la cura degli orfani
Tornare a un’idea di adozione e cura degli orfani fondata sul vangelo
Tony Merida e Rick Morton
La cura degli orfani offre un approccio teologico e pratico, centrato sul vangelo, nell’ambito di un ministero spesso trascurato. Morton e Merida invitano i cristiani a riflettere l’immagine di Dio come redentore, difensore, fonte di provvidenza e padre, nonché a farsi carico della causa di coloro che non hanno voce. Il libro è coinvolgente, accurato, accessibile e ha in sè grande convincimento. Ed Stetzer, pastore e coautore di Transformational church.
Ho pianto, mentre leggevo le grandi verità contenute ne La cura degli orfani. Non solo perché mi ha ricordato dettagli dimenticati della storia dell’adozione di nostro figlio Rudy, ma anche perché mi ha spinto a una maggiore azione nei confronti dei quasi centocinquanta milioni di orfani del mondo. Inoltre, più di ogni altra cosa, perché ha fatto nascere in me la lode e il ringraziamento per un Dio che ha voluto adottare me, orfano, abbandonato, senza un padre e immeritevole! […] Grazie, Tony e Rick, per questo libro dalla grande forza. David Nasser, pastore e autore di A call to die.
La cura degli orfani sfida i credenti a essere strumenti di salvezza per il debole e l’orfano, in conformità al grande mandato. Come padre adottivo e come pastore, credo che questo libro abbia il potenziale per guidare il corpo di Cristo alla cura e al ministero per gli orfani. Kevin Ezell, presidente del consiglio direttivo della North American Mission.
La cura degli orfani è un appello per tutti coloro che si definiscono cristiani. Unisce in maniera articolata la proclamazione del vangelo e la cura degli orfani […] spronandoci a concepire idee degne della grandezza di Dio, per offrire soluzioni a riguardo. Fai del bene. Leggi questo libro! Andy Lehman, vicepresidente della Lifesong for Orphans; membro del consiglio della Christian Alliance for Orphans.
La cura degli orfani è una grande risorsa per ogni chiesa che si voglia occupare degli orfani. Questo libro non vi darà solo della buona teologia al riguardo, ma offrirà anche l’aiuto pratico di cui c’è bisogno. Johnny Carr, direttore nazionale dell’associazione ecclesiale Bethany Christian Services.
Fantastico. Non riesco a credere che qualcuno possa leggerlo e rimanere disinteressato o disimpegnato riguardo agli orfani e alla chiesa. Micah Fries, pastore e autore di Exalting Jesus in Zephaniah, Haggai, Zechariah and Malachi.
La cura degli orfani è un’ottima risorsa per il movimento in favore dell’adozione e della cura degli orfani. Nel leggere i racconti personali riportati in queste pagine, sarete portati alle lacrime… e poi all’azione. Trevin Wax, autore del libro Holy subeversion-Allegiance to Christ in an age of rivals.
La mia preghiera è che questo libro faccia da catalizzatore, affinché le famiglie e le chiese s’impegnino per amore degli orfani di tutto il mondo e per quelli a loro più vicini! Tim Brister, pastore e direttore di PLNTD Network.
Semplice, diretto, convincente… ti inchioda. Mi elettrizza questo rinnovato interesse verso la cura per gli orfani e l’adozione che si sta diffondendo all’interno della chiesa evangelica. Il libro rispecchia questo movimento, ma ne alimenterà anche il fuoco! Signore, ti benediciamo perché agisci con tanta potenza tra i tuoi figli adottivi. Daniel L. Akin, presidente del Southeastern Baptist Theological Seminary.
Un libro assolutamente da leggere per i pastori e le guide della chiesa.
Daniel Darling, autore di Fede 2.0-Rimanere connessi con Dio tra web, social e nuove tecnologie.
Bellissimo. Perspicace. Merida e Morton hanno catturato la meraviglia della straordinaria bellezza dell’adozione.
Kimberly Sowell, autrice di Soul shaping.
La cura degli orfani ci mostra l’amore di Dio per gli orfani. Leggi questo libro e poi poni questa semplice domanda: “Signore, cosa vuoi che faccia?” La sua risposta potrebbe sorprenderti e cambiare per sempre la tua vita. Dr. Ray Pritchard, presidente del ministero Keep Believing; autore dei libri The healing power of forgiveness, Stealth attack e An anchor for the soul.
