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OMAGGIO PER PAPA BERGOGLIO

Il Premio Kineo in Vaticano è stato consegnato il 22 ottobre 2020 presso i Giardini Vaticani della Palazzina Leone XIII, al regista russo Evgeny Afineevsky che vive in America per il suo docufilm Francesco. Il “Kineo Movie for Humanity Award”, viene assegnato a chi promuove temi sociali ed umanitari e Rosetta Sannelli, ideatrice del prestigioso Premio Kineo, ha avuto l’onore di consegnarlo direttamente al regista. Menzioniamo l’arrivo di tale premio, in un momento altamente delicato per la nostra società foriero quasi quotidianamente di drammi e lotte costanti. “Premio Kineo-Diamanti del Cinema” compie 18 anni e, dopo il Festival del Cinema di Venezia, è nella capitale in concomitanza con la 15esima edizione Festival del Cinema di Roma. Oltre ai premi alle classiche categorie, il Kineo, assegna anche due riconoscimenti speciali: il “Movie for Humanity Award”, Eleonora Lastrucci, Elisabetta Bardelli Ricci, Rosetta Sannelli e altri al premio Kineo in Vaticano ed il “Kineo Green & Blue Award”, dedicati a chi promuove nel cinema tematiche ambientali, umanitarie e sociali. La cerimonia della consegna ha rappresentato un momento molto sentito in cui erano presenti il Prefetto del Dicastero della Comunicazione Paolo Ruffini,il segretario del Dicastero Mons. Ruiz, il responsabile di “Vatican Media” Stefano D’Agostini, con un messaggio augurale consegnato da parte delle Nazioni Unite dal responsabile del “Festival delle U.N. Agenda 2030,Carlo Gentile. Un incontro che si è avvalso anche di Eleonora Lastrucci stilista di Alta Moda, con Elisabetta Bardelli Ricci General Manager dell’Antico Setificio Fiorentino, che collaborano con la dottoressa Rosetta Sannelli Presidente Rosetta Sannelli mentre premia il regista russo Evgeny Afineevsky del Premio Kineo. “Francesco”, nome del film, illustra il pensiero e le opere del Papa, facendone emergere una personalità di gran spessore e questo a prescindere dai vari credo e giudizi personali di ciascuno. Parla di conseguenza la sua coscienza civile, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente preservandolo per le generazioni future con profonda consapevolezza della storia, in relazione alle tragedie del nostro secolo. L’attualità presentata in sublime umanità, rileva i drammi umani che ci colpiscono, in una serie d’immagini, di accesso impatto emotivo. La buona presa di coscienza in questa realtà dove l’etica,il pensiero e la spiritualità di Bergoglio si attuano in maniera estremamente umana, esplica quel fondersi in una coscienza collettiva, che tanto fa riflettere, nonché meditare. Non a caso sono tematiche e fatti di vita ben conosciuti, che il regista russo ci ricorda tramite “Il Genocidio degli Armeni”, la guerra in Siria e migrazione verso l’Europa, ed ancora la guerra in Ucraina e la persecuzione dei Rohingya. E, come commenta Rosetta Sannelli: “Ogni viaggio di Papa Francesco in ogni luogo del mondo,è documentato in questa opera di Afineevsky da fatti di cronaca, rivelandosi di conseguenza, un autentico squarcio su ogni vicenda del nostro tempo. Da considerarlo, pertanto, opera storica a tutti gli effetti.”

EMOZIONE ITALIA L’ITALIA CHE EMOZIONA

Intervista al Presidente di “Emozione Italia” Giuseppe Zambetti.

A cura di Giorgio Nadali

L'Associazione non profit "Emozione Italia", fondata nel 2015 da un gruppo di professionisti di Milano e di Roma, promuove le ricchezze italiane di Arte, Cultura, Bellezze dei Luoghi, Artigianato, Enogastronomia, Moda, Industria, Stile di vita attraverso l'accoglienza in spirito di amicizia dei visitatori in arrivo in Italia da tutto il mondo per turismo, studio o lavoro, basandosi sul senso innato di disponibilità personale dei residenti attivi nei diversi luoghi che metteno a disposizione parte del proprio tempo libero e fanno rete nell'assistere i visitatori nelle città italiane. Nell'accompagnare i visitatori alla scoperta delle bellezze dei nostri territori, l'ottica è quella di farli sentire benvenuti e facendo percepire i membri di Emozione Italia come un "Amico in Città" loro dedicato. Gli Amici in Città sono le figure chiave del progetto, che i visitatori ritrovano volta per volta nelle persone di riferimento dei diversi luoghi dove si sposteranno nel corso del loro viaggio in Italia semplicemente prenotandosi sul sito italiano/inglese www.emozioneitalia.it In generale, se i visitatori ripartono soddisfatti dell'accoglienza ricevuta in termini di qualità, correttezza e professionalità, possiamo verosimilmente aspettarci che trasmettano l'apprezzamento per il soggiorno vissuto nei nostri luoghi ad amici, colleghi e conoscenti, nei quali suscitare il desiderio di venire a loro volta in visita in Italia … e comunque tornando essi stessi nel nostro Paese alla prima occasione possibile. Sono evidenti i ritorni sul territorio sia di immagine che economici, perché i visitatori soggiorneranno in albergo, visiteranno musei ed eventi, si fermeranno nei ristoranti, faranno shopping, prenderanno mezzi di trasporto, e così via. I benefici andranno a vantaggio della Città e, sommando le diverse città, a vantaggio della Regione, e quindi del Paese.

Intervista al Presidente di “Emozione Italia” Giuseppe Zambetti

Quali emozioni speciali procura "Emozione Italia" e come?

Il programma “Emozione Italia” procura emozioni speciali sia ai visitatori, sia ai

residenti che li ricevono nei diversi luoghi italiani. I visitatori rimangono sempre piacevolmente sorpresi nello scoprire l’accoglienza e l’accompagnamento in spirito di amicizia a loro specificamente dedicato, individualmente e gratuitamente, da parte di residenti che sono sempre di profilo personale mediamente elevato e che si rendono disponibili senza alcuna motivazione di carattere commerciale. L’essenza distintiva dell’accoglienza è infatti lo spirito di predisposizione amichevole che anima i residenti verso i visitatori, nei confronti dei quali si pongono sempre nella veste di un loro “Amico in Città”. I residenti dal canto loro scoprono quanto sia piacevole conoscere persone in arrivo sia dall’Italia che dall’estero con i quali condividere l’apprezzamento per le ricchezze italiane in un clima di affinità personale facilitato dall’abbinamento selettivo fra visitatori e residenti con analoghi interessi personali. Il buon esito di ciascun incontro è frutto del successo personale dei residenti e costituisce gratificazione dovuta alla percezione di aver fatto qualcosa di buono per la propria città… e questa, per estensione, costituisce una chiave di successo del programma Emozione Italia. Quasi sempre l'incontro iniziale fra visitatori e residenti prosegue poi con l’approfondimento della conoscenza personale reciproca, che talvolta ha favorito anche l'instaurarsi di successive relazioni di tipo professionale, se non di amicizia.

