rio a n o i s m is o l o c c Attualità Sud Sud i l pi
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marzo 2011 - n.
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Speciale
Il miracolo di
Kataboom Contro le A.D.M. (Armi di Distrazione di Massa)
Yara
a comunità di Brembate di Sopra sta vivendo uno dei momenti più dolorosi della sua storia”. Con queste parole l’amico don Corinno Scotti esprime la profonda tristezza che gli si annida nel cuore. Soffre don Corinno perché una “sua” ragazzina di 13 anni, Yara Gambirasio, è scomparsa nel nulla e manca da casa da venerdì 26 novembre 2010. Yara manca tantissimo, prima di tutto, alla sua famiglia, a mamma Maura, a papà Fulvio e ai tre fratelli. Persone la cui “dignità – parole di don Corinno – è esempio per tutti. Sono loro a darci la forza”. Una famiglia dove la porta è sempre aperta per accogliere gli amici e dove non entrano i curiosi. Una casa dove “chi entra con l’angoscia, preoccupato di quanto debba dire ai genitori, ne esce rasserenato”. Yara ha toccato il cuore degli abitanti di Brembate, definito dai genitori della ragazzina “un paese meraviglioso” e “una comunità bellissima, piena di dignità” dal parroco. Gente normale, che vive l’angoscia di questi giorni in un dignitoso silenzio che mai scade in disperazione o rancore nei confronti dei responsabili di un così folle gesto. Persone di ogni età che si incontrano in intensi momenti di preghiera, per alimentare la speranza e vincere la paura. Ai genitori di Yara e alla comunità di Brembate di Sopra don Corinno ha rivolto un semplice “grazie”, che si estende alle tantissime persone che da ogni parte d’Italia “assicurano preghiere e offrono solidarietà”. Segno del miracolo che sta avvenendo attorno alla vicenda di Yara, descritto dal papa Fulvio con queste parole: “La nostra bambina sta unendo l’Italia”. Una nazione unita nel nome della dignità, del rispetto e della solidarietà: una vera “buona notizia” che merita ampia diffusione!
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Mar 20 2011
Buon
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ata importante quella del 17 marzo di 150 anni fa. Quel giorno del 1861, infatti, veniva proclamato il Regno d’Italia. All’unità del paese, però, mancavano ancora il Veneto, il Friuli e Venezia Giulia, il Trentino e, soprattutto il Lazio. La capitale era Torino, in quanto sede della monarchia sabauda. Ma si auspicava già che fosse Roma, ancora nelle mani del Papa. Lo diventerà solo dieci anni dopo, all’indomani della breccia di Porta Pia. Sono anch’io di quelli che il 1° gennaio si sono regalati quel magnifico Concerto di Capodanno che, da Venezia, il Teatro La Fenice donava al paese intero, aprendo idealmente le manifestazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Con una certa emozione ho ascoltato il trentaseienne direttore d’orchestra, l’inglese di Oxford, Daniel Harding, porgere l’augurio più bello all’Italia unita da 150 anni e ringraziarla per il dono che ha fatto all’umanità intera: la sua cultura. L’Italia siamo tutti noi che l’abitiamo, piccoli e grandi. Il Bel Paese è fatto di tutti noi, dei ragazzi e dei giovani in particolare a cui va assicurato un avvenire. Anche il presidente Napolitano ha voluto guardare in avanti, invitandoci tutti ad un’attenzione particolare ai giovani per assicurare loro un futuro, che si traduce con lavoro. Si tratta cioè di unire il futuro delle italiane e degli italiani più giovani con il futuro delle loro mamme e dei loro papà. È forse questa l’unità più importante.
