Dallo sabbath al giorno del signore

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DALLO SABBATH AL GIORNO DEL SIGNORE Un’indagine biblica, storica e teologica a cura di

D. A. Carson


Dallo Sabbath al giorno del Signore D. A. Carson Proprietà letteraria riservata: BE Edizioni di Monica Vieira Pires P.I. 06242080486 Via Costa dei Magnoli 19 50125 Firenze Italia Originally published in English under the title: From Sabbath to Lord’s Day Copyright © 1982 of the English original version by D. A. Carson. This edition licensed by special permission of Wipt and Stock Publishers. www.wipfandstock.com Coordinazione editoriale: Filippo Pini Traduzione: Roberto Cappato Revisione: Irene Bitassi, Teresa Castaldo &RPSLOD]LRQH ELEOLRJUD¿D 6WHIDQLD 6LQGRQD Impaginazione: Paola Lagomarsino Copertina: Beth Ann Nelson Prima edizione: ottobre 2013 Stampato in Italia Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Nuova Rive-­ duta, Società Biblica di Ginevra. ISBN 978-­88-­97963-­06-­6 Per eventuali ordini: www.beedizioni.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche ad uso interno didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’ac-­ quisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto verso l’autore e gli editori e mette a rischio la sopravvivenza di questo modo di trasmettere le idee.


Indice Prefazione

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1.

Introduzione D. A. Carson

7

2.

Lo Sabbath nell’Antico Testamento Harold H. P. Dressler

3.

Panoramica sull’osservanza giudaica dello Sabbath agli albori dell’era cristiana C. Rowland

15

43

4.

Gesù e lo Sabbath nei quattro Vangeli D. A. Carson

61

5.

Lo Sabbath, la domenica e la legge in Luca e Atti M. Max B. Turner

119

6.

La questione Sabbath/domenica e la legge nel corpus paolino D. R. De Lacey

203

7.

Lo Sabbath, il riposo e l’escatologia nel Nuovo Testamento A. T. Lincoln

255

8.

Il giorno del Signore R. J. Bauckham

287


9.

Sabbath e domenica nella chiesa post-­apostolica R. J. Bauckham

327

10. Sabbath e domenica nella chiesa d’occidente nel Medioevo R. J. Bauckham

391

11. Sabbath e domenica nella tradizione protestante R. J. Bauckham

405

12. Dallo Sabbath al giorno del Signore: una prospettiva biblica e teologica A. T. Lincoln

449

%LEOLRJUD¿D

541

Abbreviazioni

575


Prefazione Questo  testo  nasceva  nel  1973  come  progetto  di  ricerca  sulla  â€œdomenicaâ€?  promosso  dalla  Tyndale  Fellowship  for  Biblical  Research  di  Cambridge,  in  Inghilterra.  Siamo  in  debito  verso  quel  nutrito  gruppo  di  studiosi  per  gli  input  al  dibattito  e  al  confronto  reciproco.  Quanti  hanno  contribuito  al  presente  volume  erano,  all’epoca,  studenti  di  corsi  di  dottorato  o  di  post-­ dottorato  che  hanno  avuto  la  possibilitĂ Â di  avvalersi  delle  notevoli  risorse  e  dell’ereditĂ Â dell’UniversitĂ Â di  Cambridge. In  un  primo  momento  le  varie  bozze  che  si  venivano  via  via  preparando  sono  state  sottoposte  alle  critiche  interne  a  quel  gruppo  di  studio;Íž  quando  poi  ci  siamo  separati,  al  sottoscritto  è  toccato  il  compito  di  coordinare  e  FXUDUH OÂśLQWHUR SURJHWWR $ EHQHÂżFLR GHO FDUDWWHUH XQLWDULR GHOOÂśLQWHUD RSHUD abbiamo  continuato  le  nostre  ricerche  facendo  circolare  fra  gli  autori  dei  diversi  contributi  quanto  si  veniva  via  via  appurando. ,O FDSLWROR LQWURGXWWLYR GHÂżQLVFH L FULWHUL LQ EDVH DL TXDOL q VWDWR UHGDWWR questo  libro  e  fa  notare  che  esso  non  è  semplicemente  una  raccolta  di  saggi,  ma  è  uno  sforzo  collettivo  e  unitario.  Per  ragioni  che  saranno  spiegate  in  seguito,  il  sottotitolo  del  volume  riveste  una  particolare  importanza:  non  Indagini  bibliche,  storiche  e  teologiche,  bensĂŹ  Un’indagine  biblica,  storica  e  teologica.  Dopo  il  1975  ci  siamo  spostati  in  diverse  parti  del  mondo.  Ri-­ chard  J.  Bauckham  attualmente  tiene  delle  conferenze  presso  il  dipartimen-­ to  di  teologia  dell’University  of  Manchester.  Harold  P.  Dressler  insegna  al  Northwest  Baptist  Theological  College  di  Vancouver.  Douglas  R.  de  Lacey  insegna  al  London  Bible  College,  ma  ha  appena  ricevuto  un  incarico  pres-­ so  il  Ridley  College  di  Cambridge.  Andrew  T.  Lincoln  ha  insegnato  per  cinque  anni  presso  il  Gordon-­Conwell  Theological  Seminary  e  attualmente  presta  servizio  presso  il  St.  John’s  College  di  Nottingham.  M.  M.  B.  Turner  7