Un Suo bilancio di "Emozione Italia" nel 2020

Nonostante le attività siano state fortemente condizionate dalla diffusione di Covid 19, nel corso del 2020 Emozione Italia è riuscita a dare il suo contributo a importanti eventi italiani prima e dopo il periodo di lockdown. Parliamo dell’accoglienza offerta ai visitatori convenuti a Bari in occasione della visita di Papa Francesco per l’incontro "Mediterraneo, frontiera di pace" promosso dalla CEI dal 19 al 23 febbraio 2020, cui hanno partecipato oltre sessanta vescovi dei paesi mediterranei in rappresentanza delle Chiese d'Europa, Asia e Africa per lanciare un messaggio di pace verso i Paesi affacciati sul Mediterraneo. L’iniziativa è stata condivisa con il Comune di Bari, sul cui sito web è stato dato rilievo in home page al servizio di accoglienza di Emozione Italia, ripreso anche dalla stampa nazionale. In ottobre Emozione Italia ha contribuito all’accoglienza dei visitatori arrivati a Genova dal 1 al 6/10/2020 per la 60.ma edizione del Salone Nautico e successivamente all’accoglienza dei visitatori convenuti sempre a Genova per l’apertura dal 9 al 11/10/2020 degli splendidi Palazzi Rolli, capolavori di architettura tardo-rinascimentale e barocca dei secoli XVI e XVII. L’iniziativa è stata condivisa con il Comune di Genova, sul cui sito web è stato dato rilievo al servizio di accoglienza di Emozione Italia. Sempre in ottobre, il 22/10/2020 siamo stati invitati a tenere una presentazione in videoconferenza con il Rotary Club Innsbrook di Richmond (Virginia- USA) riscuotendo un interessante apprezzamento da parte dei partecipanti americani che, favorevolmente impressionati dalla bontà del programma Emozione Italia, hanno deciso di diffondere la conoscenza della nostra iniziativa presso gli altri Rotary Club statunitensi, ripromettendosi peraltro di venire essi stessi in visita in Italia una volta superato il periodo Covid. Infine, in dicembre parteciperemo all’accoglienza dei visitatori in arrivo a Genova il 20/12/2020 da tutta Italia per la Regata Storica delle Antiche Repubbliche Marinare Italiane, un appuntamento ricco di fasciono rievocatore dei grandi fasti marinari del passato.

I progetti di "Emozione Italia" per il 2021

Nel primo semestre 2020 erano stati pianificati tre grandi progetti che per causa di forza maggiore sono stati posticipati. Li riproporremo nel 2021 con ulteriore impegno. Il primo progetto è legato ad una delle famose “Week” di Milano, la “Civil Week” (con l’organizzazione del Corriere della Sera) in programma a marzo 2020 e purtroppo rinviato. Il nostro obiettivo sarà presentare la nostra Organizzazione ed il piano 2021 ai media avvalendoci di una prestigiosa location tecnologica milanese, con la quale abbiamo stretto un accordo di collaborazione. Il secondo progetto è il nostro primo Convegno Nazionale che terremo nella città di Parma, in concomitanza della sua nomina a Capitale della Cultura Italiana 2020/2021. Riproporremo l’evento nel 2021 in una location spaziosa e sicura abbracciando le numerose attività che proporrà la Città di Parma. Il terzo progetto vuole essere invece una esperienza “pilota” vera e propria : la rappresentazione teatrale (inizialmente a Milano, ma verrà estesa in diverse altre città Italiane) tratta da un libro scritto da due autori soci di Emozione Italia, che rivisita in chiave moderna la storia dell’Unità d’Italia. Gli interpreti saranno attori non professionisti, tra questi diversi soci di Emozione Italia stessa. Il comune denominatore sarà il divertimento congiunto ad uno stimolo alla riflessione sulla situazione odierna: un’esperienza piacevole che crediamo sarà in grado di attrarre anche un buon pubblico. Vi saranno poi a corredo diverse altre attività, ne citiamo solo una per motivi di spazio: l’apertura di Partnership con eventi e/o enti - non solo sul territorio Italiano - che possano sposare la nostra visione.

Come vede la ripresa del turismo nel Bel Paese nel 2021?

Non ci dobbiamo nascondere le difficoltà per la ripresa del Turismo nel 2021, che soffrirà in modo particolare per tutte le misure di restrizione che il Governo sta mettendo in atto a carico dei luoghi ricettivi (ristoranti, hotel, musei, teatri, ecc.) per cercare di arrestare, o almeno rallentare, la diffusione del virus. Molto dipenderà da quando il nostro Paese potrà dire di essere ragionevolmente uscito dalla crisi Covid, mettendo comunque in conto che, nell’ipotesi di distribuzione del vaccino anticovid nel primo semestre del 2021, saremo ancora soggetti in corso d’anno ai postumi della crisi. A patto di riuscire a “tenere duro” di qui alla primavera

2021, dovremo farci trovare pronti alla ripartenza con strutture ricettive in ordine e campagne di comunicazione e marketing in grado di attirare i visitatori verso il Bel Paese. In ogni caso il 2021 sarà da vedersi come anno di ripresa, per tornare poi con il Turismo a pieno regime nel 2022.

Ci racconti un'esperienza significativa di accoglienza di "Emozione Italia"

Diverse sono state le esperienze significative di accoglienza svolte da Emozione Italia. A parte quelle “storiche” effettuate in occasione di eventi istituzionali quali Expo a Milano e Giubileo a Roma, ci piace ricordare l’accoglienza riservata alla giovane coppia di visitatori tedeschi, Dennis e Sandrina, giunti in visita a Milano da Monaco di Baviera a inizio gennaio 2020, ai quali abbiamo mostrato gli angoli caratteristici della città e, in particolare, l’esposizione di un originale presepe napoletano prestato dalla città di Napoli in quei giorni a Milano e presente in mostra presso la sede di Palazzo Marino. Particolarmente significative le parole di apprezzamento dei nostri ospiti, che dopo pochi giorni dal rientro in Germania ci hanno indirizzato un messaggio che riportiamo qui testualmente: “Abbiamo vissuto un periodo meraviglioso a Milano grazie al fatto che vi siete presi cura di noi! Ci siamo sentiti realmente benvenuti. L’idea di Emozione Italia ci ha ispirato a pensare come potremmo realizzare un programma simile qui in Germania”. L’amicizia nata a Milano ha avuto poi un seguito di cooperazione particolarmente costruttivo con la realizzazione della versione in lingua tedesca del video di presentazione della nostra associazione (già preesistente in italiano e inglese sul nostro sito www.emozioneitalia.it), in cui le voci registrate nel filmato erano proprio quelle dei nostri amici tedeschi. Nel successivo periodo di lockdown essi hanno anche dato vita spontaneamente a una raccolta fondi in Germania per l’acquisto di una apparecchiatura di assistenza sanitaria pro Covid 19 donata recentemente al Policlinico di Milano. Ecco una testimonianza esemplare dei sorprendenti sviluppi e degli inaspettati risultati che può generare l’originaria idea di accoglienza in spirito di amicizia formulata da Emozione Italia.

