Pm 2014 06anteprima

Page 1

CONTIENE I.P.

ANNO 88 - n° 1018 - € 3,00 Poste Italiane S.p.a. spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA

giu 2014 n.6

Inizia la partita!


...tanto per cominciare

Alè oò, a cura di p p. Elio Boscaini

D

al 12 giugno al 13 luglio saremo tutti con gli occhi rivolti al Brasile dove si gioca la Coppa del mondo di calcio, edizione n° 20. Con il paese organizzatore, ci saranno anche tutte le équipe campioni del mondo: Italia, naturalmente, ma anche Uruguay, Germania, Inghilterra, Argentina, Francia e Spagna. Praticare uno sport o un’attività fisica regolare che sia calcio, tennis, basket, tamburello, nuoto, rugby, cricket o altro (compresi i giochi in strada…) è essenziale per tutti, specie

per i più giovani come co o me e voi. v voi Perché lo sport permette uno sviluppo armonioso del corpo, con un impatto molto positivo sulla salute fisica e psicologica della persona. Perché lo sport ha i suoi valori: il gusto dello sforzo, il superamento di sé, il rispetto dell’altro, lo spirito di équipe e la disciplina di sé. Rispetto dell’altro significa: riconoscere il valore dell’avversario che non è mai un “nemico”; agire sempre con rispetto nei confronti dei compagni di squadra, gli allenatori, gli arbitri e le regole del gioco. Lo sport si propone anche come eccellente mezzo di so-

cializzazione che si traduce in: spirito di gruppo cioè collaborazione con i compagni e accettazione dei propri errori, in tutta lealtà. Lo sport, infine, è sorgente di entusiasmo: procura sentimenti, sensazioni, gioie e piena soddisfazione. Basta guardare un’équipe o un gruppo che vince una medaglia. Che spettacolo! Le amicizie che nascono e si legano sul terreno di gioco sono tra le più belle e solide. Nella speranza che in Brasile vinca il migliore, ti auguriamo un buon avvio di un piacevole periodo di vacanza. PM GIUGNO 2014

3


Speciale a cura di sara Milanese foto Matteo Merletto

C

BOLA da VEZ

A

he in portoghese brasiliano significa “qualcosa che sta per succedere”. 32 squadre, 8 gironi, 64 partite, 12 stadi mondiali: siete pronti? Sta per iniziare la Coppa del Mondo di calcio in Brasile. Il calcio d’inizio il 12 giugno a San Paolo; la finale si giocherà nel famoso stadio Maracanã, a Rio de Janeiro, il 13 luglio. Sono davvero pochi i bambini brasiliani che potranno tifare la seleção, la loro nazionale, dal vivo: l’ingresso allo stadio costa molto per loro, e per qualcuno raggiungere una delle città dove si gioca è un viaggio troppo lungo. Ma tutti sperano di poter festeggiare la vittoria del Brasile! Come i giovanissimi “supporter” brasiliani qui sotto.

Viaggio nel Brasile meno luccicante, tra sogni e ambizioni

PM GIUGNO 2014

17


Alaide, 9 anni, dal nordest

A

laide vive in una casa di legno e terra nella zona semi desertica del sertão, nel nordest del Brasile. Ci sono due stanze: l’ingresso e una piccola camera, dove lei dorme con le due sorelline e un fratello più grande. Il papà e il fratello maggiore dormono su amache appese alla porta d’entrata. Da quando la madre se n’è andata, Alaide è la donna di casa: cucina, pulisce, si occupa dei fratelli. Non ha molto tempo per giocare. Il suo più grande sogno, dice, «è avere una stanza da letto tutta per me». In casa c’è anche una vecchia televisione, che funziona male; è da lì che Alaide vedrà i mondiali di calcio che, ne è più che sicura, il Brasile vincerà.

18

PM GIUGNO 2014


Padre“leche

Chasqui

de soya”

a cura di Pablo Sartori

U

na casa su palafitte come me tutte le altre. Pavimento nto di legno, pareti di canna nna di bambù, tetto di zinco. Costo dell’affitto, 65 euro. Dentro tro casa esiste solo il minimo indid dispensabile: un letto, un tavolo, olo, poche sedie e un fornellino oa gas. In casa non abbiamo teleelevisione né frigo, né computer terr né telefono. Il bagno è un buco uco nel pavimento di assi, che “scacarica” direttamente nelle acque que scure dell’oceano Pacifico, dove ove granchi e molluschi fanno festa sta a con “ciò che scende dall’alto”. to”. Come i miei vicini, tutti i giorni rni vado in cerca di acqua e la cariarico assieme a loro, con il rischio hio di restarne senza come spesso sso accade. Gli unici mezzi di trarasporto di mia proprietà sono no i piedi e la bici. Non avendo l’auauto, mi permetto il “lusso” del bus per le lunghe distanze. Come missionario, la mia prima scelta è stata quella di tenentare di vivere come la gente, nte, specialmente come i più poveveri. Vivo del mio lavoro di proroduzione e vendita ambulante nte del latte di soia, e non delle elle offerte con i soldi delle mesesse. Ogni giorno dedico circa a4 PM GIUGN GIUGNO IU U N O 2014 201 014

31


Viaggio Attualità A Attu At tttu tual alit alit ità ità

in una terra divisa

A 50 anni dall’incontro a Gerusalemme tra papa Paolo VI e il patriarca greco ortodosso Atenagora a cura di p. Aurelio Boscaini

