Azione 20 del 15 maggio 2023

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edizione 20

MONDO MIGROS

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SOCIETÀ Pagina 3

Patrigno,matrigna,sorellastra: parole d’altri tempi poco adatte alle nuove famiglie allargate

Nella Patrouille Suisse,grazie alla maestria di Lukas Nannini, vi è anche un po’di Ticino

TEMPO LIBERO Pagina 15

Quel che resta di uno scudetto

Simona Sala

È vero, c’è chi lo scorso 4 maggio ha frenato gli entusiasmi, forse nel tentativo di sopire gli animi di coloro (ed erano in molti) che gridavano non al miracolo, ma addirittura al riscatto di Napoli e del Sud tutto Qualcuno ha affermato che lo scudetto in fondo è solamente il premio di un gioco, sebbene si tratti del calcio, e sarebbe dunque un ’esagerazione o una botta di ottimismo eccessiva vedere nei fuochi d’artificio che hanno rischiarato la città per una notte il segno di una rinascita sociale È fuor di dubbio che la città partenopea si sia lasciata andare a un rito di follia festaiola collettiva in cui, un po ’ come avviene per il culto mariano, l’azzurro della squadra, fra bandiere, murales e ghirlande, è arrivato addirittura a fare a gara con cielo e mare E la straordinarietà delle celebrazioni (per quanto non scevre da incidenti, anche letali), non è sfuggita a nessuno, come ha dimostrato lo stupore divertito di «The Guardian», «CNN» e «Le Monde», tanto per citarne un paio Eppure, quanto sorto a Napoli negli ultimi anni, ci spinge a pensare che forse lo scudetto non sia un episodio isolato, dettato dalla bravura di Osimhen (il nigeriano che si è già guadagnato una temporanea immortalità con un murales a Castel Volturno) e da quel pizzico di buona sorte necessario a ogni impresa che sfiori il prodigio, quanto più di un trend positivo, che ha investito la città del «Vedi Napoli e poi muori» (o «Mori», come vorrebbe il doppio senso)

INVITO AI SOCI PER LA VOTAZIONE 2023

Gentile socia, Egregio socio, riceve in questi giorni il materiale per la

VOTAZIONE GENERALE 2023

relativa all’esercizio 2022 della Cooperativa Migros Ticino con l’invito a rispondere alla seguente domanda: «Approva i conti dell’esercizio 2022, dà scarico al Consiglio di amministrazione e accetta la proposta per l impiego del risultato di bilancio?»

Socie e soci sono inoltre chiamati a esprimersi su un ulteriore tema, l’introduzione di una differente ragione sociale (articolo 1 dello statuto) con la proposta di adottare la denominazione «Cooperativa Migros Ticino» in alternativa all attuale «Società cooperativa fra produttori e consumatori Migros Ticino»

Il cambiamento si rende necessario per vari motivi: la ragione sociale in uso (invariata dal 1933) a causa del numero di ca-

ATTUALITÀ Pagina 25

Cosa c’è dietro lo scontro sui migranti fra Italia e Francia che si ripresenta ciclicamente

Il 18 maggio l’Associazione delle Gallerie d’Arte di Lugano inaugura la sua prima mostra collettiva

CULTURA Pagina 35

Helvetia, quo vadis?

Una reputazione in bilico

I segnali degli ultimi anni (dopo i decenni più bui, con una scia di sangue che ha varcato i confini, macchiando la città e i suoi abitanti) sono stati numerosi e puntuali, e sono giunti soprattutto dalle arti, dove l’aria di cambiamento molto spesso non solo si respira prima, ma addirittura si crea La città che si affaccia su uno dei più bei golfi del mondo e poggia su una stratificazione storica e sociale che ne fa l’indiscussa ricchezza, nonostante il caos generoso e caciarone e l’improvvisazione come stile di vita, sta vivendo un nuovo Rinascimento Dopo le incursioni nei budelli e nei segreti di Napoli raccontati dalla Ortese o da Malaparte, dopo la commistione tra black music e napoletanità sorta dalle ceneri della Seconda guerra mondiale, ma anche dopo l’inarrivabilità dell’estro di Totò o dei De Filippo, ecco affacciarsi una nuova generazione di artisti che al Nord non ha nulla da invidiare Elena Ferrante è riuscita a portare la città alla ribalta del mondo con la sua tetralogia, mentre Jorit parla alle coscienze attraverso murales incredibili Sorrentino ha incantato le platee con un omaggio struggente, laddove Gomorra raccontava magistralmente certe derive, mentre i più giovani non si perdono una puntata di Mare fuori E intanto, accanto a Pino Daniele sono spuntati Costantino e Paolillo, senza spodestare il neomelodico, che è un po ’ l’anima di un popolo superstizioso quanto caloroso, sentimentale e furbo, che finalmente ha quel Postoalsole che, a giusta ragione, aspettava K e y s t o n e

ratteri è incompatibile con le attuali piattaforme digitali, non è utilizzabile a fini di comunicazione e non viene più usata attivamente da molti anni La nuova designazione sarebbe inoltre più coerente con le altre nove cooperative regionali Migros Il materiale di voto sarà inviato per posta a tutti gli aventi diritto di voto, in base al registro dei soci, al più tardi dieci giorni prima della scadenza della votazione Eventuali reclami concernenti schede di voto non ricevute o inesatte sono da indirizzare all’Ufficio elettorale di Migros Ticino, 6592 Sant’Antonino, al più presto sei giorni lavorativi e al più tardi tre giorni lavorativi prima dello scrutinio Su questo numero di «Azione» sono pubblicati i conti 2022, la relazione dell’Ufficio di revisione e la proposta del Consiglio di amministrazione per l’utilizzo dell’utile di bilancio, così come la relazione annuale della Cooperativa La votazione si svolge secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento per votazioni, elezioni e iniziative Questi documenti possono essere consultati presso i punti vendita presentando la quota di partecipazione o la tessera di socio Sono disponibili anche su www migrosticino ch unitamente a numerose altre informazioni sulla Cooperativa e sulle sue attività nel 2022

Secondo l’articolo 30 dello statuto, il Consiglio di amministrazione ha nominato un Ufficio elettorale che sorveglia lo svolgimento della votazione e che si compone delle seguenti persone:

Avv Filippo Gianoni (presidente), Myrto Fedeli (vicepresidente), Edy Barri, Roberto Bozzini, Pasquale Branca (membri) Voglia compilare al più presto la scheda di voto e depositarla nelle apposite urne esposte nei nostri punti vendita Così facendo ci aiuta a risparmiare spese postali permettendoci di offrirle una tavoletta di cioccolato Le urne sono a disposizione durante il normale periodo di apertura delle nostre sedi

Ultimo termine per la spedizione o consegna della scheda (giorno di voto): SABATO 3 GIUGNO 2023 Con la partecipazione al voto le socie e i soci non solo fanno uso del proprio diritto di voto, ma esprimono anche l’apprezzamento per l impegno di tutti i collaboratori di Migros Ticino, per il quale ringraziamo

Sant’Antonino, 15 maggio 2023 Cooperativa Migros Ticino Il Consiglio di amministrazione

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 Cooperativa Migros Ticino
◆ ● G A A 6 5 9 2 S a n t A n t o n i n o
Orazio Martinetti – Pagina 27

A Bellinzona si ritorna… nel Medioevo

Corsa popolare ◆ L’appuntamento con la seconda edizione di Bellinzona Castles & GO è per il 28 maggio; partecipa anche tu alla corsa podistica o alla camminata walking di 11 km alla scoperta dei castelli

Tuttoèprontoperlasecondaedizione, domenica 28 maggio 2023, di «Bellinzona Castles & GO», la Corsa podistica e la Camminata walking che permettono di scoprire le bellezze naturali,paesaggisticheearchitettoniche della capitale del Ticino, nonché il suo patrimonio storico e culturale

Due spettacolari percorsi di 11 km di lunghezza che passano attraverso i 3 castelli della Fortezza UNESCO di Bellinzona (compresi il misterioso sottopasso della Murata di Castel Grande, ponti levatoi, passaggi segreti e percorsi merlati), i nuclei dei rioni di ArtoreeDaro,boschiecolline,iquartieri S Giovanni e Vela e lo splendido centro storico

Durante lo svolgimento, gli iscritti potranno ammirare la rievocazione medievale de «La Spada nella Rocca», informarsi tramite speciale segnaleti-

Concorso

«Azione» mette in palio alcune iscrizioni per una delle due corse a scelta: Gara Nordic Walking (11 km) o Gara podistica (11 km) Per partecipare al concorso inviare una mail a giochi@azione ch (oggetto: «Castelli») indicando i vostri dati (nome cognome data di nascita e-mail cellulare, gara scelta, indirizzo postale) entro domenica 21 maggio 2023 Buona fortuna!

ca su fatti storici, eccellenze e quanto di più prestigioso e affascinante offrono la Città della Turrita e il suo territorio e godere della musica proposta da 10 gruppi locali A seguire, nel villaggio «Castles & GO» in Piazza del Sole sarà proposto il conviviale «gnocchi-party» aperto a tutti (gratuito per gli iscritti)

Tra le novità della seconda edizione: la logistica allo Stadio comunale, l’offerta di aperitivi in musica nei nuclei di Artore e Daro, la partenza/arrivo del Walking e l’arrivo della Corsa in Piazza del Sole; ci saranno inoltre nuovi orari di partenza (Walking: 0945, Corsa: 1045) e l’introduzione di nuove categorie d’età (70-100 anni uomini, 20-39 e 60-100 anni donne) Ulteriori novità sono la gara benefica dedicata a bambini/genitori (ricavato a favoredellaristrutturazionedellaCulla S Marco di Ravecchia) e la prima «Combinata bellinzonese», che vedrà l’assegnazione di CHF 250 – a testa ai partecipanti uomo e donna più veloci in assoluto iscritti sia a «Bellinzona Castles & GO» sia alla gara «Corrida Bellinzonese» di Giubiasco (17 maggio 2023)

Ecco perché, insieme a molto altro ancora e con lo scopo di fare vivere ai suoi partecipanti un ’autentica esperienza bellinzonese a 360°, «BellinzonaCastles&GO»rappresentaunmodo davvero innovativo di valorizzare il territorio ed ecco perché Migros Ticino sostiene questo particolare evento podistico

Per crescere insieme

Integrazione ◆ Partecipate al programma di promozione inviando i vostri progetti a «ici insieme qui» entro il 31 maggio

Invia il progetto

«ici insieme qui» sostiene progetti locali e regionali attivi in questi ambiti: Insieme qui nella vita quotidiana: associazioni, punti di aggregazione, gruppi, attività in tandem e reti che fannoincontrarepersonediculturediverse o che facilitano la coesione nella vita quotidiana in Svizzera

Alcuni momenti della prima edizione della manifestazione che ha avuto luogo il 29 maggio 2022

Secondo il rapporto annuale 2020 la Migros, che è il più grande datore di lavoro privato in Svizzera, dà lavoro a circa 100 000 persone provenienti da 169 nazioni Questa ricchezza rispecchia la diversità culturale del paese

Ed è proprio questa diversità culturale che il nuovo programma di sostegno «ici insieme qui » mira a promuovere in modo ancora più capillare

Per vivere la diversità, le persone devono avere la possibilità di incontrarsi, ad esempio alle feste di quar-

tiere, facendo sport o al parco giochi Durante questi incontri nascono spesso conversazioni che permettono di scoprire di avere molte cose in comune con l'altro e si impara a comprenderlo In questo modo la coesione si rafforza A questo scopo è nato il programma di promozione «ici insieme qui »: il suo obiettivo è sostenere le persone che su base volontaria si impegnano nella promozione della coesione e delle pari opportunità in Svizzera

Redazione Carlo Silini (redattore responsabile) Simona Sala

Insieme qui crescere in un ambiente multilingue: offerte per consentire ai bambini fino ai 6 anni e alle loro famiglie di usare la loro lingua madre anche al di fuori delle quattro pareti domestiche e di promuovere così una società multiculturale

Inviaunprogettoentroil31 5 2023 Potrete candidarvi in ben 17 lingue!

Informazioni

Maggiori informazioni su www ici-insieme-qui ch

Informazioni e iscrizioni www castlesandgo com

Gara Walking/Nordic Walking 11 km non competitiva (con classifica)

Partenza: Piazza del Sole ore 9 45 (presenza in loco: ore 9 35)

Arrivo: Piazza del Sole

Tempo limite: 2 h e 45 minuti

Gara podistica 11 km

Partenza: Castello Montebello, ore 10 45 (presenza in loco: ore 10 35)

Arrivo: Piazza del Sole Tempo limite: 1 h e 45 minuti

Cibi dal mondo

Esperienze

culinarie ◆ Il Camping Monte

Generoso invita a visitare i suoi food trucks

Scoprire le cucine dal mondo acquistando in spontaneità delle pietanze da un food truck, i variopinti camper muniti di cucina che sempre più spessoanimanofiereemomenticonviviali, più che una moda è un vero e proprio modo di vivere il cibo Dopo aver conquistato strade cittadine e paesi, i food truck arrivano ora anche al Camping MonteGenerosodiMelanoil27maggio (ore 1800-21 00), in un appuntamento unico che si prefigge di portare novità, sorprese, allegria ma soprat-

Concorso

«Azione» mette in palio alcuni buoni validi per due drink gratuiti per l evento Food Truck Per partecipare al concorso inviare una mail a giochi@azione ch (oggetto: «Camping») indicando i vostri dati (nome, cognome cellulare) entro domenica 21 maggio 2023 Buona fortuna!

tutto nuovi gusti Saranno presenti al Camping i seguenti food trucks (per l’occasionenonsarannoinfunzionené la griglia à la carte né il servizio pizze):

• Passionfood: Kebab, falafel, chicken nuggets, patatine fritte

• Pizzoccheri mobile: pizzoccheri freschi

• OttoStar: homemade burger con carne di black Angus, burger vegetariano, arrosticini

• RS di Roberto Federico: pesciolini fritti, poke bowl vegana, churros

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino MONDO MIGROS 2 azione Settimanale edito da Migros Ticino Fondato nel 1938
e cambio indirizzi tel +41 91 850 82 31 lu–ve 9 00–11 00 / 14 00–16 00 registro soci@migrosticino ch Costi di abbonamento annuo Svizzera Fr 48 – / Estero a partire da Fr 70 –
Abbonamenti
Mazzi Romina Borla Natascha Fioretti Ivan Leoni Sede Via Pretorio 11 CH-6900 Lugano (TI) Telefono tel + 41 91 922 77 40 fax + 41 91 923 18 89 Indirizzo postale Redazione Azione CP 1055 CH-6901 Lugano Posta elettronica info@azione ch societa@azione ch tempolibero@azione ch attualita@azione ch cultura@azione ch Pubblicità Migros Ticino Reparto pubblicità CH-6592 S Antonino tel +41 91 850 82 91 fax +41 91 850 84 00 pubblicita@migrosticino ch Editore e amministrazione Cooperativa Migros Ticino CP 6592 S Antonino tel +41 91 850 81 11 Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria – 6933 Muzzano Tiratura 101’177 copie ●
Barbara Manzoni Manuela

Mondoanimale

Pulci,zecche,api e vespe: cosa fare se il nostro animale domestico viene punto e come prevenire queste insidie

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Cent’anni di misurazioni

Le stazioni centenarie sono preziose per la meteorologia e sono riconosciute a livello internazionale,una è a Domodossola

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In forma e in compagnia

Per chi è già o sta per andare in pensione i 17 Centri diurni del Ticino propongono una settimana di porte aperte

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Nuove parole per la famiglia allargata

Il caffè delle mamme ◆ Una volta erano matrigna, patrigno, sorellastra e fratellastro, termini che oggi non sembrano essere più accettabili: la lingua cerca nuove soluzioni

La matrigna è la perfida regina Grimilde di Biancaneve; il patrigno l’autoritario e violento Mr Murdstone del romanzo di Dickens che non esita a picchiare David (Copperfield) con una canna; le sorellastre le insopportabili Anastasia e Genoveffa di Cenerentola; non manca la figliastra dei Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello in un contesto sociale da inizio Novecento, e di sicuro da qualche parte ci sarà anche un fratellastro cattivo Ora, ci domandiamo a Il caffè delle mamme, è mai possibile che in tempi di famiglie allargate non esistano termini che definiscano i nuovi rapporti familiari senza dare una connotazione negativa?

Anche l’Accademia della Crusca è d’accordo sull’archiviare termini che arrivano oltre che dalle fiabe anche da un’epoca ormai lontana

In Svizzera il 13% dei genitori con almeno un figlio sotto i 18 anni non sta più insieme all’altro genitore Fare tornare il cuore a battere dopo una storia finita e rifarsi una vita vuol dire anche aprire le porte di casa a un ’altra persona e, per chi ha figli, farli crescere insieme: è la nascita di una nuova famiglia a tutti gli effetti, in cui l’obiettivo è sempre circondarsi di amore e serenità Noi l’abbiamo chiamata «7infamiglia» che racchiude me, mio marito Riccardo e, in due, i nostri 5 figli dai 9 ai 21 anni Una volta, in un gioco di società, alle prese con dei biglietti da pescare con i nostri nomi, l’allora 10enne risolve la questione così: «Lui è nostro papà, lei vostra mamma Io scrivo Ric e Simo che va bene per tutti!» Ma la domanda si ripropone soprattutto fuori dalle mura di casa: senza nulla togliere ai rispettivi padri o madri, quando per esempio, ci presentiamo a qualcuno, non trovate assurdo che non esistano termini per definire il marito della mamma o la moglie del papà o i figli dell’una e dell’altro che stanno crescendo come fratelli?

In francese vengono usati, per dire, beau-père, belle-mère e demi-frère che non suonano male come i termini che finiscono in -igno/a, -astro/a; lo stesso vale per l’inglese con stepfather, stepmother e stepbrother La questione, dunque, sembra riguardare soprattutto l’italiano, motivo per cui ci rivolgiamo all’Accademia della Crusca, uno dei principali punti di riferimento nel mondo sulla lingua italiana Così a Il caffè delle mamme scopriamo con piacere di non essere le uniche a esserci poste la questione: «Molti let-

tori chiedono come si possano sostituire i termini fratellastro e sorellastra per indicare fratelli e sorelle che hanno in comune un solo genitore Altri quesiti – tra cui quello di due bambine, entrambe di nome Giulia (Giulia Viola e Giulia Rossa) – vertono su come si possano indicare il figlio e la figlia del partner della propria madre o del proprio padre, per i quali neppure fratellastro e sorellastra sembrano appropriati (visto che nessun genitore è comune) Molte domande riguardano anche la sostituzione di matrigna, sgradito perché, al pari di fratellastro e sorellastra, percepito come negativamente connotato Non di rado, si invita l’Accademia a “inventare ” sinonimi o a proporre nomi nuovi per indicare questi rapporti familiari Almeno quando si tratta di persone a cui, come scrive una nostra lettrice, si vuole “ un mondo di bene”» A Il caffè delle mamme Carmela Torelli, docente di comunicazione interpersonale e

public speaking alla Statale di Milano, riassume così: «Quando il rapporto personale con il partner della mamma o del papà e con i rispettivi figli fa un upgrade, ossia un salto di qualità, sarebbe importante avere dei termini che lo rendessero esplicito» A me viene in mente Nanni Moretti in uno dei suoi indimenticabili film, Palombella rossa: «Chi parla male, pensa male e vive male Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!»

L’Accademia della Crusca è d’accordo sull’archiviare i termini che arrivano oltre che dalle fiabe anche da un ’altra epoca: «Risalgono a una fase storica in cui un nuovo matrimonio era possibile solo dopo la perdita del coniuge e quindi implicavano la morte di uno dei due genitori; si poteva dunque essere figliastri rispetto a un patrigno o una matrigna che prendeva il posto, in famiglia, di un padre o una madre scomparsi ed essere quindi fratellastri o sorellastre dei figli

nati da questo secondo matrimonio (o anche dei figli che il patrigno o la matrigna, se vedovi anch’essi, avevano avuto dalla precedente unione coniugale) Il fenomeno delle famiglie allargate, che è in costante crescita, ha da tempo determinato rapporti di parentela o affinità a cui non sembrano adattarsi questi termini del lessico tradizionale: patrigno, matrigna e figliastro, fratellastro e sorellastra [ ] non sembrano più accettabili, perché, dal valore puramente denotativo che probabilmente avevano in origine, hanno assunto un valore connotativo [ ] che del resto ben si confà a certi personaggi letterari delle fiabe e della narrativa, specie quella per l’infanzia Non sarebbe, dunque, ingiustificato formare nuove parole, più adatte ai rapporti creatisi con le famiglie allargate» Assodato che il problema esiste, come risolverlo? Dall’Accademia della Crusca arrivano due indicazioni

importanti con due dei suoi massimi esponenti 1) «Possiamo invitare i nostri lettori – scrive Paolo D’Achille il 22 aprile 2022 – a usare fratello e sorella per indicare sia il fratellastro e la sorellastra, sia il figlio e la figlia del partner della propria madre o del proprio padre, e a considerarli tali, almeno quando c’è un rapporto di affetto profondo» 2) Francesco Sabatini propone il neologismo configlio: «Il termine vuole dimostrare anche sul piano formale la disponibilità di chi lo usa ad accogliere tra i propri figli il figlio del partner (da designare come configlio soprattutto quando si parla di lui in sua assenza) o a considerarlo come tale, e al tempo stesso serve a chiarire a estranei il particolare rapporto di parentela» Aggiunge ancora D’Achille: «I singoli congenitori potrebbero essere indicati senza particolari difficoltà come compadre e commadre in funzione di appellativi» Che cosa ne pensate?

● ◆ Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino 3
SOCIETÀ
Anastasia e Genoveffa sono le sorellastre per antonomasia: indimenticabili e insopportabili personaggi della fiaba di Cenerentola (Loren Javier/Flickr) Simona Ravizza

Prosciutto Cotto Parmacotto

Attualità ◆ Il celebre salume italiano è disponibile alla Migros con carne di origine svizzera Approfitta questa settimana dell’offerta speciale a metà prezzo sulla confezione doppia

Un genovese autentico

100% carne svizzera, una ricetta tradizionale italiana e una cottura lenta e graduale: questi sono le inconfondibili caratteristiche del prosciutto cotto Parmacotto, un prodotto che da qualche mese potete trovare nel vostro supermercato Migros di fiducia nella vaschetta da 100 g Azienda storica nel settore dei prosciutti cotti, Parmacotto nasce nel 1978 con la volontà di migliorarsi sempre grazie a investimenti costanti in tecnologie all’avanguardia, con l’obiettivo di offrire ai consumatori prodotti innovativi realizzati con materie prime attentamente selezionate, pochi ingredienti, alta qualità e cotture lente e delicate che non alterino i sapori genuini Oggi Parmacotto è uno dei marchi italiani più conosciuti al mondo nel settore degli affettati, grazie alla sua offerta completa di salumi sicuri ed equilibrati, con particolare attenzione alle abitudini alimentari contemporanee e agli stili di vita sani

Parmacotto con carne svizzera

Il prosciutto cotto Parmacotto in vendita alla Migros è prodotto al 100% con carne di origine svizzera secondo una ricetta tradizionale italiana Ciò significa che i maiali vengono allevati in Svizzera nel rispetto dei criteri sul benessere animale garantiti dal marchio «Suisse Garantie», vale a dire che gli animali dispongono di più spazio per muoversi, trascorrono maggior tempo all’aria aperta, vengono alimentati con foraggi locali e le distanze di trasporto sono brevi Le carni, attentamente selezionate dagli abili salumieri di Parmacotto, vengono lavorate secondo la migliore tradizione italiana Una cottura lenta e graduale permette di ottenere un prosciutto dalle proprietà organolettiche inalterate Il suo profumo intenso, il gusto rotondo e l’inconfondibile morbidezza conquisteranno anche i buongustai più esigenti Il prosciutto è inoltre privo di glutine e derivati del latte

Attualità ◆ Il Pesto di Pra’ è una prelibatezza che arricchisce la tavola con i veri sapori della cucina mediterranea

Pesto genovese con aglio

Il Pesto di Pra’ 90 g Fr 3 70* invece di 4 40

Pesto genovese senz’aglio Il Pesto di Pra’ 90 g Fr 3 70* invece di 4 40

Ingredienti accuratamente selezionati e una lavorazione artigianale rendono il Pesto di Pra’ un prodotto genuino che trasforma ogni piatto in un tripudio di profumi e sapori Questa specialità nasce proprio a Pra’, località alle porte di Genova famosa per le sue coltivazioni di basilico, dove l’erba aromatica ha trovato l’habitat idealepersvilupparetuttelesueinimitabili proprietàorganolettiche Sonopochie semplici gli ingredienti essenziali utilizzati per preparare il condimento più famoso della cucina ligure: il celebre basilico coltivato a Genova Pra’ lavorato subito dopo la raccolta, che costituisce naturalmente l’ingrediente principale; pinoli e aglio italiani; i saporiti formaggi Dop pecorino romano, grana padano e parmigiano reg-

giano; sale marino da saline italiane e pregiato olio extravergine d’oliva Il tradizionale Pesto di Pra’ viene preparatoartigianalmenteseguendol’autentica ricetta genovese con l’utilizzo dei migliori ingredienti Oltre alla variante classica, è disponibile anche il pesto senz ’aglio per venire incontro alle esigenzedicolorochesoffronodiintolleranze alimentari Entrambi i prodotti sono privi di conservanti e si conservano in frigorifero Il pesto genovese si abbinaameraviglianonsoloconlepaste asciutte – un grande classico ligure è costituito dalle trofie al pesto – ma rappresenta anche un versatile e delizioso condimento per una miriade di altre pietanze, come bruschette, carni, pesce, pizza, riso, verdure, zuppe, insalate o per marinare molti secondi

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino MONDO MIGROS 4
Azione 50% Prosciutto cotto Parmacotto in confezione da 2 x 100 g Fr 3 80 invece di 760 dal 16 5 al 22 5 2023
*Azione 15% dal 16 5 al 22 5 2023

Erbe aromatiche Migros Bio

Attualità ◆ Le erbe aromatiche fresche non possono mancare in cucina Tanto meglio se sono di provenienza biologica, ossia coltivate in modo sostenibile senza l’impiego di fitosanitari chimici e concimi artificiali. Ecco alcune tra quelle più diffuse nelle nostre case

La lavanda è una profumatissima pianta decorativa che si può utilizzare anche in cucina come condimento per carni, pesce, salse e burri aromatici

Più delicata della cipolla e del porro, l’erba cipollina fresca conferisce un aroma caratteristico a insalate, formaggi freschi, uova, salse e piatti a base di pesce

Erba aromatica tuttofare, il rosmarino insaporisce carni alla griglia, arrosti pollame sughi e verdure Mantiene bene il suo aroma anche se essiccato

20% sull’abbigliamento da trekking e sugli zaini*

Grazie all’aroma intenso e al bel colore verde, il prezzemolo si sposa a meraviglia con zuppe sughi riso paste e stufati Può essere congelato o essiccato

Azione

20%

Erbe aromatiche Migros Bio in vaso, a partire da 3 pezzi dal 16 5 al 22 5 2023 In vendita nei reparti fiori Migros

Il sapore rinfrescante e leggermente dolciastro della menta non ha solo un effetto digestivo, ma si accosta bene anche a bevande varie, insalate e cuscus

Il timo regala una nota speciale a carni, pesci, insalate, verdure e piatti a base di patate Unire l erba aromatica alle pietanze a inizio cottura

Un must per la preparazione del pesto il basilico conferisce il suo aroma inconfondibile anche a sughi, verdure, insalate, vinaigrette e carni

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PREPARATI PER LE TUE AVVENTURE

* n c s a c c h a p e o m a e r a s s n i l e t t p e g i o s p t m o b l d a c a m p e g g o t e n d e e a b b g l a m e n t o d a c c s m o O ff e r t a v a d a d a 6 5 a 2 9 5 2 0 2 3 , fi n o a e s a u r m e n t o d e l o s t o c k

Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino MONDO MIGROS 5
OUTDOOR
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Il pianeta «sdraiato»

Scienza ◆ Che cosa ci raccontano le nuove e spettacolari immagini di Urano raccolte dal

James Webb Telescope

Nella versione italiana della serie Desperate Housewives, a un certo punto Tom, marito della casalinga disperata

Se l’animale domestico è punto da un insetto

Mondoanimale ◆ La stagione precoce anticipa l’insidia non solo di zecche e pulci ma anche di api e vespe

«Con le temperature miti degli ultimi inverni non si è più al riparo dalle zecche anche nella stagione fredda; infatti, si sa che appena il termometro supera i 10-12 gradi, le zecche sono già attive» L’affermazione del veterinario Gionata Pedretti la dice lunga sul cambiamento climatico che si fa sentire nei modi più disparati e, complice una stagione fredda che fredda non è stata, obbliga prima del solito i nostri animali domestici a fare i conti con gli insetti pungitori e le zecche Biologicamente, queste appartengono alla famiglia degli artropodi, dell’ordine degli Ixodidi compreso nella classe degli Aracnidi Per intenderci, la stessa di ragni, acari e scorpioni: «Si tratta di parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro fino a un centimetro, secondo la specie e lo stadio di sviluppo Hanno il corpo rotondeggiante e la testa non distinguibile dal corpo, munita di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti» Il problema è presto focalizzato: «Anche in Ticino le mutazioni climatiche in atto permettono alle zecche di proliferare anzitempo nel loro habitat rappresentato dal folto sottobosco, così come dai giardini di casa»

È sempre consigliabile controllare il proprio animale dopo ogni passeggiata soprattutto muso, orecchie e ascelle

È proprio il caso di dire che per esse, dal fogliame alla pelle del nostro animale domestico, è «un balzo» E non si tratta di un problema unicamente igienico: «Questi parassiti possono trasmettere infezioni come la borelliosi, l’encefalite da zecca e altre malattie» Perciò lo specialista consiglia un ’adeguata terapia di tipo preventivo: «Ci sono appositi repellenti che allontanano le zecche dalla pelle degli animali prima ancora che riescano a pungerlo per succhiarne il sangue»

Nella lotta per preservarli da questo artropode, il veterinario fa un distinguo fra cani e gatti: «Per i felini, a fronte dei nuovi preparati, userei il

