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Il professor De Chirico studia il fenomeno della gerarchia cattolica romana utilizzando l’esegesi biblica, dati storici interessanti e conoscenze teologiche fondamentali per formare la nostra visione di esso… Coinvolgente, scritta in modo chiaro, polemica nel senso migliore e decisamente biblica: questa è senza dubbio la miglior guida concisa per quelli che desiderano sapere come valutare l’istituzione del papato e i suoi relativi problemi. William Edgar, professore di apologetica, Westminster Theological Seminary, Filadelfia, Pennsylvania.
Molto piacevole, coinvolgente e importante! Questo libro si legge tutto d’un fiato. Continuo a pensare: “Ce l’ho, a chi lo posso dare?” … Proprio al centro del cattolicesimo romano, si trova quest’immensa illusione. Non mi credete? Allora leggete questo breve libro coinvolgente e valutate da soli. Geoff Thomas, pastore della Aberystwyth Baptist Church, Aberystwyth, Galles.
Come introduzione alla dottrina e all’esercizio del papato, questo libro è senza pari! Leggetelo e acquisirete le conoscenze fondamentali di ciò che per molti cristiani è un mistero, ora spiegato da un affidabile teologo e pastore evangelico. Gregg R. Allison, professore di teologia cristiana, Southern Baptist Theological Seminary, Louisville, Kentucky.
Leonardo De Chirico
Il papato Una guida evangelica
Leonardo De Chirico Il papato. Una guida evangelica Proprietà letteraria riservata: BE Edizioni di Monica Pires P.I. 06242080486 Via del Pignone 28 50142 Firenze, Italia A Christian’s Pocket Guide to Papacy Its origin and role in the 21st century Copyright © 2013 by Leonardo De Chirico Published by Christian Focus Publications, Geanies House, Fearn, Ross-shire, IV20 1TW, Scotland. This edition published by arrangement with Christian Focus Publications. All rights reserved. Coordinamento editoriale: Filippo Pini Revisione: Fabio Poldi, Irene Bitassi Impaginazione: Samuele Ciardelli Copertina: Alan David Orozco Prima edizione: Maggio 2015 Stampato in Italia Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra. ISBN 978-88-97963-33-2 Per eventuali ordini: www.beedizioni.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche ad uso interno didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto verso l’autore e gli editori e mette a rischio la sopravvivenza di questo modo di trasmettere le idee.
Indice Introduzione
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I. Habemus papam! (Abbiamo il papa!) La figura del papa attraverso i suoi titoli e simboli
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II. Tu es Petrus (Tu sei Pietro) Qual è il fondamento biblico del papato?
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III. Caput ecclesiae (Capo della chiesa) Lo sviluppo storico del papato fino al Rinascimento
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IV. Il papa è l’anticristo? Valutazioni protestanti del papato
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V. Re sovrano o padre amorevole? Il papato dalla Controriforma al movimento ecumenico
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VI. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco Ritratti dei papi moderni
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VII. Ut unum sint (che siano uno) Il futuro del papato
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Bibliografia
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Introduzione Papa Francesco è stato scelto nel 2013 come “persona dell’anno” dalla rivista Time e la motivazione principale per la sua candidatura è stata il suo “rifiuto del lusso”. La personalità affabile e lo stile sobrio dell’attuale papa fanno di lui una delle figure più popolari nella cultura contemporanea. Francesco viene visto come un papa per il quale la dottrina è meno importante dell’atteggiamento, la misericordia è più importante della verità e la generosità d’animo da preferire all’affermazione della propria identità. Nonostante ciò, resta fermo sulla tradizione vivente di una delle istituzioni più antiche del mondo che ha generato “dogmi” vincolanti e una serie di codici morali molto tradizionali, che ha plasmato in modo significativo la civiltà occidentale e guidato il raggruppamento religioso più grande del mondo, cioè la chiesa cattolica romana. Ci sono diversi modi di guardare all’istituzione del papato oltre i luoghi comuni e le caricature mediatiche. Questo libro proverà a rispondere alle seguenti domande introduttive: chi è il papa e in che modo la chiesa cattolica romana definisce il suo ruolo? Come può una posizione di guida nella chiesa cristiana avere assunto una for-
