SOGNANDO PARIGI, MA NON SOLO
Questo nuovo numero di Beesness, coincidendo con l’avvento delle Olimpiadi di Parigi, ci offre l’opportunità di scrivere di sport e della “galassia” che lo circonda. Non mancate di soffermare la vostra attenzione sull’interessante intervista a Marco Riva, presidente CONI Lombardia. Si racconta e ci racconta cosa significhi fare sport in Lombardia, nello specifico a Milano. Un lavoro che presuppone la passione per lo sport e che Riva svolge in modo egregio, coadiuvato da Claudio Pedrazzini.
In questo periodo riparte anche il calcio, con le squadre che si organizzano in vista del prossimo campionato di Serie A. Adriano Galliani, presidente del Monza, ci illustra le novità della squadra, mentre per festeggiare i venticinque anni dalla fondazione, il Milan ha inaugurato un nuovo negozio a Milano.
Una parte consistente della rivista è dedicata alla settimana della moda maschile, svoltasi a giugno. Abbiamo realizzato un servizio su alcuni marchi che la redazione di Beesness è andata a visitare, come Eleventy, La Martina, Santoni, Peserico e Kiton, il cui Ceo Antonio De Matteis ci esprime la sua passione per la moda, nata quando era un bambino e che nel tempo si è trasformata in una professione.
In ambito food, ci domandiamo se la carne sintetica rappresenti una moda oppure una necessità. La produzione è ancora molto costosa, nonostante le aziende ricevano
contributi per la sperimentazione. In Italia, la Coldiretti ha presentato un disegno di legge per vietarne la produzione. Agli amanti del buon cibo non mancherà l’interesse per gli articoli su Divì Company, azienda con sede a Gravina di Puglia, che produce svariati tipi di lievitati e su Pescaria, fast food di pesce, che recentemente ha fondato un’accademia per formare i futuri collaboratori in cucina, in cassa e in sala. Pescaria è un’azienda molto attenta alla sostenibilità, tanto da poter vantare un tasso inferiore al 5 per cento di spreco alimentare nei punti vendita. Inoltre, ha stretto accordi con fornitori locali e attenti all’ambiente.
La bella stagione coincide col desiderio di viaggiare verso luoghi speciali, come la Villa Lario Resort, struttura che si staglia a Mandello del Lario. Qui la pace la fa da padrona, per vivere momenti indimenticabili e in armonia con il fisico e con la mente.
Infine, oltre alle apprezzate rubriche dedicate al retail e al franchising, non perdete quella sulla nutri-zione, a cura della Dott.ssa Ilenia Grieco. Non dimenticate di leggere dell’evento Fashion, Art & More e del premio Best Luxury Hotel Awards.
Auguriamo una buona lettura e la possibilità di trascorrere un periodo estivo sereno e un arrivederci a settembre, con un Beesness sempre più interessante e ricco di novità.
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Redazione
Giuseppe Bonani, Marco Seco, Marcella Ciappi, Luca Sardi, Carla Cavicchini, Christian Gaston Illan, Laura Bonani
Contributors
Furio Reggente, Marco Chingheri, Elena Pravato, Fabrizio Valente, Clarissa Vatti Abbonamenti abbonamenti@beesness.it
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Foto copertina: Christian Gaston Illan
Giovanni Bonani Laura Lamarra
Marco Seco Marcella Ciappi
Christian Gaston Illan
Luca Sardi
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Matteo Lunelli, Tassoni, Caviale Beluga Siberian, Berberè, American Airlines, Barberino Outlet, Fidenza Logistics Park, Cif Sneakers ...........................................
Nuovo flagship store AC Milan nel cuore di Milano La moda celebra il calcio con una collezione esclusiva
La Martina: nuova visione aziendale all’insegna
Marco Riva, presidente CONI Lombardia
Maria Giovanna Abagnale
Mario Almondo, Chief Operating Officer Brembo Performance
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Evento
Promozione dell’interazione imprenditoriale
Cocktail di Gala del Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi nel Nord Italia ...................................................... 68
LUNELLI
È TRA I VENTICINQUE NOMINATI DEL 2024
Matteo Lunelli è stato insignito della prestigiosa onorificenza di Cavaliere del Lavoro, il riconoscimento conferito ogni anno a soli 25 imprenditrici e imprenditori che si siano distinti per il significativo contributo alla promozione dell’economia nazionale e per il loro elevato impegno etico e sociale, mirato al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. Matteo Lunelli dal 2020 ha assunto la guida di Altagamma , la Fondazione che riunisce oggi 119 brand dell’eccellenza italiana, operanti nei settori moda, gioielleria, design, motori, nautica, ospitalità e alimentare, tra cui Ferrari Trento e Segnana, brand del Gruppo Lunelli. Le priorità strategiche individuate da Matteo Lunelli per il comparto dell’alto di gamma italiano sono la contemporaneità, la sostenibilità e l’internazionalizzazione . Sotto la sua guida, Altagamma ha inoltre rafforzato le relazioni con le Istituzioni Italiane ed Europee , consolidando la prassi della partnership tra pubblico e privato che sta alla base del modus operandi della Fondazione. Nell’ambito di una collaborazione continuativa con il Governo, Altagamma ha proposto l’istituzione della Giornata Nazionale del Made in Italy, realizza progetti di promozione e sviluppo dell’industria italiana di eccellenza in Italia e all’estero e partecipa attivamente alle consultazioni per la definizione di azioni legislative relative al comparto dell’alto di gamma. Durante la sua Presidenza la Fondazione ha continuato ad aumentare la sua rilevanza e ha incrementato il numero di Soci e Partner. Matteo Lunelli ha lavorato per creare sempre maggiori sinergie tra i marchi di eccellenza italiani e per affermare una cultura di sistema che parte dalla capacità di aprirsi al nuovo, di innovare e di confrontarsi a 360 gradi tra diversi settori, in linea con il motto di Altagamma “cooperare per meglio competere”.
TORNA LA GRANITA ALLA CEDRATA TASSONI
NATA DAL LUXURY SOFT DRINK ITALIANO PIÙ ICONICO DI SEMPRE
Cioccolatitaliani e Tassoni rinnovano la loro collaborazione di gusto per celebrare ancora una volta i sapori del Belpaese. Granita che passione! Torna la regina dell’estate nella nuova versione nata dalla fortunata collaborazione tra Cioccolatitaliani e Tassoni e dall’incontro tra l’inconfondibile Cedrata e la granita. Il risultato è attesissimo e unisce ancora una volta uno dei maggiori retailer di gelato in Italia e all’estero e l’azienda del Gruppo Lunelli, nata 230 anni fa a Salò, sul Lago di Garda. Sarà possibile gustare la granita a partire dal 15 giugno e fino al 15 ottobre nei punti vendita Cioccolatitaliani della Penisola. E non è tutto. Perché per amplificare il carattere e la storia tutta italiana sottesa a questa rinnovata partnership, la granita Cedrata Tassoni verrà servita nella coppa in stile liberty della “nuova era” Tassoni, ideata per il perfect serve della Cedrata e contraddistinta dal vetro ruvido con il tipico pattern a buccia d’agrume. Nella versione pensata per la bella stagione, l’iconico soft drink sceglie il ghiaccio tritato per permettere di apprezzare in modo nuovo le sue caratteristiche mediterranee e la sua storica ricetta, basata esclusivamente su ingredienti naturali, garanzia di una storia di successo che dura da oltre due secoli. Il plus è dato dal sapiente savoir faire dei maestri di Cioccolatitaliani che ha rispettato ed esaltato il gusto tipico della bevanda, oltre alla sua colorazione.
LA FRESCHEZZA DEL CAVIALE BELUGA SIBERIAN EVOCA IL MARE E PROFUMA D’ESTATE
È il Caviale Beluga Siberian la proposta che Caviar Giaveri riserva all'estate. La tipologia che, come si evince dal nome, racchiude le caratteristiche uniche dello storione Beluga e dello storione Siberiano, è una specialità prodotta unicamente da questa azienda italiana che alleva con cura gli storioni e ne trasforma in pregiato caviale le uova, nei possedimenti ittici di proprietà. Dedicato ai veri appassionati, ma anche a chi cerca un approccio di certa qualità e sostenibilità al sontuoso mondo del caviale, il Caviale Beluga Siberian è disponibile anche in una confezione dedicata all’estate che si chiama Yacht-master luxury Selection, box dall’etichetta azzurra proprio a richiamo del mare, delle serate conviviali, magari da trascorrere attraccati in un porto europeo. La degustazione di Caviale Beluga Siberian , con le sue deliziose, delicate e morbide note marine, permette infatti di navigare in una delle esperienze culinarie più prelibate , che ben esprime la passione per l’eccellenza ittica di Caviar Giaveri. Le uova, dal diametro grande e di media croccantezza , hanno un gusto delicato, burroso e morbido e si distinguono per il colore grigio-brunastro. Sono necessari almeno 15 anni per raggiungere la maturazione di questo caviale, dopodiché le uova, rigorosamente selezionate a mano per garantire accuratezza e qualità senza compromessi, vengono sottoposte a una delicata e minima salatura, attraverso il metodo “Malossol”, per preservare e definire il sapore tipico. Siberian il suo fiore all’occhiello, così rappresentativo dell’eccellenza che l’azienda persegue da sempre, tramandando nella sua gestione familiare conoscenze e tradizioni ricche di storia e passione. Fa parte di questa filosofia proprio la scelta di produrre il caviale in allevamenti di proprietà, protetti e controllati, dove gli equilibri della specie vengono rispettati e dove la vita degli storioni è molto simile a quella in natura.
UNA NUOVA PIZZERIA BERBERÈ A BOLOGNA
Era il 2010 quando Berberè si presentò per la prima volta con l’apertura della prima pizzeria alle porte della città di Bologna (Castel Maggiore). Dopo quattordici anni, Berberè apre la sua quarta pizzeria nella sua città natìa. Gli spazi grandi del nuovo indirizzo - in Via Murri 71, nei locali occupati in precedenza da Fourghetti, - accoglieranno ben 70 coperti interni oltre ai 60 nello spazioso dehors esterno. La pizzeria sarà aperta tutti giorni con la proposta ormai conosciuta e apprezzata dalla clientela: farine bio e macinate a pietra, impasti fermentati con solo lievito madre vivo per 24 ore, guarniture stagionali e pizze servite in 8 fette da condividere. Anche questa, come le altre sedi, nasce da un progetto architettonico site specific (realizzato dallo studio di architettura Avamposti). Il look and feel, così come la comunicazione interna, sono stati curati dall’agenzia di comunicazione bolognese Comunicattive che ha coinvolto nuovamente le visual artist TO/LET per la realizzazione del wall painting. Il successo del brand di pizze da lievito madre vivo dei fratelli Aloe è da attribuire senz’altro all'investimento nella formazione continua del personale che l’azienda è riuscita a coniugare con una crescita significativa e con il perfezionamento della qualità artigianale del suo prodotto È proprio in virtù della centralità della formazione nel progetto Berberè che nasce “Casa Madre”, una pizzeria ideata e costruita per essere un centro di formazione permanente all’interno di una palazzina che ospita anche gli uffici centrali del brand, spazi per masterclass e foresteria. Oltre allo staff stabile della pizzeria, in questa sede si concentreranno le figure più esperte interne all’azienda, lo spazio ospiterà delle vere proprie masterclass, tenute da professionisti. I temi trattati saranno tra i più disparati, ma nel 2024 sono stati già programmati alcuni dei corsi di formazione di “Casa Madre”, tra cui “La storia della pizza in Italia e nel mondo”, ma anche un corso di Leadership e comunicazione per gestire i team di lavoro e il corso “Safe at work”, curato da Fondazione Libellula, per riconoscere e fronteggiare discriminazione e molestie sul luogo di lavoro.
AMERICAN
L’ARRIVO A NAPOLI
PRIMO VOLO DIRETTO DA PHILADELPHIA
American Airlines e GESAC hanno celebrato l’inizio dei collegamenti diretti tra l’Aeroporto Internazionale di NapoliCapodichino (NAP) e Philadelphia International Airport (PHL), il principale hub transatlantico della compagnia. L'hub di American Airlines all'aeroporto internazionale di Philadelphia (PHL) offrirà ai passeggeri provenienti dall'Italia l'opportunità di proseguire il viaggio verso oltre 85 destinazioni negli Stati Uniti, in Canada, nei Caraibi e in Messico. Al tempo stesso, l’hub di Philadelphia offrirà ai passeggeri provenienti dal Nord America la possibilità di raggiungere comodamente Napoli e tutte le celebri destinazioni del Sud Italia. I voli American Airlines tra Napoli e Philadelphia saranno operati da moderni aeromobili Boeing 787-8 che offrono ai passeggeri un’esperienza completa di alto livello che include poltrone di Business Class e Premium Economy, interni all’avanguardia, Wi-Fi ad alta velocità e un sistema di intrattenimento a bordo con 1.500 contenuti, gratuiti e regolarmente aggiornati, fruibili da ciascuna poltrona.
PROMOS: CON “BARBERINO OUTLET” DIVENTA LEADER DI SETTORE ARRIVANDO A CONTROLLARE IL 25% DEL MERCATO
Affidata a Promos, dopo l’aggiudicazione di una gara europea, la gestione di Barberino Outlet. Un’acquisizione che rafforza il posizionamento dell’Azienda nel settore Outlet e la consacra leader nel mercato nazionale , sia per superficie gestita, grazie ad una quota pari al 25% (più di 170mila mq di GLA), sia per numero di asset under management (6), per un totale di oltre 750 negozi. A partire dal 1° luglio 2024 Promos gestirà la struttura per conto di uno dei fondi immobiliari dell’asset manager DWS . Aperta nel 2006 e situata a Barberino del Mugello, in posizione strategica tra Firenze (a 40 km) e Bologna (a 70km), attualmente ospita, su una superficie di 27mila mq, 130 stores. L’accordo, oltre alla gestione, prevede anche un importante piano pluriennale di sviluppo che inizierà con il rebranding totale dell’asset a cui seguiranno poi interventi che contribuiranno a rendere il centro ancora più competitivo sul mercato ed incrementarne le performance in termini di numero di visitatori e giro d’affari offrendo un’esperienza ancora più completa che, oltre a soddisfare le esigenze del consumatore e garantirne una più lunga permanenza all’interno della struttura, ne rappresentano elementi fondamentali per la valorizzazione. Il processo di restyling sarà realizzato minimizzando l’impatto sul territorio grazie ad una selezione di materiali sostenibili, alla gestione dei rifiuti (da costruzione e demolizione) che privilegerà il recupero, riuso e riciclo rispetto allo smaltimento, il contenimento dei consumi idrici e l’utilizzo di fotovoltaico e fonti energetiche certificate. Attenzione anche alla conservazione e valorizzazione della biodiversità esistente che si concretizzerà con la creazione di un “Biodiversity garden” che contribuirà ad apportate benefici tangibili non solo per l’ecosistema ma anche per la comunità.
“FIDENZA
ALLO SVILUPPO DELL’INDUSTRIA
LEGGERA SUL TERRITORIO CON LE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE.
Fidenza Logistics Park, la cui costruzione è in corso, è un immobile di circa 50.000 mq ubicato in una posizione altamente strategica, a soli 2 km dall’Autostrada A1 e adiacente sia all’interporto di Parma sia all’interporto di Bologna; una costruzione progettata con un’attenzione particolare verso le tematiche di innovazione e sostenibilità, quest’ultima, tenendo conto del concetto a 360° e prendendo in considerazione questioni ambientali, sociali e di governance. I lavori per il secondo immobile, le cui dimensioni sono uguali al precedente, proseguono a ritmo sostenuto e la nuova costruzione sarà disponibile entro marzo 2025. Spazi moderni studiati con l’obiettivo di ottenere le massime attestazioni del settore, grazie a scelte progettuali ed accorgimenti finalizzati all’ottenimento della certificazione LEED ® PLATINUM . Un protocollo che intende riconoscere performance virtuose in aree fondamentali per la salute umana ed ambientale, grazie ad interventi che prevedono un approccio innovativo : dalla progettazione al cantiere fino alla messa in esercizio l’edificio sarà infatti analizzato per il suo intero ciclo di vita, e non solo esclusivamente sul piano del consumo energetico. Tutte le scelte progettuali sono state volte alla riqualificazione del territorio, con un approccio che ha previsto un programma di interventi sulla viabilità, grazie ad opere pubbliche in ottica di sviluppo e valorizzazione territoriale. L’hub di Fidenza ha portato non solo innovazione ma anche benessere per il territorio - a livello occupazionale - coinvolgendo tutto il tessuto economico locale, con nuove attività e uno sviluppo dei consumi e di tutta la filiera.
CIF
E CLESSIO INSIEME PER
UNA PRIMA ASSOLUTA.
IN ARRIVO LA CIF SNEAKER IN EDIZIONE LIMITATA REALIZZATA DAL DESIGNER ITALIANO PER L’ICONICO MARCHIO DI HOME CLEANING.
Torna #ProvaCif , la campagna diretta ai consumatori Millenials e alla Gen Z, per il lancio del Cif Crema Spray Multiuso, il nuovo spray targato Cif ispirato all’iconica Crema del medesimo marchio. Per l’occasione Cif, leader da 60 anni nella pulizia e nell’igiene delle piccole superfici, ha collaborato con Davide Paoli , in arte Clessio , per realizzare un iconico modello di sneakers ispirato agli elementi identitari del brand , destinato a diventare un prodotto di culto per collezionisti e appassionati del genere. L’idea della Cif Sneaker nasce dalla forte connessione tra il brand e la pulizia delle scarpe. Protagonisti assoluto del mondo della rimozione dello sporco ostinato, Cif e l’iconica Crema, nota per il suo eccezionale potere pulente, diverse volte nel corso degli anni hanno messo al centro della comunicazione la pulizia di scarpe e oggetti diventati poi culto. (“Come nuovo con Cif Crema”). Clessio, tra i più celebri designer specializzati nella customizzazione di sneaker in Europa (vanta 1.5M di follower sui propri canali social), nonché esperto artigiano calzaturiero, ha disegnato per Cif una premium sneaker, prodotta in un numero limitato di esemplari totalmente realizzati a mano , con pellame di alta qualità , le stampe applicate a mano e i loghi ricamati , frutto del lavoro di artigiani italiani . Il progetto delle sneakers nasce all’insegna dell’ innovazione , dello stile ma anche della sostenibilità , che caratterizza Cif così come ACBC , azienda italiana leader nella progettazione e produzione di prodotti responsabili, coinvolta proprio nella produzione delle sneakers
NUOVO FLAGSHIP STORE
AC MILAN NEL
CUORE DI MILANO
La moda celebra il calcio con una collezione esclusiva
A cura della Redazione
Il nuovo Flagship Store si presenta come un ambiente premium dove la moda incontra il calcio. Per celebrare l’apertura, AC Milan lancia la collezione esclusiva “Diavoli Welcome to Inferno” che unisce il simbolo del Milan con l’inferno dantesco.
AC Milan ha aperto ufficialmente il suo nuovo Flagship Store in Via Dante, nel cuore pulsante di Milano.
Il nuovo Flagship Store si pone come nuova “destinazione” per i tifosi milanisti e una tappa obbligatoria per i turisti in visita a Milano. Offrirà un'esperienza unica, in grado di unire la passione per i colori rossoneri con lo stile e la cultura che contraddistinguono Milano e il Milan in un ambiente esclusivo dove la moda incontra il calcio. Con una superficie di circa 500 metri quadrati, il nuovo Flagship Store in Via Dante è il più grande del Club rossonero ed è situato strategicamente tra il Duomo e il Castello Sforzesco, in una delle
vie più vivaci e vicine alle principali attrazioni di Milano. La posizione, con sei ampie vetrine a catturare l'attenzione dei passanti, renderà lo Store facilmente accessibile sia ai tifosi locali che ai turisti. All'interno, i colori rossoneri si fondono con tonalità chiare per uno stile elegante. Finiture di alta qualità come i pavimenti in legno, eleganti accessori a parete e illuminazione LED integrata conferiscono al negozio un’atmosfera di esclusività, guidando i visitatori attraverso le collezioni sportive, gli articoli di lifestyle e le limited edition. Dettagli distintivi, come le ringhiere della metropolitana, le guglie e gli archi originali ispirati al Duomo completano il negozio e offrono un tocco moderno su dettagli classici, mentre i riferimenti alle mura del Castello Sforzesco, integrati nelle aree delle casse, evocano la città di Milano e creano un ambiente autentico.
Il negozio si presenta come uno spazio immersivo dedicato al brand AC Milan, offrendo un'esperienza sempre nuova ai tifosi: dal pavimento LED all’ingresso del piano terra, che offre un'atmosfera a 360 gradi con suono surround, ai Totem per il Self-Checkout che semplificano l'esperienza d’acquisto, fino al Ticketing Corner situato al secondo piano. Lo spazio include anche un Champions League Corner con una replica del famoso trofeo e il Milan Club Wall, uno spazio dove i Milan Club di tutto il mondo potranno attaccare i loro adesivi e condividere la loro passione per il Milan.
Per celebrare l’apertura, il Club rossonero ha sviluppato una collezione esclusiva “Diavoli Welcome to the Inferno”, composta da una speciale t-shirt e una tote bag. Questa capsule collection celebra il profondo legame tra il Diavolo, simbolo del Milan nel mondo, e l’Inferno, che, con l’apertura del nuovo Flagship Store in via Dante, assume un’ulteriore sfumatura di significato associando il Diavolo rossonero all’inferno dantesco.
Il nuovo Flagship Store sarà flessibile, personalizzabile e versatile per ogni esigenza, progettato non solo come punto vendita, ma per essere un hub dinamico per eventi ed iniziative del Club. L’inaugurazione del nuovo spazio rossonero si è tenuta alla presenza del Presidente Paolo Scaroni, del Chief Commercial Officer Maikel Oettle, dell'allenatore Paulo Fonseca e di alcuni giocatori della Prima squadra maschile e femminile. Alla cerimonia hanno partecipato anche partner e vari stakeholder del Club, come i tantissimi tifosi rossoneri che si sono raccolti all'esterno dello Store per accogliere la delegazione. L'apertura del nuovo Store assume un significato ancora più rilevante poiché coincide con l’inizio della stagione sportiva in cui il Club celebrerà il suo 125º anniversario, unendo dunque la ricca storia del Milan con la sua visione e offrendo ai tifosi un mix unico di passato, presente e futuro. Lo Store sarà una destinazione nella quale si troveranno i prodotti dedicati al 125° anniversario che verranno rilasciati nel corso di tutta la stagione, offrendo così ai tifosi e ai visitatori l'opportunità di portare a casa un pezzo di storia del Club. Alcuni dei recenti successi del Club nell’ambito retail includono il nuovo negozio a Malpensa, un pop-up store in Stazione Centrale, un negozio temporaneo a Riyadh per la Supercoppa Italiana 2023 e un pop-up store itinerante durante il Pre-Season Tour negli Stati Uniti della scorsa estate. Questi sviluppi evidenziano gli sforzi strategici del Milan per migliorare la sua presenza retail e offrire ai tifosi esperienze indimenticabili.