Frontline unicamente per i cuccioli come primo prodotto, per poi passare al più presto ai classici repellenti o pastiglie Mentre per i cani il discorso si suddivide: se non ci si reca all’estero abbiamo a disposizione tutte le fiale (advantix, exspot, Frontetec o il collarino scalibor e cose simili) Inoltre, anche per chi resta in Ticino è consigliabile la sverminazione regolare a causa del verme polmonare presente anche sul nostro territorio, legato a una lumachina che viene ingerita accidentalmente dal cane, mangiando l’erba Quindi, sarebbe opportuno aggiungere alle fiale un vermifugo, oppure dare una pastiglia unica del tipo Nexgard spectra che copre zecche, pulci e vermi» Per chi va all’estero con il proprio cane: «Oltre alla prevenzione zecche e pulci (vettori per diverse malattie sia all’estero che in Svizzera), è altamente consigliabile un prodotto che funge da repellente per i flebotomi che sono portatori della leishmaniosi Perciò, tutti i prodotti citati prima sotto forma di fialetta, con l’aggiunta del vermifugo per combattere la filaria, malattia portata da un tipo di zanzara (verme del cuore)» Lo specialista sottolinea che sia la filaria sia la leishmaniosi sono comunque alle nostre porte: «Questo perché in Lombardia si sono già riscontrati alcuni casi e nei prossimi anni entrambe le malattie arriveranno sicuramente anche in Ticino» Ma la profilassi ha un alleato molto potente: il controllo sul nostro animale dopo ogni passeggiata: «Sappiamo che le zone d’attacco delle zecche sono muso, orecchie e ascelle che, quindi, bisogna sempre esplorare e controllare per escluderne la presenza» Se troviamo una zecca sul nostro cane: «Se risulta ancorata alla pelle si consiglia di toglierla con l’apposita pinzetta che si può acquistare da qualsiasi veterinario: basta afferrarla direttamente sulla pelle all’altezza della testa, e poi estrarla con una leggera rotazione»

Lo specialista sconsiglia di affidarsi ai vecchi rimedi della nonna: «Ad esempio, è meglio non usare l’alcol o l’olio, perché si rischierebbe di soffocare la zecca che, nello spasmo del soffocamento, potrebbe passare i germi patogeni al nostro animale»

Nella bella stagione gli incontri ravvicinati possono contemplare anche api, vespe e calabroni: quale migliore spunto per solleticare la curiosità dei nostri amici a quattro zampe? «Cani e gatti possono facilmente correre appresso e saltellare attorno a qualsiasi insetto passi davanti a loro Per questo è possibile siano punti da api o vespe, o siano presi di mira da parassiti come le pulci» Quindi, le raccomandazioni del veterinario sono sempre le stesse: «Bisogna prestare attenzione a eventualità come quelle descritte, valutarne la portata e prendersi cura correttamente del proprio malcapitato animale Nell’eventualità di una puntura, è quindi sempre auspicabile avere a portata di mano un antiinfiammatorio da somministrare al cane, soprattutto se è già nota qualche sua allergia» Egli ricorda che il cane, ad esempio: «Tende ad essere punto sul muso perché, per giocare, si avvicina all’insetto e potrebbe essere punto su occhi, palpebre e tartufo» In casi più sfortunati: «Esso potrebbe addirittura ingerire l’ape il cui pungiglione rilascerebbe il veleno all’interno della laringe, con possibili conseguenti problemi respiratori che richiederebbero un immediato consulto dal veterinario di fiducia che potrà dare le cure tempestive adeguate»

Disavventure che, non dimentichiamolo, possono capitare anche ai gatti: «Questi si fanno pungere soprattutto sugli arti anteriori, perché tendono a giocare con la loro preda usando le zampette» Le conseguenze: «Oltre al rossore, il gatto punto da un insetto potrebbe sviluppare una sorta di nodulo che tende a diventare grave se comincerà a leccarlo in continuazione» Allora sarebbe meglio individuare subito la zona colpita, osservando dove tende a mordicchiarsi o a leccarsi: «Una soluzione di ammoniaca diluita in acqua (non usare mai pura perché potrebbe provocare irritazioni o ustioni!) potrebbe essere utile; poi bisogna tamponare con una garza la zona interessata» Se i sintomi fossero importanti, o se lo si ritenesse necessario, anche per micio sarebbe auspicabile una visita dal veterinario di fiducia

Lynette, pronuncia una battuta: «Sto cercando di non ridere pensando al nome del pianeta Urano» Chi guarda la puntata e non conosce l’inglese –o lo conosce ma non pensa subito alla versione originale – resta lì basito e si chiede: «Eh?» Infatti il pianeta del sistema solare, settimo in ordine di distanza dal Sole e terzo per dimensioni, porta un nome che è uno spasso per gli anglofoni e una croce per i traduttori: «Uranus» si pronuncia come «your anus» Ma non solo: è anche l’unico pianeta del sistema solare a essere «sdraiato» Proprio come lo ha fotografato, insieme ai suoi anelli e ad alcuni suoi satelliti, il James Webb Space Telescope (JWST)

Di solito si raffigura un pianeta con l’asse di rotazione, dal Polo Nord al Polo Sud, in posizione verticale, cioè perpendicolare al piano nel quale orbita intorno al Sole Anche quando pensiamo alla Terra vista dallo spazio, ce la immaginiamo come se ci trovassimo sopra il suo equatore Questa posizione è quella di tutti i pianeti del Sistema solare fatta eccezione per Urano, che appunto si trova a ruotare «sdraiato» sul piano del sistema planetario Questa sua specificità ha una conseguenza: stagioni estreme Per esempio, durante l’estate uraniana, che dura 21 anni terrestri, in tutto l’emisfero Nord il Sole non tramonta mai Appunto come in questo periodo, nella ripresa del JWST che ritrae il pianeta come se lo osservassimo quasi da sopra il suo Polo Nord Proprio per questa ragione l’ampio sistema di anelli si mostra in tutto il suo splendore Anelli? Ma non era Saturno quello che ? Anche, ma non solo Quelli di Saturno sono i più famosi, spettacolari e visibili anche con un telescopio amatoriale, ma tutti i giganti gassosi del Sistema solare hanno un sistema di anelli, più o meno esteso La ripresa del JWST ne mostra 11 dei 13 conosciuti A occhio nella foto se ne contano meno, ma solo perché alcuni sembrano fusi fra loro: l’occhio umano fa quel che può Misure più precise mostrano invece come siano distinti e separati

Nell’immagine presentata dalla NASA e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si notano anche eviden-

ti strutture atmosferiche sul disco del pianeta: un altro risultato eccezionale ma non sorprendente Infatti Urano, fin dai tempi della prima esplorazione da parte della sonda Voyager nell’ormai lontano 1986, è noto per mostrarsi come poco più che una palla azzurrognola brillante, liscia e senza dettagli Il fatto che sia gassoso non giustifica questa povertà di particolari visibili: Giove ha una struttura simile, ma la sua atmosfera ricca di bande e di macchie colorate è grandiosa se osservata usando anche solo un piccolo telescopio Motivata è dunque la soddisfazione dei ricercatori per aver ottenuto, usando due filtri infrarossi con la Webb’s Near-Infrared Camera (NIRCam), un’immagine di Urano nella quale appare un ’ area brillante nella regione polare settentrionale: una specie di «cappuccio» sul Polo Nord esposto al Sole nell’estate uraniana, che poi scomparirà quando subentrerà l’autunno Questa struttura era già nota, ma l’immagine raccolta dalla NIRCam mostra una peculiare luminosità centrale, mai vista prima né dall’Hubble Space Telescope né dal Keck Observatory alle Hawaii, che pure in passato avevano fornito immagini ad alta risoluzione di Urano Non solo: nella ripresa del JWST sul bordo del «cappuccio» e anche al di fuori, proprio sul bordo apparente del pianeta, compaiono altre strutture brillanti Gli scienziati le interpretano come tempeste nella profonda e densa atmosfera di Urano, composta da idrogeno ed elio e con la presenza anche di acqua, metano e ammoniaca, mentre in profondità si trova un piccolo nucleo roccioso Una struttura tipica dei pianeti giganti gassosi E come gli altri giganti gassosi anche Urano è accompagnato da un corteo di satelliti Al momento se ne conoscono 27, i cui nomi, attribuiti dall’Unione Astronomica Internazionale (IAU), sono tutti scelti fra i personaggi delle opere di William Shakespeare e Alexander Pope Di questi, sei sono visibili nell’immagine del JWST: Titania, Ariel, Puck, Miranda, Umbriel, Oberon Più alcune galassie sullo sfondo, che però con Urano con c ’entrano nulla: mentre in questo momento il pianeta si trova a meno di 3 ore-luce da noi, le galassie possono essere a decine o a centinaia di milioni di anni-luce

Immagine di Urano catturata dalla telecamera di Webb che evidenzia la posizione delle nubi della calotta polare e dell'anello zeta (NASA, ESA, CSA STScI J DePasquale)

6 Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperat va MigrosTicino SOCIETÀ
Con la bella stagione durante il gioco all’aperto aumenta il rischio di incontri indesiderati (Pexels)

La meteorologia ha le sue stazioni centenarie

Ambiente ◆ Le più importanti sono riconosciute dalla World Meteorological Organization e il loro valore per la determinazione dei mutamenti climatici è inestimabile. Il meteorologo Luca Mercalli ci spiega perché sono un patrimonio scientifico da proteggere

Premessa per evitare confusioni: meteorologia e climatologia non sono la stessa cosa La meteorologia è il ramo delle scienze dell’atmosfera e della Terra che studia i fenomeni fisici che avvengono nell’atmosfera terrestre a breve termine: temperatura dell’aria, umidità atmosferica, pressione atmosferica, radiazione solare e vento I meteorologi sono dunque coloro che ci dicono che tempo fa e farà sull’arco di alcuni giorni La climatologia, invece, è la branca delle scienze della Terra e delle scienze dell’atmosfera che si occupa dello studio del clima, ovvero delle «condizioni medie del tempo meteorologico in un periodo di almeno 20-30 anni» ma pure fino a secoli, millenni, milioni di anni Grazie a modelli climatici che si fondano su basi fisico-matematiche i climatologi ci dicono quanto è cambiato il clima della terra e quanto cambierà Fine della premessa, necessaria perché oggi faremo un salto a ritroso nel tempo, quando anche nella Regio Insubrica si cominciarono a mettere a dimora le prime stazioni meteorologiche, indispensabili oggi per lo studio dei cambiamenti climatici Lo facciamo perché fu in Ticino che, grazie alla Pro Lugano, apparve una tra le prime stazioni meteorologiche della Svizzera

LacolonninadellaProLugano

Erail1893elacolonnina,dotatadivari strumenti di misurazione, fu collocata in piazza Manzoni Poi, nel 1896, la Pro Lugano regalò la colonnina al Municipio della città che la mantenne lì fino alla fine degli anni Settanta quando, nella risistemazione del centro cittadino, trasferì la colonnina nei magazzini comunali sul piano della Stampa dove rimase, inoperosa, per oltre vent’anni Il 18 dicembre del 2003 la stazione meteorologica torna però ad essere al centro dell’attenzione del Municipio che, con il messaggio 6459 che si occupa del rifacimento di viali e piazzali del Parco Ciani, propone – e ottiene – il ripristino della stazione meteorologica che ora, dal dicembre del 2006, si trova nella piazza centrale del Parco Ciani Perfettamente funzionante la strumentazione è costituita di: termometro (per misurare la temperatura); barometro (per misurare la pressione dell’aria); igrometro (per misurare l’umidità atmosferica); anemometro (per misurare la velocità del vento); pluviometro (per misurare la quantità di pioggia caduta) Pensando che oggi ciascuno può disporre di stazioni meteorologiche digitali a casa propria la colonnina sembra inutile e invece invece i dati – raccolti, incrociati e archiviati con altri provenienti da tutto il territorio nazionale da Meteosvizzera (che ha iniziato a operare come Osservatorio meteorologico di Locarno Monti nel 1935) – concorrono a fornire la base che consente a noi, ad esempio, di conoscere qual è stata «l’estate più calda» o quale «l’inverno più freddo da quando esistono le misurazioni»

MoncalierieDomodossola

Già, ma da quando esistono le misurazioni e, soprattutto, quanto affidabili sono? Per saperlo abbiamo interpellato il professor Luca Mercalli, meteorologo, climatologo, divulga-

tore scientifico nonché responsabile dell’Osservatorio Meteorologico del Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri e presidente della Società meteorologica italiana È lui a spiegarci che «i primi osservatori meteorologici compaiono in Italia, presso le università, alla metà del Settecento: Torino, Milano, Bologna, Padova, Roma Poi ne seguiranno altri nell’Ottocento comequellodiMoncalieri(1865)seguito aruota,nel1871,daquellodiPiacenza e di Domodossola: prima al palazzo Mellerio e poi, dal 1876 a oggi, al Collegio Rosmini» Da notare che le stazioni meteorologiche dell’800 sono, nella maggior parte dei casi, volute e allestite all’interno di istituti religiosi, fatto questo che si spiega facilmente con quella che era, ancora in quegli anni, la centralità della Chiesa nella diffusione della cultura «Tutte e tre queste stazioni meteorologiche – prosegue Mercalli – hanno ottenuto dalla World Meteorological Organization (WMO), l’agenzia delle Nazioni Unitedeputataalcoordinamentodelle attività e dei servizi di meteorologia, climatologia e idrologia nel mondo, la prestigiosa qualifica di “stazione centenaria” Moncalieri nel 2016 – anno in cui fu selezionata dalla WMO an-

che per la realizzazione di una parte del video promozionale del programma stesso – e Domodossola nel 2021»

Cent’annidipreziose informazioni

E non si pensi a uno di quei premi «pro forma» Le stazioni centenarie, infatti, sono estremamente importanti nell’ambito dei rilievi climatologici a livello mondiale perché, per ottenere il riconoscimento «devono essere rimaste in funzione sull’arco di almeno cento anni e risultare presenti oggi nel medesimo luogo che le vide entrare in funzione» Per capirci: la stazione meteorologica di Lugano – i cui dati sono oggi registrati grazie a processi automatizzati, ma che fino a un ventennio fa, come le altre, necessitava di «controlli quotidiani da parte di persone in carne e ossa» – potrà ricevere l’attestato di «stazione centenaria» solo nel 2106! La cosa intrigante, in tutto ciò, risiede nel fatto che la strumentazione base della quale ogni stazione meteorologica è dotata è la medesima di quelle in uso nelle «stazioni centenarie», ma non dite che la strumentazione è vecchiotta Il

motivo ce lo spiega il professor Mercalli: «se un igrometro deve misurare l’umidità atmosferica questo è quello che faceva nell’800 ed è quello che fa oggi La differenza potrebbe risiedere nel tipo di registrazione del dato visto che un igrometro associato a un registratore può essere sia meccanico (tipicamente a carta) o elettronico, quindi la strumentazione non è vecchiotta È la strumentazione atta a misurare un dato fenomeno, senza contare che negli anni – da Nicola Cusano a Frederic Daniell – vi sono stati diversi tipi di igrometro, così come esistono diversi tipi di anemometro (quello attualmente in uso è del 1928) sebbene ciò che misura un anemometro è sempre la velocità del vento Ciò significa che le stazioni centenarie hanno misurato, negli anni, le condizioni fisiche del tempo con metodi diversi, ma confrontabili» Ed è nel confronto di questi dati che il programma e la qualifica del WMO hanno il loro puntodimassimaforza«perché–prosegue il nostro interlocutore – gli osservatori meteorologici storici con le loro lunghe serie di dati (almeno un secolo) forniscono informazioni preziose e imprescindibili per lo studio dei cambiamenti climatici, la pianificazione delle attività umane e la gestioneterritorialeinunclimainrapida evoluzione»

Lasfidadellasalvaguardia

Il pensiero corre allora a Domodossola, al campicello dove si trova la «stazione centenaria», campicello (negli anni Settanta detto «pratone») che separa il corpo principale del Collegio Mellerio-Rosmini dall’edificio dove trovavano spazio le aule del liceo scientifico e quelle tecniche (fisica e chimica) Un terreno in posizione interessante, alle falde del Sacro Monte Calvario, in una zona che, da quando il Collegio ha cessato di esistere come tale, potrebbe invogliare la realizza-

La colonnina storica di misurazione meteorologica di Lugano è ora al centro del Parco Ciani ma la sua prima collocazione nel 1893 fu in Piazza Manzoni a opera della Pro Lugano che poi la donò al Municipio

zione di progetti non necessariamente legati alla meteorologia Inevitabile girare la domanda a Luca Mercalli che, proprio a Domodossola, lo scorso 24 marzo, ha svolto una seguitissima conferenza dal titolo Salire in montagna Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale «Lo ammetto, questo è un problema Mi consola pensare che la stazione sorga proprio su quello che lei definisce un campicello Non è una grande assicurazione, ma meglio di niente Inoltre, va precisato che gestiamo la stazione insieme al CNR – IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Acque) di Pallanza che ha bisogno dei dati della stazione per studiare il Lago Maggiore Voi in Svizzera avete recuperato e digitalizzato i datidituttelestazionimeteorologiche presenti sul territorio Qui in Italia, invece, si va a doppia velocità e niente è coordinato Esiste, è vero, la Società meteorologica italiana (SMI), fondata nel 1865 proprio all’Osservatorio di Moncalieri, che è però una onlus che ha per obiettivo lo studio e la divulgazione della meteorologia, della climatologia e della glaciologia e che in 150 anni di vita è sempre stata indipendente Il motivo? La maggior parte delle prime stazioni meteorologiche non era governativa Queste stazioni erano private e normalmente venivano promosse e insediate in strutture gestite da religiosi Sono perciò state lasciate al loro destino A occuparsene sono Associazioni che se un domani decidessero di chiudere la loro attività potrebbero tranquillamente farlo senza alcun tipo di sanzione in barba ai cambiamenti climatici in corso In un momento storico nel quale la finestra d’intervento per evitare il collasso della terra si sta chiudendo occorrerebbero politiche internazionali forti e coordinate, anche per la salvaguardia degli antichi osservatori Invece, a fronte di una comunità scientifica che ammonisce sui pericoli che stiamo correndo, l’inerzia, purtroppo, è l’unica risposta»

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Il cambiamento climatico, alleato

Alimentazione ◆ Prosegue il nostro viaggio lungo la filiera del cioccolato – Eravamo partiti dalle piantagioni di cacao in Africa e dopo

di Kian Ramezani; fotografie di Flurina Rothenberger

Eravamopartitidall’Africa,perlaprecisione dalla Costa d’Avorio, nel nostro viaggio lungo la filiera del cioccolatochetroviamonegliscaffaliMigros (vedi «Azione» del 3 aprile scorso) Ma una tappa importante, quella all’origine della produzione dello zucchero, ha luogo in Svizzera e avviene in autunno Ecco dunque che una mattina autunnale, iniziata con la nebbia, cui è seguito un caldo improvviso, su un campo dell’Oberland zurighese sbuca un gigantesco macchinario di un rosso sgargiante alto 4 metri, lungo 15 e decisamente rumoroso: si tratta della macchina bieticola Terra Dos T4 che in tempo di raccolto estrae le barbabietole da zucchero dal suolo Il resto dell’anno lo passa silenziosa dentro un capannone Il suo aspetto ricorda un po ’ quello di una mietitrebbia, sebbene più raffinata

L’enorme «becco» della macchina sonda il terreno non solo per strappare il bulbo ma anche per recidere il fogliame

La bieticola non si limita a strappare le barbabietole, ma grazie all’enorme «becco» sonda per scovare dove si celano per quindi dirigervi il macchinariod’estrazione Questoprimarecideil fogliame a un ’altezza predefinita e poi stacca delicatamente la radice – la barbabietola–dalterrenoconl’aiutodiun appositovomere Lasezioneposteriore del mezzo serve a raccogliere le barbabietole e a convogliarle con una specie di ascensore in un cassone, il cosiddetto bunker, il quale può contenere fino a 20 tonnellate di barbabietole da zucchero «Troppo poche», sentenzia Andreas Pfister, il conducente

Una potenza straordinaria

La delicata procedura di raccolta stride pesantemente con la brutale efficacia con cui la macchina compie i suoi giri sul campo A bordo se ne sta il cinquantunenne agricoltore Martin Isler, che spiega compiaciuto come una volta le macchine bieticole potessero estrarre solo un filare di piante per volta, mentre Terra Dos ne fa sei contemporaneamente Intanto la

macchina torna borbottando, il suo bunker è pieno Pfister si sporge dalla cabina e vuole sapere da Isler se il posto è adatto per scaricare il raccolto Isler solleva il pollice della mano e a questo punto un nastro trasportatore esce da Terra Dos e con un gran fracasso centinaia di barbabietole cominciano a ruzzolare sul campo

«Trent’anni fa, quando ho imparato il mestiere, un ettaro doveva produrre 60 tonnellate», dice Isler, dopo che la macchina e il suo frastuono si sono allontanati «Ma anche in questo settore si coltiva sempre più intensivamente e oggi se stiamo sotto le 100 tonnellate non sono più soddisfatto» Il campo si estende su tre ettari, cioè 30’000 metri quadri, e quindi quest’anno Isler potrà vendere 300 tonnellate buone di barbabietole

L’autunno caldo

«Non lo dovrei dire, ma noi siamo avvantaggiati non solo dalla coltivazione in sé, ma anche dai cambiamenti climatici Il che significa che a primavera posso seminare prima e in autunno le barbabietole crescono più a lungo» Mentre Isler parla, il sole si fa così cocente che comincia a fare davvero caldo D’altra parte è l’ottobre più caldo da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature «Per il resto però tutto ciò rappresenta ovviamente un problema, specie con la siccità estiva Oggi nessun agricoltore può più dirsi sorpreso»

MentreIslerparla,controlladicontinuo il cumulo di barbabietole e, armato di un bastone di legno alle cui estremità si trovano due punte metalliche, ne toglie una con precisione chirurgica per poi gettarla di lato C’è qualcosa che non va? Isler ride, subito si vede come la barbabietola eliminata fosse diversa dalle altre, ossia nera, invecechebianca:inaltreparole,guasta Per fortuna ce ne sono poche così

Ma quanto sono dolci?

Cooperativa Migros Ticino 2022

Foto (Flavia Leuenberger Ceppi): interni del supermercato Migros di Arbedo-Castione, rinnovato e inaugurato il 3 novembre 2022

ANDAMENTO GENERALE

Affinché Isler possa trarre guadagno dalle sue barbabietole, non è determinante solo la loro quantità, ma anche il contenuto di zucchero, che deve essere almeno del 16 per cento

RELAZIONE ANNUALE

«Trent’anni fa un ettaro doveva produrre 60 tonnellate Oggi se stiamo sotto le 100 tonnellate non sono più soddisfatto » Martin Isler, coltivatore Sulla destra: la macchina bieticola fa sei filari alla volta Le barbabietole dolci sono trasferite nel bunker da un meccanismo a vite senza fine Alla fine tutto viene ammassato nei mucchi che spesso si vedono sui campi

lancio è diminuita passando da 182.8 a 152.7 milioni di franchi. La quota di capitale proprio è aumentata dal 403% al 48 9%, in valore assoluto il capitale proprio presenta un totale di 747 milioni di franchi contro i 73 6 milioni di franchi dell’anno precedente

Le scoperte dei Persiani e i meriti di Napoleone

Nel 2022 la pandemia provocata dal coronavirus e le misure adottate per contenerla hanno influenzato solo parzialmente il comportamento della popolazione e di riflesso l’andamento del commercio al dettaglio Dal mese di febbraio 2022, con la riapertura delle frontiere il turismo degli acquisti verso la vicina penisola è ripreso a pieno regime, portando ad una costante e significativa diminuzione di cifra daffari dei supermercati e i negozi specializzati, rispetto all’anno precedente

Per contro il post COVID-19 ha favorito leggermente il rilancio nel settore della ristorazione e di Activ Fitness rispetto all’esercizio precedente

STATO DELLE ORDINAZIONI E DEI MANDATI E ATTIVI-

TÀ DI RICERCA E SVILUPPO

Operando nel commercio al dettaglio la Cooperativa non ha né ordinazioni né mandati rilevanti da commentare e non svolge attività di ricerca e sviluppo

un’analisi sistematica della situazione, CdA e CD hanno identificato i rischi potenziali, valutato le probabilità che si avverino così come le possibili conseguenze finanziarie Appropriate misure adottate dal CdA permettono di evitare, diminuire o arginare questi rischi. I rischi potenziali che devono essere sopportati dalla Cooperativa vengono costantemente sorvegliati. Durante la verifica annuale della strategia aziendale il CdA considera e valuta adeguatamente i rischi potenziali. Il CdA ha effettuato la valutazione annuale il 21 ottobre 2022.

Tra storia e attualità ◆ Senza zucchero, niente cioccolato. La Migros lo acquista da una fabbrica ad Aarberg che, nella stagione di punta, trasforma 800’000 tonnellate di barbabietole da zucchero svizzere

PROSPETTIVE

Che lo zucchero renda i cibi appetitosi, lo si sa da sempre Già seimila anni or sono si estraeva il succo delle canne da zucchero e lo si faceva poi essiccare al sole In questo modo si otteneva un materiale chiaro e grumoso che assomigliava alla ghiaia e così la parola sanscritacheladesignava,«scharkara», assunse un nuovo significato Attorno al 600 a C dei Persiani ingegnosi scoprironocheilsuccodellacannadazuccherosipotevaraffinarecondellacalce grazie alla quale cristallizza

La Cooperativa ha realizzato un fatturato complessivo di 4495 milioni di franchi, inferiore di 594 milioni di franchi rispetto all’anno precedente Nonostante il calo di -117% del fatturato e grazie al contenimento dei costi di esercizio la redditività della Cooperativa è di poco inferiore a quella dell’anno 2019 Il risultato operativo (EBIT risultato operativo prima degli interessi e delle imposte) si è attestato a 2.2 milioni di franchi, mentre l’utile d’esercizio è di 11 milioni di franchi.

nel1806imposeunbloccodelleimportazioni inglesi Questo ebbe come conseguenza che in Europa non arrivassero più merci dalle colonie: si dovette quindi trovare un ’alternativa alla cannadazucchero Benprestodalbisogno sorse un’industria e uno dei suoi fiori all’occhiello è appunto ad Aarberg, nel Canton Berna

EVENTI STRAORDINARI

SITUAZIONE FINANZIARIA

Il cash flow generato, pari a 11 4 milioni di franchi, ha permesso di finanziare parzialmente gli investimenti di complessivi

Lo zucchero che oggi si compra in un sacchetto da 1 chilo alla Migros nasce allo stesso modo, non però dalla canna, ma dalla barbabietola da zucchero La «colpa» è di Napoleone, che

12.3 milioni di franchi effettuati nell’esercizio La somma di bi-

Il 2022 è stato caratterizzato da un periodo d’incertezza, dato prima dalla coda della pandemia di COVID-19 e poi dal conflitto in Ucraina I segni più tangibili sono stati gli aumenti costanti del costo delle materie prime, della logistica e dell’energia

VALUTAZIONE DEI RISCHI

Lo zuccherificio di Aarberg in comune con la raffinazione del XIX secolo ha il processo di base, ma non certo le dimensioni Lo stabilimento non può passare inosservato; i giganteschi silos e le enormi ciminiere da cui sbuffano nuvole di vapore si vedono già da molto lontano E si fanno anche sentire: è un continuo borbottio e brontolio

La Cooperativa dispone di un processo di gestione dei rischi. Il Comitato di direzione (CD) informa regolarmente il Consiglio di amministrazione (CdA) sulla situazione di rischio dell’impresa. Quest’ultimo assicura che la valutazione dei rischi abbia luogo nei termini opportuni e adeguati. In base a

datuttiilati Dametàottobreadicembre, lo zuccherificio lavora a pieno regime, ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette È ciò che viene chiamato «campagna», come spiega Martin Wanner, che qui ricopre la carica di responsabile dell’impianto «Nel corso diunacampagna,vengonotrasformate 800’000 tonnellate di barbabietole da zucchero, 10’000 tonnellate al giorno Alla fine si ottengono 1’100 tonnellate di zucchero cristallizzato», enumera mentre facciamo i primi passi nell’area dello stabilimento

La campagna comincia quando le barbabietole da zucchero raccolte vengono caricate dai campi della regione e portate allo zuccherificio su

Lattuale contesto economico è pesantemente influenzato dall’instabilità come evidenziato negli eventi straordinari. A fronte di queste condizioni quadro la Cooperativa Migros Ticino ha attuato alcune misure importanti con l’obbiettivo di rafforzare la sua posizione di mercato e la sua redditività. In questo contesto le maggior sfide sono: costantemente fronteggiare la concorrenza nazionale e transfrontaliera, rinnovare e rendere più capillare la rete di vendita, adattare le superfici alle nuove tecnologie e alle mutate abitudini della clientela.

Nel corso del 2023, la Cooperativa continuerà con lapertura di nuovi punti vendita e di prossimità VOI Migros Partner (supermercati di piccola taglia).

