A NoĂŤl mia compagna nel grande mistero
John Piper Quali sono le differenze? Mascolinità e femminilità definiti secondo la Bibbia Proprietà letteraria riservata: BE Edizioni di Monica Vieira Pires P.I. 06242080486 Via Costa dei Magnoli 19 50125 Firenze Italia What’s the Difference? Copyright © 1990 by Council on Biblical Manhood and Womanhood Published by Crossway a publishing ministry of Good News Publishers Wheaton, Illinois 60187, U.S.A. Adapted from a chapter in Recovering Biblical Manhood and Womanhood edited by Wayne Grudem and John Piper. (Crossway Books, 1990). This edition published by arrangement with Crossway. All rights reserved. Coordinamento editoriale: Filippo Pini Traduzione: Jonathan Diprose Revisione: Irene Bitassi Consulenza editoriale: Teresa Castaldo Impaginazione: Samuele Ciardelli Copertina: Samuele Giannicola Prima edizione: Settembre 2014 Stampato in Italia Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla Nuova Riveduta, Società Biblica di Ginevra. ISBN 978-88-97963-29-5 Per eventuali ordini: www.beedizioni.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche ad uso interno didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto verso l’autore e gli editori e mette a rischio la sopravvivenza di questo modo di trasmettere le idee.
Indice Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1. Quali sono le differenze? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 2. Il significato della mascolinitĂ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
3. Il significato della femminilitĂ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 4. La visione biblica della complementaritĂ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
5. Una sfida finale agli uomini e alle donne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
Prefazione Per anni ho notato con crescente inquietudine la contaminazione della mente di molti credenti da parte della dottrina del femminismo. Credo che si tratti di una contaminazione molto più pericolosa di quanto molti abbiano compreso e ho tentato (insieme ad alcuni che tristemente mi parevano essere davvero pochi) di suonare l’allarme in ogni maniera possibile. È per me un sollievo che John Piper abbia realizzato ciò che davvero era proprio necessario, chiarendo le distinzioni fondamentali, definendole non secondo la moda attuale, ma attraverso la Bibbia e il buon senso comune. Ha fatto ancora di più, combattendo larga parte della confusione che emerge da una lettura superficiale dei brani biblici più “difficili”, mostrandoci la vera liberazione che nasce da un’umile sottomissione al disegno originario di Dio. Credo che il suo saggio risuoni vero alla mascolinità e femminilità presente in ciascuno di noi. Elisabeth Elliot Autrice dei best-seller Passione e purezza e Oltre le porte di splendore.
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1 Quali sono le differenze? Quando ero ragazzo, a Greenville nella Carolina del Sud, mio padre era lontano da casa per circa due terzi dell’anno. Mentre era in giro per il Paese a predicare, io, mia madre e mia sorella pregavamo. In quegli anni, ho imparato che mia madre era capace di fare tutto. Gestiva le finanze, pagava le bollette e trattava con banche e creditori. Inoltre, una volta gestì una piccola impresa di lavanderia. Era attiva nel consiglio del parco cittadino, serviva come sovrintendente per il dipartimento dei giovani della nostra chiesa e gestiva alcune proprietà immobiliari. M’insegnò a tagliare l’erba e a effettuare piccole riparazioni elettriche, a togliere le erbacce fin dalle radici e a verniciare le grondaie, a lucidare il tavolo della sala da pranzo con la pelle di daino, a guidare la macchina e a evitare che le patatine fritte diventassero “mollicce”. Mi aiutava con le mappe quando studiavo geografia e m’insegnò a stilare una bibliografia, a realizzare un progetto di scienze a scuola e a credere nella reale possibilità di imparare l’algebra. Trattò con i muratori quando facemmo costruire un seminterrato e più di una volta prese in mano lei stessa la vanga. Non mi venne mai in mente che esistesse qualcosa di cui non fosse capace. Una volta ho sentito dire che le donne non sudano, risplendono.
