Piero Meldini
LA CULTURA DEL CIBO TRA ROMAGNA E MARCHE
Piero Meldini, riminese, ha diretto la Biblioteca Gambalunghiana per oltre venticinque anni. Si occupa di storia dellʼalimentazione e della cucina dalla seconda metà degli anni Settanta. In questo campo ha scritto, tra le altre cose, La cucina dellʼItalietta (Guaraldi, 1977), Le pentole del diavolo (Camunia, 1989), Le ricette dʼeʼ Gnaf (Panozzo, 1997) e, con Michele Marziani, La cucina riminese tra terra e mare (Panozzo, 2005). Ha collaborato dalla fondazione alla scomparsa al mensile “La Gola” e fa parte della redazione della rivista “Slow”. È anche autore di quattro romanzi di successo, tradotti in varie lingue: Lʼavvocata delle vertigini (Adelphi, 1994), Premio Bagutta opera prima; Lʼantidoto della malinconia (Adelphi, 1996), Premio selezione Campiello; Lune (Adelphi, 1999); La falce dellʼultimo quarto (Mondadori, 2004), Premio Bigiaretti-Matelica.
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Piero Meldini
LA CULTURA DEL CIBO TRA ROMAGNA E MARCHE
Nel territorio a cavallo tra Romagna e Marche i conÞni amministrativi non determinano alcuna frattura netta tra paesaggi, risorse naturali, colture, comunità, parlate, tradizioni, e anche per quel che riguarda gli usi alimentari e culinari si coglie una sostanziale omogeneità, che si manifesta nellʼampia condivisione di piatti, ingredienti e tecniche. Come la maggior parte delle cucine di conÞne, anche quella di questʼarea possiede due caratteristiche peculiari: da un lato è una cucina ibrida ed eclettica che, nella fattispecie, combina la cultura del cibo romagnola con quella marchigiana e, più in generale, dellʼItalia centrale; dallʼaltro è una cucina schiettamente conservatrice, che è riuscita a preservare e a tramandare sapori, preparazioni e consuetudini talora vecchi di secoli. Il libro, che ha un taglio essenzialmente storico, si occupa di cucina strettamente tradizionale: sia quella che si è estinta o ha subìto metamorfosi tali da diventare irriconoscibile – cucina della quale resta traccia solo nelle fonti scritte, per altro quanto mai scarse e aride – che quella che sopravvive, più o meno rimaneggiata, nelle case e nei ristoranti. È una cucina dai molti volti: marinaro e contadino, urbano e rurale, di pianura e di montagna, festivo e feriale, di estrazione aristocraticoborghese e di matrice popolare; volti che rißettono la complessa, vivace e avventurosa storia di questo territorio, e che si rispecchiano nellʼampia quanto rigorosa raccolta di ricette che correda il volume.
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9-11-2005, 9:38:49