EVENTO
Il Consorzio Vero Volley e AC Monza insieme per una serata emozionante tra curiosità, aneddoti e ricordi, con uno sguardo attento al futuro dello sport e non solo. Questo e molto altro è stato “Attenti a quei due”, evento di beneficenza che al centro della scena ha visto due protagonisti del mondo sportivo come Adriano Galliani e Alessandra Marzari.
Presso l'esclusiva Rinascente Lounge dell'U-Power Stadium di Monza, infatti, l'Amministratore Delegato di AC Monza e il Presidente del Consorzio Vero Volley, sapientemente coinvolti dal giornalista e scrittore Leo Turrini, hanno dato vita ad
un dialogo all’insegna di racconti e “storie di una vita nello sport”.
Alessandra Marzari, Presidente del Consorzio Vero Volley ha introdotto l'evento: "Sono molto contenta di essere qui per questa serata che ha uno scopo molto importante. Questo evento nasce grazie ad un incontro con una mia conoscenza che oggi collabora con il Centro Mamma Rita, progetto a cui tengo particolarmente. Il Centro, oltre a favorire l’accudimento dei bambini, dà alle mamme la possibilità di tornare ad essere tali dopo aver vissuto esperienze difficili. Ringrazio le sorelle per tutta l’attività che svolgono. Questa sinergia tra Vero Volley e AC Monza è molto importante per tutto il territorio".
Adriano Galliani, Vicepresidente Vicario e Amministratore Delegato di AC Monza ha commentato: “È bello vedere AC Monza e Vero Volley unire le forze per sostenere una comunità storica e radicata sul territorio come il Centro Mamma Rita. Speriamo di aver dato un aiuto concreto per permettere al Centro di continuare le sue encomiabili attività. Per la città di Monza ospitare due realtà sportive di questo livello rappresenta una grande opportunità anche dal punto di vista sociale con il coinvolgimento di migliaia di persone attraverso la passione per lo sport”.
L’obiettivo dell’evento, tuttavia, non era soltanto ripercorrere le grandi emozioni vissute in tutti questi anni ai vertici tra pallavolo e calcio, ma anche e soprattutto sostenere le attività del “Centro Mamma Rita”, storica comunità di accoglienza di Monza per giovani con gravi difficoltà socio-familiari, che ha iniziato la propria attività nel lontano 1964.
Tra gli oltre 150 partecipanti all'aperitivo di solidarietà e il ricavato dell'asta benefica, con al bando cimeli sportivi ed “experience” legati ad entrambe le realtà sportive monzesi, l'obiettivo è stato centrato in pieno. Oltre 20mila euro sono, infatti, stati raccolti durante la serata e dovuti per le attività del Centro Mamma Rita.
MOTOROLA OFFICIAL SPONSOR
AC MONZA
Motorola, azienda parte del Gruppo Lenovo che progetta e produce telefoni cellulari e soluzioni mobile, ha annunciato il rinnovo della sponsorizzazione con AC Monza per la stagione sportiva 20242025, confermandosi Official Sponsor dei Biancorossi.
Questa collaborazione di successo prosegue dopo due stagioni ricche di traguardi importanti: da un lato, i Biancorossi hanno consolidato la loro posizione in Serie A, dall’altro, il prestigioso marchio Motorola ha proseguito il suo percorso di crescita in Italia ed in Europa, diventando uno dei player di riferimento nel mercato della telefonia.
L’iconico logo Motorola continuerà a essere presente sulle divise da gara indossate da Pessina e compagni, nonché sul kit di riscaldamento e sulla felpa d'ingresso in campo.
Come avvenuto nelle stagioni precedenti, durante eventi significativi come la Motorola Cup 2022 e la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne 2023, la collaborazione non si limiterà alla presenza in campo, ma comprenderà un programma ricco di attività dentro e fuori lo stadio.
Il rinnovo della sponsorizzazione è stato ufficializzato durante una conferenza stampa in Spazio Lenovo, dall’Amministratore Delegato dei Biancorossi, Adriano Galliani, e dall’Executive Director & General Manager di MBG (Motorola Business Group) Italy, Carlo Barlocco, alla presenza di appassionati di calcio e di tecnologia, giornalisti e influencer.
Adriano Galliani, Amministratore Delegato di AC Monza, ha dichiarato: "Il rinnovo della sponsorizzazione con Motorola è motivo di grande orgoglio per tutto il Club, poiché testimonia l'eccellente lavoro svolto insieme. Nei primi due anni della nostra storia in Serie A, avere sul petto un brand iconico e riconoscibile a livello mondiale come Motorola ha elevato il prestigio della nostra maglia. Ringrazio
Motorola per la fiducia e da parte nostra faremo il massimo per continuare questa sinergia vincente anche nella stagione 2024-25".
Carlo Barlocco, Executive Director & General Manager, MBG Italy, ha commentato: “Siamo felici di continuare ad affiancare il nostro marchio a quello dell’AC Monza, con cui abbiamo realizzato progetti di cui siamo orgogliosi, nel mondo del calcio, ma anche a favore dell’inclusività. Un brand che ci somiglia, perché come Motorola negli ultimi anni sta consolidando la sua crescita ed è sempre più amato in Italia. Il rinnovo di questa collaborazione nasce da questa consapevolezza e dalla nostra vicinanza al mondo dello sport, tra le principali passioni degli italiani, e ci permetterà di continuare a regalare ai tifosi di AC Monza e agli appassionati di Motorola esperienze uniche, ispirate a ciò che sta loro più a cuore”.
MARCO RIVA, PRESIDENTE CONI LOMBARDIA
Sfide, futuro e responsabilità del mondo dello sport, in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina
Quali sono le principali responsabilità che ricopre il CONI Lombardia e i progetti più significativi che sta portando avanti in questo momento?
“Il CONI, emanazione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), è autorità di disciplina regolamentazione e gestione delle attività sportive nazionali e l’Ente pubblico cui è demandata l'organizzazione e il potenziamento dello sport nazionale, promuovendo la massima diffusione della pratica sportiva.
Da Statuto il Comitato olimpico nazionale italiano è la Confederazione delle Federazioni Sportive e delle Discipline Associate. Fondato il 9 e 10 giugno del 1914 a Roma in via permanente, oggi il CONI è presente in 105 Province, 19 Regioni e 2 Province Autonome, riconosce 50 Federazioni Sportive Nazionali, 13 Discipline Associate, 14 Enti di Promozione Sportiva Nazionali, 20 Associazioni Benemerite. A questi organismi aderiscono circa 120.000 società sportive per un totale di circa 12
milioni di tesserati.
Solo in Lombardia abbiamo un totale di circa 25.000 società sportive e quasi 3 milioni di tesserati.
Il ruolo principale dei Comitati regionali CONI è quello di mantenere il rapporto con il territorio. Da sempre, il principio della condivisione guida i nostri sforzi verso la diffusione della pratica sportiva e al tempo stesso degli insegnamenti nati da valori che sempre più diventano patrimonio universale della cultura mondiale. La territorialità è fondamentale: non si può prescindere dalla conoscenza di luoghi, impianti e soprattutto persone nella costruzione di un modello funzionale. Ci impegniamo tutto l’anno per avere sotto osservazione lo stato di salute del sistema regionale, per studiare sinergie, conoscere le criticità per poterle risolvere, sollecitare interventi e sostenere il mondo sportivo.”
Cosa può chiedere il CONI Lombardia a Milano Cortina 2026?
“Di coinvolgere il più possibile la base di tutte le discipline. La spinta deve venire dal basso, non essere calata dell’alto. Il successo anche della più grande manifestazione, non ha altri segreti. Ho ancora impresso le immagini di Londra 2012; in quell’occasione c’era un’intera popolazione coinvolta nei Giochi. Tutti davano un’indicazione o un aiuto, ognuno era orgoglioso di essere un tassello di un avvenimento di quella portata. Il senso di Olimpiadi e Paralimpiadi nazionali deve
essere culturale ma anche sociale, turistico ed economico. Deve essere il trionfo dello sport e dei valori olimpici. Lo si può fare solo sensibilizzando tutta la comunità.
La sfida del CONI Lombardia vuol essere quella di mettere a sistema le eccellenze della regione, che già esistono e vanno solo valorizzate. Bisogna ricordarsi che lo sport non è solo legato alla parte prettamente agonistica, ma anche a un sistema di valori che dovrebbero trovare la loro massima espressione proprio nell’esperienza olimpica.
La promozione dei valori sportivi, dunque, dev’essere una delle nostre missioni, insieme al sostegno alla pratica sportiva.
I cinque cerchi rappresentano lo sport in tutto il mondo, non c’è bisogno di aggiungere altre parole.”
La Lombardia è una regione leader anche dal punto di vista dei risultati olimpici e non solo…
Nelle ultime edizioni dei Giochi Olimpici sia estivi che invernali ha portato tantissime medaglie
“Esatto. Questi risultati nascono proprio dalle esperienze del territorio, con il lavoro incessante poi fatto insieme alle Federazioni e alle Associazioni sportive e con il supporto fondamentale dei gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello stato.
Il nostro impegno è forte per essere presenti il più possibile a queste realtà.
Siamo orgogliosi dei risultati conquistate dalle nostre atlete e dai nostri atleti, che
rispecchiano il ruolo di guida della regione come numero di tesserati e di associazioni sportive, ma tutto questo non è mai casuale: non ci dimentichiamo che alla base di tutto c’è un grandissimo lavoro fatto da dirigenti e tecnici sportivi che operano con competenza, dedizione e passione dalla più grande sino alla più piccola realtà locale. Senza di loro non avremmo avuto questi risultati e come CONI vogliamo supportare al meglio le attività che vengono fatte sul territorio.
Lo sport è sicuramente molto di più che attività fisica e benessere. Lo sport è turismo, salute ed è un driver economico importantissimo anche dal punto di vista infrastrutturale, pensiamo a quello che si può realizzare in previsione di un grande evento sportivo. Lo sport, si può dire, è fusione di valori. Non è un caso che al motto olimpico originale “Più veloce, più in alto, più forte” sia stata aggiunta un’ulteriore parola che è “insieme”. Perché solo superando gli individualismi si potranno portare avanti progetti comuni, il valore dei 5 cerchi sta proprio nel saper cogliere questa sfida, guardare oltre a sé stessi.”
Quale strada ha scelto per promuovere i valori dello sport?
“La promozione dei valori passa proprio dalla presenza sul territorio. Vogliamo essere protagonisti sui campi, nelle palestre, nelle piscine, sulle strade, in ogni luogo dove si fa sport, ma anche nelle scuole, nelle università, nei luoghi di aggregazione in
tutte quelle strutture dove c’è chi pratica lo sport ma anche dove la cultura formativa nasce e si sviluppa.
Con la Scuola regionale dello Sport del CONI siamo vicini a tutto il mondo sportivo lombardo.
Non vogliamo tenere “lezioni”, vogliamo condividere le esperienze di oltre un secolo di passione sportiva, attraverso la diffusione della conoscenza e della storia. Non parliamo soltanto di imprese memorabili, ma anche di valori assoluti che proprio la storia dello sport ci ha regalato sia nei momenti di gioia che in quelli più critici. Il nostro mondo è lo specchio della società in cui viviamo ed in esso è possibile vivere pregi e difetti dei sistemi che ci governano. Per fare tutto questo, dobbiamo utilizzare metodi, toni e vocalità differenti a seconda della platea: un impegno non indifferente che ci impone aggiornamenti costanti e flessibilità assoluta, con la speranza di trovare sempre degli interlocutori istituzionali aperti al dialogo e alla condivisione dei valori che sono un punto cardine condiviso. Don Bosco diceva: Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Credo che sia una missione che noi, uomini di sport, dobbiamo inseguire con perseveranza.”
Ci dicono di tante attività e tanta partecipazione di tutti all’interno del CONI Lombardia?
“Sì, confermo. Ci sono tantissime attività in atto, dal supporto allo sport regionale, alle collaborazioni con enti pubblici, privati, civili e militari, ai Centri CONI dalle Benemerenze ad atleti, tecnici e dirigenti agli Educamp, dalla Giornata nazionale dello Sport al CONI Lombardia Award.
L’attività continua e che coinvolge tutto il movimento sportivo delle commissioni e che vanno a toccare tantissimi temi, l’impiantistica, la cultura, il marketing, le imprese, la sostenibilità, la scuola, l’integrazione, i finanziamenti allo sport. E poi l’instancabile attività di formazione e informazione della Scuola regionale dello Sport.”
Il clima di unione ha caratterizzato la sua elezione all’unanimità. È soddisfatto del suo mandato come Presidente del CONI
Lombardia?
“Molto soddisfatto del clima che si è creato all’interno della nostra grande famiglia. È stato un quadriennio dove c’è stata tantissima sintonia. Mai voci fuori posto ma sempre dialogo costruttivo e sostegno da parte di tutto il movimento che ha lavorato all’unisono superando le criticità.
Ci siamo mossi come un’orchestra in cui ciascuno ha avuto la propria peculiarità ma si è messo al servizio del movimento. Sono molto soddisfatto e devo ringraziare tutta la Giunta e tutto il Consiglio assieme a tutte le federazioni, le discipline sportive, gli enti di promozione, le associazioni benemerite e associazioni sportive. Il CONI Lombardia, il movimento olimpico nella nostra regione, è formato dai milioni di sportivi che fanno vivere i valori dello sport sul territorio.
E sono grato di aver avuto da loro l’onore di poterli rappresentare.”
Quali sono le principali sfide che ha affrontato finora nella sua attività e come le ha superate?
“Le associazioni sportive hanno dovuto affrontare alcune criticità esterne e alcuni momenti di cambiamento e trasformazione anche non semplici; prima la pandemia poi la crisi energetica, ed infine la riforma dello sport.
Dal punto di vista dei risultati sono particolarmente soddisfatto e lo dimostrano quelli ottenuti dalle nostre squadre e dai singoli atleti a tutti i livelli ed in molte discipline.
Ma non possiamo nascondere e anzi, è nostro compito segnalare qualche criticità per via della riforma dello sport e della sua applicazione, fermo restando che ogni forma di innovazione e miglioramento del movimento non solo è auspicabile, ma addirittura benvenuta, è necessaria per stare vicino al mondo dell’associazionismo sportivo e accompagnarlo dentro queste normative. Una rivoluzione che si può affrontare tutti insieme facendo per prima cosa tanta, tantissima formazione; e noi come CONI siamo stati in prima linea sensibilizzando le diverse istituzioni, perché in ballo non c’è solo l’aspetto agonistico, ma pure quello sociale.”
È una considerazione perfetta. E che testimonia come lei sia presente sul territorio. Ma che atteggiamento si può avere allora?
“Guardando comunque con ottimismo al futuro e tenendo in serissima considerazione le persone che offrono gratuitamente il proprio tempo alla comunità. Ho assistito così come lo hanno fatto tutte le sentinelle del territorio (presidenti, delegati, fiduciari, dirigenti, operatori sportivi) a tante persone che vorrebbero mollare, scoraggiate da quel che sta accadendo. Anche a loro dico di essere positivi. Bisogna tornare a cogliere e valorizzare le opportunità che dà lo sport, anche dal punto di vista culturale.”
Il CONI Lombardia collabora con le istituzioni locali e le associazioni sportive per promuovere lo sport a livello regionale?
“Con tantissime iniziative e collaborazione lavorando assieme. Da soli non si va lontani. Lo sport ce lo insegna, soprattutto quello di squadra, ma anche quello individuale dove per ottenere risultati serve il lavoro dei tecnici, dei medici, dei dirigenti ed il supporto di famigliari e amici.
Così anche nelle nostre attività serve il supporto di tutti, entità del pubblico e del privato.”
Inclusione e l'accesso allo sport è un tema attuale?
“Il tema è molto attuale e lo stiamo trattando con tutto il mondo sportivo.
Fondamentale innanzitutto la collaborazione stretta con il CIP Lombardia che rappresenta il mondo paralimpico a livello territoriale assieme ad altre entità che si occupano del mondo della disabilità tra cui Special Olympics.
È necessario che lo sport venga visto come attività essenziale e per questo abbiamo il fermo convincimento che solo lavorando insieme e facendo sentire tutti protagonisti si possono raggiungere dei risultati di eccellenza. Tutto questo si trasla ovviamente nella politica sportiva: nessuno deve rimanere escluso dai nostri progetti e per questo lavoriamo ogni giorno per aumentare i servizi offerti e le opportunità di partecipare. Non sempre è facile: fondamentale è capire che i personalismi sono secondari rispetto all'obiettivo di portare gioia e opportunità di crescita a più persone possibili. Oggi affrontiamo questa sfida con l’appoggio e il supporto della coscienza collettiva: la nostra società va sempre più verso l’inclusività come valore cardine del vivere civile. Se mi permette una sottolineatura importante, noi oggi dobbiamo fare ancora molto, all’interno del nostro programma, per rendere lo sport accessibile a tutti quei giovani che vivono in una situazione di emarginazione a seguito della crisi economica, e dobbiamo farlo capendo anche che tutti facciamo parte di una sola famiglia.”
C'è un messaggio che vorrebbe trasmettere ai giovani anche legato a Milano Cortina?
“Non c’è dubbio che serva un riconoscimento che possa arrivare alle future generazioni, ed è a loro che ha cominciato a pensare il CONI Lombardia negli anni del mio mandato, facendo tanta formazione con la speranza che sempre più giovani possano diventare presto tecnici e dirigenti perché sono la linfa di un movimento che ha
bisogno di ricambio per restare ad alto livello.”
Il suo mandato è contraddistinto da una particolare considerazione della parità di genere con tante iniziative sul ruolo delle donne nel mondo dello sport.
“Ne sono convinto e non solo per una mera questione di quote rosa o parità di genere. Lo sport ha bisogno di una visione femminile, delle intuizioni delle donne con le idee che sanno mettere sul campo. Devono occuparsi sempre di più di sport. Abbiamo avviato molti progetti, continueremo a farlo anche in futuro.”
Può raccontarci un po' del suo percorso personale nel mondo dello sport?
“La mia passione per il mondo dello sport è ormai nota. Dal punto di vista dell’operato nel mondo sportivo, oltre a quello praticato, la mia avventura nel mondo del CONI è nata dopo un master in management dello sport dove attraverso un’esperienza a Londra, mi sono occupato di formazione nel mondo dello sport prima come segretario, dopo come direttore della scuola regionale dello sport. Il passo successivo nel comitato organizzatore di eventi come i mondiali di pallavolo o quelli di scherma oltre che di altri eventi nazionali ed internazionali. Infine, l’esperienza nella Giunta del CONI Lombardia come rappresentante delle federazioni, fino all’elezione a Presidente del CONI Lombardia nel 2021.
Spero di poter dare ancora tanto al movimento sportivo. Sono molto grato per quello che sento girando tra campi, piscine, palazzetti e luoghi di sport; questa è la forza che mi danno le tantissime persone per andare avanti.”
LA MARTINA: NUOVA VISIONE AZIENDALE ALL’INSEGNA DEL “SENSE OF BELONGING”
La polo community tra origini, presente e futuro
A cura della Redazione
La Martina presenta con orgoglio la sua nuova strategia aziendale fondata sul 'Sense of Belonging’, un sentimento che il gioco del polo offre ed insegna, un abbraccio collettivo in grado di creare un legame profondo e duraturo che fa essere parte di qualcosa, conferendo un senso di appartenenza e di integrazione in una comunità. Un universo di emozioni e valori senza tempo: rispetto, fair play, integrità e famiglia, che sono il cuore della filosofia del brand. “Abbiamo messo punto a una nuova visione strategica che trova le sue radici profonde nel gioco del polo, che sarà fondamentale per infondere in modo rapido ed efficace la nuova visione creativa del marchio in ogni collezione, ma non solo” - afferma Lando Simonetti, Founder e Ceo La Martina - “Un fil rouge che abbraccerà tutte le attività aziendali: dagli eventi in store e i trip experience che offriamo nei nostri flagship store, alla campagna istituzionale, agli eventi di polo che organizziamo worldwide. Con 'Sense of Belonging', vogliamo celebrare, attraverso i nostri negozi e le nostre attività, l'identità e l’appartenenza. È un momento cruciale per la nostra azienda e credo fermamente che questo nuovo approccio rappresenti il primo chiaro segnale che il marchio è pronto a prendere una nuova direzione”.
La nuova visione di La Martina pone la polo community come elemento centrale che rappresenta l’origine, il presente e il futuro dell’azienda. La ricerca e lo sviluppo non si limitano solo all’abbigliamento rtw, ma sono centrali nel settore del polo equipment. L’azienda ha infatti messo a punto importanti innovazioni nell’abbigliamento tecnico per garantire una maggior sicurezza e salvaguardia per i cavalli, così come per i giocatori, con l’obiettivo di migliorarne le performance. L’impegno aziendale si espande anche al mondo delle experience. Le attività in store sono infatti arricchite da esperienze immersive che permettono ai clienti di sentirsi parte di una grande famiglia, condividendo la passione per il polo e per il lifestyle che esso rappresenta. Gli store La Martina diventano luoghi di incontro, dove verranno organizzati eventi, presentazioni di nuovi prodotti e momenti di condivisione. Inoltre il brand ha stretto una partnership strategica con i tour operator Ruta 40 e Il Gabbiano Livingstone, specializzati nell’organizzazione di viaggi su misura in Argentina e Patagonia e altre destinazioni internazionali. I clienti del brand hanno quindi accesso privilegiato all’organizzazione di experience tailor made e l'opportunità di vivere il polo in contesti straordinari.
Ad aprile 2024 è stato organizzato un tour dell’Argentina e della Patagonia attraverso i deserti, con un'avventura overland a Nord lungo la famosa Ruta 40.
La Martina continuerà a consolidare la propria presenza organizzando e supportando tornei di polo, amichevoli e non. Tra i più importanti eventi organizzati di recente, il Varsity Polo Match che ha visto le principali università inglesi sfidarsi a Londra durante il primo weekend di giugno, oltre che la terza edizione de “El Porteno Golden Cup”, di cui La Martina è stata main sponsor, organizzata in partnership con il celebre ristorante argentino, dal 31 maggio al 2 Giugno, presso La Mimosa Polo Club alle porte di Milano.
La nuova collezione SS25 uomo, donna e bambino, si struttura in diversi capsule: Argentina, Guards, Polo Club, Polo Player ed Essential, ciascuna con diverse attitude ma tutte legate dalla filosofia “sense of belonging”, che pone il lifestyle del mondo del polo come protagonista. Un viaggio nella terra d’origine del brand ispira la collezione “Argentina”
I total look uomo e donna percorrono un viaggio nel cuore dell’Argentina con un abbigliamento lifestyle pratico e adatto all’avventura, che comprende abiti, camicie e pantaloni nella versione femminile; camicie, T-shirt, bermuda e felpe per l’uomo e il bambino, proposti nei colori della bandiera argentina. Si
prosegue con la capsule “Polo Player" che propone per la SS25 le iconiche polo rivisitate in chiave moderna, dalle grafiche, ai tessuti e alla palette colori, accesi e vibranti, che celebrano i paesi Argentina, Inghilterra, Brasile e Singapore, ai quali si aggiungono le nuove versioni tributo alle città di Milano, Parigi e Madrid.
