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AUGUSTUS NICODEMUS
CHE COSA STANNO FACENDO ALLA CHIESA
Augustus Nicodemus Che cosa stanno facendo alla chiesa Proprietà letteraria riservata: BE Edizioni di Monica Vieira Pires P.I. 06242080486 Via Costa dei Magnoli 19 50125 Firenze Italia O Que Estão Fazendo com a Igreja Copyright Š 2011 por Augustus Nicodemus Lopes Publicado por Editora Mundo Cristão São Paulo, Brasil. Coordinamento editoriale: Filippo Pini Traduzione: Sybullelly Rey Kylly Daniele Revisione: Irene Bitassi Consulenza editoriale: Teresa Castaldo Copertina: Guther Faggion Impaginazione: Samuele Ciardelli Prima edizione: Luglio 2014 Stampato in Italia Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra. ISBN 978-88-979633-1-8 Per eventuali ordini: www.beedizioni.it Ê YLHWDWD OD ULSURGX]LRQH DQFKH SDU]LDOH FRQ TXDOVLDVL PH]]R H̆HWWXDWD compresa la fotocopia, anche ad uso interno didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purchÊ non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto verso l’autore e gli editori e mette a rischio la sopravvivenza di questo modo di trasmettere le idee.
Indice Prefazione all’edizione italiana Prefazione Introduzione
Prima parte: Le radici della crisi Capitolo 1: Che cos’è successo agli evangelici in Brasile? Capitolo 2: L’anima cattolica degli evangelici in Brasile
Seconda parte: L’inganno liberale Capitolo 3: Non ci sono più i liberali di una volta Capitolo 4: La mancanza di immaginazione dei neo-liberali Capitolo 5: I miti del pluralismo Capitolo 6: Una questione di metodo Capitolo 7: Certo che ci sono miti nella Bibbia! Capitolo 8: L’inerranza della Bibbia Capitolo 9: La guerra tra la scienza e il cristianesimo Capitolo 10: Incredulità sul pulpito Capitolo 11: Spirituali, mistici e liberali Capitolo 12: Fede e ambiente Capitolo 13: La religione dei liberali e della sinistra Capitolo 14: I miei dubbi sui liberali Capitolo 15: I cattolici danno buca ai liberali
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Terza parte: La neo-ortodossia Capitolo 16: Barthianesimo e neo-ortodossia
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Capitolo 17: Neo-ortodossia non ortodossa Capitolo 18: La neo-ortodossia e la risurrezione di Gesù Capitolo 19: Santità biblica e neo-ortodossia
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Quarta parte: I libertini Capitolo 20: I neo-libertini Capitolo 21: “Quel pastore crede davvero nel matrimonio… infatti è già al terzo!” Capitolo 22: Preservativi, bevande e dolci Capitolo 23: Di notte, tutti i gatti sono bigi...
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Quinta parte: I neo-pentecostali Capitolo 24: Risveglio senza santità Capitolo 25: Lettera a un giovane pastore sul gruppo di lode della sua chiesa Capitolo 26: Io credo nel risveglio Capitolo 27: Perché le chiese neo-pentecostali non sono cresciute come avrebbero voluto Capitolo 28: Lettera a un pastore pentecostale diventato
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riformato
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Sesta parte: Fondamentalisti, riformati e puritani Capitolo 29: Fondamentalisti e liberali Capitolo 30: Puritani, puritanici e neo-puritani Capitolo 31: Sempre riformando o sempre in mutamento? Capitolo 32: Le minuscole chiese dei pastori conservatori
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Prefazione   all’edizione   italiana Se il padre della chiesa Tertulliano si chiedeva cosa c’entrasse Atene con Gerusalemme, un novello osservatore occidentale potrebbe chiedersi cosa c’entri Rio de Janeiro con Roma? Oppure cosa ha che fare il Brasile con l’Italia e l’Europa? Ci sono almeno due buone ragioni per leggere attentamente questo libro di Augustus Nicodemus anche al di qua dell’oceano Atlantico e nell’altro emisfero del globo. La prima ha a che fare con la crescente importanza del Brasile e piĂš in generale dell’America Latina negli scenari religiosi contemporanei. Nel mondo evangelico internazionale il Brasile è diventato un trend-Âset- ter e quindi capire cosa stia succedendo lĂ aiuta a capire cosa succederĂ qua e in giro per il mondo. Il XX secolo ha visto un cambiamento di portata enorme nel volto del cristianesimo globale: da un lato la de-cristianizzazione dell’occidente e dall’altro la cristianizzazione del mondo non-occidentale. Se nel 1900, l’83% dei cristiani viveva in Europa e negli USA, oggi circa il 60% vive in Africa e in America Latina. Il dato non è solo statistico. Il volto del cristianesimo è cambiato e sta cambiando. Sul piano numerico, è l’evangelismo dell’emisfero sud a essere in espansioQH H D FRQRVFHUH LPSHQQDWH LPSUHVVLRQDQWL PD q VRSUDWWXWWR LO SURÂżOR della fede evangelica a essere rimpastato nel crogiolo del sud del mondo.
Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa
Oggi è soprattutto in America Latina che si può registrare il “polsoâ€? del movimento evangelico, le tendenze teologiche emergenti, le traiettorie spirituali che stanno evidenziandosi, le idiosincrasie piĂš vistose, le potenzialitĂ espresse e quelle non ancora maturate. Insomma è quello il principale laboratorio dell’evangelismo del XXI secolo. Su questo mondo in ebollizione Augustus Nicodemus fa un’analisi teologica lucida che aiuta ad andare oltre le interpretazioni sociologiche. Ne descrive la fenoPHQRORJLD FRPSRVLWD H DLXWD D YHGHUQH OH GL̆HUHQ]LD]LRQL LQWHUQH GD XQ SXQWR GL YLVWD GRWWULQDOH H VSLULWXDOH 'D ÂżQH WHRORJR HQWUD QHOOH SLHJKH della “narrazione del successoâ€? e ne mostra le criticitĂ . Ăˆ una disamina LQWHUQD VẊFLHQWHPHQWH HPSDWLFD GD SDUWH GL FKL VL VHQWH ÂłGHQWUR´ TXHO mondo e parte di esso. Allo stesso tempo, è una lettura critica da parte di FKL QRQ q DPPDOLDWR GDOOÂśDSSDUHQ]D VXSHUÂżFLDOH GHOOH FRVH H YHGH ULVFKL H pericoli stagliarsi davanti. Chi vuole capire cosa sta succedendo in America Latina e nel “nuovo mondoâ€? della fede evangelica avrĂ in questo libro uno strumento imprescindibile per orientarsi nella complessitĂ di quella realtĂ . Considerata la fase ancora montante della spinta propulsiva del “nuovo cristianesimoâ€?, il volume è una macro-mappatura dei fermenti nel mondo evangelico che, piaccia o non piaccia, è oggi maggioranza. La seconda ragione per leggere il libro di Augustus Nicodemus è che in America Latina – e quindi anche in Brasile – si sta giocando la partita principale rilanciata dal cattolicesimo romano sullo scacchiere mondiale con l’elezione di papa Bergoglio. Il Brasile è, allora, una linea di frontiera assolutamente centrale dove il cattolicesimo in stile “francescanoâ€? si confronta con l’evangelismo in salsa latinoamericana. Il contatto è regionale, ma la partita è mondiale. I due fatti sono ovviamente collegati. Di fronte alla crescita degli evangelici in America Latina e alla de-crescita del cristianesimo istituzionalizzato dell’occidente, la chiesa cattolica ha operato una scelta geopolitica strategica. Come si è detto,
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Prefazione all’edizione italiana
l’asse del cristianesimo si è spostato nell’emisfero sud. La speranza con papa Ratzinger era di recuperare l’Occidente, ma questa “mission” è fallita. Nel frattempo, la chiesa cattolica sta correndo il rischio di perdere, oltre l’Europa secolarizzata, anche l’America Latina con l’avanzata delle chiese evangeliche. Sino a ora, la politica cattolica è stata quella di bollare gli evangelici come “sette”, ma ciò non ha fermato l’erosione a favore degli evangelici. Ora la chiesa cattolica ha messo a presidio del continente niente meno che un papa latinoamericano che, per molti versi, “assomiglia” a un evangelico latinoamericano: entusiasta, relazionalmente coinvolgente, poco interessato alla chiarezza teologica, molto incline alla spiritualità “popolare”, il tutto condito con un linguaggio che sembra DYHU DVVLPLODWR SDUWH GHO YRFDERODULR HYDQJHOLFR 4XHVWR SDSD q ¿JOLR GL un cattolicesimo che, dopo aver invano combattuto gli evangelici in Sud America, sta cercando ora di metabolizzare l’evangelismo maggioritario per inglobarlo nella cattolicità “missionaria” e “misericordiosa” del nuovo corso bergogliano. In America Latina si gioca evidentemente una partita importante per i prossimi decenni, non solo per quel continente, ma per il mondo intero. Saprà l’evangelismo latinoamericano resistere alle sirene di papa Francesco? Saprà mantenere i cardini biblici della fede evangelica? Saprà interpretare in modo coerente l’identità della fede evangelica storica? Il libro di Augustus Nicodemus aiuta a capire se HVVR VLD R PHQR DOO¶DOWH]]D GHOOD V¿GD Leonardo De Chirico Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione, Padova. www.ifeditalia.org
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Prefazione Mi sento molto privilegiato nello scrivere la prefazione dell’opera del dott. Augustus Nicodemus, Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa, per i lettori di lingua portoghese. In essa, Nicodemus ci presenta un’allerta sulla crisi teologica ed etica, una piaga che colpisce la chiesa EUDVLOLDQD DFFRPSDJQDWD GD XQD SUDWLFD SDVWRUDOH VSHVVR LQḢFDFH Non c’è bisogno di una grande dose di perspicacia per costatare che, negli ultimi decenni, molti evangelici si sono allontanati dai postulati della Riforma protestante. Non c’è attenzione a una corretta interpretazione del testo biblico, secondo i parametri dell’ermeneutica e dell’etica cristiana. Gli