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Quali sono le differenze? Non è vero: mia madre sudava! Le gocce cadevano dalla punta del suo naso lungo e appuntito. A volte soffiava via le gocce, quando le mani erano impegnate a spingere la carriola piena di torba. Oppure le puliva con la manica tra un colpo di falce e l’altro. Mia madre era forte. Ricordo ancora le sue braccia, trent’anni dopo. Erano grosse e abbronzate d’estate. Tuttavia, non mi venne mai in mente d’inserire mia madre e mio padre nella stessa categoria. Erano entrambi forti, erano entrambi svegli. Entrambi mi baciavano ed entrambi mi punivano. Erano entrambi bravi con le parole. Entrambi pregavano con fervore e amavano la Bibbia. Ma senza dubbio, mio padre era un uomo e mia madre era una donna. Lo sapevano loro e lo sapevo io. Non si trattava primariamente di una questione biologica. Era soprattutto una questione di personalità e di dinamiche relazionali. Quando mio padre era a casa, era chiaramente il capo della casa. Ci guidava in preghiera a tavola. Radunava la famiglia per le meditazioni. Ci portava alla scuola domenicale e al culto. Guidava l’auto. Ci conduceva ai nostri posti a sedere. Decideva se portarci in un dato ristorante per pranzo. Ci conduceva al nostro tavolo. Chiamava la cameriera. Pagava il conto. Sapevamo che sarebbe stato con lui che ce la saremmo dovuta vedere se avessimo infranto una regola di famiglia o se ci fossimo dimostrati irrispettosi verso nostra madre. Questi erano i momenti di massima gioia per lei. Oh, come era felice quando c’era papà in casa! Amava la sua guida. Più avanti imparai che questa è chiamata “sottomissione” nella Bibbia. Ma poiché mio padre era lontano la maggior parte del tempo, anche mia madre era solita occuparsi della maggior parte di queste attività di direzione. Perciò non pensai mai che la guida e la sottomissione c’entrassero con la superiorità o l’inferiorità. Non c’entravano nemmeno i muscoli e la perizia. Non era questione di capacità e competenze. Si trattava di qualcosa che non avrei mai saputo spiegare da bambino. Ho impiegato tanto tempo per comprenderla come parte della grande bontà di Dio nel crearci maschio e femmina. Si trattava di qualcosa di molto profondo. Sono cosciente che il ritmo specifico
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Quali sono le differenze? della vita all’interno della nostra casa non era l’unico valido. Ma c’erano dimensioni di realtà e bontà in esso che dovrebbero esserci in ogni famiglia. Dovrebbero anzi essere presenti, in maniera variabile, in tutti i rapporti maturi tra uomini e donne. Dico “dovrebbero essere presenti” perché vedo ora che sono elementi radicati in Dio. Negli anni ho imparato a vedere, dalle Scritture e dalla vita, che la mascolinità e la femminilità sono la bellissima opera di un Dio buono e amorevole. Egli ha progettato le nostre differenze ed esse sono profonde. Non sono banali prerequisiti fisiologici ai fini dell’unione sessuale. Sono piuttosto riferite alla radice della nostra persona. Questo saggio è un tentativo di definire alcune di quelle differenze come Dio le dispone secondo la Bibbia. *****
Mi si permetta di fare un appunto sull’espressione “secondo la Bibbia”. Il sottotitolo di questo libretto è “Mascolinità e femminilità definiti secondo la Bibbia”. Quel che s’intende è che ho fatto ogni sforzo di condurre il pensiero di questo libro a essere in accordo con l’insegnamento della Bibbia. Allo stesso tempo, tuttavia, non ho tentato d’includere una dettagliata argomentazione esegetica per ogni affermazione. Esistono due principali motivazioni che sembrano giustificare questo approccio. In primo luogo, per lo scopo di questo libretto, è sembrato preferibile presentare la visione biblica della mascolinità e della femminilità il più chiaramente e concisamente possibile, lasciando una discussione tecnica completa ad altre pubblicazioni. Questo libretto fu in origine scritto come capitolo all’interno di una più ampia collezione di saggi, Recovering Biblical Manhood and Womanhood (pubblicato nel 1990 dalla Crossway Books; curato da Wayne Grudem e John Piper) e quest’opera più ampia offre un sostegno esegetico dettagliato alla visione riportata nella presente opera più breve. In articoli,1 sermoni e scritti non pubblicati, ho inoltre cercato di fornire un resoconto cre-