L’atmosfera del viaggio continua e ci porta poi in Costa Azzurra in un mood vacanziero con la capsule “Polo Club”. Gli outfit sono leggeri e confortevoli sui toni marini del bianco, blu e azzurro: la proposta comprende t-shirt stampate in cotone, polo in piquet o in spugna da abbinare al pantalone e alla giacca in lino. Ci sono poi le camicie fancy in diverse fantasia, righe, quadri o stampate, abbinate ai bermuda, per un binomio di freschezza ed eleganza. Nella donna sono presenti morbidi e svolazzanti maxi dress stampati, camicie e pantaloni in viscosa. L’estate 2025 ci porta, poi, in Inghilterra con la capsule “Guards”: fortemente iconica e simbolica, sempre caratterizzata dallo stile militare legato alle guardie della Royal Family, con passamanerie e ricami dorati ma a differenza delle stagioni precedenti, l’accostamento dei verdi militare e dei beige ai colori accesi come il corallo e il pink sdrammatizza l’aspetto formale, invitando a sviluppare look sia più classici sia originali. La capsule presenta giacche strutturate per lui e per lei, T-shirt
e polo dai richiami inconfondibilmente Royal British e abiti, chemisier e completi pantaloni e maglie dai colori vitaminici nella versione femminile.
La collezione si conclude con la proposta total look “Essential”, realizzata in Pure White e Colors. Pure White rappresenta un'affermazione di personalità. Questa scelta stilistica enfatizza la purezza e la semplicità. Colors, invece, celebra la bellezza dell'armonia cromatica, aggiungendo personalità e vivacità alla vita quotidiana. L’offerta di polo si estende con varie fantasie e colori a contrasto. La collezione comprende capi homewear, pantaloni, maglie, felpe e abiti realizzati in morbido lino e jersey come materiali principali.
La Martina è stata fondata nel 1985 a Buenos Aires. Partendo dall’Argentina, sinonimo del polo, il brand si è espanso nel mondo: la sua presenza è radicata in Europa e in America Latina, in Medio Oriente e Nord Africa. Con 100 monomarca (tra i quali i flagship store di Milano, Londra, Parigi, Dubai, Jo-hannesburg, Buenos Aires, New Dehli, Riyad e Il Cairo) e 600 multibrand, la filosofia del fair play ha conquistato i principali mercati internazionali, sviluppando part-nership e collaborazioni con le più rinomate università dell’Ivy League (Harvard e Yale) e scuole del Regno Unito (Eton, Cambridge e Oxford). Le sedi principali sono a Buenos Aires (Argentina) e Chiasso (Svizzera) con uffici operativi a Londra e Miami. Parallelamente alle collezioni ready-to-wear, grazie ai 40 anni di competenza matura-ti nel settore dell’equipaggiamento tecnico per il polo- con la produzione di selle, caschi, mazze e stivali da polo – La Martina è diventato player di prestigio anche in ambito sportivo tanto da fondare nel 2000 la Polo Management Group. Guidata da Adrian Simonetti, l’agenzia si occupa di numerosi eventi legati al mondo del polo, dall’organizzazione al supporto tecnico per cavalli e giocatori, fino alla gestione delle sponsorizzazioni e al più recente lancio di una piattaforma social del Polo.
ELEVENTY: ECCELLENZA TUTTA FIRMATA MADE IN ITALY
A cura della Redazione Collezione uomo SS25: un inno alla qualità e alla libertà di movimento
Eleventy ha presentato la collezione uomo Primavera-Estate 2025, un tributo all'eccellenza artigianale italiana. Ogni capo della collezione è realizzato interamente in Italia, in collaborazione con maestri artigiani che mantengono vive antiche tecniche di lavorazione dei tessuti, garantendo qualità e unicità.
La collezione si distingue per l’utilizzo di una palette colori esclusiva, con tinte naturali e colori che si fondono armoniosamente con le nuove aggiunte stagionali: malva, grape, vari toni di azzurro e il color grafite. Vengono inoltre introdotte nuove silhouette che bilanciano eleganza e modernità con forme morbide e fluide, per una sensazione
di leggerezza e libertà di movimento.
In un'epoca in cui la normalità riaffiora, il ritorno al bel vestire si manifesta attraverso la riscoperta della camicia e del cravattino, abbinati alla giacca sartoriale.
La maglieria si rinnova con punti e grafiche ispirate al mondo marittimo, ricami effetto corda e coulisse. I capispalla, protagonisti della stagione, sono realizzati in pelle nappata e suede e presentano fodere personalizzate dal logo Eleventy. Il brand continua il suo impegno per il progresso con il segmento denim, introducendo il trattamento "One Glass of Water", che riduce notevolmente il consumo di acqua nel processo di lavaggio.
Il mondo delle calzature, sinonimo di comfort e leggerezza, si arricchisce di suole customizzate, fresate a mano e reinterpretazioni sporty-chic dei modelli iconici. Tra le novità di stagione, sneakers con chiusura a strappo e la sneaker Stadium, con impunture a mano. Gli accessori, che completano il look dell’uomo Eleventy, includono borse in pelle e canvas, borse mare in raffia e canvas stampato, create pensando all'atmosfera beach club.
La collezione SS25 enfatizza l'activewear sviluppando il concetto di “active travel” e introducendo capi eleganti e funzionali con inserti in tessuto tecnico, perfetti per ogni occasione. Completa la collezione la capsule golf, composta da pantaloni 5 tasche in jersey, polo e t-shirt leggere, gilet full zip e giubbini tecnici.
Un inno alla qualità a 360° che per Eleventy non rappresenta solo un impegno, ma una promessa di eccellenza che percorre ogni fase della creazione dei capi.
KITON, UNA LUNGA STORIA
DI ELEGANZA E QUALITÀ ITALIANA
De Matteis
Come è nata la sua passione per la moda e quando ha capito che avrebbe potuto trasformarla in una carriera professionale?
“Sono nato in una famiglia che ha sempre lavorato nel settore della moda, quindi è stato fisiologico.
Fin da bambino mi divertivo a trascorrere il tempo libero nel negozio di tessuti di mio padre.
Appena terminata la scuola, ho iniziato subito a lavorare nel settore, facendo passi avanti uno dopo l'altro, fino a trasformare questa passione in una carriera professionale.”
Qual è stata l’ispirazione dietro la creazione del brand Kiton? Qual era il suo obiettivo principale all’inizio?
“Il brand è stato fondato da mio zio, Ciro Paone. La sua ispirazione era creare un prodotto di altissima qualità. Per mio zio, la qualità non riguardava solo il prodotto, ma anche la qualità della vita, dei collaboratori e del servizio, abbracciando una visione della qualità a 360 gradi e oltre. Per quanto riguarda i miei obiettivi, all'inizio sicuramente non immaginavo di arrivare dove sono ora. Ho sempre lavorato con grande amore e passione, avanzando gradualmente passo dopo passo. È difficile dire che a 18 anni avrei pensato di arrivare dove sono ora, ma non ho mai mollato.”
Come definirebbe il tema della sostenibilità all’interno della vostra azienda? Quali iniziative concrete avete adottato per
promuovere la sostenibilità nel settore della moda?
“Siamo molto attenti alla sostenibilità, soprattutto a quella sociale, un aspetto che mio zio ha sempre considerato di primaria importanza. Il benessere dei nostri collaboratori è fondamentale per noi: offriamo salari significativamente superiori rispetto alla media nazionale e ci impegniamo a supportare i nostri dipendenti nei momenti di bisogno. Questo impegno verso la sostenibilità sociale è stato un pilastro di Kiton sin dal primo giorno.
Per quanto concerne la sostenibilità ambientale Kiton è fisiologicamente ecosostenibile: i nostri capi durano infatti una vita e non necessitano di un costante riciclo. Il prodotto Kiton è creato attraverso la filosofia ed i codici della tradizione artigianale: l’elemento centrale è l’essere umano, non la macchina. Gli unici strumenti a disposizione dei nostri artigiani sono ago, filo e forbici, pertanto il nostro processo di produzione non ha alcun impatto sull’ambiente.
In termini di emissioni, inoltre, l’unica sostanza che espelliamo è il vapore acqueo prodotto dalle nostre caldaie.
Anche il processo di lavorazione dei tessuti è permeato da una grande sensibilità verso l’ambiente con l’utilizzo di materiali eco nei lavaggi. Tra le innovazioni che stiamo apportando in termini di tutela ambientale, vi è la sperimentazione di nuovi filati, in sostituzione di quelli in poliammide caratterizzati da un ciclo di vita ben delineato, dunque con un maggiore grado di biodegradabilità.
Inoltre, da anni abbiamo implementato un processo di raccolta differenziata con smaltimento a nostro carico. Abbiamo stipulato un accordo commerciale con una società privata che ci fornisce i bidoncini per la raccolta e la suddivisione dei carta/cartoni, residui di lavorazione (che vengono anch’essi riciclati), e altri materiali di imballaggio.
In tale ambito, inoltre, abbiamo aderito ad un importante progetto nazionale di economia circolare rinominato “RiVending”, che consiste nel creare un circolo virtuoso di recupero e riciclo dei bicchieri in plastica
utilizzati nei distributori automatici. Inoltre abbiamo introdotto dal 2021 un packaging completamente ecologico. Per quanto concerne le shopper, inoltre, viene utilizzata esclusivamente carta con certificazione FSC (Forest Stewardship Council), una dicitura che assicura che il legno usato per produrre questa carta proviene da foreste gestite responsabilmente, che rispettano determinati standard ambientali.
Il progetto di conversione green ha investito anche i nostri copriabiti Kiton e KNT. I primi sono realizzati in cotone, con finestrella in ECOPURE, mentre quelli di KNT vengono presentati in polipropilene, un polimero termoplastico che può essere più facilmente riciclato.
Un’altra importante novità investe il nostro parco automobile aziendali. Dal 2022, infatti, disponiamo unicamente di vetture elettriche. A tal proposito abbiamo provveduto all’installazione di colonnine elettriche per la ricarica delle auto nell’area di parcheggio del nostro Head Quarter di Arzano.”
Qual è il ruolo che il marketing svolge nel posizionamento di Kiton nel mercato del lusso? Quali sono le strategie chiave che avete implementato con successo?
“Negli ultimi anni, abbiamo dato un grande impulso al marketing, ottenendo risultati straordinari. Abbiamo lavorato intensamente per sviluppare la consapevolezza del brand, spiegando ciò che stavamo facendo, come ci muovevamo, e la filosofia della nostra azienda. Questo impegno ha notevolmente contribuito ai nostri successi attuali.
Le nostre strategie sono ben definite e mirano da un lato a consolidare la conoscenza del marchio, dall’altra valorizziamo le relazioni personali ed individuali con i nostri clienti.”
Qual è l’importanza della Fashion Week di Milano per Kiton? Come influisce sulla visibilità e sulla strategia di mercato del vostro brand?
“Questi eventi sono fondamentali per noi. Così come il Pitti, anche la Fashion Week di Milano rappresenta un momento di
incontro e confronto. In queste occasioni, interagiamo con molte persone, anche al di fuori del nostro settore, come la stampa, che gioca un ruolo cruciale nel promuovere il nostro brand. Ritengo che siano momenti essenziali e molto importanti, e cerchiamo sempre di parteciparvi al meglio.”
Essendo basati a Milano, come influisce questa città e la sua cultura sulla filosofia e sullo stile distintivo di Kiton?
“In realtà, la nostra azienda non è basata a Milano, ma a Napoli. A Milano abbiamo solo la sede commerciale e lo showroom, dove accogliamo buyer da tutto il mondo. Napoli, invece, ha un'influenza fondamentale sul DNA dell'azienda. Penso che Kiton potesse nascere solo in una città come Napoli, data la sua ricca tradizione sartoriale.”
Quali sono le strategie future di Kiton per continuare a crescere e distinguersi nel mercato del lusso?
“Le nostre strategie future sono in linea con quelle che abbiamo sempre seguito: puntare sulla qualità dei prodotti. Per noi, il prodotto è alla base di tutto. Quando parliamo di qualità, intendiamo innovazione, ricerca, modifiche dei volumi e ogni aspetto interno al prodotto. Ci impegniamo a garantire esclusività e a fare una ricerca approfondita sui materiali. C'è ancora molto da fare e non dobbiamo mai fermarci.”
Parlando della produzione, come gestite il bilancio tra artigianato tradizionale e evoluzione tecnologica?
“La nostra produzione è altamente artigianale: i nostri prodotti sono realizzati completamente a mano. Utilizziamo la tecnologia in altri ambiti, come ad esempio nell'ultima campagna pubblicitaria dove abbiamo impiegato l'intelligenza artificiale. La tecnologia può sicuramente essere abbinata alla nostra produzione artigianale in determinati settori, ma non nella produzione stessa.”
Quali sono le novità più interessanti della prossima collezione di Kiton? C’è qualche elemento o tendenza particolare su cui
state puntando?
“Abbiamo puntato a creare una collezione che rispecchi le attitudini del nostro cliente, permettendogli di essere molto elegante in qualsiasi momento della giornata e della vita. Per quanto riguarda la palette colori, abbiamo cercato di ridurre i contrasti tra i vari colori, accostando colori forti come l’arancio freddo a marroni e bianchi. Questa scelta ha avuto un grande riscontro in pre-collezione e sta avendo un grandissimo riscontro anche nella prima settimana di vendita.”
Come descriverebbe il carattere personale che porta nel suo ruolo di CEO di Kiton?
Quali sono le principali motivazioni e sfide?
“Nella vita credo fermamente nell'importanza di essere da esempio. Per questo, cerco sempre di essere in prima linea, non per offuscare gli altri, ma per mostrare come si fa e metterci sempre la faccia. Queste sono le caratteristiche che penso mi definiscano.
Le sfide principali consistono nel far crescere l'azienda senza mai perdere di vista la qualità. Non vorrei mai espandermi a scapito della qualità del prodotto. Per questo, stiamo continuando a lavorare su questo aspetto, infatti abbiamo dei progetti di acquisizione di nuove aziende produttive e di ampliamento delle nostre strutture attuali.”
Qual è stato il momento più gratificante o la sfida più grande che ha affrontato finora come CEO di Kiton?
“Il momento più gratificante della mia carriera è stato senza dubbio quando mio zio ha deciso di nominarmi CEO di Kiton. È stato un riconoscimento del mio impegno e della mia dedizione nel corso degli anni. Le sfide sono una parte essenziale della nostra quotidianità e non mancano mai nuove sfide da affrontare. Ci prepariamo costantemente ad accoglierle e a superarle. Il periodo del Covid-19 è stato particolarmente impegnativo, così come le crisi finanziarie, ma siamo stati in grado di navigare attraverso queste difficoltà con resilienza e determinazione.
Durante la pandemia, ho avuto la
fortuna e l’intuito di compiere un viaggio meraviglioso in tutta Italia, visitando circa 150 negozi che erano clienti o potenziali clienti di Kiton. Questo viaggio è stato estremamente motivante e ha aperto nuove prospettive per l'azienda. È stato anche un momento di grande consapevolezza per i negozianti italiani, che hanno compreso che Kiton è più di un'azienda distante: siamo persone umane desiderose di dialogo e pronte ad ascoltare.”
Qual è il suo punto di vista sul concetto di lusso nel contesto contemporaneo della moda? Come definirebbe il lusso all’interno del brand Kiton?
“A me la parola lusso non è mai piaciuta molto, ho sempre parlato di qualità e continuerò a farlo.
In tempi difficili come questi, caratterizzati da sfide sociopolitiche e finanziarie complesse, in cui il costo del denaro è
molto alto, credo fermamente che la qualità sia il fattore determinante per il successo. Investire nella qualità si traduce in crescita e resilienza nel lungo termine. Kiton, infatti, ha raddoppiato i suoi fatturati negli ultimi tre anni e ha registrato una crescita del 16% nel primo trimestre del 2024, dimostrando che alla lunga la qualità paga.”
Qual è il valore aggiunto del Made in Italy per Kiton e come questo influisce sulla percezione del vostro brand a livello globale?
“Credo fermamente che solo in Italia sia possibile realizzare prodotti di altissima qualità, e i consumatori lo sanno, e questo rappresenta il nostro principale vantaggio competitivo. I consumatori sono oggi estremamente informati e preparati, più di molti buyer o addetti ai lavori. Essi conoscono i prodotti nel dettaglio e sanno esattamente cosa
cercano. È proprio questa consapevolezza del consumatore che sta premiando Kiton in questo momento.”
Quali sono i principali mercati esteri a cui Kiton è rivolto e da cui ha ottenuto maggior successo? Come adattate la vostra strategia per rispondere alle diverse esigenze e preferenze dei clienti internazionali?
“Sicuramente tra i mercati che ci stanno dando più soddisfazione uno è il mercato Nordamericano, dove siamo in fortissima crescita. Anche le capitali europee, favorite dall'importante flusso turistico globale diretto verso l'Europa, ci stanno dando ottimi risultati. Abbiamo buoni risultati anche in Giappone e in altri mercati asiatici, mentre stiamo affrontando sfide leggere in Cina, ma complessivamente è un momento molto positivo per noi.
La nostra strategia è unica nel mondo, è una strategia di qualità sia nelle relazioni, sia nei rapporti, sia nel modo in cui cerchiamo di affrontare i mercati. Il nostro modo di operare è sempre lo stesso. Cerchiamo sempre di avere su ogni mercato una nostra filiale che possa aiutarci in momenti difficili, come è successo durante il Covid, dove era impossibile muoversi, ma grazie agli uomini che avevamo sul territorio siamo continuati ad essere presenti e vicini ai nostri clienti.”
Tra i successi e traguardi raggiunti finora, qual è stato quello che le ha dato maggior soddisfazione personalmente e professionalmente?
“Il traguardo che mi ha dato la maggior soddisfazione, sia personalmente che professionalmente, è stata senza dubbio la nomina a presidente del Pitti. Essere scelto per guidare un’istituzione così prestigiosa e rappresentativa per la moda maschile italiana è stato un grande onore e una testimonianza del riconoscimento dell'intero settore verso la nostra azienda. Il Pitti Uomo è una delle fiere internazionali più importanti nel mondo della moda, e aver ricevuto la fiducia per presiederla è stato un momento significativo nella mia carriera.”
PESERICO, MOVIMENTO DELLE IDEE
Il mito Tazio Nuvolari ispira
la nuova collezione SS 2025
A cura della Redazione
È nell’imponderabile fluire di un’idea originale che ogni grande progetto prende forma, adattandosi alle circostanze che ne plasmano il destino lungo il percorso. Obiettivi e aspirazioni personali danno vita a un universo di infinite variabili, in cui l’intuito e la risolutezza trasformano ogni sfida in un’opportunità.
È proprio questo il fil rouge che unisce la tensione creativa della collezione SS 2025 Uomo di Peserico a colui che l’ha ispirata, Tazio Nuvolari.
In un’epoca di gare automobilistiche incerte ed eroiche, il “Nivola” era in grado di superare ogni volta il limite umano adattandosi alle condizioni mutevoli della pista, affrontando il rischio per perseguire la grandezza.
Con la stessa audacia e determinazione la SS 2025 accosta una maglieria sofisticata in cotone, lino e seta alla consistenza degli intrecci tridimensionali e del punto brick, contrapposta a sua volta
alla morbidezza della spugna e alla dinamicità della microrete per alcune polo di chiara vocazione sportiva.
Elementi contrastanti vengono fusi in modo armonioso e audace: la tecnologia dei tessuti waterproof e windproof si
innesta senza soluzione di continuità nelle varsity jackets, nei parka e nelle overshirt e sahariane in lino délavé impermeabilizzato. Il dualismo tra forma e funzione sfida i confini convenzionali del vestire per abbracciare la sfida dell’eccezionalità.
I tessuti Loro Piana esprimono la parte più sartoriale della collezione, che comprende anche lini gessati o a resca nei completi semifoderati dal mood dinamico effortlessly chic. La palette cromatica, in cui dominano i toni dell’azzurro, dà corpo e profondità al tutto: le gradazioni Salino, Avio, Celeste e Baia sfumano nelle più austere nuance del Blu Spaziale e dell’Abisso.
In contraltare i beige: Sabbia di Quarzo, Dune e Sterrato conducono a un intenso marrone Tabacco.
Emerge anche la natura, ma con colori desaturati: verde Macchia Mediterranea, Rosa Polvere, Grano e Argilla, con punte di grigio Cemento, Acciaio e Lunare, rinfrescate dai bianchi Nuvola e Luce. L’attitudine al viaggio e al movimento, espressa in coordinati di jersey dal dna versatile, è un’ulteriore sfida al pensiero convenzionale, nel segno di un’innovazione flawless, metodica, upto-date.
Acqua Club
NUOVA COLLEZIONE HARMONT & BLAINE
Estate. Energia. Emozione. Empatia.
A cura della Redazione
Nella sua nuova collezione Harmont & Blaine abbraccia la stagione più bella dell’anno - la sua stagione elettiva - con un sentimento di euforia che richiama le sensazioni di benessere, vivacità e spensieratezza legate agli scenari del sole, del mare e delle vacanze in compagnia. Freschezza, leggerezza e colore sono i codici estetici di una collezione carica di ‘good vibes & good life’, divisa nei guardaroba Indigo Cruise, Acqua Club e Tropical Gitans, tra le sfumature cangianti dell’acqua, i colori dei ghiaccioli alla frutta e la creatività dei giochi cromatici generati da processi e tinture speciali ispirate alla filosofia ‘arts & crafts’.
Indigo Cruise
Una palette di colori essenziali, morbidi e intensi, accompagna le giornate in città e i primi weekend di relax sulla costa o ad alta quota. Il denim indaco è protagonista del guardaroba urban & casual in un susseguirsi di modulazioni di blu mixate con i toni chiari e scuri della terra, dal sabbia all’argilla. La tela jeans, accanto ai tessuti cotonieri inter-stagionali, racconta e vive la nostra storia, ogni giorno, cambiando aspetto e personalità grazie ai trattamenti stone wash, alle tinture in capo e alle decolorazioni effetto ‘used’ ottenute con metodi produttivi responsabili, a basso consumo di acqua e di energia.
La tendenza dei bagni solari in città, nelle piscine e nei club sportivi progettati come nuove oasi metropolitane, anticipa le atmosfere agostane orientando lo spettro cromatico verso la serenità delle nuance pastello e la solarità dei toni degli agrumi come l’arancione, il giallo e il lime. Fantasie acquerellate e motivi color-block si alternano ai patchwork e alle righe iconiche di Harmont & Blaine, mentre i tessuti e i filati nobili si alleggeriscono nel fluire dei lini, dei cotoni sottili e delle trame ramiè dalla mano rilassata e naturale. I motivi a righe distinguono anche la nuova selezione Sorbetto, che dopo il lancio della scorsa stagione prosegue il suo viaggio a colori abbinando le camicie buttondown ai jeans con inserti a contrasto, ai teli mare, ai costumi per lei e ai boxer mare per lui in tonalità frizzanti e gustose.
Tropical Gitans
L’estate piena arriva con l’energia vibrante dei festival musicali e con la gioia dei tramonti senza fine sulle isole simbolo dello stile boho & gipsy. La voglia di spiaggia, di natura e di autenticità risuona nei colori magnetici, come il viola e le tinte acide, nelle grafiche di mandala e foliage stilizzati, e nell’esplosione di miscele tie-dye che evocano lo spirito psichedelico degli anni ’70. In un viaggio immaginario da Capri a Goa, passando per il Big Sur californiano, i look si arricchiscono di ricami elaborati, stampe realizzate a mano e intessiture crochet che ricordano l’amore per l’artigianalità e l’attenzione al dettaglio propria del savoir-faire italiano.
