Primo piano
Il verde c’è (ma non si vede)
giù con le prime piogge e lasciano sporgere dei chiodi, non proprio il massimo per chi vuole assicurare a sé e ai propri figli qualche ora di spensieratezza. I due bagni pubblici (uno a valle e uno a monte), sono inutilizzabili, e all’esterno delle toilette rimangono i residui di sporcizia della prostituzione notturna, praticata in modo indisturbato negli spazi verdi. Le fontanelle vengono usate come lavatoio, situazione simile a quella del parco di via Pietro l’Aretino, dominato da la mediana, la più frequentata. I giova- un grande cubo giallo. Lì dove c’era una ni punkabbestia accompagnano i loro casa colonica, ora c’è una bocciofila, immancabili cani di grandi dimensioni, ma l’estate barbecue e bivacchi dominae poco più su raggiungiamo il campo no. Qui il campo da basket è un antico da basket, unico spazio per i più picco- ricordo, i canestri non ci sono più e le li. Sono le 16 e 30, e i tante buche sul terreno genitori non perdono evidenziano la realtà: d’occhio i bambini. Nelnon è un parco per i più le immediate vicinanpiccoli. ze ci sono la scuola Dopo il semaforo di elementare Lombardo via dei Filosofi, il parco Radice e l’Istituto Piedi via Silvio Pellico ci ralli di piazzale Anna appare enorme, perfino Frank, ma le presenze curato, ma disabitato. scarseggiano. Gli stuVerrà la notte e con lei denti, preferiscono orai suoi visitatori notturni, mai altri passatempi. viandanti che ne fanno Michele Mancini, pacasa. Rifiuti sotto uno scivolo dre di tre figlie, risiede Gli abitanti del quardel parco Sant’Anna nella zona e dice che tiere non ci stanno e quando può preferisce la più lontana propongono una nuova figura, quella del area di Pian di Massiano, perché dopo le guardia parchi, che sia in grado di tutela18 il vallone Sant’Anna diventa off-limits. re quegli spazi pubblici di verde sempre Denuncia una scarsa manutenzione, a più privati alla popolazione. partire dalle staccionate che vengono Ruben Kahlun
Il degrado a volte sa essere invisibile È il caso della zona Pallotta, un polmone verde a pochi passi dal centro storico di Perugia
P
archi, giardini e aree naturali si confondono per diversi ettari, ma lasciano negli occhi e nell’animo dell’osservatore un suono sordo, quello del silenzio. Si parte dal parco vallone Sant’Anna, l’area verde più estesa, oltre tre ettari di terra, dove appena arrivati scorgiamo i veri padroni della zona – gli spacciatori – dediti al loro lavoro quotidiano. La nostra presenza li insospettisce e accortisi dei nostri taccuini decidono che forse è meglio nascondere il loro effimero tesoro sotto ai cespugli. Il parco è un vero covo di pusher che conoscono ogni palmo di questa oasi verde. Insieme al presidente del comitato di quartiere “Club della Pallotta”, Giampiero Tamburi, notiamo i diversi depositi occasionali: dal locale caldaie ad alcune mattonelle staccatesi dai vialetti, fino ai portabagagli delle automobili posteggiate all’ingresso. È un parco che si divide in tre parti e dall’area inferiore saliamo verso quel-
Mobilia abbandonata nel parco di via Pietro l’Aretino
2 | 15 gennaio 2015