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e miei am t ia S G M G Speciale
Attualità Giovani in piazza
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Contiene I.P.
lug/ago 2013 - n. 7/8
nto x ...... tatanto per cominciare cominciare
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a cura di p. Elio Boscaini
il primo viaggio internazionale di papa Francesco. Quasi un ritorno a casa. Un volo di 9mila chilometri. Meta: Rio de Janeiro, la seconda città del Brasile, dove Francesco sarà dal 22 al 28 luglio per la celebrazione della 28a Giornata mondiale della gioventù. Sono attesi milioni di ragazzi e di ragazze dei 5 continenti, che parteciperanno, con il papa, alla festa e ai vari avvenimenti in programma: dall’accoglienza, nel lungomare di Copacabana (la spiaggia più popolare di Rio), alle confessioni dei giovani, al pranzo con i rappresentanti dei giovani da tutto il mondo; dalla Via crucis alla veglia e alla celebrazione conclusiva sulla spianata di Guaratiba, alla periferia della metropoli. Il tutto all’ombra dell’imponente figura del Cristo Redentor che, dall’alto del Corcovado, sovrasta e benedice la città. Una grande festa della fede. Da non perdere, soprattutto grazie a Internet e alla televisione. Ma come ci ha già abituati a fare spingendoci verso le “periferie dell’esistenza”, là dove vivono i poveri e gli emarginati, papa Francesco sarà a Rio anche per visitare
una favela, la baraccopoli di Varginha che sogna di diventare la “striscia della pace”. E poi incontrerà cinque minorenni reclusi nei “riformatori”, una delle vergogne di questo Brasile del milagro economico. Sono oltre 18mila i minori detenuti nelle carceri brasiliane. Il papa non potrà non incontrare anche qualche giovane discendente degli indios brasiliani, gli abitanti originari del paese. Gli stessi popoli indigeni ai quali è dedicata la Giornata mondiale, il giorno 9 di agosto. Un impegno per tutti a garantire i diritti alle persone appartenenti a minoranze etniche (370 milioni di persone in 90 paesi), preservandone la cultura.
Lug.-Ago.2013
Attualità
Giovani
a cura di Pablo Sartori
Sopra: Alcuni manifestanti tuurchi che si oppongono al progetto di Erdogan. A destra: L'ironia di un manifestante brasiliano tra le fiamme e i disordini scoppiati davanti al Parlamento, a Rio de Janeiro
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l giardino del cuore di Istanbul si chiama Gezi Park. È un paradiso di verde, il colore dei 600 alberi che da sempre offrono alla gente frescura, ombra e bellezza. Il primo ministro Tayyip Erdogan, che governa la Turchia dal 2003, non sopporta gli alberi nei parchi né tantomeno i cittadini, specie i giovani, quando scendono in piazza per protestare contro il progetto di abbattere quelle piante per far posto ad un ultramoderno centro commerciale. Dal parco alla piazza. La scintilla delle fiammate che dal 27 maggio hanno incendiato l’intera nazione turca è scoccata in piazza Taskim, nella zona “asiatica” di Istanbul. Da protesta ambientalista è diventata “grido di libertà” per i milioni di turchi che si sentono sempre più oppressi da un governo autoritario e prepotente.
