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Nuovi modelli di separazione
Famiglia ◆ Anche in Ticino sempre più coppie quando si dividono scelgono la custodia alternata dei figli
Laura Di Corcia
Quando una coppia decide di separarsi, si rompe sempre un equilibrio. Se poi il nucleo familiare è composto anche da figli e figlie, la questione diventa delicata e per certi versi anche problematica. Come organizzare il tempo da passare con i bambini? Quanti weekend al mese? E le feste?
Lo scopo della custodia alternata o affido condiviso è quello di non sconvolgere la quotidianità dei figli e favorire la bigenitorialità
Ultimamente anche in Ticino si sta diffondendo un modello diverso e alternativo rispetto al classico copione che prevede che siano le madri ad occuparsi quasi sempre dei bambini, con piccole parentesi in cui i padri possono o devono prendersene la responsabilità. Il nuovo modello si chiama custodia alternata ed entra in gioco quando le quote di accudimento di entrambi i genitori sono di principio paritarie; rappresenta sicuramente un cambio di paradigma rispetto a quanto siamo stati abituati e abituate a considerare fino ad oggi, eppure è un’opzione sempre più concreta. «La custodia alternata non è ancora il metodo più diffuso, ma è probabile che lo diventerà sempre di più», conferma l’avvocato Riccardo Viganò, spiegando che dopo la riforma legislativa entrata in vigore nel 2017 e che adesso è in fase di aggiornamento, questo modello viene inteso come prima ipotesi di lavoro da un giudice o da un’autorità in caso di richiesta. «Questo vuol dire che se una delle parti lo chiede, e può essere anche il figlio se ha l’età per esprimere la propria volontà, il giudice è tenuto a valutare se ci sono i presupposti per organizzare una custodia alternata». Un sistema diverso rispetto alla formula più conosciuta, che vedeva il figlio affidato a un solo genitore, mentre all’altro – di solito il papà – spettavano un giorno a settimana e un weekend ogni due. «Oggi sempre più mamme lavorano, la distinzione dei ruoli è superata e quindi questo schema sembra inadatto. Per superarlo, il giudice non affida più il figlio a un solo genitore, ma ad entrambi». A questo punto bisogna stabilire una chiave di ripartizione, una percentuale. «Di solito si decide per un 50 per cento a testa. Bisogna però