PM di marzo 2012

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Nuovo Mondiario “Energ

www.bandapm.it

ANNO 86 • n° 995 • € 3,00 • Poste Italiane s.p.a. • sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB VERONA

na r o i s s i lo m o c c i p il

Contiene I.P.

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Speciale Green Economy

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Farò di te una star

Kataboom CContro o le A.D.M. (Armi di Distrazione di Massa)

osa dici se per il prossimo Natale ti regalo un buono per liposuzione?». «Fico! Sei grande, mammina. TVTB!». la liposuzi domanda è stata fatta dalla signora Sarah Burge, La dom ma soprannominata la “Human Barbie” biondissima cinquantenne cinqua (La Barbie Uman Umana), alla figlioletta Poppy, di 7 anni. La quale, volta una volt l a compiuti comp i 16 anni, potrà spendere il buono di 8500 euro offertole dalla mammina in un profondo trattamento estetico di “rimozione ciccia in più”. A 18 anni poi, la cara Poppy Pop seguirà l’esempio delle sue sorelle magCharlotte e Hannan che a quell’età si erano fatte giori Cha iniettare del botulino “scaccia rughe” dalla mamma. Proprio una bella famigliola quella di Sarah e figlioPropri lette Barbie! La mamma che è la campionessa mondiale di interventi di chirurgia estetica (dice mon di a averne fatti più di 100…) e che inietta regolarmente botulino alle figlie quindicenni. Quest’ulme time, ossessionate dai segni dell’invecchiatim mento precoce, che cercano di prevenire le m rughe e di apparire carine e alla moda, anche ru a costo di pesanti e costosi “ritocchi” estetici. E la piccola Poppy, che culla il suo più grande desiderio: avere un seno grande, come quello di mamma! Una famiglia di donne “aspetto fisico dipendenti”, drogate da dosi massicce di lifting al quale affidano le loro speranze di modificare in meglio ogni parte del corpo soggetta ad invecchiamento. Sono molto preoccupato per la salute delle “liposuzionate” di casa Burge. Ma molto di più lo sono per la loro salute mentale e per p quella delle adolescenti che considerano la q p propria vita come una passerella dove esibire solo la bellezza del corpo e l’estetica del fisiso co. A loro dico: andateci piano con gli interventi co estetici di bellezza perché vi possono provocare est delle gravi “cerebro suzioni”!

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nto x ...... tatanto per cominciare cominciare

Un mondo da pensare a cura di p. Elio Boscaini

oc toc! Chi è? Sono io, o , ili l mondo, che bussa alla a lla a porta del PM! In questo terzo numero della rivirivviransta del 2012, abbiamo dato grande spazio – lo facciamo sempre, del resto… – a fatti e notizie che riguardano realtà del Sud del mondo. Realtà giudicate lontane e quindi poco considerate dalla maggioranza degli italiani, perché troppo occupati (…e preoccupati) ad affrontare una crisi economica che pesa fortemente sulla vita delle nostre famiglie. Ecco allora alcuni sassolini “missionari” che il PM di questo mese mette nelle tue scarpe. Cominciamo dalla Nigeria (vedi Attualità), la nazione africana con maggior numero di abitanti, sconvolta da violenze e divisioni tra cristiani e musulmani. La giornata in memoria dei missionari martiri (24 marzo) non può non ricordare il calvario dei cristiani nigeriani che soffrono a causa della loro fede. Come spesso accade con i mezzi di informazione italiani, queste notizie non trovano spazio qui da noi: ci interessiamo a fatti e vicende che riguardano il nostro ristretto “punto di vista”. Un altro argomento interessante che nello Speciale di questo mese fa riferimento alla famosa “green economy” (economia verde). Ossia: come sviluppare l’economia del pianeta senza distruggere l’ambiente o esaurire le risorse (acqua, energia, terra, aria, fauna, flora ecc.) indispensabili alla vita sulla Terra. Per capire, ad esempio, se trovi giusto coltivare la soia per farne biodiesel per le auto, al posto dei campi destinati a produrre alimenti per chi soffre la fame. Sono problemi grossi che meritano riflessione e approfondimento. E che saranno uno degli argomenti trattati dal… attenzione allo scoop!... Mondiario 2012-13. Il titolo del prossimo diario PM lo trovi nella rubrica Zoom. Buona lettura!