DALLO SABBATH AL GIORNO DEL SIGNORE

è  docente  presso  il  London  Bible  College,  oltre  che  a  tenere  delle  conferen-­ ze  sul  Nuovo  Testamento.  Chris  Rowland  ha  insegnato  presso  l’University  of  Newcastle-­upon-­Tyne  ed  è  attualmente  preside  del  Jesus  College,  presso  l’universitĂ Â di  Cambridge.  Quanto  a  me,  al  momento  sono  docente  di  Nuo-­ YR 7HVWDPHQWR SUHVVR OD 7ULQLW\ (YDQJHOLFDO 'LYLQLW\ 6FKRRO GL 'HHUÂżHOG in  Illinois. Ci  hanno  aiutato  cosĂŹ  tante  persone  in  questo  lavoro  che  sono  riluttante  a  porre  mano  a  una  lista,  nel  timore  di  dimenticare  involontariamente  qual-­ cuno.  Nondimeno,  devo  rendere  con  gratitudine  merito  all’aiuto  di  molti,  senza  i  quali  esso  non  sarebbe  stato  egualmente  esaustivo.  John  Hughes,  pur  non  avendo  mai  fatto  parte  di  questo  gruppo  di  studio,  ha  dedicato  tante  ore  per  fornirci  delle  puntuali  osservazioni  scritte  ad  alcune  delle  prime  bozze.  Preziosissimo  è  stato  il  contributo  di  Gerhard  F.  Hasel  e  Samuele  %DFFKLRFFKL FKH FL KDQQR PHVVR D GLVSRVL]LRQH OD ELEOLRJUDÂżD $YYHQWLVWD del  Settimo  Giorno  oltre  ad  averci  prestato  testi  altrimenti  pressochĂŠ  intro-­ YDELOL ,Q FRQVLGHUD]LRQH GHOOD GLIÂżFROWj WHFQLFD GL JUDQ SDUWH GHL FDSLWROL è  stato  prezioso  anche  il  contributo  di  Patty  Light  e  Karen  Sich,  che  hanno  UHGDWWR LO GDWWLORVFULWWR GHÂżQLWLYR FRQ XQD YHORFLWj H XQD EUDYXUD YHUDPHQWH encomiabili.  La  mia  assistente  Linda  Belleville  ha  passato  ore  e  ore  sui  dettagli  tecnici,  alleggerendo  di  molto  il  mio  lavoro.  Ho  un  enorme  debito  di  riconoscenza  verso  tutti  loro.  Gli  autori  di  tutti  i  saggi  di  questo  libro  hanno  lavorato  instancabilmente  per  rispettare  le  scadenze,  ma  devo  qui  menzionare  con  particolare  riconoscenza  soprattutto  l’impegno  di  Richard  Bauckham  e  Andrew  Lincoln,  non  soltanto  perchĂŠ  i  compiti  piĂš  pesanti  sono  ricaduti  sulle  loro  spalle,  ma  perchĂŠ  le  loro  osservazioni  scritte  sulle  bozze  che  ci  siamo  passati  di  continuo  sono  state  le  piĂš  puntuali  e  accurate  e  ciò  ha  reso  il  mio  impegno  di  curatore  molto  piĂš  semplice  di  quanto  al-­ trimenti  non  sarebbe  stato.  Il  dottor  Stan  Gundry  e  i  suoi  colleghi  presso  la  =RQGHUYDQ KDQQR PDQHJJLDWR FRQ VWUDRUGLQDULD HIÂżFLHQ]D TXHVWR OXQJR H tecnico  manoscritto. 3HU ÂżQLUH XQ SURIRQGR ULQJUD]LDPHQWR YD D PLD PRJOLH -R\ FKH QRQ VL è  limitata  a  sopportare  pazientemente  il  marito  mentre  passava  delle  lun-­ ghissime  ore  a  tormentarsi  su  dei  manoscritti  scomposti,  ma  l’ha  anche  amorevolmente  sostenuto  in  questa  impresa. Soli  Deo  Gloria. D.  A.  CARSON.

