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ANNO 92 - N. 1063 - € 3,00 POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE DECRETO LEGGE 353/2003, (CONVERTITO IN LEGGE IL 27/02/2004 N. 46) ARTICOLO 1, COMMA 1, DCB VERONA

numero 7/8 luglio/agosto 2018

Alice nel computer delle meraviglie

CON LO SGUARDO DI

Mandela

Ma che estate al museo!


IL POLLO ARROSTO CHE STAI MANGIANDO MI FA PENSARE A UNA LEGGENDA LEGATA AL CAMMINO DI SANTIAGO

TANTI ANNI FA UN GIOVANE CHE ERA IN PELLEGRINAGGIO CON I GENITORI, VENNE ACCUSATO DI FURTO INGIUSTAMENTE E IMPICCATO

TE LA RACCONTO!

SAN GIACOMO PERÒ, MOSSO A PIETÀ PER QUELL’INGIUSIZIA, LO MANTENNE IN VITA. LA MADRE DEL GIOVANE, VEDENDO CHE IL FIGLIO ERA ANCORA VIVO, CORSE DAL GIUDICE CHIEDENDO CHE IL CORPO VENISSE LIBERATO DAL PATIBOLO

348IL GIUDICE, 56478952 PENSANDO CHE LA

DONNA FOSSE PAZZA, DISSE: “È PIÙ FACILE CHE TORNINO IN VITA I POLLI ARROSTITI CHE STO MANGIANDO PIUTTOSTO CHE TUO FIGLIO. SAN GIACOMO ALLORA RESUSCITÒ GLI ANIMALI DAL PIATTO E IL GIUDICE SI CONVINSE

NON TI SEMBRA UNA STORIA INCREDIBILE?

SARÀ ANCHE INCREDIBILE MA INTANTO MI HA FATTO PASSARE L’APPETITO!


scritto da padre ELIO BOSCAINI

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rima di partire per le vacanze, il 5 giugno hai certamente celebrato anche tu la Giornata mondiale dell’ambiente. Che quest’anno aveva come slogan Beat plastic pollution (#BeatPlasticPollution). Paese protagonista della giornata è stato l’India, dove ogni anno si producono ben 5,6 milioni di tonnellate di plastica. Il motto rimane: “se non puoi riusarla, rifiutala”. Il programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) ci ricorda che “ogni anno vengono riversati negli Oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici” che mettono il mare “a dura prova”. E se è vero che “ogni minuto nel mondo vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte di queste viene riciclata”, l’emergenza riguarda anche il nostro mare, il Mediterraneo. E la nostra Italia con i suoi 7.500 km di coste. Un’indagine di Legambiente con Goletta Verde ha evidenziato che “il 96% dei rifiuti galleg-

parola di direttore gianti nei nostri mari è plastica, con una densità pari a 58 rifiuti per ogni chilometro quadrato di mare con punte di 62 nel mar Tirreno”. Allora, oltreché le cicche (vedi pagg. 28-29), quando sei in spiaggia prova a ripulirla da bottigliette, vaschette per alimenti, barattoli di yogurt, piatti, posate, bicchieri… oggetti che usiamo ogni giorno, ma che sono senza possibilità di riciclo. Dimostri così di voler bene a questa nostra madre Terra, prendendotene cura. E poi, puoi sempre scendere in campo con papà e mamma unendoti alle iniziative di Legambiente che intende tutelare l’ambiente dalle Dolomiti alle Tremiti, dal Cilento all’Asinara all’isola dei Conigli di Lampedusa. Buone vacanze ecologiche!

a c i t s la pla LUGLIO - AGOSTO 2018

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scritto, disegnato e colorato da GUGLIELMO SIGNORA