Come valorizzare i beni culturali italiani nell'attuale situazione di crisi economica? L’Italia come sappiamo è un Paese unanimamente riconosciuto ricco di grandi bellezze artistiche, culturali, paesaggistiche e dotato di grandi abilità artigiane e industriali. A fronte di queste ricchezze pecca tuttavia nelle infrastrutture e nel sistema organizzativo che valorizzerebbero al meglio queste ricchezze. Stiamo parlando delle funzioni di organizzazione, comunicazione e marketing che, sintonizzate fra loro in un tutto unico ordinatamente coordinato a livello sistema, potrebbero moltiplicare i risultati positivi conseguibili dal Paese. Paesi meno ricchi di noi in quanto a patrimonio culturale (Francia, Germania, Austria, Svizzera, ecc.) dimostrano di riuscire a ottenere risultati proporzionatamente migliori dei nostri, facendo leva sugli aspetti sopra delineati. Superando le tante iniziative svolte talvolta in contrapposizione fra loro a livello locale o regionale, la valorizzazione dei beni culturali italiani deve seguire

una strategia coordinata di organizzazione, comunicazione e marketing, affidata a una classe direttiva di provata capacità e lungimiranza e immaginando anche utilizzi originali dei beni culturali come sede di eventi, incontri di gala, rappresentazioni in costume, concerti, mostre e convegni, che ne facciano risaltare l’importanza e ne accentuino la frequenza di utilizzo. Questo sarà tanto più fondamentale e necessario nell’attuale situazione di crisi economica. In proposito Emozione Italia potrà aiutare a generare afflusso di visitatori qualificati verso il nostro territorio basandosi su idee e progetti che verranno condivise con i nostri partner, tra cui alcuni grandi Comuni (es. Genova, Milano, Bari).

Quali luoghi italiani necessitano di una maggiore valorizzazione nell'immediato futuro?

Per una classifica dei luoghi italiani bisognosi di una maggiore valorizzazione nell’immediato futuro dovremmo innanzitutto scegliere un criterio secondo cui indirizzare l’impegno di valorizzazione. Se pensiamo alla situazione che stiamo vivendo in questo periodo, tale criterio dovrebbe tener conto dei luoghi che hanno maggiormente sofferto per le difficoltà indotte da Covid 19. E in

tal caso il pensiero va immediatamente alle città di Bergamo, Brescia e Milano, luoghi di grande storia, cultura e tradizioni, che tuttavia in questo momento scoraggiano arrivi e visite in loco per timore della situazione sanitaria difficile che stanno vivendo. La azioni per il recupero dell’attrattiva verso questi luoghi dovranno essere pianificate per tempo e messe in atto non appena la situazione sanitaria tenderà a migliorare così da produrre i suoi benefici non appena si riesca a tornare alla normalità. Se scegliamo un criterio diverso, quale ad esempio la valorizzazione di regioni al di fuori delle usuali correnti turistiche, ricche di storia e tradizioni specifiche, potremmo pensare a valorizzare i territori di regioni dove bisogna proprio volerci andare in quanto al di fuori delle normali rotte di viaggio. Stiamo pensando a regioni come la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia e in particolare l’Umbria ricca di una sua dimensione religiosa particolare. Se infine scegliamo un criterio ancora diverso, come ad esempio la valorizzazione di regioni un po’ “appartate”, allora saranno bisognosi di valorizzazione i territori come quelli di Abruzzo, Molise, Basilicata, tutte regioni di grande bellezza paesaggistica, un po’ misteriose, un po’ sconosciute al grande pubblico, che hanno nella loro dimensione naturalistica e un po’ appartata la ragione del loro fascino.

Cosa prevede per la ripresa del mercato turistico nel 2021?

Prevediamo una ripresa difficoltosa del Turismo nel 2021 dovuta alle misure di restrizione che il Governo sta mettendo in atto a carico dei luoghi ricettivi (ristoranti, hotel, musei, teatri, ecc.) per cercare di arrestare, o almeno rallentare, la diffusione del virus. Nell’ipotesi di distribuzione del vaccino anticovid nel primo semestre del 2021, saremo ancora soggetti in corso d’anno ai postumi della crisi. Dovremo resistere nella prima parte dell’anno e attivare campagne di comunicazione e marketing in grado di attirare i visitatori verso il Bel Paese. Il 2021 sarà da vedersi come anno di ripresa, per tornare poi con il Turismo a pieno regime nel 2022 .

Nel Decreto Rilancio sono contenute importanti misure per il sostegno ai settori della cultura e del turismo, tra cui quelle per le città d'arte, le librerie, gli organismi dello spettacolo, gli autori, l'industria cinematografica, il turismo interno. Cosa ne pensa?

Le misure di sostegno previste dal Governo sono un importante segnale per le categorie colpite dalla crisi, ma non saranno in grado di recuperare le notevoli perdite causate dal virus. Tutti gli operatori dei settori colpiti dovranno cercare di resistere al periodo di difficoltà per tenere in vita le loro imprese e salvaguardare il più possibile le professionalità dei loro collaboratori e dipendenti, per recuperare

negli anni a seguire le inevitabili perdite causate dal lockdown.

A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, Federalberghi ha raccontato di «un vero e proprio tracollo delle presenze negli esercizi ricettivi». Il 2020 era iniziato con un aumento delle presenze a gennaio rispetto all’anno precedente (+3,8 per cento per gli stranieri e +4,8 per cento per gli italiani). Ad oggi le strutture turistico-ricettive italiane dicono di aver perso oltre 159 milioni di presenze. Nel 2020, in generale, si prevede la perdita di oltre 295 milioni di presenze. Quali sono i progetti di ripresa e gli obiettivi di "Emozione Italia" per il 2021?

Nel primo semestre 2020 erano stati pianificati tre grandi progetti che per causa di forza maggiore sono stati posticipati. Li riproporremo nel 2021 con ulteriore impegno. Il primo progetto è legato ad una delle famose “Week” di Milano, la “Civil Week” (con l’organizzazione del Corriere della Sera) in programma a marzo 2020 e purtroppo rinviato. Il nostro obiettivo sarà presentare la nostra Organizzazione ed il piano 2021 ai media avvalendoci di una prestigiosa location tecnologica milanese, con la quale abbiamo stretto un accordo di collaborazione. Il secondo progetto è il nostro Convegno Nazionale che terremo nella città di Parma, in concomitanza della sua nomina a Capitale della Cultura Italiana 2020/2021. Riproporremo l’evento nel 2021 in una location spaziosa e sicura abbracciando le numerose attività che proporrà la Città di Parma. Il terzo progetto vuole essere invece una esperienza “pilota” vera e propria : la rappresentazione teatrale (inizialmente a Milano, ma verrà estesa in diverse altre città Italiane) tratta da un libro scritto da due autori soci di Emozione Italia, che rivisita in chiave ideale la storia dell’Unità d’Italia. Gli interpreti saranno attori non professionisti, fra cui diversi soci di Emozione Italia stessa. Il comune denominatore sarà il divertimento congiunto ad uno stimolo alla riflessione sulla situazione odierna: un’esperienza piacevole che crediamo sarà in grado di attrarre anche un buon pubblico. Vi saranno poi a corredo diverse altre attività, ne citiamo solo una per motivi di spazio: l’apertura di Partnership con eventi e/o enti - non solo sul territorio Italiano - che possano sposare la nostra visione. In generale Emozione Italia farà comunque tutto quanto nelle sue possibilità per contribuire alla ripresa economica e di immagine del nostro Paese.