Settimanale d informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino 16

CONTO ECONOMICO

ALLEGATO

del personale

e sa ar

socia i

costi del persona e

costi del personale

costi d’esercizio

e r parazioni

e mater al di consumo

altri costi d’esercizio

di immobi izzazioni mater a i

di immobi izzazioni mmaterial

CONTO DEI FLUSSI DI TESORERIA

Uti e deserc zio

Ammortamenti e rettifiche d valore di attiv fissi

Var azione degl accantonamenti

D s nvestiment in immobi izzazion mater ali e mmater a i

Cash Flow operativo

Var azione de crediti da forniture e deg i altri crediti

Var azione de le scorte

Var azione de debiti da forn ture e prestazion e deg i altri debiti

Var azione de rate e r sconti pass vi

Afflussi netti da attività operativa

Invest ment n mmob l zzazioni materia i e mmater al D s nvestiment in immobi izzazion mater ali e mmater a i

Invest ment n partec paz on

Invest ment n mmob l zzazioni finanz ar e Deflussi netti da attività d’investimento

Var azione de debiti onerosi a breve termine

Var azione de debiti onerosi a ungo termine

Var azione de capitale soc ale

Deflussi netti da attività finanziarie

Variazione netta dei mezzi l quidi

Mezzi l quidi al 1 gennaio Var azione netta de mezz iqu d Mezzi liquidi al 31 dicembre

ALLEGATO

1 Informazioni relative ai principi ut lizzati per l’allestimento del conto annuale l conto annua e è stato a estito conformemente alle prescr z oni de la legslaz one sv zzera in part co are n base agli articoli de Codice de le obb igazioni re ativi alla tenuta de a contabil tà commerciale e a la presentaz one de cont (art 957-963b)

La soc età cooperativa M gros Ticino non al est sce un conto di gruppo in quanto suoi cont sono nclus in quel de la Federaz one delle cooperative Migros che pubb ca un conto conso idato in base a una norma contabi e rconosciuta (Swiss GAAP FER)

La presentaz one dei conti es ge da l’Amm n straz one de e st me e delle vautaz on che possono avere un incidenza sul va ore deg att v e de deb ti come pure degl impegni eventua i al a data del b lancio ma anche dei ricav e de costi del periodo di riferimento Se de caso Amministraz one decide a propr a d screzione l’ut lizzo dei margini di manovra egal esistenti n materia di va utazione e iscr zione a bilancio Per il bene de azienda e nel rispetto de princip o de a prudenza è possib e procedere ad ammortament , correz oni d valore nonché la costituz one di accantonament superior a quanto i contesto economico rich eda 2021 in 1 000 CHF

n 1 000 CHF)

2 Ricavi da forniture e prestazioni

Commercio a dettagl o Commerc o a l ngrosso R storazione Scuo a C ub Prestaz oni di servizio Totale ricav da forniture e prestazioni

7

liquidi n cassa o presso istituti finanziari terzi

Mezz liquidi presso Banca M gros

Totale mezzi liquidi

8 Altri crediti a breve termine Cred t verso mprese del gruppo Cred t verso terzi Totale altri crediti a breve termine

9 Immobilizzazioni finanziarie Prestiti a mprese del gruppo Totale immobilizzazioni finanziarie

10 Partecipazioni Società Federazione del e Cooperative Migros Zurigo Quota cap ta e Diritti di voto

ACT V FITNESS TICINO SA S Antonino Quota cap ta e Diritti di voto

M tico T cino SA S Antonino Quota cap ta e Diritti di voto

M duca SA Zurigo Quota cap ta e Diritti di voto

11 Immobilizzazioni materiali Terren e immobi i Insta laz on tecn che e macch nari Altre immobi izzaz oni mater al Costruzion in corso Totale immobilizzazioni materiali

12 Debiti da forniture e prestazioni Debiti verso imprese de gruppo Debiti verso terzi Totale debiti da forniture e prestazioni

13 Debiti onerosi Conti giubi e del personale Altri debiti finanziar verso terzi Altri debiti finanziar del gruppo Debiti onerosi a breve termine Prestiti da soc età de gruppo Debiti onerosi a lungo termine Totale debiti onerosi

La scadenza deg i impegni finanziari a ungo term ne è la seguente es gibi i da 1 a 5 anni Totale

14 Ratei e risconti passivi Ricavi Scuola C ub Interessi Altre del m taz on Totale rate e risconti passivi

15 Accantonamenti Rendita transitoria AVS Altri accantonament Totale accantonamenti

16 Altre indicazion Debiti da leasing finanziari e da altri impegn

16 Informazioni inerenti ad eventi significativi dell’anno

Da primo genna o 2022 sono stati ceduti att vi e passiv relativ a ramo dazienda

Scuola Club al a Miduca SA che ha portato ad una riduzione de la C fra daffar per lanno in corso di MCHF 2 5 rispetto al anno precedente

Informazioni inerenti le riserve latenti

Nel eserc z o in corso sono state sciolte riserve atenti per 11 mi ion CHF (anno precedente 0)

Impegni eventuali

In mer to a finanz amento a favore d Miduca SA che forn sce prestazioni d serv zio a e cooperat ve regiona Migros ne area de le scuo e club e del educazione deg i adulti la FCM ha concesso a Miduca SA un prestito fino a 40 mi ioni di franch Le cooperative coinvolte nella partecipazione di M duca SA garantiscono tale finanziamento nel ambito del a loro chiave di copertura de disavanzo pari al 3 4% Ne lamb to de le normal attività commerc al , a Cooperat va M gros Tic no è parte in causa di d verse controvers e egal Sebbene l’esisto d queste controvers e non possa essere stimato con un grado di certezza assoluto a Soc età Cooperat va Migros Ticino non r tiene che tal controversie possano avere un mpatto significativo sul a sua att vità commerciale o sulla sua situaz one finanziaria Per i deflussi finanziari prev sti sono stati costituiti degl accantonament

importanti successivi alla data di bilancio

RELAZIONE DELL’UFFICIO DI REVISIONE

RELAZIONE SULLA REVISIONE DEL CONTO ANNUALE

Giudizio Abbiamo svolto a revis one del conto annuale della Società Cooperat va fra produttor e consumatori Migros - Ticino (la società), costituito dal conto economico da bilancio al 31 dicembre 2022 dal conto dei flussi di tesoreria per lesercizio chiuso a tale data come pure da lallegato

A nostro giudizio lannesso conto annuale è conforme a la egge svizzera e al o statuto

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la nostra revisione contabile conformemente alla legge svizzera e agli Standard svizzeri di revisione contabile (SR-CH) Le nostre responsabilità ai sens di tali norme e standard sono ulteriormente descr tte nella sezione «Responsabilità dellufficio di revisione per la rev sione del conto annuale» della presente relazione Siamo ndipendent rispetto alla società, conformemente alle disposizioni legal sv zzere e ai requisiti della categoria professiona e, e abb amo adempiuto agli altri nostri obblighi di condotta professionale nel r spetto di tali requisiti

Riteniamo di aver acqu s to elementi probativ sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giud zio

Altri aspetti

Il conto annua e per lesercizio chiuso al 31 dicembre 2021 è stato sottoposto a revisione da parte di un altro ufficio di revisione che il 17 marzo 2022 ha espresso un giud z o senza rilievi su tale conto annuale

Responsabilità dell’Amministrazione per il conto annuale

LAmministrazione è responsabile dell’allestimento del conto annuale in conformità alle disposizioni egali e allo statuto, nonché per i controlli nterni da essa ritenuti necessari per consent re al estimento di un conto annuale che sia esente da anomalie s gnificat ve imputabili a frod o error

Nellallestimento del conto annuale lAmm nistrazione è responsabile per la valutazione de la capacità della società di continuare lattività aziendale per informat va se del caso sugl aspetti correlati alla continuità aziendale nonché per lutilizzo de presupposto del a continuità az endale a meno che lAmm nistrazione ntenda l quidare la società o cessare lattività oppure non abbia alternative realistiche a ta i scelte

Responsabilità dell’ufficio di revisione per la revisione del conto annuale I nostr ob ettivi sono ’acqu sizione di una ragionevo e sicurezza che il conto annuale nel suo complesso sia esente da anomalie significative imputab li a frodi o errori, e l’emissione di una relazione che inc uda il nostro giudizio Per ragionevole sicurezza si intende un livel o elevato di sicurezza che tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contab le eseguita in conformità al a legge svizzera e ag i SR-CH ndividui sempre unanomalia significativa, qualora esistente Le anomal e possono derivare da frodi o errori e sono considerate s gnificat ve qualora si possa ragionevolmente attendere che esse singo armente o nel oro insieme siano in grado di influenzare le decisioni econom che degli utilizzatori prese sulla base del conto annuale Una descrizione più dettagliata del e nostre responsabilità per la rev s one del conto annuale è disponibile su sito web di EXPERTsuisse: https //www expertsuissech/it/revisione-re azione-di-revisione Tale descrizione cost tuisce parte integrante del a nostra relaz one

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Conformemente all’art 906 CO in combinazione con ’art 728a cpv 1 cifra 3 CO e a lo SR-CH 890, confermiamo ’esistenza d un s stema d contro lo interno per lallestimento del conto annua e concepito secondo le direttive dellAmm nistrazione

Confermiamo inoltre che la proposta d’util zzo de l’uti e di bilancio è conforme alla legge svizzera e allo statuto, e raccomandiamo di approvare i conto annuale che vi è stato sottoposto

Ernst & Young SA

E isa Alfieri Domenico Vaccaro

Per to revisore abi itato Per to rev sore abi itato (Revisore responsabi e)

3 marzo 2023

484
–10
449
361
11 222 2 541 10 763 508 887 2022 (
423 059 876 14 722
800
457
2021 in 1 000 CHF 4 575 12 865 -104 –17 336 -17 193 7 080 -1 971 -72 5 180 -5 136-1 000 -6 136 25 978 -26 000 20 -2 -958 6 828 -958 5 870 2022 ( n 1 000 CHF) 1 093 10 924 370 -1 033 11 354 33 528 1 178 -4 207 -741 41 112 -12 616 1 354 –-3 000 -14 262 -26 664 –7 -26 657 193 5 870 193 6 063
Lugano
(5 (7 (7
R cav nett da forniture e prestazioni Altri r cavi d eserc zio Ricav operativi Costo del e merci Costi del persona e Altri costi d’esercizio Ammortamenti e rettifiche di valore Risultato operativo R cav finanziar Costi finanziar Utile da l a ienazione di attivi fissi Risultato prima delle imposte Imposte dirette Utile d’esercizio 2021 in 1 000 CHF 508 887 6 517 515 404 -356 567 -90 046 -48 063 -12 865 7 863 91 -313 –7 641 -3 066 4 575 2022 ( n 1 000 CHF) 449 457 5 320 454 777 -313 398 -78 501 -50 706 -10 924 1 248 82 -162 1 033 2 201 -1 108 1 093 (2) (3) (4) (5) (6) (6) Mezzi l quidi Crediti da forn ture e prestaz on A tri cred t a breve termine Scorte Totale sostanza circolante Immobi izzaz oni finanziarie Partecipazioni Immobi izzaz oni mater al Immobi izzaz oni immateriali Totale immobil zzazioni TOTALE ATTIVI 31 12 2021 in 1 000 CHF 5 870 1 240 71 625 11 216 89 951 1 000 1 774 90 118 –92 892 182 843 31 12 2022 ( n 1 000 CHF) 6 063 1 037 38 300 10 038 55 438 4 000 1 774 91 482 7 97 263 152 701 BILANCIO: ATTIVI (7 (8 (9 10 (11 Debiti da forniture e prestazioni Debiti onerosi a breve term ne Altri debiti a breve term ne Rate e riscont passivi Totale capitale di terzi a breve termine Debiti onerosi a ungo termine Accantonament a lungo term ne Totale capitale di terzi a lungo termine Totale capitale di terzi Capita e soc a e R serve lega i da util R serve facoltative da util Util r portat Utile d’esercizio Totale capitale proprio TOTALE PASSIVI 31 12 2021 in 1 000 CHF 16 088 33 997 9 921 8 309 68 315 20 000 20 929 40 929 109 244 1 042 500 55 294 12 188 4 575 73 599 182 843 31 12 2022 ( n 1 000 CHF) 13 213 7 333 8 589 7 568 36 703 20 000 21 299 41 299 78 002 1 049 500 60 294 11 763 1 093 74 699 152 701
PASSIVI (12) (13 (14) (13 (15) Ü Ü
BILANCIO:
Non
anc
Eventi
v sono stati event mportanti successivi al a data d bi
o ALLEGATO
2021 ( n 1 000 CHF) 66 379 20 879 2 788 90 046 14 387 5 308 9 347 2 225 4 439 12 357 48 063 12 865 –12 865 68 23 91 -313 -313 -222 2022 (in 1 000 CHF 61 473 14 826 2 202 78 501 14 058 5 920 10 530 2 318 4 587 13 293 50 706 10 919 5 10 924 59 23 82 -162 -162 -80 3 Costi
Stipendi
Oner
Altri
Totale
4 Altri
P gioni Manutenzion
Energia
Pubbl cità Spese amministrative Altri
Totale
Ammortament
Ammortament
Ammortament
Totale
valore 6 Ricavi
Ricavi
Ricavi
Totale
Cost
Totale
Totale
costi desercizio
5
e rettifiche di valore
ammortamenti e rettifiche di
e costi finanziari
da interess
da dividend
ricavi finanziari
per nteressi
costi finanziari
ricavi e costi finanziari, netto
Mezzi
Mezz
liquidi
anno Saldo debiti
easing Impegni per contratt daffitto Totale debiti di leasing Personale della Cooperativa Migros Ticino Collaboratori fissi Apprend st Collaboratori a tempo parziale con retribuzione orar a Totale posizioni a tempo pieno Onorari dell’ufficio di revisione Onorar di rev s one Totale onorari di revisione 31 12 2022 (in 1 000 CHF 5 797 266 6 063 37 060 1 240 38 300 4 000 4 000 3 83% 7 21% 100 00% 100 00% 100 00% 100 00% 10 00% 10 00% 83 218 5 779 2 092 393 91 482 896 12 317 13 213 7 277 56 –7 333 20 000 20 000 27 333 20 000 20 000 –140 7 428 7 568 2 884 18 415 21 299 210 92 391 92 601 31 12 2021 ( n 1 000 CHF) 5 546 324 5 870 71 151 474 71 625 1 000 1 000 3 83% 7 21% 100 00% 100 00% 100 00% 100 00% 10 00% 10 00% 80 223 8 215 1 658 22 90 118 24 16 064 16 088 7 939 58 26 000 33 997 20 000 20 000 53 997 20 000 20 000 506 291 7 512 8 309 3 242 17 687 20 929 191 98 274 98 465 2022 (in 1 000 CHF 968 36 26 1 030 73 73 2021 ( n 1 000 CHF) 1 026 35 66 1 127 23 23 2021 n 1 000 CHF 442 2 107 2 549 2 478 2022 ( n 1 000 CHF) 607 2 413 3 020 2 189 UTILIZZO DELL’UTILE DI BILANCIO Riporto da l’esercizio precedente Utile deserc z o Utile a disposizione dei soci Dotazione al e riserve faco tat ve da utili Dotazione al e riserve legal da ut l Riporto all esercizio nuovo SPESE DEL PERCENTO CULTURALE Cultura soc ale ed econom a Formazione (Scuo a Club - M duca SA) Totale 05% de la cifra daffar determinante 31 12 2022 ( n 1 000 CHF) 11 763 1 093 12 856 –-50 12 806 31 12 2021 n 1 000 CHF 12 188 4 575 16 763 -5 000 –11 763 Cooperativa Migros Ticino Via Serrai 1 CH-6592 Sant Antonino Tel +41 91 850 81 11 – nfo@m grost cino ch m grost cino ch m grost c no migros ticino m gros-ticino
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Mantenersi attivi in compagnia

Corpo, mente e cuore ◆ Dal 22 maggio al 3 giugno i 17 Centri diurni socio-assistenziali del Cantone organizzano le porte aperte proponendo numerosi eventi e attività a chi ha raggiunto o si avvia verso l’età

Rappresentano luoghi ricolmi di vitalità, relazioni, benessere Il contrario di isolamento sociale, solitudine, rinuncia E dal 22 maggio al 3 giugno saranno nel pieno di una campagna tanto semplice quanto efficace Lo slogan: «In forma e in compagnia? Scopri tutte le attività dei 17 Centri diurni in Ticino»

Ma qual è lo scopo dell’iniziativa? Lo abbiamo chiesto a Stefania Bernasconi, responsabile del Settore Mantenimento a domicilio dell’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio (UACD) del Dipartimento della sanità e della socialità «S’intende favorire la partecipazione delle persone alle tantissime attività che offrono i Centri diurni Si tratta di realtà importanti per il territorio Abbiamo creato un team composto da collaboratori di diversi Uffici del DSS, con il sostegno di Promozione Salute

Svizzera Il progetto è stato sviluppato inoltre proprio in collaborazione con i Centri diurni attraverso una piattaforma di coordinamento delle strutture dove si sviluppano idee, formazioni e iniziative comuni In occasione della campagna i Centri diurni organizzeranno eventi aperti alla popolazione con l’obiettivo di far conoscere le loro attività (info su www ti ch/centridiurni; tel 091 910 20 21)

Ogni struttura ha scelto una data per una giornata di porte aperte, in cui promuoverà attività sia all’interno sia distribuite sul territorio Si intende così mettere in luce l’offerta dei Centri e il loro potenziale come luoghi aperti di socializzazione e incontro, grazie ai quali è possibile trascorrere piacevolmente il proprio tempo insieme ad altre persone e mantenersi attivi, sia fisicamente sia mentalmente»

Sono 17 i Centri diurni in Ticino Un numero sufficiente?

I centri sono distribuiti equamente sul territorio Certo, la popolazione anziana continua ad aumentare ma

noi cerchiamo di offrire un certo dinamismo: i centri sono aperti 6 giorni su 7 e le persone arrivano anche dai Comuni limitrofi Inoltre, tenuto conto dell’ampiezza del fenomeno dell’isolamento sociale e della frammentazione del territorio, dal 2018 è stata ideata una nuova prestazione, strettamente connessa ai centri diurni, che prevede di uscire dalle mura delle strutture per lavorare maggiormente in termini di prossimità: l’attivazione sociale I Centri diurni – rivolti a tutte le persone che si avviano al pensionamento o che sono già in pensione – sono a bassa soglia di accesso Si tratta di strutture inclusive: se una persona inizia a sviluppare delle fragilità può continuare a frequentare questi luoghi di vita e socializzazione, grazie alla presenza di personale qualificato in grado di fornire un supporto adeguato Per le situazioni più complesse esistono invece, sul territorio, i Centri diurni terapeutici, che offrono un ’assistenza specifica in particolare alle persone con una diagnosi di demenza

del pensionamento

Anche le immagini scelte per le porte aperte testimoniano come i Centri diurni oggi siano luoghi dinamici dove vivere nuove esperienze e condividere i propri interessi (www ti ch/ centridiurni)

Qualcuno potrebbe essere scoraggiato dall’aspetto finanziario Chi paga?

La maggioranza delle attività proposte è, di principio, gratuita Per altre – determinati corsi, le gite, le visite ai musei, i pranzi – viene invece richiesta una partecipazione finanziaria che rimane tuttavia modesta al fine di favorire l’accessibilità Esiste inoltre la figura dell’assistente sociale di Pro Senectute che collabora con le équipe delle strutture per orientare l’utenza all’interno della rete degli aiuti – anche economici – disponibili I pasti di solito costano tra gli 11 e i 15 franchi, mentre il trasporto per le persone impossibilitate a utilizzare i mezzi pubblici è gratuito

Negli anni i Centri diurni hanno dato prova di dinamismo, tanto che molte persone vi aderiscono in modo proattivo È così?

La partecipazione alla vita dei centri può essere veramente di vari tipi Ci si può recare per un corso, un pranzo, un solo evento o trascorrervi tut-

ta la giornata Ma ci si può proporre anche come volontari e offrire il proprio tempo portando le competenze acquisite durante la propria vita o la propria attività professionale Sono molte le persone che offrono corsi, ad esempio lezioni di fotografia o corsi di materie umanistiche o di lingue È un ottimo modo, questo, per creare sinergie e reti tra le persone Abbiamo in tal senso molti gruppi che si gestiscono autonomamente

Le persone possiedono un diverso grado di autonomia Qual è il tasso di partecipazione nei Centri diurni?

Dopo un periodo di forte calo delle presenze dovuto alla pandemia, a partire dalla seconda metà del 2022 si è verificata un’importante ripresa, che ha portato il tasso di frequentazione a livelli non distanti da quelli del periodo pre-pandemico (123’000 frequenze su 17 Centri nel 2022; e 160’000 frequenze su 15 Centri nel 2019) Le persone autonome partecipano in modo assolutamente libero e non pianificato L’approccio inclusivo prevede che se le persone iniziano a manifestare delle difficoltà in ambito motorio, cognitivo o affettivo-relazionale vengano supportate attraverso progetti individualizzati Nel 2022 questi utenti sono stati 811 L’odierna campagna si focalizza però specificatamente sulle persone più autonome, perché vogliamo che stiano bene il più a lungo possibile e promuovere un impatto positivo sul loro benessere psicofisico Tutte le attività offerte nelle strutture mirano a rendere i Centri diurni dei promotori di salute con ricadute importanti sul mantenimento degli anziani a domicilio con una buona qualità di vita «Questi centri – dichiara dal canto suo Amèle Fux, responsabile del Servizio centri diurni socio-assistenziali di Pro Senectute Ticino e

Moesano – devono essere visti come luoghi dinamici dove i frequentatori non sono semplici fruitori di servizi ma attori e promotori della loro vita e dei loro interessi Non va dimenticato che, per coloro che necessitano un lieve aiuto a livello motorio, cognitivo e sociale vi sono attività più mirate come per esempio la stimolazione cognitiva, la ginnastica dolce e un supporto fornito dal personale socio-educativo» Ma qual è in concreto il ruolo di Pro Senecute nella gestione e nella promozione dei Centri diurni? «Sin dagli esordi – risponde Amèle Fux – Pro Senectute ha voluto offrire la sua competenza in ambito di senescenza aprendo alcuni centri diurni su mandato del Cantone Negli ultimi 10 anni il settore si è ampliato fino ad arrivare alla gestione di 9 dei 17 centri diurni presenti in Ticino La promozione avviene spesso col semplice passaparola» La nostra interlocutrice si esprime anche sul grado di soddisfazione da parte degli anziani dei Centri diurni e sulle difficoltà nell’incentivarne la frequentazione: «Vedo che le persone che frequentano i centri sono soddisfatte Mi ha toccato il racconto di una signora che mi ha riferito che sentirsi chiamare per nome l’ha fatta sentire subito riconosciuta come persona Confrontandomi con le persone mi rendo conto però che permangono ancora alcuni pregiudizi Spesso i centri diurni sono percepiti come delle case per anziani o dei luoghi di cura dove ci si reca una volta che si è nel bisogno L’immaginario collettivo è l’anziano chino sui propri ricordi e ingabbiato nel passato Questi preconcetti non aiutano le persone ad avvicinarsi a questi luoghi, fomentano anzi delle paure insite in tutti noi L’esperienza mi ha insegnato che la realtà è ben diversa: gli anziani di oggi sono più attivi che mai e sono interessati a vivere esperienze nuove e a condividerle»

Viale dei ciliegi di Letizia Bolzani

Michael Morpurgo

La guerra del soldato Pace

Salani (Da 12 anni)

Compie vent’anni questo romanzo, che è ormai un classico nella letteratura che racconta la guerra, e che resta uno dei più bei libri contemporanei per ragazzi L’autore, l’inglese Michael Morpurgo, ci ha offerto tutta una serie di romanzi in cui la guerra ha un ruolo importante, sia quando ne è il centro narrativo, come ad esempio nel celebre War Horse (Rizzoli), da cui Steven Spielberg trasse il film omonimo, sia quando, sia pure tangenzialmente, arriva a toccare le vite dei protagonisti, come nel bellissimo L’isola delle balene (Il Castoro), o nell’altrettanto notevole Il regno di Kensuke (Piemme) Ma anche laddove la guerra è una delle ambientazioni principali della narrazione, il talento di Morpurgo fa sì che essa venga comunque sempre raccontata da un punto di vista straniante, che ne evidenzia tutta la tragica assurdità Quello di un animale, nel caso di War Horse, un cavallo che combatte in entrambi gli eserciti, prima con gli inglesi e poi con i tedeschi, che l’hanno requisito, rendendo immediatamen-

te esplicita l’universalità della sofferenza; o quello dei giovani protagonisti, rappresentati anche nella loro vita precedente l’arruolamento, che nel caso del romanzo su cui ci stiamo concentrando occupa più della metà del libro In Private Peaceful, questo il titolo originale, «il soldato semplice Pace» (Pace di cognome), prima di essere un soldato era Charlie: un ragazzo, un figlio, un fidanzato, un fratello Le sue vicende di adolescente nella campagna inglese, e poi di soldato nella Grande Guerra, vengono raccontate, in un lungo flashback, dal

fratello minore, Tommo, per il quale Charlie era la figura maschile di riferimento, l’ala protettrice, il coraggioso eroe ispiratore Anche Tommo deciderà, nonostante la giovane età, di arruolarsi, per stare vicino a Charlie, così i soldati Pace sono due, e la guerra è di entrambi, ineluttabilmente drammatica per Charlie, ma non meno lacerante per Tommo, che con il suo racconto, in trincea, nella notte prima che il plotone d’esecuzione desse effetto all’ingiusta condanna della Corte Marziale, riporta alla memoria la vita di Charlie e quella di tutti i suoi cari Molti anni fa, in occasione della presentazione in Italia di questo romanzo, avevo incontrato per un’intervista Michael Morpurgo, che mi aveva detto di avere tratto ispirazione da una lettera esposta, tra i vari documenti della Prima Guerra Mondiale, all’In Flanders Fields Museum di Ypres, nella quale con scarne fredde parole l’esercito informava una madre che il figlio era stato giustiziato dal suo stesso esercito, per ribellione agli ordini di un superiore Ma Morpurgo aveva anche aggiunto: «per me raccontare storie di guerra significa raccontare la speranza, la speranza di un tempo senza guerra»

Prodan

La mia casa

Il Castoro (Da 3 anni)

Anche qui si racconta la guerra, ma rivolgendosi ai più piccoli, e in particolare provando a parlare loro, con delicatezza, di cosa possa essere considerata «casa» quando si è sfollati, in fuga, rifugiati altrove «La casa nel tuo cuore ti mostrerà sempre la strada E ti guiderà esattamente al posto a cui appartieni», dice il papà al piccolo protagonista, che sta varcando, con la mamma, il confine del suo paese Quel paese è l’Ucraina, il

papà deve fermarsi a combattere per difenderlo Gli autori sono entrambi ucraini, ma il libro che hanno creato ha una valenza simbolica universale, perché sa esprimere con intensità cosa significhi dover lasciare la propria casa ed emigrare in luoghi diversi e sconosciuti Quale sarà ora la mia casa? Si chiede il bimbo Sarà il rifugio? La stazione? Lo zio che ci ha ospitato per un po’? La strada che dobbiamo percorrere per trovare scampo altrove? C’è una casa sicura e sempre pronta ad accoglierti, una casa che non può essere bombardata, ed è quella che ti porti nel cuore, fatta dei ricordi più belli, fatta dell’amore di chi ti era e ti è accanto, fatta dei tuoi affetti più cari Questa casa, luminoso talismano interiore, può darti forza anche laddove tutto sembra estraneo o pauroso Una storia sul potere degli affetti, della memoria, delle radici simboliche, che emozionerà sia i bambini che stanno vivendo questo allontanamento, sia quelli che li accolgono, come nuovi amici «Se questa è la tua storia – dicono gli autori in conclusione – prenditi cura di te stesso e dei tuoi cari Se conosci una persona che ha vissuto tutto ciò, aiutala con parole o azioni»

10 Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperat va MigrosTicino SOCIETÀ
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Di torture ed eresie

La cronaca: era il 6 aprile del 1252, sabato successivo alla Pasqua e vigilia della Domenica in Albis Un sicario cataro assassinava l’Inquisitore Generale di Milano, Pietro da Verona, nel bosco di Farga, a Seveso (Monza) L’episodio fece precipitare provvedimenti relativi all’ordine pubblico e alla sicurezza dello status quo in un cambiamento di passo fondamentale per lo sviluppo delle politiche culturali dell’Occidente cristiano per secoli a venire

Il 15 maggio dello stesso anno il Papa Innocenzo IV firmava la Bolla Ad Extirpanda/Al fine di estirpare che autorizzava il ricorso alla tortura per fare confessare agli eretici i loro crimini

La Bolla argomentava che gli eretici «sono assassini delle anime tanto quanto ladri dei Sacramenti di Dio e della fede cristiana ( ) devono pertanto essere costretti – come sono ladri e banditi – a confessare i loro erro-

ri e a rivelare i loro complici» Erano quelli gli anni nei quali veniva a fruizione pratica e amministrativa la lunga opera dei giuristi Glossatori dello Studium Bolognese che adattava la tarda legislazione imperiale romana alle esigenze del Diritto e dell’Amministrazione ecclesiale Nel diritto classico greco e romano, la tortura era ammessa solo per confermare la verità dei fatti e solo nei confronti di coloro che non erano persone morali a tutti gli effetti: ovvero schiavi e stranieri Paradossalmente la loro testimonianza in Giudizio non era vincolante sotto giuramento come per i Cives/ Cittadini, ma tale diveniva in quanto estratta sotto tortura Grottesco e paradossale Certo Sarà una riflessione logica e ancora controversa conquista culturale, bandire in epoca moderna la tortura come fonte di «prove» ma solo dopo la «scoperta» dei Droits de l’Homme Per allora dovette bastare

La stanza del dialogo

Il senso della vita

Gentile signora Finzi, le scrivo in quanto mi piacerebbe sapere quale è il senso della vita Ho 35 anni, sono laureato e ho un buon posto di lavoro Tutti i giorni sono chiuso in ufficio Alla sera arrivo a casa, sono solo, cucino, guardo un po’ di tv e poi a letto Così sino a venerdì sera Poi arriva il fine settimana, faccio il bucato, spesa, commissioni, pulizie, pagamenti vari Incontro famiglia e pochi amici per un caffè o una cena Finesettimanafinito Lunedìsiricomincia Non ho molti interessi, o hobbies, nulla che mi motivi o entusiasmi Mi piace andare in bici e camminare Ma con il freddo non esco di casa Alla tv solo brutte notizie, non guardo più i telegiornali, mi deprimono Le persone con cui parlo sono tutte lamentose, parlanodiguerra,inflazioneeproblemivari Nessunocheraccontiqualcosadibelloe di allegro È tutto così ripetitivo e noioso Nulla che mi piace fare e nulla che mi dia soddisfazione e gioia Non compero più

nienteperchéhotutto,mamisentovuoto eincompleto Direiinfeliceenontrovoun senso alla vita / Alex

Caro Alex, la sua lettera è particolarmente interessante perché il suo stato d’animo è condiviso da molti, soprattutto giovani adulti che, soddisfatti tutti i bisogni e raggiunti tutti gli obiettivi fissati dalla società dei consumi, non riescono a trovare altri valori per i quali valga la pena di vivere Accade allora che le energie fisiche e psichiche si riversino sull’Io ove, in mancanza di desideri, implodono provocando la stasi che lei descrive così bene e che gli psicologi chiamano «personalità narcisistica» Il riferimento è al mito di Narciso, un giovane che, specchiandosi sulla superficie di uno stagno, si trova così attraente da gettarsi in acquapercongiungersiconlasuaimmagine e, di conseguenza, morire anne-

La nutrizionista

I fitoestrogeni e la menopausa

Buongiorno, vorrei qualche informazione circa l’utilizzo di alimenti contenenti fitoestrogeni in aiuto a contrastare alcuni effetti collaterali in pre e menopausa (dovuti al calo degli estrogeni): quali sono e in che quantità? Lei cosa ne pensa? / Monica

Buongiorno Monica, la ringrazio per l’interessante domanda, mi sono documentata in merito e qui cerco di riassumerle il tutto