Capsule Mare - Blu ‘90
Tra le novità della stagione, la nuova capsule collection Mare Blu ‘90 celebra le origini e l’heritage di Harmont & Blaine e l’importanza del colore in ogni forma e fantasia immaginabile. La ricerca tra gli archivi del brand riporta alla luce una serie di scatti fotografici che ispirano l’anima e l’allure di una proposta beachwear caratterizzata da fioriture di margherite e righe multicolor ereditate dagli anni ’90 e reinterpretate in chiave squisitamente contemporanea.
HARMONT & BLAINE SPA
Harmont & Blaine è l’azienda italiana, contraddistinta dal noto marchio del Bassotto, che produce e distribuisce abbigliamento smart upper-casual di fascia alta destinata al segmento premium del mercato. Con oltre 600 dipendenti diretti e più di 1.000 di indotto, Harmont & Blaine S.p.A. ha la sua sede principale a Napoli. Harmont & Blaine e il suo bassotto iconico Blaine hanno raggiunto una solida espansione internazionale grazie a un’identità precisa e a un’immagine di total look estremamente riconoscibile. Harmont & Blaine emblema delle vibrazioni giocose e positive dell’Italian style e dell’inconfondibile appeal Mediterraneo., ha una rete distributiva di 81 negozi monomarca, 469 boutique multimarca e 75 corner e shop-in-shop, attraverso 46 paesi nel mondo.
SANTONI UOMO PRIMAVERA ESTATE 2025
Light & shadow: Santoni e il suo
viaggio nella “Land of dreamers”
A cura della Redazione
Come un viaggio onirico, la collezione Santoni Uomo Primavera Estate 2025 è un invito a entrare in ‘Piazza Santoni’, al centro di un luogo intriso di cultura leggendaria che ispira a pensare e creare.
Nel territorio delle Marche la luce calda dell’estate trasforma continuamente il paesaggio: dalle vette morbide dei monti Sibillini, al fascino scenografico della costiera fino ai centri urbani, dove le comunità uniscono da sempre pensiero tradizionale e una visione artistica innovativa. Questo gioco di luci e ombre dipinge colori indefinibili che ispirano a sognare Influenzata e attratta da questo immaginario, la famiglia di artigiani e designer Santoni dedica la propria maestria all’intensità del colore, all’eleganza delle forme, alle linee accattivanti e all’arte del movimento.
Il trattamento del colore, elemento iconico dell’estetica Santoni, raggiunge nuovi livelli nella collezione Primavera Estate 2025. Nell’idea di replicare lo spettacolo cromatico del cielo delle Marche, quando il giorno lascia spazio al tramonto, gli artigiani della maison hanno innovato le tecniche tradizionali di tintura tipiche del territorio. Il risultato è una palette calda e naturale nei toni dell’Urbino, Terracotta, Pavone, Quercia, Mosto e Olivo
che dà profondità alla collezione e si firma con un tocco di Arancio Santoni, il nostro sofisticato arancione che illumina e cattura lo sguardo.
Con questa collezione, Santoni conferma la vocazione costante alla meraviglia, alla creazione di esperienze di bellezza e alto artigianato che trascendono il quotidiano. Un impegno che si manifesta in modo chiaro nell’iconica Doppia Fibbia, un design classico e raffinato realizzato in pelle selezionata a mano. Per la stagione Primavera Estate 2025 è proposta con costruzione Goodyear, che garantisce prestazioni eccellenti, lucidata e colorata a mano con tecnica Infinito.
Tra le scarpe classiche, una nuova stringata, proposta in tonalità rovere con un pregiato motivo brogue che ricorda una notte stellata, incarna il concetto di perfezione.
Pietra miliare della collezione, il mocassino Carlo realizzato a mano e sfoderato in morbido suede offre un’esperienza senza precedenti di comfort, leggerezza e versatilità. Questo modello cattura l’inconfondibile blu delle acque dell’Adriatico e viene trattato con una patina morbida al tatto, impreziosito dalla nostra Velatura che dao al colore un aspetto tridimensionale.
La vera innovazione dei laboratori artigianali Santoni è Easy, la linea di scarpe classiche dalla costruzione ultraleggera di soli 295gr. L’essenza della nuova Easy risiede infatti nel peso rivoluzionario per un modello elegante, massima espressione di artigianalità intesa come cura estrema del dettaglio e dedizione al bello. Il viaggio nella Land of Dreamers continua con le sneaker. Tra i modelli della collezione emerge la DBS Oly Cube , una reinterpretazione d’archivio dallo stile contemporaneo retrò che ricorda le classiche tennis shoes anni ‘70, proposta in un mix di colori Pietra e Miele con il dettaglio doppia fibbia sui lati, mutuato dalle calzature formali e trasformato in un segno moderno. Altra novità è la DBS Zoom con la tomaia sfoderata
color Argilla, decorata con un motivo traforato che richiama l’iconica Doppia Fibbia. Segnando il ritmo di ogni passo, la sneaker Bounce presenta la tomaia in pelle colorata a mano e la suola ultraleggera che offre un comfort intenso.
Infine, Piazza Santoni fa da sfondo alla nuova selezione degli accessori in pelle, tra cui spicca una speciale reinterpretazione della borsa da uomo con colori inediti, materiali pregiati e proporzioni pensate per coniugare eleganza e versatilità in tutte le occasioni. La scelta dei materiali è ampia e spazia dalla pelle morbida trattata artigianalmente con velature colorate all’esclusiva lavorazione a intreccio, un omaggio all’antica arte marchigiana della tessitura.
La collezione Santoni Primavera Estate 2025 è stata presentata durante la Milano Fashion Week Uomo in Galleria Meravigli. Un evento che ha portato lo spirito e l’essenza più pura delle Marche nel centro di Milano per far incontrare la nostra Famiglia e celebrare una collezione simbolo di una terra dalla bellezza incontaminata in perfetto equilibrio tra natura e creazione. Un’armonia che rinasce tutte le volte che ci concediamo la possibilità di sognare, di guardare il cielo e trasformare l’effimero in eterno, lasciando il segno con la nostra sensibilità e passione.
FASHION ART AND MORE INTERNATIONAL LUXURY EVENT
A cura della Redazione Quando moda e design si fondono
Creatività, design ed eleganza per un’esperienza esclusiva e lussuosa in cui il mondo della moda e quello del design si incontrano per “raccontare” una storia che lasci il segno.
È questo il concept che fin dagli esordi ha caratterizzato “Fashion Art and More Luxury Event”, il cui 19esimo capitolo andrà in scena il 22 settembre in concomitanza con la chiusura della settimana della moda milanese.
Saranno ancora una volta le splendide sale dell’Hotel Principe di Savoia ad ospitare l’evento ideato e organizzato da Wellness for You Fashion by Sabrina Spinelli, Brand Manager da oltre due decenni, che con il suo impegno ha permesso, negli anni, di far emergere e conoscere diversi stilisti attraverso la passerella di Fashion Art and More. Una passerella diventata insomma piattaforma di visibilità e supporto per talenti internazionali o made in Italy, permettendo loro di confrontarsi con pubblico, buyers e boutique mentre
raccontano la loro personalissima storia attraverso preziosi tessuti e tagli creativi. L’attenta selezione da parte di Sabrina Spinelli è concentrata su stilisti e designer di accessori in grado di portare originalità e innovazione nel mondo della moda andando oltre la stessa, in un racconto che diventa ogni anno più globale e multiculturale.
Già l’appuntamento con Fashion Art and More dello scorso febbraio ha dimostrato quanto questo evento sia ormai diventato un punto di riferimento internazionale nel panorama della moda, attirando l’attenzione di stilisti di fama mondiale e contribuendo ad influenzare positivamente l’industria attraverso l’innovazione e la sostenibilità.
Il 22 settembre si tornerà dunque sotto i riflettori con la consueta atmosfera di eleganza e creatività per scrivere un nuovo capitolo nel mondo del fashion.
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MARIA GIOVANNA ABAGNALE
A cura di Viviana Nebuloni Dal mondo della moda e degli eventi a influencer per passione
Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione per avviare la tua carriera nel settore della comunicazione, della moda e degli eventi?
“Quando ho iniziato la mia carriera nel 2012 come fashion blogger, lo avevo fatto principalmente per la forte passione che avevo sia per la moda che per la scrittura. Sognavo di fare la giornalista e immaginavo di lavorare in una grande redazione, un po' come nel film "Il diavolo veste Prada". Mi vedevo come una piccola Anne Hathaway, immersa in un mondo glamour e frenetico, con l'obiettivo di raccontare storie affascinanti e ispiranti. È stato questo sogno di una carriera all'insegna della moda e della scrittura a spingermi a intraprendere il mio percorso nel settore
della comunicazione, della moda e degli eventi.”
Quali sfide hai incontrato nel trasformare la tua passione in una carriera di successo come freelance nel mondo digitale?
“Le sfide quando sei freelance ti si presentano ogni giorno. Soprattutto in questo mondo della comunicazione digitale dove tutto è in continuo aggiornamento. Essere freelance ha i suoi pro e contro: da un lato, hai la libertà di decidere come e quando lavorare; dall'altro, c'è il rischio di non staccare mai completamente dal lavoro. Per mantenere un equilibrio, devi saper stabilire regole e ritmi che ti permettano di lavorare in modo efficace, senza perdere di vista il tempo per te
stesso.
Un'altra sfida importante è fare questo lavoro con vera passione e onestà. È essenziale scegliere i clienti giusti, condividere i loro progetti come se fossero tuoi e dimostrare loro che sei disponibile e affidabile. La fiducia è fondamentale in questo settore: i clienti devono credere nelle tue strategie e nel tuo approccio. Infine, per avere successo come freelance nel mondo digitale, devi avere idee brillanti e saper reinventarti costantemente. Il settore cambia rapidamente e richiede creatività e innovazione continue. In definitiva, il percorso può essere impegnativo, ma se affrontato con passione, determinazione e impegno, può portare grandi soddisfazioni.”
Quali sono le strategie più efficaci che utilizzi per mantenere i tuoi clienti soddisfatti e per generare nuove opportunità di business?
“Per mantenere i miei clienti soddisfatti e generare nuove opportunità di business, mi assicuro di lavorare in prima persona ai progetti. Questa presenza diretta mi permette di essere coinvolto in ogni dettaglio, garantendo qualità e coerenza. Successivamente, passo il lavoro al mio team e ai collaboratori, assicurandomi che tutti siano allineati alla visione del cliente. Il mio metodo vincente consiste nel comprendere le esigenze specifiche di ciascun cliente e personalizzare le soluzioni per raggiungere i loro obiettivi. Mantengo un dialogo costante, proponendo attivamente nuove idee e strategie per massimizzare i risultati. Inoltre, investo nella formazione continua, così da rimanere aggiornato sulle ultime tendenze e offrire servizi all'avanguardia. Un altro elemento chiave è la costruzione di relazioni solide. Coltivo rapporti non solo con i clienti, ma anche con altri professionisti del settore. Questa rete di contatti mi permette di creare sinergie e accedere a nuove opportunità di business. In sintesi, la mia strategia si basa su coinvolgimento diretto, personalizzazione, innovazione e solide relazioni professionali.”
Come affronti l'evoluzione continua dei social media e delle tendenze digitali nel
tuo lavoro quotidiano?
“Affrontare l'evoluzione continua dei social media e delle tendenze digitali richiede impegno e flessibilità. Dato che il settore cambia rapidamente, mi tengo costantemente aggiornato leggendo articoli, studi e rapporti di settore. Tuttavia, per me è essenziale anche sperimentare i social in prima persona. Utilizzarli attivamente mi consente di capire davvero cosa funziona, cosa attrae gli utenti e quali sono le tendenze emergenti. Questo approccio diretto mi permette di cogliere le sfumature dei diversi social e adattare le strategie in modo più efficace. È un modo per rimanere connesso con il pubblico e identificare le opportunità che potrebbero sfuggire se ci si limitasse solo alla teoria.
Una volta raccolte queste informazioni, posso sviluppare e promuovere strategie personalizzate per i miei clienti, assicurandomi che rispondano alle esigenze del momento. Essere aggiornato e proattivo è essenziale per fornire risultati significativi ai clienti e restare rilevante in un ambiente così dinamico.”
Qual è stato il progetto più gratificante su cui hai lavorato finora e perché?
“Dopo tanti anni in questo lavoro, non riesco a scegliere un solo progetto come il più gratificante. In ogni incarico metto tutta la mia passione ed energia, perché amo ciò che faccio. Tuttavia, ci sono stati alcuni progetti recenti che mi hanno dato grande soddisfazione.
Tra i più entusiasmanti dell'ultimo anno, c'è
stato un progetto di influencer marketing in Marocco per il brand Elena Mirò. L'esperienza è stata unica: ho avuto modo di combinare creatività e viaggi, lavorare con persone straordinarie e promuovere un brand di moda in un contesto esotico e affascinante.
Negli ultimi mesi, ho iniziato a esplorare il mondo dell'arte e del teatro, un settore che mi appassiona profondamente. Forse perché in passato ho studiato danza classica, canto e musical. Queste esperienze hanno creato in me un legame speciale con le arti, e lavorarci ora è come tornare a casa.
Quindi, anche se non posso indicare un solo progetto come il più significativo,
posso affermare che ogni opportunità che mi permette di esprimere la mia creatività, connettermi con persone appassionate e imparare qualcosa di nuovo è per me motivo di orgoglio e soddisfazione.”
Quali consigli daresti a coloro che vogliono intraprendere una carriera simile alla tua come freelance nel settore della comunicazione e della moda?
“Se vuoi intraprendere una carriera come freelance nel settore della comunicazione e della moda, è fondamentale metterci passione e dedizione. Serve una grande voglia di documentarsi, conoscere, e armarsi di tanta pazienza, perché non sempre le cose andranno come previsto.
La vita da freelance ha i suoi alti e bassi, e per affrontarli, devi crederci davvero. Se non sei il primo a credere in te stesso, come puoi aspettarti che lo facciano gli altri?
Essere freelance richiede perseveranza e determinazione, e dovrai imparare a gestire l'incertezza e la variabilità.
Il percorso può essere difficile, ma se ami quello che fai e non smetti mai di credere nelle tue capacità, potrai superare le sfide e costruire una carriera di successo nel mondo della comunicazione e della moda. Quindi, sii curioso, fai esperienza e mantieni viva la tua passione: sarà il tuo motore per andare avanti, anche nei momenti più difficili.”
Come mantieni la tua creatività e l'ispirazione costanti mentre lavori su progetti diversi per clienti diversi?
“Per mantenere la creatività lavorando su progetti diversi per clienti diversi, seguo alcune strategie chiave. Prima di tutto, adotto un approccio flessibile e mi tengo aggiornato sulle ultime tendenze nel mio settore e in ambiti correlati. Poi collaboro spesso con altri professionisti come creativi, designer, fotografi e altri freelance, lo trovo essenziale per scambiarsi idee e mantenere viva la creatività.
Inoltre vario le mie attività al di fuori del lavoro per trovare nuove fonti di ispirazione: leggo libri, visito mostre, ascolto musica e viaggio. Queste esperienze mi ricaricano le energie creative e mi offrono nuove prospettive.
Infine, per rimanere creativo a lungo termine, stabilisco un ritmo di lavoro sostenibile e mi prendo delle pause regolari. Il tempo libero mi aiuta a rilassarmi, riflettere e ritornare al lavoro con energie rinnovate. Con queste strategie, posso affrontare ogni progetto con creatività e ispirazione costanti.”
Quali trend emergenti nel settore della moda e della comunicazione ti entusiasmano di più al momento, e come pensi che influenzeranno il futuro del settore?
Uno dei trend emergenti che mi entusiasma nel settore della moda e della comunicazione è la crescente attenzione alla sostenibilità.
I consumatori stanno diventando più consapevoli dell'impatto ambientale e sociale della moda, e le aziende stanno rispondendo con pratiche più sostenibili. Questo potrebbe portare a cambiamenti significativi nella progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti. Mi aspetto che il focus sulla sostenibilità continui a crescere, stimolando innovazioni nei materiali eco-friendly e promuovendo modelli di business circolari.
Un altro trend interessante è l'ascesa del metaverso e delle esperienze digitali nella moda. Con l'avvento degli avatar virtuali e delle esperienze immersive, i brand stanno esplorando nuovi modi per connettersi con il pubblico. Questo non solo apre la porta alla moda digitale, ma permette anche una maggiore creatività rispetto al mondo fisico. Penso che il metaverso continuerà a influenzare il modo in cui i brand interagiscono con i consumatori e sperimentano le loro collezioni.
Infine, la tendenza verso la personalizzazione e l'inclusività sta prendendo piede. I consumatori vogliono prodotti e servizi che rispecchino la loro identità, e i brand stanno rispondendo offrendo opzioni personalizzate e campagne più inclusive. Questo sta cambiando il modo in cui le aziende fanno marketing e comunicazione, favorendo una rappresentazione più diversificata e autentica.
Questi trend influenzeranno il futuro del settore in modo significativo, spingendo le aziende a essere più sostenibili, innovative e inclusive. La sostenibilità diventerà centrale per le strategie aziendali, le esperienze digitali saranno cruciali per connettersi con i clienti, e la personalizzazione rafforzerà i legami tra brand e consumatori. Questi cambiamenti renderanno il settore della moda e della comunicazione sempre più dinamico e stimolante.”
Alla luce dell'attuale panorama digitale e delle nuove sfide che si presentano nel mondo post-pandemia, come pensi che il tuo settore continuerà a evolversi e ad adattarsi?
“La pandemia ha accelerato notevolmente la transizione al digitale, cambiando le aspettative dei consumatori che ora cercano
esperienze sempre più personalizzate e autentiche. Per rispondere a questa domanda crescente, le aziende dovranno offrire contenuti e servizi su misura, sfruttando dati e analisi per comprendere meglio le esigenze del pubblico e fornire esperienze coinvolgenti e significative. Anche se ci sono state recenti sfide per gli influencer, è probabile che i brand continueranno a collaborare con content creator e influencer per mantenere un legame stretto con il pubblico. Questa sinergia può aiutare a creare progetti
più significativi e con un impatto sociale positivo, elementi chiave nel nuovo contesto post-pandemia.
In sintesi, il settore della comunicazione, della moda e degli eventi sta evolvendo per adattarsi a un mondo post-pandemia, con una maggiore enfasi sulla flessibilità, l'innovazione e la capacità di rispondere alle esigenze in cambiamento dei consumatori. La sostenibilità e la responsabilità sociale saranno componenti cruciali per il successo futuro di questo settore in continua trasformazione.”
MARIO ALMONDO, CHIEF OPERATING OFFICER BREMBO PERFORMANCE
Dagli esordi all’apice della sua carriera automobilistica
A cura di Giovanni Bonani
Quali sono state le motivazioni che l'hanno portata dalla Ferrari a Brembo?
“Durante i miei ventiquattro anni trascorsi in Ferrari ho ricoperto vari ruoli apicali, tra cui Direttore Industriale, COO, Direttore Tecnico, Direttore HR e Organizzazione Ferrari e Maserati ed altri ruoli ancora, lavorando sia nel contesto Formula Uno sia in quello Gran Turismo mentre non ho avuto ruoli prettamente commerciali che ho invece maturato soltanto successivamente, una volta uscito da Ferrari. I miei ultimi anni in Ferrari sono coincisi con l’avvicendamento tra Montezemolo e Marchionne e nel frattempo il mio percorso in azienda aveva raggiunto un punto di svolta importante. Dopo tante esperienze intense in ruoli differenti, la mia decisione fu di uscire dall’azienda nel 2013. In seguito ci furono molteplici cambiamenti aziendali e penso ancora oggi di avere preso la direzione giusta per la mia carriera e per le esperienze che ancora avrei voluto fare. Intrapresi inizialmente la carriera di consulente tecnico commerciale e avviai anche alcuni progetti personali. Dopo qualche mese però mi contattò Brembo. La decisione fu rapida e mi portò a trascorrere i successivi due anni come presidente e amministratore delegato in Cina, presso il quartier generale di Nanchino. È stata un’esperienza molto intensa e interessante, che comprendeva, tra le mie responsabilità di General
Management, anche lo sviluppo commerciale, incarico che avrebbe completato ulteriormente il mio percorso. Nel mio lavoro, la parte commerciale è importante tanto quanto quella tecnica e manageriale, poiché sui mercati, così come sulle piste di tutto il mondo è necessario innovare continuamente sia a livello tecnico sia nella gestione dei clienti e dei partners.
Dopo questa esperienza in Cina che cosa ha fatto?
“Successivamente, sono stato richiamato presso l’headquarter di Brembo in provincia di Bergamo, a capo della global business unit Brembo Performance, che include due aziende: Brembo Racing e AP Racing. AP Racing ha sede in Inghilterra, a Coventry, azienda acquisita da Brembo all’inizio degli anni duemila ed è composta da oltre 200 collaboratori; Brembo Racing invece è localizzata a Curno, all’interno della storica sede di Brembo, a pochi chilometri dal quartier generale situato all’interno del Kilometro Rosso, l’innovativo parco scientifico e tecnologico, a Stezzano. A Curno ci sono sia gli uffici sia la produzione di Brembo Racing, per un totale di altri 200 collaboratori circa. Entrambi i brand sono dedicati alla produzione di impianti frenanti per applicazioni Motorsport, auto e moto, e di applicazioni High Performance per i brand automotive di tutto il mondo. Da
qui è nato il mio desiderio di rimettermi in gioco e di affrontare nuove sfide. Ho scelto Brembo, un’eccellenza come la stessa Ferrari, in quanto sinonimo di performance, di qualità, ma anche di sicurezza, una caratteristica molto positiva per il marchio agli occhi di automobilisti, riders e appassionati del Motorsport in generale”.
Quali lezioni di vita ha appreso dalla sua lunga carriera nel settore automobilistico e tecnologico?
“Le lezioni, com’è facile immaginare sono tante, se dovessi sceglierne una, sarebbe "non mollare mai", proprio come dice Al Pacino ai suoi giocatori nel film “ogni maledetta domenica”: ogni centimetro conta, vale a dire ogni dettaglio, ogni punto, ogni curva se la vediamo nel linguaggio del Motorsport. Mai mollare su nessun obiettivo che ci si è posti: quando entri in ufficio ed esci la sera devi avere fatto qualcosa di meglio rispetto a quando sei arrivato la mattina. Questa è la mentalità che accompagna Brembo fin dal 1975, anno in cui ha debuttato in Formula 1. In quasi cinquant’anni di presenza nelle competizioni su pista, che festeggeremo l’anno prossimo, abbiamo vinto oltre 600 titoli mondiali. Tutto questo richiede molto impegno e sacrificio, che ho profuso in Ferrari e ora in Brembo assieme ai miei collaboratori: questo può anche significare trascorrere qualche notte in bianco pur di raggiungere l’obiettivo. E se riesci a fare in modo che tutto questo diventi uno stimolo positivo invece che uno stress, allora diventa benzina con cui alimentare la propria motivazione e le proprie performance”.
