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DIO ODIA I GAY? L’OMOSESSUALITÀ, LA BIBBIA E L’ATTRAZIONE PER LE PERSONE DELLO STESSO SESSO
Sam Allberry
Una lettura raccomandabile ed empatica, dotta e chiara, incoraggiante e garbata: questo libro di Sam Allberry affronta un argomento molto delicato. Leggerlo sarà utile a chiunque. Mark Dever, pastore della Capitol Hill Baptist Church.
Un libro eccellente, autentico e delicato, ardito e biblico. Non usa mezzi termini, eppure non è mai offensivo né duro. Quello che l’autore scrive viene dal cuore, dettato dall’affetto per Cristo, per il suo popolo e per il mondo. Steve Timmis, direttore di Acts 29 Europe.
Il vangelo è la buona notizia anche per gli omosessuali. Non ci definisce secondo le nostre tentazioni, bensì secondo la rettitudine di Cristo. Questo libro espone il punto di vista biblico. L’autore coglie perfettamente l’invito a pentirsi e l’offerta di misericordia contenuta nel vangelo. Leggetelo e considerate come Dio vi chiami ad amare, in parole e opere, tutti coloro che vi circondano. Russell D. Moore, presidente della Ethics and Religious Liberty Commission Southern Baptist Convention.
Con sincero fervore pastorale l’autore racconta la sua esperienza personale. In maniera convincente egli sostiene che, ben lontano dall’essere omofobo, Dio ama anche coloro che provano attrazione sessuale per le persone dello stesso sesso. Jonathan Berry, direttore del True Freedom Trust.
È un libro davvero meraviglioso. L’affabilità di Sam Allberry traspare da ogni pagina, accompagnata dalla conoscenza della debolezza umana. La compassione verso coloro che devono misurarsi con gli stessi problemi che anche lui affronta ogni giorno è davvero commovente. Per i pastori e gli anziani delle chiese questo libro potrebbe diventare un valido ausilio da tenere a portata di mano, soprattutto considerando che tratta un argomento destinato a diventare sempre più importante e controverso. Carl R. Trueman, professore di teologia storica e storia della chiesa al Westminster Theological Seminary.
Eccellente! Breve, chiaro, garbato, comprensivo... bisogna diffonderlo assolutamente! Jonathan Leeman, direttore editoriale IX Marks, blogger e autore.
Questo libretto è eccezionale. Sam Allberry tratta le persone con la massima cura, s’esprime con saggezza e affronta l’argomento con grande sensibilità. Il risultato è un libro estremamente utile sul tema forse più controverso che il cristianesimo occidentale affronta oggi. Lo raccomando calorosamente! Andrew Wilson, pastore e blogger su thinktheology.co.uk.
Ogni ministro dovrebbe leggere questo libro e dovremmo tentare di metterlo in mano a più persone possibile nella nostra congregazione. Paul Levy, blogger su Reformation21.org .
Concisi Chiari Edificanti
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DIO ODIA I GAY? L’OMOSESSUALITÀ, LA BIBBIA E L’ATTRAZIONE PER LE PERSONE DELLO STESSO SESSO
Sam Allberry
Sam Allberry Dio odia i gay? L’omosessualità, la Bibbia e l’attrazione per le persone dello stesso sesso Proprietà letteraria riservata: BE Edizioni di Monica Vieira Pires P.I. 06242080486 Via Costa dei Magnoli 19 50125 Firenze Italia Is God anti-gay? And other questions about homosexuality, the Bible and same-sex attraction Copyright © Sam Allberry/The Good Book Company, 2013. This edition published by arrangement with The Good Book Company. All rights reserved. Coordinamento editoriale: Filippo Pini Traduzione: Francesca Happe Revisione: Irene Bitassi Impaginazione: Samuele Ciardelli Copertina: Konstantin Molugov, Samuele Ciardelli Prima edizione: Dicembre 2014 Stampato in Italia Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra. ISBN 978-88-97963-25-7 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche ad uso interno didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto verso l’autore e gli editori e mette a rischio la sopravvivenza di questo modo di trasmettere le idee.