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Attualità

Povertà, divisioni etnico-religiose e violenza minacciano il più popoloso Paese africano Natale la Nigeria, paese gigante dell’Africa con i suoi 160 milioni di abitanti, è balzata sulle prime pagine dell’informazione mondiale per gli attacchi contro i cristiani perpetrati dalla “setta” islamica Boko Haram. Nel 2009, questa organizzazione politica musulmana perde il suo leader Mohammed Yusuf, arrestato dalla polizia, torturato e ucciso. La sua morte suscita viva emozione presso gli haussa, la popolazione musulmana che occupa la parte nord del paese. Boko Haram organizza allora delle rappresaglie sanguinose contro le forze di polizia e i politici locali, tutti musulmani. Ma ben

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NIGERIA Superficie: 923.768 km2 Popolazione: 160 milioni. Gruppi etnici: oltre 250 etnie Religioni: Islam (50%), cristianesimo (40%), religioni tradizionali (10%) Speranza di vita: 48,4 anni CONTRO I CRISTIANI: Gli attacchi contro le comunità cristiane in Nigeria, ci rimandano alla precaria situazione che altri cristiani vivono in molte parti del mondo. Questo è il senso della Giornata dei missionari martiri, che si celebra il 24 marzo, anniversario della morte del vescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero. Nel 2011 sono stati 26 gli operatori pastorali uccisi nel mondo, di cui 18 sacerdoti, 4 religiose e 4 laici BOKO ARAM: Il nome, in lingua haussa, significa “Vietata l’educazione occidentale” o più semplicemente “l’educazione è un peccato” (boko dall’inglese book, “libro”, e haram è una parola araba che significa “peccato”). Tutto è peccato, ovviamente, tranne ciò che è fedele ai principi del Corano e della legge islamica

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a cura di p. Elio Boscaini foto di D. Di Mita

Attacco terrorista ad una chiesa cattolica

presto gli attacchi prendono di mira il potere centrale e lo stesso presidente nigeriano Goodluck Jonathan, un cristiano appartenente all’etnia ijaw (10% della popolazione), accusato dagli islamisti di aver permesso alla polizia di eliminare il loro capo. Gli attentati e gli attacchi alle caserme della polizia e alle chiese cristiane si moltiplicano, causando più di 500 morti lo scorso anno. L’organizzazione è oggi un movimento armato che recluta soldati nel nord del paese, soprattutto nella regione agricola di Maiduguri, dove la popolazione è povera e poco istruita, e per questo terreno facile per la propagazione di idee estremiste. Il movimento, infatti, predica un islam radicale e fondamentalista. La sua ideologia si ispira ai talebani dell’Afghanistan e ha probabilmente dei legami con al-Qaida nel Maghreb (Algeria, Mali, Mauritania, Niger). I suoi adepti rifiutano la modernità e ogni “contaminazione” con la cultura occidentale, cercando di imporre con la forza la legge islamica (la sharia) negli stati del nord della Nigeria. Il che è inaccettabile dai cristiani, anche perché ciò comporterebbe

la divisione del paese. La stragrande maggioranza dei musulmani nigeriani non aderisce al discorso estremista di Boko Haram e non vuole la secessione, che li priverebbe delle risorse economiche e petrolifere del sud, molto più ricco del nord. Gli stessi commercianti cristiani, in particolare gli Ibo (18% della popolazione), non hanno alcun interesse a vedere sfaldarsi questo formidabile “mercato comune” nigeriano, ben radicato su un territorio destinato a diventare, da qui al 2050, la terza nazione più popolosa del mondo, dopo India e Cina.

LA POVERTà CHE DIVIDE Gli attentati contro i cristiani sono proseguiti anche dopo Natale, provocando 80 morti solo nel periodo dal 25 dicembre al 12 gennaio. Ciò ha innescato una spirale di vendetta, contro i musulmani al sud (da Benin City hanno dovuto fuggire migliaia di persone) e di rimando contro i cristiani al

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Familiari di Mohammed Yusuf, ucciso dalla polizia nigeriana