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Il papato
ma così “imperiale”? Perché Roma è stata così importante in questo processo? Qual è stato il ruolo della storia nello sviluppo del papato? Come veniva visto dai riformatori protestanti del XVI secolo e oltre? Che cosa si può dire dei papi contemporanei? Qual è il significato ecumenico del papato e quali sono le sue prospettive per il mondo globale? Queste e altre domande formeranno lo sfondo delle nostre indagini nell’intreccio biblico, storico e teologico del papato. Voglio esprimere gratitudine al mio amico Reid Karr per il suo prezioso aiuto nella rilettura del manoscritto e per i suoi suggerimenti. Tutte le imperfezioni restanti sono solo mia responsabilità. Ringrazio anche Ettore Calanchi per aver rivisto in modo sapiente la traduzione italiana. Questo lavoro è parte del mio tentativo continuo di capire qual è il centro teologico della visione della chiesa cattolica romana. Insegno teologia storica presso l’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione (IFED) di Padova, dove tengo regolarmente corsi di patristica, cattolicesimo romano e teologia moderna. La mia tesi di dottorato in teologia ha riguardato l’interpretazione evangelica del Concilio Vaticano II, l’evento più importante del XX secolo per la chiesa cattolica romana.1 Studiare la teologia cattolica è parte della mia professione. Occasionalmente scrivo anche analisi e resoconti sul cattolicesimo romano, in cui esamino eventi e tendenze emergenti in Vaticano.2 Nel mio lavoro sul cattolicesimo romano, provo ad analizzare il tema di cui scrivo come parte di un “insieme” teologico. È mia intenzione fare lo stesso in questo studio sul papato. Questo libro è dedicato ai fratelli e alle sorelle della Chiesa Evangelica Breccia di Roma, dove servo come pastore dal 2010. La loro 1 Leonardo De Chirico, Evangelical Theological Perspective on Post-Vatican II Roman Catholicism, Peter Lang, Bern-Oxford, 2003. 2 www.vaticanfiles.org.
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Introduzione
compagnia e amicizia nel vangelo è per me una fonte continua di forza. La missione della nostra chiesa è essere una comunità sacerdotale, regale e profetica3 nella città di Roma, essendo testimoni del vangelo in una città in cui il papato è considerato la più alta espressione di “potere forte” e in cui la chiesa cattolica romana è il principale attore religioso, sociale ed economico. Ci sentiamo spesso come cavallette in una terra di giganti (Numeri 13:33), ma è emozionante vedere il vangelo emanare la sua potenza gentile eppure trasformatrice nella vita delle persone e nella società. Proviamo a compiere la nostra missione avendo la Parola di Dio quale riferimento supremo (sola Scriptura). Attraverso i secoli i papi hanno voluto esercitare anche il ruolo di sacerdoti, re e profeti a loro modo. Che questo libro possa essere un incoraggiamento a essere critici e auto-critici nel modo in cui cerchiamo di adempiere la nostra chiamata sacerdotale, regale e profetica.
3 Cfr. 1 Pietro 2:9 (ndr).
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I Habemus papam! (Abbiamo il papa!) La figura del papa attraverso i suoi titoli e simboli “Gaudium magnum: habemus papam!” Queste parole famose presentano un nuovo papa al mondo. Vengono pronunciate alla folla che si riunisce in Piazza San Pietro per celebrare l’occasione. Il papa è uno degli ultimi esempi di sovranità assoluta nel mondo moderno e rappresenta una delle istituzioni più antiche. Il potere esecutivo, legislativo e giurisdizionale sono La locuzione latina “Annuntio concentrati tutti nella persona del vobis gaudium magnum: habepapa. Finché il papa non muore o mus papam” significa in italiano “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo si dimette, egli rimane in carica con il papa” e risale all’elezione di papa tutti i suoi titoli e privilegi. L’unica Martino V nel 1417, quando tre papi reclamavano il soglio pontificio. Querestrizione al suo potere è che non sto annuncio venne dato al popolo può scegliere il suo successore. In con un senso di sollievo: finalmente abbiamo un papa!
