo piano della mobilità cittadina - Dal punto di vista della realizzazione delle infrastrutture di breve periodo: • Realizzare almeno 7 nuove linee tranviarie; • In previsione dell’apertura del nodo di Colosseo, migliorare l’intermodalità della Linea C, grazie all’apertura della stazione ferroviaria di Pigneto e del nodo di scambio di San Giovanni tra linea A e linea C; • Acquisire la gestione diretta delle ferrovie ex concesse Roma-Lido e Roma-Nord; • Creare nuovi nodi di scambio (es.: Libia-Nomentana, Tuscolana-Ponte Lungo); • Riscrivere il Piano Urbano Parcheggi per aggiornarlo alle sopraggiunte esigenze di mobilità; • Proteggere le corsie preferenziali con separazioni fisiche e con telecamere; - Nel lungo periodo il nostro obiettivo è quello di: • Prolungare le attuali linee metropolitane almeno fino al GRA per creare nodi di scambio gomma-ferro e parcheggi dedicati ai pendolari; • Attestare la Linea C a Giustiniana; • Realizzare la Linea D da Talenti all’Eur; • Integrare la Roma-Lido con la linea B trasformandola in Linea E; • Chiudere l’anello ferroviario e costruire nuovi stazioni lungo le attuali Ferrovie Laziali (es.: Zama, Massimina).
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INDICE
TORNARE A GESTIRE LO SVILUPPO DELLA CITTÀ RIATTIVARE I PROGETTI ORDINARI PROGRAMMARE LO SVILUPPO REALIZZARE UNA PIANIFICAZIONE SNELLA ED EFFICACE
I MOSTRI URBANISTICI
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E. I MOSTRI URBANISTICI
ALCUNI ESEMPI
Roma è, oggi, piena di opere incompiute, ferite da un’urbanizzazione disordinata e sovradimensionata che ha inflitto al territorio, e di conseguenza al tessuto sociale che lo abita, aree industriali chiuse e mai convertite, parcheggi mai terminati, case bombardate durante la II Guerra Mondiale, ma anche progetti strategici all’interno di centri storici e cantieri fermi da anni su cui sono state sprecate risorse che avrebbero dovuto rilanciare il tessuto creativo e produttivo della città. È necessario ripensare le opere incompiute combinando: • trasformazione fisica • interventi immateriali • produzione di spazi e di beni per la collettività • attivazione di nuove forme di partnership • partecipazione e generazione di valori e beni comuni Non vogliamo limitarci a fare urbanistica, vogliamo trasformare il territorio per occuparci di sicurezza, cultura, innovazione, welfare, educazione.
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Ex deposito Vittoria Piazza Bainsizza
Proprietà Comune di Roma Destinazione Ex deposito
MUNICIPIO
I
L’area si trova nel quartiere Prati - Delle Vittorie, nel quadrilatero compreso tra Via Carso, Viale Angelico, Via Monte Nero e Via Monte Santo. Il deposito è nato alla fine degli anni 20, e per molti decenni ha ospitato una grande officina, un lavaggio per i mezzi, un parcheggio coperto e diversi servizi per i dipendenti. Da oltre 20 anni l'impianto è stato dismesso e nel 2008 il PRG ne ha previsto la dismissione e riconversione funzionale. Negli anni, sono stati avanzati progetti che prevedevano abitazioni private, negozi, parcheggi e un centro polifunzionale a servizio del quartiere. Gli abitanti si sono fortemente opposti e hanno presentato un piano alternativo: un giardino alberato, luoghi per attività sportive, sale per attività teatrali e culturali, spazi artigianali e commerciali. Il progetto, però, non è mai stato finanziato. Nel settembre 2016 la Soprintendenza delle Belle Arti ha posto un vincolo sull’edificio Vittoria. Nel gennaio 2017 viene approvata una Memoria di Giunta che prevede l’alienazione dell’immobile, privilegiando la vocazione ai servizi pubblici urbani. Il Comune ha dichiarato di voler riacquisire l’area per ripristinare il deposito tranviario, ciononostante sono già due le aste rimaste deserte per cui il Comune non ha presentato alcune offerta.
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Stadio Flaminio Viale dello Stadio Flaminio
Proprietà Comune di Roma Destinazione Impianto sportivo
MUNICIPIO
II
Lo Stadio Flaminio, progettato dagli architetti Antonio e Pierluigi Nervi, è stato realizzato tra il 1957 e il 1958. Inizialmente destinato a ospitare gli incontri del torneo olimpico di calcio del 1960, dagli anni settanta è stato utilizzato dalla Nazionale Italiana di Rugby, dalla Rugby Roma e occasionalmente da Roma e Lazio.
