Pm 2015 12 anteprima

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ANNO 89 - n° 1034 - € 3,00 Poste Italiane S.p.a. spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA

dic 2015 n. 12

Che bello che sei venuto!


Kataboom

Contro le armi di distruzione di massa

VERI italiani F

orse per alcuni italiani non è una buona notizia. Ma per me lo è, e così penso lo sia per gran parte dei minori stranieri (attualmente sono 1.080.000, quasi 800mila quelli che frequentano le scuole italiane) che vivono in Italia. Si tratta della nuova legge sulla cittadinanza, recentemente approvata dalla Camera dei deputati, che ha come obiettivo di favorire i bambini stranieri nel loro processo di diventare “cittadini italiani”. La nuova legge introduce il principio che possono godere della cittadinanza italiana i bambini stranieri nati in Italia,

figli di almeno un genitore con permesso di soggiorno di lunga durata, e i minori stranieri non nati in Italia ma che abbiano frequentato per più di 5 anni un ciclo scolastico completo. Nella prima situazione si concede la cittadinanza a chi è nato in un determinato territorio (ius soli, “diritto del suolo”); nella seconda, la cittadinanza viene data a chi frequenta la scuola o fa propria la cultura di un Paese (ius culturæ). Come dire. “sei italiana o italiano perché condividi la cultura, la storia, i modi di pensare e di vivere del popolo italiano!”.

Vi assicuro che la stragrande maggioranza degli studenti italiani “di sangue” considera i propri compagni stranieri dei veri italiani perché hanno adottato lo stile di vita italiano. Perché per loro l’importante non è il paese di provenienza o il colore della pelle, ma la strada che assieme bisogna percorrere per dare un futuro migliore ai bambini, ragazzi e giovani di questo vostro Paese. E poi per diventare “bravi cittadini” bisognerà essere prima di tutto “cittadini” a tutti gli effetti, o no? PM DICEMBRE 2015

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...tanto per cominciare

H

ai visto la copertina di questo PM? Abbiamo scelto di farla così perché ci sembrava che rispecchiasse quello che per noi è l’essenziale di questa importante festa del Natale: l’accoglienza.

Che

In questo 2015 che ormai volge al termine, abbiamo spesso assistito e avuto notizia di episodi di chiusura e rifiuto, a danno di persone povere e in difficoltà. Davanti a coloro che fuggivano da guerra e povertà nel tentativo di salvarsi la vita, si sono chiuse le porte di molti Paesi europei e anche i cuori di persone e comunità paralizzate dalla paura di dover confrontarsi con gli altri, specie quando sono “estranei” e diversi.

bello

che sei venuto!

Pensiamo che il senso e la gioia che scaturiscono dal Natale dipendano soprattutto dalla nostra capacità di accogliere. Per questo, quindi, in questo numero del PM, troverete storie, testimonianze, immagini e colori di gente accogliente. Persone semplici ma straordinariamente coraggiose nel servizio ai poveri (Matthew Lukwiya)e agli oppressi (Vittorio Arrigoni); nell’accoglienza generosa)(Speciale Natale e A tu per tu)) e nella forza della denuncia di tutto ciò che divide, separa e uccide (Il crollo del Muro di Berlino e la strage dei meninos de rua del Brasile). Bu o n Na t a l e n e l l a g i o i a dell’accoglienza di tutti coloro che bussano alle nostre porte! Nb: il titolo non sarà in italiano corretto, però rende l’idea, vero?

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Caro amico, ti scrivo... Testo L. Ravecca - Disegni e colore P. Camoriano

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Speciale

A PORTE E BRACCIA

APERTE Il Giubileo e il Natale dell’accoglienza

a cura di p. Elio Boscaini

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Nazaret, Maria aspettava a breve il bambino che Dio le aveva promesso. Era felice, come del resto Giuseppe. Parlavano di lui spesso al Signore quando facevano la loro preghiera. Ma ecco viene imposto loro di recarsi nel villaggio di Betlemme per un censimento. Per andarvi, a piedi o sulla groppa di un asino, ci vogliono più

giorni di viaggio. Partono, ma senza fretta per non stancare Maria. Arrivano a Betlemme. La città è piena di gente. E non c’è una casa che possa accoglierli. Allora Giuseppe trova rifugio in una stalla. Arriva il giorno della nascita. Ecco il bambino, è Gesù. Maria lo veste ben caldo e lo depone nella mangiatoia tra la paglia. Nella regione abitano dei pastori che custodiscono i loro greggi.