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COSE TURCHE La rivolta dei dimostranti di piazza Taskim va contro la politica di islamizzazione e di divieti voluta da Erdogan: imposizione del velo per le donne negli uffici pubblici; divieto di vendita di alcolici; tentativo di imporre la shari’a, la legge islamica a tutti. “Tayyip, istifà! Tayyip vattene, dimettiti!” gridano milioni di turchi. Giovani, donne, ma anche anziani e intere famiglie ogni giorno e notte suonano i clacson delle auto, battono pentole e coperchi per manifestare contro un governo che si allontana sempre più dalla democrazia e dall’Europa della quale vorrebbe far parte. La gente protesta pacificamente ma la polizia attacca i dimostranti con lacrimogeni, manganelli, idranti che sparano acqua e liquido urticante e blindati. Poliziotti armati fino a denti contro la ragazza dalla giacca rossa che sfida
Tayyip Erdogan
in piazza Dilaga la protesta giovanile in tutto il mondo. Tranne che in Italia
i getti d’acqua. O contro la nonna che affronta da sola i blindati o l“Uomo in piedi” che resta muto e impassibile per sette ore davanti al monumento del padre della patria Kemal Atatürk. La maggioranza del popolo turco guarda all’Europa e vede il proprio futuro in una società democratica, aperta alla modernità, istruita e laica, ossia libera dai divieti religiosi imposti dall’islamismo conservatore. Al contrario, il “sultano” Erdogan e i milioni di cittadini che ancora lo appoggiano, tentano di riportare all’indietro le lancette dell’orologio del tempo, verso una Turchia islamica e mediorientale, dove la libertà viene soffocata da leggi ingiuste e assurde. Ma i giovani di piazza Taskim non lo permetteranno.
TURCHIA: La Turchia ha una superficie di 814.578 km2 e una popolazione di 74 milioni di abitanti, in grande maggioranza giovani. La capitale è Ankara. Istanbul la città più popolosa, con oltre 12 milioni di abitanti. Anche se il 97% del suo territorio si trova nel continente asiatico, la Turchia si considera un paese europeo e aspira ad entrare nell’Unione Europea. È un pilastro della NATO e un fondamentale alleato degli USA nella regione compresa tra Iran, Iraq, Russia, Siria e Israele RIVOLTA: Il 27 maggio 2013 gruppi di giovani manifestanti occupano il parco Gezi, a Istanbul. Il sit-in diventa una protesta generalizzata in tutto il paese, coinvolgendo 70 città della Turchia. La polizia sgombera con violenza piazza Taskim l’11 giugno. Le proteste nelle piazze turche hanno causato 4 morti, 2400 feriti e centinaia di arresti
La risposta graffiante della satira
La foto, che ha fatto il giro del mondo, ritrae una giovane turca aggedita con spray urticante da un poliziotto Lug.-Ago.2013
Ed anche in Brasile lo stesso identico “trattamento”
MUNDIAL 2014? NO, GRAZIE! Scoppia in Brasile la protesta contro l’aumento del prezzo del biglietto sui trasporti pubblici. Centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, contestano al Governo questa decisione e occupano le piazze delle principali città del Paese. I giovani brasiliani lamentano inoltre le spese eccessive previste per la Confederations Cup di quest’anno, il Mondiale di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Basti pensare che per i Mondiali dell’anno prossimo si spenderanno 40 miliardi (per i tre Mondiali di Corea 2002, Germania 2006 e Sudafrica 2010 le spese complessive sono state “solo” di 30 miliardi…) in stadi faraonici e costruzioni in gran parte inutili. I manifestanti reclamano fondi da investire nell’educazione, la sanità, a favore dei minori e contro la violenza urbana e la corruzione. E gridano: “Basta con l’immagine del Brasile
NON SOLO 20 CENTESIMI: Per un brasiliano l’aumento di 20 centesimi di Real a biglietto – aumento del 10% sul costo – significa dover spendere l’equivalente di 300 euro al mese in mezzi di trasporto, su uno stipendio di 500-600 euro mensili. Uno degli slogan dei giovani brasiliani è: “Un paese sviluppato non è quello in cui il povero ha un’auto ma quello in cui il ricco usa i mezzi pubblici!”
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del sole, le belle spiagge e il bel calcio! Prima vogliamo i nostri diritti e benessere per tutti!”. Messaggio ricevuto. Le proteste hanno fatto fare marcia indietro al governo brasiliano che ha bloccato l’aumento del biglietto. Nel frattempo, molti giovani italiani siedono – non scendono… – in piazza non per il lavoro o contro le mafie ma per un bicchiere di birra o di spritz. Come mai? I lavori di ristrutturazione dello stadio Maracanà (Rio de Janeiro) sono iniziati nel 2011 e terminati in aprile 2013. Sono stati spesi 404 milioni di dollari.
