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REGALI DI NATALE
REGALI DI NATALE: 2 ITALIANI SU 3 RIDUCONO IL BUDGET DEL 25%, OLTRE IL 60% COMPRERÀ SU AMAZON
Il 67,2% delle famiglie ha subito una pesante riduzione del reddito e il 65% ha perso lo spirito natalizio degli anni precedenti. Acquisti concentrati sui prodotti alimentari.
Rubrica a cura di Confimprese
Milano, 1 dicembre 2020 – Impatto Covid sul reddito familiare.
La pandemia ha segnato profondamente le attitudini d’acquisto degli italiani e ha spinto l’acceleratore sul canale online, fenomeno già prima ineluttabile, diventato oggi inarrestabile. Le famiglie segnalano una situazione economica difficile e in continuo peggioramento: da settembre a oggi, la quota di coloro che hanno
subito una riduzione significativa del reddito è aumentata di
oltre 8,3 punti e riguarda il 67,2% delle famiglie. I più colpiti sono i lavoratori autonomi, i monogenitori, i redditi bassi. A farne le spese maggiori i residenti nelle metropoli, tutti colpiti dalla chiusura di attività considerate non essenziali. E nell’immediato si prospetta un Natale difficile, con un drastico taglio di spesa e uno sbilanciamento sempre più pericoloso verso gli acquisti online. È quanto emerge dalla ricerca di Innovation Team, società di ricerca del gruppo Cerved, per Confimprese “Termometro Italiafamiglie. Approfondimento sulle aspettative legate al Natale”, diffuso oggi.
«La pandemia e le relative restrizioni – conclude Mario Resca, presidente Confimprese – hanno messo in ginocchio il retail, che non è meno importante dell’industria manifatturiera e vale 445 miliardi di euro con 3,4 milioni di addetti. Il settore è un motore dell’economia e un serbatoio occupazionale decisivo. Nell’emergenza si sono accelerati cambiamenti significativi nei comportamenti di consumo degli italiani, che sono diventati più sfuggenti e infedeli, cambiano negozi o brand di riferimento, PRESENTATO IL RAPPORTO INNOVATION TEAM-CERVED PER CONFIMPRESE “TERMOMETRO ITALIA-FAMIGLIE. APPROFONDIMENTO SULLE ASPETTATIVE LEGATE AL NATALE”
CONFIMPRESE è l’associazione del commercio moderno – franchising, Gdo e reti dirette – che opera sul territorio nazionale e riunisce aziende e realtà omogenee per merceologia, dalla ristorazione all’entertainment, dall’abbigliamento ai servizi, con un target dimensionale da medio grande a leader di mercato, spesso quotate in Borsa e, in diversi casi, con una rilevante presenza internazionale. Confimprese conta su oltre 100 soci che rappresentano 300 marchi, 36mila punti vendita e 600mila addetti con un giro d’affari 2018 di 152,3 miliardi di euro. Il presidente dell’associazione è Mario Resca.
gestiscono diversamente la spesa prediligendo l’online. Il Natale è la deadline di tenuta degli italiani, il tracollo dei consumi è da evitare a ogni costo».
Impatto Covid sulle feste natalizie. Rispetto a un anno fa l’approccio alle feste imminenti è molto diverso. L’emergenza Coronavirus impatta pesantemente anche sulle abitudini legate al Natale: il 65% delle famiglie ha perso lo spirito natalizio che aveva negli anni precedenti. Questo fenomeno è più marcato per le coppie con figli adulti, per i genitori soli con figli a carico e per gli abitanti delle metropoli. Per contro, solo il 9% si dice impaziente per l’arrivo delle feste, per poter vivere qualche momento di allegria e spensieratezza. Più euforiche della media le coppie giovani senza figli. Per 1 su 4 le festività non hanno mai rappresentato un motivo di festa e non lo saranno nemmeno quest’anno: si tratta soprattutto di single o separati, a basso reddito familiare o dipendenti da sussidi pubblici, per lo più nella fascia di età 56-64 anni. Il 90,1% degli italiani pensa al Natale come festa da trascorrere in famiglia. Un sentiment, quest’ultimo, particolarmente avvertito al Sud e nelle Isole e per le famiglie con figli piccoli, mentre per il 79,5% il Natale significa anche socialità, fenomeno molto evidente nelle metropoli: lo pensa il 50,4% contro una media del 34,9%. Ma il Covid-19 ha modificato anche l’approccio alla vita, sensibilizzando la sfera emotiva delle
persone: il 76,6% degli interpellati, compresi in una fascia di età tra i 56 e i 65 anni, ritiene che le festività siano l’occasione di riflessioni importanti sui valori fondamentali della vita.
Consumi: impatto Covid su acquisti natalizi. La pandemia impatta pesantemente sul portafoglio e porta a un drastico ridimensionamento dei budget di spesa destinati agli acquisti di Natale. Quasi 2 famiglie su 3, pari al 59,5%, ridurranno il budget
con un calo medio di 138 euro (-25%). Nel 2019 gli italiani hanno
speso in media 450 euro, che toccano i 715 euro nelle metropoli e 708 euro tra le coppie senza figli. Mediamente più elevata la spesa anche tra le coppie con figli piccoli (542 euro), al Sud e isole (564 euro) e tra gli under 35 (562 euro). La riduzione della spesa sarà più elevata per le categorie sociali più fragili: vedovi, anziani, genitori soli, divorziati. Per il 38%, invece, il budget destinato alle spese di Natale sarà lo stesso di un anno fa, mentre solo il 2,5% spenderà di più con un aumento medio di 240 euro. I motivi di tale calo? Economici. Il 42,2% si dichiara in difficoltà a causa della crisi sanitaria, il 26,7%, pur non essendo in particolare sofferenza, preferisce risparmiare in vista dei prossimi mesi. C’è, inoltre, un 20,7% che imputa al contesto di emergenza la mancanza di interesse a fare acquisti, mentre il 10,3% sconta la difficoltà di recarsi fisicamente nei negozi. La riduzione delle spesa è in proporzione molto più elevata per chi aveva un budget più basso negli anni scorsi: la flessione ammonta al 67,7% per chi spendeva meno di 100 euro ed è solo del 14,8% per la fascia più benestante, che dedicava allo shopping natalizio più di 2mila euro.