Mentre leggevo questo libro, non ho potuto evitare di vedere la mia noncuranza passata riguardo a questo problema globale per ciò che veramente è: egoismo. Il vangelo uccide l’egoismo e coltiva la compassione e l’amore di Cristo per gli orfani. George G. Robinson, assistente docente in missione ed evangelismo presso il Southeastern Baptist Theological Seminary.
Se solo una percentuale del vasto numero di persone che si definiscono cristiane mettesse in pratica una piccola parte de La cura degli orfani, il mondo noterebbe che siamo sale e luce, dando gloria più che mai al Padre nostro che è nei cieli.
Jason Dukes, autore di Live sent.
Il libro di Merida e Morton è tanto d’ispirazione quanto utile alla formazione. Questo libro porterà a dei cambiamenti per i bambini (che verranno adottati, amati e curati) e anche cambiamenti in chiunque legga e prenda sul serio il suo contenuto. Mark L. Russel, ricercatore e autore del libro The missional entrepreneur.
Dio ama gli orfani. Spero che questo libro sarà ampiamente letto dai pastori e dalle guide della chiesa, dalle coppie che stanno valutando l’adozione (che il loro numero possa crescere!) e da ogni cristiano che desideri partecipare a quanto Dio sta facendo per guidare la sua chiesa ad amare tutti i bambini del mondo, già amati da Gesù. Nathan Finn, assistente universitario di storia della chiesa e studi battisti presso il Southeastern Baptist Theological Seminary.
Con questo libro Tony Merida e Rick Morton hanno fatto un enorme favore alla chiesa, perché hanno mostrato con chiarezza che l’adozione e la cura degli orfani sono insegnamenti del vangelo e ci hanno dato dei modi fortemente pratici per portare le nostre chiese all’azione. Questo libro ha avuto un impatto speciale su di me, perché mia madre è cresciuta in un orfanotrofio. Per decenni, ha aspettato invano che un padre andasse a cercarla. Quest’opera aiuterà le chiese in ogni luogo a dire con Gesù: “Non vi lascerò orfani; verrò a prendervi!” Jonathan Akin, pastore presso la Fairwiew Church di Lebanon, in Tennessee.
Leggete a vostro rischio e pericolo! State per scoprire che l’adozione è molto più essenziale, fattibile e di benedizione di quanto abbiate mai immaginato. Non si tratta di un libro che vi colpirà. È un libro che vi cambierà e sarete lieti che lo faccia. La gravidanza non è l’unico modo per diventare genitori. Tony Merida e Rick Morton vi attireranno al centro di una potente opera di Dio e faranno sgorgare in voi il fiume in piena di un amore che non avete coscienza di avere. Chuch Kelley, presidente del New Orleans Baptist Theological Seminary.
Rick e Tony hanno scritto un importante libro per la chiesa di oggi. Mentre l’adozione è cresciuta quanto a popolarità nel corso degli anni, molti non comprendono appieno i suoi aspetti biblici e missionari. Se la chiesa riuscirà ad appropiarsene, le vite verranno trasformate come in nessun altro momento della storia.
Mark Matlock, Wisdom Works Ministries.
la cura degli orfani
Tornare a un’idea di adozione e cura degli orfani fondata sul vangelo
Tony Merida e Rick Morton
Tony Merida e Rick Morton La cura degli orfani Tornare a un’idea di adozione e cura degli orfani fondata sul vangelo Proprietà letteraria riservata: BE Edizioni di Monica Pires P.I. 06242080486 Via del Pignone 28 50142 Firenze Italia Orphanology: awakening to Gospel-centered adoption and orphan care Copyright © 2011 by Tony Merida and Rick Morton Published by New Hope Publishers. USA. This translation published by arrangement with New Hope Publishers. All rights reserved. Coordinamento editoriale: Filippo Pini Traduzione: Stefania D’Ascenzo Revisione: Irene Bitassi Copertina: Fabrizio Frasca Impaginazione: Samuele Ciardelli Prima edizione: Novembre 2016 Stampato in Italia Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra. ISBN 978-88-97963-41-7 Per ordini: www.beedizioni.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche ad uso interno didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto verso l’autore e gli editori e mette a rischio la sopravvivenza di questo modo di trasmettere le idee.
Alle nostre preziosissime mogli, Kimberly Merida e Denise Morton e ai nostri amati figli: Nastia, Erick e Nicholas Morton e James, Angela, Jana, Victoria e Joshua Merida.