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1 Introduzione D. A. Carson D. A. Carson è docente di Nuovo Testamento presso la Trinity Evangelical Divinity School di Deerfield, in Illinois.

La mole enorme di testi pubblicati su questo argomento potrebbe indurre XQ RVVHUYDWRUH GLVWUDWWR D UHSXWDUH VXSHUÀXR XQ QXRYR YROXPH %DVWHUj XQ breve excursus a dimostrare che c’è posto anche per il nostro lavoro. A scatenare tutto questo gran proliferare di libri è stato probabilmen-­ te il lavoro di William Rordorf, il quale ipotizza che lo Sabbath nascesse QHOO¶$QWLFR 7HVWDPHQWR FRPH JLRUQR GL ULSRVR SHU ¿QLUH VLD FRPH JLRUQR GL riposo sia di adorazione e che la domenica del Nuovo Testamento fosse un giorno di adorazione trasformatosi, nella storia della chiesa, in un giorno di adorazione e riposo parallelo allo Sabbath veterotestamentario.1 Oltre a cen-­ tinaia di articoli scritti in seguito alla pubblicazione della tesi di Rordorf, è comparso anche un considerevole numero di libri nelle principali lingue eu-­ ropee. J.Francke difende l’opinione che ha dominato la teologia protestante negli ultimi tre secoli. R. T. Beckwith e W. Stott sono dalla sua parte. Questa interpretazione ritiene che il principio di un giorno su sette per il riposo e l’adorazione fu stabilito alla creazione, incorporato nel codice mosaico e presentato formalmente come legge morale. Secondo tale concezione, per quanti vissero al tempo dell’Antico Testamento, il giorno appropriato per lo Sabbath era il settimo, ma il fatto che la risurrezione del Signore abbia avu-­ to luogo il primo giorno della settimana avrebbe prodotto un suo legittimo 9