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Quali sono le differenze? dibile dei fondamenti biblici di ciò che qui affermo. In secondo luogo, ho tentato d’inserire una sufficiente quantità di argomentazioni bibliche in questo saggio, specie nelle note, tale da dimostrare perché io sia convinto che questa visione della mascolinità e della femminilità sia in effetti “secondo la Bibbia”. Mi auguro sia evidente che le mie riflessioni non sono la creazione di una mente indipendente ma, piuttosto, il frutto di un albero fermamente piantato nel terreno di una costante meditazione sulla Parola di Dio. In terzo luogo, l’esperienza mi ha insegnato che esistono due modi per raccomandare una visione della mascolinità e della femminilità. L’una è legata all’argomentazione razionale relativa alle prove fattuali. Per esempio, un cristiano evangelico vuole sapere se la Bibbia insegni davvero questa visione della mascolinità e della femminilità. Perciò un modo di raccomandare questa visione è un’argomentazione esegetica paziente, dettagliata e attenta. Ma esiste un altro modo di raccomandare questa visione. L’individuo vuole anche sapere se questa visione sia bella, soddisfacente e completa. È possibile vivere in accordo con essa? Non è una cattiva domanda. Raccomandare una verità biblica va oltre la semplice affermazione del principio: “Fallo perché così ordina la Bibbia”. Questo tipo di raccomandazione potrebbe condurre a un tipo d’ubbidienza tanto riluttante e tanto vuota di ogni gioia e affermazione sincera tale da lasciare il Signore del tutto insoddisfatto. Quindi, esiste un secondo compito necessario a convincere le persone di una determinata visione della mascolinità e femminilità. Non deve esserci soltanto una completa esegesi, ma anche una descrizione della visione che soddisfi il cuore oltre che la mente. Per metterla diversamente: dobbiamo raccomandare la bellezza oltre che la verità della visione. Dobbiamo dimostrare che qualcosa non è soltanto giusto, ma anche buono. Non è soltanto valido, ma anche di valore; non soltanto corretto, ma anche ammirevole. Questo libretto vuole inserirsi principalmente in questa seconda categoria. Non soltanto, ma principalmente. È pensato per dimostrare che la nostra visione della mascolinità e femminilità è un dono di
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Quali sono le differenze? grazia profondamente soddisfacente, da parte di un Dio amorevole che ha a cuore i migliori interessi delle sue creature. La visione non è onerosa, né oppressiva. Non promuove l’orgoglio o l’auto-esaltazione. Si conforma a chi noi siamo secondo il buon disegno di Dio. È quindi soddisfacente nel senso più profondo del termine. *****
Nella mentalità contemporanea si tende generalmente ad accentuare l’uguaglianza tra uomo e donna, minimizzando il valore unico della nostra mascolinità o femminilità. Le peculiarità della personalità maschile e di quella femminile hanno subìto una considerevole svalutazione e ciò rappresenta senza dubbio un grave impoverimento. Il prezzo da pagare per questa tendenza è enorme e si concretizza in generazioni di giovani uomini e donne che non hanno la minima idea di che cosa significhi essere effettivamente un uomo o una donna. La confusione sul significato della sessualità s’è diffusa come un’epidemia, le cui conseguenze sono palesi nell’aumento di divorzi, omosessualità, abusi sessuali, promiscuità, crisi esistenziali e suicidi dovuti alla perdita dell’identità data da Dio. È degna di nota e rivelatrice l’osservazione che le femministe cristiane contemporanee riservino ben poca attenzione alla definizione di femminilità e mascolinità. Scarsa assistenza sta venendo data al figlio che chiede: “Papà, che cosa significa essere un uomo e non una donna?” Oppure alla domanda della figlia: “Mamma, che cosa significa essere una donna e non un uomo?” Vengono investite grandi energie nel minimizzare la distinzione tra maschio e femmina e sono assai scarse le definizioni riguardanti le implicazioni della mascolinità o della femminilità. Siamo come alla deriva in un mare di confusione intorno alle regole sessuali, ma tutto ciò non sembra aver migliorato la nostra qualità di vita. Paradossalmente, i pensatori più acuti riconoscono quanto siano essenziali la mascolinità e la femminilità per la nostra personalità, ma allo stesso tempo ritengono indefinibile il