I fitoestrogeni sono letteralmente sostanze estrogeniche di origine vegetale Oltreaessereutiliperlepiantesono importanti per le loro proprietà estrogeniche anche per i loro predatori, gli animali e noi La parola fitoestrogeni deriva proprio dalla prima scoperta degli effetti estrogenici negli animali al pascolo e nell’uomo: quando vengono mangiati, possono influenzare una persona allo stesso modo degli estrogeni prodotti dal corpo Detto questo,

mettiamola così – la sensibilità di un Innocenzo IV il quale, forse perplesso nei confronti della «logica» della tortura come fonte di verità giudiziaria, si affrettò e specificare i termini entro i quali la tortura potesse considerarsi legittima Ovvero: che fosse applicata solo una volta; che non comportasse perdita della vita o anche di funzioni corporali e (incredibile oggi – o forse ancora no!? – ma storico) che l’Inquisitore ritenesse le prove acquisite contro l’accusato virtualmente certe La Questione Catara pagava ancora i suoi storici dividendi dopo il massacro seguito alla caduta della Roccaforte di Montsegur nel 1244 I Catari (e/o chi per loro) e la crisi finanziaria che costò torture (e roghi) anche all’Ordine dei Cavalieri Templari in quanto creditoridiunamonarchiafranceseinsolvente, stavano in quegli anni lentamente e inesorabilmente lievitando (anche questa è un ’altropologica storia) e an-

che quelli dovevano essere castigati In quel quadro, la mano di velluto e forsegliscrupolidiInnocenzoIV,non sortirono altro effetto se non estendere urbi et orbi il concetto di «eresia» che già si era fatto strada laddove almeno fino a due secoli prima dominavano invece dubbi, incertezze, ambiguità e conseguenti compromessi Per almeno otto secoli dopo l’Editto di Costantino (313 d C ) il Cristianesimo come religione dominante, pur nelle sue ereticanti varianti, e pur se quando, spesso e volentieri non statisticamente maggioritario, era rimasto in qualche modo «tollerante» nei confronti di coloro che non erano preparati per ragioni molteplici ad adeguarsi La Bolla Ad Extirpanda contribuì alla costruzione per i secoli a venire del clima di intolleranza e sanzioni conflittuali della Modernità, poi inveratosi con la Riforma Protestante Voluto? Atteso o Inteso? Di certo

equivocato Fra l’XI ed il XIII secolo il dibattito sulla stregoneria passò in secondo piano rispetto all’insorgere di pericolose eresie come quelle Catare e Valdesi Con la Bolla Summis desiderantes affectibus (Desiderando con supremo ardore) del 1484, sigillata da Innocenzo VIII, nella quale il Pontefice affermava la necessità di sopprimere l’eresia e la stregoneria nella regione della Valle del Reno, e nominava i frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger (autori del Malleus Maleficarum) inquisitori incaricati di estirpare la stregoneria dalla Germania, il peraltro cauto sigillo di Innocenzo IV fu inasprito Innocenzo VIII, volente, nolente o Innocente, produsse i suoi storici effetti legittimando la Caccia alle Streghe almeno fino ad ora, quando eretici & Co sono spariti dagli schermi giudiziari O no?! Kyrie eleison

gato Evidentemente il mondo esterno non aveva per lui alcun interesse Noi umani siamo programmati per stabilire relazioni, siamo, come dice Aristotele «animali sociali» L’isolamento ci porta a smarrire la nostra stessa identità, a non sapere più chi siamo e cosa vogliamo La dinamica interiore è alimentata di desideri e la filologia ci aiuta a comprendere di che si tratta «De-siderare» significa smettere di guardare gli astri, non attendere che il senso della vita ci sia dato dagli Dei Sino a qualche generazione fa, una società autoritaria, imponendo mete e stili di vita, funzionava da protesi evitando scelte esistenziali che comportano sempre rischi e rinunce Abbiamo ottenuto ambiti di libertà sinora insperati ma la libertà fa paura e, come nel suo caso, preferiamo chiuderci nel bozzolo dell’Io e del Mio Un bozzolo che, come lei lamenta, protegge ma soffoca La possibilità di sfuggire

a questo regime di contenzione si trova non in sé ma negli altri, nella capacità di uscire dall’indifferenza e di aprirsi al prossimo con empatia Se lei saprà ascoltare, confortare, aiutare chi si trova in difficoltà, si prenderà al tempo stesso cura di sé stesso Se si guardaintorno,lerichiested’aiutonon mancano Si va dall’agonia della natura alla solitudine degli anziani, dalle diseguaglianze sociali al disagio degli immigrati, ma l’elenco è infinito e resta generico se non si incarna in una situazione, come lo squilibrio climatico,inunarealtàsocialeoinunapersona particolare Apra le porte della casa e della mente, non soltanto a chi, come amici e colleghi, vive nel benessere ma anche a chi sopravvive, spesso in silenzio, nel disagio e nella sofferenza La società svizzera è ricca d’istituzioni benefiche e solidali e sta a ciascuno scegliere quella che meglio corrispondeaipropriinteressieallapropriasen-

sibilità Vedrà allora che il senso della vitalegiungeràdaldifuorienonleresteràcheconfermarloconlasuadisponibilità e i suoi comportamenti È un peccato sprecare risorse che derivano da un ’autoanalisi lucida, dalla capacità critica che la sua lettera rivela Chissà mai che, ampliando l’ambito delle relazioni,leipossatrovarelapersonache la farà innamorare Sarà una rinascita per la sua anima inaridita Nell’innamoramento offriamo all’altro ciò che non abbiamo, e che pertanto desideriamo Uno scambio tra offrire e ricevere dal quale tutti si esce arricchiti

Informazioni

Inviate le vostre domande o riflessioni a Silvia Vegetti Finzi scrivendo a: La Stanza del dialogo, Azione, Via Pretorio 11 6901 Lugano; oppure a lastanzadeldialogo@azione ch

i fitoestrogeni sono comunemente divisi in tre classi principali: isoflavoni, cumestani, lignani Esiste una quarta categoria, costituita dai lattoni, ma ha scarsa valenza terapeutica Le fonti di fitoestrogeni sono: noci, semi, frutta e verdura, soia, aglio, sedano, carote, patate, riso, grano, trifoglio rosso, patate dolci, frutta (mele, melograni e castagne) e caffè I fitoestrogeni classificati come isoflavoni sono i più studiati e si trovano principalmente nei semi di soia e nei loro prodotti trasformati e in altri legumi, compreso il trifoglio rosso La quantità di isoflavoni necessaria per dare effetti sulla salute è di circa 40-70 mg/giorno o una media di 50 mg/giorno Il consumo medio di isoflavoni nella società asiatica è di 15-50 mg al giorno, mentre nei paesioccidentalisolocirca2mgalgiorno

I fitoestrogeni nella dieta vengono digeriti, quindi metabolizzati dai batteri nell’intestino,assorbitinell’intestinoe

coniugati nel fegato Inoltre, circolano nelplasmafinoaquandononvengono infineescretinelleurine Ifitoestrogeni imitano gli estrogeni del corpo perché la loro struttura chimica è molto simile Quando entrano nel corpo, i recettori degli estrogeni li trattano come se fossero estrogeni; hanno quindi il potenziale effetto di regolare tutti i processi influenzati dagli estrogeni, inclusa l’induzione degli ormoni sessuali che si legano alla globulina e inibiscono l’aromatasi (è un sistema enzimatico deputato alla conversione degli androgeni,ormonisessualitipicamente maschili, in estrogeni, che sono invece caratteristici dell’organismo femminile) I fitoestrogeni possono essere utili per le donne che cercano di riequilibrare i loro ormoni mentre si avvicinano alla menopausa Durante la perimenopausa, che è il periodo primacheunadonnaraggiungalamenopausa, i livelli ormonali nel suo corpo

fluttueranno e causeranno una varietà di sintomi quali vampate, basso desiderio sessuale, stanchezza, ciclo irregolare, sbalzi d’umore ecc I fitoestrogeni possono anche sopprimere i sintomi clinici della menopausa causati da una diminuzione della produzione di estrogeni endogeni La somministrazione di 100 mg di isoflavoni al giorno nelle donne in postmenopausa può ridurre i sintomi vasomotori Il vantaggio di questo fitoestrogeno è che non fa male al seno e all’endometrio Inoltre, i fitoestrogeni non aumentanoilrischiodicoagulazione,ciò fa sì che siano un ’alternativa sicura alla terapia ormonale sostitutiva Tuttavia possono essere un rischio quando i soggetti affrontano una malattia estrogeno-dipendente (endometriosi, cancro al seno, cancro all’ovaio, carcinoma dell’endometrio uterino) e anche quando gli estrogeni vengono utilizzati come contraccettivi, possono

essere deleteri nei soggetti giovani o in coloro che si trovano in uno stato fisiologico riproduttivo Nonostante i numerosi studi attualmente disponibili nella letteratura scientifica sui fitoestrogeni, permangono controversie su diversi endpoint di salute La maggior parte di essi potrebbe essere ragionevolmente risolta considerando le concentrazioni e i dosaggi dietetici richiesti Per rispondere alla sua domanda: i fitoestrogeni possono aiutare, è più opportuno ottenerli da fonti alimentari naturali piuttosto che da integratori, ma sempre chiedendo consiglio al proprio medico

Informazioni Avete domande su alimentazione e nutrizione?

Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino SOCIETÀ / RUBRICHE 14 ◆ ●
L’altropologo
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di Silvia Vegetti Finzi
◆ ●
di Laura Botticelli Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà Scrivete a lanutrizionista@azione ch

TEMPO LIBERO

Barbabietole e zucchero

Continua il nostro viaggio alla scoperta della lunga filiera nella produzione del cioccolato

Pagine 16-17

Una perla del Salento

Alla scoperta della città di Lecce, capitale del barocchetto,dove a farla da padrona è il leccisu

Pagina 19

Dolci note di primavera

Un tripudio di sapori e profumi nella vellutata di asparagi e latte di cocco agli scampi

Pagina 21

Lukas Nannini, il «Bigfoot» dei cieli

Altre realtà immersive

Per gli amanti delle esperienze ludiche virtuali,nuove tecnologie e nuovi giochi

Pagina 23

Adrenalina ◆ Acrobazie a mille chilometri orari e uno spettacolo da ammirare con il fiato sospeso e il naso all’insù, il tutto grazie ai nostri «cavalieri del cielo», i piloti della Patrouille Suisse; tra di loro anche il ticinese «Bigfoot» Lukas Nannini

Classe 1989, nato e cresciuto a Bellinzona, Lukas Nannini dal 2017 completa i ranghi della Patrouille Suisse, uno dei team di volo acrobatico più noti a livello mondiale «Siamo gli unici in Europa a volare su jet da combattimento, caratteristica che fa della Patrouille Suisse una delle squadre più spettacolari a livello mondiale – sottolinea il pilota ticinese – Frecce Tricolori, Patrouille de France e Red Arrows, ad esempio, usano anche loro dei jet, ma d’addestramento, dalle dimensioni un po ’ più ridotte Con i Tiger F-5, anche negli show possiamo raggiungere velocità quasi supersoniche»

Il ticinese Lukas Nannini era affascinato dalla tecnica di volo, ma per arrivare al suo livello ci è voluta una grande perseveranza condita da un pizzico di fortuna

«Da grande voglio fare il pilota» Da bambini, molti cullano questo sogno È stato così anche per te? «Sinceramente no Non ho mai davvero pensato a una mia carriera fra le nuvole Almeno finché non mi ci si sono ritrovato per davvero! Anzi, a dirla tutta non mi ero nemmeno deciso se proseguire gli studi o imboccare la strada professionale dopo il liceo A quel punto si è palesata una terza strada: quella di provare la carta del pilota militare: la cosa mi stuzzicava, per cui mi sono iscritto alle selezioni»

L’idea prende forma

«Del volo mi affascinava la tecnica più che altro: mi piaceva quell’idea, anche se fin lì non era qualcosa di definito, considerando che non avevo avuto particolari esperienze specifiche Più che altro, con l’approssimarsi della scuola reclute, mi son detto: “già che devo farla, vediamo di farla nel miglior modo possibile”, ossia optando per un’incorporazione stimolante Così ho puntato in alto, e mi sono iscritto alle selezioni per diventare pilota militare Il primo passo di un lungo iter che mi ha poi condotto, appunto, dapprima a entrare nel programma SPHAIR che si occupa di portare avanti il gruppo di aspiranti piloti militari, e, infine, a diventarlo a tutti gli effetti»

Praticamente da zero a cento «Questi corsi sono una full immersion nell’aviazione; un primo screening intensivo di due settimane di corsi di volo all’aeroporto di Locarno-Magadino Era il 2008, e allo-

ra avevo diciannove anni: avevo ottenuto da qualche mese la patente dell’auto e già mi ritrovavo a seguire i corsi per il brevetto di pilota Dopo quelle due settimane cominciate con praticamente zero conoscenze di volo, avevo maturato sufficienti competenze per volare, ovviamente assistito dall’istruttore, in maniera quasi autonoma Ricordo di aver provato una sensazione molto bella, cosa che

mi ha dato ulteriore motivazione per continuare a percorrere questa strada È vero, ci vuole pure un po ’ di fortuna per passare tutte le fasi di selezione, e molta applicazione, perché alcune sono davvero toste, ma non è impossibile arrivarci Io, poi, ero spinto dalla grande voglia di arrivare fino in fondo, e questo mi ha dato la giusta spinta per affrontare una dopo l’altra tutte le tappe del mio addestramento, passato prima dalla scuola piloti e poi al rango di pilota militare»

Ma Lukas Nannini non si è limitato a diventare pilota militare: qualche anno dopo eccolo infatti nei ranghi della Patrouille Suisse Come ci sei arrivato? «La Patrouille Suisse è una formazione che vola su jet da combattimento delle forze aeree e composta da sei elementi scelti tra tutti i piloti militari attivi Quando uno dei sei componenti decide di lasciare il gruppo, gli altri cinque scelgono il subentrante tra tutti i possibili candidati che figurano nella lista dei piloti militari attivi Deve essere una scelta unanime: se qualcuno ha un qualsiasi dubbio su un pilota, questo viene definitivamente stralciato dall’elenco Più che delle capacità di

volo (benché importanti) è una scelta che tiene conto prima di tutto della personalità dei candidati: è questa a indicare se il candidato è in grado di completare la dinamica di squadra Poi, ovviamente, per raggiungere un certo livello occorre allenamento»

Te lo ricordi ancora quando ti hanno scelto per entrare a far parte della Patrouille Suisse? «Un giorno come quello non lo si scorda Da tradizione, la comunicazione viene preceduta da uno “scherzo di iniziazione”, se così vogliamo definirlo A me è successo a fine 2015 Quel giorno, dopo avermi convocato nel suo ufficio, l’allora comandante della scuola piloti mi aveva informato che erano sorti dei problemi col mio lavoro di Bachelor: in pratica era emerso che alcuni miei capitoli sarebbero stati plagiati, per cui avrei dovuto riscriverlo Per rendere ancora più verosimile la cosa, al telefono c ’ era pure il rettore dell’università, che ovviamente si era prestato al gioco Nel locale accanto mi attendeva il resto dei componenti della Patrouille Suisse, che alla mia uscita dall’ufficio mi hanno detto: “Guarda, ti informiamo che, a ogni modo, se vuoi, puoi volare con noi” È stato lì

che ho capito tutto e, ovviamente, ho detto subito di sì»

Da «riserva» a «solista»

«Nel 2016 ho seguito il corso di transizione per volare su un Tiger F-5, ossia l’aereo impiegato dalla Patrouille Suisse per le sue acrobazie, in modo da poter subentrare al pilota annunciato uscente al termine di quella stagione La mia prima stagione nel team è dunque stata quella del 2017: ho iniziato come “riserva” Che, per inciso, non è un vero e proprio sostituto, anche perché ognuno all’interno del gruppo ha un suo ruolo specifico e ben definito, che mantiene per tutto l’anno: non ci sono piloti “intercambiabili” Poi, appunto, sono entrato a tutti gli effetti nel sestetto che vola regolarmente e mostra nei cieli le capacità e la precisione dei piloti svizzeri» Ora Lukas Nannini, «Bigfoot» come identificativo, è Tiger Cinque nella formazione della Patrouille Suisse

Informazioni Su www azione ch si trova una più ampia galleria fotografica

● ◆ Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino 15
© V B S / D D P S
Moreno Invernizzi Il pilota ticinese Lukas Nannini; foto grande, una delle spettacolari imprese della Patrouille Suisse (© VBS/DDPS)

Il cambiamento climatico, alleato

Alimentazione ◆ Prosegue il nostro viaggio lungo la filiera del cioccolato – Eravamo partiti dalle piantagioni di cacao in Africa e dopo di Kian Ramezani; fotografie di Flurina Rothenberger

Eravamopartitidall’Africa,perlaprecisione dalla Costa d’Avorio, nel nostro viaggio lungo la filiera del cioccolatochetroviamonegliscaffaliMigros (vedi «Azione» del 3 aprile scorso) Ma una tappa importante, quella all’origine della produzione dello zucchero, ha luogo in Svizzera e avviene in autunno Ecco dunque che una mattina autunnale, iniziata con la nebbia, cui è seguito un caldo improvviso, su un campo dell’Oberland zurighese sbuca un gigantesco macchinario di un rosso sgargiante alto 4 metri, lungo 15 e decisamente rumoroso: si tratta della macchina bieticola Terra Dos T4 che in tempo di raccolto estrae le barbabietole da zucchero dal suolo Il resto dell’anno lo passa silenziosa dentro un capannone Il suo aspetto ricorda un po ’ quello di una mietitrebbia, sebbene più raffinata

L’enorme «becco» della macchina sonda il terreno non solo per strappare il bulbo ma anche per recidere il fogliame

La bieticola non si limita a strappare le barbabietole, ma grazie all’enorme «becco» sonda per scovare dove si celano per quindi dirigervi il macchinariod’estrazione Questoprimarecideil fogliame a un ’altezza predefinita e poi stacca delicatamente la radice – la barbabietola–dalterrenoconl’aiutodiun appositovomere Lasezioneposteriore del mezzo serve a raccogliere le barbabietole e a convogliarle con una specie di ascensore in un cassone, il cosiddetto bunker, il quale può contenere fino a 20 tonnellate di barbabietole da zucchero «Troppo poche», sentenzia Andreas Pfister, il conducente

Una potenza straordinaria

La delicata procedura di raccolta stride pesantemente con la brutale efficacia con cui la macchina compie i suoi giri sul campo A bordo se ne sta il cinquantunenne agricoltore Martin Isler, che spiega compiaciuto come una volta le macchine bieticole potessero estrarre solo un filare di piante per volta, mentre Terra Dos ne fa sei contemporaneamente Intanto la

macchina torna borbottando, il suo bunker è pieno Pfister si sporge dalla cabina e vuole sapere da Isler se il posto è adatto per scaricare il raccolto Isler solleva il pollice della mano e a questo punto un nastro trasportatore esce da Terra Dos e con un gran fracasso centinaia di barbabietole cominciano a ruzzolare sul campo

«Trent’anni fa, quando ho imparato il mestiere, un ettaro doveva produrre 60 tonnellate», dice Isler, dopo che la macchina e il suo frastuono si sono allontanati «Ma anche in questo settore si coltiva sempre più intensivamente e oggi se stiamo sotto le 100 tonnellate non sono più soddisfatto» Il campo si estende su tre ettari, cioè 30’000 metri quadri, e quindi quest’anno Isler potrà vendere 300 tonnellate buone di barbabietole

L’autunno caldo

«Non lo dovrei dire, ma noi siamo avvantaggiati non solo dalla coltivazione in sé, ma anche dai cambiamenti climatici Il che significa che a primavera posso seminare prima e in autunno le barbabietole crescono più a lungo» Mentre Isler parla, il sole si fa così cocente che comincia a fare davvero caldo D’altra parte è l’ottobre più caldo da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature «Per il resto però tutto ciò rappresenta ovviamente un problema, specie con la siccità estiva Oggi nessun agricoltore può più dirsi sorpreso»

MentreIslerparla,controlladicontinuo il cumulo di barbabietole e, armato di un bastone di legno alle cui estremità si trovano due punte metalliche, ne toglie una con precisione chirurgica per poi gettarla di lato C’è qualcosa che non va? Isler ride, subito si vede come la barbabietola eliminata fosse diversa dalle altre, ossia nera, invecechebianca:inaltreparole,guasta Per fortuna ce ne sono poche così

Ma quanto sono dolci?

Foto (Flavia Leuenberger Ceppi): interni del supermercato Migros di Arbedo-Castione, rinn

ANDAMENTO GENERALE

Affinché Isler possa trarre guadagno dalle sue barbabietole, non è determinante solo la loro quantità, ma anche il contenuto di zucchero, che deve essere almeno del 16 per cento

lancio è dimin

2MC«Trent’anni fa un ettaro doveva produrre 60 tonnellate Oggi se stiamo sotto le 100 tonnellate non sono più soddisfatto » Martin Isler, coltivatore Sulla destra: la macchina bieticola fa sei filari alla volta Le barbabietole dolci sono trasferite nel bunker da un meccanismo a vite senza fine Alla fine tutto viene ammassato nei mucchi che spesso si vedono sui campi

La quota di capitale proprio è aumentata dal 403% al 48 9%, in valore assoluto il capitale proprio presenta un totale di 747 milioni di franchi contro i 73 6 milioni di franchi dell’anno precedente

Le scoperte dei Persiani e i meriti di Napoleone

Nel 2022 la pandemia provocata dal coronavirus e le misure adottate per contenerla hanno influenzato solo parzialmente il comportamento della popolazione e di riflesso l’andamento del commercio al dettaglio Dal mese di febbraio 2022, con la riapertura delle frontiere il turismo degli acquisti verso la vicina penisola è ripreso a pieno regime, portando ad una costante e significativa diminuzione di cifra daffari dei supermercati e i negozi specializzati, rispetto all’anno precedente

Per contro il post COVID-19 ha favorito leggermente il rilancio nel settore della ristorazione e di Activ Fitness rispetto all’esercizio precedente

STATO DELLE ORDINAZIONI E DEI MANDATI E ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO Operando nel commercio al dettaglio la Cooperativa non ha né ordinazioni né mandati rilevanti da commentare e non svolge attività di ricerca e sviluppo

tificato i rischi potenziali, valutato le probabilità che si avverino così come le possibili conseguenze finanziarie Appropriate misure adottate dal CdA permettono di evitare, diminuire o arginare questi rischi. I rischi potenziali che devono essere sopportati dalla Cooperativa vengono costantemente sorvegliati. Durante la verifica annuale della strategia aziendale il CdA considera e valuta adeguatamente i rischi potenziali. Il CdA ha effettuato la valutazione annuale il 21 ottobre 2022.

Tra storia e attualità ◆ Senza zucchero, niente cioccolato. La Migros lo acquista da una fabbrica ad Aarberg che, nella stagione di punta, trasforma 800’000 tonnellate di barbabietole da zucchero svizzere

Che lo zucchero renda i cibi appetitosi, lo si sa da sempre Già seimila anni or sono si estraeva il succo delle canne da zucchero e lo si faceva poi essiccare al sole In questo modo si otteneva un materiale chiaro e grumoso che assomigliava alla ghiaia e così la parola sanscritacheladesignava,«scharkara», assunse un nuovo significato Attorno al 600 a C dei Persiani ingegnosi scoprironocheilsuccodellacannadazuccherosipotevaraffinarecondellacalce grazie alla quale cristallizza

La Cooperativa ha realizzato un fatturato complessivo di 4495 milioni di franchi, inferiore di 594 milioni di franchi rispetto all’anno precedente Nonostante il calo di -117% del fatturato e grazie al contenimento dei costi di esercizio la redditività della Cooperativa è di poco inferiore a quella dell’anno 2019 Il risultato operativo (EBIT risultato operativo prima degli interessi e delle imposte) si è attestato a 2.2 milioni di franchi, mentre l’utile d’esercizio è di 11 milioni di franchi.

nel1806imposeunbloccodelleimportazioni inglesi Questo ebbe come conseguenza che in Europa non arrivassero più merci dalle colonie: si dovette quindi trovare un ’alternativa alla cannadazucchero Benprestodalbisogno sorse un’industria e uno dei suoi fiori all’occhiello è appunto ad Aarberg, nel Canton Berna

EVENTI STRAORDINARI

SITUAZIONE FINANZIARIA

Il cash flow generato, pari a 11 4 milioni di franchi, ha permesso di finanziare parzialmente gli investimenti di complessivi

Lo zucchero che oggi si compra in un sacchetto da 1 chilo alla Migros nasce allo stesso modo, non però dalla canna, ma dalla barbabietola da zucchero La «colpa» è di Napoleone, che

12.3 milioni di franchi effettuati nell’esercizio La somma di bi-

Il 2022 è stato caratterizzato da un periodo d’inc dato prima dalla coda della pandemia di COVIDdal conflitto in Ucraina I segni più tangibili sono aumenti costanti del costo delle materie prime, de stica e dell’energia

VALUTAZIONE DEI RISCHI

Lo zuccherificio di Aarberg in comune con la raffinazione del XIX secolo ha il processo di base, ma non certo le dimensioni Lo stabilimento non può passare inosservato; i giganteschi silos e le enormi ciminiere da cui sbuffano nuvole di vapore si vedono già da molto lontano E si fanno anche sentire: è un continuo borbottio e brontolio

La Cooperativa dispone di un processo di gestione schi. Il Comitato di direzione (CD) informa regolar Consiglio di amministrazione (CdA) sulla situazione di dell’impresa. Quest’ultimo assicura che la valutazione schi abbia luogo nei termini opportuni e adeguati. In

datuttiilati Dametàottobreadicembre, lo zuccherificio lavora a pieno regime, ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette È ciò che viene chiamato «campagna», come spiega Martin Wanner, che qui ricopre la carica di responsabile dell’impianto «Nel corso diunacampagna,vengonotrasformate 800’000 tonnellate di barbabietole da zucchero, 10’000 tonnellate al giorno Alla fine si ottengono 1’100 tonnellate di zucchero cristallizzato», enumera mentre facciamo i primi passi nell’area dello stabilimento La campagna comincia quando le barbabietole da zucchero raccolte vengono caricate dai campi della regione e portate allo zuccherificio su

PROSPETTIVE L le è
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di chi coltiva barbabietole

una tappa nel porto di Amsterdam arriviamo in Svizzera per assistere alla raccolta della pianta da cui nasce lo zucchero

È quindi ancora tutto da vedere se questo raccolto soddisferà tale condizione Isler, infatti, seguendo una raccomandazione dell’associazione di categoria, che sta esaminando resa, contenuto di zucchero e resistenza alle malattie delle diverse varietà, ha piantato la nuova varietà Escadia «Quattro anni fa ho rischiato grosso con una varietà», racconta il coltivatore, «molte piante si sono rinsecchite a causa di certi funghi Quando succedono queste cose, ovviamente il raccolto è molto più scarso»

Queste radici sono pesantissime, per estrarle rapidamente dal campo occorre un’enorme potenza

Per prevenire le malattie e non sfruttare male né impoverire il terreno, Isler ricorre alla rotazione colturale

In questi giorni primaverili qui pianterà del mais, poi del frumento, quindi della colza e poi di nuovo le barbabietole da zucchero E così la Terra Dos batterà un altro appezzamento dei terreni di Isler

Il peso di 45 automobili

Il mucchio creato dalla macchina nel frattempo è diventato piuttosto grosso, sebbene sorprenda il fatto che pesi ben 60 tonnellate o giù di lì 60 tonnellate equivarrebbero infatti a 45 automobili, una mole che dovrebbe occupare uno spazio ben maggiore

Quando però si prende in mano una barbabietola da zucchero, si capisce il motivo del volume relativamente ridotto del mucchio: le radici sono pesantissime Non stupisce dunque che occorra una potenza di 650 HP per estrarle così velocemente dal terreno Isler stima che ci vogliano tra le quattro e le cinque ore per eseguire la raccolta sui 30’000 metri quadrati del campo Poi Pfister condurrà la sua gigantesca macchina bieticola da un altro dei cinquanta coltivatori della regione e continuerà lì la propria opera Il mucchio non resterà a lungo sul campo perché presto le barbabietole verranno portate alla loro destinazione: lo zuccherificio

trattori, camion o in treno Di continuo arrivano nuovi veicoli che si dispongono su due file, all’inizio delle quali c’è un macchinario che investe dall’alto le barbabietole con un fitto getto d’acqua emesso da un tubo mobile comandato da un operatore in una cabina L’operatore è seduto in alto sopra la stazione di scarico e irrora ora a sinistra e ora a destra Le barbabietole rombano scivolando giù dai pianali in una stretta canalina, da dove confluiscono velocemente nella cosiddetta lavanderia delle barbabietole Qui vengono mondate da terra, sabbia, sassi ed erbacce Se ne lavorano dieci tonnellate al minuto

Scartipermododidire

A seconda poi di dove ci si trovi nella sterminata area della fabbrica, si sentono odori diversi Ora di terra o di fieno, ora di letame, di mosto d’uva fresco o di patate dolci arrosto Dipende da ciò che viene fatto

con le barbabietole: «Dopo il lavaggio vengono tagliate in strisce oblunghe da cui poi si estrae il succo grezzo», spiega Martin Wanner «Si ottengono così due prodotti di scarto, che in realtà non lo sono affatto: le strisce vengono spremute e trasformate in mangime per animali mentre dall’ac-

qua di spremitura si estrae lo zucchero residuo»

Anche nella fase successiva si ricorreaunsottoprodottodisolitoindesiderato: la CO2 prodotta dal forno a calce della fabbrica Con la sua calce viva e con l’anidride carbonica ora si procede allavaggiodelsuccogrezzo «Ovepos-

sibile, usiamo sempre il calore residuo, i gas di scarico e i presunti rifiuti», dice Wanner Così avviene anche per la densificazionedelsuccogrezzoneiserbatoi a pressione alti 20 metri: con l’acqua di condensa che si forma in questo processo si effettua lo scarico con lavaggio di altre barbabietole

ComegliantichiPersiani mapiùveloci

Adessosipotrebbeanchefarecomegli antichi Persiani e lasciare che il succo addensato cristallizzi da sé La cosa andrebbe però per le lunghe e quindi questa fase del processo viene accelerata sotto vuoto: dopo pochi minuti lo zucchero stilla dalle gigantesche centrifugheefinisceneisacchettida1chilo per il consumo domestico, in quelli da 25 chili per i panifici e le pasticcerie o nelle big bag da 1 tonnellata per l’industria della trasformazione alimentare Ma questo rappresenta solo il 15% della produzione Il resto viene convogliato nei silos, sotto i quali poi si fermano le autobotti o i vagoni cisterna prima di immettersi carichi sulle strade o sulle rotaie, per andare ad esempio a Buchs, alla fabbrica di cioccolato della Migros

(2 continua; la prima puntata è uscita il 3 aprile scorso)

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Lecce, la città signorile del barocchetto

Itinerari d’arte ◆ Il tripudio di uno stile artistico locale su facciate monumentali e soprattutto sugli splendidi altari del Seicento nel centro storico del borgo salentino