DALLO SABBATH AL GIORNO DEL SIGNORE

spostamento  alla  domenica.  L’osservanza  dello  Sabbath  o  della  domenica  YLHQH LQWHUSUHWDWD FRPH XQD ÂżJXUD GHOOR VSHFLDOH ÂłULSRVR´ GL FXL LO SRSROR GL Dio  può  godere  ora  e  di  cui  godrĂ Â pienamente  dopo  la  parousia. Paul  K.  Jewett  adotta  un  criterio  analogo2  ma,  siccome  riconosce  che  le  prove  neotestamentarie  di  un  trasferimento  dal  sabato  alla  domenica  sono  esigue,  basa  l’osservanza  della  domenica  in  parte  sulla  sua  considerazione  della  prassi  della  chiesa  primitiva,  ma  molto  di  piĂš  sull’osservazione  che,  sebbene  il  â€œriposoâ€?  di  Dio  sia  stato  inaugurato  da  Cristo,  bisogna  attendere  il  suo  ritorno  per  il  suo  culmine;Íž  quindi  ha  ancora  senso  riservare  un  giorno  per  rappresentare  il  riposo  che  è  ancora  deve  venire.  I  primi  cristiani,  libe-­ rati  dall’osservanza  legalistica  del  settimo  giorno  grazie  alla  rivendicazione  di  Cristo  di  essere  il  Signore  dello  Sabbath WURYDYDQR VHPSUH SL GLIÂżFLOH unirsi  in  adorazione  con  i  giudei  durante  lo  Sabbath  e  scelsero  piuttosto  la  GRPHQLFD JLRUQR GHOOD ULVXUUH]LRQH GHO 6LJQRUH ,QVRPPD -HZHWW ÂżQLVFH con  l’attestarsi  su  posizioni  assai  simili  a  quelle  di  Francke,  Beckwith,  Stott  e  altri,  ma  vi  perviene  tramite  un  percorso  piĂš  articolato  e  complesso. Sulla  stessa  linea  si  pone  l’opera  di  F.  N.  Lee,  approvata  dalla  Lord’s  Day  Observance  Society  (LDOS).3  L’opera  di  Lee,  comunque,  oltre  a  es-­ sere  molto  vivace  e  polemica,  è  spesso  eccentrica.  Non  è  priva  di  alcune  ORGHYROL LQWXL]LRQL PD q GLIÂżFLOH SUHQGHUH VXO VHULR XQ OLEUR FKH EDVD GHOOH FRQFOXVLRQL LPSRUWDQWL VXOOÂśLGHQWLÂżFD]LRQH GHOOÂśRUD SUHFLVD GHOOD FDGXWD Non  mancano  volumi  piĂš  specialistici.  C.  S.  Mosna  dipinge  un  quadro  GHOOÂśRVVHUYDQ]D GHOOD GRPHQLFD ÂżQR DO 9 VHFROR 4  Niels-­Erik  A.  Andreasen  tenta  di  portare  alla  luce  le  radici  dello  Sabbath  nell’Antico  Testamento  e  prima  ancora,  mentre  ne  traccia  lo  sviluppo  attraverso  l’Antico  Testamento  stesso.5  N.  Negretti  propone  una  teologia  dello  Sabbath  nell’Antico  Testa-­ mento  basata  su  una  ricostruzione  critica  delle  tradizioni  sabbatiche.6 Senza  dubbio  l’opera  che  ha  suscitato  piĂš  interesse,  almeno  nel  mondo  anglofono,  è  quella  di  Samuele  Bacchiocchi.7  Da  notare  che  Bacchiocchi,  pur  essendo  un  avventista  del  settimo  giorno,  ha  scritto  il  suo  libro  per  una  GLVVHUWD]LRQH GL GRWWRUDWR SUHVVR OD 3RQWLÂżFLD 8QLYHUVLWj *UHJRULDQD (JOL ipotizza  che  l’osservanza  della  domenica,  contrapposta  a  quella  del  setti-­ mo  giorno,  non  si  sia  originata  nella  chiesa  di  Gerusalemme,  che  avrebbe  SUDWLFDWR OÂśRVVHUYDQ]D GHO VHWWLPR JLRUQR ÂżQR DOOD VHFRQGD GLVWUX]LRQH GHOOD cittĂ Â del  135  d.C.  L’osservanza  della  domenica,  suggerisce,  ebbe  origine  a  Roma  sotto  il  regno  di  Adriano  (117-­135  d.C.),  quando  la  repressione  romana  verso  i  giudei  indusse  la  chiesa  ad  adottare  delle  politiche  di  de-­ 10