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Quali sono le differenze? significato di tale distinzione. Paul Jewett, ad esempio, nel suo libro Man as Male and Female, sostiene con convinzione che la femminilità e la mascolinità siano elementi essenziali e non periferici per la nostra personalità: La sessualità permea il proprio essere individuale nel suo vero profondo; essa condiziona ogni aspetto della propria vita come persona. Poiché l’individuo vede sé stesso sempre come un “io”, questo “io” è sempre cosciente di essere un “sé stesso” o una
“sé stessa”. La nostra conoscenza di noi stessi è indissolubilmente collegata non semplicemente alla consapevolezza di essere umani, ma anche alla coscienza di essere sessuali. A livello
umano non ci sono soltanto “l’io e il tu”, ma piuttosto l’io che
è maschio o femmina rispetto al “tu”, cioè “l’altro”, anch’esso maschio o femmina.2
A sostegno di questa posizione, Jewett cita Emil Brunner, che scrive: “La nostra sessualità penetra nel terreno più profondamente metafisico della nostra personalità. Come risultato, le differenze fisiche tra uomo e donna sono una parabola delle differenze psichiche e spirituali ancor più radicate”.3 Dopo aver letto queste bellissime dichiarazioni relative a quanto sia fondamentale la mascolinità o la femminilità per la nostra personalità e come la sessualità condizioni “ogni aspetto della propria vita”, è sorprendente notare che Jewett non sappia che cosa siano effettivamente la mascolinità e la femminilità. Egli afferma: Alcuni tra i teologi contemporanei non sono sicuri di sapere
che cosa significhi essere un uomo in distinzione dall’essere una donna e viceversa. Chi scrive ha evitato, nel presente studio, di trattare la questione da una prospettiva ontologica, proprio perché condivide quest’incertezza.4 Ogni attività umana
evidenzia una distinzione qualitativa, di natura sessuale. Ma è
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Quali sono le differenze? mio parere che questa osservazione non offra indicazioni per capire il significato più profondo di tale distinzione. Forse non
sapremo mai ciò che essa significhi veramente. Una cosa, però,
sembra essere chiara: capiremo la differenza – il significato
d’essere creati come uomini o donne – solo nella misura in cui impareremo a vivere come uomini e donne in un’autentica relazione di vita.5
Tutto ciò provoca una certa tristezza. Sappiamo che “la sessualità permea il proprio essere individuale nel suo vero profondo”. Sappiamo che “condiziona ogni aspetto della propria vita”. Sappiamo che ogni incontro io-tu non è un incontro tra persone astratte, bensì tra persone che sono maschio o femmina. Sappiamo che le differenze fisiche sono una parabola della personalità maschile e femminile. Ma, ahimè, non sappiamo chi siamo in quanto maschio e femmina. Siamo ignoranti riguardo a questa dimensione che pervade l’intera nostra identità. Ma che n’è del rimedio di Jewett come speranza, di fronte a questa sbalorditiva ignoranza di chi siamo? Egli suggerisce di scoprire chi siamo “come uomini o donne” sperimentando “un’autentica relazione” come uomini e donne. Il problema in questo è che non possiamo conoscere cosa sia “un’autentica relazione”, finché non conosciamo l’essenza dei partner. Un’autentica relazione deve essere conforme a quello che sono i partner. Un’autentica relazione deve tenere in considerazione la realtà sessuale che condiziona ogni aspetto della vita. Non possiamo semplicemente sapere cosa sia “un’autentica” relazione, finché non sappiamo ciò che permea la nostra personalità nel suo vero profondo. Se davvero ignoriamo cosa siano la vera mascolinità e la vera femminilità, non abbiamo diritto di stabilire le caratteristiche di come apparirà un’autentica relazione. Non c’è nulla di sorprendente nell’inquietudine sessuale della nostra cultura, se si viene a scoprire che persino i migliori pensatori cristiani dichiarano di non sapere che cosa siano la mascolinità e la femminilità, pur riconoscendo che si tratta di aspetti tra i più importanti che definiscono la persona e “condiziona ogni aspetto della propria
