

Every great move forward in our lives
begins with a Leap of faith, a step into the unknown.
ACCELERIAMO LA CRESCITA PROFESSIONALE DI CHI VIVE E AMA LO SPORT.
Il settore sportivo ha costante e crescente bisogno di reperire professionalità diverse e sempre più trasversali: attraverso i nostri corsi intendiamo offrire un servizio al settore formando soggetti in grado di rispondere alle esigenze di società, enti e istituzioni con contenuti altamente qualificanti e aderenti alle necessità aziendali. Il collegamento diretto col mondo del lavoro consentirà di cogliere opportunità di lavoro coerenti col percorso formativo di ciascun partecipante.
PRIMAVERA, STAGIONE FORIERA DI NUOVI
PROGETTI ED INIZIATIVE
Questo numero di Beesness parte in modo spumeggiante con l’intervista a Francesca Bardelli Nonino, soprannominata “l’influencer della grappa”. Ci racconta degli inizi dell’azienda omonima, fondata dai nonni e portata avanti dalla madre Cristina e dalle zie Elisabetta e Antonella. Con l’avvento del digitale, Francesca ha fatto scoprire ai suoi coetanei l’elisir della grappa e i vari modi in cui si può abbinare e degustare.
Rimanendo nel campo del beverage, è sempre più frequente l’abbinamento tra sport motoristici e produttori di bevande alcoliche. Un esempio è rappresentato dalla partnership tra Chivas Regal e il pilota di Formula1 Charles Leclerc, che da quest’anno ricoprirà il ruolo di Global Brand Ambassador del famoso whisky scozzese. L’intento è quello di far avvicinare i giovani alle loro passioni e far loro raggiungere il successo.
Si è recentemente svolta la Fashion Week milanese dedicata alla donna e di cui ne diamo ampio spazio con un reportage dei migliori brand che abbiamo incontrato: Kiton, Eleventy, Borsalino, Peserico, Salinas e molti altri ancora.
Sempre più aziende decidono le politiche di marketing, tenendo in grande considerazione il tema della sostenibilità. Ne è un esempio virtuoso Costa Crociere. Giuseppe Carino - Guest Experience & Onboard Sales Senior Vice President - spiega che le navi della flotta Costa sono tra le prime al mondo ad essere alimentate a gas naturale liquefatto (GNL), per ridurre le emissioni in mare e sono inoltre in
grado di produrre autonomamente l’acqua necessaria agli oltre 8mila ospiti della nave - grazie ad un avanzato sistema di desalinizzazione.
Nella sezione automotive, interessante e curiosa l’intervista a Luis Horacio Spadafora, fondatore e direttore del Museo dell’Automobile di Buenos Aires. Oltre ad esporre esemplari che hanno fatto la storia dell’automobilismo, come ad esempio la Dodge Brothers del 1936 utilizzata dal calciatore Diego Armando Maradona, nel museo si possono trovare ambientazioni di scene di vita quotidiana passata di Buenos Aires, che permettono ad ogni visitatore di trovare oggetti o ricordi della propria infanzia.
Per ultimo, concludiamo con un’intervista che ci ha concesso, poco prima di morire, il fotografo Oliviero Toscani. Ha ripercorso con noi la sua storia parlandoci delle fotografie più famose e al contempo dissacranti, scattate durante la sua lunga carriera e anche della sua malattia rara.
Nella sezione dedicata all’ospitalità, trovate la recensioni dell’Hotel Boutique Stresa e del Gruppo Duetorrihotels, con l’Hotel Bernini Palace a Firenze, il Due Torri Hotel a Verona, l’Hotel Bristol Palace a Genova e il Grand Hotel Majestic a Bologna.
Vi auguriamo una buona lettura e vi diamo appuntamento al prossimo numero.
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Giovanni Bonani Direttore Editoriale
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Marco Seco, Marcella Ciappi, Luca Sardi, Carla Cavicchini, Christian Gaston Illan, Laura Bonani
Contributors
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Credits immagini
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Giovanni Bonani Laura Lamarra




Marco Seco Marcella Ciappi
Christian Gaston Illan


Luca Sardi
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Armani, Kampos, Scarpe&Scarpe, Rosantica, Insìum, Neinver, Compagnia dei Caraibi, O’Tacos, Buycycle, Lego 8
Kiton, un'ode al bello e alla raffinatezza
Charles Leclerc, nuovo volto di Chivas Regal Il


Ineos Grenadier e The Snow League
Una nuova era per gli sport invernali ........................................
Il custode della storia dell’automobile argentina Intervista con Luigi Spadafora: Fondatore del Museo dell’Automobile a Buenos Aires ............... 50
Calé porta in italia l’arte olfattiva di Frassaï Viaggio sensoriale tra suggestioni sudamericane e fragranze esclusive 66
Rimani: l’arte della luce Sostenibilità, tecnologia smart e customizzazione su misura ..... 68

Malena Guerrieri
Cucire il tempo: arte, materia e battito di un pallone
Oliviero Toscani: genio, controverso e senza filtri
Boutique Hotel Stresa Lusso e charme sulle rive del Lago Maggiore
Aiutiamo le aziende più ambiziose a superare gli obiettivi di business e ad incrementare la cultura digitale.

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NEL CENTRO COMMERCIALE MAXIMALL POMPEII A NAPOLI
Dopo l’apertura degli store di Victoria’s Secret, Nike e Starbucks nel dicembre 2024, Percassi annuncia l’inaugurazione, del nuovissimo negozio A|X Armani Exchange all’interno del Maximall Pompeii, uno dei più grandi centri commerciali del sud Italia, con oltre 150 brand tra fashion, food e intrattenimento. Con questa apertura, Percassi consolida ulteriormente la sua presenza sul territorio, portando a cinque il numero di store A|X Armani Exchange gestiti dal Gruppo in Italia. Le altre location comprendono Oriocenter, Busnago Globo, Galleria Commerciale Porta di Roma, Il Centro Arese e ora anche il Maximall Pompeii. Il nuovo negozio A|X Armani Exchange, situato al primo piano del mall, si estende su una superficie di 200 metri quadrati ed è composto da un team di otto persone. Il punto vendita si distingue per l’ambiente luminoso e moderno, caratterizzato da una parete dal design elegante e contemporaneo, che esalta lo spirito del brand. L’inaugurazione dello store coincide con il lancio della nuova campagna A|X Armani Exchange, firmata dal fotografo Thue Nørgaard. Protagonisti della campagna sono i modelli Jan Baiboon, Dolly Baby, Willow Jay, Florian Franzo, Isac Ly, Melvyn Reiningi e Noen Eubanks, ritratti in un set che richiama un luogo di aggregazione, come un club o una galleria d’arte. Gli scatti enfatizzano l’atteggiamento sicuro e autentico di chi vive la città con stile e personalità, in un’atmosfera vibrante e dinamica.

KAMPOS DECOLLA A MILANO, NUOVI POP UP A MALPENSA E LINATE
Kampos, brand di luxury beachwear Made in Italy, continua la sua espansione con due nuovi pop up negli aeroporti di Milano Malpensa e Linate, grazie alla partnership con IGPDecaux e SEA Milan Airports. A Malpensa, il temporary store si trova nel Terminal 1, area Schengen, vicino ai gates A1-A10. Con una superficie di 10 mq, si distingue per la vivace fantasia Coral Red, una delle stampe iconiche del brand. Aperto tutto l’anno, offre un’esperienza di shopping esclusiva, dove lusso e sostenibilità si incontrano. A Linate, il pop up è situato nei pressi del gate A19, su 18 mq, e ripropone la stessa estetica vibrante. Entrambi gli store accolgono i viaggiatori con un’offerta unica e sostenibile. Queste aperture seguono l’inaugurazione del secondo store a Olbia e si aggiungono ai 16 monomarca già presenti in destinazioni esclusive come Italia, Spagna, Francia, Maldive e Corea del Sud. Una crescita che conferma l’impegno di Kampos nel diffondere il suo messaggio di lusso sostenibile nei principali centri turistici globali. Kampos ridefinisce il concetto di lusso trasformando l'inquinamento marino in prodotti di alta qualità. Le collezioni, realizzate artigianalmente in Italia, nascono nel rispetto del Mediterraneo, sostenendo la vita marina per le generazioni future. I costumi sono prodotti con reti da pesca recuperate e bottiglie di plastica riciclate. I modelli da uomo utilizzano PET riciclato Newlife™, un filato certificato derivato da bottiglie post-consumo lavorate in Italia. Le boutique Kampos si distinguono per l’identità estetica e l’impegno sostenibile. Le iconiche fantasie del brand si combinano con materiali eco-friendly, come il legno proveniente dal mare, utilizzato nelle strutture espositive dei negozi.

NUOVO FORMAT PER LO STORE DI BASTIA UMBRA, APERTO IL NUOVO SPAZIO ACCANTO AL VECCHIO NEGOZIO
Scarpe&Scarpe, azienda italiana da oltre 50 anni, con 132 negozi diretti distribuiti su tutto il territorio nazionale e riferimento per il mercato di calzature, accessori e abbigliamento, ha inaugurato il nuovo store umbro, in via San Cristoforo, 29 loc. Ospedalicchio, a Bastia Umbra, esattamente accanto allo storico negozio che da anni è un riferimento per gli abitanti della zona. Il nuovo spazio presenta un concept rinnovato di retail con un format completamente nuovo caratterizzato da un design contemporaneo e funzionale; l’ambiente ampio è stato suddiviso in aree di prodotto in cui le diverse categorie sono ben distinte e visibili per rendere sempre migliore e ancora più piacevole l’esperienza d’acquisto. Il negozio di 1000 mq con 5 vetrine e 11 dipendenti si conferma il punto di riferimento principale della regione e, insieme al punto vendita di Foligno, propone collezioni sempre al passo con le tendenze moda, cura dei dettagli e particolare attenzione al rapporto qualità-prezzo, caratteristiche che contraddistinguono tutti gli store Scarpe&Scarpe. La shopping experience nel nuovo negozio è una vera e propria full immersion in forme, modelli e colori diversi con un ampio assortimento di calzature, accessori e abbigliamento per donna, uomo e bambino, una gamma completa in grado di soddisfare le esigenze di tutti.


ANEMONE, LA NUOVA BORSA-GIOIELLO DI ROSANTICA, SOSTIENE MAREVIVO
Rosantica, il prestigioso brand di accessori di lusso fondato da Michela Panero, è orgoglioso di annunciare una nuova iniziativa a sostegno della tutela del mare a favore di Marevivo, Fondazione ambientalista che dal 1985 è impegnata nella salvaguardia degli ecosistemi marini, lo studio delle biodiversità e la valorizzazione delle aree marine protette. L’iniziativa prevede una donazione da parte di Rosantica, destinata alla protezione dei fondali marini, una risorsa preziosa e fragile. Michela Panero, appassionata di diving e profondamente legata al mondo marino e alle sue meraviglie, ha voluto contribuire direttamente alla salvaguardia degli habitat sottomarini. La borsa “Anemone” è stata presentata ai migliori negozi di tutto il mondo durante le fashion weeks FW25-26 di Milano e Parigi, e sarà in vendita presso La Boutique Rosantica e online da giugno 2025. L’iniziativa di Rosantica a supporto delle attività di Marevivo celebra l’incontro tra creatività e dedizione, trasformando ogni gesto in un simbolo di valore e bellezza condivisa.

Con l’arrivo della primavera la pelle del corpo ha bisogno di risvegliarsi e ritrovare luminosità e morbidezza. Lo scrub corpo rigenerante e levigante firmato INSÌUM è il gesto essenziale per risvegliare la pelle, unendo esfoliazione, nutrimento e tonicità in un unico trattamento . Al cuore della sua azione rinnovatrice , il Sale del Mar Morto e i fiori di Calendula lavorano in sinergia per un’esfoliazione efficace ma delicata, lasciando la pelle visibilmente più levigata e luminosa. Il mix di oli vegetali di Avocado e Nocciolo di Albicocca nutre e dona elasticità, assicurando comfort immediato e un effetto setoso. La sua texture oleosa arricchita da granelli di sale e petali di Calendula avvolge il corpo in un’esperienza sensoriale avvolgente, mentre la delicata fragranza agrumata infonde un’immediata sensazione di leggerezza e freschezza. Un rituale indispensabile per accogliere la bella stagione con una pelle tonica, luminosa e vellutata. Gli attivi e le azioni
Sale del Mar Morto : grazie alla sua azione esfoliante, detossinante e modellante, contrasta gli inestetismi della pelle.
Fiori di Calendula : raccolti a mano da coltivazioni biologiche, hanno proprietà antiossidanti, lenitive e cicatrizzanti.
Olio di Avocado: offre nutrimento profondo ed elasticità alla pelle. Inoltre, ripara e normalizza la barriera cutanea.
Olio di Nocciolo di Albicocca: dall’azione nutriente ed emolliente, restituisce luminosità e tono alla pelle.
NEINVER STABILISCE UN NUOVO RECORD: VENDITE IN AUMENTO DELL’OLTRE 8% NEI SUOI CENTRI
Neinver ha chiuso il 2024 con un record di vendite nei suoi 20 asset europei (16 outlet e 4 retail park), raggiungendo 1.627 milioni di euro, +8% rispetto al 2023. I centri in sei Paesi (Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Polonia) hanno accolto oltre 69 milioni di visitatori, con una spesa media in crescita del 6%. Nel 2024, Neinver ha registrato una forte domanda di spazi, con 412 nuovi contratti di locazione. Brand come Calvin Klein e Tommy Hilfiger hanno aperto nuovi store, mentre Guess ha rafforzato la sua presenza in Polonia e Italia. Adidas ha ampliato i negozi in Polonia e Spagna, lanciando il concept retail “The Pulse”. Anche Mondadori, Samsonite e Swarovski hanno scelto Neinver per espandersi. Il F&B ha registrato una crescita del 10%, raggiungendo il 10% delle vendite totali. Starbucks e Popeyes hanno ampliato la loro presenza, mentre nei centri italiani sono arrivati nuovi format come Miscusi, Parma Menú, Love It e I Love Poke. A Vicolungo The Style Outlets è stata inaugurata una nuova area food con oltre 15 punti ristoro. Neinver continua a investire in ristrutturazioni ed espansioni: a Castel Guelfo The Style Outlets (Italia) è in fase di sviluppo una nuova piazza food e un rinnovamento delle aree di seduta. A Getafe The Style Outlets (Spagna) è stata completata la ristrutturazione di una piazza interna, mentre a Las Rozas The Style Outlets sono in corso lavori per migliorare accessi e spazi F&B. Progetti futuri includono la ristrutturazione di San Sebastián de los Reyes, l’espansione di Viladecans The Style Outlets e lo sviluppo del secondo outlet francese, Alpes The Style Outlets, vicino al confine svizzero. Nel 2024, NEINVER ha introdotto misure ambientali per preservare flora e fauna e ottimizzare le risorse idriche. L'azienda ha ottenuto per il quinto anno consecutivo la valutazione massima di 5 stelle nel GRESB 2024, confermando il suo impegno nella sostenibilità. Tra le iniziative spiccano la roadmap Net Zero Buildings, certificazioni BREEAM, Zero Waste e piani di adattamento al rischio climatico. Neinver si conferma leader negli outlet europei, puntando su innovazione, sostenibilità e una migliore esperienza per i visitatori.

COMPAGNIA
LANCIA
MEILI VODKA, NASCE DA UN’ACQUA ANTICA E UNISCE I QUATTRO ELEMENTI IN UNO SPIRIT UNICO
Compagnia dei Caraibi , leader nell’importazione e distribuzione di distillati, vini e soft drink premium, amplia il suo portfolio con la distribuzione esclusiva per l’Italia di Meili Vodka , il brand fondato dall’attore Jason Momoa e Blaine Halvorson, co-founder di MadeWorn. L’accordo rafforza l’impegno dell’azienda piemontese nella ricerca di brand innovativi e nella valorizzazione del trend dei celebrity spirits. Meili Vodka nasce in Montana da cereali autoctoni e stagionali e da un’acqua pura, priva di trattamenti, proveniente da una falda acquifera di 300 milioni di anni. Distillata una sola volta, preserva intatti aroma e qualità, risultando ideale sia liscia che in miscelazione. Dopo nove anni di ricerca, questa vodka rappresenta la fusione dei quattro elementi naturali: l’acqua sorgiva, il corpo dei cereali della terra, il fuoco che fonde il vetro riciclato delle bottiglie e il contatto con l’aria a oltre 3.000 metri d’altitudine, che le conferisce un profilo morbido e distintivo. Momoa e Halvorson hanno curato personalmente la produzione delle bottiglie, unendo qualità, originalità e sostenibilità. Ogni bottiglia è realizzata con vetro 100% riciclato post-utilizzo, raccolto e rifuso, rendendo ogni pezzo unico. L’attenzione ai dettagli e l’uso di materiali rigenerati rendono Meili una vodka che coniuga artigianalità e rispetto per l’ambiente.

O’TACOS CELEBRA L’APERTURA DI MILANO IMBRIANI, UN SUCCESSO ANNUNCIATO!
O’Tacos, l’inventore e leader di mercato dei French Tacos, piadine ripiene con patatine fritte, carne e l’inimitabile salsa al formaggio, con oltre 400 ristoranti in tutto il mondo, celebra con entusiasmo l’apertura del suo secondo ristorante a Milano, in via degli Imbriani 28, dopo quello in viale Bligny, quarto in Italia con i due indirizzi di Napoli Fuorigrotta e Toledo. Un evento tanto atteso ha attirato una folla considerevole anche dalle città limitrofe, segnando una tappa importante nello sviluppo del marchio in Italia. Sono stati distribuiti più di 1.500 tacos a un prezzo speciale di 2 euro, permettendo a tutti i visitatori di scoprire i French Tacos e la ricetta inimitabile che ha reso il marchio famoso non solo in Francia, ma anche in Belgio e Lussemburgo. Per rendere l’evento ancora più festoso, sono stati offerti gratuitamente finger food e Coca-Cola, per la gioia di tutti coloro che attendevano in fila. L’intero team di O’Tacos si è mobilitato per accogliere con entusiasmo il grande flusso di clienti, contribuendo al successo dell’evento. Questo è solo l’inizio di un’avventura che continuerà con nuove aperture a Milano nel 2025 e con il lancio del franchising nel secondo semestre per imprenditori indipendenti. Con la nuova apertura milanese, O’Tacos conferma la sua ambizione di conquistare il mercato italiano fin dai suoi esordi in Francia nel 2007. Inoltre, dal 2015, con una media di 50 aperture all’anno in Francia, il marchio ha accelerato il suo sviluppo e continua a esportare il suo concetto innovativo a livello internazionale. Attualmente, con una presenza in nove paesi, O’Tacos sta conquistando sempre più clienti con i suoi inimitabili French Tacos.


Il marketplace online buycycle continua a crescere ed espande ulteriormente la sua offerta per i rivenditori commerciali. Oltre 2.000 rivenditori stanno già utilizzando la piattaforma per vendere in modo efficiente biciclette usate, rimesse a nuovo e in surplus: un'opportunità che offre vantaggi interessanti sia per i venditori commerciali che per gli acquirenti. Fin dalla sua fondazione, buycycle si è posto l'obiettivo di offrire una piattaforma sicura e semplice non solo ai privati che vogliono scambiare biciclette usate, ma anche ai rivenditori commerciali. Attualmente, circa il 30% degli annunci presenti su buycycle proviene da rivenditori commerciali. La domanda è particolarmente alta in Germania, dove oltre 600 rivenditori utilizzano attivamente la piattaforma e molti hanno già venduto con successo un numero di biciclette a due o tre cifre. buycycle offre numerosi vantaggi per i rivenditori: la pubblicazione degli annunci è gratuita e viene applicata una commissione solo in caso di vendita. Inoltre, la piattaforma gestisce l'elaborazione dei pagamenti e la logistica, offrendo una protezione completa sia per l'acquirente che per il venditore. I rivenditori commerciali possono beneficiare di strumenti avanzati per la determinazione dei prezzi, analisi professionali delle vendite e una portata di mercato ben oltre i confini locali.
IL NUOVO SET LEGO® TECHNIC™ FERRARI SF-24 E L’INCREDIBILE MODELLO IN SCALA 1:1 PRESENTATI A MILANO
Il Gruppo LEGO è entusiasta di presentare il nuovo set LEGO® Technic™ Ferrari SF-24, un capolavoro in scala 1:8 pensato per gli appassionati delle corse e della velocità. Questo straordinario set combina ingegneria di precisione e design autentico, offrendo un’esperienza di costruzione coinvolgente e un modello da esposizione che celebra l’adrenalina delle corse. Questa entusiasmante novità consacra ancora una volta la collaborazione, iniziata nel 1998, tra il Gruppo LEGO e Ferrari, due marchi iconici che riescono a combinare al massimo innovazione e divertimento. Composto da 1.361 pezzi dettagliati, questo set permette ai fan di esplorare il mondo della meccanica avanzata. Dal cambio a 2 velocità al motore V6 con MGU-H rotante , fino all’ala regolabile , il set LEGO Technic Ferrari SF-24 offre un’esperienza unica che porta il fascino della pista direttamente nelle mani dei costruttori, grazie a dettagli realistici come gli pneumatici stampati e lo sterzo funzionante, dando l’opportunità di sviluppare capacità ingegneristiche. Ancora una volta, i team del Gruppo LEGO e di Ferrari hanno lavorato fianco a fianco per mesi, unendo conoscenze e competenze di altissimo livello. Il risultato è un tributo agli appassionati, offrendo un’esperienza coinvolgente anche a chi non è un fan abituale del motorsport. Questo set esclusivo fa parte della più ampia collezione LEGO Technic, progettata per stimolare la creatività e ispirare costruttori di tutte le età ad approfondire i concetti di ingegneria avanzata. Il LEGO Technic Ferrari SF-24 ha debuttato a Milano, ospitato presso Spazio San Babila (Corso Venezia 2). A rendere questo lancio ancora più unico è stata la prima riproduzione in scala 1:1 della Ferrari SF-24 , costruita interamente con mattoncini LEGO. Per migliorare l’esperienza di costruzione, l’app LEGO Builder è disponibile per il download su Google Play e sull’App Store .