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Il papato
altre parole, il papato non è dinastico. Questo compito è affidato al Collegio cardinalizio che è formato dai cardinali di età inferiore a ottant’anni. Morto il papa o dimessosi (come Benedetto XVI nel 2013), i cardinali si riuniscono per eleggere un nuovo papa in “conclave” (dal latino cum clave, cioè “sotto chiave”) nella Cappella Sistina. Sebbene il papa non possa eleggere il suo successore, può, tuttavia, scegliere coloro che lo eleggeranno e quindi influenzare in qualche modo le scelte del conclave. Un buon punto di partenza per lo studio del papato è il Catechismo della chiesa cattolica del 1992, che rappresenta l’esposizione ufficiale più recente ed esaustiva degli insegnamenti della chiesa cattolica romana. In riferimento all’ufficio del papa, il Catechismo afferma al paragrafo 882 che “il papa, vescovo di Roma e successore di san Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli. Infatti, il romano pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la chiesa, ha sulla chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente”.4 Questa breve frase contiene un buon riassunto di che cosa siano la storia e la natura del papato. Il papa è un leader religioso che pensa a sé stesso come rappresentante di una linea diretta e continua, che lo mette in relazione all’apostolo Pietro. Il papa, con il meccanismo della successione, sostiene di continuare la missione iniziata da Pietro. Per rinforzare ulteriormente il suo potere e la sua autorità, il paragrafo 937 afferma che: “Il papa è per divina istituzione rivestito di un potere supremo, pieno, immediato e universale per il bene delle anime”. Il papa viene presentato come un’istituzione divinamente 4 Le citazioni sono tratte da Catechismo della chiesa cattolica, 2006. La versione elettronica è reperibile all’indirizzo http://www.vatican.va/archive/ccc_it/cccit_index_it.html, accesso del 2 marzo 2015.
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Habemus papam! (Abbiamo il papa!)
scelta, che sorveglia la vita della chiesa ed esercita il suo governo sul gregge di Dio. Per i visitatori che vogliono esplorare il Vaticano sono disponibili molte guide turistiche colorate. Esse evidenziano tutte le cose interessanti che un normale turista vorrebbe sapere mentre cammina nel cuore architettonico e simbolico della chiesa cattolica romana, ma se una persona vuole realmente sapere chi è chi in Vaticano deve procurarsi un libro molto voluminoso: l’Annuario pontificio. Questo “mattone” di più di 2350 pagine contiene tutti i tipi d’informazione su ogni cosa che riguarda il Vaticano e su quello che vi accade. Pubblicato e aggiornato ogni anno, registra fedelmente tutti gli eventi e i cambiamenti dell’anno precedente. L’Annuario pontificio è un’altra importante risorsa per scoprire il significato teologico e istituzionale del papato. Una sezione in particolare elenca i titoli ufficiali del papa. • Vescovo di Roma • Vicario di Gesù Cristo • Successore del principe degli apostoli (cioè Pietro) • Sommo pontefice della chiesa universale • Primate d’Italia e arcivescovo e metropolita della Provincia romana • Sovrano dello stato della Città del Vaticano • Servo dei servi di Dio La lista dei titoli del papa è impressionante e copre diversi uffici religiosi, compiti politici e responsabilità organizzative. Ogni titolo fornisce una prospettiva diversa dell’ufficio del papato e considerati nell’insieme, aiuta ad apprezzare chi è il papa e quello che fa.
Vescovo di Roma Un altro importante documento riguardante il papa in quanto ve-
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Il papato
scovo di Roma afferma che: “Pastore dell’intero gregge del Signore è il vescovo della chiesa di Roma, nella quale il beato apostolo Pietro, per sovrana disposizione della provvidenza divina, rese a Cristo col martirio la suprema testimonianza del sangue”.5 La linea di pensiero che sostiene quest’affermazione è la seguente. • L’apostolo Pietro fu il primo vescovo di Roma e qui fu anche martirizzato. • Il pastore della chiesa di Roma presiede su “tutto il gregge”. • I successori di Pietro, in quanto vescovi di Roma, hanno lo stesso compito di guidare la chiesa universale. Il papa è il vescovo di Roma in successione a Pietro, che è considerato il primo vescovo e l’esempio per tutti i suoi successori. In quanto vescovo di Roma egli è il papa dell’intera chiesa. Vedremo, più avanti, come è nato da un punto di vista storico questo titolo di Pietro e il ministero a esso collegato e come il paradigma della successione sia diventato la regola vigente per la chiesa cattolica romana.
