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Quadro normativo
La commissione per la legge di bilancio del 2022 ha approvato un emendamento che sancisce l’inserimento dei DCA nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), che saranno così individuati al di fuori del capitolo della “salute mentale”, e ha stanziato 25 milioni di fondi per il periodo 20222023 (15 milioni per il 2022, 10 milioni per il 2023) per finanziare i piani regionali per le patologie legate ai disordini dell’alimentazione.
Nel 2018 viene presentato il Disegno di Legge N. 903 d'iniziativa dei senatori BINI, FARAONE e BOLDRINI “Disposizioni in materia di prevenzione e di cura delle patologie e dei disturbi del comportamento alimentare”. L'esame in sede redigente in 12a Commissione Igiene non è mai proseguito: si è infatti bloccato nell'ultima se duta del 5 maggio 2021
Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei DNA
Il Ministero della Salute indica un’attenzione particolare all’invio del paziente alla più vicina struttura specialistica multidisciplinare per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), per una valutazione più approfondita e per la definizione di un programma di trattamento.
Tuttavia tale procedura risulta tutt’altro che immediata a causa di un numero infinitesimale di strutture rispetto ai bisogni effettivi.
Secondo i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità nella nota stampa del 15 marzo 2022, la mappatura dei Centri a tale data conta 108 strutture.
Sul portale trasparenza del Ministero della Salute al 8 marzo 2023 risultano registrati 136 centri su tutto il territorio nazionale e 84 associazioni.
Non solo in termini assoluti il numero totale risulta insufficienze a coprire le richieste di soccorso, ma va anche sottolineato che la maggior parte di queste strutture sono ambulatori, che offrono quindi solo un primo livello di assistenza, mentre sono di gran lunga meno i centri che offrono altri 3 tipi di strutture e competenze (day-hospital, ricovero ospedaliero e riabilitazione residenziale).
In particolare, stando alle informazioni presenti sul portale trasparenza del Ministero:
Su tutto il territorio nazionale solo 50 centri consentono il ricovero ospedaliero e solo 32 la riabilitazione residenziale.
In Molise non è presente nessun centro dedicato alla cura dei DNA.
In Campania, nonostante 9 centri dedicati alla cura dei DNA, nessuno di questi offre riabilitazione residenziale. Questo servizio non è neanche garantito neanche in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise e Puglia. Solo 2 regioni hanno più di 3 centri che offrono questo servizio (Lombardia e Toscana).
Per quanto riguarda il ricovero ospedaliero sono 15 le regioni con almeno una struttura dedicata (mancano Basilicata, Calabria, Molise e Puglia, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano). Di queste 15, solo in 6 sono presenti più di 2 centri e solo in 4 (EmiliaRomagna, Lombardia, Piemonte e Toscana) sono presenti più di 3 centri.
Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione, elaborata in base ai dati contenuti nel portale trasparenza del Ministero della Salute