Pm 2015 09 anteprima

Page 1

ANNO 89 - n° 1031 - € 3,00 Poste Italiane S.p.a. spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA

set 2015 n. 9


Kataboom

Contro le armi di distruzione di massa

Dove sta

IL BELLO? S

econdo Jennifer Mann, Vicepresidente e General Manager di CocaCola Free Style, il bello sta nel nuovo distributore automatico della multinazionale americana. La macchinetta infatti «oltre alla varietà di scelta, piace molto per l’esperienza interattiva, che coglie bene l’essenza di Coca-Cola: regalare momenti di felicità e freschezza coinvolgendo!». Detta in maniera più semplice, la star della Coca-Cola all’EXPO di Milano è un distributore touchscreen ultra innovativo che grazie alla tecnologia del microdosaggio ti offre la “possibilità di scegliere fra più di 100 prodotti gassati e non. Esempio: vuoi una Coca Light, zero caffeina, al gusto di vaniglia, al retrogusto di lampone e un pizzico di papaya? Bene, metti i soldini, “tocchi” i gusti e i marchi personalizzati e il distributore miscela l’acqua con il contenuto delle cartucce – tipo stampanti – delle dosi scelte. Il bello sta nel fatto che Coca-Cola Freestyle fa tutto lei, evitando al consumatore la “fatica della preparazione”

della bibita. Io invece la penso in maniera molto diversa. Per me il bello sta proprio nel prepararmi la bibita scegliendo da me gli ingredienti che preferisco. Vuoi mettere il piacere di una spremuta di arancia naturale, con aggiunta di acqua fresca e se voglio anche

limone o pompelmo? E un frullato di banana con fragole fresche, con a fianco una pallina di gelato alla vaniglia fatto in casa da mamma o nonna, non è forse un’esperienza “interattiva” di grande felicità e condivisione, che coinvolge persone e amicizia, alle prese con alimenti naturali, freschi e genuini? PM SETTEMBRE 2015

1


...tanto per cominciare

Fate ponti, per favore! <<V

oi fate ponti, per favore! E col dialogo, fate ponti». Così papa Francesco, il 13 giugno 2015, esortava con il cuore in mano i 90mila scout radunati in piazza san Pietro per incontrarlo e ascoltarlo. Sono parole che provocano, fanno pensare ma anche irritare e infastidire coloro che sono più propensi a demolire che a costruire. Tipo quelli che

amano le “ruspe” e le indicano come rimedio contro i disturbatori della quiete pubblica italiana. Cominciando dai più “pericolosi”, si invoca l’azione delle ruspe nello spazzare via rom, sinti, clandestini, immigrati, profughi, barboni, tutti i “diversi” e gli avversari politici che non la pensano come te. Le ruspe che radono al suolo cose, persone e idee rappresentano la forza bruta di chi

non ragiona e non si pone mai domande “importanti”, perché rimasto imprigionato nel carcere della superficialità e dei pregiudizi. I ponti, invece, si costruiscono con grande fatica e con il lavoro di anni. Sono opere collettive, programmate e studiate nei minimi particolari, dove ognuno mette il massimo impegno nel portare a termine il compito che gli è stato affidato. Molto dipenderà dal cemento armato del dialogo e del confronto sincero e solidale adoperato nel coprire le distanze che separano le sponde della vita dei popoli e delle persone. PM SETTEMBRE 2015

3


4

PM SETTEMBRE 2015

TESTI E DISEGNI M. FRANCESCATO


PM SETTEMBRE 2015

5


Attualità a cura di p. Elio Boscaini

“M

en build too many walls and not enough bridges”, diceva Isaac Newton, che in italiano si traduce: “gli uomini costruiscono troppi muri e mai abbastanza ponti”. I muri del nostro secolo illustrano bene questo pensiero del grande scienziato perché sono destinati a fare barriera anti-immigrati e a scongiurare la paura dell’altro. Conosciamo i muri tra gli Stati Uniti e il Messico, quelli di Ceuta e Melilla, le due enclave spagnole in territorio marocchino, quello di 7 metri che separa Israele dalla Palestina… I muri si elevano come altrettante barriere di incomprensione e isolamento tra due popoli. Conosciamo meno il muro tra l’India e il Bangladesh, muro iniziato nel 1993 e che oggi si snoda su 3200 km lungo la frontiera. Il muro più lungo del mondo separa una potenza emergente come l’India con più di un miliardo di abitanti e in forte crescita economica, da un paese la cui estrema povertà va a braccetto con devastanti catastrofi naturali (inondazioni…) e azioni di terrorismo. L’India giustifica il muro con la lotta contro le infiltrazioni terroristiche, l’immigrazione clandestina e il contrabbando. I bengalesi continuano comunque a provare a scavalcare il ponte, spinti dalla loro estrema povertà.