scandali si moltiplicano e la credibilitĂ della chiesa brasiliana svanisce sempre piĂš. C’è poco interesse per l’educazione teologica. CosĂŹ, la chiesa evangelica in Brasile non riesce SL D HVVHUH LO VDOH GHOOD WHUUD Qp OD OXFH GHO PRQGR 9LHQH LQĂ€XHQ]DWD SL GL TXDQWR QRQ ULHVFD D LQĂ€XHQ]DUH /H SHUGLWH VRQR HQRUPL VLD SHU l’evangelizzazione sia per la crescita spirituale dei fedeli. Nel ridurre lo spazio della teologia nel loro modus  operandi e senza i parametri dell’ermeneutica e dell’esegesi biblica, vari segmenti evangelici in Brasile hanno concesso ai propri leader la libera interpretazione del testo biblico, la moltiplicazione di novitĂ dottriQDOL XQD GLVFXWLELOH FUHDWLYLWj QHL UHVRFRQWL ÂżQDQ]LDUL H OÂśLPSLHJR GHOla manipolazione nella ricerca di un maggior numero di adepti. Ăˆ ormai da molti anni che questa crisi dottrinale ed etica si stende in gran parte dell’ambiente evangelico brasiliano. In quest’ultimo troviamo una chiesa in grado di mobilitare le masse, ma non le menWL 8QD FKLHVD SL SURSHQVD D VHJXLUH OH HPR]LRQL FKH D ULĂ€HWWHUH WHQ-
Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa
de a eccedere costantemente nell’uso dei doni spirituali e nell’insegnamento della fede cristiana come unico mezzo per riuscire a essere vincitori nella vita cristiana. Una chiesa che non si ricorda piÚ delle sue radici. Di fatto, il vangelo che si predica oggi in varie correnti evangeliche brasiliane è molto lontano da quello scritto nelle pagine del Nuovo Testamento. Quando si riunÏ con i leader di Efeso, Paolo li avvertÏ di tali pericoli per il gregge di Dio: Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli. Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuQR FRQ ODFULPH ( RUD YL ḊGR D 'LR H DOOD 3DUROD GHOOD VXD JUD]LD OD TXDOH SXz HGL¿FDUYL H GDUYL OœHUHGLWj GL WXWWL L VDQWL¿FDWL Atti 20:29-32
Anche Pietro esorta: Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro GLVVROXWH]]D H D FDXVD ORUR OD YLD GHOOD YHULWj VDUj GL̆DPDWD 2 Pietro 2:1-2
Una delle maggiori necessità degli evangelici brasiliani è il discernimento biblico e dottrinale: mai una generazione di credenti è stata tanto bombardata di informazioni quanto quella attuale. I venti di dottrina e le distorsioni bibliche sono ovunque. Temi importanti FRPH OD JLXVWL¿FD]LRQH SHU IHGH OD FRQYHUVLRQH LO SHFFDWR OD VDOYH]za, il pentimento, la grazia e la paurosia  hanno già perso terreno a vantaggio del canto, la danza, lo show e l’intrattenimento in molti
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Prefazione
pulpiti. Per questo, il libro del dott. Augustus Nicodemus è benvenuto ed estremamente necessario. Credo che l’autore sia una voce chiamata da Dio per parlare a questa generazione. La sua formazione accademica e l’ampia esperienza come ricercatore, scrittore e pastore di anime gli conferiscono autoriWj SL FKH VẊFLHQWH SHU PHWWHUH LQ JXDUGLD OD FKLHVD EUDVLOLDQD VXOOH PLQDFFH GHO SRVW PRGHUQLVPR QHO FDPSR GHOOH LGHH &RPH D̆HUPD l’autore, il pericolo è dovunque: nelle università, nelle scuole, nelle chiese e nei media in genere. Con un linguaggio chiaro e molte volte caustico, l’autore tratta di diversi argomenti che causano inquietudini e generano controversie negli ambienti evangelici, come la neo-ortodossia, il pluralismo religioso, la proposta per una spiritualità basata sul misticismo medioevale, le questioni che riguardano l’autorità e l’inerranza della Sacra %LEELD H LO FRVWDQWH FRQÀLWWR WUD LO OLEHUDOLVPR WHRORJLFR H O¶RUWRGRVVLD cristiana. Come dottore in ermeneutica, parla anche dei metodi di interpretazione biblica. L’opera tratta del neo-pentecostalismo, un movimento che fa della teologia della prosperità il proprio cavallo di battaglia. Conoscendo bene l’ambiente religioso brasiliano e interagendo con le differenti denominazioni, anche quelle pentecostali, l’autore parla con lucidità e passione pastorale della tentazione che regna tra molti predicatori tradizionali d’imitare la liturgia e i metodi di proselitismo neo-pentecostali. Al di là del rettore dell’Università Presbiteriana Mackenzie, del dottore in ermeneutica, del teologo capace di analizzare e spiegare in modo brillante la storia del pensiero cristiano, ho potuto conoscere attraverso le pagine di questo libro un uomo cristiano, che ama la Parola di Dio e che conosce Gesù Cristo e questa è la cosa più importante. Credo che la chiamata per una ritorno alla Sacra Bibbia e alle verità difese dalla Riforma protestante sarà udita da molti dopo la
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Che cosa stanno facendo alla chiesa
lettura di questo libro. Paulo Romeiro Università Presbiteriana Mackenzie, San Paolo.