Vicario di Gesù Cristo Questo titolo ha un’importante dimensione cristologica e viene utilizzato sin dal V secolo, anche se fu nel Medioevo che fu preferito al più realistico “vicario di Pietro”. Il papa non è solo il vescovo di Roma (un’affermazione ecclesiastica), ma anche colui che rappresenta Cristo al più alto livello umano dalla sua ascensione (un’affermazione cristologica). L’idea è che il ministero successivo alla risurrezione di Gesù Cristo abbia bisogno di un vicario umano che agisca per suo conto fino alla sua seconda venuta. Secondo la visione cattolica, tutti i preti agiscono in persona Christi (nella persona di Cristo), ma 5 Primo paragrafo della costituzione apostolica di Giovanni Paolo II, Universi Dominici gregis (22 febbraio 1996).
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Habemus papam! (Abbiamo il papa!)
il riferimento al vicario di Cristo amplifica certamente il suo significato. Questo titolo giustifica l’affermazione del papa di essere un governatore supremo (così come Gesù è il Re), un insegnate infallibile quando parla ex cathedra6 (così come Gesù è Profeta) e un sommo sacerdote in una struttura gerarchica (così come Gesù è Sacerdote). Per questo motivo tende a offuscare e confondere quello che, invece, ha bisogno di essere distinto ed è stato fonte di dibattito nella cristianità nei secoli. Secondo il protestantesiLa dottrina del triplice ufficio mo, per esempio, solo Cristo (solus di Cristo (triplex munus Christi), Christus) è Re, Profeta e Sacerdote cioè Gesù che è considerato re, profeta e sacerdote, viene sviluppata da in un senso unico. Il suo ministero è Giovanni Calvino nell’Istituzione della un’opera trinitaria che solo lo Spiri- religione cristiana (II,15,1), ma non è intesa dal riformatore francese come to Santo può adempiere e ciò esclu- trasferibile a una singola persona de il bisogno di un “vicario” umano. nell’ufficio ecclesiastico.
Successore del principe degli apostoli Questo titolo monarchico ha bisogno di essere spiegato per capirne il senso. Ci sono due punti principali: uno è il riferimento alla successione all’ufficio di Pietro da parte di un altro vescovo, l’altro è l’attribuzione all’apostolo Pietro di un ruolo “regale” tra gli apostoli. L’intera struttura del papato è basata sull’idea che Pietro ordinò i suoi successori come vescovi di Roma e che il modello di successione sia perdurato nei secoli. I successori furono quindi considerati essere in apostolica successione con il precedente vescovo di Roma. Ecco che cosa insegna il Concilio Vaticano II (1962-1965): “Affinché poi lo stesso episcopato fosse uno e indiviso, [Gesù Cristo] prepose agli altri apostoli il beato Pietro e in lui stabilì il principio e il fondamen 6 “Dal trono” (ndr).
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Il papato
to perpetuo e visibile dell’unità di fede e di comunione”.7 Questa continuità ininterrotta è molto importante per la costituzione gerarchica e la struttura sacramentale della chiesa di Roma. Questo è l’argomento principale che la chieAnche i protestanti hanno un sa romana utilizza per distinguersi concetto di continuità ininterdalle altre chiese (cioè quella proterotta, ma essa si riferisce alla fedeltà all’insegnamento apostolico della stante e anglicana) cha hanno rotto chiesa (determinato dal canone biblila continuità apostolica separandosi co) e non all’assetto gerarchico della chiesa. da Roma.
Sommo pontefice della chiesa universale Questo titolo sottolinea la forte influenza della struttura e degli uffici imperiali romani sull’istituzione del papato. Il termine pontefice deriva dalla parola latina pontifex, che significa letteralmente “costruttore di ponti” (pons + facere) e che indicava un membro del collegio principale dei sacerdoti pagani nell’antica Roma. Il capo del collegio era conosciuto come pontifex maximum (il pontefice massimo). I papi hanno sempre visto sé stessi come i nuovi pontefici e i successori della struttura imperiale romana. In senso spirituale, il papa è un costruttore di ponti tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e l’uomo. Pontifex maximum è scritto ovunque a Roma sugli edifici e sulle proprietà papali nella sua forma abbreviata (P. M.) come firma papale sui luoghi e monumenti. Fin dal XV secolo, i papi hanno amato riferirsi a sé stessi con questo titolo, che è ancora ampiamente usato.