CHARLES LECLERC, NUOVO VOLTO DI CHIVAS REGAL
Il debutto del pilota di Formula 1
come Global Brand Ambassador
A cura della Redazione
Chivas Regal , prestigioso marchio di whisky scozzese, ha annunciato che il pilota di Formula 1 Charles Leclerc sarà Global Brand Ambassador nell’ambito di una partnership pluriennale che mira a valorizzare la crescente influenza del brand nella cultura sportiva moderna.
L’obiettivo della collaborazione tra Chivas Regal e Charles è quello di incoraggiare i fan a trovare la propria strada verso il successo.
La partnership celebra il raggiungimento degli obiettivi personali e della creatività nel tempo, esplorando le passioni di Charles fuori dalla pista, prima su tutte la musica.
Oltre a essere un campione di Formula 1, Leclerc è anche un appassionato pianista e compositore autodidatta. Negli ultimi anni ha condiviso il suo amore per la musica con i suoi fan, pubblicando brani che riflettono lo stesso entusiasmo, precisione e impegno che mette nella sua carriera sportiva. Questa sua passione per la musica si fonde perfettamente con l'artigianalità di Chivas Regal, dove ogni singolo ingrediente e ogni passo del processo sono essenziali per creare un'esperienza unica.
Per celebrare questa fusione di successo, Charles e Chivas Regal hanno dato vita a un evento esclusivo in un temporary piano bar denominato Leclerc’s.
L’evento immersivo ha offerto a ospiti VIP e a un numero limitato di fan fortunati la possibilità di gustare cocktail di whisky personalizzati Chivas Regal x Charles Leclerc e di trascorrere
una serata unica, incentrata sulla musica e ispirata alla passione di Leclerc per il pianoforte.
Tra le creazioni speciali della serata ha spiccato ‘The Monaco Spritz’, un cocktail esclusivo firmato da Charles Leclerc, che reinterpreta in chiave italiana il classico French Riviera, un drink ispirato all’eleganza senza tempo della Costa Azzurra. Nato per evocare il lusso e la raffinatezza delle serate sul Mediterraneo, offrendo un perfetto equilibrio tra intensità e freschezza.
Creato per riflettere lo stile raffinato e la precisione del pilota, ‘The Monaco Spritz’ combina il carattere intenso e avvolgente di Chivas Regal 18 con la freschezza floreale del cordiale ai semi di sambuco, l’acidità vibrante del succo di lime e il tocco effervescente dello champagne, servito in un elegante calice e guarnito con un rametto di menta per un tocco di freschezza.
L’evento prevede anche la partecipazione straordinaria dello stesso Charles Leclerc, segnando la prima di numerose occasioni celebrative con Chivas Regal.
Gli ospiti del Leclerc’s hanno avuto la possibilità di vedere un nuovo lato di questo pilota leggendario, gustando la fusione tra note di whisky e musica come mai prima, in una serata che ha celebrato l’arte del pianoforte e l’artigianalità del whisky.
Questa occasione ha segnato l’inizio di un rapporto di collaborazione tra Charles Leclerc e Chivas Regal che prevede altri momenti di celebrazione in futuro.
Godetevi Chivas Regal responsabilmente e non bevete quando guidate.
Specialità Chivas Regal x Charles Le Clerc
‘The Monaco Spritz’
Specialità di Charles Leclerc. Una rivisitazione in versione italiana del French Riviera.
• 30 ml di Chivas Regal 18 anni
• 30 ml di cordiale ai semi di sambuco
• 20 ml di succo di lime
• 60 ml di champagne
• Bicchiere: calice
• Guarnizione: un rametto di menta


Chivas Regal è l’originale whisky blended scozzese. Fondato nel 1909, Chivas ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita dei whisky scozzesi a livello internazionale, con vendite al dettaglio che oggi superano i 2,07 miliardi di sterline.
Chivas crede nell’importanza di celebrare la nuova generazione di consumatori di whisky che vogliono migliorare sé stessi e gli altri cercando nuove strade verso il successo. Il motto di Chivas è ‘I Rise, We Rise’, un riferimento all’importanza del duro lavoro, della comunità e di uscire dagli schemi. Questi valori sono stati instillati dai fratelli fondatori James e John Chivas che hanno aperto la strada all’arte della miscelazione del whisky nella Scozia del XIX secolo e sono diventati pilastri della comunità grazie alla loro instancabile etica del lavoro, impegno e determinazione.
Chivas porta avanti questa visione di successo collettivo grazie alla sua lunga collaborazione con la cultura sportiva globale, attraverso molti anni di partnership con squadre di calcio della Premier League e, più recentemente, diventando 'Official Team Partner' della Scuderia Ferrari HP Formula 1 nell’ambito di una nuova partnership globale.
Chivas unisce la sua casa spirituale nello Speyside in Scozia con più di 100 Paesi in tutto il mondo che insieme hanno portato Chivas all’attuale successo a livello globale. La gamma Chivas unisce classici senza tempo con innovazione moderna e comprende: Chivas 12, Chivas Extra, Chivas XV, Chivas Mizunara, Chivas 18, Chivas Ultis XX, Chivas 25 e Chivas Regal The Icon Chivas.
I Rise, We Rise.

Innovazione e tradizione: Nonino Distillatori vanta oltre 120 anni di storia. Come riuscite a mantenere viva la tradizione pur innovando nel mercato contemporaneo?
BARDELLI NONINO: 125 ANNI DI STORIA IN UN BICCHIERE
Da sempre concepiamo l’innovazione nel rispetto della tradizione. Siamo distillatori dal 1897 e per noi la “friulanità”, l’italianità, l’artigianalità e la qualità sono pietre miliari imprescindibili del nostro modo di lavorare; tutto deve partire dal rispetto di questi elementi.
Per noi l’innovazione è quindi un ‘aggiornamento’ della tradizione, un suo adattamento ai tempi moderni. Manteniamo viva la tradizione grazie a una passione genuina per la grappa, che tramandiamo in famiglia di generazione in generazione.
Così se mia nonna e mio nonno , Giannola e Benito Nonino, hanno fatto la Rivoluzione della Grappa il 1° dicembre 1973, creando la prima grappa Monovitigno(R) della storia, dimostrando che eccellenza potesse
essere la Grappa, mia mamma Cristina e mia zia Antonella ed Elisabetta, si sono impegnate per fare apprezzare in tutto il mondo la versatilità di questo distillato, facendo scoprire a mixologists quanto è meravigliosa in miscelazione. Io invece ho portato il distillato più antico della nostra Italia, su digitale, con un nuovo linguaggio di comunicazione, più semplice, autentico e adatto alle piattaforme social.
Strategie di Marketing Digitale: Lei è stata definita "l'influencer della grappa" con una forte presenza sui social media. Quali strategie ha adottato per avvicinare un pubblico più giovane a un prodotto tradizionale come la grappa?
Essere definita l’“influencer della grappa” è stata la celebrazione di un obiettivo di comunicazione che avevo inseguivo da tempo: creare una cultura digitale della grappa per fare capire anche ai miei coetanei quanto sia meraviglioso questo distillato, icona della cultura ed eccellenza italiana. L’approccio che ho avuto sui social è stato molto naturale, l’idea era quella di riuscire a rompere “la barriera del digitale” e fare sentire le persone come se fossero in distilleria con noi, raccontando con piccoli video da massimo 90 secondi le particolarità della nostra distillazione, fun fact sui nostri prodotti, l’impegno e il cuore che investiamo nel farli. Ho creato tutti i miei contenuti con la convinzione che “non esistono prodotti vecchi, solo narrazioni noiose” e con questa idea in testa ho fatto appassionare sul mondo digitale, un target più giovane sulla Grappa!
Heritage Marketing: In che modo l'eredità culturale e storica del brand viene integrata nelle vostre campagne di marketing per creare un legame emotivo con i consumatori?
Condividere la nostra passione, la nostra storia, incontrando direttamente chi consuma i nostri prodotti, facendo vivere la nostra distillazione 100% con metodo artigianale in distilleria e online sono il nostro strumento più potente.
Il nostro Heritage è garanzia di qualità, le persone sanno che assaggiano i prodotti di una famiglia che fa quel mestiere dal oltre 125 anni. Lo storytelling, a patto che sia autentico, riesce ad unire alla qualità dei nostri distillati, le emozioni, i valori, gli insegnamenti parte della nostra storia: dalla distillazione della prima grappa Monovitigno(R), la creazione della prima acquavite d’uva, alla grappa nei cocktail, fino ad arrivare al riconoscimento di “miglior distilleria del mondo” nel 2019 secondo wine enthusiast. Bere la nostra Grappa diventa così un modo di degustare la nostra storia; i nostri valori, il nostro impegno e condividerne le emozioni.
Eventi come Strumento di Marketing Esperienziale: Il Premio Nonino è un esempio di come gli eventi possano rafforzare l'identità del brand. Qual è l'importanza di tali iniziative nella vostra strategia di marketing?
Creato nel 1975 con lo scopo di salvare e fare ufficialmente riconoscere i vitigni autoctoni friulani, divenuto negli anni un premio internazionale che ha anticipato 6 Premi Nobel, il Premio
Nonino è l’esempio lampante di cosa è in grado di fare l’amore per il proprio lavoro. Nato perché i miei nonni, Benito e Giannola, volevano distillare la grappa più buona del mondo, questo premio ha trasformato la nostra distilleria in una piccola capitale della cultura con personalità, scienziati, scrittori, filosofi, drammaturghi e maestri del nostro tempo da tutto il mondo, che si riuniscono sotto lo stesso tetto, per parlare dei temi più rilevanti dei nostri giorni, il tutto grazie a e degustando la nostra grappa...
Trasparenza e Autenticità: ha sottolineato l'importanza della trasparenza in etichetta per distinguere la grappa artigianale da quella industriale. Come comunicate questi valori ai consumatori e quale impatto hanno sulle loro scelte? Il consumatore di oggi vuole bere meno, ma meglio. È interessato a una esperienza degustativa che rappresenti la cultura, la storia, la tradizione di un luogo. In questo nuovo contesto è ancora più importante da sottolineare riguardo alla Grappa e a qualsiasi altro distillato che se vogliamo veramente sapere cosa stiamo bevendo, è necessario imparare a leggere l'etichetta. Avere una distilleria artigianale non garantisce un prodotto artigianale. Un marchio può possedere una distilleria artigianale ma acquistare distillati industriali da una terza distilleria a dieci volte il costo più basso. Per questo motivo, in tutte le nostre


Grappe dichiariamo "100% distillato con metodo artigianale". · Un numero su una bottiglia non indica necessariamente la durata dell'invecchiamento; quel numero deve essere seguito dall'unità temporale (5 anni o 12 mesi). Tuttavia, quel numero è solo il nome del prodotto. · Il colore di un prodotto non indica necessariamente che il liquore sia invecchiato. In molti distillati è possibile alterare il colore aggiungendo caramello senza la necessità di dichiararlo. Per questo motivo, in tutte le nostre Grappe invecchiate dichiariamo 0% di colorante aggiunto.
Ruolo delle Donne nell'Azienda: La famiglia Nonino ha una lunga tradizione di leadership femminile. Come questa caratteristica ha influenzato la cultura aziendale e le vostre strategie di mercato? Da Nonino, la leadership femminile non
è solo un principio, ma è profondamente radicata nella nostra storia aziendale. Le donne hanno sempre ricoperto ruoli centrali, influenzando in modo decisivo la nostra cultura e le nostre strategie. La figura della mia bisnonna Silvia, la prima donna mastro distillatore in Italia, è emblematica di questa tradizione: durante la Seconda Guerra Mondiale, rimasta vedova, si è fatta carico della distilleria per sostenere la sua famiglia, difendendo con forza la grappa, l'unica risorsa rimasta. Senza il suo coraggio e la sua determinazione, il nostro percorso sarebbe stato molto diverso.
Anche mia nonna Giannola, che ha rivoluzionato la Grappa, e mia madre Cristina, insieme alle zie Antonella ed Elisabetta, che oggi guidano l'azienda, hanno dato un contributo fondamentale nella crescita del nostro marchio. In casa
Nonino, siamo convinti che il talento e la leadership non abbiano genere. La nostra cultura aziendale promuove l'uguaglianza e incoraggia ogni membro del team, indipendentemente dal sesso, a esprimere e sviluppare le proprie idee.
Oggi, più che mai, siamo impegnati a sostenere la leadership femminile. Offriamo attivamente mentoring, risorse e opportunità di crescita alle donne in posizioni di leadership, affinché possano proseguire il cammino tracciato dalle nostre antenate. E non solo all'interno della nostra azienda: ci impegniamo anche a promuovere la visibilità e il contributo delle donne nell'intero settore degli alcolici, partecipando a iniziative che celebrano la loro forza, sia nel passato che nel presente. La nostra è una storia di donne per destino, ma siamo estremamente orgogliose di aver costruito un ambiente in cui il talento
femminile sia protagonista, contribuendo in modo decisivo alla nostra identità e al nostro successo. Se mio nonno, che proveniva da un'epoca in cui il ruolo della donna era considerato limitato, non avesse avuto una visione così moderna e aperta nei confronti di mia nonna, non saremmo qui a raccontare questa storia.
Sostenibilità e Responsabilità Sociale: Quali iniziative avete intrapreso per promuovere la sostenibilità ambientale e sociale nella produzione e nel marketing dei vostri prodotti? Oltre al Premio Nonino, completamente supportato da noi, stiamo diventando sempre più sostenibili! Prima di tutto la produzione di grappa è sempre stata un'economia circolare: abbiamo sempre utilizzato la vinaccia che distillavamo per ottenere la nostra grappa come fertilizzante per il giardino di mia nonna. Lei coltiva i pomodori più grandi e deliziosi, crediamo che diventino così grandi e buoni perché crescono con tutto l'amore che mettiamo nella produzione della nostra grappa! Inoltre, quest'anno abbiamo una novità ancora più sostenibile: la farina Nonino Green Spot! “Farina Nonino – Green Spot” è una farina ottenuta dalla nostra vinaccia distillata, un modo per dare nuova vita ai nostri scarti, dove, grazie a un nuovo processo di fermentazione (5 brevetti), riusciamo a ottenere una farina che mantiene le importanti proprietà nutrizionali della vinaccia, armonizzando il sapore senza limitazioni d'uso. Il processo di upcycling ha il vantaggio di ottenere, oltre a un prodotto ad alto valore nutrizionale e senza glutine, anche un aumento del rendimento e una riduzione dei costi di produzione e ambientali con un minor consumo di energia. E il pane che facciamo con questa farina è incredibile!
Preferenze Musicali: Quali sono i tuoi cinque brani preferiti su Spotify?
Chiaramente dipende dal momento in cui sono, ma le mie top 5 canzoni su Spotify sono “Man! I feel like a woman” Shaina Twain, “Don’t stop me now” dei Queen, 2 be loved (am I ready) di Lizzo, “La notte” di Arisa, “Can’t get enough of you love baby” di Barry white. Quest’ultima era una delle canzoni preferite di mio nonno, la ballavamo spesso insieme.




L’ITALIA SEMPRE PIÙ TENDENZA GIAPPONE
L’amore per le esperienze del Sol Levante
A cura della Redazione
Locali e ristoranti con ambientazioni che richiamano le atmosfere urbane di Tokyo o con i grandi simboli della tradizione nipponica come i maestosi samurai, piatti e ricette autentiche a partire dal pesce crudo fino ai cocktail ispirati alla mixology art nipponica. La tendenza Giappone continua a conquistare l’Italia a partire dalle grandi città.
Lo dimostra il successo del Giappone alla 20ª edizione di Identità Milano 2025 dove migliaia di visitatori hanno vissuto un’esperienza sensoriale senza precedenti grazie a JETRO Milano , l’Ente governativo per la promozione degli scambi e degli investimenti tra Giappone e il resto del mondo, che ha portato nella tre giorni di evento dedicata al mondo del fine dining, alcune delle eccellenze ittiche nipponiche e i migliori prodotti per la miscelazione come sake e whisky nipponico, generando grande partecipazione e apprezzamento.
Dal 2013 riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la tradizione culinaria giapponese affascina sempre di più gli italiani, costantemente alla ricerca di materie prime di alta qualità e di esperienze legate al food & beverage sempre più coinvolgenti. Negli ultimi 10 anni, l'Italia ha visto una notevole crescita nel numero di ristoranti giapponesi tanto che, stando

ai dati del Ministero dell'Agricoltura, delle Foreste e della Pesca (MAFF), relativi a novembre 2023, il secondo paese in Europa per numero di ristoranti è proprio l’Italia con 2.460 attività ristorative. Una tendenza che riflette l’aumento costante della popolarità della cucina nipponica, in particolare del sushi e del sashimi. Si pensi che dal 2019 al 2024 l’esportazione delle specialità ittiche nipponiche nei confini italiani è aumentata a valore del 93%*. Il dato è testimoniato anche dai trend emersi a Identità Milano 2025 dove hanno avuto particolare successo le degustazioni a base di pesce giapponese organizzate allo Stand di JETRO. Tra le specialità ittiche più apprezzate il pagro (madai) dalle carni bianche e dal sapore delicato, la ricciola (hamachi), dalla consistenza burrosa e dal sapore strutturato, perfetti da gustare in purezza nelle preparazioni di sushi e sashimi. A partire da quest’anno, dal Giappone arriva per la prima volta in Italia dopo aver ottenuto a dicembre 2024 la certificazione HACCP per le esportazioni nell'UE, l’Uni Frozen, il riccio giapponese, utilizzato per la preparazione di piatti a crudo.
Un prodotto di qualità superiore, che proviene dalle acque del Nord Est del Giappone e che si nutre di alga kombu, grazie alla quale sprigiona il tipico sapore umami. Secondo Hirotoshi Ogawa,
chef star di fama mondiale, vero e proprio guru nell’arte del sushi intervenuto al Congresso di Identità Golose: “L’Uni Frozen giapponese è il migliore al mondo per qualità. Può essere consumato tutto l’anno e si conserva facilmente. Il suo sapore dolce e salino si abbina bene a diverse bevande: generalmente si sposa con sake freddo, champagne e vino bianco, ma personalmente preferisco abbinarlo a un vino rosso secco o sake tiepido”.
Quello del sake è un altro caso di successo conclamato in Italia . Dal 2019 al 2024, le esportazioni di bevande giapponesi in Italia tra alcolici e distillati sono aumentate del 104%*, grazie all’interesse crescente degli appassionati italici. L’Italia si attesta inoltre come il quinto paese esportatore di sake sempre più diffuso e apprezzato dal pubblico.
Anche la mixology di ispirazione nipponica sta prendendo sempre più piede. Molti locali, da Milano a Roma, offrono nella loro drink list, cockatil a base di alcolici e distillati giapponesi.
Le miscelazioni presentate da Altrimenti Mixology Art , locale di richiamo milanese, allo stand JETRO durante i tre giorni di Identità Milano 2025 anno sorpreso e conquistato i visitatori. A Roma il Drink Kong di Patrick Pistolesi, premiato nel 2024 come migliore cocktail bar d’Italia. Nella sua drink list si trovano gli iconici Summer Highball , a base di whisky giapponese e sake allo yuzu, e Gaijin, cocktail sempre a base di whisky nipponico e sciroppo di miso, veri cult per chi frequenta il locale conosciuto anche per il design che richiama le ambientazioni tipiche dei cocktail bar giapponesi.
Gli italiani si scoprono Japan lover anche nei viaggi. Secondo i dati dell’Organizzazione Nazionale del Turismo Giapponese
(JNTO), nel 2024 in Giappone sono stati registrati 229.700 arrivi, segnando un incremento del 41,1% rispetto al 2019 e posizionandosi al primo posto per crescita tra i mercati europei. Il Giappone è oggi destinazione turistica privilegiata dagli italiani, attirati dalla cultura e dalle tradizioni millenarie ancora tangibili e dagli scenari futuristici delle grandi metropoli come Tokyo, nonché dalle specialità culinarie che in prima battuta si imparano ad apprezzare proprio in Italia.
*Fonte Dati: Ministero dell'Agricoltura, delle Foreste e della Pesca e Statistiche Commerciali dal Ministero delle Finanze in Giappone
JETRO, the Japan External Trade Organization, è l’Ente governativo che si occupa di promuovere il commercio e gli investimenti reciproci tra il Giappone e il resto del mondo. Fondata nel 1958 per incentivare le esportazioni giapponesi all'estero, nel XXI secolo JETRO ha spostato il suo focus principale sulla promozione degli investimenti diretti esteri in Giappone e sul supporto alle piccole e medie imprese giapponesi per massimizzare il loro potenziale di esportazione a livello globale. JETRO Japanese Seafood nello specifico è il programma che intende supportare e promuovere l'esportazione di prodotti ittici giapponesi all'estero con l'obiettivo di valorizzare la qualità, la sostenibilità e l'autenticità dei frutti di mare giapponesi, facilitando l'accesso a nuovi mercati.