Z
Dal 2011 l'impianto è vuoto e non più utilizzato. Dopo diversi anni di abbandono, oggi versa in uno stato di grave degrado, determinato dall'invecchiamento dei materiali e degli impianti. L'infrastruttura, inoltre, presenta delle irregolarità edilizie e delle carenze documentali che il Comune di Roma non ha mai sanato, impedendo la riqualificazione dell’area. Il Comune, nonostante i proclami, non ha mai avviato un vero confronto con gli operatori pubblici e/o privati per riqualificare lo Stadio.
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Ex Scuola Parini Piazza Capri
Proprietà Istituto Comprensivo Destinazione Scuola
MUNICIPIO
III
L'edificio si trova a Piazza Capri, tra Viale Tirreno e Viale Pantelleria, nella zona urbanistica di Conca d’Oro. È stato costruito nel corso degli anni ’60 e ha ospitato un'importante Scuola Statale Primaria. La Scuola non è più attiva dal 2005: è stata definitivamente chiusa nel 2008 ed è ancora oggi in stato di abbandono. Dopo alcuni interventi di urgenza per il consolidamento e la messa in sicurezza, era stato previsto un intervento di poco più di un 1 milione di € per il ripristino dell’uso scolastico, il quale è rimasto sulla carta. Il Municipio, nel 2019, aveva ipotizzato la realizzazione di un polo per i servizi dedicati agli anziani, creando un sistema integrato con la ASL e riuscendo anche a trovare gli stanziamenti necessari per portare avanti il progetto dalla Regione Lazio. Il voto contrario dell’Istituto Comprensivo alla cessione dello stabile, però, ha bloccato tutto. L’edificio resta dunque in disuso e a rischio di occupazione abusive, come già successo più volte nel corso degli ultimi anni.
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Ex Penicillina Via Tiburtina
Proprietà Comune di Roma Destinazione Ex complesso industriale
MUNICIPIO
IV
Il complesso industriale è situato nel quartiere Ponte Mammolo, più precisamente in Via Tiburtina. È stato inaugurato nel 1950 e ha ospitato per oltre cinquanta anni la produzione farmaceutica dell'antibiotico Penicillina. La fabbrica è stata abbandonata nel 2006 quando la produzione di penicillina si trasferì a Pomezia. Attualmente, visto che l’Amministrazione Capitolina non ha approvato alcuna proposta di variante, della struttura rimane soltanto uno scheletro in cemento armato. Con i lavori di ampliamento di Via Tiburtina si sono manifestati numerosi casi di accesso alla struttura di persone senza fissa dimora, le quali vivevano nello scheletro in condizioni igieniche e sanitarie assolutamente indecorose. Il sito è stato definitivamente sgomberato nel dicembre 2018, resta abbandonato e necessita di una bonifica approfondita.
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Parco delle Energie Via Michelotti
Proprietà Comune di Roma Destinazione Ex complesso industriale
MUNICIPIO
V
Il Parco delle Energie è un parco pubblico nel quartiere Pigneto-Prenestino, compreso tra Via Prenestina, Via di Portonaccio, il tracciato ferroviario e l’area dell’ex fabbrica SNIA Viscosa. L’area si estende per complessivi 14 ettari (fabbrica compresa), di cui 6,5 pubblici (Parco delle Energie). Il parco è stato inaugurato nel 1997 e le ultime aree sono state espropriate e rese pubbliche nel 2000. All’interno del Parco c’è l’unico lago naturale di Roma, fuoriuscito dalla falda sotterranea durante i lavori per la costruzione di un centro commerciale nei primi anni 90. L’estensione del lago (profondo fino a 9 metri) è di circa 10.000 metri quadrati e le sue acque sono pulite e balneabili. In questi ultimi anni i comitati di quartiere hanno avviato l’iter per l’istituzione del Monumento Naturale per l’intera area dove si sono sempre di più attivati i cittadini per preservare gli spazi verdi. Recentemente l’assessore all’urbanistica ha dichiarato “Stiamo procedendo con la definizione di un progetto per l’uso pubblico dell’area, come condizione preliminare per arrivare all’esproprio” anche se ad oggi ancora non ci sono aggiornamenti in tal senso.