7 Costituzione dogmatica sulla chiesa Lumen gentium, 18. Ci sono diverse edizioni pubblicate dei documenti del Concilio Vaticano II. I testi sono accessibili all’indirizzo: http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/index_it.htm, accesso del 2 marzo 2015.
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Primate d’Italia e arcivescovo e metropolita della Provincia romana Questi due ulteriori titoli hanno un valore ecclesiastico e una connotazione territoriale. Il primate è un arcivescovo del più alto rango in una provincia, una regione o un paese; quindi il papa è il primate d’Italia e del mondo. Arcivescovo e metropolita sono titoli quasi sinonimi e si riferiscono al ruolo concreto e territoriale del papa in quanto capo della chiesa.
Sovrano dello stato della Città del Vaticano Il papa è un capo di stato. Sebbene le radici storiche risalgano all’VIII secolo, i confini di stato attuali furono definiti nel 1929, dopo che l’esercito italiano conquistò Roma È stato attraverso una breccia nel 1870 facendola diventare capiaperta nelle mura di Roma, tale dello stato unitario. La chiesa nota come “breccia di Porta Pia”, che i soldati italiani entrarono a Roma il cattolica romana è la sola chiesa che 20 settembre 1870 e completarono ha anche uno stato sovrano con la l’unificazione d’Italia. sua propria struttura politica, finanziaria, giuridica e diplomatica; è l’unico corpo ecclesiastico che tratta con altri stati come uno stato. Quando la chiesa firma un trattato con un altro stato sotto forma di concordato, di conseguenza, lo fa in base alle leggi internazionali, come uno stato sovrano farebbe con un altro. Il papa è il capo della chiesa e il capo di uno stato. Quando visita uno stato viene accolto come fosse un re, non semplicemente come un vescovo o una qualche altra figura ecclesiastica. Anche se piccoli e simbolici, la chiesa ha anche un esercito e una polizia, come ogni altro stato. La sua doppia identità (ecclesiastica e politica) è il frutto della sua storia lunga e complessa ed è anche identificativa del-
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la sua molteplice natura istituzionale: sia chiesa che stato. Teologia e politica sono così interconnesse nel sistema della chiesa cattolica romana e nelle sua attività al punto che è impossibile separarle. Il papa è quindi sia una figura religiosa che politica.
Servo dei servi di Dio Questo è l’unico titolo che sottolinea umiltà e servizio. Controbilancia le pretese assolute e le prerogative degli altri titoli. Nel Vangelo di Giovanni si legge: “Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri” (Giovanni 13:14). Il papa e tutti i sacerdoti, quindi, cercano di ubbidire al comandamento dato da Cristo di essere servi del popolo di Dio. Dato che il papa è il principe degli apostoli, egli è il servo dei servi. Questo titolo venne ampiamente usato da papa Gregorio I (590-604), probabilmente come lezione di umiltà al Patriarca di Costantinopoli che aveva assunto il titolo di “patriarca ecumenico”. Diversamente dallo sfondo degli altri titoli che sono ampiamente influenzati da una cultura imperiale, quest’ultimo corre il rischio di essere apertamente retorico e in qualche modo esagerato per una figura monarchica e assolutista come quella del papa.
I simboli del papato Il cattolicesimo romano è una religione “sensuale” perché, anziché essere basata sulla disciplina dell’ascolto di ciò che viene detto, dà più attenzione a quello che si vede, si odora, ai gesti, ai riti e alla dimensione estetica della vita umana. Ecco perché ha sviluppato un sistema di simboli così ricco e complesso per tutte le sue pratiche e attività. Ecco perché la liturgia è più importante della predicazione e
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Habemus papam! (Abbiamo il papa!)
