PM di gennaio 2012

Page 1

Ogni bimbo io

è un sorriso di Dio

www.bandapm.it

ANNO 86 • n° 993 • € 3,00 • Poste Italiane s.p.a. • sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB VERONA

na r o i s s i lo m o c c i p il

Contiene I.P.

gennaio 2012 - n. 1


nto x ...... tatanto per cominciare cominciare

PM a1000

a cura di p. Elio Boscaini

o, carissimi lettori e lettrici, non c’è nessun errore nel titolo! La sigla PM sapete benissimo cosa significhi. Ma il numero 1000? Adesso ve lo spiego. Prendete la copertina di questo primo numero del 2012, giratela in senso orario e troverete dei numeri in alto a sinistra. Tra anno 86 e prezzo vedrete la cifra 993, che sta ad indicare la quantità di PM-Il Piccolo Missionario pubblicati ogni mese dal 1927 – data di nascita della rivista – ad oggi. Nel mese di settembre di quest’anno quel numero raggiungerà quota 1000! Ossia 1000 riviste per 1000 mesi! Un bel record, non c’è che dire! Per festeggiare questa importantissima ricorrenza stiamo preparando tante belle sorprese. Vi informeremo con più dettagli nel corso di questo nuovo anno 2012, che sarà senz’altro speciale. Le novità del PM 2012 sono già visibili in questo numero. Abbiamo pensato a due nuove rubriche intitolate Giochi dal mondo e Scienzapazza. La prima tratterà dei giochi a noi sconosciuti che allietano piccoli e grandi in ogni parte del mondo. La seconda presenta pazzi e facili esperimenti scientifici con materiale riciclato. Due simpatiche rubriche, frutto dell’esperienza dei popoli del sud del mondo, che regalano sempre tanta fantasia e semplicità. Con queste premesse siamo sicuri che il 2012 sarà un anno entusiasmante da vivere insieme. L’anno della festa dei 1000 PM e non quello della paura per la fine del mondo prevista (tranquilli, non succederà… ) per il 21/12/2012.

N

Buon 2012!

Gen 2012


Attualità

a cura di Elena Dante

Per una moneta

dei popoli A 10 anni dell’entrata in vigore dell’euro amma mia dammi cento lire che in America voglio andar” diceva una canzone all’inizio del 1900, quando i giovani italiani sognavano di partire in cerca di un futuro migliore. L’1 gennaio 2002 la lira, la moneta dell’Italia unita, veniva affiancata nel portafogli dall’euro. La nuova valuta dell’Europa unita due mesi dopo sarebbe diventata l’unica moneta circolante in 11 nazioni, consegnando le vecchie monete alla storia e alle canzoni popolari. 1936,27 era la cifra complicata da tenere a mente per fare la conversione lire-euro; e anche se dal 1999, anno di nascita ufficiale dell’euro, tutti i prezzi erano indicati in entrambe le valute, era facile essere tentati di arrotondare i centesimi o pensare “1000 lire=1 euro”, raddoppiando di fatto il costo dei prodotti. Il 28 febbraio 2012 sarà l’ultimo giorno per poter convertire banconote e monete delle vecchie valute, prima che vadano definitivamente “fuori corso”.

“M

L’euro è una delle monete più scambiate al mondo

6

UNITA NELLA DIVERSITà Presi dalla fatica di fare i conti con centesimi, calcolatrici e convertitori, all’epoca non ci siamo resi conto della portata storica dell’evento: un’Europa unita non solo alla dogana ma nella vita di ogni giorno, dove sarebbe stato più facile viaggiare, acquistare, vendere. E la filosofia “Unita nella diversità” dell’Unione europea si ritrovava anche nelle luccicanti monete in rame e oro nordico: sul fronte un’immagine comune a tutti, sul retro simboli dell’identità nazionale di ogni Paese membro. Per la gioia dei collezionisti ma anche per spingere a conoscere la storia e la cultura dei nostri “vicini”. Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Grecia sono stati solo i primi Stati della cosiddetta Eurozona, a cui si sono poi aggiunti Slovenia, Cipro, Malta,