Anche se a più di mille chilometri da noi, Lecce è facile da raggiungere Scesi all’aeroporto di Brindisi, una navetta ci porta in poco tempo alla stazione centrale dove su un comodo treno simile ai nostri Tilo raggiungiamo in mezz ’ ora la città di Lecce Passando dal Piazzale della Stazione, da vie e vicoli del centro storico per raggiungere il nostro B&B in Piazza Sant’Oronzo, ci accorgiamo subito di una cosa assai piacevole: è tutto pulito, a fatica si trova una cartaccia che svolazza nella brezza pomeridiana, un bel biglietto da visita insomma, tanto per iniziare Le statistiche dicono che con 95’000 abitanti Lecce è la città principale del Salento, il tacco d’Italia e della regione Puglia, si trova a 13 km dall’Adriatico (San Cataldo) e ha un centro storico di stampo medievale pressoché intatto e percorribile a piedi Lì troviamo tutti i beni culturali della città: parecchi palazzi con elementi architettonici di decoro che danno signorilità alle strade e trasformano in saloni a cielo aperto le piazze e, in massima parte, magnifici edifici di culto in stile barocco Ed è proprio quel caratteristico stile, detto Barocchetto Leccese, che ci porta in questo bel borgo del sud Italia

Il barocco di Lecce si basa su una pietra naturale del posto, il leccisu, e le opere sono state scolpite direttamente nel blocco di pietra

Tra la fine del Cinquecento e l’inizio dell’Ottocento in Europa domina il barocco; chiese e palazzi nobiliari adottarono questo rigoglioso stile che oggi fa la fortuna economico-culturale di molte città d’arte Nel Salento ha avuto il massimo sviluppo nel XVII secolo e ha abbellito la sua città più importante come fosse una signora entrata in una sartoria di alta moda e uscita con uno splendido abito di originale fattura Il barocco di Lecce è particolare, anzitutto per il materiale usato: non marmi pregiati provenienti da località lontane o gesso modellato, applicato e colorato, ma pietra naturale del posto, il leccisu, con cui prima di tutto sono state edificate abitazioni, residenze aristocratiche, strade e piazze In secondo luogo, il tipo di lavorazione: le opere sono scolpite direttamente nel blocco di pietra come si fa per una statua, non si tratta quindi di decorazioni preparate a parte e applicate in seguito sui supporti (colonne, stipiti,

pareti, altari) o ricavate con la tecnica dell’intarsio di marmi policromi come a Palermo Questo fu possibile perché il leccisu, morbido al tatto e di un colore caldo, è un calcare compatto e duraturo nel tempo ma assai malleabile quindi facile da lavorare con martello e scalpello

Per ammirare il vero barocchetto leccese ci rechiamo nella Chiesa di Sant’Irene dei Teatini, a due passi dal Duomo, che è appena stata riaperta al pubblico dopo consistenti restauri Si tratta di un edificio del 1591 assai importante perché fino al 1656 Sant’Irene era la patrona di Lecce, in seguito declassata per far posto a Sant’Oronzo che, avendo salvato i leccesi dalla peste, fu proclamato nuovo protettore della città Sopra il portale della chiesa spicca la statua della Santa e più in alto lo stemma della città, un leccio con ai piedi una lupa, scolpito appunto nella pietra locale Ma ciò che attira la nostra attenzione è l’altare dedicato a «Irene virgini et martiri» realizzato nel Seicento; le sei colonne tortili e i rigogliosi decori barocchi di tutto l’altare in puro leccisu scolpi-

to sono davvero spettacolari quantunque monocromi Altrettanto lussureggianti gli altri altari (una decina) che fanno da contrasto con l’assetto piuttosto semplice e austero dell’unica navata della chiesa

Dall’elenco delle opere d’arte da vedere a Lecce non può mancare la Cattedrale della Vergine Assunta in Piazza Duomo

L’aggettivo «barocco» è nato con una connotazione negativa volendo indicare un ’argomentazione arzigogolata, ingannevole e complicata Per traslazione di significato, ai nostri giorni è diventato un sostantivo che indica semplicemente lo stile architettonico prevalente nel Seicento europeo, con derivazioni specifiche come nel caso di Lecce, comunque sempre improntato alla teatralità e alla magnificenza di Santi e Madonne di contro all’iconoclastia imperante nell’Europa della Riforma protestante; in quei secoli si trattava quindi di saper imprimere

alla materia un certo spirito del tempo (la Controriforma), con risultati imperituri, come nei luoghi di culto di Lecce Lasciata Sant’Irene e dopo aver visitato la splendida Chiesa di Santa Chiara, il nostro itinerario ci porta nella Chiesa di San Matteo dalla monumentale facciata concava e convessa; nei transetti di destra e di sinistra si susseguono una serie di cappelle barocche che le famiglie benestanti della città hanno voluto finanziare per dar lustro al proprio casato, firmate quasi sempre con i loro simboli araldici impressi nella pietra Qui, ma anche negli altri altari visti, una costante sono i puttini, gli angioletti, animali mitologici, composizioni floreali e vegetali e l’abbondanza di frutti segno della «grazia di Dio», soprattutto melograni, uva e spighe perché sono elementi simbolici usati dalla chiesa cattolica per esprimere l’unità (grappolo, spiga, melograno) nella diversità (acini, chicchi, semi)

Nella nostra passeggiata tra le bellezze di Lecce non può mancare una visita alla Cattedrale della Vergine

Assunta nello splendido scenario di Piazza Duomo che comprende anche il Vescovado, il Palazzo del Seminario con chiostro, il Museo d’arte sacra e il campanile dove hanno appena inaugurato l’ascensore che porta i visitatori a 73 metri di altezza per una veduta panoramica sulla città, fino al mare A differenza delle chiese menzionate in precedenza, nel Duomo tutti gli altari sono ingentiliti dalla doratura dei fregi che danno maggior splendore al barocco leccese un vero spettacolo Se invece si vogliono posare gli occhi su una maestosa facciata in barocchetto, bisogna senz ’altro recarsi in via Umberto I dove sorge la Basilica di Santa Croce, un capolavoro recentemente ripulito che comprende un gigantesco rosone e una balaustra sontuosa sorretta da cariatidi zoomorfe e antropomorfe Anche questa chiesa presenta bellissimi altari barocchi, ma è la facciata a lasciare di stucco i visitatori

E quando uno è ebbro di barocchetto, può senza dubbio smaltire la sbornia visitando le tracce d’epoca romana come l’Anfiteatro in Piazza Sant’Oronzo e il Teatro Romano poco distante Oppure può deambulare tra Porta San Biagio, Porta Rudiae e Porta Napoli (1548) che erano gli accessi dell’antica cinta muraria C’è poi il Teatro Paisiello (1861), una vera bomboniera neoclassica molto simile al Teatro Sociale di Bellinzona e di estremo interesse è il Museo della Cartapesta nelle ex scuderie del Castello Carlo V dove una guida esperta spiega le peculiarità di quest’arte pure tipica del Salento Ce n’è quanto basta per passare almeno tre giorni in immersione culturale e anche enogastronomica

Informazioni

Su www azione ch trovate una più ampia e variegata galleria fotografica

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L’Anfiteatro romano di Lecce con ilTeatro; in basso a sinistra un palazzo signorile della città pugliese a destra la Cripta del Duomo Tommaso Stiano testo e foto
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Vellutata di asparagi e latte di cocco agli scampi

Ingredienti

Piccolo pasto

Ingredienti per 4 persone

500 g d’asparagi verdi

1 cipolla

3 spicchi d’aglio

1 peperoncino

1 patata farinosa

3 cc d’olio di girasole

12 grosse code di scampo col guscio, crude, pronte per l’uso, di circa 40 g ciascuna

6 dl di brodo, ad esempio di pollo

2,5 dl di latte di cocco

1 limetta sale

pepe macinato

Preparazione

1. Pelate il terzo inferiore degli asparagi e spuntateli. Tagliate le punte, mettetele da parte e affettate il resto dei gambi.

2. Tritate la cipolla e l’aglio. Dimezzate il peperoncino per il lungo e privatelo dei semi. Tagliate la patata a dadini.

3. Scaldate l’olio in una padella dai bordi alti. Rosolate gli scampi per circa 5 minuti, estraeteli, sgusciateli e tagliate grossolanamente le code a pezzetti. Nello stesso olio fate appassire gli asparagi a fettine, la cipolla, l’aglio, il peperoncino e la patata a dadini per circa 5 minuti. Unite il brodo e il latte di cocco. Incoperchiate e lasciate sobbollire per circa 20 minuti Dimezzate la limetta, spremetene una metà, tagliate il resto a spicchi. Frullate la minestra, regolate di sale e pepe e insaporite con qualche goccia di succo di limetta. Unite le punte d’asparago e cuocetele per circa 5 minuti. Aggiungete gli scampi a pezzetti messi da parte e scaldateli nella minestra. Servite la vellutata con gli spicchi di limetta

Preparazione: circa 20 minuti; sobbollitura: circa 20 minuti.

Per persona: circa 24 g di proteine,19 g di grassi, 19 g di carboidrati, 370 kcal/1550 kJ.

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CONSIGLIO Conservalebevandeinuna borsafrigoconsufficiente ghiaccioegustalecon un'insalataestivaouna macedoniadifrutta.

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PlayStation VR 2, la realtà virtuale arriva su PS5

Videogiochi ◆ Per gli appassionati delle esperienze immersive Sony annuncia di avere in serbo un centinaio di nuovi giochi

La realtà virtuale è un concetto di cui oramai in moltissimi, se non tutti, hanno sentito per lo meno parlare Un caschetto munito di schermi, sensori, giroscopi e videocamere in grado di immergerci in prima persona in mondi virtuali L’idea circola da decenni, con i primi prototipi che risalgono addirittura ai primi anni ’60 Come televisione e cinema 3D, l’immersione in mondi virtuali è un concetto che va e viene, seguendo le novità tecnologiche che, periodicamente, permettono grandi passi avanti A differenza del 3D però la VR (acronimo di virtual reality) sembra essere destinata a rimanere parte delle vite di giocatori e appassionati dopo l’ascesa meteorica di Oculus, in seguito acquistata da Facebook/Meta, l’arrivo sul mercato di prodotti di HTC con Vive, Steam VRdiValveeovviamentePlayStation VR Per il 2023 Sony ha deciso di lanciare sui mercati la seconda generazione di caschi VR per le sue console PlayStation 5, cercando di rinvigorire la sua offerta videoludica alternativa PlayStation VR 2 è un accessorio per PlayStation 5, ovvero non funziona senza che la console sia collegata tramite il lungo cavo incluso Nella confezione troveremo tre componenti principali: il caschetto e i due controller che serviranno non solo a interagire con il gioco ma rappresenteranno le nostre mani nei mondi virtuali Tramite questi controller, che Sony chiama Sense Controller,

vedremo replicati i nostri movimenti, compresa l’apertura e chiusura delle dita delle mani Raccogliere un arco diventa quindi semplice e tendere la corda sarà trasposto nel gioco con un effetto di tensione di uno dei grilletti sui controller Una funzionalità presa direttamente da PlayStation 5 che in VR ha il potenziale di immergerci nel gioco L’ergonomia dei Sense Controller è molto buona, con i tasti facilmente accessibili e una presa salda

Per quanto riguarda la durabilità, pur essendo di plastica, l’insieme sembra abbastanza robusto per resistere alla potenziale foga dei giocatori

Il caschetto comprende parecchia tecnologia che, nel mondo PC, è riservata ai prodotti d’alta gamma Oltre a due schermi con tecnologia OLED che offrono un angolo di visione di 110 gradi, PS VR 2 include

Giochi e passatempi

Cruciverba

Il fisico Albert Einstein Termina la frase risolvendo il cruciverba e leggendo nelle caselle evidenziate (Frase: 7, 4, 10, 1, 7)

ORIZZONTALI

2 Prima del due

5 Cantilena

10 Le iniziali dell’Alfieri

12 Un comando perentorio

14 Fagiolo in inglese

15 La ninfa che amò Narciso

17 Colui che presenta un bimbo a battesimo

19 Un prezioso cerchietto

21 Bene a Parigi

22 Pesa con una bilancina di precisione

24 Nel ramo e nel tronco

25 Pronome personale

26 Risiedevano nell Olimpo 28 La forza di Cicerone 29 Nel volume e nel fascicolo

tutta una serie di accorgimenti tecnici per rendere l’esperienza più immersiva, fluida e confortevole Le lenti sono regolabili per un confort maggiore e il dispositivo ha diversi sensori, tra cui una camera per tracciare lo sguardo e quattro videocamere esterne per il tracciamento nello spazio di gioco Il tracciamento dello sguardo è una delle funzionalità più divertenti: basterà fissare un oggetto in un gioco, un elemento di menù o qualsiasi altra cosa per interagirvi Un trucchetto che gli sviluppatori di questo prodotto hanno anche sfruttato per rendere migliore la grafica, mostrando una immagine di qualità massima solo nelle sezioni di mondo che stiamo guardando direttamente, riducendo invece la fedeltà in parti che si trovano alla periferia del nostro campo visivo Una tecnologia complessa che però, per una volta

tanto, funziona in modo totalmente trasparente e senza alcuno intervento da parte nostra Il caschetto è poi dotato di motore aptico, microfoni e un ’uscita audio jack stereo Il sistema di fissaggio sul cranio è stato migliorato rispetto al precedente modello, ma il confort non è perfetto e dopo qualche ora ci si sente affaticati per la pressione esercitata sulla fronte Da un punto di vista puramente tecnologico, PlayStation VR2 è un concentrato di alta tecnologia a un prezzo tutto sommato esiguo, se messo in prospettiva con prodotti simili ma dedicati al mondo PC

Per quanto riguarda i giochi, l’offerta è piuttosto ampia anche in queste prime settimane di disponibilità di PlayStation VR2 Per i fanatici dell’avventura troviamo Horizon Call of the Mountain, un ’avventura mozzafiato ambientata nel lussureggiante mondo post apocalittico della serie HorizonZeroDawn e ForbiddenWest

Saremo chiamati ad affrontare un mix di arrampicata e combattimento in un gioco visivamente impressionante ma dal gameplay fin troppo ripetitivo, con l’attività della scalata che finirà per farsi sentire sulle braccia

Se foste in cerca di avventure epiche, Moss e Moss Book II potrebbero fare al caso vostro Il giocatore controlla una topolina di nome Quill in un ambiente 3D e dovrà aiutarla La storia è interessante, i personaggi sono buffi e la qualità visiva è spetta-

colare Troviamo poi Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge – Enhanced Edition, per i fan degli sparatutto a tema Guerre Stellari La lista continua con Kayak VR, più un simulatore che un gioco, Jurassic World Aftermath e molti altri Alcuni giochi già usciti sono stati adattati per la realtà virtuale come, ad esempio, ResidentEvil Village o lo spettacolare simulatore di corse Gran Turismo 7

PlayStation VR 2 migliora l’esperienza di gioco in ogni singolo aspetto rispetto al suo predecessore Ottima qualità visiva, grande immersività e parecchi accorgimenti rendono i giochi più fruibili Pur essendo meno costoso di prodotti dalle specifiche simili su PC è un accessorio più costoso di PlayStation 5 Il parco titoli è, per ora,solosoddisfacente Cisonoalcune perle ma per la maggior parte si tratta di giochi già visti in passato su altri caschi VR riproposti in chiave PS VR

2 In più, i giochi per PS VR 1 non sono compatibili con il nuovo modello PlayStation VR 2 ha un enorme potenziale che, per ora, è sfruttato solo in parte Sony ha annunciato oltre un centinaio di giochi per questa nuova piattaforma Per il momento rimane però un prodotto di nicchia e costoso Se siete fanatici della realtà virtuale ne sarete immensamente soddisfatti Se siete più scettici è difficile raccomandarlo a scatola chiusa, meglio farsi invitare da qualche amico e farci un giro!

Vinci una delle 2 carte regalo da 50 franchi con il cruciverba e una carta regalo da 50 franchi con il sudoku

30 In direzione a Parigi

31 Si richiede con enfasi

32 Una consonante

33 Ai confini dell’Oceania

VERTICALI

1 Il famoso Italo scrittore

3 Simbolo chimico del sodio

4 Organizzazione per la Liberazione della Palestina

6 Lo era Gesù

7 Negazione tedesca

8 Lo scrittore Fleming

9 Malattia del peso

11 Aspro in latino

13 Sigla sulla tastiera del PC

16 Avverbio di tempo

18 Vuotare il sacco

20 Le iniziali dell’attrice Finocchiaro

23 Colpisce l’olfatto

25 Occupa molta strada

27 Lo spagnolo

28 Velocità di Eritrosedimentazione

30 Vengono imboccate ma non mangiano

31 Le iniziali dell’attrice

Nielsen

Soluzione della settimana precedente

UN MAMMIFERO NOTTURNO

Il mammifero si chiama: ORITTEROPO Si nutre: PRINCIPALMENTE DI TERMITI

Regolamento per i concorsi a premi pubblicati su «Azione» e sul sito web www azione ch I premi, tre carte regalo Migros del valore di 50 franchi, saranno sorteggiati tra i partecipanti che avranno fatto pervenire la soluzione corretta entro il venerdì seguente la pubblicazione del gioco Partecipazione online: inserire la soluzione del cruciverba o del sudoku nell’apposito formulario pubblicato sulla pagina del sito Partecipazione postale: la lettera o la cartolina postale che riporti la soluzione, corredata da nome, cognome, indirizzo del partecipante deve essere spedita a «Redazione Azione, Concorsi, C P 1055, 6901 Lugano» Non si intratterrà corrispondenza sui concorsi Le vie legali sono escluse Non è possibile un pagamento in contanti dei premi I vincitori saranno avvertiti per iscritto Partecipazione riservata esclusivamente a lettori che risiedono in Svizzera

Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperat va MigrosTicino TEMPO LIBERO 23
O R T I I T T E R O P O I P R O R A L R S R I O N E C I A P P A R S O L I V O R F E O M E N O U A T O E D I T I E R O M O N I M I T A G A I E 2 3 7 9 6 1 5 4 8 8 5 9 4 3 2 6 1 7 6 1 4 8 5 7 3 9 2 3 9 1 6 7 4 2 8 5 4 7 8 2 9 5 1 6 3 5 2 6 3 1 8 9 7 4 9 8 3 5 4 6 7 2 1 7 6 2 1 8 3 4 5 9 1 4 5 7 2 9 8 3 6
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 Sudoku Scoprite i 3 numeri corretti da inserire nelle caselle colorate 4 9 5 2 7 1 8 9 2 6 5 7 3 4 4 6 9 3 2 3 7 8 1 6

1/2KG: GIÀTAGLIATA

ELAVATA RONTAPER ESSEREG T

Fr 3

ATTUALITÀ

Dal credito al discredito Disavventure bancarie e conseguenze per la reputazione della Svizzera

Pagina 27

Politica estera: le sfide Più solidarietà e collaborazione con le democrazie occidentali potrebbero favorire Berna?

Pagina 29

Il punto sui Balcani

Dalle stragi in Serbia al rapporto con l’Europa e Mosca Intervista all’esperta Luisa Chiodi

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I cardinali di Francesco Bergoglio ha nominato un ’ottantina di porporati guardando soprattutto alle periferie del mondo

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Migranti, il pomo della discordia

L’analisi ◆ Italia e Francia di nuovo ai ferri corti mentre si avvicina la battaglia finale sulla revisione del patto di stabilità e crescita

Non è passato che un anno e mezzo dalla firma solenne del Trattato del Quirinale nel palazzo omonimo, pegno di amicizia e collaborazione speciale fra Italia e Francia Tempo sufficiente a confermare che fra cugini transalpini lo spirito di rivalsa prevale su ogni volenteroso tentativo di conciliazione Ultimo caso, il nuovo scontro sui migranti, in cui il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin e il capo del partito macronista Renaissance, Stéphane Séjourné, si sono segnalati tra gli altri per acide proteste contro la carenza di controlli italiani alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone Roma, accusata di favorire l’emigrazione clandestina verso l’Esagono, risponde piccata per bocca della sua premier Giorgia Meloni La questione migratoria è solo uno dei terreni di scontro fra Italia e Francia Ma per il suo carattere strutturale, e per le conseguenze in campo umanitario e nella sfera simbolica, merita speciale attenzione Sono infatti anni che i due Governi si accusano di scorrettezze Fra tregue e riprese di fiamma del conflitto fortunatamente verbale, ma

giocato sulla pelle dei migranti, non si riesce a intravederne la fine Anzi, avvicinandosi la stagione estiva, possiamo star certi che le polemiche si moltiplicheranno

Roma e Parigi hanno progressivamente stretto i bulloni dei controlli. Ma mentre per l’Italia il tema è importante, in Francia è percepito come vitale

Il fenomeno migratorio non è mai percepito in modo simmetrico Nel caso franco-italiano meno che mai Si tratta certo di questione sentita dall’opinione pubblica e sulla quale i politici dei due Paesi credono di dover insistere per guadagnare o non perdere voti Supponendochesuiduelatidella frontiera prevalga la paura dello straniero,RomaeParigihannoprogressivamente stretto i bulloni dei controlli Ma mentre per l’Italia il tema è importante, in Francia è percepito come vitale Tanto che il Governo sta per varare una legislazione ancora più restrittiva L’asimmetria non potrebbe

essere più pronunciata Dal punto di vista francese, in questione sono identità e coesione sociale della Nazione Forte della sua tradizione assimilazionista, per cui il citoyen, indipendentemente dalle sue origini, aderisce al canone culturale e geopolitico della Grande Nation, le élite francesi consideranochelabarcasiapiena Alpunto di rischiare il naufragio Quando Macron denuncia il «separatismo» non si riferisce, come alcuni suoi antichi predecessori, alla questione alsaziano-lorenese,maallaseparazionediquartieri e territori metropolitani dal corpo della Nazione Riferimento alle periferie, ma ormai anche ai centri di alcune città in cui diversi gruppi etnici, soprattutto di origine maghrebina e di cultura islamica, si sono stabiliti come fosse casa propria E dove la polizia sembra aver rinunciato a entrare Perdita intollerabile di sovranità

E alimentazione del jihadismo, gestito da potenze islamiche avverse – fra cui la formalmente alleata Turchia

cheattraversoiloropredicatoristanno sovvertendo i paradigmi dell’identità francese Si può star certi che questo sarà il centro dello scontro nelle futu-

re elezioni presidenziali, in cui la destradiMarineLePensarebbefavorita proprio per l’incapacità macroniana di gestire questo dossier

L’Italia non ha (ancora?) il problema delle banlieues Non ha un fardello coloniale pesante come quello transalpino Vive una fase di declino demografico senza precedenti nella storia moderna, con forte parallelo invecchiamento della popolazione Ha bisogno di manodopera a buon mercato Gli industriali del Nord sono a caccia di lavoratori abili e non sindacalizzabili I flussi migratori da sud, illegali perché la legislazione corrente esclude di fatto l’immigrazione legale, sonoeconomicamentebenvenutiquanto socialmente divisivi Roma si barcamena, con un occhio speciale agli effetti dell’«invasione» sull’elettorato

Lo scontro fra Italia e Francia si materializza da anni lungo la frontiera alpina e sul fronte marittimo, fra Ventimiglia e Mentone Gli italiani tendono a chiudere gli occhi di fronte ai giovani migranti in caccia di Francia, i poliziotti francesi si impegnano a respingerli con le buone o con le cattive Talvolta penetrando in territorio

italiano, anche di parecchi chilometri Particolarmente drammatico il caso dei minori non accompagnati Ragazzini talvolta impuberi, provenienti dall’Africa ex francese – come per esempiolaCostad’Avorio–sbarcatiin Sicilia via Tunisia e poi tentati dall’avventura nordica, magari alla ricerca di parenti francesizzati da generazioni In questi casi i migranti non possono teoricamente essere respinti, giacché minorenni Accade spesso che la polizia francese li blocchi però alla frontiere rimandandoli indietro Spingendosi fino a falsificare i loro documenti, trasformando i minorenni in maggiorenni, dunque sottoposti agli accordi di Dublino, per cui i migranti devono restare nel Paese da cui entrano nel territorio dell’Unione Europea fino a quandolalororichiestadiasilononsia accoltaorespinta Ladisputamigratoria rischia di avvelenare i rapporti fra Italia e Francia proprio mentre si avvicina la battaglia finale sulla revisione del patto di stabilità e crescita, su cuiiduePaesisitrovanosulmedesimo fronte, in contrasto con la Germania diversamente austera Un armistizio sarebbe necessario Ma improbabile

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Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron (Keystone)

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Dal credito al discredito è un attimo

Prospettive ◆ Le disavventure bancarie e la reputazione svizzera di Paese stabile, onesto e fondato sul buon governo Orazio Martinetti

Una banca, si è detto più volte in questi mesi a margine dell’«affaire» Credito Svizzero (CS), deve ispirare fiducia Se questa viene a mancare, la caduta è inevitabile La fiducia deriva da molti fattori, ma principalmente dalla professionalità e dall’etica degli amministratori, nel caso specifico dell’élite dei banchieri Solo queste virtù permettono di incrementare e consolidare la reputazione presso la clientela nazionale e internazionale

Una banca deve ispirare fiducia Questa deriva principalmente dalla professionalità e dall’etica degli amministratori, cioè dell’élite dei banchieri

Ora si ripone la speranza di risollevare le sorti del sistema bancario elvetico nell’«elvetizzare» la dirigenza dell’UBS, nella persona di Sergio Ermotti, richiamato in servizio attivo dopo alcuni anni di «quiescenza» Si intende in tal modo ripristinare l’equazione che nel passato ha attirato nel paese i capitali di mezzo mondo, più sporchi che puliti, ossia «banca svizzera uguale onestà, discrezione, riservatezza» Qualche decennio fa c ’ era anche il «segreto», poi scardinato dal fisco americano

Ora si punta sulla qualità dei servizi, sebbene non manchino le zone d’ombra (una di queste riguarda il reperimento dell’ingente peculio degli oligarchi russi)

Rabbia e indignazione hanno accompagnato la fine del CS, istituto fondato da Alfred Escher con il nome di Schweizerische Kreditanstalt nel

1856 Ma nel 2008 anche l’istituto che ora lo sta assorbendo, ossia l’UBS, aveva rischiato di fare la stessa fine: fu salvata in punto di morte dalla Banca Nazionale e dalla Confederazione

Allora si disse che un episodio simile non avrebbe dovuto più ripetersi, pena l’infarto dell’intera piazza finanziaria elvetica E invece

Un’ascesa incontrastata

Per la verità, già in quel frangente non erano mancati i segnali d’allarme, legati ai movimenti speculativi della finanza internazionale (su quanto accaduto in quegli anni la bibliografia è imponente) Purtroppo gran parte dell’opinione pubblica rimase all’oscuro di quanto stava succedendo dietro le scintillanti insegne dei principali istituti Tra i pochi ad accorgersene vi fu Peter Hablützel, ex collaboratore del Consigliere federale Willi Ritschard, il quale nel 2010 pubblicò un saggio dal titolo emblematico, che rovesciava la prospettiva comunemente adottata: non La Svizzera e il suo sistema bancario, ma Le banche e la loro Svizzera (Die Banken und ihre Schweiz, 2010) La tesi era che fossero i grandi istituti e non la politica a guidare le danze: un processo che aveva preso avvio fin dagli anni ’70 del Novecento, con un ’accelerazione nei primi anni ’90 in concomitanza con l’impennata della globalizzazione In tal modo i banchieri erano anche riusciti a guadagnarsi il sostegno attivo della Svizzera ufficiale nell’attuare i loro piani di espansione Poterono liberamente agire anche perché dai partiti di maggioranza non giunse nessuna obiezione, «rimasero praticamente immuni da ogni critica che

provenisse dall’interno o dall’esterno, elevando il segreto bancario a mito nazionale» È compito degli specialisti e delle autorità preposte alla vigilanza (FINMA) far luce sulle cause del dissesto del CS e del discredito che ne è derivato Ma non ci si potrà accontentare delle spiegazioni degli esperti, perché le conseguenze non svaniranno tanto presto Riguardano infatti l’immagine del Paese e la sua capacità di tener testa ai poteri che fino a ieri dettavano legge dentro e fuori il Parlamento

Scandali e boicottaggi

Viviamo, come si sa, nell’epoca della smemoratezza, o della memoria intermittente Ma dimenticare gli scandali del passato (in questo caso assai recente) non fa bene alla vita democratica Averne coscienza eviterebbe di imboccare strade sbagliate (che spesso non sono altro che speculazioni e operazioni truffaldine sapientemente organizzate) Osservando le crisi che si sono succedute dagli anni ’90 in poi, notiamo che le prime maturarono in un contesto quasi esclusivamente nazionale Furono «crampi» interni, come le dimissioni forzate

di Elisabeth Kopp nel dicembre del 1988, alle quali seguì la scoperta della schedatura di circa 900mila potenziali nemici della Confederazione Quest’improvviso calo della tensione patriottica alimentò nei Cantoni della Svizzera centrale l’ostilità nei confronti dei progetti per celebrare i 700 anni della Confederazione (CH 91), poi affossati nelle urne Come si ricorderà, la barca dell’«orgoglio patrio» fu raddrizzata dalla tenda itinerante ideata da Mario Botta ed eretta per la prima volta sulla rocca del Castelgrande a Bellinzona Quel clima di malumore durò a lungo, specie tra l’intellighenzia critica del Paese, i Kulturschaffende, che invitarono a «boicottare» le manifestazioni («700 Jahre sind genug!») Frutto di questa atmosfera di sfiducia nei confronti delle istituzioni fu anche la sorprendente percentuale conseguita dai promotori dell’iniziativa popolare per l’abolizione dell’esercito nel 1989 (35,6% a favore)

Nella casistica delle convulsioni interne appartiene anche l’ultima esposizione nazionale finora organizzata, Expo 02: la sesta di una serie iniziata nel 1883, all’indomani dell’apertura della prima trasversale ferroviaria alpina Una expo per certi versi

anomala, post-moderna ed effimera, decentrata sui laghi di Neuchâtel, Bienne e Morat, apprezzata dalla critica e dal pubblico per l’arditezza delle architetture, meno dagli amministratori che al termine si ritrovarono tra le mani un disavanzo massiccio, da scaricare sui bilanci pubblici

Distacco mentale

Moltopiùgravifuronolecrisiderivate dal rapporto con l’esterno Probabilmente il punto di svolta è da collocare nella votazione del 6 dicembre del 1992 sull’adesione allo Spazio Economico Europeo L’esito certificava una spaccatura profonda tra la Svizzera tedesca e la Romandia, ma anche l’emergere di un progressivo distacco «mentale» tra le grandi città e le regioni rurali Una virata isolazionistica – già affiorata nella votazione sull’adesione all’ONU nel 1986 –propiziata dai movimenti populisti, in primo luogo dall’UDC di Blocher e dalla Lega dei ticinesi, che proprio in quell’occasione ritrovarono slancio e ossigenoperaccrescereiloroconsensi

Determinate in larga parte anche dall’esterno furono le crisi successive E qui occorre tener presenti i mutamenti intervenuti nel quadro generale, sia nei rapporti internazionali (riunificazione della Germania, collasso dell’Unione Sovietica), sia nell’ambito economico e tecnologico, con la globalizzazione e l’affermazione dei nuovi media

Un’enorme cisti bancaria

Il primo inciampo della nuova fase fu l’esortazione a ripensare il ruolo della Svizzera durante la Seconda guerra mondiale, dopo che gli Stati Uniti e il Congresso ebraico mondiale avevano risollevato la questione degli averi rimasti sepolti nei forzieri svizzeri Questa denuncia costrinse le autorità ad avviare un programma di ricerca storica sui rapporti tra la Svizzera e il nazionalsocialismo (la Commissione

Bergier) che si propose di illuminare le zone d’ombra di quel periodo Nel 2001 si produsse il «grounding» della Swissair, anch’esso provocato da una interrelazione di fattori, interni ed esterni: da un lato da strategie errate da parte della compagnia di bandiera, dall’altra da un ’accresciuta concorrenza nel traffico aereo e infine dal blocco intervenuto dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York (11 settembre 2001)

Pienamente da inserire in un contesto internazionale furono anche i rischicorsidall’UnionediBancheSvizzere dopo aver incorporato nel 1998 la Società di Banca Svizzera Furono in particolare le operazioni compiute sulla piazza americana a condurre l’istituto sull’orlo del baratro, ormai sempre meno «svizzero» sia nella sua cultura bancaria, sia nei suoi organigrammi Anche in quest’occasione gli Stati Uniti non concedettero sconti, esigendo la soppressione del segreto bancario e la trasmissione dei dati riguardanti i titolari dei conti cifrati

Il tracollo

Con il tracollo del CS la storia si è in qualche modo ripetuta Possiamo dedurre che la reputazione della Svizzera come paese politicamente e socialmente stabile, onesto, fondato sul buon governo, ne esca fortemente ammaccata? La risposta dipende dalle implicazioni che avrà sui piccoli risparmiatori e sui livelli occupazionali I risultati non si vedranno subito C’è chi teme il peggio soprattutto sul versante degli impieghi, perché ogni fusione porta con sé un certo numero di licenziamenti Ma c’è anche chi afferma che dopo la tormenta tornerà di nuovo il bel tempo, perché i vertici avranno imparato dagli errori compiuti, aggiungendo che oltre confine le condizioni non sono certo migliori, e non soltanto nel settore del credito Bisognerà poi vedere come un piccolo Paese saprà gestire la crescita nel suo ventre di una cisti bancaria mai vista prima

Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino ATTUALITÀ 27
K e y s t o n e
La speranza di risollevare il sistema ha il volto di Sergio Ermotti (Keystone)

Uno è adatto anche per impregnare il legno, l’altro si presta a fare da componente del biodiesel Abbina le seguenti affermazioni al corrispondente prodotto bio

Testo: Nina Huber

1 «Extravergine» indica, per quest’olio, la classe di qualità superiore

2 Quest’olio veniva utilizzato in Nord America già da 3000 a 4000 anni fa

3 Dopo l’olio di palma, di soia e di colza, quest'olio è quarto per volume di produzione nella classifica mondiale degli oli vegetali

4 Quest’olio funge ottimamente da impregnante per le superfici di legno

5 È anche soprannominato il «re degli oli da cucina» per il rapporto ideale tra acidi grassi polinsaturi omega-6 e omega-3

6 In frigorifero quest’olio si conserva per circa sei mesi

7 È ottimo sugli asparagi, ad esempio, ma anche nella mousse al cioccolato

8 Quest’olio viene utilizzato anche per la produzione di biodiesel

9 Ha gusto nocciolato con una leggera nota di fieno

10 Nella degustazione di quest’olio si utilizza una «ruota degli aromi» che comprende definizioni quali pomodoro verde, mela matura o ananas

11 I semi di quest’olio provengono da una pianta che in inglese si chiama flax

12 La Spagna è il produttore numero 1 di quest’olio ‒ oltre il 50% della produzione mondiale proviene da lì

13 Quest’olio contiene più vitamina E rispetto agli altri oli qui presentati, compreso quello di colza

14 Con il suo gusto nocciolato è ideale per regalare una particolare nota di sapore a salse, dip e insalate

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Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino MONDO MIGROS 28
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Svizzera: da che parte stai?