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ALFABETO

TO ROVESCIA

di don Marco

Campedelli

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e qualcuno sente parlare di poesia forse gli prende uno sbadiglio. Oppure pensa a parole che qualcuno ci chiede di imparare a memoria. Io vorrei parlarti di poesia. In un altro modo. Dirti che poesia è una cosa anche per te. E scoprirla è una fortuna. Poesia deriva da un verbo greco che significa fare. Fare come si fa il pane. E infatti fare il pane è anche fare poesia. Perché la poesia come il pane nutre. Dà gusto. Riempie il buco che abbiamo dentro. Poesia è dentro le cose. Quando si nominano, si chiamano fino a tirarle fuori. Poesia è l’albero che distende i rami al risveglio, la sorgente che canta. Poesia è la stella che risplende. Ma anche la porta sulla quale sono nati i gelsomini. Poesia è un bambino che gioca sulla spiaggia, due ragazzi che si baciano, un vecchio che cerca con le mani di toccare la luna. Poesia è sulla pietra che sta in silenzio. La finestra accesa in mezzo alla nebbia. Poesia è guardare una cosa e liberarla. Farla cantare. Canta la luna, la stella, la sorgente. Canta il pane, il gioco della pioggia, l’albero che ti fa da altalena, cantano i colori. Una rosa dentro una poesia viaggia, si sposta, attraversa il mare. Arriva sul davanzale della casa in cima alla collina. La poesia è una strada che apre mille cuori e sfonda mille muri. Non è solo chi scrive ma chi vive. Chi vive e vede quello che è nascosto dietro le cose.

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P

e m o c

po

Nella poesia ci sono i quattro elementi della terra: Acqua, Aria, Terra, Fuoco. Ci sono poesie d’aria, leggere come piume o petali di fiori. Poesie che mettono in volo i pensieri. Poesie che respirano. Quelle d’acqua sono poesie che scorrono, lavano, ti immergono nella bellezza. Poesie di terra. Che cantano il vulcano, il chicco di grano, il muro abbattuto che divideva in due la città. Poesia è la pupilla dell’occhio, il mignolo della tua mano, il piede che preme la terra. La poesia è di fuoco. Poesie d’amore. Quelle che fanno nascere ciò che era perduto. Che mettono in piedi la foresta uccisa dal gigante di plastica. Canta l’aria, l’acqua. Canta il fuoco. Canta la terra.


a i s oe Penso ai poeti. Che sono stati bambini. Ragazze e ragazzi come voi. Uno si chiamava Ermanno (Olmi) e cantava la terra. Conosceva il canto degli uccelli. Le montagne dietro le quali il sole, a sera, va a dormire. Conosceva il pianto dei soldati nelle trincee di fango, nel tempo della guerra. Conosceva la terra e la cantava. Era la sua poesia. Una si chiamava Alda (Merini) e aveva parole di fuoco. Distese come un’alba, parole come vulcani accesi. Parole liberate dalla camicia di forza. Parole impazzite d’amore. Conosco un bambino che ama il mare. Che canta l’acqua come la sua più bella canzone. Qualunque cosa farà, sarà un poeta. Perché il mare gli è nato dentro. E lui è la barca, la vela gonfia dal vento.

Una ragazza timida ama le parole fatte d’aria. E con le parole vola oltre le sue paure. Perché quando gli batte forte il cuore, la poesia respira in lei. Lei è la sua poesia. E voi? Anche voi siete poeti e poetesse di aria. Di acqua. Di terra. Di fuoco. Cantate le cose. Liberatele dalla paura. Fatele volare in alto. Guardate le navi che arrivano dal mare. I volti delle donne, dei bambini. Tenete tra le mani la poesia come si tiene una lucciola nell’ombra del bosco. Guardate le vostre mani di terra. E imparate a fare e rifare il mondo. Dopo che il mercante l’ha devastato, servono le vostre mani per farlo rinascere di nuovo. E voi potete farlo. Perché voi siete poetesse e poeti... LUGLIO - AGOSTO 2018

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amici

per la pelle

scritto e illustrato da CREAZIONI DI GARAGE

o p Tem anza c a v di

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inalmente è tempo di vacanze anche per i nostri Amici per la Pelle. Le scuole sono finite e, dopo tanto impegno nello studio, si meritano un’estate piena di avventure e divertimenti. Anche voi, vero? Avrete sicuramente davanti alcuni mesi con la testa fuori dai libri e le ciabatte ai piedi, in segno di libertà! È stato un anno intenso, fatto non solo di impegni scolastici ma anche di novità e scoperte. La scuola infatti non è solo un luogo dove si va per imparare, studiare o magari annoiarsi... Può essere un punto di incontro per conoscere nuovi amici e ampliare i propri orizzonti culturali, interessi, sperimentare le proprie capacità e scoprire i propri talenti. I nostri Amici per la Pelle si sono incontrati in classe e si sono trovati subito bene insieme, in sintonia. Nonostante le differenze culturali hanno imparato a conoscersi e a rispettarsi. In questo gruppetto si riuniscono in armonia le principali culture mondiali: quella europea con Alice, l’africana con Samba,