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Powless
Zoom
a cura di Antonio Romero
La strada
nella foresta
Una strada ti può cambiare la vita. In meglio, secondo alcuni, in peggio, secondo altri
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a strada – per alcuni è una vera “autostrada”… – controversa è quella che dovrebbe attraversare l’Amazzonia peruviana sud-orientale, dalla cittadina di Puerto Esperanza, ubicata nella regione del fiume Purús vicina al Brasile, fino a Iñapari. Si tratta di una striscia di duecento km di asfalto che si allaccerebbe alla Carretera Interoceánica, per intensificare gli scambi commerciali tra Brasile e Perù. Sul tracciato del progetto si trovano tre aree protette molto importanti, tra cui la Riserva Madre de Dios, creata per favorire la vita di popolazioni indigene incontattate (www.survivalinternational.org) ossia che non hanno mai avuto contatti con il mondo esterno.
DECISAMENTE NO
Contro il progetto della strada “spacca foresta” si sono schierati la maggior parte dei popoli indigeni della regione, che costituiscono più dell’80% della popolazione locale. Essi temono che la strada attirerà nei loro territori un’ondata di violenza di coloni e taglialegna illegali e centinaia di lavoratori delle grandi multinazionali, sempre alla ricerca di petrolio, gas, oro, acqua, piante
L’attuale strada che attraversa il villaggio di Puerto Esperanza, nell'entroterra del Perù Lug.-Ago.2013
Secondo Julio Cusurichi, ecologista e importante attivista nella difesa dei diritti delle comunità native, la realizzazione della strada causerà un “etnocidio” dei popoli che vivono nella foresta “Madre de Dios”
“miracolose” da immettere sui mercati di mezzo mondo. Dello stesso parere sono alcune organizzazioni indigene peruviane come Aidesep e Feconapu, e organismi ecologisti internazionali come Global Witness, WWF e Survival International, preoccupati della inevitabile invasione e conseguente distruzione di risorse naturali uniche al mondo, indispensabili per la sopravvivenza di popoli indigeni in via di estinzione, anche loro “unici” al mondo. Tutti hanno la piena certezza che la “strada del progresso” sarà invece un nastro trasportatore per depredare i parchi e le riserve amazzoniche della biodiversità e delle culture millenarie conservate dai popoli che lì abitano.
Padre Miguel Piovesan, sostenitore e promotore della strada, considera quest’opera “strategica” per lo sviluppo delle comunità che vivono nel Parco nazionale dell’Alto Purús
DECISAMENTE Sì Nel Purús, come è ovvio, esistono anche i sostenitori del sì alla strada, per un collegamento della regione al Perù e al resto del mondo. Per
Il tracciato della strada Puerto Esperanza-Iñapari
Una panoramica del fiume Alto Purús
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costoro l’autostrada nella foresta si deve fare, per rompere l’isolamento secolare che esclude gli indigeni da una vita dignitosa, e che li vuole relegati in riserve-gabbia per turisti danarosi ed eco-visitatori del Primo mondo. È questa la posizione dello stesso Governo del Perù e della Chiesa cattolica locale, rappresentata dal vescovo del vicariato di Puerto Maldonado, il francescano Francesco González Hernandez e dal missionario italiano padre Miguel Piovesan (parroquiapurus.org). Quest’ultimo è da tutti considerato come il principale fautore del progetto. A riguardo ha le idee molto chiare: «Nel 1999 sono stato nominato parroco nella regione amazzonica del fiume Purús. Una zona isolatissima: non c’è altra maniera di raggiungerla se non con un aereo privato! La zona è abitata da dieci gruppi etnici, ciascuno con la propria lingua ed identità: Cashinahua, Sharanahua, Culina, Mastanahua, Chaninahua, Amahuaca, Ashaninka, Yines, Piros, Mestizos. Sono tutti contadini, vivono di caccia, pesca e agricoltura. I gruppi etnici risiedono complessivamente in 44 villaggi, ciascuno composto dai cento ai trecento abitanti. L’intera popolazione non supera i 5mila abitanti. Il loro isolamento geografico ha naturalmente provocato anche un isolamento storico». Rincara la dose il vescovo Francesco: «Vi sembra giusto che per arrivare alla zona abitata più vicina, Sepahua, si debba camminare 22 giorni attraverso la foresta? Di che cosa vivran-