MURI o PONTI? Un mondo sempre più egoista e chiuso alla solidarietà, che tende a separare i popoli e le nazioni

Un cartello che parla da sé, nel sud degli Stati Uniti, al confine con il Messico

CEUTA E MELILLA: Le città di Ceuta e Melilla sono enclave spagnole situate nella costa settentrionale del Marocco. Contano rispettivamente 74mila e 68mila abitanti e appartengono alla Spagna fin dal XV secolo

PM SETTEMBRE 2015

17


ALESSANDRA TARANTINO

Domenica 19 aprile. è Strage nel canale di sicilia. a 90 KM dalle coste Libiche Un vecchio peschereccio con 900 migranti a bordo si rovescia. In questo viaggio della disperazione si salvano solo 28 persone. Un'ecatombe senza precedenti di fronte a un'Europa chiusa e impreparata

18

PM SETTEMBRE 2015


Wow! a cura di Mariella Galli e Teresa Zenere della comunità delle

MISSIONARIE SECOLARI COMBONIANE

Sognare andare incontrare

Una settimana “diversa” al campo missionario adolescenti 36

PM SETTEMBRE 2015

<<È

stata una settimana meravigliosa per la gente conosciuta e per le esperienze vissute…». «I sogni di persone diverse, raccontati nelle testimonianze, hanno arricchito il nostro sognare. Ho scoperto che è bello coltivare grandi sogni e credere che si possano realizzare…». «Abbiamo incontrato la missione, attraverso il racconto dei missionari: Claudia e Marco, una coppia di laici di Lucca, le missionarie secolari che ci


MISSIONARIE SECOLARI COMBONIANE

hanno ospitato e padre Davide. La loro esperienza missionaria è la realizzazione della “comunità in uscita” che papa Francesco chiede a tutti di vivere». «È stato fantastico vivere la caccia al tesoro per la città di Lucca; non immaginavo che fosse così bella! Abbiamo trovato persino la casa di Puccini, l’Accademia della musica dove lui ha studiato, una infinità di chiese e di piazze…». Ecco alcune risonanze dei ragazzi e ragazze che hanno partecipato al campo missio-

nario per adolescenti dai 14 ai 17 anni, realizzato a Carraia (Lucca) dal 6 al 12 luglio nella casa delle missionarie secolari comboniane. Il filo conduttore della settimana sono state le emozioni che modulano il ritmo del nostro cuore: meraviglia, gioia, paura, rabbia, gratitudine… A partire da queste emozioni, espresse anche da canzoni, video, famose opere d’arte, ci siamo guardati “dentro” per conoscerci meglio, per scoprire ciò che abbiamo nel cuore

e comprenderne di più l’importanza. Abbiamo capito che non dobbiamo avere paura delle nostre emozioni, perché anche attraverso di esse la vita e Dio stesso ci parlano.

Un campo mondiale Tra di noi c’erano ragazzi di origine nigeriana, indiana, cubana, colombiana, marocchina, etiopica: la loro sola PM SETTEMBRE 2015

37


Siria:

Palmira e la falconeria

2

a cura di Marco Braggion

C

ominciamo il nostro v i a g g i o d a l l a Sir ia . Tutti i giorni i telegiornali parlano di questo Paese a causa della guerra civile e per i gesti orribili commessi dall’Isis o IS (Stato Islamico) che semina morte e distruzione ovunque. Come sapete, i


terroristi dell’Isis hanno anche la brutta abitudine di distruggere monumenti e oggetti di valore storico e archeologico importantissimi per tutti noi. Recentemente le rovine della città antica di Palmira hanno rischiato di saltare in aria per mano di questi pazzi dell’Isis. Fortunatamente però l’esercito siriano è riuscito a respingerli. Come i telegiornali, anche noi parliamo della Siria ma questa volta, non per le cose tristi ma per quelle belle. Iniziamo il nostro percorso, quindi, da un luogo che è giusto ricordare per primo perché ha materialmente rischiato di scomparire dalla faccia della terra.

Curiosità

P

Palmira

almira è una piccola città di circa 45000 abitanti e contiene i resti monumentali di una grande città che è stata uno dei più importanti centri culturali del mondo antico. È vicino al famoso fiume Eufrate. Nel sito archeologico troviamo diverse costruzioni importanti tra cui il tempio del dio Baal che risale all’epoca di Gesù, il teatro, le terme di Diocleziano del II secolo d.C. e poi tantissimi resti di tombe di oltre 2000 anni fa.

SITO UNESCO 1980

In aramaico la città si chiamava Tadmor che significa “palma”, da qui la traduzione in lingua greca e poi latina in Palmira. La Bibbia, nel libro delle “Cronache”, parla di Palmira e la descrive come una città fortificata dal re Salomone.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.