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la cinese con Liang, l’indiana con Akhila e quella araba con Jasmine, arricchendosi a vicenda e creando così un nuovo mondo… senza frontiere, colorato e divertente. Se riescono ad andare d’amore e d’accordo questi cinque, apparentemente così diversi tra loro, non potrebbero andare d’accordo anche le principali nazioni del mondo intero? In quest’anno i nostri Amici per la Pelle sono stati protagonisti di avventure e difficoltà. Hanno rivisitato i tradizionali abiti delle loro culture in chiave moderna grazie all’abilità di Akhila, appassionata di moda e arte. Sempre lei ha coinvolto tutti in un corso di teatro dove si sono impegnati a rivivere le tradizioni africane grazie alle misteriose maschere che Samba ha raccolto negli anni nei suoi viaggi in Africa. Samba è anche entrato ufficialmente nella squadra di calcio del suo quartiere, superando le difficoltà e le paure iniziali, acquisendo così un’autostima, un senso di sicurezza interiore che lo ha difeso dall’attacco di un bulletto che lo aveva preso di mira, diventandone poi,


sorprendentemente, un suo caro amico. Ora tocca ad Alice, la nostra ragazza manager, sempre piena di energia ed entusiasmo, molto brava nell’organizzare eventi, a preparare un viaggio “sorpresa” per i suoi amici. In questa puntata sarà lei a progettare

una divertente vacanza, alla scoperta dei paesi d’origine delle famiglie degli Amici per la Pelle. Quali fantastiche avventure attendono i nostri amici? Che sentimenti susciteranno le terre d’origine? Scopriamolo nella puntata estiva!

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Museo no africa scritto dallo STAFF DEL MUSEO

Ma state e e chal museo!!! scritto dallo STAFF DEL MUSEO

L’

estate è un periodo in cui si celebrano all’aperto tante feste: sagre nei paesi e nei quartieri delle città; spettacoli musicali e di danza nelle piazze o nei parchi. È bello partecipare con la famiglia a queste serate, perché ci aiuta a capire quanto importante è fare comunità per divertirsi e crescere in armonia con chi ci sta attorno. Anche noi del Museo africano, assieme ad altre realtà dei Missionari comboniani, da undici anni, nel mese di luglio, proponiamo un weekend di festa nel nostro

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bellissimo parco qui a Verona. La festa si chiama Ma che estate e rappresenta un’occasione per conoscere da vicino alcune culture africane attraverso serate di cinema, musica e spettacoli in compagnia delle comunità di origine africana che vivono e lavorano a Verona. Il momento più sentito e partecipato è quello della domenica: il parco si trasforma in un piccolo angolo d’Africa. Le diverse comunità e associazioni africane partecipano alla festa portando cibi e bevande della loro tradizione, musica e colori di quel ricco continente. Si tengono laboratori didattici, è possibile visitare il Museo, cenare scegliendo uno di questi piatti caratteristici delle diverse nazioni, ascoltare e ballare musica dai ritmi africani, assistere a spettacoli come sfilate di moda o danze tradizionali…


Senait è un’amica originaria dell’Eritrea, ed è una delle cuoche più apprezzate di Ma che estate. Le abbiamo chiesto cosa le piace di più di questa festa. La sua risposta: «Partecipare per me è un’occasione anche per conoscere cibi da altri Paesi africani, e posso scambiare ricette con donne di altre origini. Mi piace far conoscere l’Eritrea attraverso i piatti che cucino: con gli odori e i sapori cerco di trasmettere tutta la bellezza del mio paese d’origine». “Mamma” Amina, originaria del Senegal, invece, ricorda sempre un po’ diver-

tita che «dopo aver assaggiato i cibi che propongo al mio banchetto, molti italiani mi dicono che cucino un po’ troppo piccante. Rispondo loro che per queste occasioni preparo cibi sempre molto meno piccanti di quelli che sono abituata a preparare e mangiare in famiglia. Immaginate allora come possono essere le ricette originali!». Venite a fare festa con noi. Ma che estate sarà il 20, 21 luglio e la festa finale domenica 22! Arrivederci tutte e tutti a settembre. E buona estate vissuta… facendo comunità! LUGLIO - AGOSTO 2018

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