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Feb 2016 n. 2

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Speciale

Una famiglia per Monica Famiglia affidataria, una famiglia “con la porta aperta” 14

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a cura di Sara Milanese

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iao! Mi chiamo Matteo, ho 13 anni, frequento la terza media. Faccio atletica e sono il più grande di 5 fratelli: Paolo che ha 11 anni, Cecilia che ne ha 8, Monica ne ha 4 e Francesco che ha meno di un anno. Con i nostri genitori Gigi e Roberta siamo in 7: davvero una bella tribù! La mattina, quando tutti si devono preparare, c’è un sacco di confusione! Per essere meglio organizzati, la sera prima ci prepariamo sempre le cartelle e i vestiti per il giorno dopo.


Per aiutare in casa abbiamo anche i turni, segnati sul calendario, per esempio per apparecchiare e sparecchiare la tavola. Adesso che c’è anche Francesco, i nostri genitori hanno ancora più bisogno di aiuto! Essere il maggiore è bello, ma a volte è una bella responsabilità, perché i tuoi genitori contano su di te, e spesso interrompono il tuo tempo libero chiedendoti di dare una mano in casa: “Matteo, c’è il letto da fare! Matteo, c’è da buttare via l’umido! Matteo, devi asciugare i capelli a Cecilia!”. Però ci sono anche dei vantagg i : p e r e s e m p i o, h o u n a camera tutta per me, mentre Paolo, Cecilia e Monica sono in camera insieme. Un altro vantaggio è che posso avere scarpe nuove: il mio papà me le compra perché sa che poi le useranno anche i miei fratelli. Quasi sempre infatti ci passiamo i vestiti tra famiglie di amici: a noi arrivano quelli smessi da loro, e la mia mamma ricambia con scatoloni di nostri vestiti che non ci vanno più bene. Ad ogni cambio stagione la nostra casa si trasforma in un magazzino: ci sono sacchi e scatoloni dappertutto! In famiglia siamo tanti, e questo è un modo per risparmiare un po’, anche perché la mia mamma, che è architetto, per seguire bene tutti noi ha smesso di lavorare. Viviamo solo con lo stipendio di papà, ma non ci manca niente. Tutti noi, ad esempio, facciamo un sacco di attività: nuoto e tanti altri sport, ma anche formiamo parte degli scout, facciamo teatro, ecc. Per fortuna abbiamo tanti amici sempre pronti a darci una mano, che ci accom-

pagnano o che stanno con noi. La mia mamma dice che siamo una famiglia fortunata, e che questa fortuna non potevamo tenerla solo per noi, era giusto condividerla con qualcuno meno fortunato. I nostri genitori dicono che hanno sempre sognato di avere una famiglia “con la porta aperta”. Per questo abbiamo aperto la nostra casa a Monica, che è la nostra sorellina “speciale”. Ma questo ve lo faccio raccontare da mio fratello Paolo...

...una di noi Ciao, io sono Paolo, ho 11 anni e frequento la prima media. La mia materia preferita è geografia, e adoro giocare a pallavolo. Sono il pizzaiolo di famiglia:

visto che siamo in tanti, invece di andare in pizzeria, facciamo la pizza in casa, e io sono ormai l’addetto all’impasto! La mia mamma dice che, per lei, noi figli siamo tutti uguali, anche se in quattro siamo usciti dalla sua pancia, mentre Monica è la nostra sorellina in affido. Monica infatti è nata da un’altra mamma, in un’altra casa, in un altro paese, ma in questo momento la sua famiglia di origine ha un po’ di problemi e non riesce ad occuparsi di lei. È arrivata a casa nostra quando aveva 14 mesi, e ormai è con noi da tre anni. Mi ricordo quando è arrivata a casa nostra: ci siamo messi in cerchio in sala, e lei è andata subito a sedersi in braccio alla mamma. Mia sorella Cecilia ci è rimasta un po’ male all’ini-

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E tu, lo sai... a cura di Antonio Ferrara

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una bella domanda. Con tutto quello che di bello c’è da fare su questa terra, quelli si fanno saltare in aria. Cose da pazzi! Forse sono disperati, non vedono una strada, forse nessuno gliela mostra. Forse sono in un vicolo cieco. Qualcuno dice loro che Dio odia, che vuole che uno uccida e poi si ammazzi pure lui. Dio? Ma che fastidio possono dare, a Dio, ragazzi che vanno al bar, ascoltano la musica, studiano, chiacchierano, si innamorano, si fidanzano, vivono e sono contenti di vivere? Dio non può rimanerci male, a vedere queste cose. Dio sicuramente vuole bene alla vita. E allora?

