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Che gioia aiutare anche solo con un piccolo gesto

Croce

Stefania Hubmann

Un corso di formazione che racconta storie di vita. Storie che da oltre sessant’anni coincidono in gran parte con la rinascita professionale e umana dei rispettivi protagonisti. Al centro di questo percorso le figure di collaboratrice e collaboratore sanitario formati secondo il programma di Croce Rossa Svizzera. L’organizzazione assicura anche nel nostro cantone diverse tipologie di corsi, seguiti nel 2021 da oltre duemila partecipanti, a favore di una maggiore qualità di vita. Il ricco programma 2023 comprende proposte per il pubblico, programmi di formazione continua in ambito sanitario elaborati anche su richiesta e formazione di base con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della società. A questo livello da 65 anni in Svizzera e da 61 in Ticino il Corso di collaboratrice e collaboratore sanitario rappresenta una solida base per accedere al settore delle cure e dell’assistenza. Base dalla quale, come confermano due delle testimonianze raccolte fra i corsisti degli anni scorsi, si possono approfondire le proprie conoscenze professionali ed evolvere in un settore sempre alla ricerca di personale.

Da ricordare, innanzitutto, che fino a pochi decenni fa in Ticino la formazione di chi operava nel campo sanitario era affidata proprio a Croce Rossa Svizzera (CRS) che si occupava di formare anche infermiere e infermieri. Oggi la formazione professionale cantonale offre molteplici percorsi in questo settore, rendendo un po’ meno valorizzato il corso di collaboratrice e collaboratore sanitario (CS) di Croce Rossa Ticino rispetto al resto del Paese. Eppure i dati confermano l’interesse crescente anche nel nostro cantone per questa prima formazione dal marcato valore psicosociale e di reintegrazione professionale. Il principale sbocco lavorativo è rappresentato dalle case per anziani, ma possibilità di impiego sussistono pure negli istituti per disabili e nei centri di riabilitazione. Lo scorso anno sono stati organizzati in diverse sedi su tutto il territorio cantonale 14 corsi con un totale di 128 iscritti, entrambi i dati in aumento rispetto agli anni precedenti. Nel 2023 i primi posti disponibili sono quelli del corso che inizierà ad agosto. In generale si formano liste d’attesa; la precedenza è data a chi vive sul territorio.

Secondo i dati nazionali degli ultimi quattro anni, circa il 90 per cento dei partecipanti è di genere femminile con un’età media di 41-42 anni. In larga maggioranza si tratta di persone di nazionalità straniera con permesso di soggiorno B o C. Il Settore Corsi di Croce Rossa Ticino con sede a Chiasso – dove abbiamo incon- trato la coordinatrice Silvia Arrighi e Francesca Pittaluga, responsabile della formazione – sta promuovendo una raccolta dati cantonale per disporre di indicazioni mirate su coloro che effettuano la formazione in Ticino.

L’anno scorso in Ticino sono stati organizzati 14 corsi con 128 iscritti, il principale sbocco lavorativo è rappresentato dalle case per anziani ma ci sono impieghi anche negli istituti per disabili e nei centri di riabilitazione

«Anche nei nostri corsi – spiegano le rappresentanti dell’organizzazione –constatiamo comunque una predominanza di donne di nazionalità straniera. Le loro esperienze di vita sono una ricchezza che il corso valorizza, adeguando la modalità della formazione al target dei partecipanti». Certificato con il label di qualità svizzero eduQua, il corso CS è oggi una formazione teorica e pratica che assicura l’acquisizione di competenze specifiche a chi desidera collaborare alle cure infermieristiche all’interno di équipe assistenziali. Precisano le nostre interlocutrici: «Il corso si compone di 120 ore in aula e quattro settimane di stage in una casa per anziani. La didattica viene regolarmente aggiorna-

Carlo Silini (redattore responsabile) ta a livello nazionale e proprio a partire da quest’anno è a disposizione un nuovo manuale».