Turismo senza gli stranieri. l’Italia perde 13,7 miliardi di euro di incassi. Come ripristinare l'attrattiva verso il Bel Paese da parte degli stranieri?

L’Italia è un Paese ben noto e apprezzato a livello internazionale, che storicamente non ha tuttavia saputo raccogliere tutti i frutti del suo immenso patrimonio artistico, culturale e di creatività artigianale e industriale. La situazione di difficoltà causata da Covid 19 è un’importante occasione per ripensare i processi di promozione e valorizzazione delle ricchezze italiane al fine di attirare i visitatori verso il Bel Paese. Non si può più dare per scontato che il brand “Italia” sia sufficiente da solo ad attirare i visitatori. Occorre prendere esempio dagli altri Paesi che, meno dotati di noi in quanto a patrimonio artistico e culturale, riescono a ottenere risultati proporzionatamente migliori dei nostri. Dobbiamo pertanto mettere in atto una strategia coordinata di organizzazione, comunicazione e marketing, affidata a una classe direttiva di provata capacità e lungimiranza … immaginando anche utilizzi originali dei beni culturali come sede di eventi, incontri di gala, rappresentazioni in costume, concerti, mostre e convegni, che ne facciano risaltare l’importanza e ne accentuino la frequenza di utilizzo.

LA PIOGGIA NEL PINETO

Tic tic del canto

A cura di Carla Cavicchini È una bella e soleggiata giornata romana quella che ci porta all’Aimart, Accademia Internazionale di Musica ed Arte, a conoscere Edda Silvestri, raffinatissima signora bionda dalla tempra d’acciaio che ci accoglie con un gran sorriso. Una bella ed onorata carriera la sua, tanto d’essere stata direttore al Conservatorio Santa Cecilia per due mandati. “Un’esperienza altamente formativa, una bella sfida in cui mi sono prodigata attentamente, quale istituzione musicale importante in Italia e nel mondo per tutti i musicisti che lì si sono formati.”

Qualche nome?

“Ennio Morricone, Sergio Perticaroli, Nino Rota, Bruno Maderna, Aldo Clementi, Franco Mannino, Mariella De Via, Beniamino Gigli, Giacomo Lauri Volpi, Carlo Maria Giulini, Anna Magnani e tanti altri ancora. Musicisti di altissimo livello, insegnanti al Conservatorio Santa Cecilia.”

Ci racconti di lei, i suoi occhi emanano grande luce nella nostra conversazione.

“Mi sono diplomata in Flauto Traverso al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ho studiato anche composizione con Bruno Mazzotta e anche le percussioni. Sono direttrice e fondatrice di Aimart insieme a Francesco Antonio Castaldo, la considero una mia creatura. Concluso il mandato al Santa Cecilia mi era stato suggerito, grazie alla notevole esperienza maturata, di dare inizio ad

Edda Silvestri Direttore Aimart

una mia attività, ho ceduto ed eccomi qua!”

Per chi sono aperte tali porte?

“Per tutti. Dagli studenti dei primi anni che si avvicinano alla musica, a coloro che vogliono fare perfezionamento, a quelli del triennio e biennio. Non abbiamo l’accreditamento, bensì un accordo col Conservatorio di Teramo e la Scuola Musica di Fiesole; col primo abbiamo trienni e bienni facendo materie caratterizzate, il titolo lo rilascia Teramo, chiaramente tutte le materie vengono studiate qui a Roma. Abbiamo inoltre l’accordo con il Conservatorio Italiano della Svizzera di Lugano per il Mas, quale biennio specialistico sul solista. Chi vuole intraprendere tale carriera non fa il biennio, bensì un repertorio da solista. E questa estate abbiamo avuto la prima laureata con Lugano.” “Non godiamo di finanziamenti da parte dello Stato, ci autofinanziamo. Una parte dell’attività didattica viene finanziata, così come tutta la realtà, da una percentuale della quota degli studenti e dove non si arriva, con interventi personali.”

In Italia la musica è sentita oppure questo succede maggiormente all’estero?

“Questo è un periodo delicato e critico come del resto sappiamo tutti. Chi sta soffrendo di più in questo momento sono gli artisti, i musicisti, le fondazioni, i concerti, gli attori. Praticamente tutta la produzione artistica che può andare dalla realizzazione di un’opera, ai concerti sinfonici, all’attività di formazione etc. Viviamo in condizioni precarie e complicate. Una cosa molto importante e soprattutto da non dimenticare è che il nostro è il Paese delle arti, dove ovunque ci giriamo, come appunto la capitale, si trova architettura e storia, qui egregiamente rappresentata. E questo è parte del proprio Dna, di quella

vena artistica, poetica, musicale e pittorica. I più grandi artisti, veri e propri talenti, li abbiamo avuti ed ancora oggi li abbiamo proprio qui da noi. Ma, e lo dico con grande rammarico, troppi, veramente troppi, vanno all’estero alla ricerca della realizzazione dei propri sogni. Come è vero che molti stranieri vengono qui a studiare, ad ammirare e comprendere la nostra sterminata arte visto che riusciamo ad inventarci, a trasformare nonché sconvolgere, cose dal nulla. Questa, pertanto, è la vera ricchezza del popolo italiano nonostante la penalizzazione di una politica estremamente carente.”

Ha disegnato un quadro estremamente aderente alla realtà, una genialità che però, giustamente, andrebbe incentivata. E quindi: qual è il suo sogno?

“Dare quello che i giovani vorrebbero nel proprio Paese così come dare allo straniero ciò che attende da noi. Le famiglie giustamente investono sui propri figli ma non sempre le aspettative corrispondono alla realtà. Ed è ingiusto, poiché proprio i nostri governanti dovrebbero capire che questa è una ricchezza importante, fondamentale. Ho anche scritto in materia a chi di competenza proprio nel periodo del lockdown, durante le loro visite nei luoghi di crisi generale: questo come ex direttore del Conservatorio Santa Cecilia – luogo di dovere e non di potere, maturando un grande senso dell’istituzione – ma senza esito. È inutile nascondere le varie proteste che succedono in ogni settore lavorativo, spettacolo compreso ampiamente penalizzato, però è pur vero che continuiamo una tradizione culturale storica fondamentale ed importante. Non siamo qui per fare una replica di Turandot, Aida, Gazza Ladra o della sinfonia di Beethoven, altrimenti basterebbe mettere un CD ed ascoltare! Noi abbiamo di fronte persone che emanano un'energia, che hanno fatto un percorso.”

Nella speranza di tempi ed orecchie migliori, ci parla del “Concorso Fantini?”

