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DI STOFFA DIPINTA, DI SETA VESTITA
DI STOFFA DIPINTA, DI SETA VESTITA La Lupa stilizzata by Lastrucci Antico Setificio Fiorentino alla Festa del Cinema di Roma
A cura di Carla Cavicchini Proprio perché la cultura salverà il mondo, come del resto hanno sempre osservato i grandi intellettuali, anche stavolta – fiato alle trombe – è stato dato all’apertura della 15esima edizione della Festa del Cinema di Roma. E quindi, pur nelle mille precauzioni dettate da gel, distanziamento sociale e mascherine, anche stavolta sul prestigioso Red Carpet, si sono alternate bellezze divine fasciate in abiti da sogno, nello splendido contesto firmato da Renzo Piano in una girandola coloratissima di mostre, eventi, proiezioni, convegni, dibattiti, per chi crede ancora nella magia del grande schermo.
Entriamo adesso, non troppo in punta di piedi, in questa suggestiva coreografia, grazie al prezioso abito indossato da Stella Sabbadin, realizzato dalla stilista pratese Eleonora Lastrucci, con le raffinatissime sete dell’Antico Setificio Fiorentino, di proprietà Stefano Ricci.
Un manufatto originale ma di gran gusto, ove spicchi color senape, ben si amalgamano al rosso prorompente, con tutta la finezza ricamata de “La Lupa”. E, in tema di nomi, nonché esibizioni, è giusto conoscere oltre a Stella Sabbadin, le altri fanciulle pronte alla passerella quali Eleonora Pieroni – attrice e modella internazionale da New York nominata ambasciatrice d’Arte del Made in Italy della cultura italiana in America – Elisabetta Bardelli Ricci, manager, Jane Alexander, luccicantissima come un diamante accanto al compagno Gianmarco Amicarelli, Isabella Turso, famosa compositrice pianista, l’attrice Antonella Salvucci, Valentina Bonariva ed altre ancora, raggianti di luce grazie all’operato della Lastrucci che dell’eleganza, ha fatto un semplice stile di vita. Una stilista capace di portare l’alta moda nel cinema e nel mondo, presentando colori e tessuti di estremo pregio “a gentil grazia di colei, che magnificamente, si rimirerà allo specchio!”
La Lastrucci, forte dei suoi studi presso la Scuola d’Arte di Firenze seguiti da buoni “master di stilismo”, pone cura maniacale anche nei dettagli, considerando la stoffa vissuto ineguagliabile di storia e cultura, da ben piegare e attorcigliare, trovandone l’esatta essenza. Personalità indomita dallo sguardo brillante nonché sfavillante come le sue creazioni (anche creature) racconta di quei quattro giorni intensi nella città eterna, estremamente ricchi, in un clima di estrema organizzazione e squisita gentilezza: “Già, tutto ineccepibile, ritmato nei tempi giusti, con gli splendidi sponsor quale Lexus, auto ufficiale della manifestazione.”
Dove trova tutta questa energia?
“Dal piacere di sdrammatizzare anche le situazioni più ostiche come quella che stiamo vivendo, dalla voglia di continuare nonché misurarsi, interagendo in un percorso comunitario volto alla rinascita del nostro pianeta. Già col precedente abito Florentia, pensato e voluto qual risposta alla pandemia da Covid-19, ho voluto sensibilizzare la questione in merito offrendo – così di me hanno riportato – l’eccellenza italiana nel mondo in un’ottica della bellezza della cultura, veicolo quest’ultima di grande libertà, ed espressione delle idee.”
Quindi un messaggio anche sociale.
“La moda è un fatto di costume, di comunicazione e, personalmente, anche di forza visto che le idee per ben circolare, hanno bisogno di essere recepite e poi raccolte. Come questo abito-dono verso la Lupa capitolina, icona della città e madre dei romani, simboleggiante l’orgoglio della sua gente.” Viene spontaneo osservare questa donna in carriera incapace di sedersi sugli allori, ricca del suo sguardo fiero e trasparente, amante dell’arte in tutte le sue declinazioni, osservandone il connubio diretto con la moda. Da qui l’invito, raccolto, di comunicare tale espressione, presso seminari in merito. Fiera del Made in Italy, della sapienza di cosa possono creare le mani, sul Red Carpet di El Gouna, uno dei più prestigiosi festival cinematografici del Medio Oriente, per l’eclettica Ieva Lykos, attrice, regista, sceneggiatrice, nonché documentarista – invitata come Vip al Festival – la Lastrucci ha creato in esclusiva tre abiti haute couture, per le proiezioni dei film in competizione quali: “The Furnace” diretto da Roderick Mackay, “Listen” di Anna Rocha de Sousa e “Quo Vadis, Aida” sotto la direzione di Jasmila Zbanic, film vincitore del Festival. “Questo poiché ogni donna conserva la propria personalità – puntualizza – e, proprio le piccole sfumature mi parlano, rifinendo attentamente ogni capo, con occhio attento anche nei confronti dei dettagli.”
Di rilievo conoscere che l’importante manifestazione che si avvale regolarmente della partecipazione di attori di fama internazionale. si svolge annualmente nella cittadina egiziana sulle rive del Mar Rosso.
Photo credit: Marilla Sicilia/Mondadori Portfolio Massimo Insabato/Mondadori Portfolio