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Interventi di Pet-Therapy con gli asini
Alice Spagnol
L’associazione di volontariato “Laluna”, diventata oggi “Impresa Sociale Laluna” nasce nell’anno 1994, a Casarsa della Delizia, un paesino in provincia di Pordenone, Friuli Venezia Giulia. Laluna trova le sue origini nel volontariato per persone con disabilità, ponendo la propria attenzione nell’ascolto dei bisogni delle persone e alla loro possibile e reale inclusione nel territorio. Da qui, alcune importanti questioni come il “dopo di noi” o “l’autonomia” e la “qualità della vita” diventano centrali nelle progettazioni che “Laluna” propone. Nel 1998 nasce la comunità alloggio “Cjasaluna Paola Fabris”, servizio residenziale convenzionato con l’azienda sanitaria. Oltre al volontariato, a supporto delle progettazioni educative rivolte alle persone con disabilità, si è inoltre formata un’équipe di professionisti (educatori, operatori e personale amministrativo) in continua formazione sui temi dell’abitare, della disabilità e dell’inclusione. I progetti di abitare sono in costante aumento e oltre alla comunità “Cjasaluna” si possono contare appartamenti di propedeutica all’autonomia abitativa nei territori di Casarsa della Delizia, Sacile, Fiume Veneto, progetti di vita indipendente su tutto il territorio provinciale e numerosi progetti di autonomia e domiciliari. Nel 2019 Laluna sigla un’importante partnership con “Fondazione Down Fvg” con la quale dal 2020 gestisce in Ats(Associazione temporanea di scopo) i progetti dell’abitare sociale afferenti all’AsFo (Azienda sanitaria Friuli Occidentale). Le persone, vengono accompagnate verso l’obiettivo della vita indipendente, in cui la presenza educativa si fa sempre minore fino a rimanere una possibilità sullo sfondo. Recentemente Laluna si è evoluta in un progetto più ampio, denominato “Lalunanuova2.0” che si apre ancor di più alla comunità e al territorio. Questo progetto ha
permesso di ampliare la comunità alloggio “Cjasaluna”, aumentandone i posti, creare uffici nuovi e spazi formativi, e ospitare un progetto di cohousing (sette appartamenti abitati sia da persone con disabilità che persone estranea a Laluna), lo sviluppo di aree polifunzionali e spazi verdi. Ecco quindi che nasce il progetto “OrtoAttivo”, che prevede uno spazio in cui sviluppare progetti valutativi propedeutici all’autonomia e all’inserimento nel mondo del lavoro di persone fragili, attraverso la cura del verde, degli animali e la trasformazione dei prodotti in cucina. Negli spazi di “OrtoAttivo” nasce anche il progetto “OrtoAttivo PET”, ovvero uno spazio in cui, attraverso la mediazione di asini e cani, vengono svolti gli Interventi Assistiti con gli Animali (più comunemente conosciuti come pettherapy). Negli ultimi anni la relazione uomo-animale si è molto modificata e la convinzione che chiunque sperimenti questo tipo di relazione possa trarne benefici è ormai consolidata. Sono ormai noti tutta una serie di benefici emotivi e fisiologici che derivano dalla relazione con l’animale (es. la diminuzione della pressione arteriosa dopo il contatto con gli animali, o la diminuzione degli stati d’ansia e del battito cardiaco in presenza di un pet..). L’animale utilizza poi un canale di comunicazione non verbale e questo permette anche alle persone con difficoltà di parola di instaurare una relazione proficua. Il rapporto con l’animale va anche a recuperare la fase dell’accudimento e della cura, permettendo anche di alleviare alcune sofferenze dell’infanzia della persona. Gli interventi assistiti con gli animali permettono anche di mantenere o sviluppare attività che incrementano l’autonomia personale e l’autostima: inoltre rendono più semplice la condivisione emotiva all’interno di un gruppo, con l’animale che fa da facilitatore. I concetti sopra riportati quindi ben si ricollegano a quella che è una delle mission dell’Impresa Sociale La-
luna, ovvero il pensiero della “qualità della vita” che ha le sue origini nel 1948, nel concetto di salute proposto dall’OMS, ovvero: “la salute è uno stato caratterizzato da un completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattie”. La ricerca poi ha reso applicabili a tutta la popolazione, non solo alla parte di popolazione con disabilità, i seguenti domini della qualità della vita: • Benessere fisico • Benessere emozionale • Benessere materiale • Sviluppo personale • Relazioni interpersonali • Autodeterminazione • Integrazione sociale • Diritti. Tenuto conto di questi assunti teorici quindi, possiamo affermare che gli interventi assistiti con gli animali, così come li intende l’équipe progettuale dell’“Impresa Sociale Laluna”, mirano ad incrementare la qualità della vita di tutte le persone che scelgono di usufruirne, sia che si tratti di attività ludico ricreative (AAA), di educazione assistita con gli animali (EAA) o di terapia assistita con gli animali (TAA).