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Introduzione Un libro come questo ha bisogno di un’introduzione contenente varie spiegazioni. La prima riguarda uno dei suoi punti focali: il fallimento dell’evangelicalismo brasiliano. Ăˆ mia convinzione che l’evangelicalismo brasiliano stia arrivando a una tappa che preannuncia la sua ÂżQH &RQ L VXRL SDVWRUL H LQVHJQDQWL LQIHWWDWL GDO OLEHUDOLVPR WHRORJLFR presente nei seminari e nelle scuole di teologia, con i suoi membri contaminati dal pragmatismo e dal relativismo neo-pentecostale, gli resta ancora poco tempo, poichĂŠ questa doppia dose è fatale. A meno che avvenga un potente movimento di riforma, gli evangelici soccomEHUDQQR DOOD ÂżQH DO SURJUDPPD GHL OLEHUDOL QHR RUWRGRVVL OLEHUWLQL H neo-pentecostali, generando un altro movimento e un’altra chiesa in Brasile, distinta dalla chiesa evangelica che ha evangelizzato il paese nei tempi andati. &L VRQR YDUL VLQWRPL FKH VXJJHULVFRQR FKH OD PLD D̆HUPD]LRQH non sia un’esagerazione. Li citerò in relazione ai diversi gruppi che oggi stanno spaccando la chiesa evangelica in molti pezzi. In primo luogo, è percettibile la recrudescenza del liberalismo teologico nell’ambiente evangelico. Dopo molti anni in cui hanno seminato quasi impercettibilmente i semi del liberalismo teologico nelle istituzioni scolastiche sia laiche sia religiose, i liberali raccolgono ora a manciate i frutti che hanno a lungo aspettato. Con liberali  intendo dire coloro che adottano in minore o maggior misura il metodo storico-critico d’interpretazione dalla Bibbia oltre ai presupposti teologici che lo accompagnano.1 Con il riconoscimento da parte del governo 1
Per l’analisi del liberalismo teologico e il confronto con altre dottrine cristiane,
Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa
dei corsi di teologia e di scienze della religione, c’è una corsa sfrenata da parte di pastori, evangelisti, insegnanti e professori evangelici all’ottenimento di diplomi riconosciuti dal ministero della pubblica istruzione, la maggior parte delle volte, in istituzioni nelle quali i liberali da anni seminano dubbi riguardo all’autoritĂ e alla veridicitĂ della Parola di Dio. Centinaia e centinaia di evangelici si stanno sotWRPHWWHQGR DOOÂśLQGRWWULQDPHQWR OLEHUDOH FKLDPDWR ÂłVFLHQWLÂżFR´ LQ cambio di un timbro governativo sul loro diploma. Il risultato non poteva essere diverso: dubbi nei confronti dei principali punti della fede cristiana storica un giorno abbracciata e difesa con fermezza, DFFRPSDJQDWL GDO ULÂżXWR GL GHÂżQL]LRQL GRWWULQDOL H SUDWLFKH FKLDUH L’evangelicalismo ha perso la virilitĂ teologica, la giusta rotta, i rifeULPHQWL ḊGDELOL /D 3DUROD GL 'LR H OD VXD ULOHYDQ]D DL JLRUQL QRVWUL vengono messe in discussione. Includo in questo panorama anche i neo-ortodossi, nonostante questo gruppo protesti. Ăˆ vero che, storicamente, la neo-ortodossia è un movimento distinto dal liberalismo teologico. Nato da un tenWDWLYR GL FRUUHJJHUOR QRQ KD ULÂżXWDWR L ULVXOWDWL GHO OLEHUDOLVPR QHL confronti delle Scritture, ma li presuppone. Ăˆ per questo che possono essere chiamati anche neo-Âliberali,  i nuovi liberali del presente. Se prima erano chiamati neo-ortodossi perchĂŠ sembravano rappresentare un ritorno all’ortodossia, fu subito chiaro che non rappresentavano altro che una nuova forma di liberalismo. CosĂŹ, i neo-ortodossi – o, piĂš propriamente, neo-Âliberali  – adottano concetti approssimativi quanto all’inerranza delle Scritture e usano lo stesso metodo d’interpretazione biblica. In questo libro uso in modo interscambiabile i termini liberale, neo-ortodosso e neo-liberale spesso facendo riferiPHQWR DOOR VWHVVR JUXSSR $OOD ÂżQH KDQQR PROWR LQ FRPXQH H VRQR spesso indistinguibili. si veda John Gresham Machen, Christianity  and  liberalism, Wm. B. Eerdmans Publishing, USA, 1923; in italiano: Cristianesimo  e  liberalismo, Alfa e Omega, Caltanissetta, 2014.
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Introduzione
In secondo luogo, come conseguenza del sintomo di prima, oggi i libertini hanno il coraggio di ammettere pubblicamente le loro posizioni. I “libertini” sono coloro che, nonostante siano all’interno dell’ambiente evangelico, non vedono, per esempio, niente di sbagliato nel sesso prima e al di fuori del matrimonio e simpatizzano con la pratica dell’omosessualità. L’etica dei libertini è governata dal concetto che l’amore e la grazia di Dio ci permettono di vivere in quaOXQTXH PRGR YRJOLDPR 6L QRWD O¶LQ¿OWUD]LRQH GHO OLEHUWLQDJJLR WUD JOL evangelici da vari indizi: mancanza di valori morali chiari, assenza di separazione tra la chiesa e il mondo, assimilazione del modo di vivere e divertirsi della nostra cultura da parte dei giovani. In terzo luogo, è nota l’incredibile crescita del movimento neoSHQWHFRVWDOH , QHR SHQWHFRVWDOL VRQR JHQHUDOPHQWH LGHQWL¿FDWL PHdiante la loro adesione alla teologia della prosperità e alla battaglia spirituale, all’autorità che danno alle rivelazioni e per un modello ecclesiastico episcopale centrato negli autoproclamati vescovi e apostoli. Continuano a crescere in Brasile, nonostante tutti gli scandali, le denunce e i processi che coinvolgono i loro leader, segnalati dai media e indagati dagli