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Il nostro paese ha scelto di agganciarsi, fin dall’inizio, all’avventura dell’Unione europea. La nostra unità, oggi, è impensabile all’infuori dell’unione dei popoli d’Europa. Con loro vogliamo avanzare e guardare al futuro. Siamo orgogliosi di essere italiani come lo siamo di essere europei e cittadini del mondo. Perché questa nostra Italia, veramente un Bel Paese, vogliamo continuare a costruirla anche con quanti, immigrati da ogni dove, hanno scelto il nostro come loro paese d’adozione, volendo essere a pieno diritto italiani. Che Dio benedica l’Italia e tutte le nazioni del mondo.
p. Elio Boscaini Mar 2011
Attualità
e p À T R LIBE al 9 al 15 gennaio scorso, esattamente sei anni dopo la firma dell’Accordo globale di pace del gennaio 2005, che poneva fine a più di due decenni di guerra civile tra le regioni nord e sud del Sudan, si è tenuto il referendum che doveva decidere se la zona meridionale del Paese più grande dell’Africa voleva rimanere unito al nord o se, invece, decideva di diventare uno Stato indipendente. La stragrande maggioranza (percentuale del 98%), dei qua-
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Il Sud Sudan affronta con coraggio le sfidee della tanto desiderata indipendenza a cura di p. Elio Boscaini Foto di Damiano Mascalzoni, della missione comboniana di Tali, Sud Sudan
La gioia per il successo del referendum per l’indipendenza del Sud Sudan. “Finalmente liberi di essere cittadini nel nostro paese”
o r e m u n l i r e
55 si 4 milioni di elettori sud-sudanesi ha votato per la separazione da Khartoum, la capitale. Subito si è parlato di avvenimento “storico”. Il nuovo stato africano, il 55° del continente e il 193° del mondo, dovrebbe essere ufficializzato – se il regime del nord accetterà l’esito della consultazione – il prossimo 9 luglio.
SUDAN. Superficie: 2.505. 813 2 so del continente africano. km . È il paese più estePop Il Nord è a maggioranza ara olazione: 43.200.000. ba e musulmana; il Sud è composto da numerose etn ie africane, essenzialmente animiste e cristiane. Speran za di vita: 58,9 anni Pastore di etnia mundari Mar 20 2011
E ragazzi soldato in posa Ex con le “armi della tradizione” c
DEMOCRAZIA E UNITà L gente del sud è andata alle urne La p per essere finalmente padrona della propria vita e della propria terra. Era p dai tempi dell’indipendenza del Sud dan dalla Gran Bretagna, nel 1956, d che i sudanesi del sud aspettavano c questo momento, da sempre trattaq ti dal nord come cittadini di serie B. Il referendum, quindi, non è la fine di un re vviaggio, ma piuttosto l’inizio di un altro ben più importante: la costruzione di b un u nuovo paese. E qui praticamente tutto è da costruire. Il Sud Sudan dispone già di una bandiera e di un d inno nazionale. Ma manca ancora il in ciale, nome, la lingua uffic n i le ia e, la a moneta. mone mo neta t . E so soprattutto spinta trasformare sopr prat attu tutt tto o la spi p nta a tras sform mar are e
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Preparando il sorgo per la polenta
Si impara a coltivare la terra per ricavarne frutti abbondanti. Una delle priorità è garantire la sicurezza alimentare
la popolazione sud-sudanese in una nazione unita e pacificata. Anche se hanno combattuto insieme contro il nord, le 67 etnie che vivono nel Sud Sudan hanno conosciuto profondi conflitti interni. Le loro lingue differenti, le culture, i diversi modi di vivere non rendono facile creare un comune sentimento nazionale. Per raggiungere questo obiettivo bisognerà che ogni cultura, religione e identità siano rappresentate a livello nazionale. Non sarà semplice in uno stato giovane, la cui élite politica ed economica appartiene, in maggioranza, all’etnia dinka, la stessa del presidente sidente Salva Kiir e della maggioranza a dei ministri e dei generali. Sarà quindi politicamente importante, una volta a proclamata l’indipendenza, che un’assemblea e un n’assemblea popolare, rappresentativa enta ativa di tutti i gruppi, si metta al lavoro voro o per sciogliesciogliiere questo nodo cruciale. iale.