Il corso è esigente in termini di impegno personale e di studio. Le soddisfazioni però non mancano, come dimostra la storia di Csilla e Aurel, coppia di origine rumena attorno ai quarant’anni che ha completato la formazione all’inizio del 2020. «Siamo grati a Croce Rossa Ticino per questa opportunità – spiegano i coniugi – perché siamo stati accolti bene, beneficiando dell’insegnamento di una docente particolarmente brava nello spiegare i bisogni delle persone anziane. Lavoriamo nella casa per anziani di Chiasso, dove ci troviamo pure molto bene. Per crescere professionalmente, stiamo ora frequentando il corso cantonale di assistente di cura». Il grande impegno umano ed economico ha quindi portato i suoi frutti. «Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di lavorare in campo sanitario – proseguono moglie e marito. A fine giornata siamo soddisfatti di aver potuto aiutare le persone anche solo con un piccolo gesto, di aver dato del nostro per il bene degli altri. Questo lavoro richiede passione, pazienza e capacità di lavorare all’interno di una squadra».

Quella di Simona è invece una storia di vita ticinese che parte da altri presupposti, sfociando però nel medesimo senso di appagamento al ter- mine del corso. Di professione impiegata di commercio, la donna si ritrova a lungo immersa nella realtà ospedaliera a causa di una grave malattia del marito. In questo periodo, fortunatamente ora alle spalle, matura l’idea di una riqualifica professionale essendo ultracinquantenne e disoccupata. Racconta Simona: «Il corso CS, che ho terminato lo scorso dicembre, è stata un’esperienza arricchente da tutti i punti di vista: dalla capacità della docente di stimolare il ragionamento agli argomenti trattati, all’aspetto umano. Fra i temi approfonditi, la comunicazione ha catturato la mia attenzione; durante lo stage ho potuto constatare il ruolo che gioca nella relazione con le persone anziane». Come ha vissuto questo periodo di pratica? «Lo stage è essenziale per rendersi conto della realtà nella quale vanno applicate le conoscenze acquisite nelle lezioni teoriche. Non è sempre facile, soprattutto all’inizio, ma anche a questo livello ho trovato un’ottima accoglienza».

C’è però anche chi in casa per anziani è entrato per un certo periodo quale fattorino, decidendo poi di seguire la formazione di collaboratore sanitario proprio perché attratto dalle relazioni umane che caratterizzano questo ambiente di vita e lavoro. Quest’ultima storia la raccontano Silvia Arrighi e Francesca Pittaluga quale esempio di positivo risultato del

Chi intraprende la formazione dovrà anche fare uno stage di quattro settimane in una casa per anziani. (CRS) colloquio che fa parte della procedura di iscrizione. «Per essere ammessi al corso CS, riservato ai maggiorenni – precisano le nostre interlocutrici – sono necessarie buone conoscenze della lingua italiana, competenze digitali di base, motivazione e interesse per un’attività che prevede la cura quotidiana di persone anziane o disabili. Chi ha dei dubbi può frequentare uno stage osservativo di una settimana». I partecipanti sono infatti sostenuti il più possibile nel loro percorso con un affiancamento costante da parte sia del formatore sia del personale del Settore Corsi.

Se un tempo negli istituti di cura la maggior parte del personale proveniva da una formazione di Croce Rossa Svizzera, oggi il panorama è più variato, ma il corso CS costituisce una formazione presente ancora nella misura di circa il 30 per cento. «Tutti possono essere utili – concludono le intervistate – anche in una realtà sanitaria con figure sempre più qualificate e specializzate». Iniziato negli anni Sessanta con 60 ore di lezione, oggi raddoppiate e in sintonia con le possibili ulteriori formazioni, questo corso ha saputo adeguarsi all’evoluzione delle conoscenze professionali e dei bisogni della società, conservando così il suo valore.

Informazioni www.crs-corsiti.ch

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