ITALY SUSHI CUP 2024
Aspettando il vincitore del World Sushi Cup 2025 di Tokyo
A cura della Redazione
Il 28 maggio a Vercelli una giuria d’eccellenza, composta da maestri del calibro di Gentaro Yamazaki e Minoru Hirazawa, selezionerà lo chef che rappresenterà l’Italia al World Sushi Cup in programma a Tokyo il prossimo agosto.
Il migliore sushiman italiano? Sarà eletto a Vercelli, il prossimo 28 maggio, in occasione della prima edizione dell’Italy Sushi Cup, la competizione organizzata da AIRG (Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi) e che vedrà affrontarsi alcuni tra gli chef più esperti e rinomati nell’arte del sushi in Italia. Al vincitore, l’onore di rappresentare per la prima volta il tricolore in occasione delle finali mondiali del World Sushi Cup 2025 di Tokyo che si terranno il prossimo agosto. La partecipazione dell’Italia a questo prestigioso appuntamento è un vero e proprio evento che stabilisce definitivamente la maturità e l’eccellenza della proposta gastronomica giapponese in Italia.
Nata nel 2014, il World Sushi Cup è una competizione annuale che decreta il miglior sushiman non giapponese del mondo. La manifestazione è sostenuta dal Ministero Giapponese di Agricoltura Silvicoltura e Pesca (MAFF), e promosso dall’AJSA - All Japan Sushi Association, e dal World Sushi Skill Institute (WSSI). Quest’ultimo è l’unico Istituto di formazione riconosciuto dal Governo giapponese per l’insegnamento professionale del sushi fuori dal Giappone. Obiettivo del WSSI è quello di preservare e diffondere la tradizione del sushi, formando chef professionisti in tutto il mondo e certificandone le competenze attraverso rigorosi esami.
Proprio per questo, per partecipare al Sushi Cup è richiesto a ogni candidato il superamento del corso di formazione base del WSSI, che assicura la padronanza delle tecniche fondamentali del sushi, unendo la conoscenza delle antiche pratiche tradizionali a un’estrema attenzione per l’igiene.
La prima edizione dell’Italy Sushi Cup si terrà il prossimo 28 maggio a Vercelli. Una scelta affatto casuale quella della “Capitale Europea del Riso” come sede dell’evento, che definisce un ponte tra la cultura giapponese e quella italiana, unite nella cultura e nell’amore per questo cereale. L’organizzazione dell’edizione italiana è affidata all’Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi, che non a caso ha sede a Milano: il territorio meneghino è infatti da sempre quello che meglio conosce ed apprezza il sushi e conta il maggior numero di ristoranti giapponesi autentici in Italia.
A giudicare gli chef in competizione sarà una giuria prestigiosa composta dai grandi nomi del sushi internazionale, primo tra tutti lo chef Gentaro Yamazaki, docente emerito di WSSI, selezionato personalmente dal maestro Hirotoshi Ogawa, icona mondiale dell'alta cucina giapponese, Direttore WSSI e Goodwill Ambassador of Japanese Cuisine per il Ministero Giapponese di Agricoltura, Pesca e Foreste.
Membro della giuria anche Minoru Hirazawa, nome di spicco della gastronomia giapponese in Italia, che ha introdotto
nel nostro Paese da vero pioniere fin dal 1972 – anno in cui si è trasferito da Osaka a Roma –, per poi aprire nel 1989 il primo sushi bar italiano a Milano: il Poporoya, insegna iconica, ancora oggi punto di riferimento per tutti i food lovers e gli appassionati di cultura nipponica. Il maestro Hirazawa è anche fondatore e presidente di AIRG, Associazione con la quale dal 2003 promuove la conoscenza dell’autentica cucina giapponese attraverso attività, corsi, eventi e degustazioni rivolti sia ai professionisti, sia al pubblico di appassionati.
In giuria altri tre prestigiosi nomi operanti in Europa: lo chef Alon Than, vincitore del World Sushi Cup 2015 alla guida dell’Alon Omakase ristorante fine dining a Varsavia, in Polonia; Junko Kawada, titolare del Ko’uzi di Anversa, membro WSSI del Belgio di cui è Giudice Certificata in Europa e Medaglia d’Argento al World Sushi Cup 2014; e Julian Costantin, pioniere della ristorazione giapponese in Romania e finalista del World Sushi Cup 2017.
Il 28 maggio i cinque giudici valuteranno gli chef in gara attraverso tre prove: una prova di preparazione del pesce e degli ingredienti per sushi e sashimi; l’allestimento di una composizione di Edomae-sushi tradizionale, e quello di una composizione di Sushi Creativo.
A essere valutate, dunque, le loro competenze tecniche, ma anche la conoscenza degli stili base tradizionali e la presentazione del proprio stile personale, senza dimenticare l’attenzione all’igiene e alla sicurezza alimentare.
Il concorso è aperto a chef che abbiano maturato un'esperienza di almeno cinque anni come sushiman. I candidati devono risiedere e lavorare in Italia, oppure, se lavorano all'estero, devono avere cittadinanza italiana. Inoltre, è indispensabile essere in possesso del Sushi Proficiency Certificate, documento rilasciato dalla National Association of Commercial Health and Sanitation Industry Associations, e necessario per attestare la conoscenza delle nozioni base fondamentali per un sushiman. Qualora lo chef ne fosse privo, avrà la possibilità




di frequentare un corso di formazione intensivo nei due giorni precedenti la competizione (il 26 e 27 maggio), tenuto dal maestro Yamazaki sempre a Vercelli.
A occuparsi dell’organizzazione della prima edizione dell’Italy Sushi Cup è AIRG, l’Associazione fondata a Milano nel 2003 e presieduta dallo chef Minoru Hirazawa. Nata dalla volontà di un gruppo di ristoratori giapponesi di unire le proprie forze e condividere una visione comune, AIRG si è affermata nel tempo come garanzia di autenticità e qualità nel panorama italiano. L'Associazione riunisce ristoranti giapponesi che aderiscono a rigorosi criteri di ammissione, volti ad assicurare il rispetto degli standard fondamentali di qualità che contraddistinguono l'autentica cucina giapponese. A caratterizzare i locali che possono fregiarsi del marchio AIRG non è tanto lo stile di cucina – che può variare dal tradizionale al moderno al creativo in base alle scelte individuali del ristoratore –, quanto piuttosto l'aderenza ai valori tradizionali giapponesi di accoglienza,
cura e qualità. A testimonianza di questo impegno, dal 2023 i ristoranti associati sono regolarmente segnalati dalla Guida Sushi del Gambero Rosso e nel 2022 l’Associazione è stata insignita dal Console Generale del Giappone a Milano dell’Attestato di Promotore Ufficiale della Cultura Giapponese all’Estero. Tra i principali obiettivi dell’Associazione, anche la divulgazione della cultura culinaria nipponica verso professionisti e privati. A questo scopo negli anni AIRG ha messo a disposizione degli Associati strumenti pratici di formazione e aggiornamento, come il Corso Professionale di Sushi AIRG-WSSI, i Corsi Professionali di Cucina Tradizionale e il Corso di Sala in Stile Giapponese. L'impegno nella divulgazione passa anche attraverso eventi e iniziative rivolte al grande pubblico. Dal 2013, per esempio, AIRG organizza il Milano Matsuri, un'occasione unica per immergersi nella cultura popolare giapponese, tra bancarelle di prodotti tradizionali, spettacoli folkloristici e la possibilità di gustare
autentico street food nipponico, spesso difficile da trovare nei ristoranti italiani. A queste attività si affiancano numerosi eventi di degustazione e culturali organizzati nei ristoranti associati, e tra le proposte anche corsi di cucina amatoriali, conferenze sulla cultura gastronomica giapponese, articoli di approfondimento sul blog del sito AIRG; sono molte le iniziative in fase di sviluppo, a testimonianza della vitalità e dell'impegno costante dell'Associazione.
Per l’Italy Sushi Cup AIRG si avvale dell’importante collaborazione di WSSI, e l’evento gode del Patrocinio del Consolato Generale del Giappone di Milano, della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli, della Città di Vercelli e di JETRO, Japan External Trade Organization, Ente governativo per la promozione degli scambi tra il Giappone e il resto del mondo.
Partner principale dell’Italy Sushi Cup è il riso New Kenji, ottimo riso da sushi prodotto proprio nel Vercellese da Mundi Riso.









ANTONIO MAURO, AL TIMONE DELL’OSTERIA BALABIOTT
La cucina milanese tra tradizione e innovazione
A cura di Christian Gaston Illan

Il Balabiott si distingue per la sua filosofia culinaria che coniuga tradizione e creatività. Qual è l'elemento chiave che definisce la sua cucina? Quali sono le influenze principali che la ispirano? La qualità è il punto di partenza imprescindibile. Ogni piatto nasce dalla scelta attenta delle materie prime, con una rigorosa attenzione alla stagionalità. Milano è una città che ha sempre accolto influenze diverse, dalle dominazioni spagnole e francesi all’influenza austriaca. Queste contaminazioni fanno parte del DNA della cucina milanese: pensiamo ai mondeghili, che ricordano le polpette spagnole, o alla cassœula , con echi della tradizione francese. Anche la cotoletta, uno dei simboli della città, ha origini legate alla cultura gastronomica austriaca. Per me, la tradizione è il punto di partenza, ma senza chiudersi alla sperimentazione: rispetto la storia della cucina milanese, ma cerco di interpretarla con sensibilità contemporanea.
In un panorama gastronomico sempre più competitivo, come riesce Il Balabiott a mantenere una proposta autentica e innovativa?
Milano oggi è una delle città più stimolanti d’Europa per la ristorazione. Puoi trovare cucine di ogni parte del mondo e il cliente
milanese ha un palato sempre più raffinato ed esigente. Questo impone una sfida quotidiana: non basta più essere semplicemente “bravi”, bisogna saper comunicare un’identità chiara. Noi puntiamo su una cucina di territorio che parli direttamente ai clienti, senza eccessi di estetica o tecnicismi inutili. Il segreto è restare fedeli a se stessi e ai propri valori.
Negli ultimi anni, il concetto di filiera corta e la valorizzazione dei piccoli produttori sono diventati fondamentali nella ristorazione di qualità. Come selezionate le materie prime?
Abbiamo scelto di collaborare con artigiani del gusto, evitando la grande distribuzione. Per noi è fondamentale avere fornitori che condividano la nostra filosofia, creando una vera e propria sinergia. La Lombardia è una regione ricchissima sotto il profilo gastronomico: i nostri salumi e formaggi arrivano dalla Bergamasca, la carne per i mondeghili è selezionata con grande cura, le farine provengono da mulini artigianali . Andiamo di persona a conoscere i produttori, assaggiamo, valutiamo le condizioni di produzione e il rispetto della sostenibilità. Questo lavoro di ricerca e selezione è parte integrante della nostra identità.
Milano è una città cosmopolita con una clientela internazionale esigente. Come riuscite a coniugare il rispetto per la tradizione culinaria italiana con le aspettative di un pubblico globale? Quando viaggio, la prima cosa che faccio è cercare un ristorante di cucina tradizionale locale, perché voglio assaporare il vero spirito del luogo. Lo stesso accade con i turisti o con gli expat a Milano: vogliono vivere un’esperienza autentica. Il nostro ristorante ha un’identità ben definita, chi viene da noi sa cosa aspettarsi. Il nostro obiettivo è incuriosire e far scoprire piatti tipici a chi non li conosce, senza stravolgerli. Se un cliente ordina un piatto che non è nel nostro menu, cerchiamo sempre di fargli provare qualcosa che possa sorprenderlo. La chiave è proporre tradizione, ma con una narrazione coinvolgente.
Qual è il piatto che meglio rappresenta l’anima del Balabiott? C’è una storia particolare dietro la sua creazione? Il risotto alla camomilla è probabilmente il nostro piatto più emblematico. È nato da una mia suggestione: volevo creare un piatto che unisse memoria ed emozione. Il profumo della camomilla è qualcosa che tutti conosciamo, ci riporta all’infanzia, al benessere, alle cure materne. Ho lavorato su due varietà di riso, con cotture diverse, per costruire un’esperienza sensoriale unica. Il risultato è un piatto che sorprende, ma che al tempo stesso rassicura. Per me, ogni piatto deve raccontare una storia ed evocare un’emozione.
L’esperienza in un ristorante non riguarda solo il cibo, ma anche il servizio e l’atmosfera. Qual è la vostra filosofia dell’ospitalità?
La qualità non è solo nel piatto, ma nell’esperienza complessiva. L’atmosfera di un ristorante cambia in base al pubblico: una sera può esserci una cena di lavoro, un’altra tra gruppi di amici. Il nostro obiettivo è mantenere un equilibrio tra eleganza e convivialità. Io stesso amo girare tra i tavoli durante il servizio per garantire un’esperienza su misura. L’accoglienza è un valore imprescindibile: vogliamo che i nostri ospiti si sentano a casa.
Guardando al futuro, quali sono le sue ambizioni? Ci sono nuovi progetti in arrivo? Il nostro obiettivo è consolidare la nostra identità e continuare a raccontare la cucina milanese con autenticità. Il menu cambia stagionalmente e nei prossimi mesi introdurremo nuovi piatti con ingredienti primaverili. Ma la grande novità su cui stiamo lavorando è un progetto di catering e banqueting , con un format innovativo che porterà la nostra filosofia al di fuori del ristorante. Stiamo lavorando a un modello di ristorazione flessibile, pensato per eventi e collaborazioni di alto livello. Presto ne saprete di più!
Grazie per questa chiacchierata ricca di spunti. Non vediamo l’ora di scoprire le vostre prossime creazioni!
Grazie a voi! Vi aspettiamo al Balabiott per farvi vivere la nostra cucina.





PHILIPP PLEIN FW25
Il nuovo stile western con la cowboy couture
A cura della Redazione
Philipp Plein, la rinomata casa di moda di lusso, ha lanciato durante la settimana della moda di Milano la sua iconica collezione FW25. Questa sfilata si è svolta al "The Plein Hotel" di Milano per la seconda volta dopo la fashion week maschile. Il marchio ha ospitato una passerella audace e coraggiosa che ha irradiato energia country e moderna all'interno della collezione autunno inverno. La sfilata è stata completata da una mega performance della leggenda, Busta Rhymes, il miglior modo per concludere la sfilata.
La collezione FW25 trae ispirazione dal Far West, evidenziando lo stile audace del brand e la sua visione di modernità. Questa stagione, la collezione porta la Cowboy Couture a un nuovo livello, abbracciando uno stile che rimane casual ma giocoso durante il giorno, mentre è elevato e audace durante l'abbigliamento serale.
Per quanto degno di nota sia il vero stile cowboy, un punto forte della collezione è il denim distintivo del marchio. L'iconico classico country, il jeans denim blu, è abbinato a camicie in denim oversize e cappotti da utilizzare per tutta la stagione.

Il punto forte della stagione è l'abbagliante abbigliamento da sera, in cui ogni look è una testimonianza della versatilità del marchio. Gli abiti da sera sono eleganti e sensuali, decorati con colori audaci che irradiano l'energia iconica del marchio. Le tonalità più scure vengono utilizzate per impreziosire gli abiti da sera da uomo e da donna, creando una gamma coerente di look adatti a un moderno stile Western.
Gli accessori consistono in cappelli da cowboy in stile Route 66, borse da utilizzare per i viaggi, una serie di scarpe che spaziano dagli iconici stivali rossi in pelle alti fino al ginocchio, agli stivali urban e alle classiche sneaker americane.
La sfilata ha presentato 51 look, un mix di abbigliamento femminile e maschile. Plein vuole trasmettere il concetto del lusso accessible a tutti.
La collezione Philipp Plein FW25 sarà disponibile in boutique selezionate in tutto il mondo e online sul sito del brand.









KITON, UN'ODE AL BELLO E ALLA RAFFINATEZZA
La nuova collezione FW25
celebra l'eleganza senza tempo
A cura della Redazione
Con il suo bagaglio ricolmo di esperienze e di avventure, la donna Kiton si affaccia alla quotidianità della vita dotata di consapevolezze nuove e, soprattutto, di un senso dell’arte e del bello che la portano ad apprezzare tutta la qualità e la ricercatezza che la circonda. Ricalcando la figura di una Collezionista sofisticata, dedita a quel saper vivere in grado di coniugare il culto del bello e il valore della cultura che è sempre capace di coltivare e valorizzare nelle forme più diverse, la nuova collezione di Kiton presenta un’anima versatile ed ha origine da una ricerca dei tessuti attenta e da una scelta dei colori certosina e sapiente. Il concetto, espresso magnificamente da Collectors of the Essence of Living, definisce la figura di una donna custode di emozioni che si intrecciano alla propria identità, la cui ambizione è vivere in armonia con ciò che è vero, ricco e significativo, non limitandosi a possedere ma a preservare e valorizzare ciò che ha. Insieme alle diverse sfumature del blu, che vanno da quello jeans a quello più carico passando per lo scintillio delle paillettes, ideali per un evento ad alto carico di mondanità, spuntano anche i marroni, che dal beige al caffè danno vita a diverse sfumature capaci di regalare ai capi aerodinamicità ed eleganza; i verdi, che da quelli bosco scuro passano a quelli più brillanti che garantiscono

una lucentezza e uno splendore unici, e i rossi, che sfumano nel ruggine e in stampe morbide e lineari. Tra i bianchi e i neri di una collezione che sfuma in contorni color seppia, dotata di un’eleganza e di una raffinatezza senza tempo, la cosa che più colpisce è la praticità dei capi, che con i loro volumi e i loro tessuti riescono ad adattarsi anche alle occasioni più informali senza mai rinunciare a quel tocco di classe e di finezza che è ormai diventato un marchio di fabbrica.
Declinandosi nello sportivo ma anche in un sapiente mix che unisce il tailleur e l’abito da sera, per un guardaroba eclettico e dinamico, la collezione si arricchisce di tailleur gessati nei toni del bianco e del nero con un leggero filo di lurex al loro interno e di spalle più larghe che non rinunciano, tuttavia, a una silhouette della giacca dritta e rigorosa. Insieme ai cappotti, che si modulano attraverso diversi pesi e misure che partono dall’oversize fino a diventare più corti per accogliere i primi freddi, trova spazio anche una selezione di capi creata ad hoc per le feste, con quel tocco di rosso che si sposa alla perfezione con una giacca smoking ma anche con delle forme più morbide vicine al kimono, con una manica asciutta che resta sorprendentemente versatile insieme tanto alla gonna quanto alla camicia in organza e paillettes.
Da non dimenticare anche le cappe che, finendo sotto al bacino, danno l’idea di indossare un capo che sia allo stesso tempo caldo e leggero, ideale per essere abbinato sia con un pantalone che con un abito. E se la Capsule Apres Ski punta sui toni del beige, del bianco e del giallo, i montoni caldi e raffinati spiccano sia nei colori naturali che in quelli più particolari, in perfetta armonia con la morbidezza del pelo e con la leggerezza delle sue linee. Sul fronte degli accessori, insieme a una borsa molto morbida in cervo sotto forma di un bauletto che è ormai diventato iconico e a una serie di pellami soffici e avvolgenti come il camoscio, le scarpe iniziano a prendersi meritatamente il loro spazio, passando delle sneakers agli stivali fino ad arrivare al tacco, tutte facilmente combinabili con i toni e i modelli che conservano una caratteristica particolare: riuscire a durare nel tempo senza passare mai di moda. La ricerca assoluta della perfezione e della durevolezza è, d’altronde, il punto cardine dell’esperienza di una Collezionista che ha intenzione di trasformare il suo guardaroba, così come la sua vita, in un capolavoro che meriti di essere visto e apprezzato da chiunque la circondi.
Kiton è un brand che rappresenta l’eccellenza dell’alta sartoriale italiana. Fondata da Ciro Paone a Napoli nel 1968, l’impresa celebra la preminenza assoluta della qualità promuovendo il motto “il meglio del meglio +1”: l’amore e la passione per il bel vestire si uniscono al desiderio di realizzare creazioni artigianali in cui l’antica tradizione sartoriale napoletana è interpretata con uno sguardo innovativo. Cinque siti produttivi in Italia, circa 800 dipendenti di cui oltre la metà sono artigiani, Kiton ha conseguito un costante percorso di crescita consolidando la propria presenza distributiva grazie ai 75 mercati serviti e alle oltre 60 boutique monomarca.






K-WAY ® CELEBRA 60 ANNI
CON IL LEGGENDARIO LE VRAI


Il brand festeggia i suoi primi sessant’anni con una sfilata che è un inno alla giacca antipioggia per eccellenza.
Sessant’anni di storia, innovazione e stile. K-Way® celebra il suo anniversario in occasione della settimana della moda femminile di Milano, presentando, tra le altre iniziative, una mostra multiculturale globale. Un traguardo che ha trovato la sua cornice perfetta nel Museo della Permanente di Milano, trasformato per


l’occasione in uno spazio in cui arte e moda dialogano in un equilibrio audace e sofisticato e dove è andata in scena la sfilata co-ed della collezione R&D FW25, un omaggio alle radici del brand, al suo spirito innovatore e alla sua icona intramontabile: la giacca antipioggia. Guardare al futuro senza mai perdere di vista il passato: è questa la filosofia che guida K-Way® nella celebrazione del suo anniversario. L’allestimento, curato dall’artista di fama internazionale Agostino Iacurci, ha avvolto
la nuova collezione e trasformato gli spazi della Permanente in un universo poetico che ha richiamato gli elementi distintivi di K-Way®: pioggia e vento. L’anniversario è diventato l’occasione perfetta per riscoprire gli archivi e rendere omaggio al capo visionario che ha dato vita a tutto. Il punto di partenza non può che essere il Le Vrai, la giacca antipioggia che dal 1965 ha protetto generazioni intere dalle intemperie. Nella collezione FW25 il Le Vrai non è solo un capo iconico, ma una vera e propria fonte di ispirazione, da cui prende vita una linea che ne espande i confini, reinterpretandolo attraverso capi dal design moderno e audace. I capispalla a guscio tornano quindi protagonisti, custodi dell’essenza da cui tutto ha avuto inizio. Linee pulite prive di imbottiture voluminose raccontano di un’estetica che risponde alle esigenze di temperature non troppo rigide, e di look in cui la parola chiave è ancora una volta layering. In alcune proposte, il guscio si arricchisce con uno strato interno in jersey di lana assicurando maggiori livelli di calore. Tra tutti, spicca il modello a mantella, emblema del modus operandi della collezione: un capo che, pur richiamando concettualmente il leggendario Le Vrai –che nasceva come mantella – si reinventa con un design moderno e una funzionalità che ne ridefinisce completamente il ruolo. Il richiamo alle origini si traduce anche in una celebrazione cromatica immediata. La passerella K-Way® vibra di energia con i colori iconici – blu, giallo, arancione –che si aggiungono a nuance più sofisticate, come il burgundy, componendo una palette che omaggia la vitalità del brand. Qui, il colore non è un semplice dettaglio, ma il cuore pulsante di una collezione che parla con audacia e ottimismo. Così come l’iconica zip tricolore, che diventa un fil rouge che attraversa la collezione: non solo funzionale, ma reinterpretata come elemento decorativo. E poi, l’innovazione che ha consacrato K-Way® come una icona di versatilità– la praticità di essere ripiegato nella sua tasca interna nascosta – rivive come ispirazione estetica in inconfondibili tasche esterne, trasformate in un dettaglio visibile e distintivo. La collezione FW25 non si limita ai capispalla. Leggerezza,
praticità e dinamismo danno vita a look iconici, curati dalla stylist Elena Tejedor, che esaltano ancora una volta il potere del layering. Maglieria morbida, gonne in lana e nylon che giocano con contrasti materici, pantaloni cargo dal taglio elegante e abiti in Scuba che esaltano sulla figura con grazia. La silhouette esplora forme classiche, ma le reinventa con un tocco contemporaneo e raffinato, portando in scena una femminilità moderna e dinamica. Non sono mancati, poi, pezzi che sfidano le convenzioni, come il body imbottito in tessuto arricciato, aggiungendo un elemento di sorpresa e freschezza a una collezione che bilancia innovazione e tradizione.
A completare la collezione, una capsule firmata in collaborazione con CAHU, che ha portato alla realizzazione di borse realizzate in PVC – materiale statement del marchio parigino – e nell’iconico nylon del Le Vrai 4.0. Il gioco dei contrasti materici, il design essenziale e funzionale, e una palette cromatica vibrante hanno trasformano ogni pezzo in un accessorio che riflette perfettamente lo spirito di entrambi i brand.
Un dialogo continuo tra ciò che è stato e ciò che sarà, dove il passato non è mai un limite, ma un fondamento su cui costruire. Il futuro di K-Way® non riscrive la sua storia, la arricchisce, la reinterpreta con savoir faire, proiettandola verso nuovi orizzonti con lo stesso spirito innovativo che l’ha resa un’icona.