Qual è la sua visione del futuro dell'industria automobilistica, soprattutto in termini di sostenibilità e di innovazione?
“I nuovi prodotti di Brembo, in ognuna delle cinque business unit, sono caratterizzati da una parola chiave in particolare: digitale. Vogliamo sviluppare sistemi frenanti sempre più digitalizzati e intelligenti, per permettere la connessione e la comunicazione con l’ambiente del veicolo su cui sono montati e a loro volta con la rete. Questa visione ci caratterizza ormai da parecchi anni e ha subito un’accelerazione con l’avvento nel 2019 del nuovo amministratore delegato,
Daniele Schillaci, che ha portato una nuova visione aziendale, con l’obiettivo di posizionarci sul mercato come un Solution Provider e non più soltanto come un’azienda leader nel settore per la produzione di impianti frenanti all’avanguardia”.
A suo parere, quale evoluzione subirà l'industria automobilistica nei prossimi dieci anni e quali cambiamenti ritiene saranno più significativi?
“Penso che le vetture totalmente elettriche saranno utilizzate principalmente nei centri urbani. Ci sarà poi una quota significativa di auto ibride che si affermerà, a discapito dei motori endotermici puri, che potranno avere ossigeno se e quando le nuove benzine sintetiche diventeranno competitive. Discorso a parte meritano le vetture a idrogeno, che a mio parere potrebbero diffondersi nel giro di quindicivent’anni, man mano che i problemi attuali di applicabilità e trasporto dell’idrogeno diventeranno risolvibili e sostenibili. La mobilità elettrica dovrà passare anche per un trasporto pubblico più sostenibile, al passo con i tempi e che renda le città più vivibili. Mio figlio, per esempio, vive a Stoccolma e non possiede la macchina, perché lì i trasporti pubblici sono sì costosi ma anche molto efficienti. Insomma uno scenario con più di una soluzione tecnologica applicata per le specifiche esigenze di trasporto e infrastrutturali”.
Quali qualità considera essenziali per un leader nel settore tecnologico e industriale odierno e come le applica nel suo lavoro quotidiano?
“All’interno di Brembo vivo quotidianamente l’approccio alla leadership con il mio team di lavoro. Ho maturato questa visione negli anni in cui ho lavorato intensamente con Ross Brawn, Michael Schumacher, Luca Montezemolo, Stefano Domenicali e altri manager e tecnici di altissimo livello. In ultimo, ma non per importanza, Kimi Raikkonen: il pilota con cui, in veste di Direttore Tecnico, ho contribuito nel 2007 all'ultimo successo nel mondiale piloti e costruttori di Scuderia Ferrari in Formula 1. Ho appreso tanto anche dal mio capo “gestionale” di allora, Jean Todt, l’inamovibilità dei target, l’avversità a farsi degli “sconti”, la gestione delle risorse umane, l’organizzazione della squadra di lavoro, lo sviluppo del business e la capacità di far sentire tutti parte di un unico obiettivo, di un unico progetto in cui tutti sono una parte fondamentale e unica. Bisogna coinvolgere le persone e adoperarsi affinché il proprio obiettivo diventi anche quello di tutti i componenti del team di lavoro. In ambito professionale e con la complessità e la velocità del nostro mondo, avere un sogno e inseguirlo non è sufficiente, bisogna far sì che il sogno diventi patrimonio comune e meta realizzativa delle aspirazioni di tutto il team, ognuno per la sua parte”.
Potrebbe condividere con noi un episodio o un aneddoto della sua carriera che l'hanno particolarmente ispirata o motivata?
“Ce ne sono tantissimi, ma ne ricordo molto bene uno particolarmente importante ed intenso, che riguarda il biennio 2006-2007, la cosiddetta Spy Story, quando alcune persone erano fuoriuscite dalla Scuderia con progetti e proprietà intellettuali di Maranello. La cosa fu poi risolta davanti alla corte internazionale sotto il controllo della FIA che impose una multa salatissima al team McLaren dove i tecnici fuoriusciti da Maranello approdarono dopo qualche tempo. All’epoca ero Direttore Tecnico e questa esperienza mi ha insegnato molto. Se si ritiene di essere dalla parte della ragione, bisogna arrivare fino in fondo, anche se significa fatica e sudore. Non importa se, in ambito professionale, devi convincere i tuoi capi o i tuoi colleghi, devi provaci. Naturalmente, puoi avere successo oppure no. Ciò che conta è che non puoi guardarti allo specchio e dire “non ci ho provato fino in fondo”.
Vi racconto un'altra situazione particolare
che mi è capitata durante un’importante riunione con Montezemolo, Todt, Lauda, il capo delle Risorse Umane di quel tempo e altri “alti papaveri” della Ferrari, durante la presentazione della nuova proposta di riorganizzazione della Scuderia. Dovevo mostrare dei lucidi (si allora si usavano ancora!), mi resi però conto che il proiettore non funzionava poiché, a causa di lavori di manutenzione, era stato cambiato a mia insaputa. Fortuna volle che avessi con me delle copie cartacee di back up, che potei distribuire ai partecipanti. Questa esperienza, che avrebbe potuto trasformarsi in un mio piccolo disastro professionale vista l’audience e la mia “giovane età” lavorativa, mi ha permesso di comprendere che gli inconvenienti possono sempre capitare, anche se ci si prepara in modo più che adeguato. Ciò che conta veramente è però saperli affrontare e gestire nel miglior modo e mai solo emotivamente, cercando di prevedere tutti gli scenari possibili e restando lucidi anche nelle situazioni più inaspettate. Questo mi è stato davvero molto utile in
tanti anni di Motorsport ai massimi livelli, perché, come dice un famoso detto nel Motorsport, “race starts at 2.00 PM” e in un modo o nell’altro la gara comincia. Gli errori sono oro, da essi bisogna ripartire, e senza di essi non si cresce”.
Potrebbe illustrarci un progetto o una collaborazione intersettoriale di Brembo che ha particolarmente apprezzato e che ritiene possa rappresentare un modello per future iniziative?
“Abbiamo molteplici collaborazioni con le più prestigiose università a livello internazionale. In particolare lavoriamo da tanti anni con alcuni dipartimenti del Politecnico di Milano, che contribuiscono allo sviluppo di nostri prodotti, perché non sempre si riesce a sviluppare tutto il know-how necessario all’interno dell’azienda e allora servono partners solidi e innovativi. In questo senso, le università rappresentano un melting pot ideale per realizzare nuovi progetti, da inserire successivamente e con i dovuti tempi in azienda. Un’altra area innovativa, istituita
da qualche anno, è Brembo Solutions, che ha l’obiettivo di fornire soluzioni digitali alle imprese, soluzioni nate dall’esperienza diretta di Brembo nell’intelligenza artificiale applicata al mondo industriale. Recentemente, uno dei nostri applicativi che controllava la qualità di alcuni nostri componenti è stato sviluppato e adattato per servire un’importante azienda nel mondo del fashion: siamo praticamente agli inizi di un percorso che ci auguriamo porterà anche Brembo Solutions a diventare una realtà importante della nostra azienda già nel futuro immediato”.
Come trascorre il tempo libero a disposizione?
“Da giovane, quando lavoravo in Ferrari, mi sono sacrificato molto, trascorrendo la maggior parte del tempo a Maranello, nonostante la mia famiglia vivesse a Parma. Allora erano ritmi molto stressanti in tempi differenti rispetto a quelli odierni, ma l’avevo deciso io, faceva parte della sfida che avevo accettato. Non finirò mai di ringraziare mia moglie Alessandra per avermi sempre sostenuto nelle mie scelte. Adesso, con Marco e Matteo che sono diventati grandi - il maggiore si è da poco sposato - le attività sono altre. Mi piace andare in moto, correre e dedicarmi alla bicicletta ma, soprattutto, trascorrere del tempo con la mia famiglia”.
INTERVISTA A LEONARDO VOLPICELLA AD PESCARIA
IL FAST FOOD
DI PESCE CHE SI CHIAMA PESCARIA
A cura di Luca Sardi Qualità, sostenibilità e strategie di espansione
Da quando hai assunto il ruolo di amministratore delegato, come hai visto evolversi Pescaria e quali sono state le principali sfide affrontate?
“Sono passati appena 5 mesi, prematuro parlare di evoluzioni vere e proprie. Però rispetto ai miei primi giorni di lavoro vedo intorno a me un grande entusiasmo ed una partecipazione appassionata da parte delle persone che lavorano nel team che sono i primi veri fan di Pescaria. Lo ritengo un primo e fondamentale obiettivo raggiunto.”
Potresti condividere la visione dietro la creazione dell'Accademia
Pescaria e come credi che contribuirà alla crescita dell'azienda?
“Penso ad una vera e propria cultura della formazione che possa tradursi in un modo di essere e di lavorare in Pescaria. Sarà un processo continuo per migliorare ed elevare qualitativamente le operazioni in Cucina, in Cassa ed in Sala. Intendiamo somministrarla sia in modo classico sia avvalendoci della tecnologia che a Pescaria è già di casa.”
In che modo Pescaria sta coniugando la sostenibilità con l’ingegnerizzazione dei processi per mantenere alta la qualità dei suoi prodotti?
“Ho trovato un’azienda molto attenta alla sostenibilità ed
io credo che nel futuro sempre di più saranno apprezzati e valorizzati i business caratterizzati da etica e sostenibilità. Continueremo con convinzione a percorrere questa strada e non ci saranno decisioni che non terranno in debita considerazione questi due valori.”
Come ha influito la collaborazione tra Pescaria e Brainpull, l’agenzia di marketing che ha acquisito una quota di maggioranza dell’azienda, sulla strategia complessiva del brand?
“Pescaria è Brainpull! È nata da una loro straordinaria idea di marketing e tutto quello che oggi funziona viene da quel luogo. Sono stati i primi a credere nel progetto ed hanno oggi giustamente deciso di diventarne gli Azionisti Unici. Io sono qui per dare una mano a Domingo Iudice (chairman e co-founder Pescaria) e Claudio Matarrese (vice-presidente del CDA) a realizzare il loro progetto, perché insieme a loro condivido identici valori umani e di visione sullo sviluppo del business.”
Quali sono i prossimi obiettivi di espansione per Pescaria, sia a livello geografico che strategico?
“Consolideremo ed implementeremo il mercato Italiano nel biennio 24/25 crescendo in questo periodo di almeno 4 nuovi store, ma sicuramente ambiamo al mercato estero dove riteniamo che il nostro prodotto possa essere particolarmente apprezzato. Non nascondo di aver ricevuto già molte sollecitazioni da Svizzera, Germania, Inghilterra, Emirati Arabi, Albania e Bulgaria. Vogliamo continuare ad espanderci in Italia ed Europa: lo faremo con coerenza e dovizia, rispetto alla nostra missione, che è diffondere una cultura marinara che ci permetta di consumare pesce più spesso, con convenienza, nel rispetto degli oceani.”
Quali innovazioni Pescaria sta introducendo per distinguersi dagli altri fast food e offrire un'esperienza unica ai clienti?
“Abbiamo recentemente annunciato il nostro nuovo Culinary Board, iniziativa che da sola rappresenta un elemento
di assoluta novità, almeno nel nostro segmento di mercato.
Sarà composto da professionisti di assoluto valore e vedrà Peppe Guida in qualità di Chef Executive, oltre alla qualificata partecipazione di Maria Cicorella e Michele Spadaro. Pescaria nasce già come format innovativo e crediamo che questa scelta sia un’ulteriore prova del nostro desiderio di continuare ad esserlo.
Qualità del Prodotto, Ricerca e Originalità dell’Offerta, Agilità ed Eleganza del Servizio, Equo rapporto qualità/prezzo, saranno sempre di più le caratteristiche che distingueranno Pescaria dagli altri format fast-food.”
Come avete raggiunto un tasso di spreco alimentare inferiore al 5% e quali altre iniziative sostenibili sta pianificando Pescaria?
“La riduzione dello spreco alimentare al di sotto del 5% presso Pescaria si fonda su un approccio culturalmente radicato e su pratiche operative ben definite. La centralizzazione dei processi ha permesso a Pescaria di ottimizzare l'utilizzo delle risorse, riducendo gli sprechi e migliorando l'efficienza. L'introduzione di un nuovo menu e la selezione di fornitori allineati con i principi di sostenibilità dell'azienda hanno ulteriormente rafforzato questo impegno. Infine, il nuovo culinary board, che guiderà l'ente di formazione, è un altro passo importante per mantenere e diffondere queste pratiche all'interno dell'organizzazione.
Per il futuro, Pescaria sta pianificando ulteriori iniziative sostenibili, tra cui la possibile implementazione di tecnologie innovative per il monitoraggio e la riduzione degli sprechi in tempo reale e l'espansione delle partnership con fornitori locali e sostenibili. Queste azioni sono volte non solo a mantenere bassi i livelli di spreco alimentare, ma anche a promuovere un impatto ambientale positivo più ampio all'interno della comunità e dell'industria gastronomica.”
In che modo le tue esperienze pregresse, sia nel settore privato che pubblico, hanno contribuito alla tua visione e guida di
Pescaria?
“Mi ha aiutato molto a sviluppare una già naturale propensione ad approcciare, analizzare e comprendere un nuovo business. Io sono una persona curiosa ed appassionata del mio lavoro e mi sono calato in questa realtà sin da subito. Solo il tempo però sarà in grado di stabilire quanto sarà poi stata efficace la mia azione e non mi piace troppo soffermarmi a parlare di me stesso.”
Quale ruolo vedi per Pescaria nel promuovere valori come l'artigianalità e la sostenibilità nell’industria del fast food italiano?
“Siamo un brand italiano, nato in Puglia, ed abbiamo voglia di legarci sempre di più alle tradizioni artigiane del nostro Paese, l’Italia. Siamo i perfetti partner per i produttori che hanno l’ambizione di esportare in Italia e all’Estero i valori della qualità, autenticità e sostenibilità dei prodotti italiani. Vogliamo che i nostri consumatori conoscano da dove vengono e come vengono realizzati i prodotti che consumeranno nei nostri Store, senza però discriminare quelle eccellenze straniere, come ad esempio abbiamo fatto nella nostra nuova carta dei vini creataci ad hoc da Antonello Magistà, patron del ristorante stellato Il Pashà di Conversano.”
REMISE EN FORME A PROVA BIKINI
Consigli utili per una sana
alimentazione estiva
A cura di Ilenia Grieco
È arrivato il tanto atteso momento delle ferie estive, prequel di un periodo preparatorio fatto di rinunce a tavola, palestra e una rigorosa remise en forme per ritrovare una silhouette a prova di bikini. Per questo si crede che la nuova routine estiva fatta di colazioni gourmet in hotel, aperitivi e cene fuori porterà inevitabilmente a ingrassare con il classico “pantalone che tira” al rientro.
Inoltre c’è la corsa all’abbronzatura perfetta, quindi via libera a enormi quantità di frutta e verdura ricchi di betacarotene e integratori di ogni tipo per riuscire ad ottenere una tintarella stile J.Lo.
Tutto questo rappresenta solo un falso mito: in realtà esiste un retroscena nutrizionale da conoscere per fare in modo di alimentarsi nella maniera giusta anche sotto l’ombrellone e godersi le vacanze senza stress o inutili strategie che non portano a nulla di buono.
BETACAROTENE
E ABBRONZATURA: IMPORTANTE NON È LA TIPOLOGIA DI ALIMENTO MA RENDERLO BIODISPONIBILE
La biodisponibilità di un alimento indica quella parte del nutriente che l’organismo è in grado di assorbire e di utilizzare. Che significa? Prendiamo ad esempio il betacarotene, sostanza precursore della
vitamina A che si trova in molta frutta e verdura: si pensa che mangiando enormi quantità di carote o facendo spesso un uso e abuso di integratori si possa favorire ancora meglio l’abbronzatura perfetta. In realtà se ne deve usare il quantitativo giusto e nella corretta modalità. Il betacarotene si trova in fondo alla cellula quindi bisogna rompere la parete cellulare per far sì che venga assimilato bene. Il segreto sta quindi nella biodisponibilità, ovvero rendere quell’alimento assimilabile per esempio con una buona masticazione, facendo dei centrifugati - concentrati di sali minerali e vitamine che mantengono quasi del tutto intatti i principi nutrizionali di ortaggi e frutta che vengono spremuti nella centrifuga - oppure grattugiando ortaggi come broccoli e rucola all’interno di un’insalata, e anche con una buona cottura a base di olio.
PRANZO CON UN GELATO O SALTARLO DEL TUTTO: NON SERVE A NULLA
L’errore che tendono a fare tutti in estate è quello di saltare il pranzo, o pranzare con un gelato o un ghiacciolo: niente di più sbagliato. Ci si ritroverà durante il resto della giornata a combattere con i morsi della fame e il cosiddetto buco nello stomaco, che porterà poi inevitabilmente ad esagerare a cena.
L’ideale è consumare un pranzo leggero magari con un’insalatona ricca composta anche da soli vegetali e semi e abbinando della frutta dentro come mango, papaya, melone bianco, ma anche frutta secca. Prediligere, in generale, cibi ricchi di vitamine, sali minerali e anti-ossidanti Non dimentichiamo però che estate significa vacanza, tempo libero, relax fisico e mentale, zero stress. Per questo rappresenta il periodo migliore per riorganizzare l’alimentazione : non a caso accade spesso di dimagrire in questa stagione, malgrado si pensi che il cambiamento della propria routine alimentare dovuto al fatto che magari si viaggi e si stia lontani da casa possa rompere le buone abitudini. Gli spostamenti, le nuotate al mare, le camminate sulla spiaggia o in montagna: tutte pratiche sono più frequenti e aiutano a stare in forma e non appesantirsi, anche se si fa qualche sgarro in più.
In ultimo, ma fondamentale è: godersi l’estate e il piacere di questo momento anche a tavola, lontani dai falsi miti e senza paranoie. Sarà il benessere mentale che ci farà “ingrassare” di meno . Anche in compagnia di un buon bicchiere di vino a cena
Ilenia Grieco è una Private Nutritionist, e specializzata in nutrizione femminile e nutrizione materno fetale. Non una semplice nutrizionista ma una consulente della nutrizione a tutto tondo che ingloba tutta la sfera del benessere psicofisico che va dalla corretta salute alimentare fino a costruire su misura del paziente un vero e proprio stile di vita che comprende: comprensione approfondita del proprio corpo e delle caratteristiche dell’organismo, abitudini alimentari dalle quali partire per costruire il percorso nutrizionale, forma fisica e attività sportiva da abbinare ad ogni piano, e in generale tutto ciò che a che fare con il sentirsi a proprio agio dentro e fuori.
Signor Giordano, Idealista è stata al centro di molte innovazioni nel settore immobiliare. Potrebbe delineare quali tecnologie emergenti ritiene che trasformeranno il modo in cui compravendiamo proprietà nei prossimi cinque anni?
“Sicuramente! Idealista, come leader nel mercato immobiliare italiano, è costantemente all'avanguardia nell'adozione di tecnologie innovative per migliorare l'esperienza di compravendita immobiliare.
Nei prossimi cinque anni prevediamo che diverse tecnologie emergenti avranno un impatto significativo sul settore: Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR), ad esempio, stanno già trasformando il modo in cui i clienti visualizzano le proprietà. Attraverso la VR, i potenziali acquirenti possono fare tour virtuali di una casa senza doverla visitare fisicamente, mentre l'AR può aiutare gli acquirenti a visualizzare come potrebbero arredare o modificare la proprietà secondo i loro gusti personali, offrendo un vero e proprio home staging
virtuale che sta migliorando l'engagement e riducendo i tempi di decisione. La blockchain e gli smart contracts promettono di rendere le transazioni immobiliari più trasparenti, sicure e veloci.
Gli smart contracts potrebbero automatizzare aspetti legali e burocratici della compravendita, riducendo costi e tempi delle transazioni, accelerando il processo e aumentando la fiducia tra le parti. L'intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML) sono una realtà del presente e vengono già utilizzati per analizzare il comportamento degli utenti e personalizzare le ricerche immobiliari in base alle preferenze individuali. Nei prossimi anni vedremo un uso ancora più avanzato di queste tecnologie per prevedere le tendenze del mercato, definire automaticamente il valore più probabile delle proprietà e ottimizzare le operazioni di gestione immobiliare. L'uso di big data e analisi predittiva diventerà sempre più raffinato, permettendo a Idealista di offrire ai clienti previsioni più accurate basate su analisi dettagliate del mercato e modelli comportamentali degli utenti.
In ultimo, ma non meno importante, registriamo una crescente attenzione verso la sostenibilità e la domanda di case ecocompatibili è in costante aumento. Idealista è impegnata a rimanere in prima linea nell'adozione di molte di queste tecnologie emergenti, continuando a innovare e migliorare le esperienze di tutti i nostri utenti nel mercato immobiliare.”
L'intelligenza artificiale sta giocando un ruolo sempre più cruciale nel personalizzare l'esperienza di acquisto della casa. In che modo Idealista sta integrando l'IA per migliorare la precisione delle raccomandazioni immobiliari ai suoi utenti?
“Idealista è profondamente impegnata nell'integrare l'intelligenza artificiale (IA) per migliorare e personalizzare l'esperienza di acquisto della casa per i nostri utenti. L'utilizzo dell'IA potrebbe permettere di offrire raccomandazioni immobiliari altamente precise che rispondano alle specifiche esigenze e preferenze di ogni utente. Grazie all'IA, si può analizzare il comportamento di navigazione degli utenti, le loro interazioni passate e le preferenze di
ricerca per offrire loro risultati più rilevanti. Utilizzando modelli di machine learning si possono prevedere quali proprietà potrebbero interessare di più agli utenti, basandosi non solo sulle loro ricerche attuali ma anche sulle tendenze osservate in utenti simili. Questo approccio predittivo aiuterebbe a ridurre il tempo necessario per trovare la casa ideale.
Per quanto riguarda il definire il probabile valore di una proprietà l'IA ci aiuta utilizzando un vasto database di transazioni immobiliari e dell’offerta presente. Uno strumento particolarmente utile per gli acquirenti e per i professionisti dell’immobiliare che possono utilizzare le comparazioni automatizzate arricchendone l’informazione sulla base della loro esperienza e conoscenza del territorio. Abbiamo implementato recentemente in alcune società dell’ecosistema idealista (ndr. Ricordiamo che idealista in un recente passato ha acquisito i due principali software gestionali italiani - Miogest e Gestim -, il portale Casa.it e la proptech Regoldpunto di riferimento nella digitalizzazione e automazione dei processi legali, amministrativi e di compliance delle agenzie immobiliari) chatbot basati su IA che possono rispondere in tempo reale alle domande degli utenti,e assistere e accompagnare i nostri partner nei processi di acquisizione e pubblicazione del proprio portafoglio immobili. Incorporando queste tecnologie di intelligenza artificiale, Idealista non solo migliora l'efficienza delle sue operazioni ma anche l'esperienza complessiva dell'utente, rendendo il processo di ricerca, acquisto e locazione di una proprietà più semplice,
veloce e soddisfacente.”
