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LE NOSTRE PROPOSTE

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Quadro normativo

Quadro normativo

Le patologie inerenti ai disturbi gravi del comportamento alimentare hanno una particolarità: un’altissima mortalità, ma anche un’altissima percentuale di guarigione. Questo paradosso ci mostra che tramite la prevenzione e la cura tempestiva al sorgere dei primi sintomi è sempre possibile la guarigione , se invece le cure non sono adeguate e tarda ad arrivare sarà molto più probabile che la malattia si complichi e produca effetti nefasti.

Per questo è fondamentale garantire tempestiva identificazione e tempestiva cura dei DCA.

1. PREVENZIONE PRIMARIA (Educazione, sensibilizzazione, informazione)

1.1. Introdurre programmi nelle scuole primarie e secondarie, all’interno dell’orario didattico, volti a sviluppare negli studenti:

 Competenza in salute (health literacy) relativa all’al imentazione

 Senso critico nei confronti dei messaggi dei mass-media e sui social network

 Autostima

Secondo alcuni esperti dare informazioni sui Disturbi dell’Alimentazione può essere addirittura controproducente e dannoso: il rischio può essere quello di indicare a quei ragazzi che vivono un momento di difficoltà o di disagio la “via di sfogo”, una via che viene seguita attraverso processi di imitazione e di identificazione (ricordiamo che per alcune persone l’anoressia e, in misura minore la bulimia, sono condizioni idealizzate). Per questo motivo è bene diffidare di programmi preventivi basati solo sull’informazione nei riguardi di questi disturbi.

Al contrario, molti studi hanno invece appurato che interventi che stimolino la discussione e lo sviluppo di un maggior senso critico nei confronti dei messaggi dei mass -media possono essere utili. Questo tipo di interventi non si occuperebbero quindi esclusivamente di DCA, ma fornirebbero approfondimenti nutrizionali e si occuperebbero dello sviluppo della persona, con particolare attenzione a identificare ed eventualmente modificare nozioni e convinzioni errate, spesso radicate nei giovani.

Risulta importante valutare l’efficacia dei programmi preventivi: crediamo giusto prevedere una prima fase di avvio dei programmi in un campione di scuole primarie e secondarie e una seconda fase per accertarne l’efficacia.

1.2. Obbligo per le agenzie di moda di provare, con un certificato siglato da un medico del lavoro abilitato, che lo stato di salute dei modelli e delle modelle, con particolare riguardo al so indice di massa corporeo, sia compatibile con l’esercizio della sua professione.

Provvedimenti simili sono stati approvati anche in altri paesi: dal 2007 in Spagna tutte le modelle devono sottoporsi a una visita medica prima di partecipare alle sfilate , dal 2013 in Israele le modelle devono avere un IMC non inferiore a 18,5 (il parametro per l’OMS sotto il quale una persona è da considerarsi sottopeso) e in Francia nel 2015 è stata approvato una legge che obbliga modelle e modelli ad avere un certificato medico che attesti il loro stat o di salute. In Italia per sfilare alla settimana della moda di Milano è necessario un IMC superiore a 18,5

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