EUROZONA: Fanno parte dell’Eurozona, o “Eurolandia”, i Paesi membri dell’Unione europea che rispettano determinati parametri economici e possono così entrare nell’UEM (Unione Economica e Monetaria) e adottare l’euro. Al momento sono nell’Eurozona 17 Stati sui 27 dell’Unione europea.

mente i prezzi, sentendosi insomma un po’ a casa anche all’estero. Di certo i “padri fondatori” che dopo la Seconda guerra mondiale sognavano gli “Stati uniti d’Europa” non avevano pensato agli svantaggi causati da questo periodo di passaggio: l’arrotondamento nelle conversioni all’euro ha portato, soprattutto in Italia, a un aumento incontrollato dei prezzi, mentre gli stipendi restavano gli stessi. Anche il rafforzamento sul dollaro ha fatto felici gli europei in vacanza negli Usa, ma ha danneggiato le esportazioni dei prodotti del vecchio continente, diventati troppo costosi

In azzurro, la zona euro; in verde, i Paesi che lo adotteranno in futuro; in marrone i Paesi dell’Unione europea che hanno chiesto al momento di non utilizzarlo; in giallo e viola i Paesi extra-UE che hanno l’euro con o senza accordi con la BCE.

Slovacchia ed Estonia. 332 milioni di abitanti, compresi quelli di piccoli Stati come la Città del Vaticano, a cui vanno aggiunti territori in Africa e nelle Americhe sotto tutela di Paesi membri come Francia e Spagna. Il successo economico è stato rapido: l’euro è diventato la seconda valuta più scambiata nel mondo dopo il dollaro, acquistando sempre più potere anche nel confronto di monete “forti” come la sterlina inglese. E gli europei? Una volta abituati alle monetine, hanno potuto finalmente viaggiare senza fare le file negli uffici di cambio o convertire mentalGen 20 G 2012


CRISI ECONOMICA: Sull’E uro dell’euro incombe la minacc pa ia un default (bancarotta) mu di ltiplo. I nodi più urgenti da affron tare sono l’elevato debito di qua si tutti gli Stati europei, l’altissima soccupazione e la scarsa cre discita economica.

sed e a BC E: Na ta nel 19 98 e con nca Ba la a), ani rm (Ge Francoforte le politie tisc ges a ope Eur e tral Cen iche dei che monetarie ed econom o. Da eur all’ rito ade no han che si Pae e della ent sid pre è 1 novembre 201 ernatore gov già , ghi Dra rio Ma E BC della Banca d’Italia.

Il logo dell’euro davanti alla sede della BCE a Francoforte

per i “cugini” americani. E chissà se immaginavano che in molti, potendo ora confrontare direttamente i guadagni negli altri paesi, avrebbero ricominciato a emigrare verso paesi più “generosi”.

EURO Sì, EURO NO Nel 2009, festeggiando i dieci anni dell’euro nel mondo della finanza, era apparso chiaro che la crisi economica sarebbe stata ancora peggiore se i Paesi europei avessero avuto ancora le loro valute nazionali, invece di un’unica moneta forte. I dieci anni dell’euro nelle nostre tasche arrivano dopo un anno di profonda crisi di molti Paesi, che ha

messo in discussione lo stesso euro. Le regole imposte per far parte di “Eurolandia” sarebbero infatti troppo rigide per un paese che ha bisogno di rimettere a posto i conti e ripartire. Aumentano gli “euroscettici” anche se è stata proprio l’Europa, tramite la BCE, a intervenire per evitare la bancarotta di nazioni come la Grecia. Ma è proprio in questo periodo di incertezza e difficoltà, dov’è facile farsi prendere dalla nostalgia delle “cento lire”, che va ricordato lo spirito con cui è nata l’Unione Europea e lo stesso euro: unire i servizi non solo per favorire i commerci e la finanza, ma come punto di partenza per costruire un’unione politica e dei popoli. Perché solo uniti come cittadini e come europei potremo affrontare le grandi sfide che questo millennio ci sta già ponendo davanti. Con l’euro è più facile muoversi in Europa, soprattutto per i più giovani, come questi partecipanti all’ultima GMG di Madrid