no gli abitanti del Purús, se non possono beneficiarsi del loro legno, cacciare i loro animali, pescare i loro pesci, vendere i loro prodotti? Quali lavori devono svolgere per ottenere un po’ di denaro che permetta loro di comperare i vestiti, alimenti più sostanziosi della manioca o delle banane, comperare il materiale per la scuola, la benzina per il motore della canoa, pagare gli studi superiori dei loro figli, gli occhiali, le scarpe, la radio, le medicine o un volo aereo per un ricovero urgente in ospedale?» La polemica attorno alla strada del Purús richiama il problema della vera ecologia rispetto le persone e l’ambiente in cui vivono. Terra, piante, animali e uomini formano un tutt’uno inscindibile che deve svilupparsi in maniera armonica, aldilà delle leggi del mercato e delle mode che guardano all’ambiente come un bene intoccabile o da conservare per il piacere di pochi. I primi custodi di tanta bellezza sono i popoli indigeni che conoscono, amano e rispettano la loro terra. Affidiamo alla loro saggezza i rimedi per salvare il nostro pianeta.
Bambini nativi dell'Amazzonia peruviana
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Speciale
a cura di p. Elio Boscaini
Siate miei amici La grande avventura di fede della Gmg 2013
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rasile. Terra dai mille colori, dai mille contrasti. Paese in cui l’infinità delle ricchezze umane e naturali va a braccetto con l’immensa diversità delle miserie e sofferenze che uomini e donne sopportano giorno dopo giorno. Questo è il Brasile che dal 23 al 28 luglio accoglie papa Francesco e milioni di giovani per la Giornata mondiale dei giovani (Gmg). Duecento milioni di abitanti, 130 milioni di cattolici cioè il 15% dei cattolici nel mondo. Ospiti delle diocesi brasiliane, i giovani, venuti dai paesi del mondo intero, incontreranno la ricchezza della Chiesa brasiliana: le comunità ecclesiali di base che, condividendo la parola di Dio e l’eucaristia, attingono dal Vangelo la forza per costruire una società più giusta e fraterna. E poi, la Commissione pastorale della terra che opera in favore dei contadini senza terra e contro il lavoro schiavo. Ma la Chiesa brasiliana conosce pure delle sfide, a cominciare dalle Chiese neopentecostali e carismatiche che attirano tanti brasiliani, parlando molto di guarigione e di felicità immediata, grazie alla pubblicità diffusa attraverso canali televisivi, show e incontri di massa. Senza dimenticare che tanti giovani stanno abbandonando la fede dei loro genitori.
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Il logo
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l logo è a forma di cuore. In alto, in verde, c’è il Pão de Açúcar, il Pan di zucchero, la famosa collina di Rio de Janeiro, una penisola che si staglia a 396 metri sul livello del mare. In fondo, in blu, il Litoral brasileiro (e tra le coste del Brasile c’è la celebre Baía di Guanabara di Rio, da cui inizia il Pan di zucchero per andare poi ad abbracciare l’Atlantico). Al centro, in giallo, il Cristo Redentore: rappresenta Gesù che è sulla montagna e chiama i suoi: “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. La croce in alto a sinistra sta a significare che il Brasile dalle sue origini è sempre stato la Terra de santa cruz, Terra della santa croce. Il creatore del Logo? Un giovane di 25 anni, Gustavo Huguenin, che fa il grafico. Nato a Cantagalo, regione montagnosa dello stato di Rio de Janeiro, lavora come graphic designer e web designer e dice di avere “una ragione di fede per aver partecipato al concorso. Sono stato toccato dalla grazia di Dio”.
