IN ARMONIA
COPPIA
Smart working Alla ricerca di un nuovo equilibrio Negli ultimi mesi il lavoro e la scuola a distanza si sono trasformati da situazioni di nicchia o futuribili a realtà, una realtà né scelta né pianificata che ha messo alla prova le coppie ∞ A CURA DI LELLA FONSECA
L’avvento improvviso del lavoro a distanza durante il lock down per molte coppie ha significato un cambiamento radicale delle proprie abitudini. Nel giro di poche settimane, infatti, si è passati dal vedersi in alcuni momenti della giornata allo stare a contatto quasi esclusivo per la maggior parte del giorno, per lo più confinati all’interno delle mura domestiche. Un completo ribaltamento della vita a due, solitamente alimentata e arricchita anche dalla presenza di sfere di individualità, come appunto il lavoro. Finito il lock down molti hanno continuato a lavorare a distanza, tuttavia le modalità facilitate di attivare il lavoro agile cessano il 15 ottobre. Dal 16 ottobre, salvo proroghe dello stato di emergenza per Covid-19, lo smart working dovrà essere autorizzato attraverso un accordo scritto tra dipendente e datore di lavoro. In questa cornice di estrema variabilità, si ipotizza che continueranno a essere numerose le famiglie in cui almeno uno dei due partner lavorerà a distanza. Stiamo assistendo a un cambiamento importante del modo di concepire e vivere il lavoro, che potrà avere risvolti anche sulla vita di coppia, sempre più scandita da un “prima” e un “ora” innegabilmente diversi. La dotto-
ressa Eleonora Negri, psicologa e psicoterapeuta, ci aiuta a capire che impatto le nuove modalità di lavoro hanno sulle coppie italiane. Dottoressa Negri, quale cambiamento c’è stato? Prima della pandemia chi viveva insieme si salutava solitamente la mattina per ritrovarsi a fine giornata. Spesso il tempo da dedicare alla relazione era inferiore a quanto si desiderasse ed era proprio questa carenza a creare affanno e, talvolta, conflitti. Si litigava perché ci si vedeva poco, insomma. Ad oggi, invece, molte coppie sono immerse in una dimensione totalmente inedita: il tempo dell’incontro, dedicato all’ascolto dell’altro e al racconto reciproco della propria giornata, ha ceduto il passo ad una condivisione di spazi talvolta insidiosa. Già, perché le riunioni lavorative ai tempi del Coronavirus si svolgono in cucina, mentre il partner nella stanza accanto è impegnato in mansioni altrettanto importanti. Il momento del pranzo con i colleghi si è trasformato in un pasto da soli o in coppia e lo stesso vale per la pausa caffè. La dimensione lavorativa è diventata un tutt’uno con lo spazio domestico; un ambito prettamente personale ha letteralmente invaso le mura