“Un vero e proprio fiore all’occhiello della ricerca e produzione artistica dell’Aimart. Questo poiché in accademia insegna Giuliano Sommerhalder, uno dei più importante interpreti della tromba, proveniente da una famiglia di valenti musicisti. Anche mio papà da giovane voleva suonare tale strumento ma poi, per vicissitudini varie, ha scelto altri strumenti facendo studiare me ed i miei fratelli musica. Da qui la ragione affettiva, ma non sentimentale. Questo concorso nasce da una mia scelta non facile visto che amo concentrarmi nelle sfide. Sarebbe stato più semplice crearne uno di pianoforte o di violino: i numeri sono tanti. Invece ho voluto fare questo concorso internazionale di tromba con tutti crismi del regolamento! Strumento difficile nell’immaginario collettivo, mi hanno dato della matta, una sfida estremamente ardua che ho fatto nominando Giuliano Sommerhalder Direttore Artistico del concorso e Max Sommerhalder Presidente. Preciso che negli scorsi bienni 2017-2019 abbiamo avuto il sostegno della BNL, sponsor privati ed altri ancora, facendo venire musicisti da ogni parte del mondo con una commissione, lo dico orgogliosamente, di grandissimo prestigio, ottenendo altissimo

Lo scopo dell’Aimart è quello di offrire agli studenti di ogni età e provenienza, un’alta formazione artistica e professionale nel campo della musica, del teatro e della danza. In virtù di questo, ha deciso di affidare la guida dei corsi a docenti preparati e artisti di fama internazionale capaci di aiutare gli allievi ad acquisire le competenze adeguate sostenendoli nella preparazione della loro professione. L’obiettivo è di offrire una formazione di altissimo livello a musicisti, compositori e cantanti lirici. Oltre ai corsi annuali per adulti che vogliono intraprendere lo studio di uno strumento o disciplina musicale, ci sono anche quelli di perfezionamento già in possesso di diploma di Conservatorio per perfezionare le competenze precedentemente acquisite, sotto la guida di docenti di altissimo valore. Un’eccelsa offerta formativa con incontri e masterclass con i più importanti artisti. Inoltre, i corsi di laurea attivati dall’Accademia Aimart prevedono un piano di studi equiparabile a quello dei Conservatori. Quanto alle attività artistiche, vengono organizzati regolarmente concerti a Roma ed altre città, con possibilità per i migliori studenti, di esibirsi in pubblico al fine di promuovere la loro attività.

consenso. Pertanto, nel pieno rispetto delle regole imposte, siamo entrati a far parte della Federazione Concorsi Accreditati Internazionali, con il Concorso Internazionale di Tromba.”

Caparbia e ostinata. Questa è l’idea che mi sono fatta mentre termina, osservando che la terza edizione -slitterà in momenti più consoni per tutti. Non manca però di aggiungere: “Crediamo altamente nella meritocrazia e di questo ne siamo fieri!”

Chi sono le figure più eccelse? Questo, chiaramente, in forma squisitamente personale.

“Direi Maria Callas. Uno capace di emozionarmi è stato il direttore Arturo Toscanini, colui che osservava che si può dirigere con gli occhi. Un musicista deve trasmettere energia, potenza, comunicazione, quello è il suo ruolo!”

Posso osare menzionando Montserrat Caballé?

“Certo, anche lei può entrare nell’Olimpo, anche se non è facile tutelare e proteggere i talenti. Spesso una gestione non giusta rischia di farli perdere. Ecco perché il mio desiderio è che questi artisti di cui stiamo parlando, quelli con purezza d’animo e che sono rimasti bambini, trovino la loro strada. Perché ci sono artisti, non pochi, timidi, incapaci di osare, che non sbocciano! Ed è un vero peccato farli vivere nell’ombra, nella loro frustrazione. Posso portare l’esempio di un’altra arte, quella della scultura, con Camille Claudel considerata pazza. Per non parlare del compagno che si attribuì le sue opere! L’Aimart nasce per spronare a dare il meglio di ogni fanciullo, di ogni persona. Sono una combattiva, ce la metto tutta, non è vanità personale. Da Direttore del Santa Cecilia evitavo di mostrarmi, ma se ho un obiettivo lo perseguo. Sono una donna di lavoro, di fatica, di progetti che voglio vedere realizzati.”

Praticamente un caterpillar che avanza inesorabilmente. Nel frattempo Roma, città eterna, ci inonda della sua storia da respirare, da preservare e conservare poiché proprio l’arte salverà il mondo.

PROIBITO SAPERE

Recensione del libro “Non mollare Caterina” di Renato Campinoti

A cura di Carla Cavicchini

Menomale che c’è sempre “Il nome della rosa” quale ancora di salvezza, con tanto di alambicchi, intuizioni e lenti d’ingrandimento, a tirar fuori dalle situazioni più ostiche ed intricate… seppur col morto in casa! Che non è un frate come sussurra l’immaginario collettivo, bensì un mago dell’informatica che, scoprendo tematiche scottanti, sale in alto accomodandosi a miglior vita. “Non mollare Caterina” è il bel volumetto dai caldi toni verdastri scritto da Renato Campinoti per la casa editrice “Porto Seguro”.

La trama tratta le vicende della splendida poliziotta che molla apparentemente ritornandosene nella giusta via seppur spericolata. L’Autore, proprio lui che strappandosi i capelli di testa – spero non me ne voglia – nei momenti liberi dal suo ruolo di Vice Presidente Regionale dell’Auser Toscana, nonché Presidente di “Abitare Solidale”, si è cimentato ben bene in questo thriller, ove i colpi di scena si susseguono ritmicamente e non certamente in maniera scontata. Le pagine portano in un inquietante sottofondo carico di pathos, tutto meno che sottotono, ove la voce dell’incoscienza avanza arringando potere e meschinità. Nel mezzo, tonnellate di denaro, capaci di comprare il silenzio. Un silenzio d’innocenti a cui poco a poco viene tolto il bavaglio, rivelando cose inimmaginabili che solo il più turpe essere umano riesce a fare. Ed è proprio su questo malefico, seppur metaforico, corvo che ci soffermeremo, lontani anni luce dal Grillo Parlante, tronfio del suo suo status maledetto che, non solo non lascia la preda, bensì usa l’arma della corruzione per squallidi giochi di feticismo

umano. Una paura che non esiste in questa suspense accompagnata da tensione ed eccitazione ove pallottole cercano di colpire il bersaglio sbandando però come birilli al bowling. Nel mezzo c’è lei, Caterina, fiorentinissima della “su Firenze” solare, bella, prorompente, passionale, focosa, femme fatale – oseremmo dire a letto ed in divisa – innamorata di un amore pulito che si chiama Matteo. Ed ancora dolce, affettuosa, incosciente, ma soprattutto brava ed efficiente nel farsi ben volere anche dall’anziana Cesira, che sembra uscita da un giallo di Sherlock Holmes. Questo in una allegoria amichevole di confidenze e sospetti, tra succulenti piatti di baccalà e tiramisù ideali per trovare soluzioni: Eureka! Il finale fa pensare ad un sequel d’avidità sovrumana che richiama ai frequenti fatti di cronaca ove spesso la giustizia inciampa nel fare il proprio corso, putrefatta dalle circostanze in gioco. Ricordate gli episodi agghiaccianti del Circeo dove gli aguzzini si infiammavano di fronte alle torture inferte alle loro vittime? Un momento purtroppo, insieme a tanti, dove la legge non regnò uguale per tutti, arrivando persino ad additare le fanciulle colpevoli di non essere state al focolare.