LA VITA NUOVA Ad accogliere i giovani ci sarà l’imponente figura del Cristo Redentore che, dall’alto del Corcovado, sovrasta e benedice Rio con le sue braccia aperte, accoglienti, calorose. La Gmg, infatti, è nata grazie a Giovanni Paolo II che voleva una Chiesa attenta ai giovani, alle loro angosce e preoccupazioni, scoperte e speranze. Grazie alla Gmg che vuole essere missionaria con il suo motto Andate e fate discepoli tutti i popoli (Mt 28,19), la Chiesa torna a mostrare al mondo il suo viso giovane, colmo della gioia della fede e di slancio missionario. Figura chiave della Gmg è il papa, testimone e maestro di fede, catechista per eccellenza. La domenica delle Palme a Roma, papa Francesco rivolgendosi ai giovani aveva detto: «Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre Lug.-Ago.2013
comunità, perché quell’incontro sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani devono dire al mondo: è buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da sé stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!». Il papa aiuta i giovani a scoprire la Chiesa come “compagnia di amici” che offre il suo appoggio lungo il cammino della vita. Importanti saranno alcuni appuntamenti, a cominciare da mercoledì 24 luglio. Il papa sarà al santuario di Nostra Signora della Concezione di Aparecida. Nel settembre 1717, tre pescatori scoprono una statuetta della Madonna, colore scuro e viso sorridente, che hanno
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pescato nella loro rete e che chiamano Aparecida, cioè apparsa. Sono otto i milioni di pellegrini che ogni anno si recano alla basilica della Aparecida per venerare la Madonna, patrona principale del Brasile. Nel pomeriggio rientrerà a Rio per compiere una visita all’ospedale São Francisco de Assis na Providência per incontrare, come spesso ha fatto quand’era ancora cardinale, dei giovani che stanno compiendo un cammino di disintossicazione per uscire dalla droga, il “veleno” in cui i poveri spesso annegano le frustrazioni quotidiane. Giovedì 25 luglio il papa visiterà la favela di Varginha, baraccopoli di 3mila abitanti nel nord di Rio, perché come lui ha detto «la Chiesa deve uscire da sé stessa. Verso le periferie esistenziali, qualsiasi esse siano». Venerdì 26 luglio incontrerà, nell’arcivescovado a Rio, alcuni giovani detenuti. Il problema carcerario (sovraffollamento, violenze, ecc.) è un problema enorme per il Brasile. Le carceri minorili sono sovraffollate e violente. E il tasso di recidi-
Il raduno di Madrid nel 2011...
Bambini delle favelas
va è il più alto al mondo: il 70% degli ex prigionieri torna dietro le sbarre. Oltre il 90% dei reclusi – maggiorenni e minorenni – proviene dalle baraccopoli o dai quartieri poveri. Il gesto del papa avrà l’effetto straordinario di riportare alla ribalta il problema delle carceri e non solo in Brasile. Altri momenti imperdibili della Gmg saranno: il venerdì la Via crucis con i giovani sul Lungomare di Copacabana; la veglia di preghiera il sabato nel Campus fidei a Guaratiba, lo stesso luogo della messa della Gioventù di domenica 28 luglio. Nel cuore di tutti i giovani che voleranno a Rio rimarrà il ricordo di una condivisone di fede eccezionale con altri giovani di lingua e cultura diverse. E quello della gioia di credere che la Chiesa brasiliana è capace di offrire al mondo. Così come recita l’inno ufficiale per la Gmg, L’alba della speranza:
A te diamo la nostra vita, passo per passo, fra i figli tuoi. Popolo nuovo, famiglia unita: noi con te, Tu Dio con noi. Annunziamo la tua Parola E la tua luce trasformerà La vita vecchia, in vita nuova Nel mondo unito che qui è realtà ! Lug.-Ago.2013
Spazzascienza
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ileto, VI sec. a.C. Il filosofo e matematico Talete aveva la sua scuola in questa antica città, oggi sulla costa dell’odierna Turchia. Ma spesso stava in spiaggia, dove usava la geometria per calcolare la distanza delle navi, e disegnava figure sulla sabbia. Poi da sotto l’oleandro arrivava il suo allievo Anassimandro che piantava l’ombrellone e costruiva meridiane (orologi solari inventati dai babilonesi). All’ora giusta, tutti a fare il bagno! E mentre discutevano se l’acqua fosse il princi-
a cura di Beniamino Danese
pio primo di tutte le cose, forse facevano anche esperimenti e giochi subacquei. Alla fine della giornata guardavano il sole tramontare sul mare. Seguendo il loro esempio, questa spazzascienza estiva propone un mix di esperimenti da fare al mare, nel cortile, in spiaggia, sott’acqua, in vacanza insomma! Le vacanze sono un tempo molto creativo, in cui si possono fare lunghe osservazioni, e inventare anche tanti esperimenti oltre a quelli proposti qui.