U

n viaggio “ecumenico” voluto da papa Francesco. Dal 24 al 26 maggio, la Terra santa ha visto il vescovo di Roma pellegrino nella terra di Gesù. E come tutti i cristiani del mondo, anche noi eravamo spiritualmente lag-

4

PM GIUGNO 2014

giù, al seguito del papa, quasi a sentire fisicamente la presenza viva del Maestro. È stato importante che papa Francesco visitasse le comunità cristiane di Terra santa così da attirare l’attenzione del mondo intero sulla situazione che vivono, chiuse come sono dietro il muro e i retico-

lati. Perché ormai sembra più facile, per tanti cristiani in territorio palestinese, recarsi negli Stati Uniti che a Gerusalemme! Sembrerebbe normale che musulmani e cristiani di Palestina potessero accedere senza problemi ai luoghi santi a Gerusalemme per pregare. Invece…


Una terra, tanti popoli I cristiani in Palestina sono 50mila, su una popolazione di 4milioni di abitanti. Con i musulmani condividono la stessa forte identità nazionale araba palestinese, la stessa lingua e cultura, una storia comune e la stessa appartenenza alla terra. Il viaggio del papa ha riportato l’attenzione del mondo intero sui due popoli, il palestinese e l’israeliano, che abitano quei territori, in parte contesi, soprattutto dopo l’occupazione israeliana nella striscia di Gaza e in Cisgiordania (1967), e che tanta fatica fanno a convivere. Dalla seconda intifada – la rivolta dei palestinesi contro l’occupazione israeliana scoppiata il 28 settembre 2000 e durata fino al 2005 – e la costruzione del muro, Israele ha complicato di molto l’entrata dei palestinesi nei territori occupati.

Tel Aviv, 14 maggio 1948. Sotto il ritratto di Theodor Herzl, David Ben-Gurion, il “primo” Primo Ministro dello Stato di Israele, legge la Dichiarazione di Indipendenza di fronte ai membri del Consiglio Nazionale Ebraico.

Naturalmente la Santa Sede, a diverse riprese, ha auspicato una soluzione giusta e durevole del conflitto che oppone israeliani e palestinesi. Soprattutto dopo il febbraio 2013 quando il Vaticano ha usato per la prima volta il termine Stato di Palestina, dopo il riconoscimento ufficiale della Palestina da parte dell’Onu. È un secolo ormai che il conflitto israelo-palestinese fa scorrere molto inchiostro, saliva e sangue.

Lo stato d’Israele esiste dal 14 maggio 1948. Cioè da quando, al termine di una guerra vittoriosa contro i palestinesi, Israele proclamò la propria indipendenza riconosciuta dall’Onu. La formazione di uno stato ebraico era l’obiettivo che si era posto il movimento sionista fondato da Theodor Herzl nel 1897. E che aveva visto ebrei di tutto il mondo, a partire dal XIX secolo, ritornare in Palestina per stabilirsi sulle terre che erano state dei loro antenati duemila anni prima.

TERRA SANTA: È la regione della Palestina, il territorio attualmente diviso tra lo Stato d’Israele e la Autorità Nazionale Palestinese. Per gli ebrei, è la terra promessa da Dio a Mosè. Per i cristiani, la terra in cui è nato, morto e risorto Gesù Cristo. Per i musulmani, il luogo che ha come capitale Gerusalemme, la terza città sacra dell’Islam, dopo La Mecca e Medina. CRISTIANI IN PALESTINA: Dei 50mila cristiani nei Territori Palestinesi, circa 38mila vivono in Cisgiordania, 10mila a Gerusalemme e 2mila nella striscia di Gaza. Prima del 1948 i cristiani costituivano più del 10% della popolazione; oggi rappresentano solo l’1,25% PM GIUGNO 2014

5


8

PM GIUGNO 2014


PM GIUGNO 2014

9


PM GIUGNO 2014

45


Scrivi ad A?alisa: annalisa_pm@yahoo.it

Il BookCrossing Goodreads

www.goodreads.com Shelfari

www.shelfari.com Libib

www.libib.com The Reading Room

www.thereadingroom.com

Il BookCrossing – da book, libro e crossing, attraversamento, passaggio – consiste nel lasciare, o in gergo “liberare”, un libro in un luogo fisico in attesa che venga “ritrovato” e letto da un qualcuno. Quella dell’abbandono di un testo scritto è una pratica molto remota, presente già nell’antica a Grecia, ma che è rinata ed è stata modernizzata con l’avvento del web. Dal 2001, anno in cui è stato messo online il

sito di BC, i BookCrossers (coloro che “liberano i libri”) sono cresciuti a livello esponenziale in tutto il mondo, liberando così, solo in Italia, circa tre milioni di libri! Che cosa occorre per diventare un “liberatore di libri”? È semplice: amore per la lettura e il desiderio di condividerlo con altri assidui lettori. In pratica invece, dopo essersi iscritti, bisogna dotare i il libro che si desidera abl bandonare di un codice identificativo in modo che chi lo leggerà potrà successivamente tracciarne il viaggio. Anche la città di Verona, durante la manifestazione “LibrarVerona”

www.librarverona.it è diventata protagonista di alcune giornate dedicate al bookcrossing e alla lettura in generale.

PM GIUGNO 2014

37


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.