WORDPRESS.COM

nord. Una situazione di violenza giudicata dallo stesso presidente «peggiore della guerra civile». Tra il 1967 e il 1970, infatti, la Nigeria aveva conosciuto la Guerra del Biafra, una guerra civile per l’indipendenza della regione abitata dagli Ibo, popolazione cristiana e animista del sud, che aveva provocato più di un milione di morti. La situazione, oggi, è resa ancor più complicata dalle influenze che gli estremisti islamici hanno in parlamento, nel sistema giudiziario, nell’esercito e, addirittura, nei servizi di sicurezza. Il vero problema della Nigeria, però, non è il pericolo

estremista islamico, ma la povertà, la causa di tutte le tensioni che si vivono nel Paese. La stragrande maggioranza dei nigeriani vive nella povertà. La ricchezza è nelle mani del 10% della popolazione. La corruzione, poi, è diffusissima e massiccia, proprio mentre il 25% del bilancio dello stato va a coprire spese per la sicurezza. Dal punto di vista sociale, quindi, la Nigeria è a rischio “disgregazione” non tanto per i contrasti religiosi ma per non aver saputo fermare l’ingiustizia che vede il 70% dei nigeriani vivere sotto la soglia di povertà, in un paese considerato tra i più ricchi al mondo, grazie alle sue immense riserve naturali. ❏

Kano, città del nord della Nigeria, dove frequenti sono gli attacchi del gruppo Boko Aram

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Speciale

a cura di Gianluca Massella

A caccia dell’oro verde pesso si sente parlare di “Green Economy”: è “l’economia verde”, un termine che si riferisce a tutte quelle misure economiche e tecnologiche in grado di produrre energia utilizzando fonti rinnovabili, senza provocare eccessivi danni ambientali grazie all’abbassamento delle emissioni di gas inquinanti. Quindi il concetto di green economy è associata all’energia eolica, solare, geotermica, come anche al riciclaggio di ogni tipo di scarto domestico o industriale evitando il più possibile sprechi di risorse. Tutte le previsioni demografiche concordano che la popolazione mondiale, oggi pari a sette miliardi di persone, aumenterà a nove miliardi nel 2050. La crescente domanda di cibo e di energia dovrà essere affrontata con le risorse naturali attuali, che già scarseggiano e sono anche non equamente distribuite. Si stima che quasi 1,4 miliardi di persone non abbiano accesso all’energia elettrica. Ben vengano, quindi, nuove tecnologie che utilizzano risorse illimitate come vento e sole per produrre energia.

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BIOCARBURANTI I biocarburanti si dividono fondamentalmente in due grandi d classi. c Bioetanolo: alcol ottenuto dalla B ffermentazione di prodotti agricoli quali mais, frumento, orzo, c ssorgo, canna da zucchero, bietolla. Da 100 kg di prodotti si ottengono circa 30 kg di etanolo g Biodiesel: biocarburante otteB nuto da oli vegetali di soia, coln zza e girasoli

VERAMENTE “PULITA”? A volte però le nuove opportunità creano problemi: è il caso dei cosiddetti biocarburanti o biomasse, materiali di origine organica (scarti agro-forestali, legno, rifiuti organici urbani) che bruciando generano energia. La produzione di energia da biomassa implica la combustione degli elementi organici raccolti e questo causa l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Affinché tale energia sia “pulita” è necessario che tutto ciò che viene bruciato sia ricostituito in natura. Quindi il materiale per generare energia da biomassa ha bisogno di molte terre coltivabili e le grandi industrie del settore stanno guardando alle terre dei Paesi poveri, in particolare in Africa, Asia e Sudamerica, per procurarsi le materie prime. Questo fenomeno, detto “land grabbing” (accaparramento di terre) sta creando solo problemi alle popolazioni già impoverite del Sud del mondo. Infatti, soprattutto in Africa, gran parte della terra appartiene allo Stato e così sono i governi a vendere o affittare immense estensioni di terra a prezzi bassi per la costruzione di grandi fattorie industriali o per la produzione di biocarburanti. Di conseguen-

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za, i piccoli contadini, padroni di queste terre da molte generazioni ma che non riescono a dimostrarne la proprietà nei documenti, vengono sfrattati (spesso con la violenza) e si ritrovano in breve tempo senza l’unico mezzo di sussistenza per vivere: la terra. In questa nuova forma di colonizzazione, come sempre, hanno la peggio i più deboli, in balia dello strapotere dei governi ricchi e delle multinazionali che guadagnano


Niente di meglio di una "cucina solare" per preparare la frittata...

sulla pelle della povera gente. I campi acquisiti solo in minima parte sono destinati alla semina di cereali per l’alimentazione; per il resto servono a produrre materie prime esportate nei paesi industrializzati (olio di palma, biocarburanti, legno) con la conseguenza di “affamare” ancora di più i contadini locali e di far salire i prezzi degli alimenti.