Introduzione – D. A. Carson

liberata  differenziazione.  La  domenica  fu  scelta,  a  preferenza  di  qualche  altro  giorno,  perchĂŠ  i  cristiani  potevano  facilmente  adottare  il  simbolismo  dei  potenti  culti  pagani  del  dio  Sole  e  cristianizzarli.  ,O OLEUR GL %DFFKLRFFKL KD HVHUFLWDWR XQD YDVWD LQĂ€XHQ]D D FDXVD GL GL-­ versi  fattori.  In  primo  luogo,  pur  essendo  capillarmente  documentato,  è  scritto  bene  e  si  segue  con  facilitĂ .  Nel  complesso  ha  ricevuto  delle  recen-­ sioni  molto  positive.  Oltre  a  ciò,  grazie  a  una  buona  politica  di  marketing  (un  prezzo  accessibile  e  una  capillare  attivitĂ Â promozionale  fra  il  clero),  nel  giugno  del  1979  aveva  venduto  quasi  quarantaduemila  copie.8  Inoltre,  Bacchiocchi  ha  divulgato  le  sue  conclusioni  in  varie  occasioni,  la  piĂš  re-­ cente  delle  quali  è  la  Biblical  archeological  review,  dove  il  suo  articolo  ha  VWLPRODWR XQD ÂżWWD FRUULVSRQGHQ]D 9  Cosa  piĂš  importante,  ha  stabilito  un  legame  con  la  LDOS.  In  quanto  avventista  del  settimo  giorno,  Bacchiocchi  non  poteva  ovviamente  trovarsi  in  accordo  su  ogni  punto  con  i  membri  del-­ la  LDOS,  ma  fece  il  discorso  del  novantesimo  anniversario  alla  LDOS  (14  febbraio  1979),  delinenando  delle  possibili  aree  di  cooperazione.  Insisteva,  fra  l’altro,  sul  fatto  che  â€œuna  corretta  osservanza  del  giorno  santo  di  Dio  ULĂ€HWWH XQD VDQD UHOD]LRQH FRQ OXL PHQWUH WUDVFXUDUOD q LQGLFH GL GHFOLQR VH non  addirittura  di  morte  spiritualeâ€?.10 L’interesse  per  questi  temi,  insomma,  non  è  ristretto  ai  circoli  accade-­ mici.  Due  degli  autori  che  hanno  contribuito  alla  stesura  di  questo  libro  sono  stati  attivamente  impegnati  nel  dialogo  ebraico-­cristiano  e  in  ogni  occasione  si  è  posta  la  questione  del  rapporto  fra  Sabbath  e  domenica.  Per  di  piĂš,  anche  in  seno  al  cristianesimo,  le  diverse  prospettive  sono  spesso  motivo  di  divisione.  SarĂ Â bene  continuare  a  sondare  nel  modo  piĂš  onesto  e  serio  possibile  tutte  le  aree  di  discussione,  nella  speranza  di  precisare  al-­ cune  diversitĂ Â di  opinione  o  almeno  di  stabilire  le  ragioni  di  tali  differenze. Nel  corso  del  nostro  studio,  siamo  giunti  abbastanza  presto  ad  alcune  conclusioni  che,  col  passare  del  tempo,  si  sono  andate  rinforzando  e  che  ci  hanno  orientato  verso  una  direzione  differente  rispetto  a  quella  delle  indagini  piĂš  recenti.  Non  è  certo  questa  introduzione  il  luogo  giusto  per  trarre  delle  conclusioni,  nĂŠ  per  scendere  nei  dettagli  dei  contributi  che,  ci  auguriamo,  questo  volume  offrirĂ ;Íž  può  tuttavia  essere  utile  elencare  alcune  delle  argomentazioni  e  delle  conclusioni  degli  studi  che  l’hanno  preceduto  e  con  cui  ci  troveremo  in  disaccordo. Prima  di  tutto,  non  siamo  convinti  che  il  Nuovo  Testamento  prospet-­ ti  senza  ambiguitĂ Â una  â€œteologia  della  sostituzioneâ€?,  in  forza  della  quale  11


DALLO SABBATH AL GIORNO DEL SIGNORE

lo Sabbath sarebbe passato dal settimo giorno al primo giorno della setti-­ mana. Non siamo persuasi che l’osservanza dello Sabbath sia presentata nell’Antico Testamento come la norma dai tempi della creazione in avanti. Non siamo neppure convinti che il Nuovo Testamento sviluppi criteri di continuità o discontinuità sulla base di una distinzione fra leggi morali, civili e cerimoniali. Per utili e precise che possano essere tali categorie, sa-­ rebbe anacronistico ritenere che un qualsiasi autore del Nuovo Testamento le abbia adottate come base per le sue distinzioni fra l’Antico Testamento e l’evangelo di Cristo. Nemmeno siamo convinti che l’osservanza della domenica sia emersa soltanto nel II secolo dopo Cristo. Ci pare tuttavia che, per quanto le origini dell’adorazione domenicale risalgano ai tempi del Nuovo Testamento, essa non fosse però percepita come una sorta di Sabbath cristiano. Ci troviamo profondamente in disaccordo con le rico-­ VWUX]LRQL VWRULRJUD¿FKH GL HSRFD SDWULVWLFD FKH WHQGHYDQR D HVWUDSRODUH GD espressioni isolate e ambigue degli schemi teologici generali che in realtà avevano avuto origine in epoca molto successiva. Ma a fare così tante critiche si corre il rischio di dare un’impressione sbagliata. Non ci siamo messi a scrivere per demolire le teorie altrui. Ci sia-­ mo anzi attenuti al criterio generale di focalizzare la nostra attenzione sulle IRQWL SULPDULH UL¿XWLDPR OH SRVL]LRQL FRQWUDSSRVWH VROWDQWR TXDQGR FLz VL renda necessario per sostenere la nostra posizione. Nel capitolo conclusivo, comunque, ci siamo sforzati al massimo di essere il più possibile positivi e succinti. Il nostro intento è quello di proporre ai lettori cristiani una guida completa all’interpretazione delle fonti.