Ci dirigiamo verso un paese che, a quanto pare, ha più di cinque milioni di orfani. Sto tentando di prepararmi a immagini forti di bambini abbandonati, affamati, soli, sfigurati, non voluti. Portiamo con noi due borsoni di scarpe da regalare all’orfanotrofio, sperando di offrire così un po’ di gioia e conforto alla vita di qualche bambino. Ma c’è ancora così tanto da fare e il mio cuore si strugge per questi bambini […] Tento di essere preparato […] Non ho dormito tutta la settimana. Non sono riuscito a togliermi dalla testa l’immagine del suo piccolo sorriso, in particolare la foto in cui tiene in mano la lavagnetta con scritto: “Merida” sotto il suo nome.
Indice Premessa
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Introduzione
19
Cosa intendiamo per adozione e cura degli orfani fondate sul vangelo
19
1. In che modo la nostra adozione da parte di Dio è simile all’adozione dei bambini da parte nostra?
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La nostra adozione dei bambini
27
La nostra adozione da parte di Dio
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L’adozione comporta un’attenta pianificazione
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L’adozione richiede le giuste qualifiche
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L’adozione è costosa
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L’adozione salva i bambini da situazioni terribili
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L’adozione comporta un cambiamento legale
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L’adozione implica uno spirito di figliolanza
41
L’adozione trasforma il bambino in ogni senso
42
L’adozione dà al bambino il diritto di essere l’erede del padre
42
Dio salva
43
Una storia di orfani. Ryan e Lisa Bond
45
2. Qual è la condizione degli orfani nel mondo?
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Il ministero a favore degli orfani non è un problema che riguarda solo il resto del mondo
54
Il ministero a favore degli orfani non è solo una questione di adozioni
54
Il ministero rivolto agli orfani consiste nel promuovere e sostenere attivamente l’adozione
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Il ministero rivolto agli orfani consiste nell’essere impegnati nella loro cura all’interno degli istituti
56
Il ministero per gli orfani implica l’impegno nella lotta contro la schiavitù e il traffico di esseri umani
57
La cura per gli orfani implica l’impegno in un ministero interraziale
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3. “Perché spingi per l’adozione e la cura degli orfani?” Tornare ai convincimenti biblici
63 64
Prima convinzione: Dio s’interessa di tutte le persone, create a sua immagine
65
Seconda convinzione: Dio ha una particolare attenzione per gli orfani
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Terza convinzione: Dio comanda al suo popolo di condividere la sua attenzione per gli orfani
72
Conformarsi a Giacomo 1:27 Quarta convinzione: Dio è a favore dell’adozione Ci riconosceranno dal nostro amore
74 76 78
I primi cristiani
79
George Whitefield
80
Charles Spurgeon
80
George Muller Una storia di adozione. Lee e Barbara Drake 4. Come si guida una chiesa a prendersi cura degli orfani? Una cultura della cura degli orfani
82 83 87 88
Guidare con la Parola
89
Guidare con l’esempio
92
Guidare con un progetto semplice
96
La cura degli orfani è una guerra
104
Una storia di adozione. Page e Ashley Brooks
106
5. Come svolgere la missione attraverso il finanziamento per gli orfanotrofi, le risorse umane e la formazione? 111 Il ruolo della chiesa in un ministero per la fondazione di orfanotrofi 113 Il ruolo della chiesa in un ministero rivolto agli istituti
119
Lifesong for Orphans
124
Due storie di orfani. Dima e Vanya
125
6. Come sostenere l’adozione e provvedere fondi?
131
Una storia di adozione. Adam e Jill Hodge
143
7. Come può la chiesa rispondere attraverso l’affidamento?
147
Possibilità di offrire assistenza: alcune opere che la chiesa può svolgere nei nostri contesti 152 Una storia di affidamento. Tim e Andra Nettleton