La scelta dell’animale
Laluna propone interventi assistiti con l’asino e con il cane. La scelta dell’animale è ricaduta sull’asino per alcune tra le sue molte qualità, ovvero: • La versatilità: sempre disponibile alle richieste che gli vengono fatte, qualunque sia il genere della richiesta • Adatto ai bambini: per i suoi movimenti lenti e sicuri • Socievolezza: ricerca contatto e compagnia, si avvicina con spontaneità • Curiosità • Pazienza • Dimensioni ridotte: le dimensioni contenute lo fanno
risultare più facilmente avvicinabile • Simpatia • Dolcezza ed empatia: ama entrare in relazione con le persone, relazionarsi, proporre giochi • Contiene: accetta le manifestazioni di chi ha davanti, le accoglie senza sottrarsi • Calore: ha una temperatura corporea elevata e questo lo rende piacevole al tatto. L’asino esprime bisogno di entrare in comunicazione con l’uomo, ne ricerca il contatto. I progetti di mediazione con l’asino sono finalizzati alla ricerca e al recupero di emozioni che riportano la persona ad una dimensione per essa gratificante. Tutto passa per il corpo, che diventa quindi uno strumento essenziale per comprendere l’altro e la realtà che lo circonda. Il lavoro con l’asino aiuta a ridare importanza al corpo, al movimento e all’immaginazione, ci fa riscoprire alcune sensazioni. Elemento fondamentale in questo tipo di interventi è la relazione di fiducia tra uomo e asino, legata alla capacità che l’uomo ha di dimostrare all’animale che non ha intenzione di predarlo e quindi che non è in pericolo. Nella cultura giapponese, asino significa “cavallo diverso”: la parola diverso, ci rimanda al concetto della diversità, e quindi dell’unicità che caratterizza ciascun individuo. Dalle caratteristiche e particolarità di ciascuno, attraverso la relazione, tutti possiamo imparare. Anche il ruolo che l’uomo ha dato al cane nella propria vita è radicalmente cambiato nel corso degli anni. La relazione che li lega, umano e cane, va oltre ai bisogni della sopravvivenza, andando a rispondere a bisogni più emotivi e migliorando il benessere psico fisico della persona. Il cane diventa quindi alleato dell’équipe per poter lavorare su diversi aspetti all’interno dei progetti assistiti con gli animali: • La relazione con gli altri: per avvicinarsi ad un cane e creare relazione con lui è necessario prestare attenzione anche a se stessi, alle proprie azioni e al modo in cui si pone
• Canale comunicativo prettamente non verbale: caratteristica di grande utilità per le persone le cui capacità comunicative verbali risultano compromesse • Le emozioni: l’assenza di giudizio e di filtri sociali riduce la preoccupazione di poter essere derisi o giudicati e quindi la persona si sente più libera di potersi esprimere • L’empatia e il contatto fisico: favoriscono il richiamo del contatto materno • La collaborazione: questa è una caratteristica che getta le basi per costruire azioni significative • La motivazione. L’asino e il cane sono animali “che stanno”, ovvero che donano sicurezza affettiva. Questo richiama il concetto di “base sicura” della teoria dell’attaccamento di Bowlby dove il bambino sa che si può allontanare dalla madre perché la percepisce come base sicura. Ecco, con l’animale diventa lo stesso: è un sapere che c’è qualcuno che sta lì, per te, e che lo puoi ritrovare sempre.