Indice Introduzione
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1. Bibbia, matrimonio e sesso
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2. La Bibbia e l’omosessualità
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Nessuna obiezione se c’è dedizione e fedeltà?
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Gesù non parlò mai di omosessualità: come può essere sbagliata?
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3. L’omosessualità e il credente
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Non stiamo soltanto scegliendo selettivamente quali leggi dell’Antico Testamento applicare?
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4. L’omosessualità e la chiesa
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I credenti non possono semplicemente accettare di avere opinioni diverse al riguardo?
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5. L’omosessualità e il mondo
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Conclusione
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Come dovrei comportarmi se un credente mi confidasse d’essere omosessuale?
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Introduzione Cominciai a comprendere veramente la mia sessualità più o meno quando iniziai a comprendere Gesù Cristo. Fu durante le ultime settimane del liceo. Gli esami stavano per finire e aspettavamo tutti con impazienza una lunga estate senza scuola. Gli ultimi mesi erano stati piuttosto frenetici e cominciavano a emergere alcune verità alquanto sgradevoli. La prima era che è assai difficile preparare gli esami se raramente si sta attenti alle lezioni. Ripassare è un’ardua impresa se ben poche sono le materie “passate” durante l’anno! L’altra verità spiacevole era ancora più inquietante della precedente. Sono sempre stato capace di stringere profonde amicizie, ma ora iniziavo a rendermi conto che c’era qualcosa di più. Nonostante avessi già avuto un paio di ragazze, non ero mai riuscito a provare lo stesso tipo di legame che sentivo invece nei confronti di qualche carissimo amico. All’inizio di quella lunga estate, quando c’erano ben poche cose che mi distraessero, la verità cominciò a venire a galla e le parole si formarono nella mia mente: “Credo di essere gay”.
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Dio odia i gay?
Non fu piacevole ammetterlo. Volevo essere come tutti gli altri, innamorarmi come capitava a tutti, provare dei sentimenti per le ragazze come succedeva ai miei amici. Invece, anziché innamorarmi come i miei amici, mi ritrovai innamorato dei miei amici. In quello stesso periodo incontrai per la prima volta delle persone credenti. Il sabato pomeriggio lavoravo in un caffè del quartiere gestito da certi credenti e fu proprio lì che ne conobbi alcuni della mia età. Diventammo quasi amici e finiti gli esami, visto che non avevo niente altro da fare, m’invitarono nel gruppo giovanile della loro chiesa. Decisi d’andarci. Quei tipi mi erano simpatici e m’interessava conoscere meglio le cose in cui credevano. Il messaggio di Gesù si rivelò ben diverso da quello che avevo immaginato...
Il messaggio Quando Gesù iniziò a predicare pubblicamente, fece la seguente dichiarazione che ci porta dritti all’essenza del suo messaggio: Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo”. Marco 1:14-15
Gesù disse che il regno di Dio era vicino. Qualunque
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cosa Dio avesse deciso di fare per rimediare agli errori di questo mondo, lo stava facendo proprio in quel momento. Fu il punto di partenza. Ravvedimento e fede sono la reazione che Gesù desidera. Ravvedersi significa svoltare, cambiare direzione. L’implicazione è abbastanza chiara e un po’ scomoda: stiamo sbagliando direzione. Stiamo facendo come quell’anziano signore di cui ho letto recentemente in un quotidiano locale: nel cuore della notte, in un momento di confusione, imboccò la corsia sbagliata dell’autostrada e percorse un paio di chilometri contromano. Fortunatamente a quell’ora non c’era quasi nessuno, ma se fosse capitato quando tanti pendolari vanno al lavoro, la storia sarebbe potuta finire in modo drammatico. Gesù afferma che stiamo andando nella direzione sbagliata e che si sta avvicinando l’ora di punta stabilita da Dio. Dobbiamo cambiare direzione e metterci in fila dalla parte giusta. Ciò significa credere al vangelo, cioè all’annuncio che, mediante la morte e la risurrezione di Gesù, possiamo essere giustificati davanti a Dio e che ci viene offerta l’opportunità di cominciare a vivere come Dio ha sempre voluto per noi. È questo il messaggio ed è valido per tutti. Quando Gesù entrò in scena non suddivise l’umanità in categorie a ciascuna delle quali affidare un messaggio diverso: uno per le persone introverse, un altro per quelle estroverse; uno (con tanto di schema logico ed elenco pun-
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tato) per coloro in cui predomina la parte sinistra del cervello, un altro (tutto colorato e con musica di sottofondo) per il gruppo in cui predomina quella destra. Il messaggio di Dio per le persone gay è identico al messaggio che egli rivolge a chiunque: ravvediti e credi. È lo stesso invito a trovare in Dio la pienezza della vita, la stessa offerta di perdono e di un meraviglioso, profondo amore che cambia la vita.