159
8. Come offrire “assistenza nella transizione”?
163
Transizione, schiavitù sessuale e traffico umano
165
Innanzitutto, dobbiamo lavorare per rafforzare il legame tra chiese locali e orfanotrofi 167 Creare un legame fra il ministero a favore degli orfani e l’imprenditorialità missionaria 171 Una testimonianza personale e di ministero di transizione: la storia delle Homes of Hope for Children. Michael Garrett 174 9. Come sviluppare un ministero di ospitalità per gli orfani
181
Promise 139
184
Tutto ciò che c’è da sapere sull’ospitalità agli orfani
187
Create un’entità distinta dalla vostra chiesa per l’ospitalità degli orfani 188 Sviluppate per la vostra organizzazione un progetto che sia, al contempo, strategicamente solido e incentrato sul vangelo 189 Cercate di sviluppare delle collaborazioni con organizzazioni internazionali che svolgano un ministero fra gli orfani 190 Se possibile, valutate la possibilità di ospitare i componenti del gruppo di orfani tutti insieme, in una sola struttura 190 Indirizzate tutti i volontari e i visitatori verso le opportunità e le sfide uniche dell’ospitalità degli orfani; selezionateli attentamente per proteggere i bambini affidati alle vostre cure 191 Ricercate volontari con un ampio bagaglio di capacità ed esperienze 193 Promuovete l’ospitalità in favore degli orfani come opportunità di missione globale per ogni età 194 Fate sì che il vangelo sia la ragione centrale per l’ospitalità in favore degli orfani 195 Stabilite dei contatti che abbiano un seguito nei confronti dei ragazzi, una volta che saranno ripartiti 195
Infine, mantenete la distinzione con il ministero dell’adozione Una storia di ospitalità e adozione. Randy e Valerie Hall
196 198
Orfani in visita negli Stati Uniti
200
Il nostro sogno
201
Conclusione
203
Appendice 1. La parola alle madri
207
L’attesa
207
La gestione delle aspettative
209
Appendice 2
213
Risorse
213
Libri
214
Lista di risorse per capitolo
215
Capitolo 1
215
Capitolo 4
216
Capitolo 5
218
Capitolo 6
219
Capitolo 8
220
Risorse utili per l’Italia
221
Siti del governo della Repubblica italiana
221
Altre risorse ufficiali
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Associazioni per l’adozione e l’affidamento
222
Sostegno a distanza
222
Articoli e informazioni giornalistiche
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Premessa David Platt Era il 15 febbraio ed eravamo appena atterrati in Kazakistan. All’aeroporto fummo accolti dalla nostra interprete. Indirizzò me e mia moglie verso un taxi e tutti e tre prendemmo posto, per muoverci poi verso l’orfanotrofio. “Che lavoro fa?”, mi chiese l’interprete. “Sono un pastore”, le risposi. Replicò: “Un pastore? Perché mai? Non sa che non esiste alcun Dio?” “Beh, io mi permetterei di dissentire”. Questo fu l’inizio di una lunga conversazione, che durò fino al nostro arrivo all’orfanotrofio. Una volta giunti, ci lasciammo alle spalle il nostro discorso per concentrarci su quello che ci attendeva. Io e mia moglie stavamo per essere presentati al nostro primo figlio, Caleb. Fummo introdotti in una stanzetta, in cui incontrammo un’infermiera dell’orfanotrofio. Condivise con noi tutta una serie di informazioni mediche riguardo a Caleb. Poi finalmente fu il momento. Una donna spuntò da dietro l’angolo con un adorabile bimbo di dieci mesi fra le braccia. Non si può esprimere adeguatamente con le parole l’immediata ondata di emozioni che avvolse la stanza. La donna lo passò a mia moglie, poi a me e per la prima volta, Caleb poté guardare negli occhi una mamma e un papà. Le settimane seguenti furono occupate a riempire tutte le pratiche e le scartoffie necessarie per rendere ufficiale l’adozione di Caleb. Gli stessi giorni furono anche pieni di una quantità di conversazioni avute con la nostra interprete riguardo al vangelo. Le spiegammo il modo in cui Dio,