Improvvisamente, un personaggio che brilla di luce appare loro. È un angelo, che li tranquillizza: «Vi annuncio una grande gioia! Oggi a Betlemme, Dio ha fatto nascere il salvatore di tutti. Lo riconoscerete facilmente: è un bebè adagiato in una mangiatoia». Veloci, i pastori corrono verso Betlemme, trovano il bambino nella sua mangiatoia, con vicini Giuseppe e Maria raggianti gioia. PM DICEMBRE 2015

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Aperti all’accoglienza Durante l’Angelus di domenica 6 settembre, papa Francesco ci ha sorpresi ancora una volta con la concretezza delle sue parole, costringendo tutti a fare i conti con le immagini dell’esodo e delle morti dei disperati

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che fuggono da fame, guerre e torture. Per Francesco queste persone sono il Gesù vivo tra noi oggi. «Il vangelo ci chiama, ci chiede di essere “prossimi”, dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: “Coraggio, pazienza!”…». Ed ecco la richiesta: «In prossimità del giubileo della misericordia,

rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa a esprimere la concretezza del vangelo e accogliere una famiglia di profughi. Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma».


Good News & Fine People

IL GRANDE CUO

MAURO BIANI

Una mamma coraggiosa racconta l’”umanità” del figlio

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a cura di Marco Braggion

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ittorio Arrigoni ( VIK) ha dedicato 16 anni dei suoi 36 ad aiutare i popoli colpiti dalla guerra e dall’ingiustizia in circa 15 paesi diversi. Vittorio Arrigoni non usava le armi ma la sua generosità, la sua intelligenza e la sua passione, per metterle a servizio della pace e della giustizia. Vittorio viene ucciso


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RE DEL il 15 aprile 2011 mentre assiste le popolazioni palestinesi della Striscia di Gaza, le stesse che anche oggi vivono in una specie di prigione a cielo aperto, circondata dal mare e... dall’esercito di Israele. Il PM ha incontrato Egidia Beretta, la mamma di Vittorio, che dal giorno della morte del figlio viaggia per tutta Italia dando testimonianza degli ideali di vita del suo ragazzo.

Signora Egidia, benvenuta al PM. Cominciamo con chiederle se c’è qualche episodio importante nella vita di Vittorio bambino che abbia favorito la sua scelta di intraprendere la “via della lotta per la pace e per i diritti dei più deboli”. Vittorio a nove anni, con i compagni di scuola, incontra Dom Hélder Câmara. Ascolta e custodisce nel cuore le paro-

Hélder Pessoa Câmara (1909-1999) è stato un arcivescovo cattolico e teologo brasiliano.

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Attualità

BRASILE

Pulizia preolimpica Arrivano le Olimpiadi: via i “rifiuti” dalle strade!

a cura di Pablo Sartori

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ov ’ è a n d a t o a f i n i re Airton? È più di un mese che la sua banda “da rua” (di strada) lo cerca. «Airton è uno che sa il fatto

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suo. È svelto di mano, di testa e di gambe… Per me l’hanno fatto sparire. Tanto, per loro, noi siamo solo delle zecche da schiacciare, lixo (rifiuti) da buttare!». Gérson non sa darsi pace: perdere l’amico del

cuore fa troppo male! Morire a 13 anni non è giusto, nemmeno in Brasile, il secondo Paese al mondo, dopo la Nigeria, con il maggior numero di assassinii di bambini e ragazzi minori di 19 anni.


PRIMO, MA NON NEL RISPETTO DEI DIRITTI

I

PICCOLI, POVERI E NERI In Brasile: • 7 milioni sono i “meninos de rua” (bambini di strada) • 30 milioni i minori appartenenti a famiglie poverissime, dove il reddito non raggiunge i 65 euro al mese • su 21 milioni di adolescenti, quelli che delinquono sono solo lo 0,013% • 60mila all’anno gli omicidi commessi in tutto il Paese • 4 volte superiore il tasso di omicidi contro la popolazione nera rispetto a quello della popolazione bianca

Fantasmi I compagni di strada di Airton hanno ormai perso le speranze di rivederlo. Sono convinti che il ragazzino sia solo un nome in più nella lista dei 371 “spari-

l Brasile è stato il primo Paese al mondo a ratificare la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989. Stesso primato nel 1990, quando la nazione sudamericana ha emanato un nuovo Statuto sull’Infanzia e sull’Adolescenza ispirato ai principi della Convenzione. Nonostante questi record mondiali “positivi”, in Brasile ogni giorno sono assassinati 28 minori, un numero doppio di quanto accadeva 25 anni fa. Tutto ciò avviene in un momento di prosperità economica (il Brasile è al 7° posto tra le principali economie del mondo), con il 60% dei brasiliani che negli ultimi 25 anni ha migliorato il proprio reddito e l’uscita dalla povertà estrema di 39 milioni di persone. Il Brasile, dopo la Cambogia, è al secondo posto al mondo per numero di bambini e ragazzi coinvolti nella prostituzione minorile.

A questo link, una storia di violenza che scandalizzò nel ’93 il mondo intero.

ti“ a Rio de Janeiro nei primi nove mesi del 2015. Tutte vittime, denunciano Unicef Brasile e la Conferenza episcopale brasiliana, dell’“Operazione Pulizia” che è già partita nelle strade di Rio. Strade “pulite”

dai giovanissimi parassiti, per dare una bella immagine della città che dal 5 al 21 agosto 2016 ospiterà le Olimpiadi. Gli amici di Airton sanno benissimo come “funziona” il massacro, a Rio e in altre granPM DICEMBRE 2015

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