“Attrazione per le persone dello stesso sesso” versus “gay” Fu questo il messaggio che sentii per la prima volta nella chiesa dei miei amici, il messaggio alla luce del quale cerco di vivere da allora. Nonostante le difficoltà che incontro, essendo una persona che convive con l’omosessualità, mi sono accorto che il cristianesimo biblico è una meravigliosa fonte di conforto e di gioia. Certe volte per me la Parola di Dio su questa faccenda è ambigua e difficile, tuttavia resta completamente valida fino in fondo. Il vangelo di Gesù è un annuncio meraviglioso per chi si sente attratto dalle persone dello stesso sesso. Ho appena usato l’espressione “attratto dalle persone dello stesso sesso” perché la prima difficoltà è come definirmi. Oggi, nella cultura occidentale, il sostantivo più comune per indicare qualcuno con sentimenti omosessuali è “gay”. Secondo me, però, spesso il termine va ben oltre il riferimento all’orientamento sessuale di una persona ed è
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Introduzione
arrivato a descrivere un’identità e uno stile di vita. Quando qualcuno afferma di essere gay, oppure lesbica o bisessuale, di solito intende sottolineare che, oltre a essere attratto da una persona dello stesso genere, la sua preferenza sessuale è uno degli aspetti fondamentali che lo caratterizza. È per questo motivo che preferisco evitare quel termine. Suona arzigogolato descrivermi come “uno che si sente attratto da persone dello stesso sesso”, ma per me è un modo per riconoscere che le attrazioni sessuali che provo non sono essenziali alla mia identità. Sono parte di ciò che sento, ma non di colui che sono fondamentalmente. Io sono molto di più della mia sessualità. Consideriamo un altro tipo di appetito. Mi piace molto la carne e secondo me in un piatto dove non c’è neanche una fettina manca qualcosa. La mia passione per la carne, però, non significa che vorrei che la gente m’identificasse innanzitutto come “carnivoro”. È solo un frammento che non mi ritrae come sono veramente. Ecco perché preferisco dire che provo sentimenti omosessuali o attrazione per le persone del mio stesso sesso. Come persona che vive questa condizione, Gesù mi chiede di fare esattamente ciò che chiede a chiunque altro. Infatti, prendiamo un’altra famosa frase di Gesù: Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: “Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Marco 8:34 (Nuova Diodati)
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“Chiunque” indica che vale per tutti noi. Devo rinnegare me stesso, prendere la mia croce e seguirlo. Ogni credente è chiamato a un costoso sacrificio. Rinnegare sé stessi non significa modificare qua e là il proprio comportamento, bensì dire: “No” al più profondo concetto di sé per amore di Cristo. Prendere la croce vuol dire dichiarare perduta la propria vita (per come la si è conosciuta). È sacrificare la propria vita per l’esatta ragione che la propria vita, a quanto pare, non è per niente propria. Appartiene a Gesù. Lui l’ha creata e l’ha acquistata con la sua morte. Da allora ho parlato apertamente delle mie esperienze personali di omosessualità. Alcuni credenti mi hanno detto: “Per te il vangelo deve essere ben più duro che per me”, come se le mie rinunce fossero maggiori delle loro. In realtà, il vangelo pretende tutto da ciascuno di noi. Chi crede che il vangelo si sia introdotto nella sua vita con facilità, senza apportare cruciali modifiche al proprio stile di vita o alle proprie aspirazioni, molto probabilmente non ha affatto iniziato a seguire veramente Gesù. Siccome il prezzo è uguale per tutti, sono identiche anche le benedizioni. Negli ultimi anni, lottando con questo problema, le seguenti parole di Gesù sono tra quelle che preferisco: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Matteo 11:28