Non mollare Caterina, in questi vicoli dove è facile scontrarsi anche in tranelli gestiti da figure altamente masochiste, lontane anni luce dai veri valori della vita. Acuto, di conseguenza, il nostro autore Renato Campinoti nell’inquadrare la tematica della pedofila, specchio della società odierna, in maniera asciutta senza troppe ipocrisie dove purtroppo spesso gli insospettabili – come i media informano – si siedono a tavola, in attesa del boccone proibito.

TUTTE EL MOND A L’È PAES

Ma Milan l’è on gran Milan

A cura di Carla Cavicchini

Non sono poche le persone che hanno un rapporto di odio e amore con la loro città. Philippe Daverio era uno di questi: “Si, ci vivo anche se questo luogo deve ancora fare passi avanti in base alla propria evoluzione, offrendo opportunità ai giovani di un'economia ridotta, dando loro la possibilità di abitarla. E questo presto, con un bel piano di edilizia a prezzo basso non progettato.”

Se lei ne fosse sindaco?

“Rispondo semplicemente che un enorme piano urbanistico su abitazioni a prezzo basso, congruo, è una cosa che attira energia. E l’energia funziona da sola. Però l'Expo ha funzionato e bene. Grazie alla mutazione urbanistica, Milano oggi è l’unica città europea che ci sia in Italia, cosa invece che non è Roma. Essa ha molto, moltissimo, ma avrebbe bisogno di un bel progetto europeo. Proprio lì dovrebbero essere europeisti, pensando di salvare la capitale per salvare l’Europa. Ma solamente cambiare i sanpietrini corrisponde ad un costo difficile, molto difficile. Pertanto, per luogo da mano tesa, chiediamo all’Europa che paghi i restauri di Roma. Ed un'altra città che mi deprime è Pompei. Un luogo magico, gran vettore di cultura, convertì un secolo e mezzo di visione occidentale e oggi… mamma mia, un puttanaio in mano ad una serie di lestofanti che ci ingrassano sopra. Dal venditore di arance, alla mignotta nascosta dietro l’albero con truppe cammellate che non percepiscono niente.”

Visitatori alla Pinacoteca di Brera

Mostra MiArt Now - Arte moderna e contemporanea

Sembra di capire che stia spezzando una bella lancia per la città meneghina.

“Indubbiamente parliamo di vivacità, dinamismo, di visione ben orientata. La vera crisi in ogni settore è la mancanza di prospettive. Quando fu realizzato il Bosco Verticale, fu eseguito giustappunto in un momento di grande creatività! Ero molto legato a Gae Aulenti, molto! Ma anche ai creatori che ne hanno permesso la realizzazione. E mi preme far presente che tutto ciò parte di un piano di riordino urbano, alla quale ebbi la fortuna di partecipare 25 anni fa, sostenendo che la città andava rilanciata nel campo dell’architettura. Le idee sono importanti anche se di anni ne sono trascorsi parecchi, ed è sui progetti a lungo termine che si cambiano le cose.”

La cultura si fa maggiormente nelle città oppure presso nei borghi e paesi?

“Nelle teste. L’arte non è obbligatoria, si segue per vocazione, passione proselitismo. E parlarne fa bene, è un linguaggio che può essere molto diretto ammesso che vi siano i parametri per decifrarla.”

La scuola fa la sua parte in merito?

“Poco. Bisognerebbe che approfondissero la storia dell’Arte in quanto genera una percezione di appartenenza ad un destino comune. E questo assieme alla storia delle lingue, dei dialetti, delle caratteristiche locali, nonché della complessa evoluzione che ha avuto il paese attraverso i suoi stati vari; la sua conflittualità perenne nonché la logica attuale.”

Il suo monito rivolto ai giovani?

“Ragazzi siate realisti, muovetevi, rompete le scatole, fatevi un buon bagaglio ed affrontate il mondo poiché osare l’impossibile è possibile.”

Ma l’Italia gode di mammoni che si spostano malvolentieri al contrario.

“Al contrario dell’estero, come ad esempio la Germania che vanta giovani da curricula brillanti.”

Ci parli dei difetti. Ammesso che li abbia!

“Chi non li ha è così noioso − Certo che la noia non è certamente parte di questa figura d’alta sapienza − e la cosa bellina è che amo punzecchiare, tirare in ballo cose paradossali che ben si amalgamano tra loro in maniera solare ed ironica.”

Con conseguenze mai banali e, intuiamo, indubbiamente trasgressive?

“Mah, rimane che la trasgressione è quella cosa che una volta permessa non è più trasgressiva!”

La toccata ai tondi occhialini napoleonici è fulminea, mentre da dietro le vetrine gli occhietti birbanti, da scugnizzo, mi salutano. Non a caso se l’è portati appresso sfidando l’Infinito.

TUTTI QUANTI ABBIAMO UN ANGELO Intervista a Vittorio Sgarbi

A cura di Carla Cavicchini

Tutti abbiamo il nostro angelo custode. Che ci segue e ci sussurra, sentendone la presenza palpabile, addosso. Angeli tuttavia che possono essere anche soli come nella “La solitudine degli Angeli”, splendida mostra del giovane artista siciliano Giuliano Macca curata da Vittorio Sgarbi e presentata nella raffinata galleria Etra Studio Tommasi in via della Pergola al 57/r a Firenze. Parliamo di un momento soffice e delicato, dove anche l’evanescenza angiolesca, facendo riferimento ai tocchi intimi dell'umana esistenza, si staglia in percorsi artistici desueti, fuori dai luoghi comuni e, in virtù di questo, altamente interessanti. Al professor Sgarbi, valente critico ferrarese, chiediamo di parlarne.

Qual è il motivo per visitare tale mostra e perché ruota così tanto interesse verso queste figure?

“Macca è un pittore inconsapevole della lunga vicenda di contrasto tra l’avanguardia, le tendenze extra-pittoriche e tutto quello che ha rappresentato la necessità di tecniche nuove per la giovane arte e la figurazione, della scelta di tematiche legate al corpo umano, al volto, in questo caso al volto in equilibrio tra materia e spirito, tra anima e corpo degli angeli; di conseguenza è sembrato inevitabile rappresentare come la poesia e la letteratura, la teologia, rappresentano gli angeli e lui lo ha fatto senza porsi il problema di essere dalla parte giusta o sbagliata. Ha presentato indicando questa sua verginità di immagine, che non sta dentro il tema forte e drammatico del conflitto tra avanguardia e conservazione.

Guardami tra il vento e i ricordi. - Olio su tela. Foto © etrastudiotommasi.it Per cui è un pittore figurativo che non sente di dovere difendere la figurazione dall’astrazione o ricerca dell’avanguardia. Spontaneamente è un pittore di angeli, quindi un pittore del nuovo millennio che ha una totale libertà nel muoversi in un ambito che è decadente, simbolista, di primo ‘900, legato ad una dimensione che sembrerebbe inattuale, in realtà è attuale essendo inattuale.”

Di angelo in angelo, c’è un museo in merito vicino Segovia che celebra il loro essere.