Il punto ◆ La Confederazione è stata molto criticata per il divieto imposto a Paesi alleati di esportare in Ucraina materiale bellico di fabbricazione elvetica e per la gestione dei soldi che i gerarchi russi hanno depositato nelle sue banche

Marzio Rigonalli

Negli ultimi mesi la politica estera elvetica ha trovato spesso spazio sulle prime pagine dei media ed è stata oggetto di numerose critiche provenienti soprattutto dai Paesi alleati Due sono stati i modi di agire del Consiglio federale, l’organo responsabile della politica estera svizzera, maggiormente criticati all’estero

Il primo riguarda il divieto imposto a Germania, Spagna e Danimarca di esportare in Ucraina materiale bellico di fabbricazione elvetica Il Consiglio federale ha giustificato il suo divieto invocando il diritto della neutralità e l’articolo 18 della legge federale sul materiale bellico del 1996 La giustificazione non ha convinto i Governi alleati che hanno subito accusato la Svizzera di opportunismo, di favorire la Russia di Putin e di non voler salvare le vite che si posso risparmiare con l’impiego di armi e munizioni difensive svizzere Da più parti è stata chiesta una maggiore solidarietà internazionale da parte della Confederazione Numerosi tentativi fatti a livello parlamentare per superare gli ostacoli invocati dal Consiglio federale non hanno però finora dato alcun risultato Secondo le ultime indiscrezioni, si apprende che un sistema di difesa contraerea sviluppato e testato in Svizzera, ma non prodotto nel nostro Paese, potrà essere esportato in Ucraina perché è stato fabbricato da un ’azienda tedesca a Roma

Nel marzo 2022 – dicono i banchieri – gli istituti svizzeri amministravano soldi di clienti russi per un importo di 150 miliardi

Il secondo modo di agire criticato si concentra sulla gestione dei soldi che i gerarchi russi hanno depositato nelle banche svizzere e che rientrano nelle sanzioni decise dal mondo occidentale, compresa la Svizzera, contro la Russia per l’aggressione militare dell’Ucraina Secondo dati diffusi dall’Associazione dei banchieri, nel marzo 2022 le banche svizzere amministravano soldi di clienti russi per un importodi150miliardidifranchi Per i dati diffusi dalla Segreteria di stato del Dipartimento federale dell’economia nello scorso mese di novembre l’importocomplessivodeivaloripatrimonialirussibloccatiammontavaa7,5 miliardi di franchi, un totale che corrisponde dunque soltanto a una piccola parte dei capitali presenti I Paesi del G7 hanno creato una task force internazionale che possa aiutare a individuare i soldi dei gerarchi russi La Svizzera è stata invitata a partecipare alla task force, ma ha rifiutato preferendo agire autonomamente

Di fronte a questo contesto poco favorevole il Consiglio federale si è mosso cercando di difendere la propria posizione sulla neutralità e sugli aiuti forniti all’Ucraina con dichiarazioni, interviste e con qualche viaggio nei Paesi vicini Il presidente della Confederazione Alain Berset è stato a Berlino, in aprile, dal cancelliere Olaf Scholz L’incontro si è però svolto in un clima insolitamente freddo, lontano dai tempi migliori che hanno vissuto le relazioni tra i due vicini, proprio a causa delle diverse posizioni sulla fornitura di materiale bellico all’Ucraina Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis si è recato a Roma, pure in

aprile, ed è stato ben accolto dal suo collega Antonio Tajani L’Italia ha bisogno della Svizzera nella gestione dei flussi migratori e ha preferito non criticare la posizione elvetica nei confronti dell’Ucraina Viola Amherd, infine, capa del Dipartimento federale della difesa, è stata a Bruxelles, in marzo, dal segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg Lo scopo del viaggio era di sondare la possibilità di una maggiore collaborazione della Svizzera con l’alleanza militare occidentale Si trattava, insomma, di vedere se esiste la possibilità di rafforzare, la Partnership for Peace cui la Svizzera ha aderito nel 1996 Durante l’incontro, Stoltenberg non ha nascosto la sua sorpresa per la posizione della Svizzera sulla riesportazione delle armi all’Ucraina

Di fronte ai cambiamenti geostrategici che ha provocato la guerra in Ucraina e ai gravi problemi che pongono soprattutto il clima e le migrazioni, sorge spontaneo l’interrogativo sul ruolo che il Consiglio federale sta svolgendo e sul modo in cui sta affrontando le sfide Purtroppo la risposta non è molto soddisfacente Il Governo federale non appare come un gruppo unito, compatto, in grado di orientarsi in una direzione ben definita Ognisuomembrodàl’impressione di ripiegarsi sul proprio dipartimento e di pensare soprattutto alla sua rielezione Soprattutto adesso che siamo a cinque mesi dalle elezioni federali

Il Governo federale non appare come un gruppo unito, compatto, in grado di orientarsi in una direzione ben definita

Due esempi soltanto: la neutralità e i rapporti con l’UE Sulla neutralità i due consiglieri federali dell’UDC difendono la posizione del loro partito e sostengono l’iniziativa popolare per una neutralità integrale che ha lanciato Christoph Blocher Il socialista Alain Berset si muove in una direzione parallela, mentre gli altri membri hanno posizioni svariate, meno tradizionali È ovvio che in queste circostanze è praticamente impossibile mettersi d’accordo su una definizione aggiornata della neutralità

Sui rapporti con l’UE, dopo l’in-

terruzione del negoziato sull’accordo istituzionale, avvenuta due anni fa, abbiamo assistito a un vuoto di iniziative serie, con un moltiplicarsi di contatti preliminari senza alcun esito positivo Il Consiglio federale non ha mai assunto una posizione chiara, non

ha nessun piano B per rilanciare i rapporti bilaterali e non è riuscito a creare una maggioranza politica interna favorevole a una soluzione E ora la responsabile del dossier, la segretaria di Stato Livia Leu, ha annunciato di voler rinunciare all’incarico La

presidenza del Consiglio di sicurezza dell’ONU, assunta durante il mese di maggio, fa slittare in secondo piano alcuni problemi e ne pone altri in risalto Non cancella però la necessità per la Svizzera di definire la sua collocazione nel Continente europeo e la sua posizione di fronte al sistema di valori del mondo occidentale

Dopo l’interruzione del negoziato con l’UE sull’accordo istituzionale abbiamo assistito a un vuoto di iniziative serie

Una maggiore solidarietà e una maggiore collaborazione con le democrazie occidentali potrebbero essere nell’interesse della Svizzera? Probabilmente sì Di recente l’ha dimostrato anche l’aiuto ricevuto dalla Francia per salvare i nostri connazionali in Sudan, con un aereo da trasporto che la Svizzera non possiede La nuova situazione non costringerebbe a rinunciare alla neutralità, che è una parte importante e integrante della nostra storia, e probabilmente nemmeno ai buoni uffici Anche se nel mondo attuale appare sempre più difficile immaginare che due parti in conflitto facciano appello alla Svizzera per una mediazione

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Economia russa ridotta a un colabrodo

Mosca ◆ Dietro ai numeri delle statistiche ufficiali si nasconde una voragine, mentre le spese militari continuano ad aumentare

Meno 22 per cento e più 26 per cento: lo stato di salute delle finanze russe si misura oggi da questi due numeri, di cui il primo segnala la riduzione delle entrate delle casse dello Stato e il secondo l’aumento delle uscite Sono i dati dei primi quattro mesi del 2023, pubblicati di recente dal Ministero delle finanze russo, che informa anche dell’aumento del deficit, cresciuto fino a 3,42 trilioni di rubli, 43 miliardi di dollari Una somma considerevole, un buco che la Russia non aveva sperimentato da anni, ma soprattutto il segnale di una tendenza preoccupante: il Governo russo aveva previsto per tutto il 2023 un deficit non superiore ai 2,9 trilioni di rubli In altre parole, dietro ai numeri delle statistiche ufficiali si nasconde una voragine, non tanto in senso assoluto quanto nella tendenza: l’economia sta andando fuori controllo, perfino rispetto ai dati già «aggiustati» dagli enti governativi

Il motivo dell’aumento vertiginoso della forbice tra entrate e uscite si nasconde in un altro numero: il 52% di riduzione delle entrate dalla vendita di petrolio e gas La principale fonte di guadagni della Russia si sta prosciugando L’estrazione di gas del gigante Gazprom è scesa nel 2022 ai minimi storici, ai livelli di trent’anni fa, e i profitti della più grande azienda russa sono precipitati di più di tre volte (rispetto al 2021, già un anno non brillante per il rallentamento dell’e-

conomia europea a causa della pandemia) Il commercio di petrolio è stato drasticamente ridotto dalle sanzioni internazionali, e il «price cap», il tetto massimo al prezzo del gas, ha prodotto non soltanto un crollo delle esportazioni russe, ma anche la discesa dei prezzi sul mercato globale Anche il metano sta tornando ai livelli precedenti all’invasione dell’Ucraina, annullando anche l’effetto paradossale dell’anno scorso, quando Mosca aveva approfittato dell’impennata dei prezzi per vendere meno barili, ma incassare di più

I dati del Ministero delle finanze

russo sono scarni, anche perché buona parte dei dati economici sono stati secretati Secondo Bloomberg, le voci della spesa pubblica coperte dal segreto di Stato sono raddoppiate Si tratta delle spese militari e quelle destinate alla polizia e ai servizi segreti Anche la parte pubblica delle spese militari è aumentata di quasi due volte, e i settori industriali legati alla guerra sono gli unici a mostrare una cospicua crescita

Molti esperti indipendenti stimano la quota delle spese per la guerra in almeno un terzo delle uscite del Cremlino, e l’aumento della massa

monetaria stimato nel 20% nell’ultimo anno fa temere un’inflazione molto più elevata di quella dichiarata ufficialmente Anche il rilascio del controllo sul cambio del rublo fa pensare a una svalutazione «soft», che però probabilmente non basterà a risolvere il problema, soprattutto nelle regioni più legate alla produzione del petrolio: il gettito fiscale di Tiumen, la seconda zona per reddito procapite dopo Mosca, è dimezzato

Il Governo ha già introdotto una tassazione supplementare delle compagnie petrolifere, e chiesto alle grandi società un contributo «una tantum» per sostenere l’economia Ma è evidente che a lungo termine la soluzione del problema dell’aumento delle spese a fronte della riduzione delle entrate non può che essere un taglio delle uscite Una misura che però avrà dei costi politici: finora uno degli strumenti del controllo dello scontento per la guerra è stato rappresentato proprio dalle laute ricompense a chi vi partecipa Secondo le statistiche governative, il numero dei poveri in Russia nel 2022 è sceso per la prima volta negli ultimi 20 anni sotto il 10% della popolazione Una buona notizia, generata non soltanto da manipolazioni della definizione di povertà (che inizia sotto i circa 130 euro di reddito mensile), ma anche dai pagamenti di salari e risarcimenti ai militari, che provengono soprattutto dal-

le zone e dai ceti meno abbienti della Federazione Russa Due mila euro al mese per andare in trincea sono soldi che in molte regioni russe non si sono mai visti Ma la guerra aumenta anche i salari dei civili: la coscrizione di almeno 300 mila cittadini nell’autunno scorso, e la fuga all’estero di almeno un milione di russi che non hanno voluto partecipare alla guerra, hanno creato una carenza di manodopera qualificata senza precedenti Una crescita salariale in un ’ economia che si contrae è un paradosso mai visto, ma potrebbe non bastare a moderare lo scontento nei consumi: praticamente in ogni settore, dai farmaci ai telefonini, si registra una drastica riduzione dell’offerta insieme a un aumento dei prezzi Il mercato automobilistico russo, collassato del 90% nel 2022, è stato ora monopolizzato da auto cinesi, gli elettrodomestici e l’elettronica arrivano dall’Europa, dagli USA e dalla Corea del Sud transitando dai Paesi dell’ex URSS che non aderiscono alle sanzioni occidentali L’obiettivo principale delle cosiddette «sanzioni secondarie», cioè quelle che andrebbero inflitte a chi aiuta la Russia ad aggirare l’embargo, è quello di impedirle di costruire armi con i microchip e le tecnologie che non è in grado di produrre Ma l’inevitabile effetto collaterale sarà un ulteriore impoverimento anche dei consumi della popolazione

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Lestrazione di gas del gigante Gazprom è scesa nel 2022 ai minimi storici Nella foto la sede di San Pietroburgo (Keystone)

nei Balcani dimostra le

difficoltà»

Prospettive ◆ Dalle stragi di innocenti avvenute in Serbia al processo di integrazione europea Intervista all’esperta Luisa Chiodi

Stragi «all’americana» per mano di giovani killer armati fino ai denti, a inizio maggio, hanno riportato bruscamente la nostra attenzione sui Balcani La prima si è consumata in una scuola elementare di Belgrado; la seconda nei dintorni di tre villaggi a sud della capitale serba Bilancio complessivo: 17 morti e una ventina di feriti Queste tragedie hanno suscitato sentimenti di sgomento, incredulità e tristezza, come sottolineato da Massimo Moratti dell’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT) Oltre a diversi tentativi di emulazione «In Serbia –ma non solo – la questione delle armi è problematica Il loro possesso resta molto diffuso Non dimentichiamo che i conflitti degli anni Novanta sono vicini E nel Paese regna una cultura improntata all’aggressività, al machismo La Serbia viene ancora presentata da una certa parte politica come circondata da nemici Mentre i media favoriscono la spettacolarizzazione della violenza: criminali comuni e di guerra compaiono spesso in tv, nei talk show» Ecco tratteggiato il fragile contesto in cui si inseriscono le stragi

La Bosnia-Erzegovina

resta un Paese con tanti livelli di governo che si ostracizzano tra loro: uno «Stato non funzionale»

«Questo tipo di attacchi sono una novità nell’area», dice dal canto suo Luisa Chiodi, direttrice scientifica dell’OBCT «Finora i timori che riguardavano i Balcani erano di natura diversa: si temevano secessioni, nuovi conflitti e, quando si consumava una violenza, di solito era organizzata politicamente Non si trattava di violenza per così dire privata» Nella regione, infatti, le tensioni politiche non si sono mai sopite Le conseguenze di lungo periodo delle guerre degli anni Novanta si fanno ancora sentire e le culture politiche che hanno generato quei conflitti sono purtroppo ancora in sella

I casi più eclatanti – spiega l’intervistata – sono dati dalla Bosnia-Erzegovina, che rimane uno «Stato non funzionale», e dal contenzioso tra Serbia e Kosovo Per quel che riguarda la Bosnia-Erzegovina: si è arrivati alla pace con un accordo internazionale siglato grazie all’intervento degli USA L’Accordo di Dayton (1995) ha messo fine a un conflitto durato quattro anni che ha causato la morte di 100 mila persone, «facendo però sedere al tavolo delle trattative coloro che la guerra l’avevano voluta e condotta» Sono state create due entità interne allo Stato: la Federazione croato-musulmana e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina (Srpska); il periodo post bellico è stato un continuo tentativo di mediazione tra le parti «Inoltre l’Accordo di Dayton, fattosi Costituzione, ha fatto sì tacere le armi, ma non rappresenta un insieme di istituzioni che rendono funzionante il sistema La Bosnia-Erzegovina resta un Paese con tanti livelli di governo che si ostracizzano tra loro, dove una delle componenti – la Srpska – minaccia sistematicamente la secessione Un’eventualità inaccettabile, specie se si pensa che in quella Repubblica si è prodotto il genocidio della popolazione di religione musulmana (che oggi chiamiamo bosgnacca)» Poi c’è il conflitto tra Serbia e

Kosovo Pristina si è dichiarata indipendente nel 2008 (la guerra era finita nel 1999) ma Belgrado continua a ritenerla una sua provincia autonoma Tra i 27 Paesi dell’UE, 22 riconoscono il Kosovo ma ne mancano cinque che per questioni di politica interna preferiscono rimandare il riconoscimento, e anche a livello ONU solo la metà dei Paesi membri lo ha riconosciuto

«A queste sfide bisogna aggiungere altri gravi problemi che affliggono i Balcani», ricorda Chiodi «Economie in difficoltà segnate dalla corruzione, istituzioni deboli e Governi che prendono facilmente una piega semi-autoritaria Senza contare la questione della migrazione sulla cosiddetta rotta balcanica: un aspetto paradossale nei rapporti UE-Balcani È l’Unione a contribuire all’aumento dell’instabilità nella regione» Le persone in fuga da guerre e miseria entrano in Paesi UE come la Grecia, nella speranza di riuscire a raggiungere realtà più attrattive, ad esempio la Germania e la Francia Attraversano i Balcani e si trovano di nuovo fuori dall’UE:

«A quel punto i migranti si ammassano nei campi profughi, ad esempio in Bosnia, in attesa di tentare la sorte e di passare il confine (lo chiamano the game, il gioco, ma è un gioco dove si rischia la vita) Intanto vivono in condizioni precarie, senza risorse, in un contesto politico instabile» Una situazione al limite, sempre a rischio di crisi umanitaria, come se ne sono viste negli anni scorsi Insomma, il grande potenziale che veniva dalla promessa di adesione all’UE – afferma la nostra interlocutrice – è fortemente limitato dal contesto locale e della difficoltà dei Paesi dei Balcani candidati nell’attuare le riforme necessarie «Come se non bastasse, alcuni Paesi dell’Unione non facilitano il processo di integrazione dei Paesi balcanici, anzi, abusano del loro diritto a porre il veto ad ogni passo avanti Per anni, ad esempio, la Grecia ha bloccato la Macedonia fino a che l’ha costretta a rinominarsi Macedonia del Nord; poi contro la Macedonia ci si è messa la Bulgaria, chiedendo che la minoranza bulgara – una delle tante componenti del Paese – venga menzionata esplicitamente nella Costituzione In tutti questi anni diversi Stati UE, invece di aiutare una regione che ha bisogno di essere sostenuta per ricucire le ferite che la lacerano, hanno aggravato la situazione con giochi meschini Questo è un problema enorme che rende evidente la debolezza istituzionale europea Un processo decisionale affidato all’unanimità – che è appunto necessaria affinché questi processi abbiano buon fine – non è più sostenibile»

Alcuni Paesi dell’Unione non facilitano il processo di integrazione, anzi, abusano del loro diritto a porre il veto per bloccarlo

Con lo scoppio della crisi ucraina, comunque, qualcosa è cambiato «La nuova stagione nelle relazioni internazionali apertasi a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina ha stimolato il rilancio e l’ampliamento del processo di allargamento dell’UE», afferma Chiodi «Oggi sono coinvolti tre nuovi Paesi che non erano mai stati considerati per l’adesione La guerra ha spinto infatti l’Unione

a concedere la candidatura all’Ucraina e alla Moldavia e ad aprire anche alla Georgia la cosiddetta prospettiva europea, ovvero la possibilità di acquisire in futuro la candidatura» Nel dicembre 2022 la Bosnia-Erzegovina ha finalmente ottenuto lo status di Paese candidato all’adesione; i cittadini del Kosovo hanno visto la liberalizzazione dei visti e sono stati rilanciati i negoziati tra Serbia-Kosovo Di fatto – sottolinea l’esperta – la politica di allargamento, nello scon-

tro con Mosca, è diventata uno strumento della politica di sicurezza per l’Europa che ne ha accresciuto la priorità Anche perché si temeva che si aprisse un secondo fronte di guerra in Bosnia «Questo non è avvenuto probabilmente perché la Russia è in grosse difficoltà sul piano militare in Ucraina Ma Putin mantiene i suoi alleati nella regione balcanica (pensiamo alla Serbia che non ha aderito alle sanzioni UE contro Mosca), che sono facili strumenti di destabilizza-

zione politica E Mosca è molto attiva con la sua propaganda politica » Passi avanti nel processo di integrazione sono stati fatti, ribadisce Chiodi, ma l’aria che si respira adesso, non solo nei Balcani, non dà spazio a grande ottimismo: «Non si andrà molto lontano nemmeno questa volta Nei Balcani prevale l’idea che gli ucraini si illudano e che si ritroveranno presto con un pugno di mosche in mano, proprio come loro» La speranza si è trasformata in frustrazione «Quello che mi ha impressionato, durante i miei recenti soggiorni in Bosnia, è che c’è ancora tanta paura, che le guerre finite più di una generazione fa non siano un passato difficile da elaborare, ma un tema politico del presente E la paura in politica è la peggiore dei consiglieri La paura e la mancanza di prospettive spinge fette consistenti di popolazione a emigrare Uno dei problemi più grossi della regione è infatti lo spopolamento Un dramma che dà il senso della mancanza di speranza nel futuro Un segno positivo viene dal dibattito che si è aperto in seno all’UE: alcuni Paesi membri hanno messo sul tavolo la questione del superamento dell’unanimità in politica estera Qualcuno, insomma, si rende conto che il mondo è cambiato e bisogna adattarsi Non escludo che il test Balcani venga prima o poi superato, ora è ancora lì a dimostrarci tutte le nostre difficoltà»

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Tutti i cardinali di Francesco

Vaticano ◆ Il Papa ha nominato 81 porporati e nella scelta si è smarcato dai suoi predecessori, guardando alle periferie del mondo

Non è trascorso molto tempo dal decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco (avvenuta il 13 marzo 2013), il primo pontefice latino-americano della storia della Chiesa cattolica romana (leggi scheda in basso) Nelle varie letture del suo pontificato non si è parlato molto di un aspetto non secondario, quello della sua scelta dei cardinali, nella quale Bergoglio ha avuto modo di «sbizzarrirsi» (il termine, ancorché irriverente, ci sembra alquanto appropriato) e di smarcarsi completamente dai suoi predecessori Infatti Francesco – provocando probabilmente qualche disappunto – ha spesso ignorato quelle sedi storicamente cardinalizie, dove il nuovo arcivescovo o patriarca veniva fatto cardinale alla prima occasione (citiamo, per limitarci all’Italia, Torino, Milano, Venezia, Genova, Napoli o Palermo), preferendo creare cardinali, arcivescovi e vescovi – magari solo perché li ha conosciuti in occasione di viaggi apostolici – delle periferie del mondo, dove i cattolici sono spesso in minoranza, o prelati di sedi normalmente non cardinalizie

Quello attuale è un Collegio cardinalizio frastagliato, le cui componenti si conoscono poco o per nulla, il che potrebbe avere ripercussioni sul prossimo Conclave

Così assistiamo al paradosso che una piccola diocesi vicina a noi come quella di Como abbia un cardinale (Oscar Cantoni), mentre non lo sia l’ordinario (Mario Delpini) di una delle più grandi arcidiocesi del mondo e per tradizione cardinalizia, quella di Milano Tutto questo ha come conseguenza un Collegio cardinalizio abbastanza frastagliato, le cui componenti si conoscono poco o per nulla, il che potrebbe avere ripercussioni sul prossimo Conclave, a proposito del quale le grandi manovre, ovviamente nel massimo segreto, sono già ini-

ziate, complici l’età di Francesco (ha compiuto 86 anni lo scorso 17 dicembre) e le sue precarie condizioni di salute (non molto tempo fa è stato ricoverato alcuni giorni al Gemelli di Roma per un’infezione polmonare) Ma vediamo com’è attualmente composto il Collegio cardinalizio Ne fanno parte 222 membri: 100 non elettori (cioè che hanno più di 80 anni) e 122 elettori, quelli che entrerebbero in un Conclave per eleggere un nuovo Papa Tra questi anche uno svizzero: il lucernese Kurt Koch, 73 anni, vescovo emerito di Basilea e dal 2010 presidente del Pontificio consiglio (ora Dicastero) per la promozione dell’unità dei cristiani Con la costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo del 1975, Paolo VI aveva limitato a 120 il numero massimo di cardinali elettori, ma i suoi successori hanno spesso e volentieri derogato a questa regola Dei 122 porporati «papabili», 47 provengono dall’Europa, 21 dall’Asia, 16 dall’America del Nord, altrettanti dall’Africa, 14 dall’America del Sud, 5 dall’America

Dieci anni di Bergoglio, tra slanci e sconfitte

Sull’edizione di «Azione» del 13 marzo scorso, Giorgio Bernardelli tracciava un bilancio del pontificato di papa Francesco, iniziato esattamente 10 anni prima «Nei primi anni il pontificato di Bergoglio è stato un ’esperienza dirompente principalmente su un aspetto: l’umanizzazione della figura del Papa Francesco ha riavvicinato il suo ministero alla gente con una predilezione particolare per i poveri e per le periferie»

Della misericordia ha fatto il suo manifesto: «Chi sono io per giudicare?»

è una sua frase che ha fatto epoca pronunciata in risposta a una domanda sul tema dell omosessualità «Ma la misericordia espone agli incidenti Soprattutto se si ha davanti la sfida di governare una realtà complessa e attraversata da crisi e tensioni com’è la Chiesa cattolica del XXI secolo Così nel bilancio di questi 10 anni di papa

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Francesco vanno annoverate anche alcune sconfitte»

Nell'articolo si citano gli scandali legati agli abusi sessuali: Francesco ha contribuito a fare emergere la verità ha incontrato le vittime ma non è andato oltre «Di fronte alle richieste di riforme come l’abolizione del celibato dei sacerdoti o l’ordinazione delle donne avanzate dal Sinodo convocato dalla Chiesa tedesca Francesco ha frenato, denunciando il pericolo di una parlamentarizzazione delle dinamiche ecclesiali Tutto questo, anziché unire come sognava Francesco sta aumentando le polarizzazioni all interno del mondo cattolico»

C’è poi la sconfitta espressa dalle lacrime del dicembre scorso in piazza di Spagna per la guerra in Ucraina: gli appelli del pontefice per fermarla non hanno prodotto alcun risultato / Red.