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nel suo santo amore inesprimibile, aveva mandato suo Figlio a vivere la vita che noi non potremmo vivere e a morire di una morte che noi meriteremmo di affrontare, cosicché chiunque creda in lui possa essere riconciliato con Dio quale suo figlio. Le raccontammo che, per la grazia di Dio, eravamo stati adottati nella sua famiglia, per conoscerlo come Padre e goderne come amico. Le dicemmo come questa fosse la motivazione che stava alla base del nostro desiderio di adottare Caleb. L’adozione era l’espressione nelle nostre vite del vangelo presente nei nostri cuori. Ci ascoltò… e osservò. Per quattro settimane ci sentì parlare del vangelo e per quattro settimane ci vide esprimere il vangelo nelle nostre vite (sebbene talvolta in modo imperfetto!) Infine, avvenne qualcosa. Era la nostra ultima notte nella città di Caleb e mentre ci preparavamo per imbarcarci sull’aereo, la nostra interprete mi tirò da una parte. “Ho bisogno di dirle qualcosa”, disse. “Certo”, risposi, “di che si tratta?” “La notte scorsa ho riposto la mia fiducia in Gesù perché mi salvasse da me stessa e dal mio peccato. Credo che lui sia il Signore”. Poi aggiunse con eccitazione: “Ora sono una figlia di Dio!” Sul mio viso si allargò un sorriso. Ne gioii con lei, la incoraggiai e le raccontai alcuni passi iniziali che, come cristiana, avrebbe potuto cominciare a fare. Però, c’era poco tempo e l’aereo era pronto a partire. Presi perciò Caleb e mentre io e mia moglie c’imbarcavamo, guardammo indietro, tenendo fra le braccia un figlio e salutando a gesti una figlia che lui teneva fra le sue. Il vangelo e l’adozione sono magnificamente intrecciati tra loro dalla benevola mano di Dio. Egli ha mostrato in Cristo il suo amore per noi come Padre. Ha steso verso di noi la sua mano misericordiosa, nella solitudine del nostro peccato e ci ha risollevati quali membri della sua famiglia. Di conseguenza, una delle più chiare dimostrazioni del vangelo in questa vita si ha quando degli uomini e delle donne riscattati stendono una mano misericordiosa verso dei bambini nel bisogno e li rendono parte della loro famiglia.
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Sono grato per Tony Merida e Rick Morton. Tony e io siamo buoni amici da parecchi anni e la potenza del vangelo è evidente nella vita, nella famiglia e nel ministero di quest’uomo. Rick c’era quando mia moglie e io cominciammo a pensare all’adozione e ci ricordo ancora seduti in casa dei Morton, ascoltandoli raccontare gli alti e i bassi, le gioie e i dolori dell’adozione. Questi due fratelli conoscono il vangelo e conoscono l’adozione. Sono grato per il tempo e l’energia che hanno messo nel far sì che questo libro, dal valore inestimabile, fosse a disposizione di tutti noi. Nelle pagine che seguono troverete delle solide fondamenta bibliche, degli appassionati esempi personali e delle chiare esortazioni concrete. Sono certo che, leggendolo, vi troverete continuamente conquistati dall’amore del Padre Celeste e infine spinti a mostrarne l’amore a quelli che un padre su questa terra non ce l’hanno. David Platt, presidente del Southern Baptist Convention’s International Mission Board e autore di Radical, Controcultura e Seguimi.
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Introduzione Cosa intendiamo per adozione e cura degli orfani fondate sul vangelo Rick Morton Come la vita stessa, questo libro è un racconto di fallimento e redenzione. La cura degli orfani si concentra sugli orfani e sull’adozione, ma al centro del libro, come per l’intera esistenza, c’è la storia eterna di Dio, il vangelo. È la pura e semplice realtà. Eppure, nel trambusto della vita, rischiamo spesso di perdere questa semplicità. Rischiamo di non centrare l’obiettivo. Rischiamo di perderci il vangelo. Io ero così. Ero proprio questo tipo di persona. Ero una brava persona, che Dio aveva salvato dai suoi peccati in giovanissima età. Avevo undici anni quando credetti in Cristo e cominciai a seguirlo. Diventai parte di una chiesa e non smisi mai di esserlo. La mia adolescenza fu difficile, ma comunque non me ne andai dalla chiesa. Lottai con una chiamata a diventare pastore: era una cosa che mi spaventava e Dio fu paziente. Mi sottomisi alla sua chiamata ed egli mi donò una meravigliosa compagna. Lei fu davvero un dono di Dio. Ogni cosa era esattamente come si supponeva dovesse essere, tranne per il fatto che, mentre i mesi e gli anni passavano, non c’era nessun bambino in arrivo. Davvero volevamo dei bambini. Amavamo i bambini. La nostra intera esistenza si svolgeva intorno a loro. Durante un decennio di servizio fra i giovani, abbiamo passato un sacco di tempo con i figli degli altri, ma mai con uno che fosse nostro. Con il passare del tempo le provammo tutte. Ho perso il conto delle nostre visite dai dottori e delle consulenze nelle cliniche per la fertilità.