“Non l’ho visto però ho parlato a lungo con preti che volevano scrivere con me un libro sulla tematica angiolesca. Quindi tale soggetto è probabilmente – a parte la figura di San Michele in Puglia Monte Sant’Angelo, luogo dove la celebrazione della religione non riguarda I Santi o la Vergine, bensì riguarda l’angelo e quindi per la rappresentazione ufficiale Cristiana – una figura eminente. Ma esiste anche un mondo antico. L’angelo è un genio del mondo degli Dei: quindi un’immagine che va oltre anche il Cristianesimo.”

Tra le varie tele, visioniamo anche opere dove Macca ha disegnato con penna Bic, aggiungendo poi semplici venature ad olio. Una particolare tecnica mista, in un luogo in cui Cellini concepì, realizzandolo, il suo Perseo, oggi nella Loggia dei Lanzi in piazza Signoria a Firenze. L’artista, col suo profondo sguardo d’uomo del Sud, osserva d’essere buon amante della Maniera Fiorentina, di subire fortemente l’attrazione della psiche all’interno dello sguardo verso l’unicum del tema a lui carissimo dei baci e ritratti. Nel frattempo, in un angolo, Zucchero osserva, cantando sommessamente: “c’è bisogno d’amore, per Dio!”

LINKEDIN PER PERSONE CHE VOGLIONO VENDERE

12 consigli di Massimo Boraso

Rubrica a cura di Boraso

LinkedIn è un ottimo strumento di vendita per aziende e professionisti dove il prodotto da vendere sei tu (le tue competenze)!

Massimo Boraso, CEO & Founder di Boraso,

svela i suoi segreti per raggiungere potenziali clienti attraverso il social media più utilizzato nel business.

Spesso confuso come una semplice alternativa digitale del proprio curriculum, LinkedIn è in realtà uno strumento molto potente ed efficace che rientra in una più ampia strategia non solo di Personal Branding ma anche di Marketing e Comunicazione per le Aziende. Tra tutti i social, è sicuramente quello più professionale e per questo adatto a essere utilizzato anche come strumento di vendita. Da notare, però, che in questo caso non consideriamo la vendita di prodotti o servizi, ma il proporsi al mercato come

professionisti con le proprie competenze.

LinkedIn è anche un social strettamente relazionale in cui l’interazione con le persone occupa un ruolo fondamentale. Per questo motivo, utilizzarlo in modo passivo (limitandosi a caricare il proprio curriculum) difficilmente porterà a essere contattati da potenziali aziende e clienti. Da dove partire, quindi, per veder crescere il proprio business? Non basta “essere su LinkedIn”, ma è fondamentale adottare un approccio

proattivo nelle relazioni con gli altri.

Che tu sia un libero professionista oppure il CEO di un’Azienda, ecco i 12 consigli di Massimo Boraso: “Utilizzo LinkedIn da molti anni ma è uno strumento che fa parte di una più ampia strategia di marketing, comunicazione e personal branding, mia e della mia azienda (che porta il mio nome). È un ottimo strumento di relazione per fare Inbound Marketing, ovvero creare le condizioni affinché siano i potenziali clienti a contattarti, ma bisogna impegnarsi con costanza tutti i giorni ed essere proattivi. LinkedIn è un social relazionale, contano le persone, non le aziende”

1. Parti sempre dall'obiettivo

Definire il proprio obiettivo e aver sempre ben chiaro ciò che si vuole raggiungere è fondamentale. Un obiettivo chiaro e definito rappresenta la bussola che guiderà ogni azione. Per me l’obiettivo è: aumentare le vendite della mia azienda! Per farlo bisogna generare nuovi contatti di business creando le condizioni affinché mi contattino. Come? Veicolando contenuti di valore per il target e costruendo un proprio brand personale che crei un trust verso quello aziendale.

2. Costruisci una Brand Identity solida

Di fatto la Brand Identity è il modo in cui i Professionisti e le Aziende comunicano con il mondo, si differenziano dalla concorrenza e creano esperienze che incoraggiano le persone a interagire. Una Brand Identity forte non si concretizza dall’oggi al domani, ma richiede un pensiero profondo che coinvolge diversi aspetti. È necessario definire infatti uno Scopo ben preciso, avere una Vision chiara, dei Valori reali, e una Unique Value Proposition che comporti per davvero un impatto positivo nella vita delle persone. Da non dimenticare: è importante stabilire anche ciò che ti contraddistingue rispetto agli altri e trasmetterlo con il giusto Tone of Voice.

3. Progetta (e segui) una buona strategia di marketing

Parti dal definire qual è il target di riferimento e crea le condizioni affinché sia il tuo target a trovare te! Sfrutta LinkedIn per fare cultura e condividere contenuti utili e di valore per il tuo target. L’ideale sarebbe avere un proprio sito personale o un blog (privato o aziendale) per scrivere articoli interessanti da pubblicare su LinkedIn attraverso il proprio profilo personale. Gli stessi contenuti possono essere anche condivisi tramite la pagina aziendale, ma è bene ricordare che rispetto ai profili personali godono di meno visibilità e forza. In parallelo, soprattutto per le Aziende, è buona cosa avere a disposizione

anche un proprio CRM popolato da contatti in target per dare vita a campagne di email marketing periodiche.

4. Impara a fare “Social Selling” in modo corretto

Chiariamo subito che per Social Selling non si intende un approccio alla vendita di tipo push sui social. Nello specifico non consiste nel “rincorrere” le persone su LinkedIn per cercare di vendere le proprie competenze, il proprio prodotto o servizio. Come abbiamo già detto, LinkedIn si basa sulle relazioni e proprio per questo, nel fare Social Selling, bisogna seguire questo tipo di logica. Secondo HubSpot, il Social Selling è “un’attività in cui le persone utilizzano i social media per interagire direttamente con i loro prospect, offrire valore rispondendo alle loro domande e pubblicare contenuti sino a quando il potenziale cliente è pronto all’acquisto”. In definitiva fare Social Selling consiste nel saper sfruttare il proprio brand (che si tratti di un’Azienda o di Personal Brand nel caso di Professionisti) per individuare le opportunità, valutare i prospect e creare l’occasione per instaurare relazioni anche grazie alla condivisione di contenuti di valore.

5. Cura il tuo profilo

Può sembrare banale, ma è importante avere un profilo LinkedIn completo e curato. Di fatto si tratta del proprio biglietto da visita. Carica una foto profilo in cui ti presenti al meglio in modo professionale e allo stesso modo scegli una foto di intestazione che ti rappresenti. Non dimenticare di inquadrare la tua professione in modo corretto e di scrivere una presentazione completa.

6. Crea la tua rete e sii aperto a nuovi collegamenti

La rete di contatti Linkedin rappresenta un vero e proprio asset. Quando si apre un proprio profilo spesso e volentieri si aggiungono per primi i propri amici, i colleghi ed ex colleghi. Ma se vuoi arrivare a farti conoscere dal tuo target è bene aggiungere anche persone inerenti al tuo settore e persone interessanti che puoi aver incontrato durante gli eventi, siano essi online oppure no. Può capitare che LinkedIn ti suggerisca delle persone interessanti da aggiungere alla tua rete o di ricevere richieste di collegamento dirette da altre persone: sii aperto a questi nuovi collegamenti a meno che non abbiano nulla a che vedere con la tua attività e i tuoi obiettivi. In ogni caso come regola generale: non conta la quantità, ma la qualità dei tuoi contatti. Considera anche la possibilità di aggiungere persone che ruotano attorno al tuo settore: ti potrebbero segnalare a potenziali clienti in futuro.