8


Gen 2012


10


Gen 2012


12


Gen 2012


14


Gen 2012


16


Gen 2012


18


Speciale

a cura dei missionari comboniani di Venegono Superiore (VA)

Ogni bambino è

un sorriso di Dio Un sereno dialogo tra nipote e nonno nella sera dell’Epifania

M. MERLETTO

B

ambino. Nonno, perché Dio si è fatto bambino nella notte di Natale? Nonno. Dio si è fatto un bambino debole e vulnerabile nella grotta di Betlemme perché noi, semplici, deboli e fragili esseri umani, possiamo amarlo. Dio si è fatto un piccolo bambino nelle braccia di una donna perché noi potessimo abbracciarlo. B. Vedi, nonno, sono triste. Noi siamo

qui riuniti felici a festeggiare il Natale, mentre un altro bambino che vive in un paese dell’Africa non ha da mangiare, e addirittura sta combattendo una guerra di cui non sa nemmeno la causa. E a un altro gli stanno distruggendo la casa. Ma come possiamo evitare tutto questo? N. Io penso che tutti i bambini come te possano fare ben poco. Però... per contribuire alla pace dovete cominciare a stare bene insieme, senza litigare con gli amici, non far arrabbiare i genitori e gli insegnanti, essere generosi con tutti. Se i grandi personaggi della terra si comportassero così, il mondo sarebbe finalmente in pace. B. Ecco, mi piacerebbe che assieme al bue e all’asinello, nel presepe ci fossero anche i leoni, le tigri e le aquile, e tutti gli animali del mondo. N. Penso che ci potrebbero anche stare, si farebbero buona compagnia: nel presepe non c’è violenza e vicino al passero si può mettere il gatto, accanto all’agnellino il lupo; il mondo del presepe è un mondo di pace. B. Nonno, parlami dei Re Magi. N. Devi sapere che nel lontano Oriente, vi erano tre Magi, che, scrutando il cielo, avevano visto apparire una stella speciale, più luminosa di tutte le altre. B. Che cosa meravigliosa! E cosa fecero? N. Capirono che era un segno spe-

Gen 2012


M. MERLETTO

FLICKR

ciale e decisero allora, di seguirla. Finalmente la stella che li precedeva si fermò sopra il luogo dove era nato Gesù. Entrati nella stalla i re magi videro il bambino con Maria e si inchinarono per adorarlo. Avevano portato a Gesù tre doni: oro, incenso e mirra. Questi tre sapienti avevano portato a quella famigliola doni rari e preziosi. Maria e Giuseppe li ringraziarono e tutti chinarono la testa in preghiera; ringraziavano Dio di aver donato al mondo Gesù. B. Nonno, ma io, oggi, cosa posso regalare a Gesù? N. Per ringraziarlo per la sua venuta nel mondo e nel cuore di ogni uomo e donna, come i Magi, noi possiamo offrire i nostri donni. I doni che porta la notte di Natale: la pace tra le persone, l’amore tra i popoli, dividere il pane, dividere i vestiti, accogliere gli ammalati, accogliere gli immigrati invece di gettarli in mare.

«E Dio lasciò i suoi adoratori nel tempio freddo e buio e uscì fuori a giocare con i bambini».

20

(Rabindanatrah Tagore)


M. MERLETTO

M. MERLETTO

B. E io posso chiedere qualcosa a Gesù? N. Certo. Chiediamo a Gesù di tornare ancora, per tutti quelli che hanno bisogno di un po’ di speranza, di un letto caldo e cibo per sfamarsi, di un lavoro per far crescere i propri figli, di una pensione per campare da vecchi. Di tornare per tutti quelli che non hanno un cuore, che licenziano gli operai perché i soldi sono più importanti, che non dividono la ricchezza perché pensano che vivranno in eterno. Per quelli che, al sorriso di un bambino, in ogni parte del mondo, preferiscono la fredda cifra di un conto in banca.

B. Allora anche quest’anno Gesù viene sulla terra per far felici i grandi e i bambini… N. Guarda il bambino nel presepe. Quel Bambino è Dio che dice “sì” a noi, al nostro mondo, a tutta l’umanità. Il “sì “ di Dio verso di noi si rinnova in ogni bambino che nasce in questo mondo. Ogni bambino che nasce è un sorriso di Dio per il mondo.

