Bergamo Salute - 2022 - 64 - gennaio/febbraio

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PERSONAGGIO

VOLONTARIATO DI BERGAMO

Bergamo, la prima città italiana capitale del volontariato ∞ A CURA DI LUCIO BUONANNO

Il logo, stilizzato con i colori di Bergamo, giallo e rosso, rappresenta un grande abbraccio, avvolgente, come quello che i volontari fanno ogni giorno aiutando chi ha bisogno, con amore e senza chiedere nulla in cambio. È il biglietto da visita di Bergamo, prima Capitale Italiana del Volontariato. Un riconoscimento e un premio alla città e alla provincia, che conta più di 4.300 associazioni con oltre 100.000 volontari iscritti e altri centomila definiti “liquidi” in quanto non fanno parte di nessuna organizzazione. Più di duecento mila bergamaschi, su una popolazione di 1 milione e 100 mila abitanti, sono disponibili ad aiutare i più deboli. Secondo una ricerca promossa alcuni anni fa da CSV, (Centro di Servizio per il Volontariato Bergamo), con l’Università degli Studi di Bergamo, il valore economico del volontariato, organizzato e spontaneo, e soprattutto gratuito, nella nostra provincia supera mezzo miliardo di Euro, pari a quasi un punto e mezzo del PIL provinciale. È insomma Il “grande cuore dei ber-

gamaschi”, dati oggettivi che raccontano come la provincia bergamasca sia storicamente una terra di volontari, di persone che si mettono al servizio degli altri, silenziosamente, senza nulla chiedere in cambio, nel mondo laico tanto quanto in quello religioso. A lanciare la proposta di scegliere ogni anno una città come capitale del volontariato è stato il Presidente Sergio Mattarella nel 2020 in occasione del suo intervento a Padova nominata Capitale Europea del volontariato. Una proposta subito accolta dal CSV nazionale e dall’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani), che ora hanno scelto la nostra città e la nostra provincia come prima Capitale italiana. Per Mattarella il volontariato è infatti “una straordinaria energia civile che aiuta le comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà”. E in occasione della Giornata Internazionale del volontariato per lo sviluppo economico e sociale ha affermato: “La pandemia ha evidenziato fragilità sociali ed economiche. Le misure

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per cercare di rallentare la diffusione del virus hanno cambiato il modo in cui viviamo, ma le attività dei volontari e delle volontarie non si sono fermate portando, con coraggio e abnegazione, conforto fattivo alle categorie più vulnerabili. Il volontariato nel nostro Paese ha radici lontane, è un importante volano di solidarietà ed è stato artefice, lavorando in sinergia con i territori, di un profondo cambiamento sociale che ha migliorato la qualità della vita della collettività. Sostenere il volontariato e facilitare la partecipazione dei nostri giovani in questo settore concorre alla formazione di cittadini responsabili in grado di affrontare sfide locali e globali, contribuendo attraverso l’inclusione alla creazione di una società sempre più equa e priva di pregiudizi, in cui si rafforzano i valori di generosità e di altruismo”. Anche Papa Francesco ha sottolineato più volte l’importanza del volontariato. “È una delle cose più grandi che ha la società italiana. I volontari. Quanti di loro hanno lasciato la vita in questa pandemia!


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