e lle L’acqua, una deSudan n ud S l de ze ez ricch
ETNIE E RELIGIONI: Gruppi etnici arabi, baggara, nuba, dinka, luo, nuer, moru, logo, shilluk, anwak, zande, stranieri (2%). Religioni: musulmani sunniti (60%), cattolici (15,5%), altri cristiani (1%), seguaci delle religioni tradizionali (23,5%)
NON MANCA LA SPERANZA Ad aiutare i sud-sudanesi a superare le difficoltà interne, sarà certamente la loro integrazione economica e politica alla regione est del continente africano. I sud-sudanesi si sentono da sempre più vicini alla cultura africana che alla cultura araba, che caratterizza il Nord Sudan sul piano culturale, religioso e linguistico. Per un certo periodo, il nuovo stato indipendente, sarà ancora dipendente dall’assistenza internazionale, soprattutto nel campo alimentare. Ma non manca la speranza. Perché questa regione sottosviluppata possiede un “tesoro” petrolifero valutato in più di 5 Mar 20 2011
Sudan Il futuro del Sud arietà” si chiama “solid
miliardi di barili (circa il 75 % delle riserve di petrolio del Sudan sono nel sud). Altre risorse non trascurabili sono rappresentate da abbondanti fonti d’acqua e verdi pascoli che fanno gola alle popolazioni di pastori seminomadi disseminate nel Paese. Si tratta, comunque, di ricchezze che sfuggono alla maggioranza della popolazione sud-sudanese, alle prese con pesanti problemi irrisolti quali la politica agricola, l’accesso all’acqua potabile, la riduzione della mortalità infantile molto alta, la lotta contro l’analfabetismo. Con l’indipendenza annunciata, il nuovo paese da costruire da zero appare come una pagina bianca su cui tante cose da scrivere sono possibili. Soprattutto se la comunità internazionale continuerà ad essere solidale nel dare una mano ad un popolo che torna a rivivere dopo 21 anni di guerra.
Alunni di una “scuola all’aperto”
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PROBLEMI: La popolazione del Sud Sudan (poco più di 9 milioni di abitanti) è prevalentemente povera e dipende al 78% dall’agricoltura e dall’allevamento del bestiame per la propria sopravvivenza. La metà della popolazione sud sudanese è al di sotto dei 18 anni di età. Solo il 27% delle persone con più di 15 anni sa leggere e scrivere. Secondo le Nazioni Unite, il previsto rientro al sud di 400mila rifugiati, porterà a un milione e mezzo circa il numero delle persone beneficiarie di aiuti alimentari di urgenza.
Zoom
a cura di Chiara Milano
di nseoloi vorrai...
Sei fatine Winx unite per vincere il male è un “evento” tutto al femminile che dobbiamo festeggiare in questo mese di marzo dedicato alle donne, un fenomeno che esiste da qualche anno e che ha rapidamente guadagnato un successo inaspettato. Vi dicono niente i nomi Bloom, Stella, Flora, Musa, Aisha e Tecna? Ebbene sì, le sei fatine Winx hanno conquistato i cuori di milioni di fan in tutto il mondo. Ma qual è il loro segreto? Perché piacciono così tanto?