organi federali. Il volto dell’evangelicalismo brasiliano è sempre più modellato dalla Chiesa Universal do Reino de Deus, dalla Chiesa Renascer – ora in declino – e dalle centinaia di comunità legate a esse, molte delle quali considerate chiese emergenti. Esiste una certa correlazione tra il neo-pentecostalismo e il liberalismo teologico, percettibile anche a occhio nudo, come il primato della religiosità, la conseguente relegazione in secondo piano delle Scritture e l’interesse per il presente quotidiano, a danno dell’escatologia. Nonostante i costanti riferimenti alla Bibbia, nella pratica i neo-pentecostali, come i liberali e i libertini, relegano la sua autorità a un piano secondario, anche se per motivi diversi. C’è molto da dire su questo argomento, ma in questo libro mi concentrerò su altri autori dello scenario evangelico brasiliano, visto che già esiste
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Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa
un’ampia letteratura disponibile sul fenomeno neo-pentecostale.2 Ho giĂ cercato un’espressione che potesse inglobare tutti questi gruppi, ma non ho avuto successo. Il piĂš vicino cui sono arrivato è stato “sinistra teologicaâ€?, termine che ho pensato di utilizzare per LGHQWLÂżFDUH QHO SURWHVWDQWHVLPR EUDVLOLDQR FRORUR L FXL FUHGL H YDORUL PRUDOL VHPEUDQR HVVHUH ḊQL D TXHOOL GHOOD VLQLVWUD SROLWLFD LQ VYDULDti punti come l’evoluzionismo, il relativismo morale, l’aborto, l’eutanasia, l’omosessualitĂ , ecc.; insomma i liberali, i libertini e in minor numero i neo-pentecostali. So che i neo-pentecostali tendono un po’ GL SL D GHVWUD QHOOH TXHVWLRQL DSSHQD HOHQFDWH PD DOOD ÂżQH SRLFKp non si fanno guidare coerentemente ed esclusivamente dalle indica]LRQL GHOOH 6FULWWXUH ÂżQLVFRQR SHU DFFRPSDJQDUH L OLEHUDOL H OLEHUWLQL in questioni morali ed etiche. Quando ho pensato di usare questo termine, non pretendevo di D̆HUPDUH FKH WXWWL FRORUR FKH VRQR SROLWLFDPHQWH GL VLQLVWUD VRQR necessariamente anche teologicamente di sinistra. Conosco vari conservatori teologici che sono di sinistra. L’opposto, tuttavia, mi sembra vero: la sinistra teologica segue inevitabilmente la politica della sinistra in Brasile. Il termine, pertanto, si è dimostrato utile per LGHQWLÂżFDUH L WHRORJL FKH FRQGLYLGRQR OR VWHVVR DWWHJJLDPHQWR UHODtivista e liberale che caratterizza le ideologie di sinistra derivate dal marxismo. Servirebbe per designare tutto questo complesso di idee e concetti ideologici, politici e teologici che non riconoscono le frontiere tradizionali tra le denominazioni. Bisogna chiarire comunque che, a mio parere, la “destra teologicaâ€? non si allinea necessariamente con la destra politica, anche perchĂŠ, secondo ciò che mi hanno detto, non c’è mai stata di fatto una 2
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Si veda, per esempio, Paulo Romeiro, Decepcionados  com  a  graça:  esperanças  e  frustraçþes  no  Brasil  neopentecostal,  Mundo Cristão, San Paolo, 2005; id., EvangÊlicos  em  crise: decadência  doutrinåria  na  igreja  brasileira,  Mundo Cristão, San Paolo, 1995; id., Supercrentes:  o  evangelho  segundo  Kenneth  Hagin,  Valnice  Milhomens  e  os  profetas  da  prosperidade, seconda edizione, Mundo Cristão, San Paolo, 2007.
Introduzione
destra politica da queste parti. C’è, innegabilmente, una simpatia da parte dei conservatori teologici nei confronti del programma dei repubblicani americani nella lotta per i valori familiari, cosÏ come nello sforzo contro l’aborto, l’eutanasia e l’omosessualità , ma non al punto GL LGHQWL¿FDUVL FRPSOHWDPHQWH FRQ LO UHSXEEOLFDQHVLPR Secondo vari miei amici, è impossibile separare la teologia di sinistra dalla politica di sinistra, poichÊ tutti gli adepti della teologia della liberazione, per esempio, sono necessariamente politicamente di sinistra, nonostante non tutti coloro che sono politicamente di sinistra siano adepti della teologia della liberazione. Norma Braga mi scrisse una volta: Ora, sappiamo che il liberalismo teologico è un incrocio di secolarizzazione umanistica e teologia cristiana. Di fronte a queVWR QRQ q GL̇FLOH QRWDUH GD GRYH YLHQH LO IRQGDPHQWR WHRULFR (o le domande) del liberalismo teologico oggi: da tutta l’amalgama della sinistra e del relativismo che bagna non soltanto la letteratura, ma tutte le aree delle scienze umane. CosÏ, tutto punta verso l’esistenza di un collegamento tra la sinistra e il neo-liberalismo, cosa che mi sembra anche naturale, visto il carattere relativista della sinistra.
CosÏ, le fondamenta del liberalismo teologico e della sinistra politica sembrano condividere queste caratteristiche in comune: il relativismo e il materialismo. 7XWWDYLD KR ¿QLWR SHU GHVLVWHUH GDOOœXVDUH OœHVSUHVVLRQH ³VLQLVWUD teologica� in questo libro, poichÊ sarebbero state necessarie molte spiegazioni tutte le volte che l’avessi impiegata. Rimane soltanto registrato il fatto che un giorno l’idea mi è passata per la testa. ,Q¿QH KR LQFOXVR XQD SDUWH VXL IRQGDPHQWDOLVWL ULIRUPDWL H SXritani. Può essere una sorpresa per qualcuno, ma ho critiche anche SHU TXHVWL JUXSSL QRQRVWDQWH FHUWDPHQWH PœLGHQWL¿FKL PROWR GL SL con loro che con gli altri. Ho provato a essere giusto nelle mie analisi.