K-Way® è un marchio di proprietà della K-Way S.p.A., società del Gruppo BasicNet, che detiene anche Kappa®, Robe di Kappa®, Jesus® Jeans, Superga®, Sabelt®, Briko® e Sebago®, marchi leader nell’abbigliamento, calzature e accessori per lo sport e il tempo libero. BasicNet opera nel mondo attraverso un network di imprenditori che, su licenza, producono o distribuiscono i prodotti a marchi del Gruppo. A questi, BasicNet fornisce servizi di ricerca e sviluppo, industrializzazione dei prodotti e marketing globale. Tutti i processi aziendali avvengono unicamente attraverso Internet, fatto che rende BasicNet una “fully web integrated company”. BasicNet, con sede a Torino, è quotata alla Borsa italiana dal 1999.
PESERICO FW25, LUCE E METAMORFOSI
Aurea esplora contrasti, matericità e riflessi
A cura della Redazione
La fotografia, come talvolta un abito, cattura l’essenza del momento e ne preserva la storia. Lee Miller, negli Anni 30, seppe fare di sé la propria opera: da musa a creatrice di immagini, da figura a sguardo, capace di scrutare ciò che si cela dietro la superficie di una stampa autoriale. “Il migliore scatto è quello che coglie ciò che non si vede”, diceva. Un dettaglio, una piega nell’ombra, il mondo interiore che prende forma.
Anche la Collezione Aurea FW25 di Peserico racconta trasformazioni e stati d’animo in mutamento, intrecciando passato e futuro con una palette dominata da contrasti netti ma pervasa da una sottile luminosità di fondo: Blu Cielo Stellato, Nero Assoluto e bianchi puri, arricchiti da Beige Ambrato e Grigio Madreperla. Le lavorazioni esaltano il movimento: filati d’alpaca e lana effetto pelliccia restituiscono matericità al presente, mentre le viscose e soprattutto i velluti fluidi, veri protagonisti della stagione, producono imprevedibili riflessi su abiti, bomber e tute. Giacche e pantaloni, simboli di una femminilità decisa, si rinnovano con il satin e il velluto a coste, impreziositi da delicati ricami handmade. Con audacia, lo chiffon più leggero si veste di gessature in paillettes. Lo studio della luce prosegue nella

tridimensionalità del fil coupé, particolarmente evidente su abiti e camicie, e nel chiaroscuro delle garze tubolari d’alpaca, ingabbiate da reti di paillettes. Ma passa anche per le lane pettinate con laminature dégradé e per l’iconico Punto Luce della Maison, che risplende su jacquard intarsiati e soffici reti bouclé.
Come uno scatto di Lee Miller, ogni dettaglio della collezione racconta storie di luce, ombra e metamorfosi. In quel continuo divenire che, ora e qui, definisce l’idea di lusso secondo Peserico.









BORSALINO E L’ARTE DELLA RIGENERAZIONE

Attualizzare nel contemporaneo ciò che sembrava perso.
Borsalino ha svelato la nuova collezione Autunno-Inverno 2025/26 incentrata sul tema della rigenerazione, dare nuova vita a elementi del passato attualizzandoli e trovando per essi un nuovouso contemporaneo. La visione dell’Head of Style, Jacopo Politi, ha aperto le porte di una casa di famiglia, Casa Borsalino, dove tra una stanza e l’altra, gli oggetti che le popolano prendono vita, si incontrano, interagiscono tra di loro e a volte si fondono per creare nuove versioni di sé. Primi fra tutti sono i complementi d’arredo, ciò che rende un ambiente distintivo da tutti gli altri: i tappeti dalle intricate fantasie e i velluti di divani e coperte avvolgono le corone dei modelli Sophie e Agata per lei, Andrea e Heath per lui, donando a ogni modello vibranti contrasti di colore.
In un movimento continuo i cappelli animano la casa, si divertono a rincorrersi su e giù per le scale, in giardino, esplorando e osservando ogni angolo recondito per scovare piccoli tesori: dal comò della camera da letto Leslie e Brest mescolano gli strass di vecchi abiti da sera per creare intricate fantasie floreali, trasformandosi così in veri e propri punti luce dalle tonalità sgargianti, accompagnati da Melanie dallo
stile più country; mentre, le cravatte in stile regimental si sdrammatizzano nel baseball Piero o come cinta nel classico Alexander a tesa larga. Il classico Basco, assorto nella colorata trama lynchiana di un quadro, si fa ispirare moltiplicandosi in numerose varianti cromatiche. Nel frattempo, l’anima senza tempo dei monili più preziosi si risveglia e, attratti dalla frenesia, si declinano in complementi dall’uso dinamico: Sophie si arricchisce di una catena collier removibile, Brest si sdoppia in una versione con gli orecchini pendenti e in una con la spilla a fiocco di neve, mentre la forma toledo Tess trova la sintesi perfetta di un’eleganza più moderna nel candore del suo feltro unito al mono orecchino boho-chic.
Ogni stanza è un mondo e ogni oggetto un’ispirazione: dalle stoffe di diverse fatture, come l’immancabile macula che dona audacia alla berretteria, agli stessi cappelli che guardandosi e notando di aver subito il passaggio del tempo, trovano nuova identità nell’essere destrutturati e riuniti come due metà di uno stesso elemento nei modelli Lucia e Max : qui la linea di congiunzione, risaltata da impunture marcate a contrasto, diventa simbolo di un immancabile punto di contatto tra passato e presente, tra ciò che sembra statico e il continuo mutamento.












IL "NEW QUIET LUXURY" DI ELEVENTY PER L’A/I 25-26
Materiali pregiati e sartorialità nel segno del Made in Italy
A cura della Redazione
La collezione donna Fall/Winter 25-26 di Eleventy, incentrata sul concetto del “New Quiet Luxury”, sofisticata, preziosa e contemporanea, è pensata per una clientela attenta alla qualità e alla sartorialità del made in Italy. Le tonalità che caratterizzano questa collezione abbracciano le iconiche sfumature naturali di Eleventy come panna, sabbia, visone e cammello per poi evolversi in eleganti nuances di vicuña e carbone. Il mosto, l’opale e il quarzo emergono come i colori di stagione.
La collezione esplora l’unione di materiali pregiati come alpaca, cashmere, seta e lurex giapponese con micro e macro-paillettes.
Gli abiti Eleventy si caratterizzano per le stampe esclusive, i ricami luminosi e i dettagli unici. I materiali includono rasi, georgette, cady, lane cashmere e tricot. Le vestibilità variano dai modelli midi, più avvolgenti e moderni, ai lunghi in seta, scivolati e sensuali.
I pantaloni offrono sia modelli classici che nuove proposte stilistiche. I fit includono pantaloni sartoriali con pences, cargo e palazzo in seta e materiali leggeri, boot cut e modelli over

in cotone cashmere, oltre a denim con lavaggi personalizzati. Le gonne, ricamate e con dettagli in lurex, si arricchiscono di plissé e asimmetrie, creando uno stile moderno e senza tempo.
Il capospalla è il protagonista della collezione, realizzato con filati pregiati di cashmere, alpaca, cammello e yak. Le texture materiche, arricchite da motivi check e punti luce, si combinano in capi caratterizzati da volumi morbidi e fit avvolgenti ma anche dal peacoat, classico evergreen, doppio apribile in lana 14 micron.
Le giacche Eleventy combinano velluto e lana cashmere per il giorno, cady e rasi di seta per la sera. I modelli offrono vestibilità morbide e decostruite, adattandosi a diverse esigenze quotidiane e valorizzando ogni silhouette. Le giacche con collo alla coreana si fondono a dimensioni crop, mentre il doppiopetto presenta colli a lancia e a scialle. L'iconico taglio vivo si arricchisce di pettorine e cappucci in maglia staccabili, con nuovi materiali che incontrano anche uno stile più casual.
La collezione calzature si arricchisce con novità per la stagione, senza tralasciare i modelli di sempre: boots in montone nappato,
tassel loafer in camoscio con dettagli luminosi e sneakers bimateriche foderate in montone.
L'accessorio si trasforma nel complemento ideale per ogni look, con borse che richiamano i capispalla grazie a stampe check e texture materiche, pailettes, pelle e dettagli gioiello.

La capsule neve propone un total look perfetto per la baita e le piste da sci. Troviamo i nostri colori esclusivi mosto e vicuña in abbinamento a capi tecnici con inserti di maglia e pelliccia in cashmere per garantire uno stile sportivo ma allo stesso tempo elegante con tessuti tecnici trapuntati.

J. SALINAS ALLA MFW 2025
Un omaggio al Perù: la storia di El Señor de Sipán
A cura della Redazione
A un anno dalla sua prima sfilata a Milano, il brand J.SALINAS, disegnato da Jorge Luis Salinas, debutta nel calendario delle sfilate di Camera Moda con la collezione FW2025, ispirata al tema “El Señor de Sipán”.
Questa collezione è un omaggio all'artigianato peruviano, con ogni capo realizzato a mano da artigiani esperti utilizzando tecniche ancestrali tramandate nel tempo. Ogni creazione è un riflesso della passione e della dedizione degli artigiani, che mettono il cuore in ogni punto, tessendo storie di tradizione e cultura. L'artigianato non solo garantisce l'unicità di ogni creazione, ma celebra anche il profondo legame tra l'artigiano e il materiale, rendendo ogni pezzo un'opera d'arte.
L'ispirazione per la collezione deriva dalla straordinaria scoperta del “El Señor de Sipán”, un sovrano della cultura Mochica (pre-Inca) il cui tesoro, composto da oro, argento e pietre preziose, è stato trovato nella sua tomba nel 1987 nella regione di Lambayeque in Perù. Questa storia di grandezza e ricchezza si riflette nei dettagli e nei materiali scelti, evocando l'opulenza e la magnificenza di un'epoca passata.

La collezione Autunno Inverno 2025 utilizza fibre di alpaca e cotone di alpaca, noti per la loro morbidezza e calore. La tavolozza dei colori è un omaggio alla bellezza naturale del Perù, includendo tonalità di verde petrolio, turchese, giallo oro, ocra, rosso, bianco sporco e nero. I pezzi di spicco includono maglioni spessi, abiti all'uncinetto e cappotti realizzati in alpaca, progettati per offrire calore e stile durante la stagione invernale.
J.SALINAS vuole celebrare l'artigianato e la cultura, portando il Perù nel cuore della moda milanese. Ogni pezzo non è solo un capo d'abbigliamento, ma una storia di passione e tradizione, che ti invita a indossare un pezzo di storia.
Un viaggio attraverso la bellezza dell'artigianato e della cultura attende di essere scoperto, promettendo di ispirare e affascinare chiunque scelga di abbracciare l'essenza di J.SALINAS.









MILAN LOVES SEOUL
Otto designer coreani protagonisti
della Milano Fashion Week
A cura della Redazione
Credits foto © Aldo Castoldi

Milan Loves Seoul , il progetto nato per favorire lo scambio culturale tra Italia e Corea del Sud, è tornato ad accendere i riflettori sulla moda, il beauty e la cultura Made in Korea con una nuova edizione in Italia durante la Milan Fashion Week a Palazzo Bovara.
Nei calendari delle due Fashion Week, Milan Loves Seoul si è inserita come un evento imperdibile per gli amanti della moda, che ha celebrato la creatività, la cultura e l’innovazione mirato a costruire un ponte tra i due Paesi promuovendo anche la collaborazione tra talenti provenienti da contesti culturali molto diversi
La terza edizione del progetto, dal tema “Seoul sense: sleek fashion, pure beauty”, ha esplorato la moda interpretata come un’estensione dell’identità e della bellezza personale, con un’attenzione particolare alla sostenibilità portando in Italia una selezione di brand emergenti coreani all’avanguardia.
Durante il Fashion Show conclusivo, tenutosi nella splendida cornice di Palazzo Bovara, sono stati otto i designer che hanno portato in passerella le loro creazioni: Riu&Viu, Nuria, Okiio Lounge, Tripleroot, Troa, Dahna, Tibaeg, Vegan Tiger.
Riu&Viu - “Tracing Shadow” collection
La collezione FW25 di Riu&Viu ha reinterpretato l’essenza dell’Hanbok tradizionale coreano attraverso una lente contemporanea, fondendo le silhouette del XVIII secolo con il tailoring moderno.
Ispirata ai dipinti di Shin Yun-bok, la collezione ha enfatizzato la forma piuttosto che la decorazione, utilizzando toni monocromatici per esaltare le curve e i volumi drammatici dell’abbigliamento storico coreano. Giacche strutturate e gonne fluide creano un equilibrio tra heritage e modernità, permettendo combinazioni versatili.
La sostenibilità resta un elemento chiave, con capi realizzati con tessuti provenienti da una filiera responsabile e certificata, celebrando la tradizione e l’innovazione in un’estetica raffinata e contemporanea.
Collaborations with italian brands for the show: Lipari Eyestore.
Nuria - “A journey within” collection
Per la collezione FW25, NURIA ha guardato dentro di sé, traendo ispirazione non da viaggi lontani o incontri fugaci, ma dall’essenza più intima del sé. Questa collezione è stata una
riflessione personale, un omaggio a ciò che amo, a ciò che desidero indossare, e un invito sincero a condividerlo.
Questo spirito prende vita nella collezione, dove gli elementi distintivi di NURIA - nastri in grosgrain, tessuti in lurex luminoso, bottoni ricercati, tagli sartoriali e lavorazioni couture - si fondono per creare un’atmosfera delicata ma sofisticata.
Collaborations with italian brands for the show: Lipari Eyestore and Vestopazzo
Okiio Lounge - “Family brunch” collection
La collezione FW 2025 di OKIIO LOUNGE ha reinterpretato la semplicità raffinata dell’abbigliamento da brunch dei nostri genitori, prendendo ispirazione da oggetti quotidiani - il tappeto sul pavimento del soggiorno, i cuscini morbidi, la biancheria sul tavolo da pranzo e le sciarpe gettate distrattamente sul divano.
Una silhouette che ha unito eleganza e disordine, un’atmosfera che è al tempo stesso composta e libera. Una collezione che attraverso la moda ha espresso la coesistenza tra comfort e formalità, calore e una sottile tensione.
Collaborations with italian brands for the show: Lipari Eyestore
Shoes in collab with PASQ AN
Tripleroot - Harmony; Retro and Modern in Romantic Classic
La collezione FW 2025 di TRIPLEROOT ha raccontato una storia di benedizione e accoglienza, come un fiore in piena fioritura. Unendo nostalgia ed eleganza moderna, ha creato un look con una romanticità senza tempo.
Ha espresso lo stile sartoriale di alta gamma distintivo di TRIPLEROOT, reso unico dalla sensibilità della designer Sun LEE. Attraverso una reinterpretazione della bellezza coreana in chiave globale, questa collezione ha ridefinito brillantemente la tradizione in una luce contemporanea, brillando sulla scena internazionale
Collaborations with italian brands for the show: Vestopazzo
Maison Danha - “Chapter 2. The Timeless Palette” collection
Con questo nuovo capitolo, Maison
Danha celebra la bellezza e l’identità del patrimonio coreano attraverso una collezione che armonizza colori senza tempo.
Integrando l’Obangsaek - i cinque colori cardinali della tradizione coreana - con tonalità intermedie, la collezione ha trasformato la profondità filosofica dei colori tradizionali in un linguaggio visivo che trascende il tempo. Questa ricerca cromatica si è intrecciata con un impegno verso la sostenibilità contemporanea.
Danha ha reinterpretato l’estetica della tradizione cromatica coreana con un’eleganza giocosa, attraverso organza in sfumature vivide ma sofisticate, texture trapuntate, tessuti yangdan, decorazioni a farfalla e rouches dinamiche. L’intreccio di dettagli ispirati alla cultura coreana, audaci composizioni di pattern e contrasti cromatici riflette un’energia vibrante che collega passato, presente e futuro.
Collaborations with italian brands for the show: Lipari Eyestore and Vestopazzo. Shoes in collab with Nuosmiq.
Troa - “The Gisaeng” collection
Troa ha reinterpretato la figura della Gisaeng, l’elegante intrattenitrice coreana, immaginandola oltre il genere e vestita di capi dal futuro. La collezione fonde elementi dell’Hanbok, lasciando che la qualità dei tessuti tradizionali - come la seta e le trasparenze strategiche - guidi le silhouette.
Ispirata all’abbigliamento storico come investimento di vita, la collezione enfatizza linee ad A e spacchi alti, adattandosi con eleganza ai cambiamenti del corpo. Dettagli personalizzabili, come il Norigae in forme moderne, collegano passato e presente. Troa, con tre generazioni di leadership femminile, ha celebrato la delicatezza e la resistenza della seta, bilanciando strati naturali e sintetici per un design senza compromessi.
Questa stagione, lasciamo che sia il tessuto a guidare le nostre creazioni, modellando i capi attraverso la sua struttura. Piuttosto che alterarne l’essenza, ne adattiamo solo colore e pattern, permettendo alla tradizione di sussurrare nel design moderno.




Tibaeg - “Here I am, my daffodil” collection Il narciso, radicato nella mitologia greca, simboleggia l’amor proprio e l’orgoglio, pur mantenendo una presenza umile nella vita quotidiana. Sbocciando luminoso in primavera, ha ispirato la poesia di Wordsworth, riflettendo il potere della natura di portare pace. L’anteprima della collezione 25SS di Tibaeg ha riecheggiato questo tema, esplorando momenti di autoconsapevolezza, pace interiore e accettazione di sé. Ispirata al narciso, la collezione ha bilanciato un sano amor proprio con i rischi del narcisismo, abbracciando la propria identità senza perdere il contatto con la realtà. Collezione FW25 visionabile presso Studio Zeta
Vegan Tiger - “The Wave Part 2” collection Vegan Tiger ha presentato The Wave Part 2, una collezione che ha celebrato la bellezza della natura attraverso la sostenibilità. Ispirata al mare e ai suoi sussurri segreti, la collezione ha trasformato plastica riciclata e reti in nuove forme di vita, intrecciando dettagli luminosi come alghe e coralli.
Tessuti trasparenti e fili scintillanti hanno dato vita a un ecosistema vibrante che esalta il rinnovamento e la rigenerazione. Ogni capo riflette il desiderio di un’armonia ciclica, fondendo moda e sostenibilità in un costante ciclo di rinascita.
Questa stagione, la collaborazione con Finoacinque unisce l’innovazione di Vegan Tiger e la tradizione coreana. Utilizzando la Hanji Papered Leather, materiale iconico del brand, Finoacinque ha aggiunto raffinatezza. Un incontro tra due visioni, in perfetto equilibrio.
Shoes in collab with Finoacinque
CREDITS
Skincare Sponsor: AXIS-Y

Make-up Sponsor: MOIRA Make-up Academy: Accademia Stefano Anselmo
Hair styling Sponsor: Enzo Varca & Wella
Jewellery Sponsor: Vestopazzo
Eyewear Sponsor: Lipari Eyestore
Models Agency: BOOM, EMA - Elite Model Agency
Music Direction: DVBZ Production
Artistic artwork: SHIN, Hyun Kyung - Minhwa sister










TOCQ HOTEL E L’ESCLUSIVO EVENTO B2B
La formazione alla guida sicura dedicata alle aziende
Il Tocq Hotel , sfoggiando un’inedita reinterpretazione dei propri spazi, ha ospitato un esclusivo evento B2B, organizzato da wazaBe events, dedicato al tema "Mobilità e Sicurezza", focalizzato sull’importanza della formazione alla guida sicura per i dipendenti delle aziende, in quanto ampi bacini di utenti che si spostano quotidianamente con un mezzo a due o quattro ruote.
L’incontro ha visto la presenza di direttori marketing, responsabili HR ed amministratori delegati che hanno evidenziato il crescente interesse delle imprese per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile.
A rendere più coinvolgente la serata, una sfida con simulatori di guida professionali , solitamente utilizzati da wazaBe nella formazione alla guida sicura come mezzo di allenamento dei riflessi e di dimostrazione dell’impatto sulla reattività di una guida distratta o soggetta ad alterazione dello stato psico-fisico.
Partecipando a questa esperienza, gli ospiti hanno avuto la possibilità di vincere un esclusivo weekend al Veridia Resort di Chia, in Sardegna , una location elegante in stile mediterraneo, immersa in uno dei paradisi naturalistici più suggestivi dell’isola.
All’introduzione di Alessandra Rondelli , Head of Sales di Fattore Italia, che ha presentato le tre strutture del gruppo (Tocq Hotel Milano, Veridia Resort e Radisson Blu Bergamo ChorusLife) sono seguiti gli interventi di esperti del settore mobilità e sicurezza sul lavoro che hanno sviluppato il tema dell’evento apportando contributi di grande valore.
Gian Maria Gabbiani, pilota professionista e istruttore di guida sicura, ha spiegato le motivazioni del perché abbia creato all’interno di wazaBe, di cui è socio, uno spin-off dedicato alla Formazione alla Guida Sicura rivolta alle Aziende, fornendo una visione complessiva delle diverse modalità di applicazione che variano dai corsi in pista a quelli in azienda, dall’utilizzo di vetture a due ruote ad auto e furgoni, fino ai mezzi pesanti sia per il trasporto di cose che di persone.
Stefano Paganini , Account Manager & Learning Consultant di Bosch Italia, ha evidenziato l’impatto positivo dei sistemi ADAS (i sistemi elettronici di assistenza alla guida) che forniscono la possibilità di ridurre fino al 40% il numero complessivo degli incidenti stradali, sottolineando che tutti i veicoli immatricolati da Luglio 2024 hanno obbligatoriamente in dotazione 9 di tali dispositivi.
Bosch Tec dal 2019 eroga corsi in pista di formazione alla guida sicura, rivolti ai propri dipendenti ed a società partner, attraverso una struttura creata da Gian Maria Gabbiani che, già testimonial di Bosch Italia, ha sviluppato ad hoc per la Corporate Academy Tec un corso base ed uno di livello avanzato.
Lucia Ruspaggiari, Client Skilling e Safety Team Leader di Randstad, ha affrontato il
tema delle principali cause di incidentalità in itinere e dell’impatto economicosociale che l’incidente stradale di un dipendente ha sull’azienda, con una media stimata in termini di costo sociale nell’ordine di 60.000€.
Randstad HR Solutions dal 2024 collabora con wazaBe nell’erogazione di corsi di formazione alla guida sicura con focus prevalente sulle aziende i cui dipendenti operano su furgoncini


e furgoni, bilici e camion, minibus ed autobus. Casi esemplari di applicazione sono stati i corsi realizzati direttamente in azienda per Alì supermercati, con parte teorica e pratica a bordo dei mezzi sia per driver che per autisti, ed AMI Bus S.p.A., attraverso la revisione dei fondamentali della guida sicura con un focus aggiuntivo sull’alimentazione ed esercitazioni di allenamento dei riflessi e della vista periferica.