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Quali sono le differenze? vita”! Come potranno i genitori accompagnare le figlie a essere donne e i figli a essere uomini, se gli stessi insegnanti della chiesa non sanno che cosa significhino mascolinità e femminilità? La convinzione che fa da sfondo a questo saggio è che la Bibbia non ci lascia nell’ignoranza riguardo al significato dell’essere maschi e femmine in quanto persone. Dio non ci nasconde certamente il significato della nostra stessa identità, dopo aver collocato in noi una dimensione che ci pervade e ci condiziona in maniera integrale. Egli ci ha indicato nelle Scritture la bellezza della mascolinità e della femminilità e l’armonia della loro complementarità. Ci ha mostrato le distorsioni e l’orrore provocati dal peccato nella mascolinità e nella femminilità decadute. Ci ha rivelato anche la via della redenzione e della guarigione in Cristo. La nostra conoscenza non è perfetta. In effetti, noi vediamo la realtà “come in uno specchio, in modo oscuro” e dobbiamo essere continuamente aperti alla luce, ma non siamo così disorientati da non aver nulla da dire alla nostra generazione sul significato della mascolinità e della femminilità o sulle sue implicazioni per le nostre relazioni. Il nostro pensiero è che la Bibbia riveli la natura della mascolinità e della femminilità descrivendo le diverse responsabilità dell’uno e dell’altra, radicandole nella creazione, non nella consuetudine. Quando la Bibbia insegna che gli uomini e le donne adempiono compiti diversi in un contesto di relazione e che all’uomo è attribuita la responsabilità particolare di guida, non fonda tale indicazione su norme culturali transitorie, bensì su solidi elementi creazionali. Ciò è evidente nei seguenti brani biblici: 1 Corinzi 11:3-16 (specialmente nei vv. 8-9,14); Efesini 5:21-33 (specialmente nei vv. 31-32); 1 Timoteo 2:11-14 (specialmente nei vv. 13-14).6 Il principio della distinzione dei ruoli tra uomo e donna era già stabilito nell’Eden, prima che il peccato deformasse le nostre relazioni. I ruoli differenziati furono corrotti, non creati dalla caduta.7 Essi furono creati da Dio.
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Quali sono le differenze? Tutto ciò mi spinge a tentare l’impresa di formulare almeno una definizione parziale della mascolinità e della femminilità. Si tratta di un tentativo rischioso, perché la terminologia potrebbe essere fraintesa. I lettori contrari potrebbero saltare a conclusioni riguardo alle implicazioni pratiche che non sono implicite. Pregherei semplicemente d’applicare quell’ottimo principio di una buona critica: prima di giudicare la posizione di un autore, è giusto formularne la propria comprensione in una maniera che l’autore stesso approverebbe. Le definizioni di “mascolinità” e “femminilità” che stiamo per prendere in considerazione – e che spero siano comprese alla luce dei successivi commenti – non hanno la pretesa d’essere esaustive. Sono un tentativo di arrivare all’essenza (o almeno agli aspetti irrinunciabili) della mascolinità e della femminilità.8 Alla base di una mascolinità matura c’è un sentimento di benevola responsabilità per guidare, curare e proteggere le donne, in modi appropriati alle diverse relazioni in cui un uomo è coinvolto.
Alla base di una femminilità matura c’è una predisposizione affrancante a confermare, accogliere e accrescere la forza e la guida di uomini degni, in modi appropriati alle diverse relazioni in cui una donna è coinvolta.
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