LE DUE FACCE Ecco, allora, le due facce della medaglia: la green economy può creare nuove opportunità di lavoro ma anche lasciare disoccupati i contadini e i piccoli proprietari di terreni. Può dare una mano a al rispetto dell’ambiente con una minor produzione di gas inquinanti ma anche provocare la deforestazione di milioni di ettari di foresta. Le energie rinnovabili quindi possono rivelarsi grandi opportunità di sviluppo e lavoro, ma vanno applicate nei luoghi adatti e attraverso progetti che rispettino le popolazioni e le comunità locali. Le risorse naturali sono beni comuni ossia di tutti e la loro gestione non può essere affidata senza controlli unicamente a quei soggetti che hanno come unico scopo quello di fare soldi e arricchirsi grazie al valore dei terreni. Se così fosse, la green economy porterà solo fame e povertà nelle zone del pianeta in cui gli equilibri economici sono già precari. Da possibile fonte di benessere e futuro per tutti, diventa business a vantaggio dei “soliti noti”, i pochi che tirano i fili dell’intera eco❏ nomia del pianeta. Ma 2012 Mar


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a cura di Pablo Sartori

Mondiario Energy È pronto il nuovo Mondiario 2012-13

l tema ci “frullava” in testa da tempo. L’argomento del prossimo Mondiario doveva, per forza, essere di stretta attualità e soddisfare le esigenze dei nostri affezionati ed esigenti lettori e lettrici, e delle loro insegnanti. Un tema interessante ma non troppo “pesante”, semplice ma al tempo stesso “tosto”, da trattare anche in modo divertente: come fare?

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Pensa e ripensa, leggi e studia le risposte – ne sono arrivate a centinaia… – del questionario dell’anno scorso, parla con esperti e “cervelloni” e alla fine la soluzione salta fuori. Il prossimo Mondiario avrà come tema l’energia! Ma non un’energia qualsiasi bensì quella giusta, l’energia pulita, rinnovabile e sostenibile. A darci man forte ci ha pensato anche l’ONU (OrganizMar 2012


IRIN

SIEMENS IRIN

zazione delle Nazioni Unite) che ha proclamato proprio quest’anno 2012 Anno mondiale per l’Energia Sostenibile, a dimostrazione di quanto sia importante questo argomento. Nasce così il nuovo Mondiario per l’anno scolastico 2012-2013, intitolato Energy. È un viaggio attorno al mondo alla ricerca di uno tra quei tesori inestimabili che l’umanità avrebbe a disposizione, ma che non riesce ad usare e a godere fino in fondo. I 7 miliardi di persone che attualmente popolano il nostro pianeta hanno bisogno di energia per vivere bene, per lavorare con sempre meno fatica, per spostarsi da una parte all’altra della Terra, per imparare cose nuove e fare scoperte in grado di migliorare il nostro futuro. Purtroppo per noi l’energia costa, e quella “pulita” molto di più di quella sporca, com’è

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E proprio uno di questi progetti diventerà il segno della nostra solidarietà concreta. Si tratta di appoggiare la costruzione di impianti di biogas (gas prodotto da letame, avanzi di cibo ecc.) da mettere a disposizione di decine di famiglie di contadini che vivono in una delle zone più povere dell’Etiopia. È un progetto poco costoso, facile da realizzare, utile perché migliora la qualità della vita delle persone e le rende libere dalla dipendenza di fonti di energia costose ed inquinanti. Come sempre, il Mondiario avrà delle sezioni dedicate a notizie, barzellette, fumetti, giochi, consigli e tante pagine utili per vivere al meglio il nuovo anno scolastico. Tutto questo ce lo mettiamo noi: il resto tocca a te, sarai tu il vero protagonista di questa nuova avventura della vita, che sicuramente saprai affrontare con tanta, tanta energia. Meglio se pulita e rinnovabile… ❏

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quella prodotta dal petrolio e dal carbone. Un’energia derivata da risorse naturali che quando vengono “bruciate” inquinano l’ambiente e i delicati ecosistemi del pianeta; risorse che cominciano a scarseggiare perché, una volta consumate, non si possono più riutilizzare, secondo la logica sprecona dell’”usa e getta”. Ci accompagneranno in questo viaggio alla scoperta dell’energia del futuro Tommi e Franci, una coppia di ragazzini dotati di super poteri. Con loro visiteremo alcune zone del mondo dove già esistono interessanti esperimenti che lavorano nella produzione di energia pulita e duratura. Sono progetti che ricavano energia dal sole, dal vento, dall’acqua, dal calore della terra, dalla forza del mare, da “combustibili” di nessun valore come sono i rifiuti e gli scarti prodotti dai nostri stili di vita e di consumo.