INEOS GRENADIER E THE SNOW LEAGUE
Una nuova era per gli sport invernali
A cura della Redazione
Gli INEOS Grenadier e Quartermaster scenderanno in pista ad Aspen, in Colorado, in collaborazione con The Snow League, per guidare il primo di una stagione di eventi globali che ridefiniranno il futuro delle competizioni degli sport invernali. Portando i migliori freeskier e snowboarder a competere nelle più prestigiose località montane del mondo, il Granadier porterà il nuovo format della Snow League a un pubblico globale, iniziando a Buttermilk ad Aspen Snowmass a marzo prima di dirigersi a Yunding Secret Garden, in Cina, nel dicembre 2025.
Dopo aver vinto tre medaglie d'oro olimpiche da quando è entrato in scena ai Giochi invernali di Torino nel 2006, la leggenda dello snowboard e fondatore di The Snow League, Shaun White, porterà il feestyle a un nuovo livello, grazie anche alla partecipazione dei più grandi nomi degli sport invernali, tra cui le medaglie d'oro olimpiche e X Games Maddie Mastro, Jiayu Liu e Ayumu Hirano.
La Snow League offrirà colpi di scena esplosivi e rivalità epiche dalla prima all'ultima manche, ma non solo sull'halfpipe. Cisarà anche il Grenadier a dare spettacolo come mobility partner per gli atleti, lo staff dell’evento e per gli ospiti VIP. I visitatori dell'evento di apertura ad Aspen avranno l'opportunità di sperimentare le capacità del Grenadier su una pista di prova off-road di montagna realizzata appositamente.
Sia che si tratti di attraversare terreni montani per la Snow League o di trasportare gli sci sulle piste per una vacanza in famiglia, il Grenadier, robusto e versatile, offre le migliori capacità fuoristradistiche della categoria e presenta il comfort moderno, la raffinatezza e gli standard di qualità attesi da chi cerca l'avventura in tutto il mondo.
“La collaborazione con INEOS Automotive è un passo fondamentale per ridefinire il futuro degli sport invernali. Il design robusto e l'affidabilità del Grenadier si allineano perfettamente con lo spirito avventuroso di The Snow League, spingendo i confini e portando lo snowboard e il freeski a nuove vette”, ha commentato Shaun White, fondatore di The Snow League.
Lynn Calder, CEO di INEOS Automotive, aggiunge: “Sappiamo cosa serve per costruire qualcosa da zero e creare un marchio che offra una nuova opzione a chi cerca qualcosa di diverso. Il Grenadier continua a rompere i confini in tutto il mondo e The Snow League condivide la nostra filosofia di offrire un'esperienza come nessun'altra, quindi siamo entusiasti di vedere questo Progetto prendere forma sulle montagne, a partire da Aspen”.



IL CUSTODE DELLA STORIA DELL’AUTOMOBILE ARGENTINA

È il fondatore e direttore del Museo dell’Automobile di Buenos Aires. Cosa l’ha ispirata a creare questo spazio dedicato alla storia dell’automobilismo argentino?
Per la mia attività commerciale, viaggiavo spesso in tutto il mondo per rimanere aggiornato sulle ultime innovazioni nell’industria della plastica, visitando parecchie fiere. Per questo motivo, ogni volta che arrivavo in un nuovo paese, cercavo di visitare i musei dell’auto locali.
Mi chiedevo come fosse possibile che in un paese e una città come Buenos Aires, con una storia automobilistica così ricca, non esistesse ancora un museo dedicato. È da questa riflessione che è nata l’idea di crearlo.
Il museo ospita veicoli emblematici, come la Dodge Brothers del 1936 utilizzata da Franklin D. Roosevelt e Diego Maradona. Potrebbe raccontarci la storia di questo veicolo e come è entrato a far parte della sua collezione?
Abbiamo acquistato l’auto da un signore che, a sua volta, l’aveva comprata dalla vedova di un autista dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Argentina. Dopo il restauro, l’auto è stata utilizzata per vari eventi, tra cui matrimoni e produzioni cinematografiche. Tra i film più celebri in cui è apparsa ci sono Sette anni in Tibet con Brad Pitt e Evita con Madonna, diretta da Alan Parker. Tuttavia, è diventata famosa a livello mondiale quando Diego Maradona la scelse per il suo matrimonio. Un aneddoto curioso: mi trovavo in viaggio a
Düsseldorf, in Germania, e la sera mi riunivo con i colleghi nella hall dell’hotel. Uno di loro mi disse: "Non ci hai detto che Maradona si è sposato con una tua auto!" (cosa di cui ero all’oscuro). Chiamando la mia famiglia in Argentina, mi confermarono che era vero e che il mio nome compariva su giornali, TV e radio come proprietario del veicolo. Il giorno dopo, viaggiando in treno verso Milano, trovai nelle edicole i quotidiani con la notizia del matrimonio di Maradona e le foto della mia auto, accompagnate dalla didascalia: "Questa macchina appartiene a un ricco imprenditore italiano residente in Argentina, Luigi Spadafora" – una descrizione piuttosto esagerata!
Sappiamo che ha incorporato nel museo un vagone originale della Linea A della metropolitana di Buenos Aires. Quali sfide ha affrontato nell’acquisizione e nel restauro di questo storico mezzo?
Come dice lei, ci sono state diverse difficoltà. Il primo passo è stato presentare una richiesta ufficiale all’azienda Subterráneos de Buenos Aires. Dopo l’invio della documentazione, siamo stati sottoposti a una serie di controlli per verificare se fossimo in grado di restaurarlo adeguatamente. Abbiamo ricevuto la visita di esperti in falegnameria, elettricisti, meccanici e orafi. Inoltre, il museo è stato ispezionato per accertarsi che avesse le condizioni adeguate al restauro. Un altro ostacolo è stato dover rimuovere la pavimentazione in pietra del museo per
installare 45 metri di binari. Quando il vagone numero 71 è finalmente arrivato ed è stato posizionato sui binari, è stato un momento davvero emozionante. Da lì è iniziato il lavoro di restauro e valorizzazione. Oggi è l’unico vagone della metropolitana di Buenos Aires esposto fuori dai tunnel cittadini, restaurato fedelmente e perfettamente funzionante, seppur sul percorso più corto del mondo: appena 37 metri.
Nel 2022 è stato riconosciuto dalla FIVA con l’inserimento nella sua Hall of Fame. Cosa rappresenta per lei questo riconoscimento internazionale?
Per me è una distinzione di grande valore, che interpreto come un premio alla passione con cui ho salvato tanti veicoli storici. Inoltre, è un enorme orgoglio essere l’unico argentino a far parte della Hall of Fame della FIVA.
Il museo rende omaggio a figure leggendarie dell’automobilismo argentino, come Juan Manuel Fangio e i fratelli Gálvez. Quali sono, secondo lei, gli oggetti o i veicoli più preziosi della sua collezione? È difficile scegliere, ma per me lo spazio dedicato a Oscar Gálvez è particolarmente significativo. Qui conserviamo numerosi trofei, oggetti personali e la riproduzione dell’Alfa Romeo 308 con cui Oscar Gálvez sconfisse tutti i migliori piloti argentini ed europei nel Gran Premio del 1949, disputato sul circuito dei laghi di Palermo.
Oltre alle automobili, il museo presenta ricostruzioni di scene di vita quotidiana del passato, come un’antica barberia e un emporio di generi alimentari. Cosa vuole trasmettere ai visitatori con queste ambientazioni?
L’obiettivo del museo è offrire un’esperienza adatta alle famiglie, coinvolgendo due o tre generazioni. L’idea è che ognuno possa trovare oggetti o dettagli che gli ricordino la propria infanzia e il passato della città di Buenos Aires.
Sua figlia, Gisela Spadafora, ha un ruolo fondamentale nella gestione quotidiana del museo. Com’è lavorare in famiglia e quali sono i vostri progetti per il futuro del museo?
Gisela è responsabile delle relazioni pubbliche e istituzionali, oltre a gestire le visite guidate per scuole, turisti e altri visitatori. Inoltre, si occupa dell’organizzazione e della gestione degli allestimenti, curando il rinnovamento delle esposizioni per garantire che ogni visita offra qualcosa di nuovo. L’obiettivo è mantenere un museo dinamico, dove il pubblico possa sempre scoprire qualcosa di diverso.
Nel corso degli anni ha restaurato veicoli storici, tra cui la Cadillac presidenziale del 1955. C’è stato un progetto di restauro particolarmente complesso o significativo per lei?
Il restauro della Cadillac presidenziale è stato un’impresa notevole, resa possibile grazie al sostegno di amici, fornitori e aziende che ci hanno aiutato. Attualmente, stiamo cercando di recuperarla per un nuovo intervento di restauro, dato che da oltre otto anni non è stata sottoposta a una manutenzione approfondita e il tempo ha lasciato il segno sulla sua meccanica.
Inoltre, da diversi anni stiamo restaurando una Rolls-Royce Phantom
III del 1937 con carrozzeria Baker, l’unico esemplare in tutta l’America del Sud. Ora siamo nella fase finale del restauro.
Per chi ama l’automobilismo e la storia, quali esperienze uniche offre il Museo dell’Automobile? Come possono i visitatori sfruttare al meglio la loro visita?
Dall’esperienza maturata e dai commenti lasciati nel nostro libro dei visitatori, ci rendiamo conto che molte persone non si aspettano di trovare un museo di questa portata.
È sorprendente leggere le loro reazioni. Qui ci sono veicoli per tutti gli appassionati e non: auto sportive, vetture di campioni argentini e modelli iconici che, nel tempo, hanno segnato le strade di Buenos Aires.
IG: @museodelautomovil



AZIMUT, NUOVE PARTNERSHIP

SERVIZI ESCLUSIVI
Azimut chiude con successo il salone nautico di Dubai e annuncia il rafforzamento della dealership con Elite Yachts, ora partner anche per l’Arabia Saudita. Tra i servizi offerti, il nuovo Azimut Concierge Service.
Il Dubai International Boat Show si è concluso con successo per Azimut , che ha preso parte alla manifestazione insieme a Elite Yachts, attiva con l'insegna Azimut Yachts Gulf nel nuovo ruolo di dealer esclusivo per il Golfo. In quest'area strategica, le recenti infrastrutture, tra cui moderne marine dedicate agli yacht, stanno aprendo opportunità inedite, favorendo anche lo sviluppo del turismo nautico.
Il successo di Azimut in Medio Oriente, confermato anche da una crescita del 25% del fatturato YoY, è il risultato di una strategia vincente e ben strutturata che integra in modo sinergico i due elementi fondamentali per coinvolgere e fidelizzare l’armatore: prodotto e servizio
Da un lato, l' ampia gamma di yacht offerta dal Cantiere si distingue per la capacità di interpretare stili di vita diversi, rispondendo con soluzioni all'avanguardia
in termini di tecnologia e design ai desideri di ogni appassionato. Dall'altro, un ruolo cruciale è svolto da Azimut Yachts Gulf che, assumendo la gestione esclusiva anche del mercato saudita, consolida ulteriormente la propria posizione di riferimento per il Cantiere e i suoi armatori, ampliando la presenza del brand nell'intera regione. A supporto di questo approccio fortemente orientato al cliente, Azimut Yachts Gulf inaugurerà cinque nuove boutique a Dubai, Doha, Jeddah e in Kuwait, offrendo un'esperienza esclusiva e immersiva nel mondo Azimut.
Azimut Yachts Gulf garantisce un supporto costante nelle fasi di acquisto e post-vendita e ha recentemente lanciato l’Azimut Concierge Service : un'esclusiva proposta che mette a disposizione dei clienti un team specializzato e multilingue, operativo 24/7 per rispondere a ogni esigenza sia a terra che in mare, offrendo così un'esperienza personalizzata e su misura. Inoltre, grazie a un team altamente qualificato e a strumenti all’avanguardia, l'azienda fornisce un’assistenza impeccabile agli armatori e presto inaugurerà un nuovo Service Centre a Dubai, per una gestione ancora più rapida ed efficiente del servizio.
Azimut, fondata da Paolo Vitelli nel 1969 e parte del Gruppo Azimut|Benetti, offre ad armatori di tutto il mondo un'ampia gamma di imbarcazioni a motore dai 13 ai 44 metri, organizzata in sette Serie (Verve, Atlantis, Magellano, Fly, S, Grande e Seadeck). Il brand si caratterizza per il suo spiccato spirito innovatore che lo rende anticipatore di tendenze e soluzioni tecnologiche e di design riconosciute da tutto il mondo della nautica. Il cammino intrapreso ha conciliato una crescita costante e solida con una filosofia imprenditoriale volta ai grandi temi della sostenibilità ambientale e sociale. Con Headquarter ad Avigliana (TO), opera in 5 stabilimenti in Italia (Avigliana, Fano, Viareggio, Savona e Varazze) ed uno in Brasile, ad Itajai, ed è presente in 80 Paesi, con una rete di centri vendita e assistenza e uffici diretti a Shanghai, Hong Kong, Fort Lauderdale e Itajai. Per maggiori informazioni: azimutyachts.com.

COSTA CROCIERE
Le esclusive
Sea Destinations, un nuovo modo di scoprire il mare
A cura di Christian Gaston Illan

In occasione dell'opening della Music Cruise di Costa Crociere, Beesness ha avvicinato Giuseppe Carino, Senior Vice President Sea-Land Experience Operations di Costa Crociere chiedendogli delle esperienze personalizzate a bordo e sulle tematiche sostenibili delle crociere dei prossimi anni.
“Costa Crociere, da oltre 75 anni, è sinonimo di eccellenza nell’ospitalità marittima. Il nostro obiettivo è offrire esperienze straordinarie, capaci di combinare il piacere del viaggio con la scoperta autentica dei luoghi visitati, senza dimenticare il nostro impegno per la sostenibilità.
Il concetto di crociera sta cambiando. Non si tratta più solo di raggiungere una destinazione, ma di vivere il viaggio come un’esperienza a sé. Per questo motivo, abbiamo sviluppato le Sea Destinations, destinazioni da vivere durante la navigazione; un paio di esempi nel Mediterraneo presenti dalla scorsa estate: fermiamo la nave nel punto più profondo del Mar delle Baleari e lì osserviamo la volta stellata guidando gli ospiti alla scoperta delle varie costellazioni. Arrivando a Napoli invece davanti ai faraglioni di Capri facciamo godere loro l’alba mentre gustano la tipica colazione caprese. È un modo inedito di vivere la navigazione, valorizzando nuove destinazioni e regalando emozioni che non possono essere vissute altrove.
Per gli itinerari invernali negli Emirati e ai Caraibi abbiamo coinvolto il direttore artistico Luca Tommassini , che ha reso questi momenti ancora più spettacolari e unici, creando momenti che suscitano stupore e meraviglia. Adesso stiamo lavorando alle nuove Sea Destinations per l’estate, per il Mediterraneo e il Nord Europa.
Anche l’esperienza gastronomica è in continua evoluzione. Abbiamo ridefinito il concetto di ristorazione tematica a bordo, elevando la qualità percepita dagli ospiti e introducendo nuove formule di intrattenimento. La nostra esperienza in pizzeria ora prevede momenti di spettacolo coinvolgenti, rendendo la cena un evento memorabile.
Nei ristoranti principali, accanto ai piatti che ripropongono in maniera innovativa la cucina mediterranea, una parte del menù è sempre dedicata alla cucina delle destinazioni visitate dalla nave: i Destination Dish . Questi piatti, inclusi nella tariffa della crociera, sono stati creati dagli chef di fama mondiale Bruno Barbieri , Hélène Darroze e Ángel León , che interpretano la tradizione e i sapori del luogo che si visiterà il giorno seguente.
Fiore all’occhiello dell’esperienza gastronomica di Costa è il ristorante Archipelago, che offre un’esperienza culinaria davvero unica con la possibilità di scegliere tra tre menù, uno per ogni chef stellato.
Per un’esperienza di gusto ancora più unica, su Costa Toscana è disponibile il ristorante Bellavista, riservato agli ospiti delle suite, che presto sarà presente anche su altre navi della flotta. Qui, il servizio è pensato per offrire un’esperienza ancora più esclusiva, con impiattamenti a vista e ingredienti ricercati. Nei prossimi mesi, presenteremo nuovi concept di ristoranti tematici che sorprenderanno i nostri ospiti.
La sostenibilità è una delle nostre priorità. Le nostre ammiraglie Costa Toscana e Costa Smeralda sono state tra le prime navi da crociera progettate per essere vere e proprie “smart city” itineranti, dove si applicano soluzioni sostenibili e concetti di economia circolare per ridurre l’impatto ambientale. Grazie all’utilizzo del Gas Naturale Liquefatto è possibile eliminare quasi totalmente l’immissione in atmosfera di ossidi di zolfo (zero emissioni) e particolato (riduzione del 95-100%), abbassando significativamente anche le emissioni di ossido di azoto (riduzione diretta dell’85%) e di CO2 (sino al 20%). L’intero fabbisogno giornaliero di acqua per i servizi degli ospiti e dell’equipaggio a bordo è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori. Il consumo energetico è ridotto al minimo grazie a un sistema di efficientamento energetico intelligente. Inoltre, il 100% dei rifiuti viene smistato per il riciclaggio a bordo, compresi materiali come plastica, carta, vetro e alluminio, come parte di un approccio integrato volto a implementare progetti di economia circolare. Siamo anche pionieri dell’economia circolare: grazie a una collaborazione con Guzzini, le bottiglie in plastica utilizzate a bordo vengono trasformate in bicchieri e stoviglie riutilizzabili sulle tavole dei nostri ristoranti. Questo processo chiude il ciclo dei materiali in modo virtuoso, dimostrando il nostro impegno concreto nella gestione responsabile delle risorse.
L’impatto ambientale non si limita alla vita a bordo, ma si estende anche alle escursioni. Per ridurre le emissioni, utilizziamo il treno per trasferire i nostri ospiti da Civitavecchia a Roma e, più recentemente, anche tra Savona e Genova.






Abbiamo inoltre sviluppato un’esperienza esclusiva in collaborazione con Trenitalia, che consente ai nostri ospiti di visitare le Cinque Terre partendo da Genova in treno. Questo progetto coniuga la comodità di un viaggio con il rispetto dell’ambiente, evitando l’affollamento stradale e riducendo le emissioni di CO₂.
Il nostro impegno è quello di offrire esperienze uniche, in cui scoperta, comfort, innovazione e sostenibilità si fondono in un nuovo modo di viaggiare. Con itinerari esclusivi, un’offerta gastronomica d’eccellenza e una strategia ambientale all’avanguardia, continuiamo a ridefinire il concetto di crociera, garantendo ai nostri ospiti un viaggio indimenticabile, nel pieno rispetto del pianeta.
Oltre ai benefici economici e occupazionali, le crociere si distinguono anche per aspetti qualitativi importanti, relativi alla sostenibilità ambientale e sociale. Questo tipo di turismo aiuta le destinazioni a gestire meglio i flussi di visitatori grazie alla programmazione anticipata degli itinerari e alle prenotazioni anticipate. Inoltre, le crociere contribuiscono a distribuire il turismo durante tutto l’anno, non solo nei mesi estivi, e Compagnie come Costa operano con navi all’avanguardia anche dal punto di vista della gestione ambientale. Un esempio i progetti innovativi di economia circolare, relativo al riciclo dell’alluminio a Savona, o le donazioni delle eccedenze alimentari per fini sociali, in diversi porti nel Mediterraneo. Così come l’utilizzo del treno sulla tratta Savona-Genova come mezzo di trasporto per effettuare i tour organizzati offerti ai propri ospiti, o il centro di formazione di Villa Figoli ad Arenzano, in collaborazione con l’Accademia della Marina Mercantile Italiana, dove sino ad oggi sono state formate circa 800 persone per lavorare a bordo delle navi Costa.”
Dopo uno spettacolare scenario di fuochi d’artificio è partita la Music Cruise 2025, la straordinaria crociera-evento che, partita da Savona, ha proposto un viaggio unico attraverso il Mediterraneo con un programma dedicato ai festival più iconici del mondo e ha rappresentato la proposta innovativa con la quale quest’anno la compagnia ha scelto di celebrare la manifestazione musicale italiana più importante dell’anno.
Infatti, anche quest’anno e per la quarta edizione consecutiva , Costa Crociere si è confermata partner ufficiale del Festival di Sanremo, consolidando una collaborazione di grande successo sia con la manifestazione che con l’amministrazione locale e il territorio.
La rinnovata partnership è stata presentata durante la Conferenza Stampa organizzata da Rai Pubblicità e Rai in cui sono stati presentati i palinsesti di attività ideati dalle quattro aziende partner istituzionali, tra cui Costa Crociere, e che si sono inseriti nel ricco calendario di eventi previsti durante la settimana sanremese, sempre più integrati nel territorio. Costa ha sottolineato la volontà di partecipare alla manifestazione con un concept sempre diverso, in linea con la capacità della Compagnia di innovare, anno dopo anno, presentando proposte nuove che uniscono il fascino della crociera all’energia del Festival.
Sanremo rimane il cuore dell’evento, infatti Costa Toscana si è confermata nuovamente il palco galleggiante del Festival: durante la finale, di sabato 15 febbraio, il palcoscenico sul mare è stato in collegamento in diretta con il Teatro Ariston, ospitando l’esibizione dei Planet Funk nell’iconico scenario del Teatro Colosseo di Costa Toscana, un incredibile palco dislocato su tre piani che ha regalato un live show di una delle band più distintive della scena elettrodance internazionale.
Nel corso della settimana musicale più attesa dell’anno, Costa Toscana ha proposto una crociera itinerante dal respiro internazionale , accogliendo ospiti di diverse nazionalità e proponendo un palinsesto musicale unico, integrandosi sinergicamente con il programma del Festival. La nave si è trasformata in un catalizzatore di esperienze, amplificando il valore dell’evento e offrendo momenti spettacolari non solo a Sanremo, ma nel corso di tutta la navigazione.



