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Certificato di previdenza, cosa c’è da sapere

La consulenza della Banca Migros ◆ Poco tempo fa Maria Rossi ha ricevuto dalla sua cassa pensione il nuovo certificato di previdenza. Cosa contiene il documento e cosa rivela sulla futura rendita di vecchiaia

Jörg Marquardt

1. Salario assicurato

L’importo del salario assicurato determina l’entità dei contributi versati e l’ammontare della futura rendita di vecchiaia. Il calcolo avviene così: 25’725 franchi vengono detratti dal salario annuale. L’ammontare corrisponde all’importo già assicurato tramite l’AVS. Questo importo è denominato deduzione di coordinamento. Il datore di lavoro può tuttavia ridurre tale deduzione o, come nell’esempio, adeguarla al grado di occupazione.

2. Avere di vecchiaia accumulato fino ad oggi

Nel nostro esempio l’attuale avere di vecchiaia ammonta a 72’961 franchi. Include tutti i contributi di risparmio versati fino ad ora dal datore di lavoro e dalla dipendente, interessi compresi. Questo importo viene anche chiamato prestazione di libero passaggio. Se un dipendente cambia lavoro, porta con sé tale importo presso il nuovo datore di lavoro.

3. Ripartizione dei contributi

Il contributo di risparmio è il contributo versato dal dipendente nell’arco di un anno. Detto contributo aumenta con l’età: tra i 25 e i 34 anni è del 7%, tra i 35 e i 44 anni del 10%, tra i 45 e i 54 anni del 15% e a partire dai 55 anni del 18%. Il datore di lavoro versa almeno la metà dell’importo, come nel nostro esempio. Per coprire i rischi di invalidità e decesso è inol- tre previsto il cosiddetto importo di rischio, che nel nostro esempio è pari all’1,5%. Esso viene sostenuto in parti uguali dal dipendente e dal datore di lavoro. Anche in questo caso il datore di lavoro ha la possibilità di fissare contributi più elevati o di versare una quota maggiore.

4. Interessi sull’avere di vecchiaia Nel caso dell’avere di vecchiaia occorre distinguere tra parte obbligatoria e parte sovraobbligatoria. Nella parte obbligatoria confluiscono i contributi per i salari compresi tra 25’725 e al massimo 88’200 franchi all’anno. Tutto il resto fa capo alla parte sovraobbligatoria. In ambito obbligatorio, i contributi fruttano un interesse minimo dell’1%. Nello scenario di sovraobbligazione, invece, il tasso d’interesse può essere inferiore – cosa che nel nostro esempio non avviene.

5. Rendita presumibile All’età di 65 anni, l’avere di vecchiaia della dipendente sarà cresciuto a 174’635 franchi – a condizione che il tasso d’interesse e il salario rimangano costanti. La rendita annuale dipende dall’aliquota di conversione. Attualmente, per l’importo soggetto ad assicurazione obbligatoria, l’aliquota corrisponde al 6,8%. Nel caso della parte sovraobbligatoria, tuttavia, la cassa pensione è libera di stabilire un’aliquota diversa. Nel nostro esempio essa è pari al 6%. Questo è il risultato di un calcolo misto tra le due aliquote. Per calcolare la presumibile rendita di vecchiaia, l’avere di vecchiaia viene moltiplicato per l’aliquota di conversione. Nel nostro esempio risultano 10’478 franchi all’anno.

6. Riscatto volontario Congedi parentali, lavoro a tempo parziale o aumenti di reddito possono determinare un gap di copertura, ovvero una differenza tra quanto potrebbe essere versato e quanto è stato effettivamente versato fino a quel momento. Per colmare il divario, gli assicurati possono versare al fondo pensione ulteriori contributi volontari. Questi contributi sono deducibili dal reddito imponibile nella dichiarazione d’imposta. L’entità dei versamenti dipende dall’entità della lacuna di copertura. Nel nostro esempio ammonta a 18’480 franchi.

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