Gen 2012


Spazzascienza Benvenuti nella nuova rubrica in cui ricostruiremo esperimenti e strumenti che appartengono alla storia della scienza. Li costruiremo con materiali di recupero, salvati dalla spazzatura (da qui il titolo "Spazzascienza"). onaco di Baviera, 1801. Un ragazzo lavora come apprendista nella bottega di un vetraio costruttore di specchi. Ha quattordici anni, e dall’età di undici è orfano dei genitori. Nella bottega lavora senza paga e con poco da mangiare. Solo alla domenica può frequentare la scuola.

M

a cura ra di nese Beniamino Danese

Un giorno il palazzo crololla, muoiono gli operai e la moglie del padrone. Tutta tta la città partecipa allo scacavo tra le macerie. Il giovavane apprendista, dato per morto, viene recuperato ato quasi illeso da sotto una na trave. Si chiama Joseph ph Fraunhofer. Il principe pe Massimiliano accorso sul luogo gli regala otto monete d’oro, con le quali ali Joseph si riscatta e va aa lavorare nel grande laboboratorio ottico di Benediktktbeuern. Sue molte invenenzioni e scoperte (vetro, ro, lenti, strumenti ottici) grarazie alle quali la Baviera ae la Germania diventeranno no leader mondiali nel campo po dell’ottica.

o i p o c s o r t Lo spet

col cd

24

Scopri le novità della Spazzascienza su bandapm.it e reinventore.it


LO “SPACCALUCE” ne di FraunhoUna famosa invenzio frazione”. Si dif fer è il “reticolo di ecchio che sp e lar tratta di un partico contemma e, luc la non solo riflette arpaglia più poraneamente la sp e la componvolte nei vari colori ch e frange di gono, formando divers vari colori. curati CD o Per l’esperimento pro ici hanno una spirale ott i ch un DVD usati. I dis ttilissimi dentro cui redi solchi paralleli e so lca 650 solchi ogni mi gistrare i dati. Sono cir ed D, DV l ne i lch so 1300 limetro nel CD, circa lo di linee a sfrangiare ico ret to es qu io è propr i, il la compongono. Infatt la luce nei colori che a un di le, minato dal so “bianco” di un muro illu ersch o un scenza o di lampadina a incande e lori diversi. Si dice ch co da ti mo, sono forma pro un sia os , o” “spettr ognuno abbia un suo stui. L’apparecchio per prio sistema di color a iam i fantasmi…) si ch diare gli spettri (non spettroscopio.

ALL’OPERA! Materiale: Un CD o DVD; uno o più tubi di cartone (tipo rotoloni da cucina); un pezzetto di cartoncino; alluminio da cucina, forbice, coltello, scotch. Il Tubo: Fare un taglio nel tubo a circa 45° per il CD, prima con il coltello, poi con la forbice. Mettere il CD in questo taglio e allagarlo, fissarlo con lo scotch. Ritagliare una finestrella sul tubo, vicino al CD, come da disegno. Se 45° la si fa grande, poi si può sempre richiudere con l’alluminio. Puntare lo spettroscopio al cielo o verso una lampada. Nel primo caso si vede un tondo luminoso e di lato un altro tondo che sfuma dal blu al rosso; nel secondo caso si vedono delle immagini colorate della lampada.

La Fenditura: Ritagliare un tondo di cartoncino da attaccare all’entrata del tubo. In esso, aprire una finestrella larga 1 mm o meno. In questo caso, guardando la lampada, si vedrà una serie di righe colorate. La lampada raffigurata nella foto sopra è di quelle a basso consumo, ossia a vapori di mercurio. I suoi colori caratteristici sono verde, blu e viola. Il rosso-arancione è dato dal rivestimento della lampadina. I lampioni della strada invece sono al sodio e il loro colore principale è il giallo. Ogni luce ha i suoi colori caratteristici. Le luci nel buio fitto di gennaio possono diventare un grande laboratorio di ottica. Fari, lampioni, fanali, schermi... tutti (non guardare mai direttamente il sole!) li possiamo indagare come Fraunhofer, con il nostro spettroscopio. La luce "scomposta" di una lampada alogena (foto a lato) e di una lampada a basso consumo (foto in basso) viste dalla finestrella del tubo