ENZO BARBARO, DALLA RETE ALLA DIRIGENZA
Il racconto di strategia e visione per il futuro del volley italiano
A cura di Christian Gaston Illan e Luca Sardi

Dal campo alla dirigenza: Come è iniziato il suo percorso nel mondo della pallavolo e quali tappe fondamentali l'hanno portata dalla carriera di giocatore fino alla carica di Direttore Generale della Lega Pallavolo Femminile Serie A?
Ho iniziato a giocare a pallavolo quasi per caso, come gran parte dei miei coetanei i miei inizi con il mondo dello sport sono stati legati al calcio. Forzato un po’ dai miei genitori sono andato a fare un Camp estivo di Volley a Rimini e successivamente sono stato selezionato per un provino nella principale società di pallavolo di Milano, allora Mediolanum Gonzaga. Il provino è andato bene e da lì ho iniziato a dedicarmi solo ed esclusivamente alla pallavolo. Dopo il settore giovanile ho iniziato a giocare in Serie B a Cantù e successivamente sono approdato in Serie A1 nell’allora Asystel Milano, facendo il vice a Nikola Grbic. Negli anni successivi ho vestito la maglia di Crema, Parma e poi sono arrivato alla Sisley Treviso, società con la quale ho avuto la fortuna di vincere due scudetti, due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. Credo che questo sia stato un momento fondamentale anche della mia futura carriera dirigenziale perché, al termine della mia ultima stagione trevigiana, l’allora direttore generale Bruno Da Re mi aveva proposto di fermarmi a Treviso per occuparmi di comunicazione. Lui aveva intravisto in me del potenziale. Sul
momento non presi in considerazione quella proposta in quanto avevo il desiderio di rientrare a casa a Milano, finire gli studi in Giurisprudenza e, seppure in serie B, giocare ancora qualche anno. Comunicai in ogni caso al mio procuratore la proposta che avevo ricevuto da Bruno Da Re. Terminati i miei studi però, frequentai un master in marketing e comunicazione del mondo dello sport. Qualche anno dopo, la società di serie A2 Femminile di Busto Arsizio aveva bisogno di una figura a tempo pieno per la gestione del team e dei principali sponsor e chiese al mio Procuratore un suggerimento. Ricordandosi della proposta di Treviso, il mio Procuratore ha suggerito il mio nome e, dopo un colloquio, mi è stata fatta la prima proposta di lavoro da dirigente, che accettai immediatamente. Per un paio d’anni ho continuato a giocare ma non riuscendo più a gestire bene entrambe le cose decisi di smettere e dedicarmi solamente al mio nuovo lavoro. Qui inizia la mia “vera” carriera da Dirigente. Sono rimasto a Busto 16 anni ricoprendo varie cariche, dal team manager e responsabile comunicazione ed eventi al responsabile marketing fino ad arrivare al ruolo di Direttore Sportivo e Generale. Successivamente ho deciso di accettare la proposta del presidente Mauro Fabris e del Consiglio di Amministrazione della Lega Pallavolo Serie A Femminile di diventare il nuovo Direttore Generale.
Ad oggi sono in carica da circa due anni e mezzo e questa è la terza stagione sotto la mia gestione.
Lezioni dallo sport: Quali valori e competenze ha appreso come giocatore e come li applica oggi nella gestione della Lega?
Essere stato prima giocatore poi Dirigente di Club e adesso Dirigente di Lega mi dà una visione molto ampia, in quanto credo di conoscere le varie esigenze di tutti gli operatori che gravitano intorno al mondo della Lega. Applicando quindi un po’ di buon senso e cercando di trovare sempre soluzioni che possono accontentare tutti, ho improntato la mia gestione sulla ricerca del compromesso: cerchiamo sempre di far valere la posizione della Lega, ma non dobbiamo mai dimenticarci che il primo obiettivo di tutte le squadre è competere nelle migliori condizioni possibili, e magari vincere.
Il ruolo della leadership: Come definirebbe il suo stile di leadership e quali sono le sue priorità nella guida della Lega?
Sono convinto che non ci sia una leadership giusta e una sbagliata, ognuno è fatto a modo suo e ha il suo stile, che emerge semplicemente essendo sé stesso. Le “forzature”, soprattutto se innaturali, non sempre funzionano. Personalmente cerco di mettere tutte le persone che lavorano con me nelle migliori condizioni per performare al meglio, cerco di creare un ambiente di lavoro piacevole e confortevole, convinto che solo così i dipendenti potranno darmi il massimo. Loro sanno che possono contare su di me esattamente come io so che
posso contare su di loro. Ho provato a ricreare una “squadra” anche all’interno degli uffici, in quanto ritengo che alcune dinamiche come la collaborazione, la cooperazione e l’intercambiabilità siano dei principi che funzionano sia nel mondo del lavoro che in quello dello Sport.
L'importanza della visione strategica: Quali obiettivi si è prefissato per il futuro della Lega e della pallavolo femminile in Italia?
La Lega sta attraversando un momento di grandi cambiamenti nella gestione dei propri diritti marketing e media. Importanti novità verranno annunciate a breve e vanno in linea con quanto mi ero prefissato all’inizio: aumentare la visibilità del movimento attraverso un maggiore e approfondito sviluppo della comunicazione tradizionale e digitale. Di conseguenza, aumentare i ricavi della Lega per poterne distribuire una parte a tutti i club e cercando così, per quanto possibile, di rendere il movimento più sostenibile
Collaborazione con i club: Qual è il suo approccio nel costruire un rapporto solido e costruttivo con i club che fanno parte della Lega?
Con i Club è fondamentale essere comprensivi e disponibili a trovare soluzioni ai problemi. D’altra parte, è altrettanto importante avere regolamenti chiari e soprattutto farli rispettare. Sarà così più facile evitare problematiche tra i club stessi o tra i club e la Lega. Credo sia fondamentale ascoltare i suggerimenti delle Società e collaborare con loro perché in fondo tutti quanti contribuiamo alla crescita del nostro movimento, l’obiettivo è lo stesso per tutti.


Crescita internazionale: Quali sono i passi concreti per aumentare la competitività e l'attrattiva della Serie A femminile a livello internazionale?
Il movimento oggi è uno dei migliori al mondo proprio perché qui da noi giocano alcune tra le migliori giocatrici del pianeta. Questo è possibile solo grazie agli importanti investimenti delle nostre società e degli sponsor, che proprio per questo si aspettano un’adeguata visibilità. Il nuovo accordo andrà proprio in questa direzione: il nostro obiettivo è aumentare le opportunità del nostro campionato e per farlo riteniamo sia indispensabile garantire un facile accesso alle nostre partite in tutto il mondo, in modo da attrarre anche investitori internazionali.
Opportunità di sviluppo: Quali settori o iniziative ritiene possano offrire il maggiore potenziale di crescita per la pallavolo femminile in Italia?
Credo che lo sviluppo di tutta l’attività digitale sia quella che possa avere maggiori margini di crescita, nonostante la Lega sia già un’eccellenza da questo punto di vista, dietro solo alla Serie A e alla Serie B di calcio per presenza sui social. Le nuove generazioni non guardano più la televisione e noi dobbiamo permettere anche a loro di poter vedere la pallavolo attraverso l’oggetto che più utilizzano durante la loro giornata, il cellulare. Credo che questa rivoluzione nella fruizione dei match sia indispensabile e che su questo si debbano fare delle importanti riflessioni e investimenti
per garantire maggiore visibilità e facile accesso al nostro sport a sempre più persone.
La pallavolo come modello: Che ruolo può giocare il movimento della pallavolo femminile come esempio di inclusione, professionalità e successo nel panorama sportivo italiano?
La pallavolo deve continuare ad essere sé stessa. Siamo riconosciuti come uno sport inclusivo, adatto a tutti, lontano da alcuni comportamenti negativi che vediamo in altri movimenti. Con il passare degli anni sta aumentando anche la professionalità nelle figure apicali e questo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo. C’è ancora molto da fare ma non serve snaturarsi, i valori che comunica il nostro sport sono valori puri e dobbiamo averli sempre ben chiari anche nel nostro processo di crescita.
Messaggio alle nuove generazioni: Quali consigli darebbe a chi sogna una carriera nel mondo della pallavolo, sia in campo che in ambito dirigenziale?
Per emergere nello sport, nel lavoro e nella vita servono sacrifici e dedizione, anche e soprattutto a chi è dotato di talento. Non bisogna porsi mai dei limiti e aver paura (e qui mi riferisco in campo dirigenziale) di innovare, di proporre nuove idee. Bisogna dotarsi di un’adeguata formazione e non smettere mai di essere “curiosi” cercando di informarsi su ciò che viene fatto anche in altre realtà, non solo sportive. Sono convinto che con la perseveranza si possano raggiungere obiettivi importanti, ma la strada non è mai semplice ed è richiesta, spesso, tanta fatica per percorrerla. Il mio consiglio è di focalizzarsi su sé stessi e sul proprio obiettivo e vivere la vita in funzione di quello, anche se questo potrà comportare qualche rinuncia.






UYBA SPONSOR MEETING
Quando lo sport e il business si incontrano
A cura della Redazione
A fine gennaio, la E-Work Arena di Busto Arsizio ha ospitato il primo UYBA Sponsor Meeting , un evento chiave per rafforzare il legame tra la società sportiva e i suoi partner commerciali. La stagione 2024/2025 ha visto un’importante adesione di sponsor, confermando il valore del volley femminile come veicolo strategico di visibilità e branding aziendale.
Dopo i saluti istituzionali del presidente Gabriele Pirola, l’Avvocato Simone Facchinetti, socio della società, ha illustrato i vantaggi fiscali delle sponsorizzazioni e le opportunità che queste possono offrire in termini di immagine e networking. Un tema cruciale per le aziende che scelgono di investire nello sport per consolidare la loro presenza sul mercato.
Il Direttore Commerciale Matteo Balzarini ha poi sottolineato gli sforzi compiuti dalla società per massimizzare la visibilità degli sponsor, con iniziative come la premiazione della giocatrice del match, che offre ai partner un’esposizione diretta e continuativa.
A chiudere gli interventi è stato Giorgio Ferraio, Capo della Comunicazione, che ha evidenziato il grande successo della UYBA sul fronte digitale: il canale Instagram della squadra è il più seguito tra quelli del volley femminile, a dimostrazione di una strategia social efficace. Inoltre, è stata creata una playlist ufficiale,
contenente l’inno della UYBA e altri brani, per rafforzare l’identità della squadra e coinvolgere ancora di più i tifosi.
Sul piano sportivo, la UYBA ha chiuso la regular season al sesto posto, totalizzando 41 punti in 26 partite, con 15 vittorie e 11 sconfitte. Questo risultato ha garantito l’accesso ai playoff scudetto, dove la squadra di Busto Arsizio ha affrontando nei quarti di finale la Savino Del Bene Scandicci.
In Gara 1 , disputata il 7 marzo, la UYBA ha combattuto con determinazione ma è stata sconfitta 3-1 (25-14, 23-25, 25-14, 25-17).

In Gara 2 , disputata il 16 marzo, le farfalle hanno disputato la migliore partita della stagione, ma contro l’esperienza delle toscane non è bastato e sono state sconfitte 3-2 (25-19, 25-22, 23-25, 20-25, 20-22)
L’ UYBA Sponsor Meeting ha confermato l’importanza della sinergia tra sport e business, offrendo alle aziende un’opportunità concreta di crescita accanto a una realtà sportiva ambiziosa e in continua evoluzione. Con una stagione ancora tutta da scrivere, il sostegno degli sponsor e dei tifosi sarà fondamentale per spingere la squadra verso nuovi traguardi.


REBEYA NEI NEGOZI PINALLI
A cura della Redazione Esclusiva partnership con il retailer italiano del beauty

I prodotti del marchio fondato da Belén Rodriguez sbarcano per la prima volta nei negozi fisici, grazie ad una partnership con il principale retailer italiano del settore.
Rebeya, il brand di make-up fondato da Maria Belén Rodríguez, e Pinalli, il principale retailer italiano del beauty, firmano un accordo strategico per la distribuzione in esclusiva dei prodotti del marchio di cosmetici.
L’intera gamma di referenze Rebeya sarà disponibile nei Beauty Store Pinalli e online su pinalli.it.
La partnership rappresenta un passaggio cruciale per Rebeya, che per la prima volta entra nel retail fisico attraverso una rete
consolidata. Il marchio, noto per la sua attenzione alla qualità e all’innovazione, rafforza così la propria presenza sul mercato rispondendo alla crescente domanda dei consumatori di poter scoprire e testare i prodotti direttamente nei punti vendita.
In occasione del lancio nei beauty store Pinalli, Rebeya presenta un’ulteriore novità: il Glossy Lip Balm, un prodotto dalla formula innovativa che ridefinisce il concetto di comfort e brillantezza per le labbra. “Bebe Libre”, questo il nome della nuovissima aggiunta alla gamma, è disponibile da oggi in cinque tonalità: nude, rosa chiaro, ciclamino, rosso ciliegia e marrone.
REBEYA
Rebeya è il brand di bellezza fondato da Maria Belén Rodríguez, celebre imprenditrice e icona dello spettacolo. Lanciato nel 2024 in collaborazione con Rougj Group e Freeda Media, Rebeya offre una gamma di prodotti cosmetici di alta qualità, inizialmente focalizzati su make-up per occhi, labbra e viso. Il brand si distingue per l'attenzione ai dettagli e l'uso di materiali pregiati, con un design contemporaneo che celebra la femminilità in tutte le sue forme. Rebeya si impegna a promuovere l'autenticità e la fiducia in sé stesse, ispirando le donne a esprimere la propria personalità attraverso la bellezza. I prodotti sono disponibili sul sito ufficiale e presso selezionati punti vendita.
PINALLI
Nata nel 1984 a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), nel corso degli anni Pinalli è cresciuta costantemente, con nuove aperture, fino ad arrivare agli attuali 81 beauty store. Negli ultimi anni Pinalli ha puntato fortemente sul mondo digitale, sviluppando una piattaforma e-commerce che è oggi punto di riferimento del settore e sfruttando un seguito dei propri canali social sempre più consolidato. Da febbraio del 2023 una quota di maggioranza di Pinalli è detenuta da H.I.G. Capital, uno dei principali fondi di investimento internazionali, con una grande esperienza nel mercato italiano, che ha investito in partnership con la famiglia Pinalli e con l’attuale management della società.

CALÉ PORTA IN ITALIA L’ARTE OLFATTIVA DI FRASSAÏ
Viaggio sensoriale tra suggestioni sudamericane e fragranze esclusive
A cura della Redazione
FRASSAÏ è stato creato nel 2013 dall'esperta del settore Natalia Outeda, originaria di Buenos Aires, Argentina. Dopo aver trascorso anni a sviluppare la direzione olfattiva per importanti marchi globali presso una delle più grandi case di profumi del mondo, Natalia ha deciso di tornare alle sue radici. Si è resa conto che l'Argentina e il resto dell'America Latina non erano riconosciuti nel mondo dell'alta profumeria. Natalia ha intrapreso un nuovo viaggio, decisa a creare nuove esperienze sensoriali che esplorassero la bellezza del suo Paese natale, un luogo che può apprezzare sia come interna che come esterna.
Il background culturale unico di Natalia e quasi 20 anni di attività professionale nell'universo dei profumi, le conferiscono una visione unica della profumeria moderna. Il suo primo approccio alla profumeria è avvenuto sotto forma di ciondoli porta profumo creati come oggetti d'arte, che catturano in modo unico l'incanto etereo delle fragranze. La collezione di gioielli contemporanei è stata seguita da candele profumate ispirate a leggende della musica nel 2015 e da profumi che invitano a intraprendere viaggi olfattivi in Sud America e in altre parti del mondo.
Calé e il suo presidente Silvio Levi sono lieti di annunciare di aver stretto un accordo di distribuzione con Frassaï, la prima casa di profumeria artistica argentina fondata da una donna.
Progettato tra Buenos Aires e New York, il marchio è stato creato nel 2013 da Natalia Outeda di ritorno nella capitale argentina, sua città di origine dalla Grande Mela dove inizia per caso il suo percorso nella profumeria, nel 2005, accettando un lavoro presso Quest International, oggi parte di Givaudan.
Frassaï è un invito a intraprendere un viaggio olfattivo attraverso il Sud America, ma anche altre parti del mondo, per elevare i sensi e creare armonia attraverso il profumo.
Le fragranze sono create da Natalia in collaborazione con alcuni dei più talentuosi nasi del panorama attuale e sono prodotte in piccoli lotti, perseguendo un approccio di vera e propria “slow perfumery”.
Danza, fiori, pittura, musica e viaggi sono solo alcuni degli elementi che hanno portato Natalia a condividere con gli altri le sue passioni e a creare esperienze attraverso oggetti come gioielli, candele e profumi.
Frassaï crea nuove esperienze sensoriali raccontando la bellezza dell’Argentina, dei suoi artisti e dei suoi paesaggi. È un invito a scoprire il proprio viaggio, a vivere profondamente e stimolare l’intuizione, a risvegliare la pelle a una nuova consapevolezza, connettendo mondi sia interiori che esteriori.
La collezione di fragranze e candele
Attualmente Frassaï propone una collezione di nove eau de parfum da 50 ml: A Fuego Lento è il profumo di fiori notturni che pulsano avvolti in un sensuale accordo di pelle scamosciata; Blondine è una fragranza seducente e giocosa creata per intrigare i sensi ispirata all’omonima fiaba francese; Verano Porteño cattura la vibrante atmosfera di Buenos Aires durante l'estate, Tian Di è un rituale per i sensi, composto da incenso, pesca, fiori verdi e legni; Teisenddu è un viaggio dal Galles alla Patagonia a bordo della nave Mimosa; Victoria è una fragranza profonda e sofisticata, un audace contrasto tra tuberosa e oud. Ad esse si aggiungono le tre fragranze da indossare singolarmente o combinate tra loro della collezione “El Sur” che celebra la purezza e la semplice eleganza del cuoio, del grano, del palo santo e della rosa argentini: Rosa Sacra è il magico profumo di un fiore radioso immerso nelle Yungas; El Descanso profuma di campi di grano dorati che si estendono su un orizzonte sconfinato nella Pampa; Cuir Pampas, raccoglie l'ebbrezza di un gaucho nomade in viaggio nelle terre della Pampa. Per maggio 2024 è previsto il lancio della decima fragranza: Dormir al Sol ispirato alla rilassante sensazione di essere addormentati al sole.
Nel 2023 Frassaï presenta Metamorfósis una collezione di due candele da 180 g realizzate con cera al 100% naturale: Divina Foresta si ispira a Diana, la dea della caccia, mentre Fruto Prohibido invita al misterioso mondo di Persefone con note di narciso e melograno.
Frassaï è un marchio distribuito da Calé srl.