C’
SFIDA ALLE WITCH I legami con i manga giapponesi sono tanti, a partire dall’aspetto fisico delle protagoniste, per il quale Iginio Straffi, creatore della fortunata serie animata, si è ispirato soprattutto a Sailor Moon e alle sue compagne guerriere. Ma stavolta è l’Italia che sbarca in altri paesi con una novità, perché tutto nasce negli studi di Rainbow, la casa di produzione fondata da Straffi, Mar 2011
Iginio Igin Ig gin Straffi con una delle sue creature
originario di Macerata nelle Marche, che o n nella sua regione ha voluto rimanere anche per lavorare. In un suo articolo afferma c ch che “bisogna essere orgogliosi delle proprie radici” e forse è anche per questo che pri p h a deciso d ha di restare a vivere nella bellissima Lor ret tra la cupola della basilica e la Torre del Loreto, Pass ser Solitario a Recanati. E dai campi di giPassero pa rasole è partita la sfida al colosso Disney, che certo o molto m non ha accolto bene la nascita delle Winx, avversarie delle sue Witch. Witc W Win nxx non sono solo fatine nate nella mente di Ma oggi le Winx disegnatore e; ssono soprattutto uno “stile” culturale e di un disegnatore; vita perché le no nostre eroine hanno invaso le sale cinematografiche co con n le l loro fantastiche e intriganti avventure, ne spopolano neii negozi di abbigliamento per ragazzine e nei gioc cat negozi di giocattoli con migliaia di gadget. La chiamano Winx-mania e fo forse una mania lo è davvero, perché ogni rappressen un modello di ispirazione per ogni rafatina rappresenta riitro in lei la sua personalità, le sue carattegazzina, che ritrova ristiche, i suoi so sogni e le sue speranze, senza contare che anche il look viene preso d’esempio, perché Bloom e le k vvie sue amiche sono so ono sempre alla moda.
NON SOLO FASHION N Giusto, a chi interessa inte ancora la scarpetta di cristallo di Cenerentola, il vestito v a tratti rosa e a tratti azzurro della Bella Addorm Addormentata, men il fiocco nei capelli di Biancaneve? I tempi sono c cam cambiati, oggi la fantasia viaggia su stivali con tacco a sp spillo, pil minigonna e trucco alla moda. Niente
Bloom Capelli rossi e occhi azzurri, è la leader del gruppo. Vive con i genitori sulla Terra fino a quando non scopre di avere poteri magici, si trasferisce quindi sul pianeta Magix. La sua passione è la magia. Ha un amico speciale, il coniglietto Kiko.
Stella Migliore amica di Bloom, è la principessa di Solaria ed è la fata del Sole e della Luna. Ha capelli biondi e occhi castani, è interessata più al suo aspetto che allo studio ed è molto attenta al suo look ed alle svendite nei negozi di Magix. Sa tuttavia essere molto disponibile e comprensiva con le sue amiche.
Flora Capelli biondo miele e pelle scura, è la fata dei fiori. Ha un carattere molto dolce, è la più responsabile delle sei fatine e a scuola è bravissima in tutte le materie, abile soprattutto nel fare pozioni di bellezza.
Musa Tratti orientali e capelli blu, è la fata della musica ed è la sportiva del gruppo. Rimasta orfana di mamma a pochi anni, è molto determinata e, allo stesso tempo, molto dolce. Rappresenta la passione anche perché è sempre vestita di rosso.
Tecna È la fata della tecnologia, sempre aggior nata su palmari e telefonini; calcola tutto in modo preciso e senza mai sbagliare ed è molto brava a scuola. È la più timida del gruppo, non svela mai i suoi sentimenti, ma preferisce dimostrare il suo affetto con l’azione.
Aisha Fatina dai tratti afroamericani, ha la carnagione scura e grandi occhi celesti. È la principessa di Andros, pianeta ricoperto al 90% di acqua, ed è la fata dei fluidi. Ha un grande coraggio, è orgogliosa ma ha molta paura della solitudine. Non ama vestire elegante, il suo stile è sportivo/avventuroso.