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Clap clap musica

a cura di Elena Dante

A tutto music ai una grande voce? Bene! Sai recitare? Ottimo! Ami stare sulle punte come scatenarti nella breakdance? Fantastico! Ma fare tutto contemporaneamente? È la grande sfida del musical, che ha bisogno di artisti capaci di destreggiarsi nel canto come nella recitazione e nella danza. Ed è una delle differenze più visibili con l’opera lirica, che non chiede ai cantanti di saper ballare. Ma da dove parte questo spettacolo che appassiona sempre più anche noi italiani e ha tra i titoli indimenticabili West side story, Jesus Christ Superstar, Grease e Notre dame de Paris? Tutto inizia in Francia e nei paesi tedeschi a metà del 1800 con le operette; più “leggere” e brevi rispetto all’opera lirica, diventano un intrattenimento di successo, venendo anche tradotte in inglese per i paesi anglosassoni. Agli inizi del ‘900 il “teatro musicale” si è già differenziato da dall’operetta, adottando uno stile di canto n non classico, person naggi complessi e d dando più importanza alla recitazione e alla storia. Dal 1920 il cuore produttivo del genere passa

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Olivia Newton-John e John Travolta, protagonisti del film di Grease

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Il cast italiano de La Bella e la Bestia

dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, che stavano già rivoluzionando la musica con nuovi suoni e uno stile più diretto e immediato. L’evoluzione è continuata fino ai giorni nostri, con spettacoli che hanno anche rappresentato la musica e la società dell’epoca, da West side story, una sorta di Romeo e Giulietta migrante, a Hair, che portava in teatro il rock e la ribellione giovanile degli anni ’60. La musica si è venata di soul e pop, mentre le innovazioni tecnologiche hanno regalato scenografie sempre più spettacolari. In Italia i musical sono arrivati in teatro solo negli ultimi decenni, grazie al lavoro pionieristico di alcune compagnie che hanno tradotto e messo in scena i titoli più noti.


Il fantasma dell’opera, in scena a Broadway da 24 anni

cal! La storia del musical si è spesso incrociata con il cinema: innumerevoli show sono passati al grande schermo, raggiungendo la notorietà mondiale. Negli ultimi anni si è diffuso il fenomeno contrario: portare in scena i film musicali, spesso già ispirati agli spettacoli di Broadway. Così Il re leone, Mary Poppins, Hairspray e molti altri sono arrivati (tradotti nelle diverse lingue) nei teatri di tutto il mondo. La Bella e la bestia è stato il titolo scelto nel 2009 dal colosso dell’intrattenimento Stage Entertainment per lo sbarco in Italia del musical “Broadway style”, con spettacoli che vanno in scena tutti i giorni. Al Teatro nazionale di Milano e al Brancaccio di Roma si sono potuti ammirare anche Mamma mia! e Sister Act, mentre il musical ispirato al film Flashdance ha girato i teatri di tutta Italia. Se gli appassionati sono contenti per un’offerta così ampia, sembra arrivare anche da noi la ten-

Clandestini-acrobati per Notre dame de Paris

denza a rappresentare semplici adattamenti di cose già viste, che siano film, canzoni, fumetti o serie TV: il pubblico è rassicurato perché sa di spendere i propri soldi in qualcosa che gli piacerà, ma il musical rischia di perdere la propria indipendenza per diventare una pura “attrazione turistica” tutta effetti speciali e zero identità, come quei libri che raccontano pari pari storie già viste al cinema. Ma il linguaggio del teatro è speciale: tutto avviene “in diretta” davanti agli occhi degli spettatori e ogni serata, ogni produzione ha qualcosa di nuovo. È la magia dello spettacolo dal vivo; speriamo che il nuovo amore tra l’Italia e il mondo del musical porti presto anche da noi grandi successi nati sui palcoscenici di Broadway (New York) e del West End (Londra) come Les misérables, Il fantasma dell’opera e Wicked. E che sempre di più siano anche gli show made in Italy, con storie originali magari prese dalla nostra tradizione letteraria, come già fatto negli anni Sister Act, ora a Milano scorsi con I Proe a Roma da ottobre messi sposi e Pinocchio.

Sul web www.musical.i l.itt www.disneymusicals.com Mar 2012


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