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In tutto ciò, la cosa più folle era l’inconsapevole cecità che permaneva nelle nostre vite. Non avevamo mai capito che la nostra lotta per poter diventare genitori fosse una questione di vangelo. Certo, buona parte del nostro desiderio di essere genitori era rappresentato dal voler crescere dei figli che potessero conoscere Gesù e servirlo, eppure non si trattava di rispecchiare il Padre quale genitore adottivo o come Salvatore degli orfani. Onestamente, questo pensiero non mi aveva mai nemmeno sfiorato. Di fatto, mentre ci trovavamo a fare i conti con la nostra infertilità, la nostra piena comprensione di Dio quale papà adottivo si stava ancora formando. Nella pratica, fui io quello che giunse con maggior lentezza all’idea di adottare. Le mie domande sembravano enormi (nonostante oggi mi appaiano così sciocche!) Riuscirei davvero ad amare un figlio adottato come se fosse proprio mio? Possiamo permetterci (i costi) dell’adozione? Come facciamo a sapere che il bambino sarà in buona salute? Che succede quando il bambino o la bambina vuole incontrare i loro “veri” genitori? Dovremmo dire ai bambini che sono adottati? Mia moglie fu davvero insistente, perciò mi misi a pregare e a studiare, poi cominciai a vedere qualcosa di straordinario. La cosa assurda è che era sempre stato lì! Dio mi ha adottato. L’avevo letto tante, tantissime volte, ma non l’avevo mai compreso davvero! Il Dio eccelso mi aveva adottato! Quindi mi amava davvero come un figlio proprio suo? Mi aveva detto apertamente che ero adottato? Si era preoccupato per il mio stato di salute o aveva fatto sì che progredissi sempre più nel crescere a sua immagine? Quanto aveva pagato per la mia redenzione? Wow! Le mie domande cominciarono ad apparirmi davvero piccole. Nello stesso arco di tempo durante il quale Dio stava spingendoci ad adottare, egli mi fece anche il grande dono d’incontrare e d’insegnare fianco a fianco con Russell Moore al Southern Baptist Theological Seminary. Scoprimmo che il percorso di adozione internazionale può rivelarsi un’imprevedi-
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bile corsa in cima alle montagne russe e sono sicuro di essermi dimostrato emotivamente fuori di testa in più di un’occasione nelle complicazioni di questo percorso. Russell fu per me una fonte di sicurezza, mentre attraversavamo i momenti di attesa e le scartoffie. All’incirca un anno prima, lui e sua moglie, Maria, avevano adottato i loro figli, Timothy e Benjamin, in Russia ed era sempre in grado di offrire una parola d’incoraggiamento o una genuina promessa di pregare. Non dimenticherò mai una particolare conversazione avuta con lui. Stavo lamentandomi che fosse così dura adottare nostro figlio e che ci volesse tutto quel tempo; Russell mi guardò con un sorriso e disse: “Certo, ma in questo percorso imparerai cose sul cuore di Dio che probabilmente non avresti altrimenti modo di conoscere”. Fu una sorta di profezia. Ciò che Dio ha dischiuso di fronte a noi nel corso di questi parecchi anni è stato un grandioso percorso per comprendere di più lui, la sua storia, il suo piano e il suo popolo. Non che ora l’abbiamo compreso davvero fino in fondo, però riusciamo a vedere qualcosa di lui e con un po’ di chiarezza in più. Per quanto mi riguarda, questo libro ha anche un’altra ragion d’essere. Non riguarda soltanto l’adozione. Immagino di essere sempre stato, in qualche misura, sensibile verso il ministero in favore degli orfani. I miei genitori erano più anziani di quelli dei miei coetanei. Quando mio padre era nella sua preadolescenza, nel 1929, gli Stati Uniti furono colpiti dalla grande depressione. Sua madre era una giovane vedova con a carico quattro figli di età inferiore agli undici anni. Erano tempi duri e mia nonna viveva secondo i suoi fermi principi pratici di donna tedesca. A un certo punto, il suo stipendio, che si guadagnava lavorando nell’ufficio del medico del posto, il dr. Ross, non bastò più per provvedere alla sua famiglia, persino aggiungendo il denaro con cui contribuivano mio padre e il più grande fra i miei zii, grazie alla consegna dei giornali o altri strani lavoretti. Per un periodo, mia nonna dovette sistemare i due più piccoli (un figlio e una figlia) in un orfanotrofio cattolico del posto, perché ricevessero cibo, vestiti e un tetto sulla testa. Questi due fratelli di mio padre erano