7. Segui i gruppi di tuo interesse e partecipa attivamente

Come già detto a inizio articolo, LinkedIn è uno strumento molto potente: grazie ai gruppi di interesse, puoi conoscere persone in target con la tua attività. Individua i gruppi sulla base dei tuoi interessi o del tuo settore e partecipa attivamente alle discussioni per farti conoscere come Professionista.

8. Interagisci quotidianamente e in modo attivo

LinkedIn va sfruttato in modo attivo attraverso l’interazione diretta con la propria rete di contatti, rispondendo alle discussioni nei gruppi, condividendo news e scrivendo post. Non dimenticare di consigliare i post, che trovi interessanti, di altre persone in modo da renderli visibili anche alla tua rete. Bisogna sottolineare che LinkedIn si basa sugli interessi espressi dalle varie azioni compiute sul social (reazioni ai post, iscrizione ai gruppi, hashtag inseriti nei propri post e così via) ed è un meccanismo da non sottovalutare per avere accesso a sempre più contenuti di interesse e contatti in target con la tua attività.

9. Siate generosi nei “mi piace”

Non fatevi problemi a dispensare i “mi piace” anche a competitor o persone che ruotano attorno al vostro mondo (ovviamente se siete d’accordo col contenuto proposto), perché verrete ricambiati e questo vi aiuterà nel posizionamento, nella relazioni e a crescere.

10. Fate video, se vi riesce bene

Un buon video, se ben fatto, è meglio di 1000 parole. Fate un test online per verificare se “funzionate” in video, se la risposta è sì allora si aprono nuove opportunità su LinkedIn e non solo, ma questo è un altro tema.

11. Le segnalazioni sono finte!

Io non le uso e difficilmente le faccio, lo sanno tutti nel nostro mondo che sono finte. Però in alcuni settori ancora poco presenti su LinkedIn potrebbe essere invece interessante utilizzarle finché non mangeranno la foglia.

12. Coinvolgi i tuoi collaboratori nella strategia

Se hai dei collaboratori al tuo fianco, questi avranno i propri profili LinkedIn e con una buona strategia win-win possono attivamente contribuire a fare fronte comune. Possono condividere i post, menzionarti e così via, aumentando visibilità e awareness del tuo brand e del loro.

LA RETAIL TRANSFORMATION Nuovi equilibri tra digitale e fattore umano relazionale

A cura di Marco Andolfi, AD Disignum e Lura Giunti AD Evolvere

Tutti i settori Retail stanno attraversando una profonda e radicale trasformazione accelerata anche dagli eventi sanitari ed economici che hanno caratterizzato il 2020. Si parla molto di digitalizzazione, di omnicanalità integrata, di impulso delle vendite attraverso l’e.commerce, di dotazione del negozio fisico di tecnologie tipiche del web, di nuovi servizi al fine di dare l’opportunità ai propri clienti di acquistare “dove vogliono, quando vogliono, tutte le volte che vogliono” i prodotti del Brand preferito. Si parla invece in misura minore di un’altra componente altrettanto importante per i consumatori: il fattore umano relazionale. I consumatori si recano nei punti vendita sul territorio, oltre che per toccare con mano i prodotti, per avere consigli, essere guidati nella scelta, disporre di informazioni complete, soddisfare le proprie curiosità ossia, in una parola, per vivere un’esperienza con la marca a tutto tondo. Ed è per questo che è strategico per le aziende rafforzare la relazione, la fiducia ed empatia che si instaura tra il consumatore e lo staff di vendita. Così Laura Giunti, ceo di EVOLVERE, società specializzata in rilevazioni di Shopping Experience e Customer Insight che affianca da più di vent’anni importanti Brand, ci sintetizza i principali trend evolutivi: “Il ruolo del digitale sarà sempre più centrale nel Retail perché: 1. offrirà ai consumatori una shopping experience più completa, elevata e anche giocosa, 2. consentirà alle aziende di conoscere sempre meglio i propri consumatori grazie alla tecnologia, 3. "eleverà" il ruolo del personale di negozio che disporrà di più informazioni per una vendita a misura di ciascun singolo cliente, più tempo ed attenzione da dedicare loro, più strumenti commerciali. Ma la tecnologia non è e non sarà fine a sé stessa, al contrario sarà sempre più un mezzo per migliorare la relazione umana e i processi commerciali proponendo così una Customer Experience più performante. Ne abbiamo parlato insieme agli esperti di iNovaRetail di Disignum, specializzati in digital transformation, anche durante l’ultimo Salone del Franchising di Milano: comparando alcuni indicatori di performance delle reti di vendita attuali con quelli pre-pandemia si evince tale tendenza. C’è ancora molta strada da fare e sarà strategico sia innovare i processi commerciali in

Laura Giunti, CEO di Evolvere

modo che siano a misura di consumatore sia formare i venditori, i commessi, gli addetti di front-line ad essere autentici, empatici e a sfruttare ogni volta la tecnologia a disposizione per una vendita veramente personalizzata. Tutti gli studiosi del retail concordano nel sostenere che il negozio fisico non scomparirà; al contrario vivrà una nuova stagione di forte rilancio. Inoltre si sta già assistendo al ritorno del negozio di prossimità. Prossimità significa non solo più negozi, di dimensioni più piccole, nei centri cittadini; significa anche vicinanza relazionale ed umana col consumatore. Questo è il vero asset strategico per offrire una completa esperienza vincente.”

EVOLVERE Evolvere www.evolvere.it/ è una società di ricerche di mercato, customer insight e misurazioni di customer experience che supporta aziende Retail e in Franchising con progetti volti a migliorare la propria competitività e le performance di vendita. Negli anni ha messo a punto una serie di metodologie di ricerca digitali anche attraverso piattaforme CRM tra cui iNovaRetail al fine di approfondire il dialogo delle aziende col proprio parco clienti. Esperti anche in progetti mystery shopping, Evolvere collabora stabilmente all’Osservatorio evolutivo sul Futuro del Retail di InTribe www.intribetrend.com/#Osservatori per tracciare i trend trasformativi in atto.

INOVARETAIL iNovaretail http://inovaretail.it/ è la piattaforma tecnologica messa a punto da Disignum che risponde ai cambiamenti in atto nel mondo del Retail: nasce per semplificare la gestione dello store e la relazione con il cliente, migliorandone la customer experience (online e offline). Mette al centro il consumatore e gestisce l’omnicanalità e i servizi tipici dell'e commerce, anche all’interno del negozio fisico, garantendo un’esperienza “seamless” che integri in modo fluido l’online con l’offline.

DISIGNUM Disignum www.disignum.it/ è una azienda che progetta soluzioni tecnologiche innovative, incentrate sulla multicanalità ed orchestrate con un sapiente CRM. Disignum si rivolge principalmente ad aziende che operano in ambito consumer e B2B e le aiuta a trasformare azioni di marketing (digitale) e vendita in un effettivo coinvolgimento del cliente.

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