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Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa
Ora, alcune spiegazioni su questo libro. Si tratta di una raccolta riveduta di miei post nel blog  O  tempora,  o  mores, che condivido con i miei amici Solano Portela e Mauro Meister.3 Fondato nel dicembre del 2005, il blog q GLYHQWDWR XQR GHL GL̆XVRUL QHOOD blogosfera del pensiero cristiano conservatore su diversi temi. La presente opera è composta dai miei post pubblicati lÏ sul liberalismo, la neo-ortodossia e sui libertini. Ciononostante, ho incluso ugualmente in quello spazio materiale sui conservatori, fondamentalisti e puritani. Siamo giunti a pensare di pubblicare tutti i post, anche quelli di Solano e Mauro, cosa che avrebbe coperto una vastissima gamma di argomenWL 0D LR YROHYR XQ OLEUR FKH WUDWWDVVH VSHFL¿FDPHQWH GHL OLEHUDOL LQ senso piÚ ampio. 4XHVWH ULÀHVVLRQL VRQR VWDWH VFULWWH SDUWHQGR GD XQ SXQWR GL YLsta riformato e calvinista, cosa che certamente provocherà qualche SROHPLFD H ULÀHVVLRQH QHL OHWWRUL GL DOWUH FRQYLQ]LRQL 1RQRVWDQWH FLz potranno, con un po’ di buona volontà , incontrare qui molti punti di accordo. +R FHUFDWR GL UDJJUXSSDUH L FDSLWROL LQ EORFFKL WHPDWLFL +R YHUL¿cato, tuttavia, che non sempre un capitolo è ben posizionato, poichÊ WRFFD GL̆HUHQWL DUHH DOOR VWHVVR WHPSR UHQGHQGR GL̇FLOH OD GHFLVLRQH VXO SRVWR DSSURSULDWR 6SHUR FKH TXHVWR QRQ FUHL GL̇FROWj QHOOD OHWtura. /œREELHWWLYR GL TXHVWR OLEUR q SURYRFDUH XQD ULÀHVVLRQH H VHUYLUH FRPH VWUXPHQWR SHU OD IRUWL¿FD]LRQH GL WXWWL FRORUR FKH GHVLGHUDQR seguire la fede biblica secondo quella praticata dal cristianesimo storico. Augustus Nicodemus Lopes San Paolo, aprile 2008
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http://tempora-mores.blogspot.com
P R I M A P A R T E
Le radici della crisi
C A P I T O L O Â 1 Â
Che  cos’è  successo  agli  evangelici  in  Brasile?  Quando Paulo Romeiro scrisse EvangĂŠlicos  em  crise a metĂ degli anni Novanta,4 DYHYD DSSHQD D̆URQWDWR XQR GHL WDQWL PRGL LQ FXL OÂśHvangelicalismo stava collassando in Brasile: la sua incapacitĂ di fermare la proliferazione delle teologie provenienti da una visione pragmatica e mercantilista della chiesa, in questo caso la teologia della prosperitĂ . Ăˆ sempre piĂš evidente che gli evangelici sono oggi nel bel PH]]R GL XQD FULVL PROWR SL JUDQGH D SDUWLUH GDOOD GL̇FROWj SHU QRQ GLUH LPSRVVLELOLWj GL GHÂżQLUH FRVD VLJQLÂżFKL HVVHUH HYDQJHOLFR Fino a poco tempo fa, “evangelicoâ€? indicava vagamente i protestanti di tutte le denominazioni – presbiteriani, battisti, metodisti, anglicani, luterani, pentecostali e altri – aventi almeno tre caratteristiche: considerare la Bibbia come Parola di Dio, inerrante e autorevole, essere conservatori nel culto e nelle norme morali, coltivare una visione missionaria. Oggi, in Brasile, il termine non abbraccia piĂš tali elementi, ma è usato per indicare tutto ciò che, essendo cristiano, non è tuttavia cattolico romano: protestanti storici, pentecostali, neo-pentecostali, chiese emergenti, comunitĂ di vario tipo, ecc. *OL HYDQJHOLFL IDQQR IDWLFD D VFHJOLHUH XQD VROD SDUROD FKH OL GHÂżnisca, dato che “evangelicoâ€? ha praticamente perso il senso originaULR 4XDQGR SHU LGHQWLÂżFDUFL GREELDPR GDUH OXQJKH VSLHJD]LRQL H aggiungere tre o quattro attributi è segno che le cose vanno davvero male. “Cristianoâ€? comprende i cattolici e gli spiritisti. “Protestanteâ€?
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Paulo Romeiro, EvangÊlicos  em  crise:  decadência  doutrinåria  na  igreja  brasi- leira, Mundo Cristão, San Paolo, 1995.