Centrale e 3 dall’Oceania Sempre di questi 122, 10 sono stati nominati da Giovanni Paolo II, 31 da Benedetto XVI e 81 – negli otto Concistori sin qui tenuti – da Francesco Da notare che hanno ricevuto la porpora da Bergoglio vescovi di ben 21 nazioni che mai erano state presenti nel Collegio cardinalizio In Conclave, lo ricordiamo, per arrivare alla fumata bianca – perlomeno nei primi 34 scrutini – è necessaria una maggioranza qualificata di due terzi dei cardinali presenti Orbene, un semplice calcolo ci indica che attualmente il quorum è di 81 elettori, proprio lo stesso numero di quelli creati da Francesco, ma questo non vuol dire niente, perché non è detto che tutti gli 81 voterebbero per un nuovo Papa che prosegua necessariamente sulla linea tracciata da Bergoglio Infatti a pregiudicare l’elezione di un successore che voglia procedere sulla sua stessa strada potrebbe essere la poca chiarezza manifestata da Francesco su certe questioni pratiche e dottrinali, che sta indubbiamente provocando malessere e disorientamento tra i cattolici In ogni caso la grande domanda da porsi è se il successore del pontefice argentino sarà uno che la pensa come lui – magari procedendo a innovazioni solo accennate dal Papa attuale – o al contrario un vescovo di Roma più «tradizionalista» (come vorrebbe un campo minoritario ma molto agguerrito), che torni alle certezze assolute in campo dottrinale, quelle dei pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI Oppure i cardinali elettori – il cui compito non sarà certamente facile – potrebbero anche optare per una via di mezzo

Al termine di queste considerazioni non ci sembra il caso di avventurarci in un toto-Papa di cattivo gusto Quello che ci sentiamo invece di pronosticare è un Conclave che, oltre a rivelarsi abbastanza lungo, potrebbe anche riservare qualche clamorosa sorpresa Staremo a vedere se i fatti ci daranno ragione

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Il pioniere della videoarte

A Palazzo Reale una mostra omaggia la carriera di Bill Viola in conversazione tra arte e tecnologia

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David Bowie al LAC Intervista a Valter Malosti,regista di Lazarus,l’atteso spettacolo rock in programma dal 18 al 20 maggio

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Maggio Fiorentino

Programma e ospiti del Maggio Musicale Fiorentino che giunge quest’anno all’85esima edizione

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Cannes mon amour Al via domani uno dei più importanti e attesi Festival del cinema del mondo

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L’unione fa la cultura: una prima importante

Mostra ◆ La neonata Associazione delle Gallerie d’Arte di Lugano presenta la sua prima esposizione all’Asilo Ciani

Si è da poco aggiunto un nuovo tassello al mosaico culturale della città di Lugano: costituita a gennaio di quest’anno, l’Associazione delle Gallerie d’Arte di Lugano (GAL) è una realtà che ha preso vita dalla volontà di operare in sinergia, facendo rete sul territorio al fine di diffondere i contenuti artistici derivati dalle esperienze degli associati La forza propositiva del neonato sodalizio si è già concretizzata in un evento espositivo che sarà allestito all’Asilo Ciani dal 18 al 21 maggio 2023

Questa mostra d’esordio è dedicata alla scultura contemporanea e ha l’obiettivo di avvicinare un pubblico più ampio al lavoro delle gallerie, rafforzando l’idea che esse non siano luoghi d’élite deputati alla sola attività commerciale, bensì spazi aperti a tutti dediti alla divulgazione artistica e culturale

Per conoscere meglio l’Associazione e questa prima rassegna luganese abbiamo parlato con Tecla Riva, Presidente di GAL e Direttrice di Kromya Art Gallery di Lugano

Com’è nata l’idea di costituire l’Associazione delle Gallerie d’Arte di Lugano?

Da tempo molti di noi galleristi sentivano che mancava qualcosa sul territorio Le gallerie d’arte luganesi hanno un ruolo importante all’interno del circuito artistico della città ma spesso è difficile per loro riuscire a intessere delle collaborazioni

Poiché crediamo molto nel lavoro di squadra e nell’agire compatti, l’Associazione è stata per noi lo strumento attraverso cui raggiungere il nostro obiettivo di interfacciarci in maniera più agevole con i vari attori della scena culturale di Lugano Al momento le gallerie associate sono otto, a cui si è aggiunta una libreria e casa editrice, tutte realtà che da anni sono attive sul territorio e che hanno deciso di lavorare insieme in un ’ottica di condivisione dei propositi

Che abbiamo fatto una cosa buona lo hanno dimostrato i feedback di tutti coloro che sono venuti a conoscenza del nostro progetto: questa collegialità, questa unione d’intenti ha suscitato tanto entusiasmo e tante risposte positive

Come hanno accolto le istituzioni pubbliche la nascita dell’Associazione?

L’Associazione è nata nel gennaio 2023 e subito dopo la sua costituzione ci siamo messi al lavoro per il nostro primo evento espositivo Lo abbiamo proposto al Dicastero Cultura della Città di Lugano che lo ha trovato estremamente interessante La mostra che abbiamo in programma all’Asilo Ciani ha infatti il partenariato della Città di Lugano

e il sostegno di Lugano Region Il nostro rapporto con la città è molto forte e anche la scelta della sede della rassegna è stata fatta in tal senso

L’Asilo Ciani è un luogo storico a cui molti di noi sono legati È appena stato ristrutturato ed è un vero e proprio gioiello che si presta molto bene a ospitare la nostra esposizione Un riconoscimento a mio parere importante della validità dell’Associazione è stata anche la sua presenza alla Milano Design Week 2023 da poco conclusasi: per l’appuntamento Lugano Art Parade, che proponeva al pubblico del Fuorisalone l’offerta artistica di Lugano, è stato per noi motivo di orgoglio essere stati inclusi tra le più importanti realtà del settore culturale della città insieme a Sonnenstube, al Museo delle Culture, al LAC, al MASI e alla Fondazione Bally Come Associazione non saremo attivi solo sul fronte espositivo ma anche su quello della promozione di iniziative di vario genere, come conferenze e pubblicazioni Quello che ci interessa è sviluppare il concetto di arte in sen-

so ampio, cercando più connessioni possibili anche tra discipline diverse Per l’inaugurazione della rassegna all’Asilo Ciani, ad esempio, abbiamo coinvolto i giovani del Conservatorio di Lugano

Come per molti altri settori, anche quello dell’arte è stato colpito duramente dalla pandemia, con la chiusura degli spazi espositivi e con la sospensione degli eventi fieristici. Quali sono state le difficoltà che avete dovuto affrontare? Questo progetto vuole essere un nuovo inizio anche per affrontare meglio e insieme il futuro?

Sicuramente non è stato un periodo facile anche se in Svizzera la pandemia è stata gestita e regolamentata in maniera diversa e meno restrittiva rispetto ad altri Paesi Se prima il sistema dell’arte era ancorato a schemi che potremmo definire classici, con la pandemia c’è stata un ’accelerazione importante verso la comunicazione digitale Abbiamo dovuto essere duttili, seguire il flusso e adattarci Abbiamo intensificato la nostra

presenza sui social, abbiamo proposto tour virtuali L’arte però rimane sempre e comunque qualcosa di fisico, qualcosa da guardare, da vivere di persona e questa nostra mostra è un ’occasione importante per avvicinarci alla gente

Le gallerie offrono spesso mostre di qualità che sono aperte a tutti gratuitamente Eppure la gente fa ancora fatica a considerarle un luogo di cultura, di scambio e di progettazione, uno spazio che favorisce la sperimentazione e la scoperta di nuovi artisti C’è sempre un po ’ di timore, di paura a entrare in una galleria d’arte Uno degli obiettivi principali della nostra Associazione è proprio quello di avvicinare un pubblico più ampio a questi spazi Le gallerie non sono solo attività commerciali ma luoghi dove si fa divulgazione artistica Vogliamo far conoscere il lavoro dei nostri artisti, promuoverlo, valorizzarlo e sostenerlo A noi galleristi piace il contatto con il pubblico e siamo sempre molto felici di ac-

cogliere persone che ci fanno visita per passione, per studio, per cultura L’arte fa bene al cuore e alla mente: anche in una galleria, come in un museo, ci si può ritagliare un po ’ di tempo per circondarsi di bellezza e creare un momento di intimità con il piacere estetico

Questa prima mostra dell’associazione vuole far emergere il valore culturale delle vostre proposte Com’è stata pensata la rassegna? Siamo arrivati a questa mostra mossi da una sorta di coscienza collettiva Abbiamo deciso di dedicare la nostra prima rassegna alla scultura perché è una modalità espressiva declinabile in tanti modi e sempre visivamente impattante Il tridimensionale nell’arte contemporanea ha assunto tante forme diverse e si avvale ormai di una grande varietà di materiali Il termine scultura si è notevolmente ampliato includendo non solo la statuaria ma anche installazioni, ambienti e così via La nostra esposizione getta uno sguardo sugli sviluppi dell’arte plastica tra XX e XXI secolo nelle sue più variegate estrinsecazioni

La mostra raduna artisti contemporanei che hanno lavorato la materia con molta libertà, esplorando nuove modalità espressive o rielaborando tecniche tradizionali Qual è il percorso che l’esposizione propone?

Abbiamo concepito la mostra come un viaggio dal materiale all’immateriale L’idea è quella di tracciare un percorso in cui la materia, dapprima esibita in tutta la sua fisicità e concretezza, riesce a raggiungere esiti incorporei Nella rassegna sono presenti le opere di sedici artisti di respiro internazionale. Incontriamo la leggerezza di Bruno Munari, la solidità di Matteo Pugliese, l’energia di Tony Cragg, la visionarietà di Ronald Ventura, le ricerche formali di Tonatiuh Ambrosetti, gli stimoli spaziali di Luca Frei, l’introspezione di Paolo Scirpa e le sperimentazioni di Luigi Russolo e di John Cage, solo per fare qualche citazione Questa nostra prima mostra testimonia bene il lavoro delle gallerie e soprattutto l’energia collettiva che l’ha generata Come Associazione lavoriamo con il territorio e per il territorio, guidati dalla certezza che si possa fiorire solo nella condivisione

Dove e quando

Sulla scultura: dal materiale all’immateriale. Arte fra XX e XXI secolo Lugano, Asilo Ciani dal 18 al 21 maggio 2023. Inaugurazione aperta al pubblico mercoledì 17 maggio ore 18.00. Ingresso gratuito.

● ◆ Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino 35
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Il mondo in video di Bill Viola

Mostra ◆ A Milano Palazzo Reale omaggia la carriera del pioniere della videoarte

Ada Cattaneo

Quella fra tecnologia e arte è una conversazione appassionante La prima è sempre a rischio di obsolescenza La seconda, per sua natura, esprime il desiderio di permanere nel tempo Un dialogo fra protagoniste spesso in antitesi,machenonpossonofareameno di rincorrersi Sviluppi intricati, quanto affascinanti sono il frutto di questo complesso rapporto Senza andare a scavare troppo a fondo nei secoli, l’invenzione della fotografia nel XIX secolo ne offre un buon esempio, storicizzato e studiatissimo Seppure non nasca a uso esclusivamente artistico, la tecnica di rappresentazione fotografica viene subito adottata dagli artisti, che ne colgono il potenziale pur temendone la pervasività La fotografia libera e al contempo priva i pittori dei loro compiti ritenuti fino ad allora basilari Un’altra svolta si preannuncia con la nascita del cinema Se la fotografia aveva permesso di dominare lo spazio osservato, con l’arrivo della nuova tecnica pare possibile afferrare addirittura il tempo vissuto Il passaggio successivo spetterà alla televisione, che combina la trasmissione da uno a molti della radiofonia con la potenza visiva del cinema

La videoarte nasce proprio come uso creativo del mezzo televisivo I primi tentativi concepiscono il monitor come vero e proprio oggetto plastico Nam June Paik, artista americano di origine sudcoreana, pioniere della disciplina, utilizza per le sue opere perfino il fastidioso sfarfallio bian-

co e nero o le bande colorate di fine trasmissione Crea installazioni che sono assemblage di schermi: ne studia la composizione sia in termini scultorei, che di immagini visualizzate dai monitor L’evoluzione della tecnica fornisce molto velocemente nuovi strumenti per nuove sperimentazioni Anzi, la diffusione è tale che, fra anni Novanta e primi Duemila, le grandi biennali d’arte sono invase dal video Così, oggi, la videoarte rientra a pieno titolo fra i nuovi linguaggi del contemporaneo e Bill Viola può essere senza dubbio incluso fra coloro che hanno segnato questa strada In quella conversazione fra arte e tecnologia, egli sceglie la via che passa sul crinale fra novità e tradizione Ammira e conosce le opere del passato: paragona per esempio il realismo della pittura fiamminga rinascimentale all’alta definizione di oggi Ha una tale familiarità con i grandi maestri che nei suoi videosispingefinoaricreareeattivare le opere del Rinascimento Un celebre esempio èGreeting del 1995 Ci appare subito familiare: fu Pontormo che nel XVI secolo scelse quella composizione, quei colori, quei gesti per raccontareilcommoventeincontrofraMaria ed Elisabetta Fa sorridere ritrovare le due donne in uno scenario industriale, con abiti degli anni Novanta Eppure la versione che ne dà Viola serve ad estendere per contemplare quelle stesse emozioni che l’artista toscano aveva tratteggiato per la sua Visitazionedi Carmignano nel 1530

La mostra in corso fino al 25 giugno al Palazzo Reale di Milano permette di vedere una buona selezione delle opere di Bill Viola, fra lavori storici e creazioni più recenti L’artista aveva infatti cominciato a lavorare con la tecnologia piuttosto presto rispetto a ciò che succedeva nel resto del mondo dell’arte: parte dalla pellicola, ma passa presto al linguaggio elettronico, includendo in questo settore musica, video e televisione È un uso della tecnologia senza troppe cerimonie Egli anzi la considera uno degli strumenti più pericolosi al servizio dell’umanità, quando si scelga uno sguardo selettivo, una messa a fuoco ristretta, che ci permetta di vedere con preci-

sione massima un soggetto, lasciando al buio persone, informazioni, temi che non vorremmo vedere né mostrare Sceglie quindi un impiego limpido e non retorico della tecnica La addomestica per creare un flusso ininterrotto di immagini, dove il tempo –dilatato o ristretto secondo necessità

è strumento al servizio dell’autore Ilconcettohaundirettocollegamento con la visione filosofica che sottende al suo lavoro, nutrita dallo studio delle religioni sia orientali che occidentali Il tema del misticismo, di uno stato che permetta di superare il mondo tangibile in vista dell’unione con l’assoluto è uno dei suoi filoni principali di riflessione Lo testimonia l’opera

La Cappella dei Tessitori di seta

presenteinmostradedicataaCaterina da Siena – Catherine’s Room, 2001 –, ma anche la serie dedicata ai martiri e alla via che essi trovano per far fronte alla tortura che conduce al sacrificio abbandonando ogni resistenza (Martyrs) Nei suoi testi Bill Viola esprime molto chiaramente una visione del mondo che vive nel contrasto fra fisico e metafisico, tra anima e corpo, assimilati candidamente ad hardware e software Le sue opere ambiscono in molti casi a far incontrare questi due estremi, tanto che assumono spesso le sembianze di una soglia Avviene per esempio nel caso di Ocean Without a Shore, dove grandi schermi, dei tableaux vivants d’oggi, raccontano il passaggio di corpi fra la vita e la morte Studiare, collezionare e creare arte è per Viola il tentativo di sopravvivere a noi stessi, di vivere al di là della nostra vita La tecnologia, invece, oggi più che mai è in evoluzione costante, nata già vecchia In questo dialogo fra tecnologia e arte Viola mette la prima al servizio della seconda I mezzi tecnici si fanno strumento per appropriarsi dell’arte, togliendola dal solco statico della pura finalità estetica, per attivarla, viverla e, senza imbarazzo, darle un uso concreto, liberandola

Dove e quando

Bill Viola Palazzo Reale Milano;

fino al 25 giugno 2023

Orari: ma-do ore 10 00-19 30, gio ore 10 00-22 30 www palazzorealemilano it

Arte ◆ L’importante restauro promosso da Pro Venezia raccontato in una raccolta di saggi usciti per espazium

Gianluigi Bellei

Nel 2009 in una mia intervista, Giandomenico Romanelli, allora direttore dei musei civici di Venezia, proponeva ai lettori un breve itinerario alternativo ai circuiti di massa per visitare la città Si parte dalla Chiesa della Madonna dell’Orto con la Presentazione di Maria al Tempio e le colossali tele del Giudizio finale e dell’Adorazione del vitello d’oro di Jacopo Tintoretto per proseguire fino alla Chiesa parrocchiale di S Alvise con all’interno tre tele di Giambattista Tiepolo legate alla passione di Cristo: l’Incoronazione di spine, la Flagellazione e la Salita al Calvario

Noi oggi, a pochi passi di distanza, aggiungiamo un altro tassello al percorso, sempre a Cannaregio: la chiesa dei Gesuiti

Durante la fine del Cinquecento inizia il declino della Serenissima Con la peste e l’imprenditoria mercantile che cede il posto all’oligarchia terriera,l’artedopoTiziano,Tintoretto e Veronese si ritrova, come scrive l’Argan, in una «devota, conformistica celebrazione storico-religiosa» Luigi Lanzi scrive nella Storia pittorica della Italia che Jacopo Palma il giovane è l’ultimo pittore della «buona età e il primo della cattiva»

I Gesuiti tornano a Venezia dopo un cinquantennio di esilio nel 1657

Passano diversi decenni e incontrano la famiglia Manin Lodovico I Manin comincia a costruire una villa a Passariano e nel 1700 affittano Palazzo Dolfin sul Canal Grande Cercanoquindiunluogoperlalorocappella gentilizia I Gesuiti e Manin inizia-

no le trattative Il progetto viene affidato all’architetto Andrea Pozzo che muore nel 1709 Vengono quindi incaricati il fratello Giuseppe Pozzo e Domenico Rossi, architetto originario di Morcote che ha già lavorato per i ManinallalorovilladiPassariano Lacostruzione inizia nel 1714 Nel 1716 viene posato l’altare maggiore opera di Giuseppe Pozzo e i lavori terminano nel 1734-1735

La facciata, eretta da Giovanni Battista Fattoretto su disegno di Domenico Rossi, presenta otto colonne corinzie con diverse profondità All’interno quattro nicchie con altrettante statue; la trabeazione spezzata è sormontata da un secondo ordine con otto statue Sul timpano altre statue: i 12 apostoli, due angeli e l’Assunta di Giuseppe Torretto Scrive Fulvio Lenzo nel volume Il restauro della cappella dei tessitori di seta: «Rossi, i Gesuiti e Manin cercano radici architettoniche più profonde di quelle palladiane e le trovano nella Basilica di San Marco»

L’interno, a croce latina a una navata, è un tripudio, in stilereggenza, di intarsi marmorei e stucchi Un decorativismo esasperato che provoca l’apparato sensitivo increspando le linee per creare una moltitudine di visioni e uno spazio indefinito tramite ghirlande di foglie e fiori, morbidi cartigli, lanceolate conchiglie, foglie d’acanto e corolle di fiori Opere di Abbondio

StazioeCarpoforoMazzetti,entrambi ticinesi

Nella navata, subito dopo l’ingresso a sinistra troviamo fra le altre opere

il Martirio di San Lorenzo del 1588 di Tiziano e a destra la Cappella dei tessitori di seta con all’interno la tela di Jacopo Negretti, detto Palma il giovane, l’Angelocustodeeangelicheportanole anime del 1619 circa Quest’ultima è stata restaurata con il sostegno della Fondazione svizzera Pro Venezia (nella foto uno scatto dei lavori), in occasione del cinquantesimo della nascita, e dalla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio di Venezia Pro Venezia è nata a seguito dell’Aqua Granda del 1966 Alcuni illuminati amanti della città, fra i quali Alma Bacciarini, decidono di partecipare ai restauri e nel 1972 nasce la Fondazione che in un primo tempo si occupa di reperire i fondi per l’emergenza e in seguito opera con costanza per la manutenzione ordinaria

Da allora, ricorda il presidente Giordano Zeli, Pro Venezia si è occupata di sostenere svariati progetti di restauroemanutenzioneprevalentementedi artisti ticinesi o svizzeri ma anche di Tintoretto, di Fiumani nella chiesa di San Rocco, di Francesco Solimena alle Gallerie dell’Accademia

A Venezia la produzione dei tessuti di seta svolgeva un ruolo importante per l’economia cittadina Nel Cinquecento vi lavorano circa 30000 persone Protettori dei tessitori sono San Cristoforo e San Marco La Cappella, progettata da Domenico Rossi, si presentava in cattive condizioni Viene così effettuato un restauro conservativo tramite una spolveratura, un preconsolidamento, un finissaggio, una pulitura e infine il consolidamento La pala di Palma il giovane viene

restaurata fra il 2016 e il 2018 nei Laboratori di restauro della Misericordia L’opera realizzata per la vecchia chiesa Santa Maria dei Crociferi viene traslata nella cappella della nuova chiesa nel 1714 Per adattarla è stata tagliata nella parte superiore come si evince dal relativo studio preparatorio dell’archivio Colnaghi di Londra dove fra le nuvole si trovano Gesù e Dio padre La pulitura ha fatto riemergere un piede di Cristo sopra le ali dell’angelo a sinistra Il dipinto è stato rintelato, pulito dalle vecchie vernici e dai ritocchi Le parti della pellicola pittorica mancanti sono state stuccate, tutto è stato verniciato e infine rimontato su una nuova struttura lignea Dopo gli eccessi di Tintoretto, l’opera di Palma il giovane piega verso una quieta banalità che forse stride con il contesto così ridondante della Chiesa dei Gesuiti

Per illustrare i lavori di restauro della cappella recentemente è stato pubblicato un volume a cura di Fabio Cani e Graziella Zannone Milan intitolatoappuntoIlrestaurodellaCappella dei Tessitori di seta Chiesa dei Gesuiti a Venezia per le edizioni espazium che descrive tutte le fasi dei lavori in una serie di puntuali saggi

Bibliografia

Il restauro della Cappella dei Tessitori di seta Chiesa dei gesuiti a Venezia a cura di Fabio Cani e Graziella Zannone Milan, espazium

Edizioni per la cultura della costruzione-Edizioni Antiga ZurigoCrocetta del Montello, 2022

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«Come un’unica grande canzone di David Bowie»

Spettacoli ◆ Dal 18 al 20 maggio l’opera rock Lazarus è in scena al LAC Ne parliamo con il regista Valter Malosti Fabrizio Coli

Newton, migrante interstellare, non riesce a morire Chiuso in una stanza popolata da personaggi che forse sono reali o forse no, la sua mente esplode in una riflessione sulla propria vita Al LAC dal 18 al 20 maggio va in scena Lazarus, l’opera rock che con l’albumBlackstar costituisce l’ultimo capitolo creativo di David Bowie (prevendite: www luganolac ch) Rappresentata la prima volta a New York poche settimane prima della scomparsa dell’artista avvenuta il 10 gennaio 2016, scritta insieme al drammaturgo Enda Walsh, è una sorta di continuazione di L’uomo che cadde sulla Terra, romanzo di Walter Tevis diventato nel 1976 un film interpretato dallo stesso Bowie A Lugano arriva nella versione italiana, una produzione ERT in coproduzione con il LAC, che vede il frontman degli Afterhours Manuel Agnelli nel ruolo di protagonista e nel cast anche la giovane cantautrice Casadilego, vincitrice di X-Factor nel 2020 Un’opera complessa e affascinante, dove teatro, danza, suggestioni visive e sonore si fondono con le canzoni di Bowie Insieme al regista Valter Malosti, Premio UBU 2009 per Quattro atti profani, ci tuffiamo in questo lavoro che offre lo spunto per una riflessione sulle maschere che l’eclettico artista britannico ha indossato nel corso del tempo

Lazarusèconsiderato,insieme all’albumBlackstar,unasortadi testamentodiBowie Èdavverocosìoèsolol’ultimadellesue trasformazioni?

In Lazarus vengono fuori i temi della parabola artistica di Bowie ed è anche una riflessione sulla soglia, sulla morte È un ’ opera che lascia molto la palla a chi guarda e ascolta Al centro c’è una mente tra la vita e la morte, che riflette profondamente su quello che è stata la sua vita Sicuramente è testamentale, ma è un testamento pieno di passione, pieno di vita Anche se si parla di soglie, di confini, Bowie dà una chiave artistica di grande energia,

forza e coraggio È un ’ opera luminosa e scura, con un ’energia visibile e udibile Ovviamente è anche una metafora È sì, come dicevo, anche una riflessione sulla morte ma secondo me è un ’ opera sulla vita È come un ’unica grande canzone di Bowie in cui c’è l’emozione

Dadovevienel’amorediBowie perilpersonaggiodiNewton?

NewtonèBowie?

Bowie fu scelto dal regista Nicolas Roeg per interpretare questo personaggio nel film L’uomo che cadde sulla Terra Doveva comporre anche le musiche che però furono rifiutate C’è quindi qualcosa di non finito nel rapporto col personaggio In Lazarus Newton è la voce della musica di Bowie, in qualche modo è Bowie e non è Bowie I suoi personaggi sono maschere che indossa di volta in volta, compagni di viaggio che ha avuto accanto tutta la vita ma che rimangono sempre trasparenti, ci consegnano cioè sempre qualcosa di interiore, di molto forte Bowie però è contraddittorio: Lou Reed in un’intervista raccontava che quando era molto ubriaco pensava di essere Ziggy Stardust! Il confine tra verità e finzione è molto labile

QualèilsuorapportoconBowie?

Bowie, Demetrio Stratos e Carmelo Bene sono stati una triade nella mia adolescenza, tre maestri della voce Bowie in qualche modo ti permetteva di pensare che potevi essere libero Ha fatto sostanzialmente da apripista alla liberazione non soltanto sessuale ma proprio del gusto: «fai quello che vuoi» diceva spesso Dopo la morte, ci accorgiamo man mano di quanto elevata sia dal punto di vista qualitativo la sua produzione compositiva Considero Lazarus un ’ opera lirica contemporanea Non la apparenterei alla categoria musical È un ’ opera rock, ha un formato molto rilevante anche dal punto di vista testuale È stata scritta a quattro mani da Bowie con Enda Walsh, grandissimo e vi-

sionario drammaturgo irlandese del quale avevo già messo in scena alcuni testi – tra cui Disco Pigs – e che conosco anche di persona Una delle fortune nel destino che mi ha fatto incontrare Lazarus è che ho potuto seguirne passo passo la costruzione e avere poi una mano decisiva nel tradurlo in italiano

Quantoèrimastofedeleall’allestimentooriginale?Chelibertàha potutoprendersi?

Molte libertà ma appunto è come interpretare la Tosca o la Bohème: basta rispettare la musica, la partitura, il libretto Interpreto, come può fare un pianista Non siamo stati obbligati a rispettare pedissequamente l’opera andata in scena a New York e poi a Londra, abbiamo fatto completamente tutto da zero Fino adesso però da parte dei fan abbiamo un 99% di consenso!

Bowiehacompostounamanciatadi braniappositamenteperlospettacolo,checontieneanchemoltisuoi

INGORGO?

pezzistorici Nonèriuscitoascriveredipiùoèchelasceltadellecanzonipiùnoteètotalmentefunzionale?

Vere entrambe le cose Le canzoni le hanno scelte insieme Bowie e Walsh, quindi hanno una funzione drammaturgica che non è sempre soltanto legata al testo Bowie insisteva molto sull’aspetto emotivo, che era quello che gli interessava prima di tutto Certi brani quindi sono emotivamente giusti Poi è vera anche la prima cosa Secondo Walsh, Bowie avrebbe voluto scrivere anche altre canzoni, ma con la fase acuta della malattia è riuscito a farne solo quattro Tutte dei capolavori: in particolare il brano Lazarus che è poi stato inserito anche in Blackstar

ManuelAgnelli,Casadilego: comeèstatolavorareconloro?