a y a l p a l n E Il tappo di Talete
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i serve: una bacinella, una sedia, un tappo metallico, dell’acqua, un amico. Sistemiamo il tappo sul fondo della bacinella, in modo che sia nascosto alla nostra vista dal bordo della bacinella, “sotto la linea visuale”. Il nostro amico Talete allora aggiunge l’acqua a poco a poco, e mentre aggiunge, il tappo – sempre immobile sul fondo – comincia però a spuntare oltre il bordo, finché è visibile tutto quanto. Che succede? È il fenomeno della rifrazione della luce: tra aria e acqua i raggi di luce vengono deviati e danno un effetto deformante: il fondo della bacinella sembra alzarsi, e il tappo compare da “sotto la linea visuale”. Alcuni secoli dopo, Cleomede capì che anche il sole e la luna all’alba e al tramonto subiscono lo stesso effetto del nostro tappo: sembrano “sopra l’orizzonte” ma è un effetto della rifrazione! In realtà si trovano un poco al di sotto di esso!
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L’ombrellone di Anassimandro
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i serve: un ombrellone (chiuso) o un bastone qualsiasi. Piantiamo l’ombrellone, o il bastone, nella sabbia o in un altro posto sempre assolato. Fatto! (se vogliamo, possiamo piantarlo inclinato verso la stella polare, ovvero parallelo all’asse terrestre...) Che succede? Ora dopo ora, giorno dopo giorno, l’ombra si muove e la punta disegna una curva sulla sabbia, che noi possiamo sottolineare facendo un piccolo solco lungo il percorso e piantando bandierine con segnata l’ora.
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Il siluro pacifico
i serve: un palloncino lungo, una siringa grossa (senza ago) o la canna dell’acqua in giardino, spazzatura assortita. All’opera! Dobbiamo riempire d’acqua il palloncino lungo. Sarà un’operazione ingegnosa e laboriosa (ma divertente). Dobbiamo poi appesantirlo in modo che affondi, con bulloni, per esempio, ma non con cose appuntite. Possiamo anche applicarci delle piccole ali o alettoni. E poi possiamo giocare e sperimentare il lancio subacqueo, perché questo oggetto, sebbene così pesante da affondare, può “volare sott’acqua”.
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Clap clap musica
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orna come ogni anno l’appuntamento con i più grandi eventi musicali dell’estate. Quest’anno gli scarsi fondi a disposizione degli organizzatori hanno portato alla sospensione di molti festival storici, L’inarrestabile come l’Heineken JamBruce Springsteen, min’ Festival, e al riin tour anche nel 2013 dimensionamento di altri. Non è mancata comunque la corsa ai biglietti più ambiti, soprattutto per gli artisti internazionali. Tra i festival che sembrano “reggere” meglio, c’è l’Hydrogen Festival a Piazzola sul Brenta (PD, fino al 21/07), che vedrà come ospiti Santana e i 30 Seconds to Mars, oltre agli italiani Chiara, Marco Mengoni e Fabri Fibra. A Grugliasco (TO, fino al 2/09), il Gruvillage Festival porta un programma variegato che include i Morcheeba, Steven Wilson, Esperanza Spalding, Raphael Gualazzi, gli Skunk Anansie e Asaf Avidan ma anche il trio Salmo, Ensi e Gemitaiz. A Milano, la seconda edizione di City Sound all’Ippodromo del Galoppo porta sì un buon cartellone, come John Legend, Wu Tang Clan, Skunk Anansie, Deep Purple, Tiesto e Blur, ma restano i
a cura di Elena Dante