La sostenibilità è una priorità crescente per gli acquirenti di casa. Come sta Idealista facilitando l'accesso a immobili eco-compatibili e quali sono le sfide nel promuovere pratiche di costruzione verde? “La sostenibilità è diventata una componente cruciale nel settore immobiliare, e Idealista è pienamente consapevole di questa tendenza. Stiamo implementando diverse iniziative per facilitare l'accesso a immobili eco-compatibili e per promuovere le pratiche di costruzione verde tra i nostri utenti. Tra le azioni principali e le sfide che stiamo affrontando in questo ambito senza dubbio la prima è quella di ampliare la pubblicazione dell’offerta includendo un numero maggiore di immobili che vantano caratteristiche ecosostenibili: questi immobili sono evidenziati nel nostro portale con speciali icone che indicano le loro caratteristiche verdi, come l’efficienza energetica, l’uso di materiali sostenibili o la presenza di sistemi di energia rinnovabile. Inoltre, da sempre una delle nostre mission è quella di educare e informare, ed attraverso il nostro canale di news (www.idealista.it/ news/) e altri strumenti di comunicazione a nostra disposizione, forniamo informazioni dettagliate e consigli su come rendere le case più sostenibili e su quali sono i vantaggi economici e ambientali di queste scelte. Questa attività educativa aiuta a sensibilizzare gli utenti sull'importanza dell’abitare green per ridurre in maniera netta il consumo energetico e le emissioni di gas inquinanti riconducibili a case e palazzi entro il 2035, con il fine ultimo di realizzare
immobili a zero emissioni entro il 2050. Un investimento che dovrebbe essere tra gli 800 e i 1000 miliardi per riqualificare il patrimonio immobiliare nazionale e attuare la direttiva Ue.
Stiamo collaborando con sviluppatori immobiliari che sono impegnati in pratiche di costruzione sostenibile per darne visibilità. Queste partnership aiutano a promuovere un maggior numero di progetti immobiliari che rispettano rigorosi standard ambientali. Gli immobili sostenibili possono richiedere un investimento iniziale maggiore, il che può essere una barriera per alcuni acquirenti. Tuttavia, enfatizziamo sempre i risparmi a lungo termine in termini di costi operativi e benefici ambientali, soprattutto attraverso il nostro canale di idealista/news. Incorporando queste strategie, come idealista c’è un impegno a rendere il mercato immobiliare più sostenibile, rispondendo così alle esigenze di un numero crescente di acquirenti che valorizzano la sostenibilità nelle loro scelte abitative. È pur vero che la varietà di standard e certificazioni può confondere i consumatori e nonostante una crescente consapevolezza, esiste ancora una certa mancanza di conoscenza tra i consumatori riguardo ai benefici e alle caratteristiche degli immobili sostenibili.
Lavoriamo quotidianamente per chiarire queste informazioni e rendere i criteri più accessibili e comprensibili.”
I Big Data offrono insight preziosi sulle tendenze del mercato. Quali tipi di dati raccoglie Idealista e come li utilizzate per prevedere le tendenze del mercato o per influenzare le decisioni aziendali?
“Idealista utilizza i Big Data per acquisire una comprensione profonda del mercato immobiliare, ottimizzare i nostri servizi e offrire valore aggiunto ai nostri utenti. Raccogliamo e analizziamo una vasta gamma di dati per informare le nostre decisioni strategiche e prevedere le tendenze del mercato. Monitoriamo come gli utenti interagiscono con il nostro sito e le nostre app, incluse pagine visitate, durata delle sessioni, frequenza delle visite e preferenze di ricerca. Utilizziamo queste informazioni per personalizzare l'esperienza utente e migliorare l'usabilità del nostro sito. Raccogliamo dati sulle transazioni completate, inclusi i prezzi di vendita, i tempi di chiusura delle transazioni e le caratteristiche delle proprietà. Questi dati ci aiutano a valutare il mercato immobiliare attuale e a prevedere le sue tendenze future attraverso il nostro dipartimento di idealista/ data.
Integriamo dati demografici e economici esterni per comprendere meglio le dinamiche di mercato in diverse aree geografiche, incluse informazioni su reddito medio, crescita della popolazione e sviluppo economico.
Tracciamo i trend di mercato, come
l'evoluzione dei prezzi delle proprietà e le variazioni della domanda in specifiche aree o tipologie di immobili, permettendo di fornire previsioni accurate ai nostri utenti e di consigliare gli investitori. Analizziamo i dati raccolti per identificare i pattern di mercato e prevedere le tendenze future, aiutando sia gli utenti che cercano casa sia gli investitori a prendere decisioni. I dati ci guidano nello sviluppo e nell'aggiornamento delle funzionalità del nostro sito e delle nostre app, assicurando che rispondano alle esigenze degli utenti e migliorino continuamente l'esperienza cliente. Le analisi dei dati devono essere di aiuto a supportare le nostre decisioni strategiche, adattando i servizi esistenti per meglio soddisfare le esigenze del mercato. In conclusione, i Big Data sono un pilastro fondamentale della strategia di Idealista per rimanere competitivi nel mercato immobiliare, anticipando le esigenze del mercato e adattando proattivamente i nostri servizi per soddisfare le esigenze dei professionisti dell’immobiliare.”
Guardando ai mercati emergenti, quali regioni geografiche vede come opportunità di crescita per Idealista e quali strategie avete in atto per capitalizzare queste opportunità?
“Idealista è sempre attenta a identificare e sfruttare le opportunità in ogni mercato puntando a espandere e diversificare la
nostra offerta. L’operare in tre mercati (Spagna, Italia e Portogallo) ci offre un respiro internazionale e l’opportunità di avere una visione più ampia delle dinamiche di mercato lato utente e lato intermediazione dei principali paesi del sud Europa, nonché una più attenta e puntuale visione delle nuove tendenze tecnologiche o di innovation in senso generale. Per capitalizzare queste opportunità conduciamo un'approfondita analisi del mercato per comprendere le dinamiche locali, le esigenze degli utenti e il potenziale di crescita. Questo include lo studio di fattori economici, demografici e regolamentari che possono influenzare il mercato immobiliare.
Collaboriamo con società locali, agenti immobiliari e sviluppatori per acquisire una migliore comprensione del mercato e per offrire una vasta gamma di proprietà ai nostri utenti. Queste partnership sono essenziali per garantire una presenza locale efficace e per navigare le complessità del mercato italiano, spagnolo e portoghese, che sono i nostri attuali mercati di riferimento e dove abbiamo una posizione di leadership. Adattiamo i nostri servizi alle specificità locali, includendo la traduzione del nostro
sito e delle nostre app in molteplici lingue. Questo approccio su misura assicura che possiamo servire efficacemente ogni nuovo mercato. Implementiamo campagne di marketing su misura per ciascuna regione, utilizzando i canali di comunicazione più efficaci e messaggi che risuonano con il pubblico locale. Questo include l'uso di social media, pubblicità online, eventi e collaborazioni con influencer locali. Forniamo supporto e servizi ai professionisti immobiliari per assisterli e supportarli in ogni fase del processo di acquisto o vendita immobiliare, Con queste strategie con soluzioni innovative e personalizzate.”
I tour virtuali sono diventati uno strumento fondamentale soprattutto post-pandemia. Che impatto hanno avuto sulla strategia di vendita di Idealista e come prevedete di evolverli nel futuro?
“I tour virtuali hanno rivoluzionato il modo in cui Idealista si avvicina alla vendita e alla locazione di immobili, offrendo agli utenti un modo sicuro, trasparente e immediato per esplorare le proprietà da remoto. Questa tecnologia ha avuto un impatto significativo sulla nostra strategia e continueremo a
svilupparla ulteriormente nel futuro. I tour virtuali hanno influenzato la nostra strategia e permesso ai nostri utenti di visitare in una prima fase molteplici proprietà comodamente da casa, senza la necessità di spostamenti fisici, aumentando significativamente l'engagement degli utenti visualizzando più opzioni in meno tempo, estendendo il nostro raggio d'azione a compratori non necessariamente vicini alle proprietà. Implementando i tour virtuali, abbiamo ridotto il tempo medio per la vendita di un immobile. Gli acquirenti possono fare una preselezione più accurata delle proprietà che desiderano visitare di persona, portando a visite fisiche più mirate e a una maggiore probabilità di chiusura delle vendite durante le prime visite. Offrendo tour virtuali di alta qualità, Idealista si distingue nel mercato competitivo, attirando venditori e acquirenti che cercano un servizio più innovativo e completo, rafforzando il nostro brand come leader nel settore delle tecnologie immobiliari offrendo soluzioni all'avanguardia che migliorano sia l'esperienza degli utenti sia l'efficienza del processo di vendita immobiliare.”
TRA OPERATIONS FINANZIARIE ED ECCELLENZA VINICOLA
Intervista a Massimo Gianolli
A cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi
Generalfinance è stata definita una "clinica delle imprese" per il supporto fornito alle aziende in difficoltà. Puoi spiegarci come è nata questa idea e in che modo si concretizza nella pratica quotidiana?
“Sin dal 1990 ci occupiamo di sostenere le aziende Italiane. Supportiamo gli imprenditori e ci piace definirci “La Clinica delle Imprese”, poiché focalizziamo il nostro business sul sostegno alle realtà che attraversano situazioni di tensione finanziaria, che richiedono interventi altamente specialistici, che hanno però buone prospettive industriali e qualità del portafoglio clienti sia in Italia che all’estero.
Questa definizione nasce dalla capacità di offrire soluzioni personalizzate e assistenza concreta alle imprese che necessitano di liquidità immediata e di una gestione efficace del credito.
Alla base del nostro business model c’è la volontà di dare supporto alle aziende, in particolare le PMI, che spesso si trovano ad affrontare problemi di liquidità che possono mettere a rischio la loro operatività e sopravvivenza. In un contesto economico in cui l'accesso al credito bancario può essere limitato o troppo lento, i servizi da noi offerti si presentano come una soluzione efficace per ottenere finanziamenti rapidi e flessibili.
Il nostro supporto permette alle imprese di:
• ottenere liquidità immediata per far fronte a spese urgenti e investimenti;
• migliorare la gestione dei crediti e ridurre i tempi di incasso;
• disporre di un partner affidabile che le accompagna nel superamento delle difficoltà finanziarie;
• concentrare le risorse interne sulle attività core, delegando la gestione del credito a professionisti esperti.
In sintesi, attraverso un approccio personalizzato e il continuo supporto operativo, il nostro team, grazie ai suoi “medici”, svolge il ruolo di una vera e propria "clinica delle imprese", offrendo cure finanziarie su misura per mantenere le aziende in salute e aiutarle a prosperare.”
Generalfinance sta pianificando di avviare una presenza all’estero. Quali sono i principali mercati esteri su cui vi siete concentrati e quali sfide state affrontando?
“Al momento stiamo focalizzando la nostra attenzione sul mercato spagnolo, che potrebbe rappresentare un'opportunità significativa per la nostra espansione internazionale, grazie a diversi fattori che rendono questo mercato particolarmente attraente per i servizi di factoring.
Innanzitutto, la Spagna - come del resto l’Italia - ha un ampio e dinamico settore di piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale dell'economia del Paese.
Altro elemento cardine è la presenza di un quadro normativo che supporta il settore finanziario e che potrebbe rendere più agevole il nostro ingresso nel mercato.”
L'azienda ha recentemente visto una significativa crescita del proprio titolo post-listing. Quali sono stati i fattori chiave che hanno contribuito a questo successo e quali obiettivi avete per il futuro?
“Abbiamo registrato una significativa crescita del valore azionario dopo la quotazione (da €7.20 a oltre € 11.00 con incremento superiore al 50%), attribuibile innanzi tutto alle buone performance finanziarie e operative dell’azienda. La quotazione ci ha permesso di raccogliere capitali, circa 20 milioni, utilizzati per finanziare l'espansione delle attività, migliorare la tecnologia e rafforzare la struttura finanziaria.
L'innovazione tecnologica gioca un ruolo cruciale. Gli investimenti nella digitalizzazione dei processi hanno migliorato l'efficienza operativa e la gestione del rischio. Inoltre, l'uso avanzato dell'analisi dei dati (Data Analytics) ci ha permesso di migliorare la valutazione del rischio di credito e l'efficacia delle operations.
La positiva conclusione del percorso di quotazione e l’andamento positivo del titolo sono il risultato di una strategia chiara, supportata da risultati consistenti in innovazione, crescita del business e da un team con altissima professionalità che si prende cura delle aziende nostre clienti.”
La Collina dei Ciliegi è conosciuta per l'alta qualità dei suoi vini. Quali sono le innovazioni recenti che hai implementato nella produzione vinicola?
“Innovativo è il progetto vitivinicolo de La Collina dei Ciliegi nella sua interezza! Tutto ha avuto inizio nella Primavera del 2016, quando con Christian Roger, esperto internazionale di vini di altissima qualità, da poco entrato nel nostro CDA come Vice Presidente, analizzammo i vini fino a quel momento prodotti e i fondamentali pedoclimatici che caratterizzano Erbin. Roger si convinse che la Collina dei Ciliegi potesse rappresentare un nuovo e innovativo progetto vitivinicolo, suggerendoci, pertanto, di coinvolgere fin da subito Lydia e Claude Bourguignon,
tra i massimi esperti mondiali del terroir
Dalla meticolosa attività di esplorazione dei suoli dei diversi appezzamenti e dalle analisi della stratigrafia dei terreni, abbiamo compreso che i terreni di Erbin, sono di origine cretacica, mai lavorati in modo intensivo e di conseguenza ricchi in modo straordinario di sostanza organica e attività biologica, calcare attivo e minerali. I coniugi Bourguignon ci confermarono, quindi, che i migliori “estrattori di terroir” sono proprio i vitigni autoctoni, nel caso di specie la Garganega (bacca bianca) e la Corvina (bacca rossa); che il sesto di impianto perfetto per i nostri terreni fosse 100x130cm con alta densità di vigne per unità di superficie (ca. 7.700/ettaro); che si dovessero prediligere portainnesti più orientati alla qualità che alla vigoria e alla produttività; che l’irrigazione dovesse essere prevista solo e unicamente di “soccorso”. A differenza della stragrande maggioranza delle aziende vitivinicole, non abbiamo realizzato terrazzamenti e scassi, abbiamo rispettato l’orografia originaria e la profilazione stratigrafica dei terreni, che si sono evoluti in milioni di anni, in modo tale da permettere nel tempo alla vite di penetrare con le radici gli interstizi della roccia calcarea fissurata tipica del luogo. Questo ha determinato la protezione e la salvaguardia della nostra collina, opera d’arte della natura. A partire dal 2013 abbiamo messo a dimora 8 ettari di vigneto DOC Valpolicella, tra 450 e 600
metri sul livello del mare: Corvina, Corvinone e Rondinella, la prima pietra del nostro progetto, che ha dato vita su tutti all’Amarone “Ciliegio” e al Valpolicella Superiore “Peratara”. A partire dal 2018, grazie all’approccio scientifico condiviso con Christian Roger e Lydia e Claude Bourguignon, ha avuto inizio il progetto “Alta”: oltre 23,5 ettari di viti a bacca bianca e a bacca rossa tra i 550 e i 700 metri sul livello del mare. Nel loro insieme il “Vigneto Collina” si compone di 31 ettari in corpo unico: un unicum in Valpantena e, più in generale, nell’alta collina veronese. Il progetto Alta dà vita a quattro innovativi vini “super” IGT, due rossi e due bianchi, proprio nelle terre della DOC Valpolicella - sottozona Valpantena, per una produzione integralmente BIO che, a regime, non supererà le 90.000 bottiglie. Le rese programmate di 40-60 quintali per ettaro garantiscono da un lato longevità alle vigne e dall’altro la massima qualità delle uve, che il nostro enologo Paolo Posenato, che fin dal primo giorno ha sposato la filosofia e l’approccio proposto dai Bourguignon, trasforma nelle diverse partite di vino, seguendo in cantina l’impostazione parcellare del vigneto, affidando ciascuna a uno o più periodi di affinamento in vasca di cemento, in anfora di terracotta, in clyver di ceramica, o in botte, tonneaux e barrique di rovere francese. Il progetto vitivinicolo de La Collina dei Ciliegi è un laboratorio “a vigna aperta”, in cui il filo conduttore sono il rigore e l’eccellenza con cui sono pensati e prodotti i vini. Oltre all’innovazione intrinseca al progetto vitivinicolo, possiamo sicuramente annoverare ulteriori innovazioni introdotte, fortemente correlate all’innovazione
tecnologica che sta avanzando in ambito agricolo: nel 2023 abbiamo acquistato il Vitibot, una macchina scavallante elettrica e a guida completamente autonoma, in grado di effettuare le lavorazioni interfila e interceppo con un’autonomia energetica di dieci ore senza soluzione di continuità; nel 2024 abbiamo implementato un sistema di automazione dell’irrigazione di soccorso basato su rilevazioni satellitari dei parametri fogliari che rilevano il fabbisogno idrico e l’evapotraspirazione di ogni singolo settore di ciascun appezzamento, in modo tale da fornire irrigazione in via automatica e con assoluta tempestività, unicamente in ragione del gradiente specifico di fabbisogno idrico e non in modo generico.”
Qual è la filosofia che guida la produzione dei vostri vini e come si riflette nei prodotti che offrite ai clienti?
“Per valorizzare al massimo il nostro innovativo progetto vitivinicolo, basato sull’assunto e l’obiettivo di “il terroir nel bicchiere”, innanzitutto è fondamentale che l’enologo e il suo staff preservino l’impostazione parcellare, con vinificazioni separate in rapporto 1:1: 1 ettaro, 40-60 quintali di resa programmata che si trasformano in una vinificazione di circa 50 ettolitri. In secondo luogo, in cantina non devono assolutamente essere effettuate alterazioni di alcun tipo, sofisticazioni, arricchimenti o altre manipolazioni che andrebbero a detrimento dei “valori” che l’uva porta con sé dal suo vigneto. Questa è la nostra filosofia e questa è la filosofia che dal giorno uno ha ispirato il nostro enologo
Paolo Posenato e tutta la nostra squadra. Grazie all’essenziale rispetto del prodotto di ogni singolo vigneto otteniamo vini di grande eleganza, con profumi e sentori autentici, lunghi, di grande beva, e con grado alcolico corretto.”
L'azienda non si occupa solo di vino ma anche di ospitalità. Puoi parlarci delle esperienze che offrite ai visitatori nella vostra tenuta?
“Nel 2018, mentre piantavamo le prime barbatelle del progetto “Alta”, inauguravamo “Ca’ Del Moro”, il Resort & Restaurant de La Collina dei Ciliegi nel cuore della tenuta di Erbin, immerso tra i vigneti. Grazie a Ca’ del Moro, La Collina dei Ciliegi ha potuto proporsi e affermarsi non solo come produttore di vino di altissima qualità, ma anche e soprattutto come wine destination, meta di appassionati e wine lovers, che possono pernottare nelle 6 camere del Resort e degustare le proposte culinarie del Ristorante, guidato dai nostri executive chef Giuseppe Lamanna e chef Lina Maffia, e ancora prenotare le wine experience, condotte e curate dai nostri wine specialist, tra cui:
• Le degustazioni con prelievi da botte (barrique, tonneaux, botte grande), clyver in ceramica e anfora delle annate di Amarone in affinamento;
• Le degustazioni con prelievi direttamente da vasca (acciaio e cemento) delle più recenti vinificazioni a bacca bianca e rossa, che danno vita ai vini extra Doc della collezione Alta;
• Le degustazioni “verticali” di Amarone e di Riserve di Amarone di varie annate;
• Le degustazioni dei vini di ciascuna singola collezione (Radicata, Terrena, Alta);
• Le masterclass comparative tra i vini prodotti da La Collina dei Ciliegi e i vini francesi di prestigiose maison di Borgogna e di Bordeaux.
Non solo. Le esperienze che propone La Collina dei Ciliegi sono moltissime e complementari alle wine experience appena descritte:
• La vendemmia experience;
• Le horse experience, passeggiate a cavallo tra i vigneti;
• I tour in e-bike tra i vigneti e lungo i profili delle colline;
• Il divertimento e le acrobazie nella nuovissima Pump Track, tra salite, discese e curve paraboliche con biciclette da dirt jump, mountain-bike muscolari ed e-bike;
• Le hiking experience;
• I tour in elicottero dall’eliporto di Ca’ del Moro che consentono di godere dall’alto della Valpantena, delle valli adiacenti, del Lago di Garda e perché no, di un pranzo a Cortina o a Venezia;
• Le sedute Yoga e le lezioni di Pilates sul Solarium con vista a nord sul vigneto “Monte Castello” e a sud sulla città di Verona, la Pianura Padana fino all’Appennino tosco-emiliano;
• Concerti di musica colta e moderna nel “Teatro in Vigna”, il teatro naturale alle pendici del vigneto “Prea” e a pochi passi dal nuovo vigneto “Brugolo”;
• Nel “Theatro” coperto: team building, cene private, meeting aziendali e convegni.
Quali sono i progetti futuri per La Collina dei Ciliegi? Ci sono nuovi vini o esperienze che i clienti possono aspettarsi nei prossimi anni?
“In questi giorni è stato presentato alla stampa di settore e alla ristorazione la prima annata del primo vino della Collezione Alta, il “Prea” Bianco Verona IGT 2021. Seguiranno, quando Paolo Posenato decreterà che siano pronti, altri tre vini della stessa collezione, oltre a due nuovi vini della collezione Terrena, tra cui il nuovo Metodo Classico, da uve ottenute della vendemmia 2023. Per quanto riguarda le experience, stiamo progettando corsi dedicati alla cucina e alla mise en place e nuove sorprese che andremo a proporre di volta in volta.”
Come vedi l'evoluzione del mercato del vino nei prossimi cinque anni e quale ruolo vuoi che La Collina dei Ciliegi giochi in questo contesto?
“Nel mercato mondiale del vino ci sono e proseguiranno ad affermarsi alcune macro-tendenze, che danneggiano il comparto nel suo complesso e che sviliscono il vino in sé, quale prodotto di culture raffinatissime, come quella italiana e francese (e non solo) con migliaia di anni di storia alle spalle: vini dealcolizzati, vini in lattina, sottoprodotti in cui il vino è di fatto un ingrediente subalterno, oltre alla solita e annosa guerra dei prezzi.
La Collina dei Ciliegi, in totale controtendenza, ha intrapreso fin dalle origini la strada ambiziosa e coerente di proporre vini di altissima qualità e per quantità decisamente contenutederivanti dall’elevata selezione delle uve e dalle basse rese in vigna e cantina - con posizionamento alto (superpremium e icon) e dedicati a persone per le quali il vino rappresenta un pilastro della cultura della tavola, il racconto di uno specifico territorio e un argomento di confronto.”
Avete recentemente aperto il capitale con un investimento significativo. Puoi dirci qualcosa di più su questa decisione e su come influenzerà il futuro dell'azienda?
“Nel 2022, a fronte di un piano degli investimenti di circa 7,5 milioni di euro, abbiamo deliberato un aumento di capitale di 7 milioni di euro da effettuarsi attraverso la costituzione di un Club Deal. Abbiamo scelto un modello family & friends che oltre a perseguire l’obiettivo di raccolta entro il 31 dicembre 2024, creasse per La Collina dei Ciliegi un network di ambassador e connessioni nei mondi che ciascun sottoscrittore rappresenta: imprenditori, professionisti, manager, che concorrono alla crescita più complessiva del progetto. La scorsa settimana, con sei mesi di anticipo, abbiamo raggiunto il target di 7 milioni di aumento di capitale sottoscritto.