RIMANI: L’ARTE DELLA LUCE
Sostenibilità, tecnologia smart e customizzazione su misura
Rimani è un’azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni illuminotecniche innovative con sede in Piemonte, a Torino. Fondata nel 2015, Rimani, letteralmente ri-utilizzo delle mani e del prodotto, affonda le sue radici nell'esperienza quarantennale dell’imprenditore Carlo Albano, vissuta nel segno dell’innovazione, della tecnologia e della ricerca del prodotto di prestigio. La sua storia inizia da un percorso intrapreso con passione e determinazione, caratterizzato dall'impegno costante nella ricerca della perfezione e nell'offerta di prodotti di alta qualità.
Con il suo ampio bagaglio di esperienza, le sue visioni e le sue intuizioni, Carlo Albano ha plasmato Rimani come un nuovo capitolo nella storia dei sistemi illuminanti, un connubio armonioso tra forma e funzione, dove la luce diventa protagonista fondamentale nella vita quotidiana delle persone. Partendo da
un know-how sempre aggiornato in elettronica, informatica e domotica, Rimani investe nella ricerca, promuovendo la propria mission: creare valore aggiunto ad ogni progetto con soluzioni speciali.
In un catalogo ricco di proposte di sistemi luminosi per interni ed esterni, Rimani fa della customizzazione del prodotto la risposta ad ogni richiesta della committenza, unendo l’esperienza all’innovazione, elemento chiave che riflette la volontà di restare sempre un passo avanti nel panorama tecnologico. La tecnologia è in dialogo con la creatività per lo sviluppo di sistemi di illuminazione intelligenti ed empatici disegnati e industrializzati su misura per ogni committente. L’obiettivo di Rimani è fortemente orientato a posizionarsi come un’azienda all’avanguardia verso un utilizzo “smart” della luce, che migliori la vita delle persone, dando risalto alla bellezza e al contempo riducendo l’impatto ambientale.
Partendo da un elemento custom, Rimani è in grado di trasformare la luce e di riadattarla in diversi ambienti per molteplici applicazioni e varietà di destinazioni d’uso per creare atmosfere uniche. Rimani declina il concetto di custom in tre accezioni: l’adeguamento di un prodotto di serie, studiato e riconfigurato su misura per un determinato progetto; custom inteso nel senso più stretto perché sviluppato su disegno dello studio di architettura o designer e infine custom per le varietà di colori e finiture che possono essere realizzate.
Le applicazioni di Rimani sono sia per interni che per esterni, riadattando le proprie collezioni grazie a particolari trattamenti, come la verniciatura per non far ossidare l’alluminio e la resinatura di elementi elettronici per creare un isolamento dall’acqua e una resistenza agli agenti climatici. Diverse sono le finiture in cui i prodotti vengono realizzati, dalle verniciature più tradizionali a trattamenti galvanici o texturizzazioni. Tra i materiali utilizzati, l’alluminio è l’elemento principale, associato all’acciaio o al rame, che per le loro caratteristiche permettono una maggiore dissipazione del calore generato dalla sorgente luminosa LED.
Con una presenza ben consolidata sul territorio italiano, Rimani è una realtà posizionata in modo significativo anche a livello europeo, principalmente sul mercato svizzero, oltre che in Francia e a Malta, con l’obiettivo di spingersi sempre di più nel panorama extraeuropeo, mantenendo la qualità del servizio, che da sempre la contraddistingue, e la flessibilità nell’adattamento e nella risposta alle esigenze e alle sfide uniche di nuovi scenari. Rimani sviluppa progetti destinati ad ogni tipologia di ambiente lavorando principalmente in tre settori: creative lighting solutions, healthcare lighting e horticultural lighting.
Nel settore del creative lighting solutions Rimani realizza sistemi luminosi di altissimi standard tecnologici soprattutto nell’ambito dei musei, come il museo Correr a Venezia, la sala del maggior consiglio di Palazzo Ducale, il palazzo Fortuny Venezia, Museo del
Vetro Murano, Ca Pesaro Venezia, Ca Rezzonico Venezia; luoghi di culto come la Cattedrale di Santa Maria Assunta Cremona, Chiesa Santa Maria del Buon Consiglio Milano, Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio; spazi commerciali di retail e showroom, come la boutique di Erika Cavallini, il centro commerciale Adigeo Verona; mondo architetturale come l’illuminazione della copertura della Torre Libeskind Milano, l’illuminazione androni della Reggia di Caserta e l’illuminazione delle sale d’Armi sud di Arsenale di Venezia e l’illuminazione delle vetrine della Nuvola Lavazza e ambito residenziale con ville e case private.
Nel settore del Healthcare lighting Rimani si pone come obiettivo primario il benessere delle persone. Con il motto “La qualità della luce è qualità della vita”, Rimani amplia il suo raggio d’azione nell’ambito dei presidi ospedalieri, residenze sanitarie e RSA. Da sempre ambienti asettici e con una fredda atmosfera rappresentano per Rimani l’incentivo per sviluppare prodotti che portino un senso di calore e di accoglienza in questi ambienti. Un'illuminazione corretta e specifica può infatti contribuire a rendere più veloci i processi di cura assecondando i ritmi circadiani che regolano l'organismo, con un conseguente aumento del comfort individuale.
Nel settore dell’ Horticultural lighting , Rimani si focalizza sulla progettazione di illuminazioni specifiche per le piante. Grazie a uno studio specifico, sempre all’avanguardia e la profonda conoscenza della tecnologia LED, Rimani ha sviluppato sistemi che contribuiscono al mantenimento e alla crescita delle diverse tipologie di piante, con particolare attenzione al verde verticale per interni, sempre più richiesto.

MALENA GUERRIERI
Cucire il tempo: arte, materia e battito di un pallone
A cura di Christian Gaston Illan
Credits foto © Ignacio Isparra
La tua opera La Caprichosa fonde industria, calcio, arte e memoria personale. Come è nata l'idea di questo progetto e che significato ha per te?
L'idea è nata a partire dal materiale. Volevo lavorare con una risorsa in disuso e darle una seconda vita. Nella conceria La Hispano Argentina, dove producono pelle bovina, ho notato che la maggior parte del materiale di scarto aveva la dimensione perfetta per realizzare un pallone da calcio. Da lì ho iniziato a fare ricerche e ho scoperto che il mestiere di cucire palloni a mano era, in passato, una pratica comune in Argentina, ma oggi è quasi scomparso. Poter far rivivere questa tradizione e utilizzare la pelle per creare un oggetto così iconico come il pallone ha dato una nuova dimensione al mio mondo personale, fatto di gioco e sperimentazione.
Ti sei formata presso le Arti Visive alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa, in Belgio, come questa esperienza ha modificato la tua pratica artistica e la tua visione creativa?
Sono sempre stata appassionata dell'apprendimento continuo e studiare ad Anversa mi ha aiutato a sviluppare uno sguardo più focalizzato e critico. Dopo aver completato il mio master, mi rendo conto di osservare e leggere i testi con maggiore profondità e

precisione, ma anche con più calma. Il mio lavoro ora è molto legato alla formazione accademica: è un'opera che nasce dal processo di ricerca e dall'interazione con il sapere.
In che modo queste esperienze hanno arricchito il tuo percorso artistico?
Vivere in un altro paese ti apre la mente, e anche se molti lo dicono, sperimentarlo in prima persona è davvero trasformativo. Uscire dalla propria cultura e adattarsi a un nuovo contesto è un'esperienza quasi magica: ti costringe a sviluppare un nuovo senso dell'orientamento, a comprendere codici di comportamento diversi e persino a vivere il linguaggio in modo differente. Sedersi in un caffè dove nessuno parla la tua lingua, apprendere nuovi idiomi, affrontare climi diversi… tutto questo ti cambia in profondità, quasi a livello molecolare. Per me, viaggiare acquista davvero significato quando si ha la possibilità di restare almeno sei mesi in un luogo; è allora che il cambiamento diventa più radicato.
Nel tuo lavoro utilizzi spesso materiali riciclati, come i palloni da calcio realizzati con ritagli di pelle. Cosa ti attrae di questi materiali e quale messaggio vuoi trasmettere attraverso di essi?
Voglio che la mia opera dialoghi con il mondo in cui viviamo. Oggi più che mai dobbiamo riconsiderare il nostro rapporto con il consumo. Come artista, non voglio contribuire alla cultura dello spreco; voglio posizionarmi in un altro punto del ciclo. Mi interessa lavorare con materiali che stanno per essere scartati, che non hanno ancora una destinazione definita ma possiedono ancora un potenziale. Penso che i materiali abbiano qualcosa in comune con alcuni spazi: hai mai sentito parlare degli "spazi liminali"? Sono luoghi di transizione, che sembrano essere in attesa di una funzione. Sento che lo stesso accade con certi materiali: sono lì, in attesa di essere usati e visti.
La tua arte sembra mescolare elementi della cultura pop con una profonda riflessione sociale. Quali temi o questioni sociali ti interessa esplorare attraverso le tue opere?
Mi interessa evidenziare il valore degli oggetti che ci circondano. Riflettere su ciò che possediamo, scegliere in modo consapevole, consumare con criterio. Non si tratta di accumulare oggetti senza motivo, ma di circondarsi di elementi selezionati con intenzione.
Collabori con altri artisti e curatori, come Caio Twombly. In che modo queste collaborazioni influenzano il tuo processo creativo e l’evoluzione del tuo lavoro?
Ciò che più amo della mia pratica artistica è la possibilità di dialogare con altri artisti e scoprire nuove prospettive. Il fatto che Caio Twombly sia stato il curatore della mia ultima mostra è stata un’esperienza incredibile. Le sue idee hanno arricchito profondamente l’esposizione, aiutandola a prendere la forma finale che ha avuto.
Il calcio è un elemento ricorrente nel tuo lavoro, specialmente in progetti come La Caprichosa. Cosa rappresenta per te questo sport e come lo integri nell'arte contemporanea? È la prima volta che lavoro con il calcio e non so se lo farò ancora in futuro. In questo caso, i palloni sono nati perché il materiale lo richiedeva. È stata una scoperta per me il calcio. È un fenomeno che scatena emozioni profonde nelle persone.
A livello personale, dopo questa esperienza, il calcio mi piace più che mai. Ho imparato moltissimo e oggi ne so più di quanto sapessi un anno fa.
Hai una presenza attiva sui social media, dove condividi il tuo processo creativo e le tue opere. In che modo queste piattaforme influenzano il tuo rapporto con il pubblico e la diffusione della tua arte?
I social media sono strumenti molto utili. Permettono a amici e persone di tutto il mondo di vedere il mio lavoro, anche se non possono partecipare fisicamente alle mostre.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti o ambizioni artistiche? Ci sono nuove tecniche o tematiche che ti piacerebbe esplorare?
Mi piacerebbe viaggiare in luoghi diversi e lavorare con materiali e oggetti caratteristici di ogni contesto.




OLIVIERO TOSCANI: GENIO, CONTROVERSO E SENZA FILTRI
Il fotografo che ha scosso le coscienze e sfidato la società
A cura di Carla Cavicchini
Occhiali dal risvolto rosso, figura imponente, sguardo attento nonché indagatore, ed eccolo: Oliviero Toscani fotografo e tanto altro ancora, che se non gli piacevi in quattro e quattr’otto ti liquidava senza tanti complimenti. Con qualche vaffa! Detto non propriamente sottovoce. Vero e proprio stratega della comunicazione, lo ricordiamo come un tipo diverso, anticonformista all’eccesso, personaggio discusso, senza filtri, controcorrente di gusto, capace tuttavia coi suoi ‘click’ di suscitare scalpore nel bene e nel male.
“Le immagini devono emozionare, è l’anima che deve venir fuori e non il soggetto. Se così non è allora niente, cartaccia pura! Ed allora giù a cose che suscitavano sdegno, clamore, ma anche piacere profondo scaturendo arte pura. Toscani amava molto ‘scioccare’, come quel bel culo di chiappette prorompenti, fasciatissimo, in jeans timbrato “Jesus, chi mi ama, mi segua!”. Logico l’arrivo della ‘Buoncostume’!!!
Ricordi che portano anche alla celebre foto della dolce ‘sorella’ che furtivamente…? Da accertare! Bacia il giovane prete. Ed ancora quel manifesto dei tre cuori freschi freschi di sala operatoria,

simboleggianti che l’umanità non ha colore. Via pertanto all’orgoglio d’essere bianco, nero, e pure giallo! Per l’azienda “Pelle conciata al vegetale in Toscana – Made in Italy”, nel 2012, realizzò un calendario di membri nudi con tanto di pelo pubico, facendo sorridere la moltitudine di persone presenti all’evento. La sua risposta? Mangiarci e beverci sopra, mefistofelicamente, in allegria, irriverente per fierezza, magari accanto a Philippe Daverio ed altre celebrity. Al divertimento, tuttavia, toccava anche altre corde di tematica sociale, quali le sofferenze agghiacciati causate dalla guerra, lo sguardo perduto di chi aveva contratto l’AIDS, ed ancora quella donna scheletrica vittima dell’anoressia.
D’obbligo poi ricordare quei due fanciulli di fazioni opposte, arabi e palestinesi, che, candidamente abbracciano il mappamondo. Nelle sue varie campagne pubblicitarie per la ‘Benetton’ alternava litigi e riappacificazioni, quanto alla domanda sul suo maestro di fotografia con tanto di cipiglio alzato dichiarava: “Mio papà!”
Memorabili i suoi servizi, quale il volume fotografico che celebrava i 200 anni del sigaro toscano osservando: “Ogni persona è un’opera d’arte”. Lavori a cui era estremamente legato
la visita a Barbiana con la conoscenza di Don Milani, che stimava moltissimo nonostante… L’unico difetto che ha è quello d’essere prete!”. Ed ancora quello sull’eccidio di Sant’Anna di Stazzema – il meno conosciuto – dichiarava, con ritrattistica ‘bianco-nero’ dei superstiti.
A Firenze ebbe l’onore un paio d’anni fa di ricevere il “Premio Lorenzo Il Magnifico alla carriera” nell’ambito della 13° Florence Biennale Fiorentina. Oltre a scrivere lavori vari di comunicazione era stato docente dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, nonché direttore artistico di “Music-Box” collegato al programma “Camera Oscura”. Di notevole spessore “Razza Umana”, studio approfondito sulla morfologia della condizione umana con seguito d’analisi delle varie caratteristiche somatiche socioculturale. E se per “Radio Radicale” si occupò d’ambiente, al “Talent Show Master of Photography di Sky Arte, fu lodevole giudice. Lo ricordiamo inoltre per “Radio Rai” alla conduzione d’un format di critica culturale con severa analisi sulla banalità dei luoghi comuni e altre sagge verità. I suoi orgogli? Quello di capire in un attimo chi avesse di fronte!
L’amiloidosi - malattia rara – lo ha portato via a 82 anni, con 40 chilogrammi di meno, metà capelli, voce flebile, testimone tuttavia d’una forza d’idee indistruttibile. Qualche mese fa’, seppur in sedia a rotelle, si era recato in Svizzera ammirando l’interezza delle proprie opere al “Museo del Design” di Zurigo.
Dopo una breve ripresa di salute con Natale in famiglia e seguito d’una bella fetta di panettone, porge l’estremo saluto nel mese di gennaio. Molti gli attestati di solidarietà pervenuti visto che nel suo essere genio e sregolatezza, alternava gesti d’estrema sensibilità, di buona attenzione e cura nella propria professione, facendolo individuare quale figura altamente carismatica.
Nell’ultima intervista concessa per ‘Beesness’ alla domanda sui suoi lavori ironicamente…” Guardi signora vestita da Babbo Natale – in effetti indossavo un paio di guanti rossi brillantanti a ‘sbuffo‘ – io lavoro per passione e non per soldi! Quanto alla moda non bisogna seguirla bensì anticiparla! Non esiste un passato e nemmeno un futuro, bensì il presente. Domani è meglio di oggi!”
Dal momento che ha fotografato migliaia e migliaia di donne qual è il suo pensiero sulla chirurgia estetica?
“Ahhhh! Lei le chiama donne con quelle tette a palla, culi di fuori, con tanto d’esibizione di spacchi inguinali e tacchi a spillo!! Ma per amor del cielo, tirate fuori roba di maggior sostanza che è meglio!”
Avendo girato il mondo in lungo e largo…
“E meno male! Le mamme italiane sono madri di ‘m…a’, la rovina totale …da scappare a gambe levate!”
Veniamo a noi. Si scandalizza se la riprendo col telefonino?
“No, ormai è così!”
L’usa anche lei?
“Certo, mica sono un primitivo!”
Le persone si sono sempre sottoposte volentieri ai suoi scatti?
“Che razza di domanda idiota! Io non ho mai sottoposto nessuno, lei ha una strana mentalità della violenza!”
Mah... a tal proposito di violenza mi viene in mente Harvey
Weinsten, quel produttore cinematografico statunitense che abusava delle attrici ed altre donne ancora.
“Si, e allora? Finalmente si sono svegliate, smetteranno una volta tanto di fare le zoccole!”
Non pensa che i media ne abbiano parlato abbondantemente?
“Esatto, la stampa ha bisogno di tali cazzate!”
Venne perfino fuori il discorso che gli inviti non si fanno a casa delle persone bensì sui luoghi di lavoro.
“Giusto!”
Mai invitato nessuna a casa sua?
“Cooosaaaa’? Non immagina le seduttrici quanto mi infantidiscono: è proprio la professione ‘figa’ che mi urta notevolmente!”
Sappiamo che lei non è un grande amante della televisione.
“E allora? Bastano 5 minuti al mese!”
Ma vengono presentate anche buone inchieste!
“Trova?”
Concludo visto che lei non è un tipetto facile. Me li dice i suoi orgogli e peccati?
“Ma perché devo dirlo a lei? Ma si faccia gli affari suoi!”
Mamma che caratterino …da Paradiso oppure Inferno?
“Non esiste né il Paradiso e nemmeno l’Inferno, non andrò da nessuna parte.”
È ateo? Nel frattempo, mi incenerisce con la sguardo.
“Sono laico. Buongiorno!”
Ecco Oliviero Toscani nella sua interezza di uomo senza peli nella lingua.
Un uomo che non ha voluto cerimonie funebri religiose nel pieno rispetto, tuttavia, di chi invece ne trae alto conforto.

BOUTIQUE HOTEL STRESA
Lusso e charme sulle rive del Lago Maggiore per un soggiorno indimenticabile
A cura della Redazione
Nel cuore di Stresa, sulle rive serene del Lago Maggiore, il Boutique Hotel Stresa si erge come un angolo di lusso senza tempo, dove la storia si intreccia con il fascino dell'eleganza moderna. A pochi passi dal centro storico e dalle acque cristalline del lago, questo rifugio esclusivo offre un'esperienza intima e raffinata, pensata per chi desidera la perfezione in ogni singolo dettaglio. Nuovissimo con cinque stelle che brillano nel panorama delle strutture di lusso, questo hotel è un abbraccio caldo e personale che solo una dimora boutique sa offrire. Ristrutturato con maestria, il suo design omaggia la tradizione senza rinunciare alla modernità. Il Boutique Hotel Stresa vanta 26 suite eleganti, moderne e dotate di ogni comfort per garantire il massimo del relax. Le vedute spettacolari sul lago, le montagne imponenti e i giardini all'italiana disegnano uno scenario perfetto per una fuga romantica o un soggiorno rigenerante. L'hotel è un luogo dove il lusso si veste di esperienze esclusive: quattro Spa Suite private, ognuna con un proprio concept, una piscina panoramica con idromassaggio all'aperto, un ristorante gourmet – LeBolle – che reinterpreta la tradizione culinaria italiana con un tocco contemporaneo, e il rooftop Perlage, dove la vista a 360 gradi si sposa con una proposta gastronomica di alta classe. Guidato da un team di esperti, ogni dettaglio è studiato per soddisfare i desideri più raffinati. Ogni soggiorno al Boutique Hotel Stresa si trasforma in un viaggio sensoriale, dove eleganza, comfort e la magia del Lago Maggiore si fondono in un'esperienza.








DISCOVERY 4TOUR
Riscoprire meraviglie nascoste con soggiorni unici e racconti d'autore
A cura della Redazione
Sfogliando le pagine di un libro capita spesso di essere catapultati in luoghi speciali che, pagina dopo pagina, iniziamo a riconoscere.
Dai “Libri della Buonanotte” ai “Discovery 4TOUR” l’effetto sarà un po’ questo, a cominciare dall’incipit: i palazzi d’epoca che ospitano le strutture del Gruppo, dai quali partire per ri-scoprire Firenze, Verona, Genova e Bologna.
Uscire dalle rotte più classiche, offrire ogni anno nuovi spunti di viaggio, aiutare a scoprire i capolavori meno noti di Firenze, Verona , Genova e Bologna: nasce così il progetto “Discovery 4TOUR” dell’Hotel Bernini Palace, del Due Torri Hotel, dell’Hotel Bristol Palace e del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, gli alberghi del Gruppo Duetorrihotels situati proprio in queste splendide città.
“Discovery 4TOUR” rappresenta una bella occasione per scoprire di persona storie inusuali e nascoste del nostro Bel Paese, quelle racchiuse nel cofanetto dei Libri della Buonanotte - edizioni Minerva - la collana letteraria a cura della professoressa Beatrice Buscaroli Fabbri, storica dell’arte e curatrice, che il Gruppo Duetorrihotels dedica da anni ai suoi Ospiti. Una collezione di brevi racconti da leggere piacevolmente tutti d’un fiato, che chi soggiorna in hotel trova sul comodino della propria camera.
I Libri della Buonanotte 2025:

Lo Spedale degli Innocenti | L’Ospedale degli Innocenti è un capolavoro di architettura che unisce funzionalità e bellezza, eleganza e simmetria: una “reggia per bambini”, come la definì l’architetto Giovanni Michelucci. La struttura offriva accoglienza a bambine e bambini lasciati anonimamente all’ingresso. Al loro arrivo venivano affidati alle cosiddette “balie di casa” per poi
essere consegnati a balie di campagna, retribuite per allattarli. Terminato lo svezzamento, alcuni di loro restavano con la nuova famiglia, altri rientravano agli Innocenti.
L’autrice è Elena Dallorso, giornalista e scrittrice, Senior Features editor di “AD”. Scrive di case, di persone e di oggetti, cercandodietro ognuna di queste cose - una storia che parli di bellezza e di passione. Ha scritto di cultura, società e viaggi per quotidiani e riviste nazionali e internazionali, da “La Stampa” a “Marie Claire”, da “Il Sole 24 Ore” a “Donna Moderna”, da “Meridiani”a “Traveller”. Collabora con “Vanity Fair” e “Vogue”. Ha scritto romanzi (pubblicati da Feltrinelli), podcast e sceneggiature (tratte dai suoi libri e originali) sulle sue passioni: la cucina, il vino e l’umanità.

L’ipogeo di Santa Maria in Stelle | Comunemente noto come “il Pantheon”, l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle è un sito archeologico e un luogo di culto cristiano, unico nel suo genere. Il sito si trova nell’omonimo paese, Santa Maria in Stelle, piccolo borgo Veronese situato nel cuore della Valpantena, che deve il suo nome a un affresco dipinto all’interno di una volta ipogea.
L’autrice è Germana Cabrelle, padovana, giornalista professionista e scrittrice. Si occupa prevalentemente di turismo culturale e di prestigio per le testate del gruppo Condè Nast (“Vanity Fair”,
“La Cucina Italiana” e “Traveller”) e Class Editori (“Gentleman” e “Milano Finanza”). È autrice di libri di successo: 100 Isole e 100 spiagge (Rizzoli, 2013), la guida Best 100 Venezia (Sitcom editore, 2012) e il volume illustrato Cleto Munari Jewelry (Treccani, La Cultura Italiana, 2019).