L’obiettivo di questa indagine Uno dei motivi per cui la questione Sabbath/domenica continua a suscitare tanto interesse è dato dalle ripercussioni che esercita su diversi ambiti di-­ sciplinari e questa sola considerazione implica che, per risultare soddisfa-­ cente, su qualsiasi analisi dell’argomento graverà la pesante responsabilità di dover spaziare fra molti campi. In primo luogo, la questione Sabbath/domenica presuppone uno stu-­ dio accurato di molti testi canonici di entrambi i Testamenti;; di fatto sono così numerosi, che non si può fare assolutamente a meno di un’estesa conoscenza della teologia biblica. Inevitabilmente, l’analisi esegetica di questi passi darà origine a problemi sulla loro autenticità, sulle loro fonti, 12


Introduzione – D. A. Carson

sul  testo  e  su  altre  simili  questioni.  Oltre  a  ciò,  andranno  pure  esplora-­ te  a  fondo  vaste  sezioni  della  storia  extra-­canonica,  compresi  il  periodo  intertestamentario  e  la  storia  della  chiesa.  Lo  studio  della  storia  della  chiesa  scaccia  le  false  convinzioni,  smaschera  gli  anacronismi  e  aggiunge  spessore,  mettendo  in  luce  che  la  chiesa  ha  sempre  dovuto  fare  i  conti  con  questi  problemi.  Molto  spesso  le  nostre  opzioni  moderne  sono  le  stesse  di  tempi  passati,  ma  dimenticati.  Anche  se  non  si  pone  sullo  stesso  livello  della  Scrittura,  la  storia  della  chiesa  ha  l’effetto  salutare  di  promuovere  l’umiltĂ . Inoltre,  la  questione  del  rapporto  fra  Sabbath  e  domenica  va  a  toccare  PROWL DPELWL GHOOD ULĂ€HVVLRQH WHRORJLFD +R JLj DYXWR PRGR GL PHQ]LRQDUH le  questioni  dell’ordine  creazionale  e  della  legge  morale.  Altri  settori  di  studio  hanno  a  che  fare  con  il  rapporto  fra  l’Antico  e  il  Nuovo  Testamento,  la  relazione  fra  i  patti,  la  corretta  comprensione  della  storia  della  salvezza,  la  natura  della  profezia  e  il  suo  adempimento,  i  modelli  escatologici  biblici,  QRQFKp LO FDUDWWHUH QRUPDWLYR GL DOFXQH VSHFLÂżFKH OHJJL ELEOLFKH Naturalmente,  poichĂŠ  tocca  i  rapporti  fra  i  due  Testamenti,  il  tema  del  rapporto  fra  Sabbath  e  domenica  investe  anche  il  tema  dell’etica.  In  questo  VHQVR HVVR q XQ FDVR HVHPSODUH LO PRGHOOR VLJQLÂżFDWLYR GL XQD ULĂ€HVVLRQH etica  e  teologica  piĂš  ampia.  Non  si  possono  analizzare  in  profonditĂ Â queste  cose  senza  porsi  domande  quali:  in  base  a  che  cosa  i  cristiani  dovrebbero  DFFRJOLHUH R ULÂżXWDUH DOFXQH OHJJL YHWHURWHVWDPHQWDULH UHODWLYH DOOD VFKLDYL-­ tĂš?  In  base  a  quali  criteri  si  dovrebbe  approvare  l’insistenza  sulla  giustizia  di  Deuteronomio  e  Amos,  ma  al  tempo  stesso  dichiarare  superata  la  segre-­ gazione  razziale  di  Neemia  e  Malachia? Ci  meraviglia  poco,  allora,  che  la  questione  Sabbath/domenica  continui  a  esercitare  tanto  fascino.  Ăˆ  uno  dei  nodi  piĂš  complessi  nello  studio  del  rap-­ porto  fra  i  Testamenti  e  nella  storia  dello  sviluppo  della  teologia.  Tuttavia,  portato  avanti  correttamente,  questo  nostro  nuovo  studio  sull’argomento  potrebbe  offrire  una  sintesi  in  grado  quanto  meno  di  fornire  un  criterio  di  EDVH SHU XOWHULRUL ULĂ€HVVLRQL GL RUGLQH HWLFR H WHRORJLFR Non  ci  illudiamo  certo  che  esso  risulti  convincente  per  tutti,  ma  â€“  a  SUHVFLQGHUH GDOOD VSHFLÂżFD ULFRVWUX]LRQH FKH YHQLDPR SURSRQHQGR LQ queste  pagine  â€“  ci  farebbe  piacere  riuscire  a  indurre  il  maggior  numero  possibile  di  lettori  ad  approvare  l’opinione  di  Joseph  Hart  (1712-­1768),  espressa  in  una  forma  poetica  caratteristica,11  per  la  sua  tolleranza  e  la  sua  â€œuniversalitĂ â€?. 13