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…perché i terroristi si fanno saltare in aria?


Allora forse i terroristi vogliono spaventare, fare terrore, lo dice la parola, far passare a tutti la voglia di uscire, di vedere gli amici, di guardarsi negli occhi, stringersi la mano e chiacchierare. Vogliono che tutti abbiano paura. Forse perché hanno paura anche loro. Forse hanno paura di vivere. Mica facile, vivere, quando le cose vanno male. Magari sei povero, vivi in periferia di Parigi e ogni tanto vai in centro e vedi negozi dalle luci scintillanti, ristoranti, macchine costose e tu non hai neppure il motorino. Magari a scuola ti bocciano due o tre volte e fai fatica pure a farti degli amici. E ragazze niente, manco a dirlo.

E anche di lavoro non se ne parla. Te ne stai tutte le sere solo davanti al bar a fumare. E poi una sera davanti al bar arriva uno e ti dice che a tutta quella gente piena di soldi gliela puoi far pagare, se ne hai voglia, e che lui può darti una mano. Ti può dare soldi, ti può dare un passaporto per andare in Medioriente a fare la bella vita con tutte le ragazze che vuoi. E tira fuori dalla tasca un bel po’ di euro.

E tu accetti, prendi i soldi, il passaporto e il biglietto per il volo e te ne vai. E lì davvero trovi le ragazze e trovi chi ti addestra a fargliela pagare, a quegli infedeli senza Dio! E quando torni sei allenato, sei forte, e se il coraggio non viene c’è sempre la siringa pronta per farselo venire. Perché mica è facile farsi saltare in aria a vent’anni. Ci vuole un sacco di coraggio. O forse una gran paura di vivere.

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Speciale

a s o c e h c i d Ma

Le nostre cer tezze possono dive ntare un mur o, un carcere c he lo Spirito San imprigiona to. papa Frances co

te n e g a r nost a ere l ss e e r a e d r bb Gua dovre e m o c non per m’è e vedere o ma per c cessario. o ancesc e papa Fr n è cosa a cura di Marco Braggion e Pablo Sartori

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n seguito alla pubblicazione sul numero di gennaio 2016 del PM, dell’articolo intitolato “Gender, il fantasma che fa paura”, abbiamo r icevuto alcune osservazioni mosse da genitori, che ci accusano di “scrivere con tendenziosità e disonestà intellettuale”. Non è nostra intenzione rinfocolare polemiche che non portano da nessuna parte, attraverso risposte e citazioni che rischiano di

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alimentare discussioni interminabili e inconcludenti. Tuttavia, vogliamo ribadire le nostre convinzioni, così come abbiamo già fatto nell’articolo “incriminato” a cui facciamo riferimento. Per questo a chi ci chiede “perché avete pubblicato un articolo del genere”, rispondiamo che: - il tema della sessualità è un tema delicato che le famiglie faticano ad affrontare, soprattutto in ciò che riguarda le minacce che vengono dal web, quali la pornografia e l’adescamento dei pedofili.

Da anni il PM è in prima fila nel ribadire che “informazione e conoscenza, amore e rispetto” sono valori da affermare e mettere in pratica contro falsità e discriminazione; - in qualità di genitori, educatori e formatori, anche noi del PM siamo chiamati ad “aiutare i bambini a superare gli stereotipi di genere che in questo momento affliggono in modo significativo entrambi i sessi” (Alberto Pellai, sociologo, psicoterapeuta, collaboratore del settimanale cattolico Famiglia Cristiana);


? a r u a p o abbiam Il maestro de ve essere per quanto p uò, profeta, scrutare i “s egni dei tempi” , indovinare ne gli occhi dei r agazzi le cose belle che essi vedr anno chiare doman i e che noi ved iamo solo in confu s o . don Lorenzo Milani