concerti a San Siro a farla da padrone. In Toscana ed EmiliaRomagna, Lucca Depeche Mode Summer Festival presentano il nuovo (6-30/07) e Ferrara album sotto le stelle (fino al 26/07) si confermano eventi di portata nazionale, con rispettivamente Litfiba, Bryan Adams, 30 Seconds to Mars, The Killers e The Vaccines, Arctic Monkeys e Sigur Ros, mentre quello che era fino a pochi anni fa il re dei festival, Arezzo Wave, quest’anno si sposta a Civitella in Valdichiana (AR), con un’impostazione che pensa ai bambini ma che deve fare i conti con un cartellone limitato. Roma si riconferma il centro degli eventi musicali estivi, con i suoi tre festival principali in buona salute: il Rock in Roma (fino al 29/07) avrà nientemeno che Bruce Springsteen, accanto ai tedeschi Rammstein e ad accoppiate come Arctic Monkeys e Vaccines e Ska-P e Casino Royale. Il Luglio suona bene al Parco della Musica ospiterà Rokia Traoré, Buena Vista Social Club ed Einaudi, mentre a Roma incontra il mondo (fino al 30/07) si festeggiano 25 anni di festival con un mix di musica e letteratura: Marco Paolini,
Estate 20 1 Marco Mengoni in tour con #Prontoacorrere
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Lorenzo in tour con il suo “Back up”
Roberto Saviano e Massimo Gramellini si alterneranno alla musica di Alborosie, Malika Ayane, Orchestra di Piazza Vittorio, Après la classe ed Elio e le storie tese. In Campania, dopo il gemellaggio tra Neapolis Festival e Giffoni nel 2012, i due eventi tornano separati, ma uniti nella raccolta fondi per ricostruire la Città della Scienza a Bagnoli, distrutta a marzo da un rogo. Il Neapolis Festival proporrà l’elettronica di Tricky (25/07) e i Kings of Convenience (26/07), mentre Giffoni vedrà gli Elio e le Storie Tese, Max Gazzé, due serate hip-hop con Nto, Fedez, Gué Pequeno, Ensi, Clementino e Salmo, e una serata al femminile con Fiorella Mannoia, Chiara e Baby K. Ad agosto è tempo di taranta in Puglia, dove dal 6 al 24 si tiene il festival itinerante che porta alla scoperta di musica e danze tradizionali per concludersi nel concertone a Melpignano (LE). Ferrara Buskers (23 agosto-1 settembre), il festival dei musicisti di strada, avrà come nazione ospite la Danimarca e raccoglierà anche fondi per il terremoto dell’anno scorso in Emilia. I tour internazionali dei principali artisti rock e pop non mancheranno di toccare la penisola, anche se alcuni di loro hanno tenuto concerti appena un anno fa: è il caso di Bruce Springsteen a Roma
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Link utili
Muse in tour negli stadi a Roma e Milano
www.hydrogenlive.com www.gruvillage.com www.summer-festival.com www.ferrarasottolestelle.it www.rockinroma.com www.villaada.org www.giffonifilmfestival.it www.lanottedellataranta.it www.ferrarabuskers.com
(11/07) o di Sting, in concerto a Roma, Verona e Cattolica. I Muse si faranno vivi a Roma il 6 luglio, i Depeche Mode visiteranno Milano e Roma (18 e 20 luglio) e Robbie Williams tornerà a San Siro con un grande concerto il 31 luglio. Discorso a parte per The Wall di Roger Waters: la messa in scena dell’opera monumentale dei Pink Floyd verrà riproposta il 26 luglio a Padova e il 28 a Roma. Tanti gli artisti italiani in tour, da Lorenzo con il suo “Backup tour” ai Negramaro con due date a Milano e Roma (13, 16 luglio), da Cesare Cremonini a Marco Mengoni. Ma la sensazione è che tutti stiano aspettando l’arrivo della nuova stagione, sperando in tempi migliori. The Wall, spettacolo basato sull’album dei Pink Floyd
la musica continua! Lug.-Ago.2013