i sacramenti più centrali della ParoNella visione cattolica, l’intera realtà è “sacra” in quanto testila. La definizione di “sacramento”,8 monia la presenza visibile della grache è importantissima per la fede zia nella natura. La tendenza è quella della chiesa cattolica romana, con la di minimizzare gli effetti del peccato e di stabilire una continuità tra la nasua enfasi sull’essere un “segno”, “vi- tura e la grazia. sibile” e parte di una “celebrazione”, testimonia della sensualità della fede cattolica. Il papato non fa eccezione. Più di ogni altra istituzione occidentale, esso ha forgiato un insieme di simboli per rappresentare il suo ministero ed esprimere il suo potere anche oltre i confini spirituali e liturgici.9 Il processo è stato lento ma continuo e ha raggiunto il suo picco con papa Innocenzo III (1198-1216) che ingrandì l’intero sistema di simboli papali che caratterizzano la carica fino a oggi. Il papa ha la cattedra di Pietro (cathedra Petri) che si può ammirare nella Basilica Vaticana. È un trono che, secondo la tradizione, è appartenuto allo stesso Pietro. Esso rappresenta la connessione del papa regnante con l’autorità dell’apostolo Pietro. Storicamente, comunque, il trono mostrato nella Basilica di S. Pietro è quello che Carlo il Calvo donò a Papa Giovanni VIII dopo la sua incoronazione nell’875 d.C. Dunque è un trono imperiale che racchiude la pienezza del potere del papa (plenitudo potestatis). Una cattedrale è una chiesa cristiana che contiene la cattedra (cathedra) di un vescovo. Il Concilio Vaticano I del 1870 ha affermato il dogma dell’infallibilità del papa quando parla ex cathedra (dalla cattedra di Pietro). Il papa detiene anche le “chiavi” di Pietro. Fin dal V secolo le 8 Secondo il Catechismo della chiesa cattolica, “i sacramenti sono segni efficaci della grazia, istituiti da Cristo e affidati alla chiesa, attraverso i quali ci viene elargita la vita divina. I riti visibili con i quali i sacramenti sono celebrati significano e realizzano le grazie proprie di ciascun sacramento” (n. 1131). 9 A. Paravicini Bagliani, Le chiavi e la tiara-Immagini e simboli del papato medievale, Viella, Roma, 1998.
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chiavi sono diventate simbolo dell’autorità conferita da Gesù a Pietro. Quest’associazione è avvenuta secondo un’interpretazione piuttosto discutibile di Matteo 16:19. Fu nel XIII secolo, sotto il regno di papa Bonifacio VIII, che il papa iniziò a essere rappresentato con due chiavi: una per il regno del cielo e una per il regno terreno. Le chiavi sono anche i simboli ben evidenti nella bandiera vaticana. Dalla simbologia del potere imperiale del papa deriva la tiara papale, un alto copricapo circondato da tre corone. La tiara possiede un globo sormontato da una croce e viene indossata dal papa durante alcune cerimonie e simbolizza la sua autorità. Le corone rappresentano il triplice potere del papa in quanto “padre dei re”, “reggente del mondo” e “vicario di Cristo”. Storicamente il papa ha sempre pensato a sé stesso come a un imperatore, quindi il suo regno è simile a quello dei regni politici con troni, cerimonie d’incoronazione e corte regale. Sebbene sia vero che da Paolo VI (1963-1978) in poi i papi hanno smesso d’indossare la tiara e hanno preferito indossare un copricapo più modesto, la tiara è ancora presente nello stemma e nella bandiera del Vaticano. Anche l’abbigliamento del papa è pieno di simboli sia imperiali che religiosi. Il mantello rosso richiama quello usato dagli imperatori romani e bizantini. Il pallium (un mantello in lana) era un indumento che gli imperatori regalavano ai dignitari più alti. Il papa fu tra coloro che ereditarono questi indumenti e li ha pertanto sempre indossati. Il rosso nell’abbigliamento del papa simboleggia anche il sangue di Cristo e dei martiri, così come il bianco simboleggia la risurrezione. Inoltre, bisogna ricordare che anche gli imperatori bizantini indossavano abiti bianchi in segno di purezza e nobiltà. Il linguaggio dei simboli parla dell’identità del papa come figura “imperiale”. È vero che i papi del XX secolo sono gradualmente passati a un esercizio del papato più sobrio e meno rigido, ma nessuno
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dei simboli è stato abbandonato e quindi continuano a qualificare a vari livelli l’ufficio papale nel mondo moderno.
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