Gen 2012 20


Wow!

a cura di Antonio Romero

Quattro chiacchiere con Wendy, campionessa italiana di lancio del disco

BAONGA

Il mio disco blu volte la realtà supera la fantasia. È capitato anche a me, quel pomeriggio in cui ho avuto il grande piacere di incontrare Wendy e sua madre Mimi. Sono venute in redazione a raccontarci una bellissima storia di vita, amicizia e sport (questo l’ordine di importanza delle tre parole chiave…). Ecco cosa ci siamo detti. D. Cosa mi dici di te, Wendy? Vuoi presentarti? R. Mi chiamo Wendy Baonga. Ho 15 anni e frequento la prima superiore al liceo scientifico Galileo Galilei di Verona. Accanto a me c’è

A

26

mia mamma Micheline (Mimi); mio papà si chiama José ed ho un fratello più piccolo di 10 anni. Sono una ragazza italiana, anzi italianissima ci tengo a dirlo, di origine congolese. D. Ho saputo che sei una “ragazza d’oro”. Ci puoi dire perché? R. Sono un’atleta che pratica il lancio del disco. L’anno scorso, nella gara nazionale di Jesolo, sono arrivata prima e ho vinto il titolo italiano del disco nella mia categoria “cadetti” (ragazze 14-15 anni). E quindi ho conquistato la mia medaglia d’oro. D. Una bella soddisfazione, non c’è che dire: campionessa italiana. Ma quando hai cominciato a praticare questo sport, molto diverso da quelli che fanno le tue coetanee? R. Sono poco più di due anni che pratico questa disciplina del disco. Pensa che ho partecipato alla mia prima gara in aprile del 2010. Se sono arrivata a questi livelli, il merito è anche del mio allenatore, Bruno Chiavegato, ma soprattutto di


BAONGA

BAONGA

mia mamma che mi ha sempre spronato a fare sport. Lei mi diceva: “Fa’ l’attività che vuoi tu: l’importante è che tu non stia in casa a fare niente!”. Così, agli inizi, ho cominciato con la pallavolo ma dopo un po’ mi sono stancata. Prima di arrivare al disco dove sono adesso, sono passata al giavellotto e al martello… D. E con ottimi risultati, direi… R. Sì. Su 15 gare alle quali ho partecipato, posso dire di averle vinte quasi tutte. Naturalmente, la gara “perfetta” l’ho fatta a Jesolo con un lancio da 33,77 metri, primato italiano. Per arrivare a questi livelli, devo mantenermi in forma con gli allenamenti, 3 volte alla settimana, sia in palestra che all’aperto quando c’è la bella stagione. D. Ma allora tutto il tuo tempo è dedicato allo sport? R. Beh, no. Prima dell’atletica vengono la mia famiglia, i miei amici e amiche, la scuola e il divertimento. Vado spesso alle feste con i miei amici, mi piace stare con loro, ascoltare musica ed essere felice. E lo sono davvero. D. Cosa sogni di fare da grande? R. Naturalmente, sogno di diventare campionessa olimpica di lancio del peso! Magari… Tuttavia non penso di fare la sportiva “a vita”. Da grande vorrei laurearmi in medicina e diventare ginecologa.

D. Mai avuto problemi per il colore della tua pelle? R. Ma stai scherzando? Nessun problema, anzi tutti fanno il tifo per me, visto che mi considerano una italiana come loro. Aspetta, però: qualcosa di colorato ce l’ho anch’io. Prima di ogni gara, per scaramanzia, mi metto lo smalto da unghie dello stesso colore del disco: il blu. Finora mi ha portato fortuna ed è stato un colore vincente.