La progettazione IAA per l’“Impresa sociale Laluna”
Il progetto si propone di intervenire a favore di persone senza difficoltà e di persone con disabilità fisica o mentale, al fine di creare opportunità di inclusione e partecipazione sociale. La disabilità è handicap quando il soggetto viene posto davanti a barriere psicologiche o socio culturali che ne limitano fortemente la possibilità di autonomia. Ecco perché l’èquipe di lavoro nelle progettazioni che propone, offre sempre l’opportunità alle persone con disabilità che frequentano l’Impresa sociale di essere parte attiva nelle attività. L’animale diventa quindi uno stimolatore e un mediatore importantissimo: per alcune persone con disabilità cognitiva per es. il tema dell’attivazione è molto complesso. Ecco quindi che avere l’appuntamento con i bambini dell’asilo che sono venuti negli spazi di “OrtoAttivo” per salutare gli asinelli, diventa per esempio
motivazione ad attivarsi per la pulizia del recinto (e quindi permette nei mesi precedenti agli educatori di impostare degli specifici training di apprendimento per rendere la persona più autonoma possibile nella pulizia degli spazi) oppure a sentirsi utile perché prepara la merenda per tutti i bambini venuti in visita e condivide con loro un momento di scambio. I nostri asini, Iris Dalia e Marcello, sono divenuti nel corso del tempo “mascotte” del paese e sono stati numerosi gli eventi proposti in termini di attività ludico ricreativa: per citarne alcuni • yoga con gli asini • letture animate • feste di Halloween e Natale • notte di San Lorenzo con gli asini • laboratori sulle emozioni • laboratorio “incontrArti” (laboratorio multi esperienziale tra musica, arte e contatto con l’animale) • incontri personalizzati di conoscenza del mondo dell’asino • incontri per gruppi (per es. centri estivi). Tra le attività educative che abbiamo proposto, • percorsi per asili nido sul tema emozioni, • percorsi per asili nido affiancati dalla coadiutrice del cane Vanessa Boyer e le sue cagnoline Lucy e Paloma • percorsi per scuole dell’infanzia sui temi della cura e della gentilezza. Avere l’animale residenziale, permette poi ampi momenti di riflessione e stimolazione alla cura di se e dell’altro, permette attivazione in maniera più spontanea (F. adulto con sindrome di down a proposito degli asini dice “io piace con asini e bambini,piace io!”), permette a chi abita la comunità, ma non solo, di fare delle passeggiate fino al recinto degli animali, coccolarli ed abbassare lo stato di agitazione (M. adulta con molta ansia generalizzata, a questo proposito dice “Mi piacciono gli asini, mi piace accarezzarli quando vado a trovarli, poi sto meglio”.) In conclusione, a testimonianza di quanto il rapporto
con l’animale migliora la qualità della vita di chi ha la fortuna di vivere questa relazione, vorrei portare il racconto della nascita del nostro terzo asino, Marcello (fig.1). Marcello nasce, inaspettatamente perché non sapevamo di aver portato a casa un’asina in gravidanza, ad aprile 2020 durante il primo grande lockdown dovuto al Covid- 19. In quel periodo, una nascita come questa è stata per ciascuno di noi, che abbiamo avuto la fortuna di viverla, una luce magnifica in un momento davvero buio. Abbiamo quindi pensato di mandare alcuni filmati delle operatrici formate in interventi assistiti con gli animali mentre leggevano dei libri per bambini con delle piccole attività per le famiglie (pensando soprattutto a quanto il Covid ha penalizzato i bambini, che spesso non sono neanche ancora in grado di esprimere le proprie emozioni), affiancati a delle foto della nascita di Marcello, dell’accudimento di Dalia, mamma asina, a tutti i bambini e famiglie che nel corso dell’anno precedente avevano lavorato con noi. Numerose sono state le visualizzazioni e anche i ringraziamenti, e la cosa più bella è stata sicuramente la possibilità a lockdown concluso di far entrare nuovamente nei nostri recinti bambini e famiglie venuti anche per conoscere finalmente di persona il piccolo asinello. La sera della nascita di Marcello, una parte dell’équipe è rimasta affianco agli asini fino a tardi. I ragazzi dei progetti di autonomia abitativa/vita indipendente sono scesi a portare la cena cucinata da loro all’ équipe, condividendo quel che avevano, perché sapevano che la nottata sarebbe stata per loro lunga e hanno pensato di fare un gesto gentile. Questo gesto spontaneo per noi è stato molto significativo, perché c’è stata un’inversione dei ruoli, avvenuta con una naturalezza unica: i ragazzi si sono messi a disposizione, hanno avuto cura di noi quando solitamente sono abituati ad avere a disposizione gli educatori che li aiutano nella cura di se stessi.
Bibliografia
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