DALLO SABBATH AL GIORNO DEL SIGNORE

Riservano alcuni al Signor una giornata e al Signore altri non la riservano. Sembrano scegliere una strada separata, ma tutti lo stesso intento preservano. Chi osserva la festa ragionerà così: “Il Salvatore in questo giorno di gloria un potente atto d’amore per noi compì. Celebra la circostanza come memoria”. Così, il suo buon proposito è per Gesù, nel suo nome preghiere e lodi rinnova. Poiché il suo amor è per il Signor lassù, chi lo può biasimare, mentre Dio l’approva? E benché l’involucro non sia l’essenziale, quando lo contiene non viene rigettato;; benché la superstizione sia immorale, commemorare non è certo un peccato. Pure colui che non osserva ricorrenza SHU LO VRVWUDWR UHDOH ODVFLD OD ¿JXUD corre tenace verso la divin presenza e, per lo zelo, dell’esterior non si cura, perché pensa tra sé appassionatamente: “Stimo il Signore come supremo bene, fugge le forme la mia anima ardente e cerca del suo sangue le ricchezze piene”. “La mia gioia io pongo a tutte le ore in lui, del mio pensiero unico oggetto;; per la brama di lui, trascuro l’esteriore, DI¿QFKp *HV VRO DEELD LO PLR ULVSHWWR´ Perciò, non covi quello del dì scrupoloso verso proprio fratello rancori cattivi e il forte non chiami l’altro infruttuoso: usi la libertà, ma il giudizio schivi. Entrambi le lor ragioni posson provare, entrambi approva il benigno Signore. A ciascun la sua strada si lasci trovare: non può errare chi cammina nell’amore. 14