Gen 2012


Giochi dal mondo

? a c c o t i A ch

a cura di Chiara Milano

! ì t a c o T

Ogni anno a Verona il Festival Internazionale dei Giochi di Strada

o i n o m i r t a p n u Un gioco, , scompare a inaugura il 2012 ic br ru a ov nu na rio il gioe il gioco! E prop lo sport ma riman atrimonio im03 dall’Unesco “p 20 l ne to ni fi de , co agonista su PM anità”, sarà prot materiale dell’Um e Verona ha descorso settembr argomenper due anni. Lo dicato a questo de no eg nv co dicato un e docenti di ogi, antropologi ol ci so i os er m to e nu ti sono interdei vari continen t or sp llo de ia stor tradizionale nei utere sul gioco sc di r pe ti nu ve delegata Unela presenza della loro territori, al ttore generale z-Laso, vice dire sco, Pilar Alvare convegno era ane e Sociali. Il per le Scienze Um organizzato de ben più gran , to en ev un in o inserit in collaboraGiochi Antichi ne io az ci so As dall’ to come “Tocaune di Verona, no om C il n co ne zio chi in Strada”, azionale dei Gio tì - Festival Intern no nelle vie e era ospita ogni an che la città scalig sciando a bocca centro storico, la nelle piazze del nti. piccini partecipa aperta grandi e

U

28


Il mondo al tocatì

150 anni di gioco in italia

V

ia le macchine da lle strade, via gl i autobus e le fermate; il tra ffico scompare co magia per fare sp me per azio ad oltre 50 giochi provenienti da diversi paesi del mondo ; la città diventa luogo di inco ntro e di dialog o tra i giocatori che vengono a condividere le tradizioni e i giochi del lo ro territorio e a raccontare le loro abitudini e la loro storia. E, solo per citarne alcuni, dal salto della corda acro batico (Tiàoshéng) praticato in Taiwan, si pass a alla Capoeira, la danza-lotta brasiliana e alla Varpa, gioco di lancio svedese proveniente dire ttamente dalla tradizione vichin ga!

anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia è stato deal gnamente festeggiato anche inha , Tocatì, che, per l’occasione vitato rappresentanti di tutte le regioni per condividere giochi delo: la propria tradizione, ad esempi a Lott a), agn Rom ilia Zachegn (Em (Lom Pirlì na), deg (Sar pa S’istrum tò bardia), Noci (Liguria), P’zz’can (Basilicata) e Zoni (Trentino Alto Adige). Non c’è che dire, il nostro paese ci riserva ancora migliaia di sorprese, ma se siete degli inguaribili appassionati dei classici i non mancano certo Dama, Scacch e Calciobalilla!

L’

Tocatì… tocachè?

La parola Tocatì è una voce dialetta le veronese (Tòca-a-tì) che significa "Tocca a te". Gen 2012


Non solo bimbi

pensa la di gioco si uando si par é “se ch er infantile, p ”… solo a quello re ca io g i d evi smettere caTo al sei grande d so es ? Molto sp to et d a a l’h un i e ch iedono chi che rich io g no ne so io az ci tì ordin di forza e co buona dose bbero mai re ci us ri i non che i bambin to più intesto è l’aspet bambini, ad avere. Que ival: adulti o st fe el d te iasmo e ressan oprire l’entus sc ri o on ev d tutti con gli aldi misurarsi to en tim er iv il d io un pomerigg tri, di passare a ni ag p m ta in co all’aria aper i con le man i, ic degli am e im cr la le e rra sporche di te chi finisce a er p e er d dal ri di a in una gara gambe all’ari tiro alla fune.

Q

P

L’ho fatto io!

roprio perché il gioco di un certo territorio è custode de lla cultura di quel luogo, conserva un sap ere e una tradizione artigiana che va trama ndata di generazione in generazione. Il gio co va realizzato dagli stessi giocatori, era fat to in quel modo nel passato ed è replicato nel presente. Ma non è solo storia, il gioco non è un elemento del passato che va recuperato, altrimen ti il Tocatì non sarebbe altro che un festival folkloristico come tan ti; il gioco è presente costante, non smette di esistere perché deve es sere un passatempo abituale , come guardare la televisi one… anzi molto, molto di più !

Per le informazioni sull’edizione 2011 e le anticipazioni sul 2012 guarda il sito www.tocati.it e www.associazionegiochiantichi.it

Arrived 30

erci al 2012!


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.