Nel frattempo, a gennaio di quest’anno, La Collina dei Ciliegi Società Agricola - che conduce i vigneti, vinifica le uve vendemmiate, gestisce gli affinamenti e la realizzazione dei
vini fino al loro confezionamento - è risultata aggiudicataria di un contributo di circa 2,825 milioni di euro nell’ambito del Programma di Filiera “Rigenera” a valere sui fondi PNRR, e che prevede, tra gli altri investimenti, la realizzazione di una nuova Cantina ipogea con fruttaio per appassimenti fuori terra (la superficie dell’opera è circa 6 volte quella della cantina/barricaia attuale): a breve, pertanto, andremo a implementare il Club Deal deliberando un ulteriore aumento di capitale di 4 milioni di euro, al fine di sostenere il nuovo piano degli investimenti che include la realizzazione della nuova cantina, che determinerà il completamento dell’intero progetto vitivinicolo de La Collina dei Ciliegi.”
Massimo, quali sono le tendenze lifestyle che ti appassionano di più per il 2024 e come riesci a integrarle nella tua vita quotidiana? “Certamente il mondo del vino ha notevolmente influenzato il mio stile di vita portandomi inevitabilmente a degustare grandi vini abbinati all’alta gastronomia italiana ed internazionale. I viaggi, di lavoro e di piacere, contribuiscono a completare il percorso. Il 2024 vedrà anche l’apertura di Duomo 18 in Piazza del Duomo a Milano, un “Wine Business Club” dove il mio stile di vita sarà pienamente rappresentato e corroborato dalle relazioni interpersonali, humus della mia vita professionale. Il lavoro e il piacere, nella mia vita quotidiana, si sono prima intersecati e poi fusi. Questa è la mia grande fortuna.”
La tua attività di imprenditore ti permette di viaggiare spesso. C'è una destinazione che ti ha ispirato particolarmente ultimamente e perché?
“Grazie alla mia famiglia, viaggio da quando sono nato. Ho avuto l’opportunità di visitare e vivere esperienze sia in Italia che in un grande numero di Paesi del nostro pianeta. Ogni viaggio, per me, è un’avventura. È un modo per apprendere e per avvicinarsi a mondi diversi. La più recente destinazione è stata l’Islanda. Un viaggio lunghissimo, effettuato a bordo della mia Jeep Wrangler preparata per viaggi “avventura”. Con mio figlio Edoardo abbiamo esplorato questo angolo di mondo primordiale, remoto e puro. Un’esperienza che corrobora l’amore di un padre per il proprio figlio, il rispetto per il pianeta e per l’ambiente che contribuisce a “svuotare il cervello”. Questi viaggi sono spesso per me fonte di ispirazioni per far crescere e migliorare le mie capacità umane e lavorative. Molte scelte importanti accadono li.”
Come riesci a bilanciare il tuo impegno lavorativo con il tempo libero e le attività ricreative?
“Il mio lavoro è la mia attività ricreativa. Amo alla follia ciò che faccio e per questo per me non c’è differenza tra il lavoro, lo svago, il tempo libero e il divertimento.
C’è un unico vero limite a cui non ho trovato ad oggi una soluzione: il giorno ha solo 24 ore!”
PROMOZIONE DELL’INTERAZIONE IMPRENDITORIALE
Cocktail di Gala
del Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi nel Nord Italia
A cura della Redazione
Nella suggestiva cornice dei Giardini dell’Hotel Grand Visconti Palace di Milano, si è tenuto il Cocktail di Gala diplomatico e istituzionale promosso dai consolati appartenenti al Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi nel Nord Italia. La serata si è aperta con l’audio messaggio di saluto della Presidente del Gruppo Consolare Arleni Pena del Orbe Console Generale della Repubblica Dominicana impeganta in una missione all’estero.
L’evento è stato condotto dal Vice Presidente Dr. Lorenzo Francesco Alderisio, Console Generale On. della Repubblica del Nicaragua a Milano e dalla Console On. di Panama a Milano Dra. Claudia Buccellati. L'evento, volto a rafforzare e promuovere l’interazione imprenditoriale tra l’Italia e i paesi dell’America Latina e dei Caraibi, ha reso omaggio a tutte le donne e gli uomini che collaborano costantemente con il Gruppo Consolare. Tra i partecipanti c'era un importante parterre di rappresentanti delle istituzioni civili, militari e diplomatiche, tra cui il Prefetto di Milano, S.E. il Dott. Claudio Sgaraglia, e S.E. il Dott. Giuseppe Petronzi, Prefetto di Trento, a cui è stato
conferito l'“Attestato di Amicizia” del Gruppo Consolare, in segno di stima e saluto per il termine del suo mandato da Questore della Città di Milano. Durante la serata sono stati consegnati altri 8 riconoscimenti al merito.
Tra i partecipanti erano presenti anche: Sen. Licia RONZULLI Vice Presidente del Senato della Repubblica, Dr. Bruno MEGALE Questore di Milano, Dott.ssa Francesca NANNI Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Milano, Dott. Marcello VIOLA Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Dott.ssa Maria Carla GATTO
Presidente Tribunale per i Minorenni, Veronica CREGO PORLEY Decano Corpo
Consolare - Console Gen. Uruguay Milano, Gen. S. A. Luigi DEL BENE Comandante della 1° Regione Aerea e del Presidio Militare, Gen. C.A. Riccardo GALLETTA
Comandante Interregionale Carabinieri “Pastrengo”, Gen. D. Giuseppe ARBORE Comandante Regionale Lombardia, Gen. B. Giuseppe DERIGGI Comandante della Legione Carabinieri Lombardia, Dott. Ing. Nicola MICELE Comandante Provinciale Vigili del Fuoco, Dott. Marco CIACCI
Comandante Polizia Municipale, Dott.ssa
Anna SCAVUZZO Vicesindaco, Assessore all’Istruzione, Dott. Raffaele CATTANEO Sottosegretario con delega Relazioni Internazionali ed Europee.
Molte le aziende partner dell’evento, tra cui: Bcube S.p.A., Rotary Club Cinque Giornate di Milano, Auto Sud Milano Opel, Intav S.r.l., Elevox S.r.l., Gavilani Luxury, Paccari Cioccolato Ecuador, Vina Falerina Chile, Wine of Uruguay, Paititi Unicum Cioccolato della Bolivia, Proinnova El Salvador, Italo Dominican Cigar Factory, Ron Barcelò, TwoSides Cacao cioccolato della Repubblica Dominicana. La serata è stata allietata dall’inconfondibile voce della Soprano Viviana Nebuloni
Un ringraziamento speciale al Dr. Christian Gaston Illan , comproprietario del magazine BEESNESS (ImprenditoriaRetail - Franchising), rivista che da molti anni promuove attività diplomatiche e imprenditoriali in Italia e nel mondo.
“Banda musicale del corpo della polizia locale di Milano, composta da 24 elementi, si è esibita in apertura dell’evento con l'Inno di Mameli. In segno di omaggio alle autorità, al corpo diplomatico e a tutti gli ospiti presenti. Un ulteriore testimonianza dello spirito di cooperazione che lega il gruppo consolare latino-americano alla città di Milano”
Alfredo Benedetti, Presidente Fondazione Versiliana
IL PRESTIGIOSO E STORICO FESTIVAL “LA VERSILIANA”
Alfredo Benedetti racconta la sua mission e il 45° anniversario dell’evento
A cura della Redazione
In uno dei luoghi più suggestivi della Versilia, tra la spiaggia di Marina di Pietrasanta e la pineta cantata da Gabriele d’Annunzio, si svolge uno dei più importanti festival estivi d'Italia, il festival La Versiliana che quest'anno giunge alla sua 45° edizione e che in luglio e agosto, per due mesi interi, propone spettacoli, concerti, incontri, mostre e una moltitudine di attività.
Alfredo Benedetti , presidente della Fondazione Versiliana, ci racconta l'anima di questo prestigioso appuntamento.
Presidente, il festival compie 45 anni e torna con un cartellone ricco di eventi. Quali sono i punti di forza di questa edizione?
“La varietà e la capacità di rivolgersi a un pubblico ampio e diversificato per età e per interessi. La Versiliana è un festival
multidisciplinare che accoglie nel suo cartellone la quasi totalità dei diversi generi dello spettacolo dal vivo e chiunque può trovare da noi qualcosa di interessante. Abbiamo proposte per chi ama la prosa con grandi attori, per chi ama la danza e il balletto con étoilles internazionali come Sergio Bernal e compagnie di grande prestigio come il Balletto di Milano, concerti per chi ama i grandi classici senza tempo come Bolero e Carmina Burana e concerti pop con i big della musica italiana come Mannoia, De Gregori o Ermal Meta. Nel nostro cartellone ci sono musical e family show, ospiti autorevoli come Roberta Bruzzone, Paolo Crepet e Umberto Galimberti che raccontano stimolando profonde riflessioni, o come il grande divulgatore Vincenzo Schettini, professore di fisica più amato d'Italia. Trova spazio da noi anche la satira politica affidata quest'anno a Marco Travaglio e Giuseppe Cruciani.
Grazie all'intuizione del nostro consulente artistico Massimo Martini, abbiamo quest'anno puntato anche molto sui comici perché soprattutto in estate la gente ha voglia di ridere e di leggerezza: per questo abbiamo invitato comici affermati come Andrea Pucci e Max Angioni, ma abbiamo scommesso anche sui tanti nuovi talenti che oggi emergono grazie a reel da centinaia di migliaia di visualizzazioni sui social, come Jonathan Canini, Shamzy, Casa Abis o Filippo Caccamo, ma che hanno alle spalle anche una formazione artistica solida che gli permette di reggere il palco di fronte al pubblico in presenza. Al di là della proposta artistica, il festival ha anche come punto di forza la sua location, incastonata all'interno della lussureggiante pineta di Marina di Pietrasanta a due passi dal mare, con le Apuane che fanno da cornice. Il nostro è un teatro all'aperto, tra i più belli d'Italia che conta ben 2mila posti a sedere circondato da altissimi pini secolari, che offrono uno sfondo naturale unico e incantevole.”
"Il Caffè de La Versiliana" è un appuntamento storico del Festival. Quali sono i temi che verranno affrontati quest'anno negli incontri?
“Il Caffè, assieme al teatro, è una delle nostre punte di diamante ed è l'unica rassegna di incontri ad avere una continuità quotidiana per tutto l'arco estivo ed il più imitato d'Italia. In tanti ci provano a replicarlo, ma per storia, tradizione, varietà, continuità e per la sua location naturale, il Caffè della Versiliana è inimitabile.
Ogni giorno sul palco del nostro Caffè, si alternano le più autorevoli personalità del mondo della cultura, della letteratura, del giornalismo, della politica, dell'enogastronomia. Tanti sono i nuovi libri che qui verranno presentati e ciascuno dei nostri ospiti, racconta qualcosa di diverso, rendendo un affresco panoramico della nostra società. La politica e l'attualità sono poi certamente i punti di forza del Caffè, che è una vetrina ambita da ministri e sottosegretari, ma anche dai leader politici di ogni schieramento.”
La Fondazione Versiliana ha un impegno importante anche nei confronti dei bambini e delle famiglie.
“Certo, per i più piccini offriamo ogni giorno tante attività come laboratori di pittura e disegno, di creta e mosaico, musica e yoga oltre a un cartellone ricchissimo di spettacoli ritagliati su misura per loro. “La Versiliana dei Piccoli” è il nome della nostra rassegna esclusivamente dedicata ai più piccini. Proporre occasioni di divertimento intelligente è il nostro obiettivo, così come quello di avvicinare i più piccoli al teatro. Il futuro è nelle mani di chi oggi è un bambino e offrire proposte stimolanti, di aggregazione, di avvicinamento al teatro, per imparare il rispetto della natura, l'amore per l'arte e per la bellezza, è un impegno importante per crescere adulti consapevoli, autonomi, sereni e responsabili.”
Pietrasanta, conosciuta come “La piccola Atene della Versilia” è un polo internazionale per l'arte contemporanea ed anche la Versiliana ne è una componente. “È naturale. Il legame con il centro storico di Pietrasanta, con i grandi artisti che la frequentano, le gallerie, i laboratori artigiani del bronzo e del marmo è ovviamente molto forte e la Versiliana è un'eco e ulteriore vetrina di questo fermento. Nella
Villa ottocentesca che fu dimora di Gabriele d'Annunzio e nei giardini che la circondano e la collegano al teatro e allo “Spazio Caffè”, ospitiamo ogni anno grandi mostre dei più importanti pittori e scultori contemporanei, mostre collettive e monografiche. Anche qui abbiamo un valore aggiunto: grandi spazi per opere monumentali collocati in una cornice naturale unica.”
FABRIZIO MORETTI MERCANTE D’ARTE
L’educazione civica basilare per la formazione umana
A cura di Carla Cavicchini
Il fascino dell’antiquariato è vasto nonché derivato anche dal pregio dell’opera eseguita tramite minuziose tecniche di lavorazione. Nella città Medicea si ripeterà la 33° edizione della “Biennale Internazionale di Antiquariato - BIAF - dal 28 settembre al 6 ottobre 2024 -, nello splendido Palazzo Corsini a Firenze. Parliamo della più antica mostra mercato al mondo, nonché riferimento assoluto per la grande arte italiana. Con vivo piacere incontriamo il Segretario Generale Fabrizio Moretti che, cortesissimo e di buon gusto come sempre, accetta l’intervista per Beesness. Ci piace menzionare la sua fervida ed amatissima attività costellata dai vari premi ricevuti, oltre alle partecipazioni su reti televisive internazionali ove è dedito a commentare i fatti più salienti e rilevanti del mercato antiquario internazionale, grazie al suo essere ‘mercante d’arte’.
Piacevole ricordare le varie onorificenze ottenute, quale quella del 2004 “insignito a Parigi del titolo di “Chevalier de l’Ordre des Art et de Lettres” dal ministro della Cultura e delle Comunicazioni
Renaud Donnedieu Vabres. A seguire quella del 2015, insignito a Firenze delle “Chiavi della Città” dal Sindaco Dario Nardella e quella del 2019, a Montecarlo, con il titolo di “Chevalier de l’Ordre di Mèrite Cultural” dalla Principessa Hannover.
Ci racconta della nascita della Biennale che quest’anno si terrà dal 28 settembre al 6 ottobre 2024?
“Volentieri, nasce nel 1959 grazie ai bravi F.lli Bellini che riescono a mettere dentro un contenitore, quale allora quello di Palazzo Strozzi, 80 mercanti facendo nascere in tal modo il nuovo sistema del mercato moderno. Oggi la Biennale è sicuramente la mostra più importante al mondo e non seconda a nessuno, poiché si focalizza sull’arte italiana e perché gode dei migliori player mondiali che vengono ad esporre proprio qui.”
E Maastricht come viene catalogata?
“È un’ottima mostra, una delle prime al mondo che riguarda l’arte europea.”
A suo avviso è un miraggio pensare che lo stato acquisti le più importanti opere d’arte al fine di inserirle nei musei più prestigiosi?
“No, assolutamente, è già realtà, molti lo hanno fatto e facendo come gli Uffizi dal momento che in questi ultimi anni hanno svolto una grande campagna comprando moltissime opere, colmando le lacune di tale museo a dir poco straordinario. Quindi cosa estremamente positiva, mi auguro un dialogo aperto e limpido tra il mercato e le istituzioni.”
Mentre invece cosa non piacevole è data dal fatto che molte gallerie purtroppo chiudono. Ed un vero e proprio peccato.
“Succede dappertutto, non solamente in questo capoluogo, anche all’estero. Il problema è imputabile a vari fattori quali i cambiamenti che si avvertono nell’aria, la presenza di un minor numero di mercanti d’arte, con meno stock e di conseguenza, e non ultimo,
la considerazione - ahimè - che i giovani purtroppo non sono molto legati alla cultura. Questo a mio avviso va inquadrato quale problema di educazione civica. La mia speranza è che la politica possa risolvere poiché se non formiamo i ragazzi è impossibile vedere prospettive per il futuro. E proseguo dicendo che nella precedente edizione furono attivate piattaforme volte ad avvicinare anche il pubblico giovane, e meno giovane, alla conoscenza del patrimonio artistico, suscitando un grandissimo interesse.”
Lei ha aperto una grande galleria a Londra, ecco, esiste più sensibilità in merito da parte dei londinesi?
“Guardi, le spiego: Londra è una grande piattaforma dove capitano tutti gli addetti ai lavori da ogni parte del mondo. No... non parlerei assolutamente di maggior sensibilità loro, bensì una sorta di ‘Biennale’ aperta 365 giorni l’anno!”
Professione antiquario. Basta una laurea, una buona dose di stile e gusto ...aggiungiamo pure critico al bisogno?
“Beh., osserverei che un antiquario ci nasce in tali contesti, con tanta passione, grandissima passione nutrita da una buona dose d’acuta percezione estetica. Il consiglio è quello di continuare a studiare ed approfondire sempre, visitare tanti musei, frequentare le botteghe antiquarie, le case d’asta, nonché colloquiare con i restauratori dal momento che l’arte va toccata per essere capita.”
Nonché annusata e respirata. “Si, totalmente.”
Se lavoro e divertimento possono coesistere, la risposta viene da Giorgio Baratti. Egli non lavora, bensì gioca come del resto ha sempre fatto con la sua vita.
“COLLEZIONE GIORGIO BARATTI”
Presentazione ufficiale a Firenze
A cura di Carla Cavicchini
E qui cade proprio “a fagiolo” il vecchio detto: “non siamo felici perché abbiamo successo, bensì abbiamo successo perché siamo felici!”.
Nella consueta pacatezza e serenità che trasmette, Barattitoscano di nascita e milanese d’adozione - è un famoso antiquario, affermato a livello internazionale. A Milano, ove ci riceve nel suo studio trasudante di ‘polvere antica’, nel bel mezzo di quadri pregiatissimi, stucchi, dorature, divinità ed altra oggettistica del culto, risponde che stavolta non parlerà della sua professione - c’è tempo… la prossima volta - bensì del valore della vita, da ben conservare.
“Questo perché tutti noi siamo ben poca cosa... basta un virus per ucciderci, una persona che sbaglia una curva, e quindi risulta fondamentale fare le cose che amiamo, in cui crediamo, realizzando buone scelte nel lavoro, nelle amicizie, negli affetti, all’infinito fino a prova contraria, cambiando giro all’occorrenza e, soprattutto, usare l’arma dell’ironia, dell’autoironia, in estrema leggerezza, facendo inevitabilmente innalzare la nostra autostima. È la fiducia in noi stessi che automaticamente ci avvicina all’immortalità, vista che l’unica possibilità di immortalità d’ognuno di noi è quello che possiamo fare per gli altri.”
Queste sono considerazioni profonde, persino francescane, a mio avviso maturate nel tempo.
“Mah… non so, non ho idea. Ricordo che a diciotto anni vivevo a San Gimignano frequentando Giampaolo Cresci, Carlo Cassola, nomi che dicono tutto. Personalmente ho sempre vissuto per cercare di capire e, se vivessimo in funzione di questo, il mondo andrebbe meglio. Non è importante quello che abbiamo, bensì ciò che teniamo dentro la nostra anima. Ed ogni minuto che trascorre deve essere vitale per la nostra crescita personale dando il giusto valore alle nostre aspettative”.
Oltre alla profonda ricerca in sé stesso avrà avuto anche un suo mentore.
“Come no! Dino Fabbri dei” Fratelli Fabbri Editore”, il Marchese Cesare Matteucci, ed ancora molte altre persone che mi hanno aiutato non poco nella vita, arrivate tra l’altro inaspettatamente. E sono dell’idea che nel corso della nostra esistenza bisogna dare. Nulla è dovuto. Personalmente vivo pensando che i veri potenti del mondo sono coloro che non hanno bisogno di niente! Le mie opere? Non sono mie, le ho semplicemente in uso. Loro dovranno sopravvivere a me, ed io nel frattempo le curo, le proteggo, sperando che gli altri facciano quel che faccio io”.
Una pausa, l’arrivo d’un bel vassoio colmo di bontà mentre Giorgio Baratti prosegue osservando:
“Vede, cara signora, io possiedo tele molto importanti, altre meno, ed ancora quelle che emozionano seppur di minor valore: questo per dirle che è importante mandare ai nostri posteri ciò che i nostri avi ci hanno lasciato. Abbiamo pertanto il dovere di proteggere la nostra storia e di vivere cercando di far capire che la tecnologia smisurata annulla la nostra creatività. L’esempio lampante è quello d’internet dove purtroppo ne viene fatto un uso eccessivo, pensando che le cose si possono vedere tramite uno schermo. Certamente, senza dubbio! Ma vuoi mettere l’emozione che regala un quadro vedendolo a te di fronte? Questo per dire che le emozioni sono importanti
e che bisogna circondarci di positività in ogni campo. E se stasera siamo qua parlando dell’arte, della sua espressione estetica, dobbiamo riconoscerne l’importanza assieme però a persone che ci arricchiscono, e domandargli: “Cosa posso fare per te?” Tenendo purtroppo presente che la maggior parte di loro è solamente capace di chiedere. Bisognerebbe pertanto agire, aiutarci reciprocamente. Creda, non è difficile”.
Arte e filosofia. E viceversa. C’è un filo comune che lega questo?
“Certo che sì! La filosofia è quella cosa che aiuta a riflettere. Leggere e rileggere ‘Il piccolo principe’ di Antoine de SaintExupèry nonché ‘Le affinità elettive’ di Goethe, incentiva a meditare e non poco. Ragionando positivamente, analizzi le cose nelle varie sfaccettature, cerchi soluzioni e quindi vivi più serenamente”.
Qual è il filosofo che l’ha aiutata nella sua formazione.
“Cesare Musatti, fa parte della psicanalisi d’Italia: un vero grande amico che stimavo moltissimo, ed ancora Paolo Volponi, al di là delle sue idee politiche che fondamentalmente erano semplicemente un modo per aiutare le persone. Volponi l’ho letto quando scrivendo una lettera ad Umberto Agnelli dava le dimissioni da direttore generale del personale della Fiat, nell’acuta osservazione di avere di fronte una schiavitù, a discapito invece dell’aiuto dignitoso nei confronti degli operai. E con questo termino scusandomi se mi ripeto, che dobbiamo aiutare tutti a stare meglio. Iddio ci ha dato tante di quelle coseperlomeno a me, soprattutto in età adulta - che non smetterò mai di ringraziarlo dal momento che ho realizzato i sogni della mia vita. E sicuramente il futuro sarà altrettanto pieno di altri sogni da realizzare. Sono dove sono arrivato, tuttavia mi considero un contadino toscano orgoglioso d’esserlo. Che ama le proprie scelte, e ringrazio Il Creatore sostenendo i meno fortunati di me.”
Se la parola ‘contadino’ inizialmente destabilizza, nella figura di Giorgio Baratti osserviamo quella nobiltà d’animo
unita a cotanta saggezza, difficilmente riscontrabile. La vita è una grande medicina. Ed è proprio il buon senso che deve accompagnarci capendo le priorità della vita. E quindi gli rubiamo una sua risposta: “Non è difficile”.