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Città dello Sport
Proprietà Comune di Roma Destinazione Complesso sportivo
MUNICIPIO
VI
La “Città dello Sport”, conosciuta da tutti come la “Vela di Calatrava”, è stata parzialmente costruita nella zona di Tor Vergata, inizialmente concepita per ospitare i Mondiali di Nuoto del 2009. Doveva contenere al suo interno due palazzetti a forma di ventaglio destinati uno al basket e alla pallavolo e l’altro al nuoto. I lavori sono iniziati nel 2005, ma nel 2008 è stato deciso lo spostamento dei Mondiali nelle strutture già esistenti del Foro Italico a causa del protrarsi dei cantieri e dei costi sempre più esosi. Lo stop definitivo al progetto è avvenuto nel 2009. Ad oggi, rispetto al progetto iniziale, è stato edificato solo il 40% della struttura. Fino al 2014, sono stati numerosi i tentativi di recupero – cambiandone la destinazione d’uso – ed è stata grande la quantità di denaro spesa per mantenerla in piedi. Attualmente, i suoi 203 archi e gli incastri metallici si limitano, a volte, a fare da sfondo a set cinematografici.
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Metronio
Via Magna Grecia
Proprietà Comune di Roma Destinazione Mercato e Parcheggio
MUNICIPIO
VII
Il Metronio è una struttura polivalente costruita nel 1956-57 tra Via Magna Grecia, Via Amiterno e Via Veio, nel pieno del quartiere San Giovanni (Appio-Latino). Di forma triangolare, la struttura ospita prevalentemente il mercato al piano terra e un parcheggio, ormai chiuso, in grado di ospitare circa 300 auto. A causa della mancata manutenzione, la struttura negli anni si è notevolmente ammalorata. A fine 2020, il Municipio VII ha approvato il progetto definitivo per la riqualificazione, il quale prevede: roof garden, laboratori culinari, tavolini, wi-fi e un’area per eventi. Costo dell’intervento: 12 milioni non ancora accordati dal Comune. Nei primi mesi del 2021, gli operatori del mercato sono stati spostati temporaneamente per l’inizio dei lavori di ammodernamento alla normativa antincendio.
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Ex Mercati Generali Via Ostiense
Proprietà Comune di Roma Destinazione Ex mercato
MUNICIPIO
VIII
L'area degli ex Mercati Generali, che è situata tra Circonvallazione Ostiense e Via Francesco Negri, include circa 85mila m² con 12 edifici storici. Il complesso nasce nel 1921 quando, per la prima volta a Roma, i diversi mercati furono raggruppati in un unico comprensorio. I Mercati Generali si sono trasferiti a Guidonia nel 2002. L’Amministrazione di allora aveva deciso di realizzare la così detta “Città dei Giovani”, stipulando una convenzione di 60 anni che però, ad oggi, alla luce di continui cambi di progetto, non ha ancora portato all’apertura di nessun cantiere: - La Giunta Alemanno ha stravolto il progetto raddoppiando il centro commerciale, riducendo il verde e cancellando l’auditorium. Questo ha provocato il ritiro della firma dell’autore dal progetto (Rem Koolhaas). - La Giunta Marino ha approvato un altro progetto, più vicino a quello iniziale. - La Giunta Raggi ha annunciato una nuova variante senza tuttavia aprire alcun cantiere. Attualmente l’area è occupata da persone senza fissa dimora, le quali sono periodicamente sgomberate.
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Città del Rugby Via Augusto Renzini
Proprietà Comune di Roma Destinazione Impianto sportivo
MUNICIPIO
IX
La Città del Rugby situata in Via Augusto Renzini, nel cuore del quartiere Spinaceto, doveva diventare il principale polo rugbistico della Capitale. Nel 2004, poco dopo il fallimento della “Rugby Roma”, il Comune ha inserito l’area nel programma dei Punti Verde Qualità. Ha poi emesso un bando da 33 milioni per la sua realizzazione che è stato vinto, nel 2012, da una piccola società sportiva (Iceland 90). ll progetto prevedeva un campo da rugby, tre piscine, un centro benessere con sauna, un enorme parcheggio sotterraneo, dei negozi, una ludoteca, e un centro congressi. Il Comune ha concesso l’area, la società ha dovuto costruire a sue spese e con i soldi guadagnati ha dovuto versare un canone al Comune per più di trent'anni. I 33 milioni le arrivarono da una fideiussione che il Comune stipulò con le banche. Il progetto venne realizzato interamente (salvo il campo di rugby), ma la società, oberata dai debiti, fallì nel settembre del 2015 cedendo i suoi debiti al Comune. L’infrastruttura è stata per anni completamente abbandonata, depredata di tutto ciò che poteva essere portato via ed occupata da cittadini stranieri che oggi non permettono l’accesso neppure alla Polizia.