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Introduzione
È una promessa meravigliosa. Gesù presume che, lasciati a noi stessi, siamo oppressi. Succede quando la nostra vita non è in sintonia con Dio. Ma appena veniamo a Gesù, troviamo riposo. Non si tratta del riposo di un tranquillo pomeriggio del fine settimana, né di una bella dormita in un giorno di vacanza. Gesù intende qualcosa di ben più profondo: riposo nel senso che siamo a posto con Dio, ogni cosa sistemata a dovere. Riposo nel senso che viviamo in modo conforme a quel che siamo realmente e a come Dio vuole che viviamo. Riposo nel senso che riusciamo a diventare veramente le persone che Dio vorrebbe che fossimo. Dio è contro i gay? No. Ma è contro quello che tutti noi siamo per natura, perché viviamo lontano da lui e solo per noi stessi. È questo che disapprova, a prescindere dal modo in cui si manifesta nella vita di ciascuno di noi. Tuttavia, siccome egli è più grande di noi, migliore di noi e capace di fare facilmente cose che a noi costerebbero una gran fatica, ci ama anche così come siamo. Ci ama al punto da portare il nostro peso, prendere il nostro posto, purificarci, renderci completi e unirci a sé per sempre. Essere credente e vivere da credente con l’attrazione per persone dello stesso sesso solleva ogni sorta di domande, alle quali spero di rispondere esaurientemente in questo libro. La mia esperienza personale di omosessualità non significa che posso parlare a nome di tutti coloro che ne sono coinvolti. Nel corso degli anni ho conosciuto molte persone per le quali questo argomento non è una faccenda
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astratta: uomini e donne, giovani e vecchi; alcuni religiosi, altri ostili alla fede; alcuni si sono confidati con me nel più stretto riserbo, mentre altri si definiscono gay pubblicamente e con orgoglio. Ciascun colloquio è stato speciale. Alcuni hanno condiviso la storia del rifiuto doloroso sofferto (a uno di loro i coetanei hanno sputato addosso), altri sono rimasti sorpresi dal consenso riscosso. Ci sono stati dei casi molto simili alle mie esperienze e ai miei sentimenti personali, mentre altri erano assai differenti. Ecco perché non pretendo di parlare per tutti. Il mio obiettivo, piuttosto, è cercare di considerare ogni domanda e vedere cosa dice la Bibbia in merito. Il primo quesito è: “Cosa dice in realtà la Bibbia sull’omosessualità?” Ce ne occuperemo subito. Tuttavia, più considero la Bibbia e più mi convinco che quanto afferma sulla sessualità si comprende molto meglio alla luce di quanto sostiene in generale a proposito del sesso e del matrimonio. Perciò cominceremo proprio da qui...
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È il tema caldo dei nostri giorni. La Bibbia, la chiesa e i credenti non sembrano essere al passo con i tempi in confronto all’atteggiamento moderno verso l’omosessualità e cresce l’ostilità verso coloro che hanno un’opinione ritenuta retrograda. Dunque, Dio è omofobo? Questo libro, breve e piacevole da leggere, vuole aiutare i cristiani confusi a comprendere ciò che Dio ci dice nella sua Parola, offrendo delle risposte positive e liberatorie a questi interrogativi. Scritto da un pastore che vive in prima persona la condizione di provare dei sentimenti omosessuali, spiega con chiarezza e semplicità ciò che la Bibbia afferma con certezza a proposito del matrimonio, della sessualità e dell’attrazione per le persone dello stesso sesso, accompagnando un’adeguata esposizione teorica alla testimonianza personale diretta.
Sam Allberry è pastore della chiesa di St. Mary, a Maidenhead, nel Regno Unito. La sua passione è aiutare le persone a capire l’importanza e la meraviglia della verità biblica.
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