«La rilevazione di novembre di Termometro Italia – dichiara Fabio Orsi, partner Innovation Team – ci mostra un Paese caratterizzato da famiglie economicamente in difficoltà, con forti preoccupazioni per il futuro e con meno voglia di festeggiare il Natale rispetto al solito. L’esigenza di contenere le spese e le complessità derivanti dalle restrizioni in atto fanno sì che buona parte degli italiani preveda di ridurre anche le spese natalizie, con effetti decisamente negativi sul settore del retail. In questa situazione l’online, e Amazon in particolare, diventano il canale di riferimento rispetto ai tradizionali acquisti presso centri commerciali, outlet e mercatini».
Alimentari e abbigliamento i prodotti più acquistati. Il 60,2% delle famiglie concentrerà gli acquisti natalizi in prodotti alimentari, il 43,3% in abbigliamento e accessori e un altro 30,7% sceglierà principalmente giochi per bambini (raggiunge quota 41,7% chi spenderà di più rispetto allo scorso anno). Il 30% si concentrerà soprattutto su prodotti per la casa (acquistati per lo più da chi ridurrà la spesa), mentre un altro 26,2% comprerà prodotti per la cura della persona. I prodotti di elettronica, scelti mediamente dal 19,8%, sono in cima alla lista di coloro che avranno una spesa maggiore dello scorso Natale: verranno comprati dal 48,4%. Tengono musica ed editoria con l’11,3%, precipitano allo 0,7% turismo e vacanze.
Amazon, il colosso incontrastato che ha fatto dell’e-commerce il suo cavallo vincente. Lo spostamento dal canale fisico al digitale appare strutturale e indietro non si torna. Quest’anno l’online verrà utilizzato come canale principale dalle famiglie in vista del Natale: il 61,4% comprerà su Amazon, il 41,7% sui siti e-commerce dei singoli brand. Seguono, ad ampia distanza, i centri commerciali, i supermercati e i negozi di prossimità. Otto famiglie su 10, spinte dall’emergenza sanitaria, dal contingentamento dei negozi e dalla scarsa mobilità hanno mutato le loro abitudini d’acquisto: il 30,6% lo ha fatto in molte occasioni, il 50,8% solo qualche volta. Tra chi ha acquistato online, anche una volta finita l’emergenza, il 73,9% dichiara che alternerà acquisti nei negozi con il canale online, mentre il 7,6% non tornerà più alle abitudini precedenti ma continuerà a comprare beni solo su internet. Il 18,5% ricomincerà ad acquistare nei negozi fisici appena sarà finita la pandemia. Rispetto al 2019, l’incremento delle piattaforme online per gli acquisti natalizi supera il 60%.
Online: perché piace. Al 48,9% delle famiglie piace soprattutto il tradizionale ordine online con la consegna a casa. Il gradimento sale al centro Italia, tra i più giovani e nelle città di medio-piccole dimensioni. L’ordine telefonico, invece, è gradito molto solo dal 18,2%, raggiungendo quota 50,4% se sommiamo anche coloro che apprezzano abbastanza questo servizio. Preferiscono l’ordine telefonico per lo più i capi famiglia con un’età compresa tra i 56 e i 65 anni e gli abitanti delle città mediamente grandi del Sud. Meno gradito il ritiro all’esterno del negozio, indipendentemente dalla modalità di ordinazione. Acquistare online nella quotidianità soddisfa quasi la totalità di chi lo ha sperimentato: il 37,2% si dice molto soddisfatto per il pagamento online, il 31,7% per la modalità di consegna a domicilio, mentre al 30,8% piace molto la vastità dell’assortimento. Elevato il giudizio anche per la valutazione complessiva dell’esperienza di acquisto e per il prezzo. Se sommiamo anche coloro che si dicono abbastanza soddisfatti il gradimento raggiunge il 90% per tutti i fattori. Apprezzano gli acquisti online, per tutti gli aspetti considerati, per lo più gli abitanti delle piccole città con meno di 30mila abitanti, i single e i capifamiglia con un’età compresa tra i 46 e i 65 anni.
Comportamenti in caso di chiusure dei centri commerciali sempre
più a rischio. Supermercati e negozi di prossimità mantengono una quota abbastanza stabile, mentre cala il ricorso a tutti gli altri canali, soprattutto in relazione alle difficoltà di spostamento legate alle limitazioni imposte nelle diverse regioni d’Italia. Tra chi è solito fare acquisti natalizi in centri commerciali e outlet, il 75% effettuerà gli acquisti nei giorni infra-settimanali qualora le restrizioni in essere prevedano la chiusura dei grandi esercizi commerciali nel fine settimana anche nel periodo precedente al Natale. Solo il 24,8%, invece, cambierà le proprie abitudini. Tra i nuovi canali utilizzati da chi non potrà recarsi al centro commerciale nel week end, Amazon sarà la scelta principale (89,3%). Seguono, ad ampia distanza, i siti dei singoli brand o retailer.