Genova in jeans | Cosa c'entra Genova con i jeans? Con le grandi emigrazioni, intorno all'Ottocento, la tela blu di Genova arrivò in America dove venne utilizzata per creare abiti da lavoro per i minatori. Ed è proprio qui che il nome originario cambiò in blue jeans. Questo volume è concepito come una passeggiata nella città di Genova, alla scoperta del tessuto più iconico del mondo. L’autrice è Mariangela Rossi, genovese con origini toscane e con base a Milano da molti anni. Giornalista, collabora con diverse testate del Gruppo RCS, tra cui «ioDonna» e «Amica», oltre a «How to Spend It» e al nuovissimo Foster magazine di Phoenix. È specializzata in cultura dei viaggi, società, hôtellerie, benessere e mondo olfattivo, di cui ha scritto vari libri a tema.

Seta di Potere | Un racconto breve sul mercato della Seta Bolognese, pregiato tessuto che nel Seicento si diffuse in tutto il mondo, rendendo Bologna – allora città di commercio grazie ai mulini, filatoi e canali – una capitale indiscussa della moda. L’autore è Federico Chiara , nato e cresciuto a Bologna. Nel 2000 è entrato nella redazione di Vogue Italia, dove oggi ricopre il ruolo di Director Print e Culture Editor. Negli anni ha scritto per “The New York Times”, “T Magazine” e “International Herald Tribune”. Ha insegnato all’Università di Bologna e pubblicato i suoi testi in alcuni libri collettivi editi da Mondadori.
Ogni Hotel - ubicato in un elegante palazzo d’epoca nel cuore pulsante delle più belle città d’arte italiane - è sia custode di tesori di grande valore storico-artistico, incastonati in ambienti ricchi di fascino e suggestione, che promotore del patrimonio culturale del territorio circostante
“Discovery 4TOUR” propone itinerari che offrono l’occasione di scoprire i tesori custoditi in ciascun Hotel, di dormire in quelle stesse suite tanto amate da personaggi del calibro di Maria Callas, Mozart e Lady Diana, salire lo scalone monumentale che ispirò Alfred Hitchcock, cenare sotto i grandi affreschi
dei Carracci o fare colazione nelle sale che furono parte del Parlamento del Regno d’Italia.
Oltre a ciò, “Discovery 4TOUR” rappresenta un’opportunità per conoscere storie meno note del nostro Bel Paese, percorsi che valorizzano ciò che si cela alla vista del semplice turista, mettendo in luce la relazione profonda che lega gli hotel al contesto in cui sono inseriti.

Hotel Bernini Palace È un palazzo ottocentesco dalla storia antica quello che ospita l’Hotel Bernini Palace. Se ne ha notizia già nel Trecento, quando era proprietà di una ricca famiglia ricordata anche da Dante nel Paradiso. Adibito ad albergo per secoli, come testimonia il loggiato del XVI secolo che oggi ospita il ristorante La Chiostrina, ebbe il suo massimo splendore negli anni in cui Firenze fu capitale del Regno d’Italia sia per il suo fascino che per l’inarrivabile vicinanza a Palazzo Vecchio. Frequentato da deputati e senatori, l’hotel era infatti al centro di intrighi e vicende politiche. Lo ricordano i tondi affrescati che decorano la Sala Parlamento, oggi sala colazioni, impreziosita dai ritratti di Garibaldi, Cavour, Gioberti e altre personalità del Risorgimento.

Verona, Due Torri Hotel Al di là della facciata, quello che ospita il Due Torri Hotel è un palazzo che custodisce preziose testimonianze d’arte e di storia, arredi Biedermeier, marmi e porcellane pregiate. In un edificio che risale al Trecento, già locanda nel Seicento, l’albergo ha ospitato i più importanti personaggi di ogni epoca: dalla dominazione veneziana all’impero Asburgico, dal Risorgimento
alla Dolce Vita. Il suo fiore all’occhiello è l’Arena Casarini realizzata da Pino Casarini, il maggiore affreschista italiano del Novecento; un circo equestre che prende vita tra le pareti di una sala, a cavallo tra architettura e arte figurativa.

Genova, Hotel Bristol Palace
L’Hotel Bristol Palace è permeato di atmosfera Liberty, tra dettagli Art Nouveau ed eleganza inizio ‘900, forme sinuose e decorazioni a tema floreale, marmi policromi dei pavimenti e sontuosi salotti Napoleone III. Progettato dall’architetto Dario Carboni, fu inaugurato nel 1905. Al suo interno custodisce un audace scalone ellittico - che dal piano terra arriva all’ultimo piano - e che si dice abbia ispirato Alfred Hitchcock, più volte ospite dell’albergo, per la spirale di “Vertigo - La donna che visse due volte”.

Bologna, Grand Hotel Majestic “già Baglioni”
Questo palazzo settecentesco, che fu seminario arcivescovile, ospita preziose testimonianze d’arte e di storia. Iniziando dal basso, ecco un tratto dell’antica strada imperiale romana “Flaminia Militare” e gli spazi in cui Filippo Tommaso Marinetti, frequentatore del caffè art déco che oggi porta il suo nome, organizzò nel 1914 la sua celebre mostra-blitz che esponeva i quadri giovanili di Giorgio Morandi e dei futuristi bolognesi. Salendo, la sala del Camerino d’Europa conserva la prima opera nota dei Carracci con episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, importante capitolo della storia dell’arte italiana. Una meraviglia che continua negli affreschi della scuola carraccesca che decorano il soffitto del ristorante.
GRUPPO DUETORRIHOTELS
Fanno parte del gruppo Duetorrihotels, quattro hotel ospitati in altrettanti palazzi storici nel cuore delle principali città d’arte italiane, insieme al Santa Barbara, business hotel a San Donato Milanese, e il budget hotel Alga a Milano. Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”*****L di Bologna, il Due Torri Hotel*****L di Verona, l’Hotel Bernini Palace***** di Firenze e l’Hotel Bristol Palace***** di Genova custodiscono, al loro interno, veri e propri capolavori. Da anni il gruppo porta avanti un’opera di restyling di questo inestimabile patrimonio, valorizzandolo come parte dell’eredità storicoartistica del territorio. Il gruppo, tra i leader dell’hôtellerie e dello stile italiano, unisce alla capacità di leggere le necessità e i desideri di ogni cliente, una spiccata vocazione internazionale. Tutti gli hotel del gruppo partecipano attivamente alla vita culturale delle più incantevoli città d’arte d’Italia, organizzando eventi, iniziative e mostre.
OLFATTI NON PAROLE
Maurizio Cavezzali
e il potere invisibile delle fragranze
A cura della Redazione
Un viaggio tra scienza, emozioni e cultura per comprendere il ruolo fondamentale degli odori nella nostra vita quotidiana
È appena stato pubblicato il libro "Olfatti non Parole: guida alla comunicazione olfattiva nel marketing e nel personal branding", edito da Ideazioni per la collana iGuru, presentato a Milano all’evento di riferimento della profumeria artistica Esxence - The Art Perfumery Event dall’autore Maurizio Cavezzali, co-fondatore di Esxence e CEO di Equipe Exibit, insieme all’editore Maurizio Sangineto e al secondo co-fondatore di Esxence Silvio Levi
La pubblicazione, realizzata con il contributo di Luisella Ghezzi, esperta di profumeria d’autore e tutor dell’Italian Perfumery Institute, svela il ruolo straordinario che hanno i profumi nella nostra vita quotidiana, esplorando come gli odori influenzano emozioni, ricordi e percezioni inconsce. L'autore offre un'analisi approfondita del senso dell'olfatto, spesso sottovalutato, che possiede un potere innegabile di comunicare e legare le persone al loro passato, al presente e al futuro.
Lungo i capitoli vengono esplorati i meccanismi biologici e

psicologici alla base della comunicazione olfattiva, mostrando come i profumi possano essere strumenti potentissimi per evocare emozioni, influenzare decisioni e creare legami più profondi tra le persone. L'autore evidenzia anche l’importanza delle fragranze in vari contesti culturali e sociali, spiegando il simbolismo che li accompagna e il loro ruolo nelle diverse tradizioni.
"Olfatti non parole" non si limita ad offrire un'analisi scientifica e storica, ma si concentra anche sull'evoluzione dell’arte della profumeria, dai tempi dell’antico Egitto fino ai giorni nostri, e presenta il modo in cui l’industria del profumo stia cambiando in risposta ai nuovi bisogni e alle più recenti tecnologie. Ogni capitolo è un viaggio che unisce scienza, cultura, e creatività, per raccontare come le essenze siano capaci di plasmarci e raccontarci.
Il libro analizza anche il potere della semantica olfattiva , introducendo un vocabolario specifico per comunicare le fragranze, e riflette sul futuro dell'olfatto, chiedendosi: come evolverà il profumo nel prossimo futuro? Con una parte dedicata all’industria del profumo, la pubblicazione offre uno spunto sul futuro della sensorialità, ponendo l’olfatto come strumento
privilegiato per comunicare in modo più immediato e autentico.
Si tratta di una lettura imprescindibile per chiunque voglia comprendere il potere emotivo degli odori, dalla profumeria all’esperienza quotidiana . Il libro, grazie anche all’importante contributo degli studenti dell'Italian Perfumery Institute, esplora come la tecnologia e la cultura stiano ridisegnando il ruolo del profumo nella nostra vita, portando alla luce il legame profondo tra fragranze e identità.
L’AUTORE
L'autore, Maurizio Cavezzali, è un rinomato esperto nel campo della comunicazione olfattiva e della profumeria, con una lunga carriera nel settore del lusso e del lifestyle. Nel 1998 ha creato Equipe International ed è co-fondato Esxence – The Art Perfumery Event, manifestazione che è diventata un punto di riferimento mondiale per la profumeria artistica.
In qualità di docente al Politecnico di Milano e all'Accademia di Brera, contribuisce alla formazione delle future generazioni di professionisti in ambiti altamente specializzati. Inoltre, è il fondatore dell’Italian Perfumery Institute, un'istituzione di eccellenza dedicata alla formazione avanzata sulla cultura del profumo.

ESSERE INSIEME E FARE INSIEME NEL MONDO DEL LAVORO
Ambienti di lavoro più efficaci e sostenibili
A cura della Redazione
Per passare dall’io al noi e abbracciare una nuova cultura aziendale collaborativa, sia tra liberi professionisti sia all’interno di team di lavoro.
Nessuno lavora da solo, nemmeno i liberi professionisti. E per quanto sia importante rendersene conto, questa è una verità poco radicata nella nostra cultura aziendale. In molti ambienti lavorativi, la collaborazione viene ancora considerata come un'entità scontata, affidata all’intuito individuale o alle dinamiche organizzative. Sebastiano Zanolli nel suo nuovo saggio Lavorare è collaborare (in libreria per ROI Edizioni dal 28 febbraio 2024), sfida questo pensiero comune, evidenziando il potenziale trasformativo della collaborazione all’interno di team e aziende e sottolineando le due dimensioni fondamentali di questo concetto: l'essere e il fare insieme.
Lavorare è collaborare racconta i processi di costruzione del “noi” nel mondo del lavoro e riporta alla luce i pilastri, spesso dati

per scontati, con i quali diventare collaborativi: fiducia, empatia, condivisione, autenticità. E offre una visione chiara e pratica del mondo lavorativo contemporaneo, per vivere professionalmente in ambienti più efficaci, sostenibili e umani.
Sebastiano Zanolli , esperto nel campo della psicologia organizzativa, esplora in maniera pratica e approfondita l'arte del feedback e della chiarezza comunicativa, offrendo ai lettori strumenti essenziali per sviluppare la cultura collaborativa all'interno di diversi ambienti di lavoro.
Dopo Guerra o pace, l’autore affronta il tema del conflitto dall’altro lato della medaglia, quello della collaborazione: mentre il conflitto inutile può essere evitato solo attraverso la collaborazione, il conflitto utile può essere sfruttato in pieno solo grazie a una mentalità collaborativa . Pertanto, lavorare bene equivale a collaborare attivamente.
La gestione di conflitti utili porta a una riflessione su quelle che
sono le buone pratiche della collaborazione oggi, andando oltre il concetto di produttività tradizionale: negoziazione, feedback , relazioni, coinvolgimento dei team , valutazione, comprensione e misurazione dei nuovi mindset collaborativi. La collaborazione è frutto di un cambio di mentalità nel singolo e nel gruppo, ed è guidata, secondo Zanolli, da onestà e trasparenza radicali, che consentono di comprendere in profondità le nuove necessità del “lavorare insieme”.
Partendo da un’analisi del concetto di lavoro, Sebastiano Zanolli spiega come questo abbia assunto nuove sfumature negli anni: i sempre più delicati confini tra personale e professionale (l’azienda come “una grande famiglia”), la passion economy, il cambio di paradigma del grande mito del lavoro (visto come possibilità e non più come castigo). Dal lockdown in poi, emergono anche nuove abitudini e necessità che hanno influito enormemente sulla nostra percezione del concetto di lavoro rispetto a come è sempre stato inteso, dalla gig economy, alle partite iva, dal fenomeno delle grandi dimissioni all’elogio della vita lenta. Nuovi modi di vivere il lavoro che plasmano, in primis, il concetto di appartenenza aziendale, soprattutto nelle nuove generazioni e in chi si ritrova a cambiare la propria vita professionale (da qui anche le grandi azioni di talent attraction messe in atto dalle aziende). Le persone, i lavoratori, i liberi professionisti ripartono da sé stessi, rimettendosi in gioco per affrontare il mondo del lavoro guidati da rispetto e autodisciplina.
Anche se difficoltoso e costoso in termini di energie, collaborare resta sempre la strada più appagante in termini di ricompense e, quando non è così, resta senza dubbio quella potenzialmente più ricca di possibilità. Anche quando la qualità del lavoro finale sembra raccontare tutt’altro.
La domanda “come perseguire una collaborazione proficua tra team” trova una risposta nella lunga carriera professionale dell’autore, con domande e riflessioni basate su due attitudini fondamentali: la capacità di analizzare e adattarsi alle complesse dinamiche di team (tra intelligenza di status, abilità emotive, onestà, propositività, spirito di negoziazione) e l’abilità di “comunicare in modo onesto e costruttivo”, proponendo soluzioni inclusive e rimanendo aperti alla negoziazione.
L'AUTORE
SEBASTIANO ZANOLLI è un esperto di gestione del cambiamento, speaker e autore di numerosi libri, fra cui Alternative, Guerra o pace e La grande differenza. Da oltre trent’anni cerca, sperimenta e struttura risposte al grande quesito della motivazione, adattandole ogni volta alla singola specificità del contesto organizzativo e personale. Nella sua esperienza professionale, ha lavorato in grandi aziende della moda. Come consulente e speaker, lavora con aziende e organizzazioni che vogliono ispirare le proprie persone quando la strada appare confusa, quando le energie sembrano mancare, quando si sta per avviare qualcosa di nuovo o quando è il momento di farlo.
METÀ DEGLI ITALIANI SOGNA DI EVADERE DAGLI STRESS QUOTIDIANI
Ogni giorno, milioni di italiani sentono il bisogno di evadere da situazioni fastidiose: dai commenti inopportuni ai messaggi indesiderati, fino alle lunghe video-call. La ricerca “Le evasioni quotidiane degli italiani”, realizzata da AstraRicerche per McDonald’s , esplora le principali interferenze e le modalità di evasione preferite, in occasione del lancio del McCrunchy Chicken . Questo panino, grazie alla sua croccantezza, regala un’esperienza immersiva nella CrunchyZone , entrando stabilmente nel menu di McDonald’s Italia. Chi desidera di più evadere? Quattro italiani su dieci, soprattutto giovani uomini (47% Millennials, 46% GenZ), donne di diverse età (43% GenZ, 43% GenX) e single (45%) . Le situazioni più fastidiose avvengono dal vivo (95,3% ), ma anche chat e WhatsApp (80%) e video-call (64,9%) creano disagio, specialmente tra i giovani della GenZ. Quando si trovano in queste situazioni, alcuni cercano di cambiarle, altri sopportano, ma un quarto degli italiani sceglie di "evadere". Le più propense sono le donne Gen Z (33%) e le Baby Boomers (33%) . Le situazioni più fastidiose? Commenti sul peso da parenti inopportuni (31,2% ); il vicino di casa logorroico (28%); video-call interminabili con capi o colleghi (20,3%) e poi le domande scomode: "Quando ti laurei?" (19,0%), "Quando ti sposi?" (17,6%) per non parlare di micidiali spoiler sulle serie tv (15,9% ) e per finire le domande ansiose: "Come va con il tuo partner?" (13,5%), "Sei pronto per l’esame?" (13,2%). Come si evade? Il 38,2% pensa ad altro, il 27,3% si distrae con altre attività, mentre il 23,4% si rilassa sul divano o passeggia. Ma la modalità di evasione preferita è mangiare qualcosa di buono: il 62,6% degli italiani lo fa almeno 1-2 volte a settimana . Il 69,5% ritiene che mangiare un panino sia una piccola evasione appagante. Il 72,4% considera il gusto essenziale per il piacere, ma anche la croccantezza gioca un ruolo chiave, amplificando la soddisfazione grazie al suono e alla texture, che stimolano tutti i sensi. Con il McCrunchy Chicken, McDonald’s offre un’esperienza di evasione perfetta, dove il crunch-crunch trasporta in un mondo di puro gusto!
BENU FARMACIA INSEGNA ‘DI TALENTO’: RISULTATI E OBIETTIVI PRESENTATI IN CONVENTION

Benu Farmacia, parte di Phoenix Pharma Italia, continua la sua crescita nel Retail, con un modello vincente di integrazione Wholesale-Retail. La convention al Palacongressi di Riccione ha riunito 500 farmacisti, industria e management per fare il punto sui risultati e le prospettive. Nel 2023, il Wholesale ha registrato un incremento di oltre 180 milioni di euro, mentre il network di affiliazione Valore Salute ha visto una crescita del 180% con la formula Platinum. Il Franchising BENU è aumentato del 200% in punti vendita, con una copertura sempre più capillare. Il Retail ha ottenuto un +10% di utile netto (lordo imposte). Nonostante le sfide del settore – regolamentazione, costi, supply chain e nuovi competitor – il modello di affiliazione BENU si conferma solido: le farmacie in network strong crescono e superano del +2.5% il margine commerciale rispetto alle indipendenti (IQVIA, 2024). Il Franchising Benu riscuote successo: 80% degli affiliati riconosce il supporto del network come leva di marginalità e il 95% ha fiducia nel futuro. Oltre il 30% è interessato a sviluppare nuovi servizi (Osservatorio Imprenditoria Retail, 2024 ). Tra i progetti strategici, lo sviluppo della Private Label , con nuove referenze in arrivo nel 2025 e un +13% di sell-out nell’ultimo trimestre. Gli obiettivi futuri includono 1.000 farmacie affiliate entro il 2026 e il rafforzamento dell’ HUB Salute , Digital e Omnicanalità. BENU punta anche sui talenti: le campagne Welcome back e Together we grow hanno portato a 40 nuovi ingressi tra ottobre e febbraio, dimostrando la capacità di attrarre e far crescere professionisti.

ANYTIME FITNESS INAUGURA A ROMA MONTAGNOLA IL 20ESIMO CLUB DELLA CAPITALE
Anytime Fitness, il più grande franchising di palestre al mondo e l’unico presente in tutti i continenti, approda con un nuovo club a Roma Montagnola , in Via Nicola Spedalieri 57-59. Con una superficie di oltre 600 metri quadri, il nuovo club è il 20esimo dell’area romana e garantisce l’accesso a un’ampia gamma di servizi fitness, tra cui aree dedicate all’allenamento cardio, isotonico e funzionale, oltre a una sala pesi e a uno spazio per i corsi di gruppo. La palestra, già aperta al pubblico, offre ai suoi soci un ambiente moderno e attrezzato per un’esperienza di allenamento completa e personalizzata 7 giorni su 7, Pasqua e Natale compresi. Il nuovo club di Roma Montagnola può accogliere oltre 1.000 iscritti e va ad aggiungersi alla già ampia rete di Anytime Fitness in Italia, facendo salire a quota 54 il numero totale delle palestre del brand sul territorio nazionale. Il marchio, nato nel 2002 negli Stati Uniti, si è rapidamente diffuso in tutto il mondo e oggi è presente in 42 Paesi con oltre 5.400 club e più di 5 milioni di iscritti, attestandosi come la catena fitness che cresce più velocemente a livello globale. A caratterizzare le palestre Anytime Fitness, oltre alla loro apertura 365 giorni all’anno, anche un approccio assistenziale inclusivo, che porta trainer e istruttori qualificati a prendersi cura di ogni singolo cliente, garantendo un piano personalizzato allineato agli obiettivi e al livello di preparazione degli iscritti. Caratteristica peculiare di AF, inoltre, anche l’interconnessione dei suoi club a livello globale: con l’uso del proprio smartphone o grazie alla chiavetta magnetica fornita al momento dell'iscrizione, infatti, ogni socio può accedere a qualsiasi palestra Anytime Fitness in Italia e nel mondo in qualunque momento.

UNA SEDE TUTTA NUOVA PER IL MONDADORI BOOKSTORE DI CHIVASSO
Dopo una breve attesa, il Mondadori Bookstore di Chivasso riapre in centro in uno spazio moderno, diventando un nuovo punto di riferimento culturale. Il rinnovamento è in linea con la strategia di Mondadori Store , la più grande rete di librerie in Italia, che promuove la lettura con luoghi di incontro e intrattenimento. Oltre a un’ampia selezione di libri, la libreria offre servizi culturali come abbonamenti ai musei piemontesi e lombardi. Particolare attenzione è rivolta ai giovani, aderendo a iniziative come #ioleggoperché , per arricchire le biblioteche scolastiche, e “Alunni in libreria”, che avvicina gli studenti alla lettura. Il nuovo store si estende su 100 mq , con un catalogo di oltre 12.000 titoli tra narrativa, saggistica, scolastici e internazionali. Grande attenzione ai lettori più giovani con il format We are Junior, che propone giochi didattici e libri illustrati, e uno spazio dedicato ai bambini 0-9 anni . Per gli appassionati di fumetti e manga, è presente il reparto Just Comics , mentre le nuove generazioni di lettori troveranno aree dedicate ai #BookTok . L’offerta si completa con cartoleria , gadget , giocattoli e gift card. Il Mondadori Bookstore di Chivasso è attivo anche online: tramite Instagram, Facebook e Mondadoristore.it, i clienti possono verificare la disponibilità di libri, ordinarli e riceverli a casa o ritirarli in negozio. È inoltre possibile effettuare ordini via telefono.




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