Che  cosa  stanno  facendo  alla  chiesa
include anche i liberali. “Riformatoâ€? comprende diverse correnti ed è il titolo preferito dai liberali all’interno delle chiese storiche. “Evangelicoâ€? è troppo ampio ed è preferito dai neo-pentecostali e dai media. L’unica soluzione è utilizzare piĂš di un aggettivo. Ăˆ evidente l’enorme crisi in cui si trovano gli evangelici: l’incertezza circa la direzione teologica, il pluralismo di teologie divergenti, la mancanza di leadership con autoritĂ morale e spirituale, la caduta dottrinale e morale di leader che una volta erano visti come punti di ULIHULPHQWR OÂśDVFHVD GL OHDGHU WRWDOLWDUL FKH VL DXWRGHÂżQLVFRQR SDVWRri, vescovi e apostoli, la graduale conquista di scuole di teologia da parte del liberalismo teologico, l’assenza di norme morali che regolino per lo meno la disciplina ecclesiastica, la svalutazione della dottrina, la commercializzazione di varie case editrici evangeliche che hanno incominciato a pubblicare libri di matrice diversa, la nascita di chiese cosiddette emergenti. Di conseguenza, sempre piĂš persone cercano le chiese per sentirsi bene, per trovare una soluzione immeGLDWD DL ORUR SUREOHPL VHQ]D QHPPHQR ULĂ€HWWHUH VX WHPL SL SURIRQGL circa l’esistenza e l’eternitĂ , migrando da una comunitĂ all’altra, senza alcun impegno nella vita cristiana. Recentemente un mio amico, un rispettato professore di teologia, mi ha confessato di credere che l’evangelicalismo brasiliano sia ormai nel reparto di terapia intensiva. Sono d’accordo con lui. La criVL SHUz KD OH VXH UDGLFL QHOOD QDWXUD VWHVVD GHOOÂśHYDQJHOLFDOLVPR ÂżQ dalla sua nascita. Ci sono opinioni contrastanti sulla data di nascita dell’evangelicalismo moderno. Qui, adotto l’opinione che il movimento sia nato tra il 1950 e il 1960 negli Stati Uniti. Era un’ala del movimento fondamentalista che desiderava preservare i fondamenti della fede (si veda il capitolo sul fondamentalismo), ma che non condivideva lo spirito separatista ed esclusivista della prima generazione di fondamentalisti. Inizialmente chiamato “neo-fondamentalismoâ€?, l’evangelicalismo capĂŹ che doveva cercare una maggiore interazione
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con le questioni sociali e soprattutto ottenere rispettabilitĂ accademica attraverso il dialogo con la scienza e con altre correnti all’interno del cristianesimo senza rinunciare ai “fondamentiâ€?. Volevano sbarazzarsi della fama di chiusi, intransigenti, oscurantisti e gretti, continuando allo stesso tempo a praticare dottrine quali l’inerranza della Scrittura, la fede nei miracoli, la morte espiatoria di Cristo, la sua divinitĂ e la sua risurrezione dai morti. Erano, per cosĂŹ dire, fondamentalisti aperti, che soprattutto volevano essere riconosciuti a livello accademico.5 Che cos’è successo perchĂŠ l’evangelicalismo, sia negli Stati Uniti sia in Brasile, raggiungesse il punto critico in cui si trova oggi? Capisco che la Riforma, con la sua teologia e la pratica, non è mai arrivata del tutto nel nostro paese. Come qualcuno ha detto, “siamo evangelici modellati da un’argilla per metĂ cattolica, per metĂ spiritista e poco o nulla riformataâ€?. Oltre a non aver conosciuto la riforma nella sua pienezza e potenza, altri fattori sembrano aver contribuito al nostro caos attuale. 1.
Gli evangelici hanno avviato un dialogo con cattolici, liberali, neo-pentecostali e altre correnti senza che i presupposti dottrinali siano stati chiaramente tracciati. Credo che sia possibile dialogare con (e imparare da) chi non è evangelico. Tuttavia, il dialogo dovrebbe essere cercato all’interno di presupposti e FRQ¿QL EHQ GH¿QLWL 2JJL JOL HYDQJHOLFL KDQQR GL̇FROWj D GHOLneare i limiti del vero cristianesimo e tenere le porte chiuse alle eresie.
2. Gli evangelici hanno adottato la non esclusività come principio. Con questo hanno iniziato un’apertura al pluralismo dottrinale, 5
Si veda la storia della nascita del movimento evangelico negli Stati Uniti e le UDPLÂżFD]LRQL SRVWHULRUL LQ ,DQ 0XUUD\ Evangelicalism  divided:  a  record  of  cru- cial  change  in  the  years  1950-Â2000, Banner of Truth Trust, Edimburgo, 2000.
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alla molteplicità di ecclesiologie e al relativismo morale senza DYHUH XQR VWUXPHQWR DEEDVWDQ]D SRWHQWH R VẊFLHQWH GD LGHQWL¿FDUH DOPHQR FLz FKH QRQ q LQ DFFRUGR FRQ L SXQWL FUXFLDOL 3. Poco a poco, si è indebolita l’aderenza ai punti fondamentali, DO ¿QH GL DPSOLDUH OD EDVH GHOOD FRPXQLRQH FRQ OH DOWUH FRUUHQWL all’interno della cristianità . Con la progressiva riduzione di ciò FKH HUD HVVHQ]LDOH q GLYHQWDWD VHPSUH SL DPSLD OD GH¿QL]LRQH GL HYDQJHOLFR DO SXQWR GL SHUGHUH JUDQ SDUWH GHO VXR VLJQL¿FDWR originario. 4. C’è stato un graduale abbandono dei grandi credi e delle confessioni del passato che hanno modellato la fede storica della chiesa con la sua interpretazione della Scrittura. Non basta dire che non ci sono errori nella Bibbia. Pelagiani, sociniani, unitari, QHR SHQWHFRVWDOL WXWWL D̆HUPHUDQQR OD VWHVVD FRVD ,O SXQWR q come s’interpreta questa Bibbia inerrante. Disdegnando secoli di tradizione interpretativa e teologica, gli evangelici si sono visti vulnerabili a qualsiasi nuova interpretazione, come la teologia relativista, la teologia della prosperità , la nuova prospettiva su Paolo, ecc. 5.