Meraviglioso Manuel ha una tessitura vocale molto simile a quella di Bowie È una rockstar, ma allo stesso tempo è trasparente, riesce a farsi medium della musica e della storia Mostra anche le sue ferite, che in un

personaggio di questo tipo sono fondamentali Poi Elisa Coclite, ovvero Casadilego: quando canta il pubblico sospende il respiro, accade qualcosa di straordinario È la coprotagonista, interpreta questa ragazza che non si sa se sia viva o sia morta, un personaggio che sta in un mondo sospeso Ma ci sono anche altri artisti protagonisti come l’attore Dario Battaglia e Chiara Lucenti, coreografa che dà a Lazarus una chiave importante dal punto di vista del movimento Poi abbiamo una band di musicisti davvero straordinaria oltre a tutte le altre linee drammaturgiche percepibili nello spettacolo: quelle del suono, della videoarte, delle luci e della scena Abbiamo quindi artisti di diverse discipline che si uniscono per dar vita a un ’ opera nuova Per me è molto importante questa trasversalità delle arti Lazarus è una sintesi di tante arti messe in scena a teatro e mi fa davvero piacere presentarlo a Lugano

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È ancora Maggio, nonostante tutto

Festival ◆ A Firenze giunge alla 85esima edizione lo storico appuntamento musicale

Molto si è parlato quest’anno delle alterne vicende del «festival musicale più antico d’Italia», quel Maggio Musicale Fiorentino fondato nel 1933 da Vittorio Gui e giunto oggi all’85esima edizione Dopo aver presentato un programma di festival sfolgorante e costosissimo, il sovrintendente (oggi ex) Alexander Pereira è stato costretto alle dimissioni Accusato di gestione allegra delle finanze (cene, elicotteri, viaggi) e di aver distratto 8 milioni di euro per pagare stipendi dai 35 erogati dal governo per aggredire il debito pregresso di 50 milioni, Pereira è indagato per peculato e malversazione

Un Maggio alleggerito ma non squalificato, perché tra concerti e opere figurano direttori d’orchestra quali Daniele Gatti e Zubin Mehta

Nel tentativo di frenare un ’emorragia di denaro che per la verità viene da lontano, si chiama un commissario di nome Onofrio Cutaia, che ripensa la programmazione facendo saltare appuntamenti onerosi come IMaestri cantori di Norimberga di Wagner, che sarebbe stato il primo Wagner firmato dal regista Damiano Michieletto

Un Maggio alleggerito ma non squalificato, perché tra concerti e opere figurano direttori d’orchestra quali Daniele Gatti, attuale direttore principale, e l’inossidabile Zubin Mehta, direttore a vita, lui davvero benefattore del festival e del teatro che non ha mai abbandonato da quando ventiquattrenne salì per la prima volta sul podio del glorioso Comunale oggi demolito tra mille speculazioni e polemiche

Così la rosa delle tre opere in cartellone si è aperta con Don Giovanni di Mozart nell’edizione del festival di Spoleto 2017, con Mehta a dirigere e la regia di Giorgio Ferrara, ripresa da Stefania Grazioli Un allestimento elegante, in cui i protagonisti escono dalle tombe per dare vita alla vicenda di Don Giovanni secondo la visione di Kierkegaard che lo vuole «aldilà del bene e del male», e che si fregia della presenza di un buon cast in cui sfavilla la nuova star del firmamento operistico, Luca Micheletti, singolarissima figura di attore di prosa (e anche autore e regista) di successo, al punto da aver collezionato trofei importanti come il Premio Ubu e aperto

Arti sceniche e inclusione: un binomio vincente

Festival ◆ Dal 24 al 28 maggio a Lugano torna IntegrART

«IntegrART mostra che la cultura inclusiva non è un peso, bensì uno spostamento dei limiti delle possibilità Contribuiamo attivamente a far sì che le disability art diventino parte integrante del panorama culturale svizzero, aprano le strutture formative della danza contemporanea e rafforzino la rete della comunità» A dirlo è Inga Laas, da quest’anno nuova direttrice del Festival voluto dal Percento culturale Migros per promuovere l’inclusione e la diversità attraverso la

Con «Azione» a ORME

la stagione del Piccolo Teatro di Milano con un suo testo, Le memorie di IvanKaramazov, interpretato da Umberto Orsini

Ebbene, Micheletti, classe 1985, porta avanti da qualche anno anche una carriera di baritono nei più importanti teatri non solo d’Europa e Don Giovanni è il «suo» ruolo: lo ha interpretato a Sydney, al Covent Garden di Londra, al Regio di Torino e ora a Firenze Con piglio sicuro, sguardo luciferino, voce e interpretazione impeccabili divide la scena con il baldanzoso Leporello di Markus Werba e le due signore della serata, Jessica Pratt (Donna Anna) ed Anastasia Bartoli (Donna Elvira), senza dimenticare la deliziosa Benedetta Torre (Zerlina) La presenza sul podio di Zubin Mehta, festeggiatissimo dal pubblico, impreziosisce lo spettacolo di un valore unico fatto di impareggiabile talento, riconoscenza, nostalgia per i fasti trascorsi e sereno affetto: i sovrintendenti vanno e vengono, lui è sempre rimasto I prossimi due titoli sono verdiani e shakespeariani: Otello (dal 20 al 31 maggio) anche questo diretto da Mehta, per la regia di Valerio Binasco (allestimento del 2020) e Falstaff, diretto da Daniele Gatti per la regia di Sven-Eric Bechtolf, (allestimento del 2021) con Michael Volle nel ruolo del protagonista e di nuovo Markus Werba in quello di Ford È questa in fondo un ’ottima occasione per mostrare come si possa proporre un festival di qualità anche se non si hanno i mezzi finanziari per nuovi allestimenti Qualcuno si rallegra del fatto che non si siano spesi soldi per la regia del Don Giovanni, legata alla gestione Pereira, che prevedeva dapprima due carri armati, poi uno solo per la tenuta del palcoscenico che sarebbe comunque stato messo a dura prova dal mezzo corazzato L’appuntamento del 17 giugno è davvero speciale: l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino sarà in scena all’Arena Visarno insieme a un leggendario gruppo rock britannico del secolo scorso, The Who, che farà tappa a Firenze, e sarà l’unica italiana delle quattro previste in Europa In programma anche numerosi concerti con Daniele Gatti e gran finale del festival il 13 luglio con Paolo Carignani a dirigere l’Orchestra del Maggio nei

«Azione» mette in palio alcuni biglietti per i tre spettacoli luganesi in programma al Festival ORME in collaborazione con IntregrArt Il 24 maggio allo Studio Foce alle ore 20:30 Une tentative presque comme une autre il 25 maggio alle 20 00 sempre al Foce Caos Cosmico Quanto Basta e il 28 maggio alle 19 00 all Asilo Ciani la performance Bailes Extraños Per partecipare al concorso inviate una mail a giochi@azione ch oggetto «IntegrART» con i vostri dati (nome, cognome indirizzo no di telefono) entro domenica 21 maggio alle 24 00

magiaelepotenzialitàdelleartisceniche Ipoudente dalla nascita, la sua direzione rappresenta un coerente passo avanti verso il coinvolgimento naturale e autodeterminato di persone con disabilitàsullascenaedietrolequinte

Attraverso i festival e con la collaborazione dei teatri, IntegrART porta sulla scena spettacoli di danza e rappresentazioniteatralidiportatanazionale e internazionale L’appuntamento è dal 24 maggio al 4 giugno nelle diverse città di Basilea, Berna, Ginevra e Lugano con tre produzioni teatrali di alta qualità nel segno dell’empatia di artisti e artiste con e senza disabilità

A Lugano il Festival partner ORME Perchél’artelasciailsegno, presenta tre appuntamenti: il 24 maggio allo Studio Foce lo spettacolo Une tentative presque comme une autre del Theatre Wallonie di Bruxelles; il 25 maggio al Foce Caos Cosmico Quanto Basta della compagnia Teatro Danzabile e il 28 maggio all’Asilo Ciani BailesExtraños con i ballerini Rita Noutel e José Maldonado (nella foto) / Red. Informazioni ormefestival ch

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PROTEINE PER UNO STILE DI VITA ATTIVO

Di quante proteine ha bisogno il nostro organismo?

Per gli adulti sani sotto i 65 anni d’età la dose giornaliera raccomandata è di 0,8 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo A chi pratica sport, agli over 65, alle donne in gravidanza e durante l’allattamento si consigliano dosi maggiori Ai bambini basta un apporto proteico inferiore Le dosi raccomandate presuppongono una dieta varia ed equilibrata

Che cos’è un «functional food»?

Gli alimenti cosiddetti funzionali sono quelli dotati di proprietà utili all’organismo. I prodotti «Chiefs» appartengono a questa categoria: ricchi di proteine e dei componenti più preziosi del latte, sono però poveri di zuccheri e carboidrati. Il marchio «Chiefs» è popolare tra gli sportivi ma è apprezzato anche da coloro che fanno attenzione alla salute senza per questo rinunciare al gusto

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Grandi aspettative

del Festival di Cannes

La grandeur francese e la potenza delle star hollywoodiane Si gioca su questa dicotomia il Festival di Cannes (in programma dal 16 al 27 maggio) che si annuncia essere tra i più significativi degli ultimi anni A dircelo sono i nomi annunciati che solcheranno il famoso tappeto rosso della Croisette

Ammirando il poster ufficiale della 76esima edizione del Festival notiamo infatti tutta l’epicità transalpina con una splendida immagine di Catherine Deneuve sulla spiaggia di Saint-Tropez nel 1968, nel film La Chamade d’Alain Cavalier Il programma di questa edizione vanta però anche una massiccia presenza degli Stati Uniti, con molte anteprime dei film più attesi dell’anno cinematografico

A riassumere e a confermare questo doppio sentimento franco-americano è il film d’apertura della regista francese Maïwenn Jeanne du Barry – La favorita del Re, interpretato da una delle star americane più note: Johnny Depp

Le superproduzioni made in USA che attireranno però i media di tutto il mondo sono altre due: la prima sarà sicuramente Killers of the Flower Moon, l’ultimo atteso film di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio e Robert de Niro (un trio di star che infiammerà la sera di sabato 20 maggio, prima dell’arrivo nei cinema e sulla piattaforma Apple in ottobre) L’altro grande evento sarà invece il ritorno di Indiana Jones, alias Harrison Ford Dopo 15 anni dall’ultimo capitolo, il 18 di maggio verrà proiettato Indiana Jones and the Dial of Destiny di James Mangold E se Spielberg, per la prima volta, non è dietro la macchina da presa a dirigere le avventure dell’archeologo, è comunque ancora presente in veste di produttore

Sempre dall’America arrivano altre produzioni molto attese In primis Wes Anderson (ormai di casa a Cannes) salirà sul palco per il suo nuovo film in concorso Asteroid Ci-

ty, che riunisce Tom Hanks, Scarlett Johansson, Margot Robbie, Edward Norton, Matt Dillon, e via elencando Mentre, sempre in concorso, Todd Haynes porterà in dote, con il suo May December, Natalie Portman e Julianne Moore Anche le serie –ormai diventate parte integrante di ogni festival – avranno il loro spazio

Lo dimostra Sam Levinson con The Idol che vede nel cast il cantante The Weeknd e la figlia d’arte Lily-Rose Depp E come non accennare ad altre due stelle mondiali che saranno presenti senza film: Quentin Tarantino terrà una masterclass alla Quinzaine des Réalisateurs, mentre Micheal Douglas riceverà la Palma d’onore alla carriera

Oltre agli italiani anche i grandi vecchi daranno filo da torcere al dominio franco-americano A cominciare dal tedesco

Wim Wenders in concorso con il dramma Perfect Days

Annunciata la presenza made in USA, accenniamo anche al fronte francese che, come sempre, ha un posto d’onore all’interno del festival, una vetrina fondamentale per promuovere i propri film In corsa per la Palma d’oro ci sono tre lavori: L’Eté dernier di Catherine Breillat, Anatomie d’une chute di Justine Triet e La passion de Dodin Bouffant di Tran Anh Hung Senza contare le numerose presenze negli altri concorsi In totale saranno alcune decine le produzioni francesi che verranno presentate ai media

Non mancheranno comunque parecchi film a scompaginare il dualismo franco-americano A iniziare dalla truppa italiana che vede ben tre opere nel concorso principale: Nanni Moretti (nella foto) con Il sol dell’avvenire (già uscito nelle sale italiane e reduce da una discreta risposta del pubblico, se osserviamo gli spettatori per sala), Alice Rohrwacher con La

Chimera (prodotta anche dalla ticinese Amka Films e dalla RSI) e l’inossidabile Marco Bellocchio con Rapito L’ultima opera di Moretti – l’unica già visibile del programma e della quale possiamo già accennare – rivisita le sue storiche manie ripescando dal cassetto un personaggio simile al famoso Michele Apicella delle sue prime opere e mettendo in evidenza vizi e virtù della sinistra italiana

Un lavoro che regala ai suoi fan alcune belle battute e qualche sorriso, che vola però troppo alto Aspira all’8 e 1/2 di Fellini, ma risulta stanco e forzato nel continuo parlarsi addosso

E, anche dal punto di vista politico, è un repeat asfissiante di quel mantra morettiano che Marcello Veneziani ben riassume in questo modo: «È la Sinistra che ha ragione anche quando aveva torto, perché è la Ragione, a prescindere Gli altri non contano, non c ’entrano, non hanno storia Anche le vittime del comunismo scompaiono Le uniche vittime sono loro, i compagni traditi dalla loro storia» Oltre agli italiani anche i grandi vecchi daranno filo da torcere al dominio franco-americano A cominciare dal tedesco Wim Wenders che porta in concorso il dramma ambientato a Tokyo, Perfect Days, mentre il suo nuovo documentario, sul pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer, sarà presentato in anteprima tra le proiezioni speciali E poi ci saranno altri vincitori di palme d’oro come Ken Loach (La vecchia quercia), Nuri Bilge Ceylan (Les Herbes sèches) e il giapponese Hirokazu Kore-eda (Monster) che sapranno appassionare la giuria capitanata dall’ultimo vincitore Ruben Östlund Di sicuro interesse la presenza di un regista che conosciamo bene anche a Locarno: il finlandese Aki Kaurismäki con il suo Fallen Leaves Cannes ha pure un occhio di riguardo per la parità di genere Non siamo ai livelli del recente Visions du Réel di Nyon dove abbiamo avuto il 50 per cento di registe donne (vedi «Azione», numero 16), ma la presenza di autrici nel concorso principale è comunque abbastanza buona sia numericamente (sei, che per la Croisette è un record) sia per il livello artistico: Justine Triet, Catherine Breillat, Jessica Hausner, Kaouther Ben Hania, Ramata-Toulaye Sy e Alice Rohrwacher Tutte, potenzialmente, possono ambire ai premi più importanti

E la Svizzera? La presenza elvetica è piuttosto scarsa e inferiore agli ultimi anni Tre le produzioni presenti Oltre a La Chimera di cui abbiamo detto, abbiamo anche Blackbird, Blackbird, Blackbird di Elene Naveriani (prodotta dalla ginevrina Alva Film Production) presente nella Quinzaine Unico regista svizzero sulla Croisette sarà invece Maxime Rappaz che porta nella giovane sezione Acid il suo ultimo lavoro

In primavera, con lo sciogliersi della neve, sui pendii in altura sbocciano i primi fiori Nello stesso periodo, a Trento, spuntano le genziane: gli ambiti premi annuali della cinematografia di montagna Al termine della prima settimana di maggio, la giuria del Trento Film Festival ha assegnato la Genziana d’oro per il miglior film in concorso al documentario Polaris della regista spagnola Ainara Vera È la toccante parabola di due sorelle che tracciano in modo personale la rotta dei propri destini Hayat è una skipper (nella foto) che ha scelto la navigazione tra i ghiacci dell’estremo nord per fuggire ai traumi dell’infanzia Quando la sorella minore – Leila – dà alla luce una bambina, si affaccia per entrambe all’orizzonte la promessa di un nuovo inizio È l’avvincente racconto di un percorso di rinascita Malgrado la distanza che spesso le separa, le due donne, riescono a invertire il destino della loro famiglia fino ad allora segnato da una coppia di genitori assenti e problematici

Le altre due genziane dorate hanno invece quale scenario da un lato le vertiginose pareti dello Yosemite e dall’altro i vulcani in attività negli angoli più remoti del nostro pianeta

Il premio per il miglior film di alpinismo è stato assegnato al documentario An Accidental Life dell’americana Henna Taylor mentre quello per il miglior film di esplorazione o avventura è andato a The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft realizzato da Werner Herzog

Al suo primo lungometraggio documentario, la regista americana racconta la storia della scalatrice Quinn Brett, vittima di una terribile caduta sulle pareti dello Yosemite all’apice della sua carriera di atleta Un incidente che ha lasciato l’arrampicatrice paralizzata dalla vita in giù costringendola a reinventarsi una nuova vita

Werner Herzog invece propone una rivisitazione personale dell’immenso archivio fotografico con duecento ore di filmati, lasciato in eredità dai vulcanologi francesi Katia e Maurice Krafft Era il 3 giugno 1991 quando un flusso piroclastico – una nuvola di gas e materiali incandescenti – travolse a una velocità di oltre 150 chilo-

metri all’ora i pendii del vulcano Unzen in Giappone distruggendo tutto sul suo percorso e uccidendo la coppia di ricercatori Herzog, dall’alto della sua rodata risolutezza, rivisita questi archivi senza farsi distrarre dal recente documentario The Fire of Love realizzato con gli stessi materiali dalla regista Sara Dosa e rimasto fino all’ultimo in corsa per il premio Oscar di miglior documentario per il 2022 L’approccio dell’ormai ottantenne leggenda del cinema incrocia l’epicità delle immagini con musiche roboanti e poetiche alternandole alle sue parole in cui sottolinea di essere stato affascinato dallo sguardo cinematografico di Maurice Krafft

La settantunesima rassegna del film di montagna ha ancora una volta allargato i suoi orizzonti alle altre forme di narrazione Impossibile elencare tutti gli spunti proposti, come problematico è stato anche per vari eventi trovare un biglietto d’entrata Ironia del programma, anche uno dei momenti forti della kermesse alpina è sembrato richiamare l’arrembaggio attorno ai temi montani Assalto alle Alpi è il monologo teatrale di Marco Albino Ferrari, un racconto dal vivo tratto dal suo nuovo libro (Einaudi) in cui – con immagini e parole – rivisita gli sfrenati anni ’70 quando gli imprenditori venuti dalla pianura presero d’assalto l’intero arco alpino, cementificando le montagne dalla Francia all’Italia per poi avanzare sempre più a Oriente Negli inverni odierni gli effetti e i progetti realizzati negli anni del boom economico stanno ormai annegando sotto la pioggia e per l’immediato scioglimento della già scarsa neve provocato dalle alte temperature Quali speranze può riservare il futuro per le nostre Alpi? Ferrari ci indica alcuni sentieri da seguire Sentieri e non altro cemento, come si legge nelle pagine del suo saggio: «Il pericolo reale è che tutto rimanga come adesso, che si continui a immaginare lo stesso sviluppo turistico con nuovi impianti di sci, dimentichi del riscaldamento climatico Che si continui a cementificare, costruire impianti di risalita, progettare grandi opere inutili e grandi eventi consumatori di suolo»

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fin della fiera

Da grande voglio fare lo sherpa

«Lo sherpa!», rispondevo quando mi domandavano cosa avrei voluto fare da grande Mi piaceva la parola, alla radio e sui giornali si parlava della conquista del K2, un evento che si sarebbe poi compiuto il 31 luglio del 1954 Seguendo le cronache del Giro d’Italia parteggiavo per i «portatori d’acqua», i corridori che allungavano ai campioni le borracce ripiene in modo che potessero tagliare il traguardo per primi Fantasticando viaggi di mare non mi vedevo sul ponte di comando ma nella sala macchine

Approdato al quinto piano di viale Mazzini sono poi riuscito a fare lo sherpa Qualche volta i direttori mi davano da leggere la sera a casa i corposi testi delle proposte e dei copioni, per farne una sintesi di poche pagine Non si fidavano del tutto dei diretti sottoposti, per via dei loro legami di amicizia con le varie confraternite culturali romane Ho pensato

Voti d’aria

di aver toccato il vertice della carriera di sherpa quando mi hanno affidato l’incarico di affiancare Adriano Celentano nell’organizzare la produzione di Fantastico ’87, 14 puntate in onda ogni sabato dal 3 ottobre 1987 al 6 gennaio 1988 Non è andata come mi immaginavo Nonostante le ripetute prove di fedeltà da parte mia, Adriano non è mai arrivato a fidarsi del tutto di me Per l’undicesima puntata, in onda il 12 dicembre 1987, erano previsti, nella casella dei cantanti stranieri, i Bee Gees Naturalmente Adriano sapeva chi erano, se non altro perché il suo parere era vincolante prima di invitare un ospite in trasmissione Trascorro il lunedì nell’emeroteca e nella discoteca di viale Mazzini a fotocopiare servizi, interviste e custodie dei tanti dischi dei Bee Gees Un discreto malloppo Il martedì lo porgo ad Adriano e lui nemmeno lo tocca:

«Non ho il tempo per leggerlo Fallo tu» «Lo faccio ma non sono io quello che deve intervistarli » Adriano corre ai ripari: «Riassumi tutto in una pagina, non di più E poi me la dai» Eseguo Il mercoledì a mezzogiorno la paginetta è pronta e nel pomeriggio viene consegnata a Celentano Giovedì e venerdì trascorrono come sempre in un lampo Sabato primo pomeriggio, inizio della prova generale, Adriano: «Dimmi qualcosa dei Bee Gees» «Non hai letto la paginetta?» «No, fai una cosa scrivimi non più di dieci righe, con le cose essenziali, tipo da quanti anni suonano, quanti dischi hanno fatto finora e il titolo del loro ultimo disco» Alle 17, terminata la prova generale, Adriano ritorna in albergo a Monte Mario per prepararsi e tra le altre cose gli consegno il biglietto con le dieci righe Arriva la sera e tutto procede secondo il solito rituale: Adriano scende da

Ageismo, tendismo, mazzismo e virilismo

Un mese fa in Spagna è scoppiata la polemica sulla maternità surrogata a proposito della conduttrice televisiva Ana Obregon, 68 anni, fotografata davanti a una clinica di Miami con in braccio la neonata La maternità surrogata è una pratica non ammessa in Spagna, il governo socialista è contrario e la ministra dell’istruzione ha definito la fotografia di Ana Obregon un ’«immagine dantesca», probabilmente intendendo con quell’aggettivo qualcosa di orrorifico o di contronatura Ciò dice, tra l’altro, che l’immaginario diffuso della Divina commedia è più quello infernale che quello purgatoriale o paradisiaco (2+ all’immaginario diffuso) Ne ha parlato nei giorni scorsi una scrittrice, Aurora Freijo, sul quotidiano «El Pais» (5½ pieno) accusando la ministra di «edadismo», cioè di discriminazione su base anagrafica Un termine che equivale all’italiano «ageismo» («etai-

smo» non esiste), proveniente dall’inglese (o dal francese?) «age» (età) Mai definizione fu più pertinente alla realtà contemporanea (5+) È vero, gli anziani sono discriminati, certamente in Italia ma forse un po ’ ovunque: case di riposo inospitali, pensioni da fame, abbandono, emarginazione, solitudine Ma poi, a pensarci bene, anche i giovani: abbandono, emarginazione, solitudine, con un sovrappiù di depressione da tecnologia compulsiva E la mancanza di ascolto? E la mancanza di lavoro? E la mancanza di futuro? E la devastazione ambientale in cui noi adulti li abbiamo precipitati? Ageismo? Ageismo Per non parlare della mezza età, signora mia In fondo siamo un po ’ tutti ageisti e ageizzati

Il giovane deride il vecchio, il vecchio deplora il giovane, il giovane e il vecchio disprezzano i cosiddetti boomers (intesi in senso lato), e i boomers ageizzano vecchi e giovani

A video spento

Monte Mario con il costume di scena quando già stanno scorrendo i titoli di testa Al momento previsto dalla scaletta entrano in scena i Bee Gees – sono in tre – e cantano due delle loro canzoni Mentre cantano Adriano è in piedi, sul lato sinistro del palcoscenico, ovviamente non inquadrato dalle telecamere Io, come sempre, gli sto vicino: «Dimmi in fretta qualcosa su di loro»

Lui è tranquillo sono io quello in affanno: «Sono tre fratelli, Barry, Robin e Maurice, sono nati da genitori inglesi sull’isola di Man ma la famiglia si è trasferita in Australia Suonano da 25 anni e hanno prodotto 25 dischi (“Uno per anno ” chiosa

Adriano) Hanno realizzato la musica della febbre del sabato sera»

«Come si intitola il loro ultimo Ellepi?»

«Esp» «Cosa significa Esp?»

«Esperienze extrasensoriali»

«Cosa sarebbero esattamente?»

I tre canterini hanno terminato la loro esibizione, l’assistente di studio fa disperati cenni perché Adriano si decida a raggiungerli

Mi affanno a rispondere: «Beh, le esperienze extrasensoriali sono tutte quelle cose che hanno a che fare con il paranormale»

«SeisicurocheiltitolosiaproprioEsp?»

Gli do conferma e lui senza fretta s’incammina

Arriva vicino ai Bee Gees, li studia ben bene in silenzio, tutti tratteniamo il fiato Finalmente pone la prima domanda: «Com’è che si intitola il vostro ultimo ellepì?»

L’intervista durerà quasi otto minuti Con lunghi silenzi meditativi fra una domanda e l’altra: «Credete nel soprannaturale?» E «Come sta John Travolta?» Notare: La febbre del sabato sera è del 1977, dieci anni prima

E non c’è solo l’ageismo Ho sentito una colf rumena arrivata in Italia una decina d’anni fa pronunciare parole brutali contro i morti di Cutro: «Perché sono partiti?» Ah saperlo, signora mia Come i giovani diffidano dei vecchi che diffidano dei giovani che diffidano dei boomers che diffidano di giovani e vecchi, così i terzultimi arrivati sospettano dei penultimi arrivati che sospettano degli ultimi che sospettano degli ultimissimi Il mondo è pieno di vecchi e nuovi -ismi non troppo promettenti: razzismi opportunismi sessismi nazionalismi omofobismi sciovinismi sovranismi bullismi E presidenzialismi con numerose varianti e variabili: alla tedesca o alla francese? Meglio il semipresidenzialismo al limone, all’aceto balsamico o in salsa rosa? Se guardi in basso, tra gli ultimi e i penultimi troverai sempre qualcuno buono da discriminare o disprezzare

In equilibrio tra memoria e oblio

Nella storia della cultura occidentale la Memoria è più glorificata dell’Oblio Per spiegare la funzione della memoria storica, quella che non riguarda i fatti della nostra vita o le cose che abbiamo letto, ma quello che è accaduto prima che nascessimo, Umberto Eco si rivolgeva a un nipote con questo paragone: «Oggi se vai al cinema devi entrare a un ’ ora fissa, quando il film incomincia Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima Ecco, la vita è come un film dei tempi miei Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove»

Diceva Gesù che gli ultimi saranno i primi e i primi saranno gli ultimi E i penultimi? Se c’è una giustizia divina, saranno secondi, i terzultimi terzi e così via simmetricamente Saranno primi, secondi o terzi gli studenti che a Milano e a Roma si accampano in tenda per protestare contro l’abusivismo (già, c’è anche l’abusivismo) degli affitti troppo alti? Facciamo terzi o quarti, prima di loro verranno sicuramente i migranti ammassati a Lampedusa e i profughi ucraini (5+ a un saggio della storica Arianna Arisi Rota intitolato Profughi e appena uscito dal Mulino) C’era una volta l’attendismo, c’è oggi il «tendismo», contro cui qualcuno propone il «mazzismo»: Fatevi il mazzo, non la tenda titolava qualche giorno fa «Libero» in prima (pagina) che un giorno, si spera, sarà l’ultima Intanto possiamo denunciare l’ageismo o l’«etaismo» del quotidiano milanese (2-)

Anche in Francia si protesta e si inventano parole nuove Ogni protesta genera parole nuove: «girondini», «sessantottini», «grillini» Le manifestazioni di piazza contro la legge sulle pensioni vengono bollate dal ministro degli Interni come «bordélisation», che equivale a «bordellizzazione»o«bordellismo» Nehascritto«Le Monde» (6-, che gran giornale!, un po ’ grigio ma impermeabile al gossip universale) «Bordélisation» è un termine che, secondo «Le Monde», si iscrive nell’uso di termini cash (pronto uso) utilizzati dai politici per apparire autentici In realtà le intellettuali e filosofe intervistate dal quotidiano definiscono la parola «patriarcale» e «virilista» Eccolo là, un altro -ismo: non c’è solo il «machismo», il «maschilismo» e il «sessismo», ma anche il «virilismo» nel mondo dell’«ismismo» dilagante i sinonimi si sprecano Forse dilaga anche il sinonimismo

La memoria storica, appunto, svolge la funzione di collocare i soggetti nel tempo della storia Non tanto in quanto «conoscenza» della storia, ma in quanto nesso vissuto, significativamente ed emotivamente carico, fra i soggetti e vicende che trascendono la loro singolarità «La memoria è tesoro e custode di tutte le cose» Nel De Oratore, Cicerone afferma che la storia è «testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita»: la memoria è conoscenza di un passato che ci permette di vivere e interpretare il nostro presente con maggiore consapevolezza Tenere viva la memoria di ciò che è passato è fondamentale per valorizzare le esperienze vissute: si pensi all’utilità della trasmissione orale nella conservazione di un patrimonio culturale che sarebbe andato altrimenti perduto, quello stesso patrimonio che sarebbe confluito

capolavori

Iliade e Odissea

– così importanti da oscurare la lunga tradizione orale che li aveva preceduti Eppure, la sapienza greca teneva in egualecontoil«seggiodellamemoria» e il «seggio dell’oblio», due posizioni parimenti iniziatiche: la sopraffazione dell’una sull’altra avrebbe causato dissesti, avrebbe turbato preziosi equilibri Una sorta di nebbia avvolge l’Oblio e da sempre abbiamo assistito alla lotta sorda che esso combatte per riscattare la sua fama compromessa Ogni tanto, l’Oblio reclama il suo ruolo riparatore, la sua funzione pacificatrice Come scrive Nietzsche, «è sempre una cosa sola quella per cui la felicità diventa felicità: il poter dimenticare » Bisogna saper dimenticare non soltanto le sopraffazioni degli altri ma il proprio scontento, in modo che si riannodi incessantemente il filo della vita comune: questa è la politica Ma una nuova ansia, finora sconosciuta, sembra stringere l’uomo

d’oggi L’incessante cascata di informazioni e la continua sollecitazione alla stimolazione dei media generano unaduplicazionecontinuadellarealtà L’abbondanzadiinformazioneediconoscenza non genera più cesure, tagli, pause L’indistinguibilità è l’unico caratterediinternet:ilsensodellacomunicazione si annichilisce per l’eccesso di circolazione, di liquidità dei segni Non si è mai parlato così tanto di oblio, di «diritto all’oblio», da quando esiste il web Cosa dobbiamo fare con i vecchi tweet? È una domanda che ritorna ogni volta che una persona acquisisce fama e, per ricostruirne il carattere e i trascorsi, non si domanda si vanno a scorrere i social alla ricerca di qualcosa di imbarazzante Il diritto all’oblio digitale, si può definire come la possibilità di controllare le proprie tracce e la propria sfera (privata e pubblica) online Nel 1989 Pietro Citati scriveva: «La

musa dei nostri giorni non è la memoria, ma la Dimenticanza; e il solo edificio che possiamo contrapporre alle cattedrali della memoria, ricostruite con tanta intelligenza e passione da Francis Yates, è una grande cattedrale della dimenticanza creatrice: la Recherche di Proust Non possiamopiùricordare Portiamotroppipesi – un passato troppo lungo, di cui conosciamo quasi ogni vestigio; un futuro che ogni giorno ci sforziamo di prevedere; un presente che ci schiaccia con la quantità delle informazioni Nemmeno l’universo contemplato dai telescopi, con l’intreccio delle sue galassie, basterebbe a comprendere la folla innumerevole dei ricordi Così ogni giorno dimentichiamo» Come i leggerissimi e ilari eroi di un racconto di fantascienza, attraversiamo il tempo di internet con troppe tracce personali e con il pressante desiderio di volerle cancellare

Sett manale di informazione e cultura Anno LXXXVI 15 maggio 2023 azione – Cooperativa MigrosTicino 47 CULTURA / RUBRICHE ◆ ●
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brindare, rinfrescarsi e fare il pieno di energia

Bevande 14 Liquore tipo amaretto, con sentore di nocima senz'alcol Sad'estate Dadino senza zucchero che rendel'acquadeliziosa 1.70 Red Bull Orange Edition 250 ml 20x CUMULUS Novità 2.25 Vitamin Well Awake 500 ml 20x CUMULUS Novità Fever Tree Distillers Cola 200 ml o 4 x 200 ml, per es 200 ml, 1 95 20x CUMULUS Novità tt , 23.95 Amaretti Lyre's bevanda analcolica, 700 ml 20x CUMULUS Novità 3.50 Sciroppo di anguria 750 ml, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 9.50 Waterdrop Youth, Flair o Boost, 24 g, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità 2.95 Martini Vibrante o Floreale 250 ml 20x CUMULUS Novità Sommersby Wild Berries o Apple, 500 ml e 4 x 500 ml, per es Wild Berries, 500 ml, 2.90 20x CUMULUS Novità 2.25 Glaceau Defence o Relax 500 ml, in vendita nelle maggiori filiali 20x CUMULUS Novità
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Da bucati profumati a piedi arieggiati

Se appendi nell’armadio un sacchetto di cotone con dentro del detersivo in polvere, la biancheria profumerà di fresco per settimane e in più terrai lontane le tarme Questi insetti infatti non amano il profumo fresco di bucato e staranno quindi alla larga da mobili e vestiti

Total, 6,36 kg

Varie 18 Rimozionedelle macchiegiàdopo 30secondi Proteggeda calcare, sporco e odori Calgon per es gel, 3 x 750 ml, 19.95 invece di 29 85 conf. da 3 33% 21.–invece di 42 40 Detersivi Total, 5 litri flacone, in conf speciale 50% Vanish in confezioni multiple o speciali, per es spray prelavaggio Oxi Action, 2 x 750 ml, 13 70 invece di 19 60 conf da 2 30% Detergente per lavatrice o igienizzante Dettol per es igienizzante, 2 x 1,5 l, 13 90 invece di 19 90 conf. da 2 30% ILTRUCCHETTO
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