BEST LUXURY HOTEL AWARDS
Hotel Principe di Savoia, Milano. 25 settembre 2024. 300 invitati. 30 finalisti. 10 vincitori. Questi i numeri della prima edizione dei Best Luxury Hotel Awards , il nuovo riconoscimento delle eccellenze dell’ospitalità italiana ideato e organizzato da Teamwork Hospitality con il contributo di Elle Decor e EHMA (European Hotel Manager Association).
Ufficializzato l’evento a gennaio 2024, ad oggi sono state raccolte oltre 200 candidature, più del 30% degli hotel 5 stelle lusso presenti sul territorio italiano. Le dieci categorie: miglior servizio, ristorante, bar, breakfast, spa&wellness, sostenibilità, tecnologia, design, nuova apertura, general manager.
Tra queste hanno ricevuto maggior attenzione le categorie miglior general manager e miglior servizio. In oltre 20 anni la crescita dell’offerta 5 stelle in Italia è stata di circa il 250%, grazie a nuovi player internazionali che hanno investito sul territorio nazionale, come ad esempio Baccarat, Corinthia, Cheval Blanc,
The Ritz Carlton, Airelles.
Un premio creato per certificare i fiori all’occhiello della destinazione Italia, che mira a diventare un riconoscimento annuale per le strutture ricettive di lusso, che si distinguono per l’offerta di un’esperienza eccezionale ai loro ospiti. I 10 vincitori selezionati verranno premiati all’Hotel Principe di Savoia di Milano, nella serata del 25 settembre 2024.
La serata sarà presentata da Cristina Parodi, giornalista e imprenditrice.
Fra i membri della giuria, composta da esperti con competenze e esperienze nel settore dell'ospitalità di lusso, ci saranno: Magda Antonioli, Direttrice MET Bocconi, Andrea Sinigaglia , Direttore Generale ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Ezio Indiani, GM Hotel Principe di Savoia e Delegato EHMA, Andrea Grignaffini, Curatore della Guida Ristoranti de L’Espresso, Alberto Paolo Schieppati, Direttore editoriale Posh Places, Roberta Battocchio , Managing Director Hearst Global Design, Carmela Colaiacovo ,
Presidente Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Filip Boyen , Luxury Hospitality Advisor, Ambassador Forbes Travel Guide, Erika Fay Nicole, CEO e Founder di EFNcommunication. Per celebrare l’unicità di ognuna delle 10 eccellenze sono stati scelti dieci travertini, progettati dall’Arch. Giuliana Salmaso. Fondamentale per lo svolgimento dell’evento è il supporto dei partner: ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Pedersoli, Ginori 1735, IEG Italian Exhibition Group, Blastness, Lavazza, Simmons, Chantecler Capri, Aurora, Bonollo, Technogym, Prima, Lema, Acqua di Parma, Acqua Panna & San Pellegrino, Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Chartron & Trebuchet, Les Grand Chais de France, Selection Parmacotto, Domori, Ciacco, Data Appeal Company.
Teamwork Hospitality di Rimini è uno dei protagonisti del mondo dell’ospitalità e si occupa di consulenza e formazione per i professionisti del settore.
Teamwork Hospitality, il cui Presidente è Mauro Santinato, rappresenta un interlocutore affidabile ed esperto, in grado di fornire servizi personalizzati, che consentono di ottenere i migliori risultati in termini di qualità, soddisfazione del cliente e redditività dell’azienda.
VILLA LARIO RESORT, IL BOUTIQUE HOTEL CINQUE STELLE SU
Villa Lario Resort a Mandello del Lario è un’elegante dimora di inizio Novecento affacciata sul celeberrimo “ramo del Lago di Como” di manzoniana memoria: un romantico boutique hotel da cui ammirare incantevoli tramonti sulla sponda più soleggiata del lago e rilassarsi in un’oasi di intimità, circondati dalla natura e immersi nella tranquillità che solo le placide acque lacustri riescono a evocare.
Un’oasi per soggiorni di lusso ed esperienze gourmet
A cura della Redazione
La villa sorge sulle vestigia di un rustico di origini ottocentesche: è, infatti, su quei resti che negli anni Venti del secolo scorso la nobile famiglia milanese dei Biffi-Capalbi eresse la propria residenza estiva. Attorno agli anni Cinquanta la proprietà della villa passò a un dirigente dell’epoca della Moto Guzzi, per poi diventare patrimonio della famiglia Grundig che, successivamente, donò l’immobile a una fondazione tedesca che ospitò soprattutto artisti e uomini politici.
Dopo varie vicissitudini, nel 2010 una famiglia di imprenditori lecchesi acquista la villa, ma è nel 2015 che inizia un nuovo capitolo che porterà alla nascita dell’elegante resort a cinque stelle: due grandi amiche, Esa Secca e Raffaella Di Gennaro, decidono di trasformare la loro passione per i viaggi e l’ospitalità in un lavoro, puntando su alta cucina, territorio, natura, cultura e stile italiani. Villa Lario Resort è, dunque, una realtà imprenditoriale tutta al femminile che propone un modello di accoglienza e ristorazione di alta gamma secondo la migliore tradizione italiana.
Dalle nove luxury suite alla ristorazione gourmet, dall’eliporto con accesso diretto alla struttura all’attracco privato sul lago, dal lussureggiante parco di 10.000 mq alle due spiagge private, di cui una attrezzata, con accesso diretto al lago: la cura di ogni dettaglio caratterizza la filosofia di accoglienza di Villa Lario Resort e assicura quel comfort e quelle attenzioni che ogni ospite desidera.
Il giardino è un rigoglioso parco privato, in cui la geometrica disposizione di piante rare e preziose garantisce libertà e intimità allo stesso tempo. La piscina, circondata dal verde e dotata di solarium, regala un tuffo di freschezza tra uno snack, un aperitivo o un light lunch all’ombra del gazebo. Sull’ampia terrazza fronte lago gli ospiti possono godere della vista mozzafiato sulle acque del Lario e, per i più curiosi, il parco nasconde percorsi e angoli suggestivi da scoprire durante una tranquilla passeggiata. A Villa Lario Resort il tempo sembra quasi fermarsi e si dilata in un angolo di pace, in cui lasciarsi avvolgere dal fascino della natura e riscoprire il benessere autentico in un'esperienza di pura armonia.
Per rendere ancora più singolare il soggiorno, nel 2024 una novità è approdata a Villa Lario Resort: una “Lucia”, la storica e caratteristica imbarcazione a remi, o a vela di piccole dimensioni, resa celebre da Alessandro Manzoni ne “I Promessi
Sposi” utilizzata dai pescatori del Lago di Como per trasportare il pesce. Diventata simbolo del lago, questa iconica barca è
stata ribattezzata “Lucia 125” (il numero identifica il civico di Villa Lario Resort) e posizionata su un promontorio verso il lago, creando così un sorprendente effetto ottico che dà la sensazione, a chi “sale a bordo”, di essere sospeso e galleggiare sulle acque del Lario.
Ogni suite di Villa Lario Resort è un gioiello di stile e design, dove l'eleganza si coniuga con la funzionalità e il comfort e in cui materiali pregiati e finiture raffinate creano un'atmosfera di lusso e charme. L’attenzione dedicata ai dettagli dona a ogni stanza un proprio carattere distintivo, una personalità che la rende speciale: alcune, per esempio, offrono un ampio terrazzo con vista sulle acque del Lario, altre permettono di vivere un’inedita esperienza in darsena a due passi dal lago o un fascinoso soggiorno in grotta.
La villa ospita cinque suite (Bellagio, Varenna, Dervio, Mandello e Oliveto), rivestite da una pregiata ed elegante carta da parati che ne valorizza gli interni e impreziosite da sontuosi bagni in marmo. Bellagio è una suite superior con vista lago dove è possibile gustare la prima colazione sull’ampia terrazza o nell’accogliente salottino. Sempre fronte lago, anche Varenna, di dimensioni più raccolte, ma corredata di terrazza in cui concedersi momenti di puro relax e ammirare la quiete del lago. Dervio è la junior suite, nonché lussuosa family room di Villa Lario Resort con vista sul parco. Mandello, invece, è una junior suite intima e luminosa con affaccio sul lago e sulla piscina. Oliveto, infine, volge lo sguardo verso la montagna: la scelta ideale per chi vuole farsi conquistare dalla suggestiva vista sulle Grigne in una camera elegante e raffinata.
Per chi desidera un giardino privato, essere a due passi dalle acque del Lario e ammirarlo da una finestra che sembra un oblò, Villa Lario Resort mette a disposizione le due suite in Darsena: Breva, una deliziosa suite su due piani incastonata nell’antica darsena, e Tivano, un intimo ‘rifugio sul lago’. Entrambe hanno un giardino privato da cui ammirare il paesaggio mozzafiato.
Dal 2023 Villa Lario Resort offre agli ospiti la possibilità di scegliere un’esperienza davvero indimenticabile: il soggiorno nelle camere ricavate nelle meravigliose grotte naturali, dove lasciarsi coccolare dallo sciabordio delle onde del lago. Grigna e Meria creano un legame indissolubile con la natura grazie al salotto riservato in grotta, arredato con poltrone e tavolo in stile vimini. Un intreccio di fili che ricorda il legame tra acqua, roccia e benessere – gli elementi che caratterizzano questo spazio così particolare di Villa Lario Resort –, e crea un’atmosfera senza tempo tutta da vivere e ammirare attraverso gli archi naturali incastonati nella roccia da cui è possibile godere di un esclusivo scorcio del lago.
Villa Lario Resort propone ai propri ospiti un’offerta di ristorazione completa: a partire dalla prima colazione per proseguire con l’informale light lunch, sino alla cena con la possibilità di scegliere tra l’atmosfera rilassata del ristorante Grill & Lounge o la peculiare e raffinata esperienza del ristorante gourmet Amandus. Alla base di ogni piatto, la passione dello Chef Luca Mozzanica e il suo amore per la cucina.
Luca Mozzanica è l’Executive Chef di Villa Lario Resort. Crede fin da subito nel progetto di Esa e Raffaella e approda in Villa nel 2016, dopo diverse esperienze in importanti ristoranti: cresciuto professionalmente al fianco dello chef Claudio Prandi, uno dei protagonisti della scena gastronomica lombarda, prima al “Lear” di Briosco (in Brianza) e per cinque anni (dal 2010 al 2015) all’hotelristorante “Il Griso” di Malgrate (Lecco).
La sua cucina si può definire tradizionale-contemporanea, segue la stagionalità e un credo ben preciso: la materia prima esprime il meglio di sé solo se lavorata il minimo. Per questo è un perfetto connubio tra tradizione e creatività, che si esprime attraverso piatti contemporanei, che vogliono conquistare gli ospiti con gusti semplici, ma in grado di lasciare, boccone dopo boccone, un ricordo indelebile.
Il soggiorno a Villa Lario Resort è speciale sin dal primo mattino con la ricca prima colazione internazionale che può essere servita in camera, sulla terrazza panoramica o nel giardino privato delle due suite in darsena. Al risveglio, Villa Lario Resort conquista gli ospiti con un cestino di benvenuto al tavolo che profuma di pane caldo e croissant fragranti, declinati anche in versione gluten free e vegan. Ogni proposta in menu viene preparata rigorosamente al momento: dai succhi di frutta alle centrifughe, dalle crèpes ai pancake, dalle uova in diverse versioni agli avocado toast. Completa la carta, una ricca selezione di yogurt artigianali, formaggi freschissimi e salumi di produttori locali.
Fiore all’occhiello di Villa Lario Resort è Amandus Ristorante, regno dello Chef Luca Mozzanica, un luogo in cui qualità, creatività e genuinità si fondono in piatti eleganti e ricercati che uniscono tradizione e modernità.
Con undici tavoli e ventisei posti a sedere, Amandus accoglie a
cena, solo su prenotazione, sia gli ospiti di Villa Lario Resort, sia gli esterni che vogliono vivere un indimenticabile viaggio nel gusto.
Il nome del ristorante esprime la filosofia di Villa Lario Resort. Amandus, infatti, è il toponimo latino da cui ha origine il nome Mandello, la località che ospita la villa. Ma significa anche “amabile”, “da amare” o “degno di essere amato”. Proprio questo concetto è alla base dell’idea di cucina proposta dal ristorante: un luogo accogliente in grado di far sentire l’ospite a proprio agio davanti a un piatto dalla composizione sofisticata ma dal gusto immediato, capace di farsi amare al primo assaggio.
Il termine “amandus” è riconducibile anche alle farfalle, per la precisione alla famiglia delle Polyommatus Amandus. Amandus, quindi, proprio come il leggiadro insetto (che guardando con attenzione si può scorgere anche nel logo di Villa Lario Resort), esprime da un lato la bellezza delle forme, dei sapori e dei colori delle materie prime che insieme si trasformano in piatti unici, dall’altro, la capacità di rinnovarsi e trasformarsi a ogni stagione con un nuovo menu.
Il menu del ristorante Amandus, infatti, si rinnova ogni anno, lasciando sempre spazio ad alcuni signature dish dello chef, come il Risotto mantecato al basilico con crudo di gamberi rossi e tartare di datterini, con l’aggiunta della scorzetta di limone fresco in mantecatura e una spolverata di nero di seppia per un tocco di sapidità e croccantezza; o l’immancabile Tiramisù, espressione di un’innata passione per la pasticceria di Luca Mozzanica: una sfera di cioccolato ripiena di crema al mascarpone e decorata con burro di cacao al bronzo, impreziosita da un croccante di arachidi, crumble alla mandorla e cioccolato, caffè liquido. La salsa di cioccolato, servita in sala, scioglie la cupola e chiude il cerchio tra la combinazione di gusti.
Oltre ai signature dish, presenti nel menu à la carte, gli ospiti di Amandus possono scegliere fra tre esperienze culinarie:
• A Mano Libera, un percorso in sei passaggi a mano libera dello Chef per lasciarsi trasportare dalla creatività e regalarsi una piacevole esperienza alla scoperta di gusti e sapori autentici, accompagnati da una selezione di vini pregiati abbinati a ogni piatto.
• Esperienza di Acqua, un menu di quattro portate che ha come protagonista il pesce, dall’aperitivo al secondo. Si parte con una Trota affumicata con mela verde, estratto di ginepro alle erbe, uova e creme fraiche e si prosegue con Gnocchi di baccalà, frutti di mare, granchio, vongole e spinacini, per concludere con un Rombo in guazzetto, lattuga, tuorlo d’uovo, mandorla, beurre blanc e rucola. Dulcis in fundo Passione di frutta esotica, cioccolato bianco e croccante di arachidi.
• Esperienza di Terra è, invece, un percorso gastronomico a base di carne e verdure: dalla Millefoglie di coniglio con spuma di verdura, acetosella montata e levistico, ai Maccheroncini di farro alla carbonara, olio vegetale e pecorino, all’Agnello, ricotta di capra, sottobosco fermentato, ciliegie e frutta secca. Per
concludere, una Mousse al cioccolato fondente 70%, caramello, caffè e crumble salato.
Per soddisfare le preferenze e le abitudini alimentare di tutti gli ospiti, non mancano piatti vegetariani e vegani e una selezione di proposte per celiaci.
Grande attenzione è dedicata anche alla carta dei vini, abilmente orchestrata dal maître Francesco Nava e dal sommelier Luigi Fumagalli. Un viaggio nel vigneto Italia raccontato attraverso centottanta etichette di tutte le regioni italiane, con una importante proposta di vini rossi italiani (“Maximum Vini”) e prestigiosa selezione di bollicine, francesi e nazionali.
Open Air & Bar è il ristorante informale ma raffinato, riservato agli ospiti della struttura che desiderano un pranzo leggero. A bordo piscina, sotto l’ombra del gazebo o sulla terrazza vista lago è possibile gustare un light lunch internazionale e usufruire di tutti i servizi bar, sorseggiare un cocktail o una bevanda rinfrescante, coccolati dai caldi raggi del sole.
Con la sua atmosfera rilassante e sofisticata, il ristorante Grill & Lounge di Villa Lario Resort è la soluzione ideale per una cena “casual”, ma con stile: offre sfiziose proposte culinarie e cocktail ricercati, realizzati da un appassionato e creativo bartender. Grill & Lounge è riservato sia agli ospiti dell’hotel sia a chi cena al Ristorante Amandus e vuole dare inizio alla serata con uno stuzzicante aperitivo o concluderla in bellezza con un piacevole after dinner.
La posizione strategica di Villa Lario Resort permette di scoprire le bellezze del Lago di Como e vivere momenti straordinari: una cena romantica nel gazebo panoramico della Villa, un viaggio alla scoperta del lago di Como in barca o in elicottero, avvincenti sport nautici, tour in Franciacorta e rilassanti passeggiate nella natura sui sentieri delle montagne circostanti.
Nell’affascinante gazebo panoramico con vista sulle acque del Lario, gli ospiti di Villa Lario Resort, ma anche gli esterni, possono concedersi una cena tête à tête deliziati dal raffinato menu di Amandus Ristorante, in un’atmosfera incantata, sotto il cielo stellato illuminato dai riflessi del lago.
Chi soggiorna a Villa Lario Resort può partire per un inedito tour del Lago di Como direttamente dell’eliporto privato della villa e ammirare tutte le bellezze della zona da un nuovo punto di vista.
Da Villa Lario Resort in breve tempo è possibile raggiungere la bucolica Franciacorta, per andare alla scoperta di un luogo dalla storia antica e coinvolgente, un territorio unico e dalle molteplici anime, attraverso una visita in una delle cantine più rinomate della zona per respirare e assaporare la magia di un vino iconico.
L’escursione in barca è una delle esperienze simbolo dello stile italiano e della dolce vita, il modo migliore per entrare in sintonia con un paesaggio meraviglioso e viverlo in pienezza. Partendo direttamente dal molo di Villa Lario Resort, gli ospiti dell’hotel possono scegliere tra diversi itinerari e ammirare i caratteristici borghi e le ville d’epoca del Lago di Como.
Gli appassionati di sport, partendo direttamente con un motoscafo dal molo della villa, possono ricaricare l’adrenalina e vivere una giornata di acrobazie mettendosi alla prova con il wakeboard, il wakeskate o il wakesurf.
Chi ama la natura può concedersi un sorprendente trekking a tappe che attraversa Mandello del Lario alla scoperta del famoso Sentiero del Viandante, affascinante e panoramico percorso sospeso fra la montagna e la sponda orientale del Lago di Como, per poi gustare un delizioso pranzo caratteristico con prodotti locali.
Villa Lario Resort è la cornice perfetta per gli innamorati che sognano un matrimonio da favola sulle romantiche sponde del Lario. Dal pittoresco arrivo degli sposi in barca, che lascia gli ospiti senza fiato, all’incantevole cerimonia nel parco della villa; dall’aperitivo sulla terrazza vista lago, che permette di godere appieno della suggestiva atmosfera del Lago di Como, alla cena in veranda sotto la meravigliosa luce del tramonto lariano, ogni singolo istante del matrimonio è davvero magico.
Il giorno del “sì” è coronato da una proposta culinaria curata nei minimi particolari dallo Chef Luca Mozzanica e dall’attenzione a ogni dettaglio del Maître: il tovagliato in puro lino, le preziose porcellane, le cristallerie e la posateria di alto design donano al matrimonio un tocco di eleganza e di classe.
Gli sposi che scelgono di celebrare le nozze con un ricevimento a Villa Lario Resort, possono personalizzare ulteriormente l’esperienza abbinando un pool party a bordo piscina, un brunch, un barbecue o un italianissimo pizza party.
Il salone dei ricevimenti e la veranda di Villa Lario Resort possono ospitare fino a centodieci persone placée che possono aumentare fino a centosessanta noleggiando apposite tensostrutture.
SI CHIUDE LA QUARTA EDIZIONE DI “SEMPRE APERTI A DONARE”
Oltre 223mila pasti donati e 244 comuni coinvolti nell’iniziativa benefica di McDonald’s, Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, Banco Alimentare e Comunità di Sant’Egidio. La quarta edizione di Sempre aperti a Donare si conclude anche quest’anno confermandosi un’iniziativa di grande valore che, concretamente, supporta e sostiene le persone più fragili in Italia. McDonald’s, i suoi franchisee, Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, Banco Alimentare e Comunità di Sant’Egidio, hanno infatti collaborato, ancora una volta, tutti insieme per raggiungere un numero sempre maggiore di persone in difficoltà, duramente colpite dalla complessa situazione economica attuale. In totale, i pasti donati sono stati oltre 223.000 in 244 comuni italiani, grazie alla collaborazione di circa 340 associazioni ed enti caritativi. Una donazione che va oltre i pasti ma che si propone di tendere una mano a chi è più fragile, offrendo un momento di conforto e di convivialità. Valore aggiunto all’iniziativa è stato il prezioso contributo dei fornitori McDonald’s che hanno voluto partecipare all’iniziativa: Bindi (S.I.P.A. S.p.A. Società Italiana Prodotti Alimentari); Bunge; Develey; Futura S.p.A; iGreco; Inalca S.p.A.; Lamb Weston. La nuova edizione di “Sempre aperti a donare” si inserisce nel più ampio percorso di avvicinamento e profondo sostegno alle comunità di cui McDonald’s è parte e che, dal suo lancio nel 2020, ha permesso di donare 527mila pasti in totale solo nelle ultime tre edizioni . Sempre aperti a donare è parte integrante di I’m Lovin It Italy che, attraverso progetti e iniziative concrete, esprime e riassume l’impegno di McDonald’s per il sistema paese.
LA COMMUNITY DEL FITNESS PIÙ GRANDE AL MONDO CELEBRA L’INAUGURAZIONE DI ANYTIME FITNESS A TRENTO
È stato un weekend all’insegna della condivisione e del divertimento quello della community trentina di Anytime Fitness : il più grande franchising al mondo per palestre ha infatti inaugurato con un grande evento il suo club all’interno del nuovo IperPoli di Trento in Via Brennero 272 . Il club, aperto ufficialmente al pubblico già da qualche mese, garantisce ampi spazi per l’allenamento in una struttura funzionale ed estremamente luminosa di oltre 700 mq , offrendo corsi che spaziano dal mondo aerobico a quello anaerobico, dal total-body alla ginnastica dolce e al pilates posturale. La palestra, che garantisce un servizio H24 per 365 giorni all'anno , Pasqua e Natale compresi, propone inoltre ampi spogliatoi privati e docce singole, nonché uno spazio dedicato alle visite mediche. Il club di Trento è inserito all’interno di un grande spazio commerciale della zona nord della città che racchiude al suo interno un’ampia varietà di servizi e attività commerciali come bar, supermercati e negozi specializzati, fungendo anche da punto di incontro per la comunità locale. Come tutte le palestre Anytime Fitness d’Italia e del mondo, il club è aperto 365 giorni all’anno ed è caratterizzato da un approccio assistenziale inclusivo , che porta trainer e istruttori qualificati a prendersi cura di ogni singolo cliente, garantendo un piano personalizzato allineato agli obiettivi e al livello di preparazione. La palestra, inoltre, è interconnessa con tutti i club Anytime Fitness a livello globale : grazie alla chiavetta magnetica che viene consegnata al momento dell’iscrizione, infatti, ogni socio può accedere in qualsiasi palestra Anytime Fitness d’Italia e del mondo, in qualunque momento.
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