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Idroscalo
Via dell’Idroscalo
Proprietà Comune di Roma Destinazione Residenziale
MUNICIPIO
X
L’idroscalo è situato lungo la foce del Tevere a Ostia. Nasce nel 1926 come impianto per l'ammaraggio e il decollo di idrovolanti e aerei anfibi. Sin dagli anni '60 l'area è stata oggetto dell'insediamento di alcune decine di famiglie romane, che vi hanno trovato una zona balneare in cui soggiornare durante l'estate, riabilitando vecchie costruzioni dell'ex Idroscalo o costruendo abitazioni sui terreni demaniali. Presto, però, con l'aumento dei prezzi del mercato immobiliare, e soprattutto con l'arrivo di numerosi lavoratori immigrati dall'est Europa, a questa prima ondata di abitanti stagionali se ne aggiunsero altre più stanziali, fino a conformare un intero quartiere abusivo sulla foce del Tevere, in cui risiedono attualmente tra le 350 e le 500 famiglie. L’area è soggetta a rischio idrogeologico. Basti pensare che nel dicembre del 2020 il mare in burrasca ha superato la scogliera messa a protezione dell’Idroscalo, allagando molte strade e abitazioni dell’area.
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Ex Mira Lanza Via Tirone
Proprietà Comune di Roma Destinazione Industriale
MUNICIPIO
XI
L’area si trova nella zona Ostiense-Marconi, parte della vecchia città industriale che comprende una serie di stabilimenti dismessi (Italgas, Mira Lanza, Gazometro, Centrale Montemartini, mattatoio, ex mercati generali). Il complesso si compone di un primo edificio industriale per la lavorazione degli scarti del Mattatoio, gli edifici “Livoli” e ”Fore”. All'interno dell'area c'è un corpo di fabbrica in parte crollato a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel 1952 cessa definitivamente l’attività e la proprietà negli anni viene trasferita al Comune di Roma. Da allora gran parte del complesso, una superficie totale di oltre 40 mila m² con un parco pubblico di circa 15 m², giace in una condizione di incuria e indifferenza. Rimane solo uno scheletro dello storico edificio, mai riqualificato se non in parte con il Teatro India. Nel febbraio 2021 l’Assemblea Capitolina ha approvato una delibera di variante urbanistica al Piano Regolatore all’interno della partecipazione al bando internazionale "Reinventing cities” per cui si attende l’esito finale.
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Residence Bravetta Via Bravetta
Proprietà Privata Destinazione Residenziale
MUNICIPIO
XII
L'area si trova nella zona del Buon Pastore Valle dei Casali, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, dove vengono edificate 5 palazzine da 7 piani. Dal 1982 è destinato come struttura temporanea per chi è in attesa di una casa popolare. Nel 1985 il proprietario (gruppo Mezzaroma) vende l’immobile all’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici che lo dà in gestione ad una società dello stesso Mezzaroma – che affitterà gli alloggi al Comune. Con il passare degli anni ai richiedenti viene assegnata una casa e il complesso diventa oggetto di occupazioni abusive da parte di comunità in competizione tra loro. Nel 2004 viene concesso il cambio di destinazione d’uso della struttura da non residenziale a residenziale. Nel 2005 avviene uno sgombero che però fallisce a causa di una rivolta della comunità senegalese. Nel 2006 viene ordinato lo sgombero successivamente al ritrovamento dei corpi senza vita di due immigrati. Nell’agosto del 2007 viene concluso lo sgombero a cui segue lo spoglio delle mura esterne per scongiurare ulteriori occupazioni. Ad oggi il proprietario è in attesa del rilascio del permesso di costruire per la ripresa dei lavori.
