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∞ A CURA DI LUCIO BUONANNO
E ora la nuova sfida contro il Coronavirus Il Presidente dell’Ordine dei medici bergamaschi lancia l’allarme. Guai a non mettere la mascherina e a non mantenere le distanze di sicurezza
«Ci aspetta una nuova sfida contro il Covid 19. Una lunga convivenza con il virus fino a quando non arriverà il vaccino. Il futuro prossimo dipenderà soltanto da noi. Bisognerà ancora di più rispettare le regole di sicurezza: indossare le mascherine, mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, il tracciamento. Altrimenti ci troveremo con altri focolai, con tanti contagiati e con il rischio che intere zone possano essere messe in quarantena». A lanciare l’allarme è il dottor Guido Marinoni, Presidente del’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bergamo. «Molto dipenderà anche dalla Sanità nazionale e regionale che dovrà decidere in modo mirato e tempestivo e non, purtroppo, come è avvenuto per Nembro ed Alzano, epicentri del dramma che ha vissuto la Bergamasca» aggiunge.
Si guarda così, con preoccupazione, all’autunno che porterà come tutti gli anni febbre, raffreddori, tosse, influenza con sintomi simili a quelli del Coronavirus, che provoca anche disturbi gastroenterici con febbre e diarrea. E i malati si spaventeranno non poco pensando al terribile virus che tante vittime ha fatto in Val Seriana e a Bergamo e che è lontano dall’essere debellato, visti i contagi in tutto mondo. «Siamo tutti preoccupati per l’influenza, che andrà distinta dall’infezione da Coronavirus, ma che, all’inizio, si presenterà con gli stessi sintomi. La vaccinazione è essenziale, ma se le persone indosseranno la mascherina e rispetteranno il distanziamento anche l’influenza circolerà di meno. Certo, nella stagione autunnale ci sono più rischi, ad esempio staremo maggiormente in ambienti chiusi quindi non dobbiamo abbandonare protezione e
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distanziamento, altrimenti saranno guai. Le criticità sono sempre le stesse» dice il dottor Marinoni. «Tutti i medici di famiglia hanno dato la loro disponibilità a praticare la vaccinazione antinfluenzale. Il 60 per cento praticherà il vaccino nel suo studio, l’altro 40 per cento, non avendo spazi idonei per gestire un così elevato afflusso di persone in pochi giorni, lo farà in strutture messe a disposizione dai Comuni. L’ organizzazione della campagna di