- sensibili ai temi educativi, per noi l’educazione all’affettività, alla sessualità e al rispetto del “diverso” sono importantissimi. Costatiamo con preoccupazione che sul tema dell’educazione all’affettività è in corso una sorta di caccia alle streghe da parte di famiglie e genitori “impauriti”. I promotori di questa battaglia, nei loro incontri fanno intendere che dietro alle parole “lotta al bullismo”, “discriminazioni di genere”, “educazione alla sessualità” si annidino chissà quali minacce all’integrità familiare. Le

famiglie, ovviamente spaventate, senza nemmeno informarsi dei programmi educativi delle scuole, alzano muri e barricate contro insegnanti, presidi e formatori; - vogliamo offrire ai bambini e bambine la nostra disponibilità a dialogare su questi temi importanti per la loro crescita. Attraverso progetti di educazione affettiva e sessuale, nell’azione combinata di famiglia e scuola, sarà possibile confrontarsi e “condividere visioni, valori e informazioni” (Alberto Pellai), per sconfigge-

re le paure del vivere con – lo ripetiamo – l’arma migliore che abbiamo a nostra disposizione: la conoscenza! - facciamo nostre e condividiamo le preoccupazioni di papa Francesco e della Chiesa italiana circa la “cosiddetta teoria gender” e la “colonizzazione ideologica”. Queste tematiche, tuttavia, non erano l’argomento trattato dal PM nell’articolo in questione, che solo sottolineava il diritto dei nostri bambini e ragazzi di sapere e essere educati al rispetto. PM FEBBRAIO 2016

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brutto

Attualità Mondiario

Tira un

A M I L C

Dialogo non impossibile tra un bambino e la Terra...

- Mamma, come stai? -N on mi sento affatto bene. Penso di avere un bel febbrone! -D immi, mamma, posso fare qualcosa per te? -O h sì, PUOI FARE MOLTO ! Per esempio, potresti…

a cura di Antonio Romero

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l giorno d’oggi l’umanità osserva con crescente preoccupazione l’aggravarsi delle condizioni di salute del nostro pianeta. «La Terra si sta riscaldando troppo – dichiarano esperti e scienziati – a causa dei nostri comportamenti negativi nei suoi confronti». Gran parte della responsabilità dei cambiamenti climatici che colpiscono il pianeta ricade sull’immissione dei gas serra nell’atmosfera, come conseguenza dell’intervento diretto dell’uomo e dei suoi modi di vivere, produrre e consumare.

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L’effetto serra è il processo per il quale la Terra trattiene nella sua atmosfera parte del calore proveniente dal sole. È un fenomeno quindi positivo poiché la presenza di gas cosiddetti serra evita gravi escursioni termiche e permette alla Terra di mantenere delle temperature ideali allo sviluppo della vita. Il forte inquinamento e l’industrializzazione hanno dato vita a gas serra in eccesso creando seri problemi quali ad esempio il surriscaldamento terrestre (global warming).


Prenditi cura Proprio per “dare una mano” alla Madre Terra in questi momenti di difficoltà che sta vivendo, abbiamo pensato di dedicare il Mondiario PM 2016-2017 al tema della cura della salute del pianeta. Sarà, come sempre, un cammino fatto assieme a tante persone che nel corso del prossimo anno scolastico ti aiuteranno a capire quanto sia importante

il tuo impegno di “custodire la Terra”, quella che i popoli delle Ande del Sudamerica chiamano ancora oggi con il nome di Pachamama, Madre Terra. Ci accompagnerà in questa “impresa” un grande “esperto in umanità” qual è papa Francesco: la sua lettera enciclica “Laudato si’” sulla cura della Casa Comune, ci indicherà la strada che porta alla meta di una conversione ecologica globale alla quale siamo tutti chiamati.

Il Mondiario Pachamama ti propone un percorso di approfondimento e informazione sul tema del rispetto dell’ambiente e del diritto dei popoli a godere delle risorse della Terra secondo giustizia e solidarietà. Come e meglio degli altri anni, avrai a disposizione 288 pagine colorate contenenti 9 schede tematiche (una per mese), notizie, infografiche, foto, giochi, barzellette, concorso a premi e un concreto progetto di solidarietà da sostenere.

Prenotalo subito! PM FEBBRAIO 2016

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