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L’orientamento teologico evangelico ha subito una sottile mutazione: è passato dall’essere agostiniano e riformato a essere caratterizzato da tendenze prevalentemente arminiane. Questo cambiamento ha portato a diverse conseguenze: la penetrazione fra gli evangelici di sistemi come la teologia relativista, frutto dell’arminianesimo; l’invasione della spiritualità mistica centrata sull’esperienza, frutto del revival pelagiano di Charles Finney; la svalutazione della dottrina a favore del pragmatismo e dell’antropocentrismo nel culto, nella chiesa e nella missione, prodotti dell’orientamento teologico arminiano, centrato
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sull’uomo. Ma forse la peggiore di queste conseguenze si trova nella perdita della visione riformata del mondo, che servirebbe da base per una panoramica completa sulla cultura, la scienza e la società , a partire dalla sovranità di Dio su tutte le aree della vita. Senza questa prospettiva, l’evangelicalismo è stato limitato ad azioni isolate e frammentate nel campo sociale e politico, spesso senza alcuna connessione con la visione cristiana del mondo. 6. In mezzo a tutto questo, non possiamo dimenticare l’omissione e l’abbandono di gran parte delle chiese riformate storiche. Nonostante queste chiese non siano mai state numericamente importanti nello scenario nazionale, hanno sempre esercitato nel SDHVH XQœLQÀXHQ]D DEEDVWDQ]D VLJQL¿FDWLYD 7XWWDYLD GD TXDOche decennio, poco o nulla si sta facendo per mettere in guardia gli evangelici o impedire che essi abbandonino la loro eredità e la loro storia. L’eccezione è dovuta agli sforzi del movimento fondamentalista in Brasile (ormai praticamente privo di alcuna LQÀXHQ]D QRQ VHPSUH EHQ DFFROWR D FDXVD GHO PRGR LQ FXL SXQtava il dito verso coloro che avevano smarrito la strada. 7.
,Q¿QH JOL HYDQJHOLFL VL ODQFLDURQR DYLGDPHQWH DOOD ULFHUFD GL ULspettabilità accademica, non solo agli occhi degli altri cristiani, ma soprattutto agli occhi del mondo accademico secolare. Questo desiderio di riconoscimento ha fatto dimenticare che l’obbrobrio della croce è piÚ gradito a Dio della lode umana. Come risultato, l’evangelicalismo si è ridotto a subordinare diversi dei suoi istituti teologici agli standard educativi dello stato e delle XQLYHUVLWj VWDQGDUG FRPSURPHVVL PHWRGRORJLFDPHQWH ¿ORVR¿FDPHQWH H SHGDJRJLFDPHQWH FRQ OD YLVLRQH del mondo umanistica e laica, in cui la Scrittura e il cristianesimo sono studiati a partire da un prospettiva non cristiana. Si sono aperte cosÏ le
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porte al vecchio liberalismo. Non v’è alcuna via d’uscita semplice da questa crisi. Tuttavia, vedo nella fede cristiana storica, come manifestatasi nella Riforma protestante, un’alternativa possibile e realizzabile per la chiesa evangelica brasiliana. Riconosco che non sempre le chiese riformate in Brasile sono un esempio di vitalitĂ , rilevanza e guida. Tuttavia, il potenziale c’è. /D VLWXD]LRQH q FULWLFD PD QRQ ÂżQR DO SXQWR GD VSLQJHUFL DG DOternative radicali, come promuovere un altro Dio, un’altra chiesa, un altro Spirito per un altro mondo possibile, con una nuova lettura della Bibbia, della salvezza e della chiesa. Non credo che troveremo le VROX]LRQL QHO ULÂżXWR GL GXHPLOD DQQL GL FXOWXUD FULVWLDQD &UHGR FKH OD IHGH GHOOD 5LIRUPD SXz IDUH OD GL̆HUHQ]D RJJL LQ Brasile, se rimaniamo fedeli ai suoi motti e alle grandi dottrine della grazia, riprendendo ciò che ci rimane da fare: dialogare e interagire FRQ OD GLYHUVLWj GHOLQHDQGR FKLDUDPHQWH L FRQÂżQL GHO FULVWLDQHVLPR abbandonare l’inclusivismo generalizzato e adottare un esclusivismo intelligente e sensibile; ritornare a valorizzare la dottrina, specialmente i punti fondamentali della fede cristiana espressi nei credi e nelle confessioni di fede che hanno modellato gli inizi del movimento evangelico. Forse cosĂŹ possiamo rintracciare con maggiore chiarezza i contorni del volto evangelico nel nostro paese. 1HOOÂśD̆HUPDUH TXHVWR QRQ VWR VRVWHQHQGR LO ULWRUQR GHL FRVWXmi, delle pratiche e della visione della societĂ e della cultura in cui nacque la Riforma. Il contesto brasiliano oggi è diverso dal contesto dell’Europa del XVI secolo. Sono tentato di dichiarare che una nuova riforma della chiesa oggi forse sottolineerebbe altri punti, ma quello che mi colpisce è la portata dei principi difesi nella Riforma. Dopo aver contestualizzato, ogni principio tratta dei problemi cruciali che DĚˆLJJRQR OÂśHYDQJHOLFDOLVPR PRGHUQR LQ %UDVLOH 1RQ SHUFKp VLDQR magici, ma perchĂŠ sono biblici. Ecco un esempio: oggi, molti sotto-
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lineano l’esperienza da un lato, mentre altri danno il primato all’intellettualismo. Che pensare dell’equilibrio di Jonathan Edwards, uno GHL PDVVLPL ÂżORVRÂż DPHULFDQL H DOOR VWHVVR WHPSR WHRORJR ULIRUPDWR profondo, d’anima pastorale, con molte esperienze reali con Dio? Per quanto riguarda il termine “evangelicoâ€?, forse non dovremmo abbandonare la nave e abbandonare il titolo, consegnandolo a coloro che non hanno teologicamente il diritto storico di usarlo. Forse dovremmo lottare per salvarlo. Con la certezza, tuttavia, che sarĂ una lotta lunga e senza risultati garantiti.
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