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Cantiere San Pietro Via del Crocifisso
Proprietà Privata Destinazione Mista
MUNICIPIO
XIII
L'area di oltre 12 mila m², accanto alla Stazione Ferroviaria di San Pietro e lungo via del Crocifisso, prevedeva la realizzazione di un complesso alberghiero di lusso con servizi pubblici, privati, attività commerciali e relativi parcheggi. Nel 2001 viene firmata la convenzione con la Roma 2000 spa (gruppo FS), nel 2003 subentra la EURO srl e nel 2005 viene approvata una variante (con proroga). Dopo anni di continui rinvii, la EURO srl nel novembre 2015 ottiene un’ulteriore proroga. Il 15 dicembre 2017 si chiude favorevolmente la Conferenza dei Servizi nonostante la messa in liquidazione della società. Nel 2019 alcuni comitati di quartiere inviano una diffida formale al Comune intimando di provvedere quanto prima: • all’escussione delle fideiussioni a garanzia della realizzazione delle opere pubbliche; • alla dichiarazione di definitiva decadenza della Convenzione. Su ricorso della Euro srl in liquidazione, il Tar ha nominato nel febbraio 2021 il commissario ad ACTA che con deliberazione del 9 luglio ha concesso un'ulteriore proroga di 60 mesi per la realizzazione del progetto.
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Clinica di Valle Fiorita Via di Torrevecchia
Proprietà Comune di Roma Destinazione Ospedaliera
MUNICIPIO
XIV
La ex Clinica Valle Fiorita, presidio dell’Ospedale S. Filippo Neri, si trova in via di Torrevecchia nel pieno del quartiere Primavalle. Chiusa nel 2011, è stata occupata nel dicembre 2012 in occasione della campagna dei movimenti «contro sfratti e povertà» (cd. Tsunami Tour). Nello stesso anno la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per questa vicenda ordinando di dare esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale nel 2013 e mai eseguito dalla Prefettura. La situazione tuttavia è ancora ferma.
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Palazzetto di Cesano Via Giovanna Palatucci
Proprietà Comune di Roma Destinazione Impianto sportivo
MUNICIPIO
XV
Lo scheletro dell’impianto dovrebbe ospitare 600 spettatori, campi da calcio, basket e pallavolo, uffici e relativi parcheggi. Il progetto dell’impianto pubblico è stato approvato nel 2001, ma i cantieri sono stati avviati solo nel 2009. Nel 2015 la Giunta Marino stanzia 1.7 milioni di euro per l’avvio della seconda fase dei lavori con l’obiettivo di recuperare lo scheletro in stato di deterioramento e la conclusione definitiva dell’opera. Dopo due anni dal riavvio del cantiere viene tutto nuovamente interrotto a causa di un contenzioso tra la vincitrice dell’appalto ed il Comune di Roma a causa di alcune difformità riscontrate dentro la struttura. Dopo una fase di stallo a luglio 2020 ripartono finalmente i lavori con la consegna della copertura in legno. Nella seduta della Commissione Trasparenza del marzo 2021 è emerso come ci sia stato un nuovo stop alla realizzazione dell’opera a causa di un nuovo contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori e del mancato finanziamento da parte del Comune per il completamento dell’opera. Il contenzioso in corso ha poi provocato l’abbandono del cantiere che ha lasciato l’area incustodita a causa della mancanza della sorveglianza.
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Recupero zona Artigianale Via Camposampiero
Proprietà RFI Destinazione Artigianale
MUNICIPIO
XV
La chiusura dell’anello ferroviario nel tratto nord, che connette la linea esistente da San Pietro, oggi interrotta nella stazione Vigna Clara, con la Roma Firenze e con la linea FL1 Fara Sabina-Fiumicino, costituisce oggetto di più accordi e protocolli, siglati da Regione, Comune, Provincia, FS e gli altri enti interessati. La chiusura dell'Anello Ferroviario può avvenire solo previo spostamento delle attività artigianali presenti sul rilevato ferroviario, sin dai primi anni 60. Tale spostamento, con conseguente riqualificazione dell'area, e realizzazione di nuova stazione d'interscambio, è stato avviato nel 2007 con la sottoscrizione dell'Accordo di Programma, e l'approvazione del PRINT d'iniziativa privata, che ha delocalizzato le attività oggi presenti sul rilevato ferroviario in altra zona sempre nel Municipio XV. Nonostante la sottoscrizione della convenzione urbanistica, l'approvazione del progetto e lo stanziamento delle risorse (tutte private), il Piano non è stato mai avviato, il sito non è stato riqualificato e mai restituito alla città e il degrado è peggiorato, infatti la zona è stata spesso oggetto di atti criminali.