in contrario, quindi, sull’accattivante look giovanile del dinamico sestetto di super eroine; ma occhio, ragazze, cercate di essere quello che siete, perché il fisico da super modella non è reale e ognuna di voi ha in sé tutte le carte per piacersi e per piacere. Quello che invece è interessan-
te osservare e imparare dalle Winx è la fiducia nell’amicizia, lo spirito di gruppo, la solidarietà, gli unici valori che vi porteranno lontano, molto più lontano della scuola di Alfea sul pianeta Magix. Allora sì che si avvererà quello che recita la canzone Nel segno di Winx: Se tu lo vuoi, tu lo sarai/ una di noi/ winx, la tua mano nella mia/ più forte ci darà uno sguardo e vinceremo insieme… Mar 2011
Speciale
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Pronti
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Correva l’anno 1861 e l’Italia veniva alla luce… l 17 marzo 2011 l’Italia festegge-rà il 150° anniversario dell’unifi7 cazione nazionale. Infatti il 17 a marzo 1861, da un’Italia frammentata in 7 Stati, nacque il Regno d’Italia. In n quel periodo, che sui libri di storia vieene definito Risorgimento, il coraggio o ur di uomini come Garibaldi e Cavour portò all’unificazione politica di una a nazione, quella italiana, che aveva già à comunque delle affinità in fatto di reliigione, tradizioni, patrimonio artistico. o. Geograficamente l’Italia di allora era a diversa da quella attuale: infatti i terri-tori che oggi corrispondono a Veneto,, Lazio, Friuli e Trentino Alto Adige furo-a no annessi successivamente. Roma divenne la Capitale soltanto 10 anni dopo, nel 1871.
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L’Italia di ieri si “incontra” a Teano
a cura di Gianluca Massella
La popolazione italiana nel 1861 era di circa 22 milioni di abitanti (contro i 60 milioni attuali). Solo il 10% sapeva leggere e scrivere, e le condizioni di vita erano di estrema arretratezza, con un’economia basata prevalentemente sull’agricoltura, e le piccole attività artigiane. Oggi, dopo 150 anni, l’Italia è molto cambiata: il Capo dello Stato non è più il Re ma il Presidente della Repubblica, l’insegnamento scolastico ha pressoché eliminato l’analfabetismo, l’Italia fa parte del gruppo dei Paesi più industrializzati al mondo, ha un’economia moderna e sviluppata. Per questo 150° anniversario in tutta Italia si stanno svolgendo festeggiamenti, cerimonie e mostre. Come si fa anche nelle famiglie unite in cui, nonostante il trascorrere degli anni, si festeggiano le ricorrenze e gli anniversari: anzi
festeggiarli diventa un modo per sentirsi parte di un gruppo, consolidare i legami, ricordare il proprio passato, la propria storia, le proprie origini. Se l’Italia non fosse stata unita non avrebbe mai potuto superare le sfide di questo periodo storico: in particolare le due guerre mondiali, quella del 1915-1918 e quella del 19401945, che l’hanno ferita e cercato di disgregarla ma dalle quali un convinto spirito di patria l’ha saputa far rinascere e progredire. Un’Italia suddivisa in tanti piccoli staterelli non sarebbe mai stata protagonista della nascita della Comunità Europea. Molti sostengono che l’Italia è un Paese ancora diviso, soprattutto tra Nord e Sud, in quanto
L’Italia di oggi unita nella festa e nella gioia Mar 2011
L’Italia di domani
esistono ancora molte differenze se si guardano gli aspetti economici, politici e sociali. Ma poi se si va più a fondo si scopre che davanti alle catastrofi naturali (terremoti, alluvioni) il senso di solidarietà non ha colori o confini. Ci unisce un patrimonio culturale (chiese, dipinti, palazzi, musei, opere letterarie e musicali) unico al mondo che tutti ci invidiano e tutti vogliono conoscere. Davanti alla nazionale di calcio che vince i Mondiali non ci si chiede se chi ha segnato il gol è nato a Milano o a Napoli, si esulta e basta. Oggi la facilità di spostamento delle persone per motivi di studio, di lavoro o di turismo, e la rapidità dello scambio di informazioni (internet, mass media), hanno superato gran parte di quei pregiudizi che hanno caratterizzato i rapporti Nord-Sud del secolo scorso. Siamo apprezzati nel mondo perfino per le nostre specialità gastronomiche. Spesso, nei viaggi all’estero, capita di incontrare casualmente altri connazionali e ci comportiamo come se li avessimo conosciuti da sempre: abbiamo, insomma, nel nostro DNA di italiani quello spirito di squadra che oggi qualcuno tenta di ignorare. Quindi non facciamoci sfuggire l’occasione di sfruttare questo anniversario, che può sembrare a qualcuno privo di attualità e interesse, per renderci conto della nostra storia, per non dimenticare tutti gli italiani che hanno lottato per un’Italia libera e unita pagando anche con la propria vita, e per affrontare insieme, con spirito unitario, le sfide
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del Terzo Millennio: le difficoltà economiche, l’integrazione con altri popoli, i rapporti con gli altri Stati, in questo mondo “globale” che cambia di continuo, mettono l’Italia ogni giorno di fronte a scelte che possono essere affrontate solo con unità e coesione, raccogliendo tutte le energie positive che gli italiani sanno trovare anche nei momenti più difficili.