Introduzione – D. A. Carson

Il metodo di questa indagine ĂŠ LPSRUWDQWH LQVLVWHUH ÂżQ GDOOÂśLQL]LR FKH TXHVWR ODYRUR QRQ q XQD UDFFRO-­ WD GL VDJJL QHO VHQVR FRPXQH GHO WHUPLQH q XQD ULFHUFD XQLÂżFDWD IUXWWR di  collaborazione.  Gli  studiosi  che  vi  hanno  preso  parte  hanno  scritto  nel  FDPSR GHOOD ORUR VSHFLÂżFD FRPSHWHQ]D H KDQQR VRWWRSRVWR LO ORUR ODYRUR allo  scrutinio  dei  loro  colleghi.  Quasi  tutti  i  saggi  sono  stati  riscritti  per  tre  volte.  Tutti  sono  stati  rivisti  dal  curatore  per  garantirne  un’integrazione  omogenea  e  corretta.  I  capitoli  4  e  5  inevitabilmente  tendono  a  una  certa  sovrapposizione  e  l’ultimo  capitolo,  nel  suo  carattere  di  sintesi  conclusiva,  passa  inevitabilmente  in  rassegna  alcuni  dei  dati  precedentemente  acquisi-­ ti.  Nonostante  la  pluralitĂ Â di  autori,  si  è  proceduto  in  maniera  progressiva  e  coerente.  Nelle  prime  fasi,  gli  scritti  sono  stati  fatti  circolare  e  ci  sono  state  delle  riunioni,  nel  corso  delle  quali  i  vari  collaboratori  hanno  esaminato  e  criticato  per  ore  gli  uni  i  lavori  degli  altri.  La  sintesi  forgiata  sull’incudine  di  queste  discussioni  è  risultata  molto  equilibrata. Non  vuol  dire  che  i  vari  collaboratori  si  siano  trovati  tutti  d’accordo  fra  di  loro  su  ogni  singolo  dettaglio;Íž  una  lettura  attenta  rivelerĂ Â alcune  mini-­ me  differenze  d’opinione.  Ogni  autore  è  responsabile  solo  del  suo  proprio  lavoro.  Nondimeno  la  trattazione  è  basata  su  uno  studio  rigoroso  di  mano-­ scritti,  saggi  e  periodici  indicati  in  apertura  di  capitolo  e  i  risultati  di  tale  studio  convergono  in  una  ricostruzione  unitaria. Qualcuno  avrebbe  forse  preferito  che  ci  concentrassimo  su  un  tema  spe-­ FLÂżFR SHU HVHPSLR OÂśHSRFD LQWHUWHVWDPHQWDULD R LO VRUJHUH GHL JUXSSL OHJDWL al  settimo  giorno  in  epoca  cristiana.  Abbiamo  dovuto  fare  delle  scelte  su  FRVD LQFOXGHUH H FRVD HVFOXGHUH VL WUDWWD GL GHFLVLRQL FKH LQ SDUWH ULĂ€HWWRQR i  nostri  interessi,  ma  anche  la  nostra  opinione  su  dove  sia  piĂš  opportuno  SRUUH HQIDVL $QDORJDPHQWH SHU TXDQWR ULJXDUGD OD ELEOLRJUDÂżD H OÂśLQWH-­ razione  con  le  fonti  secondarie,  ci  siamo  sforzati  di  essere  il  piĂš  possibile  esaustivi  (anche  se  qualcosa  è  sfuggito  certamente);Íž  abbiamo  quindi  scelto  di  interfacciarci  in  maniera  dettagliata  con  le  opere  e  le  posizioni  piĂš  rap-­ SUHVHQWDWLYH 4XDOVLDVL DOWUR WLSR GL DSSURFFLR DYUHEEH ÂżQLWR FRQ OÂśDSSHVDQ-­ tire  inutilmente  il  testo. Quello  a  cui  avrebbero  portato  queste  prioritĂ Â programmatiche  e  questo  rigore  metodologico  è  quanto  verrĂ Â via  via  esplicandosi  negli  undici  capi-­ toli  che  andiamo  a  presentare.

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DALLO SABBATH AL GIORNO DEL SIGNORE

Note 1 W. Rordorf: Sunday: the history of the day of rest and worship in the earliest centuries of the christian church (Londra: SCM, 1968);; prima pubblicazione in Germania nel 1962;; in italiano si veda Sabato e domenica nella chiesa an-­ tica;; ed. italiana a cura di G. Ramella;; ed. SEI, Torino, 1979. 2 Paul K. Jewett: The Lord’s day: a theological guide to the christian day of worship (Grand Rapids, Eerdmans, 1971). 3 F. N. Lee: The covenantal Sabbath (Londra, LDOS, 1969). 4 C. S. Mosna: Storia della domenica dalle origini fino agli inizi del V secolo (Roma, Libreria editrice dell’Università Gregoriana, 1969). 5 N. E. A. Andreasen: The Old Testament Sabbath (Missoula, Scholars Press, 1972). 6 N. Negretti: Il settimo giorno: indagine critico-­teologica delle tradizioni pre-­sacerdotali e sacerdotali circa il sabato biblico (Roma, Biblical Institute Press, 1972). 7 S. Bacchiocchi: From Sabbath to sunday: a historical investigation of the rise of sunday observance in early christianity (Roma, Pontificia Università Gre-­ goriana, 1977). 8 Come mi ha comunicato il dr. Bacchiocchi nel corso di una conversazione telefonica privata. 9 S. Bacchiocchi: “How it came about: from saturday to sunday”, BAR 4/3 (1978): p. 32-­40. 10 Il dr. Bacchiocchi mi ha gentilmente fornito una copia del suo articolo, succes-­ sivamente pubblicato in “The Sabbath sentinel”, aprile 1979. 11 La traduzione presente in questo testo è una versione liberamente adattata in rime dal revisore.

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