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orfani “sociali” e quella esperienza lì cambiò, come cambiò anche la mia famiglia. Mio padre amava in modo speciale il suo fratellino e la sua sorellina, per via di quest’esperienza. Per me era piuttosto evidente dal modo in cui parlava di loro. Aveva sempre sofferto la separazione da loro e sebbene non ne parlasse poi molto spesso, la cicatrice c’era ancora. Il più giovane fra i fratelli, Ken, mantenne sempre il ruolo di “difensore” che aveva sviluppato all’orfanotrofio. A mia nonna non era permesso vedere sua figlia mentre si trovava all’orfanotrofio, essendo questa molto piccola. La nonna raccontava di come se ne stesse nei pressi della recinzione in certi orari della giornata, oppure di come scegliesse particolari orari e percorsi per andare al lavoro o al mercato, con l’obiettivo di creare degli incontri “casuali” per vedere la sua bambina, oltre il recinto dell’area di gioco nel cortile. Trovo ancora straordinario il pensiero di come mia zia parlasse nel corso degli anni con grande apertura di questa sua esperienza. Mio zio Ken andò per sempre con Gesù quando io ero piuttosto giovane, molto tempo prima che Dio mi donasse le esperienze o i pensieri necessari ad avere una conversazione, sul loro tempo passato all’orfanotrofio, che potesse essere di una qualche utilità per alcuno di noi. Mi chiedo se ciò potrà mai avere una qualche importanza, nel momento in cui lo rivedrò nell’eternità. Sospetto che saremo entrambi sopraffatti dalla presenza del Padre e non avrà così tanta importanza. Ciò di cui sono abbastanza sicuro è che la chiamata di Dio a prendersi cura degli orfani qui, su questa terra, includa ragazzi quali erano mio zio e mia zia – orfani “sociali” che, pur avendo ancora un genitore in vita, sono relegati in un istituto gestito da una macchina burocratica – e questo mi spezza il cuore. Nel corso del tempo, Dio ha usato quelle memorie di famiglia per far crescere il mio desiderio d’impegnarmi verso gli orfani di ogni genere, non importa in che modo siano divenuti tali. Grazie zia Arva per essere stata così aperta! Ti voglio bene per quel tuo essere stata così compassionevole e vera in tutte quelle conversazioni.
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Se il pensiero dei più di 147˙000˙000 di orfani in tutto il mondo, che stanotte andranno a letto domandandosi chi mai si curi di loro, muove la tua preoccupazione, per favore leggi questo libro. Esso rappresenta un tentativo di aumentare la conoscenza riguardo a quanto la Bibbia ha da dire sugli orfani e su come la chiesa e i singoli cristiani possono vivere praticamente il vangelo attraverso il ministero rivolto agli orfani. Spero che queste parole non soltanto ti ricordino il comandamento di Dio di prendersi cura degli orfani, ma ti sfidino anche a lasciarti coinvolgere personalmente in favore dei bambini senza padre, oltre a offrirti risposte pratiche e prospettive per cominciare. R. M. Tony Merida Giusto mezz’ora fa ho ricevuto delle elettrizzanti novità. Mia moglie mi ha appena mandato un messaggio dicendomi che abbiamo superato il colloquio con il tribunale in Etiopia per l’adozione del nostro quinto figlio. Siamo pieni di gioia al pensiero di come ameremo questo piccolino; come gli insegneremo le Scritture, come lo equipaggeremo per vivere una vita piena e come vedremo crescere questo piccolo di sei anni e soli venti chili di peso! I genitori del nostro ultimo figlio sono morti di una qualche malattia e lui non ha né fratelli né sorelle. Tutto questo sta per cambiare grazie alla meraviglia dell’adozione. Presto avrà un fratellino e tre sorelline ucraini. Inoltre, avrà anche cinque cuginetti etiopi. Non mi sarei mai sognato di poter riempire un pulmino con ben cinque bambini. Sicuramente non avrei mai pensato che mi sarei trovato a scrivere questo libro sul tema dell’adozione e della cura degli orfani. Cioè, perlomeno non fino a cinque anni fa. Così come per Rick, l’atto di prendermi cura dei bambini senza padre, attraverso un ministero di misericordia e l’adozione, è un nuovo interesse nella mia vita. Non mi sono mai opposto all’adozione, ma non l’avevo mai seriamente presa in considerazione fino al 2007 circa.