e il vampiro
TESTO: L. RAVECCA - DISEGNI E COLORE: P. CAMORIANO Mar 2011
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Lilliput
per dare un calcio alla discriminazione...
TANZANIA
The winner is... Albino United Si chiama Albino United ed è la prima squadra di calcio africana interamente formata da soli albini. L’ha voluta e fondata Oscar Haule, un imprenditore cristiano deciso a lottare contro la crudele discriminazione che colpisce migliaia di “bianchi neri” in ogni parte del continente africano. Lo sport come forma di riscatto per chi è oggetto di caccia e persecuzione causate dall’ignoranza di molta gente, che vede nelle parti del corpo degli albini il talismano portafortuna per diventare ricchi.
UCRAINA
Tutti a Cernobyl! Evviva! Da gennaio, la centrale di Cernobyl, teatro del più grande disastro nucleare civile della storia dell’umanità, riapre le porte ai turisti. Questa “particolare” iniziativa, promossa dal ministro delle Emergenze ucraino Viktor Baloga, porterà tour organizzati all’interno dell’impianto in tutta sicurezza. Ma allora, signor ministro, come mai, ogni anno, migliaia di bambini ucraini passano alcuni mesi di salutari vacanze in Europa, a grande distanza dal “villaggio turistico” di Cernobyl?
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Hai letto? Hanno aperto ai turisti la centrale di Cernobyl... Vuoi dire che abbiamo risolto il problema delle ferie?
Dov’è diretta?
ARABIA SAUDITA
Donne al volante
Dove sono libera di farmi un giro in macchina!
“Dal momento che ci sono molte donne saudite che guidano in altri Paesi, dovrebbe essere concesso loro di fare lo stesso nel proprio paese”. È una frase contenuta nella petizione presentata al presidente del Consiglio saudita in cui si chiede venga concesso alle donne il permesso di guidare. L’Arabia Saudita, purtroppo, è l’unico paese al mondo dove alle donne è vietato guidare, a causa di vecchi pregiudizi sociali, culturali e religiosi che considerano il “gentil sesso” molto inferiore agli uomini.
VIETNAM
Così grande da contenere decine di centri commerciali...
La grottona
Parla piano, che non ti senta qualcuno...
BOLIVIA
Prima la vita, poi il lavoro
È talmente grande che le sue caverne potrebbero contenere vie, strade, edifici e palazzi di 40 piani. Si tratta della grotta di Hang Son Doong, la più grande del mondo, recentemente scoperta in Vietnam, costituita da una fitta rete di 150 caverne invase dalla lussureggiante vegetazione della giungla e decorata con rocce, torri di calcite e spettacolari stalattiti di pietra. Lasciate fare alla natura, altroché!
Più tempo alla vita!
Gran bel regalo del presidente Evo Morales ai boliviani: approvata la legge che riduce l’età pensionabile, per tutti, dagli attuali 65 anni ai 58. La nuova normativa prevede un ulteriore abbassamento di età pensionabile – fino a 51 anni – per chi ha visto la propria vita distrutta da lavori pesanti (minatori) e sfruttati (braccianti). Si tratta di una legge che rende giustizia ai poveri della Bolivia, dove la speranza di vita raggiunge appena i 63 anni.
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