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Dopo aver attentamente osservato le adozioni sia dei figli di mia sorella che quelli di altri amici, insieme al mio studio personale sulla dottrina dell’adozione e del ministero verso gli orfani nella Bibbia, il mio cuore si è infiammato. L’adozione e la cura degli orfani sono divenuti per me un peso molto serio. Ho dovuto pentirmi del mio mancato coinvolgimento nella cura di milioni di orfani e ho cominciato a pregare riguardo a quello che avrei potuto fare. In breve tempo, io e mia moglie cominciammo a cercare un’agenzia per le adozioni, scegliemmo un paese, valutammo come pagare e demmo così inizio al processo per portare dei bambini a casa nostra. Viaggiando intorno al mondo per parlare nell’ambito di svariati eventi, solitamente finisco per parlare di adozione e cura degli orfani, comunque tutte le volte che la cosa risulti appropriata. Dopo aver qualche volta parlato, per iniziare, delle basi bibliche della cura degli orfani e dell’adozione e poi condiviso le nostre esperienze di adozione con altri (leggerete al riguardo nel primo capitolo), mi hanno sempre posto delle domande. Domande su questioni pratiche come il reperimento dei fondi, l’ospitalità verso gli orfani, l’affidamento e su come guidare una chiesa a praticare la cura degli orfani, oltre a molte altre. Ho ritenuto che Rick e io dovessimo scrivere un libro per aiutare a spiegare queste questioni con amore e chiarezza. Non ci consideriamo degli esperti, ma piuttosto dei difensori spirituali degli orfani, desiderosi di rispondere alle domande e fornire alcune delle soluzioni che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Ciascun capitolo si occupa di un argomento chiave sul quale ci siamo interrogati e su cui altri ci hanno posto domande. Naturalmente, questo non è solo un libro su come dare una casa a degli orfani o provvedere loro cibo e riparo, riguarda il vangelo. Se c’è un tema ricorrente ne La cura degli orfani, è il richiamo mio e di Rick a un risveglio riguardo alla soluzione principale per raggiungere gli orfani di tutto il mondo: l’adozione e la cura dell’orfano fondati sul vangelo. Non siamo meramente dei filantropi, ma delle guide di chiesa cambiate da Gesù Cristo. Tutto ciò di cui ci occupiamo in questo libro è una ri-
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flessione sul vangelo. Ogni sfida che lanciamo è motivata dal vangelo. L’adozione è un’illustrazione del vangelo nella vita reale e ci mostra il modo in cui Dio trasforma degli orfani spirituali in membri della famiglia. Egli cambia i nostri nomi, la nostra identità e le nostre famiglie attraverso la sua grazia. La cura degli orfani è l’insieme di azioni misericordiose che scaturiscono dal cuore di qualcuno che è stato cambiato dal vangelo. Perciò, mentre leggi questo libro, la mia preghiera è che tu possa amare il vangelo ancora più profondamente e come conseguenza di questa riflessione, che tu possa andare e mostrare la misericordia paterna di Dio a un mondo che ne ha bisogno. T. M.
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“La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo” (Giacomo 1:27). La cura degli orfani propone un impegno serio e offre soluzioni pratiche alla chiesa, affinché risponda a questo comandamento sostenendo i milioni di orfani del mondo. Il volume offre commoventi storie individuali ed esempi vivaci, tratti da una rete sempre crescente di famiglie, chiese e organizzazioni che vivono quotidianamente questo impegno. Conoscerete così un’ampia gamma di modi per farlo anche nella vostra famiglia e nella vostra chiesa locale. Il libro equippaggia le chiese, affinché pianifichino insegnamenti, ministeri, missioni e finanzino le adozioni, supportando gli orfani. Aiuta i singoli e le famiglie a superare le sfide e le incertezze. Invita ogni singolo credente ad acquisire le competenze necessarie per aiutare gli orfani nei modi più svariati. Scoprite come adottare, assistere gli orfani nella transizione dall’istituto alla vita adulta, impegnarsi con gli affidamenti, collaborare con le agenzie di affidamento e ospitare degli orfani in visita nella vostra chiesa. Tony Merida è il pastore della Imago Dei Church a Raleigh (Carolina del Nord) ed è professore universitario presso il Southeastern Baptist Seminary di New Orleans (Carolina del Nord). È padre di cinque bambini adottati. Rick Morton è padre di tre bambini adottati da diverse nazioni. La sua dedizione all’emergenza degli orfani si estende al di là della propria famiglia. I Morton sono stati cofondatori di Promise 139, un ministero internazionale di ospitalità degli orfani che si trova ad Hattiesburg, in Mississipi.
18,00 € www.beedizioni.it